RASSEGNA STAMPA del 17/12/2015 - giornale-protezione ...

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RASSEGNA STAMPA
       del
    17/12/2015
Sommario Rassegna Stampa dal 15-12-2015 al 17-12-2015
16-12-2015 Alto Adige.it
Scambio di auguri tra forze di polizia e protezione civile .........................................................................                 1
16-12-2015 Alto Adige.it
Fiamme nel bosco sopra Dobbiaco .............................................................................................................. 2
17-12-2015 Bresciaoggi
Salò mette nel  il dissesto idrogeologico Due torrenti fanno paura ........................................... 3
17-12-2015 Bresciaoggi
I pompieri si autotassano per comprare il .................................................................................. 4
16-12-2015 Corriere del Ticino.ch
Incendio sui monti di Gnosca........................................................................................................................ 5
16-12-2015 CronacaQui.it
Incendio nel repartino psichiatrico dell'Amedeo di Savoia: non ci sono feriti......................................... 7
17-12-2015 Il Cittadino
Gas, i terremoti non fermano i lavori ............................................................................................................ 8
17-12-2015 Il Cittadino (ed. Monza)
Lambro sicuro Sei milioni per le opere idrauliche ...................................................................................... 9
17-12-2015 Il Gazzettino (ed. Belluno)
Il Soccorso Alpino a Barattin....................................................................................................................... 10
17-12-2015 Il Gazzettino (ed. Belluno)
Seggiovia San Marco: rivincita sulla frana................................................................................................. 11
17-12-2015 Il Gazzettino (ed. Belluno)
Sistemi di allerta anti-frana: previsto l'uso delle sirene............................................................................ 12
17-12-2015 Il Gazzettino (ed. Rovigo)
Protezione Civile: Fuso confermata presidente ........................................................................................ 13
17-12-2015 Il Gazzettino (ed. Rovigo)
Angeli nelle emergenze sono 1.200 in 40 gruppi....................................................................................... 14
17-12-2015 Il Giorno (ed. Brianza)
Dopo 30 anni basta con le alluvioni Via ai lavori della vasca anti-piene................................................. 15
17-12-2015 Il Giorno (ed. Brianza)
Aree di espansione e tubi nell'alveo del Lambro....................................................................................... 16
17-12-2015 Il Giorno (ed. Legnano)
Soccorrere i cavalli nelle emergenze Adesso diventa un vero mestiere ................................................ 17
17-12-2015 Il Piccolo (ed. Trieste)
Emergenza tra i passeggeri Ma è soltanto un'esercitazione .................................................................... 18
16-12-2015 Il Piccolo.it
Nuovi pontili alla Protezione civile.............................................................................................................. 19
17-12-2015 Il Resto del Carlino (ed. Rovigo)
Silvia Fuso al timone dei volontari.............................................................................................................. 20
17-12-2015 L'Arena
Auto a gas s'incendia in garage I pompieri evitano l'esplosione............................................................. 21
17-12-2015 La Nazione (ed. La Spezia)
ortonovo Popolazione a "lezione" di protezione civile ............................................................................. 22
17-12-2015 La Nuova di Venezia e Mestre
Tornado, non c'è alcun fondo speciale ...................................................................................................... 23
17-12-2015 La Provincia Pavese
Landriano, ecco l'ordinanza per il maltempo............................................................................................. 24
17-12-2015 La Provincia di Como
Dalla scuola materna alla caserma Una giornata con i vigili del fuoco................................................... 25
17-12-2015 La Provincia di Como
Primo volo nel 1986 Soccorse in trent'anni oltre 23mila persone ........................................................... 26
17-12-2015 La Provincia di Lecco
Data:
          16-12-2015                                Alto Adige.it
                       Scambio di auguri tra forze di polizia e protezione civile

  - Cronaca - Alto Adige

 Scambio di auguri tra forze di polizia e protezione civile
 VIPITENO. Secondo una tradizione iniziata negli anni '60, si è tenuto ieri a Vipiteno l'incontro fra forze di polizia e di
 Protezione civile intitolato “Natale senza confini”. Vi hanno preso parte...

 16 dicembre 2015

   VIPITENO. Secondo una tradizione iniziata negli anni '60, si è tenuto ieri a Vipiteno l'incontro fra forze di polizia e di
 Protezione civile intitolato “Natale senza confini”.
 Vi hanno preso parte autorità civili e militari, tra le quali il Commissario del governo per la Elisabetta Margiacchi, il
 sindaco di Vipiteno Fritz Karl Messner, il comandante della legione carabinieri Trentino Alto Adige Massimo Mennitti, il
 comandante regionale della guardia di finanza generale di Brigata Marcello Ravaioli, il comandante provinciale dei
 Carabinieri Stefano Paolucci e quello della guardia di finanza Giulio Piller.
 L'evento si è aperto alla chiesa di Santo Spirito con la messa, officiata dai cappellani militari della legione carabinieri, del
 comando regione della guardia di finanza e del 5° Reggimento alpini di Vipiteno, per poi proseguire in Comune ove,
 ospiti del
  sindaco, le varie autorità hanno sottolineato il valore della collaborazione transfrontaliera ai fini della sicurezza nazionale
 e internazionale.
  La manifestazione si è conclusa con lo scambio di auguri per le imminenti festività natalizie e per un 2016 all'insegna
 della collaborazione.

Argomento:    NORD                                                                                                      Pag.   1
Data:
          16-12-2015                                Alto Adige.it
                                      Fiamme nel bosco sopra Dobbiaco

  - Cronaca - Alto Adige

 Fiamme nel bosco sopra Dobbiaco
 Decisivo ieri mattina l'intervento dell'elicottero. La siccità aggrava l'emergenza

 16 dicembre 2015

   DOBBIACO. Il permanere della siccità ha elevato in tutta la Provincia il livello d'allarme per gli incendi boschivi.
 Puntualmente anche le autorità provinciali competenti hanno provveduto a lanciare l'allerta, ma nonostante ciò, verso le
 10 del mattino di ieri i vigili del fuoco di Dobbiaco sono stati allertati proprio per lo scoppio di un incendio boschivo, a
 oltre 2000 metri di quota, quindi fortunatamente al limitare della vegetazione arborea. È successo nelle vicinanze della
 malga Flodige, peraltro non interessata dall'evento, oltre il monte Serla all'ingresso della valle di Landro. Date le
 circostanze e l'impossibilità di raggiungere il posto con i mezzi motorizzati per l'assenza di tracciati, le fiamme, generatesi
 per cause ancora ignote dal fusto di un albero e propagatesi a un paio di altri alberi vicini, sono state attaccate con i lanci
 d'acqua dall'elicottero, fatto intervenire da Bolzano. Con alcuni voli, rifacendo sempre il pieno d'acqua nel vicino lago di
 Dobbiaco, le fiamme sono state domate, irrorando anche il terreno circostante per prevenire eventuali ulteriori focolai.
 La zona comunque è tuttora monitorata dai vigili del fuoco del corpo volontario di Dobbiaco. Il comandante Peter Paul
 Lanz: "L'intervento dell'elicottero è risultato indispensabile. Vista la difficile accessibilità della zona, per noi pompieri si
 sarebbe trattato di salire a piedi per circa due ore, con il rischio di veder propagarsi le fiamme a dismisura. Personalmente
 ho comunque colto l'occasione per un giro d'ispezione nei dintorni e posso assicurare che il livello di siccità del terreno è
 davvero altissimo, come poche altre volte mi è capitato di constatare. Inoltre anche la vegetazione rinsecchita aumenta il
 rischio d'incendio. Nonostante si sia ad oltre
  duemila metri di quota, anche da noi non c'è neppure un po' di neve naturale e questo naturalmente aumenta a dismisura
 anche le possibilità di combustione per cause naturali. Raccomandiamo quindi, come la Provincia, la massima attenzione
 da parte di turisti ed escursionisti". (adp)

Argomento:    NORD                                                                                                     Pag.   2
Data:
          17-12-2015                               Bresciaoggi
             Salò mette nel  il dissesto idrogeologico Due torrenti fanno p
                                             aura

 data: 17/12/2015 - pag: 27

 Salò mette nel «mirino»
 il dissesto idrogeologico
 Due torrenti fanno paura

  Dalla Regione è arrivato a Salò un contributo a fondo perduto di 112 mila euro per il torrente che scende da Madonna del
 Rio, e dal Ministero dell'ambiente altri 71 mila per il Rietto. Totale: 183 mila euro, mica pochi.Con l'anno nuovo si
 useranno questi soldi per opere di messa in sicurezza.IL TERRITORIO di Salò è considerato ad elevato rischio
 idrogeologico. I cambiamenti climatici in atto, col fenomeno sempre più frequente della cosiddette «bombe d'acqua»
 (piogge improvvise, fortissime e localizzate), impongono una maggiore attenzione sul fronte della prevenzione è
 fondamentale. Per questo il Comune ha deciso di farsi carico di alcune opere, riguardanti la manutenzione, la tutela delle
 sponde e il contenimento delle piene.Per il torrente della Madonna del Rio sono programmati interventi di ripristino
 trasversali e arginali, per mettere al riparo la zona da eventuali fenomeni alluvionali. A valle dell'ex albergo Touring il
 corso d'acqua scorre in galleria; da qui la necessità di ripristinarlo a cielo aperto o, comunque, a effettuare una drastica
 pulizia.PER IL RIETTO si provvederà a sistemare l'alveo, in località Gasia, per una lunghezza di 160 metri, in modo da
 salvaguardare le aree urbanizzate. Gli studi preliminari hanno messo in evidenza la precarietà strutturale dei vecchi muri a
 secco di contenimento, che saranno consolidati.Il geometra municipale Angelo Del Miglio ha ricordato che dal 2014 a
 oggi si è intervenuti sul torrente Barbarano, sul Rio Madonna dei Guanti (a fianco del Palazzo della Croce Rossa), del Rio
 S. Anna e pure del Rietto, che ora necessita di ulteriori lavori.Situazioni di fragilità anche sui versanti montuosi di San
 Bartolomeo e Serniga. Alcune criticità sono emerse nel corso dell'anno, in occasione di fenomeni temporaleschi, che
 hanno provocato tre frane. Per garantire l'incolumità pubblica, nel 2016 verranno messe in sicurezza le scarpate soggette a
 erosione, e la posa di reti metalliche a protezione della parete rocciosa. Il primo intervento interesserà lo smottamento al
 secondo tornante di via del Panorama, un punto particolarmente fragile. SE.ZA.

Argomento:    NORD                                                                                                  Pag.   3
Data:
          17-12-2015                              Bresciaoggi
                        I pompieri si autotassano per comprare il 

 data: 17/12/2015 - pag: 27

 TREMOSINE. I volontari accendono un mutuo e accettano contributi

 I pompieri si autotassano
 per comprare il «pick up»

  Continua la storia di grandissima passione e di ammirevole attaccamento al dovere dei cinque Volontari dei vigili del
 fuoco della sezione di Salò, che nella scorsa primavera hanno deciso di far sentire meno «dimenticata» l'area dellalto
 Garda, dando vita a un nuovo presidio sull'altopiano di Tremosine, pronto a intervenire tempestivamente (h 24) in caso di
 incendi boschivi o altri eventi idrogeologici.Dopo qualche mese di attività, si è manifestata evidente la necessità di un
 automezzo che potesse sostituire il Defender 90 con modulo antincendio, finora in «prestito» dai colleghi di
 Lumezzane.Senza attendere improbabili aiuti dal cielo, Gianangelo Andreis e il figlio Marco, Claudia Dagnoli,
 Giampietro Pace e Paolo Poli, hanno deciso di «autotassarsi», sottoscrivendo un mutuo quinquennale da 18mila euro con
 la Bcc del Garda per l'acquisto di un pick up Ford Ranger. Splendido gesto. Non guasterebbe l'aiuto di qualche ente,
 istituzioni o privati. Chissà che il periodo natalizio non gli porti qualche meritato regalo. oL.SCA.

Argomento:    NORD                                                                                                Pag.   4
Data:
          16-12-2015                   Corriere del Ticino.ch
                                       Incendio sui monti di Gnosca

 Ticino -

 Incendio sui monti di Gnosca
 I pompieri di Bellinzona hanno domato le fiamme prima che si propagassero ai rustici - GUARDA LE FOTO
 © Rescue Media
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 dicembre
 2015

 20:52
 2015-12-16 20:52:00
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 Red. Online
 @CdT_Online
 BELLINZONA - Un principio di incendio boschivo è divampato mercoledì pomeriggio, attorno alle 17.30, sui monti di
 Gnosca, vicino alcuni rustici. Sul posto sono prontamente intervenuti i pompieri di Bellinzona con tre veicoli ed una
 decina di uomini che hanno subito domato le fiamme prima che le stesse si propagassero ulteriormente. Sul posto anche la
 Polizia Cantonale per gli accertamenti del caso. Al momento non sono note le cause che hanno generato il rogo.

Argomento:    NORD                                                                                              Pag.   5
Data:
          16-12-2015                     Corriere del Ticino.ch
                                         Incendio sui monti di Gnosca

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 Bellinzona

Argomento:    NORD                                                                                               Pag.   6
Data:
          16-12-2015                              CronacaQui.it
             Incendio nel repartino psichiatrico dell'Amedeo di Savoia: non ci sono
                                             feriti

  - CronacaQui

 Torino
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 16 Dicembre 2015, ore 21:46

 Incendio nel repartino psichiatrico dell'Amedeo di Savoia: non ci sono feriti
 Incendio all'interno del repartino psichiatrico dell'ospedale Amedeo di Savoia di Torino. Con ogni probabilità è stato uno
 dei pazienti ricoverati ad appiccare il fuoco a un materasso. Evacuati i 10 pazienti, ma di uno si sono perse, inizialmente,
 le tracce nella confusione: si tratta di una persona ricoverata da oggi per un Tso. L'uomo è stato rintracciato in tarda serata
 presso la sua abitazione.

Argomento:    NORD                                                                                                     Pag.   7
Data:
          17-12-2015                                  Il Cittadino
                                      Gas, i terremoti non fermano i lavori

 Il Cittadino - Quotidiano del Lodigiano

 I cancelli sono aperti. E operai e mezzi sono al lavoro. È ormai un cantiere lex giacimento Eni di Cornegliano, nelle
 campagne di Cascina Sesmones, destinato a diventare uno dei più importanti depositi italiani di stoccaggio del gas, con
 2,2 miliardi di metri cubi di capacità. La comunicazione dellavvio delle opere civili è datata martedì 15 dicembre, inviata
 ai Ministeri dello Sviluppo economico, dellAmbiente e dei Beni e delle Attività culturali e del turismo, oltre che a
 Regione Lombardia, Provincia di Lodi e Comune di Cornegliano. I primi cantieri dello stoccaggio - per cui è previsto un
 investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro, a cui partecipa anche Morgan Stanley Infrastructure, entrata in agosto
 nel capitale sociale di Ital Gas Storage con Sandstone Holding Bv - toccheranno le opere civili del cluster B, ovvero la
 strada di accesso, la recinzione e il piazzale interno. E ancora le strade interne, la rete di drenaggio e raccolta delle acque
 meteoriche, le cantine dei pozzi - con scavi a pianta rettangolare, tra i due e i tre metri di profondità, per 10-15 metri
 quadrati rivestiti da muri e da una soletta in cemento armato per il contenimento delle attrezzature di sicurezza - , le
 fondazioni dei pali di illuminazione, oltre ai basamenti per gli strumenti tecnologici e di sicurezza. Escluse dalle
 operazioni, al momento, sia le opere civili dellarea Centrale, sia quelle per il Cluster A - che comprendono anche gli
 edifici destinati alla centrale di controllo, gli uffici e i servizi - oltre alla perforazione vera e propria dei pozzi. Tempo
 scaduto quindi, ma nessuna sorpresa, né nel Comitato né tra gli enti pubblici. «Ci aspettavamo questo passo - commenta
 Mauro Soldati, presidente della Provincia, che ha reso pubblica la documentazione - : tutto deve essere trasparente in
 questa partita e a breve sarà pubblico anche il patto territoriale sottoscritto tra i sei Comuni, a cui sono state aggiunte le
 considerazioni del Comitato. Nei prossimi giorni riconvocheremo i Comuni per coordinarci». Anche per Roberto Biagini,
 presidente del Comitato Ambiente e Salute nel Lodigiano, lavvio è atto dovuto. «La società non poteva rischiare di
 perdere il titolo di concessione, anche alla luce dei quesiti referendari proposti dal coordinamento nazionale No Triv su
 cui si è espressa la Suprema Corte di Cassazione - spiega Biagini - : il terzo quesito riguarda il titolo concessorio e
 labrogazione della disciplina della prorogabilità. Oggi arriva la prima pietra, ma da qui alla conclusione dellimpianto, il
 passo è lungo». Intanto Ital Gas Storage prende posizione su dubbi e timori emersi dopo le due scosse di terremoto nel
 Lodigiano. «Alcuni terremoti avvenuti in passato nel territorio, come quello di Caviaga del 1951, la cui insorgenza era
 stata attribuita ad attività produttive, si sono rivelati, al termine di recenti studi, di origine naturale - argomenta la società -
 : inoltre i primi risultati di recenti studi nellambito della sismicità indotta, appena pubblicati da un team di ricercatori
 dellIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, indicano come non vi sarebbe correlazione tra pozzi produttivi e
 faglie sismogeniche». Ital Gas Storage poi aggiunge che «un giacimento produttivo non può per definizione trovarsi sopra
 unimportante faglia sismogenica, perché questa avrebbe già inevitabilmente causato la fuga del gas dal serbatoio
 profondo» e ricorda che «in Italia tutti gli impianti di stoccaggio utilizzano, come sarà a Cornegliano, giacimenti esauriti e
 per tali impianti non esistono prove documentate di sismicità indotta».

Argomento:    NORD                                                                                                         Pag.   8
Data:
          17-12-2015                     Il Cittadino (ed. Monza)
                            Lambro sicuro Sei milioni per le opere idrauliche

 Merone: Cavo Diotti recuperato Parco Valle Lambro: lavori al via a Carate, Arcore e Macherio
 Il cavo Diotti (l'emissario artificiale del lago di Pusiano che poi si getta nel Lambro) è stato rinnovato del tutto nella parte
 idraulica: i lavori sono finiti a metà ottobre. Con la bella stagione subirà le ultime rifiniture dal punto di vista ambientale
 ma fino a ottobre 2016 sarà sottoposto a collaudo dall'Ufficio nazionale delle dighe.
 Il collaudo In sostanza si dovrà verificare come la diga risponde alle diverse condizioni meteorologiche che si
 verificheranno nel corso dei prossimi dodici mesi. Nel frattempo altre opere idrauliche lungo il corso del Lambro, tra
 Pusiano e Monza, saranno messe in cantiere per garantire la sicurezza idraulica al fiume e ai centri abitati che vi si
 affacciano. L'annuncio è arrivato da Eleonora Frigerio, presidente del Parco regionale della valle del Lambro, in occasione
 della presentazione del calendario 2016 del parco, dedicato appunto al cavo Diotti, la diga in servizio più antica d'Italia
 (risale al 1812), presa in carico dal Parco Valle Lambro nel 2009 quand'era in condizioni fatiscenti. Il Cavo, dosando
 l'acqua in uscita dal lago di Pusiano, ricopre un ruolo fondamentale nella regolazione delle piene del Lambro. Come ben
 sanno le amministrazioni e le popolazioni a valle: nell'autunno 2014 -a lavori sul Cavo in pieno svolgimento- solo
 un'oculata movimentazione dei massi delle sponde ha permesso un deflusso dell'onda di piena senza pericoli. «Le
 operazioni al Cavo sono partite dal 2010 con la ristrutturazione del Casa del Camparo, la struttura che ospita i sistemi di
 regolazione - ha spiegato Frigerio-. Poi sono state spostate le paratoie da monte a valle rispetto alla Casa; è stato rifatto
 tutto il canale tombato sotto la strada (98 metri: ma gli ultimi cinque metri della volta in mattoni sono stati lasciati
 com'erano in origine per ragioni storico-divulgative, ndr); sono stati rifatti gli argini e le griglie, allargate le luci dei canali
 sotto la casa, sostituite le chiuse e dotato il Cavo di un sistema elettronico di governo delle paratoie». Il tutto per due
 milioni di euro di investimento.
 Le altre opere Sistemato il Cavo -per il quale si pensa anche a un futuro ruolo di educazione ambientale con la
 sistemazione delle adiacenze esterne per accogliere le scolaresche e mostrare loro anche le apparecchiature dismesse
 vecchie di oltre un secolo- si tratta ora di realizzare altre opere di sicurezza idraulica lungo il Lambro, fino a Monza.
 Quest'anno il Dipartimento di riqualificazione fluviale del Parco ha bandito tredici gare per lavori per oltre sei milioni di
 euro. Tra di essi due interventi (per 445mila euro, da effettuarsi nella prossima primavera) riguardano Carate Brianza. In
 particolare sarà eliminato il "pettine" realizzato nel Lambro nel 2004/2005, che causa l'accumulo di materiale vegetale
 (soprattutto tronchi). Inoltre nell'alveo saranno ricostruite alcune traverse la cui eliminazione negli anni Sessanta ha
 portato a un abbassamento dell'alveo nella zona di via Piave. Sono stati aggiudicati definitivamente i lavori per la messa
 in sicurezza della frana di Veduggio (481mila euro). Sempre tra la primavera e l'estate 2016 saranno effettuati lavori sulle
 sponde nei pressi del Molino Ponte a Verano Brianza e a Macherio (rientrano nei 445mila euro di cui sopra) mentre sono
 già partite le opere di sistemazione degli argini al Molino Taboga di Arcore (50mila euro). •

Argomento:    NORD                                                                                                         Pag.   9
Data:
          17-12-2015                  Il Gazzettino (ed. Belluno)
                                          Il Soccorso Alpino a Barattin

 L'ASSEMBLEA Il nuovo presidente nominato ieri sera: a lui l'eredità di un impegno incessante
 Il Soccorso Alpino a Barattin
 Il capostazione del Cnsas di Longarone prende il posto di Bristot alla guida dei volontari
 Dopo sedici anni Rufus si è fatto da parte lasciando il posto ad Alex Barattin. Momenti di commozione e tanti ricordi ieri
 sera sbobinati davanti agli occhi e molta voglia di lavorare per gli altri. Per salvare vite umane e far sì che la montagna sia
 sempre più sicura. Dopo una vita alla guida del Soccorso Alpino bellunese, ieri sera Fabio Bristot "Rufus", ha così ceduto
 il testimone ad Alex Barattin, attualmente capo stazione del Cnsas di Longarone.
 Un cambio della guardia che, come aveva assicurato i giorni scorsi lostesso Rufus, sarà «all'insegna della continuità» ma
 che certo sarà epocale visto il grande impegno messo in campo in tutti questi anni da Bristot.
 Battaglie le sue alla guida del Soccorso Alpino che hanno trasformato il Corpo montano in una realtà ben rodata e
 all'avanguardia. Non ultima quella per una cartografia certa e sicura delle linee aeree, dai cavi elettrici, a quelli degli
 impianti di risalita per arrivare alle teleferiche per la legna molte delle quali abusive e quindi fantasma. Vere e proprie
 trappole per il volo non presenti su nessuna carta aerea che per Falco, l'elicottero del Suem 118 e il suo equipaggio, in più
 occasioni composto anche dai volontari del Soccorso alpino, "armi da guerra".
 Per Alex Barattin da ieri sera quindi delegato bellunese del Cnsas, prendere in mano l'"eredità" di Rufus non sarà cosa
 semplice. L'esperienza al capostazione di Longarone non manca però. Da anni tra gli "angeli delle vette", Barattin
 attualmente era il vice di Bristot e si è impegnato su diversi fronti. Ha partecipato all'organizzazione di Dolomiti
 Emergency diventanto parte integrante nell'attivazione del Servizio di reperibilità psicologica a sostegno sia dei famigliari
 delle vittime delle rocce ma anche degli stessi volotari del Soccorso in più occasioni alle prese con missioni e drammi
 umani pesanti che toccano e non solo fisicamente.

Argomento:    NORD                                                                                                     Pag.   10
Data:
          17-12-2015                  Il Gazzettino (ed. Belluno)
                                Seggiovia San Marco: rivincita sulla frana

 SAN VITO L'impianto distrutto aprirà martedì 22

 SAN VITO - (mdib) Oggi il collaudo, martedì l'apertura. La seggiovia San Marco, nel comprensorio sciistico di San Vito,
 sta per rinascere a nuova vita, dopo la devastazione dello scorso 4 agosto. Oggi gli ispettori valuteranno i lavori eseguiti in
 questi pochi, frenetici mesi, dallo spostamento della stazione di partenza, a valle, alla sostituzione della fune, alle altre
 opere necessarie, alla ricostruzione dell'impianto elettrico, sommerso dalla colata di detriti dell'Antelao. La cerimonia di
 apertura è prevista per martedì 22 dicembre, alle 11. Contemporaneamente aprirà anche la seggiovia Tambres. Sono già in
 funzione, da alcuni giorni, la sciovia Donarié e il parco giochi Nevesole, con i tappeti mobili, per i bambini e i
 principianti. Prosegue intanto, nei limiti consentiti dalle alte temperature, l'innevamento artificiale.

Argomento:    NORD                                                                                                    Pag.   11
Data:
          17-12-2015                  Il Gazzettino (ed. Belluno)
                       Sistemi di allerta anti-frana: previsto l'uso delle sirene

 SAN VITO Bilancio e prospettive dopo l'ultimo disastro

 Presentato il piano sicurezza nell'eventualità di nuove colate Sul Rusecco eseguiti lavori per 2 milioni, ma ne servono altri
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 La procedura di emergenza di protezione civile, per le colate di Rusecco e Chiapuzza, è stata presentata ieri alla
 popolazione di San Vito. È stato il passo conseguente alla votazione in consiglio comunale, il 20 novembre scorso. Il
 documento è articolato, comprende diverse parti, illustrate dai tecnici e dagli amministratori a una platea in realtà molto
 contenuta, una trentina di persone soltanto. Eppure la procedura è di grande interesse, per chi vive a ridosso di due
 fenomeni franosi così importanti. Per il bacino del Rusecco, devastato dalla colata rapida di detriti del 4 agosto scorso,
 che causò tre morti e danni per milioni di euro, sono stati spiegati soprattutto i passi che il comune deve compiere, in
 accordo con altri enti e istituzioni, nelle condizione di pericolo, così come indicate nel bollettino temporali emesso dal
 centro funzionale decentrato della Regione, dal 25 maggio al 31 ottobre. Nei diversi livelli di allerta si attivano procedure
 differenti, sino alla possibilità di avvisare la popolazione del rischio di colate devastanti, con l'impiego di una sirena, e
 l'evacuazione degli abitanti delle case a ridosso del corso d'acqua. I tecnici del Genio civile di Belluno hanno illustrato nel
 dettaglio i lavori eseguiti dalla prima fase di emergenza, dal 5 agosto, sino al 10 dicembre, con la sospensione delle opere,
 perché non ci sono più le condizioni per lavorare. Altri interventi seguiranno la prossima primavera, con la richiesta di
 finanziamento per altri sette milioni di euro, oltre ai due milioni spesi sinora. Quanto fatto e quanto si farà serve per dare
 efficacia idraulica e sicurezza al Rusecco, dopo l'evento del 4 agosto. Un altro intervento riguarda i ghiaioni di
 Sacomedan e dei Ros, che sovrastano l'abitato di Chiapuzza, dalle pendici della Croda Marcora: se ne occupa la Provincia
 di Belluno. È pronto il progetto esecutivo, per scavare un quinto canale, oltre ai quattro già realizzati, in grado di deviare
 eventuali colate, in modo da mettere in sicurezza Chiapuzza, anche se non garantirà la statale 51 di Alemagna.

Argomento:    NORD                                                                                                     Pag.   12
Data:
          17-12-2015                   Il Gazzettino (ed. Rovigo)
                             Protezione Civile: Fuso confermata presidente

 OCCHIOBELLO

 (M.Fur.) Rinnovo delle cariche sociali per il gruppo locale di Protezione civile. I volontari si sono riuniti martedì sera per
 eleggere presidente e consiglieri che guideranno il gruppo per i prossimi due anni. L'attuale presidente, nonchè assessore
 comunale a Scuola e Cultura Silvia Fuso, è stata riconfermata all'unanimità per il secondo mandato.
 Per il direttivo, allargato a sette (6 consiglieri più il presidente) si sono presentati nove candidati. Candidature eterogenee
 dal punto di vista dell'età, dell'esperienza e dalla longevità nella vita associativa del gruppo. «Ha prevalso la "linea verde"
 dei giovani che abbassano l'età media del direttivo - spiegano dal gruppo - I tre candidati che non hanno raggiunto il
 quorum per l'elezione saranno comunque coinvolti nel direttivo per mansioni specifiche delegate». Alla prima riunione il
 nuovo direttivo individuerà il vice presidente, il tesoriere, il segretario e il coordinatore. Questi dunque gli eletti
 consiglieri: Stefano Bianchini, Sebastiano Chiarioni, Davide Diegoli, Moreno Fogato, Paolo Marangoni, Marco
 Scarpante.
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Data:
          17-12-2015                  Il Gazzettino (ed. Rovigo)
                            Angeli nelle emergenze sono 1.200 in 40 gruppi

 PROTEZIONE CIVILE

 Quaranta gruppi per quasi 1.200 volontari. Sono questi i numeri della Protezione Civile polesana che nel 2016 compirà un
 ulteriore passo in avanti sotto il profilo funzionale stringendo un rapporto operativo con i vigili del fuoco.
 «In pratica si tratta di affiancare alla loro professionalità, la consistenza delle organizzazioni di volontariato e non solo,
 per le grandi emergenze - ha spiegato il consigliere provinciale Davide Diegoli -. Ai vigili del fuoco saranno dati
 riferimenti chiari sulla composizione dei gruppi comunali, sui mezzi in dotazione e sulle specificità e addestramento del
 personale su cui poter contare per garantire la massima efficienza e tempestività negli interventi».
 Nel corso del 2015 la formazione ha interessato, nelle 166 ore di lezione, 419 partecipanti impegnati nei corsi base
 protezione civile, base sicurezza, dipendenti pubblici, sala operativa e formatori oltre alle attività di manutenzione
 mezzi-attrezzature, installazione geolocalizzatori e prove di sala operativa provinciale e distrettuali con esercitazioni
 periodiche sia a livello locale che nazionale. L'attività nelle scuole, iniziata nel 2008-2009, vede avviati nove progetti che
 coinvolgono complessivamente circa 1.360 alunni in 62 classi dall'asilo alle superiori. Sul fronte operativo le squadre
 sono intervenute nelle 8 emergenze locali, soprattutto di tipo meteorologico, ma anche per la ricerca dispersi, e nelle due
 regionali: la tromba d'aria a Dolo-Mira e il monitoraggio della frana di Borca di Cadore.
 Con il contributo regionale acquistati cinque furgoni per trasporto persone e attrezzatura, una cisterna collegata al
 potabilizzatore, 20 tavoli con panche, tre gazebo, due container per la produzione e distribuzione pasti, circa 350 all'ora.
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Data:
          17-12-2015                    Il Giorno (ed. Brianza)
              Dopo 30 anni basta con le alluvioni Via ai lavori della vasca anti-pie
                                             ne

 MO_MZ_E_PROVINC pag. 8
 Dopo 30 anni basta con le alluvioni Via ai lavori della vasca anti-piene Patto con Lesmo. Spesa da 768mila euro. Tutto
 pronto in primavera
 di ANTONIO CACCAMO - ARCORE - UN GRANDE TAPPO all'invadenza della roggia Val Fazzola. A un anno
 dall'ultima alluvione che a novembre ha trasformato in un pantano il centro storico di Arcore e coperto strade, box, case e
 scantinati, BrianzAcque ha aperto i cantieri per costruire un grande invaso naturale, capace di contenere le acque in
 eccesso del rio e dei suoi affluenti. SERVIRÀ a proteggere, questa la scommessa dei tecnici, un pezzo importante di città
 che va dalla stazione fino alle centralissime via Umberto e San Gregorio e ingloba largo Arienti, piazza Pertini e tutta la
 zona a nord del centro storico. L'operazione costerà 768mila euro, pagati per l'83% dal Comune di Arcore e per il 17% da
 Lesmo, visto che il rio segna il confine tra i due paesi. «Facciamo fatti non parole», ha detto la sindaca di Arcore, Rosalba
 Colombo, presentando il progetto: «Dove per 30 anni amministrazioni di tutti i colori politici non sono riuscite, noi ora
 investiamo per difendere il paese dalle alluvioni provocate dalla Val Fazzola». Lesmo ci ha messo 130mila euro: «Era
 nostro dovere contribuire - spiega il sindaco Roberto Antonioli - Lesmo è in collina mentre Arcore è a valle e subisce il
 rischio delle alluvioni». UNA QUESTIONE annosa quella del rio che minaccia la sicurezza della città alle porte di
 Monza. Che alimenta ancora la polemica politica. L'assessore ai Lavori Pubblici, Fausto Perego, nell'incontro con la
 stampa, in villa Borromeo, si è tolto una scarpa e l'ha scossa come a voler togliere dei sassolini «Non mi è piaciuto chi,
 dell'opposizione, dopo l'esondazione ha tappezzato Arcore di manifesti incolpando noi di un problema che loro, quando
 erano al governo, non avevano risolto». LA GRANDE VASCA naturale, con una capacità di quasi 8.500 metri cubi e
 profonda 3 metri e mezzo, è un'opera collettiva. Una grossa mano a realizzarla l'ha data la famiglia Spinelli, che ha
 concesso in uso perpetuo un suo terreno, circa 7 ettari prima appartenuto a Silvio Berlusconi e poi all'imprenditore
 Malaspina: «Abbiamo voluto dare il nostro contributo - racconta Eugenio Spinelli, erede della storica famiglia arcorese -
 il terreno rimarrà nostro, ma su 5000 metri quadrati sarà ricavata la vasca di contenimento delle acque del bacino. L'unica
 cosa che abbiamo chiesto è di poter dire la nostra sul progetto, visto che l'invaso è vicino alla nostra cascina Eugenio».
 ANCHE SPINELLI ha qualche sassolino da levarsi «abbiamo fatto questo nonostante che il comune di Arcore non ci
 abbia trattato proprio bene: negli anni '70 ci espropriarono un terreno che valeva 1,2 miliardi di vecchie lire per 20
 milioni. Una ferita che ancora brucia, ma per il bene di Arcore e degli arcoresi abbiamo fatto finta non fosse successo
 nulla». Enrico Boerci, il presidente dei BrianzAcque, l'azienda pubblica che si occupa in Brianza di acquedotto, rete
 fognaria e depurazione, ha ricordato come nel giro di un anno siao riusciti a preparare il progetto, approvarlo e affidare i
 lavori: «Entro 150 giorni, dunque la primavera prossima, l'invaso sarà pronto e il paese disporrà di una nuova linea di
 difesa dalle alluvioni». L'OPERA dovrà rispondere a dei requisiti estetici e ambientali voluti dal Parco della Valle del
 Lambro, nel cui perimetro ricade. Utile, ma anche bella, assicurano dunque i responsabili.

Argomento:    NORD                                                                                                   Pag.   15
Data:
          17-12-2015                    Il Giorno (ed. Brianza)
                            Aree di espansione e tubi nell'alveo del Lambro

 MO_MZ_E_PROVINC pag. 8
 Aree di espansione e tubi nell'alveo del Lambro - ARCORE - UN PIANO DA quasi 900mila euro per salvare Arcore dalle
 acque. Quelle che quando piove forte corrono veloci giù dalle colline attorno al paese e da 40 anni inondano il centro
 storico, la zona del tennis, la piazza del paese. L'ultima alluvione, a novembre 2014, è stata devastante come uno tsunami,
 quasi più di quella (già parecchio cattiva) del 2012. In due giorni venne giù una quantità di pioggia sei volte maggiore del
 normale: quasi 6 metri anziché 0,9. Un fenomeno monsonico, inusuale in Brianza. DA QUI l'urgenza di correre ai ripari.
 Via allora in tempi record all'invaso della roggia Val Fazzola, che si aggiunge a quello fatto un po' di anni fa a Usmate
 Velate per fermare il Rio Molgorana. Una barriera è stata costruita questi mesi al confine con Velasca dalla Tenaris, a
 spese dell'azienda. Il piano contiene interventi anche nel quartiere Taboga, minacciato dal fiume, per ricostruire gli argini
 e rimettere a nuovo una roggia. Per proteggere il Molinetto, e dunque le vie Monte Grappa e Gran Sasso, si pensa ad una
 rete tubi per portare l'acqua in eccesso nel Lambro o farla filtrare nel terreno. Un altro invaso, con abbinata un'area di
 espansione, si prevede in via Monte Bianco. Interventi, da programmare insieme alle assemblee condominiali delle
 palazzine interessate, riguarderanno il parcheggio sotterraneo di via Umberto (in pieno centro) e largo Arienti. Nel caso
 della Val Fazzola i lavori si concentreranno nella zona Cacciatori-Cascina Eugenio, a monte del paese verso i confini con
 Lesmo. Oltre a creare una vasca a cielo aperto, la roggia sarà modificata per ridurre il tempo di rilascio dell'acqua in
 eccesso da scaricare a valle, in direzione del centro storico. Ant.Ca.

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Data:
          17-12-2015                     Il Giorno (ed. Legnano)
               Soccorrere i cavalli nelle emergenze Adesso diventa un vero mestier
                                               e

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 Soccorrere i cavalli nelle emergenze Adesso diventa un vero mestiere Il veterinario Centinaio organizza il primo corso per
 ambulanzieri
 di CRISTIANA MARIANI - LEGNANO - DA UNA PASSIONE a un mestiere: è così che sono nate le professioni più
 innovative ed è così che potrebbero nascere diversi mestieri legati al mondo del soccorso di animali. Almeno, questo è
 quello che stanno cercando di fare Alessandro Centinaio, decano dei veterinari nel mondo del cavalli e simbolo della
 sicurezza per i quattrozampe al Palio di Legnano, e il suo staff di professionisti preparati e competenti. Con la
 collaborazione dell'ippodromo di Varese, dell'Asl, della Protezione civile e l'appoggio della Liuc di Castellanza. Proprio
 di cavalli si parlerà in questo corso di formazione in Horse Ambulance Groom di 80 ore diviso in 8 moduli, di cui sei alla
 Liuc e due all'ippodromo di Varese con esercitazioni pratiche e del costo che varia dai 500 ai 600 euro più Iva. Un corso
 unico in tutta la Penisola, come unica è l'idea di base. «Sull'ambulanza devono esserci un veterinario e un ambulanziere
 che sia stato formato a norma di legge - spiega Alessandro Centinaio - e questo corso mira proprio a creare questo genere
 di figure. L'obiettivo è infatti quello di fornire a chi partecipa al corso una formazione che possa poi consentirgli di
 intraprendere un mestiere in questo settore». «NORMARE, formare e mestiere: sono queste le parole chiave che guidano
 il nostro operato in merito a questo corso - aggiunge il veterinario legnanese -. Io, e chi ci crede con me, vogliamo creare
 un mestiere, ovvero il mestiere dell'ambulanziere veterinario. Gran parte del corso si svolgerà alla Liuc Castellanza e
 questo è qualcosa di innovativo. Questo territorio esprime i valori dei mestieri di una volta, qui c'erano Cantoni e Tosi ed
 è per questo che abbiamo deciso di puntare proprio su questa zona. C'è bisogno di tornare ai mestieri di chi fa in prima
 persona. L'esperienza è alla base di tutto e proprio dalla base si deve partire». A Legnano e zona, il tema della sicurezza e
 della salute dei cavalli è particolarmente sentito. «Il nostro non è un corso di serie b - sottolinea il promotore -, l'istruzione
 deve essere aperta a tutti quelli che hanno voglia di imparare e che amano il mondo dei cavalli». Unici requisiti sono
 quelli di aver frequentato le scuole dell'obbligo e non avere precedenti penali per maltrattamenti sugli animali. Oltre ad
 avere una grande passione proprio per i quattrozampe.

Argomento:    NORD                                                                                                       Pag.   17
Data:
          17-12-2015                     Il Piccolo (ed. Trieste)
                       Emergenza tra i passeggeri Ma è soltanto un'esercitazione

 Emergenza
 tra i passeggeri
 Ma è soltanto
 unesercitazione

 Ronchi
 RONCHI DEI LEGIONARI È scattato poco dopo le 14 di ieri lallarme simulato che ha dato il via allesercitazione di
 emergenza aeroportuale annuale denominata Aquileia 2015, svoltasi come ogni anno sullaeroporto di Ronchi dei
 Legionari. Un'occasione per testare la funzionalità del piano di emergenza predisposto dalla società di gestione, ma anche
 il necessario coordinamento con gli enti aeronautici e di soccorso esterni. Sono state quasi 200, tra personale aeroportuale,
 di Enac ed Enav e, poi, Vigili del Fuoco, forze dell'ordine, 118 e volontari della Protezione Civile, le persone coinvolte e
 tra loro ben 40 figuranti che hanno reso più reale la scena, impersonando passeggeri, familiari e persino giornalisti e
 cineoperatori. Tutto è ruotato attorno ad un episodio che, purtroppo, potrebbe accadere e che, a dir il vero, è già accaduto,
 nel 2013, sull'aeroporto di Fiumicino. L'equipaggio di un Airbus A320 della Wonder Air, nome di fantasia della
 compagnia aerea, in procinto di atterrare con a bordo un centinaio di passeggeri, segnala l'avaria ad uno dei due carrelli.
 Effettua un passaggio nei pressi della torre di controllo che verifica come davvero esso non sia uscito dal suo
 alloggiamento. Il comandante decide egualmente di atterrare e viene dichiarato lo stato di emergenza. Il velivolo poggia
 terra sull'ala e sul motore sinitro ed i passeggeri, alcuni dei quali contusi e sotto choc, vengono fatti evaquare attraverso
 gli scivoli. Intanto sulla pista sono già arrivati i mezzi di soccorso. Bisogna gestire ogni più piccolo dettaglio, anche la
 gestione di parenti ed amici che vengono chiedere informazioni. Ed entreranno in scena anche gli psicologi. (lu.pe.)

Argomento:    NORD                                                                                                   Pag.   18
Data:
          16-12-2015                                Il Piccolo.it
                                      Nuovi pontili alla Protezione civile

  - Cronaca - Il Piccolo

 Nuovi pontili alla Protezione civile
 Intervento da 40mila per la rimozione di strutture e pali. In campo quattro ditte

 16 dicembre 2015

 GRADO. I vecchi pontili fissi erano stati deteriorati dal tempo, dagli agenti marini e atmosferici, e così è stato deciso di
 sostituirli con altri nuovi di tipo galleggiante che sono considerati più sicuri per gli operatori e migliori per l'ormeggio
 delle barche. La spesa prevista dal Comune con delibera dirigenziale è di poco inferiore ai 40mila euro complessivi.
 L'intervento sarà effettuato da quattro ditte diverse.
 I pontili in questione si trovano di fronte l'ingresso della sede della Protezione civile, dietro il campo sportivo dell'Isola
 della Schiusa, in riva Grandi Navigatori. Una ditta, la Marocco Roberto & C. snc. di Grado, si occuperà della rimozione
 dei vecchi pontili e pali in mare con autogru; un'altra, la Marocco Silvio di Marocco Mauro di Grado si occuperà invece
 della rimozione delle vecchie banchine con camion gru. Una terza ditta, la Copernico Energy srl di Caltana in provincia di
 Venezia sarà impegnata per le lavorazioni di posa di 4 nuovi pali dal mare con pontone galleggiante e equipaggio
 compresa fornitura pali. L'intervento durerà tre giorni. Infine la Ingemar srl di Milano realizzerà i nuovi pontili
 galleggianti. Gli importi maggiori di spesa spettano a queste ultime due ditte, rispettivamente con circa 15mila e 24mila
 euro. In dotazione alla Protezione civile di Grado ci sono tre barche a fondo piatto
  adatte per recarsi in laguna dove i fondali sono bassi, una pilotina e un gommone. Oltre al Motopesca Stella del Mare, il
 grande ex peschereccio di proprietà comunale che ora viene utilizzato per diverse necessità in mare aperto. Ma questo ex
 motopesca è ormeggiato in porto. (an.bo.)

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Data:
          17-12-2015            Il Resto del Carlino (ed. Rovigo)
                                      Silvia Fuso al timone dei volontari

 RO_ROAGENDA pag. 8
 Silvia Fuso al timone dei volontari L'ASSEMBLEA della Protezione civile di Occhiobello ha eletto all'unanimità Silvia
 Fuso come presidente. Per lei è il secondo mandato. «Sono contenta di questa conferma - ha detto - si continua a lavorare
 e dare continuità a quanto fatto finora, sempre grazie al supporto dei volontari anima vera del gruppo. Il nostro impegno è
 prima di tutto al servizio degli altri, con un'attenzione continua alla formazione per essere sempre qualificati nei servizi da
 fornire al territorio». Il direttivo è stato allargato a sette, sei consiglieri più il presidente. Alla prima riunione il nuovo
 direttivo individuerà vice presidente, tesoriere, segretario e coordinatore. I nuovi consiglieri sono Stefano Bianchini,
 Sebastiano Chiarioni, Davide Diegoli, Moreno Fogato, Paolo Marangoni, Marco Scarpante. Mario Tosatti

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Data:
          17-12-2015                                     L'Arena
                 Auto a gas s'incendia in garage I pompieri evitano l'esplosione

 data: 17/12/2015 - pag: 41

 SONA. Paura in una casa a schiera di via Mascagni. Le fiamme si sono propagate dalla vettura

 Auto a gas s'incendia in garage
 I pompieri evitano l'esplosione

 Temperatura raffreddata nel box
 Nessun danno agli appartamenti

  Momenti di paura, ieri pomeriggi, in una casa a schiera di Sona per l'incendio di un'auto a gas divampato nel garage
 dell'abitazione. L'allarme è scattato intorno alle 13 quando il fumo nero ha iniziato a uscire dalla rimessa.Immediato
 l'intervento dei vigili del fuoco che sono arrivati in via Mascagni con due automezzi, tra cui un'autobotte, e sette pompieri.
 Le operazioni sono state particolarmente delicate perché l'auto era chiusa nel garage. Il rischio maggiore era che potesse
 esplodere il serbatoio della vettura: un'eventualità che avrebbe causato danni ingenti a le abitazioni situate nei due piani
 soprastanti. Il box, infatti, sarebbe diventato una gigantesca camera di compressione per l'esplosione.I pompieri sono
 riusciti, però, ad attaccare l'incendio su più fronti e a tenere sotto controllo la temperatura all'interno del locale.Alla fine il
 bilancio è di un'auto distrutta e di danni ingenti al garage. Gli appartamenti, invece, non hanno riportato alcuna lesione e
 non è stato necessario evacuare le famiglie.Sul posto sono intervenuti anche gli agenti della polizia municipale che hanno
 gestito la viabilità nella zona per evitare che le auto si avvicinassero al luogo delle operazioni dei vigili del fuoco.o

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Data:
          17-12-2015                La Nazione (ed. La Spezia)
                       ortonovo Popolazione a "lezione" di protezione civile

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 ortonovo Popolazione a "lezione" di protezione civile - ORTONOVO - IL NUOVO dispositivo di Protezione Civile sarà
 il tema dell'incontro in programma oggi alle 18 nella sala consiliare del Comune di Ortonovo organizzato dall'assessore
 Diego Nespolo. All'appuntamento parteciperà l'esperto Paolo Lunini, presidente dell'Associazione MeteoApuane che ha
 realizzato il sistema di monitoraggio idro-meteorologico sul territorio comunale. «VOGLIAMO sensibilizzare la
 popolazione verso le problematiche metereologiche e idrogeologiche - spiega Diego Nespolo - che sempre più spesso e
 sempre con maggior intensità colpiscono il nostro territorio. Vogliamo spiegare quali sono gli approntamenti da mettere in
 opera, come da piano di protezione civile, per scongiurare pericoli durante questi accadimenti. Inoltre, visto che il nuovo
 sistema di allertamento demanda agli uffici comunali la facolta di prendere decisioni, abbiamo deciso di dar vita ad una
 collaborazione con Meteo Apuane così che possano fare previsioni sul territorio utilizzando il pluviometro e l'idrometro
 che abbiamo istallato».

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Data:
          17-12-2015               La Nuova di Venezia e Mestre
                                    Tornado, non c'è alcun fondo speciale

 Tornado, non cè alcun fondo speciale

 Il Governo sosterrà tutte le 55 emergenze nazionali con uno stanziamento di 1,5 miliardi a garanzia dei mutui a basso
 costo
 di Alessandro Abbadir wMIRA Il Governo boccia lemendamento dei parlamentari veneti del Pd che chiedeva
 stanziamenti ad hoc per i danni subiti dalle popolazioni e aziende, di Mira, Pianiga e Dolo colpite dal tornado dello scorso
 8 luglio. Qui ci sono stati 71 milioni di euro di danni di cui 44,9 a Dolo, 19,2 a Pianiga e 6,5 a Mira. La maggior parte
 sono danni a case: 29 milioni a Dolo, 11,3 a Pianiga e 1 a Mira. Finora gli unici soldi che sono arrivati a chi ha perso
 tutto, sono quelli raccolti dagli enti locali con collette di solidarietà e quelli delle assicurazioni (per chi aveva stipulato
 polizze ad hoc). Lemendamento che i parlamentari avevano presentato è stato ritirato su suggerimento del presidente
 della commissione bilancio Francesco Boccia. Delusi i deputati Pd Michele Mognato Andrea Martella e Davide Zoggia.
 «Il governo», spiega Mognato, «ha ritenuto di non accogliere la specificità di questo evento. Specificità sulla quale
 avevamo tanto insistito. Per le famiglie colpite dal tornado restano 1,5 miliardi di euro utilizzabili sotto forma di
 agevolazione al credito, cioè di fondo di garanzia nei confronti delle banche per far ottenere ai danneggiati mutui a tassi
 bassissimi». Una soluzione che però deve accontentare tutte e 55 le realtà di emergenza che si sono verificate nel corso
 del 2015 in Italia: per nessuno sono state trovate soluzioni ad hoc. Per il deputato del movimento politico Fare Emanuele
 Prataviera, quello che è successo è il sintomo che la classe dirigente in Veneto a livello politico, non funziona: «Due
 giorni dopo il tornado, e cioè lo scorso 10 luglio, scrissi una lettera rivolta a tutte le istituzioni, per ottenere fondi speciali
 in aiuto dei danneggiati. Lettera firmata da tutti i deputati veneti, indipendentemente dalla loro appartenenza. Solo un
 mese dopo era chiaro il fatto che tutti andavano per conto proprio, e che rispondevano ai partiti più che al territorio. Il
 risultato di questa mancanza di capacità di fare squadra dei veneti ha portato a questo misero risultato. Un risultato che sta
 però nel solco di una tradizione decennale che vede il governo centrale distante dalla nostra gente. In altre occasioni come
 lalluvione del 2010 si era fatto molto di più. Si era capito comunque che il governo si sarebbe impegnato poco visto che il
 premier Matteo Renzi non ci ha mai messo la faccia sulla questione nonostante a Venezia in questi mesi ci sia venuto
 tante volte». Deluso anche il deputato del Movimento 5 Stelle Emanuele Cozzolino: «I deputati del Pd ovviamente hanno
 deciso di ritirare lemendamento», spiega, «perché sono in maggioranza. Non si tratta di un bel risultato visto che alla fine
 ci sarà solo il miliardo e mezzo di euro utilizzabile come fondo di garanzia al credito per tutte le realtà italiane e nulla di
 più». Intanto domani sera alle 20,30 in sala del consiglio in municipio a Mira il gruppo Pam consegnerà al Comune i fondi
 raccolti in solidarietà alle famiglie colpite dal tornado. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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Data:
          17-12-2015                      La Provincia Pavese
                             Landriano, ecco l'ordinanza per il maltempo

 Landriano, ecco
 lordinanza
 per il maltempo

 Il sindaco Maria Ivana Vacchini ha firmato un'ordinanza con le regole da seguire in caso di nevicate. Disposizioni che, se
 non rispettate, potranno anche portare all'emissione di una sanzione amministrativa compresa fra 25 e 500 euro. Prima
 cosa da non fare è lasciare le auto in sosta sulle vie interessate dal passaggio dei mezzi di sgombero, mentre una cosa da
 fare è invece provvedere alla pulizia del pubblico passaggio davanti a casa, mansione da effettuarsi anche in caso di
 gelate. Obbligatorio anche ripulire i balconi.

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Data:
          17-12-2015                       La Provincia di Como
              Dalla scuola materna alla caserma Una giornata con i vigili del fuoc
                                             o
 Lezione specialesulla sicurezzaper gli alunnidi via Roncoroni

 I bambini dell'asilo in trasferta per conoscere i vigili del fuoco di Como. Così, dopo aver sviluppato in classe il tema della
 sicurezza, alcuni alunni della scuola dell'infanzia "Roncoroni", in diversi giorni si sono recati a Como a conoscere da
 vicino i Vigili del fuoco e a scoprire quali e quanti compiti svolgono. Le sezioni che hanno partecipato alla visita sono
 state: bruchi, cagnolini, elefanti, farfalle, gatti, leprotti e ippopotami, per un totale di 125 alunni di 3, 4 e 5 anni. I bambini
 si sono entusiasmati nel vedere gli automezzi in funzione, equipaggiamenti, attrezzi, dimostrazioni di spegnimento
 incendi, utilizzo autoscala e un video riassuntivo di vari interventi effettuati dai Vigili del fuoco. Un sentito
 ringraziamento al personale che li ha accolti e con pazienza e parole semplici ha spiegato ai piccini contenuti importanti.
 E un arrivederci all'anno prossimo. • L. Tar.

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Data:
          17-12-2015                      La Provincia di Como
                 Primo volo nel 1986 Soccorse in trent'anni oltre 23mila persone

 Fu la prima eliambulanza di tutta la Lombardia Ad agosto festeggerài trent'anni di servizio

 È stata la prima ambulanza volante di tutta la Lombardia. L'elisoccorso di Como la prossima estate compierà trent'anni,
 ma i festeggiamenti inizieranno, simbolicamente, nella giornata di domani. Era il 2 agosto del 1986 quando fu inaugurato
 un servizio prima pensato solo come trasporto veloce dei pazienti da un ospedale all'altro, quindi presto diventato vero e
 proprio presidio di soccorso sul territorio e poi - grazie all'introduzione del verricello, ovvero il cavo esterno che consente
 di calare l'équipe sanitaria - un mezzo essenziale per il soccorso in montagna e in zone impervie. In poco meno di
 trent'anni di attività l'elisoccorso del 118 ha prestato aiuto a 23mila persone e salvato la vita a un numero incalcolabile di
 pazienti. Negli anni, in Lombardia, sono state aperte altre basi di elisoccorso: a Milano e a Bergamo, per esempio.
 L'elicottero comasco resta competente per le province non solo di Como, ma anche di Lecco e di Varese. Su quel velivolo
 hanno volato decine e decine di infermieri, medici, tecnici di soccorso alpino e, ovviamente, il personale di volo: il
 tecnico - l'uomo che, tanto per citare uno dei suoi tanti compiti, cala l'équipe con il verricello - e i due piloti. Per anni
 l'elisoccorso di Como è stato garantito da elicottero Agusta Bell 312. Poi, una decina di anni fa, il cambio con l'arrivo
 dell'attuale velivolo, sempre un Agusta Bell, un 139 pentapala che garantisce prestazioni di altissimo livello soprattutto in
 montagna. Da poco meno di una decina di anni il servizio di elisoccorso è diventato anche notturno.

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Data:
          17-12-2015                      La Provincia di Lecco
Data:
          17-12-2015                     La Provincia di Sondrio
                                 Allerta roghi Il Comune vieta tutti i fuochi

 La giunta Iacomellaha emesso un'ordinanzaper impedire incendi involontari

 Niente fuochi di nessun tipo, almeno fino a quando non cambieranno le condizioni meteorologiche. Troppo secco, si
 rischia di causare involontariamente incendi. Per questo il comune di Piuro, primo almeno in Valchiavenna a muoversi su
 questo fronte, ha deciso di dare un netto giro di vite a qualsiasi tipo di attività che implichi l'accensione di fuoco all'aperto.
 L'amministrazione Iacomella si è mossa con una semplice ordinanza. Alla quale bisogna prestare attenzione se non si
 vuole incappare in una multa. Fino alla revoca dello stesso provvedimento è vietato accendere fuochi di ogni genere, in
 particolare è vietata l'accensione di fuochi di sterpaglie e scarti vegetali di origine agricola. Un'usanza abbastanza diffusa
 durante la brutta stagione. É vietato anche accendere fuochi d'artificio e simili, come lanterne cinesi e petardi. Le multe
 vanno 25 a 500 euro. Di fatto l'ordinanza sospende il precedente provvedimento assunto dal comune un anno fa.
 Un'ordinanza che disciplinava i modi e i luoghi dove era possibile accendere fuochi liberi all'interno del territorio
 comunale. In particolare, nei casi legati alle attività agricole-montane volte a mineralizzare gli elementi contenuti nei
 residui organici e controllare le malattie delle piante evitando i trattamenti chimici. Visto che il provvedimento non ha una
 scadenza gli occhi sono subito puntati al 31 dicembre. Come ovunque allo scoccare dalla mezzanotte anche a Piuro non
 mancheranno i fuochi artificiali e i petardi. Un'usanza, peraltro da più parti molto criticata, che a Piuro quest'anno non
 sarà possibile. «Il provvedimento non ha una scadenza - spiega il sindaco Omar Iacomella - e quindi se non interverranno
 significativi cambiamenti nelle condizioni atmosferiche sarà in vigore anche l'ultima notte dell'anno». Sicurezza prima di
 tutto. I festaioli, insomma, dovranno sperare nella pioggia dopo due mesi e mezzo di siccità quasi assoluta. Purtroppo,
 almeno fino a Natale, le previsioni del tempo segnano bel tempo fisso su tutto il nord Italia. A livello regionale da qualche
 anno ci sono precise norme riguardanti l'accensione di fuochi all'aperto per evitare la proliferazione di incendi che, in
 qualche caso, in passato hanno creato non pochi problemi alle aree boscate. Attività che viene vietata nei primi mesi
 dell'anno, solitamente più secchi e ventosi. • D. Pra.

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