PIRLO GATTUSO VS Campioni contro - Rivista Napoli

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PIRLO GATTUSO VS Campioni contro - Rivista Napoli
Copia gratuita distribuita in edicola con il “Roma”

                           La Città – La Squadra – Gli Eventi   Numero 31 del 3 ottobre 2020

         PIRLO
         VSGATTUSO
                                                      Campioni
                                                      contro
PIRLO GATTUSO VS Campioni contro - Rivista Napoli
PIRLO GATTUSO VS Campioni contro - Rivista Napoli
FRAMMENTI D’AZZURRO

 È il momento di Osimhen
Per Gattuso è arrivata
l’ora di decidere
tra Meret-Ospina
      di Giovanni Gaudiano
          ei punti con otto reti fatte,
  S       nessuna subita e sei marcatori
          diversi. Questa la situazione
dei numeri che contano dopo due par-
tite giocate dal Napoli.
Cosa significano questi numeri?
Come vanno letti pensando alla sta-
gione?
Sono importanti per la classifica ed
anche per gli avversari che gli azzurri
hanno incontrato. Nello scorso cam-
pionato la squadra azzurra ha lasciato
molti punti proprio nei confronti con
queste squadre e quindi oggi si può
dire che ci sia stato un miglioramento.
Per quanto riguarda la stagione non
bisogna farsi illusioni, è troppo presto.
C’è molto da lavorare, ci sono molti
nodi da sciogliere.
Lo stesso Gattuso ha onestamente di-         daranno battaglia senza escludere        Il friulano come il collega novarese del
chiarato che se non fosse arrivato con-      nessun colpo, soprattutto dopo il pa-    Benevento Lorenzo Montipò, al quale
tro il Genoa, proprio all’inizio della       reggio dei bianconeri all’Olimpico.      abbiamo dedicato la copertina della
ripresa, il raddoppio avrebbe rivisto lo     Per parte nostra in questo numero ab-    nostra edizione distribuita nel Sannio,
schieramento cercando un maggiore            biamo focalizzato la nostra attenzione   sono due giovani che alimentano la
equilibrio in campo per la sua squa-         sul ruolo del portiere, sulla sua im-    tradizione della scuola dei portieri ita-
dra. Ha ragione il tecnico del Napoli.       portanza nell’economia della squadra.    liani. Montipò, all’esordio in serie A
Attaccare è entusiasmante e segnare          L’argomento scelto è legato anche al     contro la Sampdoria, ha già pagato lo
lo è ancora di più ma la perdita di          dualismo venutosi a creare tra Meret-    scotto della prima volta senza recare
equilibrio, delle misure tra i reparti in    Ospina. Anche questo è uno dei punti     danni e sappiamo che sta allenandosi
campo porta a correre troppi rischi          che Gattuso dovrà dirimere quanto        da un po’ di tempo per migliorare il
soprattutto in difesa.                       prima. La nostra posizione è chiara da   suo gioco palla a terra. Pensiamo sia
In ogni caso domani sera allo Stadium        tempo ed in questo numero viene av-      necessario sostenere questi due gio-
ci sarà il primo momento di verifica ad      valorata dai pareri di Zoff e del col-   vani per le loro qualità professionali e
un certo livello. Il Napoli aspetta il       lega del “Corriere dello Sport”          per la serietà e le qualità morali mo-
primo gol di Victor Osimhen. Gattuso         Antonio Giordano: non ci sono dubbi,     strate sin qui e crediamo che gli stessi
e Pirlo saranno di fronte come sulla         Meret è il presente ed il futuro per     compagni di spogliatoio debbano im-
nostra copertina e da vecchi amici si        questa squadra.                          pegnarsi per primi in questo senso.

                                                                                        sabato 3 ottobre 2020                3
PIRLO GATTUSO VS Campioni contro - Rivista Napoli
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PIRLO GATTUSO VS Campioni contro - Rivista Napoli
IN QUESTO NUMERO

                                                                                                     le storie di Maurizio de Giovanni in televisione
                                                                                                        ed un’intervista all’autore primo in classifica
Numero 31 del 3/10/2020                                                                con “Troppo freddo per Settembre” (da pagina 65 a pagina 69)

                                                           In copertina
Edizione Napoli                                                   Edizione Benevento

       Gattuso allo Stadium                                                               Lorenzo Montipò
        sfida l’amico Pirlo                                                            intervistato da “Napoli”
                                                    (ph Agenzia Mosca)                                                                  (ph Agenzia Mosca)

                                                      37 IlRuizconfronto                                  57 profili
                 Il NapolI

07    Copertina
      Intervista ad antonio Giordano                              vs Bentancur                               Gianluca lapadula
                                                                                                                   l’attaccante dei Due Mondi
      di Lorenzo Gaudiano                                  di Marco Boscia
                                                                                                                   di Domenico Sepe
12    Testimone del tempo
      la carica dei 61 portieri del Napoli            40 l’uomo in più
                                                         andrea petagna - Il gigante buono                61
                                                                                                                         RICoRReNZe
                                                                                                                   Ricordando Giancarlo Siani
      di Mimmo Carratelli                                  di Lorenzo Gaudiano                                     di Ciro Chiaro

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                                                                                                                            le SToRIe
      agorà – Dialogo ragionato sul calcio
      Dino Zoff: il numero uno
      di Bruno Marchionibus
                                                      42   la stagione di Napoli e Benevento
                                                           le immagini commentate                         65       Il tema
                                                                                                                   I personaggi di de Giovanni
                                                                                                                   a spasso per i vicoli di Napoli
                                                           di Gianluca Mosca
21    l’approfondimento                                                                                            di Giovanni Gaudiano
      Il Napoli e la strategia dei portieri
                                                                                                          66
                                                                  Il BeNeVeNTo
                                                                                                                   Maurizio de Giovanni
      di Francesco Marchionibus
                                                      45 appunti in giallorosso                                    “Il romanzo appartiene al suo autore”
24 alessia
   Il calcio visto dalle donne
            Bartiromo
                                                         Benevento gioco e cuore
                                                           di Lorenzo Gaudiano
                                                                                                                   di Giovanni Gaudiano
                                                                                                                            la CITTà
      Il rituale familiare e la partita
      di Marina Topa                                  47 assalto al Bologna                               71       pizzofalcone
                                                                                                                   la collina di parthenope
                                                         pippo contro Sinisa                                       di Domenico Sepe
27 Un
   Storie di calcio - Valerio Bacigalupo
      portiere moderno                                     di Marco Boscia
                                                                                                          74       Storie di Napoli
      per il grande Torino                                                                                         Un belvedere mozzafiato
      di Giovanni Gaudiano                            51   la rivincita
                                                           Una partita speciale per Inzaghi
                                                                                                                   di Paola Parisi

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                                                                                                                       l’aNNIVeRSaRIo
      la sfida
      Juventus – Napoli
                                                           di Salvatore Caiazza
                                                                                                          77       le officine di pietrarsa
                                                                                                                   Un primato borbonico
      all’assalto dei bianconeri
      di Bruno Marchionibus                           53   le storie di copertina
                                                           Montipò e la sua borsa
                                                                                                                   di Giovanni Gaudiano
                                                                                                                       TeMpI MoDeRNI

34    l’intervista - antonio Matarrese
      di Gianfranco Coppola
                                                           piena di guanti
                                                           di Giovanni Gaudiano                           81       la fame emotiva
                                                                                                                   di Ciro Chiaro
                              Redazione                    Pubblicità, Marketing          Hanno collaborato                SEGUICI SUL NOSTRO SITO WEB
n. 31 del 3 ottobre 2020
                              Marco Boscia
                              Bruno Marchionibus
                                                           e Stampa a cura della
                                                           Pubbli and Managment srl
                                                                                          a questo numero
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                                                                                          Salvatore Caiazza
Aut. Tribunale di Napoli                                   Via G. D’Annunzio 4            Mimmo Carratelli
n. 50 del 8/11/2018              Grafica e Impaginazione
                                                           San Nicola La Strada (Ce)      Ciro Chiaro
RIVISTA A DISTRIBUZIONE GRATUITA Mario de Filippis         Tel. 0823 330633               Gianfranco Coppola
CON IL QUOTIDIANO “ROMA”                                                                  Francesco Marchionibus
                                 Le foto della sezione     Posta elettronica:
Direttore Responsabile           sportiva sono             pubbliandmanagment@libero.it   Paola Parisi                                    Resta sempre
Giovanni Gaudiano                                                                         Domenico Sepe                                   aggiornato
                                 Dell’agenzia Mosca                                       Marina Topa                                     con tutti gli articoli
Coordinatore Editoriale          Sonia Mosca               Consulenza Amministrativa                                                      dedicati alla squadra,
                                                                                                                           Rivista Napoli agli eventi ed alla città
Lorenzo Gaudiano                 e Gianluca Mosca          Studio Marchionibus

“Napoli” sarà nuovamente in edicola con il quotidiano “Roma” sabato 24 ottobre
PIRLO GATTUSO VS Campioni contro - Rivista Napoli
PIRLO GATTUSO VS Campioni contro - Rivista Napoli
COPERTINA

Antonio Giordano
“Vincere a Torino
accrescerebbe l’autostima”
Le emozionanti vittorie nel 2009 e nel 2018, la fiducia in
Gattuso e la scommessa bianconera su Pirlo. Con il giornalista
del “Corriere dello Sport” analizziamo la gara di domani sera
                                                 Servizi di Lorenzo Gaudiano

  In campo non esistono amicizie
 Una delle frasi più significative di un’opera antica risa-
 lente giusto a qualche annetto fa è proprio questa: “Chi
 guarda un vero amico, in realtà, è come se si guardasse in
 uno specchio”. Quell’opera è il “De Amicitia” di Cicerone
 e tale concetto filosofico, pur risalendo al I sec. a.C., conti-
 nua oggi ad avere un significato morale e un valore fon-
 damentale per la costruzione dei rapporti personali.
 Ad esempio Gattuso e Pirlo sono amici oramai da tanti
 anni grazie alla sfera di cuoio, che ha permesso loro di
 condividere tante avventure, tanti successi e sicuramente
 tante discussioni sul terreno di gioco. La trafila delle na-
 zionali giovanili, i dieci anni al Milan di cui otto in na-
 zionale maggiore con cui è arrivata l’ultima ed
 indimenticabile Coppa del Mondo in Germania costitui-
 scono soltanto una parte di una grande amicizia conti-
 nuata per fortuna anche al di fuori del terreno di gioco.
 Al fischio d’inizio però due grandi amici si dimentiche-                   a partita tra Juventus e Napoli è sempre molto
 ranno di tutto questo perché il prato verde è un campo di
 battaglia, sportiva si intende. La concentrazione sarà ri-
                                                                      L     sentita dalle rispettive tifoserie. Quest’anno la
                                                                            grande novità riguarda i due allenatori, Pirlo e
 volta esclusivamente al contenimento e all’annullamento            Gattuso, che da ex compagni di squadra al Milan ed in
 dell’avversario, ma soprattutto al conseguimento del ri-           Nazionale si affronteranno per portare a casa i tre punti.
 sultato finale.                                                    È con Antonio Giordano, giornalista del “Corriere dello
 Dopo ci sarà tutto il tempo per abbracciarsi, scherzare,           Sport”, che abbiamo voluto parlare dei due allenatori e
 prendersi in giro, mangiare qualcosa insieme. Nei 90’ per          di questa particolare ed interessante sfida in campo ed
 i due, Gattuso e Pirlo, il pensiero sarà soltanto uno: vin-        in panchina.
 cere.                                                              Che Napoli è quello che abbiamo visto in questi

                                                                                           sabato 3 ottobre 2020            7
PIRLO GATTUSO VS Campioni contro - Rivista Napoli
“                                                         “
    Gattuso ha un impegno                                          Pirlo sembrava uno che si
    ed una dedizione alla                                                     piangeva sempre
    causa unici. Al Napoli sta                                         addosso, ma con tutto
    dimostrando il suo valore.                                          il rispetto della madre
    Vederlo al posto                                                     era un gran figlio di…
    di Ancelotti fa sempre                                          Era capace di prendermi
    effetto, è stata                                                 in giro mesi e mesi, stare
    una svolta                                                          con lui era divertente.
    generazionale                                                   Gli ho tirato più cinquine
                                                                            io che Bud Spencer
                                                                                  a Terence Hill

                                  mesi con Gattuso alla guida?
                                      «È una squadra interlocutoria, che ancora deve trovare
                                  una sua precisa identità. Ma credo che la cosa importante ora
                                  sia capire come far convivere Osimhen e Mertens senza dan-
                                  neggiare l’equilibrio tattico dello schieramento».
                                  Guardando al recente dibattito su quale modulo
                                  sia migliore al momento per il Napoli, crede che sia
                                  proprio quello a determinare l’esito di una stagione
                                  o c’è bisogno di altro?
                                      «Costituisce sicuramente una parte del gioco ma non è de-
                                  terminante. Le componenti sono tante: la forza della squadra;
                                  l’alchimia tra i giocatori; la capacità dell’allenatore; le com-
                                  binazioni; l’ambiente stesso. Il modulo ha un suo valore ma
                                  non è un valore assoluto e decisivo».
                                  È giusto parlare di nuovo ciclo con un allenatore in
                                  scadenza che, a quanto pare, non sarebbe riuscito ad
                                  accordarsi col presidente De Laurentiis?
                                      «Ritengo sia un falso problema, perché tranquillamente si
                                  può avviare un nuovo ciclo con un allenatore in scadenza che
                                  rinnova nel corso della stagione. I cicli hanno bisogno di
                                  tempo per definirsi, basta poco per capire che si è fatti ancora
                                  l’uno per l’altro. Non credo che Gattuso sia in discussione».
                                  Passando a Pirlo, cosa riuscirà a dare alla squadra
                                  con la sua grande esperienza da giocatore e gli studi
                                  al settore tecnico essendo la sua prima avventura in
                                  veste di allenatore?

8         sabato 3 ottobre 2020
PIRLO GATTUSO VS Campioni contro - Rivista Napoli
«Impossibile prevederlo, sappiamo soltanto di essere al
                                                       cospetto di uno che da giocatore è stato un genio. Si porta die-
                                                       tro una conoscenza calcistica che è indiscutibile ma adesso per
                                                       lui, così come per tutti gli altri ex giocatori che diventano al-
                                                       lenatori, è partita una nuova avventura in cui non dovrà più
                                                       ragionare per sé all’interno di un contesto di squadra ma do-
                                                       vrà fare ragionamenti collettivi per guidare un gruppo intero
                                                       di calciatori. Sono esperienze diverse ma lui è avvantaggiato
                                                       dal fatto di essere stato a livelli inarrivabili o quasi un cal-
                                                       ciatore straordinario».
                                                       Avrebbe mai immaginato che la Juventus affidasse
                                                       la panchina ad un tecnico sì inesperto ma che al-
                                                       l’ambiente ha dato un grande contributo visto che
                                                       il ciclo di vittorie consecutive in campionato è par-
                                                       tito proprio dal suo acquisto a parametro zero?
                                                           «Non l’avrebbe immaginato nemmeno Pirlo di diventare
                                                       allenatore della prima squadra visto che era destinato al-
                                                       l’Under 23. È un fatto insolito e sorprendente che si porta die-
           Lippi parla                                 tro qualche piccola incognita. È una traccia nuova che la Ju-
                                                       ventus si sta dando nell’ultimo periodo, anche se già in passato
           di Andrea                                   è successo che la società bianconera “rischiasse” con allenatori
                                                       non fatti e finiti. Siamo tutti un po’ curiosi di vedere cosa
                                                       possa fare Pirlo in questa nuova veste».
           e Gennaro                                   Quanto può contare nella gestione di uno spoglia-
                                                       toio la fama di grande calciatore?
                                                           «Esistono spesso luoghi comuni nel calcio che Pirlo può ab-
                                                       battere come ha fatto Zidane al Real Madrid. Sembrava
                                                       un’incognita ma alla fine il tecnico franco-algerino ha vinto
                                                       tre Champions consecutive con una grande squadra, dimo-
                                                       strando grande capacità gestionale. Iniziare con un organico
                                                       di grande livello è sicuramente un vantaggio ma la fama di
                                                       grande calciatore non basta».
                                                       Juventus-Napoli è anche la sfida tra due ex compa-
                                                       gni di squadra al Milan e in Nazionale, nonché
                                                       grandi amici al di fuori del campo, che ora siedono
Su Pirlo                                               su due panchine rivali. Che sensazione può esserci ad
“Tante volte guardavo Pirlo, essendo una guida         avere un amico come avversario?
in mezzo al campo, e lui mi diceva ‘ok glielo dico’        «Quando comincia una partita, le amicizie vanno messe
prima ancora che io gli dicessi cosa volevo che        da parte. Immagino che il rapporto tra Gattuso e Pirlo sia
riferisse ai compagni. Ha una predisposizione          qualcosa di pregnante e concreto. Hanno rappresentato insieme
naturale                                               uno dei momenti più belli del calcio italiano, regalando al
                                                       Paese una soddisfazione indimenticabile. In questi giorni
Su Gattuso                                             forse ci avranno anche scherzato un po’ su, pensando l’uno a
“Rino è il più grande di tutto il gruppo che vinse     come fregare l’altro in senso sportivo. Sarà una partita dal
la Coppa del Mondo. È un ragazzo eccezionale,          punto di vista calcistico ricca di grandi suggestioni».
forse è quello che mi somiglia di più. Non si fissa.   Che partita si aspetta tra Juventus e Napoli? Sarà
Se vede che qualcosa non quadra, cambia. Si            importante anche per capire se il Napoli può ambire
ravvede. Anche io ero così                             ad obiettivi più importanti del quarto posto oppure
                                                       indipendentemente dal risultato è giusto che l’obiet-

                                                                                sabato 3 ottobre 2020                 9
PIRLO GATTUSO VS Campioni contro - Rivista Napoli
tivo rimanga quello?                                              Lei è per il modulo con cui il Napoli si sentirebbe a
    «Credo che sia troppo presto per capire, ma al tempo stesso   suo agio o a favore di un cambiamento tattico?
ritengo che delle indicazioni di carattere psi-                                     «Sono cose a cui può rispondere l’allenatore
cologico si potranno avere. Per il Napoli                                       che vede la squadra tutti i giorni. Se uno ha
uscire da Torino con una prestazione con-                                       chiara una cosa, è quella che va fatta. Non so se
fortante con un risultato magari importante                                     questo Napoli sappia fare solo il 4-3-3, perché
può spostare il livello di autostima».                                          a volte ci fossilizziamo su certe tesi. Del Na-
Ha qualche ricordo particolare ri-                                              poli di Sarri non è rimasto più nulla. Può
guardo a questa sfida?                                                          sembrare una ricerca della nostalgia ma anche
    «Per me sono state sempre belle partite.                                    a Gattuso piace questo modulo. Gli allenatori
Questa però sarà una partita diversa perché                                     devono fare quello che sanno fare meglio».
il mondo è cambiato ed è giusto che le atten-                                   Per chiudere, una considerazione sul
zioni, le emozioni, le paure e la speranza ri-                                  dualismo Meret-Ospina. Da che parte
guardino altri aspetti della vita. Dal punto                                    sta?
di vista emozionale mi è rimasto impresso il                                        «Se c’è un ruolo in cui i dualismi rischiano
famoso 3-2 a Torino nel 2009, per quanto                                        di fare male è quello del portiere. È chiaro però
riguarda l’importanza invece l’1 a 0 nel                                        che in un calcio soffocante con partite ogni tre
2018 con gol di Koulibaly. Mentre quella del                                    giorni, perché dopo la sosta si giocherà di con-
2009 è stata una partita fine a se stessa che                                   tinuo, il turnover offre l’opportunità di accon-
ha rappresentato la rivincita del tifoso na-                                    tentare tutti i giocatori. Io sospetto che sia un
poletano che dopo 23 anni vede realizzare l’aspirazione di        dualismo un po’ farlocco, cioè che Gattuso stia aspettando che
vincere a Torino, quella del 2018 per una settimana ha la-        Meret esploda completamente dal punto di vista tecnico e
sciato ipotizzare una rivoluzione che purtroppo non si è più      della personalità, anche perché sul piano del talento tra lui ed
verificata».                                                      Ospina non c’è partita».

10             sabato 3 ottobre 2020
TESTIMONE DEL TEMPO

                                 di Mimmo Carratelli

Da Pelvi a Meret
      la carrellata dei portieri azzurri
La carica dei 61
Salvo fatali errori e deplorevoli di-
menticanze sono 61 i portieri nella
storia del Napoli dal 1926 ad oggi. Il
milanese Vittorio Pelvi è stato il
primo. Hanno lasciato un segno pro-
fondo il vercellese Giuseppe Cavanna,
il modenese di Bomporto Arnaldo
Sentimenti, il bergamasco Giuseppe
Casari, il monzese Ottavio Bugatti, il
milanese Walter Pontel, il varesino
Pacifico Cuman, il lucchese Claudio
Bandoni, il friulano Dino Zoff, il luc-
chese Pietro Carmignani, il milanese
Luciano Castellini, il torinese Clau-
dio Garella, il romano Giuliano Giu-        1
liani, il pisano Giovanni Galli,
l’ischitano Pino Taglialatela, lo sta-                                             Foto 1 Vittorio pelvi, il primo portiere
                                                                                          del Napoli al centro con il cappel-
biese Gennaro Iezzo, l’abruzzese                                                          lino
Morgan De Sanctis, il madrileno                                                    Foto 2 Il vercellese Giuseppe Cavanna
Pepe Reina, il brasiliano Rafael Ca-                                               Foto 3 Giuseppe (Bepi) Casari mitico
                                                                                          portiere del dopoguerra
bral Barbosa. E siamo ai portieri di                                               Foto 4 arnaldo Sentimenti (Sentimenti
oggi, l’udinese Alex Meret, il colom-                                                     II), il modenese amato dai napo-
biano David Ospina e Nikita Contini.                                                      letani
                                                                                   Foto 5 ottavio Bugatti, il gatto volante,
                                            2                                             per pesaola il più forte portiere in
                                                                                          azzurro
Il primo “giaguaro”                       vanna, zio di Piola per parte materna,   Foto 6 Claudio Bandoni, tre anni in az-
                                                                                          zurro senza saltare una partita
e il para rigori                          cresciuto nella Pro Vercelli. Giocò      Foto 7 Dino Zoff, un esempio di capacità
Dopo Pelvi (1926-29, di rincalzo Ar-      tutta la sua carriera nel Napoli dal            e signorilità in campo e fuori
mando Favi), apparve Archimede Va-        1929 al 1936. Fu il primo “giaguaro”,
leriani di Reggio Emilia (1928-29) e,     nomignolo che gli dettero i tifosi na-   Marietti e Alfieri.
subito dopo, il primo grande portiere     poletani. Spesso giocava con una cop-    Straordinaria la storia di Arnaldo
della storia azzurra, Giuseppe Ca-        pola in testa. Portieri di riserva       Sentimenti, il secondo dei cinque fra-

12             sabato 3 ottobre 2020
telli Sentimenti che giocarono tutti a
calcio. Trascorse a Napoli tutta la sua
vita. Abitava in una bella casa al Vo-
mero, la collina dove visse per più di
sessant’anni, dal 1934 al 1997. Fu un
portiere para-rigori. Sposò una napo-
letana ed ebbe due figlie, Maria Ro-
saria e Luciana. È stato uno dei
giocatori più amati della storia del
Napoli (1934-43). Con Sentimenti II,
i rincalzi furono Mosele, Pipan e Bra-
glia.

Casari e la parata col sedere                                                 3
Bugatti il preferito da Pesaola
Giocarono tra i pali azzurri Giacomo
Blason (1940-42), Sergio Chellini           Cuman (1959-69), ragazzone di pelle
(1946-50) e Francesco Mazzetti              chiara, timido, disciplinato, fisico ro-
(1950-51) prima dell’arrivo di Giu-         busto. Il Napoli lo prese come por-
seppe Casari (Morselli e Dreossi i          tiere di riserva di Bugatti.
rincalzi), mitico portiere degli anni       Successivamente fu il secondo di Pon-
del dopoguerra al Vomero (1950-53).         tel e Bandoni. Ebbe un po’ di spazio
Memorabile una parata col sedere            nel torneo 1962-63. Cuman rimase a
che impedì a Praest di segnare il 3-0
per la Juve favorendo la rimonta del
Napoli (3-2).                                                                            4
Bruno Pesaola, parlando del calcio dei
suoi tempi, ha sempre sostenuto che                                                    sua abitazione a Salerno.
era stato Ottavio Bugatti (di rincalzo                                                 Claudio Bandoni giocò tre campio-
Fontanesi), il gatto volante, il portiere                                              nati nel Napoli (1964-67) senza sal-
azzurro più forte. Giocò nel Napoli                                                    tare una partita. Un beniamino dei
otto campionati (1953-61).                                                             tifosi azzurri. Fu il portiere della pro-
Un eterno secondo è stato Pacifico                                                     mozione in serie A nel 1965. Quando
                                                                                       Bandoni, col Mantova, tornò da ex
                                                                                       ebbe un applauso scrosciante al “San
                                              5

                                            Napoli otto anni totalizzando 28 pre-
                                            senze e subendo 27 reti. Un altro por-
                                            tiere in seconda del Napoli è stato il
                                            brianzolo Riccardo Piscitelli.

                                                                                                                           7
                                            Pontel e Bandoni
                                            prima di Zoff                              Paolo” e pareggiò il conto con Zoff
                                            Di passaggio il milanese Walter Pon-       che ne prese il posto: la partita ter-
                                            tel (82 gare, 1961-64), morto nel          minò con un pareggio a reti inviolate.
    6
                                            2003 in un incidente stradale sotto la     Dino Zoff arrivò dal Mantova per

                                                                                         sabato 3 ottobre 2020                 13
giama. Teneva la porta sempre sgom-       famosi un suo intervento col sedere e
                                           bra di ogni oggetto: non vi lasciava      uno in rovesciata per salvare la porta.
                                           cadere mai né i guanti, né il cappel-     I suoi errori furono definiti “garel-
                                           lino. Portava le ginocchiere e i panta-   late”. Giuliano Giuliani (1988-90) è
                                           loncini imbottiti di gommapiuma. Il       stato il portiere del secondo scudetto.
                                           suo hobby erano le passeggiate a ca-      Vinse anche la Coppa Uefa 1989.
                                           vallo in montagna. Giocò sino ai qua-     Usava un paio di guanti speciali che si
                                           ranta anni. Portiere d’azzardo,           faceva venire dalla Germania. Dise-
   8                                       protagonista di parate volanti e spet-    gnava capi d’abbigliamento sportivo.
                                  2
                                                                                     Famose le maglie coloratissime che
120 milioni. Diceva: “Le mie sono                                                    fece indossare ai portieri Pagliuca,
mani grandi di contadino. Sono un                                                    Taffarel, Galli, Peruzzi. Per sé dise-
uomo dei campi, parlo poco. Da ra-                                                   gnò una sgargiante maglia con un
gazzo mi sono già sentito un uomo di                                                 cerchio sul petto e, dentro, una stella
mezza età”. Il suo idolo era il portiere     9                                       gialla a cinque punte.
inglese Gordon Banks. Nel Napoli ri-                                                 Giovanni Galli (1990-93) faceva del
mase cinque stagioni (1967-72).            tacolari, di uscite fulminee e corag-
Giocò 143 partite di seguito la-           giose sui piedi degli avversari. Fu per
sciando che, in panchina, lo guardas-      tutti “il giaguaro”. Fiore, Cerciello e
sero incantati Cuman e poi Trevisan,       Di Fusco furono i suoi “secondi”.
i portieri di riserva. Nel campionato      Una curiosità su Raffaele Di Fusco,
1970-71 rimase imbattuto dalla             casertano di Riardo, eterno “secondo
prima giornata per 590 minuti. Fu          nel Napoli (1983-85, 1986, 1993-98).
ceduto alla Juventus per 320 milioni       L’11 giugno 1989, ad Ascoli, Ottavio
più Carmignani.                            Bianchi lo fece giocare centravanti
                                           dal 79’ al posto di Careca.

Carmignani “mani di fata”
e poi “Giaguaro” Castellini                Garellik scudetto e parate…
Pietro Carmignani detto Gedeone,           Giuliani anche l’Uefa                        10
giocò nel Napoli cinque campionati in      Il portiere del primo scudetto è stato
serie A, 144 presenze (1972-77). Lo        Claudio Garella (1985-88). Parava         piazzamento la sua arma migliore,
chiamavano “mani di fata” per la           con tutte le parti del corpo. Rimasero    freddo e paziente tra i pali. In pan-
presa difettosa. Dopo il Napoli andò                                                 china, con Sansonetti, fremeva Ta-
alla Fiorentina. Nei suoi anni, furono                                               gliatatela che divenne titolare con la
portieri di riserva Nardin, Favaro e                                                 cessione di Galli al Torino.
Pasquale Fiore.                                                                      Ischitano, cresciuto nel vivaio az-
Un personaggio francescano, somi-                                                    zurro e ammaestrato da Luciano Ca-
gliante proprio a un frate, lungo,                                                   stellini, Giuseppe Tagliatela debuttò
secco e con la chierica, è stato il pi-                                              nel Napoli a 21 anni, tre partite nella
sano Massimo Mattolini (29 pre-                                                      stagione ’90-’91, lanciato da Bigon.
senze, 1977-78).                                                                     Poi a Palermo e a Bari a “farsi le ossa”.
Luciano Castellini, campione d’Italia                                                Quindi, stagione 1993-94, portiere ti-
1976 col Torino di Pulici e Graziani,                                                tolare azzurro, a 24 anni, con Mar-
sbolognato dal club granata a 33 anni                                                cello Lippi allenatore. Otto stagioni
dopo otto stagioni, visse a Napoli una                                               nel Napoli (194 partite: 1990-91 e
seconda giovinezza giocando in sette                                                 1993-99). Volava tra i pali e fu chia-
campionati (1978-85). Alla vigilia            11                                     mato Batman.
delle partite indossava lo stesso pi-                                                Dopo di lui, portieri con poca storia:

14             sabato 3 ottobre 2020
Foto 8 pietro (Gedeone) Carmignani            pool (otto anni) prima di arrivare a
                                                   dalla Juventus nell’affare Zoff         Napoli lasciando la squadra azzurra
                                           Foto 9 luciano “giaguaro” Castellini,
                                                   grande longevità e imbattibile tra    per una breve parentesi da portiere di
                                                   i pali                                riserva al Bayern Monaco, rientrando
                                           Foto 10 Giuliano Giuliani, uno scudetto, la   a Napoli che ne aveva fatto un idolo
                                                   coppa e… la sfortuna
                                           Foto 11 Claudio Garella, il portiere del      (2013-14 e 2015-18). Gli fece da “se-
                                                   primo scudetto                        condo” Rafael Cabral Barbosa (2013-
                                           Foto 12 Francesco Mancini, il preferito da    18), giunto dal Santos, che divenne
                                                   Zeman
                                           Foto 13 Morgan De Sanctis da giramondo        titolare l’anno in cui Reina andò in
                                                   all’approdo a Napoli                  Germania avendo come rincalzo il gi-
                                           Foto 14 Gennaro Iezzo: tecnica, abnega-
                                                                                         gante argentino Mariano Andu-
                                                   zione e amore per la maglia
                                                                                         jar,1,94. In quegli anni giocò una sola
                                                                                         partita Luigi Sepe di Torre del Greco,
                                                                                         1,95.
   12                                                                                    E siamo ai giorni nostri con Alex
                                                                                         Meret, Ospina, Karnezis e Nikita
Luca Mondini (1998-99 e 2000-01),                                                        Contini (1,90) che è nato in Ucraina
Alessio Bandieri (1999-00), Ferdi-                                                       da padre italiano e madre ucraina.
nando Coppola (1996-00), Francesco                                                       Il ruolo di portiere, dopo l’arrivo di
Mancini (2000-03), Alberto Fontana                                                       numerosi stranieri (nove su venti,
(2001), Marco Storari (2002-03),                                                         oggi, in serie A), sta riproponendo
Emanuele Manitta (2003-04), Pier-                                                        giovani “numeri uno” da Gianluigi
luigi Brivio (2003-04).                                                                  Donnarumma (21 anni) ad Alex
Emanuele Belardi di Eboli è stato il                                                     Meret (23), ma anche Alessio Cragno
primo portiere dell’era De Laurentiis.                                                   (26 anni) e Matteo Perin (28), mentre
Rimase solo cinque mesi (2004), so-                                                      s’affaccia per la prima volta alla ri-
stituito da Matteo Gianello, 1,89, ve-       13
ronese di Bovolone (2004-11).
                                           la nazionale under 21. Portiere al Si-
                                           viglia e al Galatasaray prima di rien-
Iezzo dalla A alla C                       trare in Italia al Napoli (2009-13). Ha
per amore di Napoli                        lasciato il segno del record assoluto
Gennaro Iezzo, stabiese, lasciò la         di imbattibilità casalinga fra i portieri
serie A per giocare col Napoli in serie    del Napoli con 799 minuti, superando
C. Sei anni in azzurro (2005-11), por-     Castellini e Zoff. Con De Sanctis, il
tiere della scalata dalla C alla mas-      portiere di rincalzo fu Antonio Rosati
sima serie. Gli infortuni di Iezzo e       di Tivoli.
Gianello dettero via libera a Nicolàs
Navarro, argentino di rispettabile al-
tezza (1,91), primo portiere straniero     Il leader spagnolo Reina
tra i pali del Napoli (2008-09). Giocò     Il dualismo Meret-Ospina
                                                                                           14
solo 22 partite.                           José Manuel Reina, detto Pepe, figlio
Morgan De Sanctis, abruzzese di            di Miguel Reina, a sua volta portiere
Guardiagrele, delizioso paese in col-      dell’Atletico Madrid, è stato il gi-          balta della serie A il novarese Lo-
lina della provincia di Chieti, 1,90 di    gante buono, voluminoso (92 chili) ed         renzo Montipò, 24 anni, 1,92,
altezza, arrivò dal Siviglia per 1,5 mi-   entusiasta, di grande presenza sce-           portiere del Benevento, il meno bat-
lioni di euro. Nel 1997, la Juventus       nica, un leader tra i pali e nello spo-       tuto nel campionato cadetti (23 gol in
l’aveva preso dal Pescara per 10 mi-       gliatoio. Aveva giocato nel                   36 partite). Sarà la rivelazione del
liardi di lire. Campione d’Europa con      Barcellona, nel Villarreal e nel Liver-       campionato appena iniziato.

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AGORÀ – DIALOGO RAGIONATO SUL CALCIO

Dino Zoff
                Il numero uno dei numeri uno
Il capitano dell’Italia Mundial parla del ruolo più difficile e più
romantico del calcio, elencando le qualità indispensabili per un
portiere ed arrivando al racconto della sua parata più bella
                                               Intervista di Bruno Marchionibus

 E
          ssenziale e diretto nel rispondere ad ogni do-
          manda così come era tra i pali nel neutralizzare i
          tiri avversari, quando riusciva a far sembrare fa-
cili anche le parate impossibili, Dino Zoff per i tifosi di
tutte le latitudini non è stato solo un portiere, ma il por-
tiere. Una carriera irripetibile quella del numero uno friu-
lano, capace di alzare la Coppa del Mondo da capitano a
40 anni, ma soprattutto di essere amato e stimato, in un
mondo come quello del calcio fatto di rivalità e divisioni,
da ogni singolo appassionato al di là dei propri colori e
della propria “fede”. Ascoltare Zoff, che da giocatore ha
vinto tutto e che da commissario tecnico portò l’Italia a 30
secondi dal vincere l’Europeo, trofeo che egli stesso si era
aggiudicato da calciatore, vuol dire ascoltare una leg-
genda, ed è al contempo un privilegio ed un’emozione.
Ognuna delle sue parole, infatti, è pensata e soppesata, e
da ognuna di esse traspaiono chiare la serietà, la compe-
tenza e l’amore per il calcio di un uomo che con le sue pa-
rate ed il suo modo di essere è entrato a far parte della
storia non solo dello sport ma anche del Paese. Chi non ri-
corda il francobollo disegnato da Renato Guttuso con le
braccia di Zoff che reggono la Coppa del mondo del
1982?
Lei, nel suo ruolo, è stato il più forte di tutti. Ma, in
generale, quali sono le caratteristiche per essere un
buon portiere?
    «Prima di tutto fisico, coordinazione, forza esplosiva; direi
che queste sono qualità basilari per un estremo difensore. Dal         tiri, ma bisogna avere la capacità di reagire immediatamente
punto di vista tecnico naturalmente è importante avere una             senza abbattersi».
buona presa, e poi un bravo portiere deve mostrare talento nel         Negli ultimi anni si dà sempre più importanza, nella
prendere le decisioni giuste. È fondamentale, inoltre, avere un ca-    valutazione di un portiere, all’abilità nel gioco con i
rattere forte; a volte può capitare di subire due gol su altrettanti   piedi. Qual è il suo parere in merito?

                                                                                              sabato 3 ottobre 2020            17
«Io credo che la cosa principale per un numero uno sia sa-
per stare in porta, avere quindi buone doti di presa e di uscita e
possedere un buon tempismo. Ovviamente non sono contrario al
fatto che gli estremi difensori sappiano anche giocare con i piedi;
questo è sicuramente un quid in più che, però, a mio parere non
può essere considerato una componente primaria nel giudizio sul
giocatore. Magari al giorno d’oggi si guarda di più al gioco coi
piedi perché i portieri vengono impegnati poco dal punto di vi-
sta delle parate (ride, ndr)».
A Napoli la discriminante del gioco con i piedi sta
avendo un peso notevole nelle scelte di mister Gattuso
circa il ballottaggio tra Ospina e Meret. Secondo lei
un’alternanza tra portieri può essere uno stimolo per
i due giocatori o rischia invece di togliergli sicurezze?
    «Beh, io penso che i portieri devono essere capaci di trovare
la sicurezza in tutte le condizioni. Nel caso specifico, tuttavia,
Meret, che è un ragazzo con prospettive future ottime, essendo
giovane avrebbe più bisogno di giocare in modo da poter fare
esperienza».
Forse in un ruolo così delicato si è troppo restii a dare             non ci sono preclusioni di questo tipo in nessun ruolo. Portieri o
spazio ai giovani, tendendo a privilegiare chi l’espe-                non portieri, i giocatori rappresentano fin da subito un patri-
rienza già ce l’ha?                                                   monio delle proprie società e quindi godono di considerazione in
    «No, onestamente non credo. Secondo me nel calcio attuale         qualsiasi ruolo giochino».
                                                                      Tornando a Meret, il ragazzo è ormai stabilmente
                                                                      convocato dal c.t. Mancini. Crede che il numero uno
                                                                      azzurro potrà dire la sua anche in Nazionale o Don-
                                                                      narumma ha qualcosa in più?
                                                                          «Diciamo che Donnarumma nel Milan gioca con continuità
                                                                      ed è titolare fisso da ormai diverse stagioni, di conseguenza ora
                                                                      come ora è un po’ più avanti, ma per il semplice motivo che ha
                                                                      avuto la possibilità di accumulare più esperienza sul campo.
                                                                      Come valore assoluto dei giocatori, ad ogni modo, considero sia
                                                                      Meret che il portiere rossonero due ottimi estremi difensori».
                                                                      Lei è stato capitano sia alla Juve che in Nazionale. Per
                                                                      un portiere, lontano dal centro del gioco, è più diffi-
                                                                      cile portare la fascia?
                                                                          «Sicuramente il fatto di essere relegato in area ed essere
                                                                      spesso lontano dall’azione a volte può complicare le cose quando
                                                                      c’è da intervenire. Consideriamo, però, che un buon portiere è una
                                                                      figura dotata di carisma con qualità di leadership, nonché un
                                                                      soggetto dotato di grande forza morale».
                                                                      E, a proposito di carisma, con il compito di guidare la
                                                                      propria difesa…
                                                                          «Mah, guidare la propria difesa in realtà è un falso problema.
                                                                      Il numero uno guida i “suoi” difensori quando l’azione è lon-
                                                                      tana, mentre quando la palla è nei pressi dell’area, più che al-
                                                                      tro, deve far sentire al reparto la propria presenza e la propria
                                                                      personalità. E i difensori, dal canto loro, devono riporre fidu-
                                                                      cia nel proprio portiere».

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Il Napoli
                                                                                                                          1969-70.

                                                                                                                          Da sinistra
                                                                                                                          in piedi:
                                                                                                                          Zoff,
                                                                                                                          Zurlini,
                                                                                                                          Nardin,
                                                                                                                          Monticolo,
                                                                                                                          pogliana
                                                                                                                          e Juliano.

                                                                                                                          Accosciati:
                                                                                                                          Bianchi,
                                                                                                                          Vianello,
                                                                                                                          Manservisi,
                                                                                                                          altafini
                                                                                                                          e Canzi

Ma quanto è cambiato rispetto ai suoi tempi il ruolo                   Guardando proprio all’Italia, sempre più squadre della
del portiere?                                                          nostra Serie A si affidano a estremi difensori stra-
    «Per quanto riguarda gli aspetti basilari, non credo ci siano      nieri…
stati grandi cambiamenti. Forse, ad oggi, per un portiere le uscite        «Beh, penso dipenda semplicemente dal fatto che il calcio ri-
basse presentano maggiori insidie. Gli attaccanti di una volta,        sente come tutti i campi della globalizzazione, vive cambiamenti
infatti, anche nell’uno contro uno cercavano semplicemente il gol;     ed è in continua evoluzione. Ultimamente, per esempio, ci sono
quelli attuali, invece, sono molto più smaliziati e spesso partono     stati e ci sono ancora tanti portieri brasiliani bravi, il che una
già con l’idea di spostare il pallone, trovare lo scontro col numero   volta sarebbe stato difficilmente immaginabile».
uno avversario e guadagnarsi un calcio di rigore, e questo può         Giudica, ad ogni modo, sempre alto il livello dei por-
creare non pochi problemi agli estremi difensori».                     tieri di casa nostra?
Un altro fattore che ha complicato la vita dei portieri                    «Assolutamente, stiamo tornando ad avere una buona scuola.
può essere quello relativo ai palloni moderni?                         I giovani interessanti sono molti, da Donnarumma e Meret di
    «In realtà i palloni in senso proprio non sono cambiati, in        cui abbiamo parlato prima a molti altri ancora. Direi che non
quanto la sfera deve essere sempre del peso e delle misure previ-      siamo messi per nulla male...».
ste; quello che è stato modificato è l’elasticità dell’oggetto. Te-    A proposito di questo, circa un anno fa a Coverciano
niamo presente che in Inghilterra, per esempio, negli anni ‘70 si      è stato inaugurato il corso riservato alla figura del-
giocava con dei palloni simili a quelli che abbiamo oggi anche         l’allenatore dei portieri. Cosa ne pensa?
in Italia».                                                                «Come in tutti i settori, è giusto che ad insegnare ci sia qual-
                                                                       cuno davvero esperto di quell’ambito. Negli ultimi tempi, come
                                                                       dicevamo in precedenza, si è riservata grande attenzione a
                                                                       come un portiere gioca con i piedi parlando poco, invece, delle
                                                                       qualità di presa o della bravura nelle uscite alte. Credo sia giu-
                                                                       sto quindi tornare a concentrarsi prima sulle cose basilari e sui
                                                                       fondamentali, che restano l’aspetto più importante».
                                                                       In conclusione, domanda dalla risposta scontata ma
                                                                       inevitabile. La sua parata più bella è quella contro il
                                                                       Brasile?
                                                                           «Certamente quella è una parata che è stata tanto difficile
                                                                       quanto decisiva, e quindi è ricordata in maniera particolare da
                                                                       tanti e anche da me».

                                                                                                  sabato 3 ottobre 2020                 19
L’APPROFONDIMENTO
                                       di Francesco Marchionibus

                              Il Napoli
               e la strategia dei portieri
Due primi portieri per Gattuso che stenta a dare fiducia al
giovane friulano talentuoso Meret scegliendo il colombiano
Ospina per la sua migliore propensione al “gioco con i piedi”
        nche in questa stagione, come nelle due prece-     mento quindi dal punto di vista tecnico ma anche, come
 A      denti, sembra proprio che il Napoli vedrà al-
        ternarsi tra i pali il “predestinato” Meret e
                                                           spesso accade per la società azzurra, da quello econo-
                                                                       mico.
l’esperto Ospina.                                                        Ospina è invece considerato il classico
Abilità nel gioco con i piedi, personalità e capacità di                 “usato sicuro”, un giocatore di espe-
guidare la difesa sono le doti che l’allenatore rico-                    rienza (32 anni) destinato nei piani della
nosce al portiere colombiano in contrapposi-                                società a fare da “chioccia” al collega
zione al diffuso riconoscimento di una classe                                   più giovane nonostante non abbia
innata, di una cura dei fondamentali, di una                                      nei fondamentali del ruolo il suo
grande freddezza e di un’esplosività che                                            punto forte. Per il valore dei
il giovane friulano può contrapporre                                                 giocatori, e considerando le
nel duello per il posto da titolare.                                                  cifre in circolazione, anche
Si tratta di due portieri di                                                           gli ingaggi corrisposti ai
grande valore, che formano                                                             due estremi difensori (1,8
una tra le migliori cop-                                                               mln a Meret e 2,5 mln a
pie della Serie A,                                                                     Ospina) contribuiscono a
tanto che la società                                                                   rendere il loro acquisto un
azzurra per assicu-                                                                    buon affare.
rarsene le presta-                                                                     Alle spalle dei due titolari,
zioni ha effettuato due anni fa un                                                     che peraltro sono molto
investimento importante, prelevando                                                    amici e vivono con grande
Meret dall’Udinese per 26 milioni in                                                  sportività il loro dualismo,
un’operazione complessiva con l’ingag-                                                quest’anno il giovane Con-
gio anche del greco Karnezis e Ospina                                                tini ha sostituito come terzo
dall’Arsenal per 3,5 milioni.                                                    portiere il greco Karnezis, ce-
Con Alex (che ha 23 anni) il Napoli ha                                  duto al Lille nell’ambito dell’affare Osim-
fatto un acquisto valido per il presente                                hen.
ma anche e soprattutto per il futuro,                                    La partenza dell’ex Udinese è stata una
assicurandosi uno dei portieri in pro-                                   operazione dettata da esigenze di bilan-
spettiva più forti d’Italia e non solo, che                              cio più che tecniche, visto che oltre a ri-
grazie alle sue qualità vedrà crescere ulte-                             durre lievemente il monte ingaggi
riormente anche il proprio valore                                       (stipendio di 0,8 mln per Karnezis e 0,5
di mercato: un ottimo investi-                                         mln per Contini) ha assicurato al Napoli

                                                                                 sabato 3 ottobre 2020           21
una discreta plusvalenza (cessione per 5 milioni, nono-
stante il greco non abbia praticamente mai giocato, a
fronte di un valore residuo a bilancio di circa 0,5 mln).
L’avvicendamento nel ruolo di terzo portiere del Na-
poli porta con sé anche un altro dato positivo: con Ni-
kita Contini (24 anni) ci si affida a un giovane estremo
difensore proveniente dal vivaio azzurro, che si è già
messo in buona luce nelle serie inferiori (quasi 120 par-
tite tra B e C) e che con l’ingresso nella rosa di prima
squadra potrà soltanto accrescere la propria cifra tec-
nica e il proprio valore di mercato.
Si tratta di un aspetto importante, soprattutto se si
considera che negli ultimi anni le squadre italiane si
sono rivolte sempre più a giocatori stranieri anche per
ricoprire il delicatissimo ruolo del portiere, con la con-
seguenza che, soprattutto a certi livelli, per i giovani
estremi difensori di scuola italiana si sono sempre più
ridotte le opportunità di mettersi in mostra. E questo
nonostante per storia e tradizione la nostra “scuola”
dei portieri sia probabilmente la migliore al mondo.
Se inizialmente sono state soprattutto le grandi del no-
stro campionato a fare ricorso ai portieri stranieri,
quasi sempre di alto livello, oramai quasi tutte le squa-    qualitativo delle loro squadre. Spesso però arrivano nel
dre schierano, come titolari o come riserve, numeri uno      nostro campionato giocatori “normali”, ai quali di certo
provenienti da oltreconfine.                                 molti giovani portieri provenienti dai settori giovanili
Nello scorso campionato tra le prime sette classificate      delle nostre società hanno poco da invidiare.
solo Atalanta e Milan hanno avuto tra i pali un titolare     Estremi difensori come Gollini, Cragno, Montipò, Au-
italiano, il Napoli come sappiamo ha alternato Meret         dero e i più esperti Sepe, Silvestri e Cordaz sono l’esem-
ed Ospina, mentre la Juventus, l’Inter e le romane si        pio lampante di come la scuola italiana possa ancora
sono affidate a portieri stranieri.                          produrre ottimi portieri se ai giovani vengono date fi-
Attualmente sui sessanta portieri delle venti compa-         ducia e la possibilità di giocare e fare esperienza.
gini di serie A ben 24 sono stranieri, e solo in cinque      E la scelta della società azzurra di puntare su Meret
squadre tutti e tre gli estremi difensori in rosa sono       (anche se per ora in alternanza con l’esperto “El pa-
italiani.                                                    tron” Ospina) va considerata proprio in questa ottica.
Tra i portieri acquistati all’estero ci sono grandi cam-     Una scelta onerosa, se si pensa che il giovane friulano
pioni e ottimi giocatori che possono innalzare il livello    del Napoli è il portiere di Serie A che è costato di più,
                                                             e che testimonia come la società azzurra creda cieca-
                                                             mente nelle sue potenzialità. Ma anche una scelta ocu-
                                                             lata, visto che recentemente l’osservatorio calcistico del
                                                             CIES ha inserito Meret al decimo posto, primo tra gli
                                                             italiani, nella classifica mondiale dei portieri con il va-
                                                             lore di mercato più alto.
                                                             Il futuro insomma inevitabilmente è di Alex e speriamo
                                                             che lo viva il più a lungo possibile nella nostra squadra
                                                             per riprendere la tradizione dei grandissimi portieri
                                                             italiani che hanno vestito la maglia del Napoli e della
                                                             nazionale, come il campione del mondo Giuseppe Ca-
                                                             vanna, Ottavio Bugatti, il “Giaguaro” Castellini e so-
                                                             prattutto l’immenso Dino Zoff.

22            sabato 3 ottobre 2020
IL CALCIO VISTO DALLE DONNE

Alessia Bartiromo
Il rituale familiare
e la partita di calcio
              “Chi ama non dimentica”, dedicato a Roberto
              Sosa, è un racconto autobiografico inserito
              nella raccolta “Interrompo dal San Paolo”
                                     di Marina Topa

                                                       hi ama non dimentica” è il titolo del racconto
                                              “C       con il quale Alessia Bartiromo, giornalista te-
                                                       levisiva e della carta stampata, oltre che tele-
                                             cronista, ha collaborato alla stesura di “Interrompo dal
                                             San Paolo”, curato da Pietro Nardiello, insieme ad altre
                                             diciannove donne provenienti da diversi ambienti la-
                                             vorativi ma con in comune una vera e propria profes-
                                             sione, anche se non prevede pensionamenti: essere
                                             tifose del Napoli!
                                             L'esperienza ci insegna che l'amore del tifoso per la sua
                                             squadra è tra quelli meno suscettibili all'infedeltà e
                                             questa affermazione è sostenuta anche dalla testimo-
                                             nianza di Alessia: quello per il Napoli è un amore tra-
                                             smesso nel DNA da generazioni ed interiorizzato
                                             dall'esempio quotidiano degli adulti di famiglia.
                                             Anche il suo racconto, come gli altri, testimonia che
                                             l'amore per la squadra del cuore di fatto è uno degli
                                             strumenti più validi per trasmettere valori essenziali
                                             come i sentimenti, il rispetto per la condivisione di
                                             ideali e per gli stati emotivi dell'altro, la tradizione, la
                                             conoscenza della cultura del popolo di appartenenza.
                                             Gli aneddoti di “Interrompo dal San Paolo” sono tutti
                                             legati al modo di vivere il calcio nella maggior parte
                                             delle famiglie partenopee, vissuti e narrati con animo
                                             femminile; leggendoli quasi tutti possiamo ritrovarci
                                             nell'elemento autobiografico dell'autrice. Nel racconto

24   sabato 3 ottobre 2020
le vibrazioni a distanza e ne ho un ricordo bellissimo. Mia
                                                                 nonna era meno tifosa della signora Anna, il suo coinvolgi-
                                                                 mento calcistico era legato soprattutto all'amore per i singoli
                                                                 membri della famiglia ed al ruolo che il tifo per il Napoli
                                                                 giocava nell'unità della famiglia stessa. Ricordo poi il diverso
                                                                 modo di vivere la promozione di categoria della squadra: per
della Bartiromo, specialmente per le donne non pro-              noi giovani era un'esplosione di gioia mentre per i più adulti,
prio giovanissime, è facile condividere la consapevo-            che avevano vissuto il Napoli di Maradona, non poteva es-
lezza del ruolo aggregante del calcio con la figura della        sere così».
signora Anna, la nonna, e la saggezza nell'utilizzarlo           Tra i racconti sentiti su Maradona e la tua cono-
con una maestria (perdonino gli uomini) tutta femmi-             scenza del Pampa sicuramente un calciatore ar-
nile. È dedicato alla sua famiglia e ruota attorno a Ro-         gentino rappresentava una garanzia. Per affrontare
berto Sosa, l'attaccante argentino che ha segnato il goal        i 90 minuti di gioco con serenità, però, è necessa-
con il quale il Napoli ha riconquistato la serie B. Con          rio anche aver fiducia nel portiere... Da quando hai
sensibilità descrive come quel giorno, che per un bam-           iniziato a seguire il calcio chi è stato per te il “num-
bino al quale è stato negato di andare allo stadio era           ber one” dei portieri?
destinato a restare nella memoria come uno dei più tri-              «Da sempre sono stata molto legata ai portieri del Na-
sti della sua vita, grazie all'amorevole intervento della        poli. Fin da piccola andavo in curva e lì c'è proprio una vi-
nonna riesce a trasformarsi in uno dei ricordi più belli         cinanza fisica con il portiere. Nello svolgimento del mio la-
ed entusiasmanti.                                                voro ho avuto anche l'opportunità di incontrare in più
L'autrice evidenzia un altro elemento importante:                occasioni Pino Taglialatela: una persona eccezionale a tutto
quanto profonda sia stata l'umiliazione che molti tifosi         tondo! Lo considero un simbolo della storia del Napoli ed è
hanno vissuto con la retrocessione e quanto sia stato            lui il mio “number one”».
dignitoso il saper contenere l'esplosione di gioia nel           Condividi il dualismo tra Meret e Ospina o credi
riavvicinarsi alla serie A. Poteva apparire scontato il ri-      che ci dovrebbe essere una gerarchia ben definita?
torno nella massima serie per una squadra come il Na-            In tal caso su chi dei due punteresti?
poli ma di fatto non lo era e                                                                       «È sicuramente un duali-
di sicuro il contenimento del-                                                                  smo molto particolare che so-
l’entusiasmo era un modo per                                                                    prattutto in Serie A raramente
sconfiggere la paura di non                                                                     abbiamo visto, anche conside-
farcela!                                                                                        rando che quasi sempre c'è al-
Nel tuo racconto si evince                                                                      meno una propensione per uno
un forte coinvolgimento                                                                         dei portieri in rosa. Tuttavia
emotivo, in quale dei pro-                                                                      questa alternanza, con Gat-
tagonisti incontriamo Ales-                                                                     tuso, sta proseguendo anche in
sia?                                                                                            questo avvio di stagione, col
    «Io, Alessia, sono il sotto-                                                                mister che pare ancora preferire
fondo di tutto il racconto. In ogni                                                             Ospina per la sua capacità di
personaggio ci sono delle sfuma-                                                                giocare coi piedi. Sicuramente
ture del mio vissuto emotivo in                                                                 mi dispiace per un giovane di
una famiglia meravigliosa, nella                                                                talento come Meret che rappre-
quale l'unione era alimentata                                                                   senta il calcio del futuro non
molto anche dal rituale domeni-                                                                 solo del Napoli ma anche della
cale scandito dalla partita del                                                                 Nazionale. Credo che con una
Napoli. Sono molto grata ai                                                                     stagione durante la quale si di-
miei familiari ed in particolare a mio nonno per avermi tra-     sputeranno tante partite, ad ogni modo, si arriverà ad una
smesso questa passione... In realtà i miei nonni non abitavano   gerarchia più definita. Chissà, magari schierando, ad esem-
nei pressi del San Paolo ma al Vomero; ricordo, però, che dal    pio un portiere in campionato ed un altro nelle Coppe, in
loro terrazzo vedevamo lo stadio da lontano e vivevamo tutte     modo che anche Alex possa avere le sue chances».

                                                                                          sabato 3 ottobre 2020              25
STORIE DI CALCIO

Valerio Bacigalupo
Un portiere moderno
per il Grande Torino
Una famiglia di sportivi. La passione per il calcio
e la capacità di interpretare il ruolo in maniera
innovativa. Gloria e scomparsa per il portiere ligure
sulla collina di Superga insieme al Grande Torino

                                          Servizio di Giovanni Gaudiano

        a storia dei portieri italiani è piena di nomi di
 L      rilievo. A giusta ragione si è parlato per anni di
        una rinomata scuola italiana degli estremi di-
fensori. Non sono mai mancati campioni capaci di in-
terpretare il ruolo ad altissimo livello, elencarli sarebbe
una piccola impresa. A cavallo di inizio secolo l’effetto
della globalizzazione ha inciso anche su quest’aspetto
con tanti stranieri ingaggiati dalle società italiane ma
di recente la scuola nazionale ha ripreso a sfornare i
suoi talenti creando un ampio serbatoio per le squadre
                                      nazionali e la possi-
                                      bilità per le società
                                      di serie A di sce-
                                                                     Il Grande Torino. In piedi da sinistra: Castigliano, Ballarin,
                                      gliere giovani di va-
                                                                                  Rigamonti, loik, Maroso, capitan Mazzola.
                                      lore e talento                          Accosciati da sinistra: Bacigalupo, Menti, ossola,
                                      internazionale                                                           Martelli e Gabetto
                                      senza dover passare     Ed allora è stato facile pensare a lui, un grande por-
le Alpi.                                                      tiere che difendeva la porta di una grande squadra: Va-
È stato difficile scegliere un portiere del passato per       lerio Bacigalupo. La squadra ovviamente era il Grande
raccontarne la storia, la carriera ed anche l’eredità per     Torino.
avvalorare la teoria di un’importante scuola italiana.
Come in tutte le storie che si rispettino però ad un
certo punto ha prevalso l’aspetto dell’imponderabile,         Una famiglia di sportivi
dell’imprevisto, della tragedia, quella che trasforma di      Mamma Bacigalupo diede la vita a 11 fratelli, 7 maschi
solito il bravo professionista in un mito.                    e 4 femmine. I sette maschietti giocheranno tutti al cal-

                                                                                       sabato 3 ottobre 2020                   27
cio mentre le sorelle praticheranno comunque lo sport.      160 mila lire, così l’affare si chiude subito.
Se fossero nate oggi c’è da giurare che avrebbero cal-      Bacigalupo tentenna ma il fratello Manlio lo convince.
cato il campo dal manto verde anche le femmine di casa      Al giovane dispiace lasciare la sua Vado, la sua fami-
Bacigalupo.                                                 glia, il suo mare per andare a vivere in una Torino
La famiglia viveva a Vado, un                               fredda e nebbiosa. Alla fine accetta perché il fratello
piccolo paese della provincia di                            gli spiega che il presidente Novo sta ingaggiando i mi-
Savona, bagnato dal mare della                              gliori giocatori sulla piazza per formare una super
costa ligure e per questo gli un-                           squadra. Sarà così.
dici fratelli erano tutti dei buoni
nuotatori. Calcio e nuoto, sport
poveri alla portata di tutti e                              La mitica squadra di Erbstein
quindi a maggior ragione di una                              Era partito titubante Valerio ma a Torino conosce Da-
famiglia numerosa.                                           nilo Martelli e Mario Rigamonti. Diventeranno inse-
Valerio era il più piccolo e la sua                          parabili. Andranno ad abitare insieme e la squadra e
vita sportiva fu sempre seguita dal fratello maggiore       l’ambiente li chiameranno il “trio Nizza”, dal nome
Manlio che aveva giocato anche lui in porta e vinto         della strada nella quale c’era la loro abitazione.
proprio con il Torino il campionato del 1927-28.            Bacigalupo in fondo ha un carattere estroverso, è sim-
                                                            patico. I tifosi gli si affezionano.
                                                            Nel frattempo gioca e si afferma. È vero, si tratta di un
Il rifiuto all’Argentina                                    portiere spettacolare ma tra le sue qualità ne ha due
Con quello che capita ai giorni nostri sentire che que-     che lo rendono quasi un numero uno attualissimo: le
sto giovane, non molto alto (176 cm) ma atletico ed
esplosivo nelle sue parate volutamente spettacolari e
attese dalla platea, con quei guanti enormi per le sue
mani, rinunziò ad un ricco ingaggio offertogli dall’Ar-
gentina che voleva concedergli la nazionalità per farlo
giocare nella selección albiceleste potrebbe apparire
come una leggenda ma invece si tratta di una storia
vera.
D’altronde sono rimaste impresse in quelle poche fo-
tografie d’archivio consumate dal tempo le sue parate,
a Savona gli è stato intitolato lo stadio mentre pochi
ricordano che Bacigalupo non accettò quell’ingaggio di
33 milioni, una cifra decisamente importante per quei
tempi, per diventare argentino.
Il suo destino era un altro e non aveva nulla a che ve-
dere con tutti quei sudamericani sbarcati in Europa, fa-
cendo il viaggio all’opposto, proprio per giocare al
football e guadagnare tanto.

Arriva Ferruccio Novo
Il suo destino si chiamava Torino. Il presidente dei gra-
nata, che sta costruendo anno dopo anno una grande
squadra, lo nota durante una partita tra rappresenta-
tive regionali.
Si presenta al Savona, la società che possedeva il car-
tellino del giovane Valerio, e fa un’offerta per quei
tempi irrinunziabile per un giovane di quasi 21 anni:

28            sabato 3 ottobre 2020
uscite spericolate a terra sui piedi degli avversari e la
capacità di saper giocare con i piedi, qualità richieste                         A Superga
dall’applicazione del Sistema, inventato da Chapman.
                                                                               per riconoscere
Bacigalupo, il Grande Torino e la Nazionale                                     quei ragazzi
La squadra costruita da Ferruccio Novo è davvero ma-             “Era otto giorni che pioveva,
gica. Sono quattro gli scudetti che i granata capitanati                                       otto giorni che pioveva!
                                                                 Valerio l’hanno riconosciuto
dal fuoriclasse Valentino Mazzola vincono nei quattro                                          perché vicino al suo
                                                                 corpo hanno trovato la tesser
anni che precedono la scomparsa. Gol a grappoli, fra-                                           a universitaria e una
                                                                fotografia con noi due insiem
seggio ubriacante, difesa arcigna ma capace di far ri-                                          e. Gli sarà uscita da
                                                                qualche tasca… Hanno indov
partire il centrocampo con un portiere saracinesca.                                            inato che era lui dalla
                                                                foto”
Piedi buoni un po’ ovunque e poi fisicità, preparazione
e la conoscenza vera del calcio del tecnico ungherese                                                   Sentimenti IV
di origini ebraiche Egri Erbstein, capace di sfuggire al-       “Se non fosse che li abbiamo
                                                                                                  visti noi, morti, aiu-
l’agguato mortale della deportazione con continui spo-         tando nelle operazioni ufficia
                                                                                                  li di identificazione dei
stamenti e documenti falsi ottenuti grazie all’aiuto del       cadaveri, ci rifiuteremmo di
                                                                                                credere a quanto avve-
presidente Novo.                                               nuto. Giuocatori che erano
                                                                                               l’orgoglio della nostra
In quella squadra Valerio Bacigalupo brilla come il fa-        città e dell’Italia sportiva tutt
                                                                                                 a, ragazzi sani, pieni di
moso quarto d’ora del Toro, momento nel quale alla            salute, sprizzanti energia da
                                                                                                 ogni poro, uomini che
squadra granata riusciva di sovvertire qualunque par-         erano le speranze nostre pe
                                                                                              r le lotte cogli stranieri,
tita.                                                         ridotti in quelle condizioni!”
Vittorio Pozzo lo chiama in nazionale e dopo un po’ ne
                                                                                                         Vittorio Pozzo
diventa titolare al posto del famoso Sentimenti IV che
in quegli anni giocava con la Juventus. I due saranno
davvero amici, nonostante la rivalità, al punto che Ba-
cigalupo portava sempre con sé una sua fotografia con       Il mito perenne
Lucidio Sentimenti che gli sarà trovata vicina proprio      Passeranno solo 38 giorni dalla vittoria di Madrid e un
dopo il disastro di Superga.                                nuovo viaggio aereo nella penisola iberica cancellerà di
                                                            colpo il coraggio, la classe, la temerarietà nelle uscite e
                                                            la plasticità dei voli, quelli sì, sui manti erbosi di Vale-
                                                            rio Bacigalupo.
                                                            Ha da poco compiuto 25 anni. Ha una carriera brillante
                                                            che lo aspetta in serie A ed in Nazionale. Ha il suo mare
                                                            che lo aspetta lì nella piccola Vado dove tutti gli vo-
                                                            gliono bene e aspettano con ansia di vederlo passeg-
                                                            giare per le stradine vicino al porto per potergli
                                                            parlare, sorridere con lui.
                                                            I sogni si sono infranti e il suo ricordo campeggia come
                                                            i suoi compagni sulla collina di Superga.
                                                            La gloria e il ricordo non moriranno mai, quel ragazzo
                                                            agile e potente al tempo stesso, temerario e sorridente,
Con lui in porta la nazionale italiana batterà per la       capace di volare da un palo all’altro non potrà evitare
prima volta nella sua storia le ostiche Furie Rosse spa-    il destino, quello stesso destino che tre anni prima della
gnole a Madrid con un chiaro 3 a 1, il 27 marzo del         sua scomparsa gli aveva concesso qualche anno in più
1949. L’esordio Valerio lo aveva fatto a Bari il 14 di-     facendolo uscire illeso da un incidente stradale presso
cembre del 1947 con un altro importante 3 a 1 rifilato      Savona nel quale era deceduto un suo amico che sedeva
questa volta alla nazionale cecoslovacca che aveva in       al suo fianco nell’autovettura.
squadra quel fuoriclasse di Laszlo Kubala.                  Ciao Valerio.

                                                                                    sabato 3 ottobre 2020                29
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