Incontri e laboratori per studenti - a cura del CENTRO STUDI MOVIMENTI PARMA
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Incontri e laboratori per studenti - Presentazione del progetto p. 4 - TRACCE DI STORIA - Dall’età antica all’Italia repubblicana p. 6 - ’68 e dintorni p. 25 - Storia e Media p. 37 - Storia di Parma - Visite guidate p. 42 - CITTADINANZA p. 53 - IL MONDO INTORNO A NOI p. 58 - PROPOSTE PER IL CURRICULUM DI CITTADINANZA p. 67 - IL CENTRO STUDI MOVIMENTI p. 75 - I RICERCATORI E LE RICERCATRICI p. 76
Il progetto Le unità didattiche di Storia di Parma - Visite guidate utilizzeranno Il progetto che il Centro studi presenta si propone di aiutare gli la città, le sue strade, le sue piazze e i suoi monumenti per rivi- insegnanti ponendo i risultati della più recente ricerca storica al vere epoche passate, far riemergere dai muri e dalle emergenze servizio della didattica, fornendo spunti interpretativi su alcuni archeologiche soffocate dalla contemporaneità storie di uomini, nuclei tematici che riguardano la storia del Novecento e, in par- donne e società lontane. ticolar modo, gli anni sessanta e settanta, ma non solo. Il progetto prevede unità didattiche, strutturate in due incontri Nel caso in cui alla ripresa delle attività scolastiche, o nel corso (di due ore ciascuno), coordinate con gli insegnanti e rivolte alle dell’anno scolastico, la situazione sanitaria legata al Covid19 classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. dovesse impedire lo svolgimento in classe dei nostri laborato- ri, saremo ovviamente disponibili e in grado di svolgerli trami- La metodologia te didattica a distanza. Le unità didattiche prevedono un’impostazione diversificata: a seconda dell’età degli studenti sarà operata una selezione delle Gli operatori e le operatrici tematiche, della terminologia e della modalità di trasmissione Tutto il personale del Centro studi, con competenze specifiche delle informazioni. per le tematiche proposte, ha già avuto esperienze di didattica Gli insegnanti potranno scegliere tra percorsi di carattere storico della storia, in qualità di docenti, collaboratori di istituti culturali (Tracce di storia), incontri di antropologia (Il mondo intorno a noi), o in attività universitarie. itinerari alla scoperta della città (Storia di Parma - Visite guidate). Le Tracce di storia non si configureranno come semplici lezio- I costi ni frontali, ma mireranno ad introdurre lo studente nei percorsi Per ogni incontro di due ore si prevede una spesa di 65 euro net- della ricerca storica, nella metodologia dell’approccio alle fonti, ti. È possibile usufruire del programma didattico attraverso una sia quelle classiche che quelle “nuove”, determinanti per lo stu- semplice convenzione con il Centro studi. Ogni 4 incontri la spe- dio dei movimenti sociali: attraverso l’analisi di volantini, mani- sa sarà di 240 euro. Per le lezioni fuori Parma è previsto un rim- festi, fotografie, canzoni e filmati, quindi, si tenterà di trasmet- borso spese a carico della scuola (10 euro ogni 60 Km). tere agli studenti gli strumenti necessari per una lettura critica dei documenti, facendo parlare immagini e testi per cogliere gli aspetti meno “ufficiali” ed evidenti del periodo. Per maggiori informazioni: I laboratori della sezione Il mondo intorno a noi tenteranno di af- Michela Cerocchi 340-5721934 frontare i temi della crescita individuale, della famiglia, del ge- Susanna Preo 351-8099016 nere attraverso laboratori che aiuteranno le classi a compren- centrostudimovimenti@gmail.com dere meglio la società in cui vivono. www.csmovimenti.org/didattica 4 5
Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana LE CROCIATE Incontri e scontri tra jihad e guerra santa a cura di Sofia Bacchini Le guerre di religione – e per religione – han- no rappresentato un continuum lungo i seco- li ed hanno segnato indelebilmente la storia dell’uomo fino ai giorni nostri. Per quanto riguarda la regione TRACCE DI euro-mediterranea, le crociate STORIA sono state probabilmente l’epi- sodio più romanzato e mitizzato, passando alla storia come scon- tri tra civiltà inconciliabili, nono- DALL’ETÀ ANTICA stante consistessero soprattutto ALL’ITALIA in lunghe guerre sanguinose e REPUBBLICANA freddi calcoli politici. Obiettivo del laboratorio è demistificare l’espe- rienza delle crociate utilizzando fonti diverse da quelle occidentali, in particolare attraverso le ope- re di storici arabi che ci aiutano a guardare questi eventi dal punto di vista di chi ha subito occupa- zioni e distruzioni che ben poco sembrava avessero di santo. Attraverso la lettura di documenti e testi letterari, le attività laboratoriali e la visione ed il confronto tra immagini, an- dremo ad analizzare come le crociate siano state uno strumento fondamentale per un’Europa in espansione e lacerata dai con- flitti interni ed anche un tassello importante per la creazione di due concetti antitetici di oriente ed occidente di cui paghiamo le conseguenze ancora oggi. L’unità didattica prevede due incontri di due ore ciascuno ed è rivolta alle classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. 7
Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana UOMINI DI MARE IL RISORGIMENTO La pirateria nell’epoca delle grandi navigazioni La rivoluzione dei giovani italiani a cura di Tifany Bernuzzi a cura di Susanna Preo La pirateria ha origini antichissime ma conobbe La classe dirigente liberale fautrice del il periodo di maggior sviluppo nell’epoca delle Risorgimento trovò nelle giovani gene- grandi navigazioni, quando Spagna, Francia e razioni la forza che gli era necessaria Inghilterra solcarono gli oceani per accapar- per imprimere un cambiamento radica- rarsi i tesori del nuovo mon- le alla realtà sociale e politica della Re- do. In quest’epoca furono staurazione. molti gli uomini che, spon- Era infatti rivolta ai giovani l’“arte per il taneamente o costretti, si popolo”, un meta genere che riempiendo diedero alla vita di mare di contenuti e allusioni politiche la lette- a bordo di navi mercantili ratura, il melodramma, la poe- e da guerra. Una vita du- sia, la musica e l’arte figurati- rissima, violenta e sottoposta va, costruì un coerente sistema all’arbitrio dei capitani che, narrativo della nazione, condi- nelle lunghe rotte, assumeva- viso da tutte le parti politiche e no poteri assoluti. capace di attirare i giovani ver- È a questo periodo che va la so gli ideali della rivoluzione nostra immaginazione quan- risorgimentale, in un rapporto do pensiamo a pirati, corsari o molto stretto con la cultura bucanieri spietati e senza regole sempre all’inse- romantica. Fior di intellettuali guimento di tesori e denaro. si cimentarono nel costruire Nei due incontri in classe cercheremo di analizzare teorie adatte a giustificare il l’immagine ormai stereotipata della pirateria rico- sacrificio per la Patria, la nuova divinità struendone l’ambiente sociale, la vita a bordo, la di- laica, il cui culto naturalmente prevedeva sciplina, la violenza e problematizzandone alcuni temi come il rispetto eroi e martiri. per l’autorità e la libera scelta. Attraverso l’utilizzo di fonti storiche come i diari dei viaggiatori, i casel- L’unità didattica prevede due incontri di lari giudiziari, i decreti dei grandi imperi e i resoconti ufficiali dei viaggi, due ore ciascuno ed è rivolta a tutte le arriveremo a delineare la figura di alcuni protagonisti di quest’epoca e classi delle scuole secondarie di primo e a tracciare in maniera più ampia l’immagine dell’uomo che sceglieva secondo grado. quella vita in mare nei decenni delle grandi navigazioni. L’unità didattica prevede due incontri di due ore ciascuno ed è rivolta alle classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. 8 9
Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana SORELLE D’ITALIA COLONIALISMO E INDIPENDENZE Le donne nel Risorgimento d’Italia Il passato coloniale e il cammino verso le a cura di Susanna Preo autonomie in Asia e in Africa a cura di Sofia Bacchini e Latino Taddei Il ruolo femminile nella costruzione del- lo Stato nazionale italiano è sempre sta- Tra il XVIII e il XIX secolo il mondo, così come era to considerato subordinato a quello ma- conosciuto allora, si allarga: con le rivoluzioni schile ma, nonostante la poca o nulla industriali, le nuove rotte, gli scambi commerciali visibilità pubblica, furono numerose le e l’evoluzione dei mezzi di trasporto, si comincia donne che, investite dagli ideali risor- ad entrare in un sistema-mondo molto più grande gimentali, lottarono senza distinzione e complesso del precedente. La necessità di nuovi di classe per l’Unità italiana, parte- sbocchi mercantili e di risorse materiali e umane da cipando alle cospirazioni, trovandosi impiegare per un’Europa in crescita ha determinato accanto agli uomini nelle battaglie l’inizio della conquista da parte degli stati europei e dietro le barricate, impegnandosi di altri territori, considerati poi delle vere e proprie come infermiere, svolgendo ruoli po- propaggini della casa-madre. La colonia diventa così, litici e diplomatici, offrendo soccorso ai per il paese europeo che la possiede, il corollario patrioti perseguitati ed esuli, animando salotti letterari, por- materiale e propagandistico della propria potenza, mentre, tando avanti battaglie sociali. Oppure sfruttando i tradizionali saperi per il colonizzato, rappresenta la linea di confine oltre la quale il mondo femminili per cucire coccarde, bandiere, mazzetti tricolori, scrivendo gli è precluso e la propria identità negata. Approfittando, in Asia, del articoli e componimenti poetici, musicando inni. Molte donne, quindi, progressivo declino dell’Impero Ottomano, e sancendo ufficialmente cominciarono a rivendicare una piena partecipazione alla vita politica al Congresso di Berlino nel 1884 la corsa alla conquista dell’Africa, e l’uguaglianza sul piano sociale: i moti del Risorgimento le avevano gli stati europei inglobarono nuove parti di mondo in un sistema fatte uscire dalle loro case, e dal ruolo, privato e marginale, assegnato economico e politico che diventava sempre più “mondiale”. Per i popoli loro dalle famiglie e, per la prima volta, si erano trovate al centro, nello dei paesi colonizzati l’entrata in questo sistema globale è spesso stata spazio pubblico. Per la prima volta, dunque, le donne si erano sentite violenta e traumatica, così come anche le guerre e i processi politici per cittadine. l’indipendenza che hanno segnato in maniera indelebile le loro identità. Ma a fronte del loro impegno che cosa ottennero? Poco o nulla in ter- Approfondendo questa parte di storia a cavallo tra l’epoca moderna e mini di diritti riconosciuti. Una volta liberata l’Italia, molte patriote si quella contemporanea, verranno indagate le cause e le ricadute del impegnarono socialmente a favore delle donne e dell’emancipazione sistema coloniale tra gli stati e all’interno di essi, e le successive femminile, dell’infanzia, delle classi disagiate, anche perché la patria lotte e processi politici che hanno portato alla nascita delle nazioni che avevano contribuito a far nascere non seppe offrir loro modelli di indipendenti che conosciamo anche oggi. L’obiettivo sarà di acquisire vita e ruoli diversi da quelli tradizionali. strumenti per tentare di capire meglio il mondo globale nel quale viviamo. L’unità didattica prevede due incontri di due ore ciascuno ed è rivolta a tutte le classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Il laboratorio di due incontri di due ore ciascuno è rivolto alle ultime classi delle scuole secondarie di secondo grado. 10 11
Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana LA MERICA! LETTERE DALLA GRANDE GUERRA Viaggio verso il Nuovo mondo Storie di gente comune a cura di Susanna Preo a cura di Susanna Preo La Prima guerra mondiale fu la prima Tra il 1876 e il 1915 gli italiani furono grande esperienza collettiva degli italiani. protagonisti della “Grande emigra- Combattenti e civili, uomini e donne, adulti zione”. In quest’intervallo di tempo e bambini, operai e contadini, tutti furono furono più di 14 milioni i cittadini che coinvolti e segnati da questa esperienza lasciarono l’Italia per cercare fortu- di massa, tutti furono travolti dalla stessa na in Francia, Svizzera, Gran Bretagna, Stati Uniti, Brasile e Argentina. macchina, toccati da problemi simili, col- I motivi alla base di questo esodo furono vari: dalla crisi agraria all’in- piti da medesimi lutti, costretti a speri- cremento demografico, dagli oneri introdotti con l’Unità d’Italia al de- mentare una nuova modernità. Per mol- clino dei saperi artigianali, dalla crisi della manifattura domestica alla tissimi, poi, si trattò anche di iniziare a lunga tradizione di spostamenti stagionali di manodopera. cimentarsi con la scrittura, unico mezzo per garantire il collegamento dal e verso Questo percorso intende indagare in modo particolare l’emigrazione il fronte. Un vero e proprio fiume di let- verso l’America attraverso l’uso di lettere, fotografie e testimonianze che ci permetteranno di seguire da vicino le vicende tere, quasi quattro miliardi, si muoveva vissute dai migranti italiani: dalle terribili condizioni ogni giorno dalle zone di guerra verso del viaggio in mare alle visite e agli interrogatori su- l’interno, e viceversa, in una bulimia di scrittura che testimonia biti ad Ellis Island; dai conflitti che spesso nacquero un bisogno inesausto di contatto, sia al fronte che all’interno delle fa- tra le diverse generazioni a causa dell’impatto con miglie. un mondo nuovo, più moderno ed emancipato, ai Questo percorso fornirà uno spaccato della Grande guerra partendo pregiudizi razziali e all’osti- non solo dalle memorie dei soldati, ma dalle loro parole in trincea, dal- lità di cui gli italiani furo- le loro lettere e dalle cartoline. Quella fitta corrispondenza verrà letta no vittime. Tutto ciò nella come espressione dello spaesamento e della precarietà dei soldati, del convinzione che conoscere loro bisogno di allontanarsi dallo scenario della trincea e di tornare al i risvolti psicologici, sociali, rassicurante ambiente domestico, di preservare la pro- culturali che si svilupparono pria identità e di ricucire continuamente all’interno di questo percor- il lacero tessuto delle relazioni familiari. so migratorio possa aiutare a comprendere meglio anche quanto sta avvenen- do ai giorni nostri, col ripetersi di dinamiche per Il laboratorio, due incontri di due ore certi versi comparabili. ciascuno, è rivolto alle ultime classi del- le scuole secondarie di primo e secondo Il laboratorio si struttura in due incontri da due grado. ore ciascuno ed è rivolto a tutte le classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. 12 13
Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana Agosto 1922: BARRICATE “ABBASSO MUSSOLINI!” Parma e l’Oltretorrente tra biennio rosso e biennio nero Fascismo e antifascismo nel Parmense a cura di Margherita Becchetti a cura di Ilaria La Fata Nei primi giorni dell’agosto 1922, Nel periodo della dittatura fasci- mentre in tutta Italia i lavoratori in- sta fu sempre presente un’op- crociavano le braccia per lo sciope- posizione più o meno manife- ro generale legalitario indetto dal- sta: benché sorvegliati, spesso l’Alleanza del Lavoro, a Parma divisi o isolati, molti italiani giunsero migliaia di camicie nere dimostrarono la loro profonda guidate da Italo Balbo, con l’obiet- avversione al regime non solo tivo non solo di fermare lo sciopero attraverso l’emigrazione e la ma anche di mettere a ferro e fuo- clandestinità, ma anche semplice- co i quartieri popolari della città, mente con atteggiamenti anticonformisti e di non accettazione dei sim- da tempo noti per il loro ribellismo e sovversivismo. boli del potere. In particolare, dopo l’introduzione, nel 1926, delle leggi Nei borghi dell’Oltretorrente e del quartiere Naviglio in Parma nuova, speciali, qualsiasi espressione di “irregolarità” sociale fu considerata dunque, i popolani insieme agli Arditi del popolo di Guido Picelli, eres- una dimostrazione di ostilità nei confronti dello stato fascista, con il sero barricate e sbarramenti e per tre giorni resistettero in armi agli conseguente inasprimento del controllo poliziesco e della repressione. assalti fascisti finché, all’alba del 6 agosto, Balbo dovette ordinarne la Il laboratorio prevede la lettura di documenti tratti dal Fondo Questura smobilitazione. Questa resistenza antifascista si trasformò fin da subi- di Parma, di documenti fotografici, testi memorialistici e stampa coe- to in un grande racconto epico che, negli anni, ha costruito intorno alle va. Nelle scuole della provincia i laboratori verranno svolti utilizzando i giornate d’agosto e al quartiere oltre il torrente un alone leggendario, fascicoli degli antifascisti dei relativi comuni. favorito, negli ultimi anni, anche dalla fortuna di alcune operazioni ar- Nella prima lezione ci si soffer- tistiche, come il romanzo Oltretorrente di Pino Cacucci o il film Il ribelle merà sulla modalità della repres- di Giancarlo Bocchi. sione fascista (dall’ammonizione Ma ben prima delle Barricate del 1922, i borghi popolari della città al confino, al Tribunale Speciale sono stati teatro di numerose vigorose rivolte, moti e per la Difesa dello Stato) subita dai proteste. “sovversivi” parmensi; nella secon- da lezione si analizzerà l’antifasci- La lezione sarà strutturata in due incontri, smo organizzato e quello “sponta- uno in classe e una visita guidata all’Oltre- neo”, distinzione fatta sulla base dei torrente, ai borghi che ancora sopravvivono e criteri di pericolosità definiti dagli a quelli sventrati dal piccone risanatore fasci- organismi addetti alla repressione. sta tra il 1927 e il 1933. L’unità didattica, composta da due incontri di due ore ciascuno, è rivol- Il percorso è rivolto a tutte le ultime classi delle ta alle scuole secondarie di primo e secondo grado. scuole secondarie di primo e secondo grado. 14 15
Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana LA FABBRICA DEL CONSENSO MASCHI SI DIVENTA? Scuola ed educazione durante il regime Storia della mascolinità nell’Italia contemporanea fascista a cura di Michela Cerocchi a cura di Michela Cerocchi Da ormai alcuni decenni con il termine storia di genere Come costruire il nuovo italiano se non parten- non ci si riferisce più solo a una disciplina che ha come do dalla scuola? Fin dai primi anni, il fascismo ha protagoniste le donne; in Italia dagli anni Novanta si posto la sua attenzione verso il mondo dell’infan- sono sviluppati anche i men’s studies, ovvero ricerche zia, prima riformando la scuola, poi controllando storiche che hanno il maschile (o meglio la mascoli- il tempo libero dei bambini e delle bambine attra- nità) come oggetto di discorso, di critica e di analisi. verso le organizzazioni dell’Opera nazionale Balil- Queste ricerche hanno scardinato non solo lo stereo- la. Infine, quando la guerra divenne reale, prima tipo maschile forte, virile ed eterosessuale considerato in Etiopia e poi durante la seconda guerra mondia- “naturale”, ma hanno anche portato alla luce le matrici le, l’attenzione all’infanzia e la militarizzazione della culturali delle pau- vita scolastica si intensificò, re del maschile tra- i bambini e le bambine furo- dizionale (l’omofobia, la sensibilità, no chiamati a dare il proprio la debolezza fisica, la disoccupa- contributo attraverso una zione). vera e propria mobilitazione Seguendo l’evoluzione dei generi e permanente a sostegno del dei loro rapporti dalla metà dell’Ot- conflitto. La scuola divenne così un ec- tocento ai giorni nostri cercheremo cezionale luogo di indottrinamento per far cre- di guardare criticamente ai ruoli scere individui modellati secondo le necessità e ai modelli maschili che si sono del regime: le bambine vennero educate ai plasmati e modificati in risposta ai lavori di cura e al loro futuro ruolo di “angeli mutamenti economici, sociali e politici. Una storia di solito invisibile, del focolare”, mogli ubbidienti e madri proli- perché occultata dall’idea che il maschile corrisponda all’universale. fiche. Ai bambini vennero affidati divisa e mo- Quanto il femminile, tanto il maschile rappresentano invece una par- schetto e insegnato il valore dell’obbedienza zialità. Attraverso la storia e l’antropologia capiremo come l’identità cieca, della disciplina, del sacrificio per la maschile sia una costruzione culturale che esiste e muta e che concor- patria. Durante il laboratorio gli studenti la- re in modo essenziale alla costruzione dell’intera società e dei rapporti voreranno attivamente su diverse fonti dell’e- tra uomini e donne. poca - sussidiari, quaderni illustrati, fumetti, periodici per l’infanzia, pubblicità, giocattoli - utili a comprendere come Il laboratorio, di due incontri di due ore ciascuno, intende analizzare e il regime abbia cresciuto intere generazioni di italiani ed italiane. mettere in discussione attraverso uno sguardo storico il modello, spes- so nocivo, di mascolinità presente nella nostra società contemporanea Il laboratorio, della durata di due incontri di due ore ciascuno, è rivolto e spesso percepito come unico e immutabile. Il laboratorio è rivolto alle alle ultime classi della scuola secondaria di primo e secondo grado. classi delle scuole secondarie di secondo grado. 16 17
Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana LA BIONDA E LA BRUNA ITALIAN APARTHEID Bellezza e ruolo delle donne nell’Italia fascista Il colonialismo italiano da a cura di Margherita Becchetti o Michela Cerocchi Adua all’impero a cura di Andrea Bui Poiché la distinzione chiara e netta dei ruoli di genere fu un Il colonialismo italiano è punto centrale dell’ideologia sempre stato letto – non fascista, negli anni del regime solo in Italia – come un co- mussoliniano si alternarono lonialismo diverso rispetto frequenti battaglie culturali a quello delle potenze co- sulla questione della bellezza loniali tradizionali, come la femminile e della moda. Molti Francia o l’Inghilterra. Dal pubblicisti e intellettuali si in- colonialismo straccione al mito del buon italiano, spesso quest’imma- teressarono dell’aspetto delle gine di diversità si è appiattita su luoghi comuni e su stereotipi che donne, esprimendo vivace- hanno contribuito a un generale oblio dell’Italia coloniale, impedendo mente cosa fosse, secondo il una riflessione collettiva su questo pezzo significativo della nostra sto- loro punto di vista, accettabile ria, tanto più in un contesto di globalizzazione come quello attuale, in e cosa no. Questo perché la cui il confronto con gli ex colonizzati è quanto mai all’ordine del giorno. discussione sulla bellezza implicava in realtà questioni ben Dall’Eritrea, prima colonia italiana, al massacro di Adua del 1896, più profonde, che avevano a che fare con il ruolo della donna nella so- dalla grande proletaria alla conquista della Libia cietà e con la necessità, per la cultura maschilista del regime, di soffo- all’impero fascista nel corno d’Africa: un’espe- carne le spinte emancipatorie che in quegli anni animavano gran parte rienza coloniale tutto sommato breve, senza un del mondo femminile occidentale. progetto a lungo termine e senza una strategia Gli anni successivi alla Grande guerra, infatti, furo- lineare ma che mostra sorprendenti trait-d’union no un’epoca di cambiamento anche sul piano della tra l’Italia liberale e quella fascista. vita quotidiana di milioni di donne. Parallelamente Il percorso si avvarrà dell’analisi di diversi docu- al moltiplicarsi, nei diversi paesi, delle richieste di menti, testi e video. Nel primo incontro si trat- voto femminile, l’evoluzione della stampa e della terà dell’avvio dell’esperienza coloniale in Eri- pubblicità mise in circolazione anche in Italia un’i- trea fino al disastro di Adua e della successiva dea moderna della femminilità urbana, nella quale conquista della Libia. Nel secondo incontro si l’attenzione alla moda, l’uso dei cosmetici, il diver- approfondirà il colonialismo fascista in Afri- timento e lo sport indicavano non solo il sorgere di ca e nei Balcani, che cercherà di consolidare nuovi ideali di bellezza, ma anche – e chiaramen- le conquiste precedenti e sognerà il ritorno te – la differenza generazionale e di genere. dell’Impero. Il percorso prevede due incontri di due ore ciascuno ed è rivol- Il laboratorio, di due incontri di due ore ciascuno, è rivolto a tutte le to a tutte le classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. classi delle scuole secondarie di secondo grado. 18 19
Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana OCCHI SULLA GUERRA LA RESISTENZA Il secondo conflitto mondiale attraverso i cinegiornali Lotta armata e lotta non armata tra il 1943 e il 1945 a cura di Ilaria La Fata a cura di Margherita Becchetti o Ilaria La Fata È ormai noto quanto la seconda guerra La lezione affronterà il tema della lotta di mondiale sia stata una guerra totale, Liberazione alla luce dei nuovi temi sui qua- sconvolgente per intensità e durata li il dibattito storiografico riflette da oltre un ma soprattutto perché per la prima ventennio, come il ruolo delle popolazioni, volta anche i civili ne furono coinvolti l’interpretazione della lotta partigiana come direttamente. I fronti interni diventa- conflitto dalle mol- rono un luogo dove condurre aspre teplici sfaccetta- battaglie, con armi diverse rispetto ture (guerra pa- a quelle utilizzate lungo le linee del triottica, civile e di fronte: quelle della propaganda. Ancora oggi, un ele- classe) calato nello scenario più ampio della mento utile e poco conosciuto per analizzare e comprendere quella seconda guerra mondiale, il legame tra lotta propaganda sono i cinegiornali, filmati che in meno di mezz’ora dove- armata e resistenza non armata, la questione vano riassumere a un pubblico analfabeta e poco informato gli eventi e della “scelta” di una generazione di ventenni lo svolgimento della guerra. cresciuti durante il regime fascista. Attra- Diffusi in tutta Europa e negli Stati verso l’uso di fotografie e documenti delle brigate partigiane si inda- Uniti fin dai primi decenni del Nove- gheranno i rapporti tra i partigiani all’interno delle brigate, cercando di cento per trasmettere notizie sulla capire come quei giovani abbiano vissuto l’eccezionalità della propria vita politica e sociale del proprio condizione, come abbiano trascorso il tempo tra un’azione militare e paese a un pubblico più vasto possi- l’altra, quali relazioni abbiano tenuto con la popolazione che li ospi- bile, nel corso della seconda guerra tava. L’intento è aiutare i ragazzi a riscoprire nei partigiani non eroici mondiale i cinegiornali si trasfor- combattenti astratti, al di fuori del tempo e dello spazio, ma giovani che marono ovunque in un potente stru- hanno maturato una scelta, che hanno portato le proprie aspettative e mento di propaganda. le proprie specificità tra le fila delle brigate, plasmando la fisionomia Attraverso un uso sapiente del mon- del movimento e venendo a loro volta cambiati da quell’esperienza. taggio di immagini filmate al fronte e Verrà dunque raccontata soprattutto una dimensione esistenziale della di commenti sonori, in tutti i paesi essi raccontavano sempre la stessa Resistenza. guerra vittoriosa, tranquillizzavano i parenti a casa mostrando i soldati del proprio paese in salute, preparati e rilassati, e sottolineavano la Il percorso si compone di due incontri di due debolezza dei “nemici”. ore e si rivolge a tutte le classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Su ri- Il laboratorio, in cui verranno decostruiti e analizzati alcuni cinegiornali chiesta, il secondo incontro potrebbe svolgersi di guerra americani, tedeschi e italiani, prevede due incontri di due ore in forma di visita guidata nel centro di Parma o ciascuno ed è rivolto alle ultime classi delle scuole secondarie di primo in alcuni luoghi significativi del territorio pro- e secondo grado. vinciale parmense. 20 21
Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana PARTIGIANE GIACOMO ULIVI, GIORDANO CAVESTRO Resistenza e memorie femminili E CECILIA SONCINI a cura di Michela Cerocchi Storie e scelte di Resistenza a cura di Michela Cerocchi Per anni si è parlato di “contributo” o di “partecipazione” delle donne alla Re- Due ragazzi e una giovane donna, famiglie di- sistenza, in realtà anche loro, come gli verse, percorsi di vita differenti, ma un’unica uomini, hanno fatto la Resistenza, han- e significativa scelta, quella di aderire alla lot- no scelto da che parte stare con modi e ta partigiana, di decidere da che parte stare. comportamenti diversi. Questo labora- Nel corso di questo laboratorio inizieremo a torio vuole indagare tutte queste Resi- conoscerli, entreremo nelle loro case, nelle stenze concentrandosi sulle vite e sulle loro vite e fa- scelte di donne attive in quei difficili mesi tra Parma e Reggio Emilia. miglie. Cerche- Le conosceremo attraverso le loro memorie, scritte quasi tutte dopo remo di capire molti anni dalla Liberazione, quando riuscirono a romper quel silenzio le esperienze e costruito subito dopo la fine della guerra quando molte donne dovette- le strade differenti che li portarono alla ro tornare “al loro posto”. stessa scelta: chi ha respirato l’antifa- Indagheremo cosa e come queste donne han- scismo in famiglia, chi lo ha maturato no raccontato, i temi approfonditi e quelli vo- intellettualmente. lutamente dimenticati. Ci concentreremo su alcuni argomenti ricorrenti in tutte le memo- Conoscere le vite di Giacomo Ulivi, rie: la scelta, le relazioni con la famiglia e gli Giordano Cavestro e Cecilia Soncini altri partigiani, la violenza, sfiorata o vissuta vuol dire fare un viaggio tra i tanti vol- in prima persona, i rapporti con i nemici e i ti della Resistenza, significa salire su lasciti di quella esperienza nel dopoguerra. una bicicletta e pedalare nonostante Scrivere dopo tanti anni di silenzio ha signi- la paura dei posti di blocco, significa ficato anche mettersi in gioco e condividere cambiare città dopo una fuga turbo- la propria esperienza sottoponendola al giu- lenta dalla caserma e lì ricominciare dizio degli altri. Dove hanno trovato questo il proprio impegno antifascista, signi- coraggio? fica salire ai monti e imbracciare le Attraverso le loro storie e i loro racconti ve- armi. dremo la Resistenza da un altro punto di vi- sta, il loro, quello femminile. Approfondiremo le loro vite attraverso diverse fonti: le loro lettere, i diari, le fotografie, i disegni. Il laboratorio, due incontri di due ore cia- scuno, è rivolto alle ultime classi delle Il laboratorio, due incontri di due ore ciascuno, è rivolto alle ultime scuole secondarie di primo e secondo grado. classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. 22 23
Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana LA “POLITICA DEL BASTONE” Il confine orientale e le foibe a cura di Ilaria La Fata Parlare di foibe evoca immaginari e scene tru- culenti, quasi sempre connessi al mito dell’ita- liano buono contrapposto a quello del feroce slavo. Invece, guardando a quel periodo con la lente dello storico emerge un quadro assai TRACCE DI più complesso, che ha a che fare con un ter- ritorio – il confine orientale e i Balcani – dilaniato STORIA da occupazioni militari e politiche, da pulsioni an- nessionistiche e da spinte autonomiste. In partico- lare, il fascismo chiarì ben presto la propria idea. Lo stesso Mussolini a Pola nel settembre del 1920 dichiarò: «Di fronte a una razza inferiore e barbara ’68 E DINTORNI come la slava, non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. I confi- ni dell’Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche. Io credo, che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani». Da qui, passando per i campi di concentramento come Gonars o Rab, dove furono internati migliaia di civili rastrellati nei territori occupati dall’esercito italiano nell’allora Jugoslavia, si può comprendere come l’intensità del conflitto non possa essere ricondotta solo alla crudel- tà degli infoibamenti, utilizzati dall’esercito jugoslavo soprattutto in due fasi: prima nel 1943, nei mesi successivi all’armistizio, e poi dal 1 maggio 1945, durante i 40 giorni di occupazione jugoslava della città di Trieste. Utilizzando materiali d’archivio, immagini e filmati d’epoca, il percorso dipanerà la complessa storia del confine orientale e delle popolazioni che lo abitarono, decostruendo il mito delle foibe per ricondurlo alla sua dimensione storica. L’unità didattica, composta da due incontri di due ore ciascuno, è rivolta alle scuole secondarie di primo e secondo grado. 24 25
Tracce di storia – ‘68 e dintorni Tracce di storia – ‘68 e dintorni DIETRO LE QUINTE DEL BOOM MIGRAZIONI ITALIANE Caratteri e contraddizioni del «miracolo economico» italiano Uomini e donne nel mondo a cura di Margherita Becchetti o Susanna Preo a cura di Susanna Preo L’Italia che usciva dal secondo Nella storia dell’Italia unita si di- conflitto mondiale era un paese stinguono tre momenti principali industrialmente povero, quasi dell’emigrazione: quello che va del tutto privo di infrastrutture dall’età liberale alla prima guer- efficienti e con un’agricoltura ge- ra mondiale, conosciuto come la neralmente arretrata. Gli aiuti del “grande migrazione”, quello tra le due Piano Marshall diedero inizio ad guerre e l’ultima fase che va dalla secon- un ampio processo di ricostruzio- da metà del Novecento alla metà degli ne che mostrò i suoi primi effetti anni Settanta. positivi tra il 1958 e il 1963, quan- Questo percorso intende soffermarsi in un do la produzione industriale venne più primo momento sulla grande migrazione che raddoppiata. È quello che viene co- di fine Ottocento, con particolare attenzio- munemente definito come il «miracolo ne al caso degli Stati Uniti, per scoprire economico» italiano, non certo privo di chi furono i protagonisti di un esodo che vide più di 7 milioni di perso- costi sociali e contraddizioni. ne varcare l’oceano tra il 1876 e il 1915, quali furono le cause di tante Il benessere garantito dagl’intensi ritmi partenze e quali condizioni di vita e lavoro si trovarono ad affrontare della fabbrica fordista o dalla crescita i migranti una volta giunti in America. In un secondo momento verrà del terziario, permise a molti italiani di affrontata l’ultima grande stagione migratoria, quella iniziata subito dotarsi dei nuovi simboli consumistici dopo la fine della Seconda guerra mondiale, con particolare attenzione (frigorifero, elettrodomestici, ecc.) e di adottare nuove modalità al caso del Belgio e della Svizzera. Un altro aspetto che verrà affrontato d’impiego del tempo libero (dai week end al mare alle vacanze estive). riguarda le migrazioni interne a partire dagli anni Sessanta quando il Tuttavia, si acuivano anche gli squilibri del reddito territoriale: la cre- boom economico trasformò la faccia dell’Italia, non solo dal punto di vi- scita economica e il rapido processo d’industrializzazione, concentra- sta economico, ma anche da quello sociale e culturale, richiamando al ti nelle grandi città settentrionali, generarono un flusso di migrazioni nord schiere di migranti meridionali in cerca di fortuna e rimescolando interne inedito e traumatico, soprattutto per il “migrante”, costretto ai dal punto di vista geografico la popolazione italiana. nuovi ritmi di vita delle metropoli e sradicato dai codici e dai riti della In tutte queste esperienze, così diverse e così simili tra loro, gli italiani tradizionale civiltà contadina. dovettero fare i conti con la chiusura della società di arrivo, interessata L’unità didattica si propone d’illustrare, mediante l’utilizzo di diverse solo alle braccia dei migranti e non al loro bagaglio culturale o al loro fonti (film d’epoca e documentari dei nostri giorni, canzoni, immagini), benessere, con pregiudizi e ondate di razzismo, con condizioni di vita il complesso sistema di cause ed effetti che ha determinato la crescita e di lavoro difficili e precarie. economica dell’Italia, con tutti i suoi squilibri settoriali e geografici. Il laboratorio, di due incontri di due ore ciascuno, è rivolto a tutte le Il percorso prevede due incontri di due ore ciascuno ed è rivolto a tutte classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. le classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. 26 27
Tracce di storia – ‘68 e dintorni Tracce di storia – ‘68 e dintorni “ANNI SESSANTA COMINCIA LA DANZA” NESSUNO CI PUÒ GIUDICARE Giovani e musica verso il ’68 Le donne tra Italia contadina e boom economico a cura di Margherita Becchetti o Michela Cerocchi a cura di Margherita Becchetti o Michela Cerocchi Negli anni successivi alla grande Da dove erano sbucate, all’improv- trasformazione italiana, quella del viso e tante, quelle giovani donne “boom economico”, il mondo gio- così riconoscibili che riempivano le vanile irruppe prepotentemente piazze con i loro slogan e i colorati sulla scena esprimendo un’auto- striscioni femministi? nomia culturale, sociale e politica Venivano dalla rivolta delle “bam- ben maggiore di quella delle epoche boline”, dalla lotta sorda e nascosta precedenti. I giovani maturarono una all’interno delle famiglie per conqui- percezione assolutamente nuova di starsi il diritto ad uscire di casa, a se stessi e del proprio ruolo nella frequentare amici e sale da ballo, a società e si fecero interpreti di con- sposarsi quando volevano e con chi troculture e antagonismi sociali, af- volevano, ad avere un lavoro indipen- fermando esigenze di protagonismo dente, a poter frequentare le scuole e le università. Ve- nei più diversi campi, dallo stile di nivano da quella spavalda inquietudine che negli anni vita alla musica, dal modo di vestire Sessanta serpeggiava tra le giovani ragazze italiane, ai comportamenti, dai rapporti per- inserendosi poi in quella protesta generazionale che sonali al rapporto con la politica. In iniziava a muovere i suoi primi passi nelle scuole, nel- questo lungo e articolato processo la le fabbriche, nei bar, negli oratori, nelle famiglie. canzone fu espressione dell’imma- Obiettivo dell’unità didattica è quello di raccontare e ginario giovanile, dei suoi riferimen- ripercorrere le prime forme di emancipazione e rot- ti culturali e ideologici, del rifiuto di tura con l’esistente che si manifestarono nel mondo valori ricevuti in eredità dagli adulti. femminile a partire dai primi anni Sessanta. Verrà Il juke box, insieme ai nuovi balli, come lo shake o il rock, i nuovi gusti descritta l’irruzione del corpo femminile nelle canzoni, nella moda, musicali o i nuovi cantanti che stravolgevano in forme, suoni e parole le nella cultura popolare, la crisi del modello famiglia- melodie tradizionali, divenne presto il simbolo di questa nuova identità, re, la rivoluzione sessuale con la diffusione degli an- di quel sentire comune che omologava i giovani nel modo di vestire e di ticoncezionali e la rivendicazione di una sessualità trascorrere il tempo libero. femminile, fino ad arrivare alle soglie della contesta- Durante il percorso didattico si ascolteranno e analizzeranno molte zione del 1968. canzoni di diversi generi: dal canzonettismo di Sanremo alla musica beat, dai classici del rock alla produzione popolare. Il percorso prevede due incontri di due ore ciascuno ed è rivolto a tutte le classi delle scuole secondarie Il laboratorio prevede due incontri di due ore ciascuno ed è rivolto a di primo e secondo grado. tutte le classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. 28 29
Tracce di storia – ‘68 e dintorni Tracce di storia – ‘68 e dintorni LA PRIMAVERA STUDENTESCA Piazza Fontana, 12 dicembre 1969 Il Sessantotto a scuola e in università Storia di una strage a cura di Michela Cerocchi a cura di Michele Sabini Negli anni Sessanta le migliori op- portunità di vita e di lavoro aprirono Il pomeriggio del 12 dicembre 1969 in una le porte della scuola a molti giovani. Milano scintillante che si preparava ad Le aule universitarie in pochi anni si accogliere il Natale, esplode una bomba riempirono di nuovi studenti, nuove nel salone della Banca Nazionale dell’A- speranze e nuove idee. gricoltura di Piazza Fontana, che uccide 17 per- Nel 1968 l’affacciarsi del movimento sone. È una strage, un evento inedito fino a quel studentesco alla ribalta della scena momento nella storia italiana. Durante i funerali politica segnò un punto irriducibile di delle vittime, l’Italia intera percepì distintamen- discontinuità rispetto alla storia pre- te la perdita di quel senso d’innocenza mista a cedente. Dall’autunno ‘67, con le prime occupazioni universitarie (Tren- speranza di rinnovamento sociale, ispirato dal to, Napoli, Milano, Torino), all’estate del ’68 numerosi furono gli ambiti 68. Iniziava effettivamente una nuova stagione attraversati dal cambiamento. All’interno per il paese, dominata dall’incertezza e dalla dell’università, in ottemperanza paura, dove il rinnovamento sociale e politico alla parola d’ordine del “potere si sarebbe misurato con una risposta violenta studentesco”, furono sovvertiti i e sanguinaria di carattere eversivo-reazionario. Nei successivi quattro ruoli e le gerarchie tradizionali anni si assistette in Italia a una vera e propria “strategia della tensio- ma non solo: il principio dell’an- ne”, una drammatica sequenza di attentati, dietro ai quali si intravede- ti-autoritarismo venne esteso a va un complesso tentativo di condizionamento della vita politica, che qualsiasi ambito del quotidiano in si muoveva dietro le quinte del potere stesso. Un meccanismo basato cui fossero riscontrabili forme di sul terrore, non sempre univoco, sostenuto da un coacervo di forze che “potere” diffuso. Le forme stesse giocavano una partita dai contorni ancora indefiniti. Forze che si pa- dell’agire politico furono ridefinite lesarono concretamente durante la travagliata vicenda giudiziaria. Il attraverso il rifiuto della “delega” processo in particolare porterà alla luce gli attori convolti e soprattutto e la centralità assegnata ai luoghi alcuni pezzi di verità, mentre altri a tutt’oggi restano nebulosi. della partecipazione diretta (l’assemblea, i comitati, i gruppi di lavoro). Oltre alla contestualizzazione storica degli eventi, negli incontri esamine- Il percorso intende far luce sulle origini e sulle fasi salienti della prote- remo la strage attraverso un duplice focus: da un lato quello strettamente sta studentesca, sui suoi caratteri sociali, culturali e politici in relazio- divulgativo intorno alle tematiche salienti del 12 dicembre e dall’altro la ne sia allo scenario nazionale che internazionale. vicenda processuale. L’obiettivo è quello di fornire gli strumenti critici per comprendere anche la radicalizzazione negli scontri di piazza con le forze Il percorso prevede due incontri di due ore ciascuno ed è rivolto a tutte dell’ordine e la nascita dei gruppi armati di estrema sinistra. le classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. L’unita didattica prevede due incontri di due ore ciascuno ed è rivolta alle ultime classi degli istituti secondari di secondo grado. 30 31
Tracce di storia – ‘68 e dintorni Tracce di storia – ‘68 e dintorni MATTI DA SLEGARE IO SONO MIA Il movimento contro i manicomi Violenza e corpo femminile tra gli anni e le istituzioni totali Settanta e oggi a cura di Ilaria La Fata a cura di Michela Cerocchi Essere donna non sempre ha significato esse- Dalla rivoluzione industriale e per re persona. Fino a metà degli anni Novanta lo almeno due secoli, essere matto ha stupro era considerato, dal sistema giuridico e sempre significato essere conside- dalla società, un crimine contro la moralità pub- rato un individuo inutile, pericoloso blica e il buon costume e non contro la persona. e del quale avere vergogna: «pericoloso per Ma già dagli anni Sessanta qualcosa iniziava a sé, per gli altri e di pubblico scandalo» recitava la formula con la qua- cambiare nella società, soprattutto tra le ge- le si veniva ricoverati in manicomio. I matti erano persone da temere, nerazioni di giovani, ragazzi e ragazze che co- anche perché rallentavano il naturale corso del progresso e non cor- minciavano a condividere il bi- rispondevano ad alcuno dei modelli tradizionali proposti dalla società sogno di nuove libertà. Accanto borghese; per questo furono collocati ai margini di quella società, in a questi segni di progresso «grandiosi smaltitoi» dove non avrebbero creato danno a nessuno. restavano sempre costanti i Solo a metà degli anni Sessanta del Novecento i manicomi e le altre valori dell’onore maschile e i “istituzioni totali” furono messi radicalmente in discussione da alcu- simboli della tradizione che ni psichiatri, tra cui Franco Basaglia, ma anche da giovani studenti, identificavano la donna e il operatori e famigliari dei ricoverati. In quel periodo venne ribadita la suo corpo come i responsabili necessità di guardare ai malati mentali come a delle persone e non dell’ordine morale. Il sesso era solo come le patologie di cui soffrivano. Fuori dai manicomi, i matti ancora un tabù. Un importante riacquistarono dignità e poterono ricominciare a porsi in relazione con fatto di cronaca portò all’im- il mondo esterno. provviso la parola stupro nelle case degli italiani: il massacro Il laboratorio, della durata di due incontri di del Circeo (30 settembre 1975). I gruppi femminili e femministi non due ore ciascuno, prenderà in esame, attra- si fecero scappare questa occasione e irruppero sui giornali, nei pro- verso la storia esemplificativa del manicomio di grammi televisivi, nei teatri, nelle aule dei tribunali, nelle strade e nelle Colorno, la storia dei manicomi e della riforma piazze. basagliana, per riflettere con gli studenti sul Lo stupro è diventato un delitto contro la persona nel 1996, ma per noi tema dell’alterità e del rapporto con le persone oggi che valore ha il corpo femminile? È ancora considerato un oggetto considerate diverse. o è finalmente diventato un soggetto? Il laboratorio è rivolto alle ultime classi della scuola secondaria di primo grado e a tutte quelle Il percorso, che utilizzerà foto e filmati del periodo, articoli di giornale, della scuola secondaria di secondo grado. documenti e volantini dei collettivi femministi, prevede due incontri di due ore ciascuno ed è rivolto a tutte le classi delle scuole secondarie di secondo grado. 32 33
Tracce di storia – ‘68 e dintorni Tracce di storia – ‘68 e dintorni IL PERSONALE È POLITICO FIORI NEI CANNONI Linguaggi e pratiche di lotta del movimento femminista Il movimento pacifista in Italia a cura di Michela Cerocchi a cura di Ilaria La Fata Dal 1968 le donne parteciparono at- Pacifismo, nonviolenza, antimilitarismo sono termini tivamente alla generale messa in di- che spesso vengono considerati sinonimi, aspetti di scussione della società. Furono pre- una stessa cultura di pace. In realtà essi hanno al- senti nelle scuole, nelle università, cune differenze, radicate nei diversi approcci all’idea nelle fabbriche, nelle organizzazioni della pace o della guerra, e nella diversa interpre- politiche e negli scontri con la polizia. tazione politica di quelle idee. Tutte si basano su un Ma sia il movimento studentesco che tema profondo, quello di libero arbitrio, di possibilità quello operaio si basavano su prati- di scegliere e di assunzione di responsabilità, sia indi- che politiche che avevano come uni- vidualmente che collettivamente. co punto di riferimento l’individuo maschile: i valori dell’impegno erano Punto di partenza è senz’altro la seconda guerra mondiale, conflitto totalizzanti e lo spazio per la vita privata inesistente. Nei movimenti di totale per definizione, con l’eco di violenza e di orrore assoluto che ha protesta, nel fervore della lotta, le donne continuavano a svolgere ruoli portato con sé, da Auschwitz alle bombe su Hiroshima e Nagasaki. Fu tradizionali, come quello di “angelo del ciclostile”. La delusione fem- proprio a partire dal 1945, nel contesto della guerra fredda e del timore minile fu dunque molto forte e dettò l’inizio di un percorso di ricerca di di un possibile nuovo conflitto che la voce della pace cominciò a farsi più uno spazio proprio e diverso. forte, fino a diventare più potente nel corso degli anni Sessanta. Durante Si iniziò ad affermare che il “personale è politico”, venne proclamata la la “stagione dei movimenti”, infatti, alle voci isolate di uomini e donne specificità dell’oppressione femminile, trasversale a tutte le classi so- come Gandhi, Aldo Capitini, Anna Kuliscioff, si unirono quelle anonime ciali: il controllo totale che la società attuava sul corpo e sulla vita ses- di ragazzi e ragazze per protestare contro la guerra nel Vietnam e per suale femminile rappresentavano, infatti, la radice dello sfruttamento respingere una cultura tradizionale di violenza e prevaricazione. operato dagli uomini sulle donne. Da questo momento, attraverso le nuove pratiche politi- Il laboratorio verrà svolto tramite l’analisi ragionata di documenti d’ar- che messe in atto dal movimento, come quel- chivio, filmati e immagini. Nel primo incontro, dopo aver definito le basi la dell’autocoscienza, le donne iniziarono ad teoriche del pacifismo e dopo aver spiegato le differenze tra pacifismo, analizzarsi e a raccontarsi autonomamente, nonviolenza e antimilitarismo, verranno indagate le forme della prote- uscendo dall’immagine costruita dall’uomo. sta pacifista fino agli anni sessanta. Per la prima volta nella storia dei movimenti Nel secondo incontro saranno ana- femminili italiani, si parlò in modo esplicito lizzati i temi e i soggetti del movi- di “liberazione” e “rivoluzione”, non più di mento pacifista e antimilitarista de- emancipazione e uguaglianza. gli anni settanta e ottanta. Il laboratorio, di due incontri di due Il percorso si articola in due incontri di due ore ciascuno, è rivolto agli studenti ore ciascuno ed è rivolto a tutte le classi delle ultime classi della scuola se- delle scuole secondarie di secondo grado. condaria di primo e di secondo grado. 34 35
Tracce di storia – ‘68 e dintorni AL DI LÀ DEL MURO Berlino: una città tra due mon- di (1949-1989) a cura di Ilaria La Fata Dal 1961 e per quasi trent’anni, il muro di Berlino ha diviso una città in due mondi diversi. Due mondi inco- municabili e contrapposti, nei quali l’immagine dell’altro era costantemente e vicendevolmente demo- nizzata. Per anni i berlinesi hanno vissuto con l’incubo di non sapere TRACCE DI esattamente cosa stesse accaden- do dall’altra parte. Accanto a ciò, la propaganda cercava di presentare il STORIA proprio settore come il migliore dei mondi possibili, alimentando l’imma- STORIA E MEDIA gine di due città radicalmente e an- tropologicamente diverse. Andando oltre la città di Berlino, il muro, e i progressivi aggiustamenti per ren- derlo sempre più impenetrabile, ha rappresentato in modo evidente e “fi- sico” la guerra fredda, e la conseguente divisione tra Est e Ovest. Il suo crollo, il 9 novembre 1989, è stato infatti visto come il segno tangibile della fine della guerra fredda, e fattore di accelerazione della fine dei regimi comunisti dell’Europa centrale. E tuttavia, questo cambiamento epocale ebbe come preludio una serie di significative trasformazioni di natura economica, sociale e culturale che, originate a partire da- gli anni Sessanta, trovarono poi effettiva e completa realizzazione nel periodo postcomunista. Il periodo storico e i temi si collocano dunque tra la rivoluzione culturale della fine degli anni Sessanta e, più avan- ti, la diffusione capillare della cultura televisiva, passando per la crisi economica del blocco sovietico e la sostanziale vittoria del capitalismo, fino ad arrivare agli equilibri instabili della politica internazionale dopo la fine della Guerra fredda. I due incontri, della durata di due ore ciascuno, sono rivolti a tutte le classi delle scuole secondarie di secondo grado. 36 37
Tracce di storia – Storia e media Tracce di storia – Storia e media VISTO IN TIVÙ SCENE DAL FRONTE Società italiana e televisione La Grande guerra al cinema da Lascia o Raddoppia a Striscia la notizia a cura di Ilaria La Fata a cura di Ilaria La Fata Già durante il primo conflitto mondia- La storia della televisione italiana può esse- le, il cinema è stata la forma d’arte re suddivisa in due fasi: una prima, tra il 1954 maggiormente in grado di raggiunge- (anno d’inizio delle trasmissioni regolari) e la re il grande pubblico e di influenzare il prima metà degli anni Settanta, e una seconda, modo in cui la guerra è stata rappresentata. iniziata circa nel 1975 che continua sostanzial- Nel corso degli anni questa cinematografia ha subito una significativa mente ancora oggi. evoluzione: se i primi film prodotti furono per lo più propagandistici e Accanto agli indubbi elementi di continuità, in funzionali a definire lo stereotipo dell’eroico combattente, quelli suc- queste due fasi il sistema televisivo ha assunto cessivi hanno abbandonato la retorica naziona- caratteristiche organizzative e comunicative molto differenti. Il periodo lista per denunciare orrori e inganni della pri- 1954-75 era stato contraddistinto soprattutto dal monopolio pubblico, ma guerra di massa della storia. con il controllo diretto dell’esecutivo e con l’attribuzione, almeno uffi- I film coevi o quelli del primo dopoguerra era- cialmente, di una funzione educativa al mezzo no prevalentemente «film dal vero», celebrativi televisivo. La fase successiva, il cui inizio può della vittoria, o film documentari. Durante il fa- essere fissato convenzionalmente nella rifor- scismo la guerra fu soggetto o sfondo per diver- ma della Rai (1975), è stata invece caratteriz- si film nei quali il regime veniva rappresentato zata dalla presenza di una prolungata incer- come esito di una storia patria fatta di glorie, tezza normativa e di instabilità politica (nella onori ed eroi (Grande Italia, 1920, e Giovinezza, quale la televisione da strumento del potere giovinezza, primavera di bellezza, 1921, entrambi si trasformò in uno dei principali oggetti del di Luca Comerio). Dopo la seconda guerra mon- conflitto politico e anche nel luogo privilegiato diale, i film sulla Grande guerra furono meno di quello stesso conflitto). Questo periodo fu frequenti. Significativamente, però, in quelli girati segnato prima dalla comparsa, accanto alla nella seconda metà del Novecento – sia in Italia televisione pubblica, di una pluralità di azien- che fuori – il primo conflitto mondiale ha assun- de private, poi dall’ascesa di un solo grande to un forte valore simbolico, quello del conflitto par excellence, domi- gruppo, la Fininvest (oggi Mediaset), ad una nato da scontri di classe, da una logica feroce e ottusa e da una sua posizione di egemonia, fino alla formazio- sostanziale assurdità (Orizzonti di gloria di Stanley Kubrick (1957) o E ne di un regime di sostanziale duopolio. Analizzando lo sviluppo Johnny prese il fucile di Dalton Trumbo (1971), oppure, per l’Italia, La dell’industria culturale televisiva è possibile ripercorrere i mutamenti Grande Guerra di Mario Monicelli (1959) o Uomini contro di Francesco di costume, culturali e politici della società italiana. Rosi (1970). Il percorso, basato prevalentemente su immagini e filmati, prevede due Il percorso prevede due incontri di due ore ciascuno ed è rivolto alle incontri di due ore ciascuno ed è rivolto alle ultime classi delle scuole ultime classi delle scuole di primo grado e a tutte quelle delle scuole secondarie di primo e secondo grado. di secondo grado. 38 39
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