Le Madri di Plaza de Mayo e i Mondiali della dittatura - Arel

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Le Madri di Plaza de Mayo e i Mondiali
       della dittatura
       di Federico Smidile

       1. Premessa                                             segretario al Lavoro, una specie di ministro, chiamato
                                                               ad affrontare le questioni legate, appunto, al mondo
       Su Plaza de Mayo si affaccia la Casa Rosada, la         del lavoro. Un incarico non facile ma che il colonnello
sede della Presidenza della Repubblica argentina, il           svolge sin troppo brillantemente, tanto da accumulare
simbolo del potere. Su quella piazza per anni sfilarono,       potere e odii. Nel 1945 viene rimosso e arrestato.
e in parte sfilano ancora, delle donne, mute, dolenti,                 Doppio errore fatale. Infatti, il 17 ottobre 1945
ma portatrici di un potere molto superiore a quello            i partiti di opposizione, che il regime non riesce più a
arrogante del Palazzo. Le Madri di Plaza de Mayo, che          reprimere, scendono in piazza per Peròn e occupano
chiedevano giustizia per i loro figli rapiti. Questa è la      proprio Plaza de Mayo, ottenendo la liberazione di
loro storia, di come occuparono una piazza e la resero         Peròn e, di fatto, la sua ascesa al potere personale,
simbolo di tutte le lotte contro l’oppressione.                grazie alla capacità del colonnello (poi generale) di
                                                               mostrarsi descamisado e vicino a quell’entità astratta
                                                               chiamata popolo e in contemporanea rassicurante,
       2. Un passo indietro                                    contro quello stesso popolo, con la Chiesa, la grande
                                                               industria e i militari.
        Come tutte le storie anche questa necessita di                 Un ruolo essenziale nel peronismo viene svolto
un salto indietro nel tempo. La crisi economica del            dalla prima moglie, la mitica Eva Duarte, detta Evita,
1929 ebbe pesanti ripercussioni anche in Argentina,            cantata in musical di successo e interpretata con
paese che aveva goduto almeno dal 1880 di una                  passione dalla cantante americana Madonna, che ne
stabilità politica invidiabile e di una democrazia liberale,   rende alla perfezione il carisma raffinato e
pure con tutti i suoi limiti, e fu la causa scatenante di      popolaresco al tempo stesso, quel suo porsi come
una crisi che, di fatto, non si sarebbe più placata. Nel       Santa Evita la santa dei diseredati, capace di crearsi
1930 i militari ritennero fosse venuto il loro momento         un potere personale parallelo a quello del marito, del
per imporre “l’ordine” a una società sempre più                quale è puntello forte. Infatti, Peròn approfitta del
riottosa e ribelle, portando al potere il generale             carisma della moglie, con la quale non è sempre in
Uributuil, il quale non durò che 17 mesi, prima di             sintonia, e viene pesantemente colpito anche dalla
arrendersi. Non vi fu un ritorno alla democrazia ma            malattia e dalla morte di Evita che gli toglie il lato
una serie di governi civili, sin quando nel 1943 vi fu         popolare del peronismo, lasciandolo solo ad affrontare
un nuovo golpe militare, che vide tra i protagonisti           la reazione dei militari, che nel 1955 lo rovesciano e
anche colui che avrebbe dominato l’Argentina da                lo mandano in esilio, illudendosi di cancellare il
allora in avanti: Juan Domingo Peròn, designato quale          potere del Generale, che invece rimarrà intatto,
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almeno nell’immaginario collettivo, sino alla fine dei      del paradossale, quali la seconda moglie di Peròn,
suoi giorni.                                                Isabelita, pallida imitazione di Evita, nominata
        Dopo Peròn l’Argentina non trova pace, con          vicepresidente ed erede “al trono”, e José Lopez Rega,
golpe e controgolpe che non fanno altro che                 amico di Licio Gelli, ma anche praticante di
indebolire chi, pro-tempore, è al potere. La stessa         “stregoneria” e, in concreto, capace di condizionare
sinistra, tradizionalmente poco attratta da Peròn,          pesantemente Peròn, prima, e la moglie poi.
sceglie l’anziano leader in esilio come capo e il                   I continui attentati, la crisi economica sempre
peronismo come l’ideologia più adatta per sollevare,        più forte, le manifestazioni di piazza, la debolezza di
anche con la forza, la condizione delle classi più          un senescente Peròn, il discredito di un regime
povere. È del 1970 la nascita del movimento                 tragicamente ridicolo, favoriscono una nuova
guerrigliero dei Montoneros, sorto dall’integralismo        emersione delle velleità dei militari, i quali superano le
cattolico nazionalista argentino, ma presto                 loro divisioni interne e si uniscono all’assalto del
trasformatosi in una forza capace di assorbire anche i      potere, anche grazie a tre figure lugubri e prive di
gruppi di sinistra in una guerra che sarà la scusa per      scrupoli: il tenente generale Jorge Rafael Videla,
l’intervento devastante dei militari nel 1976.              nominato capo dell’esercito proprio da Isabelita Peròn,
        Sono proprio i Montoneros a preparare il ritorno    succeduta al marito defunto nel 1974; l’ammiraglio
di Peròn, che avviene nel 1972, alla vigilia delle          Emilio Eduardo Massera, comandante in capo della
elezioni più o meno libere concesse da un regime            Marina; il brigadiere generale Orlando Ramòn Agosti,
morente. La legge vieta al Generale di candidarsi alla      comandante in capo dell’Aeronautica. Sono loro a
Presidenza ma il suo partito trionfa ed elegge alla Casa    minacciare apertamente, nel Natale del 1975, il
Rosada un uomo di fiducia: Hector José Campora,             governo di Isabel Peròn, dandogli di fatto l’avviso di
che modifica la legge anti-Peron e si dimette per dare      sfratto esecutivo.
via libera al ritorno definitivo del leader. La sinistra            Il golpe più annunciato del mondo era ormai
spera di aver trovato la sua voce, ma l’illusione dura      pronto e scattò una mattina d’inizio dell’autunno
poco, perché al momento dell’arrivo all’aeroporto di        australe, il 24 marzo 1976. Al contrario di quanto
Ezeiza, cecchini sparano sulla folla festante composta      accaduto in Cile nel 1973 si volle, e si ottenne, un
in larga parte da lavoratori: 13 morti e 200 feriti è il    golpe “pulito”, senza bombardamenti del palazzo
bilancio tragico di un episodio che è considerato           presidenziale, senza la morte del presidente, senza
l’inizio della notte che si sarebbe fatta sempre più cupa   troppo rumore. Isabel Peròn prese quasi come una
dal 1976.                                                   liberazione l’arresto, che la sollevava da un potere
                                                            troppo grande per lei, mentre quello che si potrebbe
                                                            definire il triumvirato in uniforme dettò le regole
      3. Il golpe più atteso del mondo (marzo               del Proceso de Reorganizaciòn Nacional a un paese
      1976)                                                 che non sapeva davvero cosa l’aspettasse e che,
                                                            prevalentemente, si muoveva tra indifferenza e sollievo
       Il massacro di Ezeiza dà la stura a una vera e       per la fine di un regime che aveva deluso tutti.
propria guerra tra i Montoneros e il regime restaurato              Ma la notte era appena iniziata e le luci si
di Peròn, attorno al quale si muovono figure al limite      stavano spegnendo.
AREL la rivista Piazze          ⁄                                                                       

        Lo stesso giorno del golpe la nuova giunta, oltre    portati via. La loro colpa? Aver protestato per
a eleggere alla Presidenza Videla, emana gli statuti che     l’abolizione delle agevolazioni per l’acquisto dei libri di
regoleranno l’Argentina sino al 1983; in particolare         scuola. Il 16 settembre 1976, dunque, i “colpevoli”
viene dichiarato lo stato di eccezione «per salvare la       furono portati via, torturati e fatti sparire. Si trattava
nazione dalla sovversione». Si tratta dello strumento        di ragazzi e ragazze tra i 16 e i 17 anni, mai più
necessario per dare il via alla più paranoica e crudele      ricomparsi, cancellati dal mondo senza pietà.
repressione che si ricordi non solo in Argentina. Lo                 La dittatura diede vita a un vero e proprio
stato di eccezione era la copertura legale della violenza    universo concentrazionario, che – secondo la
barbara che si sarebbe scatenata dal marzo 1976, una         Commissione che successivamente indagò su quanto
violenza non casuale ma scientifica e volta a imporre        accaduto – comprendeva ben 340 campi, nei quali
col terrore la riorganizzazione dello Stato, la              almeno 30mila persone svanirono nel nulla, dopo
distruzione del terrorismo e della guerriglia ma, in         torture che utilizzavano metodi moderni uniti a
realtà, di tutte le forme di opposizione, anche solo         quanto perpetrava la Santa Inquisizione in Spagna nel
larvata e potenziale.                                        Medioevo. I campi di detenzione erano noti con il
        La repressione, infatti,                                                     nome di Chupaderos, e si
colpì veri o presunti “terroristi”,         Il triumvirato in uniforme               trovavano in distretti militari o
ma colò, come sangue, verso                dettò le regole del Proceso de            di polizia, e i torturatori li
intellettuali, sacerdoti, peronisti,                                                 indicavano con nomi di fantasia
comunisti e, soprattutto, contro          Reorganizaciòn Nacional a un               che sono divenuti tristemente
i giovani. Videla e complici               paese che non sapeva davvero              noti (si ricordi il Garage
intrapresero, infatti, una vera            cosa l’aspettasse. Ma la notte            Olimpo, ad esempio), e che
guerra di sterminio contro la                                                        funzionavano in modo tale da
generazione che si affacciava al           era appena iniziata e le luci             coinvolgere tutta la struttura
mondo, considerata per sua                      si stavano spegnendo.                militare, dai vertici alla base, in
stessa natura contestataria e                                                        modo che nessuno potesse
pericolosa. Inoltre, colpendo i figli si sarebbero colpite   dichiararsi “innocente”.
le famiglie, si sarebbe penetrati nella vita di tutti,               La violenza si scatenava in quattro tempi:
scatenando la paura che è consenso nei sistemi               sequestro, tortura, detenzione, uccisione. Con un
tirannici.                                                   atroce gusto della beffa la Giunta, che pure aveva
        Non ci si fermò davanti a nulla, nel silenzio        ripristinato la pena di morte, si ostinava ad affermare
assordante delle urla soffocate. Si volle dare una           che nessuno veniva ucciso legalmente in Argentina, e
parvenza di “normalità” alla vita argentina, di giorno,      che solo qualche terrorista era stato arrestato. Certo,
mentre ogni notte sparivano persone “arrestate” e fatte      aggiungeva cinicamente Videla, forse qualche eccesso
svanire nel nulla. E non vi era limite di età per essere     era stato commesso, ma si era in guerra, non si
colpiti dalla violenza dello Stato. Basti ricordare la       potevano certo trattare i nemici del paese con i
notte delle matite spezzate: nel settembre 1976, sei         guanti di velluto.
studenti, praticamente adolescenti, simpatizzanti di                 Con questa scusa si torturava e uccideva,
un’organizzazione studentesca di sinistra, furono            mentre si devastava anche l’economia argentina, già
Le Madri di Plaza de Mayo e i Mondiali della dittatura di Federico Smidile                                          

duramente colpita. Le politiche ultra-liberiste di           appassionato di calcio, ma che ebbe immediatamente
Martinez de la Hoz, signore assoluto della politica          la percezione di come quel Mondiale avrebbe potuto
economica della Giunta, non risolsero nulla, anzi            diventare un successo politico enorme, oltre che un
peggiorarono la situazione, condannando alla povertà         affare assolutamente irrinunciabile.
un paese stremato e terrorizzato, cui venne offerta una               Per sicurezza i militari occuparono la
distrazione straordinaria: Il Mondiale di Calcio.            Federazione Argentina di Calcio (AFA) e crearono un
                                                             Ente autarchico Mundial ’78, completamente libero di
                                                             spendere e spandere, controllato solo dai tre signori
       4. Il Mondiale di Calcio. Dubbi e certezze            del paese, pronto a progetti più o meno realizzabili ma
       dei tiranni                                           sicuramente costosi, e con flussi di denaro che
                                                             restavano attaccati anche a dita guantate e uniformi
        Il massimo torneo calcistico del mondo, il più       lustre. Qualche vago dubbio attraversò anche, per un
grande evento sportivo assieme alle Olimpiadi, era           attimo, le menti dei dirigenti calcistici mondiali, ma
destinato all’Argentina almeno dall’inizio degli anni        venne fugato dai Generali, che seppero essere
Sessanta, quando la Federazione internazionale               minacciosi e malleabili al tempo stesso, in particolare
calcistica (la FIFA) aveva stabilito il criterio             con il brasiliano Havelange, presidente della FIFA. Fu
d’alternanza tra Europa e America che avrebbe                lui a rivolgersi a Videla per ottenere la salvezza di un
caratterizzato l’organizzazione dei Mondiali dal 1962        giovane rampollo di una famiglia brasiliana, che era
al 2002. Assegnato al Cile il torneo del 1962, erano in      finito nelle maglie della repressione. Videla si diede da
discussione i Mondiali del 1970 e del 1978, e in gara        fare, ottenne la salvezza del giovane scapestrato, e in
erano rimaste solo Messico e Argentina, in uno               cambio Havelange gli assicurò che lui e la Federazione
scontro che, però, rischiava di rimettere in gara quel       sarebbero stati ciechi e al fianco dei dittatori in ogni
Brasile sempre disponibile a fare supplenza. Per questo      circostanza.
i due paesi strinsero un patto informale: l’Argentina                 Intanto, però, le voci iniziavano a correre. Non
avrebbe sostenuto il Messico per il Mondiale del 1970        tanto in Argentina, dove l’informazione era del tutto
e i messicani avrebbero ricambiato per il 1978. La           asservita, e non solo per paura, alla volontà dei
formalizzazione del successo argentino arrivò al             dittatori, quanto in molte parti del mondo. In
tramonto dell’era peronista. Nel 1973, infatti, la FIFA      particolare, in Olanda, Francia e Svezia ci si
confermò l’accordo e affidò all’Argentina, laddove il        domandava se fosse necessario un boicottaggio, per
calcio era (ed è) una vera religione, la “festa di sport”    non appoggiare una dittatura che stava ormai
(si dice così!) che si sarebbe svolta nel giugno del 1978.   smettendo di nascondere il volto violento; invece,
        Il golpe del 1976 mise in dubbio                     l’Italia spiccava per una difesa d’ufficio degli argentini,
l’organizzazione del torneo. I Generali si                   che apparirebbe inspiegabile se non si ricordasse che
domandarono, infatti, se fosse conveniente spendere          tra i nomi più illustri ritrovati negli elenchi della
soldi per il calcio, e in particolare per un evento voluto   Loggia P2 vi era quello dell’ammiraglio Massera,
dal nemico numero uno, Peròn, col rischio che fosse la       sempre lui, molto legato al Venerabile Gelli, che tra la
sua memoria a vincere il torneo. I dubbi, però, furono       fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta aveva
fugati immediatamente da Massera, che non solo era           molto peso nell’informazione italiana. Ma non era solo
AREL la rivista Piazze           ⁄                                                                      

la P2 a condizionare il giudizio italiano: gli anni          vogliono? Sapere di cosa sono accusati i figli. E se
Settanta erano, come noto, estremamente sanguinosi           colpevoli, siano anche condannati, come è giusto, ma
in Italia e molti, non solo a destra, pensavano che una      si dica di cosa sono colpevoli e dove sono. E si consenta
soluzione all’Argentina, ossia una repressione decisa        alle madri di andare a trovarli in carcere, come accade
dei terroristi, avrebbe risolto il problema. Una sorta di    ovunque nel mondo. Non sanno le madri, che queste
complesso d’inferiorità aveva contagiato parte dei           pretese sono sovversive peggio delle bombe! Chiedono
media, almeno di quelli sportivi, che, inoltre,              di sapere e l’ignoranza, invece, è il vero obiettivo
temevano di provocare un altro guaio come in Cile,           dell’azione dei militari. Il mondo non deve sapere,
quando le critiche al paese che organizzava i Mondiali       serve che chiunque possa sparire senza lasciare traccia.
del 1962 avevano avuto come conseguenza violenze             Cosa vogliono queste donne allora? Sono ribelli peggio
estreme nei confronti dei giocatori italiani. Ma anche       dei loro figli, per Videla e soci. E allora, ancora, il
laddove si era alzata qualche voce discorde, alla fine       silenzio. Nessuna risposta dalla Casa Rosada. Non il
prevalse la “ragion di Stato” e nessuno rifiutò di andare    Presidente, ma nemmeno l’ultimo dei funzionari si
in Argentina.                                                degna di parlare, di dire qualunque cosa a quelle
                                                             donne che chiedono umilmente notizie.
                                                                     E allora c’è chi dice basta! In particolare, Ester
       5. Le Madri di Plaza de Mayo                          Ballestino de Carega (nata in Paraguay nel 1918),
                                                             Azucena Villaflor (nata nel 1924) e Maria Eugenia
        Ma nonostante il terrore e l’acquiescenza più o      Ponce de Blanco (anche lei del 1924) s’incontrano per
meno volontaria al regime, non tutto è immobile a            caso e scoprono di avere la stessa storia in comune.
Buenos Aires. Un flebile urlo di protesta comincia ad        Figli e figlie spariti nel nulla; a volte qualcuno torna,
alzarsi. Non sono rivoluzionari, uomini grandi e             come la giovanissima Ana Maria, figlia di Ester, rapita
grossi, esponenti di qualche partito, che sollevano la       dai militari a sedici anni quando era incinta. Viene
testa. Ma donne, spesso anziane, fragili in apparenza,       liberata, e racconterà, ma è un’eccezione. La regola è la
che non si rassegnano. Non chiedono altro che di             sparizione definitiva. Ester, che ha lottato già da
sapere. Conoscere la sorte dei loro figli, di quei giovani   giovane contro la dittatura paraguaiana, è la prima a
portati via di notte senza un motivo (se non essere,         non arrendersi e assieme alle altre due, e ad altre
appunto, giovani) e scomparsi nel nulla. Le famiglie         ancora, giovedì 30 aprile 1977, in una fredda giornata
hanno da subito cercato di capire, di sapere, ma hanno       d’autunno, scende in piazza.
incontrato la feroce ironia dei militari, che hanno                  Non è una manifestazione chiassosa. È proibito
negato gli arresti, che hanno detto «saranno scappati»,      tutto a Buenos Aires ora. Anche stare in tre fermi in
che hanno aggiunto «certo, forse qualcuno è stato            mezzo a una piazza. Anche così è “assembramento” e
preso, ma presto tornerà». Ma nessuno torna, il              vi è l’arresto per questo “grave crimine”. E allora le
silenzio diventa sempre più atroce, sempre meno              donne cominciano a camminare, girano intorno alla
sopportabile per le madri, per coloro che hanno messo        piazza, la occupano, pur essendo poche e silenziose.
al mondo quei figli che ora gli sono stati strappati. Ora    Videla e soci le immaginano come portavoce dei
tocca a loro, alle madri, parlare. Cercano di contattare     Montoneros, i quali cercheranno di avvicinarle, ma
la Presidenza, la Casa Rosada: dopotutto cosa                sono solo tre madri, e poi altre ancora. Tornano ogni
Le Madri di Plaza de Mayo e i Mondiali della dittatura di Federico Smidile                                       

giovedì e trovano pure qualcuno disposto ad                uscire dal loro isolamento. Fu allora che esse
ascoltarle, magari a pagamento. È quel che fa il           iniziarono a usare dei simboli per farsi riconoscere, in
giornale La Nacion che pubblica, l’8 dicembre 1977,        particolare quel fazzoletto bianco intorno alla testa che
alla vigilia della giornata mondiale dei diritti umani,    ricordava i pannolini con i quali avevano protetto i
un appello delle Madri, con i nomi dei figli scomparsi.    loro figli da bambini. Ora, con quel fazzoletto, li
La dittatura decide che è troppo e scatena la              volevano di nuovo proteggere. E visto che i tiranni
repressione. Ester, Azucena e Maria conoscono tra l’8 e    pretendevano che sui nomi calasse il silenzio, le donne,
il 10 dicembre 1977 la sorte dei loro figli. Arrestate     in silenzio, portavano foto dei loro figli, in modo da
mentre vanno a comprare il giornale che ha pubblicato      ricordare che coloro che erano spariti non erano
l’appello, vengono portate via, torturate e uccise. Ester  creature immaginare, ma esseri umani.
temeva potesse accadere qualcosa e per questo aveva                Hebe de Bonafini, nuova leader delle Madri, ha
chiesto aiuto a un giovane gesuita suo amico: Padre        raccontato in seguito che il Mondiale aveva aperto
Jorge Bergoglio. Secondo la figlia sopravvissuta, Padre    speranze eccessive, ma che qualcosa, proprio grazie al
Bergoglio avrebbe portato via, su richiesta di Ester, i    Mondiale, cominciò a incrinarsi nel muro del silenzio.
libri marxisti conservati nella                                                    Una televisione olandese riprese
biblioteca di casa, libri che la       Quel Mondiale non doveva essere la loro marcia a Plaza de Mayo e
dittatura considerava sovversivi.           celebrato ma doveva essere             mandò in onda le immagini
Il rischio era alto anche per                                                      poco prima della diretta della
Bergoglio, dato che essere                ricordato, perché, nonostante            partita di esordio del Mondiale.
uomini e donne di Chiesa non              tutto, aveva portato alla luce           Fotografi europei sfidarono l’ira
garantiva nulla. Ma non per               del mondo la situazione delle            di coloro che circondavano e
questo il futuro Papa si era                                                       insultavano le Madri (le pazze le
tirato indietro, sperando di            madri, dei figli, degli scomparsi. definivano), fornendo immagini
poter fugare la minaccia che                                                       di queste riunioni che
gravava sulla testa della sua amica. Ma nemmeno il         proseguivano durante il Mondiale. Alcuni giocatori
suo aiuto era servito a evitare il martirio di Ester. Ai   olandesi e svedesi vollero incontrare (in privato) Hebe
tiranni non occorrevano prove per perpetrare i loro        e le altre madri, per capire cosa stesse succedendo.
crimini. Solo nel 2005 l’esame del DNA consentì di         Trovarono donne terrorizzate ma decise a non cedere,
accertare che alcuni resti trovati in una fossa comune     nonostante l’odio montato ad arte dalla propaganda, e
erano quelli di Ester, confermando che lei, come le        le violenze che subivano. Gli arresti proseguivano,
sue due amiche, aveva pagato con la vita il coraggio       infatti, anche perché alle madri si erano uniti uomini
della parola.                                              (pochi) e il movimento minacciava di allargarsi.
        Ma se la dittatura pensava di mettere tutto a              Nei giorni del Mondiale si trovò anche il
tacere aveva sbagliato completamente i calcoli. La         coraggio di stampare alcuni volantini e distribuirli nei
paura era immensa, ma più forte era il bisogno di          quartieri della capitale, gesto inusitato all’epoca.
sapere e di far sapere cosa stava accadendo in             Infine, il 22 giugno, ultimo giovedì prima della Finale,
Argentina. E fu proprio il Mondiale, la grande festa       le Madri manifestarono allargando il percorso e
della propaganda di regime, ad aiutare le Madri a          circondando silenziosamente il palazzo del potere.
AREL la rivista Piazze           ⁄                                                                       

Nulla fermava la violenza e il sadismo, ma il silenzio        della Finale del 25 giugno avrebbe urlato ai suoi
era rotto.                                                    giocatori «vinciamo per il popolo e non per quei figli
         La speranza dei militari che puntavano sul           di puttana dei generali», frase che, però, nessuno
Mondiale per cancellare la silenziosa protesta fu             ricorda di aver sentito allora, ma in quegli anni non
delusa. La stampa straniera, almeno in parte, raccontò        trovò nulla di strano nel lavorare per i “fascisti”, lui
i fatti e instillò il dubbio: forse l’immagine                “comunista”. Ambizione, paura, cecità non furono,
dell’Argentina era così perfetta da essere falsa, forse le    però, solo del Flaco. Tutti i giocatori argentini, che
Madri non dicevano bugie, non erano pazze, forse              giocavano in patria (tranne Kempes, futuro eroe della
stava accadendo qualcosa di terribile, che nessuna            vittoria), non dissero nulla né allora né dopo.
“guerra al terrorismo” avrebbe potuto mai giustificare.               Gli organizzatori, in primis la FIFA, fecero di
         Le Madri compresero che non potevano né              tutto per spianare la strada all’Argentina, che
dovevano considerare il Mondiale come un nemico,              comunque presentava una compagine molto forte e
vista anche la passione “religiosa” che lega gli argentini    competitiva. Non sempre tutto andò per il verso
al calcio. Quel Mondiale, come ricorda ancora Hebe,           giusto. Già alla fine del 1977 si registrò un potenziale
non doveva essere celebrato ma doveva essere                  intoppo: di solito il sorteggio dei gironi della prima
ricordato, perché, nonostante tutto, aveva portato alla       fase del Mondiale riserva alla nazionale del paese
luce del mondo la situazione delle madri, dei figli,          organizzatore un inizio morbido. Non così accadde
degli scomparsi.                                              per l’Argentina, che si vide affibbiare l’Italia (in crisi
                                                              come sempre ma pericolosa) e due giovani nazionali
                                                              emergenti: la Francia di Michel Platini e l’ultima
       6. Ricordare il Mondiale                               Ungheria degna del nome dei Maestri del calcio
                                                              danubiano, quella guidata dai talenti Andras Torocsik
        Il Mondiale va ricordato anche dal punto di           e Tibor Nylasi. Tenendo conto che solo le prime due
vista sportivo, proprio perché al successo della              di ogni girone sarebbero state ammesse alla seconda
Nazionale i dittatori legavano un aumento di consenso         fase, pure quella a gironi, è facile immaginare che i
del loro governo. Non c’è nulla, si diceva, come una          Generali, almeno quelli che capivano di calcio (non
vittoria nel calcio per far amare un regime che sappia        Videla, quindi), non facessero i salti di gioia e
prendersi i meriti. Ovviamente il rischio era insito nel      “raccomandassero” a Menotti di non fare scherzi. Per
rovescio di questa medaglia: una sconfitta non sarebbe        questo il commissario tecnico argentino non convocò
stata solo sportiva. Per questo Luis Cesar Menotti, el        il già noto Diego Armando Maradona, troppo giovane
Flaco (il magro), con la sua figura da cavaliere              e troppo ribelle per una missione che aveva un solo
medievale, allampanata e pallida, e con la sua filosofia      obiettivo, la vittoria a qualunque costo.
di gioco aggressivo e spettacolare, non fu mai                        L’Argentina esordì a Buenos Aires,
disturbato, pur essendo di note simpatie comuniste.           nell’immenso stadio Monumental dove si sarebbe poi
Va detto che Menotti finse di non vedere quello che           giocata la Finale, proprio contro gli ungheresi. L’Italia
accadeva. Lui si occupava solo di calcio, diceva, come        aveva appena battuto la Francia e si era evidenziata
se il calcio fosse un pianeta lontano rispetto alla realtà.   come avversaria pericolosa per i padroni di casa, i quali
Egli tacque, fece sapere (dopo il 1983), che prima            avevano i guai loro e si trovarono ben presto sotto di
Le Madri di Plaza de Mayo e i Mondiali della dittatura di Federico Smidile                                           

un gol. Ma seppero reagire e,                  Non c’è nulla, si diceva,              della resistenza azzurra. E peggio
grazie anche a un gioco che                                                           fu quando, al termine di
definire duro è usare un                   come una vittoria nel calcio               un’azione magistrale, l’Italia
eufemismo, pareggiarono e                     per far amare un regime                 passò in vantaggio e tenne il
passarono in vantaggio. Per               che sappia prendersi i meriti.              risultato fino alla fine. Argentina
maggiore sicurezza, e pure per                                                        Rosario, e contro il nemico
favorire l’Italia che avrebbe dovuto giocare contro gli      Brasile. Un bel guaio!
ungheresi, allo scadere della partita l’arbitro cacciò dal           La seconda fase fu ancora più complicata.
campo proprio Torockis e Nylasi, che non avrebbero,          L’Argentina, finalmente, giocò bene e vinse con merito
quindi, giocato contro gli Azzurri. I quali, vincendo, si    con la Polonia, ma il Brasile batté largamente il Perù,
sarebbero presentati soddisfatti alla sfida con              rivelazione del torneo ma oramai appagato. Poi le due
l’Argentina, che avrebbe potuto contare sulla mollezza       regine del Sudamerica si scontrarono, pareggiando
italiana. Calcoli sbagliati, come vedremo. L’Italia,         0-0, risultato che favoriva il Brasile che aveva segnato
infatti, dispose dell’Ungheria a piacimento, ma              più gol nella gara precedente.
l’Argentina ebbe bisogno dell’aiuto arbitrale, stavolta              La Finale era a rischio, ma ecco che
sostanziale, per rimontare i francesi. In particolare un     magicamente tutto andò a convergere verso gli
fantasioso rigore spianò la strada a Passarella (il          argentini. Le ultime due sfide del girone, Brasile-
capitano) e soci, che arrivarono a fatica a qualificarsi.    Polonia e Argentina-Perù, avrebbero dovuto svolgersi
Dunque, la sfida con l’Italia non decideva nulla, se         in contemporanea, come sempre in occasioni simili,
non dove si sarebbe giocata la seconda fase: Rosario (la     per non dare favori impropri a qualcuno. Invece, la
città del calcio argentino?) o Buenos Aires (la grande       TV argentina, controllata dalla dittatura, pretese di
capitale)? Per gli argentini era preferibile la seconda      avere le due partite in due orari diversi per motivi di
ipotesi, sia perché Rosario era sin troppo calda,            audience. Era una richiesta insensata, ma che il
calcisticamente parlando, sia perché l’Argentina             comitato organizzatore, con l’accordo della FIFA,
doveva giocare nella capitale, quale simbolo del nuovo       accolse immediatamente. Quindi, prima Brasile-
potere militare. Non si erano fatti i conti con              Polonia e poi Argentina-Perù, con i peruviani ormai
l’orgoglio italiano, però. La Nazionale italiana era         soddisfatti del loro bel Mondiale e pronti a tornare a
arrivata al Mondiale, come sempre, tra veleni e insulti,     casa. Ed ecco servita quella che viene definita
ma in poco tempo aveva conquistato tutto per gioco e         Marmelada peruana. Il Brasile protesta, ma deve
risultati. Ora, era immaginabile pensare a un accordo        obbedire all’ordine di Havelange: si giochi e si vinca.
con i “cugini” argentini, concedendo riposo ai titolari      E infatti i brasiliani vincono 3-1, costringendo gli
in vista della seconda fase. Ma qualcosa andò storto.        argentini a vincere almeno 4-0 per poter arrivare in
I dirigenti italiani premevano per una squadra               Finale. Un’impresa difficilissima se non fosse che
dimezzata e rilassata, calciatori e commissario tecnico      siamo in Argentina, nel 1978.
(Enzo Bearzot, futuro campione del mondo), non ci                    Storia e leggenda s’intrecciano ma la verità
pensavano nemmeno. E allora fu sfida vera. Gli               appare chiara comunque. Il Perù pensa a tutto ma non
argentini attaccavano e gli italiani rispondevano,           alla partita, viste anche le non troppo vaghe minacce
irritando pubblico e militari che non si capacitavano        che arrivano ai giocatori peruviani, i quali, se non
AREL la rivista Piazze           ⁄                                                                      

fossero già abbastanza spaventati, si trovano nello        presenta in campo con una fasciatura rigida a un
spogliatoio un ospite non previsto e non molto             braccio. Si tratta di una normale precauzione, quando
gradito: Videla in persona, che nel giugno 1978 si è       si è avuto un colpo al braccio, e la fasciatura non è
scoperto ultras del calcio, tanto da scendere spesso       pericolosa per gli avversari. Solo che Passarella,
nello spogliatoio argentino; stavolta, cosa inusuale e     capitano argentino, chiama a sé l’arbitro italiano e gli fa
inopportuna (se fossimo in tempi normali), il capo         notare che non si può giocare con il gesso al braccio.
dello Stato argentino decide di salutare gli avversari.    Gonella esegue. Gli olandesi protestano, non
Il dittatore non indossa più la lugubre uniforme ma        trattandosi di gesso, e minacciano addirittura di tornare
pure in giacca e cravatta resta minaccioso di suo, in      negli spogliatoi. Alla fine cedono e fasciano con una
particolare quando sorride. Augura buona partita ai        garza il braccio del giocatore. Dieci minuti si sono persi
rappresentanti del paese fratello e si augura che tutto    e l’Olanda si è già innervosita. La gara inizia e l’arbitro
vada per il verso giusto. Non è difficile capire quale sia latita, anche quando Passarella (sempre lui!) con una
il verso che intende il tiranno e quali spiacevoli         gomitata (casuale?) stende l’olandese Neeskeens
conseguenze potrebbero esserci per la sicurezza dei        facendogli inghiottire due denti. Gli argentini, però,
peruviani, se la partita andasse male per l’Argentina.     sanno anche giocare a calcio e vanno in vantaggio.
        Qualcuno non deve aver capito, dato che nei        Nella ripresa, però, stentano, sentono la paura e la
primi dieci minuti i peruviani colpiscono un palo e        stanchezza. L’Olanda pareggia e all’ultimo secondo
sfiorano il gol. Il capitano argentino Passarella,         coglie un palo clamoroso. Si va ai supplementari, dove
però, spiega ai “fratelli” l’antifona e il Perù            l’Argentina gioca meglio e vince 3-1, dando l’inizio a
scompare dal campo. Non è più una partita dei              una festa mai vista.
Mondiali, ma una farsa, che diverte molto Videla                   Mentre l’Olanda si ritira in silenzio negli
e soci, molto meno i brasiliani che si vedono              spogliatoi, la squadra Campione del Mondo sale le
scappare di mano la Finalissima. L’Argentina chiude        scale dello stadio e si dirige verso la tribuna centrale,
sul 2-0 il primo tempo, ponendosi a metà strada dal        laddove l’attendono la Coppa del Mondo e un
successo. A inizio ripresa segna altri due gol, senza      raggiante Videla, che in qualità di Presidente consegna
che nessun peruviano pensi anche lontanamente di           il trofeo al gran capitano Daniel Passarella. La foto
difendere la porta. Per buona misura gli argentini         che vede il Presidente raggiante, con i pollici alzati
segnano altre due reti, per un 6-0 che farebbe             come un imperatore romano, quasi vero vincitore di
ridere se non fosse un bel regalo alla dittatura.          quel torneo fa il giro del mondo. Videla si gode il
Adesso c’è solo l’Olanda tra Videla e il trionfo.          trionfo e gli applausi di una folla che sembra aver
        Il 25 giugno 1978 il                                                        dimenticato la sua fosca figura
Monumental è stracolmo. Videla,
Massera, Agosti in prima fila,         Il giorno dopo, a Plaza de Mayo, di             grigio burocrate della morte.
                                                                                    Il giorno dopo, a Plaza de
Licio Gelli una poltrona dietro.      una manifestazione: ben settemila Mayo, una manifestazione ben
Arbitra l’italiano Gonella, che            persone invocano il nome di              diversa da quelle del giovedì
già prima dell’inizio fa capire                                                     delle dolenti Madri: ben
l’aria che tira. Il giocatore            Videla, come se fosse Campione settemila persone invocano il
olandese René Van de Kerkhof si                 del Mondo anche lui.                nome di Videla, come se fosse
Le Madri di Plaza de Mayo e i Mondiali della dittatura di Federico Smidile                                         

Campione del Mondo anche lui. Videla non si                 sopravviverà all’inferno, ha raccontato che quella notte
affaccia, evita una mossa troppo peronista, ma la folla     si trovò nel caos della festa e si sentì dire: «Vedi? Avete
sembra aver scelto lui come caudillo, cosa che non sarà     perso. Nessuno pensa a voi. Siete tutti morti e
affatto gradita dagli altri gerarchi.                       dimenticati». Una tortura in più nei confronti delle
        Dopo la consegna della Coppa, mentre la             vittime. Il futuro si sarebbe premurato di dar torto agli
Nazionale va a festeggiare in via privata, il paese         assassini, grazie soprattutto all’ostinazione delle Madri
scende in piazza. È una novità questa, dato che da          di Plaza de Mayo.
oltre due anni ogni manifestazione è vietata. La gente
si riappropria delle piazze e delle vie, festeggiando la
vittoria. Plaza de Mayo, per questa notte d’inverno,               7. Il Dopo
si trasforma nella piazza centrale di tutte le feste. Una
festa assurda, ma comprensibile. Per un momento                     Ostinazione che non viene scalfita dalla volontà
nessuno, o quasi, vuole pensare al presente e al futuro,    del regime di spartirsi i frutti, economici e
ma solo gioire, ignorando le voci di doping, le accuse      propagandistici, del Mondiale e nemmeno dalle
di condizionamenti, la tesi di una vittoria                 violenze che continuano. Il Leviatano divoratore
programmata prima del Mondiale e fuori dal campo di         continua a pretendere vittime. Eppure il consenso
gioco, la valanga di soldi sperperata e finita nelle        sembra esserci davvero, o almeno così credono i
tasche di organizzatori senza scrupoli, generali avidi,     tiranni: anni dopo uno di loro avrebbe rimproverato a
torturatori, assassini di una generazione intera.           sé stesso e alla Giunta di non aver convocato elezioni
        Ma nemmeno ora il sadismo dei torturatori           “democratiche” dopo la vittoria del Mondiale. Sarebbe
viene meno. Per alcune ore la macchina della                stato un trionfo e si sarebbe perpetuato il potere
repressione si è fermata. Durante la Finale non si sono     legittimandolo con una parvenza di rispettabilità
registrati sequestri e i criminali torturatori si sono      democratica. Ma il Governo militare non era nato per
astenuti dal loro “lavoro”, impegnati a tifare Argentina    “aggiustare le cose e poi tornare nelle caserme”. Era
nella grande partita. E dopo la vittoria anche i            nato per durare e, dopotutto, perché non continuare
torturatori festeggiano andando a cena in qualche           sulla strada intrapresa e in apparenza fruttuosa?
ristorante che li conosce e li tratta con favore al                 Gli anni successivi incrinano pesantemente le
momento del conto.                                          certezze dei dittatori. Le Madri non tacciono, le loro
        Quella notte alcuni “impiegati” dell’ESMA, la       parole ormai sono udibili e non è facile reprimere
scuola di meccanica della Marina, luogo delle peggiori      queste donne coraggiose. Non sono, però, i diritti
torture, escono, ma non sono soli. Hanno “invitato”         umani a mettere in crisi definitivamente la Giunta,
alcune prigioniere a venire con loro, a partecipare alla    che pure ha dovuto affrontare le durissime accuse di
festa. Ovviamente una parola, un gesto, un qualunque        varie organizzazioni internazionali che hanno ascoltato
segnale di ribellione sarebbe pagato con la vita, mentre    le Madri e hanno riportato quello che è accaduto e
una passiva obbedienza, tanto cara ai militari              continua ad accadere.
argentini, consentirebbe di vivere due ore da persona               Gli scontri interni alla Giunta portano nel 1981
“libera” e magari di sperare in un domani migliore.         alla rimozione di Videla dalla Casa Rosada, mentre il
Una delle prigioniere, Gabriela Daleo, che                  regime, nelle sue convulsioni di un’agonia sempre più
AREL la rivista Piazze           ⁄                                                                       

evidente, continua a reprimere con la violenza ogni           aggressione argentina, la Gran Bretagna attaccò in
dissenso e la politica ultra liberista di de La Hoz non       forze. Dal 19 aprile al 20 giugno 1982 il mondo
ottiene i frutti sperati, creando, invece, il caos a tutti i  assistette a una strana guerra tra due potenze di grande
livelli nell’economia argentina. Come fare per distrarre      nome, ma in realtà piuttosto marginali nella realtà
gli argentini, che cominciano ad essere stufi? Essendosi      bipolare che vedeva la divisione del pianeta tra Stati
già giocati la carta del Mondiale, i Generali pensano di      Uniti e Unione Sovietica; l’affondamento
alimentare un’altra fiammata patriottica scatenando           dell’incrociatore General Belgrano, che causò la morte
una guerra per le Falkland-Malvinas, un arcipelago che        di 300 marinai argentini, fu l’episodio simbolo di una
si trova a Oriente delle coste argentine e che, dal 1883,     guerra assurda e sanguinosa, che si concluse con la
è occupato dagli inglesi.                                     sconfitta totale degli argentini.
        La conquista britannica non era mai stata                     Un paese umiliato nel suo orgoglio nazionale
accettata in Argentina, ma nessuno da circa un secolo         era quello che i militari non volevano, e ci si rese
aveva pensato che valesse la pena combattere per un           conto che non sarebbe stato più possibile conservare il
territorio piuttosto marginale. Ma quelle isole erano il      potere, se non con una repressione ancor più
perfetto obiettivo di distrazione                                                      massiccia, ma stavolta sotto gli
di massa che i Generali                      Molti altri assassini furono              occhi di un mondo che aveva,
pensavano di poter usare per               condannati, a fatica, da una                finalmente e per un motivo
rafforzare il loro traballante                                                         minore, compreso cosa fosse
potere. Con una ubris da                    giustizia che era forse lenta              davvero quel regime. I militari si
tragedia greca, e con un                e incerta, ma che seppe mostrarsi resero conto di aver perso il
conseguente accecamento                       giusta. Non era vendetta.                potere anche in patria ma non si
rovinoso, nella convinzione che                                                        arresero subito e dettarono le
i britannici alla fin fine              Era un dovere punire e ricordare. loro condizioni per lasciare:
avrebbero protestato senza fare                                                        un’impunità totale avrebbe
altro, la dittatura decise di invadere le isole. Tra l’1 e il dovuto essere concessa ai sanguinari dittatori e ai loro
2 aprile 1982 la così detta “Operazione Rosario”              servitori, in un oblio onorevole che avrebbe consentito
portava all’occupazione della capitale e alla cacciata del    di godere di quanto raccolto in quegli anni di potere
piccolo corpo britannico incaricato di difendere quello       assoluto.
che per i britannici era loro territorio. Il successo                 Ma ancora una volta non tutto andò nel verso
realizzato senza difficoltà fu accolto con esultanza dagli    sperato dai militari. Il governo democratico del
argentini; e sembrò quasi che l’opzione patriottica           Presidente Raul Alfonsìn dovette ascoltare le Madri di
potesse funzionare ancora una volta. Ma non si era            Plaza de Mayo e tutti coloro che non volevano
fatto conto della reazione del Primo ministro                 dimenticare. Il governo cercò di pacificare gli animi
britannico: Margareth Thatcher, non per nulla                 offrendo risarcimenti alle madri degli scomparsi, e
definita “Lady di Ferro”, non perse un attimo nel far         molte di loro, sfinite dal dolore e ridotte in miseria,
capire che non avrebbe accettato quell’atto di forza.         accettarono. Molte altre, però, respinsero con sdegno
        La diplomazia lasciò spazio alle armi: in un          l’offerta e continuarono a sfilare allo stesso modo che
rigurgito di colonialismo, risvegliato dall’insensata         negli anni precedenti.
Le Madri di Plaza de Mayo e i Mondiali della dittatura di Federico Smidile                                                        

        La Casa Rosada ora era abitata da un                 nipoti, i bambini nati in carcere, sottratti alle madri
democratico che non poteva rimanere in silenzio. Per         torturate e uccise. I militari, infatti, usavano anche
questo venne creata la Comisión Nacional sobre la            questa infamia: strappavano i figli alle madri, destinate
Desaparición de Personas (Commissione Nazionale              al volo della morte. E poi li tenevano loro, come
sulla Scomparsa delle Persone, CONADEP), la quale,           propri figli, o li vendevano a chi pagasse bene per
nel rapporto Nunca Mas, presentato nel 1984, offrì il        poter avere un bambino.
quadro spaventoso di quanto accaduto in quella guerra                Le Nonne cercano la verità, ma con delicatezza.
sporca che aveva visto impegnati i militari dal 1976 al      Sanno bene che tanti non vogliono sapere nulla, non
1982. Furono istituiti migliaia di processi, ma i            vogliono immaginare di essere stati cresciuti da mostri.
militari non stettero a guardare: Alfonsin fu costretto a    Alcuni, però, hanno accettato, in incontri dolorosi ma
emanare nel 1986 e 1987 due leggi (Punto Finale e            fondamentali, di parlare con quelle che sono veramente
Obbedienza dovuta), che pretendevano di mettere in           le loro nonne, di ascoltare e di conoscere chi erano i
salvo almeno i gradi minori, scaricando tutto sugli          loro genitori mai visti. La memoria è spesso dolorosa,
indifendibili capi del regime. Videla nel 1985 fu            ma le Madri e le Nonne sfilano ancora nella grande
condannato all’ergastolo, ma nel 1990 godette                Piazza perché nessuno dimentichi mai ciò che è stato.
dell’amnistia ordinata dal Presidente Menem, lo stesso
accadde per Massera, che venne anche pubblicamente
degradato, ma che dopo aver subito la condanna al                    Nota
carcere fu salvato ancora da Menem.                                   1 Il presente articolo si basa in particolare sul libro di
        Sembrava finita, ma nel 2007 la Corte Suprema        Pablo Llonto, I mondiali della vergogna. I campionati di Argentina
argentina annullò le decisioni del Presidente, mentre la     ’78 e la dittatura, Edizioni Alegre, Roma 2010 (la versione
magistratura intentava nuovi processi ai dittatori, per      originale è del 2005 ed è significativamente pubblicato dalle
reati ulteriori non ancora scoperti negli anni Ottanta.      Ediciones Madres de Plaza de Mayo).
Tra i gerarchi, Massera scampò al carcere grazie a un                 Sono stati utilizzati anche i seguenti volumi:
ictus e alla morte, mentre Videla dovette ritornare in                Tiziana Bertaccini, Le Americhe Latine nel Ventesimo
galera, senza mostrare alcun pentimento, anzi                Secolo, Feltrinelli, Milano 2014;
affermando di dormire sereno ogni notte avendo fatto                  Martin Caparros, Tutto per la patria, Einaudi, Torino 2019;
il suo dovere e invitando i militari (che non lo                      Eduardo Galeano, Le vene aperte dell’America Latina,
ascoltarono) a insorgere contro le istituzioni               Pockwick (Sperling & Kupfer), Milano 2013;
democratiche, e morendo in carcere nel 2007.                          Anthony Mc Carten, I due papi. L’anno dei due papi,
                                                             Mondadori, Milano 2019;
        Molti altri assassini furono condannati, a fatica,
                                                                      Carlo Pizzigoni, Locos por el futbol, Sperling & Kupfer,
da una giustizia che era forse lenta e incerta, ma che       Milano 2016;
seppe mostrarsi giusta. Non era vendetta. Era un                      Nello Scavo, La lista di Bergoglio. I salvati di Francesco
dovere punire e ricordare. Le Madri continuavano e           durante la dittatura (la storia mai raccontata), EMI, Verona 2013;
continuano, pur ormai anziane, a ricordare e a battersi               Osvaldo Soriano, Pensare con i piedi, Einaudi, Torino 1995;
perché ogni scomparso abbia la dignità di essere                      Id., Fútbol. Storie di Calcio, Einaudi, Torino 2005.
riconosciuto come tale. Inoltre, dalle Madri sono nate                Utile è stato anche il dramma teatrale Il Tango del calcio di
le Nonne di Plaza de Mayo, quelle donne che cercano i        rigore che riprende e rielabora molti spunti tratti dai libri qui citati.
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