INNOVATION IN MOBILITY: ENERGY, VEHICLES AND NETWORKS FOR TOMORROW - 25 GIUGNO 2014@ BRESCIA
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Guida realizzata a cura dei partner del Progetto AlpEnMAT. Graphic Design e impaginazione a cura di Urbano Creativo Srl Le immagini utilizzate in questo ebook sono state tutte realizzate dai partner di progetto. Business development Project management and consultancy Soluzioni per la città che cambia Design and communication Business consultancy Development strategy Sustainable development InNOVATION IN MOBILITY: ENERGY, VEHICLES AND USI-ALaRI alari.ch Research and system design Strategy development OUR partners NETWORKS FOR TOMORROW www.alari.ch 25 GIUGNO 2014@ BRESCIA
IL PROGETTO ALpenmat: la piattaforma jam bite 1 JAM BITE è un'innovativa piattaforma di net- ti, buyers di tecnologie, enti pubblici e privati, Ogni evento JAM BITE prevede un momento working che sta sviluppando un nuovo format decision makers, Università e finanziatori. introduttivo con esperti del settore che di- di eventi, all'interno del progetto AlpEnMAT, scutono del tema della giornata. Le imprese finanziato da Alpine Space. Per farlo il team di AlpEnMAT ha sviluppato hanno poi a disposizione i JAM99: 99 secondi JAM BITE (Join Advanced Meetings on Bu- per presentare i propri prodotti e servizi. La L'economia "low–carbon", l'efficienza ener- siness, Innovation, Technology, Energy), un giornata continua con le JAM Session, tvole getica e la mobilità sostenibile rappresentano avanzato concept di eventi e attività di net- rotonde di approfondimento, e i JAM 1:1, in- elementi cruciali dei business emergenti che working, che permetterà alle PMI di promuo- contri tra i partecipanti per verificare possibili hanno a che fare con l'innovazione e la so- vere con successo le proprie conoscenze, partnership e collaborazioni. Per tutta la giro- stenibilità. Un numero sempre più ampio di capacità e servizi. nata inoltre è possibile visitare un'esposizio- piccole e medie imprese che operano in que- ne di progetti e aziende innovative, e conti- sto settore stanno cercando un modo efficace JAM BITE è un ambiente nel quale le PMI nuare a fare network al JAM Café, aperto per per distribuire i propri prodotti e servizi, e per possono accrescere la propria reputazione tutta la durata dell'evento. aprirsi nuovi mercati. e la propria visibilità, raggiungendo nuovi mercati e nuovi potenzili clienti e partner. Ma non finisce qui perché la comunità di Jam L'obiettivo di AlpEnMAT è proprio aiutare le Durante gli eventi JAM BITE e sulla piattafor- Biters continuerà a incontrarsi sulla piatta- PMI innovative che operano nello Spazio Alpi- ma www.jam-bite.eu, le imprese innovative forma www.jam-bite.eu. Basta registrarsi e no a crescere e svilupparsi, creando occasio- hanno la possibilità di condividere le proprie creare il proprio profilo azienda per entrare in ni di incontro e confronto con potenziali clien- conoscenze, aumentare le proprie capacità di una comunità di aziende innovative, investi- jambite fare network, incontrare clienti e potenziali tori e potenziali clienti. investitori, sviluppare partnership strategiche e collaborazioni. Non perdete l'occasione: iscrivetevi oggi!
Quando si va in tandem, c’è sempre qualche discussione. A sentire quello che sta davanti, il compagno che sta dietro non fa un bel niente; dal canto suo, quello che sta dietro ritiene di essere il solo a imprimere movimento al veicolo e, secondo lui, l’altro non fa altro che ansimare. Il mistero non sarà mai chiarito. J. K. JEROME, In tandem
IL PROGETTO ALPSTORE: PILOTA "ENERGY IN MOTION" Dott. Guido Piccoli ALOT s.c. a r.l. 2 Nell’ambito della mobilità sostenibile e Attraverso l’analisi del territorio della provin- mobilità e logistica a scala provinciale; dell’efficientamento energetico, ALOT sta cia di Brescia finalizzata alla definizione di • esistenza sul territorio di una solida seguendo il progetto AlpStore, all'interno un’ottimale architettura e mappatura per una componente di PMI che si configurano del quale sta sviluppando il progetto pilota rete di punti di ricarica per veicoli elettrici, sia come potenziali utenti del servizio “Energy in Motion” che si occupa di mobilità definendo al contempo i business model vin- (flotte aziendali), sia come potenziali for- elettrica. centi per le imprese che gestiranno il servizio nitori delle soluzioni tecnologiche con- “Energy in Motion” affronta la tematica del- di ricarica (service providers). nesse alla creazione della rete. la diffusione della mobilità elettrica a livello provinciale (provincia di Brescia) rispetto alle Le basi del pilota: I primi risultati del pilota: difficoltà a livello politico, regolatorio, nor- mativo, tecnologico, attraverso uno studio • esperienze passate, che hanno mostrato • tipologia di stazioni di ricarica pubblica- per la diffusione di punti di ricarica. E’ troppo i limiti nella capacità di penetrazione dei mente accessibili: l’analisi tecnologica rischioso investire su tecnologie nuove in as- sistemi di mobilità elettrica nella Provin- ed economica ha mostrato una proba- senza di chiare indicazioni dal piano politico, cia di Brescia, soprattutto in confronto bile convergenza verso una modalità di ma è anche difficile regolamentare un siste- con i risultati incoraggianti raggiunti in ricarica "veloce" con potenze comprese ma tecnologicamente ancora poco definito. altri contesti; tra 22 e 45kW; Il pilota “Energy in motion” vuole fornire una • necessità ambientali di riduzione dell’in- • localizzazione delle stazioni di ricarica: proposta regolatoria sostenibile sfruttabile sia quinamento atmosferico a livello locale, sebbene per abbattere la barriera costi- sul piano politico che sul piano tecnologico. in quanto l’area urbana di Brescia è una tuita dalla range anxiety sia necessario introduzione delle più inquinate a livello europeo, in una prima fase prevedere stazioni di principalmente a causa della grande ricarica lungo gli assi viari, queste risul- incidenza del trasporto su gomma nella teranno inutilizzate a regime, sostituite
dalle stazioni localizzate in corrispon- denza dei poli attrattori. Modello di business: in un’ottica di service provider in concorrenza, l’unico modello di business ragionevolmente sostenibile appare quello della ricarica rapida in CA.
LA MOBILITÁ AI TEMPI DELLA CONDIVISIONE Dott. Gabriele Grea - CERTeT Università Bocconi 3 Cittadini che si muovono e percorsi che si valori del tempo caratterizzano le abitudini non è affatto scontato, il percorso verso l’e- intrecciano in reti di mobilità dalla comples- degli uomini e delle donne mobili di oggi e conomia della condivisione è fatto di cresci- sità crescente, in cui la capillarità dei sistemi di domani. ta di consapevolezza in merito agli obiettivi di accessibilità locale si salda alla trama del Ci muoveremo con mezzi e modalità mai vi- comuni di sostenibilità e innovazione, e ca- network globale. ste, ma forse non così lontani in termini di pacità di identificare e valorizzare i vantaggi La mobilità è un elemento di esperienza e maturità tecnologica. derivanti dalla collaborazione. di libertà per gli individui, di attrattività per il E di fronte al cambiamento, come ci compor- La componente tecnologica sarà fondamen- territorio, di competitività per il sistema eco- teremo? Perché servirà un approccio nuovo tale per rendere il nostro viaggiare fluido, nomico. Sulla base di quali elementi misure- anche dal punto di vista comportamentale. l’accessibilità e l’utilizzo di grandi basi dati remo della mobilità intelligente? Saremo più attenti alla sostenibilità ed effi- permetterà di ottimizzare percorsi, far cor- Il primo dato, confermato dai trend locali e cienza energetica, viaggeremo in sicurezza rere informazioni, saldare tra loro reti e ter- dalle strategie Comunitarie, è che ci muove- lungo una catena della mobilità "integrata" e ritori. Ma sarà davvero quello che vorremo? remo di più: l’evoluzione del tessuto urbano, "continua", connessi alle reti globali (dell’in- L’esperienza del viaggio è un aspetto da non della maglia infrastrutturale ma soprattutto formazione, della mobilità), condividendo trascurare, dare valore aggiunto e significato delle esigenze e abitudini dei cittadini ha ge- spazio, veicoli, informazione e conoscenza, al nostro tempo rimarrà un fattore cruciale. nerato una evoluzione dei modelli di mobili- esperienze di viaggio. tà dei singoli che oggi denota una maggiore In particolare, condividere è la chiave per complessità (nel tempo e nello spazio); orari un utilizzo più efficiente delle risorse, per lo più flessibili, percorsi più compositi, nuovi sviluppo di soluzioni intelligenti attraverso TODAY'S SPECIAL approcci collaborativi, per disegnare insieme (cittadini, innovatori, fornitori di servizi, policy maker) la mobilità sostenibile del futuro. Ma
L’automobile del futuro? Qualche volta mi figuro l'automobile del futuro. Sarà una cosa straordinaria e andrà per terra, per mare e per aria. Sarà elettronica, automatica, brava in fisica e matematica. Il conducente, durante il viaggio, potrà dormire, image guardare il paesaggio: penserà l'auto a manovrare, a trovarsi da parcheggiare, a stare attenta nei sorpassi, a schivare le buche e i sassi (che saranno di sicuro buche e sassi del futuro). Avrà un cervello disciplinato, ai regolamenti affezionato, e se il Codice infrangerà da se stessa si multerà. GIANNI RODARI
i VEICOLI DEL FUTURO Dott. Alessandro Finicelli - Fleet Academy 5 L’UE è in prima linea nella lotta ai cambia- La Commissione Europea ha avviato un in- le ed economico. menti climatici in ambito internazionale e sieme di iniziative (tra cui l'ente ERTICO, Come le tecnologie che si stanno sviluppando deve abbattere le emissioni di gas serra servizio Ecall), incentrate sui miglioramenti possono rispondere agli obiettivi posti dall’U- come si è impegnata a fare nell’ambito del che possono essere apportati ai veicoli, alle nione Europea e come queste possono in- protocollo di Kyoto. infrastrutture e ai comportamenti dei condu- fluenzare i veicoli del futuro? L’Europa, rispetto Le automobili sono un elemento importante centi, con l’obiettivo finale di ridurre del 50% al resto del mondo, è il luogo in cui si fa più della vita quotidiana, nonché di occupazio- i morti e i feriti sulle strade dal 2011 al 2020 innovazione e dove si cerca di controllare sia ne e crescita in molte regioni dell’UE. L’uso e arrivare a zero morti sulle strade europee i veicoli esistenti che di nuova produzione nel dell’automobile presenta però anche un forte dal 2050. Gli obiettivi strategici sono sette: rispetto della sostenibilità ambientale, della ri- impatto in termini di cambiamenti climatici: 1) Maggiori misure di sicurezza attiva e pas- duzione delle emissioni e della incidentalità. I nell’UE, il 12% circa di tutte le emissioni di siva (es. black box) per i veicoli; temi affrontati durante il tavolo di lavoro sono: biossido di carbonio (CO2), il principale gas 2) Infrastrutture stradali più sicure; • sicurezza; ad effetto serra, è infatti imputabile al carbu- 3) Implementazione degli ITS (Intelligent Tan- • consumi ed efficienza; rante consumato dalle automobili. sport System); • rapporto tra veicoli ed infrastrutture; Se da un lato l’UE nel suo complesso ha ri- 4) Miglioramento della formazione; • sistemi di guida autonoma (es. Advan- dotto le proprie emissioni di gas serra (GES) 5) Maggiore controllo dell’attuazione delle ced Driver Assistance Systems); di quasi il 5%, le emissioni di CO2 provenienti norme e maggiori controlli su strada; • Best Practice: come è possibile preveni- dai trasporti stradali sono invece aumentate 6) Obiettivi e azioni mirate per i feriti; re incidenti, migliorare I comportamenti del 26% negli ultimi anni. 7) Misure specifiche per gli utenti dei veicoli di guida, ridurre il consumo di carburan- JAM SESSION a due ruote a motore. te, ottenere un ROI eccellente e ridurre L’obiettivo dell’UE è quindi una mobilità sicura il (TCO) total cost of ownership di un e sostenibile sotto l’aspetto ambientale, socia- veicolo.
i VEICOLI DEL FUTURO Discussione aperta Durante la discussione aperta i partecipanti semplice, intuitivo e non necessiterà di una privato del veicolo. L’uso pubblico del veicolo Mobilità urbana e lo sviluppo territoriale - la sono stati invitati a riflettere su alcuni punti formazione specializzata e di conoscenze sarà all’interno degli spazi pubblici e lega- mobilità urbana dovrà favorire i veicoli alter- chiave: come definireste il tema de “i veicoli preliminari. to ad una funzionalità specifica, vale a dire nativi, tra cui gli elettrici, e non solo i veicoli del futuro”; quali le vostre esperienze in me- l’organizzazione della mobilità sia all’interno endotermici. Questo influenzerà e modifiche- rito a questo tema; quali caratteristiche do- Emozionalità VS Elettronica - la ricerca conti- della città che nell’hinterland ad esempio per rà il concetto di sviluppo territoriale. vrebbero avere i “veicoli del futuro”. nua dell’utilizzo tecnologico rispetto all’inter- gli spostamenti casa-lavoro. Tale utilizzo per- vento umano porterà ad una minore “emo- metterà un miglioramento dal punto di vista La mobilità integrata - si dovrà condividere TEMATICHE PROPOSTE DAI PARTECIPANTI zionalità” nella guida dei veicoli. Si rende ambientale, logistico e di sicurezza degli spo- il concetto di utilizzo di diverse tipologie di necessario trovare un buon equilibrio tra il stamenti. L’utilizzo privato del veicolo invece veicolo a seconda del territorio, delle distanze Le principali caratteristiche che dovrebbero supporto tecnologico ed elettronico e l’inter- sarà riservato agli spostamenti privati che percorse, del carico e del numero o tipologia avere i veicoli del futuro: vento umano, sempre efficientando i disposi- esalteranno l’emozionalità del conducente. di passeggeri da trasportare. Per perseguire tivi di sicurezza al fine di garantire una guida questo obiettivo è necessario riorganizzare la La Guida autonoma – la tecnologia permet- sicura. Possesso VS Utilizzo - potrà essere proposto mobilità all’interno delle città promuovendo terà al veicolo di essere guidato autonoma- l’utilizzo di un solo mezzo per più persone at- la multi-modalità. mente all’interno della infrastruttura stradale, Il veicolo interagisce con l’infrastruttura – il traverso la formula “Uno a Molti”, vale a dire senza l’intervento umano. Il driver sarà il pas- veicolo dovrà interagire con l’infrastruttura il veicolo sarà di proprietà di più utilizzatori e Il tema del Retrofit - dovrà essere promos- seggero e non colui che conduce il mezzo. stradale e da quest’ultima sarà limitato, ad si passerà quindi dal concetto di proprietà al so un “recupero dei vecchi veicoli” ovvero la esempio controllando i limiti di velocità e concetto di utilizzo. Esistono in Italia già al- conversione dei veicoli obsoleti in veicoli effi- Semplificazione della tecnologia esistente – la l’accesso ai centri urbani. cuni esempi di questo sistema, ad esempio il cienti e funzionali, ad esempio quelli elettrici. continua ricerca dell’innovazione dovrà Car/Bike Sharing, Car Pooling (mezzo privato Questo porterà ad un beneficio ambientale, portare alla semplificazione dell’utilizzo dei L’utilizzo privato e pubblico del veicolo - é ne- e condivisione di viaggio e di spesa) e Taxi dovuto al riuso, ed ad un beneficio econo- veicoli. Il controllo del veicolo dovrà essere cessario un distinguo tra utilizzo pubblico e collettivo. mico dovuto alla promozione del settore delle
riparazioni e del riciclo. Il limite di tale propo- stile di vita. Non si parla solo più quindi di sta è la mancanza di una visione di sistema. responsabilità Sociale di Impresa ma anche di Responsabilità Sociale del Cittadino. Morfologia del territorio e infrastruttura - il territorio italiano è molto disomogeneo a livello Le istituzioni sono un freno ai veicoli del orografico, ciò implica una peculiare progetta- futuro - le istituzioni devono dare direttive zione della mobilità e delle infrastrutture nei chiare ed omogenee. E’ quindi necessaria territori urbani ed extraurbani che non sempre una maggior competenza, professionalità e risultano essere interconnessi tra loro. accessibilità alle risorse da parte delle am- ministrazioni. Costi di manutenzione dei veicoli - i veicoli dovranno prevedere costi minori di manuten- Assenza di informazioni e cultura della mo- zione ed essere meno inquinanti dal punto bilità sostenibile attraverso i mass media di vista sia acustico che ambientale. I veicoli - sia le Istituzioni che i produttori stessi di elettrici sono già una buona soluzione che veicoli non hanno una strategia di comuni- soddisfa tutti questi aspetti. cazione che promuove la mobilità sostenibile ed efficiente nelle sue diverse forme. La con- seguenza, ad esempio nell’ambito dei veicoli RISULTATI E INPUT PER DISCUSSIONI FUTURE elettrici, è che non c’è interesse nella distri- buzione e promozione da parte dei rivenditori Quali Criticità e “soluzioni” per i veicoli del di veicoli alternativi perché non ci sono pos- futuro. sibilità di sviluppo di mercato. Progettazione e pianificazione urbana anche Assenza di visione di sistema - non esiste a livello di mobilità - si necessita di mette- una visione a livello di paese. La Francia, ad re a sistema in modo omogeneo e coerente esempio, a livello governativo ha deciso che gli strumenti di pianificazione territoriale e di punterà sulla mobilità elettrica. L’Italia al con- mobilità. I piani urbanistici non dovranno più trario non ha né una visione alternativa, ad concepire lo sviluppo urbano come “sviluppo esempio puntare su i veicoli elettrici piuttosto fondiario” ma dovranno mirare ad una piani- che su quelli endotermici, né una visione in ficazione del territorio integrato con le diver- generale. Si necessita quindi di una strate- se logiche ed esigenze della mobilità. gia a livello governativo. Tutto ciò è dovuto, in ultima istanza, ad interessi economici che Educazione ambientale con l’aiuto della tec- dettano i passi della politica e che vedono nologia - già a partire dalle scuole primarie si nello sviluppo dell’alimentazione alternativa rende necessario un piano formativo che miri dei veicoli un ostacolo al loro business. Det- all’educazione ad una “Vita sostenibile” con tano queste regole sicuramente i produttori particolare attenzione alla mobilità. di carburante, in Italia tra questi troviamo un’azienda statale, e le aziende produttrici di Maggiore Responsabilità Sociale del Cittadi- veicoli endotermici. no - alla luce di quanto detto è fondamen- tale che il cittadino prenda consapevolezza dell’impatto ambientale e sociale del suo
LA MOBILITÁ e le reti: quello di conoscere, gestire e potenziare que- sta "realtà/mobilità aumentata". Esiste ormai una grande domanda di "diversa mobilità" intelligenti, sostenibili, non solo dei dati ma anche delle persone (es. car sharing/pooling, intermodalità, ecc.). La Prima del viaggio si scrutano mobilità non è solo spostamento fisico ma gli orari, integrate, condivise le coincidenze, le soste, è frammentazione di dati e di persone nelle diverse parti della rete. Pensiamo al tema della cyber mobility, ovvero le pernottazioni Dott. Enzo Argante - Nuvolaverde/Il Sole 24 Ore agli esempi di Stoccolma e Singapore. A Stoc- e le prenotazioni (…); colma è stato sperimentato un sistema di ri- scossione pedaggi basato sui flussi in entrata e E ora che ne sarà Siamo in presenza di una realtà fisica e di gestione (big data management), permetterà uscita dalla città: - 20% traffico, - 25% tempo e del mio viaggio? una realtà virtuale. Attraverso la tecnologia, di ri-creare una vera e propria copia virtuale code, - 12% emissioni nocive. A Singapore sono Troppo accuratamente tra il 2005 e il 2013 abbiamo assistito ad una della realtà. stati studiati modelli e previsioni di mobilità in svolta epocale che ha cambiato il modo di vi- La trasmissione virtuale dei dati sta creando tempo reale con una precisione del 90%. l’ho studiato vere e di relazionarsi delle persone, dovuta nuovi mondi. il “mondo“ virtuale di Facebook Una strategia condivisa potrebbe essere: senza saperne nulla. alla velocità e alla quantità di trasferimento è al terzo posto, dopo la Cina e l’India, per • Alimentare big data (PA, Imprese, Uni- versità, Reti); Un imprevisto dei dati. Ci sarà un vero e proprio “mercato popolazione mondiale. Di conseguenza i nuo- dei dati” e l'accesso ad essi (social media, te- vi modi di lavorare e fare impresa passano • Formare professionisti della cyber mobility; è la sola speranza. (…) lecom data, transactions e open data) insie- attraverso la connettività globale, internet, • Integrare telemedicina, mobile payment, me alla loro conseguente interpretazione e i social media e gli open data. L’obiettivo è telelavoro, 3D. EUGENIO MONTALE
LA MOBILITÁ e le reti Discussione aperta Il tavolo è composto da esperti del tema, che re in quest’ambito. In Italia spesso siamo in Molta attenzione quindi dal lato pubblico, ma Si ricorda il lancio della flotta elettrica di iniziano la discussione con una provocazione: difficoltà dove in altri paesi ci si muove con poca dal lato privato. Le aziende si stanno Renault: le grandi aspettative, i convegni, le inserire l’immobilità nel concetto di mobilità. più sicurezza. Dovrebbero essere coinvolti impegnando soprattutto verso il privato per cifre, i cambiamenti radicali. In realtà non è Si muove l’informazione, il contenuto e non gli stakeholder e sentire chi ha esperienza capire e far capire come le cose dovrebbero accaduto nulla, o quasi. Episodi, qua e là, ma le persone o le cose. Qualche giorno fa in In- di prove per la creazione di un business nel- funzionare. percentuali vicine allo zero. Forse il problema ghilterra hanno stampato una mora raccolta la mobilità elettrica. Un tema fondamentale Interoperabilità è la condivisione dell’infra- è proprio la mancanza di iniziative del priva- a migliaia di chilometri di distanza. Si muove sarà l’interoperabilità. struttura con utenti che abbiano contratti to: l’iniziativa privata ha trasformato l’I-Pad in l’informazione e viene riprodotta a destina- Sono tematiche che si intersecano: ci sono con diversi operatori. E’ importante perché uno strumento di massa. Non è stata invece zione. Si dice che Google sta lavorando su G- tanti esperimenti, ma scollegati, alcuni in evi- quando si parla di servizio pubblico, gli utenti forzata la mobilità elettrica. La banda larga Glass: sarà un momento topico. Una persona dente contraddizione. Come sviluppare ulte- accedono ad una struttura geograficamente per esempio è stata spinta dalla Regione con gli occhiali Google e l’esoscheletro, potrà riormente i progetti pilota che già oggi sono limitata. L’interoperabilità rende più attraen- Lombardia, anche se non la voleva nessuno. fare cose che oggi sono impossibili da fare. stati realizzati? te la rete di ricarica: le reti chiuse limitano Come mai non c’è stato un cartello, un ac- Telefonare e guidare, muoversi senza sforzo. Anche nel mondo del car sharing vediamo gli utenti ad un bacino territoriale, allargare cordo per spingere questa nuova tecnologia? diversi tentativi di far funzionare il la mobi- il bacino significa moltiplicare le opportunità Nel nostro paese non è l’opinione pubblica TEMATICHE PROPOSTE DAI PARTECIPANTI lità elettrica. Si fa fatica a trasformarlo in un di raccolta di utenti. In Germania la start- up che condiziona le scelte del governo, bensì business model funzionante. Pare che si stia “Hubject“ vende proprio servizi di interopera- l’opposto. Il vincolo alla diffusione della mobilità elettri- testando come funziona la tecnologia, ma bilità sul mercato europeo, soprattutto nord-  L’assenza di un modello di business fun- ca non é che mancano i modelli di business: non c’è chiarezza su come questi progetti europeo. Ad oggi questo servizio non è anco- zionante è legata al fatto che ci sono poteri in realtà ci sono molti progetti pilota, ma possano evolvere a livello locale ed a livello ra proponibile dal punto di vista del business. forti che stanno frenando tutto questo, im- spesso gli attori interessati sono in difficoltà nazionale. Sul tema dell’e-mobility c’è mol- E’ normale in un momento di relativa novità brigliando le decisioni della pubblica ammi- perché oltre al pilota non ci sono framework tissima frammentazione nei progetti pilota. del sistema. Qui entra in gioco chi fa le leggi, nistrazione. Esempio: se fosse autorizzato il che facciano sentire sicuro chi vuole investi- La cosa positiva è che c’è molto interesse. chi propone gli standard ed anche i privati. SEU si abiliterebbero investimenti enormi per
un nuovo modello di business, realizzando anche profonde. Il prezzo dei veicoli elettrici impianti in cui si effettua produzione e distri- è tenuto forzatamente alto per non perdere buzione di energia elettrica per autotrazione, share sui veicoli convenzionali. In altri paesi ma questo è scomodo per qualcuno. Non ci i prezzi son più alti eppure c’è più mercato. sono speranze in Italia, l’unica soluzione è ri- Si potrebbe fare molto anche per efficientare volgersi all’estero. la distribuzione di carburanti, ma si elimine- Ci sono progetti che hanno provato ad affian- rebbe una parte importante di business nella care sistemi di ricarica ai distributori conven- catena della logistica dei combustibili. La rete zionali, ma senza successo. Home lab è un elettrica diventa fornitore di mobilità: questo consorzio di aziende italiane della domotica sposta fette di mercato importanti. In Provin- (Indesit, Ariston, Bticino...): queste aziende cia di Brescia per realizzare una prima rete di hanno investito per trovare un linguaggio ricarica basta qualche centinaio di migliaia di comune e per fare un’azione di pressione euro. Le auto elettriche già si ripagano auto- affinché le istituzioni si facciano carico della nomamente. Si rileva infine che, da questio- domotica per assistenza delle fragilità, per nari inviati ai Mobility Manager delle aziende esempio. Perché questo non succede per la che dovrebbero essere i naturali destinatari definizione dell’interoperabilità? di queste istanze, non si ottengono risposte. Per esempio Hubject si sta muovendo in Pare che nessuno sia interessato all’argo- questo senso. Con ottimismo si rileva che mento. passi avanti se ne sono fatti. Si rileva altresì  Basterebbe intraprendere una serie di un ritardo nell’accoppiata di distributori con- azioni non tecnologiche: il vincolo non è tec- venzionali e di elettricità. Mettendomi il cap- nologico ed è già tutto pronto sul mercato. pello di una compagnia petrolifera giustifico La mobilità elettrica non parte perché siamo questo con il fatto che i veicoli elettrici non ignoranti e cattivi organizzatori. Abbiamo vi- si sono diffusi. Questo fa si che le “7 sorelle” sto altre città, all’estero, in cui i comuni e le non rilevino interesse nel divulgare stazioni municipalizzate hanno preso i primi veicoli e di ricarica elettriche. Fiat una 500 elettrica ce li distribuiscono in prova ai cittadini, per av- l’ha ma non la commercializza in Europa per- vicinarli e spianare la strada alla nuova tec- ché non conviene. Uno dei problemi è che le nologia. auto costano. Pensando ad iniziative private L’Italia è un paese molto diverso. Ricaricare è evidente una mancanza di predisposizione in ufficio, a casa, non vale su tutto il territorio, all’acquisto. Quando ci sarà una Panda, una né per tutti. Non tutti hanno un posto auto o Smart che costerà quanto oggi costa un vei- una casa singola. Pochi lavorano in strutture colo endotermico, allora ci sarà la spinta a che hanno un parcheggio aziendale. Sono le realizzare un’infrastruttura di ricarica. politiche di governo, creando le infrastrutture, Qual è la nostra visione? L’upgrade non è giu- che indicano come ci si deve comportare. La stificato da economie di scala, ma dal saving diffusione del metano è avvenuta perché si è che i distributori dovrebbero fare autoprodu- deciso di costruire distributori di gpl e meta- cendo in loco l’energia elettrica che serve per no, non perché c’era una specifica istanza da alimentare i veicoli. Questo sarà l’abilitazione parte di privati. della diffusione delle auto elettriche. Riportando la questione sui due binari iniziali. Il pilota del Progetto AlpSTORE condotto in Hubject è la soluzione: è la piattaforma uni- Provincia di Brescia ha avuto implicazioni ca che è voluta dal PNIRE. Ci sono tantissi-
mi possibili modelli di business. Alcuni sono perché non ci sono fondi. Ci sono però distri- privato. butori convenzionali e di elettricità. Questo estremamente pericolosi: portano all’inge- butori, grandi aziende, che sul territorio pos- In realtà è una questione umana, non tec- anche perché i veicoli elettrici non si sono nerarsi in tanti piccoli feudi che cercano di sono investire. La chiave del problema è ave- nologica! Non ci saranno quindi soluzioni diffusi. Questo fa si che le 7 sorelle non rilevi- avere un’infrastruttura locale che possa ge- re una testa che fa da integratore di sistema. tecnologiche: queste saranno relativamente no interesse nel divulgare stazioni di ricarica stire in tempo reale le colonnine. Questa cosa L’attore pubblico non può essere costretto a banali, già viste, tra cui si faranno delle scel- elettriche. costa molto di più di un servizio gestito da fare un investimento. te. Anche all’estero le cose non vanno molto 3. Tematica importante è formazione e cono- operatori di software con server delocalizzati. Parliamo della nuova generazione: gli “sma- meglio. Le implementazioni e disponibilità, scenza. Alcune grandi aziende si stanno ap- Questi piccoli feudi resteranno isolati e l’in- nettoni” di 12/13 anni. Oggi tutte le famiglie con alcune differenze, trovano gli stessi limi- plicando per garantire formazione e momenti teroperabilità diventerà difficile ed onerosa. italiane devono avere almeno una macchi- ti. La standardizzazione rimane un problema di incontro con università ed enti locali. Manca la cultura in chi progetta. Tutti i ca- na di proprietà. All’estero non è così, si af- ovunque. Per esempio sull’Ecall c’è un lavoro 4. E’ necessario oggi pensare per la prossima pitolati che escono nei bandi di gara pubblici fitta quando serve. Al massimo si condivide di standardizzazione molto lungo e difficile da generazione: per un universitario a Milano prevedono la realizzazione di un’infrastruttu- un’unica macchina, magari elettrica. Per un sviluppare. Riuscire a spedire i dati oltre la oggi è normale usare il car sharing, proba- ra con gestione locale costosa e non efficace. universitario a Milano oggi è normale usare il regione è problematico, sia qui che altrove. bilmente per lui non ci sarà nessun problema Da questo mese dovrebbe essere obbligato- car sharing. E’ una questione di presidio me- C’è un grosso lavoro da fare per dare una ri- nell’adottare un veicolo in condivisione anche rio avere stazioni di ricarica per le strutture diatico. Le televisioni hanno inculcato il con- sposta alle domande che facevate: uno dei come principale mezzo di trasporto. Ci sono commerciali. Abbiamo avuto l’esperienza cetto dell’auto privata di proprietà. Le nuove problemi nell’acquistare un veicolo elettrico stati diversi tentativi di far funzionare il car- di andare dalle amministrazioni pubbliche generazioni non guardano la televisione: loro è l’ignoto (quanto costerà? Sarà adeguato sharing elettrico, ma si fa fatica a trasformar- chiedendo di guidare lo sviluppo: basterebbe scelgono Internet per intrattenimento ed in- alle mie esigenze? Funzionerà?). La gen- lo in un business model funzionante. Non c’è imporre l’accesso ai centri storici con veicoli formazione. Fiat in Internet non c’è! te comune non ha una risposta. C’è da fare chiarezza su come questi progetti possano elettrici, allargare l’area C d Milano, per dare Abbiamo condiviso l’impostazione di un mo- molto lavoro per individuare le esigenze della evolvere a livello locale ed a livello nazionale. messaggi importanti. dello di business che non c’è. Forse l’inizio gente e dimostrare che i veicoli le soddisfano. Sul tema dell’e-mobility c’è moltissima fram- del nuovo sviluppo sarà nelle nicchie, nei Questo discorso dell’analisi puntuale e pro- mentazione nei progetti pilota. La cosa positi- Una tematica importante è formazione e co- microcosmi, costituiti da centri storici, parchi, vata dei dati è uno degli elementi che danno va è che c’è molto interesse dal lato pubblico, noscenza. Le imprese si devono applicare per aree urbane pedonali. Sono situazioni che una risposta parziale ed una buona spinta ma poca dal lato privato. garantire formazione e momenti di incontro pretendono l’auto elettrica. Se nascesse una all’evoluzione dei modelli di veicoli elettrici. 5. L’interoperabilità rende più attraente la rete con università ed enti locali. concertazione sulle aziende della mobilità Questi sono temi “grossi” e presenti ovunque di ricarica: le reti chiuse limitano gli utenti ad Nessuno conosce il “total cost of ownership” elettrica con lanci, movimenti di sostenibilità, a livello europeo. un bacino territoriale, allargare il bacino si- dei veicoli elettrici (e forse neanche di quelli sarebbe possibile avviare un’azione lobbisti- gnifica moltiplicare le opportunità di raccolta convenzionali) e nei bandi di gara si guarda ca e di comunicazione. Molte città in risposta  RISULTATI E INPUT PER DISCUSSIONI FUTURE di utenti. Qui entra in gioco chi fa le leggi, chi solo il massimo ribasso. Quante utility in Italia a questo potrebbero imporre l’uso dell’auto propone gli standard ed anche i privati. si stanno occupando di mobilità elettrica? Se elettrica. E’ praticabile? Si potrebbero otti- 6. L’assenza di un Modello di Business è non se ne occupano loro, chi lo deve fare? mizzare le risorse intorno a questo progetto? Perché non parte l’auto elettrica nel nostro legata al fatto che ci sono poteri forti che L’argomento ha diverse sfaccettature. Vera- Il patto dei sindaci già riassume molte di que- paese? Perché manca: stanno frenando tutto questo, imbrigliando le mente le nostre famiglie si potranno permet- ste spinte! • Modello di business decisioni della pubblica amministrazione. tere di avere la seconda macchina elettrica Questo è un progetto politico. Sono le ammi- • Interoperabilità 7. I Mobility Manager delle aziende sono figure un domani? Forse l’ibrido? Qual è il merca- nistrazioni che dicono di promuovere la mo- • Intellegibilità burocratiche, a cui non è riconosciuta nessuna to? Ci sarà uno spostamento dalla fornitura bilità elettrica attraverso dei vincoli specifici. importanza. Pare quindi che nessuno sia in- di veicoli alla fornitura di mobilità flessibile, Ci sono settori privati in sofferenza che si 1. Il vincolo è che mancano i modelli di busi- teressato agli argomenti legati alla mobilità. da servizi esterni alla logica di localizzazione possono mettere in rete per sviluppare ser- ness, siamo pieni di progetti pilota, ma oltre 8. La chiave del problema è avere una testa territoriale, ma che garantiscano usabilità e vizi per la mobilità elettrica. Per esempio il al pilota non ci sono framework su tematiche che fa da integratore di sistema. L’attore pub- comodità. Un primo ragionamento, una prima servizio di ricarica rapido: grande valore ag- trasversali energia/mobilità che facciano sen- blico non può essere costretto a fare un in- spinta deve venire dal pubblico in termini di giunto, grande marginalità già da oggi. Ci vo- tire sicuro chi vuole investire in quest’ambito. vestimento. regole (facilitazione!). Si fanno gare al ribasso gliono sia scelte politiche che coinvolgimento 2. Rilevo un ritardo nell’accoppiata di distri-
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