RIVISTA MENSILE DELLA PICCOLA OPERA DELLA DIVINA PROVVIDENZA - Don Orione
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RIVISTA MENSILE DELLA PICCOLA OPERA DELLA DIVINA PROVVIDENZA www.donorione.org
DO_GIU_2021_Layout 1 31/05/21 16.11 Pagina 2 RIVISTA MENSILE DELLA PICCOLA OPERA DELLA DIVINA PROVVIDENZA La rivista è inviata in omaggio a benefattori, simpatizzanti e amici e a quanti ne facciano richiesta, a nome sommario di tutti i nostri poveri e assistiti RIVISTA MENSILE DELLA PICCOLA OPERA DELLA DIVINA PROVVIDENZA eDitoriale 3 Ei fu: 5 maggio 1821 #!! %' " il Direttore risPonDe #"( " 5 Don Orione in Argentina * #" ! "'# #&' " Della nasCita Di Don luigi orione ) #" $ * $ 6 " ' 150 anni che hanno cambiato la vita a molte persone #&' stuDi orionini www.donorione.org 8 Direzione e amministrazione Padre Giovanni Semeria via Etruria, 6 - 00183 Roma Tel.: 06 7726781 Dal monDo orionino Fax: 06 772678279 San Luigi Orione e Sant’Antonio di Padova: devozione e sintonia E-mail: uso@pcn.net 10 www.donorione.org 100 anni di storia dell'istituto Berna inaugurato il Giardino dei Giusti Spedizione in abbonamento postale Bergamo Registrata dal Tribunale di Roma Dossier 15 n° 13152 del 5/1/1970. i santi "fratelli universali" I ti Nostro ccP è 919019 intestato a: OPERA DON ORiONE Dal monDo orionino 19 via Etruria, 6 - 00183 Roma La festa di S. Luigi Orione Direttore responsabile Flavio Peloso Pagina missionaria 20 Redazione All’opera per contrastare l’emergenza cOviD Angela ciaccari Gianluca Scarnicci angolo giovani 22 Segreteria di redazione Anno vocazionale Orionino - 2021 - 23 giugno - 2022 Enza Falso Progetto grafico PiCCole suore missionarie Della Carità 24 Angela ciaccari La carità è un dono soprannaturale! Impianti stampa Editrice vELAR - Gorle (BG) www.velar.it Diario Di un orionino 26 Un santo antipatico? Fotografie Archivio Opera Don Orione in breve 27 Hanno collaborato: Flavio Peloso Notizie flash dal mondo orionino Oreste Ferrari Paolo clerici - Federica Zanatta “sPlenDeranno Come stelle” 30 Marialuisa Ricotti Aloísio Hilário De Pinho Matteo Guerrini - Suor M. Tamara Mará Giuseppe volponi Maria carla Tonelli Pierangelo Ondei Spedito nel giugno 2021 Don orione oggi www.donorione.org
DO_GIU_2021_Layout 1 31/05/21 16.11 Pagina 3 FLavIO PELOSO eDitoriale ei Fu: 5 maggio 1821 Don orione parla di napoleone 3 Ei fu. Siccome immobile, Dal manzoni a Don orione dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore Sono passati 200 anni dalla morte di Napoleone, conse- orba di tanto spiro… gnato al mito per le sue imprese belliche e per il suo potere. Anch’io, a suo tempo, ho imparato a memoria questa ode “Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza”, osserva il Man- di Alessandro Manzoni, scritta nel 1821, in occasione della zoni. Se quella morte fece pensare e riflettere Alessandro morte di Napoleone Bonaparte, il 5 maggio 1821, esule Manzoni, può ancora portare qualche buon pensiero e utile nella lontana isola-prigione di Sant’Elena, uno scoglio sper- insegnamento anche a noi, oggi. così la pensava anche Don duto nell’oceano Atlantico, a 1.900 km dalla costa afri- Orione che visse a metà strada tra il 1821 e il nostro 2021. cana. La notizia della morte si diffuse in Europa solo due Napoleone è personaggio che ritorna più volte nella parola mesi dopo. il Manzoni ne fu informato dalla “Gazzetta di e nella penna di Don Orione, del quale metteva in luce po- Milano” del 16 luglio, in un articolo che riferiva anche tenza e limiti, grandezza e miseria. della conversione di Napoleone prima della morte. La no- in questo centenario dell’illustre stratega e imperatore, tizia di una simile morte, solitaria e redenta, di un simile non ci accoderemo a quanti fanno un mito e un’icona di uomo, potente e glorioso, colpì l’animo di Manzoni e lo forza e di autoaffermazione di “Napoleone e mille altri fece pensare e scrivere l’ode di getto, il giorno dopo. che desolarono la terra e sulle cui orme lasciarono infa- mie, delitti e larghe strisce di sangue!”. “Così percossa, attonita Don orione oggi • giugno 2021 Piuttosto, con Don Orione – che sempre cito in corsivo - la terra al nunzio sta, meditiamo sulla fugacità della gloria e della potenza ter- muta pensando all’ultima rena: “Ricordiamoci di Napoleone Bonaparte, il quale, ora dell’uom fatale”. benché fosse il terrore dei sovrani d’Europa e avesse in- Nei suoi versi, Manzoni mise in risalto le battaglie e le glo- nalzato il suo soglio potente e splendido sui troni dei re rie di Napoleone, ma anche la sua fragilità umana e la mi- da lui umiliati, nulla meno… andò a finire i suoi giorni, sericordia di Dio. schiavo degli inglesi, relegato sullo scoglio di S. Elena”.
DO_GIU_2021_Layout 1 31/05/21 16.11 Pagina 4 eDitoriale la reggia e il tristo esilio gloria di Marengo”. Alludeva alla di sublime? Recitate il Pater noster»”. sconfitta subita di primo mattino e Napoleone ebbe in grande stima la La vicenda storica di Napoleone, do- alla vittoria riportata alla sera dello Messa, come racconta Don Orione. minatore dell’Europa “dall’uno all’al- stesso giorno a Marengo, uno degli “Esule a Sant’Elena, scrisse più volte al tro mar”, “tutto ei provò: la gloria, la eventi più importanti della leggenda Governatore inglese e a Roma per fuga e la vittoria, la reggia e il tristo napoleonica. avere un Sacerdote, raccomandando, esiglio: due volte nella polvere, due Spronando a maggiore dinamismo diceva, la scelta di questo «medico volte sull’altar”, insegna che “Vanitas apostolico, Don Orione ricordava: dell’anima», che richiede una confi- est honores ambire et in altum statum “Senza le nostre macchine Giulio Ce- denza ben più grande che quello del se extollere: Alessandro il Macedone sare girava l’Italia, le Gallie, la Britan- corpo”. “Finalmente fu esaudito, e i e Carlo V, sui cui stati non tramontava nia, la Spagna, l’Asia e l’Africa. sacerdoti Buonavita e Vignali, nel set- il sole, Napoleone, Saladino… Dante Napoleone dalla Senna correva alle tembre del 1819, arrivarono a San- diceva: che cosa è la fama, un po’ di piramidi e vi piantava il vessillo impe- t’Elena. Napoleone diede subito ordini vento che or vien quinci ed or va riale! L’uomo si muove!”. E conclu- perché, al mattino seguente, vi fosse quindi, e muta nome per mutar di deva: “Non vi perdete in ciancie, non la Santa Messa. Qualcuno gli fece os- lato”. vi perdete in leggerezze, cari figlioli, servare che non si doveva avere comparando la grandezza di Napo- è troppo prezioso il breve tempo troppo fretta. «Come! - disse Napo- leone a quella di Gesù e di altri grandi della vita”. “Posso perdere una batta- leone - è tanto tempo che sono privo della storia della chiesa, il nostro glia, ma non perderò mai un minuto”, di sì grande fortuna, e non dovrei go- Santo osservava: “Napoleone fu salu- diceva di sé Napoleone. derne subito, ora che posso averla?»”. tato l’arbitro di due secoli. Se non che Quello che forse ha aggiunto al mito Sempre a riguardo della stima verso la la cometa di Napoleone aveva una di Napoleone la nota di eccezionalità Messa, Don Orione riferisce: “Napo- coda stillante sangue”. “Nel campo gloriosa e tragica è il contrasto tra la leone esaminava un giorno il regola- civile, gli artefici delle rivoluzioni la- sua vita travolgente di successi e la mento interno del celebre Conserva- sciarono ruine, sciagure dell’umanità, sua morte avvenuta nella normalità torio di Ecouen, e visto un articolo che tutti anche Napoleone. Per questo il più umana e desolata. Don Orione, prescriveva alle giovanette educande Manzoni si chiede «fu vera gloria?» e non abbagliato dalla fama di Napo- di assistere alla Messa le domeniche e lascia a posteri l’ardua sentenza!”. leone, puntò molto l’attenzione pro- i giovedì, si fece portare una penna e indubbiamente, Napoleone fu uomo prio su quest’ultima fase del declino corresse di sua mano: ogni giorno!”. di doti elevate e vincenti. Don Orione della sua vita scorgendovi importanti “Napoleone morì di crepacuore sul ne esaltava l’intraprendenza e la rapi- luci di grandezza. nudo scoglio di S. Elena; tutti i potenti dità di azione che fecero parte del lasciarono dietro sé lo sfacelo e la de- 4 suo successo. Sappiamo come queste Fede ai trionfi avvezza solazione”. virtù eccelsero anche nello “stratega della carità” e furono da lui coltivate. Per esempio, ricordava come Napo- Era il 5 maggio 1821. Nel pomeriggio Lamentandosi con i confratelli: leone, sconfitto e relegato all’isola di del 3 maggio, l’abate vignali gli aveva “Abbiamo fatto poco, abbiamo per- Sant’Elena, ebbe un’apertura alla fede amministrato l’estrema unzione. duto molto tempo in ciancie”, citava cristiana e andava ripetendo “Ho Bella immortal! benefica proprio le parole di Napoleone ai suoi un’anima sola! Ho un’anima sola!”. Fede ai trionfi avvezza! soldati: “Una battaglia è perduta, ma Richiamò alcuni aspetti religiosi della Il Dio che atterra e suscita, sono le cinque e abbiamo tempo di sua vita. “Quanto al Pater noster, chi che affanna e che consola, guadagnarne un’altra: parole vesper- non conosce il giudizio che ne diede sulla deserta coltrice tine, che però a Napoleone valsero la il Napoleone? «Volete qualche cosa accanto a lui posò. Don orione oggi • giugno 2021
DO_GIU_2021_Layout 1 31/05/21 16.11 Pagina 5 FLavIO PELOSO il Direttore risPonDe orione.roma@gmail.com Il piroscafo "Principe di Udine" su cui viaggiò Don Orione diretto in America Latina. Don orione in argentina Sono un sacerdote argentino in Italia. Ti voglio dare un continuatore che sia novembre successivo sul piroscafo in- Ho letto che quest’anno si ricordano secondo il tuo cuore, io gli risponde- glese Deseado. Proveniva da Rio de i 100 anni dell’arrivo di Don Orione in rei: Lasciate, o Signore, perché già me Janeiro e aveva fatto sosta a Montevi- Argentina. Penso al coraggio di lo avete dato in Don Sterpi”. Nella me- deo, in Uruguay. A Buenos Aires fu quest’uomo che ha lasciato la sua desima lettera invitò a “pregare per ospite degli Scalabriniani. Congregazione in Italia per “pren- Don Adaglio e per quegli altri nostri Nei giorni seguenti il vescovo de La dere il largo”. Date rilievo a questo che la Madonna guiderà in questo Plata, Monsignor Alberti, fin dal primo anniversario. Fu un grande evento per stesso mese in Terra Santa, dove siamo incontro gli propose di accettare la Don Orione e per l’Argentina. Mi può stati chiamati dal Patriarca Latino di chiesa di victoria, nel quartiere ope- 5 dire qualche cosa del suo viaggio? Gerusalemme, per l’impianto di una raio delle ferrovie. «Mentre noi - vasta Colonia agricola; anche colà an- scrisse poi mons. Maurilio Silvani che P. Francisco Vazquez diamo con una speciale benedizione l’accompagnava - ammiravamo le del S. Padre”. belle linee della chiesa, Don e ra da tempo che Don Orione pen- sava e programmava di andare in America Latina dove c’erano già al- Dopo l’emergenza della prima guerra mondiale, il 1921 fu un anno di Orione parve che per- desse la cognizione: lo vedemmo stac- cuni suoi figli partiti dall’italia nel espansione per la con- carsi da noi, con 1914. il suo viaggio si concretizzò nel gregazione. le braccia levate 1921. Allora era un’impresa ardua at- il 12 giugno si era in alto e, come traversare l’atlantico. Lo fecero tanti aperto l’istituto Berna un bimbo, tutto emigranti dall’italia, in cerca di pane, di venezia, Mestre; il festoso, correre, e lo fece anche Don Orione, in cerca 1° luglio, l’istituto di verso l’imma- di Anime. il 30 luglio 1921, andò a via delle Sette Sale a gine della Ma- prendere la benedizione dal Papa Be- Roma; il 3 settembre donna e poi nedetto Xvi, il quale gli concesse il prese avvio la colonia prostrarsi: “Ma non passaporto diplomatico e gli affidò al- agricola di Deir Rafat, vicino vedete? - esclamò - è cuni particolari compiti. a Gerusalemme. la Madonna della Guar- Alla vigilia della partenza, il 3 agosto, Don Orione salpò dal porto di Genova dia! Sono venuto in Argentina con Don orione oggi • giugno 2021 scrisse un’appassionata lettera circo- il 4 agosto 1921, con la nave Principe l’intenzione di edificare alla Madonna lare “da casa Gambaro”, ove era ospi- di Udine. con lui viaggiavano i confra- una chiesa: ma la Madonna è stata tato. in essa nominò Don carlo Sterpi telli don Mario Ghiglione e don ca- più sollecita di me, e me la dà già come suo vicario in italia: “Vi affido, a millo Secco. Arrivò a Rio de Janeiro, in fatta...». E disse che accettava la Don Sterpi, e so di mettervi in buone Brasile, il 19 agosto, dunque dopo 15 chiesa senza nemmeno pensarci mani; abbiate ogni fiducia in lui, che giorni di mare. sopra. iniziò così l’epopea di Don ben se la merita. Se Iddio mi dicesse: in Argentina, Don Orione giunse il 13 Orione in Argentina.
DO_GIU_2021_Layout 1 31/05/21 16.11 Pagina 6 OREStE FERRaRI Della nasCita Di Don luigi orione D 150 anni CHe Hanno 6 Cambiato la vita a molte Persone la Famiglia Carismatica orionina si prepara a celebrarre i 150 anni della nascita di san luigi orione. Q uando il seminatore lancia il suo seme nell’aria, non sa di preciso quanto frutto porterà. Quando im- nome di San Luigi Orione. Eppure l’al- lora parroco, don cattaneo aveva detto alle donne che stupite gli chie- sagio, o magari hanno aperto uno spi- raglio di luce. Forse a chi meno ce l’aspetteremmo, come il giovane che mettiamo una sostanza nell’acqua di devano perché le rose davanti all’edi- anni prima aveva avvelenato sua un fiume, non sappiamo quante per- cola della Madonna non appassissero: madre e da anni girava inquieto in sone ne riceveranno beneficio o “chissà, forse la Madonna vuole farci cerca di pace. danno. Tutto quello che facciamo ha una grazia particolare”. Quante persone si sono rivolte a lui conseguenze che vanno ben al di là E quel seme è cresciuto ed è diven- con un’ansia nel cuore, o un dolore degli effetti immediati che possiamo tato un albero rigoglioso. La storia la nel corpo e hanno trovato una conso- valutare con i nostri occhi. conosciamo bene; quello che non co- lazione, magari non una soluzione, Don orione oggi • giugno 2021 Non avviene così con Dio. Lui pianta nosciamo e mai conosceremo, è il nu- ma un incoraggiamento a continuare un seme e sa esattamente quanti mero esatto di persone la cui vita è a sperare e lottare. frutti la nuova pianta porterà, frutti cambiata radicalmente a causa di Nei suoi 68 anni di vita, Don Orione sparsi nel mondo e nel tempo. È Don Orione e delle sue opere. Lui pre- ha aperto molte case in italia, Brasile, quanto è avvenuto a Pontecurone dicava e centinaia di persone lo ascol- Argentina, Uruguay, e molte altre 150 anni fa quando Dio piantò quel tavano ammirati; chissà a quanti di sono state aperte dai suoi “Figli e Fi- seme che oggi conosciamo con il essi le sue parole hanno creato un di- glie”, su suo suggerimento o ispirati
DO_GIU_2021_Layout 1 31/05/21 16.11 Pagina 7 Della nasCita Di Don luigi orione dal suo esempio. Ognuna di esse ogni diceva che dobbiamo avere “un stolto di Cristo e vivere e morire della giorno ha ricevuto o ancora riceve cuore senza frontiere perché allar- stoltezza della carità per i miei fra- centinaia di persone che vi abitano, o gato dalla carità di Cristo”. Dove telli! Amare sempre e dare la vita can- vi lavorano, o vengono a chiedere un mancano le strutture, dove nessuno è tando l’Amore! Spogliarmi di tutto! aiuto o magari a darne uno. Sono per- mai andato o vuole andare, dove ci Seminare la carità lungo ogni sen- sone che direttamente o indiretta- sono veramente gli abbandonati, gli tiero; seminare Dio in tutti i modi, in mente si confrontano con il suo stile ultimi, lì non si possono fare calcoli e tutti i solchi; inabissarmi sempre infi- di vita, il suo messaggio, qualcuno di difficilmente riceveremo ricompense nitamente e volare sempre più alto loro, probabilmente, farà quell’espe- e fama, ma lì veramente potremo fare infinitamente, cantando Gesù e la rienza vitale dell’Amore di Dio, che quella carità nascosta ma meritoria di Santa Madonna e non fermarmi mai”. cambia per sempre la vita. È la grande cui Gesù stesso ha detto: “Venite, be- Giovanni Paolo ii, nel discorso per la onda della carità, dell’Amore di Dio, nedetti dal Padre mio perché ho beatificazione del nostro fondatore che si muove liberamente ed entra avuto fame e mi avete dato da man- (26 ottobre 1980), disse: “Dalla sua nel profondo dei cuori, tocca quelle giare …”. Questo è successo a Don vita, tanto intensa e dinamica, emer- corde nascoste che attendono di es- Orione quando è andato nel nord gono il segreto e la genialità di don sere suonate, e ne nasce la “divina dell’Argentina, nel chaco, dove altre Orione: egli si è lasciato solo e sem- sinfonia degli spiriti”. congregazioni avevano rifiutato l’in- pre condurre dalla logica serrata Noi siamo figli della società moderna, vito del vescovo locale. Ora proprio lì dell’amore! Amore immenso e totale vogliamo contare le cose, valutare abbiamo una parrocchia, una scuola, a Dio, a Cristo, a Maria, alla Chiesa, al matematicamente l’impatto sociale un cottolengo e migliaia di giovani Papa, e amore ugualmente assoluto di ciò che facciamo, l’utilità o meno che ogni giorno varcano la soglia all’uomo, a tutto l’uomo, anima e del nostro lavoro. Lo Spirito di Dio, in- della nostra Opera. corpo, e a tutti gli uomini, piccoli e vece, non vuole catene, non accetta cosa ha spinto Don Orione a fare grandi, ricchi e poveri, umili e sa- strumenti di misurazione. Lui non agi- tutto questo? Dove ha trovato il co- pienti, santi e peccatori, con partico- sce secondo i nostri parametri e raggio? Non comprenderemo mai il lare bontà e tenerezza verso i schemi, ma agisce dove sa che c’è più segreto racchiuso nell’intimo del suo sofferenti, gli emarginati, i disperati”. bisogno, senza fare calcoli. cuore ma possiamo coglierne l’al- Parlava di Don Orione, ma indiretta- Penso che Don Orione pensasse nello tezza mistica nei suoi scritti. mente stava chiedendo a ciascuno di stesso modo. La maggior parte del Un giorno scrisse: “E vorrei farmi cibo noi suoi figli: “Qual’ è la logica che bene che facciamo non lo conosce- spirituale per i miei fratelli che hanno conduce le vostre azioni? chi occupa remo mai e non apparirà mai nei no- fame e sete di verità e di Dio; vorrei il posto principale nel vostro cuore, stri registri, ma non per questo è vestire di Dio gli ignudi, dare la luce tanto da poter essere chiamato il vo- 7 meno prezioso. di Dio ai ciechi e ai bramosi di mag- stro grande amore?”. È interessante vedere l’affinità di lin- gior luce, aprire i cuori alle innumere- 150 anni sono passati e molto è cam- guaggio tra Papa Francesco che ci in- voli miserie umane e farmi servo dei biato. La storia continua ed ora è vita ad andare alle nuove frontiere servi distribuendo la mia vita ai più in- nelle nostre mani. dell’emarginazione e Don Orione che digenti e derelitti; vorrei diventare lo Don Orione con le benefattrici a Tortona. Don orione oggi • giugno 2021
DO_GIU_2021_Layout 1 31/05/21 16.11 Pagina 8 PaOLO CLERICI stuDi orionini PaDre giovanni semeria intellettuale barnabita, oratore e scrittore, uno degli uomini pubblici più in vista del cattolicesimo italiano della prima metà del XX secolo. giovanni Paolo ii nel giugno 1984 lo dichiara servo di Dio. P adre Giovanni Semeria fu uno degli uomini pubblici più in vista del cattolicesimo italiano agli inizi del teologia, ma l’insorgere delle prime difficoltà dovute alla sua straordinaria apertura mentale e a una sensibilità tavano lo stesso mondo cattolico. i primi contatti fra Don Orione e Se- meria avvennero proprio tramite il sec. XX, straordinaria figura di barna- spiccatamente moderna, motivarono giovane Gaspare Goggi che frequen- bita che ha vissuto e sofferto profon- il trasferimento a Genova. tava le conferenze e la predicazione damente i drammi sociali, religiosi e Giunto in Liguria nel 1895, Genova del barnabita, riferisce al fondatore: culturali di una delle più travagliate e conserva di Lui vivida memoria, poi- “Padre Semeria desidera molto di co- convulse epoche della storia d’italia e ché in questa città dispiegò una mul- noscerla”. della chiesa. tiforme azione culturale e sociale, Affermatosi come valente e promet- ispirata ai grandi valori: avviò due i primi contatti fra Don orione e tente studioso soprattutto in scienze anni dopo quella “Scuola Superiore di semeria avvennero proprio bibliche e fornito di singolari doti ora- Religione” (1897-1907) destinata a tramite il giovane gaspare goggi torie, gli si apriva un brillante avvenire studenti e professionisti, che gli per- che frequentava le conferenze e a Roma dove fu ordinato sacerdote a mise di aprirne gli interessi culturali la predicazione del barnabita, soli 23 anni nel 1890 dopo aver con- alle grandi tematiche bibliche, reli- riferisce al fondatore: “Padre seguito brillantemente la licenza in giose e filosofiche che all’epoca agi- semeria desidera molto di conoscerla”. Nell’estate del 1902 i due si incontra- rono, dopo che Padre Semeria l’11 8 giugno scriveva a Don Orione: “E fac- ciamo di vederci un poco, una volta!”, alcuni scambi di biglietti sono testimoni degli incontri avvenuti. La crescente notorietà che accompa- gnava la figura del barnabita non sempre giocò a suo favore. L’aver spo- sato la causa della modernità con le conseguenti istanze storiche-critiche, espose Semeria ad un crescendo di sospetti e denunce. Negli anni del modernismo (1905-1909), su Padre Semeria cadono severi sospetti della Santa Sede e ripetuti moniti dei suoi superiori tanto che nel 1908 molti vescovi vietano la sua predicazione nelle loro diocesi. in questi momenti di grande scon- forto scrive a Don Orione: “c’è tanto bisogno di carità! Oh Dio che brutti Don orione oggi • giugno 2021 momenti di grettezza, di odio an- diamo attraversando! il vangelo del- l’amore, che è il vangelo di Gesù, sta diventando il vangelo della pedante- ria; il vangelo della indulgenza, nel vangelo della severità si trasforma! vi scrivo anch’io con l’animo addolorato
DO_GIU_2021_Layout 1 31/05/21 16.11 Pagina 9 stuDi orionini FeDe ProFonDa, granDe mente, per quello che succede a me, quanto ai carissimi amici miei. Preghiamo a gran Cuore n vicenda per noi caro amico, pre- asce a caldirodi presso Sanremo il 26 settembre 1867 orfano di padre (morto a ghiamo perché alla chiesa spuntino Brescia prima della sua nascita). il suo status di orfano lo condizionerà per tutta giorni migliori. Quando passate da la vita dedicandosi proprio all’aiuto di questa categoria. crebbe a Torino dove av- Genova? vi vedrei così volentieri”. viene la sua prima formazione culturale. Nell’agosto 1882 a 15 anni entra nel novi- Alla fine di dicembre 1910 la com- ziato dei chierici regolari di S. Paolo pronunciando i voti religiosi il 22 ottobre 1883. missione di vigilanza di Genova dopo Si trasferì a Roma dove riprese gli studi nel seminario romano, qui il 5 aprile 1890 è aver severamente valutato la “que- ordinato sacerdote. il contatto con l’ambiente romano si rivelò decisivo per la sua maturazione intellettuale, si laurea in Lettere alla facoltà della Sapienza nel 1893. stione Semeria” giunse alla estreme All’attività di insegnante affianca quella di conferenziere che si manifestò come la decisone di togliergli la facoltà di pre- sua vera vocazione. con il suo impegno di studioso ed oratore si fa esponente del dicare. in un momento di prostra- rinnovamento del pensiero cristiano, assume tra i suoi impegni la questione dei rap- zione nel settembre 1912 scrive a porti Stato e chiesa, il dissidio scienza e fede, la causa dei poveri nelle aree depresse Don Orione: “Tibi soli. caro Don del meridione devastate dalla prima guerra mondiale. Orione. vi scrivo in un momento di Trasferito a Genova nel settembre del 1895, pensa di lavorare alla costruzione di desolazione interiore che però si rian- una cultura religiosa per i laici realizzando una Scuola Superiore di Religione, nel noda a parecchi altri momenti d’oscu- 1904 su invito di Mons. Geremia Bonomelli stende un memoriale per l’abolizione rità, tenebre, specie in materia del Non expedit inoltrato a Pio X scavando un solco con gli intransigentisti. Sospet- religiosa. Mi aggrappo in questi mo- tato di condividere idee moderniste nel settembre del 1912 fu esiliato a Bruxelles, menti alla fede, per timore di fare uno successivamente la vita di trincea durante la prima guerra mondiale provano molto il barnabita che cade in depressione minandone la salute. sproposito, e di dare scandalo…la Determinante il suo impegno, sociale e caritativo; dopo aver conosciuto la miseria cosa al mondo che temo di più per della città di Roma, la sofferenza degli operai, la tragedia della guerra vissuta in trin- Dio e per gli uomini. Mi preoccupa in cea, con tutte le forze si adopera alla ricostruzione e all’assistenza degli orfani. col- questi momenti la mia sistemazione, laborò con Padre Giovanni Minozzi fondando nel 1921 “L’Opera Nazionale per il almeno per un certo tempo. Parmi ci Mezzogiorno d’italia” al fine di offrire una casa ai suoi orfani, gli orfani di guerra, vorrebbe un lavoro manuale, accom- un’educazione e una famiglia. Passa così “dalla carità della scienza alla scienza della pagnato intercalato da lavoro intellet- carità”, senza mai rinnegare i suoi ideali giovanile. Morì il 15 marzo 1931 durante tuale di traduzione – dal tedesco o un viaggio a Sparanise di caserta, per assistere i “suoi orfani”. La sua tomba si trova inglese -, la sola forma di attività men- a Monterosso al Mare nella sua Liguria. tale che mi resta. Non vedo altro am- biente che qualcuna delle vostre case agricole – in calabria è forse meglio con l’ingresso dell’italia in guerra (24 come quelle del medico, e, più, mi 9 per non destare ammirazione nella maggio 1915), fu nominato – per i metto nelle mani di Dio”. Per Padre gente che mi conosce –, potrei dire la buoni uffici della figlia carla – dal Ge- Semeria è questo un periodo dram- S. Messa e viceversa essere utilizzato nerale cadorna cappellano presso il matico fino a sentire la “terribile ten- e guidato in lavori campestri, fuori comando Supremo ad Udine. Qui Se- tazione del suicidio” e Don Orione si delle ore consacrate allo studio e alla meria dispiegò una febbrile attività sa- interessa costantemente di Lui da es- preghiera… il lavoro mi svagherebbe cerdotale e filantropica, provvedendo sere il punto il riferimento in italia per un poco, strappandomi alle idee tor- non soltanto alle necessità spirituali, avere notizie del Padre. mentatrici da cui sono assediato”. ma pure a quelle materiali delle Terminata la guerra l’italia ne era Non sappiamo quale riscontro abbia truppe. uscita vittoriosa ma impoverita e avuto questa lettera. Nemmeno un il 17 dicembre 1915 tornava in Sviz- padre Semeria nell’ultimo periodo mese dopo, nella notte del 21-22 set- zera dove venne presto ricoverato in della sua vita si getta nel campo della tembre 1912 Padre Semeria partiva, una clinica di Ginevra con la diagnosi carità (1924-1931) iniziando prima non per un istituto di Don Orione, ma di “gravissima crisi di psicastenia”. una colonia pro Orfani di Guerra nel- in esilio in una casa del suo Ordine in Don Orione pur molto impegnato in l’italia Meridionale e successivamente Belgio a Bruxelles. il 10 gennaio 1913 Avezzano per il terremoto della Mar- con altri centri sempre per orfani. scriverà a Don Orione: “Ora sono sca- sica gli sarà particolarmente vicino. il Quando a Don Orione giunse la noti- raventato fuori del mio paese dove 9 febbraio 1916 Don Orione è a zia della morte del padre avvenuta il non ho nulla da fare. È l’ozio forzato, vevey ed è accolto dal Semeria come 15 marzo 1931 volle ricordare peggio dei lavori forzati”. “un messo della Provvidenza”. Lo l’amico con un solenne ufficio fune- Don orione oggi • giugno 2021 Due anni dopo si venne a trovare con stesso giorno scrive alla figlia del Ge- bre nella Parrocchia di San Michele a la mamma per un periodo di vacanza nerale cadorna: “Ottima carla, Don Tortona “a suffragio della grande in Svizzera, quando scoppiò la Orione ha avuto il caritatevole pen- anima di Padre Semeria. L’indimenti- Grande Guerra (1914). Non potendo siero di venirmi a trovare […] Egli mi cabile figura di questo sacerdote di tornare in Belgio, si associò in Ginevra ha visto, ha parlato con me, io ho po- Dio dalla fede profonda, dalla grande ai Missionari dell’Opera Bonomelli per tuto parlare con Lui; […] io mi sono mente, dal gran cuore. Padre degli or- l’assistenza agli italiani all’estero e, messo nelle mani di Don Orione fani di guerra”.
DO_GIU_2021_Layout 1 31/05/21 16.11 Pagina 10 FLavIO PELOSO Dal monDo orionino san luigi orione Da Fernando ad antonio Nel presentare Sant’Antonio, Don Orione metteva in evidenza la sua e sant’antonio scelta di povertà e di ardore missiona- rio che lo portò a lasciare i canonici re- golari della Santa croce, a coimbra, tra i quali era entrato all’età di 15 anni, nel Di PaDova: 1210, “in un convento che viveva di 10 rendita, non viveva di Provvidenza”, per unirsi ai francescani “spinto dal de- Devozione e siderio di una vita più povera e da una grande sete di umiltà e di penitenza”. Antonio fu scosso dal sacrificio dei primi cinque frati francescani martiri sintonia nel Marocco, nel 1219; i loro corpi fu- rono riportati a coimbra, ove Antonio viveva. “Nel vedere e sentire narrare la fede dei Francescani che erano stati condotti al martirio, nel Marocco, volle D on Orione fu grande devoto di Sant’Antonio di Padova, Fernando Martins de Bulhões, nato a Lisbona il carità per orfani denominata Opera An- toniana delle Calabrie. inoltre, pub- blicò due riviste indirizzate alla ed ottenne di vestire l’abito serafico” ed egli stesso “si sentì trasportato a partire per le missioni”. 15 agosto 1195. Faceva risalire la sua devozione a Sant’Antonio, una a cuneo Per esprimere il netto cambiamento di speciale venerazione verso il Santo a e una a Reggio calabria. Scrisse molto vita, decise di mutare il suo nome da quando, a 13 anni, entrò nel con- del Santo, mostrando un’ottima cono- Fernando ad Antonio. “Fatti i voti so- vento dei frati minori di voghera (Pv), scenza storica, e da lui prendiamo lenni chiese subito e ottenne, nell’au- lasciandolo, dopo solo un anno, per molti passaggi di questo articolo (in tunno del 1220, di portare la sua gracilità di salute. corsivo). Ne diffuse la devozione nella opera in Africa”. Di ritorno dall’Africa Don orione oggi • giugno 2021 Durante la sua vita, Don Orione edificò congregazione e poté scrivere: “San- per una malattia tropicale, la nave ben tre santuari dedicati a Sant’Antonio t’Antonio è dappertutto; sta vegliando naufragò e Antonio con un suo com- di Padova: a cuneo, ove c’era una Co- su tutto; è incaricato di pensare a tutto, pagno furono soccorsi dai pescatori a lonia agricola Sant’Antonio; ad Ameno perché è come fosse della nostra pic- capo Milazzo e poi accolti nel vicino (NO), il santuario fungeva da chiesa per cola Congregazione. È la borsa, è la convento francescano di Messina. l’Ospizio Sant’Antonio per anziani; a mano, è il ministro della Provvidenza “A Messina esiste tuttora il pozzo di S. Reggio calabria con l’annessa opera di del Signore”. Antonio: parte del Convento abitato
DO_GIU_2021_Layout 1 31/05/21 16.11 Pagina 11 Dal monDo orionino da Lui: il sasso, che gli serviva di cu- turbe immense di popolo, e tutti tra- di Sant’Antonio. Ai cortigiani Ezzelino scino”. scinare dietro di sé, e tutti portare tra rispose: «Che volete vi dica? Mentre le braccia aperte di Cristo. L’Italia il Frate parlava vedevo dal suo volto Dal nascondimento dell’età sua e gli oppressi e gli afflitti uscire tanta luce, che mi empiva di alla predicazione d’ogni fatta ebbero in lui un araldo in- terrore e di venerazione»”. superabile di pace e di conforto, un in- Già malato e sofferente, nel giugno Al “capitolo delle stuoie” ad Assisi, signe maestro e propugnatore di vita”. 1231, “Antonio si ritirò a far peni- nella primavera del 1221, Antonio tenza a Camposampiero, perché capì vide e ascoltò di persona san France- teologo e padre provinciale che la sua vita era presso a finire e per sco d’Assisi. “Finito il Capitolo, il Pro- Fu incaricato dell’insegnamento della per soddisfare la sete di pace e di so- vinciale della Romagna, veduto tutto teologia e fondò il primo studentato litudine”. Quando il venerdì 13 giu- solo Antonio, che pieno di umiltà si teologico francescano a Bologna, nel gno 1231 si sentì mancare, chiese di teneva ultimo, se lo prese con sé. Era 1223. “Si conserva ancora il biglietto essere riportato a Padova. Fu traspor- profondamente umile, eppure era che san Francesco scrisse a lui in quel tato a Padova su un carro agricolo dottissimo”. Antonio fu inviato a Mon- tempo. «A frate Antonio, mio ve- trainato da buoi; quei venti chilometri tepaolo, nei pressi di Forlì. “Nella so- scovo, frate Francesco augura salute. di strada romana sono ancora oggi litudine di Montepaolo si raccoglie in meditazione e preghiera; ma dopo, Mi piace che tu insegni teologia ai no- chiamati la “strada del Santo”. Giunse come Mosé, discenderà dal monte stri fratelli, a condizione però che, a al convento delle clarisse dell’Arcella con lo splendore di Dio nell’anima e causa di tale studio, non si spenga lo e “Volle essere deposto sulla predella nella parola, sicuro ed armato, alla spirito di santa orazione e devozione, dell’altare… Era la sera del 13 giugno missione alta di fede e di pace che gli com’è prescritto nella regola»”. 1231”. Spirò sussurrando: “vedo il ha dato il Signore”. Don Orione era mio Signore”. Aveva 36 anni. molto sensibile ai santi che univano Don orione definisce sant’antonio contemplazione e missione, fede e di Padova come “gran taumaturgo”, il santo dei miracoli impegno civile, per questo osservò: il “santo dei miracoli”. “Appena morto, attorno al corpo di “Chi più di lui cercò e visse la vita e la verso la fine del 1224, su iniziativa di Sant’Antonio, trasfigurato e bello di povertà stessa del popolo? Chi di lui Papa Onorio iii, Antonio partì missio- celeste bellezza, subito si moltiplica- più benemerito della pace tra le città nario nella Francia meridionale per rono i miracoli”, ricordava Don e castella d’Italia, della cristiana convertire i catari e gli Albigesi. Orione. “I prodigi che seguirono la ascensione delle classi più umili. Nel 1227, fu nominato ministro provin- sua morte furono sì grandi che il Papa Tempi di divisioni e di odî, tempi di er- ciale per l’italia settentrionale; aveva Gregorio IX sentì di doverlo santifi- rori religiosi, di contrasti civili, di 11 32 anni. L’incarico comportò per Anto- care subito l’anno dopo”. guerre fratricide, incessanti, sangui- nio una vita intensa di relazioni e visite Don Orione definisce sant’Antonio di nose, furono quelli che videro San- t’Antonio di Padova”. ai numerosi conventi dell’italia setten- Padova come “gran taumaturgo”, il trionale; Milano, venezia, Padova - “santo dei miracoli”. Egli visitò e ce- scelta come sua residenza fissa - lebrò più volte nella basilica del Santo Don orione era molto sensibile ai vicenza, verona, Ferrara; ma anche perché, a Padova, dal 1923, c’era il santi che univano contemplazione Trento, Brescia, cremona e varese. suo istituto camerini Rossi per ragazzi e missione, fede e impegno civile… Don Orione apprezzò ed additò ad orfani. Fu ammirato dell’insigne reli- Antonio era dotato di grande umiltà, esempio il fatto che Antonio di Pa- quia della lingua e scriveva: “Pochi si fece presto stimare per la grande sa- dova si interessò anche della vita ci- più di Sant’Antonio si distinsero nel sa- pienza e cultura. Le sue valenti doti di vile, ai problemi sociali che afflig- pere adoperare la lingua al bene; e la- predicatore furono conosciute per la gevano soprattutto la gente povera, sciando da parte le prove storiche prima volta, il 24 settembre 1222 primo fra tutti quello dei debiti e della sua sapienza, dottrina, fortezza quando, nella cattedrale di Forlì piena dell’usura. Ricordava come Antonio, e santità, noi abbiamo il miracolo pe- di religiosi e di sacerdoti, egli accettò nel maggio 1231, si presentò ad Ez- renne che lo prova: la sua lingua”. di predicare per supplire il predicatore zelino, podestà di verona, che “In San Luigi Orione additava l’esempla- assente: “Risplendette in tutto il suo pochi giorni aveva fatto uccidere, si rità di sant’Antonio di Padova ricono- fulgore quella lampada di virtù e di dice, più di 12.000 cittadini, perché scendo piena consonanza spirituale e eloquenza che usciva di sotto il mog- erano guelfi e ne aveva ancora molti apostolica. “Impariamo da Sant’Anto- Don orione oggi • giugno 2021 gio”. Da quel momento, Antonio iniziò prigionieri… Antonio lo trovò seduto nio ad avere grande amore alla re- l’apostolato della predicazione. Fu sopra di un seggio, circondato dai gola, ad avere petto forte contro le chiamato ad Assisi e poi inviato a pre- suoi sbirri, e gli rimproverò le sue cru- difficoltà, ad avere desiderio di apo- dicare da un posto all’altro. “Seppe deltà. Tutti si aspettavano che Ezzel- stolato, e a nutrire una forte devo- con illuminata eloquenza, con la san- lino desse ordine di fare di Antonio zione alla Madonna, nel desiderio di tità e l’olocausto stesso di tutta la sua ogni peggior governo. Invece, videro spendere la nostra vita in olocausto di giovane vita, imporsi ai potenti e a Ezzelino atterrito ed umiliato ai piedi amore a Dio e al prossimo”.
DO_GIU_2021_Layout 1 31/05/21 16.12 Pagina 12 FEDERICa Zanatta Dal monDo orionino 100 anni Di storia Dell’istituto berna rna. o Be Pietr na. a Ber Mari 12 la storia dell'istituto berna in mestre (ve) è legata alla figura carismatica del santo Don luigi orione, che prese a cuore il progetto di due fratelli, Pietro e maria berna, desiderosi a loro volta di aiutare i giovani orfani del dopoguerra. n onostante fosse molto impegnato nel veneto per aver accettato la di- rezione degli istituti Manin ed Artigia- mestiere presso officine artigianali si- tuate nelle vicinanze, ma dopo qualche anno, su iniziativa del nuovo direttore diede spazio alla formazione atletica dei ragazzi più grandi, chiamando in aiuto anche qualche sportivo di fama nelli in venezia, Don Orione non seppe don Enrico Bariani, si preferì attrezzare e favorì la nascita di una squadra di cal- rifiutare il suo aiuto ad una iniziativa a quali laboratori, alcuni ambienti della cio che partecipò con molto onore ai favore di poveri figli del popolo. barchessa adiacente alla villa Berna e si campionati giovanili locali. Diede vita il 13 giugno 1921 l’istituto, veniva uf- diede origine a corsi di formazione pro- infine ad una banda musicale che da ficialmente inaugurato con la benedi- fessionale. Don Bariani ampliò l’edificio allora e per lunghi anni, tenne concerti Don orione oggi • giugno 2021 zione del vescovo di Treviso, il Beato dotandolo di refettorio, aule e came- in piazza e partecipò alle pubbliche Andrea Giacinto Longhin. rate e dell’impianto di riscaldamento. manifestazioni sia religiose che patriot- Si preoccupò soprattutto che la comu- tiche, molto frequenti in quegli anni. la formazione professionale nità dei giovani e dei loro educatori vi- Occorre dire che la società mestrina vesse uno spirito di famiglia, secondo le accolse subito con favore l’opera All’inizio dell’attività i ragazzi accolti indicazioni del sistema orionino chia- svolta dall’istituto Berna e la favorì nell’istituto furono avviati alle scuole mato cristiano-paterno. con aiuti economici, consigli e con la pubbliche ed all’apprendimento di un Sulla scia di altre istituzioni similari, propria simpatia.
DO_GIU_2021_Layout 1 31/05/21 16.12 Pagina 13 Dal monDo orionino Terminati i tempi eroici degli inizi, tro- vato il giusto spazio nella struttura della società locale, l’istituto visse uno dei periodi migliori della propria vita. Autore della crescita, che portò le scuole ad avere oltre seicento alunni esterni e una ottantina di interni, fu il professor don Attilio Piccardo, suben- trato nel 1930 quale direttore del- l’istituto. Sollecitato ed aiutato dalle autorità scolastiche locali, affiancò ai corsi di formazione al lavoro, iniziati da don Bariani, la Scuola di Avvia- Scatto di gruppo dell'inaugurazione il 12 giugno 1921 con Mons. Longhin mento Professionale a tipo indu- (Vescovo di Treviso) e Don Orione. striale, ottenendone nel 1939 la legalizzazione e consentendone la si trasferirono nel nuovo edificio. Tor- spazi rimasti disponibili furono occu- frequenza anche ad alunni esterni. nato nel 1958 alla direzione, don En- pati dall’incremento dei corsi del cen- rico Bariani, nel 1962, fece progettare tro di Formazione Professionale che gli sviluppi del dopoguerra laospitare costruzione di un nuovo convitto per studenti che, sia che frequen- svolge a tutt’oggi un’ampia e artico- lata attività, adeguandosi alle esi- Nel 1941 aggiunse anche la Scuola tassero le scuole del Berna, sia che fos- genze dei richiedenti. Tecnica industriale, di durata bien- sero iscritti ad altre scuole, dovevano Nel 1976 essendo venuta meno la ne- nale, legalizzata nel 1943. stare lontani da casa. cessità di accoglienza di ragazzi orfani Durante la seconda Per festeggiare il piano regolatore di Me- o privi di famiglia, il convitto cessò la guerra mondiale, per l’importante Centenario, stre predisposto dal co- sua funzione. con opportune modifi- salvare le macchine il 13 giugno 2021 ci sarà mune nei primi anni che, una parte dell’edificio venne mo- delle officine dalla la beneDizione Della targa 60 aveva previsto dificata trasformando gli ambienti in requisizione da Commemorativa Dei 100 anni una nuova via (via aule e laboratori per la Scuola Media. parte dei tede- dell’istituto berna, cui faranno Einaudi) che ta- Un ulteriore spazio venne attrezzato schi, don Attilio seguito la presentazione del libro gliava a metà la per ospitare un piccolo Pensionato le trasferì a cam- Don Paolo Clerici, in collaborazione sede di via Manin. Studentesco, altri ambienti vennero pocroce di Mi- con il museo del '900 di mestre, Fu giocoforza ce- destinati ad attività varie (convegni, rano ed un convegno sulla scuola dere la proprietà, incontri, conferenze...). organizzò l’orario cattolica a mestre e varie anche per sopperire Nel 1996 venne costruita di fronte 13 in maniera tale che i altre iniziative lungo il alle spese di costruzione all’edificio scolastico una grande pale- ragazzi, muniti di bici- corso dell’anno. del convitto adiacente stra, inaugurata con la benedizione del clette, fossero in grado di alle Scuole Berna. il nuovo Patriarca card. Marco cé. La struttura raggiungere la sede distaccata fabbricato, venne completato nel ampia e modulabile fu completata ed effettuare ugualmente le necessa- 1965 e fu inaugurato dal Patriarca dalla creazione all’aperto di spazi at- rie esercitazioni, consentendo così il card. Giovanni Urbani. Negli stessi trezzati per attività sportive quali cal- corretto svolgimento dell’anno scola- anni la riforma scolastica prevista cio, tennis, basket, pallavolo... Tutte stico. Superato senza troppi danni il dalla Legge 1859 del 31/12/1062 queste strutture sono a disposizione periodo della seconda guerra mon- trasformò le diverse Scuole di Avvia- degli alunni frequentanti ed anche di diale, don Attilio, prevedendo lo svi- mento in Scuole Medie unificate e le gruppi sportivi esterni. La vita dell’isti- luppo della città e dell’istituto, Scuole Tecniche in istituti Tecnici. tuto oggi prosegue con successo. Sicu- acquistò un esteso appezzamento di Anche il Berna, conseguentemente, ramente si è modificata negli anni terreno in via Bissuola per costruirvi modificò la sua offerta formativa. adattandosi alle diverse esigenze dei una nuova sede per le scuole. tempi, ma mantenendo sempre lo spi- intanto la crescita del numero degli nuove esigenze e rito di servizio alla formazione dei gio- allievi, soprattutto esterni, aveva reso vani, specie dei meno fortunati, come insufficienti gli ambienti ricavati nella nuovi successi richiesto dai fondatori. La sede di via sede di via Manin. Trascorsero però Dal 1974 l’istituto Tecnico industriale Bissuola consta di tre grandi edifici cir- una decina d’anni prima che nel nonostante gli ottimi risultati conse- condati da vasti spazi dedicati al gioco, 1956, superate le difficoltà del dopo- guiti dovette essere gradualmente al parcheggio e ad attività sportive. Don orione oggi • giugno 2021 guerra, si desse inizio alla costruzione chiuso per l’elevato costo di gestione, L’ istituto comprende la scuola prima- in via Bissuola di un fabbricato scola- solo in minima parte coperto dalle ria (ex elementare), la scuola secon- stico dotato di vasti laboratori e nu- rette versate dagli allievi frequentanti. daria di primo grado (ex scuola merose aule. Per conservare al Berna la caratteri- media) che, unitamente all’annesso il 15 marzo del 1958 l’edificio venne stica di servizio alla gioventù meno centro di Formazione Professionale, inaugurato dal card. Angelo Roncalli, fortunata, offrendo la possibilità di in- costituiscono un percorso scolastico allora Patriarca di venezia. L’internato serirsi nella società con un lavoro one- completo del periodo fissato per l’ ob- rimase in via Manin, le scuole e i corsi sto e una solida preparazione, gli bligo scolastico.
DO_GIU_2021_Layout 1 31/05/21 16.12 Pagina 14 MaRIaLuISa RICOttI Dal monDo orionino inaugurato senti: dall’ on. Renato Balduzzi, allo scrittore Gabriele Nissim, fondatore di Gariwo; da don Tarcisio vieira, Diret- tore Generale della congregazione il giarDino Orionina, a Madre M. Mabel Spa- gnuolo, Superiora generale delle Pic- cole Suore Missionarie della carità. Dei giusti il vescovo Mons. vittorio viola, nell’ intervento che ha preceduto la pre- ghiera e la sua solenne benedizione, ha apprezzato il “bellissimo mo- mento” dell’inaugurazione, affer- mando che “l’amore è più forte della morte” e che il profilo delle vite dei Giusti, figure nate dal cuore ardente d’amore di don Orione, ha eviden- ziato che la loro è una testimonianza duratura, una luce che ha sconfitto non solo la tenebra fitta di quegli anni in relazione a coloro che sono stati concretamente aiutati dai Giusti, ma che è anche un insegnamento attua- lissimo, per ciascuno di noi, nella no- stra vita. “Che cosa può nascere da una testimonianza d’amore di un uomo!”…. “la vita è bella, è piena, ac- quista senso, quando viene donata, s ette piante, di varie dimensioni, dal piccolo e giovane viburno fino alla vigorosa sophora e al grande biografica dei Giusti, presentando i loro disegni sul tema degli alberi, rea- lizzati a scuola, con varie tecniche, in non quando la tratteniamo per noi!”… “Se vogliamo essere felici, ab- biamo una possibilità certa, che è acero, presenti nell’area verde in- onore dei Giusti. quella di donare la nostra vita nei 14 torno al monumento dedicato a San il Sindaco dott. Rino Feltri ha ricor- gesti concreti della carità…”. Luigi Orione, sono state intitolate ri- dato che l’istituzione del Giardino Molto significativa, in fianco all’altare, spettivamente a sette Giusti, tutti reli- pontecuronese, regolata da apposito la presenza di molti labari di associa- giosi/e appartenuti alla congrega- Statuto, si basa sul modello ideale di zioni, accanto alle tante bandiere del- zione del Santo pontecuronese, che quanto realizzato a Gerusalemme l’italia, sventolanti insieme a quelle hanno salvato vite, si sono battuti in con il Giardino dei Giusti della Shoah europee. il Giardino dei Giusti è dav- favore dei diritti umani durante le per- (Yad vashem), a Erevan con il Giar- vero un luogo di speranza, perché i secuzioni e hanno difeso la dignità dino dei Giusti degli Armeni, a Sara- Giusti diventano per noi strumenti della persona, rifiutando di piegarsi ai jevo con il Giardino dei Giusti della vivi, anche quando fanno ormai parte totalitarismi e alle discriminazioni tra Bosnia, a Milano con il Giardino dei della Storia, perché ci danno la possi- esseri umani. Sono gli eroici Don En- Giusti dell’Umanità del Monte Stella e bilità di capire cosa significa scegliere rico Sciaccaluga, Suor M. Stanislaa in un centinaio circa di altre località il bene. Nella vita di tutti i giorni, i Giu- (costanza Bertolotti), don Gaetano italiane. sti sono i nostri modelli, da cui pren- Piccinini, Madre croce (Lucrezia Ma- L’evento, promosso dall’Associazione dere esempio per orientare le nostre nente), Don Giuseppe Pollarolo, Don culturale “il paese di don Orione azioni. Giovanbattista Lucarini e Don Lorenzo APS”, in collaborazione con il co- Mi piacerebbe che gli insegnanti con- Nicola. mune, la Biblioteca “Sandro castelli” dividessero la visione di questo Giar- Le targhe, con i nomi di queste sette e la parrocchia di Santa Maria As- dino come uno spazio intermedio fra figure esemplari, sono state svelate sunta, ha avuto il patrocinio di nume- la scuola e il paese, uno spazio di con- venerdì mattina, durante l’articolata rosi enti e associazioni, che l’hanno divisione. Questo è un luogo potentis- Don orione oggi • giugno 2021 cerimonia di inaugurazione, dai ra- sostenuto con contributi in denaro, simo per i ragazzi, per trovare nuove gazzi della classe iii della scuola se- con il lavoro dei volontari e con la energie, per far parte del mondo in condaria di primo grado del paese, condivisione di momenti di riflessione modo consapevole, per diventare re- guidati dalla loro Dirigente dott. Si- sulle figure dei Giusti dell’ umanità. sponsabili. È un luogo di pensiero, un monetta cimento e dalla prof. Ema- Durante la cerimonia sono stati letti luogo per gli educatori, un luogo di nuela Massone. Gli studenti hanno alcuni messaggi scritti e altri vocali di elaborazione dei valori che salvano il svelato le targhe e letto una scheda autorità impossibilitate ad essere pre- mondo.
DO_GIU_2021_Layout 1 31/05/21 16.12 Pagina 15 Don Orione e Annibale Di Francia. I santi "fratelli universali" Sono stati tanti i Santi che, nel corso della loro vita, si sono spesi per promuovere la fratellanza universale, per non far sentire nessuno escluso. Tra di loro c'è sicuramente anche San Luigi Orione, ma il loro modello d'azione è riconducibile anche ad altre figure, non cattoliche, che hanno comunque vissuto, e a volte sacrificato, la propria vita per far sentire "fratelli tutti". Ne abbiamo parlato con il prefetto della n. 6 Congregazione delle cause dei santi, il cardinale Marcello Semeraro.
DO_GIU_2021_Layout 1 31/05/21 16.12 Pagina 16 Card. Marcello Semeraro e Papa Francesco. "L'UMILTÀ RENDE POSSIBILE LA FRATELLANZA UNIVERSALE" A colloquio con il Cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. di MattEO GuERRInI al termine della sua enciclica “Fratelli tutti”, il Ponte- La ringrazio per questa domanda, che mi permette di ri- fice cita in modo particolare due figure che lo hanno flette e intervenire anche su alcune questioni di termino- ispirato: San Francesco d’assisi e Charles de Foucauld. logia. in Fratelli tutti il riferimento è ad alcune figure anche Sono due modelli incarnati di “fratellanza”, come lo di santi cristiani – come Francesco d’Assisi e charles de sono anche tanti altri santi sociali, alcuni citati in- Foucauld, che lei richiama – in cui la fraternità è più chia- vece da Benedetto XvI in Deus Caritas Est, come, ramente collocabile anche all’interno di una fraternità «in- tra gli altri, Ignazio di Loyola, Giovanni di Dio, terreligiosa». La categoria di «santi sociali» è stata già Giuseppe B. Cottolengo, Giovanni Bosco, applicata in passato ad alcune figure di santi (particolar- teresa di Calcutta. Sono figure che, mente nel Piemonte) che si dedicarono molto all’evange- ognuna con la propria peculia- lizzazione e alla cura di persone disagiate sotto molti Don orione oggi • maggio 2021 rità, possono ancora inse- aspetti, soprattutto ma non solo economici. gnare tanto, cosa Oggi la «povertà» è molto cambiata rispetto quella del XiX- ne pensa? XX secolo e quindi anche la tipologia della santità deve es- sere rimodulata. Papa Paolo VI.
DO_GIU_2021_Layout 1 31/05/21 16.12 Pagina 17 Card. Marcello Semeraro anche San Luigi Orione, il nostro fondatore, con la sua vita e il suo insegnamento ha incarnato pienamente lo spirito della “Fratelli tutti”. anche lui, infatti, è citato con gli altri santi sociali da Benedetto XvI. Si tratta di un modello che ancora oggi sarebbe stato all’avanguardia. È d’accordo? San Luigi Orione è senz’altro annoverato tra i «santi sociali». La sua ispirazione carismatica è senz’altro legata alla figura di altri Santi, come don Bosco e il cottolengo. Nel suo “testamento spirituale” si legge una molto simpatica affermazione: «Non è tra le palme che voglio vivere e morire, ma tra i poveri che sono Gesù cristo». È una frase che si potrebbe affiancare a quella che egli stesso richiamava quando a ignazio Silone confidava di sentirsi «autentico asino di Dio». L’idea ispiratrice di don Bosco e del cottolengo, però, don Orione seppe tradurla per attualizzarla in un mutato contesto sociale. Sono stato alcuni giorni fa a Messina per ricordare sant’Annibale Maria di Francia. Don Orione e lui: santi che si incontrano nella cura di chi ha bisogno. Sono “provvidenze” che l’amore del Padre aiuta a stare insieme. Don Orione ha anche scritto: “Il nostro cuore dev’essere un altare dove continuamente e inestinguibile arda e splenda questo fuoco: il sacro fuoco dell’amore di Dio e degli uomini; un altare dove una fiamma salga sino al Signore, avvolgendo e portando a Lui i fratelli: i fratelli tutti, di qualunque nazionalità siano, di qualunque religione siano, e anche i senza religione, dando la preferenza ai più bisognosi, ai più abbandonati, ai più sofferenti, ai senza fede, ai senza onestà, dai più debosciati, ai reietti da tutti!”. In queste parole ritroviamo molto di quello che il Papa ha voluto comunicarci nell’enciclica. Nella sua enciclica il Papa parla di «immensa dignità del povero (n. 187) e scrive pure che «i più deboli, i più poveri debbono intenerirci: hanno “diritto“ di prenderci l’anima e il cuore. Sì, essi sono nostri fratelli e come tali dobbiamo amarli e trattarli» (n.194). Non è questa anche la spiritualità e l’opera sociale svolta e promossa da don Orione? La cura per la povertà e per le povertà è essa stessa fratellanza universale, perché la povertà e le povertà sono strettamente congiunte alla condizione dell’uomo in quanto tale. Papa Francesco fa riferimento anche ad altri “fratelli che non sono cattolici”, citando Martin Luther King, Desmond tutu, il Mahatma Gandhi. Significa proprio che le idee alla base della sua enciclica sono davvero universali, e non si limitano a un dibattito che interessa solo la Chiesa? È esattamente ciò che intendevo dire. La povertà (ogni tipo di povertà) non è classificabile in rapporto a confessioni religiose. vorrei richiamare la frase di Terenzio Afro: «Homo sum: humani nihil a me alienum puto», che può così essere tradotta: «Sono un essere umano, niente di ciò ch’è umano ritengo estraneo a me». A me pare che la si possa rileggere con l’esordio di Gaudium et spes: «Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore». Parlando del beato Charles de Foucauld, il Papa sottolinea come volesse essere “il fratello universale” e ci riuscì solo identificandosi con gli ultimi. Cosa possiamo fare in concreto nelle nostre vite per riuscire anche noi a diventare fratelli di tutti? Ho letto che subito dopo la sua conversione charles de Foucauld rimase fortemente impressionato dalle parole che il suo confessore aveva detto durante una sua omelia: «Nostro Signore ha preso l’ultimo posto in modo tale che nessuno ha potuto rapirglielo». Da qui l’impulso per de Foucauld a scegliere una vita di abbassamento come quella di Gesù. Mi tornano, 2021 maggio2021 allora, alla memoria anche queste parole che san Paolo vi pronunciò durante la sua storica visita alle Nazioni Unite il 4 ottobre 1965: «Non si può essere oggi •• giugno fratelli, se non si è umili. Ed è l’orgoglio, per inevitabile che possa sembrare, che provoca le tensioni e le lotte del prestigio, del orione oggi predominio, del colonialismo dell’egoismo; rompe cioè Don orione la fratellanza». È l’umiltà che rende possibile la fratellanza universale. Don Charles de Foucauld
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