RASSEGNA STAMPA CGIL FVG - lunedì 18 novembre 2019

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RASSEGNA STAMPA CGIL FVG – lunedì 18 novembre 2019
(Gli articoli di questa rassegna, dedicata prevalentemente ad argomenti locali di carattere economico e sindacale, sono
scaricati dal sito internet dei quotidiani indicati. La Cgil Fvg declina ogni responsabilità per i loro contenuti)

ATTUALITÀ, REGIONE, ECONOMIA (pag. 2)
Mareggiate e acqua alta, Grado è ko. Allevamenti distrutti e senza pesci (Piccolo)
Camber out, entra il "nemico" di Riccardi (M. Veneto)
Il ministro dell'Autonomia oggi a colloquio con Fedriga (Piccolo)
Fincantieri invia all'Ue le controdeduzioni sul dossier "ex Stx" (Piccolo)
CRONACHE LOCALI (pag. 5)
L'ira della giunta sul nuovo ospedale. «Abbiamo ereditato soltanto problemi» (M. Veneto Pordenone)
La produttività cresce con i lavoratori felici. Gruppo ad hoc dell'Aas (M. Veneto Pordenone)
«Eco Mistral fuorilegge». Gli agricoltori alle Ue: procedura d'infrazione (M. Veneto Pordenone)
«Burlo Garofolo e Punto nascita c'è qualcosa che non convince» (Piccolo Gorizia-Monfalcone)

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ATTUALITÀ, REGIONE, ECONOMIA

Mareggiate e acqua alta, Grado è ko. Allevamenti distrutti e senza pesci (Piccolo)
Antonio Boemo - Ancora una giornata di passione a Grado, dove verso le 11 l'acqua alta ha invaso il centro
arrecando nuovi danni ai già notevoli degli scorsi giorni. La furia del maltempo ha messo in ginocchio anche
la laguna con l'erosione e, purtroppo, la rottura degli argini in più parti, specialmente nelle valli da pesca
dove il pesce che c'era all'interno ora non c'è proprio più. E il ripetersi del fenomeno di ieri mattina ha
indubbiamente contribuito ulteriormente a creare problemi. Il bollettino è ormai praticamente lo stesso di ogni
giorno o quasi: centro chiuso, strada Grado-Belvedere altrettanto interdetta al traffico veicolare e acqua alta
specialmente nelle vie attorno al porto con punte massime nelle zone basse sui 40-45 centimetri. E in più la
pioggia a tratti molto fitta e violenta e il vento e il mare con le onde incredibilmente alte che hanno superato
con tanta facilità tutta la diga rovinando ulteriormente la struttura e depositando a terra sabbia, conchiglie e
materiale vario. Ma c'è chi, come sempre si diverte a fotografare o ad uscire in mare (riferimento per gli
appassionati di kitesurf).Dunque, rottura di argini, specialmente delle valli da pesca con orate e branzini che
oggi non ci sono più, almeno in quella valle. Questo delle valli da pesca è solo un esempio perché i danni li
hanno sofferti davvero tutti gli argini della laguna, anche quelli delle singole mote. Come mota Safòn, un
tempo data in concessione a Pier Paolo Pasolini oggi ai Graisani de Palù. Nel corso di un incontro con le
rappresentanze delle città austriache gemellate con Grado, gli austriaci hanno annunciato di voler assegnare
uno specifico contributo per venire incontro ai danni subiti da mota Safòn. Danni quasi irreparabili inoltre per
le spiagge. Ogni concessionario o proprietario di isolette in laguna o titolari di stabilimenti balneari, dovrebbe
semplicemente poter semplicemente ripescare quanto è stato eroso e rimetterlo al suo posto. Invece no,
autorizzazioni, analisi, trasporti, costi e tempi lunghi. È incredibile e assurdo che si debba andare avanti
così.Intanto se ieri nelle zone più basse l'acqua non è entrata nelle abitazioni e nelle varie attività è anche
merito dei sacchetti di sabbia che sono stati utilizzati come protezione. In queste giornate, soprattutto dopo
la prima ondata di acqua alta (fintanto che non arriva la bastonata gli avvisi di allerta posti in giro per la città
vengono da troppe persone sottovalutati), la Protezione civile ne ha distribuiti davvero un gran numero, circa
1.700. Sull'emergenza acqua alta a Grado arriva intanto una nota stampa del Senato con l'intervento della
senatrice gradese Raffaella Marin. «Esprimo la mia più completa solidarietà agli abitanti, ai commercianti e
agli imprenditori della città». La senatrice Tatjana Rojc ha invece telefonato direttamente al sindaco per
chiedere quali siano le varie necessità. «Grado è in uno stato disastroso - ha detto il sindaco - . Abbiamo
bisogno di rimetterci in piedi al più presto e per farlo necessitiamo del sostegno di tutte le istituzioni, anche
dei parlamentari della nostra regione». Il vicesindaco Matteo Polo informa invece su quanto sta facendo per
le attività: «Stiamo ragionando con la Camera di Commercio su come costruire, con le banche, uno
strumento straordinario di accesso al credito a tasso agevolato e come dare garanzie per quei creditori che
avessero già mutui accesi».

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Camber out, entra il "nemico" di Riccardi (M. Veneto)
Mattia Pertoldi - Una marea di annullamenti di sentenze, con la necessità di rifare il processo d'Appello, e
due sole conferme di condanna hanno chiuso, venerdì sera, l'ennesima puntata dell'inchiesta sulle "spese
pazze" sostenute dai consiglieri regionali nella legislatura apertasi nel 2008 e terminata nel 2013.Due sole
conferme di pena - oltre all'assoluzione dell'ex leghista Ugo De Mattia - di cui una, però, politicamente di
peso perché la condanna definitiva a undici mesi e dieci giorni costa a Piero Camber lo scranno di
consigliere regionale considerato come la legge Severino, in materia, sia chiara e non lasci alternative al
forzista, già sospeso dall'Aula dopo la sentenza di secondo grado. Il problema vero, per la maggioranza, ma
soprattutto per il gruppo azzurro e in particolare per il vicepresidente Riccardo Riccardi, è che al posto di
Camber entrerà in Consiglio il secondo classificatori alle Regionali nel collegio di Trieste e cioè quel Walter
Zalukar diventato, in appena un anno e mezzo, tra i principali oppositori della gestione della sanità targata
centrodestra.Per spiegare bene la situazione, in ogni caso, vale la pena riavvolgere i nastri della memoria di
un paio d'anni. Zalukar, ex direttore del Dipartimento di emergenza e primario del Pronto soccorso
dell'ospedale di Cattinara, e la moglie Laura Stabile direttore della Medicina d'urgenza dell'Azienda
ospedaliero universitaria di Trieste dal 2010, diventano, nella scorsa legislatura, tra i più severi avversari, in
territorio giuliano, della riforma firmata da Maria Sandra Telesca e voluta da Debora Serracchiani. Nel
momento in cui bisogna definire le candidature del centrodestra alle Politiche e alle Regionali, Forza Italia -
dopo essersi conquistata lo slot dell'uninominale di Trieste e Gorizia al Senato - decide di schierare Stabile
per palazzo Madama contro Riccardo Illy, mentre Zalukar finisce, un paio di mesi dopo il 4 marzo, dritto nelle
liste per piazza Oberdan.L'esito è da una parte la vittoria di Stabile nel confronto diretto con l'ex governatore
e, dall'altra, un risultato lusinghiero per Zalukar- cioè il secondo posto - che però non gli basta, causa
prestazione non eccezionale di Forza Italia nel collegio giuliano, a staccare il biglietto per il Consiglio. Nel
frattempo comincia la legislatura, Riccardi diventa vicepresidente e assessore con delega alla Salute e
decide di mettere in campo una squadra di "saggi" per stabilire i passi della controriforma del centrodestra
chiamata ad archiviare la legge Telesca. In quell'elenco non compare Zalukar e, secondo qualcuno, è
proprio l'esclusione dalla lista a scatenare il medico triestino e a posizionarlo, assieme alla moglie, su
posizioni ben poco concilianti nei confronti della giunta e dello stesso assessore. Sia come sia, resta il fatto
che attraverso il proprio blog, e i canali social, Zalukar comincia un attacco quasi quotidiano nei confronti di
Riccardi e della strategia della maggioranza in sanità.Affondi continuati anche in questi giorni e che
difficilmente termineranno nel momento in cui Zalukar entrerà in Consiglio. La piccola consolazione per
Riccardi e il centrodestra è legata al fatto che è quasi impossibile che il medico subentri a Camber prima
della discussione in Aula sulla riforma sanitaria prevista a inizio dicembre - visto come la decadenza debba
essere calendarizzata alla prima seduta utile del Consiglio -, ma il dato politico è comunque un altro, anzi
sono almeno un paio. Il primo porta a chiedersi se e quanto il nuovo consigliere sarà allineato alle posizioni
di una maggioranza che non ama particolarmente il dissenso. La seconda, invece, è tutta interna a Forza
Italia visto come ci sarà la necessità di decidere se accogliere nel gruppo un dissidente nei confronti del
principale esponente di partito in giunta, oppure "spingere" per un suo trasferimento verso il Misto.

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Il ministro dell'Autonomia oggi a colloquio con Fedriga (Piccolo)
A bocce ferme. Oggi a mezzogiorno ci sarà a Trieste il "punto stampa" della visita in Friuli Venezia Giulia del
ministro per gli Affari regionali e autonomia, Francesco Boccia dopo l'incontro con il governatore
Massimiliano Fedriga. Il ministro del governo giallorosso, in quota Pd, arriva nel palazzo di Piazza Unità
dopo praticamente aver fatto visita alle altre regioni del Nord in mano alla Lega (Veneto e Lombardia)
impegnate a rivendicare pezzi di autonomia dopo altrettanti referendum. Nel caso del Friuli Venezia Giulia,
regione a statuto speciale, non ci sono autonomie da rivendicare.Il rapporto della Regione con il nuovo
ministro agli Affari regionali, dopo un pessimo inizio, si è trasformata in un quasi idillio. Il primo atto di Boccia,
appena insediatosi ad agosto come ministro del nuovo governo giallorosso, fu impugnare la legge regionale
9 per le norme secondo le quali vengono garantiti aiuti alle imprese che assumono lavoratori residenti in
Regione da almeno cinque anni e si spostano risorse dall'accoglienza diffusa ai rimpatri per gli immigrati
irregolari. «Non si tratta affatto di un'attività ordinaria, corrente né banale, bensì di una puntuale azione
politica mirata a colpire i cittadini del Friuli Venezia Giulia», tuonò subito il governatore Fedriga. Il 6
novembre scorso, invece, Fedriga ringrazia il ministro Boccia per aver favorito «un passo storico per il Friuli
Venezia Giulia, che vede rafforzarsi la propria specialità in virtù della ratifica dei patti sottoscritti lo scorso
febbraio tra l'amministrazione regionale e il ministero delle Finanze, i quali sanciscono, tra l'altro, il divieto
per il governo di introdurre unilateralmente prelievi fiscali a carico della Regione». --Fa.Do.

Fincantieri invia all'Ue le controdeduzioni sul dossier "ex Stx" (Piccolo)
Fincantieri ha inviato all'Autorità Antitrust dell'Unione europea le controdeduzioni in merito all'acquisizione
degli Chantiers de l' Atlantique (gli ex cantieri navali Stx), in risposta alle osservazioni rilevate da Bruxelles,
che sul caso ha aperto un' indagine approfondita. Il gruppo triestino ha risposto con un documento molto
dettagliato confutando i timori di Bruxelles, che vede nell'operazione il rischio di una riduzione della
concorrenza nel mercato mondiale delle navi da crociera. In sostanza, con conseguenze sui consumatori e
anche sugli armatori. Ma Fincantieri ha rimarcato, invece, che l'intero comparto cantieristico deve in Europa
consolidarsi e compattarsi per fronteggiare la competizione con i colossi che sono rimasti sul mercato,
rafforzandosi, dopo essere usciti dalla crisi del 2008. Proprio quella crisi ha cancellato 50mila posti di lavoro
nella cantieristica europea. Nel gennaio scorso le autorità francese e tedesca avevano mosso rilievi alla DG
Competition della Commissione europea paventando il pericolo di una concentrazione eccessiva nelle mani
di Fincantieri. Il 30 ottobre la Commissione Europea avvia una ulteriore indagine approfondita.

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CRONACHE LOCALI

L'ira della giunta sul nuovo ospedale. «Abbiamo ereditato soltanto problemi» (M. Veneto Pordenone)
Sindaco, assessore e Fratelli d'Italia al contrattacco: sul cantiere del nuovo ospedale e sulle responsabilità
politiche.La giunta«Le dichiarazioni di Giust e Salvador sono sciocche e gravi. Nel loro programma c'era
l'ospedale in Comina, lo hanno fatto in viale Montereale e ora, questi nemici di Pordenone, vogliono
scaricare la responsabilità su altri, su chi sta cercando di porre rimedio ai loro danni» è l'incipit di Alessandro
Ciriani. «Spieghino - contrattacca - perchè hanno imposto alla città e ai residenti l'ospedale in via
Montereale, facendo una c...gigantesca, cambiando rotta fuori tempo massimo solo per fare uno sgambetto
politico. Spieghino perché hanno costruito una bomba di cemento in una zona densamente urbanizzata e
edificata, in barba a ogni principio ambientale, ecologico, urbanistico, di qualità della vita. Una responsabilità
gigantesca, un delitto politico nei confronti di Pordenone che ha avuto come mandanti Serracchiani e come
esecutori la giunta Pedrotti e chi l'ha sostenuta. La replica dei due consiglieri è di mera speculazione politica
visto che sono intervenuti su tutto ma non hanno speso una parola sul fatto che malati e pazienti
dell'ospedale dovranno affacciarsi su un parcheggio o su una strada trafficata come via Montereale». Sulla
Mittica «a Salvador sfugge, nonostante sia consigliere comunale, che la Mittica sia proprietà del Ministero
della Difesa, non del Comune, e ci siano ancora dentro 200 uomini. Gli sfugge anche che il progetto
"Caserme verdi" per la rigenerazione del patrimonio militare, vede Pordenone come focus principale, ed è
stata questa amministrazione ad aprirlo. Ma anche ammettendo che i militari si spostassero, bisognerebbe
reperire circa 30 milioni per costruire una nuova caserma».viabilità«L'ospedale in Comina - argomenta il
sindaco - prevedeva una serie di sistemazioni stradali e viarie. Pure l'ospedale in via Montereale, senza però
il finanziamento, tanto che i soldi, 2,5 milioni di euro, li ha messi Riccardi». E sul trasporto pubblico locale:
«L'attuale tpl lo hanno definito loro, non è caduto dal cielo. Adesso grazie ai 200 mila chilometri in più della
gara appena sbloccata, si sta ripensando a un nuovo sistema». Aggiunge l'assessore alla mobilità, Cristina
Amirante: «L'unico cantiere partorito nell'era Pedrotti, con Salvador in maggioranza, è quell'ospedale dove le
sale operatorie effettive passano da 10 a 6, i posti letto si riducono ad un ospedale di serie B e il parcheggio,
che doveva dare una risposta ai residenti, ha 200 posti auto in meno. La verità - prosegue - è che quel
progetto è monco dei finanziamenti per costruire le strade necessarie a risolvere la annosa questione del
quartiere Sacro Cuore invaso dalle automobili a causa dell'ospedale e monco dei finanziamenti per la
demolizione dei padiglioni A e B, per una riqualificare green». urbanisticaIn merito alla soluzione di una casa
riposo nei padiglioni dismessi, il sindaco aggiunge: «Si, è vero: abbiamo ragionato sulla rigenerazione degli
immobili proprio per evitare che rimangano ruderi vuoti e senza funzione. D'altra parte il progetto di lor
signori dell'ospedale in via Montereale contemplava l'abbattimento dei padiglioni esistenti per liberare spazio.
Ebbene, cari Giust e Salvador, dove sono i soldi per abbatterli? E dov'è la riqualificazione che avevate
proposto nell'area?». Giust aveva tirato in ballo nella polemica anche via Cappuccini «e mi chiedo se la
consigliera sia di Pordenone o di Marte. Cosa c'entra infatti via Cappuccini? E' un'opera completata, pronta,
con la nuova fognatura e infrastrutture».fratelli d'italiaPronto a contrattaccare anche il consigliere regionale di
Fratelli d'Italia Alessandro Basso: «Abbiamo ereditato il pesante testamento di una città morente, che ora noi
dobbiamo risollevare: lo dobbiamo a Pordenone, ce lo chiedono i nostri stessi concittadini». Prosegue
Basso: «Dovrebbero al contrario cospargersi il capo di cenere e assumersi la paternità di tale impasse e di
tutti gli errori compiuti, ad esempio, sulla questione ospedale. Non dimentichiamoci, infatti, che
contrariamente a quanto lo stesso Bolzonello auspicava, il sabotaggio del progetto del nuovo complesso
ospedaliero in Comina è avvenuto per volontà della governatrice Serracchiani, in una faida interna al Pd che
ha causato danni e ritorsioni sull'intera città di Pordenone».

La produttività cresce con i lavoratori felici. Gruppo ad hoc dell'Aas (M. Veneto Pordenone)
Investire nel benessere dei dipendenti: a questo scopo l'Aas 5 ha promosso la nascita del "Gruppo clima
organizzativo". «Negli ultimi anni - afferma l'azienda - si è assistito a una presa di consapevolezza da parte
di tutte le organizzazioni della necessità di investire nel benessere dei propri dipendenti e che, in tale
prospettiva, è la capacità di un'azienda di promuovere e mantenere il più alto grado di benessere fisico,
psicologico e sociale dei lavoratori. Il benessere individuale è correlato alla soddisfazione del personale e
avere dipendenti e collaboratori soddisfatti influenza la produttività, il senso di appartenenza e la capacità di
innovare incidendo indirettamente sulla soddisfazione del cliente finale. La soddisfazione del personale
dipende dallo stato di salute di un'organizzazione e lo studio del clima organizzativo aziendale è un modo
per misurarlo». In questi anni sono stati creati gruppi di lavoro. Nel 2014 la Aas 5 aveva partecipato
all'indagine regionale sul "Clima organizzativo" che rispondeva all'esigenza di «valutare l'impatto delle azioni
organizzative sui processi di lavoro quotidiani e consente al management di raccogliere informazioni utili ad
orientare interventi non solo in direzione della soddisfazione lavorativa dei dipendenti e responsabili, ma
anche verso criticità strutturali con l'obiettivo finale del miglioramento delle strategie gestionali».È stato
quindi istituito il nuovo organismo in cui sono confluiti gli altri gruppi di lavoro «che si coordinano -
sottolineano la Aas 5 - e sviluppano sinergie a partire dalle specifiche competenze e appartenenze».
L'obiettivo? Promuovere il più alto benessere dei lavoratori. D.S.

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«Eco Mistral fuorilegge». Gli agricoltori alle Ue: procedura d'infrazione (M. Veneto Pordenone)
spilimbergo. «Il problema non è il raddoppio dell'inceneritore bensì il fatto che l'impianto sia aperto
nonostante manchi la valutazione di incidenza ambientale». L'associazione agricoltori medio Tagliamento
torna sul caso dell'inceneritore e lo fa chiedendo anche alla politica di assumersi le responsabilità del caso.
L'associazione a settembre ha inviato delle osservazioni alla Regione, ma attende ancora risposta. «Nel
frattempo abbiamo letto le dichiarazioni dell'europarlamentare Dreosto che ci hanno molto colpito. Riteniamo
che non possa smarcarsi perché è stato consigliere e pure capogruppo dell'opposizione. Ora è in Europa -
dice l'associazione guidata da Erminio Barna -. E allora quale miglior istituzione della Commissione per
denunciare il caso e chiedere di aprire la procedura di infrazione?». La stella polare che deve essere tenuta
al centro del ragionamento, ricorda l'associazione, è la direttiva Habitat che ha istituito i siti di importanza
comunitaria (Sic). «L'articolo 10 del trattato di Roma vieta atti contrari o peggiorativi rispetto alle condizioni
previste dalla direttiva Habitat per i siti di importanza comunitaria». Un requisito che «non è stato rispettato
già nel 2008, quando l'allora Provincia di Pordenone (assessorato all'ambiente) e Università di Trieste,
dipartimento di Biologia, hanno commissionato il biomonitoraggio di metalli mediante licheni in cinque aree
del territorio». Una di queste era proprio l'area attorno alla quale si trova l'inceneritore. «Il mercurio, di cui i
licheni sono eccellenti biomonitor - si legge nello studio di dieci anni fa -, mostra una situazione
profondamente modificata rispetto al 1999 (ndr l'impianto è entrato in funzione nel 2000), con un aumento
statisticamente significativo dei valori di concentrazione. Infatti sono aumentati i valori di media, mediana,
minimo e massimo e la distribuzione sul territorio, come se fosse intervenuto un nuovo fattore
perturbatore».Sempre lo studio rilevava: «L'aspetto più problematico osservato è l'incremento a carico del
mercurio, il cui valore di mediana è addirittura raddoppiato». Dieci anni dopo «non è più stato fatto uno
studio sui licheni, tanto che la stessa università l'ha consigliato. La politica - concludono gli agricoltori - non si
deve sottrarre dalle responsabilità, ma semmai deve assumersele. Noi non ci fermeremo. Andremo fino in
fondo».

«Burlo Garofolo e Punto nascita c'è qualcosa che non convince» (Piccolo Gorizia-Monfalcone)
Sul Punto nascita di Monfalcone (reparto di pediatria, ostetricia e ginecologia di San Polo) «si tratta, al di là
delle dichiarazioni rassicuranti dell'assessore Riccardi, di tenere gli occhi ben aperti perché è una norma che
vale, casualmente, solo per Monfalcone». Lo sostiene il consigliere regionale dem Diego Moretti, che sulla
questione ha effettuato un approfondimento. Spiega Moretti: «L'articolo 24 comma 4 del disegno di legge 70
ci lascia perplessi e preoccupati: perché la necessità di scrivere e "delegare" formalmente in norma la
funzione materno-infantile del presidio ospedaliero di Gorizia-Monfalcone al Burlo di Trieste, comunque
istituto specializzato che esercita già di suo (al comma 2 dello stesso articolo 24) funzioni "hub" per tutto il
territorio regionale, mentre per gli altri presidi ospedalieri di base del territorio regionale (Latisana e
Palmanova, oppure San Daniele e Tolmezzo per Udine o San Vito al Tagliamento e Spilimbergo nei
confronti di Pordenone) tale "precisazione" non esiste? Cosa c'è dietro? A distanza di quasi un mese
dall'allarme sull'ulteriore perdita di autonomia della sanità isontina dato dalle colonne di questo giornale, né
Cisint né Ziberna hanno profferito parola in merito, alimentando così il sospetto che il rischio sia molto più
concreto di quello che viene oggi percepito tra gli stessi professionisti. Nulla anche sul Ppronto soccorso
pediatrico (in affanno dopo la chiusura del punto nascita di Palmanova), nulla sui ritardi sulla nuova
risonanza magnetica e sullo spostamento dell'endoscopia e della pneumologia (anche se qui positiva sarà la
prossima assunzione di tre fisioterapisti per la pneumologia territoriale di futura attivazione), nulla
sull'annunciata riorganizzazione delle sale operatorie, nulla sulle lunghe liste d'attesa, sugli esiti, sugli
interventi sospesi o rimandati, nulla infine sulla "fuga" degli isontini dai reparti chirurgici dell'Isontino che
purtroppo aumentano. Su tutti questi temi l'attenzione e la vigilanza saranno alta e continua».La normativa
regionale prevede l'individuazione dei presidi ospedalieri specializzati che sono il Burlo Garofolo di Trieste
(area materno infantile), il Centro di riferimento oncologico di Aviano (area oncologica) e il Gervasutta" con
sede a Udine e a Gemona del Friuli (area della riabilitazione). 2. I presidi ospedalieri specializzati assicurano
le funzioni "hub" per l'intero territorio regionale. Al Burlo Garofolo di Trieste sono attribuite le funzioni
ospedaliere dell'area materno-infantile, relativamente a pediatria e a ostetricia e ginecologia, per il territorio
di competenza dell'Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina da svolgersi: nella sede di Trieste e
nelle sedi del presidio ospedaliero Gorizia e Monfalcone, secondo la programmazione vigente. 5. Le
modalità per il trasferimento delle funzioni sono definite con deliberazione della giunta regionale.

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