Le Madri di Plaza de Mayo e i Mondiali della dittatura - Arel
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Le Madri di Plaza de Mayo e i Mondiali della dittatura di Federico Smidile 1. Premessa segretario al Lavoro, una specie di ministro, chiamato ad affrontare le questioni legate, appunto, al mondo Su Plaza de Mayo si affaccia la Casa Rosada, la del lavoro. Un incarico non facile ma che il colonnello sede della Presidenza della Repubblica argentina, il svolge sin troppo brillantemente, tanto da accumulare simbolo del potere. Su quella piazza per anni sfilarono, potere e odii. Nel 1945 viene rimosso e arrestato. e in parte sfilano ancora, delle donne, mute, dolenti, Doppio errore fatale. Infatti, il 17 ottobre 1945 ma portatrici di un potere molto superiore a quello i partiti di opposizione, che il regime non riesce più a arrogante del Palazzo. Le Madri di Plaza de Mayo, che reprimere, scendono in piazza per Peròn e occupano chiedevano giustizia per i loro figli rapiti. Questa è la proprio Plaza de Mayo, ottenendo la liberazione di loro storia, di come occuparono una piazza e la resero Peròn e, di fatto, la sua ascesa al potere personale, simbolo di tutte le lotte contro l’oppressione. grazie alla capacità del colonnello (poi generale) di mostrarsi descamisado e vicino a quell’entità astratta chiamata popolo e in contemporanea rassicurante, 2. Un passo indietro contro quello stesso popolo, con la Chiesa, la grande industria e i militari. Come tutte le storie anche questa necessita di Un ruolo essenziale nel peronismo viene svolto un salto indietro nel tempo. La crisi economica del dalla prima moglie, la mitica Eva Duarte, detta Evita, 1929 ebbe pesanti ripercussioni anche in Argentina, cantata in musical di successo e interpretata con paese che aveva goduto almeno dal 1880 di una passione dalla cantante americana Madonna, che ne stabilità politica invidiabile e di una democrazia liberale, rende alla perfezione il carisma raffinato e pure con tutti i suoi limiti, e fu la causa scatenante di popolaresco al tempo stesso, quel suo porsi come una crisi che, di fatto, non si sarebbe più placata. Nel Santa Evita la santa dei diseredati, capace di crearsi 1930 i militari ritennero fosse venuto il loro momento un potere personale parallelo a quello del marito, del per imporre “l’ordine” a una società sempre più quale è puntello forte. Infatti, Peròn approfitta del riottosa e ribelle, portando al potere il generale carisma della moglie, con la quale non è sempre in Uributuil, il quale non durò che 17 mesi, prima di sintonia, e viene pesantemente colpito anche dalla arrendersi. Non vi fu un ritorno alla democrazia ma malattia e dalla morte di Evita che gli toglie il lato una serie di governi civili, sin quando nel 1943 vi fu popolare del peronismo, lasciandolo solo ad affrontare un nuovo golpe militare, che vide tra i protagonisti la reazione dei militari, che nel 1955 lo rovesciano e anche colui che avrebbe dominato l’Argentina da lo mandano in esilio, illudendosi di cancellare il allora in avanti: Juan Domingo Peròn, designato quale potere del Generale, che invece rimarrà intatto,
Le Madri di Plaza de Mayo e i Mondiali della dittatura di Federico Smidile almeno nell’immaginario collettivo, sino alla fine dei del paradossale, quali la seconda moglie di Peròn, suoi giorni. Isabelita, pallida imitazione di Evita, nominata Dopo Peròn l’Argentina non trova pace, con vicepresidente ed erede “al trono”, e José Lopez Rega, golpe e controgolpe che non fanno altro che amico di Licio Gelli, ma anche praticante di indebolire chi, pro-tempore, è al potere. La stessa “stregoneria” e, in concreto, capace di condizionare sinistra, tradizionalmente poco attratta da Peròn, pesantemente Peròn, prima, e la moglie poi. sceglie l’anziano leader in esilio come capo e il I continui attentati, la crisi economica sempre peronismo come l’ideologia più adatta per sollevare, più forte, le manifestazioni di piazza, la debolezza di anche con la forza, la condizione delle classi più un senescente Peròn, il discredito di un regime povere. È del 1970 la nascita del movimento tragicamente ridicolo, favoriscono una nuova guerrigliero dei Montoneros, sorto dall’integralismo emersione delle velleità dei militari, i quali superano le cattolico nazionalista argentino, ma presto loro divisioni interne e si uniscono all’assalto del trasformatosi in una forza capace di assorbire anche i potere, anche grazie a tre figure lugubri e prive di gruppi di sinistra in una guerra che sarà la scusa per scrupoli: il tenente generale Jorge Rafael Videla, l’intervento devastante dei militari nel 1976. nominato capo dell’esercito proprio da Isabelita Peròn, Sono proprio i Montoneros a preparare il ritorno succeduta al marito defunto nel 1974; l’ammiraglio di Peròn, che avviene nel 1972, alla vigilia delle Emilio Eduardo Massera, comandante in capo della elezioni più o meno libere concesse da un regime Marina; il brigadiere generale Orlando Ramòn Agosti, morente. La legge vieta al Generale di candidarsi alla comandante in capo dell’Aeronautica. Sono loro a Presidenza ma il suo partito trionfa ed elegge alla Casa minacciare apertamente, nel Natale del 1975, il Rosada un uomo di fiducia: Hector José Campora, governo di Isabel Peròn, dandogli di fatto l’avviso di che modifica la legge anti-Peron e si dimette per dare sfratto esecutivo. via libera al ritorno definitivo del leader. La sinistra Il golpe più annunciato del mondo era ormai spera di aver trovato la sua voce, ma l’illusione dura pronto e scattò una mattina d’inizio dell’autunno poco, perché al momento dell’arrivo all’aeroporto di australe, il 24 marzo 1976. Al contrario di quanto Ezeiza, cecchini sparano sulla folla festante composta accaduto in Cile nel 1973 si volle, e si ottenne, un in larga parte da lavoratori: 13 morti e 200 feriti è il golpe “pulito”, senza bombardamenti del palazzo bilancio tragico di un episodio che è considerato presidenziale, senza la morte del presidente, senza l’inizio della notte che si sarebbe fatta sempre più cupa troppo rumore. Isabel Peròn prese quasi come una dal 1976. liberazione l’arresto, che la sollevava da un potere troppo grande per lei, mentre quello che si potrebbe definire il triumvirato in uniforme dettò le regole 3. Il golpe più atteso del mondo (marzo del Proceso de Reorganizaciòn Nacional a un paese 1976) che non sapeva davvero cosa l’aspettasse e che, prevalentemente, si muoveva tra indifferenza e sollievo Il massacro di Ezeiza dà la stura a una vera e per la fine di un regime che aveva deluso tutti. propria guerra tra i Montoneros e il regime restaurato Ma la notte era appena iniziata e le luci si di Peròn, attorno al quale si muovono figure al limite stavano spegnendo.
AREL la rivista Piazze ⁄ Lo stesso giorno del golpe la nuova giunta, oltre portati via. La loro colpa? Aver protestato per a eleggere alla Presidenza Videla, emana gli statuti che l’abolizione delle agevolazioni per l’acquisto dei libri di regoleranno l’Argentina sino al 1983; in particolare scuola. Il 16 settembre 1976, dunque, i “colpevoli” viene dichiarato lo stato di eccezione «per salvare la furono portati via, torturati e fatti sparire. Si trattava nazione dalla sovversione». Si tratta dello strumento di ragazzi e ragazze tra i 16 e i 17 anni, mai più necessario per dare il via alla più paranoica e crudele ricomparsi, cancellati dal mondo senza pietà. repressione che si ricordi non solo in Argentina. Lo La dittatura diede vita a un vero e proprio stato di eccezione era la copertura legale della violenza universo concentrazionario, che – secondo la barbara che si sarebbe scatenata dal marzo 1976, una Commissione che successivamente indagò su quanto violenza non casuale ma scientifica e volta a imporre accaduto – comprendeva ben 340 campi, nei quali col terrore la riorganizzazione dello Stato, la almeno 30mila persone svanirono nel nulla, dopo distruzione del terrorismo e della guerriglia ma, in torture che utilizzavano metodi moderni uniti a realtà, di tutte le forme di opposizione, anche solo quanto perpetrava la Santa Inquisizione in Spagna nel larvata e potenziale. Medioevo. I campi di detenzione erano noti con il La repressione, infatti, nome di Chupaderos, e si colpì veri o presunti “terroristi”, Il triumvirato in uniforme trovavano in distretti militari o ma colò, come sangue, verso dettò le regole del Proceso de di polizia, e i torturatori li intellettuali, sacerdoti, peronisti, indicavano con nomi di fantasia comunisti e, soprattutto, contro Reorganizaciòn Nacional a un che sono divenuti tristemente i giovani. Videla e complici paese che non sapeva davvero noti (si ricordi il Garage intrapresero, infatti, una vera cosa l’aspettasse. Ma la notte Olimpo, ad esempio), e che guerra di sterminio contro la funzionavano in modo tale da generazione che si affacciava al era appena iniziata e le luci coinvolgere tutta la struttura mondo, considerata per sua si stavano spegnendo. militare, dai vertici alla base, in stessa natura contestataria e modo che nessuno potesse pericolosa. Inoltre, colpendo i figli si sarebbero colpite dichiararsi “innocente”. le famiglie, si sarebbe penetrati nella vita di tutti, La violenza si scatenava in quattro tempi: scatenando la paura che è consenso nei sistemi sequestro, tortura, detenzione, uccisione. Con un tirannici. atroce gusto della beffa la Giunta, che pure aveva Non ci si fermò davanti a nulla, nel silenzio ripristinato la pena di morte, si ostinava ad affermare assordante delle urla soffocate. Si volle dare una che nessuno veniva ucciso legalmente in Argentina, e parvenza di “normalità” alla vita argentina, di giorno, che solo qualche terrorista era stato arrestato. Certo, mentre ogni notte sparivano persone “arrestate” e fatte aggiungeva cinicamente Videla, forse qualche eccesso svanire nel nulla. E non vi era limite di età per essere era stato commesso, ma si era in guerra, non si colpiti dalla violenza dello Stato. Basti ricordare la potevano certo trattare i nemici del paese con i notte delle matite spezzate: nel settembre 1976, sei guanti di velluto. studenti, praticamente adolescenti, simpatizzanti di Con questa scusa si torturava e uccideva, un’organizzazione studentesca di sinistra, furono mentre si devastava anche l’economia argentina, già
Le Madri di Plaza de Mayo e i Mondiali della dittatura di Federico Smidile duramente colpita. Le politiche ultra-liberiste di appassionato di calcio, ma che ebbe immediatamente Martinez de la Hoz, signore assoluto della politica la percezione di come quel Mondiale avrebbe potuto economica della Giunta, non risolsero nulla, anzi diventare un successo politico enorme, oltre che un peggiorarono la situazione, condannando alla povertà affare assolutamente irrinunciabile. un paese stremato e terrorizzato, cui venne offerta una Per sicurezza i militari occuparono la distrazione straordinaria: Il Mondiale di Calcio. Federazione Argentina di Calcio (AFA) e crearono un Ente autarchico Mundial ’78, completamente libero di spendere e spandere, controllato solo dai tre signori 4. Il Mondiale di Calcio. Dubbi e certezze del paese, pronto a progetti più o meno realizzabili ma dei tiranni sicuramente costosi, e con flussi di denaro che restavano attaccati anche a dita guantate e uniformi Il massimo torneo calcistico del mondo, il più lustre. Qualche vago dubbio attraversò anche, per un grande evento sportivo assieme alle Olimpiadi, era attimo, le menti dei dirigenti calcistici mondiali, ma destinato all’Argentina almeno dall’inizio degli anni venne fugato dai Generali, che seppero essere Sessanta, quando la Federazione internazionale minacciosi e malleabili al tempo stesso, in particolare calcistica (la FIFA) aveva stabilito il criterio con il brasiliano Havelange, presidente della FIFA. Fu d’alternanza tra Europa e America che avrebbe lui a rivolgersi a Videla per ottenere la salvezza di un caratterizzato l’organizzazione dei Mondiali dal 1962 giovane rampollo di una famiglia brasiliana, che era al 2002. Assegnato al Cile il torneo del 1962, erano in finito nelle maglie della repressione. Videla si diede da discussione i Mondiali del 1970 e del 1978, e in gara fare, ottenne la salvezza del giovane scapestrato, e in erano rimaste solo Messico e Argentina, in uno cambio Havelange gli assicurò che lui e la Federazione scontro che, però, rischiava di rimettere in gara quel sarebbero stati ciechi e al fianco dei dittatori in ogni Brasile sempre disponibile a fare supplenza. Per questo circostanza. i due paesi strinsero un patto informale: l’Argentina Intanto, però, le voci iniziavano a correre. Non avrebbe sostenuto il Messico per il Mondiale del 1970 tanto in Argentina, dove l’informazione era del tutto e i messicani avrebbero ricambiato per il 1978. La asservita, e non solo per paura, alla volontà dei formalizzazione del successo argentino arrivò al dittatori, quanto in molte parti del mondo. In tramonto dell’era peronista. Nel 1973, infatti, la FIFA particolare, in Olanda, Francia e Svezia ci si confermò l’accordo e affidò all’Argentina, laddove il domandava se fosse necessario un boicottaggio, per calcio era (ed è) una vera religione, la “festa di sport” non appoggiare una dittatura che stava ormai (si dice così!) che si sarebbe svolta nel giugno del 1978. smettendo di nascondere il volto violento; invece, Il golpe del 1976 mise in dubbio l’Italia spiccava per una difesa d’ufficio degli argentini, l’organizzazione del torneo. I Generali si che apparirebbe inspiegabile se non si ricordasse che domandarono, infatti, se fosse conveniente spendere tra i nomi più illustri ritrovati negli elenchi della soldi per il calcio, e in particolare per un evento voluto Loggia P2 vi era quello dell’ammiraglio Massera, dal nemico numero uno, Peròn, col rischio che fosse la sempre lui, molto legato al Venerabile Gelli, che tra la sua memoria a vincere il torneo. I dubbi, però, furono fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta aveva fugati immediatamente da Massera, che non solo era molto peso nell’informazione italiana. Ma non era solo
AREL la rivista Piazze ⁄ la P2 a condizionare il giudizio italiano: gli anni vogliono? Sapere di cosa sono accusati i figli. E se Settanta erano, come noto, estremamente sanguinosi colpevoli, siano anche condannati, come è giusto, ma in Italia e molti, non solo a destra, pensavano che una si dica di cosa sono colpevoli e dove sono. E si consenta soluzione all’Argentina, ossia una repressione decisa alle madri di andare a trovarli in carcere, come accade dei terroristi, avrebbe risolto il problema. Una sorta di ovunque nel mondo. Non sanno le madri, che queste complesso d’inferiorità aveva contagiato parte dei pretese sono sovversive peggio delle bombe! Chiedono media, almeno di quelli sportivi, che, inoltre, di sapere e l’ignoranza, invece, è il vero obiettivo temevano di provocare un altro guaio come in Cile, dell’azione dei militari. Il mondo non deve sapere, quando le critiche al paese che organizzava i Mondiali serve che chiunque possa sparire senza lasciare traccia. del 1962 avevano avuto come conseguenza violenze Cosa vogliono queste donne allora? Sono ribelli peggio estreme nei confronti dei giocatori italiani. Ma anche dei loro figli, per Videla e soci. E allora, ancora, il laddove si era alzata qualche voce discorde, alla fine silenzio. Nessuna risposta dalla Casa Rosada. Non il prevalse la “ragion di Stato” e nessuno rifiutò di andare Presidente, ma nemmeno l’ultimo dei funzionari si in Argentina. degna di parlare, di dire qualunque cosa a quelle donne che chiedono umilmente notizie. E allora c’è chi dice basta! In particolare, Ester 5. Le Madri di Plaza de Mayo Ballestino de Carega (nata in Paraguay nel 1918), Azucena Villaflor (nata nel 1924) e Maria Eugenia Ma nonostante il terrore e l’acquiescenza più o Ponce de Blanco (anche lei del 1924) s’incontrano per meno volontaria al regime, non tutto è immobile a caso e scoprono di avere la stessa storia in comune. Buenos Aires. Un flebile urlo di protesta comincia ad Figli e figlie spariti nel nulla; a volte qualcuno torna, alzarsi. Non sono rivoluzionari, uomini grandi e come la giovanissima Ana Maria, figlia di Ester, rapita grossi, esponenti di qualche partito, che sollevano la dai militari a sedici anni quando era incinta. Viene testa. Ma donne, spesso anziane, fragili in apparenza, liberata, e racconterà, ma è un’eccezione. La regola è la che non si rassegnano. Non chiedono altro che di sparizione definitiva. Ester, che ha lottato già da sapere. Conoscere la sorte dei loro figli, di quei giovani giovane contro la dittatura paraguaiana, è la prima a portati via di notte senza un motivo (se non essere, non arrendersi e assieme alle altre due, e ad altre appunto, giovani) e scomparsi nel nulla. Le famiglie ancora, giovedì 30 aprile 1977, in una fredda giornata hanno da subito cercato di capire, di sapere, ma hanno d’autunno, scende in piazza. incontrato la feroce ironia dei militari, che hanno Non è una manifestazione chiassosa. È proibito negato gli arresti, che hanno detto «saranno scappati», tutto a Buenos Aires ora. Anche stare in tre fermi in che hanno aggiunto «certo, forse qualcuno è stato mezzo a una piazza. Anche così è “assembramento” e preso, ma presto tornerà». Ma nessuno torna, il vi è l’arresto per questo “grave crimine”. E allora le silenzio diventa sempre più atroce, sempre meno donne cominciano a camminare, girano intorno alla sopportabile per le madri, per coloro che hanno messo piazza, la occupano, pur essendo poche e silenziose. al mondo quei figli che ora gli sono stati strappati. Ora Videla e soci le immaginano come portavoce dei tocca a loro, alle madri, parlare. Cercano di contattare Montoneros, i quali cercheranno di avvicinarle, ma la Presidenza, la Casa Rosada: dopotutto cosa sono solo tre madri, e poi altre ancora. Tornano ogni
Le Madri di Plaza de Mayo e i Mondiali della dittatura di Federico Smidile giovedì e trovano pure qualcuno disposto ad uscire dal loro isolamento. Fu allora che esse ascoltarle, magari a pagamento. È quel che fa il iniziarono a usare dei simboli per farsi riconoscere, in giornale La Nacion che pubblica, l’8 dicembre 1977, particolare quel fazzoletto bianco intorno alla testa che alla vigilia della giornata mondiale dei diritti umani, ricordava i pannolini con i quali avevano protetto i un appello delle Madri, con i nomi dei figli scomparsi. loro figli da bambini. Ora, con quel fazzoletto, li La dittatura decide che è troppo e scatena la volevano di nuovo proteggere. E visto che i tiranni repressione. Ester, Azucena e Maria conoscono tra l’8 e pretendevano che sui nomi calasse il silenzio, le donne, il 10 dicembre 1977 la sorte dei loro figli. Arrestate in silenzio, portavano foto dei loro figli, in modo da mentre vanno a comprare il giornale che ha pubblicato ricordare che coloro che erano spariti non erano l’appello, vengono portate via, torturate e uccise. Ester creature immaginare, ma esseri umani. temeva potesse accadere qualcosa e per questo aveva Hebe de Bonafini, nuova leader delle Madri, ha chiesto aiuto a un giovane gesuita suo amico: Padre raccontato in seguito che il Mondiale aveva aperto Jorge Bergoglio. Secondo la figlia sopravvissuta, Padre speranze eccessive, ma che qualcosa, proprio grazie al Bergoglio avrebbe portato via, su richiesta di Ester, i Mondiale, cominciò a incrinarsi nel muro del silenzio. libri marxisti conservati nella Una televisione olandese riprese biblioteca di casa, libri che la Quel Mondiale non doveva essere la loro marcia a Plaza de Mayo e dittatura considerava sovversivi. celebrato ma doveva essere mandò in onda le immagini Il rischio era alto anche per poco prima della diretta della Bergoglio, dato che essere ricordato, perché, nonostante partita di esordio del Mondiale. uomini e donne di Chiesa non tutto, aveva portato alla luce Fotografi europei sfidarono l’ira garantiva nulla. Ma non per del mondo la situazione delle di coloro che circondavano e questo il futuro Papa si era insultavano le Madri (le pazze le tirato indietro, sperando di madri, dei figli, degli scomparsi. definivano), fornendo immagini poter fugare la minaccia che di queste riunioni che gravava sulla testa della sua amica. Ma nemmeno il proseguivano durante il Mondiale. Alcuni giocatori suo aiuto era servito a evitare il martirio di Ester. Ai olandesi e svedesi vollero incontrare (in privato) Hebe tiranni non occorrevano prove per perpetrare i loro e le altre madri, per capire cosa stesse succedendo. crimini. Solo nel 2005 l’esame del DNA consentì di Trovarono donne terrorizzate ma decise a non cedere, accertare che alcuni resti trovati in una fossa comune nonostante l’odio montato ad arte dalla propaganda, e erano quelli di Ester, confermando che lei, come le le violenze che subivano. Gli arresti proseguivano, sue due amiche, aveva pagato con la vita il coraggio infatti, anche perché alle madri si erano uniti uomini della parola. (pochi) e il movimento minacciava di allargarsi. Ma se la dittatura pensava di mettere tutto a Nei giorni del Mondiale si trovò anche il tacere aveva sbagliato completamente i calcoli. La coraggio di stampare alcuni volantini e distribuirli nei paura era immensa, ma più forte era il bisogno di quartieri della capitale, gesto inusitato all’epoca. sapere e di far sapere cosa stava accadendo in Infine, il 22 giugno, ultimo giovedì prima della Finale, Argentina. E fu proprio il Mondiale, la grande festa le Madri manifestarono allargando il percorso e della propaganda di regime, ad aiutare le Madri a circondando silenziosamente il palazzo del potere.
AREL la rivista Piazze ⁄ Nulla fermava la violenza e il sadismo, ma il silenzio della Finale del 25 giugno avrebbe urlato ai suoi era rotto. giocatori «vinciamo per il popolo e non per quei figli La speranza dei militari che puntavano sul di puttana dei generali», frase che, però, nessuno Mondiale per cancellare la silenziosa protesta fu ricorda di aver sentito allora, ma in quegli anni non delusa. La stampa straniera, almeno in parte, raccontò trovò nulla di strano nel lavorare per i “fascisti”, lui i fatti e instillò il dubbio: forse l’immagine “comunista”. Ambizione, paura, cecità non furono, dell’Argentina era così perfetta da essere falsa, forse le però, solo del Flaco. Tutti i giocatori argentini, che Madri non dicevano bugie, non erano pazze, forse giocavano in patria (tranne Kempes, futuro eroe della stava accadendo qualcosa di terribile, che nessuna vittoria), non dissero nulla né allora né dopo. “guerra al terrorismo” avrebbe potuto mai giustificare. Gli organizzatori, in primis la FIFA, fecero di Le Madri compresero che non potevano né tutto per spianare la strada all’Argentina, che dovevano considerare il Mondiale come un nemico, comunque presentava una compagine molto forte e vista anche la passione “religiosa” che lega gli argentini competitiva. Non sempre tutto andò per il verso al calcio. Quel Mondiale, come ricorda ancora Hebe, giusto. Già alla fine del 1977 si registrò un potenziale non doveva essere celebrato ma doveva essere intoppo: di solito il sorteggio dei gironi della prima ricordato, perché, nonostante tutto, aveva portato alla fase del Mondiale riserva alla nazionale del paese luce del mondo la situazione delle madri, dei figli, organizzatore un inizio morbido. Non così accadde degli scomparsi. per l’Argentina, che si vide affibbiare l’Italia (in crisi come sempre ma pericolosa) e due giovani nazionali emergenti: la Francia di Michel Platini e l’ultima 6. Ricordare il Mondiale Ungheria degna del nome dei Maestri del calcio danubiano, quella guidata dai talenti Andras Torocsik Il Mondiale va ricordato anche dal punto di e Tibor Nylasi. Tenendo conto che solo le prime due vista sportivo, proprio perché al successo della di ogni girone sarebbero state ammesse alla seconda Nazionale i dittatori legavano un aumento di consenso fase, pure quella a gironi, è facile immaginare che i del loro governo. Non c’è nulla, si diceva, come una Generali, almeno quelli che capivano di calcio (non vittoria nel calcio per far amare un regime che sappia Videla, quindi), non facessero i salti di gioia e prendersi i meriti. Ovviamente il rischio era insito nel “raccomandassero” a Menotti di non fare scherzi. Per rovescio di questa medaglia: una sconfitta non sarebbe questo il commissario tecnico argentino non convocò stata solo sportiva. Per questo Luis Cesar Menotti, el il già noto Diego Armando Maradona, troppo giovane Flaco (il magro), con la sua figura da cavaliere e troppo ribelle per una missione che aveva un solo medievale, allampanata e pallida, e con la sua filosofia obiettivo, la vittoria a qualunque costo. di gioco aggressivo e spettacolare, non fu mai L’Argentina esordì a Buenos Aires, disturbato, pur essendo di note simpatie comuniste. nell’immenso stadio Monumental dove si sarebbe poi Va detto che Menotti finse di non vedere quello che giocata la Finale, proprio contro gli ungheresi. L’Italia accadeva. Lui si occupava solo di calcio, diceva, come aveva appena battuto la Francia e si era evidenziata se il calcio fosse un pianeta lontano rispetto alla realtà. come avversaria pericolosa per i padroni di casa, i quali Egli tacque, fece sapere (dopo il 1983), che prima avevano i guai loro e si trovarono ben presto sotto di
Le Madri di Plaza de Mayo e i Mondiali della dittatura di Federico Smidile un gol. Ma seppero reagire e, Non c’è nulla, si diceva, della resistenza azzurra. E peggio grazie anche a un gioco che fu quando, al termine di definire duro è usare un come una vittoria nel calcio un’azione magistrale, l’Italia eufemismo, pareggiarono e per far amare un regime passò in vantaggio e tenne il passarono in vantaggio. Per che sappia prendersi i meriti. risultato fino alla fine. Argentina maggiore sicurezza, e pure per Rosario, e contro il nemico favorire l’Italia che avrebbe dovuto giocare contro gli Brasile. Un bel guaio! ungheresi, allo scadere della partita l’arbitro cacciò dal La seconda fase fu ancora più complicata. campo proprio Torockis e Nylasi, che non avrebbero, L’Argentina, finalmente, giocò bene e vinse con merito quindi, giocato contro gli Azzurri. I quali, vincendo, si con la Polonia, ma il Brasile batté largamente il Perù, sarebbero presentati soddisfatti alla sfida con rivelazione del torneo ma oramai appagato. Poi le due l’Argentina, che avrebbe potuto contare sulla mollezza regine del Sudamerica si scontrarono, pareggiando italiana. Calcoli sbagliati, come vedremo. L’Italia, 0-0, risultato che favoriva il Brasile che aveva segnato infatti, dispose dell’Ungheria a piacimento, ma più gol nella gara precedente. l’Argentina ebbe bisogno dell’aiuto arbitrale, stavolta La Finale era a rischio, ma ecco che sostanziale, per rimontare i francesi. In particolare un magicamente tutto andò a convergere verso gli fantasioso rigore spianò la strada a Passarella (il argentini. Le ultime due sfide del girone, Brasile- capitano) e soci, che arrivarono a fatica a qualificarsi. Polonia e Argentina-Perù, avrebbero dovuto svolgersi Dunque, la sfida con l’Italia non decideva nulla, se in contemporanea, come sempre in occasioni simili, non dove si sarebbe giocata la seconda fase: Rosario (la per non dare favori impropri a qualcuno. Invece, la città del calcio argentino?) o Buenos Aires (la grande TV argentina, controllata dalla dittatura, pretese di capitale)? Per gli argentini era preferibile la seconda avere le due partite in due orari diversi per motivi di ipotesi, sia perché Rosario era sin troppo calda, audience. Era una richiesta insensata, ma che il calcisticamente parlando, sia perché l’Argentina comitato organizzatore, con l’accordo della FIFA, doveva giocare nella capitale, quale simbolo del nuovo accolse immediatamente. Quindi, prima Brasile- potere militare. Non si erano fatti i conti con Polonia e poi Argentina-Perù, con i peruviani ormai l’orgoglio italiano, però. La Nazionale italiana era soddisfatti del loro bel Mondiale e pronti a tornare a arrivata al Mondiale, come sempre, tra veleni e insulti, casa. Ed ecco servita quella che viene definita ma in poco tempo aveva conquistato tutto per gioco e Marmelada peruana. Il Brasile protesta, ma deve risultati. Ora, era immaginabile pensare a un accordo obbedire all’ordine di Havelange: si giochi e si vinca. con i “cugini” argentini, concedendo riposo ai titolari E infatti i brasiliani vincono 3-1, costringendo gli in vista della seconda fase. Ma qualcosa andò storto. argentini a vincere almeno 4-0 per poter arrivare in I dirigenti italiani premevano per una squadra Finale. Un’impresa difficilissima se non fosse che dimezzata e rilassata, calciatori e commissario tecnico siamo in Argentina, nel 1978. (Enzo Bearzot, futuro campione del mondo), non ci Storia e leggenda s’intrecciano ma la verità pensavano nemmeno. E allora fu sfida vera. Gli appare chiara comunque. Il Perù pensa a tutto ma non argentini attaccavano e gli italiani rispondevano, alla partita, viste anche le non troppo vaghe minacce irritando pubblico e militari che non si capacitavano che arrivano ai giocatori peruviani, i quali, se non
AREL la rivista Piazze ⁄ fossero già abbastanza spaventati, si trovano nello presenta in campo con una fasciatura rigida a un spogliatoio un ospite non previsto e non molto braccio. Si tratta di una normale precauzione, quando gradito: Videla in persona, che nel giugno 1978 si è si è avuto un colpo al braccio, e la fasciatura non è scoperto ultras del calcio, tanto da scendere spesso pericolosa per gli avversari. Solo che Passarella, nello spogliatoio argentino; stavolta, cosa inusuale e capitano argentino, chiama a sé l’arbitro italiano e gli fa inopportuna (se fossimo in tempi normali), il capo notare che non si può giocare con il gesso al braccio. dello Stato argentino decide di salutare gli avversari. Gonella esegue. Gli olandesi protestano, non Il dittatore non indossa più la lugubre uniforme ma trattandosi di gesso, e minacciano addirittura di tornare pure in giacca e cravatta resta minaccioso di suo, in negli spogliatoi. Alla fine cedono e fasciano con una particolare quando sorride. Augura buona partita ai garza il braccio del giocatore. Dieci minuti si sono persi rappresentanti del paese fratello e si augura che tutto e l’Olanda si è già innervosita. La gara inizia e l’arbitro vada per il verso giusto. Non è difficile capire quale sia latita, anche quando Passarella (sempre lui!) con una il verso che intende il tiranno e quali spiacevoli gomitata (casuale?) stende l’olandese Neeskeens conseguenze potrebbero esserci per la sicurezza dei facendogli inghiottire due denti. Gli argentini, però, peruviani, se la partita andasse male per l’Argentina. sanno anche giocare a calcio e vanno in vantaggio. Qualcuno non deve aver capito, dato che nei Nella ripresa, però, stentano, sentono la paura e la primi dieci minuti i peruviani colpiscono un palo e stanchezza. L’Olanda pareggia e all’ultimo secondo sfiorano il gol. Il capitano argentino Passarella, coglie un palo clamoroso. Si va ai supplementari, dove però, spiega ai “fratelli” l’antifona e il Perù l’Argentina gioca meglio e vince 3-1, dando l’inizio a scompare dal campo. Non è più una partita dei una festa mai vista. Mondiali, ma una farsa, che diverte molto Videla Mentre l’Olanda si ritira in silenzio negli e soci, molto meno i brasiliani che si vedono spogliatoi, la squadra Campione del Mondo sale le scappare di mano la Finalissima. L’Argentina chiude scale dello stadio e si dirige verso la tribuna centrale, sul 2-0 il primo tempo, ponendosi a metà strada dal laddove l’attendono la Coppa del Mondo e un successo. A inizio ripresa segna altri due gol, senza raggiante Videla, che in qualità di Presidente consegna che nessun peruviano pensi anche lontanamente di il trofeo al gran capitano Daniel Passarella. La foto difendere la porta. Per buona misura gli argentini che vede il Presidente raggiante, con i pollici alzati segnano altre due reti, per un 6-0 che farebbe come un imperatore romano, quasi vero vincitore di ridere se non fosse un bel regalo alla dittatura. quel torneo fa il giro del mondo. Videla si gode il Adesso c’è solo l’Olanda tra Videla e il trionfo. trionfo e gli applausi di una folla che sembra aver Il 25 giugno 1978 il dimenticato la sua fosca figura Monumental è stracolmo. Videla, Massera, Agosti in prima fila, Il giorno dopo, a Plaza de Mayo, di grigio burocrate della morte. Il giorno dopo, a Plaza de Licio Gelli una poltrona dietro. una manifestazione: ben settemila Mayo, una manifestazione ben Arbitra l’italiano Gonella, che persone invocano il nome di diversa da quelle del giovedì già prima dell’inizio fa capire delle dolenti Madri: ben l’aria che tira. Il giocatore Videla, come se fosse Campione settemila persone invocano il olandese René Van de Kerkhof si del Mondo anche lui. nome di Videla, come se fosse
Le Madri di Plaza de Mayo e i Mondiali della dittatura di Federico Smidile Campione del Mondo anche lui. Videla non si sopravviverà all’inferno, ha raccontato che quella notte affaccia, evita una mossa troppo peronista, ma la folla si trovò nel caos della festa e si sentì dire: «Vedi? Avete sembra aver scelto lui come caudillo, cosa che non sarà perso. Nessuno pensa a voi. Siete tutti morti e affatto gradita dagli altri gerarchi. dimenticati». Una tortura in più nei confronti delle Dopo la consegna della Coppa, mentre la vittime. Il futuro si sarebbe premurato di dar torto agli Nazionale va a festeggiare in via privata, il paese assassini, grazie soprattutto all’ostinazione delle Madri scende in piazza. È una novità questa, dato che da di Plaza de Mayo. oltre due anni ogni manifestazione è vietata. La gente si riappropria delle piazze e delle vie, festeggiando la vittoria. Plaza de Mayo, per questa notte d’inverno, 7. Il Dopo si trasforma nella piazza centrale di tutte le feste. Una festa assurda, ma comprensibile. Per un momento Ostinazione che non viene scalfita dalla volontà nessuno, o quasi, vuole pensare al presente e al futuro, del regime di spartirsi i frutti, economici e ma solo gioire, ignorando le voci di doping, le accuse propagandistici, del Mondiale e nemmeno dalle di condizionamenti, la tesi di una vittoria violenze che continuano. Il Leviatano divoratore programmata prima del Mondiale e fuori dal campo di continua a pretendere vittime. Eppure il consenso gioco, la valanga di soldi sperperata e finita nelle sembra esserci davvero, o almeno così credono i tasche di organizzatori senza scrupoli, generali avidi, tiranni: anni dopo uno di loro avrebbe rimproverato a torturatori, assassini di una generazione intera. sé stesso e alla Giunta di non aver convocato elezioni Ma nemmeno ora il sadismo dei torturatori “democratiche” dopo la vittoria del Mondiale. Sarebbe viene meno. Per alcune ore la macchina della stato un trionfo e si sarebbe perpetuato il potere repressione si è fermata. Durante la Finale non si sono legittimandolo con una parvenza di rispettabilità registrati sequestri e i criminali torturatori si sono democratica. Ma il Governo militare non era nato per astenuti dal loro “lavoro”, impegnati a tifare Argentina “aggiustare le cose e poi tornare nelle caserme”. Era nella grande partita. E dopo la vittoria anche i nato per durare e, dopotutto, perché non continuare torturatori festeggiano andando a cena in qualche sulla strada intrapresa e in apparenza fruttuosa? ristorante che li conosce e li tratta con favore al Gli anni successivi incrinano pesantemente le momento del conto. certezze dei dittatori. Le Madri non tacciono, le loro Quella notte alcuni “impiegati” dell’ESMA, la parole ormai sono udibili e non è facile reprimere scuola di meccanica della Marina, luogo delle peggiori queste donne coraggiose. Non sono, però, i diritti torture, escono, ma non sono soli. Hanno “invitato” umani a mettere in crisi definitivamente la Giunta, alcune prigioniere a venire con loro, a partecipare alla che pure ha dovuto affrontare le durissime accuse di festa. Ovviamente una parola, un gesto, un qualunque varie organizzazioni internazionali che hanno ascoltato segnale di ribellione sarebbe pagato con la vita, mentre le Madri e hanno riportato quello che è accaduto e una passiva obbedienza, tanto cara ai militari continua ad accadere. argentini, consentirebbe di vivere due ore da persona Gli scontri interni alla Giunta portano nel 1981 “libera” e magari di sperare in un domani migliore. alla rimozione di Videla dalla Casa Rosada, mentre il Una delle prigioniere, Gabriela Daleo, che regime, nelle sue convulsioni di un’agonia sempre più
AREL la rivista Piazze ⁄ evidente, continua a reprimere con la violenza ogni aggressione argentina, la Gran Bretagna attaccò in dissenso e la politica ultra liberista di de La Hoz non forze. Dal 19 aprile al 20 giugno 1982 il mondo ottiene i frutti sperati, creando, invece, il caos a tutti i assistette a una strana guerra tra due potenze di grande livelli nell’economia argentina. Come fare per distrarre nome, ma in realtà piuttosto marginali nella realtà gli argentini, che cominciano ad essere stufi? Essendosi bipolare che vedeva la divisione del pianeta tra Stati già giocati la carta del Mondiale, i Generali pensano di Uniti e Unione Sovietica; l’affondamento alimentare un’altra fiammata patriottica scatenando dell’incrociatore General Belgrano, che causò la morte una guerra per le Falkland-Malvinas, un arcipelago che di 300 marinai argentini, fu l’episodio simbolo di una si trova a Oriente delle coste argentine e che, dal 1883, guerra assurda e sanguinosa, che si concluse con la è occupato dagli inglesi. sconfitta totale degli argentini. La conquista britannica non era mai stata Un paese umiliato nel suo orgoglio nazionale accettata in Argentina, ma nessuno da circa un secolo era quello che i militari non volevano, e ci si rese aveva pensato che valesse la pena combattere per un conto che non sarebbe stato più possibile conservare il territorio piuttosto marginale. Ma quelle isole erano il potere, se non con una repressione ancor più perfetto obiettivo di distrazione massiccia, ma stavolta sotto gli di massa che i Generali Molti altri assassini furono occhi di un mondo che aveva, pensavano di poter usare per condannati, a fatica, da una finalmente e per un motivo rafforzare il loro traballante minore, compreso cosa fosse potere. Con una ubris da giustizia che era forse lenta davvero quel regime. I militari si tragedia greca, e con un e incerta, ma che seppe mostrarsi resero conto di aver perso il conseguente accecamento giusta. Non era vendetta. potere anche in patria ma non si rovinoso, nella convinzione che arresero subito e dettarono le i britannici alla fin fine Era un dovere punire e ricordare. loro condizioni per lasciare: avrebbero protestato senza fare un’impunità totale avrebbe altro, la dittatura decise di invadere le isole. Tra l’1 e il dovuto essere concessa ai sanguinari dittatori e ai loro 2 aprile 1982 la così detta “Operazione Rosario” servitori, in un oblio onorevole che avrebbe consentito portava all’occupazione della capitale e alla cacciata del di godere di quanto raccolto in quegli anni di potere piccolo corpo britannico incaricato di difendere quello assoluto. che per i britannici era loro territorio. Il successo Ma ancora una volta non tutto andò nel verso realizzato senza difficoltà fu accolto con esultanza dagli sperato dai militari. Il governo democratico del argentini; e sembrò quasi che l’opzione patriottica Presidente Raul Alfonsìn dovette ascoltare le Madri di potesse funzionare ancora una volta. Ma non si era Plaza de Mayo e tutti coloro che non volevano fatto conto della reazione del Primo ministro dimenticare. Il governo cercò di pacificare gli animi britannico: Margareth Thatcher, non per nulla offrendo risarcimenti alle madri degli scomparsi, e definita “Lady di Ferro”, non perse un attimo nel far molte di loro, sfinite dal dolore e ridotte in miseria, capire che non avrebbe accettato quell’atto di forza. accettarono. Molte altre, però, respinsero con sdegno La diplomazia lasciò spazio alle armi: in un l’offerta e continuarono a sfilare allo stesso modo che rigurgito di colonialismo, risvegliato dall’insensata negli anni precedenti.
Le Madri di Plaza de Mayo e i Mondiali della dittatura di Federico Smidile La Casa Rosada ora era abitata da un nipoti, i bambini nati in carcere, sottratti alle madri democratico che non poteva rimanere in silenzio. Per torturate e uccise. I militari, infatti, usavano anche questo venne creata la Comisión Nacional sobre la questa infamia: strappavano i figli alle madri, destinate Desaparición de Personas (Commissione Nazionale al volo della morte. E poi li tenevano loro, come sulla Scomparsa delle Persone, CONADEP), la quale, propri figli, o li vendevano a chi pagasse bene per nel rapporto Nunca Mas, presentato nel 1984, offrì il poter avere un bambino. quadro spaventoso di quanto accaduto in quella guerra Le Nonne cercano la verità, ma con delicatezza. sporca che aveva visto impegnati i militari dal 1976 al Sanno bene che tanti non vogliono sapere nulla, non 1982. Furono istituiti migliaia di processi, ma i vogliono immaginare di essere stati cresciuti da mostri. militari non stettero a guardare: Alfonsin fu costretto a Alcuni, però, hanno accettato, in incontri dolorosi ma emanare nel 1986 e 1987 due leggi (Punto Finale e fondamentali, di parlare con quelle che sono veramente Obbedienza dovuta), che pretendevano di mettere in le loro nonne, di ascoltare e di conoscere chi erano i salvo almeno i gradi minori, scaricando tutto sugli loro genitori mai visti. La memoria è spesso dolorosa, indifendibili capi del regime. Videla nel 1985 fu ma le Madri e le Nonne sfilano ancora nella grande condannato all’ergastolo, ma nel 1990 godette Piazza perché nessuno dimentichi mai ciò che è stato. dell’amnistia ordinata dal Presidente Menem, lo stesso accadde per Massera, che venne anche pubblicamente degradato, ma che dopo aver subito la condanna al Nota carcere fu salvato ancora da Menem. 1 Il presente articolo si basa in particolare sul libro di Sembrava finita, ma nel 2007 la Corte Suprema Pablo Llonto, I mondiali della vergogna. I campionati di Argentina argentina annullò le decisioni del Presidente, mentre la ’78 e la dittatura, Edizioni Alegre, Roma 2010 (la versione magistratura intentava nuovi processi ai dittatori, per originale è del 2005 ed è significativamente pubblicato dalle reati ulteriori non ancora scoperti negli anni Ottanta. Ediciones Madres de Plaza de Mayo). Tra i gerarchi, Massera scampò al carcere grazie a un Sono stati utilizzati anche i seguenti volumi: ictus e alla morte, mentre Videla dovette ritornare in Tiziana Bertaccini, Le Americhe Latine nel Ventesimo galera, senza mostrare alcun pentimento, anzi Secolo, Feltrinelli, Milano 2014; affermando di dormire sereno ogni notte avendo fatto Martin Caparros, Tutto per la patria, Einaudi, Torino 2019; il suo dovere e invitando i militari (che non lo Eduardo Galeano, Le vene aperte dell’America Latina, ascoltarono) a insorgere contro le istituzioni Pockwick (Sperling & Kupfer), Milano 2013; democratiche, e morendo in carcere nel 2007. Anthony Mc Carten, I due papi. L’anno dei due papi, Mondadori, Milano 2019; Molti altri assassini furono condannati, a fatica, Carlo Pizzigoni, Locos por el futbol, Sperling & Kupfer, da una giustizia che era forse lenta e incerta, ma che Milano 2016; seppe mostrarsi giusta. Non era vendetta. Era un Nello Scavo, La lista di Bergoglio. I salvati di Francesco dovere punire e ricordare. Le Madri continuavano e durante la dittatura (la storia mai raccontata), EMI, Verona 2013; continuano, pur ormai anziane, a ricordare e a battersi Osvaldo Soriano, Pensare con i piedi, Einaudi, Torino 1995; perché ogni scomparso abbia la dignità di essere Id., Fútbol. Storie di Calcio, Einaudi, Torino 2005. riconosciuto come tale. Inoltre, dalle Madri sono nate Utile è stato anche il dramma teatrale Il Tango del calcio di le Nonne di Plaza de Mayo, quelle donne che cercano i rigore che riprende e rielabora molti spunti tratti dai libri qui citati.
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