Incontri e laboratori per studenti - a cura del CENTRO STUDI MOVIMENTI PARMA

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Incontri e laboratori per studenti - a cura del CENTRO STUDI MOVIMENTI PARMA
incontri e laboratori
per studenti

a cura del
CENTRO STUDI
MOVIMENTI PARMA
Incontri e laboratori per studenti - a cura del CENTRO STUDI MOVIMENTI PARMA
Incontri e laboratori per studenti

- Presentazione del progetto                       p. 4

- TRACCE DI STORIA
    - Dall’età antica all’Italia repubblicana      p. 6
    - ’68 e dintorni                               p. 25
    - Storia e Media                               p. 37
    - Storia di Parma - Visite guidate             p. 42

- CITTADINANZA                                     p. 53

- IL MONDO INTORNO A NOI                           p. 58

- PROPOSTE PER IL CURRICULUM DI CITTADINANZA       p. 67

- IL CENTRO STUDI MOVIMENTI                        p. 75

- I RICERCATORI E LE RICERCATRICI                  p. 76
Il progetto                                                               Le unità didattiche di Storia di Parma - Visite guidate utilizzeranno
Il progetto che il Centro studi presenta si propone di aiutare gli        la città, le sue strade, le sue piazze e i suoi monumenti per rivi-
insegnanti ponendo i risultati della più recente ricerca storica al       vere epoche passate, far riemergere dai muri e dalle emergenze
servizio della didattica, fornendo spunti interpretativi su alcuni        archeologiche soffocate dalla contemporaneità storie di uomini,
nuclei tematici che riguardano la storia del Novecento e, in par-         donne e società lontane.
ticolar modo, gli anni sessanta e settanta, ma non solo.
Il progetto prevede unità didattiche, strutturate in due incontri         Nel caso in cui alla ripresa delle attività scolastiche, o nel corso
(di due ore ciascuno), coordinate con gli insegnanti e rivolte alle       dell’anno scolastico, la situazione sanitaria legata al Covid19
classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado.                  dovesse impedire lo svolgimento in classe dei nostri laborato-
                                                                          ri, saremo ovviamente disponibili e in grado di svolgerli trami-
La metodologia                                                            te didattica a distanza.
Le unità didattiche prevedono un’impostazione diversificata: a
seconda dell’età degli studenti sarà operata una selezione delle
                                                                          Gli operatori e le operatrici
tematiche, della terminologia e della modalità di trasmissione
                                                                          Tutto il personale del Centro studi, con competenze specifiche
delle informazioni.
                                                                          per le tematiche proposte, ha già avuto esperienze di didattica
Gli insegnanti potranno scegliere tra percorsi di carattere storico
                                                                          della storia, in qualità di docenti, collaboratori di istituti culturali
(Tracce di storia), incontri di antropologia (Il mondo intorno a noi),
                                                                          o in attività universitarie.
itinerari alla scoperta della città (Storia di Parma - Visite guidate).

Le Tracce di storia non si configureranno come semplici lezio-            I costi
ni frontali, ma mireranno ad introdurre lo studente nei percorsi          Per ogni incontro di due ore si prevede una spesa di 65 euro net-
della ricerca storica, nella metodologia dell’approccio alle fonti,       ti. È possibile usufruire del programma didattico attraverso una
sia quelle classiche che quelle “nuove”, determinanti per lo stu-         semplice convenzione con il Centro studi. Ogni 4 incontri la spe-
dio dei movimenti sociali: attraverso l’analisi di volantini, mani-       sa sarà di 240 euro. Per le lezioni fuori Parma è previsto un rim-
festi, fotografie, canzoni e filmati, quindi, si tenterà di trasmet-      borso spese a carico della scuola (10 euro ogni 60 Km).
tere agli studenti gli strumenti necessari per una lettura critica
dei documenti, facendo parlare immagini e testi per cogliere gli
aspetti meno “ufficiali” ed evidenti del periodo.                         Per maggiori informazioni:
I laboratori della sezione Il mondo intorno a noi tenteranno di af-       Michela Cerocchi 340-5721934
frontare i temi della crescita individuale, della famiglia, del ge-       Susanna Preo 351-8099016
nere attraverso laboratori che aiuteranno le classi a compren-            centrostudimovimenti@gmail.com
dere meglio la società in cui vivono.                                     www.csmovimenti.org/didattica

                                  4                                                                          5
Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana

                   LE CROCIATE
                   Incontri e scontri tra jihad e guerra santa
                   a cura di Sofia Bacchini

                   Le guerre di religione – e per religione – han-
                   no rappresentato un continuum lungo i seco-
                   li ed hanno segnato indelebilmente la storia
                   dell’uomo fino ai giorni nostri.
                   Per quanto riguarda la regione
TRACCE DI          euro-mediterranea, le crociate

  STORIA
                   sono state probabilmente l’epi-
                   sodio più romanzato e mitizzato,
                   passando alla storia come scon-
                   tri tra civiltà inconciliabili, nono-
DALL’ETÀ ANTICA    stante consistessero soprattutto
      ALL’ITALIA   in lunghe guerre sanguinose e
 REPUBBLICANA      freddi calcoli politici. Obiettivo del
                   laboratorio è demistificare l’espe-
                   rienza delle crociate utilizzando
                   fonti diverse da quelle occidentali,
                   in particolare attraverso le ope-
                   re di storici arabi che ci aiutano a
                   guardare questi eventi dal punto
                   di vista di chi ha subito occupa-
                   zioni e distruzioni che ben poco sembrava avessero
                   di santo. Attraverso la lettura di documenti e testi letterari, le
                   attività laboratoriali e la visione ed il confronto tra immagini, an-
                   dremo ad analizzare come le crociate siano state uno strumento
                   fondamentale per un’Europa in espansione e lacerata dai con-
                   flitti interni ed anche un tassello importante per la creazione di
                   due concetti antitetici di oriente ed occidente di cui paghiamo le
                   conseguenze ancora oggi.

                   L’unità didattica prevede due incontri di due ore ciascuno ed è rivolta
                   alle classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

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Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana                        Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana

UOMINI DI MARE                                                                     IL RISORGIMENTO
La pirateria nell’epoca delle grandi navigazioni                                   La rivoluzione dei giovani italiani
a cura di Tifany Bernuzzi                                                          a cura di Susanna Preo

La pirateria ha origini antichissime ma conobbe                                    La classe dirigente liberale fautrice del
il periodo di maggior sviluppo nell’epoca delle                                    Risorgimento trovò nelle giovani gene-
grandi navigazioni, quando Spagna, Francia e                                       razioni la forza che gli era necessaria
Inghilterra solcarono gli oceani per accapar-                                      per imprimere un cambiamento radica-
                     rarsi i tesori del nuovo mon-                                 le alla realtà sociale e politica della Re-
                      do. In quest’epoca furono                                    staurazione.
                      molti gli uomini che, spon-                                  Era infatti rivolta ai giovani l’“arte per il
                      taneamente o costretti, si                                   popolo”, un meta genere che riempiendo
                      diedero alla vita di mare                                    di contenuti e allusioni politiche la lette-
                      a bordo di navi mercantili                                   ratura, il melodramma, la poe-
                       e da guerra. Una vita du-                                   sia, la musica e l’arte figurati-
                       rissima, violenta e sottoposta                              va, costruì un coerente sistema
                       all’arbitrio dei capitani che,                              narrativo della nazione, condi-
                       nelle lunghe rotte, assumeva-                               viso da tutte le parti politiche e
                        no poteri assoluti.                                        capace di attirare i giovani ver-
                        È a questo periodo che va la                               so gli ideali della rivoluzione
                        nostra immaginazione quan-                                 risorgimentale, in un rapporto
                        do pensiamo a pirati, corsari o                            molto stretto con la cultura
bucanieri spietati e senza regole sempre all’inse-                                 romantica. Fior di intellettuali
guimento di tesori e denaro.                                                       si cimentarono nel costruire
Nei due incontri in classe cercheremo di analizzare                                teorie adatte a giustificare il
l’immagine ormai stereotipata della pirateria rico-                                sacrificio per la Patria, la nuova divinità
struendone l’ambiente sociale, la vita a bordo, la di-                             laica, il cui culto naturalmente prevedeva
sciplina, la violenza e problematizzandone alcuni temi come il rispetto            eroi e martiri.
per l’autorità e la libera scelta.
Attraverso l’utilizzo di fonti storiche come i diari dei viaggiatori, i casel-     L’unità didattica prevede due incontri di
lari giudiziari, i decreti dei grandi imperi e i resoconti ufficiali dei viaggi,   due ore ciascuno ed è rivolta a tutte le
arriveremo a delineare la figura di alcuni protagonisti di quest’epoca e           classi delle scuole secondarie di primo e
a tracciare in maniera più ampia l’immagine dell’uomo che sceglieva                secondo grado.
quella vita in mare nei decenni delle grandi navigazioni.

L’unità didattica prevede due incontri di due ore ciascuno ed è rivolta
alle classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

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Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana                     Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana

SORELLE D’ITALIA                                                               COLONIALISMO E INDIPENDENZE
Le donne nel Risorgimento d’Italia                                             Il passato coloniale e il cammino verso le
a cura di Susanna Preo                                                         autonomie in Asia e in Africa
                                                                               a cura di Sofia Bacchini e Latino Taddei
Il ruolo femminile nella costruzione del-
lo Stato nazionale italiano è sempre sta-                                      Tra il XVIII e il XIX secolo il mondo, così come era
to considerato subordinato a quello ma-                                        conosciuto allora, si allarga: con le rivoluzioni
schile ma, nonostante la poca o nulla                                          industriali, le nuove rotte, gli scambi commerciali
visibilità pubblica, furono numerose le                                        e l’evoluzione dei mezzi di trasporto, si comincia
donne che, investite dagli ideali risor-                                       ad entrare in un sistema-mondo molto più grande
gimentali, lottarono senza distinzione                                         e complesso del precedente. La necessità di nuovi
di classe per l’Unità italiana, parte-                                         sbocchi mercantili e di risorse materiali e umane da
cipando alle cospirazioni, trovandosi                                          impiegare per un’Europa in crescita ha determinato
accanto agli uomini nelle battaglie                                            l’inizio della conquista da parte degli stati europei
e dietro le barricate, impegnandosi                                            di altri territori, considerati poi delle vere e proprie
come infermiere, svolgendo ruoli po-                                           propaggini della casa-madre. La colonia diventa così,
litici e diplomatici, offrendo soccorso ai                                     per il paese europeo che la possiede, il corollario
patrioti perseguitati ed esuli, animando salotti letterari, por-               materiale e propagandistico della propria potenza, mentre,
tando avanti battaglie sociali. Oppure sfruttando i tradizionali saperi        per il colonizzato, rappresenta la linea di confine oltre la quale il mondo
femminili per cucire coccarde, bandiere, mazzetti tricolori, scrivendo         gli è precluso e la propria identità negata. Approfittando, in Asia, del
articoli e componimenti poetici, musicando inni. Molte donne, quindi,          progressivo declino dell’Impero Ottomano, e sancendo ufficialmente
cominciarono a rivendicare una piena partecipazione alla vita politica         al Congresso di Berlino nel 1884 la corsa alla conquista dell’Africa,
e l’uguaglianza sul piano sociale: i moti del Risorgimento le avevano          gli stati europei inglobarono nuove parti di mondo in un sistema
fatte uscire dalle loro case, e dal ruolo, privato e marginale, assegnato      economico e politico che diventava sempre più “mondiale”. Per i popoli
loro dalle famiglie e, per la prima volta, si erano trovate al centro, nello   dei paesi colonizzati l’entrata in questo sistema globale è spesso stata
spazio pubblico. Per la prima volta, dunque, le donne si erano sentite         violenta e traumatica, così come anche le guerre e i processi politici per
cittadine.                                                                     l’indipendenza che hanno segnato in maniera indelebile le loro identità.

Ma a fronte del loro impegno che cosa ottennero? Poco o nulla in ter-          Approfondendo questa parte di storia a cavallo tra l’epoca moderna e
mini di diritti riconosciuti. Una volta liberata l’Italia, molte patriote si   quella contemporanea, verranno indagate le cause e le ricadute del
impegnarono socialmente a favore delle donne e dell’emancipazione              sistema coloniale tra gli stati e all’interno di essi, e le successive
femminile, dell’infanzia, delle classi disagiate, anche perché la patria       lotte e processi politici che hanno portato alla nascita delle nazioni
che avevano contribuito a far nascere non seppe offrir loro modelli di         indipendenti che conosciamo anche oggi. L’obiettivo sarà di acquisire
vita e ruoli diversi da quelli tradizionali.                                   strumenti per tentare di capire meglio il mondo globale nel quale
                                                                               viviamo.
L’unità didattica prevede due incontri di due ore ciascuno ed è rivolta a
tutte le classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado.              Il laboratorio di due incontri di due ore ciascuno è rivolto alle ultime
                                                                               classi delle scuole secondarie di secondo grado.

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Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana                      Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana

LA MERICA!                                                                       LETTERE DALLA GRANDE GUERRA
Viaggio verso il Nuovo mondo                                                     Storie di gente comune
a cura di Susanna Preo                                                           a cura di Susanna Preo

                                                                                 La Prima guerra mondiale fu la prima
Tra il 1876 e il 1915 gli italiani furono                                        grande esperienza collettiva degli italiani.
protagonisti della “Grande emigra-                                               Combattenti e civili, uomini e donne, adulti
zione”. In quest’intervallo di tempo                                             e bambini, operai e contadini, tutti furono
furono più di 14 milioni i cittadini che                                         coinvolti e segnati da questa esperienza
lasciarono l’Italia per cercare fortu-                                           di massa, tutti furono travolti dalla stessa
na in Francia, Svizzera, Gran Bretagna, Stati Uniti, Brasile e Argentina.        macchina, toccati da problemi simili, col-
I motivi alla base di questo esodo furono vari: dalla crisi agraria all’in-      piti da medesimi lutti, costretti a speri-
cremento demografico, dagli oneri introdotti con l’Unità d’Italia al de-         mentare una nuova modernità. Per mol-
clino dei saperi artigianali, dalla crisi della manifattura domestica alla       tissimi, poi, si trattò anche di iniziare a
lunga tradizione di spostamenti stagionali di manodopera.                        cimentarsi con la scrittura, unico mezzo
                                                                                 per garantire il collegamento dal e verso
Questo percorso intende indagare in modo particolare l’emigrazione
                                                                                 il fronte. Un vero e proprio fiume di let-
verso l’America attraverso l’uso di lettere, fotografie e testimonianze
                     che ci permetteranno di seguire da vicino le vicende        tere, quasi quattro miliardi, si muoveva
                     vissute dai migranti italiani: dalle terribili condizioni   ogni giorno dalle zone di guerra verso
                     del viaggio in mare alle visite e agli interrogatori su-    l’interno, e viceversa, in una bulimia di scrittura che testimonia
                     biti ad Ellis Island; dai conflitti che spesso nacquero     un bisogno inesausto di contatto, sia al fronte che all’interno delle fa-
                     tra le diverse generazioni a causa dell’impatto con         miglie.
                      un mondo nuovo, più moderno ed emancipato, ai              Questo percorso fornirà uno spaccato della Grande guerra partendo
                      pregiudizi razziali e all’osti-                            non solo dalle memorie dei soldati, ma dalle loro parole in trincea, dal-
                      lità di cui gli italiani furo-                             le loro lettere e dalle cartoline. Quella fitta corrispondenza verrà letta
                      no vittime. Tutto ciò nella                                come espressione dello spaesamento e della precarietà dei soldati, del
                      convinzione che conoscere                                  loro bisogno di allontanarsi dallo scenario della trincea e di tornare al
                       i risvolti psicologici, sociali,                                          rassicurante ambiente domestico, di preservare la pro-
                       culturali che si svilupparono                                                              pria identità e di ricucire continuamente
                       all’interno di questo percor-                                                             il lacero tessuto delle relazioni familiari.
                        so migratorio possa aiutare
a comprendere meglio anche quanto sta avvenen-
do ai giorni nostri, col ripetersi di dinamiche per                                                               Il laboratorio, due incontri di due ore
certi versi comparabili.                                                                                         ciascuno, è rivolto alle ultime classi del-
                                                                                                                 le scuole secondarie di primo e secondo
Il laboratorio si struttura in due incontri da due
                                                                                                                 grado.
ore ciascuno ed è rivolto a tutte le classi delle
scuole secondarie di primo e secondo grado.

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Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana                     Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana

Agosto 1922: BARRICATE                                                         “ABBASSO MUSSOLINI!”
Parma e l’Oltretorrente tra biennio rosso e biennio nero                       Fascismo e antifascismo nel Parmense
a cura di Margherita Becchetti                                                 a cura di Ilaria La Fata

Nei primi giorni dell’agosto 1922,                                             Nel periodo della dittatura fasci-
mentre in tutta Italia i lavoratori in-                                        sta fu sempre presente un’op-
crociavano le braccia per lo sciope-                                           posizione più o meno manife-
ro generale legalitario indetto dal-                                           sta: benché sorvegliati, spesso
l’Alleanza del Lavoro, a Parma                                                 divisi o isolati, molti italiani
giunsero migliaia di camicie nere                                              dimostrarono la loro profonda
guidate da Italo Balbo, con l’obiet-                                           avversione al regime non solo
tivo non solo di fermare lo sciopero                                           attraverso l’emigrazione e la
ma anche di mettere a ferro e fuo-                                             clandestinità, ma anche semplice-
co i quartieri popolari della città,                                           mente con atteggiamenti anticonformisti e di non accettazione dei sim-
da tempo noti per il loro ribellismo e sovversivismo.                          boli del potere. In particolare, dopo l’introduzione, nel 1926, delle leggi
Nei borghi dell’Oltretorrente e del quartiere Naviglio in Parma nuova,         speciali, qualsiasi espressione di “irregolarità” sociale fu considerata
dunque, i popolani insieme agli Arditi del popolo di Guido Picelli, eres-      una dimostrazione di ostilità nei confronti dello stato fascista, con il
sero barricate e sbarramenti e per tre giorni resistettero in armi agli        conseguente inasprimento del controllo poliziesco e della repressione.
assalti fascisti finché, all’alba del 6 agosto, Balbo dovette ordinarne la     Il laboratorio prevede la lettura di documenti tratti dal Fondo Questura
smobilitazione. Questa resistenza antifascista si trasformò fin da subi-       di Parma, di documenti fotografici, testi memorialistici e stampa coe-
to in un grande racconto epico che, negli anni, ha costruito intorno alle      va. Nelle scuole della provincia i laboratori verranno svolti utilizzando i
giornate d’agosto e al quartiere oltre il torrente un alone leggendario,       fascicoli degli antifascisti dei relativi comuni.
favorito, negli ultimi anni, anche dalla fortuna di alcune operazioni ar-      Nella prima lezione ci si soffer-
tistiche, come il romanzo Oltretorrente di Pino Cacucci o il film Il ribelle   merà sulla modalità della repres-
di Giancarlo Bocchi.                                                           sione fascista (dall’ammonizione
Ma ben prima delle Barricate del 1922, i borghi popolari della città           al confino, al Tribunale Speciale
sono stati teatro di numerose vigorose rivolte, moti e                         per la Difesa dello Stato) subita dai
proteste.                                                                      “sovversivi” parmensi; nella secon-
                                                                               da lezione si analizzerà l’antifasci-
La lezione sarà strutturata in due incontri,                                   smo organizzato e quello “sponta-
uno in classe e una visita guidata all’Oltre-                                  neo”, distinzione fatta sulla base dei
torrente, ai borghi che ancora sopravvivono e                                  criteri di pericolosità definiti dagli
a quelli sventrati dal piccone risanatore fasci-                               organismi addetti alla repressione.
sta tra il 1927 e il 1933.
                                                                               L’unità didattica, composta da due incontri di due ore ciascuno, è rivol-
Il percorso è rivolto a tutte le ultime classi delle                           ta alle scuole secondarie di primo e secondo grado.
scuole secondarie di primo e secondo grado.

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Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana                       Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana

LA FABBRICA DEL CONSENSO                                                          MASCHI SI DIVENTA?
Scuola ed educazione durante il regime                                            Storia della mascolinità nell’Italia contemporanea
fascista                                                                          a cura di Michela Cerocchi
a cura di Michela Cerocchi
                                                                                  Da ormai alcuni decenni con il termine storia di genere
Come costruire il nuovo italiano se non parten-                                   non ci si riferisce più solo a una disciplina che ha come
do dalla scuola? Fin dai primi anni, il fascismo ha                               protagoniste le donne; in Italia dagli anni Novanta si
posto la sua attenzione verso il mondo dell’infan-                                sono sviluppati anche i men’s studies, ovvero ricerche
zia, prima riformando la scuola, poi controllando                                 storiche che hanno il maschile (o meglio la mascoli-
il tempo libero dei bambini e delle bambine attra-                                nità) come oggetto di discorso, di critica e di analisi.
verso le organizzazioni dell’Opera nazionale Balil-                               Queste ricerche hanno scardinato non solo lo stereo-
la. Infine, quando la guerra divenne reale, prima                                 tipo maschile forte, virile ed eterosessuale considerato
in Etiopia e poi durante la seconda guerra mondia-                                “naturale”, ma hanno anche portato alla luce le matrici
le, l’attenzione all’infanzia e la militarizzazione della                                                               culturali delle pau-
                          vita scolastica si intensificò,                                                               re del maschile tra-
                          i bambini e le bambine furo-                                                                  dizionale (l’omofobia, la sensibilità,
                          no chiamati a dare il proprio                                                                 la debolezza fisica, la disoccupa-
                           contributo attraverso una                                                                    zione).
                           vera e propria mobilitazione                                                                 Seguendo l’evoluzione dei generi e
                           permanente a sostegno del                                                                     dei loro rapporti dalla metà dell’Ot-
                            conflitto. La scuola divenne così un ec-                                                     tocento ai giorni nostri cercheremo
                            cezionale luogo di indottrinamento per far cre-                                              di guardare criticamente ai ruoli
                            scere individui modellati secondo le necessità                                               e ai modelli maschili che si sono
                               del regime: le bambine vennero educate ai                                                 plasmati e modificati in risposta ai
                               lavori di cura e al loro futuro ruolo di “angeli   mutamenti economici, sociali e politici. Una storia di solito invisibile,
                              del focolare”, mogli ubbidienti e madri proli-      perché occultata dall’idea che il maschile corrisponda all’universale.
                              fiche. Ai bambini vennero affidati divisa e mo-     Quanto il femminile, tanto il maschile rappresentano invece una par-
                             schetto e insegnato il valore dell’obbedienza        zialità. Attraverso la storia e l’antropologia capiremo come l’identità
                             cieca, della disciplina, del sacrificio per la       maschile sia una costruzione culturale che esiste e muta e che concor-
                             patria. Durante il laboratorio gli studenti la-      re in modo essenziale alla costruzione dell’intera società e dei rapporti
                            voreranno attivamente su diverse fonti dell’e-        tra uomini e donne.
                            poca - sussidiari, quaderni illustrati, fumetti,
periodici per l’infanzia, pubblicità, giocattoli - utili a comprendere come       Il laboratorio, di due incontri di due ore ciascuno, intende analizzare e
il regime abbia cresciuto intere generazioni di italiani ed italiane.             mettere in discussione attraverso uno sguardo storico il modello, spes-
                                                                                  so nocivo, di mascolinità presente nella nostra società contemporanea
Il laboratorio, della durata di due incontri di due ore ciascuno, è rivolto       e spesso percepito come unico e immutabile. Il laboratorio è rivolto alle
alle ultime classi della scuola secondaria di primo e secondo grado.              classi delle scuole secondarie di secondo grado.

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Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana                   Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana

LA BIONDA E LA BRUNA                                                         ITALIAN APARTHEID
Bellezza e ruolo delle donne nell’Italia fascista                            Il colonialismo italiano da
a cura di Margherita Becchetti o Michela Cerocchi                            Adua all’impero
                                                                             a cura di Andrea Bui
Poiché la distinzione chiara e
netta dei ruoli di genere fu un                                              Il colonialismo italiano è
punto centrale dell’ideologia                                                sempre stato letto – non
fascista, negli anni del regime                                              solo in Italia – come un co-
mussoliniano si alternarono                                                  lonialismo diverso rispetto
frequenti battaglie culturali                                                a quello delle potenze co-
sulla questione della bellezza                                               loniali tradizionali, come la
femminile e della moda. Molti                                                Francia o l’Inghilterra. Dal
pubblicisti e intellettuali si in-                                           colonialismo straccione al mito del buon italiano, spesso quest’imma-
teressarono dell’aspetto delle                                               gine di diversità si è appiattita su luoghi comuni e su stereotipi che
donne, esprimendo vivace-                                                    hanno contribuito a un generale oblio dell’Italia coloniale, impedendo
mente cosa fosse, secondo il                                                 una riflessione collettiva su questo pezzo significativo della nostra sto-
loro punto di vista, accettabile                                             ria, tanto più in un contesto di globalizzazione come quello attuale, in
e cosa no. Questo perché la                                                  cui il confronto con gli ex colonizzati è quanto mai all’ordine del giorno.
discussione sulla bellezza implicava in realtà questioni ben                 Dall’Eritrea, prima colonia italiana, al massacro di Adua del 1896,
più profonde, che avevano a che fare con il ruolo della donna nella so-      dalla grande proletaria alla conquista della Libia
cietà e con la necessità, per la cultura maschilista del regime, di soffo-   all’impero fascista nel corno d’Africa: un’espe-
carne le spinte emancipatorie che in quegli anni animavano gran parte        rienza coloniale tutto sommato breve, senza un
del mondo femminile occidentale.                                             progetto a lungo termine e senza una strategia
Gli anni successivi alla Grande guerra, infatti, furo-                       lineare ma che mostra sorprendenti trait-d’union
no un’epoca di cambiamento anche sul piano della                             tra l’Italia liberale e quella fascista.
vita quotidiana di milioni di donne. Parallelamente                          Il percorso si avvarrà dell’analisi di diversi docu-
al moltiplicarsi, nei diversi paesi, delle richieste di                      menti, testi e video. Nel primo incontro si trat-
voto femminile, l’evoluzione della stampa e della                            terà dell’avvio dell’esperienza coloniale in Eri-
pubblicità mise in circolazione anche in Italia un’i-                        trea fino al disastro di Adua e della successiva
dea moderna della femminilità urbana, nella quale                            conquista della Libia. Nel secondo incontro si
l’attenzione alla moda, l’uso dei cosmetici, il diver-                       approfondirà il colonialismo fascista in Afri-
timento e lo sport indicavano non solo il sorgere di                         ca e nei Balcani, che cercherà di consolidare
nuovi ideali di bellezza, ma anche – e chiaramen-                            le conquiste precedenti e sognerà il ritorno
te – la differenza generazionale e di genere.                                dell’Impero.

Il percorso prevede due incontri di due ore ciascuno ed è rivol-             Il laboratorio, di due incontri di due ore ciascuno, è rivolto a tutte le
to a tutte le classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado.       classi delle scuole secondarie di secondo grado.

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Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana                     Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana

OCCHI SULLA GUERRA                                                             LA RESISTENZA
Il secondo conflitto mondiale attraverso i cinegiornali                        Lotta armata e lotta non armata tra il 1943 e il 1945
a cura di Ilaria La Fata                                                       a cura di Margherita Becchetti o Ilaria La Fata

È ormai noto quanto la seconda guerra                                          La lezione affronterà il tema della lotta di
mondiale sia stata una guerra totale,                                          Liberazione alla luce dei nuovi temi sui qua-
sconvolgente per intensità e durata                                            li il dibattito storiografico riflette da oltre un
ma soprattutto perché per la prima                                             ventennio, come il ruolo delle popolazioni,
volta anche i civili ne furono coinvolti                                       l’interpretazione della lotta partigiana come
direttamente. I fronti interni diventa-                                                                     conflitto dalle mol-
rono un luogo dove condurre aspre                                                                           teplici sfaccetta-
battaglie, con armi diverse rispetto                                                                        ture (guerra pa-
a quelle utilizzate lungo le linee del                                                                      triottica, civile e di
fronte: quelle della propaganda. Ancora oggi, un ele-                                                       classe) calato nello scenario più ampio della
mento utile e poco conosciuto per analizzare e comprendere quella                                           seconda guerra mondiale, il legame tra lotta
propaganda sono i cinegiornali, filmati che in meno di mezz’ora dove-                                       armata e resistenza non armata, la questione
vano riassumere a un pubblico analfabeta e poco informato gli eventi e                                      della “scelta” di una generazione di ventenni
lo svolgimento della guerra.                                                                                cresciuti durante il regime fascista. Attra-
Diffusi in tutta Europa e negli Stati                                          verso l’uso di fotografie e documenti delle brigate partigiane si inda-
Uniti fin dai primi decenni del Nove-                                          gheranno i rapporti tra i partigiani all’interno delle brigate, cercando di
cento per trasmettere notizie sulla                                            capire come quei giovani abbiano vissuto l’eccezionalità della propria
vita politica e sociale del proprio                                            condizione, come abbiano trascorso il tempo tra un’azione militare e
paese a un pubblico più vasto possi-                                           l’altra, quali relazioni abbiano tenuto con la popolazione che li ospi-
bile, nel corso della seconda guerra                                           tava. L’intento è aiutare i ragazzi a riscoprire nei partigiani non eroici
mondiale i cinegiornali si trasfor-                                            combattenti astratti, al di fuori del tempo e dello spazio, ma giovani che
marono ovunque in un potente stru-                                             hanno maturato una scelta, che hanno portato le proprie aspettative e
mento di propaganda.                                                           le proprie specificità tra le fila delle brigate, plasmando la fisionomia
Attraverso un uso sapiente del mon-                                            del movimento e venendo a loro volta cambiati da quell’esperienza.
taggio di immagini filmate al fronte e                                         Verrà dunque raccontata soprattutto una dimensione esistenziale della
di commenti sonori, in tutti i paesi essi raccontavano sempre la stessa        Resistenza.
guerra vittoriosa, tranquillizzavano i parenti a casa mostrando i soldati
del proprio paese in salute, preparati e rilassati, e sottolineavano la        Il percorso si compone di due incontri di due
debolezza dei “nemici”.                                                        ore e si rivolge a tutte le classi delle scuole
                                                                               secondarie di primo e secondo grado. Su ri-
Il laboratorio, in cui verranno decostruiti e analizzati alcuni cinegiornali   chiesta, il secondo incontro potrebbe svolgersi
di guerra americani, tedeschi e italiani, prevede due incontri di due ore      in forma di visita guidata nel centro di Parma o
ciascuno ed è rivolto alle ultime classi delle scuole secondarie di primo      in alcuni luoghi significativi del territorio pro-
e secondo grado.                                                               vinciale parmense.

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Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana                 Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana

PARTIGIANE                                                                 GIACOMO ULIVI, GIORDANO CAVESTRO
Resistenza e memorie femminili                                             E CECILIA SONCINI
a cura di Michela Cerocchi                                                 Storie e scelte di Resistenza
                                                                           a cura di Michela Cerocchi
Per anni si è parlato di “contributo” o di
“partecipazione” delle donne alla Re-                                      Due ragazzi e una giovane donna, famiglie di-
sistenza, in realtà anche loro, come gli                                   verse, percorsi di vita differenti, ma un’unica
uomini, hanno fatto la Resistenza, han-                                    e significativa scelta, quella di aderire alla lot-
no scelto da che parte stare con modi e                                    ta partigiana, di decidere da che parte stare.
comportamenti diversi. Questo labora-                                      Nel corso di questo laboratorio inizieremo a
torio vuole indagare tutte queste Resi-                                    conoscerli, entreremo nelle loro case, nelle
stenze concentrandosi sulle vite e sulle                                                                     loro vite e fa-
scelte di donne attive in quei difficili mesi tra Parma e Reggio Emilia.                                     miglie. Cerche-
Le conosceremo attraverso le loro memorie, scritte quasi tutte dopo                                           remo di capire
molti anni dalla Liberazione, quando riuscirono a romper quel silenzio                                        le esperienze e
costruito subito dopo la fine della guerra quando molte donne dovette-                                        le strade differenti che li portarono alla
ro tornare “al loro posto”.                                                                                    stessa scelta: chi ha respirato l’antifa-
Indagheremo cosa e come queste donne han-                                                                      scismo in famiglia, chi lo ha maturato
no raccontato, i temi approfonditi e quelli vo-                                                                intellettualmente.
lutamente dimenticati. Ci concentreremo su
alcuni argomenti ricorrenti in tutte le memo-                                                                 Conoscere le vite di Giacomo Ulivi,
rie: la scelta, le relazioni con la famiglia e gli                                                            Giordano Cavestro e Cecilia Soncini
altri partigiani, la violenza, sfiorata o vissuta                                                             vuol dire fare un viaggio tra i tanti vol-
in prima persona, i rapporti con i nemici e i                                                                 ti della Resistenza, significa salire su
lasciti di quella esperienza nel dopoguerra.                                                                  una bicicletta e pedalare nonostante
Scrivere dopo tanti anni di silenzio ha signi-                                                                la paura dei posti di blocco, significa
ficato anche mettersi in gioco e condividere                                                                   cambiare città dopo una fuga turbo-
la propria esperienza sottoponendola al giu-                                                                   lenta dalla caserma e lì ricominciare
dizio degli altri. Dove hanno trovato questo                                                                   il proprio impegno antifascista, signi-
coraggio?                                                                                                      fica salire ai monti e imbracciare le
Attraverso le loro storie e i loro racconti ve-                                                                armi.
dremo la Resistenza da un altro punto di vi-
sta, il loro, quello femminile.                                            Approfondiremo le loro vite attraverso diverse fonti: le loro lettere, i
                                                                           diari, le fotografie, i disegni.
Il laboratorio, due incontri di due ore cia-
scuno, è rivolto alle ultime classi delle                                  Il laboratorio, due incontri di due ore ciascuno, è rivolto alle ultime
scuole secondarie di primo e secondo grado.                                classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

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Tracce di storia – Dall’età antica all’Italia repubblicana

LA “POLITICA DEL BASTONE”
Il confine orientale e le foibe
a cura di Ilaria La Fata

Parlare di foibe evoca immaginari e scene tru-
culenti, quasi sempre connessi al mito dell’ita-
liano buono contrapposto a quello del feroce
slavo. Invece, guardando a quel periodo con
la lente dello storico emerge un quadro assai

                                                                              TRACCE DI
più complesso, che ha a che fare con un ter-
ritorio – il confine orientale e i Balcani – dilaniato

                                                                                STORIA
da occupazioni militari e politiche, da pulsioni an-
nessionistiche e da spinte autonomiste. In partico-
lare, il fascismo chiarì ben presto la propria idea.
Lo stesso Mussolini a Pola nel settembre del 1920
dichiarò: «Di fronte a una razza inferiore e barbara                           ’68 E DINTORNI
come la slava, non si deve seguire la politica che
dà lo zuccherino, ma quella del bastone. I confi-
ni dell’Italia devono essere il Brennero, il Nevoso
e le Dinariche. Io credo, che si possano sacrificare
500.000 slavi barbari a 50.000 italiani».
Da qui, passando per i campi di concentramento come Gonars o Rab,
dove furono internati migliaia di civili rastrellati nei territori occupati
dall’esercito italiano nell’allora Jugoslavia, si può comprendere come
l’intensità del conflitto non possa essere ricondotta solo alla crudel-
tà degli infoibamenti, utilizzati dall’esercito jugoslavo soprattutto in
due fasi: prima nel 1943, nei mesi successivi all’armistizio, e poi dal
1 maggio 1945, durante i 40 giorni di occupazione jugoslava della città
di Trieste. Utilizzando materiali d’archivio, immagini e filmati d’epoca,
il percorso dipanerà la complessa storia del confine orientale e delle
                              popolazioni che lo abitarono, decostruendo
                              il mito delle foibe per ricondurlo alla sua
                               dimensione storica.

                               L’unità didattica, composta da due incontri
                               di due ore ciascuno, è rivolta alle scuole
                               secondarie di primo e secondo grado.

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Tracce di storia – ‘68 e dintorni                                              Tracce di storia – ‘68 e dintorni

DIETRO LE QUINTE DEL BOOM                                                     MIGRAZIONI ITALIANE
Caratteri e contraddizioni del «miracolo economico» italiano                  Uomini e donne nel mondo
a cura di Margherita Becchetti o Susanna Preo                                 a cura di Susanna Preo

L’Italia che usciva dal secondo                                               Nella storia dell’Italia unita si di-
conflitto mondiale era un paese                                               stinguono tre momenti principali
industrialmente povero, quasi                                                 dell’emigrazione: quello che va
del tutto privo di infrastrutture                                             dall’età liberale alla prima guer-
efficienti e con un’agricoltura ge-                                           ra mondiale, conosciuto come la
neralmente arretrata. Gli aiuti del                                           “grande migrazione”, quello tra le due
Piano Marshall diedero inizio ad                                              guerre e l’ultima fase che va dalla secon-
un ampio processo di ricostruzio-                                             da metà del Novecento alla metà degli
ne che mostrò i suoi primi effetti                                            anni Settanta.
positivi tra il 1958 e il 1963, quan-                                         Questo percorso intende soffermarsi in un
do la produzione industriale venne più                                        primo momento sulla grande migrazione
che raddoppiata. È quello che viene co-                                       di fine Ottocento, con particolare attenzio-
munemente definito come il «miracolo                                          ne al caso degli Stati Uniti, per scoprire
economico» italiano, non certo privo di                                       chi furono i protagonisti di un esodo che vide più di 7 milioni di perso-
costi sociali e contraddizioni.                                               ne varcare l’oceano tra il 1876 e il 1915, quali furono le cause di tante
Il benessere garantito dagl’intensi ritmi                                     partenze e quali condizioni di vita e lavoro si trovarono ad affrontare
della fabbrica fordista o dalla crescita                                      i migranti una volta giunti in America. In un secondo momento verrà
del terziario, permise a molti italiani di                                    affrontata l’ultima grande stagione migratoria, quella iniziata subito
dotarsi dei nuovi simboli consumistici                                        dopo la fine della Seconda guerra mondiale, con particolare attenzione
(frigorifero, elettrodomestici, ecc.) e di adottare nuove modalità            al caso del Belgio e della Svizzera. Un altro aspetto che verrà affrontato
d’impiego del tempo libero (dai week end al mare alle vacanze estive).        riguarda le migrazioni interne a partire dagli anni Sessanta quando il
Tuttavia, si acuivano anche gli squilibri del reddito territoriale: la cre-   boom economico trasformò la faccia dell’Italia, non solo dal punto di vi-
scita economica e il rapido processo d’industrializzazione, concentra-        sta economico, ma anche da quello sociale e culturale, richiamando al
ti nelle grandi città settentrionali, generarono un flusso di migrazioni      nord schiere di migranti meridionali in cerca di fortuna e rimescolando
interne inedito e traumatico, soprattutto per il “migrante”, costretto ai     dal punto di vista geografico la popolazione italiana.
nuovi ritmi di vita delle metropoli e sradicato dai codici e dai riti della   In tutte queste esperienze, così diverse e così simili tra loro, gli italiani
tradizionale civiltà contadina.                                               dovettero fare i conti con la chiusura della società di arrivo, interessata
L’unità didattica si propone d’illustrare, mediante l’utilizzo di diverse     solo alle braccia dei migranti e non al loro bagaglio culturale o al loro
fonti (film d’epoca e documentari dei nostri giorni, canzoni, immagini),      benessere, con pregiudizi e ondate di razzismo, con condizioni di vita
il complesso sistema di cause ed effetti che ha determinato la crescita       e di lavoro difficili e precarie.
economica dell’Italia, con tutti i suoi squilibri settoriali e geografici.
                                                                              Il laboratorio, di due incontri di due ore ciascuno, è rivolto a tutte le
Il percorso prevede due incontri di due ore ciascuno ed è rivolto a tutte     classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
le classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

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Tracce di storia – ‘68 e dintorni                                              Tracce di storia – ‘68 e dintorni

“ANNI SESSANTA COMINCIA LA DANZA”                                             NESSUNO CI PUÒ GIUDICARE
Giovani e musica verso il ’68                                                 Le donne tra Italia contadina e boom economico
a cura di Margherita Becchetti o Michela Cerocchi                             a cura di Margherita Becchetti o Michela Cerocchi

Negli anni successivi alla grande                                             Da dove erano sbucate, all’improv-
trasformazione italiana, quella del                                           viso e tante, quelle giovani donne
“boom economico”, il mondo gio-                                               così riconoscibili che riempivano le
vanile irruppe prepotentemente                                                piazze con i loro slogan e i colorati
sulla scena esprimendo un’auto-                                               striscioni femministi?
nomia culturale, sociale e politica                                           Venivano dalla rivolta delle “bam-
ben maggiore di quella delle epoche                                           boline”, dalla lotta sorda e nascosta
precedenti. I giovani maturarono una                                          all’interno delle famiglie per conqui-
percezione assolutamente nuova di                                             starsi il diritto ad uscire di casa, a
se stessi e del proprio ruolo nella                                           frequentare amici e sale da ballo, a
società e si fecero interpreti di con-                                        sposarsi quando volevano e con chi
troculture e antagonismi sociali, af-                                         volevano, ad avere un lavoro indipen-
fermando esigenze di protagonismo                                             dente, a poter frequentare le scuole e le università. Ve-
nei più diversi campi, dallo stile di                                         nivano da quella spavalda inquietudine che negli anni
vita alla musica, dal modo di vestire                                         Sessanta serpeggiava tra le giovani ragazze italiane,
ai comportamenti, dai rapporti per-                                           inserendosi poi in quella protesta generazionale che
sonali al rapporto con la politica. In                                        iniziava a muovere i suoi primi passi nelle scuole, nel-
questo lungo e articolato processo la                                         le fabbriche, nei bar, negli oratori, nelle famiglie.
canzone fu espressione dell’imma-                                             Obiettivo dell’unità didattica è quello di raccontare e
ginario giovanile, dei suoi riferimen-                                        ripercorrere le prime forme di emancipazione e rot-
ti culturali e ideologici, del rifiuto di                                     tura con l’esistente che si manifestarono nel mondo
valori ricevuti in eredità dagli adulti.                                      femminile a partire dai primi anni Sessanta. Verrà
Il juke box, insieme ai nuovi balli, come lo shake o il rock, i nuovi gusti   descritta l’irruzione del corpo femminile nelle canzoni, nella moda,
musicali o i nuovi cantanti che stravolgevano in forme, suoni e parole le                        nella cultura popolare, la crisi del modello famiglia-
melodie tradizionali, divenne presto il simbolo di questa nuova identità,                         re, la rivoluzione sessuale con la diffusione degli an-
di quel sentire comune che omologava i giovani nel modo di vestire e di                           ticoncezionali e la rivendicazione di una sessualità
trascorrere il tempo libero.                                                                       femminile, fino ad arrivare alle soglie della contesta-
Durante il percorso didattico si ascolteranno e analizzeranno molte                                zione del 1968.
canzoni di diversi generi: dal canzonettismo di Sanremo alla musica
beat, dai classici del rock alla produzione popolare.                                             Il percorso prevede due incontri di due ore ciascuno
                                                                                                  ed è rivolto a tutte le classi delle scuole secondarie
Il laboratorio prevede due incontri di due ore ciascuno ed è rivolto a                             di primo e secondo grado.
tutte le classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

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Tracce di storia – ‘68 e dintorni                                               Tracce di storia – ‘68 e dintorni

LA PRIMAVERA STUDENTESCA                                                        Piazza Fontana, 12 dicembre 1969
Il Sessantotto a scuola e in università                                         Storia di una strage
a cura di Michela Cerocchi                                                      a cura di Michele Sabini

Negli anni Sessanta le migliori op-
portunità di vita e di lavoro aprirono                                          Il pomeriggio del 12 dicembre 1969 in una
le porte della scuola a molti giovani.                                          Milano scintillante che si preparava ad
Le aule universitarie in pochi anni si                                          accogliere il Natale, esplode una bomba
riempirono di nuovi studenti, nuove                                             nel salone della Banca Nazionale dell’A-
speranze e nuove idee.                                                          gricoltura di Piazza Fontana, che uccide 17 per-
Nel 1968 l’affacciarsi del movimento                                            sone. È una strage, un evento inedito fino a quel
studentesco alla ribalta della scena                                            momento nella storia italiana. Durante i funerali
politica segnò un punto irriducibile di                                         delle vittime, l’Italia intera percepì distintamen-
discontinuità rispetto alla storia pre-                                         te la perdita di quel senso d’innocenza mista a
cedente. Dall’autunno ‘67, con le prime occupazioni universitarie (Tren-        speranza di rinnovamento sociale, ispirato dal
to, Napoli, Milano, Torino), all’estate del ’68 numerosi furono gli ambiti      68. Iniziava effettivamente una nuova stagione
                            attraversati dal cambiamento. All’interno           per il paese, dominata dall’incertezza e dalla
                                          dell’università, in ottemperanza      paura, dove il rinnovamento sociale e politico
                                          alla parola d’ordine del “potere      si sarebbe misurato con una risposta violenta
                                         studentesco”, furono sovvertiti i      e sanguinaria di carattere eversivo-reazionario. Nei successivi quattro
                                         ruoli e le gerarchie tradizionali      anni si assistette in Italia a una vera e propria “strategia della tensio-
                                         ma non solo: il principio dell’an-     ne”, una drammatica sequenza di attentati, dietro ai quali si intravede-
                                         ti-autoritarismo venne esteso a        va un complesso tentativo di condizionamento della vita politica, che
                                        qualsiasi ambito del quotidiano in      si muoveva dietro le quinte del potere stesso. Un meccanismo basato
                                        cui fossero riscontrabili forme di      sul terrore, non sempre univoco, sostenuto da un coacervo di forze che
                                        “potere” diffuso. Le forme stesse       giocavano una partita dai contorni ancora indefiniti. Forze che si pa-
                                        dell’agire politico furono ridefinite   lesarono concretamente durante la travagliata vicenda giudiziaria. Il
                                        attraverso il rifiuto della “delega”    processo in particolare porterà alla luce gli attori convolti e soprattutto
                                        e la centralità assegnata ai luoghi     alcuni pezzi di verità, mentre altri a tutt’oggi restano nebulosi.
della partecipazione diretta (l’assemblea, i comitati, i gruppi di lavoro).     Oltre alla contestualizzazione storica degli eventi, negli incontri esamine-
Il percorso intende far luce sulle origini e sulle fasi salienti della prote-   remo la strage attraverso un duplice focus: da un lato quello strettamente
sta studentesca, sui suoi caratteri sociali, culturali e politici in relazio-   divulgativo intorno alle tematiche salienti del 12 dicembre e dall’altro la
ne sia allo scenario nazionale che internazionale.                              vicenda processuale. L’obiettivo è quello di fornire gli strumenti critici per
                                                                                comprendere anche la radicalizzazione negli scontri di piazza con le forze
Il percorso prevede due incontri di due ore ciascuno ed è rivolto a tutte       dell’ordine e la nascita dei gruppi armati di estrema sinistra.
le classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
                                                                                L’unita didattica prevede due incontri di due ore ciascuno ed è rivolta
                                                                                alle ultime classi degli istituti secondari di secondo grado.

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Tracce di storia – ‘68 e dintorni                                            Tracce di storia – ‘68 e dintorni

MATTI DA SLEGARE                                                            IO SONO MIA
Il movimento contro i manicomi                                              Violenza e corpo femminile tra gli anni
e le istituzioni totali                                                     Settanta e oggi
a cura di Ilaria La Fata                                                    a cura di Michela Cerocchi

                                                                            Essere donna non sempre ha significato esse-
Dalla rivoluzione industriale e per                                         re persona. Fino a metà degli anni Novanta lo
almeno due secoli, essere matto ha                                          stupro era considerato, dal sistema giuridico e
sempre significato essere conside-                                          dalla società, un crimine contro la moralità pub-
rato un individuo inutile, pericoloso                                       blica e il buon costume e non contro la persona.
e del quale avere vergogna: «pericoloso per                                 Ma già dagli anni Sessanta qualcosa iniziava a
sé, per gli altri e di pubblico scandalo» recitava la formula con la qua-   cambiare nella società, soprattutto tra le ge-
le si veniva ricoverati in manicomio. I matti erano persone da temere,      nerazioni di giovani, ragazzi e ragazze che co-
anche perché rallentavano il naturale corso del progresso e non cor-        minciavano a condividere il bi-
rispondevano ad alcuno dei modelli tradizionali proposti dalla società      sogno di nuove libertà. Accanto
borghese; per questo furono collocati ai margini di quella società, in      a questi segni di progresso
«grandiosi smaltitoi» dove non avrebbero creato danno a nessuno.            restavano sempre costanti i
Solo a metà degli anni Sessanta del Novecento i manicomi e le altre         valori dell’onore maschile e i
“istituzioni totali” furono messi radicalmente in discussione da alcu-      simboli della tradizione che
ni psichiatri, tra cui Franco Basaglia, ma anche da giovani studenti,       identificavano la donna e il
operatori e famigliari dei ricoverati. In quel periodo venne ribadita la    suo corpo come i responsabili
necessità di guardare ai malati mentali come a delle persone e non          dell’ordine morale. Il sesso era
solo come le patologie di cui soffrivano. Fuori dai manicomi, i matti       ancora un tabù. Un importante
riacquistarono dignità e poterono ricominciare a porsi in relazione con     fatto di cronaca portò all’im-
il mondo esterno.                                                           provviso la parola stupro nelle
                                                                            case degli italiani: il massacro
                       Il laboratorio, della durata di due incontri di      del Circeo (30 settembre 1975). I gruppi femminili e femministi non
                       due ore ciascuno, prenderà in esame, attra-          si fecero scappare questa occasione e irruppero sui giornali, nei pro-
                       verso la storia esemplificativa del manicomio di     grammi televisivi, nei teatri, nelle aule dei tribunali, nelle strade e nelle
                       Colorno, la storia dei manicomi e della riforma      piazze.
                       basagliana, per riflettere con gli studenti sul      Lo stupro è diventato un delitto contro la persona nel 1996, ma per noi
                      tema dell’alterità e del rapporto con le persone      oggi che valore ha il corpo femminile? È ancora considerato un oggetto
                      considerate diverse.                                  o è finalmente diventato un soggetto?
                      Il laboratorio è rivolto alle ultime classi della
                      scuola secondaria di primo grado e a tutte quelle     Il percorso, che utilizzerà foto e filmati del periodo, articoli di giornale,
                      della scuola secondaria di secondo grado.             documenti e volantini dei collettivi femministi, prevede due incontri di
                                                                            due ore ciascuno ed è rivolto a tutte le classi delle scuole secondarie
                                                                            di secondo grado.

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Tracce di storia – ‘68 e dintorni                                              Tracce di storia – ‘68 e dintorni

IL PERSONALE È POLITICO                                                         FIORI NEI CANNONI
Linguaggi e pratiche di lotta del movimento femminista                          Il movimento pacifista in Italia
a cura di Michela Cerocchi                                                      a cura di Ilaria La Fata

Dal 1968 le donne parteciparono at-                                             Pacifismo, nonviolenza, antimilitarismo sono termini
tivamente alla generale messa in di-                                            che spesso vengono considerati sinonimi, aspetti di
scussione della società. Furono pre-                                            una stessa cultura di pace. In realtà essi hanno al-
senti nelle scuole, nelle università,                                           cune differenze, radicate nei diversi approcci all’idea
nelle fabbriche, nelle organizzazioni                                           della pace o della guerra, e nella diversa interpre-
politiche e negli scontri con la polizia.                                       tazione politica di quelle idee. Tutte si basano su un
Ma sia il movimento studentesco che                                             tema profondo, quello di libero arbitrio, di possibilità
quello operaio si basavano su prati-                                            di scegliere e di assunzione di responsabilità, sia indi-
che politiche che avevano come uni-                                             vidualmente che collettivamente.
co punto di riferimento l’individuo maschile: i valori dell’impegno erano       Punto di partenza è senz’altro la seconda guerra mondiale, conflitto
totalizzanti e lo spazio per la vita privata inesistente. Nei movimenti di      totale per definizione, con l’eco di violenza e di orrore assoluto che ha
protesta, nel fervore della lotta, le donne continuavano a svolgere ruoli       portato con sé, da Auschwitz alle bombe su Hiroshima e Nagasaki. Fu
tradizionali, come quello di “angelo del ciclostile”. La delusione fem-         proprio a partire dal 1945, nel contesto della guerra fredda e del timore
minile fu dunque molto forte e dettò l’inizio di un percorso di ricerca di      di un possibile nuovo conflitto che la voce della pace cominciò a farsi più
uno spazio proprio e diverso.                                                   forte, fino a diventare più potente nel corso degli anni Sessanta. Durante
Si iniziò ad affermare che il “personale è politico”, venne proclamata la       la “stagione dei movimenti”, infatti, alle voci isolate di uomini e donne
specificità dell’oppressione femminile, trasversale a tutte le classi so-       come Gandhi, Aldo Capitini, Anna Kuliscioff, si unirono quelle anonime
ciali: il controllo totale che la società attuava sul corpo e sulla vita ses-   di ragazzi e ragazze per protestare contro la guerra nel Vietnam e per
suale femminile rappresentavano, infatti, la radice dello sfruttamento          respingere una cultura tradizionale di violenza e prevaricazione.
                             operato dagli uomini sulle donne. Da questo
                             momento, attraverso le nuove pratiche politi-      Il laboratorio verrà svolto tramite l’analisi ragionata di documenti d’ar-
                             che messe in atto dal movimento, come quel-        chivio, filmati e immagini. Nel primo incontro, dopo aver definito le basi
                              la dell’autocoscienza, le donne iniziarono ad     teoriche del pacifismo e dopo aver spiegato le differenze tra pacifismo,
                              analizzarsi e a raccontarsi autonomamente,        nonviolenza e antimilitarismo, verranno indagate le forme della prote-
                               uscendo dall’immagine costruita dall’uomo.                                           sta pacifista fino agli anni sessanta.
                               Per la prima volta nella storia dei movimenti                                        Nel secondo incontro saranno ana-
                               femminili italiani, si parlò in modo esplicito                                       lizzati i temi e i soggetti del movi-
                               di “liberazione” e “rivoluzione”, non più di                                         mento pacifista e antimilitarista de-
                                emancipazione e uguaglianza.                                                        gli anni settanta e ottanta.
                                                                                                                    Il laboratorio, di due incontri di due
                             Il percorso si articola in due incontri di due                                         ore ciascuno, è rivolto agli studenti
                             ore ciascuno ed è rivolto a tutte le classi                                            delle ultime classi della scuola se-
                              delle scuole secondarie di secondo grado.                                             condaria di primo e di secondo grado.

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Tracce di storia – ‘68 e dintorni

AL DI LÀ DEL MURO
Berlino: una città tra due mon-
di (1949-1989)
a cura di Ilaria La Fata

Dal 1961 e per quasi trent’anni, il
muro di Berlino ha diviso una città in
due mondi diversi. Due mondi inco-
municabili e contrapposti, nei quali
l’immagine dell’altro era costantemente e vicendevolmente demo-
nizzata. Per anni i berlinesi hanno vissuto con l’incubo di non sapere         TRACCE DI
                                      esattamente cosa stesse accaden-
                                      do dall’altra parte. Accanto a ciò, la
                                     propaganda cercava di presentare il
                                                                                 STORIA
                                     proprio settore come il migliore dei
                                     mondi possibili, alimentando l’imma-      STORIA E MEDIA
                                     gine di due città radicalmente e an-
                                     tropologicamente diverse. Andando
                                    oltre la città di Berlino, il muro, e i
                                    progressivi aggiustamenti per ren-
                                    derlo sempre più impenetrabile, ha
                                    rappresentato in modo evidente e “fi-
sico” la guerra fredda, e la conseguente divisione tra Est e Ovest. Il suo
crollo, il 9 novembre 1989, è stato infatti visto come il segno tangibile
della fine della guerra fredda, e fattore di accelerazione della fine dei
regimi comunisti dell’Europa centrale. E tuttavia, questo cambiamento
epocale ebbe come preludio una serie di significative trasformazioni
di natura economica, sociale e culturale che, originate a partire da-
gli anni Sessanta, trovarono poi effettiva e completa realizzazione nel
periodo postcomunista. Il periodo storico e i temi si collocano dunque
tra la rivoluzione culturale della fine degli anni Sessanta e, più avan-
ti, la diffusione capillare della cultura televisiva, passando per la crisi
economica del blocco sovietico e la sostanziale vittoria del capitalismo,
fino ad arrivare agli equilibri instabili della politica internazionale dopo
la fine della Guerra fredda.

I due incontri, della durata di due ore ciascuno, sono rivolti a tutte le
classi delle scuole secondarie di secondo grado.

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Tracce di storia – Storia e media                                             Tracce di storia – Storia e media

VISTO IN TIVÙ                                                                  SCENE DAL FRONTE
Società italiana e televisione                                                 La Grande guerra al cinema
da Lascia o Raddoppia a Striscia la notizia                                    a cura di Ilaria La Fata
a cura di Ilaria La Fata
                                                                               Già durante il primo conflitto mondia-
La storia della televisione italiana può esse-                                 le, il cinema è stata la forma d’arte
re suddivisa in due fasi: una prima, tra il 1954                               maggiormente in grado di raggiunge-
(anno d’inizio delle trasmissioni regolari) e la                               re il grande pubblico e di influenzare il
prima metà degli anni Settanta, e una seconda,                                 modo in cui la guerra è stata rappresentata.
iniziata circa nel 1975 che continua sostanzial-                               Nel corso degli anni questa cinematografia ha subito una significativa
mente ancora oggi.                                                             evoluzione: se i primi film prodotti furono per lo più propagandistici e
Accanto agli indubbi elementi di continuità, in                                funzionali a definire lo stereotipo dell’eroico combattente, quelli suc-
queste due fasi il sistema televisivo ha assunto                               cessivi hanno abbandonato la retorica naziona-
caratteristiche organizzative e comunicative molto differenti. Il periodo      lista per denunciare orrori e inganni della pri-
1954-75 era stato contraddistinto soprattutto dal monopolio pubblico,          ma guerra di massa della storia.
con il controllo diretto dell’esecutivo e con l’attribuzione, almeno uffi-     I film coevi o quelli del primo dopoguerra era-
                         cialmente, di una funzione educativa al mezzo         no prevalentemente «film dal vero», celebrativi
                         televisivo. La fase successiva, il cui inizio può     della vittoria, o film documentari. Durante il fa-
                         essere fissato convenzionalmente nella rifor-         scismo la guerra fu soggetto o sfondo per diver-
                          ma della Rai (1975), è stata invece caratteriz-      si film nei quali il regime veniva rappresentato
                          zata dalla presenza di una prolungata incer-         come esito di una storia patria fatta di glorie,
                          tezza normativa e di instabilità politica (nella     onori ed eroi (Grande Italia, 1920, e Giovinezza,
                          quale la televisione da strumento del potere         giovinezza, primavera di bellezza, 1921, entrambi
                          si trasformò in uno dei principali oggetti del       di Luca Comerio). Dopo la seconda guerra mon-
                           conflitto politico e anche nel luogo privilegiato   diale, i film sulla Grande guerra furono meno
                           di quello stesso conflitto). Questo periodo fu      frequenti. Significativamente, però, in quelli girati
                           segnato prima dalla comparsa, accanto alla          nella seconda metà del Novecento – sia in Italia
                           televisione pubblica, di una pluralità di azien-    che fuori – il primo conflitto mondiale ha assun-
                            de private, poi dall’ascesa di un solo grande      to un forte valore simbolico, quello del conflitto par excellence, domi-
                            gruppo, la Fininvest (oggi Mediaset), ad una       nato da scontri di classe, da una logica feroce e ottusa e da una sua
                            posizione di egemonia, fino alla formazio-         sostanziale assurdità (Orizzonti di gloria di Stanley Kubrick (1957) o E
      ne di un regime di sostanziale duopolio. Analizzando lo sviluppo         Johnny prese il fucile di Dalton Trumbo (1971), oppure, per l’Italia, La
dell’industria culturale televisiva è possibile ripercorrere i mutamenti       Grande Guerra di Mario Monicelli (1959) o Uomini contro di Francesco
di costume, culturali e politici della società italiana.                       Rosi (1970).

Il percorso, basato prevalentemente su immagini e filmati, prevede due         Il percorso prevede due incontri di due ore ciascuno ed è rivolto alle
incontri di due ore ciascuno ed è rivolto alle ultime classi delle scuole      ultime classi delle scuole di primo grado e a tutte quelle delle scuole
secondarie di primo e secondo grado.                                           di secondo grado.

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