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Scuola Paritaria Maria Ausiliatrice Via Dalmazia, 12 Roma WOW Anno XXII Pubblicazione trimestrale Aprile 2021 il giornale dei ragazzi di via Dalmazia www. scuolamausiliatriceroma.org
In questo numero 4 Fatti e Mis fatti Quando La vita in incontreremo 7 via Dalmazia forme di vita L’educazione è extra terrestri? davvero cosa di cuore 11 S cuola S econdaria di secondo grado PGS Folgore Da squadra... andiamo avanti! PCTO Prove generali da scienziate: “le S cuola S econdaria scienze forensi 20 di primo grado nella quotidianità della vita” Celebrazione di Don bosco Giornata della Memoria Incontro con Alessandro Ferrari 27 S cuola P rimaria Matematica giocando? Si può S cuola fare 33 dell'Infanzia Festa di Don Bosco Piccoli artisti meglio di Kandinsky
Il giornale dei ragazzi di via Dalmazia Hanno collaborato i giornalisti e le giornaliste della Scuola di Via Dalmazia: allievi dell’Infanzia, della Primaria, della Secondaria di Primo e Secondo Grado con maestre, maestri e professori Direttore Responsabile Maria Antonia Chinello Autorizzazione Tribunale di Roma n. 306 del 07/06/2002 Un anziano e saggio indiano, per educare i gli entra nel cuore... Ciò che esce dall’uo- suoi nipoti, raccontò una storia: mo è quello che rende impuro l’uomo. Dal “Dentro di me infuria una lotta, è una lotta di dentro infatti, cioè dal cuore degli uo- Progetto grafico e terribile fra due lupi. mini, escono i propositi di male: impurità, impaginazione Un lupo rappresenta la paura, la rabbia, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, POOYA srl - www.pooya.it l’invidia, il dolore, il rimorso, l’avidità, l’ar- inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, su- roganza, l’autocommiserazione, il senso perbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive di colpa, il rancore, il senso d’inferiorità, il vengono fuori dall’interno e rendono impu- mentire, la vanagloria, la rivalità, il senso di ro l’uomo”. (Mc 7,14-23) Associato all’USPI superiorità e l’egoismo. Unione Stampa Periodica Italiana L’altro lupo rappresenta la gioia, la pace, C’è un lupo dentro di noi a cui possiamo l’amore, la speranza, il condividere, la se- dare il potere di trasformare ogni cosa in renità, l’umiltà, la gentilezza, l’amicizia, la veleno e rendere infelice la nostra vita. compassione, la generosità, la sincerità e la Oppure scegliamo di non nutrire i senti- fiducia. menti negativi che gli eventi ci suscitano e La stessa lotta si sta svolgendo dentro di dare fiducia alla nostra capacità di capire, voi e anche dentro ogni altra persona.” di credere in noi stessi e di credere in Dio I nipoti rifletterono su queste parole per un Padre, che ci ha voluti e chiamati alla vita. Contatti po’ e poi uno di essi chiese: “Quale dei due vincerà?” C’è una scorciatoia comunque davanti a L’anziano rispose semplicemente: “Quello noi, ha due aspetti, due facce della stessa che nutri”. medaglia. Il primo aspetto è sapere di noi una caratte- Un racconto conosciuto ma sempre stimo- ristica essenziale, tante volte dimenticata: lante. È infatti dentro di noi che avvengono siamo stati fatti per la pienezza, che si rag- le vere battaglie e le vere vittorie o, pur- giunge solo nell’amore, nel sentirci parte Scuola Paritaria Maria Ausiliatrice troppo, le vere sconfitte. Non di un’interro- della comunità umana, dove non possiamo Via Dalmazia, 12 - Roma gazione andata male o di una relazione da lasciare che qualcuno rimanga ai margini, sogno sciolta come neve al sole, o... nell’indifferenza, siamo chiamati a caricar- Sono fatti ancora esterni a noi. Tutto infat- ci sulle spalle gli uni gli altri. (Cfr Fratelli ti si gioca dentro, gli eventi hanno un gran- tutti n 68-70) de impatto su di noi in termini di dolore o Il secondo aspetto è sapere e fare memo- di gioia, ma non sono determinanti alla ria che non siamo soli in questo cammino: nostra riuscita o sconfitta come persone Gesù lo ha percorso prima di noi e continua umane. a farlo con noi, Lui che ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita aprendoci la Il saggio per eccellenza, Gesù di Nazareth, strada. ci parla così: “Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Questo, in breve, il significato della Pasqua, Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entran- che ci prepariamo a celebrare, e anche l’au- do in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le gurio più vero che possiamo scambiarci ! cose che escono dall’uomo a renderlo im- puro... tutto ciò che entra nell’uomo dal di di Sr Franca Ridella fuori non può renderlo impuro, perché non Direttrice
Quando incontreremo forme Fatti & Misfatti di vita extraterrestri? 4 D ifficile dirlo. Una cosa è certa: esi- stono miliardi di stelle in tutto l’u- niverso, intorno a cui ruotano dei pia- Esiste infatti una zona abitabile, ovve- ro una distanza ideale dei pianeti dalla loro stella, che renderebbe possibile lo formula matematica per calcolare il numero di civiltà extraterrestri nella nostra galassia in grado di comunicare neti e alcuni di essi sono sicuramente sviluppo della vita. Se un pianeta si tro- con noi. Questa formula è stata ideata adatti ad ospitare la vita. Perché? Il mo- vasse al di fuori di tale fascia abitabile, nel 1961 dall’astrofisico statunitense tivo è semplice (almeno in apparenza). le condizioni ambientali risulterebbero Frank Drake e consiste nel moltiplicare troppo estreme e le forme di vita non tra loro vari fattori, tra cui: a) il tasso potrebbero svilupparsi. Si tratta quindi di formazione di nuove stelle nella Via di una questione di probabilità. Lattea; b) la frazione di tali stelle che Ma allora, perché non li abbiamo an- possiede pianeti; c) il numero medio di cora incontrati? Questa domanda cor- tali pianeti in grado di ospitare la vita risponde, più o meno, al “paradosso (cioè che si trovano nella zona abita- di Fermi”. Pare infatti che nel 1950 il bile); d) la frazione di questi pianeti su famoso fisico italiano naturalizzato cui effettivamente si sviluppa la vita; statunitense, parlando con alcuni suoi e) l’ulteriore frazione su cui si sviluppa colleghi della questione “vita extrater- vita intelligente; f) la frazione di piane- restre”, abbia posto la famosa doman- ti su cui si trovano civiltà che sono in da: “Dove sono tutti quanti?”. Il para- grado e che decidono di comunicare; dosso consiste proprio nel chiedersi: g) infine, la durata media della fase se esistono tutte queste civiltà evolute comunicativa di ognuna di queste civil- nella galassia, dove sono? Perché non tà. A prima vista l’equazione di Drake abbiamo ancora ricevuto delle comu- sembra molto convincente, ma in real- nicazioni da parte loro sotto forma di tà ha ricevuto diverse critiche nel cor- trasmissioni radio, sonde o altri siste- so degli anni da parte di altri scienzia- mi? Alcuni scienziati ritengono che le ti. In particolare, poiché molti termini distanze interstellari e intergalattiche della sua equazione sono puramente siano troppo grandi. Solo per poter congetturali, essa non permette di cal- comunicare sarebbero necessarie del- colare nessun numero reale. le tecnologie che ancora non esistono Che ipotesi restano per rispondere alla e una quantità di energia enorme. Fi- domanda di partenza? Se gli alieni esi- guriamoci per viaggiare da un pianeta stono, nonostante tutte le difficoltà all’altro o da una galassia a quella più che abbiamo precedentemente espo- vicina! Tutti sanno che le distanze spa- sto, potrebbe anche darsi che non ab- ziali si calcolano in anni-luce, un’unità biano voglia di comunicare. Perché? I di misura che è definita come lo spazio motivi possono essere tantissimi: dal che la luce (la radiazione elettroma- semplice disinteresse nei confronti di gnetica) percorre in un anno. A quanto altre civiltà al timore di incontrare es- corrisponde effettivamente un anno- seri ostili. Un’ultima ipotesi è che gli luce? È presto detto: 9 460 730 472 alieni stiano effettivamente cercando 581 km! Sono quasi 9461 miliardi di di comunicare con noi, ma che utilizzi- chilometri, ovvero più di 63000 volte no delle tecnologie troppo avanzate. la distanza tra la Terra e il Sole. Se con- Questa teoria è certamente affasci- sideriamo Proxima Centauri, la stella nante, ma al contempo troppo fanta- più vicina alla Terra dopo la nostra, scientifica. Non sappiamo infatti nulla essa si trova a circa 4,2 anni luce, che delle conoscenze e delle tecnologie corrispondono a qualcosa come 38000 di eventuali civiltà extraterrestri, per- miliardi di chilometri. È evidente da ciò non ha senso ipotizzare che stiano questi pochi dati che per noi è attual- usando qualcosa di cui non abbiamo mente impossibile raggiungere luoghi alcuna informazione. così remoti nello spazio. E così si torna di nuovo alla risposta ini- Non esistono invece previsioni scien- ziale: difficile dirlo. tifiche più ottimistiche sull’esistenza degli alieni? Certamente! Si tratta del- Leonardo Sbicca , la famosa “equazione di Drake”, una Primo anno
Service Learning L’inflazione Ricchezza e La dicotomia Fatti & Misfatti della felicità: povertà dell’uomo quando la Ecco alcune moderno: ricchezza riflessioni nate tra avere e eccede all’interno del essere progetto di Service 5 Learning Per tal donna, L a grande promessa di progresso illimitato, vale a dire il dominio sul- giovinetto, in guerra C osa si intende per povertà? La po- vertà è quello stato di indigenza la natura, l’abbondanza materiale e l’acquisizione di una libertà personale del padre corse, a consistente in un livello di reddito smisurata, ha sempre sorretto le spe- troppo basso per permettere la sod- ranze delle generazioni che si sono cui, come a la morte, disfazione di bisogni fondamentali in succedute. La mentalità moderna, che termini di mercato, nonché in una ina- si propone come un concentrato di uti- la porta del piacer deguata disponibilità di beni e servizi litarismo e opportunismo, spinge ad di ordine sociale, politico e culturale. una continua ricerca dell’utile, in quan- nessun disserra. I nuovi poveri colpiti dalla pandemia to l’assenza di guadagno sembra non sono soprattutto donne, famiglie con produrre soddisfacimento e piacere. È così che Dante, nel XI Canto del Pa- radiso, ci racconta la scelta di San Francesco: la rinuncia ai beni del padre minori, giovani, piccoli artigiani e com- mercianti. Tra i motivi principali del Siamo soliti, oggi, utilizzare l’espres- sione “ma vivi nel Medioevo?” nell’ac- crollo del reddito c’è la perdita del la- cezione di sdegno della mediocrità; e le mistiche nozze con la povertà, la voro. tuttavia, abbiamo mai davvero riflettu- donna che fino all’arrivo di Francesco È stato proprio il corona virus che ha to sui valori dell’uomo pre-moderno? “si stette sanza invito”, rifiutata da messo in ginocchio le fasce della popo- Egli lavorava per il bene dei posteri e tutti. Il divario tra ricchezza-povertà, lazione meno abbienti: sono aumenta- della famiglia, dunque non solamente sfarzo e miseria, è un binomio che da te in maniera significativa le persone e per sé stesso, e coltivava i suoi sforzi sempre si manifesta nelle società uma- le famiglie intere che per poter man- senza l’aspettativa di percepire subito ne. È proprio a partire da questa dico- giare e curarsi sono state obbligate a i frutti dei propri sacrifici. tomia che si sviluppano vivaci dibattiti chiedere aiuto ai vari centri di acco- L’uomo moderno, invece, tende ad in- sul ruolo che oggi il denaro possa ave- glienza, alla Caritas e alle parrocchie. quietarsi se non intravede subito risul- re nel determinare la felicità dell’in- Queste famiglie prima della pandemia tati proficui del suo impegno, se non dividuo. Nelle ampie e complesse di- riuscivano a vivere decorosamente. riesce a raggiungere subito un profit- scussioni sul ruolo del denaro è molto È evidente che è necessario più che to, un immediato guadagno. significativa la visione offerta dall’eco- mai combattere la povertà. In una realtà dove i soldi sembrano co- nomista Richard Easterlin, secondo cui Il primo passo è eliminare l’indifferen- stituire il centro del diagramma della un aumento del reddito, e quindi del za e agire con solidarietà. Ma come? vita di ognuno, dove il denaro è diven- benessere economico, può garantire Attraverso l’avvio di progetti costrut- tato uno strumento per affermare la un aumento della felicità solo entro tivi che consentano il graduale rein- propria autorità nel mondo, è dovero- un certo limite. Superato tale confi- serimento o inserimento di tutti nel so chiedersi quali siano i valori che ispi- ne, che Easterlin colloca intorno ai 15 mondo del lavoro, e questa è una sfera rano il nostro vivere quotidiano. Una mila dollari annui, la curva della felicità che attiene al mondo politico ed eco- volta acquisita tale consapevolezza, la va incontro ad una depressione. Ecco nomico, e sostenendo attivamente le possibilità di cambiamento è in mano quindi il nucleo del paradosso che da varie iniziative di solidarietà (raccolte a ciascuno, in quanto siamo noi stessi sempre divide le società: da un lato fondi, volontariato...etc), attività che gli unici in grado di decidere del nostro la miseria e la povertà contro cui l’uo- sono alla nostra portata. futuro. mo cerca di combattere, attualmente attraverso il piano dell’agenda 2030, Valeria Munafò, Lucrezia Valletta, dall’altro lato il lusso smodato, che Quinto Anno Quinto Anno non può che condurre ad un’inflazione della felicità. Alessandro Andreucci, Quinto Anno
Glossario La storia della in pillole parola felix Fatti & Misfatti Il V ginnasio, partendo da alcune pa- role greche, ha costruito un glossa- F elix è un aggettivo di origine antica, inizialmente veniva usato in ambito agricolo per denotare una pianta che uso comune e talvolta usata a spropo- sito. Questa parola ha un significato profondo, personale ed importante. rio di parole italiane ragionando sulla produceva una grande quantità di Ognuno di noi ha un concetto diver- loro derivazione. Di seguito la lista frutti oppure un terreno fertile. Suc- so di felicità. La felicità non significa dei termini analizzati. cessivamente questo termine divenne solo realizzarsi nella vita, possedere 6 di uso religioso, infatti con felix si qua- una grande quantità di oggetti oppu- lificavano i fiori, alberi, piante che pos- re tanti soldi. Penso che sia un insieme BIOLOGIA: sedevano un potere sacro ed idoneo di momenti importanti che lasciano composto da βίος «vita» e da λόγος da usare durante i riti. Il suo opposto un segno dentro l’anima e che fanno «studio»; essa è la scienza che studia è infelix, sempre in ambito religioso, sorridere il cuore anche se solo per un la vita, ovvero i processi fisici o chimi- questo termine si utilizzava per indica- istante. È un insieme di attimi felici che ci dei fenomeni che caratterizzano i re le piante che possedevano un pote- ci fa comprendere quanto la felicità sia viventi; re negativo e pertanto non propizio. importante e vada apprezzata in ogni Il significato di questi due aggettivi istante. Quindi, apprezzate ogni ora, prende piede in entrambi gli ambi- minuto e secondo della vostra vita per- FLEBO: ti, perché il concetto di fertilitas era ché le emozioni sono una delle cose dal greco Φλέψ, Φλεβός «vena». Pri- considerato magico – sacrale, ossia un più preziose che possediamo, ci aiuta- mo elemento di voci composte della albero per dare frutti doveva disporre no a sentirci vivi. Anche quando pensa- terminologia scientifica, derivate dal del favore divino. te che la vostra vita vada a rotoli... ri- greco o formate modernamente, Da questo primo significato se ne è cordate che bisogna cercare sempre la nelle quali significa «vena» o indica creato un altro che indicava un uomo felicità anche durante i momenti bui. relazione con le vene; favorito dalla sorte, e quindi felix di- In fondo al tunnel c’è sempre la luce! venne un termine per definire uno sta- to emotivo e psicologico, cioè felice. Benedetta Marchetti, MELANINA: Al giorno d’oggi la parola felicità è di Secondo Anno dal greco μέλας «nero», l’ insieme di pigmenti neri, che conferiscono alla pelle, ai capelli e anche all’iride degli occhi il loro colore naturale. Ha an- che una funzione protettiva dall’a- zione nociva dei raggi ultravioletti. È prodotta da cellule dette melonociti; ONICOTECNICA: dal greco ὄνυξ, ὄνυχος «unghia» e τεχνικός «tecnico». Esperta nell’ap- plicazione di unghie artificiali; PIROMANE: persona affetta da piromania. La piromania, dal greco πῦρ (fuoco) e μανία (mania), è un’ intensa osses- sione verso il fuoco e le fiamme e, che spesso si attua con l’accensione intenzionale di incendi. È un impulso ossessivo a provocare incendi, chia- mato anche mania incendiaria. Quinto ginnasio
La vita in via Dalmazia L’educazione D istanziamento, igienizzazione, de- tersione sono diventate le parole d’ordine di questo anno così partico- lare. è davvero Mantenere la distanza di un metro, evitare gli assembramenti sono avver- tenze in questo momento corrette ma che vanno sicuramente contro la natu- cosa di cuore! ra umana! Siamo fatti per stare con gli altri, ma dobbiamo tenere duro! Noi salesiani cooperatori abbiamo dovuto, come tutti, riorganizzare le nostra routine, rivedendo il program- ma annuale. Il piccolo e subdolo virus ha tuttavia solo rallentato le nostre attività, ma non ci ha certo fermati!! Sfruttando le opportunità che offrono 7 le nuove tecnologie, abbiamo reinven- tato i momenti formativi via WhatsApp sulle orme di “Fratelli tutti” di Papa Francesco e non sono mancate le ini- ziative solidali abituali. Anche Don Bosco del resto nell’800 aveva vissuto un periodo di epidemia e, confidando innanzitutto nell’aiuto di Dio, era riuscito, pure in quella cir- costanza, a dare il suo contributo coin- volgendo i ragazzi dell’oratorio. Ogni limite, ogni ostacolo, di qualun- que natura sia, può diventare nuova opportunità e motivo di crescita e cambiamento. Sebbene dinanzi alle difficoltà sia normale fermarsi, tutta- via bisogna trovare sempre le risorse per andare avanti anche reinventando- si e scoprendo in tal modo nuove po- tenzialità dentro di sé. Questo è quan- to ha fatto Nonna Cristina, la nonna di Federico, un bambino della primaria. Vorrei portare la sua testimonianza perché possa essere un valido esempio per tutti. A discapito di tutte le forme depressive da lockdown o i momenti di scoraggiamento, nonna Cristina, facendo tesoro della sua esperienza di ex insegnante in pensione, arma- ta di pc, cuffia e microfono, dalla sua Bagheria, “città delle ville” barocche in provincia di Palermo, ogni pomeriggio riunisce on line un gruppo di bambini aiutandoli nei compiti. Dinanzi ai ringraziamenti delle mam- me per il suo lavoro fatto con entu- siasmo e dedizione ha semplicemente risposto in stile salesiano: “Sono io che devo ringraziare voi perché i bambini per me sono vita”! Che ognuno di noi, come nonna Cristina, sappia mettere sempre i suoi ta- lenti al servizio degli altri! Elena Ciccarello Porcasi, salesiana cooperatrice
La vita in via Dalmazia DA VERA SQUADRA… ANDIAMO AVANTI! Pallavolo S ono passati diversi mesi dall’inizio di questo strano anno sportivo: è arrivato Natale ed è passato, è arrivato il nuovo anno ed è cambiato poco pur- troppo… ed è arrivato l’inverno con il suo tempo incerto e le temperature più rigide! La pallavolo della PGS Folgore conti- 8 nua ad allenarsi nell’attesa di un pos- sibile prossimo inizio di campionato sempre nel rispetto del decreto e delle regole e da dopo Natale oltre alle no- stre sempre presenti dell’U14 abbia- mo potuto ricominciare anche con le piccoline del minivolley. Gli allenamenti per entrambi i gruppi Basket sono sempre all’aperto quindi sempre subordinati alle condizioni metereolo- giche ma bisogna ammettere che fin ora siamo state abbastanza fortunate. Per dare qualche stimolo in più alle ra- gazze dell’U14, e far sentire le piccole più vicine al loro sport, grazie all’aiuto C irca un anno fa il covid-19 è entrato improvvisamente nella quotidiani- tà di tutti noi, costringendoci a cam- le delle attività all’interno della nostra scuola, potendo utilizzare il campo all’aperto e rispettando le norme di si- dell’insostituibile Ryan siamo riusci- biare il nostro stile di vita. Per neces- curezza previste. Ritrovarci dopo tan- ti a rendere di nuovo utilizzabili i pali sità, gran parte delle attività di svago to tempo è stato molto emozionante. del cortile delle elementari almeno le sono state interrotte. L’interruzione Nonostante lo sport ci permetta di nostre giocatrici possono confrontarsi delle attività è stato un duro colpo sia sfogarci e distrarci un po’, il momento con uno degli elementi distintivi del per i ragazzi, ma anche per noi allena- che stiamo vivendo risulta ugualmente nostro sport: la RETE! tori. L’aspetto che più ci è mancato era difficile da affrontare perché la preoc- Certo è difficile in uno sport come il poter condividere insieme sul campo cupazione di contagiare noi e i nostri volley dove l’azione DEVE necessaria- la nostra passione. E forse è proprio cari è comunque presente. Inoltre non mente essere frutto della collabora- vero quando si dice che riusciamo ad abbiamo ancora certezza di quando zione di tutti i giocatori in campo “ave- apprezzare le cose più importanti solo potremmo tornare alla normalità. Per re nuovi stimoli” continuando a fare quando ne sentiamo la mancanza. Cor- questo motivo è importante per noi esercizi individuali, ma le nostre ragaz- rere e scherzare passandoci un pallone allenatori e per i ragazzi, ricordarci che ze si sono dimostrate mature e diligen- ci sembrava banale, eppure ora, poter lo sport è gioco, socialità, salute e per- ti affrontando ogni allenamento con il rivivere quei gesti con la stessa tran- metterci di continuare ad alimentare sorriso e la voglia di stare insieme. quillità ci sembra una possibilità lon- la passione che ci ha sempre contrad- Anche le piccole atlete del minivolley tana e agognata. Fortunatamente da distinto. avevano voglia di ricominciare…tal- settembre c’è stata una ripresa parzia- mente tanta che non si sono preoccu- pate né del freddo, né del maltempo, né degli esercizi in solitaria: sono solo state felici di ritrovarsi e di potersi muovere un po’ dopo le tante ore pas- sate a scuola. Abbiamo ricominciato come ci erava- mo lasciate a novembre dopo neanche un mese di allenamenti, ma con il pas- sare del tempo il gruppo sta crescen- do e sia le bimbe che c’erano già l’anno scorso e sia quelle che hanno iniziato solo quest’anno, stanno accogliendo le nuove arrivate con gioia ed entusia- smo, cercando anche di aiutarle con gli esercizi!!! Insomma andiamo avanti…sicuramen- te più sicure e con qualche passetto verso il gioco vero e proprio in attesa di poter tornare in palestra e di poter tornare ad essere “SQUADRA”.
La vita in via Dalmazia Ginnastica artistica L e ragazze della ginnastica artistica stanno preparando la loro prima gara dopo questo periodo difficile in cui hanno alternato allenamenti svolti all’aperto e in palestra. Questa giorna- ta sarà per noi un modo di riassapo- rare un po’ di normalità all’insegna di un sano spirito sportivo. Comunque andrà sarà per noi un grande successo! 9 #lapgsfolgore nonsiferma
Nel cuore del mondo vivi il sogno amorevole dei ragazzi, sulla fiducia, aman- lamento per Covid con conseguenti malat- do ciò che di bello a loro piace, affinché tie polmonari, ho vissuto momenti difficili l’educatore diventi un punto di riferimento di paura, di trepidazione e incertezza, ma significativo per la loro vita, ed essi, a loro ciò che mi ha fatto combattere con tutte volta, imparino ad amare i veri valori. La le mie forze è stata la fede e la speranza realtà che siamo chiamati a vivere oggi, che tutto poteva essere risolto con l’aiuto Liceo caratterizzata da pandemia, isolamento, di Dio, il sostegno di Maria Ausiliatrice e il didattica a distanza, precarietà economica, forte desiderio di continuare a lavorare tra incertezza per il futuro, come dice il nostro i miei e nostri ragazzi. Da questa esperien- Papa Francesco, evidenziano fortemente la za si può uscire più forti, la vita è nelle mani necessità di educare le nuove generazioni di Dio, noi siamo davvero tanto piccoli. ad una fratellanza universale, di ricostruire Noi, abituati a controllare tutto, ci siamo 10 un patto globale che si è frantumato. Per purtroppo, e forse finalmente, resi conto realizzare ciò occorre quindi non rinunciare che non tutto è controllabile, che tante a sognare. Nell’enciclica “Fratelli tutti” il cose non dipendono da noi. A noi educatori Papa stesso parla, a sua volta, del sogno: viene chiesto questo: riconsegnare ai gio- “Com’è importante sognare insieme! […] vani il messaggio della creaturalità, della Da soli si rischia di avere dei miraggi, per fragilità umana, della precarietà, ma non …è questo lo slogan che accompagna cui vedi quello che non c’è; i sogni si costrui- come visione pessimistica di ostacolo, ma la pastorale giovanile salesiana di quest’ scono insieme”. Questa esortazione a lavo- come trampolino di lancio per un nuovo anno, è questa la contemporaneità del rare e a sognare insieme è il vero appello patto con il creato, con la vita stessa e con messaggio di Don Bosco oggi: Giovani, non che viene fatto a noi educatori oggi! La mia gli altri. Siamo chiamati a far rinascere la rinunciate mai a sognare, ma vivete fino testimonianza oggi da educatrice salesia- speranza, questo oggi Don Bosco ci comu- in fondo immersi nel cuore della realtà in na, da preside che lavora quotidianamen- nica, perché è Dio che guida la storia ed Egli cui siete chiamati a vivere. L’attualità di te con i ragazzi da lungo tempo è quella vuole la nostra felicità! Guardiamo dunque Don Bosco, il Santo dei giovani e degli edu- di ripetere che la speranza va alimentata al futuro con fiducia e non smettiamo mai catori, credo sia innegabile; la sua opera e che nessuno potrà mai rubarci il diritto di sognare! nasce da un sogno, lui è stato il sognatore ad alimentarla nel nostro cuore e in quel- per eccellenza e il suo grande desiderio è lo dei nostri giovani, neppure un terribile La vostra Preside divenuto la sua missione: prevenire il disa- virus! Ho vissuto 50 giorni di completo iso- Sr Maria Paola Murru gio facendo leva sull’accompagnamento Riflessioni: incontro con Soumaila Il 5 febbraio la classe del V ginnasio ha avuto un incontro a distanza con Sou- maila Diawara, un rifugiato provenien- riscontrano anche problemi di discrimi- nazione e di ostacoli di tipo amministra- tivo, per l’esercizio dei propri diritti. Non flussi migratori di tipo economico, quin- di, dovrebbero essere regolati nel nume- ro in base alla capacità di accoglienza che te dal Mali, per il progetto Change del ci sono, infatti, molti posti di accoglienza ciascun Paese può dare con le proprie Centro Astalli. Ci ha raccontato di come e incontrano molte difficoltà nel trova- condizioni economiche e sociali. sia giunto in Italia dal suo Paese natale, re un lavoro. Sarebbe dunque compito L’Italia è un Paese che per la sua localizza- mettendo in luce le numerose difficoltà dello Stato gestire meglio la questione zione geografica è soggetto a una forte riscontrate durante il viaggio. Ci ha colpi- dell’immigrazione attraverso nuove leg- ondata migratoria e non può essere la- to molto la tenacia e il coraggio di questa gi che regolino la questione. sciato, quindi, da solo dagli altri governi persona, che, rinunciando alle cose più Oltre ai rifugiati di guerra o provenienti europei. Rimaniamo molto colpiti dai care, è riuscito a costruire una nuova vita da regimi dittatoriali, che vanno sempre racconti di sofferenza di molti migranti lontano dalla sua nazione di origine. accolti, l’Europa soffre una forte pressio- e riteniamo che ci sia il dovere cristiano La sua testimonianza, molto avvincen- ne migratoria derivante anche da cause di accoglierli e di dare loro tutto il soste- te e interessante, ci ha fatto riflettere economiche. L’ingresso non regolato gno possibile per garantire loro una vita sul fenomeno molto attuale dell’im- all’interno di Paesi europei genera spes- dignitosa, anche considerando le diffi- migrazione, questione che non può so squilibri che vanno anche a discapito coltà che hanno affrontato. Tuttavia, c’è più essere ignorata. Al giorno d’oggi, a di coloro che vengono ospitati nel nuovo anche il diritto delle popolazioni a vivere causa di guerre, colpi di Stato, povertà Paese. Questo si riflette sull’impossibilità in sicurezza e quindi si rende necessaria e catastrofi naturali, sono moltissime le di garantire condizioni di vita o di lavoro una normativa specifica che regolamenti persone costrette a lasciare il proprio dignitose. Spesso assistiamo nelle nostre le migrazioni. Papa Giovanni Paolo II ha Paese. Inoltre, gran parte dei rifugiati, città a situazioni di degrado o a violazioni sempre sostenuto che fosse necessario una volta giunti in Europa, si trova a do- dei diritti ormai consolidati da decenni di costruire condizioni concrete di pace ver reinventare totalmente una nuova lotte sindacali, quali ad esempio quelli re- per salvaguardare, quindi, il diritto a non vita, lasciando spesso nel proprio Paese lativi alla sicurezza sui luoghi di lavoro o emigrare e a vivere senza guerre e perse- di origine amici, parenti, familiari, che di una giusta retribuzione. Un esempio è cuzioni nella propria patria. rischia di non vedere più. Tra i problemi rappresentato dalla raccolta di pomodo- a cui maggiormente vanno incontro tro- ri nel sud dell’Italia, dove molti migranti Gabriele Dallatomasina, Chiara San- viamo ad esempio quello della difficoltà lavorano in condizioni di sicurezza ter- toro, Gabriele Pignatelli, Secondo Anno di integrarsi nella nuova società, di trova- ribili, stando per molte ore sotto il sole, re casa e di avere una protezione sociale; sottoposti a vessazioni e sottopagati. I
PCTO D al 15 al 18 febbraio abbiamo parte- una pianta di canapa e, successivamente, cipato al progetto di alternanza “Le ci hanno mostrato varie strumentazioni scienze forensi nella quotidianità della di laboratorio utilizzate per l’analisi di Prove generali vita”, organizzato dall’Università La Sa- tali molecole.L’ultimo giorno è stato de- pienza. Nelle prime due giornate abbia- dicato all’applicazione pratica di alcune mo seguito lezioni di Chimica e Biologia tecniche di Biologia forense; abbiamo da scienziate: forense nelle aule dei rispettivi diparti- menti; nel corso di questi incontri, abbia- applicato le conoscenze acquisite duran- te le lezioni di teoria per eseguire la PCR “le scienze mo potuto comprendere quanto effetti- e, dopo l’amplificazione dei frammenti di vamente le scienze forensi, non trovino DNA, li abbiamo separati con l’elettrofo- forensi nella Liceo applicazione esclusivamente nell’analisi resi su gel. È stata un’esperienza davvero della scena di un crimine, ma siano uti- utile e interessante, sia perchè abbiamo lizzate anche in ambiti come quello del potuto vedere applicate conoscenze che quotidianità doping o degli stupefacenti. Dopo aver acquisito alcune conoscenze riguardo le avevamo solo in ambito teorico, sia per chiarirci le idee al fine dell’orientamento della vita” tecniche forensi, è stato il momento di passare alla pratica e abbiamo trascor- so gli altri due giorni nel laboratorio del universitario. 11 dipartimento di Chimica; abbiamo effet- Sofia Anello, Benedetta Dallatoma- tuato l’estrazione dei cannabinoidi da sina, Samantha Moretta Quinto Anno
12 Liceo
#pernondimenticare di mandargli anche soldi attraverso dei vaglia postali (500 lire per volta) e pacchi di vestiti e cibo, tutte cose che però non gli arriveranno mai. Da Fossoli Umberto scrive “… la vita scorre tranquillamente, Liceo forse anche troppo, ma meglio così che altrimenti…”, il 3 aprile scrive che gli han- no appena comunicato che deve partire “… per ignota destinazione…” e in quella lettera cerca di nuovo di tranquillizzare la famiglia “… non preoccupatevi per me, che non è il caso, cercate di stare bene 13 voi tutti, che questo pensiero è quello che mi fa stare più tranquillo…”. Le ultime notizie sono 5 righe scritte a matita di fretta su un fogliettino con data 5 aprile 1944: “Cara Gemma, ti scri- vo nell’ora della partenza, sperando che questa mia ti pervenga. Tanti baci a tutti voi e niente paura. Umberto.” Da quel giorno non si è più avuta notizia Nel rispetto delle regole e ata dall’artista Gunter Mening, dedicata di Umberto. a Umberto Spizzichino, nato nel 1918, dei protocolli di sicurezza, arrestato il 24 gennaio 1944 e depor- Si saprà solo nel 1999, quando la fami- glia farà delle ricerche, che Umberto è le classi hanno svolto una tato nel campo di concentramento di arrivato il 15 aprile 1944 ad Auschwitz e Auschwitz, dove morì il 28 agosto dello mattinata di didattica stesso anno all’età di 26 anni. lì “marchiato” con il numero 180110. E’ morto il 28 agosto del 1944. all’aperto con itinerari Nel febbraio del 1944 Umberto aveva 26 Passando per Via Alessandria abbiamo relativi alla Giornata della anni, primo di cinque figli di una famiglia sostato davanti al negozio della famiglia ebrea che aveva un negozio di abbiglia- Memoria e al Giorno del mento in Via Alessandria. A causa delle Spizzichino, che ancora vende abbiglia- mento ed oggi è gestito dai pronipoti di Ricordo. Ecco l’esperienza leggi razziali e del raid al Ghetto Ebraico, Umberto. la famiglia si era divisa e Umberto ave- dei primi anni! va deciso di fuggire in Svizzera. Per far L’ultima tappa prima del rientro a scuo- la è stata Via Rasella, dove il 23 marzo questo si rivolse a quello che credeva un S abato 13 febbraio è stata una giorna- 1944 venne portato a termine il più san- amico, un compagno delle elementari, guinoso e clamoroso attentato urbano ta gelida. La sera prima della nostra Luciano Luberti, col quale era rimasto in antitedesco in tutta l’Europa Occiden- uscita girava voce che avrebbe nevicato amicizia dato che abitavano nello stesso tale. L’azione fu portata a termine dalla e sicuramente erano previste piogge quartiere. Resistenza Romana, i Gruppi di Azione consistenti su Roma, precisamente nelle Luciano gli aveva dato appuntamento Patriottica (GAP), unità partigiane del ore in cui, all’aperto, avremmo ripercor- all’incrocio tra viale Manzoni e via Ema- Partito Comunista Italiano, contro un re- so un tratto di storia della nostra città. nuele Filiberto, ma invece di trovarvi l’a- parto delle forze di polizia d’ordine tede- I musei sono chiusi e così pure i teatri ma mico, Umberto vi trova gli agenti delle sca composto da reclute altoatesine (11° per fortuna Roma è di per sé un museo SS che lo arrestano e lo portano in Via compagnia del Battaglione Polizereige- ed un salotto e si vede che le preghiere Tasso. Dopo la sosta lì, viene portato a ment “Bozen”). dei professori hanno funzionato perché, Regina Coeli, ma prima che la cognata L’attentato consistette nella detonazio- nonostante le previsioni, mamma Roma Gemma possa andare a visitarlo, lo por- ne di un ordigno esplosivo improvvisato ci ha graziati e non è piovuto per quasi tano a Fossoli, in provincia di Modena, mentre passava la colonna dei soldati in tutta la nostra breve escursione. dove la Repubblica di Salò aveva allestito marcia, seguito poi dal lancio di quattro La prima tappa è stata Piazza Dalmazia un campo di concentramento. bombe a mano artigianali sui superstiti. dove i cittadini del II Municipio possono Da qui, Umberto, che era senza soldi e Morirono 33 soldati tedeschi e due civi- oggi osservare un piccolo monumento in coi soli vestiti di quando era stato arre- li italiani, tra cui un bambino di 12 anni. memoria dei Martiri delle Foibe. stato, riesce a scrivere alla famiglia e agli Quattro persone morirono sotto il fuoco Le tragedie delle foibe e dell’esodo giu- amici e, con molta vergogna, chiedere tedesco. liano, fiumano e dalmata che dal 1945 soldi e vestiti di cui tanto aveva bisogno. La cosa peggiore fu però la rappresaglia al 1947, videro prima l’assassinio di circa Mentre leggevamo le sue lettere nella tedesca: l’eccidio delle fosse Ardeatine, 15.000 italiani (tra infoibati e morti nei sosta in Via Veneto, non potevamo non in cui furono uccisi 335 prigionieri com- campi jugoslavi o durante il trasferimen- commuoverci pensando a questo ragaz- pletamente estranei all’attentato, tra cui to ad essi), poi l’esilio forzato di più di zo che in ogni comunicazione non man- dieci civili rastrellati nelle vicinanze di Via 300.000 nostri connazionali, costretti a cava mai di rassicurare tutti sul suo stato Rasella subito dopo l’attentato. lasciare l’Istria, Fiume e la Dalmazia. di salute o di mandare il suo affetto al In seguito ci siamo spostati in Via Reggio nipotino, figlio del fratello Leonardo. Althea Veronica Riili, Emilia, precisamente al numero 47 dove Il 19 marzo riesce a ricevere la prima let- Primo anno è stata posata una pietra d’inciampo, cre- tera dalla famiglia che, da allora, cerca
Pronti all’appello La nostra scuola ha partecipato ad un progetto promosso dalla FIDAE, federazione di Scuole Cattoliche primarie e secondarie, nell’ambito del progetto #vogliamofarescuola, che ha previsto un percorso di lettura e un incontro con lo scrittore Alessandro D’Avenia a partire dal suo ultimo libro L’Appello. “ Per riuscire ad insegnare devo concen- trarmi sulla presenza dei ragazzi e non sulle mie aspettative, devo lasciare che oritari, ma anche proprio di “vedere” chi abbiamo accanto e condivide parte del- la nostra esistenza. Tutto ciò deriva dal e dalle nostre aule che dovrebbe diffon- dersi il vaccino contro questa malattia. Quel fenomeno che D’Avenia nel suo 14 siano loro a venire alla luce e non io a il- fatto che la relazione con l’altro, in ogni libro descrive come una piccola rivoluzio- luminarli”. In una frase è condensata for- sua forma, sia di per sé difficile in quanto ne, che via via si espande coinvolgendo se la sfida più grande che un “maestro”, esige di prestare attenzione a qualcosa sempre più alunni, docenti, scuole, fino come ama definirsi D’Avenia, è tenuto ad al di fuori di noi e perciò difficile da con- a raggiungere l’intera società. Il messag- affrontare ogni volta che entra in un’au- trollare; ci costringe a scendere a com- gio che D’Avenia desidera lanciare è che la. Nella storia raccontata, il professor promessi anche, e soprattutto, con noi sono proprio alunni e professori insieme Omero Romeo, colpito da una malattia stessi. Tuttavia, l’altro, il nostro più gran- ad essere in grado di innescare questa agli occhi che in breve tempo lo porte- de problema, è anche ciò che ci spinge a miccia, iniziando a chiamarsi per nome. rà alla completa cecità, non ha scelta, “vedere” ciò che è realmente importan- non può far altrimenti: non riuscendo a te, andando oltre i nostri interessi perso- Prof.ssa Francesca Maselli e vedere fisicamente i suoi ragazzi, è ob- nali. Forse è proprio dalle nostre scuole alunni del IV ginnasio bligato ad andare oltre la loro presenza corporea e a cogliere ciò che è “invisibile agli occhi” – per citare un grande classico - immergendosi così nelle loro storie, nel- le loro incertezze, nelle loro aspettative. La cecità nel libro diventa così condizione di privilegio per riuscire in questa diffici- le impresa, richiamando l’antico topos del poeta cantore cieco in contatto con un mondo-altro, divino, in una società orale in cui la voce e l’orecchio prevale- vano sull’occhio. E così, grazie a questo superpotere, il professor Romeo è in grado di conoscere nel profondo i pro- pri ragazzi i quali, non “essendo visti”, trovano il coraggio di raccontare la loro storia di vita partendo, di volta in volta, da uno spunto proposto loro. Si sceglie l’appello come momento per farlo; l’ap- pello, solitamente un’occasione perduta, a volte paradossalmente anonimo, fret- toloso, utile esclusivamente a constata- re la presenza fisica dei ragazzi per poi entrare nel vivo della lezione: bisogna interrogare, valutare, spiegare… pensa- re alle cose “serie” insomma. Se è vero questo, è vero però anche il contrario, “per i ragazzi noi insegnanti siamo ruoli, non persone, un fato da scontare”, si dirà in un altro passo. Questa condizione di reciproca indifferenza è tanto più grave quanto il fatto che non sembra essere un problema specifico del contesto scolasti- co, ma un fiume che straripa uscendo dai muri delle aule e delle scuole. Anzi, forse in realtà è accaduto l’opposto: l’indiffe- renza è una malattia che ha infettato via via ogni aspetto della nostra esistenza e che si manifesta non solo come l’incapa- cità di prendersi cura dell’altro pensando che i propri bisogni e problemi siano pri-
Il rappresentante di istituto: la “voce di tutti gli studenti” C onosciamo da vicino i rappresentanti d’istituto dei tre indirizzi: classico, lin- guistico e scientifico. deve far carico del punto di vista degli studenti e diventare in un certo senso la “voce di tutti”. Questo è possibile rima- uscire ad entrare in sintonia con la Presi- de, i docenti, ma soprattutto con gli stu- denti; quindi è necessario munirsi di una Liceo La D.a.d. ha rallentato i tempi per cono- nendo sempre in contatto con la Presi- buona dose di comprensione e di empa- scere i loro progetti ma recuperiamo con de, partecipando alle riunioni con il con- tia. Inoltre un buon rappresentante deve questa intervista. siglio di istituto durante le quali si cerca saper dialogare professionalmente e in di discutere riguardo alla possibilità di maniera educata con la Preside e con i Cosa vi ha motivato a candidarvi in un realizzare determinate idee e proposte. docenti, poiché il rappresentante di isti- anno così particolare? Inoltre il rappresentante deve affianca- tuto è un tramite degli studenti. Altra ca- Il motivo che mi ha spinto a ricoprire que- re il personale scolastico per far sì che ratteristica è lo spirito di iniziativa, quindi 15 sto ruolo, in un anno così difficile, è stato i ragazzi si rispecchino il più possibile in saper proporre nuove idee e cercare con il desiderio di mettermi in gioco da stu- quella che è la loro scuola: una scuola tanta pazienza di dar voce a tutti gli stu- dente per gli studenti stessi. che li ascolta e che cerca di attuare il più denti. (Costanza Macaluso) Sicuramente fare la rappresentante possibile le idee dei ragazzi stessi. (Bene- di istituto di questi tempi non è facile! detta Albero) Come riuscite a gestire lo studio che si Gestire la D.a.d. e le problematiche che incrocia con il vostro incarico? comporta per tutti, sia per alunni che per Quali sono gli aspetti che considerate Riuscire a gestire lo studio che si incro- i professori, non è facile ma con dedizio- più impegnativi? cia con il nostro incarico non è semplice. ne e caparbietà possiamo farcela. Un aspetto sicuramente impegnativo è Tutto ciò, però, è possibile e realizzabile Io sono già stata rappresentante in terzo ricoprire questo ruolo in un periodo di pianificando le attività e le ore da dedi- anno, quell’esperienza mi ha formato e pandemia. Il distanziamento sociale non care allo studio, ad esempio usando un dato delle basi solide dalle quali riparti- permette al rappresentante di stare vi- calendario e dividendo le pagine da stu- re; purtroppo le attività concrete da fare cino agli alunni e in generale di vivere il diare per le ore che abbiamo calcolato non sono molte perché le condizioni contesto scuola per capire quali siano le in quel giorno. Essere rappresentante non lo permettono, ma ci stiamo già in- esigenze. La pandemia concede poche non significa solo partecipare alle riunio- gegnando con un po’ di creatività e fan- occasioni per comunicare con la Preside ni con la Preside e i docenti, ma anche tasia per poter coinvolgere tutti e dare e con gli alunni, i quali vediamo di meno creare e cercare idee da realizzare per gli un senso di vicinanza e di unione, che è a causa della didattica mista; inoltre il studenti e tutto ciò implica del tempo. quello di cui abbiamo bisogno. È proprio numero delle iniziative che si possono (Elena Albano) per questa volontà di fare e di fare per proporre è minore rispetto ad altri anni, voi che ho scelto di ricoprire questo ruo- perché qualunque iniziativa che implichi lo. (Costanza Bernabei) un assembramento è fuori ogni norma di Vi ricordiamo che è possibile ascoltare Legge, ma stiamo lavorando per concre- questa intervista in formato audio sul Cosa prevede questo ruolo? tizzare iniziative a breve. (Oscar Norelli) sito della scuola www.scuolamausiliatri- Il ruolo di rappresentante di istituto pre- ceroma.org vede una grande responsabilità, perché Quali sono le tre caratteristiche che un il rappresentante è un tramite tra i ra- buon rappresentante deve possedere? gazzi delle varie classi, la Preside, il corpo Un buon rappresentante deve essere La redazione di Radio S.M.A docenti e il consiglio di istituto; quindi si prima di tutto un buon ascoltatore per ri-
Liceo 16 Service Learning Progetto #TUTTIONESSUNO M olto spesso abbiamo sentito par- lare del tema dell’inclusione, ma in cosa consiste veramente? Su questo, noi molto importanti, noi abbiamo imparato quanto talvolta l’ingenuità del pensiero e la schiettezza di un bambino può esse- la pandemia. Alcuni di loro ci hanno tem- pestato di domande chiedendo se fosse possibile regalare la propria mascherina del II classico, abbiamo provato a discu- re molto più saggia e veritiera di ragazzi al compagno di banco o alla sorellina e ci terne con i ragazzi delle seconde medie. più grandi che solo per l’età ritengono di hanno resi partecipi dei loro meravigliosi Volevamo, infatti, provare a farli aprire essere molto più maturi. disegni. È stata un’esperienza molto bel- su questo argomento senza pressioni o la e particolare. La sfida più difficile è sta- costrizioni; per questo motivo abbiamo Sofia Diacetti, ta calarci nei panni di questi bambini per pensato di rivolgerci a loro come un fra- Quarto Anno cercare di capire come coinvolgerli e farli tello maggiore farebbe con un fratello divertire. Tutti abbiamo potuto imparare minore, attraverso una chiacchierata in qualcosa l’uno dall’altro. Questo tipo di cui loro hanno potuto parlare liberamen- te con noi di ciò che pensavano signifi- casse l’essere inclusi e su come evitare N oi ragazzi del II Classico venerdì 5 febbraio abbiamo dato il via al no- stro progetto di service learning, “Tuttio- attività, che ti mette al servizio degli altri, permette di dare una piccola parte di se stessi e di ricevere dieci volte tanto. Ci ogni comportamento di esclusione, in nessuno”. La prima attività, che abbiamo hanno regalato grandi emozioni: felici- particolare nel gruppo classe. Da questa svolto, ha coinvolto i bambini di terza, tà, allegria, gioia, semplicità. Noi siamo mattinata passata insieme, siamo rimasti quarta e quinta elementare, impegnan- entrati in quelle classi con l’intento e la molto colpiti dalle riflessioni profonde doli nella realizzazione di un mascherina voglia di trascorrere una giornata diver- che molti di loro hanno condiviso: espe- personalizzata, sulla quale avrebbero sa, di farli divertire, ma sono stati loro a rienze personali o comunque di persone potuto esprimere le loro emozioni che regalarci un’esperienza indimenticabile vicino a loro, atteggiamenti di esclusione in questo tempo di covid si celano dietro attraverso quella gioia ed entusiasmo a cui hanno assistito e domande su come una “maschera”. che noi più grandi non dovremmo mai evitarli in futuro. Questo incontro è sta- I nostri piccoli amici si sono mostrati fin lasciare andare. to molto efficace sia per loro che per noi, da subito propensi all’attività e sono ri- infatti come questi ragazzi sono riusciti usciti da soli istintivamente a cogliere il Martina Maresca e Virginia Radi, ad aprirsi e a farsi avanti per parlare con messaggio del nostro progetto: abbat- Quarto Anno persone a loro sconosciute su argomenti tere i muri che sono venuti a crearsi con
Don Bosco 2021 La pandemia ci obbliga a distanze e precauzioni, L a Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma possiede uno stretto legame ma il nostro desiderio di festeggiare don Bosco con San Giovanni Bosco evidenziato dal culto mariano e dal concetto di sogno. Il non si è fermato! Quest’anno lo abbiamo Liceo santo, in giovane età, a nove anni, duran- ricordato camminando sui suoi passi nella nostra te una notte, vide di fronte a sé dei ragaz- zi violenti che si azzuffavano e, invece di città, visitando luoghi significativi che lo hanno placare i loro animi, si unì alla lotta. Subi- to dopo gli apparve in sogno la Madonna accolto nei suoi soggiorni romani, come La che gli riferì che non con le percosse ma 17 Basilica del Sacro Cuore, da lui voluta e costruita, con la mansuetudine avrebbe portato quei giovani sulla buona strada. Da quel oppure in luoghi dove oggi, in modi diversi, la momento il piccolo Giovannino si dedicò ai giovani all’insegna del culto della fede sua opera continua a servizio dei giovani in tanti in Maria, dunque quel sogno fu l’inizio di modi, come la Casa Salesiana del Borgo ragazzi un’intera esistenza riservata ai ragazzi da parte di colui che ancora oggi conoscia- Don Bosco e la sede del Vides, associazione che si mo come padre, maestro ed amico. occupa di volontariato, educazione e sviluppo in Sofia Pellegrino, Terzo anno tutto il mondo! In cammino ricordando Don Bosco Il giorno 30 gennaio 2021, noi dei terzi anni ci siamo recati presso la Basilica di Santa Maria Maggiore insieme ai nostri re per una pausa e trascorrere del tempo insieme conversando allegramente. Poi ci siamo diretti verso Santa Prassede, re dal vivo l’arte, analizzando la compo- sizione delle strutture che costituivano le due costruzioni. Nonostante la varie coordinatori di classe e altri docenti, in divisi in due gruppi uguali abbiamo visi- difficoltà che abbiamo dovuto affronta- occasione della Festa Don Bosco. Insie- tato la basilica e la sua famosa cappella re in questi mesi di didattica a distanza e me alla Prof.ssa Destro Bisol abbiamo vi- di San Zenone, completamente rivestita di presenza alternata, questa esperienza sitato la Basilica di Santa Maria Maggiore in mosaico (risalente al IX secolo, di stile è stata costruttiva per cancellare tutte e quella di Santa Prassede. Dopo esserci tipicamente bizantino) dove è riposto quelle preoccupazioni e insicurezze che riuniti al centro della piazza, ci siamo re- un pezzo di quella che è ritenuta la “Co- accompagnano ognuno di noi da un cati dentro la Basilica di Santa Maria Mag- lonna della flagellazione del Cristo”, una po’ di tempo a questa parte. La lezione giore, ma con il limite d’accesso imposto reliquia portata a Roma da un cardinale all’aperto ci ha lasciato un sentimento di dal personale pari a solo 10 persone alla romano dopo un suo viaggio a Gerusa- speranza verso il futuro e di normalità, volta; l’itinerario all’interno della chiesa lemme. Devo ammettere che è stata permettendoci di sognare un sempre più è durato all’incirca mezz’ora, nella quale un’esperienza completa e molto diver- vicino ritorno alla comunità.io. siamo riusciti ad osservare e commenta- tente, che mi ha permesso di rincontrare re i vari tratti artistici presenti nelle varie anche quei compagni che da tempo non Pietro Giovanni Guevara Colapic- sezioni della struttura, scoprendo al con- vedevo a scuola, ma soprattutto è stata chioni, Terzo anno tempo la storia di quest’ultima. Termina- un’opportunità per imparare tante nuo- ta la visita, abbiamo avuto modo di sosta- ve cose sulla città di Roma e per ammira-
Il doppio diploma D a alcuni anni ho aderito ad un pro- gramma di studi che si tiene presso una scuola di Miami che svolgo parallela- cominciando a frequentare i corsi, mi sono resa conto che in realtà questo mi ha aiutato molto nella pianificazione del Tramite queste riunioni online abbiamo modo di fare conversazione, discutere ed ascoltare gli interventi della teacher Liceo mente al mio percorso didattico presso lavoro, nell’organizzazione e nello svolgi- su alcuni argomenti previsti dal modulo la scuola italiana. Al suo termine conse- mento delle mie attività didattiche. di lezione che stiamo affrontando, il che guirò il diploma statunitense ed in tutta Ogni settimana ci vengono assegnati dei rende più semplice ed efficace lo studio sincerità devo dire che sono felice di aver compiti da terminare entro il weekend e l’apprendimento delle materie che fatto questa scelta. sulla base di materiale fornitoci dalla dobbiamo studiare. Inizialmente avevo un po’ di dubbi al ri- piattaforma e alle volte dobbiamo anche Grazie a questi corsi sono riuscita a tener 18 guardo, temevo infatti che non sarei riu- sostenere dei test per verificare la nostra viva la lingua inglese e la pratica della scita a sostenere la mole di lavoro o che preparazione in modo tale che l’inse- conversazione che spesso si perde nelle mi sarei ritrovata sopraffatta dallo studio gnante possa valutarci. lezioni frontali in classe, in cui l’ascolto e dall’impegno di dover portare a termi- La consapevolezza di avere dei limiti di viene privilegiato rispetto al dialogo. ne due percorsi d’istruzione. tempo per lo svolgimento degli elaborati Personalmente ritengo che la partecipa- Tuttavia, mi sono resa conto presto che e la necessità di portare avanti contem- zione a questo percorso didattico mi ab- la maggior parte delle mie preoccupa- poraneamente due percorsi didattici, mi bia arricchito molto sia dal punto di vista zioni erano infondate perché fortunata- hanno spinta ad organizzarmi in maniera culturale che delle abilità pratiche. mente già dall’iscrizione alla piattaforma più efficiente e a pianificare il mio lavoro Mi sento più sicura nel padroneggiare la multimediale sono stata affiancata da in maniera efficace così da riuscire a de- lingua, nella gestione dei tempi e dell’or- una tutor che ha guidato me e gli altri dicarmi anche ad attività extra avendo ganizzazione e credo di aver acquisito partecipanti in tutti i corsi fin dall’inizio completato i compiti assegnati. nozioni e competenze che vanno ben ol- dell’anno scolastico. L’apprendimento sulla base della consul- tre ciò che ci viene richiesto a scuola. Mi sono trovata così a frequentare dei tazione dei materiali della piattaforma Questo ormai è il mio ultimo anno, ma corsi obbligatori come quelli di inglese o non è però l’unico tipo di contatto che mi ricorderò sempre del Doppio Diplo- di storia americana, ma ho avuto anche abbiamo con la nostra insegnante. Con ma come di una bellissima e soprattutto la possibilità di scegliere tra alcune ma- cadenza mensile, infatti, vengono orga- utile esperienza dalla quale ho appreso terie opzionali nelle quali mi sarei dovuta nizzate delle lezioni sotto l’ormai a noi molto e che penso che mi porterò den- preparare per portare avanti il percorso nota forma della video conferenza nel tro per il resto della mia vita. di studi. corso della quale si può avere un dibatti- Se prima credevo che il Progetto del to con la tutor e con i compagni di corso, Giulia Piselli, Doppio Diploma mi avrebbe portato spesso provenienti anche da altre parti Quarto Anno via del tempo per lo studio, pian piano del mondo.
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