Sondrio Teatro CULTURA - Creval
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Benvenuti al Teatro Sociale Sondrio La Stagione 2017-2018 rende onore al significato più profondo dell’appellativo “sociale” assegnato al Teatro. Perché lo sguardo di tutte le pièces si dirige, in modo più o meno diretto, sulla società: la società per come è, per come potrebbe essere, per come forse sarà, tra utopia e paura del futuro, tra nervi scoperti e cecità di comodo. La programmazione è fortemente caratterizzata dai grandi temi del Novecento, a partire da quella geniale intuizione dell’“Io non più pa- drone a casa propria” che Dostoevskij, visionariamente, colse con decenni d’anticipo, e con la quale comincia idealmente il nostro per- corso. Parliamo di percorso, sì. Perché mai come quest’anno si è vo- luta imprimere una così intima connessione tra gli “sguardi teatrali” in scena: non dimenticando mai che teatro deriva la propria radice dal verbo greco theā ́ sthai ‘, che significa, appunto, guardare. La stagione 2017-2018 di SondrioTeatro si caratterizza anche per il coraggio della contemporaneità. Su dieci spettacoli, nove sono sta- ti scritti dopo gli anni Sessanta, sei sono successivi al 2010, e gran parte degli autori è ancora in piena attività. Coraggio e, andrebbe aggiunto, dovere della contemporaneità: quello che spinge a cogliere il segno del nostro presente, le corren-
“Il Teatro è l’unico momento della vita in cui la vita non fa paura. La posso pensare, raccontare, e perfino rivivere, sentendomi forte e al sicuro”. Valerio Binasco, regista, attore. ti che lo attraversano, le nuove articolazioni dei rapporti personali e sociali (padri e figli, anziani e assistenti, coppie atipiche, gruppi di amici, comunità messianiche, comunità psichiatriche…), che il tea- tro, al pari di tutte le forme d’arte, sa leggere con straordinaria acu- tezza, mettendo sulla scena anche l’indicibile dei rapporti umani. La metafora drammaturgica diventa, nella proposta di Sondrio- Teatro, strumento di comprensione della realtà e, quindi, in ulti- ma istanza, strumento di consapevolezza culturale. E ogni sera, alla chiusura del sipario, sentiremo di portare a casa con noi, oltre al piacere dello spettacolo, il dono inaspettato di uno sguardo diverso, di uno sguardo in più sulle nostre vite, che ci ac- compagnerà e ci farà compagnia nei giorni a venire. Vi aspettiamo al Teatro Sociale e…buona Stagione a tutti! Il Sindaco Marina Cotelli Alcide Molteni Assessore alla Cultura e all’istruzione
Cari amici, il nostro percorso si rinnova per il terzo anno. Anche nella passata stagione avete dimostrato il vostro interesse, la vostra voglia di condividere la vita culturale che nasce dal- le serate passate insieme al Teatro Sociale. È osservando le vostre reazioni e cogliendo le vostre critiche che nascono gli stimoli che servono a impostare il successivo pa- linsesto dedicato alla prosa. Una stagione, la prossima, in cui avremo l’onore di ospitare due grandi maestri del teatro italiano come Gabriele Lavia (Il sogno di un uomo ridicolo), e Massimo De Francovich (Mr Green), che sono riusciti a ritagliarsi, all’interno di un calendario di tournée molto fitto, 2 serate da dedicare al Teatro Sociale di Sondrio. Una stagione in cui non mancheranno graditi ritorni come Simo- ne Cristicchi che con Il secondo figlio di Dio ci farà conoscere la figura di David Lazzaretti, visionario che ha saputo coniugare valori cristiani e civili, una storia che riguarda geograficamente una piccola porzione d’Italia, ma che per la sua utopia assume valore universale. Guidati da Alessandro Gassmann, qui in veste di regista (ma in futuro chissà che non apprezzi anche lui il ca- lore del nostro palcoscenico) Daniele Russo e Elisabetta Valgoi, insieme ad altri 10 attori, proporranno un grande successo ci- nematografico degli anni Sessanta Qualcuno volò sul nido del cuculo arrivato ormai al terzo anno di tournée. Per continuare a parlare dei giorni nostri e dei problemi legati alla quotidianità Claudio Bisio in Father and Son sarà un padre cre- sciuto con i valori della partecipazione politica e dell’impegno sociale alle prese con un figlio apatico e privo di qualsiasi interesse. Un altro grande del teatro italiano, Marco Paolini, ci racconterà Le avventure di Numero Primo storia di Ettore (padre e foto- grafo) e di Nicola (figlio adottivo arrivato via internet) in cui fisica, biologia, neuroscienza e robotica si intrecceranno alla sto- ria dei due personaggi. Nel periodo della memoria per mantenere vivo il ricordo del passato, affinché si scongiurino quanto più possibile preoccupan- ti ritorni, il bellissimo dramma di Arthur Miller Vetri rotti, con Elena Sofia Ricci nel ruolo della protagonista insieme a Gian Mar- co Tognazzi e Maurizio Donadoni. A distanza di pochi anni torneranno a Sondrio gli Oblivion, questa volta con il loro Human Jukebox, una serata esaltante in cui sarete voi spettatori a indicare i vostri cantanti preferiti. Da non perdere la spassosissima Cena tra amici (Le Prénom) in cui 5 quarantenni daranno limpido esempio di una generazio- ne allo sbando; e Rosalyn, un thriller psicologico ricco di colpi di scena in cui viene esaltata la bravura di Alessandra Fajella e Marina Massironi. Come vedete ancora una stagione in cui non mancheranno tanti motivi di riflessione perché come diceva Novalis “Il teatro è l’at- tiva riflessione dell’uomo su se stesso”. Spero di rincontrarvi tutti al Teatro Sociale. Il direttore artistico Fiorenzo Grassi
IL SOGNO DI UN UOMO RIDICOLO Foto di Filippo Manzini © Lunedì 16 ottobre 2017 Ore 21.00 di Fëdor Dostoevskij Ne “Il sogno di un uomo ridicolo”, tratto da un racconto fantastico di Dovstoeski, scritto intorno al 1876 e inizialmente inserito nel “Diario di uno scrittore”, Gabriele Lavia offre al pubblico il massimo della pro- regia di Gabriele Lavia pria superba attorialità, riprendendo uno dei suoi cavalli di battaglia. con Gabriele Lavia Nel monologo teso e viscerale il protagonista non si risparmia, fendendo il palco come fosse un campo di battaglia, nascondendosi dentro il cumulo di terriccio (sì, questa sarà la scena) nel quale rotolarsi, con- e Lorenzo Terenzi torcersi, strisciando dentro e fuori dalla camicia di forza. Fondazione Teatro della Toscana Perché Gabriele Lavia, al culmine della propria potenza, torna a vestire i panni di un pazzo, anzi del Pazzo: un uomo giunto all’età di 46 anni, che decide di metter in pratica l’idea, a lungo corteggiata, del suicidio; però si addormenta davanti alla pistola carica. Inizia così un sogno straordinario che lo porta alla scoperta della ‘verità’. Approda in un altro pianeta, del tutto simile alla Terra, tranne che per l’animo dei suoi abitan- ti, che sono puri, innocenti, e in quella purezza lui, per la prima volta, non viene considerato da tutti ridicolo. Ma il suo arrivo non è senza conseguenze: il Pazzo contamina quella gente, che in poco tempo acquista tutti i difetti della società da cui “l’umano”proviene. Lavia in più momenti della propria carriera si è confrontato con questo testo: “La prima volta lo lessi a de- gli amici a 18 anni e ancora non ero un attore”, ricorda, “oggi è passata una vita e Il sogno è quasi un’os- sessione. Ho scelto di rimetterlo in scena per riaffermare con forza come l’indifferenza, la corruzione e la degenerazione non possano essere le condizioni di vita della nostra società”. L’uomo ridicolo diventa, così, una riflessione sull’uomo moderno, meschino, bugiardo, che dal viaggio at- traverso la morte dovrebbe ripulirsi l’anima. E invece, anche nella nuova dimensione paradisiaca, conta- mina e infetta tutto ciò che tocca. In un dialogo ideale con il proprio alter-ego, di nero vestito, in contrasto con il candore della camicia di forza che indossa il protagonista, va in scena una storia rabbiosa e struggente sull’incapacità dell’uomo di cogliere la bellezza e l’amore. Soprattutto, con Gabriele Lavia va in scena una pagina di Grande Teatro che resterà indimenticabile per ciascuno spettatore.
OBLIVION: THE HUMAN JUKEBOX Foto di Angelo Redaelli © Martedì 7 novembre 2017 Ore 21.00 testi di Davide Calabrese Dopo aver dissacrato i classici della letteratura, del Teatro e dell’Opera, da Shakespeare a Manzoni, da Dante a Verdi, gli Oblivion prendono di mira la assai meno sacralizzata canzone italiana e la tradizione e Lorenzo Scuda, pop in un cinque contro tutti. consulenza registica Gli Oblivion diventano, così, “The Human Juke Box”, un articolato mangianastri umano che mastica tutta di Giorgio Gallione la musica e la restituisce all’esterno, in presa diretta e in forme inusuali, con l’altrettanto inusuale parte- cipazione degli spettatori in sala. con Gli Oblivion: Alla creatività dei cinque saltimbanchi della voce più irriverenti del teatro e della rete si aggiunge, infat- Graziana Borciani, Davide ti, quella del pubblico, cui è richiesto di contribuire a creare il menù della serata suggerendone gli ingre- dienti musicali. Calabrese, Francesca Folloni, Gli Oblivion (al secolo: Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Va- Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli gnarelli), insieme dal 2003, frequentano virtualmente maestri eccellenti come il Quartetto Cetra, Gior- World Entertainment Company – gio Gaber, i Monty Python fino a creare un loro stile originale che mescola modernità e tradizione, vin- tage e attualità. BaGS Live La notorietà giunge per loro nel 2009, quando il video “I Promessi Sposi in 10 minuti”, geniale micro-mu- sical, compatto e perfetto, viene visualizzato da milioni di utenti su YouTube. Seguiranno L’”Inferno in 6 minuti” e “Pinocchio in 6 minuti”, che saranno la loro consacrazione. La solida esperienza maturata nei teatri di rivista li porta sulle scene con “Oblivion Show” e altri spetta- coli di successo. A Sondrio tornano, dopo il fortunatissimo “Othello, la H è muta”, che aveva conquistato il pubblico nel 2014. Il loro repertorio è costituito da tutti i grandi della musica italiana e internazionale, che i cinque affronta- no con sfide sempre più difficili a colpi di cazzotti, mash-up, parodie, duetti impossibili e canzoni stram- palate, in uno spettacolo che non può mai ripetersi, perché ogni sera cambia ingredienti.
IL SECONDO FIGLIO DI DIO Foto di Tommaso La Pera © Mercoledì 13 dicembre 2017 Ore 21.00 di Manfredi Rutelli Il nuovo spettacolo del “cant’attore” Simone Cristicchi si inserisce nel solco tracciato da Magazzino 18, primo esempio di musical civile, che ha segnato oltre 200 repliche, riscuotendo uno straordinario suc- e Simone Cristicchi cesso presso il pubblico del Teatro Sociale di Sondrio. regia di Antonio Calenda Anche in questo nuovo lavoro, in cui Cristicchi torna a raccontare una storia poco frequentata, ma di con Simone Cristicchi grande fascino, la canzone dal vivo appare nelle vesti di testimonianza alta, che scopre la propria dimen- sione epica come strumento di racconto di grandi accadimenti. E, come nell’epica classica, anche qui è Promomusic – un aedo, un cantore, a farsi portavoce di una storia mitica , che ha a che fare con le origini e con l’identità Centro Teatrale Bresciano di un popolo. Ne “Il secondo figlio di Dio” la storia che viene raccontata è la grande avventura di un mistico, l’utopia di un visionario di fine Ottocento, capace di unire fede e comunità, religione e giustizia sociale. Tra canzoni inedite e recitazione, il narratore protagonista ricostruisce la parabola dell’ultimo eretico David Lazzaretti, che fu barrocciaio e profeta, personaggio discusso, citato e studiato da Gramsci, Tol- stoj, Pascoli, Lombroso e Padre Balducci. Il sogno di Lazzaretti, rivoluzionario per i tempi, culmina nella realizzazione della “Società delle Famiglie Cristiane”: una società più giusta, fondata sull’istruzione, la solidarietà e l’uguaglianza, in un proto-so- cialismo ispirato alle primitive comunità cristiane. Raccontando Lazzaretti Cristicchi racconta anche quel piccolo lembo di Toscana (Arcidosso e il Monte Amiata) che diventa lo scenario di una storia unica e insieme universale, e induce a chiedersi se la divinità non sia altro che umanità all’ennesima potenza. Con l’ausilio di video-proiezioni e di una scenografia in continua mutazione, quella terra così aspra e bella, quella “terra matrigna e madre” diventa la co-protagonista della straordinaria vicenda di David Lazzaretti, “Il secondo figlio di Dio”: una storia che, se non te la raccontano, non la sai.
LE PRÉNOM (Cena tra amici) Martedì 9 gennaio 2018 Ore 21.00 Foto di Bepi Caroli © di Matthieu Delaporte Una sera come tante altre tra cinque amici quarantenni. Tutti appartenenti alla media borghesia. Tutti -o quasi- progressisti di sinistra. Oltre ai padroni di casa, entrambi docenti, ci sono il fratello di lei che fa e Alexandre de La Patellière l’agente immobiliare e la sua compagna, in ritardo a causa di un impegno di lavoro, mentre l’amico single regia di Antonio Zavatteri (sospettato di essere omosessuale) è trombonista in un’orchestra sinfonica. con Alessia Giuliani, Quella sera il fratello comunica alla compagnia che diventerà padre. Felicitazioni, baci e abbracci. Poi le solite domande: sarà maschio o femmina, che nome gli metterete? Alberto Giusta, Davide Lorino, La risposta lascia i commensali basiti. Il nome del nascituro (il padre è certo che sarà maschio) evoca Aldo Ottobrino, Gisella Szaniszlò imbarazzanti memorie storiche. Il dubbio è che si tratti di uno scherzo, ma la discussione degenera ben Teatro Stabile di Genova presto investendo valori e scelte personali. Tra offese reciproche che non mancano di ferire tutti i presenti nasce così il ritratto di una generazione allo sbando, dove ognuno ha segreti da nascondere o rinfacciare. Rappresentato a Parigi nel 2010, Le prénom ottenne sei nomination al Prix Molière dell’anno seguente e fu adattato subito per il grande schermo dai suoi stessi autori (il film uscì in Italia con il titolo “Cena tra amici”). Tre anni dopo, Francesca Archibugi ne fece un nuovo adattamento cinematografico con il titolo “Il nome del figlio”. La nuova messinscena italiana per il teatro, nella riscrittura di Fausto Paravidino, mantiene inalterati ritmo e disinvoltura della commedia francese originaria, caratterizzata da un susseguirsi continuo di situazioni che poggiano su un dialogare intelligente e arguto, stretto tra piccole meschinità e grandi sentimenti.
MR GREEN Lunedì 22 gennaio 2018 Ore 21.00 Foto di Nicola Zanettin © di Jeff Baron Mister Green (“Visiting Mr. Green” il titolo originario) di Jeff Baron è una delle commedie più rappresen- tate al mondo negli ultimi vent’anni; è stata messa in scena in quasi 500 versioni teatrali in 45 paesi e in regia di Piergiorgio Piccoli 24 lingue. con Massimo De Francovich, In questa versione italiana il pubblico avrà l’occasione di ammirare uno dei più grandi nomi del teatro Maximilian Nisi italiano, Massimo De Francovich, 60 anni di carriera, nella parte di Mr Green, un vecchio proprietario di lavanderia in pensione, il quale, camminando nel traffico dell’Upper West Side di New York, viene investito TT Theama Teatro da un’automobile. Il conducente della vettura è Ross Gardiner, un giovane uomo impiegato in una multi- nazionale, il quale viene condannato dalla giustizia ad assistere Mr. Green una volta alla settimana per sei mesi con un programma di lavori socialmente utili. L’anziano signore abita in un appartamentino al quarto piano senza ascensore e ha bisogno di aiuto per le spese e le faccende quotidiane. Ebreo, Mr. Green ha sempre mantenuto le tradizioni religiose della sua famiglia, ma si è trovato tristemente solo alla morte della moglie. Ora, l’inaspettato visitatore lo fa uscire dalla forzata solitudine e lo costringe, suo malgrado, a un dialogo. Nel crescere del rapporto umano i due protagonisti si confrontano con problematiche familiari e questio- ni sociali: i figli che non crescono secondo i piani dei genitori, il valore della tradizione e il ripensamento delle vecchie regole, il rapporto con l’amore diverso. L’umorismo di cui sono intrisi i dialoghi -Mr Green è stata definita una delle commedie più divertenti degli ultimi decenni- non fa passare in secondo piano il valore profondo del testo, che parla di fedeltà, senti- menti e famiglia con un taglio acutamente cinematografico, sia nella sceneggiatura che nella recitazione.
VETRI ROTTI Mercoledì 31 gennaio 2018 Ore 21.00 di Arthur Miller Con “Vetri rotti” di Arthur Miller l’insolita coppia Elena Sofia Ricci e Gianmarco Tognazzi ripercorre, a distanza di oltre 20 anni, le orme di Valeria Morriconi e Virginio Gazzolo, che per primi nel 1995 misero in regia di Armando Pugliese scena la pièce, che aveva debuttato l’anno prima al Long Wharf Theatre di New Haven. con Elena Sofia Ricci, Protagonista del dramma è una donna ebrea americana colta di sorpresa, nel novembre del 1938, dalle Gian Marco Tognazzi, notizie della ‘Notte dei Cristalli’ che giungono da Berlino, dove la montante esaltazione antisemita ha portato squadre di nazisti a distruggere le vetrine dei negozi di proprietà di ebrei. Maurizio Donadoni Ad ‘andare in frantumi’, contemporaneamente, sono anche la sua salute, il suo corpo, la sua mente che ErreTiTeatro30 somatizza l’evento provocandole la paralisi delle gambe. I due uomini che le sono più vicini, il marito e il medico, interpretato da Maurizio Donadoni, tentano due cure opposte: il primo minimizza le notizie sem- pre più preoccupanti che arrivano dalla Germania, il secondo le trasmette forza ed energia per reagire. Sylvia sente, come una medium, che sta succedendo qualcosa di grande e terribile. Ma sente anche, con orrore e sgomento, che intorno a lei non se ne accorge nessuno. Trattando il tema immenso dell’Olocausto, con “Vetri rotti” Arthur Miller torna indietro alla ricerca delle proprie percezioni e sensazioni di allora, ambientando questa sua opera nella Brooklyn del 1938, isolata e provinciale, chiusa e sorda nella propria mediocrità. Ancora una volta in un lavoro di Miller si intrecciano psicanalisi, drammi storici sociali e personali, con una sottile richiamo al peso della responsabilità individuale. Lo spettacolo fa parte del ciclo di iniziative dedicate al Giorno della Memoria.
LE AVVENTURE DI NUMERO PRIMO Foto di Marco Caselli © Giovedì 8 febbraio 2018 Ore 21.00 di Gianfranco Bettin Nuovo Album per Marco Paolini. Ma qui non si tratta più di una carrellata di ricordi del passato o del racconto di storie accadute. e Marco Paolini Qui si parla di futuro. Forse di fantascienza. Certo di scienza. con Marco Paolini “Le avventure di Numero Primo” è infatti un racconto di formazione, che vede Paolini nelle vesti di padre JoleFilm e narratore. Il protagonista della narrazione si chiama Ettore; fa il fotografo di guerra freelance, e Nicola (come il protagonista degli Album) è il figlio che gli “arriva” via internet. Ma Nicola preferisce farsi chia- mare Numero Primo. Ettore scopre un po’ alla volta le singolarità del figlio, il suo approccio al mondo e i suoi “poteri nascosti”. Ma scoprirà anche le minacce che si addensano sul futuro di entrambi e la sua vita ne verrà travolta, spingendolo a viaggiare per proteggere quel figlio che gli somiglia poco, ma che diventa presto l’unica ragione di vita. “Le avventure di Numero Primo” è una storia classica, e come in ogni storia classica i protagonisti hanno molti perigli da superare. E’, però, anche una storia fantastica, che nasce dall’immaginazione ma si fonda sul confronto con le conoscenze della fisica, della biologia, delle neuroscienze e della robotica. Gli ambienti e i paesaggi attraversati nel racconto sono ancora quelli cari a Paolini: Venezia e la sua ter- raferma, dal Garda a Trieste, dalla Laguna alle Alpi. Gli stessi luoghi di sempre, eppure così diversi, perché già mostrano come potranno diventare in un do- mani non poi così lontano. Paolini e il coautore Gianfranco Bettin si pongono alcune semplici domande: qual è il rapporto di ciascuno di noi con l’evoluzione delle tecnologie? Quanto tempo della nostra vita esse occupano? Quanto ci inte- ressa sapere di loro? Quanto sottile è il confine tra intelligenza biologica e intelligenza artificiale? C’è una direzione in tutto questo movimento? Le risposte possibili sono scandite in questa lunga camminata verso il futuro, che ha le caratteristiche di un nuovo capolavoro del teatro di narrazione, di cui Paolini è maestro.
FATHER & SON Martedì 27 febbraio 2018 Ore 21.00 Foto di Bepi Caroli © Ispirato a “Gli sdraiati” Tratto da “Gli sdraiati” e da alcuni racconti di Michele Serra,“Father & son” è un beffardo e tenero mono- logo sull’incomunicabilità tra i padri di oggi, che hanno vissuto una gioventù di partecipazione politica e e “Breviario comico” di impegno sociale, e i loro figli, muti, assenti, nascosti dalle felpe extralarge e sprofondati dentro i divani di Michele Serra di casa. regia di Giorgio Gallione Claudio Bisio, comico, intrattenitore ma con solide basi teatrali, è impegnato sul palco in un one-man- show (accompagnato da due musicisti), alle prese con una riflessione sul nostro tempo inceppato e sul con Claudio Bisio e i musicisti futuro dei nostri figli, sui concetti – entrambi consumatissimi – di libertà e di autorità. Laura Masotto, violino Bisio è una sorta di “dopo-padre”, educatore inconcludente e un po’ nevrotico, che guarda sgomento il Marco Bianchi, chitarra figlio e le sue protesi tecnologiche. Il padre invadente, il figlio infastidito e assente, danno vita a un racconto che si fa monologo interiore, Teatro dell’Archivolto struggente, ironico e a tratti spudoratamente sincero. Dalla riflessione traspare in filigrana una società spaesata e in metamorfosi, ridicola e zoppa, verbosa e inadeguata. La società dalla quale i ragazzi si defilano è disegnata con spietatezza e cinismo: ritorta su se stessa, ormai quasi deforme, non è chiaro se i vecchi lavorano come ossessi pur di non cedere il passo ai giovani o se i giovani si sdraiano perché è più confortevole che i vecchi provvedano a loro. Ogni volta che la evoca, il padre si rende conto di offrire al figlio un ulteriore alibi per la fuga. In “Father & son” inventiva sfrenata, comicità, brutalità, moralità sono gli ingredienti di un irresistibile soliloquio che permettono a Claudio Bisio di confrontarsi con un testo di grande forza emotiva e teatrale, comica ed etica al tempo stesso.
ROSALYN Martedì 20 marzo 2018 Ore 21.00 Foto di Marina Alessi © di Edoardo Erba Marina Massironi e Alessandra Faiella, due attrici comiche dai perfetti tempi teatrali, sono protagoniste di una vicenda avvincente, ricca di colpi di scena, ribaltamenti di ruoli, sostenuta da una scrittura incal- regia di Serena Sinigaglia zante: la regia di Serena Sinigaglia e la drammaturgia di Edoardo Erba si incontrano per una vicenda che con Marina Massironi, racconta, tra introspezione e virate umoristiche, il ritratto della solitudine e dell’isolamento nella società Alessandra Faiella americana contemporanea. Viaggio nei labirinti della mente e del cuore con un duplice ritratto al femminile, “Rosalyn” descrive l’in- Nidodiragno contro casuale tra Esther, una scrittrice di un certo successo e Rosalyn, la donna delle pulizie addetta Coop.C.M.C., Sara Novarese alla sala conferenze dove la prima sta presentando il suo libro, dal misterioso passato e dall’ancora più Teatro del Buratto inquietante presente. Rosalyn, ammirata, vuole subito leggere il libro, che parla di come liberare il sé, e conoscere la scrittrice. Le propone quindi di accompagnarla a visitare la città. Nel prato in periferia dove le due si ritrovano il giorno dopo, Rosalyn rivela ad Esther la storia del suo amore per un uomo perverso e violento, con cui ha una relazione clandestina. O, forse, l’aveva…Perché l’uomo, in quel momento, si trova nel bagagliaio dell’auto. Con questo folgorante avvio prende il volo una commedia noir, ricca di colpi di scena, tesa lungo il filo di una violenza compressa sempre pronta ad esplodere, così caratteristica della società contemporanea. L’incrocio dei destini delle due donne ha esiti imprevedibili e mette a nudo segreti terribili, con interes- santi spunti di riflessione sulla condizione umana, l’ipocrisia e il peso delle convenzioni, la libertà indivi- duale e i l diritto di essere se stessi fino in fondo, al di là del confine del bene e del male.
QUALCUNO VOLÒ SUL NIDO DEL CUCULO Foto di Francesco Squeglia © Lunedì 16 aprile 2018 Ore 21.00 di Dale Wasserman “Qualcuno volò sul nido del cuculo” è il romanzo che Ken Kesey pubblicò nel 1962 dopo aver lavorato come volontario in un ospedale psichiatrico californiano; racconta, attraverso gli occhi di Randle Mc- regia di Alessandro Gassmann Murphy – uno sfacciato delinquente che si finge matto per sfuggire alla galera – la vita dei pazienti di un con Daniele Russo, manicomio statunitense e il trattamento coercitivo che veniva loro riservato. Elisabetta Valgoi, Nel 1971 Dale Wasserman ne realizzò, per Broadway, un adattamento teatrale, che costituì la base della sceneggiatura dell’omonimo film di Miloš Forman, interpretato da Jack Nicholson ed entrato di diritto Mauro Marino, Giacomo Rosselli, nella storia del cinema. Emanuele Maria Basso, Oggi la drammaturgia di Wasserman torna in scena, rielaborata dallo scrittore Maurizio de Giovanni, Alfredo Angelici, Daniele Marino, con un’ambientazione tutta italiana, senza tradire la forza e la sostanza visionaria del testo americano. Siamo, infatti, ad Aversa, Campania, nel 1982, dentro una clinica psichiatrica. Come nella pièce origina- Gilberto Gliozzi, Davide Dolores, ria, tutto ha inizio con l’arrivo di un nuovo paziente che deve essere “studiato” per scoprire se la sua ma- Antimo Casertano, lattia mentale sia reale o simulata. La sua spavalderia, la sua irriverenza e il suo spirito di ribellione verso Gabriele Granito, Giulia Merelli le regole che disciplinano rigidamente la vita dei degenti portano scompiglio e disordine. Allo stesso tempo, tuttavia, la sua travolgente carica di umanità contagia gli altri pazienti e risveglia in loro la voglia Fondazione Teatro di Napoli – di esprimere liberamente emozioni e desideri. Teatro Bellini Il testo conferma, nonostante il passare del tempo, l’attualità della propria lezione d’impegno civile, che si traduce in metafora sul rapporto tra individuo e potere costituito e sui meccanismi repressivi della società. Oggi e sempre, anche a manicomi “chiusi”, “Qualcuno volò sul nido del cuculo” rappresenta un grido di denuncia che scuote le coscienze e che fa riflettere. Alessandro Gassmann, che cura la regia e dirige una compagnia di attori straordinariamente affiatata, ha ideato un allestimento personalissimo, elegante e contemporaneo. Il risultato è uno spettacolo appassionato, commovente e divertente, imperdibile, per la sua estetica dirompente e per la sua forte carica emotiva e sociale.
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Ti aspettiamo a teatro BIGLIETTI: ABBONAMENTI: PLATEA I PLATEA I (fila dalla A alla L): (fila dalla A alla L): € 210,00 Singolo € 25,00 - Ridotto under 25 € 18,00 Ridotto under 25 € 144,00 Per sodalizi (min. 15 abbonamenti) sconto 10% PLATEA II (fila dalla M alla U): PLATEA II Singolo € 22,00 - Ridotto under 25 € 15,00 (fila dalla M alla U): € 186,00 Ridotto under 25 € 120,00 Per sodalizi (min. 15 abbonamenti) sconto 10% GALLERIA: Singolo € 18,00 - Ridotto under 25 € 12,00 GALLERIA: € 150,00 Ridotto under 25 € 96,00 Per sodalizi (min. 15 abbonamenti) sconto 10%
Gentile abbonato, un impegno ti impedisce di venire a teatro? Non lasciare vuoto il tuo posto, ma faccelo sapere: darai a un altro spettatore l’opportunità di assistere allo spettacolo. Telefonaci al n. 0342 526312 il giorno dell’evento. DOVE ACQUISTARE Ufficio Relazioni con il Pubblico I singoli biglietti saranno acquistabili anche presso del Comune di Sondrio l’Infopoint del Comune di Sondrio, piazza Campello, 1, Piazza Campello 1 / Piano Terra. il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17. Lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 9.00 alle 12.00 Tel. +39 0342 526299 e dalle 14.30 alle 16.30, mercoledì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.30. Online tramite il sito del Teatro Sociale di Sondrio www.teatrosocialesondrio.it* *non sono acquistabili online i biglietti Dal 5 settembre al 9 ottobre vendita abbonamenti, e gli abbonamenti che godono di riduzioni. anche online e presso i punti vendita Vivaticket. Punti vendita VivaTicket: Prevendita biglietti: ● La Pianola - Via C. Battisti, 66 - Sondrio ● Primo spettacolo Tel. +39 0342 219515 da martedì 10 ottobre ● Vanradio - Via Vanoni, 44 - Morbegno ● Dal secondo spettacolo Tel. +39 0342 612788 il giorno seguente la data di uno spettacolo saranno ● Libreria Il Mosaico - Viale Italia, 29 - Tirano messi in vendita i biglietti per quello successivo Tel. +39 0342 719785
Venerdì 22 dicembre 2017 Domenica 14 gennaio 2018 (ore 17) Sondrio Musica (fuori abbonamento) JAZZ BAND Nicola Piovani: dell’ORCHESTRA Amici della Musica La vita è bella ANTONIO VIVALDI 55^ STAGIONE ORCHESTRA Freddy Kempf, pianoforte ORE 20.45 ANTONIO VIVALDI Marino Delgado Rivilla, clarinetto NICOLA PIOVANI E LORENZO PASSERINI, direttore Martedì 24 ottobre 2017 LORENZO PASSERINI, direttori COPLAND / P.RATTI / BERNSTEIN / Concerto inaugurale ROTA / MORRICONE / PIOVANI STRAWINSKY / J. TOWER / ORCHESTRA SINFONICA M.A.V. SHOSTAKOVIC / GERSHWIN / KAPUSTIN DI BUDAPEST Venerdì 29 dicembre 2017 Mercoledì 28 febbraio 2018 Laura Bortolotto, violino (fuori abbonamento) MANUELA CUSTER, Amedeo Cicchese, cello BALLETTO STATALE RUSSO mezzosoprano Francesca Leonardi, pianoforte I COSACCHI DEL DON José Ramon Martinez, pianoforte ANDREA VITELLO, direttore Yuri Golodniuk, direttore artistico Le Divine: da Monteverdi ai Beatles BEETHOVEN / SCHUMANN Nonna Gepfner, coreografa Martedì 6 marzo 2018 Domenica 5 novembre 2017 (ore 17) Voronin Evgenij, direttore orch.tipica I SOLISTI DI MOSCA ORCHESTRA ARTEVIVA DI MILANO YURI BASHMET, viola solista e direttore Domenica 31 dicembre 2017 (ore 17) PROKOFIEV-BARSHAI / SCHUBERT-BALASHOV CORO THEOPHILUS DI MILANO Concerto di Capodanno / CIAIKOVSKIJ-BASHMET / CIAIKOVSKIJ Alessandra Giudici, soprano Magdalena Aparta, alto ORCHESTRA Sabato 24 marzo 2018 Pasquale Tizzani, tenore ANTONIO VIVALDI ARCO MUSICALE ORCHESTER, WIESBADEN Daniele Caputo, basso Marcello Miramonti, violino Marino Delgado Rivilla, clarinetto MATTEO BAXIU, direttore Roberto Armocida, sassofono Marco Sala, corno di bassetto MOZART: Requiem (K626) LORENZO PASSERINI, direttore UWE SOCHACZEWSKY, direttore per soli coro e orchestra ROSSINI / RAVEL / VERDI-ROTA / MENDELSSOHN / BEETHOVEN PONCHIELLI / GLAZUNOV / Martedì 21 novembre 2017 MASSENET / CIAIKOVSKIJ / Sabato 7 aprile 2018 ORCHESTRA J.STRAUSS / J.STRAUSS JR. AKADEMISCHES ORCHESTER - FREIBURG Sabrina Lanzi, pianoforte ANTONIO VIVALDI JOONAS PITKÄNEN, direttore LORENZO PASSERINI, trombone Venerdi 5 gennaio 2018 RACHMANINOV / R.STRAUSS solista e direttore Grand Galà F.DAVID / P.RATTI / SIBELIUS DELLA DANZA Martedì 22 Maggio 2018 Matteo di Loreto, Wilma Giglio, ORCHESTRA Venerdì 8 dicembre 2017 Jon Axel Fransson, Silvia Selvini ANTONIO VIVALDI ORCHESTRA SINFONICA (Teatro Reale Di Copenhaghen) Emmanuel Ceysson, arpa DELLA RADIO UCRAINA DI KIEV Edoardo Caporaletti, Emanuele Cazzato, Tommaso Benciolini, flauto Giuseppe Albanese, pianoforte Agnese Di Clemente, Marta Gerani, LORENZO PASSERINI, direttore VOLODOMIR SHEIKO, direttore Eugenio Lepera, Maria Celeste Losa NUOVA COMPOSIZIONE (Premio “Sondrio CIAIKOVSKIJ (Teatro alla Scala di Milano) Musica, 2018”), MOZART, BRAHMS
CID Venerdì 27 aprile 2018 (ore 10.30 matinée per le scuole e concerto serale) Altri CIRCOLO MUSICALE IL SOCIALE ENSEMBLE Appuntamenti 55^ STAGIONE Claudio Barberi, pianoforte ORE 21.00 ORE 20.45 Giuliano Di Giuseppe, direttore «Non solo Noto» Venerdì 15 settembre 2017 Giovedì 9 novembre 2017 CANZONI D’AUTORE Nicola Spini in concerto (fuori abbonamento) CESARE PICCO Domenica 1 ottobre 2017 (ore 16.00) BLIND DATE - Concerto al buio Sondrio Danza LA TRAVIATA in collaborazione con CBM Italia Onlus di Giuseppe Verdi Lunedì 27 novembre 2017 Performing Danza Sabato 7 ottobre 2017 FRANCESCO MANARA, violino ORE 21.00 14° MEMORIAL S. MAURO ALESSANDRO TRAVAGLINI, clarinetto Coro CAI ROBERTO PLANO, pianoforte Venerdì 6 ottobre 2017 Venerdì 13 ottobre 2017 GALÀ INTERNAZIONALE DI DANZA CONCERTO PULP DOGS Venerdì 16 febbraio 2018 (ore 10.30 matinée Special Guest: Vince Pastano e Antonello D’Urso per le scuole e concerto serale) ALESSIO CARBONE TETRAKTIS PERCUSSIONI (primo ballerino dell’Opéra di Parigi), Sabato 21 ottobre 2017 Gianni Maestrucci, Leonardo Ramadori, MICHELE ABBONDANZA JERRY CALÁ - CONCERT SHOW Gianluca Saveri, Laura Mancini, e ANTONELLA BERTONI. Mercoledì 1 novembre 2017 Giulio Calandri, Giacomo Bacchio Ballerini provenienti da: Teatro dell’Opera di Roma, LA FEBBRE DEL SABATO SERA - musical Venerdì 16 marzo 2018 Dutch National Ballett, Giovedì 7 dicembre 2017 (ore 17.00) IRENE VENEZIANO, Compañia Nacional de Danza de Madrid. ANDREA CHENIER pianoforte Compagnia Performing Danza. di Umberto Giordano «Quadri in musica» Attrice: Diana Manea con la regia di Mario Martone “Prima” della Scala Venerdì 13 aprile 2018 Giovedì 30 novembre 2017 TERRAMARA Domenica 10 dicembre 2017 CONCERTO JAZZ in collaborazione con Ambria Jazz Compagnia Abbondanza/Bertoni IL LAGO DEI CIGNI - Russian stars Bardoscia Alborada String Quartet Coreografie: Michele Abbondanza Nuovo teatro Verdi Montecatini Marcotulli BAM “Trigono” Ballerini: Eleonora Chiocchini Sabato 20 gennaio 2018 Marco Bardoscia, contrabbasso tambourine e Francesco Pacelli JERSEY BOYS - musical Rita Marcotulli, pianoforte Alborada String Quartet Venerdì 6 aprile 2018 Sabato 10 febbraio 2018 (Anton Berovski violino, CENERENTOLA FABER PER SEMPRE Sonia Peana violino, Compagnia Performing Danza omaggio a Fabrizio De Andrè Nico Ciricugno viola, Coreografie: Stefania Curtoni Direzione Musicale Piero Salvadori violoncello) Musiche: Giovanni Panozzo e Arrangiamenti di Pier Michelatti
Associazione Amici del Teatro Sociale di Sondrio Per info: www.teatrosocialesondrio.it eventi.comune.sondrio.it Ufficio Relazioni con il Pubblico: P.zza Campello, 1 Sondrio Tel. +39 0342 526311 / +39 0342 526312 Biglietteria teatro, solo nelle date degli eventi Tel. +39 0342 350401
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