PROFESSIONALITÀ giugno 2017 4.0 - Riviste

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PROFESSIONALITÀ giugno 2017 4.0 - Riviste
ISSN: 0392-2790

                  P RO F E S S I O N A L I TÀ
                  Bimestrale di studi e orientamenti per l’integrazione tra scuola e lavoro e per l’apprendistato formativo

                  0       giugno 2017

                                                                                                                        4.0

                   PROFESSIONALITÀ STUDI
                   riviste.gruppostudium.it
PROFESSIONALITÀ giugno 2017 4.0 - Riviste
PROPOSTA DI ABBONAMENTO
 SPECIALE NUOVA SECONDARIA

            Gentile lettore,
                                 
                                  -
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                             "#$%& "%$'& "'$"      
             (         "")         € 160,00    
             € 106,00 *   +                     entro
            e non oltre il 31 agosto 2017   .NS1720/        0     -
                +               1                  
                            2 3
            4     5        6   7      
                              
                                                                                                                                      
                                                                           8   6  
                                                                                                ("''((9 : ; ("''((#
                                                                            <    
PROFESSIONALITÀ giugno 2017 4.0 - Riviste
PROFESSIONALITÀ n.0                                                            giugno 2017

Bimestrale di studi e orientamenti per l’integrazione tra scuola e lavoro e
per l’apprendistato formativo

Editoriale

G. Bocchieri, E. Gotti, E. Massagli, Conoscere le professionalità del futuro             3

Rubriche

Il lavoro che cambia
Giuliano Cazzola, Il lavoro non muore, se si rinnova                                     5
Il mercato delle professioni
Giampaolo Montaletti, “Contare” le professioni. Fonti e problemi aperti                  7
Dalla parte del lavoro e delle donne
Alessandra Servidori, Lavoro autonomo e smart working                                   10

Problemi e proposte

Antonio Bernasconi, Disoccupazione giovanile: il rimedio si chiama sistema duale        14
Antonio Bonardo - Maurizio Mirri, Garanzia giovani. Come attuarla con successo?         17

Dalla formazione al lavoro

Diploma in apprendistato. La strada tracciata da Enel
Paolo Bertuletti, Il programma sperimentale                                             20
Angela Izzuti, L’apprendistato fa scuola                                                28

Alessandro Mele, Il reality-based learning di Cometa Formazione                         30

Dal lavoro alla formazione

Annalisa Magone, Formazione e industria 4.0                                             36

Legislazione, contrattualistica e giurisprudenza

Emmanuele Massagli, Apprendisti docenti nelle scuole paritarie                          40

Libri

Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790
                                                                                        1
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PROFESSIONALITÀ
Bimestrale di studi e orientamenti per l’integrazione tra scuola e lavoro e
per l’apprendistato formativo

Professionalità (versione cartacea)

Condirettori: Gianni Bocchieri, Eugenio Gotti, Emmanuele Massagli
Comitato direttivo: Antonio Bonardo, GiGroup Spa; Paolo Cesana, Fondazione Clerici; Fabio Costantini                                                          
Angela Elicio, CIOFS-FP; Luigi Enrico Peretti, CNOS-FAP; don Mario Tonini, CNOS; Giuliana Sandrone, Università di
Bergamo; Alessandra Spagnolo, Adecco Spa;                                      , Rete ITS meccatronici
Redazione (email: professionalita@edizionistudium.it):   
Francesco Magni, Alessandra Mazzini (Università degli Studi di Bergamo); Mattia Dolci (Noviter); Giuseppe Tacconi
(CNOS/CIOFS, Università di Verona).

Professionalità studi (on line) - (in collaborazione con ADAPT University Press)

!"#$%&''!%$‚ƒ*$+/&99&;&%'
PROFESSIONALITÀ giugno 2017 4.0 - Riviste
EDITORIALE

CONOSCERE LE
PROFESSIONALITÀ DEL FUTURO
Giovanni Bocchieri, Eugenio Gotti, Emmanuele Massagli

                
della linearità, nella società come nell’economia. I percorsi di carriera prima re-
golari, relativamente sicuri, capaci di garantire reddito e welfare, numerosi per
le professionalità di specializzazione intermedia, sono ora diventati discontinui,
insicuri, estremamente variabili nelle retribuzioni e nella capacità di assicurare
previdenza e sostengo al reddito, sempre più polarizzati verso alte professiona-
lità o, all’estremo opposto, mestieri “poveri”.
              
propria insicurezza, come dimostrano le crescenti tensioni sociali causate da
                   
                -
minano l’aumento delle diseguaglianze nel mercato del lavoro.
Una tale complessità sfugge a chi provi a studiarla con le lenti del Novecento.
!  "           
mercato del lavoro con gli strumenti specialistici e rigidamente autonomi delle
         #             
       $         %
Professionalità, storica rivista di «cultura, esperienza e innovazione per la
      &      '      
studiare e comprendere la complessità del moderno mercato del lavoro, senza
steccati ideologici o disciplinari, coinvolgendo pariteticamente l’accademia,
i formatori, le imprese e il mondo delle professioni.
Si tratta, a nostro avviso, di uno sforzo necessario per ricondurre ad unità tante
piccole trasformazioni che stanno interessando la formazione professionale, la
scuola, l’università e il lavoro nelle imprese. La grande trasformazione in atto
"    $                      
lavoro e la competizione tra professioni e professionalità su scala globale, ma
         %
La crescente attenzione riscossa nel mondo occidentale dalle più estreme ipo-

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                                                                                 3
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tesi di riforma del tradizionale Welfare State verso soluzioni di natura assisten-
               
               
 (  )               
                            
* *     %
+       “jobless society”? Quali sono le nuove
          4      " -
       $      5   -
dibile? Come si educa alla instabilità? (o meglio: come si educa a trovare punti
     4 8   #   "       
   $                       4
+                           -
tarsi con noi nel percorso di ricerca proposto, senza pregiudizi e in dialogo con
le diverse opinioni, da Professionalità.

          $     $-
renti il tema, oggi cruciale, dell’integrazione tra formazione e lavoro.
Gli argomenti trattati spazieranno dall’alternanza scuola-lavoro all’apprendi-
stato, dalla formazione continua ai nuovi paradigmi di organizzazione azienda-
le, dalla normativa scolastica alle politiche attive per il lavoro, dalle esperienze
di didattica innovativa alle buone pratiche di management, dalla trasforma-
zione della società e del lavoro nell’epoca della globalizzazione ai nuovi servizi
sociali e per l’occupazione.
Nelle sezioni “Rubriche”, “Problemi e proposte”, “Legislazione, contrattualistica
  )             
dibattute in ambito accademico e tra gli specialisti.
Nelle sezioni “Dalla formazione al lavoro” e “Dal lavoro alla formazione”, inve-
ce, saranno illustrate esperienze concrete, realizzate in Italia o all’estero, che
favoriscono l’integrazione tra formazione e lavoro.
;       
PROFESSIONALITÀ giugno 2017 4.0 - Riviste
IL LAVORO CHE CAMBIA

a cura di Giuliano Cazzola

IL LAVORO NON MUORE,
SE SI RINNOVA

Sulle prospettive del lavoro sta                             discute di perdita di posti di lavoro
prendendo sempre più piede un                                nella manifattura quando non sap-
Z   !-                             piamo più se una impresa vende
te neoluddista, che attribuisce alla                         prodotti, processi, servizi o altro. Si
nuova tecnologia robotica e all’in-                          ragiona di posti di lavoro mentre il
Y! Z   K-                    lavoro si muove sempre più verso
tà di distruggere milioni di posti di                        collaborazioni, cicli, logiche di rete
lavoro senza proporre alternative.                           tra imprese. Facciamo analisi del-
Da questa analisi provengono le                              le professioni quando i lavori na-
soluzioni, in verità più riciclate che                            †
nuove, riguardanti la redistribuzio-                         imprevedibile […]. Per non parlare
ne del lavoro superstite e l’eroga-                          dell’incidenza oggi nei mercati del
zione di prestazioni assistenziali che                       X  YZ  -
consentano alle persone e alle fami-                         blematiche ambientali, delle nuove
glie di tirare a campare anche sen-                          preferenze individuali, che incidono
za doversi sudare il pane e il com-                          tanto e più della tecnologia»1.
panatico. D’altro canto, i sostenitori                       Non a caso, l’esperienza insegna
della tesi opposta fondono le loro                           che a svanire nella nebbia siano
convinzioni su quanto è sempre av-                           proprio quelle professioni che non
venuto, grazie al progresso tecnolo-                         sono in grado di rinnovarsi. Questa
gico: le posizioni di lavoro perdute                         !‹|si par-
venivano ampiamente recuperate                               va licet – da alcune ricerche condot-
in nuovi settori che sorgevano o si                              ZY 
ampliavano in conseguenza delle                              che ha caratterizzato il XX secolo: il
trasformazioni indotte dall’innova-                          geometra. Una professione che ha
zione delle tecnologie e dell’organiz-                       resistito alle crisi proprio grazie alla
zazione del lavoro e della produzio-                         capacità di adattamento al nuovo
ne. In proposito Francesco Seghezzi
in un recente articolo apparso su Il
Foglio ha sostenuto che «il problema
                                                             1
oggi è che si costruisce un dibattito                          F. Seghezzi, Oltre i robot, un mondo che
su un mondo che già non c’è più. Si                          cambia
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contesto economico e all’innovazio-           Il geometra, pertanto, ha conserva-
ne delle proprie competenze e dei             to mediamente un livello di fattura-
propri ambiti di intervento.                  to superiore al Pil pro capite italia-
Lo dimostrano due ricerche i cui              no. Infatti, negli ultimi dieci anni, a
risultati sono stati recentemente             fronte di un Pil pro capite italiano di
presentati a Roma al Convegno Na-             #73&#7     
zionale Valore Geometra. La prima,            Y‹+'36+#
condotta dall’Università degli Studi           ”!  836&$   -
di Genova, ha analizzato i dati sta-          vore di quest’ultimi. Ai giovani della
tistici relativi al reddito e al fattura-     categoria va inoltre il primato dell’e-
to dei geometri nell’arco temporale           mancipazione dalla famiglia d’origi-
    #&&5   #&'5 -     ne: la metà del campione degli un-
’'736$7-            der 35 analizzati è economicamente
sposte date dai professionisti ad un          indipendente, può permettersi di vi-
“3Q -          X'&5—-
alizzata da Future Concept Lab di             X +*—
Milano, si è concentrata sull’identità        a livello nazionale quasi due giovani
e sul futuro della professione. Come          57+—
viene riassunto in un ampio comu-             con i genitori.
nicato conclusivo, la ricerca dell’U-         La ricerca condotta da Future Con-
niversità di Genova sostiene che la           cept Lab ha cercato invece di trat-
professione del geometra nell’arco            YY  Z  
degli ultimi 10 anni ha saputo af-            geometri del futuro mettendo in
]†       luce quali sono gli ambiti in cui le
   ! Z-     loro prestazioni saranno sempre
   Y  X! ”    più richieste: la consulenza, la solu-
  XY  ZY -        zione dei problemi, le relazioni e la
le polifunzionale e molto orientata           conoscenza del territorio.
alla consulenza. Oltre alle pratiche
 ’  #&'5  -
tavano circa il 45% delle prestazioni         Giuliano Cazzola
”+            Economista e politico
   #&&5 YY  Y
 Z! Y’ 
media quattro volte di più rispetto
Z!-
che, rilievi architettonici, direzione
lavori, dichiarazioni di successione
’ ’ZK-
’3 Q   ‹ –
soltanto la Pubblica amministrazio-
ne, ma anche i condomìni, le impre-
se, i privati e l’autorità giudiziaria.

                                                     Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790
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IL MERCATO DELLE PROFESSIONI

a cura di Giampaolo Montaletti

“CONTARE” LE PROFESSIONI.
FONTI E PROBLEMI APERTI

Le fonti di informazione sulle pro-                          e si scende via via verso il gruppo
fessioni in Italia sono molteplici e                         6XXYY 
cercano di rispondere alle domande                           professioni che richiedono meno
poste da chi programma le politiche                          conoscenza (non a caso il gruppo
pubbliche (che lavoro fanno le per-                           ’= ˜  “Z-
sone, quali competenze richiedono                            cate”). Un gruppo a parte, il nono,
i datori di lavoro, quali competen-                          è dedicato in via esclusiva alle for-
!  ZY                          ze armate, per il particolare tipo di
oppure cercano di rispondere alle                            compito e di organizzazione che le
domande che si pongono le perso-                             caratterizza.
ne in cerca di lavoro (quante per-                           Ci sono altri quattro livelli oltre il pri-
sone fanno questo lavoro, dove si                            mo che espandono i grandi gruppi
XYYZ                          Y ZX!-
X’’“ZY                            ZY  X 
professionali).                                              proprie (le “foglie” di questo albero
Sicuramente uno dei punti di par-                            Z!3
tenza per acquisire queste infor-                            È quando si arriva ai livelli più pro-
mazioni è l’Istat, e in particolare il                       fondi che si apre il sistema informa-
sito web che l’Istituto dedica alla                          tivo sulle professioni, vale a dire un
Z!  1.                          sistema di banche dati ed indicatori
Q Z!                         statistici che spiegano meglio cosa
è organizzata gerarchicamente ad                                Z
albero. Il primo livello è costituito                        con quel nome di professione.
da 9 grandi gruppi professionali: si                            Z!
parte dal gruppo 1, che contiene le                          esempio, al livello 2.1.1.3.1 troviamo
   YY “Z-                          l’unità professionale dei matema-
cate, vale a dire a più alto contenuto                       tici, che viene illustrata con alcuni
di conoscenza e, a parere di chi scri-
ve, di autonomia e responsabilità
(non a caso denominato: “Legisla-
tori, imprenditori e alta dirigenza”)                        1
                                                                 http://cp2011.istat.it/

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PROFESSIONALITÀ giugno 2017 4.0 - Riviste
esempi: matematico; matematico              importanza e di frequenza, le azio-
esperto in applicazioni industriali;        ni lavorative svolte dai matematici:
matematico esperto in matematica            ideare e sviluppare modelli mate-
applicata.                                  matici; coordinare o partecipare a
Sulla destra ci sono i link per acce-       gruppi di lavoro o di ricerca; con-
dere ai sistemi di navigazione di al-       durre attività di ricerca su teorie e
tre istituzioni pubbliche.                  concetti matematici; progettare e
Istat stessa ci fornisce informazioni       X   Z 
sul numero di matematici in miglia-         nuove metodologie di ricerca; par-
ia presenti negli ultimi tre anni nel        KZ-
nostro Paese. Veniamo a sapere che          ferenze, convegni, seminari…); ap-
    #&'8%#&'5    plicare teorie e concetti matematici
matematici, statistici e professioni        per risolvere problemi reperire fon-
assimilate (2.1.1.3) erano in Italia        di per progetti di ricerca; realizzare
4.000, che il 43% di loro erano don-           KK! Z’ 
ne (leggermente di più rispetto al          saggi…); elaborare algoritmi e meto-
tasso di occupazione femminile sul          di di calcolo per risolvere problemi;
totale degli occupati: 41%), che il         Unioncamere ci fa sapere, tramite
$*—XX –8&’™6+—       l’indagine Excelsior, quanti mate-
aveva un contratto da lavoratore di-        matici le imprese italiane erano di-
pendente.                                    #&'53  -
Isfol (ora Inap) descrive, in ordine di     piamo che erano disponibili 50 posti

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prevalentemente in aziende grandi.                           futuro: quali professioni ci saranno
Inail ci fa sapere quanti infortuni sul                      “ Xš Z   -
lavoro ci sono stati, così che si possa                      mativo che sto seguendo? Se doves-
valutare la pericolosità della profes-                       si perdere il posto, troverò ancora
sione. Nel nostro caso nei tre anni                          un lavoro come quello che faccio
fra il 2013 e il 2015, ci sono stati solo                    oggi?
due incidenti sul lavoro, a conferma                         Oltre a questo senso di insicurezza
del fatto che la matematica non è                            sul futuro, ci sono molte altre do-
molto pericolosa.                                            mande aperte su cosa veramente
Altri due link ci portano al sito del                        sia una professione, soprattutto su
Ministero del Lavoro sul quale si                            quanto velocemente i contenuti di
  š XZ                        una professione cambino sospin-
lavoro che stanno cercano attiva-                            ti dal progresso tecnologico. Forse
mente matematici oppure quali ma-                            pochi lo sanno, ma la parola calcola-
tematici stanno cercando un lavoro.                          trice che oggi usiamo per denotare
Completano la rassegna due link                              uno strumento di calcolo che costa
che ci portano sui sistemi del Miur                          pochi euro, nel passato era il nome
“”! -                         di una professione: la calcolatrice
corso formativo per diventare ma-                            era spesso una donna che si occu-
tematici e ad alcune banche dati                               X    XZ Y’ -
regionali sugli avviamenti e le ces-                         coli di natura contabile.
sazioni di rapporti di lavoro dei ma-                        Su questi temi cercheremo di in-
tematici.                                                    dagare all’interno di questa rubrica
Come si può capire con questo                                nei prossimi numeri della rivista. Ci
esempio le informazioni qualitati-                           sono forse più domande che rispo-
ve e quantitative di fonte pubblica                          ste, ma cercheremo di condurre la
sono davvero tante. Dopo avere                               nostra esplorazione con dati alla
scorso rapidamente l’esempio ne                              mano ed esempi, in modo da non
sappiamo molto di più sul mestie-                            lasciare mai teoria e pratica com-
re del matematico in Italia. Perché                          pletamente isolate fra di loro. Spe-
allora si avverte tanto il bisogno di                        riamo in questo modo che il dibat-
informazioni e di orientamento alla                          tito sull’evoluzione delle professioni
ricerca del lavoro? Non bastano tut-                         possa trovare il posto che merita
te queste informazioni che abbia-                            anche fra i progettisti di politiche
mo già? Perché ogni volta che scor-                          pubbliche.
riamo informazioni di questo tipo,
ragionevolmente recenti e annual-
mente aggiornate, restiamo sempre                            Giampaolo Montaletti
con l’idea che tutto sommato siano                                
in qualche misura vecchie o forse
incomplete?
Naturalmente parte di questa im-
pressione ci viene dalla curiosità del

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DALLA PARTE DELLE DONNE E DEL LAVORO

a cura di Alessandra Servidori

LAVORO AUTONOMO
E SMART WORKING

Q™’
numero di imprenditrici e di lavo-          le donne italiane a conciliare il lavo-
ratrici autonome. Per questo salu-          ro con la cura della famiglia, poiché
tiamo con moderata soddisfazione               KK‹K-
 33Q3 3 ##++%  X Z-           
nitivamente il 10 maggio, dedicato          della spesa sanitaria per gli anziani,
alle Misure per la tutela del lavoro         ’      
autonomo non imprenditoriale e              X=  -
misure volte a favorire l’articolazio-      !   ! ZY ‹ 
 K      Y’   al 55,5%, mentre quello delle donne
del lavoro subordinato. Il nostro           ZY‹ $#6—3
  '37$637*8  ’         il tasso di occupazione scende al
svolgono attività lavorative indipen-       887— ZY#$
3 \   "’ -        e i 34 anni. Un’inversione di tenden-
              za pareva arrivare dalla norma che
che il Regno Unito conta solamente          estendeva alle imprenditrici artigia-
'3$+#35&& X       K† X-
autonome, mentre in Germania si             ’KK›%Y| šK
registra una quota ancora minore,           K’œYYK†#&'7
'3+6+36&&3
autonomi che svolgono la loro atti-                          ZY†X†
vità in forma non imprenditoriale;                           la possibilità di ricevere l’indennità
• Il capo 2 un insieme di misure                             pur continuando a lavorare (non
volte a sviluppare, all’interno dei                          scatta l’astensione obbligatoria).
rapporti di lavoro subordinato, mo-                          In verità, è stato messo anche molto
† K  !                      piombo sulle ali del lavoro agile ne-
prestazioni lavorative, allo scopo di                        gli artt. 19-23, ove, in palese contra-
promuovere la competitività e age-                           sto con l’intento dichiarato di sem-
volare la conciliazione dei tempi di                           Z  X  K Y
vita e di lavoro.                                            adempimenti inutili, si registra una
Particolarmente interessante per le                          iper-regolazione e un’imposizione
lavoratrici donne è la seconda parte                          K’’]-
della legge, ove si trova la disciplina                      mente renderanno più semplice il ri-
dello smart working, il lavoro agile,                        corso al lavoro agile. I cinque articoli
che potrà essere realizzato, sia a                           si sarebbero potuti ridurre a due. Il
tempo determinato che indetermi-                             primo avrebbe potuto contenere le
nato, anche nelle Pubbliche ammi-                            misure per confermare il diritto di
nistrazioni. Il e la dipendente che si                       cittadinanza della nuova fattispecie
troverà a lavorare a queste condi-                           nell’ordinamento italiano; il secon-
zioni, godrà di parità di trattamento                        do quelle per garantire il “diritto alla
economico rispetto ai colleghi che                           disconnessione” nelle undici ore del
lavorano in azienda e saranno appli-                         riposo giornaliero minimo previste
cati gli stessi limiti orari stabiliti dai                   dalla direttiva europea e dal D.Lgs.
contratti collettivi. Tra i diritti che                      55W#&&+3 ‹`3
sono stati estesi c’è il riconoscimen-
to della tutela contro gli infortuni e
le malattie professionali; inoltre, i                        Alessandra Servidori
Y  Y  +  5                     Università di Modena e Reggio Emilia
mesi entro i primi tre anni di vita del

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ECONOMIA SOCIALE E SFIDE COOPERATIVE

a cura di Lucio Moioli
         Segretario Generale Confcooperative Bergamo
         Presidente di Mestieri Lombardia

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WELFARE E DITORNI

a cura di Viviana Molaschi
                   Università di Bergamo

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PROBLEMI E PROPOSTE

DISOCCUPAZIONE GIOVANILE:
IL RIMEDIO SI CHIAMA
SISTEMA DUALE
di Antonio Bernasconi

In Lombarda l’istituzione del sistema duale nell’Iefp sta migliorando la
    $       

La disoccupazione giovanile                turale che ancora oggi domina il
La crisi che si protrae ormai da pa-       sistema educativo italiano, circa la
recchi anni, il tasso di disoccupa-        superiorità della cultura umanisti-
zione giovanile prossimo al 40%, i              Z
troppi giovani Neet, ci sollecitano a      tecnica e professionale. Collegato
    -     a questo ci sono poi altri stereoti-
to tra il sistema educativo e il mer-      pi, come quello che raccomanda la
cato del lavoro in Italia. Molteplici      separazione netta fra tempo dello
sono le cause.                             studio e tempo del lavoro, residuo
Innanzitutto il ritardo con cui i gio-     di un modello di organizzazione so-
vani che seguono un percorso di            ciale ormai superato.
istruzione secondaria e universita-        In altri Paesi europei l’interazio-
ria entrano in contatto con il mon-        ne tra il mondo del lavoro e quello
do del lavoro: uno studente in Italia      della formazione professionale li-
può arrivare a 25 anni senza nean-         mita il mismatch fra le competenze
che aver fatto un’esperienza diretta       ’  !   Z 
nel mondo del lavoro. Un secondo           uscita dai percorsi scolastici favo-
aspetto che rende anomalo il siste-        rendo l’occupazione. Nel nostro Pa-
ma educativo italiano è la forte lice-     ese questo non è possibile anche
alizzazione dei percorsi dell’istruzio-    perché la formazione professionale
ne tecnica e professionale, nonché         ”™! -
 K!!  Z  -   tario. Da questo punto di vista, ci
zione terziaria professionalizzante.       troviamo in una fase di transizione
Un altro freno è il pregiudizio cul-       non ancora compiuta: il vecchio e

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il nuovo convivono, le emergenze                             tamente in azienda accanto a quella
che nascono dalla crisi del vecchio                          conseguita nel contesto formativo
continuamente si intrecciano con le                          attraverso l’apprendistato forma-
nuove tendenze. Peraltro, l’insieme                          tivo o l’alternanza scuola/lavoro.
dei processi di trasformazione sta                           Sono entrambe prassi interessanti;
  ZY  -                           diverso è però parlare di apprendi-
rie di innovazioni che si presentano                         stato e di alternanza: passa la stessa
come cambiamento del modello, le                             ”! ’ ™‹   !
quali esigono che si cambino tutte                           ed occupabilità.
le coordinate di lettura delle trasfor-                      In ogni caso il rapporto con le im-
mazioni e, soprattutto, si elabori                           prese va ampliato e potenziato,
una cultura della transizione.                                  ˜Zž -
                                                             lizzando un linguaggio comune. Ad
Il rimedio                                                   esempio, privilegiando a scuola la
La risposta della formazione profes-                         didattica laboratorio oppure un set-
sionale a tali cambiamenti da due                            ting formativo che simuli l’ambiente
anni a questa parte ha un nome: si-                          di lavoro, dove concretamente si at-
stema duale. Il sistema duale è una                            
modalità di apprendimento che va-                            produttivi e organizzativi e dove si
lorizza la formazione appresa diret-                         sviluppa l’apprendimento dei saperi

Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790
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e dei comportamenti professional-          Oggi si studia sino a 25 anni e si va
mente competenti                               5$ 3
PROBLEMI E PROPOSTE

GARANZIA GIOVANI. COME
ATTUARLA CON SUCCESSO?
di Antonio Bonardo e Maurizio Mirri

Come è noto l’attuazione del programma nazionale di Garanzia giovani
spetta alle singole regioni. Due sono le concezioni di fondo che hanno
ispirato i piani regionali. L’esperienza di Gi Group dimostra perché una è
migliore dell’altra

Tempo di bilanci                                             un’assunzione alle dipendenze, un
Lo schema della Youth guarantee è                            contratto di apprendistato o di tiro-
stato adottato come raccomanda-                              cinio, entro quattro mesi dal conse-
zione dai Ministri del Lavoro Euro-                          guimento di un titolo di studio; op-
pei (Consiglio europeo) nel febbraio                         pure, per chi avesse abbandonato
del 2013, quale parte di un pacchet-                           ”™ -
to più ampio di provvedimenti atti                           portunità di riprendere il percorso
a far emergere il potenziale dei gio-                        formativo. La raccomandazione si
vani di età inferiore a 25 anni e ri-                        concentra in modo particolare sul
durre la platea dei cosiddetti Neet.                         concetto di partnership e incorag-
Questi provvedimenti, conosciuti                             gia gli Stati membri a coinvolgere
come Youth employment initiative                             attori rilevanti in questo contesto,
(Yei), sono stati preparati nel corso                        come i Centri pubblici per l’impiego,
del 2012, quando ci si è resi conto                          le Agenzie private del lavoro, i servi-
che la fortissima crisi economica                            zi di orientamento al lavoro, i servizi
!  #&&6 X                       specializzati per i giovani ed enti di
maniera preponderante le giovani                             altro genere. La raccomandazione
generazioni, facendo raddoppiare                             pone l’accento sull’aumento delle
in breve tempo il già elevato tasso                          competenze, l’incontro tra doman-
di disoccupazione giovanile.                                 ”XY-
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di                       ]  “  
assicurare ai giovani sotto i 25 anni                         Y  Z!  
#*  
Il piano di attuazione italiano, che         scorta dell’esperienza maturata da
ha preso forma operativa l’1 mag-            Gi Group anche un’altra lettura del-
gio 2014 e si è concluso lo scorso           le alterne fortune di Garanzia gio-
+&   #&'7 XX  -       vani, misura di carattere nazionale
nice di possibili azioni di intervento       ]  Y X† -
concordate a livello nazionale tra il        stituzionale delle singole Regioni.
Ministero del Lavoro e gli assesso-
ri regionali al Lavoro, lasciando alle       Due modelli di intervento
Regioni e alle Province autonome             Pur operando secondo macro stan-
la facoltà di predisporre il proprio         dard nazionali Garanzia giovani è
piano attuativo, scegliendo a quale          stata declinata secondo due diver-
X“Z-        si, e per certi versi opposti, modelli
te a livello nazionale (inserimento          di intervento. Un primo modello è
lavorativo, apprendistato, tirocinio,        stato quello secondo cui le misure
istruzione e formazione, autoim-             dovevano rivestire un carattere es-
prenditorialità, servizio civile) dare       senzialmente educativo, ovvero do-
priorità in termini di allocazione del       vevano togliere i giovani dalla condi-
budget e di stabilire le modalità di         zione di inattività attraverso percorsi
coinvolgimento degli attori opera-           di counseling, attività formative o
tivi. Ora che questo primo ciclo di          tirocini. Nel caso dei tirocini la pre-
intervento di Garanzia giovani si è          occupazione era quella di mettere
concluso, ed in attesa del varo del-         la persona al riparo da eventuali
la nuova edizione del programma              abusi perpetrati dall’azienda ospi-
  XZ“™       tante. In alcune Regioni si è persino
l’avvio delle attività di monitoraggio       giunti a valutare la congruità/liceità
da parte dell’Agenzia nazionale per          del tirocinio proposto, con tempi
le politiche attive del lavoro (Anpal)       di risposta peraltro assai lunghi e
”    ! -      ampia discrezionalità nell’assegna-
’“XYZX        zione della persona ad una deter-
orizzonti operativi del programma,              Z  YY
il quale purtroppo non è ancora              la trasformazione del tirocinio in un
riuscito a ridurre in maniera signi-         contratto di lavoro nell’ambito della
ZX    } -     medesima azienda.
liani (24,3%) verso la media europea         Il lavoro, se mai fosse arrivato, non
(14,2%).                                     è stato quindi incentivato dall’ente
Ma se i dati non mancano, così               pubblico, preoccupato di attivare i
come non mancano le soluzioni                giovani mettendoli nel contempo al
 X| Y†          riparo dal presunto opportunismo
ampia scala tanto dai policy maker           delle imprese. Implicito a questo
quanto dai policy designers che han-         modello è il timore che i percorsi di
no il compito di tradurre le visioni         alternanza scuola-lavoro siano un
ideali in azioni concrete e misurabili       modo per fornire mano d’opera gra-
|   ’       tuita alle imprese. Alla scuola il com-

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pito di educare liberamente, senza                           del Paese dove si era adottato il pri-
alcun condizionamento da parte del                           3Z“ 
tessuto produttivo! Visione assai                            hanno deciso di usufruire del pro-
datata, ma ancora presente, che ha                           gramma solo in quelle regioni dove
prodotto in questo Paese la terribile                        Garanzia giovani è stata attuata
cesura fra fabbisogno di competen-                           favorendo senza pregiudizi il lavoro
ze da parte del mercato del lavoro e                         come occasione positiva per la
formazione di competenze prive di                            crescita della persona.
ogni possibilità di inserimento lavo-                        C’è da augurarsi pertanto, per il
rativo (mismatching)                                         bene dei giovani, che l’Anpal, nella
Un secondo modello, purtroppo                                nuova programmazione di Garanzia
 ” ‹  X “-                       giovani, sia in grado di orientare le
 ’ ’ ”   -                     Regioni verso questo secondo ap-
nottica il tema della riduzione dei                          proccio, foriero di risultati positivi
Neet con tutte le opportunità che le                         per tutti gli attori coinvolti.
imprese potevano fornire, consen-
tendo al privato al pari del pubblico
di mettere in campo, senza vincoli                           Antonio Bonardo
procedurali che non fossero quelli                               
essenziali della misura stessa, oc-
casioni formative e lavorative. In                           Maurizio Mirri
questo caso, come i dati resi noti da                        Direttore Politiche Attive Gi Group
Anpal mettono in evidenza, si è ve-
ZZ! -
portunità: i tirocini prevalgono, ma
non sono la misura esclusiva, sono
presenti molti contratti a tempo de-
terminato, anche in somministra-
zione e contratti di apprendistato,
secondo una naturale scala di prio-
rità aziendali, che vedono nel tiroci-
nio un fabbisogno di competenze da
consolidare, nel contratto a tempo
determinato e in somministrazione
†XZ
non ancora stabile e nell’apprendi-
stato la risposta ad una domanda
forte e di carattere potenzialmente
strategico.
Non è un caso, allora, se le impre-
se con sedi operative in più regioni
hanno chiesto di replicare questo
secondo modello anche nelle zone

Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790
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DALLA FORMAZIONE AL LAVORO

DIPLOMA IN APPRENDISTATO
LA STRADA TRACCIATA DA ENEL
;    $                         -
mosso da Enel negli Istituti tecnici. La proposta merita senza dubbio uno studio
approfondito, se non altro per la sua importanza storica e il suo carattere inno-
vativo. Un primo contributo, dopo aver ricostruito la genesi e presentato gli esiti
        "     %%=>'@HJ>'@K    
un bilancio sulla base dei monitoraggi pubblicati dall’Isfol. Segue la testimonian-
za del Dirigente scolastico dell’Iis Giorgi di Milano, Istituto coinvolto nel secondo
                 '@K%

IL PROGRAMMA SPERIMENTALE
di Paolo Bertuletti

I motivi della sperimentazione               Regioni2, la multinazionale ha as-
Forte di una cultura aziendale mol-          sunto 145 ragazzi iscritti al quarto
to attenta alla formazione del per-          anno degli Istituti tecnici (indirizzo
sonale, negli ultimi anni Enel ha svi-       Elettronica ed Elettrotecnica, ar-
luppato un modello formativo che             ticolazione Elettrotecnica) con un
utilizza il contratto di apprendistato        ™  Z!!-
professionalizzante per agevolare            to al conseguimento del diploma
l’inserimento dei neo-assunti. Aven-         (23 mesi), da trasformare poi in ap-
do riscontrato una discrepanza fra
la preparazione scolastica dei diplo-
mati e le esigenze aziendali «sia in
termini di conoscenza di base, sia di        1
                                               Accordo Enel-Sindacati, 14 febbraio 2014.
capacità operative»1, l’azienda ha vo-       2
                                               Cfr. Protocollo d’Intesa Enel-Miur-Mlps-Regioni, luglio
luto sperimentare una strada nuo-            2014. Le Regioni coinvolte erano: Campania, Emilia-Ro-
X3 `™!33 #&'8W#&'$    magna, Lazio, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto.
                                             3
d’intesa con il Miur, il Mlps e alcune         Cfr. art. 22, Ccnl, 18 febbraio 2013.

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prendistato professionalizzante (13                          ™† Z-
mesi). L’obiettivo: portare questi                           to per l’apprendistato di alta forma-
YX“Z                       !'6'73
esperta)3 già all’inizio del secondo                         Importante è stato anche il coinvol-
contratto, per abilitarli nel corso dei                      gimento dei sindacati nel progetto,
successivi sei mesi ad intervenire                           inserito nel quadro più ampio di un
come mono-operatori anche fuori                              piano di assunzioni già concordato
dall’orario di lavoro4.                                      nel maggio 20135. Ciò ha consentito
La sperimentazione ha coinvolto                              di trovare in tempi rapidi un accor-
sette Istituti tecnici, scelti dagli Uf-                     do a livello aziendale sugli aspetti
ZY                     contrattuali non regolati dal Ccnl.
aree del Paese individuate da Enel                           Tra le scelte fatte: la retribuzione
in base alle previsioni dei propri                           degli apprendisti solo per le ore tra-
fabbisogni occupazionali53 ¡ -                         scorse in azienda7 e la possibilità di
denti, selezionati dall’azienda fra                          recesso da parte del datore di lavo-
candidati volontari, hanno costitui-                         ro nel caso in cui il giovane non rag-
to classi di soli apprendisti. Alcune                        YY Y KX X Z
classi sono state formate per il la-                         dalla scuola6.
voro nell’ambito della distribuzione,                        Al termine del primo contratto d’ap-
altre in quello della produzione di                          prendistato previsto dal program-
energia elettrica.                                            '+6Y!!’

L’importanza sto-
rica della speri-                                                                  Enel oggi
mentazione
Enel è stata la prima
conseguito il diploma d’istruzione
tecnica. Di questi 131 sono stati poi         in azienda; ii) temi inerenti la sicu-
assunti da Enel con un contratto di           rezza, l’organizzazione aziendale e il
apprendistato professionalizzate9.            diritto del lavoro; iii) le competenze
                                              trasversali quali team work, assun-
Il secondo ciclo formativo                    zione di responsabilità, interazione
(aa.ss. 2016/2017 - 2017/2018)                con il cliente.
Visti i risultati positivi raggiunti con      Q8'6X-
la sperimentazione, l’azienda ha rin-         rante l’estate fra il quarto e il quinto
novato l’intesa con il Miur e il Mlps         anno, prevede un training on the job
per iniziare un nuovo ciclo formati-          “Y!!]-
vo in altri sette Istituti tecnici. Il nuo-   cano le squadre di tecnici Enel sulla
XZY#&'5          rete (ambito distribuzione) o in cen-
pur ricalcando quello precedente,             trale (ambito produzione). Prima
’    Z’           che la scuola ricominci, gli appren-
introdotte nel frattempo dal D.L-             disti seguono anche una settimana
Y 6'W#&'$!-         intensiva di formazione aziendale.
!!#6&
rico-pratici legati al lavoro sulla rete                     è stato, inoltre, occasione per svi-
o in centrale. Incontri trimestrali fra                       33 soft skills (team work,
il dirigente scolastico, gli insegnan-                       problem solving, capacità relaziona-
ti, i tutor aziendali e il responsabile                      li), bagaglio oggi indispensabile per
 Z  ™-                      inserirsi adeguatamente in qual-
zienda per ogni gruppo classe/sito                           siasi contesto lavorativo e sociale.
aziendale, sono serviti per moni-                            Soprattutto, ha consentito loro di
torare l’andamento del progetto. Il                          acquisire durante il periodo scola-
confronto continuo fra i tutor scola-                        stico abilità professionali spendibili
stici e i tutor aziendali ha consenti-                       X3\ Y
XZ™!                       formativo poi coronato con l’assun-
formativi individuali.                                       zione in Enel subito dopo il diploma
prima volta in Italia, da un numero           YY ” ™!
XX YZX    -    %X3 <   -
mazione in contesto lavorativo.             guendo un ordine inverso rispetto
                                            a quello raccomandato dalla didat-
I limiti della scuola                       tica tradizionale, avrebbero potu-
                                            to iniziare proprio dall’esperienza
L’inerzia del corpo docente all’innova-     aziendale degli studenti, necessa-
zione didattica. Anche una proposta         riamente focalizzata su problemi
innovativa e radicale come quella           particolari, per aiutarli, prima, ad
di Enel ha dovuto, però, fare i con-        intuire la logica della disciplina, poi,
ti con i limiti della scuola italiana.      a comprenderla in maniera via via
Lo si evince dai rapporti di monito-          –Z-
raggio redatti dai tecnici del Miur e       matica22.
dell’Isfol. Il primo limite è l’inerzia     «Per le discipline di area generale
del corpo docente all’innovazione           (Italiano, Storia, Matematica, Ingle-
didattica: «Dal punto di vista dell’in-
novazione metodologica e didattica,
non si sono registrati rilevanti cam-
                                            '7
biamenti nelle classi partecipanti al           Isfol, Programma sperimentale di apprendistato in
                                            alternanza scuola - lavoro. Report di monitoraggio, no-
progetto. I docenti, sia delle discipli-    vembre 2015, p. 22.
ne di indirizzo che di quelle di area       '6
                                                La concezione manualistica ed enciclopedica del
˜Yž’”™X-       sapere affonda le sue radici in epoca moderna e, più
tà didattica in aula e in laboratorio                   
                                            e distinte. Cfr. V. Costa, Circolo ermeneutico, ibridazione
con modalità sostanzialmente in-
                                            scuola-lavoro e Lifelong Learning. Un approccio feno-
variate rispetto alle abitudini e alle      menologico, «Formazione Persona Lavoro», 18 (2016),
“tradizioni”»'7.                            p. 18.
                                            19
Q™! ‹ YZX           Isfol, novembre 2016, p. 10.
                                            20
pensare che persino gli insegnanti             Cfr. Isfol, novembre 2015, pp. 38-39. Vedi anche Isfol,
                                            novembre 2016, pp. 13-14.
delle materie di indirizzo, nonostan-       21
                                              Almeno dal D.Lgs. 226/2005. Spiega il senso del pas-
te la peculiarità del percorso, abbia-      saggio dai programmi d’insegnamento alle indicazioni
no continuato a spiegare la discipli-       nazionali G. Bertagna, Dietro una riforma. Quadri e
na secondo l’ordine di esposizione          problemi pedagogici dalla riforma Moratti (2001-2006)
                                            al «cacciavite» di Fioroni, Rubbettino, Soveria Mannelli
suggerito dalla manualistica, anzi-
                                            2009, 197ss.
ché partire dall’esperienza concreta        22
                                                Come insegna il pedagogista russo Sergej Hessen
degli studenti'6. Da qui la preoccu-        parafrasando Kerschensteiner: «Ogni disciplina, la cu-
  !  ”  X†    cina come la grammatica latina, può essere insegnata
complessità del programma scola-            in quanto oggetto di cultura generale o come speciale
                                            apprendimento artigiano. La cultura generale è, per sua
stico»19 in minor tempo rispetto al         natura, qualitativa, e tale qualità dell’insegnamento, per
solito, a causa delle ore cedute alla       cui ogni particolare contenuto assume il valore di un
formazione aziendale20. Oltre che           bene formativo, sta nell’arte dell’insegnante di rappre-
YZ   -        sentare la sua specialità nel microcosmo di una totalità»
                                            (S. Hessen, La scuola serena di G. Lombardo-Radice.
tale21, tale preoccupazione tradisce
                                            La scuola del lavoro di G. Kerschensteiner, Avio, Roma
]†YXYY      1954, p. 36).

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24
‘ š”-                        skills fondamentali per il loro futuro
re in linea di massima che non si                            XX|-
‹     Z†                     no i risultati del programma speri-
percorso»23. Eppure, sarebbe stato                              ’ |  ’
molto utile raccordare anche i per-                          tale successo è da imputare più al
corsi didattici di queste discipline                         carattere intrinsecamente educa-
all’esperienza vissuta dai ragazzi24.                        tivo dell’apprendistato e all’ottimo
Ciò spiegherebbe perché «diversi                             lavoro congiunto dei tutor scolasti-
studenti hanno rilevato come nella                           ci e aziendali, i quali hanno seguito
seconda annualità del percorso e,                            Y!!]’œ
in parte, anche nella prima, la cor-                         preparazione fosse sempre allinea-
relazione tra il percorso scolastico e                       ta al percorso aziendale29, che non
quello aziendale sia apparsa debo-                           al contributo degli insegnamenti
le»25 e alcuni di loro dopo l’esperien-                      scolastici, ancorati ad un paradigma
za estiva di training on the job abbia-                      didattico estraneo al metodo dell’al-
no cominciato a ritenere la maggior                          ternanza formativa.
parte delle attività scolastiche non                         In questo senso, l’eredità più pre-
essenziali per il lavoro#5, come se la                       ziosa lasciata alle scuole dal pro-
formazione scolastica fosse separa-                          gramma sperimentale sono state
bile da quella aziendale#7.                                  alcune strategie per l’insegnamento
Alla luce di queste rilevazioni è lecito
suppore che le scuole non abbiamo
elaborato dispositivi didattici capaci
                                                             23
di favorire appieno la circolarità fra                          Isfol, novembre 2015, p. 20.
                                                             24
                                                                 Nulla vieta, ad esempio, di insegnare italiano solle-
lavoro e formazione scolastica o al-                                         
meno di renderla perspicua agli oc-                          scritte su un diario di bordo al termine della giornata la-
chi degli apprendisti. Tali dispositivi                              
avrebbero potuto stimolarli ancor                            utilizzato con successo in altre esperienze di alternanza
                                                             scuola-lavoro.
 –  X-                      25
                                                                Cfr. Isfol, novembre 2016, pp. 12.35.
tivi praticati sul campo per enuclea-                        #5
                                                                 Cfr. ibi, pp. 8-9.16. Questa opinione, fortunatamente,
re le conoscenze e le abilità in essi                        non è stata condivisa da tutti gli apprendisti.
contenuti e, contemporaneamente,                             #7
                                                                 Potrebbe aver confermato questo fraintendimento la
ad apprezzare le conoscenze e le                             scelta dei Consigli di classe di non considerare le va-
                                                             lutazioni dei tutor aziendali al momento dell’attribuzione
abilità apprese a scuola come mez-                                    !"# $%&
zi di cui impadronirsi per rendere                           Anche i giudizi sulle soft skills dati dagli inseganti utiliz-
sempre più consapevole e compe-                              '      *' 
tente il proprio agire nel contesto di                       sulla determinazione dei voti in pagella, mentre l’interes-
                                                                         -
lavoro (metodo dell’alternanza for-
                                                             ticato solo in rari casi (cfr. Isfol, novembre 2016, p. 18).
mativa)#6.                                                   #6
                                                                 Cfr. G. Bertagna, $OWHUQDQ]DWUDVFXRODHODYRUR6¿-
   “   X ”                       de culturali e pedagogiche in Id. (a cura di), Alternanza
che i limiti della didattica scolastica                      scuola lavoro. Ipotesi, modelli, strumenti dopo la riforma
abbiano impedito agli studenti di                            Moratti, Franco Angeli, Milano 2004, p. 18.
                                                             29
                                                                Cfr. Isfol, novembre 2016, p. 31, et Passim.
acquisire abilità professionali e soft

Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790
                                                                                                                     25
docente al rinnova-
  Formazione del personale in Enel                                mento della didatti-
                                                                  ca sarebbe tuttavia
    X     Z! 9  scorretto. Esse di-
   Employers Italia anche in virtù delle sue politiche            pendono in buona
   di formazione del personale (cfr. www.top-em-                  parte dalla rigidità
   ployers.com). Tali politiche ereditano le buone                del sistema scolasti-
   pratiche sviluppate a suo tempo da Enel Univer-                co italiano. Il modo
   sity, divisione aziendale deputata alla formazio-              con cui è struttura-
   ne interna ed esterna, ora sostituita da unità più             ta la seconda prova
   piccole che si occupano di formazione nei diver-               dell’Esame di Stato,
   si ambiti del business aziendale, alle dipendenze              ad esempio, avreb-
   della Direzione risorse umane. Oltre a ciò, non va             be reso quasi teme-
   dimenticato che Enel è una delle aziende promo-                raria la decisione
   trici del programma The European Pact for Youth                da parte degli inse-
   lanciato nel 2015 dalla Commissione Europea e                  gnanti delle materie
   da Csr Europe (network di imprese europee impe-                di indirizzo di non
   gnate nello sviluppo della responsabilità sociale              esaurire al termine
   delle aziende) per favorire l’occupabilità e l’inclu-          della classe quinta
     YX 3 >>>3 3Y3  gli argomenti previ-
    #&'5’ sti dal programma
   alla European Alliance for Apprenticeship.                     tradizionale. Inol-
                                                                  tre, sarebbe stato
e la valutazione innovative e assai                               quasi impossibile
promettenti nate dalla collaborazio-           |   X K 
ne con Enel. Si pensi in particolare           ’YYXZ
all’utilizzo dell’analisi di caso come         ™   | X
terza prova d’esame, a cui gli alun-           di concentrare il training on the job
ni sono stati preparati nel corso del          in estate lasciando la formazione
quinto anno e che è stata elaborata            teorica aziendale e scolastica nel
e corretta in prospettiva interdisci-          periodo compreso fra settembre
plinare con l’aiuto anche dei tutor            a giugno. Scelta problematica dal
aziendali30, oppure alla giornata di
formazione congiunta per i profes-
sori e i tutor aziendali sui criteri per      30
                                                 Cfr. ibi, p. 19-20.
l’osservazione e la valutazione delle         31
                                                 Cfr. ibi, p. 19.
competenze trasversali31, una di-             32
                                                 Gli stessi studenti avrebbero preferito «che [fosse]
mensione normalmente trascurata               garantita durante l’anno l’alternanza tra le fasi di for-
dagli insegnanti.                             mazione teorica e quelle di applicazione pratica delle
                                              conoscenze acquisite. A questo scopo [proponevano]
                                              di inserire nei periodi di ferie o di chiusura della Scuola
La rigidità del sistema scolastico. Im-       attività aziendali pratiche e di prevedere un maggior nu-
putare le criticità sopra evidenziate         mero di cantieri didattici e di visite» (Cfr. Isfol, novembre
soltanto alla resistenza del corpo            2016, p.13).

                                                        Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790
26
punto di vista pedagogico32, perché                          quelle metodologie didattiche inno-
indulge all’antico pregiudizio, ben                          vative di cui abbiamo lamentato la
radicato nella mentalità comune,                             carenza.
secondo cui prima si impara la teo-
ria poi la si mette in pratica, mentre                       `     
il principio dell’alternanza formativa                       L’apprendistato proposto da Enel
raccomanderebbe di collegare co-                             ”™ †XX-
stantemente i due momenti.                                   vero straordinaria. Il suo valore,
Allo stesso modo, non si può rim-                            però, non consiste soltanto nel con-
proverare all’azienda di aver cerca-                         durre gli studenti a traguardi forma-
re anzitutto un accordo con il Miur                          tivi, quali l’acquisizione di soft skills
sugli obbiettivi di apprendimento (la                         K†   Z’
curvatura dei programmi) prima di                            che l’esperienza aziendale aggiunge
progettare concretamente il percor-                          “Y†Z-
so nelle scuole. Senza l’avvallo del                         lastico tradizionale. Altrimenti non
Ministero non sarebbe stato pos-                               KK  ”!  
sibile avviare un programma speri-                           apprendistato professionalizzante
mentale così importante e ambizio-                           ben fatto, al di là dell’inizio anticipa-
so come quello proposto da Enel.                             to del percorso. L’apprendistato di
In questo modo, però, il momento                             primo livello dovrebbe propiziare,
fondamentale della co-progettazio-                           invece, una trasformazione radicale
 |   ’  !!                    del modo stesso di fare scuola, af-
dei tempi nei quali si è dovuto pro-                         Z’œ™ !XY-
cedere alla stipula delle convezioni                         denti (in questo caso l’esperienza
con i singoli istituti e avviare il pro-                     lavorativa), diventi in loro alimento
gramma sperimentale nelle classi                             per nutrire una capacità di giudizio
(il protocollo d’intesa fra Enel, Miur,                      che solo la consuetudine con i sape-
[ Y‹Z                         ri disciplinari, studiati con il metodo
luglio, le convenzioni i primi di set-                       dell’alternanza formativa, può ren-
K|‹Y                        dere sempre più critica dal punto di
 Z!X-                        X Z  3 Q -
lo centrale, mentre i Consigli di clas-                      posta di Enel apre lo spazio per que-
se «non sono intervenuti in modo                             sta rivoluzione, ora tocca alla scuola
YZXZ!                       YZ3
del percorso formativo e nei succes-
sivi riallineamenti, che sono state
gestite in generale dai tutor scola-                         Paolo Bertuletti
stici, talvolta con il coinvolgimento                        Università di Bergamo
del dipartimento disciplinare»33. Un
YY       Y Y-
tuale dei Consigli di classe sarebbe
stato auspicabile, perché avrebbe
stimolato gli insegnanti a sviluppare                        33
                                                                  Cfr. Isfol, novembre 2015, p. 21.

Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790
                                                                                                      27
L’APPRENDISTATO FA SCUOLA
di Angela Izzuti

La volontà di integrare scuola e la-        iscritti al quarto anno dell’Istituto
voro in un percorso formativo uni-          tecnico sono stati selezionati da
 K X  -      Enel e assunti con un contratto di
denti, docenti e formatori: questa          apprendistato di primo livello. Al ter-
è la ragione che ha spinto l’Istituto       mine del quinto anno, conseguito il
tecnico G. Giorgi di Milano a racco-        diploma e considerata la valutazio-
YZ ™ -        ne positiva dell’azienda, è prevista
prendistato di primo livello in Enel.       una seconda fase di apprendistato
Una scelta importante che è al con-           !!   3 Q
  ™           durata del periodo complessivo di
condivisa e uno sguardo sulle pos-            † “  +5
sibili prospettive dell’apprendistato       mesi.
come risorsa strategica dell’istruzio-      Durante questo primo anno di ap-
ne tecnica superiore.                       prendistato gli studenti hanno tra-
                                            scorso un giorno a settimana in
Il percorso formativo                       formazione interna, cioè in azienda,
™! ™  #&'5W   con un programma formativo in-
#&'7 X  ™
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