PROFESSIONALITÀ giugno 2017 4.0 - Riviste
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ISSN: 0392-2790 P RO F E S S I O N A L I TÀ Bimestrale di studi e orientamenti per l’integrazione tra scuola e lavoro e per l’apprendistato formativo 0 giugno 2017 4.0 PROFESSIONALITÀ STUDI riviste.gruppostudium.it
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PROFESSIONALITÀ n.0 giugno 2017 Bimestrale di studi e orientamenti per l’integrazione tra scuola e lavoro e per l’apprendistato formativo Editoriale G. Bocchieri, E. Gotti, E. Massagli, Conoscere le professionalità del futuro 3 Rubriche Il lavoro che cambia Giuliano Cazzola, Il lavoro non muore, se si rinnova 5 Il mercato delle professioni Giampaolo Montaletti, “Contare” le professioni. Fonti e problemi aperti 7 Dalla parte del lavoro e delle donne Alessandra Servidori, Lavoro autonomo e smart working 10 Problemi e proposte Antonio Bernasconi, Disoccupazione giovanile: il rimedio si chiama sistema duale 14 Antonio Bonardo - Maurizio Mirri, Garanzia giovani. Come attuarla con successo? 17 Dalla formazione al lavoro Diploma in apprendistato. La strada tracciata da Enel Paolo Bertuletti, Il programma sperimentale 20 Angela Izzuti, L’apprendistato fa scuola 28 Alessandro Mele, Il reality-based learning di Cometa Formazione 30 Dal lavoro alla formazione Annalisa Magone, Formazione e industria 4.0 36 Legislazione, contrattualistica e giurisprudenza Emmanuele Massagli, Apprendisti docenti nelle scuole paritarie 40 Libri Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790 1
PROFESSIONALITÀ Bimestrale di studi e orientamenti per l’integrazione tra scuola e lavoro e per l’apprendistato formativo Professionalità (versione cartacea) Condirettori: Gianni Bocchieri, Eugenio Gotti, Emmanuele Massagli Comitato direttivo: Antonio Bonardo, GiGroup Spa; Paolo Cesana, Fondazione Clerici; Fabio Costantini Angela Elicio, CIOFS-FP; Luigi Enrico Peretti, CNOS-FAP; don Mario Tonini, CNOS; Giuliana Sandrone, Università di Bergamo; Alessandra Spagnolo, Adecco Spa; , Rete ITS meccatronici Redazione (email: professionalita@edizionistudium.it): Francesco Magni, Alessandra Mazzini (Università degli Studi di Bergamo); Mattia Dolci (Noviter); Giuseppe Tacconi (CNOS/CIOFS, Università di Verona). Professionalità studi (on line) - (in collaborazione con ADAPT University Press) !"#$%&''!%$*$+/&99&;&%'
EDITORIALE CONOSCERE LE PROFESSIONALITÀ DEL FUTURO Giovanni Bocchieri, Eugenio Gotti, Emmanuele Massagli della linearità, nella società come nell’economia. I percorsi di carriera prima re- golari, relativamente sicuri, capaci di garantire reddito e welfare, numerosi per le professionalità di specializzazione intermedia, sono ora diventati discontinui, insicuri, estremamente variabili nelle retribuzioni e nella capacità di assicurare previdenza e sostengo al reddito, sempre più polarizzati verso alte professiona- lità o, all’estremo opposto, mestieri “poveri”. propria insicurezza, come dimostrano le crescenti tensioni sociali causate da - minano l’aumento delle diseguaglianze nel mercato del lavoro. Una tale complessità sfugge a chi provi a studiarla con le lenti del Novecento. ! " mercato del lavoro con gli strumenti specialistici e rigidamente autonomi delle # $ % Professionalità, storica rivista di «cultura, esperienza e innovazione per la & ' studiare e comprendere la complessità del moderno mercato del lavoro, senza steccati ideologici o disciplinari, coinvolgendo pariteticamente l’accademia, i formatori, le imprese e il mondo delle professioni. Si tratta, a nostro avviso, di uno sforzo necessario per ricondurre ad unità tante piccole trasformazioni che stanno interessando la formazione professionale, la scuola, l’università e il lavoro nelle imprese. La grande trasformazione in atto " $ lavoro e la competizione tra professioni e professionalità su scala globale, ma % La crescente attenzione riscossa nel mondo occidentale dalle più estreme ipo- Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790 3
tesi di riforma del tradizionale Welfare State verso soluzioni di natura assisten- ( ) * * % + “jobless society”? Quali sono le nuove 4 " - $ 5 - dibile? Come si educa alla instabilità? (o meglio: come si educa a trovare punti 4 8 # " $ 4 + - tarsi con noi nel percorso di ricerca proposto, senza pregiudizi e in dialogo con le diverse opinioni, da Professionalità. $ $- renti il tema, oggi cruciale, dell’integrazione tra formazione e lavoro. Gli argomenti trattati spazieranno dall’alternanza scuola-lavoro all’apprendi- stato, dalla formazione continua ai nuovi paradigmi di organizzazione azienda- le, dalla normativa scolastica alle politiche attive per il lavoro, dalle esperienze di didattica innovativa alle buone pratiche di management, dalla trasforma- zione della società e del lavoro nell’epoca della globalizzazione ai nuovi servizi sociali e per l’occupazione. Nelle sezioni “Rubriche”, “Problemi e proposte”, “Legislazione, contrattualistica ) dibattute in ambito accademico e tra gli specialisti. Nelle sezioni “Dalla formazione al lavoro” e “Dal lavoro alla formazione”, inve- ce, saranno illustrate esperienze concrete, realizzate in Italia o all’estero, che favoriscono l’integrazione tra formazione e lavoro. ;
IL LAVORO CHE CAMBIA a cura di Giuliano Cazzola IL LAVORO NON MUORE, SE SI RINNOVA Sulle prospettive del lavoro sta discute di perdita di posti di lavoro prendendo sempre più piede un nella manifattura quando non sap- Z !- piamo più se una impresa vende te neoluddista, che attribuisce alla prodotti, processi, servizi o altro. Si nuova tecnologia robotica e all’in- ragiona di posti di lavoro mentre il Y! Z K- lavoro si muove sempre più verso tà di distruggere milioni di posti di collaborazioni, cicli, logiche di rete lavoro senza proporre alternative. tra imprese. Facciamo analisi del- Da questa analisi provengono le le professioni quando i lavori na- soluzioni, in verità più riciclate che nuove, riguardanti la redistribuzio- imprevedibile […]. Per non parlare ne del lavoro superstite e l’eroga- dell’incidenza oggi nei mercati del zione di prestazioni assistenziali che X YZ - consentano alle persone e alle fami- blematiche ambientali, delle nuove glie di tirare a campare anche sen- preferenze individuali, che incidono za doversi sudare il pane e il com- tanto e più della tecnologia»1. panatico. D’altro canto, i sostenitori Non a caso, l’esperienza insegna della tesi opposta fondono le loro che a svanire nella nebbia siano convinzioni su quanto è sempre av- proprio quelle professioni che non venuto, grazie al progresso tecnolo- sono in grado di rinnovarsi. Questa gico: le posizioni di lavoro perdute !|si par- venivano ampiamente recuperate va licet – da alcune ricerche condot- in nuovi settori che sorgevano o si ZY ampliavano in conseguenza delle che ha caratterizzato il XX secolo: il trasformazioni indotte dall’innova- geometra. Una professione che ha zione delle tecnologie e dell’organiz- resistito alle crisi proprio grazie alla zazione del lavoro e della produzio- capacità di adattamento al nuovo ne. In proposito Francesco Seghezzi in un recente articolo apparso su Il Foglio ha sostenuto che «il problema 1 oggi è che si costruisce un dibattito F. Seghezzi, Oltre i robot, un mondo che su un mondo che già non c’è più. Si cambia
contesto economico e all’innovazio- Il geometra, pertanto, ha conserva- ne delle proprie competenze e dei to mediamente un livello di fattura- propri ambiti di intervento. to superiore al Pil pro capite italia- Lo dimostrano due ricerche i cui no. Infatti, negli ultimi dieci anni, a risultati sono stati recentemente fronte di un Pil pro capite italiano di presentati a Roma al Convegno Na- #73 zionale Valore Geometra. La prima, Y+'36+# condotta dall’Università degli Studi ! 836&$ - di Genova, ha analizzato i dati sta- vore di quest’ultimi. Ai giovani della tistici relativi al reddito e al fattura- categoria va inoltre il primato dell’e- to dei geometri nell’arco temporale mancipazione dalla famiglia d’origi- #&&5 #&'5 - ne: la metà del campione degli un- '736$7- der 35 analizzati è economicamente sposte date dai professionisti ad un indipendente, può permettersi di vi- 3Q - X'&5- alizzata da Future Concept Lab di X +* Milano, si è concentrata sull’identità a livello nazionale quasi due giovani e sul futuro della professione. Come 57+ viene riassunto in un ampio comu- con i genitori. nicato conclusivo, la ricerca dell’U- La ricerca condotta da Future Con- niversità di Genova sostiene che la cept Lab ha cercato invece di trat- professione del geometra nell’arco YY Z degli ultimi 10 anni ha saputo af- geometri del futuro mettendo in ] luce quali sono gli ambiti in cui le ! Z- loro prestazioni saranno sempre Y X! più richieste: la consulenza, la solu- XY ZY - zione dei problemi, le relazioni e la le polifunzionale e molto orientata conoscenza del territorio. alla consulenza. Oltre alle pratiche #&'5 - tavano circa il 45% delle prestazioni Giuliano Cazzola + Economista e politico #&&5 YY Y Z! Y media quattro volte di più rispetto Z!- che, rilievi architettonici, direzione lavori, dichiarazioni di successione ZK- 3 Q soltanto la Pubblica amministrazio- ne, ma anche i condomìni, le impre- se, i privati e l’autorità giudiziaria. Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790 6
IL MERCATO DELLE PROFESSIONI a cura di Giampaolo Montaletti “CONTARE” LE PROFESSIONI. FONTI E PROBLEMI APERTI Le fonti di informazione sulle pro- e si scende via via verso il gruppo fessioni in Italia sono molteplici e 6XXYY cercano di rispondere alle domande professioni che richiedono meno poste da chi programma le politiche conoscenza (non a caso il gruppo pubbliche (che lavoro fanno le per- = Z- sone, quali competenze richiedono cate”). Un gruppo a parte, il nono, i datori di lavoro, quali competen- è dedicato in via esclusiva alle for- ! ZY ze armate, per il particolare tipo di oppure cercano di rispondere alle compito e di organizzazione che le domande che si pongono le perso- caratterizza. ne in cerca di lavoro (quante per- Ci sono altri quattro livelli oltre il pri- sone fanno questo lavoro, dove si mo che espandono i grandi gruppi XYYZ Y ZX!- XZY ZY X professionali). proprie (le “foglie” di questo albero Sicuramente uno dei punti di par- Z!3 tenza per acquisire queste infor- È quando si arriva ai livelli più pro- mazioni è l’Istat, e in particolare il fondi che si apre il sistema informa- sito web che l’Istituto dedica alla tivo sulle professioni, vale a dire un Z! 1. sistema di banche dati ed indicatori Q Z! statistici che spiegano meglio cosa è organizzata gerarchicamente ad Z albero. Il primo livello è costituito con quel nome di professione. da 9 grandi gruppi professionali: si Z! parte dal gruppo 1, che contiene le esempio, al livello 2.1.1.3.1 troviamo YY Z- l’unità professionale dei matema- cate, vale a dire a più alto contenuto tici, che viene illustrata con alcuni di conoscenza e, a parere di chi scri- ve, di autonomia e responsabilità (non a caso denominato: “Legisla- tori, imprenditori e alta dirigenza”) 1 http://cp2011.istat.it/ Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790 7
esempi: matematico; matematico importanza e di frequenza, le azio- esperto in applicazioni industriali; ni lavorative svolte dai matematici: matematico esperto in matematica ideare e sviluppare modelli mate- applicata. matici; coordinare o partecipare a Sulla destra ci sono i link per acce- gruppi di lavoro o di ricerca; con- dere ai sistemi di navigazione di al- durre attività di ricerca su teorie e tre istituzioni pubbliche. concetti matematici; progettare e Istat stessa ci fornisce informazioni X Z sul numero di matematici in miglia- nuove metodologie di ricerca; par- ia presenti negli ultimi tre anni nel KZ- nostro Paese. Veniamo a sapere che ferenze, convegni, seminari…); ap- #&'8%#&'5 plicare teorie e concetti matematici matematici, statistici e professioni per risolvere problemi reperire fon- assimilate (2.1.1.3) erano in Italia di per progetti di ricerca; realizzare 4.000, che il 43% di loro erano don- KK! Z ne (leggermente di più rispetto al saggi…); elaborare algoritmi e meto- tasso di occupazione femminile sul di di calcolo per risolvere problemi; totale degli occupati: 41%), che il Unioncamere ci fa sapere, tramite $*XX 8&6+ l’indagine Excelsior, quanti mate- aveva un contratto da lavoratore di- matici le imprese italiane erano di- pendente. #&'53 - Isfol (ora Inap) descrive, in ordine di piamo che erano disponibili 50 posti Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790 8
prevalentemente in aziende grandi. futuro: quali professioni ci saranno Inail ci fa sapere quanti infortuni sul X Z - lavoro ci sono stati, così che si possa mativo che sto seguendo? Se doves- valutare la pericolosità della profes- si perdere il posto, troverò ancora sione. Nel nostro caso nei tre anni un lavoro come quello che faccio fra il 2013 e il 2015, ci sono stati solo oggi? due incidenti sul lavoro, a conferma Oltre a questo senso di insicurezza del fatto che la matematica non è sul futuro, ci sono molte altre do- molto pericolosa. mande aperte su cosa veramente Altri due link ci portano al sito del sia una professione, soprattutto su Ministero del Lavoro sul quale si quanto velocemente i contenuti di XZ una professione cambino sospin- lavoro che stanno cercano attiva- ti dal progresso tecnologico. Forse mente matematici oppure quali ma- pochi lo sanno, ma la parola calcola- tematici stanno cercando un lavoro. trice che oggi usiamo per denotare Completano la rassegna due link uno strumento di calcolo che costa che ci portano sui sistemi del Miur pochi euro, nel passato era il nome ! - di una professione: la calcolatrice corso formativo per diventare ma- era spesso una donna che si occu- tematici e ad alcune banche dati X XZ Y - regionali sugli avviamenti e le ces- coli di natura contabile. sazioni di rapporti di lavoro dei ma- Su questi temi cercheremo di in- tematici. dagare all’interno di questa rubrica Come si può capire con questo nei prossimi numeri della rivista. Ci esempio le informazioni qualitati- sono forse più domande che rispo- ve e quantitative di fonte pubblica ste, ma cercheremo di condurre la sono davvero tante. Dopo avere nostra esplorazione con dati alla scorso rapidamente l’esempio ne mano ed esempi, in modo da non sappiamo molto di più sul mestie- lasciare mai teoria e pratica com- re del matematico in Italia. Perché pletamente isolate fra di loro. Spe- allora si avverte tanto il bisogno di riamo in questo modo che il dibat- informazioni e di orientamento alla tito sull’evoluzione delle professioni ricerca del lavoro? Non bastano tut- possa trovare il posto che merita te queste informazioni che abbia- anche fra i progettisti di politiche mo già? Perché ogni volta che scor- pubbliche. riamo informazioni di questo tipo, ragionevolmente recenti e annual- mente aggiornate, restiamo sempre Giampaolo Montaletti con l’idea che tutto sommato siano in qualche misura vecchie o forse incomplete? Naturalmente parte di questa im- pressione ci viene dalla curiosità del Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790 9
DALLA PARTE DELLE DONNE E DEL LAVORO a cura di Alessandra Servidori LAVORO AUTONOMO E SMART WORKING Q numero di imprenditrici e di lavo- le donne italiane a conciliare il lavo- ratrici autonome. Per questo salu- ro con la cura della famiglia, poiché tiamo con moderata soddisfazione KKK- 33Q3 3 ##++% X Z- nitivamente il 10 maggio, dedicato della spesa sanitaria per gli anziani, alle Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e X= - misure volte a favorire l’articolazio- ! ! ZY K Y al 55,5%, mentre quello delle donne del lavoro subordinato. Il nostro ZY $#63 '37$637*8 il tasso di occupazione scende al svolgono attività lavorative indipen- 887 ZY#$ 3 \ " - e i 34 anni. Un’inversione di tenden- za pareva arrivare dalla norma che che il Regno Unito conta solamente estendeva alle imprenditrici artigia- '3$+#35&& X K X- autonome, mentre in Germania si KK%Y| K registra una quota ancora minore, KYYK#&'7 '3+6+36&&3
autonomi che svolgono la loro atti- ZYX vità in forma non imprenditoriale; la possibilità di ricevere l’indennità • Il capo 2 un insieme di misure pur continuando a lavorare (non volte a sviluppare, all’interno dei scatta l’astensione obbligatoria). rapporti di lavoro subordinato, mo- In verità, è stato messo anche molto K ! piombo sulle ali del lavoro agile ne- prestazioni lavorative, allo scopo di gli artt. 19-23, ove, in palese contra- promuovere la competitività e age- sto con l’intento dichiarato di sem- volare la conciliazione dei tempi di Z X K Y vita e di lavoro. adempimenti inutili, si registra una Particolarmente interessante per le iper-regolazione e un’imposizione lavoratrici donne è la seconda parte K]- della legge, ove si trova la disciplina mente renderanno più semplice il ri- dello smart working, il lavoro agile, corso al lavoro agile. I cinque articoli che potrà essere realizzato, sia a si sarebbero potuti ridurre a due. Il tempo determinato che indetermi- primo avrebbe potuto contenere le nato, anche nelle Pubbliche ammi- misure per confermare il diritto di nistrazioni. Il e la dipendente che si cittadinanza della nuova fattispecie troverà a lavorare a queste condi- nell’ordinamento italiano; il secon- zioni, godrà di parità di trattamento do quelle per garantire il “diritto alla economico rispetto ai colleghi che disconnessione” nelle undici ore del lavorano in azienda e saranno appli- riposo giornaliero minimo previste cati gli stessi limiti orari stabiliti dai dalla direttiva europea e dal D.Lgs. contratti collettivi. Tra i diritti che 55W#&&+3 `3 sono stati estesi c’è il riconoscimen- to della tutela contro gli infortuni e le malattie professionali; inoltre, i Alessandra Servidori Y Y + 5 Università di Modena e Reggio Emilia mesi entro i primi tre anni di vita del Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790 11
ECONOMIA SOCIALE E SFIDE COOPERATIVE a cura di Lucio Moioli Segretario Generale Confcooperative Bergamo Presidente di Mestieri Lombardia Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790 12
WELFARE E DITORNI a cura di Viviana Molaschi Università di Bergamo Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790 13
PROBLEMI E PROPOSTE DISOCCUPAZIONE GIOVANILE: IL RIMEDIO SI CHIAMA SISTEMA DUALE di Antonio Bernasconi In Lombarda l’istituzione del sistema duale nell’Iefp sta migliorando la $ La disoccupazione giovanile turale che ancora oggi domina il La crisi che si protrae ormai da pa- sistema educativo italiano, circa la recchi anni, il tasso di disoccupa- superiorità della cultura umanisti- zione giovanile prossimo al 40%, i Z troppi giovani Neet, ci sollecitano a tecnica e professionale. Collegato - a questo ci sono poi altri stereoti- to tra il sistema educativo e il mer- pi, come quello che raccomanda la cato del lavoro in Italia. Molteplici separazione netta fra tempo dello sono le cause. studio e tempo del lavoro, residuo Innanzitutto il ritardo con cui i gio- di un modello di organizzazione so- vani che seguono un percorso di ciale ormai superato. istruzione secondaria e universita- In altri Paesi europei l’interazio- ria entrano in contatto con il mon- ne tra il mondo del lavoro e quello do del lavoro: uno studente in Italia della formazione professionale li- può arrivare a 25 anni senza nean- mita il mismatch fra le competenze che aver fatto un’esperienza diretta ! Z nel mondo del lavoro. Un secondo uscita dai percorsi scolastici favo- aspetto che rende anomalo il siste- rendo l’occupazione. Nel nostro Pa- ma educativo italiano è la forte lice- ese questo non è possibile anche alizzazione dei percorsi dell’istruzio- perché la formazione professionale ne tecnica e professionale, nonché ! - K!! Z - tario. Da questo punto di vista, ci zione terziaria professionalizzante. troviamo in una fase di transizione Un altro freno è il pregiudizio cul- non ancora compiuta: il vecchio e Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790 14
il nuovo convivono, le emergenze tamente in azienda accanto a quella che nascono dalla crisi del vecchio conseguita nel contesto formativo continuamente si intrecciano con le attraverso l’apprendistato forma- nuove tendenze. Peraltro, l’insieme tivo o l’alternanza scuola/lavoro. dei processi di trasformazione sta Sono entrambe prassi interessanti; ZY - diverso è però parlare di apprendi- rie di innovazioni che si presentano stato e di alternanza: passa la stessa come cambiamento del modello, le ! ! quali esigono che si cambino tutte ed occupabilità. le coordinate di lettura delle trasfor- In ogni caso il rapporto con le im- mazioni e, soprattutto, si elabori prese va ampliato e potenziato, una cultura della transizione. Z - lizzando un linguaggio comune. Ad Il rimedio esempio, privilegiando a scuola la La risposta della formazione profes- didattica laboratorio oppure un set- sionale a tali cambiamenti da due ting formativo che simuli l’ambiente anni a questa parte ha un nome: si- di lavoro, dove concretamente si at- stema duale. Il sistema duale è una modalità di apprendimento che va- produttivi e organizzativi e dove si lorizza la formazione appresa diret- sviluppa l’apprendimento dei saperi Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790 15
e dei comportamenti professional- Oggi si studia sino a 25 anni e si va mente competenti 5$ 3
PROBLEMI E PROPOSTE GARANZIA GIOVANI. COME ATTUARLA CON SUCCESSO? di Antonio Bonardo e Maurizio Mirri Come è noto l’attuazione del programma nazionale di Garanzia giovani spetta alle singole regioni. Due sono le concezioni di fondo che hanno ispirato i piani regionali. L’esperienza di Gi Group dimostra perché una è migliore dell’altra Tempo di bilanci un’assunzione alle dipendenze, un Lo schema della Youth guarantee è contratto di apprendistato o di tiro- stato adottato come raccomanda- cinio, entro quattro mesi dal conse- zione dai Ministri del Lavoro Euro- guimento di un titolo di studio; op- pei (Consiglio europeo) nel febbraio pure, per chi avesse abbandonato del 2013, quale parte di un pacchet- - to più ampio di provvedimenti atti portunità di riprendere il percorso a far emergere il potenziale dei gio- formativo. La raccomandazione si vani di età inferiore a 25 anni e ri- concentra in modo particolare sul durre la platea dei cosiddetti Neet. concetto di partnership e incorag- Questi provvedimenti, conosciuti gia gli Stati membri a coinvolgere come Youth employment initiative attori rilevanti in questo contesto, (Yei), sono stati preparati nel corso come i Centri pubblici per l’impiego, del 2012, quando ci si è resi conto le Agenzie private del lavoro, i servi- che la fortissima crisi economica zi di orientamento al lavoro, i servizi ! #&&6 X specializzati per i giovani ed enti di maniera preponderante le giovani altro genere. La raccomandazione generazioni, facendo raddoppiare pone l’accento sull’aumento delle in breve tempo il già elevato tasso competenze, l’incontro tra doman- di disoccupazione giovanile. XY- L’obiettivo dell’iniziativa è quello di ] assicurare ai giovani sotto i 25 anni Y Z! #*
Il piano di attuazione italiano, che scorta dell’esperienza maturata da ha preso forma operativa l’1 mag- Gi Group anche un’altra lettura del- gio 2014 e si è concluso lo scorso le alterne fortune di Garanzia gio- +& #&'7 XX - vani, misura di carattere nazionale nice di possibili azioni di intervento ] Y X - concordate a livello nazionale tra il stituzionale delle singole Regioni. Ministero del Lavoro e gli assesso- ri regionali al Lavoro, lasciando alle Due modelli di intervento Regioni e alle Province autonome Pur operando secondo macro stan- la facoltà di predisporre il proprio dard nazionali Garanzia giovani è piano attuativo, scegliendo a quale stata declinata secondo due diver- XZ- si, e per certi versi opposti, modelli te a livello nazionale (inserimento di intervento. Un primo modello è lavorativo, apprendistato, tirocinio, stato quello secondo cui le misure istruzione e formazione, autoim- dovevano rivestire un carattere es- prenditorialità, servizio civile) dare senzialmente educativo, ovvero do- priorità in termini di allocazione del vevano togliere i giovani dalla condi- budget e di stabilire le modalità di zione di inattività attraverso percorsi coinvolgimento degli attori opera- di counseling, attività formative o tivi. Ora che questo primo ciclo di tirocini. Nel caso dei tirocini la pre- intervento di Garanzia giovani si è occupazione era quella di mettere concluso, ed in attesa del varo del- la persona al riparo da eventuali la nuova edizione del programma abusi perpetrati dall’azienda ospi- XZ tante. In alcune Regioni si è persino l’avvio delle attività di monitoraggio giunti a valutare la congruità/liceità da parte dell’Agenzia nazionale per del tirocinio proposto, con tempi le politiche attive del lavoro (Anpal) di risposta peraltro assai lunghi e ! - ampia discrezionalità nell’assegna- XYZX zione della persona ad una deter- orizzonti operativi del programma, Z YY il quale purtroppo non è ancora la trasformazione del tirocinio in un riuscito a ridurre in maniera signi- contratto di lavoro nell’ambito della ZX } - medesima azienda. liani (24,3%) verso la media europea Il lavoro, se mai fosse arrivato, non (14,2%). è stato quindi incentivato dall’ente Ma se i dati non mancano, così pubblico, preoccupato di attivare i come non mancano le soluzioni giovani mettendoli nel contempo al X| Y riparo dal presunto opportunismo ampia scala tanto dai policy maker delle imprese. Implicito a questo quanto dai policy designers che han- modello è il timore che i percorsi di no il compito di tradurre le visioni alternanza scuola-lavoro siano un ideali in azioni concrete e misurabili modo per fornire mano d’opera gra- | tuita alle imprese. Alla scuola il com- Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790 18
pito di educare liberamente, senza del Paese dove si era adottato il pri- alcun condizionamento da parte del 3Z tessuto produttivo! Visione assai hanno deciso di usufruire del pro- datata, ma ancora presente, che ha gramma solo in quelle regioni dove prodotto in questo Paese la terribile Garanzia giovani è stata attuata cesura fra fabbisogno di competen- favorendo senza pregiudizi il lavoro ze da parte del mercato del lavoro e come occasione positiva per la formazione di competenze prive di crescita della persona. ogni possibilità di inserimento lavo- C’è da augurarsi pertanto, per il rativo (mismatching) bene dei giovani, che l’Anpal, nella Un secondo modello, purtroppo nuova programmazione di Garanzia X - giovani, sia in grado di orientare le - Regioni verso questo secondo ap- nottica il tema della riduzione dei proccio, foriero di risultati positivi Neet con tutte le opportunità che le per tutti gli attori coinvolti. imprese potevano fornire, consen- tendo al privato al pari del pubblico di mettere in campo, senza vincoli Antonio Bonardo procedurali che non fossero quelli essenziali della misura stessa, oc- casioni formative e lavorative. In Maurizio Mirri questo caso, come i dati resi noti da Direttore Politiche Attive Gi Group Anpal mettono in evidenza, si è ve- ZZ! - portunità: i tirocini prevalgono, ma non sono la misura esclusiva, sono presenti molti contratti a tempo de- terminato, anche in somministra- zione e contratti di apprendistato, secondo una naturale scala di prio- rità aziendali, che vedono nel tiroci- nio un fabbisogno di competenze da consolidare, nel contratto a tempo determinato e in somministrazione XZ non ancora stabile e nell’apprendi- stato la risposta ad una domanda forte e di carattere potenzialmente strategico. Non è un caso, allora, se le impre- se con sedi operative in più regioni hanno chiesto di replicare questo secondo modello anche nelle zone Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790 19
DALLA FORMAZIONE AL LAVORO DIPLOMA IN APPRENDISTATO LA STRADA TRACCIATA DA ENEL ; $ - mosso da Enel negli Istituti tecnici. La proposta merita senza dubbio uno studio approfondito, se non altro per la sua importanza storica e il suo carattere inno- vativo. Un primo contributo, dopo aver ricostruito la genesi e presentato gli esiti " %%=>'@HJ>'@K un bilancio sulla base dei monitoraggi pubblicati dall’Isfol. Segue la testimonian- za del Dirigente scolastico dell’Iis Giorgi di Milano, Istituto coinvolto nel secondo '@K% IL PROGRAMMA SPERIMENTALE di Paolo Bertuletti I motivi della sperimentazione Regioni2, la multinazionale ha as- Forte di una cultura aziendale mol- sunto 145 ragazzi iscritti al quarto to attenta alla formazione del per- anno degli Istituti tecnici (indirizzo sonale, negli ultimi anni Enel ha svi- Elettronica ed Elettrotecnica, ar- luppato un modello formativo che ticolazione Elettrotecnica) con un utilizza il contratto di apprendistato Z!!- professionalizzante per agevolare to al conseguimento del diploma l’inserimento dei neo-assunti. Aven- (23 mesi), da trasformare poi in ap- do riscontrato una discrepanza fra la preparazione scolastica dei diplo- mati e le esigenze aziendali «sia in termini di conoscenza di base, sia di 1 Accordo Enel-Sindacati, 14 febbraio 2014. capacità operative»1, l’azienda ha vo- 2 Cfr. Protocollo d’Intesa Enel-Miur-Mlps-Regioni, luglio luto sperimentare una strada nuo- 2014. Le Regioni coinvolte erano: Campania, Emilia-Ro- X3 `!33 #&'8W#&'$ magna, Lazio, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto. 3 d’intesa con il Miur, il Mlps e alcune Cfr. art. 22, Ccnl, 18 febbraio 2013. Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790 20
prendistato professionalizzante (13 Z- mesi). L’obiettivo: portare questi to per l’apprendistato di alta forma- YXZ !'6'73 esperta)3 già all’inizio del secondo Importante è stato anche il coinvol- contratto, per abilitarli nel corso dei gimento dei sindacati nel progetto, successivi sei mesi ad intervenire inserito nel quadro più ampio di un come mono-operatori anche fuori piano di assunzioni già concordato dall’orario di lavoro4. nel maggio 20135. Ciò ha consentito La sperimentazione ha coinvolto di trovare in tempi rapidi un accor- sette Istituti tecnici, scelti dagli Uf- do a livello aziendale sugli aspetti ZY contrattuali non regolati dal Ccnl. aree del Paese individuate da Enel Tra le scelte fatte: la retribuzione in base alle previsioni dei propri degli apprendisti solo per le ore tra- fabbisogni occupazionali53 ¡ - scorse in azienda7 e la possibilità di denti, selezionati dall’azienda fra recesso da parte del datore di lavo- candidati volontari, hanno costitui- ro nel caso in cui il giovane non rag- to classi di soli apprendisti. Alcune YY Y KX X Z classi sono state formate per il la- dalla scuola6. voro nell’ambito della distribuzione, Al termine del primo contratto d’ap- altre in quello della produzione di prendistato previsto dal program- energia elettrica. '+6Y!! L’importanza sto- rica della speri- Enel oggi mentazione Enel è stata la prima
conseguito il diploma d’istruzione tecnica. Di questi 131 sono stati poi in azienda; ii) temi inerenti la sicu- assunti da Enel con un contratto di rezza, l’organizzazione aziendale e il apprendistato professionalizzate9. diritto del lavoro; iii) le competenze trasversali quali team work, assun- Il secondo ciclo formativo zione di responsabilità, interazione (aa.ss. 2016/2017 - 2017/2018) con il cliente. Visti i risultati positivi raggiunti con Q8'6X- la sperimentazione, l’azienda ha rin- rante l’estate fra il quarto e il quinto novato l’intesa con il Miur e il Mlps anno, prevede un training on the job per iniziare un nuovo ciclo formati- Y!!]- vo in altri sette Istituti tecnici. Il nuo- cano le squadre di tecnici Enel sulla XZY#&'5 rete (ambito distribuzione) o in cen- pur ricalcando quello precedente, trale (ambito produzione). Prima Z che la scuola ricominci, gli appren- introdotte nel frattempo dal D.L- disti seguono anche una settimana Y 6'W#&'$!- intensiva di formazione aziendale. !!#6&
rico-pratici legati al lavoro sulla rete è stato, inoltre, occasione per svi- o in centrale. Incontri trimestrali fra 33 soft skills (team work, il dirigente scolastico, gli insegnan- problem solving, capacità relaziona- ti, i tutor aziendali e il responsabile li), bagaglio oggi indispensabile per Z - inserirsi adeguatamente in qual- zienda per ogni gruppo classe/sito siasi contesto lavorativo e sociale. aziendale, sono serviti per moni- Soprattutto, ha consentito loro di torare l’andamento del progetto. Il acquisire durante il periodo scola- confronto continuo fra i tutor scola- stico abilità professionali spendibili stici e i tutor aziendali ha consenti- X3\ Y XZ! formativo poi coronato con l’assun- formativi individuali. zione in Enel subito dopo il diploma
prima volta in Italia, da un numero YY ! XX YZX - %X3 < - mazione in contesto lavorativo. guendo un ordine inverso rispetto a quello raccomandato dalla didat- I limiti della scuola tica tradizionale, avrebbero potu- to iniziare proprio dall’esperienza L’inerzia del corpo docente all’innova- aziendale degli studenti, necessa- zione didattica. Anche una proposta riamente focalizzata su problemi innovativa e radicale come quella particolari, per aiutarli, prima, ad di Enel ha dovuto, però, fare i con- intuire la logica della disciplina, poi, ti con i limiti della scuola italiana. a comprenderla in maniera via via Lo si evince dai rapporti di monito- Z- raggio redatti dai tecnici del Miur e matica22. dell’Isfol. Il primo limite è l’inerzia «Per le discipline di area generale del corpo docente all’innovazione (Italiano, Storia, Matematica, Ingle- didattica: «Dal punto di vista dell’in- novazione metodologica e didattica, non si sono registrati rilevanti cam- '7 biamenti nelle classi partecipanti al Isfol, Programma sperimentale di apprendistato in alternanza scuola - lavoro. Report di monitoraggio, no- progetto. I docenti, sia delle discipli- vembre 2015, p. 22. ne di indirizzo che di quelle di area '6 La concezione manualistica ed enciclopedica del YX- sapere affonda le sue radici in epoca moderna e, più tà didattica in aula e in laboratorio e distinte. Cfr. V. Costa, Circolo ermeneutico, ibridazione con modalità sostanzialmente in- scuola-lavoro e Lifelong Learning. Un approccio feno- variate rispetto alle abitudini e alle menologico, «Formazione Persona Lavoro», 18 (2016), “tradizioni”»'7. p. 18. 19 Q! YZX Isfol, novembre 2016, p. 10. 20 pensare che persino gli insegnanti Cfr. Isfol, novembre 2015, pp. 38-39. Vedi anche Isfol, novembre 2016, pp. 13-14. delle materie di indirizzo, nonostan- 21 Almeno dal D.Lgs. 226/2005. Spiega il senso del pas- te la peculiarità del percorso, abbia- saggio dai programmi d’insegnamento alle indicazioni no continuato a spiegare la discipli- nazionali G. Bertagna, Dietro una riforma. Quadri e na secondo l’ordine di esposizione problemi pedagogici dalla riforma Moratti (2001-2006) al «cacciavite» di Fioroni, Rubbettino, Soveria Mannelli suggerito dalla manualistica, anzi- 2009, 197ss. ché partire dall’esperienza concreta 22 Come insegna il pedagogista russo Sergej Hessen degli studenti'6. Da qui la preoccu- parafrasando Kerschensteiner: «Ogni disciplina, la cu- ! X cina come la grammatica latina, può essere insegnata complessità del programma scola- in quanto oggetto di cultura generale o come speciale apprendimento artigiano. La cultura generale è, per sua stico»19 in minor tempo rispetto al natura, qualitativa, e tale qualità dell’insegnamento, per solito, a causa delle ore cedute alla cui ogni particolare contenuto assume il valore di un formazione aziendale20. Oltre che bene formativo, sta nell’arte dell’insegnante di rappre- YZ - sentare la sua specialità nel microcosmo di una totalità» (S. Hessen, La scuola serena di G. Lombardo-Radice. tale21, tale preoccupazione tradisce La scuola del lavoro di G. Kerschensteiner, Avio, Roma ]YXYY 1954, p. 36). Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790 24
- skills fondamentali per il loro futuro re in linea di massima che non si XX|- Z no i risultati del programma speri- percorso»23. Eppure, sarebbe stato | molto utile raccordare anche i per- tale successo è da imputare più al corsi didattici di queste discipline carattere intrinsecamente educa- all’esperienza vissuta dai ragazzi24. tivo dell’apprendistato e all’ottimo Ciò spiegherebbe perché «diversi lavoro congiunto dei tutor scolasti- studenti hanno rilevato come nella ci e aziendali, i quali hanno seguito seconda annualità del percorso e, Y!!] in parte, anche nella prima, la cor- preparazione fosse sempre allinea- relazione tra il percorso scolastico e ta al percorso aziendale29, che non quello aziendale sia apparsa debo- al contributo degli insegnamenti le»25 e alcuni di loro dopo l’esperien- scolastici, ancorati ad un paradigma za estiva di training on the job abbia- didattico estraneo al metodo dell’al- no cominciato a ritenere la maggior ternanza formativa. parte delle attività scolastiche non In questo senso, l’eredità più pre- essenziali per il lavoro#5, come se la ziosa lasciata alle scuole dal pro- formazione scolastica fosse separa- gramma sperimentale sono state bile da quella aziendale#7. alcune strategie per l’insegnamento Alla luce di queste rilevazioni è lecito suppore che le scuole non abbiamo elaborato dispositivi didattici capaci 23 di favorire appieno la circolarità fra Isfol, novembre 2015, p. 20. 24 Nulla vieta, ad esempio, di insegnare italiano solle- lavoro e formazione scolastica o al- meno di renderla perspicua agli oc- scritte su un diario di bordo al termine della giornata la- chi degli apprendisti. Tali dispositivi avrebbero potuto stimolarli ancor utilizzato con successo in altre esperienze di alternanza scuola-lavoro. X- 25 Cfr. Isfol, novembre 2016, pp. 12.35. tivi praticati sul campo per enuclea- #5 Cfr. ibi, pp. 8-9.16. Questa opinione, fortunatamente, re le conoscenze e le abilità in essi non è stata condivisa da tutti gli apprendisti. contenuti e, contemporaneamente, #7 Potrebbe aver confermato questo fraintendimento la ad apprezzare le conoscenze e le scelta dei Consigli di classe di non considerare le va- lutazioni dei tutor aziendali al momento dell’attribuzione abilità apprese a scuola come mez- !"# $%& zi di cui impadronirsi per rendere Anche i giudizi sulle soft skills dati dagli inseganti utiliz- sempre più consapevole e compe- ' *' tente il proprio agire nel contesto di sulla determinazione dei voti in pagella, mentre l’interes- - lavoro (metodo dell’alternanza for- ticato solo in rari casi (cfr. Isfol, novembre 2016, p. 18). mativa)#6. #6 Cfr. G. Bertagna, $OWHUQDQ]DWUDVFXRODHODYRUR6¿- X de culturali e pedagogiche in Id. (a cura di), Alternanza che i limiti della didattica scolastica scuola lavoro. Ipotesi, modelli, strumenti dopo la riforma abbiano impedito agli studenti di Moratti, Franco Angeli, Milano 2004, p. 18. 29 Cfr. Isfol, novembre 2016, p. 31, et Passim. acquisire abilità professionali e soft Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790 25
docente al rinnova- Formazione del personale in Enel mento della didatti- ca sarebbe tuttavia X Z! 9 scorretto. Esse di- Employers Italia anche in virtù delle sue politiche pendono in buona di formazione del personale (cfr. www.top-em- parte dalla rigidità ployers.com). Tali politiche ereditano le buone del sistema scolasti- pratiche sviluppate a suo tempo da Enel Univer- co italiano. Il modo sity, divisione aziendale deputata alla formazio- con cui è struttura- ne interna ed esterna, ora sostituita da unità più ta la seconda prova piccole che si occupano di formazione nei diver- dell’Esame di Stato, si ambiti del business aziendale, alle dipendenze ad esempio, avreb- della Direzione risorse umane. Oltre a ciò, non va be reso quasi teme- dimenticato che Enel è una delle aziende promo- raria la decisione trici del programma The European Pact for Youth da parte degli inse- lanciato nel 2015 dalla Commissione Europea e gnanti delle materie da Csr Europe (network di imprese europee impe- di indirizzo di non gnate nello sviluppo della responsabilità sociale esaurire al termine delle aziende) per favorire l’occupabilità e l’inclu- della classe quinta YX 3 >>>3 3Y3 gli argomenti previ- #&'5 sti dal programma alla European Alliance for Apprenticeship. tradizionale. Inol- tre, sarebbe stato e la valutazione innovative e assai quasi impossibile promettenti nate dalla collaborazio- | X K ne con Enel. Si pensi in particolare YYXZ all’utilizzo dell’analisi di caso come | X terza prova d’esame, a cui gli alun- di concentrare il training on the job ni sono stati preparati nel corso del in estate lasciando la formazione quinto anno e che è stata elaborata teorica aziendale e scolastica nel e corretta in prospettiva interdisci- periodo compreso fra settembre plinare con l’aiuto anche dei tutor a giugno. Scelta problematica dal aziendali30, oppure alla giornata di formazione congiunta per i profes- sori e i tutor aziendali sui criteri per 30 Cfr. ibi, p. 19-20. l’osservazione e la valutazione delle 31 Cfr. ibi, p. 19. competenze trasversali31, una di- 32 Gli stessi studenti avrebbero preferito «che [fosse] mensione normalmente trascurata garantita durante l’anno l’alternanza tra le fasi di for- dagli insegnanti. mazione teorica e quelle di applicazione pratica delle conoscenze acquisite. A questo scopo [proponevano] di inserire nei periodi di ferie o di chiusura della Scuola La rigidità del sistema scolastico. Im- attività aziendali pratiche e di prevedere un maggior nu- putare le criticità sopra evidenziate mero di cantieri didattici e di visite» (Cfr. Isfol, novembre soltanto alla resistenza del corpo 2016, p.13). Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790 26
punto di vista pedagogico32, perché quelle metodologie didattiche inno- indulge all’antico pregiudizio, ben vative di cui abbiamo lamentato la radicato nella mentalità comune, carenza. secondo cui prima si impara la teo- ria poi la si mette in pratica, mentre ` il principio dell’alternanza formativa L’apprendistato proposto da Enel raccomanderebbe di collegare co- XX- stantemente i due momenti. vero straordinaria. Il suo valore, Allo stesso modo, non si può rim- però, non consiste soltanto nel con- proverare all’azienda di aver cerca- durre gli studenti a traguardi forma- re anzitutto un accordo con il Miur tivi, quali l’acquisizione di soft skills sugli obbiettivi di apprendimento (la K Z curvatura dei programmi) prima di che l’esperienza aziendale aggiunge progettare concretamente il percor- YZ- so nelle scuole. Senza l’avvallo del lastico tradizionale. Altrimenti non Ministero non sarebbe stato pos- KK ! sibile avviare un programma speri- apprendistato professionalizzante mentale così importante e ambizio- ben fatto, al di là dell’inizio anticipa- so come quello proposto da Enel. to del percorso. L’apprendistato di In questo modo, però, il momento primo livello dovrebbe propiziare, fondamentale della co-progettazio- invece, una trasformazione radicale | !! del modo stesso di fare scuola, af- dei tempi nei quali si è dovuto pro- Z !XY- cedere alla stipula delle convezioni denti (in questo caso l’esperienza con i singoli istituti e avviare il pro- lavorativa), diventi in loro alimento gramma sperimentale nelle classi per nutrire una capacità di giudizio (il protocollo d’intesa fra Enel, Miur, che solo la consuetudine con i sape- [ YZ ri disciplinari, studiati con il metodo luglio, le convenzioni i primi di set- dell’alternanza formativa, può ren- K|Y dere sempre più critica dal punto di Z!X- X Z 3 Q - lo centrale, mentre i Consigli di clas- posta di Enel apre lo spazio per que- se «non sono intervenuti in modo sta rivoluzione, ora tocca alla scuola YZXZ! YZ3 del percorso formativo e nei succes- sivi riallineamenti, che sono state gestite in generale dai tutor scola- Paolo Bertuletti stici, talvolta con il coinvolgimento Università di Bergamo del dipartimento disciplinare»33. Un YY Y Y- tuale dei Consigli di classe sarebbe stato auspicabile, perché avrebbe stimolato gli insegnanti a sviluppare 33 Cfr. Isfol, novembre 2015, p. 21. Professionalità - n. 0/2017 - Anno XXXIII - ISSN 0392-2790 27
L’APPRENDISTATO FA SCUOLA di Angela Izzuti La volontà di integrare scuola e la- iscritti al quarto anno dell’Istituto voro in un percorso formativo uni- tecnico sono stati selezionati da K X - Enel e assunti con un contratto di denti, docenti e formatori: questa apprendistato di primo livello. Al ter- è la ragione che ha spinto l’Istituto mine del quinto anno, conseguito il tecnico G. Giorgi di Milano a racco- diploma e considerata la valutazio- YZ - ne positiva dell’azienda, è prevista prendistato di primo livello in Enel. una seconda fase di apprendistato Una scelta importante che è al con- !! 3 Q durata del periodo complessivo di condivisa e uno sguardo sulle pos- +5 sibili prospettive dell’apprendistato mesi. come risorsa strategica dell’istruzio- Durante questo primo anno di ap- ne tecnica superiore. prendistato gli studenti hanno tra- scorso un giorno a settimana in Il percorso formativo formazione interna, cioè in azienda, ! #&'5W con un programma formativo in- #&'7 X
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