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Marzo 2021 - n.10 100 ANNI SCUOLA RINASCE PREMIO EUROPEO BEATO ANGELICO IL MONUMENTO FIESCHI FRATE SOLE 2021
Sommario 5 PRIMI SEGNALI DI PRIMAVERA Editoriale 6 CONOSCERE, 6 12 26 GESTIRE, VALORIZZARE 12 RINASCE IL MONUMENTO FIESCHI 26 CENTENARIO SCUOLA BEATO ANGELICO 32 7° CONGRESSO ARCHITETTURA INT.LE RELIGIOSA CONTEMPORANEA 69 32 34 PREMIO EUROPEO FRATE SOLE 2021 36 APP MIRACLE, WE BELIVE 40 LA MADONNA DEL MANTO 44 MODELLI DI CHIESE ALL’APERTO 32 34 36 DESIDERI COLLABORARE CON ARTISACRENEWS? Contattaci: redazione@artisacrenews.it ARTI SACRE NEWS - NARRAZIONI D’ARTE SACRA DESIDERI METTERE IN EVIDENZA LE TUE OPERE E PRODUZIONI? DIRETTORE RESPONSABILE: Angelomaria Alessio - EDITORE: Alessio Consulting Contattaci: redazione@artisacrenews.it Registrazione Tribunale di Treviso nr. 4071/2019 REDAZIONE E PUBBLICITÀ: +39 0423.43.46.60 redazione@artisacrenews.it IL NUMERO DI MARZO 2021 HA RAGGIUNTO 58.774 CONTATTI PROFILATI TESTATA GIORNALISTICA ONLINE: www.artisacrenews.it
4 ArtiSacreNews Marzo 2021 ArtiSacreNews Marzo 2021 5 EDITORIALE Primi segnali di primavera Angelomaria Alessio direttore Cari Lettori, mentre Vi scrivo, il mio ufficio è inondato da un timido sole primaverile, che tenta di farsi spazio tra le nubi ancora presenti, quasi un monito ai sentimenti che albergano nei nostri pensieri in questi giorni in cui, dopo diversi mesi bui, iniziamo a scorgere una luce in fondo al tunnel, pur se l’epidemia è ancora presente. Proprio come a primavera, sono tanti i segnali di risveglio che possiamo cogliere, sia nel mondo culturale ecclesiale che nell’ambito delle produzioni: i musei diocesani, ad esempio, stanno dimostrando una resilienza e reattanza davvero esemplare e stimolante, ne abbiamo un esempio evidente ed interessantissimo in questo numero della nostra rivista e tutti sono in attesa di poterci riaccogliere con nuovi allestimenti; Anche il mondo delle produzioni per l’architettura e l’arte sacra sta vivendo un pre-sprint per essere pronto a brevissimo: è davvero stimolante per esempio scoprire che stanno nascendo alcune start-up nel settore, che si focalizzano su tecnologie e prodotti innovativi e di altissima qualità. Anche i cammini e gli itinerari religiosi si stanno preparando… ormai manca davvero poco. In questo numero di marzo, vi presenteremo il progetto formativo dell’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali e l’edilizia di culto della CEI, scopriremo l’iniziativa del Museo Diocesano di Genova, festeggeremo i cento anni della Scuola Beato Angelico in Milano. Vi segnaleremo inoltre le CALL del Convegno Internazionale di Architettura religiosa contemporanea e l’Edizione 2021 del Premio Europeo di Architettura Sacra “Frate Sole” per tesi di laurea, dottorato e master. Infine vi presenteremo la nuova APP “Miracle” e l’opera “La Madonna del Manto”. Un augurio di buona lettura e buona primavera !
6 ArtiSacreNews Marzo 2021 ArtiSacreNews Marzo 2021 7 CONOSCERE, GESTIRE, VALORIZZARE a cura di Angelomaria Alessio Nei giorni 12 e 13 febbraio 2021, in modalità telematica, ha avuto luogo il secondo modulo del percorso di formazione permanente per i responsabili dei Beni Culturali ecclesiastici, “Conoscere, Gestire, Valorizzare” organizzato dall’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana, in collaborazione con la Pontificia Università Gregoriana - Dipartimento dei Beni Culturali della Chiesa. L’itinerario, distribuito in tre tappe ha visto il primo modulo il 16 ottobre 2020 focalizzato sul tema della CONOSCENZA: “Conoscere la consistenza, le tipologie e le caratteristiche funzionali dei beni culturali ecclesiastici e degli edifici di culto a noi affidati, costituisce il primo indispensabile avvio di un processo di consapevole e responsabile gestione, progettazione e valorizzazione del patrimonio. Nel primo modulo sono stati affrontati i riferimenti legislativi civili ed ecclesiastici, la legislazione pattizia e le disposizioni che riguardano i processi interni alla Chiesa stessa, non trascurando le più recenti istanze legate alla normativa sulla privacy e ai diritti d’autore nel web. La pastorale diocesana dei beni culturali conduce ad un approccio progettuale delle attività di valorizzazione attraverso il coinvolgimento delle persone e delle comunità, attivando iniziative di ascolto per offrire percorsi e narrazioni che sappiano restituire consapevolezza e identità. Gli strumenti informatici giocano un ruolo fondamentale e innovativo accompagnando i processi di conoscenza, fornendo nuove possibilità di accesso integrato e “trasversale” alle banche dati e alla loro descrizione. È stato proposto un sintetico approfondimento sui
8 ArtiSacreNews Marzo 2021 ArtiSacreNews Marzo 2021 9 progetti di inventariazione, censimento e catalogazione promossi Direttore Generale per la Sicurezza del patrimonio culturale – dall’Ufficio Nazionale BCE, con le specifiche sulla metodologia di MiBACT, Dott. Massimo MONZIO COMPAGNONI, Responsabile lavoro e il sistema informatico. Sono state approfondite le progettualità del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa diocesane a partire dal portale www.beweb.chiesacattolica.it e le cattolica – CEI, Arch. Giuseppe GICCONE, Ufficio Nazionale BCE modalità di valorizzazione dei beni, utilizzando la Scrivania Virtuale”. – CEI, Ing. Andrea ZAPPACOSTA, Ufficio Nazionale BCE – CEI. Il secondo modulo, ha affrontato il tema della GESTIONE: All’interno del secondo modulo è stato realizzato un focus sul “La responsabilità connaturata all’affido del patrimonio impone tema della “Progettazione delle nuove Chiese e adeguamento una capacità gestionale, sempre trasparente dal punto di vista liturgico delle Cattedrali”, in cui sono state illustrate le iniziative amministrativo, competente e puntuale. Maggiore è la nostra dell’ufficio nazionale BCE relative ai concorsi indetti dalle professionalità e maggiori saranno le occasioni d’incontro e scambio diocesi per la costruzione di nuove chiese e ai bandi, su scala istituzionale e la capacità di intercettare risorse e riconoscere nazionale e diocesana, per l’adeguamento liturgico delle cattedrali. occasioni di crescita e sviluppo. Sono state delineate le strutture La registrazione del focus: “Progettazione delle territoriali dedicate ai beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di nuove Chiese e adeguamento liturgico delle Cattedrali” culto, e i loro compiti, relazioni, azioni. La gestione immobiliare è disponibile al seguente link: www.artisacrenews.it è stata illustrata come raccordo per una visione integrale e coordinata di tutti i settori coinvolti. Si è approfondito il ruolo e Il terzo modulo sul tema della VALORIZZAZIONE è in il coinvolgimento del volontariato nei beni culturali, indagando programma per i giorni 8 e 9 ottobre 2021: “Dopo la conoscenza le prospettive aperte dal terzo settore”. Tra gli interventi, S. E. e la gestione, può darsi avvio alla valorizzazione del patrimonio Mons. Giuseppe BATURI, Arcivescovo di Cagliari, Arch. Elvira dal punto di vista pastorale e culturale, guardando all’identità CAJANO, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ecclesiale che caratterizza i nostri beni e che dovrebbe sempre dell’Umbria, Dott. Pietro ZANDER, Direttore Ufficio Necropoli, indirizzare le nostre azioni. La valorizzazione si attua attraverso Conservazione e Restauro Beni Artistici e Comunicazione della processi di progettazione integrata e la capacità di creare valore Fabbrica di San Pietro in Vaticano, Arch. Carla DI FRANCESCO, dalle relazioni, la cui corretta comunicazione, a prescindere dagli Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali – MiBACT, strumenti più tradizionali o più orientati verso il web e i social, Don Valerio PENNASSO, Direttore Ufficio Nazionale BCE – CEI, deve saper trasmettere i contenuti propri, identitari e prospettici”. Avv. Elena COSTANTINO, ASCEV - Università LUMSA, Dott. Stefano PIZZICAROLI, Ordine dei Consulenti del Lavoro - Centro Studi, Dott. Angelo PALETTA, Pontificio Ateneo Sant’Anselmo Maggiori informazioni possono essere rinvenute sul sito - Dipartimento di Economia e Finanza, Prof. Matteo CARNÌ, dell’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali ecclesiastici ASCEV - Università LUMSA, Dott. Massimiliano BLASI, Ordine e l’edilizia di culto della Conferenza Episcopale dei Dottori Commercialisti - Commissione Enti del Terzo Settore, Italiana, al seguente link: www.bce.chiesacattolica.it Ing. Caterina RUBINO, Direzione Generale per la Sicurezza del patrimonio culturale – MiBACT, Dott.ssa Marica MERCALLI,
12 ArtiSacreNews Marzo 2021 ArtiSacreNews Marzo 2021 13 Un viaggio nell’universo dell’arte trecentesca e della storia di Genova “Rinasce un capolavoro. Il monumento Fieschi al Museo Diocesano” è un progetto di riscoperta dell’arte trecentesca e di valorizzazione della casata Fieschi come protagonista nella storia della città, promosso dall’Arcidiocesi di Genova e dalla Compagnia di San Paolo, redatto nella sua veste finale da Paola Martini (Direzione del Museo Diocesano) con l’architetto Giovanni Tortelli (Studio Tortelli Frassoni) per la progettazione e l’allestimento museografico. Si avvale del supporto scientifico di Clario Di Fabio, uno tra i più importanti studiosi del medioevo genovese e in particolare del Monumento Fieschi e di un comitato consultivo delle più autorevoli istituzioni culturali della città (Lauro Magnani per l’Università degli Studi di Genova, Padre Mauro De Gioia e Grazia Di Natale per l’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi, Manuela Salvitti, Franco Boggero, Massimo Bartoletti e Carla Arcolao per la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Piero Boccardo e Raffaella Besta per i Musei Civici). Il progetto interesserà la realizzazione di un nuovo spazio al Museo Diocesano di Genova. Gli approfondimenti scientifici, i restauri e i lavori di allestimento si protrarranno sino alla tarda primavera 2021 con la presentazione del Monumento del Cardinale Luca Fieschi negli antichi spazi del chiostro dei canonici, nel cuore medievale della città, a cui saranno dedicati appositi percorsi, visite guidate e supporti multimediali. È maggior sostenitore la Compagnia di San Paolo; sponsor Coop Liguria. “La ricerca sul Monumento Fieschi presenta carattere di eccezionalità - spiega la direttrice del Museo Diocesano Paola Martini - e lo stesso lavoro di indagine, partito da Genova è arrivato geograficamente sino a Boston travalicando i confini nazionali e analizzando molteplici fronti, non solo quello istituzionale. Renderemo noti via via i risultati di
14 ArtiSacreNews Marzo 2021 ArtiSacreNews Marzo 2021 15 quest’avventura, in cui i vari frammenti compongono un avvincente complesso tutto da scoprire o meglio riscoprire, partendo dal lavoro di indagine degli studiosi che vi si sono avvicendati negli anni per recuperare la veridicità e la volontà narrativa di imponente complesso scultoreo, ancora oggi capace di parlare a pubblici diversi, dai turisti alle famiglie sino agli esperti di settore. Un monumento funebre paradigmatico che attesta già, per dimensioni e per pregio artistico, la grandezza del nome Fieschi e l’importanza della città di Genova in quegli anni. Ci siamo trovati di fronte ad un grande puzzle, una sorta di mosaico tridimensionale composto da frammenti di diversa consistenza, rovinati dall’incuria e dalla fretta con cui si è proceduto a smontare il Monumento quando la casata Fieschi aveva perso pregnanza politica; alcuni di questi frammenti presentano ancora tracce di policromia e pigmenti sui bordi delle vesti, altri mostrano residui di doratura sulle ali degli angeli. Avvalendoci dei mezzi tecnici odierni e del lavoro di una squadra appassionata e impegnata da diversi mesi in questo studio, restituiamo alla città uno dei suoi simboli, consci degli inevitabili limiti di un impegno di tali dimensioni su un numero ricco ma pur circoscritto di elementi, con l’obiettivo di fornire agli studiosi delle prossime generazioni e al largo pubblico la possibilità di confrontarsi con un’epoca e con una delle pagine fondamentali della nostra storia”. LA STORIA Travagliata la storia della Tomba Fieschi ed impressionante la mole di lavoro, cui corrisponde l’eccezionalità della resa plastica monumentale. Innanzitutto, bisogna sottolineare come le spoglie di Luca Fieschi fossero custodite dapprima ad Avignone: il suo corpo venne imbalsamato ed esposto nella chiesa dei Frati Minori prima della requie nella chiesa della Vergine Maria. Quando venne traslato a Genova, tuttavia, il monumento funerario e la cappella non erano ancora pronti. La prima interruzione dei lavori documentata risale al lasso temporale 1341/42 (gli esecutori testamentari erano scontenti della direzione lavori e avevano già sostituito due volte i
16 ArtiSacreNews Marzo 2021 ArtiSacreNews Marzo 2021 17 propri procuratori genovesi: nel 1341, Emanuele Fieschi e i chierici Antonio da Biella, Matteo da Monza e Lamberto da San Miniato; nel 1342, Tedisio Abate di San Siro di Genova, Maestro Venturino da Bergamo, Canonico della Cattedrale, e Filippo Oltremarino). Tra il 1336 e il 1341 per le sculture erano stati chiamati due maestri pisani di chiara fama, poi la ripresa dei lavori con un’altra bottega per completare le parti mancanti tra cui la Madonna col Bambino. La dimensione e la preziosità dell’opera già si intuiscono dallo stanziamento per l’acquisto e il trasporto del marmo, 5 volte più alto della Tomba di Margherita di Brabante (consorte dell’imperatore Enrico VII di Lussemburgo, che nel 1313 l’aveva proclamata Santa, facendo riconoscere in un sinodo provinciale le straordinarie virtù di carità e i miracoli post mortem presso il suo sepolcro) e 2,85 volte in più di quello dell’Imperatore suo sposo. Nel Settecento, come riportato da diversi storici dell’arte, il Federici già lo indicava quale la “gran machina tutta marmorea di Colonne, d’Arche e di Statue in gran numero”. Diverse sono le ipotesi principali formulate dagli studiosi sulla collocazione originaria della Tomba Fieschi in Cattedrale di Genova e sui diversi rimaneggiamenti occorsi nel tempo, seguendo le alterne fortune della casata. Tra gli studiosi di arte trecentesca che hanno, nei decenni, esaminato il monumento spicca il Prof. Clario Di Fabio, coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Storia dell’Arte e Valorizzazione del Patrimonio artistico, membro della Giunta di Presidenza della Scuola di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Genova, nonché uno dei più importanti studiosi del medioevo genovese.“La Tomba Fieschi si trovava nella zona presbiteriale, dietro l’Altare Maggiore e in faccia all’antico Altare del Battista, ma per capirne meglio la rilevanza occorre fare una premessa – spiega il Prof. Clario Di Fabio - A partire dal Duecento quell’area simboleggiava lo spazio pubblico per eccellenza non solo perché la Cattedrale era del Comune, ma proprio per la presenza dell’Altare del Battista, patrono della città, quindi con tutta la sua intrinseca spinta devozionale, ma anche con
18 ArtiSacreNews Marzo 2021 ArtiSacreNews Marzo 2021 19 l’interesse civico precipuo che ne derivava. La gara ‘a stare vicino al Battista’, per essere più chiari, era significativa e gli unici che riuscirono a vincerla furono i Fieschi, titolari di grande influenza in città, all’epoca sotto tutti gli aspetti, e anche nell’ambito della Cattedrale, poiché controllavano il Capitolo e ne avevano in mano la gestione. Nella prima metà del Duecento Papa Innocenzo IV, della casata Fieschi, donava proprio sullo spazio dell’Altare del Battista 36 lampade d’argento per illuminarlo sfarzosamente. In seguito, quando venne eletto Papa, seppur per soli 40 giorni, suo nipote Ottobono, cioè Adriano V (che aveva già fatto realizzare l’altare di S. Adriano in quello spazio), lasciava nelle volontà testamentarie il desiderio di essere sepolto a Genova davanti all’Altare del Battista. Il Comune di Genova, che doveva dargli l’autorizzazione, non rispose mai. Ebbene, quello che non ottenne Papa Adriano V riuscì al nipote Luca Fieschi riaffermando in quella parte del presbiterio l’imprinting totalizzante della famiglia. È il culmine di un disegno egemonico e familiare, politico-ideologico e personale, che coinvolgeva tanto la Cattedrale e le sue venerate reliquie - dal Sacro Catino alle Ceneri del Battista - quanto la stessa presenza della sua potente casata in città”. Le cose cambiarono nei primi decenni del Cinquecento quando la famiglia Fieschi era in bassa fortuna per molteplici vicende politiche che culminarono nella cacciata dalla città a seguito del colpo di stato fallito di Gianluigi Fieschi. Inoltre, nel 1529 saltò in aria una fabbrica di polveri da sparo che si trovava nelle cantine del Palazzo Arcivescovile provocando terribili danni al presbiterio della Cattedrale. A seguito della vicenda e dei necessari restauri strutturali si decise di cambiare locazione ai molti monumenti eretti in precedenza, prevalentemente della famiglia Fieschi databili tra Tre e Quattrocento o, ancora, quello sepolcrale del doge Leonardo Montaldo. “La Tomba Luca Fieschi venne spostata – rileva il Prof. Clario Di Fabio- nel muro della facciata interna del transetto destro, poi a metà del Seicento la si ridusse ancora rimontandola selettivamente sopra la nuova Porta del Soccorso”. Le peregrinazioni non finirono qui, molti pezzi
20 ArtiSacreNews Marzo 2021 ArtiSacreNews Marzo 2021 21 vennero ricollocati dappertutto in Cattedrale, nei cortili e fin sopra le volte delle navate minori per essere ritrovati con lo spirito di valorizzarli solo alla fine dell’Ottocento. “Furono anni di restauri in San Lorenzo - prosegue lo studioso - si smontarono le parti sulla Porta del Soccorso e vennero ricollocate nella Cappella De Marini dove restarono, per diverso tempo, semplicemente appoggiate al muro”. Si parlò quindi di una ricomposizione dell’originaria armonia del Monumento Fieschi negli anni Venti del Novecento grazie a Orlando Grosso e al progetto del Museo di Scultura e Architettura ligure. Il ruolo fondamentale nella conservazione passò dunque al Museo di S. Agostino, ma tra gli ultimi tentativi di evocazione si ricorda anche quello del Museo Diocesano sotto la direzione di Giulio Sommariva, oggi conservatore del Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti.“Si tratta di un vero e proprio work in progress - continua il Prof. Clario Di Fabio - l’aspetto più importante è quello di avere, in parte, riordinato la situazione. Allo stato attuale abbiamo individuato le componenti che possono davvero essere ricostituite perché hanno una loro collocazione stabilita, precisa, nel contesto tombale, in riferimento agli omologhi della prima metà del Trecento tra Italia e Francia. Fra i raggiungimenti più significativi è l’aver ricomposto una delle parti più rilevanti, dall’andamento curvilineo, che reca al centro un’Annunciazione e figure di Santi ai lati. In generale ci saranno novità importanti ed evidenti poiché si darà una disposizione ragionevolmente certa per le parti scultoree principali, mentre le altre verranno collocate in modo da evocare una situazione precedente in una sistemazione di impatto, emozionante”. L’ALLESTIMENTO La tomba constava di più parti: una “sepultura” (monumento funerario vero e proprio con statue e rilievi) e una cappella (struttura architettonica, sempre con rilievi e statue al cui interno era previsto probabilmente anche un altare). L’inizio dei lavori è identificabile tra il 1336 e il 1341 per la statua del cardinale giacente, dotato di grande forza espressiva, per la ‘Verifica delle piaghe di Cristo’, ovvero l’‘Incredulità di San Tommaso’, ad altorilievo sul sarcofago,
22 ArtiSacreNews Marzo 2021 ArtiSacreNews Marzo 2021 23 a cui si aggiungono i quattro leoni stilofori, le colonnette tortili, i capitelli, due iscrizioni, due angeli reggicortina, due statue di Santi, probabilmente quattro virtù cardinali. Databile invece alla ripresa dei lavori, a partire dal 1343, una delicata Madonna col Bambino. L’idea della valorizzazione del monumento Fieschi e la volontà di realizzarne un adeguato allestimento museografico vengono chiaramente espresse dall’architetto Giovanni Tortelli, tra gli attori principali del progetto, che a Genova si è occupato già nel 1992 del restauro della Loggia dei Mercanti per le celebrazioni colombiane e poi, sempre in città, delle importanti mostre del 2004 (L’Età di Rubens, La Sacra Selva, L’Invenzione dei Rolli e il Mandilion) e quella di Luca Cambiaso. “Il progetto parte dalla considerazione dell’esistenza di moltissimi frammenti, che comprendono oltre a quelli figurati, più conosciuti, cioè il giacente, gli angeli reggicortina, la cassa funebre e i leoni stilofori - spiega Giovanni Tortelli – quelli architettonici e decorativi, meno noti ma non meno importanti, ritrovati ammassati nei depositi, fino a raggiungere il considerevole numero di 124 pezzi. La sfida è iniziata dallo studio e dalla valutazione attenta delle diverse parti per stabilire sequenze e gerarchie compositive, e poter finalmente ricollocare i frammenti architettonici in stretta relazione con i frammenti scultorei figurati. Naturalmente non si riuscirà a ricostruire integralmente il monumento, anche perché secondo gli studi del prof. Di Fabio la Tomba Fieschi ha avuto più vite, tra spostamenti o adattamenti in Cattedrale, e quindi la concezione originaria del progetto degli artisti pisani è stata modificata molto nel tempo. Ma si riuscirà ad evocare la sua maestosità e la sua complessità e a far cogliere al visitatore la singolarità di questa straordinaria opera attraverso l’esposizione degli elementi più significativi. Dal punto di vista operativo bisognerà innanzitutto intervenire minimamente sulla struttura architettonica perché gli spazi non sono così capienti da poter ospitare una macchina tanto imponente, quindi parte di un solaio moderno sarà smontato in modo da ricavare una grande sala a doppia altezza. Questo intervento consentirà di vedere molto da vicino anche i più minuti dettagli del monumento sia dalla sala
24 ArtiSacreNews Marzo 2021 ArtiSacreNews Marzo 2021 25 inferiore sia da una altezza intermedia, al piano superiore, grazie ad un ballatoio di affaccio. Le fonti luminose saranno utilizzate in modo da esaltare, attraverso una luce di radenza, la lavorazione, i raffinati particolari, i lacerti di doratura o di decorazione pittorica. A completare l’esposizione, alcuni apparati didattici, realizzati con tecnologia aggiornata, daranno conto degli approfondimenti degli studi sull’opera e sugli autori di questo importante monumento, senza tralasciare la figura chiave di Luca Fieschi, uno dei più rilevanti protagonisti del suo tempo sia sotto il profilo religioso che politico”. Per ulteriori informazioni: Museo Diocesano di Genova Telefono 010 2475127 museodiocesano@diocesi.genova.it www.museodiocesanogenova.it
26 ArtiSacreNews Marzo 2021 ArtiSacreNews Marzo 2021 27 LA SCUOLA DI ARTE SACRA BEATO ANGELICO FESTEGGIA CENTO ANNI Nata nel 1921 per iniziativa del sacerdote ambrosiano, monsignor Giuseppe Polvara, che intendeva creare a Milano un luogo di formazione e di produzione dell’arte per la liturgia, la Scuola Beato Angelico attualmente è una fondazione di culto legata alla Diocesi di Milano. Fedele alle sue origini, la scuola è un luogo aperto alla frequentazione di artisti, ricercatori, professionisti, studenti e appassionati nei vari campi delle arti, con particolare attenzione all’arte cristiana. Nel corso di un secolo di attività, l’istituto ha sviluppato competenze in molteplici campi di azione: la ricerca scientifica, lo studio accademico, la progettazione architettonica, la coltivazione dell’estro artistico, l’attenzione alla musica e al teatro, la copiosissima produzione dei numerosi e diversificati laboratori artigianali, la vita liturgica, la pubblicistica, l’approccio pastorale, l’impegno formativo. La scuola è molto apprezzata per i suoi laboratori in diverse discipline (Architettura, Cesello, Ricamo, Pittura e Restauro) nei quali collaborano professionisti e le stesse suore della Famiglia del Beato Angelico creata dal fondatore dello stesso istituto per accompagnarne lo sviluppo. La fondazione edita, inoltre, la rivista “Arte Cristiana”, periodico di classe A per la storia dell’arte punto di riferimento per studiosi ed esperti del settore, offre corsi di formazione sul Turismo religioso, le arti applicate e l’adeguamento liturgico in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana. «Ultimamente stiamo investendo su giovani per consolidare, allargare e continuare a formare una équipe di professionisti appassionati dell’arte cristiana e capaci di collaborare a progetti innovativi», spiega il direttore don Umberto Bordoni.
28 ArtiSacreNews Marzo 2021 ArtiSacreNews Marzo 2021 29 bottega: “dobbiamo noi fare i seminarii dell’Arte Cristiana”, ispirandosi alle “gloriose fraternite medioevali”; la libertà stilistica: “né si vorrebbe creare una «La Scuola Beato Angelico e, all’interno maniera, consacrare un particolare indirizzo formale: no. Libertà per tutti”. di essa, la nostra Famiglia ha sempre esercitato il suo ministero nella terra ambrosiana in una Chiesa che media Oggi la Scuola Beato Angelico è una fondazione di culto legata alla tra culture e tradizioni, autrice e Diocesi di Milano. L’Arcivescovo Mario Delpini ha deciso di custodire custode di un rito in cui l’Oriente e e rinnovarne il carisma con la nomina a presidente di uno dei suoi più Occidente si incontrano», sottolinea stretti collaboratori: mons. Luca Bressan. La Fondazione, in continuità Suor Celina Duca, superiore della con le sue origini, vuole essere anzitutto una “scuola”, nell’accezione famiglia religiosa Beato Angelico. più ampia di “ambito vitale”, di spazio ospitale di crescita nel sapere e di sinergia nell’operare che nascono da una condivisione di esperienze. CENTENARIO SBA Vuole dunque essere luogo aperto alla frequentazione di artisti, da Avvenire - Febbraio 2021 ricercatori, professionisti, studenti e appassionati nei vari campi delle arti, con particolare attenzione all’arte cristiana. Nel corso di un secolo di Ricorrono quest’anno i cento anni di fondazione della Scuola Beato attività la SBA ha sviluppato competenze in molteplici campi di azione: la Angelico: una istituzione, nata dall’intraprendenza ambrosiana, che con ricerca scientifica, lo studio accademico, la progettazione architettonica, la sua vita e opera è tra i protagonisti del movimento liturgico e tra i la coltivazione dell’estro artistico, l’attenzione alla musica e al teatro, la promotori del dialogo tra la chiesa e le arti. La sua nascita è legata agli copiosissima produzione dei numerosi e diversificati laboratori artigianali, Amici dell’Arte Cristiana, una associazione sorta a Milano il 24 ottobre la vita liturgica, la pubblicistica, l’approccio pastorale, l’impegno formativo. 1912 sotto la presidenza onoraria del Cardinal Carlo Andrea Ferrari. Le La compresenza, ancora oggi, di molteplici dimensioni costituisce un finalità dell’associazione ancora esprimono efficacemente il carisma che valore unico per visione d’insieme, capacità di intervento e autorevolezza poi genera la Scuola: quello “di formare un centro per tutti gli artisti e gli amici di presenza nel panorama non solo ecclesiale. La forza della Scuola, il suo dell’arte cristiana; di favorire l’amore, la coltura, il progresso dell’arte sacra; tesoro irrinunciabile, è oggi affidato alle maestranze che la compongono di contribuire a conservare e tutelare il patrimonio d’arte sacra antica; di nei suoi laboratori di produzione (Architettura, Cesello, Ricamo, Pittura e adoperarsi a restituire dignità di forma e di concetto all’arte sacra moderna Restauro), al carisma della Famiglia religiosa, alla rete di collaboratori ed e di reagire contro le correnti che tendono ad allontanarla; di promuovere ex allievi qualificati, tra i quali l’associazione ALBA. La ricerca scientifica, un illuminato mecenatismo, volgendo le offerte dei fedeli verso quelle nutrita dallo straordinario patrimonio librario e archivistico custodito nella forme d’arte che rispondono alla nobiltà e santità delle leggi liturgiche; sede storica, trova il suo esito nella pubblicazione della rivista Arte Cristiana di favorire la riforma liturgica nell’arte musicale”. Al II Congresso d’Arte e nella offerta formativa, con corsi di Turismo religioso, di Arti applicate Cristiana di Ravenna, del 10-12 settembre 1921, un prete ambrosiano, e coi Laboratori sull’adeguamento liturgico in collaborazione con la mons. Giuseppe Polvara, mosso da questi ideali fonda la Scuola Beato Conferenza Episcopale Italiana. La Fondazione sta investendo su giovani Angelico come luogo di formazione e di produzione dell’arte per la liturgia, e energie e talenti, nei vari campi delle arti e delle scienze umanistiche, per negli anni successivi, proprio a servizio della Scuola, costituisce la Famiglia consolidare, allargare e continuare a formare una equipe di professionisti religiosa Beato Angelico. Colpiscono ancora oggi tre sottolineature del appassionati dell’arte cristiana e capaci di collaborare a progetti suo discorso inaugurale: l’attenzione ai giovani: “per riabilitare l’Arte innovativi. Il Centenario è una occasione propizia per rileggere la storia Sacra è necessario coltivare la gioventù”; l’idea associativa della scuola della Scuola Beato Angelico e per scriverne insieme un nuovo capitolo.
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32 ArtiSacreNews Marzo 2021 ArtiSacreNews Marzo 2021 33 SETTIMO CONVEGNO INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA RELIGIOSA CONTEMPORANEA - GUARDANDO AD ORIENTE - “Gli esseri umani hanno sempre pregato guardando l’Oriente, il luogo da cui proviene la luce, il luogo in cui sorge il sole. Questo è un atteggiamento comune a quasi tutte le religioni. Il sol levante ha dato il nome a civiltà antichissime, che se in un tempo non troppo lontano erano classificate come esotiche, oggi costituiscono il nuovo centro vitale del pianeta, sia per popolazione che per influenza globale. Una vasta regione che andrebbe dall’India a Taiwan, dalla Mongolia all’Indonesia. Paesi molto diversi dove i rapporti tra società, religione e Stato oscillano tra radicalismi e fondamentalismi e situazioni di tolleranza o schiette mescolanze. Dobbiamo anche considerare l’influenza delle civiltà orientali sull’architettura religiosa in altre aree del mondo. I grandi fenomeni migratori della fine dell’Ottocento hanno riempito vaste aree dell’Occidente di comunità di origine asiatica, che hanno portato con sé la loro concezione del mondo e le loro tradizioni costruttive e religiose; uno stile di vita che è balzato nell’immaginario popolare con la controcultura degli anni Settanta. Potremmo pensare di conoscere l’architettura recente di paesi come il Giappone o la Cina, ma ce ne sono molti altri di cui non abbiamo quasi notizie. Il 7 CIARC sarà un’ottima occasione per condividere punti di vista Durante l’era coloniale, ad esempio, numerosi architetti europei lavorarono e discutere questi argomenti. Il congresso si svolgerà il 21, 22 e 23 attivamente in quelle che allora venivano chiamate “province d’oltremare”. ottobre 2021. D’altra parte, il 2021 segna il 500 ° anniversario dell’arrivo degli spagnoli nelle Come partecipare Filippine e l’inizio della diffusione del cristianesimo in Estremo Oriente. La confluenza delle religioni ha originato un’ibridazione di architetture destinate al Coloro che sono interessati a partecipare al Congresso con una culto, che dopo numerose vicissitudini si è cristallizzata nell’architettura religiosa comunicazione devono inviare una sintesi (300 parole) e un che oggi contempliamo. Queste architetture costituiscono un’importante breve curriculum vitae (150 parole) in spagnolo o inglese, alla attrazione turistica e, parallelamente, motivo di preoccupazione per le Segreteria del Congresso (efcobian@udc.es) entro il 1 aprile 2021. organizzazioni ufficiali preposte alla protezione patrimoniale di ogni paese. L’enorme attività di costruzione e sviluppo urbano che ha avuto luogo in questa parte del mondo negli ultimi decenni ci costringe a guardare Tutti i dettagli al seguente link: indietro all’Estremo Oriente. Quale architettura cristiana vi è stata https://sites.google.com/view/7ciarc/ realizzata negli ultimi cento anni? Quali idee, quali concetti vengono catturati e riflessi in esso? Cosa possiamo imparare da questi edifici?
34 ArtiSacreNews Marzo 2021 ArtiSacreNews Marzo 2021 35 FONDAZIONE FRATE SOLE - PREMIO EUROPEO DI ARCHITETTURA SACRA PER TESI DI LAUREA, DOTTORATO, MASTER - IX EDIZIONE – 2021 La Fondazione Frate Sole bandisce il Premio Europeo di Architettura Sacra per il 2021, con il quale si intende premiare un progetto di chiesa di culto cristiano che sia stato oggetto di tesi di laurea magistrale, di master o di dottorato. Con questa iniziativa si intende stimolare sin dal periodo formativo l’interesse e la ricerca dei giovani nel campo dell’architettura di culto, affinché sviluppino lo spazio sacro come un luogo di esaltazione spirituale, in armonia con l’acquisita concezione comunitaria dell’azione liturgica. Fino a venerdì 14 maggio 2021 è possibile partecipare alla IX edizione del Premio Europeo di Architettura Sacra La Fondazione Frate Sole bandisce il Premio Europeo di Architettura Sacra per il 2021, con il quale si intende premiare un progetto di chiesa di culto cristiano che sia stato oggetto di tesi di laurea magistrale, di master o di dottorato. Con questa iniziativa si intende stimolare sin dal periodo formativo l’interesse e la ricerca dei giovani nel campo dell’architettura di culto, affinché sviluppino lo spazio sacro come un luogo di esaltazione spirituale, in armonia con l’acquisita concezione comunitaria dell’azione liturgica. Possono partecipare i laureati in architettura (a livello europeo) o ingegneria edile (in ambito italiano) che abbiano ottenuto il diploma di laurea magistrale/master/dottorato, singolarmente o in gruppo, tra il 1 aprile 2018 e il 15 aprile 2021. Per partecipare occorre iscriversi e compilare il form sul sito del Premio Europeo di Architettura Sacra https://europeanprize.fondazionefratesole.org/ Entro il 15 luglio 2021 saranno pubblicati sul sito internet della Fondazione Frate Sole i risultati. Il vincitore del Premio Europeo di Architettura Sacra riceverà un premio di euro 1.000,00 e una borsa di studio da utilizzarsi per svolgere un tirocinio formativo della durata di tre mesi presso lo studio di architettura Meck Architekten (Monaco, Germania), vincitore dell’ultima edizione del Premio Internazionale di Architettura Sacra. La cerimonia di premiazione si terrà a Pavia, il 2 ottobre 2021, secondo un programma che sarà reso pubblico sul sito internet della Fondazione Frate Sole. Per tutti i dettagli: https://europeanprize.fondazionefratesole.org/
36 ArtiSacreNews Marzo 2021 ArtiSacreNews Marzo 2021 37 MIRACLE, IL SOCIAL NETWORK CATTOLICO MIRACLE è il nome della piattaforma digitale dedicata al mondo cattolico, uno spazio pensato appositamente per tutta la comunità nel quale confrontarsi, comunicare, pregare e vivere il tempo in una rete solidale, sempre all’insegna di un uso responsabile del linguaggio. Nata da una piccola startup di Parma composta da 5 ragazzi (Alessandro, Fabio, Federico, Luca e Simone) provenienti da diversi ambienti professionali in cui ognuno ha messo la sua esperienza professionale nel progetto, che rimane comunque un “secondo lavoro”. MIRACLE è una APP, un social network di ispirazione cattolica, disponibile gratuitamente per Android e iOS. La struttura è quella classica di un social network: bacheca, like (che da noi sono amen), commenti, condivisioni, ecc., alla quale abbiamo aggiunto preghiere, luoghi di culto e rosario. La App si apre con una sezione, chiamata Catholic Experience, dove ogni giorno viene proposto il Santo del giorno, un luogo di culto, una citazione e la liturgia del giorno. Stiamo inserendo anche una parte che parlerà di arte, per offrire ogni giorno un “tesoro” della Chiesa. Più community, più comunità! L’obiettivo di Miracle è quello di unire il mondo cattolico in un’unica grande community attraverso una piattaforma etica, innovativa e di semplice utilizzo, favorendo così la crescita delle comunità locali. Miracle offre una bacheca aperta al dialogo, dove interagire con gli altri utenti in maniera classica, scrivendo post, dare il proprio apprezzamento o commentando. Ma è possibile richiedere o dedicare delle preghiere
38 ArtiSacreNews Marzo 2021 ArtiSacreNews Marzo 2021 39 agli altri utenti e recitare il rosario. Su Miracle sono presenti anche tutti i luoghi di culto d’Italia, che possono essere amministrati dai parroci o responsabili. L’App Miracle, che si presenta al pubblico con una veste grafica fresca e moderna, è facilmente fruibile in considerazione delle sue caratteristiche familiari a tutti i social. Ad oggi la App, con oltre 15.000 utenti, è in continua crescita e si è rilevato un canale di aggregazione cattolica che ha aiutato molti fedeli in questo periodo difficile. Miracle è disponibile per il download gratuito per Android su PlayStore e per iOS su App Store. LINK DI DOWNLOAD Android: https://play.google.com/store/apps/details?id=com.miracle.app Apple: https://itunes.apple.com/it/app/miracle/id1436270699?mt=8 Sito: http://www.miracle.app
40 ArtiSacreNews Marzo 2021 ArtiSacreNews Marzo 2021 41 La Madonna del Manto nella parrocchia dei SS. Fabiano e Venanzio a Roma di Stefano Di Rienzo Accanto a Villa Fiorelli in uno dei quartieri più popolosi di Roma: il Tuscolano, si erge la chiesa dei SS. Fabiano e Venanzio. Un edificio importante perché all’interno viene venerata l’immagine miracolosa della “Divina Misericordia” di autore ignoto che attira fedeli da ogni angolo di Roma perché a Lei giovani e anziani, uomini o donne aprono il loro cuore, confidano le loro pene ed affidano le proprie speranze. Tale immagine insieme ad altri oggetti (il tabernacolo, le balaustre di marmo poste davanti gli altari laterali, lo splendido altare settecentesco, antichi reliquiari e parametri), vennero trasferite nella parrocchia dei SS. Fabiano e Venanzio rimanendo intatte dalla demolizione della vecchia chiesa dei SS. Venanzio e Ansovino sul Campidoglio abbattuta nel 1928 per la realizzazione della piazza di S. Marco ai piedi della scalinata di Santa Maria in Aracoeli. Con l’arrivo del terzo millennio cristiano e l’avvento del Giubileo del 2000 Papa Giovanni Paolo II ha proclamato Maria mediatrice e corredentrice di grazie e virtù. In questa occasione Don Andrea Santoro commissionò all’artista Rodolfo Papa di dipingere per la sua parrocchia la “Madonna del Manto”. Per dipingere la tela mariana l’artista guarda l’arte del passato cercando gli artisti che hanno rappresentato Maria in tutta la sua bellezza, il mistero interiore, la sua umiltà e la sua protezione. Un’immagine che incarnava tutto ciò era “la Madonna di Misericordia” di Piero della Francesca, con il mantello che la avvolge e con la quale Ella protegge tutti i fedeli che invocano la misericordia divina per dare riparo e protezione del ventre materno, una sorta di “nicchione bramantesco”
42 ArtiSacreNews Marzo 2021 ArtiSacreNews Marzo 2021 43 come lo ha definito Longhi in cui accoglie tutta l’umanità. Papa non voleva creare questa disparità proporzionale, questa “grandezza” tra Maria e i fedeli, ma voleva rappresentare Maria Madre della Chiesa, Madre di tutti e di ciascuno senza disparità proporzionale in modo da creare un rapporto diretto con i fedeli. Per fare ciò l’artista volle rappresentare Maria accanto ai SS. Fabiano e Venanzio in quanto titolari della chiesa nell’atto di accoglierli sotto il suo manto, perché la chiesa è sotto la protezione di Maria. A sinistra della Vergine San Venanzio, rappresentato nelle vesti di un giovane che pagò con la vita il suo convertirsi al cristianesimo cui corrisponde diagonalmente un giovane fedele che gli somiglia che indica Maria. A destra della Vergine San Fabiano I Papa con una colomba che si posa sulla sua testa durante l’elezione a pontefice a simboleggiare la persona scelta dallo Spirito Santo a capo della Chiesa. Tutti gli altri fedeli si presentano davanti alla Vergine per contemplarla, per pregarle di fare una grazia o perché rapiti dalla sua bellezza nello stare con Lei. Tra i fedeli spicca un giovane dai capelli rossi in basso al centro, che apre le braccia in forma di croce intonando lo Stabat Mater, ricordando come Maria stando sotto la croce è divenuta Madre di tutti noi. Possiamo notare che Maria, i Santi e i fedeli visti nell’insieme costituiscono una stella a cinque punte rivolta verso l’alto, di cui Maria forma il vertice principale, il mantello tenuto saldamente dai SS. Fabiano e Venanzio forma le due punte laterali, e l’incrocio dei fedeli individua le due punte inferiori. Papa ci vuole dire che Maria è la stella del cielo, una guida per i fedeli per seguire la rotta che porta a Cristo. Ma è anche la Stella Maris (Stella del Mare), luce di speranza che indica il cammino ai pellegrini e ai viandanti nell’anno giubilare e guida da seguire sulla via a Cristo “per non ribaltarsi in mezzo alle onde tempestose del mare”.
44 ArtiSacreNews Marzo 2021 ArtiSacreNews Marzo 2021 45 La graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche, nella forma propria del raduno assembleare, segna - insieme ad altri aspetti sociali - un passo, nello stesso momento desiderato e prudente, d’ingresso nella cosiddetta fase 2 che detta le norme di convivenza con la pandemia da coronavirus. Concorrono alla sua determinazione esigenze diversificate. Il Governo italiano e l’ISS elaborano linee guida e protocolli vincolanti, poiché le ipo- tesi di un’apertura, guadagnata con ingenti sacrifici, possano poggiare sul principio di responsabilità individuale e collettiva, a tutela della salute pub- blica. Nel campo religioso cattolico, la Conferenza episcopale e i pastori delle diocesi accolgono e traducono tali istanze in possibilità celebrative legate alle concrete realtà locali. In questo contesto si colloca ogni singo- la comunità ecclesiale che, nella varietà di ministeri, carismi e organismi pastorali, è chiamata a intuire e realizzare il come della ripresa delle messe con il popolo, nel rispetto della normativa sanitaria e di tutte le princi- pali misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica. A servizio di tale discernimento, secondo i doni ricevuti e i ministeri esercitati da ognuno di noi negli ambiti teologico-liturgico, di ricerca e professionale, gli Autori desiderano offrire questo contributo alla pos- sibile creazione di uno spazio liturgico temporaneo che favorisca, co- munque, una significativa esperienza celebrativa delle nostre assemblee, per quanto si renda, al presente, possibile e auspicabile. Le indicazioni per la sanificazione di ambienti e oggetti elaborate dal MIBACT met- teranno altresì alla prova le comunità nella loro attuazione; ipotizzia- mo, quindi, che, col favore del clima, una delle soluzioni partecipative più praticabili sia la scelta di celebrare all’esterno delle chiese. Allora proviamo a immaginare una piccola serie di modelli spaziali liturgici di facile e accurata gestione negli ambiti aperti, tenendo presenti, in primo luogo, le esigenze di sicurezza e, al contempo, l’appropriatezza celebrativa, nonché la dimensione simbolica, intravvedendo, in queste asperità del tempo di malattia, la possibile riscoperta di un’arte del celebrare quale fonte dello spirito cristiano e forma di vita reale.
46 ArtiSacreNews Marzo 2021 ArtiSacreNews Marzo 2021 47 La storia, seppur in contesti diversi, presenta precedenti significativi dai quali, in certo modo, ci siamo lasciati ispirare. Ricordiamo solo il caso peculiare delle chiese poste nei lazzaretti: edifici per un culto misericor- dioso (alcuni ancora oggi visibili, seppur trasformati come San Carlo al Lazzaretto a Milano), aperti, senza muri, con un altare centrale quale fulcro visibile da tutti i sofferenti costretti nel recinto circostante. O, in tempi più recenti, nella particolare situazione di una Chiesa cattolica della diaspora, il muro vivente inscenato dall’architetto tedesco, poi maestro costruttore di chiese, Emil Steffann per la processione del Corpus Domini nella piazza centrale di Lubecca (1932), dove la complessità del luogo celebrativo si scioglie nella relazione tra persone in movimento attorno al fuoco dell’altare eucaristico. La chiesa non è e non può essere solo un semplice recinto perché il suo senso sacro è null’altro che essere chiesa viva, cioè Cristo presente tra chi è riunito nel Suo nome. Eccoci allora proporre una meditata suddivisione in quattro modelli, distinti prima- riamente in base alla circostante disposizione dell’assemblea convocata. Valorizzando il senso di luogo dei poli liturgici, per ognuna sono indicate le azioni concernenti l’ingresso, la liturgia della Parola, la co- munione e i riti di conclusione; in questo modo si dimostra una conti- nuità d’impostazione, pur nella variabilità del tipo. È una proposta eu- ristica che ricerca una soluzione per confronto e approssimazione, senza mai attestarsi su una soluzione intesa come definitiva. In questo senso, fa appello alla peculiarità cristiana del rivelarsi non nella fissazione di uno stile o di una maniera soggettiva, bensì nel parlare per immagini di una verità che non può essere inventata, ma riconosciuta per creare. Angelomaria Alessio, Tino Grisi, Francesca Leto, Silvia Tarantelli SCARICA QUI GRATUITAMENTE IL SUSSIDIO
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