RASSEGNA STAMPA CGIL FVG - lunedì 14 ottobre 2019
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RASSEGNA STAMPA CGIL FVG – lunedì 14 ottobre 2019 (Gli articoli di questa rassegna, dedicata prevalentemente ad argomenti locali di carattere economico e sindacale, sono scaricati dal sito internet dei quotidiani indicati. La Cgil Fvg declina ogni responsabilità per i loro contenuti) ATTUALITÀ, REGIONE, ECONOMIA (pag. 2) Sindacati, pressing sulla giunta: «Pronti alla mobilitazione» (sabato 11 ottobre) Porto di Trieste e Cina: priorità all'export in Asia. Spunta il nome di Suning (Piccolo, 3 articoli) La siderurgia in frenata: pesa il calo dei consumi (Piccolo) Fondi europei restituiti per carenza di organico (M. Veneto, 2 articoli) «Rimpatri mascherati con il volontariato, si rischia la bocciatura» (M. Veneto) CRONACHE LOCALI (pag. 7) Landini: lotta serrata all'evasione fiscale. Infortuni, 17 mila i morti in dieci anni (Mv Pn, dom. 13 ottobre) Prevenzione degli infortuni, Pordenone investe di più (M. Veneto Pordenone) Paura esuberi alla Wartsila: i sindacati dall'azienda (Piccolo Trieste) Cercasi maestre per le materne. Selezione per titoli del Comune (Piccolo Gorizia-Monfalcone) 1
ATTUALITÀ, REGIONE, ECONOMIA Sindacati, pressing sulla giunta: «Pronti alla mobilitazione» (sabato 11 ottobre) Mattia Pertoldi - Nel giorno in cui l'assessore alla Salute Riccardo Riccardi svela ufficialmente il disegno di legge di riforma del sistema sanitario che verrà approvato lunedì dalla giunta, i sindacati di categoria chiedono un confronto, urgente e aperto, alla Regione e "minacciano" una mobilitazione generale.Rossana Giacaz (Cgil), Luciano Bordin (Cisl) e Magda Guardin (Uil) vergano, infatti, una nota comune diretta proprio a Riccardi. «È necessario un nuovo Patto per la salute regionale - sostengono - che deve avere come obiettivo centrale quello di ristabilire il rispetto del diritto alla salute e alle cure dei cittadini. Tale diritto deve essere esigibile in tutto il territorio, universale e pubblico, così come prevede la Costituzione, e garantire l'accesso, in tempi certi, a servizi e a prestazioni di qualità, stabiliti nei Livelli essenziali di assistenza». Cgil, Cisl e Uil vogliono incontrare l'assessore per affrontare una serie di temi che definiscono «essenziali» come l'analisi preventiva dei bilanci delle Aziende e il confronto sulle linee di gestione del prossimo anno e una programmazione di salute che sia aderente ai bisogni dei cittadini agendo sulla appropriatezza, sulla esigibilità del diritto e sui tempi di risposta. Il tutto, senza dimenticare una preventiva qualificazione e quantificazione del fabbisogno per una corretta politica del personale, il portare a termine il piano di assunzioni nel comparto, l'integrazione sociosanitaria, il rafforzamento del ruolo dei Distretti e degli Ambiti nel creare o rafforzare la capacità di mettere in rete la presa in carico integrata del cittadino a partire dal ruolo dei medici di base, il "no" al modello lombardo per la sanità privata e soprattutto le liste d'attesa.«Cgil, Cisl e Uil - si legge nella nota - denunciano che i tempi inammissibili delle liste d'attesa sono percepiti dai cittadini come un'incapacità del sistema sanitario di dare risposte ai propri bisogni: non è più rinviabile il confronto con l'assessore per individuare un piano di abbattimento delle liste d'attesa. Allo stesso tempo denunciano che la giunta è in ritardo anche rispetto alla normativa nazione concordata nella Conferenza Stato-Regioni». A partire da questi temi, quindi, i sindacati definiranno «un calendario di iniziative territoriali, fino a una iniziativa di mobilitazione regionale, con l'obiettivo di costruire un ampio e partecipato movimento per il rilancio del Servizio sanitario regionale pubblico e universale come strumento essenziale per assicurare il diritto alla salute ai cittadini in Friuli Venezia Giulia». 2
Porto di Trieste e Cina: priorità all'export in Asia. Spunta il nome di Suning (Piccolo) Diego D'Amelio - L'intesa per realizzare in Cina una piattaforma per l'export della produzione enogastronomica regionale e nazionale potrebbe essere il primo sviluppo del memorandum firmato a marzo tra l'Autorità portuale di Trieste e la società statale China Communications and Construction Company. Davanti all'irrigidimento nelle relazioni fra Pechino e Washington, l'applicazione del patto stretto a Roma ha rallentato sul fronte degli investimenti del Dragone in Italia, mentre le parti procedono sullo studio di una catena logistica in grado di far approdare nel Far East vino e prodotti alimentari. All'orizzonte ci sono possibili accordi di distribuzione con una realtà del calibro di Suning, gigante cinese del commercio al dettaglio che nel 2016 ha rilevato la proprietà dell'Inter. Autorità e Cccc si erano date tre mesi dalla stipula per definire i dettagli operativi del memorandum, basato sull'ipotesi di partecipazione cinese nello sviluppo ferroviario dello scalo giuliano, sulla collaborazione nell'interporto slovacco di Kosice e sulla creazione di un canale per l'export italiano in Cina via Trieste. Sui primi due capitoli hanno pesato l'attivismo anticinese degli Stati Uniti, la freddezza di Bruxelles e la crisi del governo gialloverde, che ha consigliato prudenza alle istituzioni italiane sulle aperture da fare nel frattempo a Pechino. L'Autorità portuale e il suo presidente Zeno D'Agostino si sono comportati di conseguenza. Con l'insediamento del Conte bis, le aspettative legate alla nuova Via della seta tornano a rialzarsi, ma bisognerà capire cosa ne pensi il Pd, che con l'ex premier Gentiloni e l'ex governatrice Serracchiani aveva aperto la strada a intese con la Cina a Trieste, ma che aveva poi criticato il memorandum voluto fuori dalla cornice comunitaria da M5s e Lega. In questo quadro, il progetto sull'export appare segnato da minori preoccupazioni per la parte italiana, tanto più che l'Autorità portuale vuole dimostrare che l'accordo di Roma - finora occasione soltanto di gratuita pubblicità a livello globale - serve a stimolare anzitutto la proiezione internazionale dello scalo. Il presidente Xi Jinping nel pranzo di Villa Madama aveva d'altronde proposto un brindisi all'incremento dell'export italiano, che Pechino ritiene molto al di sotto del suo potenziale. D'Agostino ha esaminato di persona due terminal nelle zone di Nanchino e del Guandong, che potrebbero (in tempi per la verità ancora da definire) diventare collettori delle merci provenienti dal Nordest in collaborazione con Cccc. A Nanchino i vertici dell'Authority hanno anche visitato il quartier generale di Suning: non basta infatti avere un molo attrezzato in Cina, ma serve una rete di distribuzione capace di assorbire i prodotti dell'agroalimentare e magari di altri settori del made in Italy. Suning dispone di oltre 1.600 punti vendita in più di 700 città fra Cina e Giappone, cui si aggiungono una piattaforma e-commerce e la recente acquisizione dei duecento ipermercati Carrefour in Cina. L'aneddotica racconta che Zhang Jindong, fondatore del gruppo e padre del presidente dell'Inter Steven Zhang, fosse al pranzo di Villa Madama e che, dopo aver assaggiato una bottiglia di amarone, ne abbia subito richiesto un paio di container. La cosa ha provocato qualche sorriso fra gli italiani, visto che non sarebbe bastata l'intera produzione annuale dell'etichetta per riempirli: l'idea dell'export di vino è scoccata in quel momento. Sarà il nuovo governo a dover benedire la chiusura di un accordo concreto con Cccc, che vuole diversificare il proprio business, considerando la realizzazione di comprensori residenziali e commerciali. Una piattaforma logistica targata Trieste in Cina servirebbe a concentrare i frammentati volumi del traffico italiano e ad attivare sperimentazioni che potrebbero evolvere nell'impianto in Asia di parchi industriali italiani. Sul resto del memorandum le cose hanno preso un ritmo più lento, ma Cccc resta interessata alla partecipazione al progetto Trihub, che prevede il raddoppio della capacità ferroviaria del porto: Rfi e Autorità assicurano la disponibilità di 180 milioni per rivedere le linee attuali arrivando nel 2023 a un traffico potenziale di 25 mila treni merci. In tale cornice, Cccc vorrebbe realizzare il terminal ferroviario affiancato alla stazione di Aquilinia, posta a futuro servizio del punto franco nell'area ex Wärtsilä. La società asiatica sta verificando fattibilità e costi, probabilmente in attesa di capire se la sorella China Merchants chiuderà l'accordo per l'ingresso nella Piattaforma logistica. Più indietro appare infine l'alleanza in quel di Kosice: D'Agostino ha incontrato rappresentanti del governo slovacco e dato mandato all'Autorità di partecipare alla stesura del business plan affidato da Cccc a Deloitte. In attesa di novità, il viceministro slovacco con delega alla Via della seta visiterà Trieste a ottobre. A novembre Shanghai ospiterà una grande conferenza internazionale di capi di governo con probabile presenza del premier Giuseppe Conte e del ministro degli Esteri Luigi Di Maio: un contesto propizio forse a qualche annuncio relativo ai rapporti italo-cinesi e agli sviluppi del memorandum sul porto di Trieste. Per la Piattaforma logistica China Merchants si allea con i francesi di Cma Cgm Molo VIII e Grande stazione di Servola, «progetto pronto entro la fine del 2021» testi non disponibili 3
La siderurgia in frenata: pesa il calo dei consumi (Piccolo) Marco Ballico - La produzione mondiale di acciaio, ha fatto sapere il gruppo Danieli nell'annunciare a fine settembre i dati di bilancio dell'ultimo esercizio, ha raggiunto nel primo semestre del 2019 circa 925 milioni di tonnellate, con un incremento del 4,9% rispetto allo stesso periodo del 2018, anno che aveva complessivamente toccato i 1.808 milioni di tonnellate. Un trend all'insù che non riguarda però l'Italia, che ad agosto ha fatto segnare il sesto mese su otto con il segno "meno". Agosto è certamente un periodo atipico, visto che il fermo manutentivo si colloca proprio in quel mese, ma a leggere i dati di tutto l'anno, resi noti da Federacciai, si scopre che gennaio si è aperto con un calo del 3%, febbraio ha fatto segnare - 2,9% e aprile, dopo un marzo stabile, si è fermato al -5,5%. Ripresa a maggio (+1,6%), quindi altri tre mesi negativi: -2,4% a giugno, -8% a luglio e addirittura -26,6% ad agosto: da 1 milione e 168mila tonnellate dello stesso mese 2018 a 857mila tonnellate. Il confronto sui primi otto mesi 2019 rispetto allo stesso periodo 2018 (15 milioni e 410mila tonnellate contro 16 milioni e 143mila) segna -4,5%. A meno di una svolta nell'ultima parte dell'anno, dopo i 24,5 milioni di tonnellate del 2018 si rischia di non andare oltre i 20 milioni. Una battuta d'arresto dopo tre anni di crescita. Il riferimento di Danieli al contesto mondiale è conseguenza dei dati della World Steel Association, che fotografano l'andamento del settore nei 64 Paesi produttori di acciaio. Quelli dell'Ue, sempre da gennaio ad agosto, sono al -2,9%, con la Germania al -4,4% e la Francia al -2,2%. In forte calo anche la Turchia (-10,5%). Numeri all'insù invece per la Cina (+9,1%) e per gli Stati Uniti (+4,1%). Il totale mondo è di 1 miliardo 240 milioni di tonnellate, +4,4% sul gennaio-agosto 2018. Stando alle previsioni della World Steel Association, la crescita globale della domanda di acciaio finito sarà del 1,3% a fine anno e del 1% nel 2020. Si dovrebbe scendere sotto l'1% di incremento annuo fino al 2035, con l'autosufficienza delle capacità attualmente installate.Un quadro che, visto il report dell'esercizio 2018/19 (che verrà presentato il 28 ottobre in assemblea), vede la buona performance di Danieli, il colosso siderurgico friulano (6mila dipendenti, compreso l'indotto, una quota del 20% dell'export regionale) che ha chiuso a fine giugno con ricavi per 3 miliardi di euro (+13%). L'ebitda è stato di 239,2 (+5%) e il risultato netto di 66,8 milioni, in rialzo del 15%, per una posizione finanziaria netta positiva per 928,3 milioni, in miglioramento dagli 836,7 milioni dell'anno prima. «L'esercizio - è la sintesi dal quartier generale di Buttrio - si è chiuso con soddisfazione per aver centrato l'analisi del contesto attuando una visione operativa che ha dato buoni risultati». Quanto alle previsioni, Danieli ipotizza un mercato dell'acciaio stabile o in lieve flessione nel periodo 2019-20, a causa delle trattative in atto sui dazi. Il settore Steel Making soffrirà dunque nei prossimi mesi un calo della domanda, soprattutto per la parte di produzione rivolta ai settori dell'auto e oil&gas. Il gruppo ritiene di avere spazi di crescita. 4
Fondi europei restituiti per carenza di organico (M. Veneto) Chiara Benotti - Scoppia il caso "Pon Fvg" in 73 scuole friulane che hanno restituito i finanziamenti strutturali europei 2019 al ministero dell'Istruzione: bandiera bianca sui progetti formativi e addio a 1 milione 955 mila 972 euro. La ragione in molti casi è l'organico ridotto nelle segreterie con fondi, quindi, impossibili da gestire. «Per esempio - ha segnalato Nicola Conficoni consigliere regionale del Pd - il liceo Galvani di Cordenons ha rinunciato a 104 mila 867,40 euro nel 2019 a causa di risorse umane insufficienti». Un paradosso gestionale finito al centro dell'interpellanza presentata in Regione dallo stesso Conficoni che ha scoperto una matassa ingarbugliata di "vorrei ma non posso". Alla fine è una sconfitta per 38 scuole a Udine,20 a Trieste, 10 nel pordenonese e 5 a Gorizia. «Revocate risorse Pon - ha risposto l'assessore regionale all'istruzione Alessia Rosolen - pari a 1 milione 955 mila 972 euro di finanziamenti assegnati». Un quadro a tinte fosche sui progetti formativi mai decollati e il bilancio finale slitta al 2020 sui 23 milioni 277 mila 105 euro assegnati alle scuole friulane. La Regione, con l'agenzia Informest, ha offerto il supporto amministrativo e gestionale agli istituti in difficoltà e all'Ufficio scolastico. L'assistenza è partita dopo il monitoraggio di aprile. «L'obiettivo - ha aggiunto l'assessore Rosolen - è di offrire il supporto Informest alle scuole a rischio perdita del finanziamento per valutare le possibilità di recupero dei progetti formativi». Con la legge attuale, la Regione ha potuto attivare un reale supporto al sistema scolastico anche sull'accesso ai finanziamenti ministeriali del Pon Scuola. «I progetti autorizzati nella nostra regione per il periodo 2014-20 sono 850, con un valore complessivo che supera i 23 milioni di euro - ha dettagliato l'assessore -. Quelli chiusi e rendicontati ad aprile 2019 sono 274 per oltre 5 milioni e 500 mila euro, mentre quelli revocati finora sono 73 per l'ammontare di circa 2 milioni». Il consigliere Dem Conficoni non abbassa la guardia. «La risposta di Rosolen ha confermato come ci siano diverse scuole che abbiano chiesto e ottenuto la revoca dei fondi europei assegnati per qualificare l'attività didattica - ha detto -. È assurdo che per le carenze di carattere organizzativo si siano persi quasi 2 milioni, con una penalizzazione forte per i nostri studenti». Il monitoraggio non si ferma. «La richiesta di conoscere quanti e quali istituti abbiano rinunciato a sviluppare progetti è rimasta delusa, ma è positivo il supporto offerto dalla Regione. Continueremo a monitorare la situazione per verificare se il servizio di assistenza tecnica risponde alla necessità di salvaguardare le scuole a rischio». Sono intanto sfumati due progetti al Galvani di Cordenons. I fondi strutturali europei pari a 104 mila 867 euro sono stati rispediti al mittente. Il Pon per le scuole ha due "casseforti": il Fondo sociale europeo e il Fondo europeo di sviluppo regionale nell'ambito di riferimento territoriale delle scuole pubbliche. Il primo progetto al Galvani doveva potenziare l'apprendimento 4.0 con scadenza 30 marzo e un assegno di 75 mila euro. Il secondo assegno di 29 mila 867 euro era incardinato sul progetto-creazione di bozzetti in scala e multimediali del patrimonio artistico Fvg, con scadenza il 31 agosto. «La scuola - recita l'esercizio finanziario 2019 - chiede lo spostamento delle scadenze per personale inesperto e direttore amministrativo reggente». Tempo scaduto. Uno studente su otto non finisce le superiori o manca di competenze (M. Veneto) Riccardo De Toma - Un giovane su otto, In Friuli Venezia Giulia, non arriva al diploma di maturità oppure conclude le superiori con un livello di preparazione insufficiente o gravemente insufficiente, quindi poco "spendibile" sul mercato del lavoro. A dirlo è la somma tra i dati ufficiali sulla dispersione scolastica propriamente detta, che nella nostra regione si attesta all'11%, e quelli derivanti dalla prima edizione dei test Invalsi sugli studenti dell'ultimo anno di scuola media superiore, che hanno fornito parametri univoci, gli stessi per tutto il territorio nazionale, per misurare il livello di preparazione dei nostri diplomati. Disponendo per la prima volta di questo dato, l'Invalsi ha ritoccato all'insù il calcolo della dispersione scolastica a livello nazionale e regione per regione: la nostra, che si vede attribuita una dispersione effettiva del 13%, resta comunque una delle più virtuose, considerato che il dato nazionale sfiora il 22%. Dal 14,5% di dispersione scolastica esplicita l'Italia sale al 21,6% considerando anche quella implicita, cioè quel 7,1% di studenti che concludono le scuole superiori senza aver raggiunto, in tutte e tre le materie base (italiano, matematica e inglese), i livelli attesi dopo 13 anni di scuola... 5
«Rimpatri mascherati con il volontariato, si rischia la bocciatura» (M. Veneto) Giacomina Pellizzari - «La Regione vuole mascherare il rimpatrio dei profughi inserendo il diritto di ritorno volontario assistito nella modifica della legge sulla cooperazione internazionale». Ad accusare la giunta di confondere «il volontariato con l'ossessione sui migranti» è il consigliere d'opposizione, Furio Honsell (Open Fvg) secondo il quale se la proposta di legge non sarà emendata potrebbe rischiare l'ennesima bocciatura dalla Corte Costituzionale. L'accusa, condivisa anche da alcune associazioni presenti sul territorio, è pesante e l'assessore regionale, Pierpaolo Roberti, la respinge immediatamente al mittente. La nuova legge approderà in aula entro fine ottobre per procedere alla pubblicazione dei bandi e all'assegnazione di 1,5 milioni di euro.Il caso è scoppiato in commissione dove l'assessore Roberti ha illustrato la modifica di legge che tra le finalità prevede «il diritto a rimanere nel proprio paese di origine con adeguate qualità di vita e con la libertà di non migrare» e il «diritto al ritorno volontario assistito e alla reintegrazione nella propria terra di origine». Ed è su quest'ultima libertà a soffermarsi Honsell secondo il quale non è corretto parlare di rimpatri visto che non ci sono progetti di cooperazione internazionale con i Paesi da dove arriva il maggior numero di migranti. Vale a dire Pakistan e Afghanistan. «Non ha senso - insiste Honsell -, nessuna delle associazioni può lavorare in Afghanistan. La Regione sta confondendo il volontariato con la questione dei migranti». Alla luce di tutto ciò, Honsell non esclude una possibile bocciatura della norma se sarà approvata dall'aula. E come se non bastasse, Honsell contesta pure l'eliminazione della Conferenza regionale sulla cooperazione internazionale sostituita dai tavoli di lavoro e la riduzione del numero dei componenti, da 4 a 1, della commissione consultiva.Che la Corte Costituzione possa bocciare la norma l'assessore non lo esclude, Roberti lo prevede perché, sottolinea, «la Corte Costituzionale sta impugnando tutto», quello che invece Roberti non accetta sono le accuse di voler mascherare i rimpatri dei migranti con la cooperazione internazionale. «Tutte queste misure - spiega - aiutano le persone a restare o a rientrare nel paese d'origine, non capisco quale sia il problema». Roberti assicura che «la Regione può sostenere i rimpatri volontari, la competenza dello Stato è solo sui rimpatri forzosi». Esclude, inoltre, che la nuova funzione inserita nella proposta di legge sulla cooperazione internazionale sia legata all'utilizzo dei fondi già previsti dalla Regione per i rimpatri volontari. «Quando parliamo di diritto a tornare nel Paese d'origine - aggiunge - parliamo di progetti volti a garantire il diritto di tornare in un luogo dove potrebbero essere mutate le condizioni di vita, il risultato della cooperazione internazionale deve essere anche questo».Detto tutto ciò, l'assessore ci tiene a far notare la scarsa condivisione del documento da parte delle associazioni di volontariato operative sul territorio. «Stiamo parlando di circa 200 realtà alle quali abbiamo inviato un questionario per raccogliere eventuali suggerimenti, sa quante ci hanno risposto? Una decina». Analoga la situazione registrata in commissione dove erano state invitate in audizione 36 associazioni che nella passata annualità avevano ottenuto i contributi: «Di queste - insiste Roberti - si sono presente in 11. È strano che questi due punti vengano contestati quando molte associazioni, tra cui Oikos e le Caritas, avendo già i collegamenti con il mondo dell'accoglienza sul territorio, potrebbero promuovere i progetti di rimpatrio volontario». 6
CRONACHE LOCALI Landini: lotta serrata all'evasione fiscale. Infortuni, 17 mila i morti in dieci anni (Mv Pn, dom. 13 ottobre) Massimo Pighin - Non soltanto quota 100, ma l'intera questione delle modifiche alla Fornero. La detassazione degli aumenti salariali e il rinnovo dei contratti pubblici. La rivalutazione delle pensioni, anche attraverso l'estensione della quattordicesima, la lotta all'evasione fiscale. Queste le priorità che la Cgil chiede al governo di affrontare, «non solamente con la nuova legge finanziaria, ma anche con un disegno chiaro sulle linee delle leggi di bilancio dei prossimi tre anni», come ha spiegato il segretario generale Maurizio Landini, intervenuto ieri al centenario della Camera del lavoro di Pordenone, nel quartiere di Villanova. «La grande priorità - ha dichiarato - è ridurre la tassazione sul lavoro per aumentare i salari reali. Le risorse per farlo ci sono, a partire dall'impegno a ridurre i 109 miliardi di evasione fiscale, di cui 35 di sola Iva».Tanti i temi affrontati da Landini, a partire da quelli legati all'attualità. Al centro del tavolo con il governo, per esempio, anche il tema delle politiche industriali. Landini, in attesa dell'incontro convocato dal ministero per il 18 ottobre, valuta positivamente alcuni segnali del governo, come l'apertura del tavolo sul contrasto agli infortuni sul lavoro (una strage che ha fatto 17 mila vittime negli ultimi 12 anni). «Sono in aumento le morti sul lavoro: è una strage. Si continua a morire come avveniva 40-50 anni fa, è chiaro che bisogna agire. Devo riconoscere che i nuovi ministri di Lavoro e Salute hanno convocato un tavolo per affrontare il problema: è un inizio, rappresenta un segnale positivo. Serve più formazione. Abbiamo chiesto di introdurre uno schema a punti: le imprese devono avere una patente relativa agli infortuni sul lavoro, chi supera una certa soglia non deve poter partecipare agli appalti. Sono necessari, inoltre, più ispettori per attuare maggiori controlli. Altro fattore fondamentale: molti incidenti si stanno verificando là dove ci sono subappalti e appalti al massimo ribasso. È necessario far prevalere un'idea di qualità del lavoro, anche imprenditoriale».Chiaro il messaggio di Landini anche sul caporalato. «Bisogna applicare con forza la legge approvata dal Parlamento - ha sottolineato -. È necessario, tra le varie cose da fare, uscire dalla logica della stagionalità del lavoro agricolo: anche le imprese devono fare la loro parte. In molti casi il caporalato non lo fa chi ha la pelle scura, ma chi ce l'ha bianca come noi. Per questo servirebbero più ispettori e nuove assunzioni nelle forze di polizia. Si deve colpire chi utilizza il caporalato in modo più preciso di quanto avvenuto sino a oggi».Secondo il numero uno della Cgil, poi, «è fondamentale far ripartire l'economia attraverso una strategia di politica industriale e facendo partire i cantieri sulle grandi opere: ce ne sono fermi 70-80, importanti non soltanto per dare lavoro, ma perché riguardano strade, ferrovie, infrastrutture sociali come asili, scuole e ospedali. Altrettanto determinante è ragionare su come favorire la riconversione del nostro sistema industriale verso produzioni a elevato contenuto tecnologico e basso impatto ambientale». Quanto al fronte dei contratti, la Cgil rivendica azioni concrete del governo non soltanto sul rinnovo dei contratti pubblici, che coinvolge oltre 3 milioni di lavoratori, ma anche sulla detassazione degli scatti salariali dei prossimi rinnovi dei contratti privati, la cui platea sfiora i 10 milioni di persone. Sul tavolo anche il nodo degli ammortizzatori sociali, che per il segretario generale vanno potenziati «per evitare che questa nuova fase di rallentamento economico produca un'ondata di licenziamenti».Questi i messaggi lanciati da Landini in una giornata in cui, con l'aiuto degli storici Enzo Pagura e Gian Luigi Bettoli e con testimonianze di sindacalisti di lungo corso come il presidente della Fondazione Luigi Di Vittorio Carlo Ghezzi, la Cgil di Pordenone ha cercato di tendere un filo tra il passato e le sfide del presente. Vallan: positivo il nuovo corso alla Safop Flavio Vallan, segretario della Cgil Pordenone, ha fatto il punto su alcune questioni aperte nella Destra Tagliamento. Positivo il giudizio sul nuovo corso di Safop, azienda fallita a luglio la cui attività è ripresa grazie alla famiglia indiana Teli. «Valuto positivamente la nuova guida - ha detto Vallan -: è stato presentato un vero piano industriale, dal territorio non è arrivata una proposta analoga. La proprietà indiana ha le idee chiare, ha discusso con noi e riassorbito parte dei lavoratori. È una delle poche circostanze in cui una proprietà straniera rilancia un'azienda del territorio». Così Vallan, invece, su Savio, per i cui lavoratori è previsto un ulteriore periodo di cassa integrazione: «Le difficoltà che riguardano aziende come Savio, che esportano molto, sono determinate dalla riduzione degli ordini e dai dazi. Speriamo si trovino le contromisure per sostenere le aziende e, quindi, l'occupazione». 7
Prevenzione degli infortuni, Pordenone investe di più (M. Veneto Pordenone) Milena Bidinost - Si è celebrata ieri a Cordenons la 69ª Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. Lo spirito come ogni anno è stato quello di ricordare chi ha perso la vita o la salute nel posto di lavoro, ma anche di riflessione sul tema della sicurezza. «È un momento negativo - ha detto il presidente dell'Anmil Pordenone, cavalier Amedeo Bozzer - in Italia nel 2018 sono stati denunciati all'Inail oltre 645 mila infortuni, di cui 1.218 mortali. Gli incidenti mortali oggi sono aumentati del 6%, con una media di oltre tre morti ogni giorno, un bollettino che sta proseguendo con la stessa gravità anche nel 2019». Fondamentali diventano quindi le iniziative a livello nazionale sul fronte normativo e dei controlli, ma soprattutto la promozione di una cultura della sicurezza che passa attraverso la sensibilizzazione e la formazione sul tema, a cominciare dalle scuole. Sono queste attività che il direttivo Anmil di Pordenone ha portato avanti con convinzione e impegno, unitamente all'assistenza fornita a seguito di infortuni attraverso i propri sportelli sul territorio. La giornata è iniziativa con la partecipazione alla messa nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore, cui ha fatto seguito il corteo accompagnato dalla Filarmonica di Cordenons fino al Centro culturale Aldo Moro dove si è svolta la cerimonia. Erano presenti i rappresentanti delle amministrazioni comunali del territorio e delle associazioni. Al Comune l'Anmil ha regalato una composizione artistica di sette quadri realizzata a più mani dall'associazione Ars Curtis di Cordenons. «È necessario sensibilizzare le nuove generazioni sulle problematiche della sicurezza - ha detto il sindaco di Cordenons Andrea delle Vedove - e incrementare dispositivi nelle aziende, ma soprattutto incentivare la formazione poiché semplici accorgimenti ci mettono nella condizione di salvare vite umane». Alla cerimonia sono interventi anche il consigliere regionale Ivo Moras e l'onorevole Luca Ciriani, per il quale «più che uno sforzo punitivo, serve uno sforzo educativo per puntare all'obiettivo di infortuni zero».L'Anmil collabora da anni con l'Inail Udine-Pordenone, ente per il quale ieri è intervenuto il direttore Carmen La Bella. «Inal è presente nelle attività di prevenzione - ha detto - anche attraverso finanziamenti alle imprese la sicurezza dei posti di lavoro: dal Friuli Occidentale è arrivato il maggior numero di domande, +60% solo nell'ultimo anno».Alla cerimonia sono stati premiati dall'Inail tre invalidi, Roberto Salamon, Gervasi Crisostomo e Giovanni Fontanini; dall'Anmil i soci iscritti all'associazione da 25 e 50 anni. Non è mancato uno sketch de I Papu (il 19 novembre al centro Aldo Moro porteranno in scena uno spettacolo sulla sicurezza promosso da Anmil). A settembre, invece, il comitato Genitori di Cordenons aveva messo in scena lo spettacolo "Ocjo". La prossima edizione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro sarà celebrata a Pordenone. Per questo ieri a chiusura delle celebrazioni c'è stato il passaggio simbolico del "caschetto" dalle mani del sindaco Delle Vedove all'assessore Walter De Bortoli del Comune capoluogo. Paura esuberi alla Wartsila: i sindacati dall'azienda (Piccolo Trieste) Giornata densa quella odierna sul fronte delle crisi aziendali. Primo appuntamento alle 11, protagonista la Wärtsilä con il confronto tra l'azienda e il coordinamento sindacale: l'argomento forte riguarderà i 350 esuberi a livello internazionale, che i sindacati temono abbiano riflessi sullo stabilimento di Bagnoli. Si parla di alcune decine di esuberi (lo scorso anno furono 34), soprattutto negli uffici.Nel pomeriggio alle 17 in Consiglio regionale l'assessore Sergio Bini incontrerà le sigle sindacali sulla crisi Dukcevich. 8
Cercasi maestre per le materne. Selezione per titoli del Comune (Piccolo Gorizia-Monfalcone) Emanuela MasseriaNuovi posti nel settore pubblico si profilano all'orizzonte, in particolare per quanto riguarda il Comune. Sull'Albo pretorio dell'amministrazione comunale è stato appena pubblicato l'avviso relativo a una selezione pubblica per la formazione di una graduatoria che porterà all'assunzione a tempo determinato, con orario pieno o part time, di insegnanti della scuola dell'infanzia (categoria C).Si tratta di un bando a cui si accede per soli titoli e a cui si potrà partecipare inoltrando l'apposita domanda entro lunedì 28. Oltre alle caratteristiche di base, previste un po' in tutte le procedure di concorso, come la cittadinanza e la conoscenza della lingua italiana, i candidati devono avere una serie di titoli tra loro equivalenti, come l'abilitazione all'insegnamento nelle scuole per l'infanzia statali, conseguita a seguito di un concorso pubblico o alcuni specifici diplomi o lauree.Si parla in particolare del diploma di laurea quinquennale in Scienze della formazione primaria (indirizzo scuola materna/scuola dell'infanzia) e del diploma di laurea quinquennale a ciclo unico in Scienze della formazione primaria (LM 85 bis), ma anche dei diplomi magistrali quinquennali o quadriennali conseguiti con i vecchi ordinamenti fino al 2001/2002.Sono validi anche i titoli conseguiti all'estero, approvati dalle attuali normative. La domanda può essere presentata a mano, per posta o tramite Pec ai due indirizzi disponibili del Comune. Tutte le comunicazioni relative al concorso saranno pubblicate sul sito dell'amministrazione comunale.Nella selezione verrà valutato solo un titolo di studio, quello più favorevole al candidato. La graduatoria per titoli rimarrà valida per tre anni dalla data della sua approvazione per eventuali assunzioni a tempo determinato di personale della stessa categoria e con gli stessi profili professionali.Come nel caso del "concorsone" per amministrativi che si è appena concluso, con l'assunzione per il momento dei primi 16 candidati sui 33 idonei, anche questa selezione pubblica metterà a disposizione la graduatoria ad altri Comuni. Un aspetto sicuramente interessante per i candidati che consentirà, magari in tempi diversi, di essere assunti da altre amministrazioni.La rinuncia alla chiamata in altri Comuni tra l'altro non pregiudica l'assunzione in quello di Gorizia, come esplicitato nel bando. I concorrenti verranno assunti, a Gorizia, a seconda delle esigenze indicate dal settore del Welfare comunale. Ciò potrà avvenire anche dall'oggi al domani, con una comunicazione improvvisa a cui rispondere nell'arco di 24 ore. 9
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