GABRIELE GRAVINA Il calcio non può fermarsi - Rivista Napoli

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GABRIELE GRAVINA Il calcio non può fermarsi - Rivista Napoli
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                           La Città – La Squadra – Gli Eventi                      Numero 30 del 19 settembre 2020

        GABRIELE GRAVINA
              Il calcio non può fermarsi
              IL PRESIDENTE DELLA FIGC PARLA DELL’IMPORTANTE
                  FUNZIONE SOCIALE ED ECONOMICA DEL CALCIO
                                                                Intervista di Giovanni Gaudiano
GABRIELE GRAVINA Il calcio non può fermarsi - Rivista Napoli
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FRAMMENTI D’AZZURRO

                        L’obiettivo
                       della stagione

                                                di Giovanni Gaudiano

         he Napoli sarà? Che squadra vedremo sin dalla          Rino Gattuso con alcune recenti e mirate dichiarazioni
 C       prima giornata?
         È possibile azzardare qualche previsione?
                                                                si può dire che abbia cercato di fatto di smarcarsi, di-
                                                                remmo di defilarsi se il concetto non fosse troppo forte.
Una certezza sembrava esserci sino a qualche giorno fa:         Rispondendo alle domande rivoltegli, ha detto che il suo
questa sarebbe stata la squadra costruita da Gattuso.           lavoro sarà scandito dalle possibilità della società, dalle
Anche il presidente alla fine del ritiro di Castel di Sangro,   scelte che saranno fatte sul mercato ed ha indicato la qua-
lanciando strali conto l’Uefa, ha dichiarato che senza la       lificazione in Champions come l’obiettivo principale per
sosta per le nazionali il Napoli dell’ex campione del           la squadra.
mondo sarebbe partito in grande spolvero sin dalla prima        Se due indizi a questo punto possiamo considerarli quasi
giornata, qualunque avversario il computer gli avesse op-       una prova, questa dichiarazione e la manifesta volontà di
posto.                                                          non impegnarsi con la firma di prolungamento del suo
Il tecnico ha lavorato alacremente nel ritiro di Castel di      contratto, alle condizioni dettate da De Laurentiis dopo
Sangro ed è giusto ricordare come il suo impegno sia ini-       l’incontro-scontro di Capri, dicono chiaramente che non
ziato sin da quando è arrivato a Napoli. Ed allora perché       ci si trova di fronte ad un vero nuovo ciclo, anzi è come
ci permettiamo di dubitare su questa apparentemente             rivedere per l’ennesima volta lo stesso film.
scontata certezza? Cosa è cambiato?                             Certo la rosa a disposizione del tecnico rimane di buon li-

                                                                                   sabato 19 settembre 2020              3
GABRIELE GRAVINA Il calcio non può fermarsi - Rivista Napoli
vello e quindi nessun obiettivo le è precluso a priori, ma l’abilità manageriale di un dirigente come Italo Allodi,
quando si richiede convinzione, determinazione, spirito di senza dimenticare il successivo periodo con Luciano
sacrificio ai propri tesserati sarebbe necessario aver ben Moggi in cabina di regia.
chiaro cosa si stia facendo, come si voglia procedere, con Alla luce di queste considerazioni conveniamo con Gat-
chi e con quale raggiungibile obiettivo finale.                    tuso che l’obiettivo della stagione, che non è affatto scon-
Durante il ritiro il presidente non ha fatto sconti. Le sue tato, è arrivare al quarto posto, forse con un po’ di fortuna
dichiarazioni durante le diverse interviste, le conferenze al terzo per poter giocare la Champions della prossima
stampa, i meeting tenuti su argomenti di interesse gene- stagione e cosa più importante portare a casa (nelle casse
rale, hanno portato alla luce un panorama dal suo punto della Filmauro) i ricchi appannaggi.
di vista da rivoltare come un calzino.                             Ma siamo sicuri che questo sia l’obiettivo più giusto per
In ordine De Laurentiis ha attaccato l’Uefa, la Federa- il Napoli? Sono d’accordo fino in fondo l’allenatore, i gio-
zione, la Lega, le televisioni, la radio ufficiale e come con- catori e soprattutto il pubblico?
suetudine tutto il mondo dell’informazione. Non ha Non sappiamo se, come dice De Laurentiis, solo nel
risparmiato ovviamente il governo, il premier, l’Europa mondo occidentale il Napoli possa contare davvero su più
etc.                                                                                                         di 83 milioni di ti-
A Napoli c’è un                                                                                              fosi. Se così fosse, il
detto, magari poco                                                                                           presidente        po-
elegante ma stori-                                                                                           trebbe già da oggi
camente efficace:                                                                                            prevedere che la
“Non sputare in                                                                                              massa degli scon-
cielo che in faccia ti                                                                                       tenti sarebbe in-
torna”.                                                                                                      gente.
Sarebbe un peccato                                                                                           Aurelio De Lau-
se le intemperanze                                                                                           rentiis, è bene chia-
espressive, dettate                                                                                          rire, ha tanti meriti,
spesso dalla poca                                                                                            sarebbe impossibile
stima che il presi-                                                                                          non riconoscer-
dente       dimostra                                                                                         glieli. Se è possibile
verso i suoi interlo-                                                                                        però, se per lui è
                         La squadra schierata da Gattuso nel triangolare di Castel di Sangro contro l’Aquila
cutori, finissero per                                                                                        accettabile, per una
incidere negativa-                                                                                           volta sarebbe giu-
mente sul lavoro che comunque si sta portando avanti.              sto parlare con estrema franchezza anche delle sue aree
De Laurentiis non è ben visto dal “Palazzo”, non ha in di miglioramento nell’ambito calcistico. Chi può dirsi
sostanza una stampa favorevole o meglio l’intero mondo completo, arrivato, definito o vicino alla perfezione? Nes-
dell’informazione non perde occasione per punzecchiarlo, suno.
non sembra poter contare su veri appoggi da parte dei Si tratta di comprendere, tollerare e discutere le ragioni
suoi colleghi in Lega e non ha neanche il favore popolare. degli altri.
Può contare sulla stima verbale di alcuni opinionisti, di Allora, solo allora, l’obiettivo potrà apparire chiaramente
un nucleo ben individuato di professionisti napoletani che all’orizzonte e potrà diventare non solo un punto d’ar-
fanno prevalere l’equilibrio al sentimento e che fanno rivo ma forse anche quello di una proficua e continua ri-
sempre riferimento alle sue riconosciute capacità in am- partenza senza bisogno di procedere per cicli e
bito economico-finanziario per poter giustificare nel com- rifondazioni.
plesso la sua gestione sportiva.                                   Nel frattempo in questo numero la nostra rivista, in oc-
Riteniamo sia poco, sia insufficiente e non bastevole per casione della partenza della nuova stagione, dedica di-
il presidente della squadra simbolo dell’intero meridione. versi servizi e approfondimenti alla figura dell’allenatore,
Il Napoli è riuscito ad agguantare due scudetti e vincere alla sua funzione nel calcio moderno senza dimenticare
la Coppa Uefa non soltanto perché in campo si è potuto che rivoluzione sia stata la creazione dell’allenatore-ma-
permettere il lusso di schierare Maradona ma per le ri- nager che, partendo dall’Inghilterra, ha raggiunto i
conosciute capacità diplomatiche di Corrado Ferlaino e campi da calcio di tutto il mondo.

  4             sabato 19 settembre 2020
GABRIELE GRAVINA Il calcio non può fermarsi - Rivista Napoli
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                                                                                                  Gennaro Gattuso a Castel di Sangro con la Coppa Italia
numero 30 del 19/09/2020                                                                                  conquistata nella stagione da poco conclusasi

                                                                  In copertina
Edizione Napoli                                                          Edizione Benevento

 Il presidente della FIGC Gravina                                                        Pippo Inzaghi torna in serie A
 intervistato da “Napoli”                                                                con il suo Benevento dei record
                                                           (ph Agenzia Mosca)                                                                (ph Agenzia Mosca)

                   IL CAmpIonAto
                                                            35 Serena
                                                               L’allenatore ideale                                57 profili
                                                                                                                     Artur Ionita
09     Copertina                                                       Li Calzi e il suo racconto
       Intervista al presidente Gravina                           dedicato a marco Baroni                              Un jolly per Superpippo
       di Giovanni Gaudiano                                       di Marina Topa                                       di Bruno Marchionibus

14     La stagione del calcio
       La battaglia del grano non è nuova
                                                            39 Herbert
                                                               Storie di calcio
                                                                        Chapman e il suo Sistema                61     Il campionato del Benevento
                                                                                                                       L’aquilone giallorosso è già in volo
                                                                  di Giovanni Gaudiano
                                                            42 Il calendario di napoli e Benevento
       di Gianfranco Coppola                                                                                           di Gigi Amati
                       IL nApoLI
                                                                                                                65 verso  Benevento – Inter
                                                            45 IlAgorà – Dialogo ragionato sul calcio              La carica dei sanniti
17     testimone del tempo
       Il petisso sempre nei nostri cuori                         settore tecnico federale
                                                                  di Giovanni Gaudiano
                                                                                                                       di Giovanni Gaudiano
                                                                                                                                       Le StorIe
       di Mimmo Carratelli
                                                 48 parma
                                                    La prima di campionato                                      69     tony Laudadio
20 L’importanza
   Lente di ingrandimento
                  e l’evoluzione dell’allenatore
                                                              - napoli
                                                    di Bruno Marchionibus
                                                                                                                       In libreria il suo ultimo lavoro
                                                                                                                       di Giovanni Gaudiano
   di Lorenzo Gaudiano                                                                                                                GLI eventI

25 IlLonapoli di Benitez
        spagnolo ed il calcio internazionale
                                                 50 DiIl confronto
                                                          Lorenzo vs Laurini                                    73     La mostra
                                                                                                                       Gemito al museo di Capodimonte
                                                                  di Domenico Sepe
       di Bruno Marchionibus                                                                                           di Ciro Chiaro
                                                                            IL Benevento
29     Dal campo alla panchina
                                                                                                                76 LaLa pazzia
                                                                                                                        storia
       Dai napoletani del 2012 agli eroi di Berlino
       di Marco Boscia                                      53    Appunti in giallorosso
                                                                  Il derby - Inzaghi in attesa del campionato
                                                                                                                               di Gemito
                                                                                                                       di Paola Parisi
                                                                  di Lorenzo Gaudiano
32 L’approfondimento
                                                                                                                             SCAffALe pArtenopeo
   Allenatori - Crescono non solo gli ingaggi
   ma anche le responsabilità                 54 IlLaBenevento
                                                      rivincita
                                                                riparte da marassi                              79     Giacomo furia
                                                                                                                       L’importanza del caratterista
       di Francesco Marchionibus                                  di Marco Boscia                                      di Lorenzo Gaudiano
                                   Redazione                     Pubblicità, Marketing        Hanno collaborato                  SEGUICI SUL NOSTRO SITO WEB
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30 del 19 settembre 2020
                                   Marco Boscia
                                   Bruno Marchionibus
                                                                 e Stampa a cura della
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n. 50 del 8/11/2018                Grafica e Impaginazione        San Nicola La Strada (Ce)
                                   Mario de Filippis                                          Ciro Chiaro
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CON IL QUOTIDIANO “ROMA”                                         Posta elettronica:           Francesco Marchionibus
                                   Le foto della sezione         pubbliandmanagment@libero.it Paola Parisi
Direttore Responsabile             sportiva sono                                                                                               Resta sempre
                                                                                              Domenico Sepe                                    aggiornato
Giovanni Gaudiano
                                   Dell’agenzia Mosca            Consulenza Amministrativa Marina Topa                                         con tutti gli articoli
                                   Sonia Mosca                                                                                                 dedicati alla squadra,
Coordinatore Editoriale                                          Studio Marchionibus                                            Rivista Napoli agli eventi ed alla città
Lorenzo Gaudiano                   e Gianluca Mosca

 “Napoli” sarà nuovamente in edicola con il quotidiano “Roma” sabato 3 ottobre
GABRIELE GRAVINA Il calcio non può fermarsi - Rivista Napoli
GABRIELE GRAVINA Il calcio non può fermarsi - Rivista Napoli
COPERTINA

                                              “HO SEMPRE PENSATO
                                              CHE IL CALCIO ITALIANO
                                              SAREBBE RIPARTITO”

Il presidente
della FIGC
Gabriele Gravina
parla di unità,
di programmi,
di esempi da dare
senza nascondere
la soddisfazione
per essere ripartiti
in campionato
e molto bene           Il presidente Gravina con il ministro per le politiche giovanili e lo sport vincenzo Spadafora

con la nazionale               è una famosa poesia di Ru-             legge un mondo intero. «Se» (Let-
di Roberto Mancini      C’     dyard Kipling, scrittore e
                               poeta britannico nato a
                                                                      tera al figlio), scritta dal poeta a
                                                                      trent’anni, rappresenta l’istruzione
Servizio di            Bombay nel 1865, che nonostante il             per l’uso che ogni uomo dovrebbe
Giovanni Gaudiano      suo titolo ridotto spalanca a chi la           applicare per potersi dire tale.

                                                                     sabato 19 settembre 2020                    9
GABRIELE GRAVINA Il calcio non può fermarsi - Rivista Napoli
Il presidente con Cosimo Sibilia, vice presidente vicario della fIGC e presidente della LnD

Il presidente Gabriele Gravina, che         Il presidente Gravina è un figlio del             «Che potevamo farlo, che eravamo in
ad ottobre compirà i primi due anni         sud e nel tempo ha messo a frutto le          grado di dimostrare all’Italia come il
del suo mandato, deve conoscerla            migliori qualità che le radici di que-        calcio, troppo spesso ingiustamente cri-
dato che in questi difficili mesi, che      ste terre forniscono; per avventura è         ticato, fosse in grado di una tale prova
hanno visto per la prima volta fer-         nato a Castellaneta, il paese che             di maturità e di responsabilità. In alcuni
marsi il campionato di calcio, ha           diede i natali al primo divo cinema-          momenti, piuttosto, ho pensato di essere
mostrato la sua capacità nell’affron-       tografico della storia, Rodolfo Va-           uno dei pochissimi a crederci vera-
tare la situazione senza mai alzare i       lentino, ma la sua attività ha sempre         mente».
toni, senza fare proclami, attuando         avuto uno scopo pratico evitando la           Il mondo del calcio spesso è trat-
le migliori soluzioni possibili e fi-       sovraesposizione che pure certe ca-           tato con superficialità perché so-
nendo per ottenere un risultato che         riche finiscono per imporre.                  prattutto i giocatori sarebbero
sembrava impossibile traguardare.           La prima domanda che gli abbiamo              agli occhi dei più dei privilegiati.
La calma, la riflessione, la ragione-       rivolto non poteva in questo mo-              Sarebbe giusto invece tenere
volezza sono le armi a disposizione         mento che partire da quanto acca-             conto dell’importanza economica
dell’essere umano nelle difficoltà.         duto in Italia, in Europa, nel                dell’intero movimento, del suo va-
Non ci fossero queste qualità, che          Mondo.                                        lore sociale e che certe posizioni
per la verità oggi sono appannaggio         Se ad aprile le avessero detto che            di vantaggio riguardano solo una
di pochi, sarebbe il caos, sarebbe il       il campionato e la Coppa Italia si            minima parte dei tesserati. Quale
buio più nero della mezzanotte, sa-         sarebbero concluse con regolarità             può essere la strada per cambiare
rebbe il tanto peggio tanto meglio          e che poi l’attività sarebbe ripar-           questa errata percezione?
di cui si sentiva parlare qualche           tita in pratica subito dopo, cosa                 «Come FIGC stiamo lavorando
anno fa.                                    avrebbe pensato?                              moltissimo su questo aspetto. Il calcio,

10             sabato 19 settembre 2020
“
    Sono da sempre
    un sostenitore
    dei playoff
    ma non mi sembra
    ci siano ancora
    le condizioni
    per un cambiamento
    di format
roberto mancini ed il presidente Gravina consegnano a Sinisa mihajlovic la maglia della nazionale italiana

nella sua multidimensionalità, ha spesso      dership del sistema pensando al bene dei     tecipare alle priorità dettate dal Go-
rinunciato a comunicare la sua sensibi-       loro Club, ma anche al coinvolgimento        verno, senza forzare l’agenda: gli stadi
lità nel modo corretto. Il lockdown è         di tutti gli altri stakeholders, a partire   riapriranno dopo che l’Italia avrà su-
stata l’occasione per invertire questa        dai tifosi, fino ad arrivare alle società    perato con successo lo stress test del-
tendenza: abbiamo messo a disposizione        della base della piramide calcistica. Per-   l’inizio dell’anno scolastico. La forma-
della Protezione Civile fiorentina, per i     ché una Lega di Serie A forte e credibile    zione e il futuro dei nostri giovani sono
malati di Covid, il Centro Tecnico Fe-        rende più forte l’intero movimento».         troppo importanti».
derale di Coverciano; abbiamo condiviso       L’assenza del pubblico negli stadi           La fase di stallo ha sicuramente
e rilanciato campagne di sensibilizza-        è stato un punto nevralgico delle            significato problemi all’economia
zione sui comportamenti responsabili          discussioni sulla ripartenza. È              in generale e quindi anche alle
per la non diffusione del virus e di rac-     giusto pensare che lo stadio possa           società di calcio. Come pensa ab-
colta fondi a sostegno del personale ospe-    in fondo essere un punto meno                biano reagito le società di serie A
daliero e della ricerca che hanno avuto       critico se non addirittura a ri-             e B e quale competitività interna-
grande successo; tutti i club e la maggior    schio bassissimo per la diffusione           zionale potrà tornare ad avere il
parte dei calciatori hanno partecipato        del contagio soprattutto se si ria-          calcio italiano sin dalla stagione
attivamente a diverse iniziative di soli-     priranno gli impianti con una ca-            che sta iniziando?
darietà. La verità è che, se si va oltre la   pienza ridotta? La richiesta di                  «La pandemia ha generato danni
patinatura di certi stereotipi, ci si ac-     qualche società di riaprire sin da           enormi, che la ripartenza ha soltanto at-
corge che spesso il calcio non è come lo si   subito il proprio stadio sarà presa          tenuato. È una situazione che interessa
dipinge».                                     in considerazione?                           tutti i Paesi e la contrazione sugli inve-
Oggi riparte la serie A. Cosa si                  «Il mondo del calcio ha un’impor-        stimenti sarà inevitabile. Dal canto suo,
sente di dire ai presidenti delle 20          tanza economica e sociale molto rile-        la FIGC ha varato un piano straordi-
società che animeranno il cam-                vante nel nostro Paese, ma anche una         nario di sostentamento dalla Lega B
pionato che è tra i più importanti            grande responsabilità, che ho condiviso      fino ai Dilettanti, coinvolgendo anche
del mondo calcistico?                         direttamente con il premier Conte in         calciatrici, calciatori e tecnici, che non ha
    «Di continuare a mostrare unità al        occasione della visita del presidente        precedenti. Stiamo lavorando per impe-
loro interno, come stanno facendo nel-        della FIFA Infantino a Roma. In una          dire la temuta emorragia, siamo sulla
l’ultimo periodo, e di intestarsi la lea-     situazione di emergenza, è giusto par-       buona strada».

12               sabato 19 settembre 2020
Il recente incontro con il presidente della fIfA Gianni Infantino

Gli impegni ufficiali per il calcio          presto per tirare le somme ma                 lia esprime un bel gioco ed appassiona
italiano sono ripartiti con le gare          possiamo dire sia un bel buon-                gli italiani. Sono questi i primi impor-
della nazionale nella Nations                giorno?                                       tanti obiettivi centrati, i risultati che
League. Era pensabile cancellare                «Sin dal primo momento, abbiamo            faremo all’Europeo passeranno anche
in ambito Uefa questa manifesta-             condiviso con Mancini un programma            per questo sviluppo di squadra e di si-
zione, molto criticata e bollata             pluriennale di cambiamento radicale.          stema».
da più parti come inutile, per               Con i giovani e la loro voglia di emer-       Si parla ancora di un possibile
dare maggiore spazio alla prepa-             gere abbiamo raggiunto il primo               cambiamento del format del cam-
razione delle squadre rischiando             grande obiettivo: riportare entusiasmo        pionato di serie A. Lasciando da
anche meno infortuni per i tesse-            attorno alla maglia azzurra. Adesso           parte l’eventuale necessità creata
rati?                                        puntiamo alla formazione di nuovi             da fattori esterni lei pensa che
   «Il tema dell’eccessivo impiego dei       campioni e di conseguenza ai risultati,       forse è arrivato il momento di
calciatori è un argomento da affrontare      grazie alla loro affermazione. Come           studiare un cambiamento o forse
insieme a FIFA, UEFA e Club, perché          peraltro è successo in Olanda dove gli        la storica struttura del campio-
solo insieme si possono trovare le giuste    Azzurri hanno dato prova di grande            nato italiano resta quella più
soluzioni. Solo attraverso cambi di for-     personalità e offerto uno spettacolo stra-    equilibrata, la più sportiva per as-
mat condivisi si possono liberare date in    ordinario».                                   segnare il titolo di campione
un calendario che, a causa del Covid, è      Mancini punta con decisione al-               d’Italia ogni anno?
diventato ancora più intasato. Dopo 10       l’Europeo. Sarebbe un bel risul-                  «Sono da sempre un sostenitore dei
mesi di stop però, è stato molto bello ri-   tato per il calcio italiano riportare         playoff, una formula avvincente ed in-
vedere l’azzurro in campo, lo è stato        a casa dopo 53 anni la Coppa in-              certa che aumenterebbe ancora di più
per i tifosi e anche per i giocatori».       titolata al grande dirigente fran-            l’interesse per il nostro campionato, ma
La Nazionale dimostra che                    cese Henri Delaunay, un uomo                  non mi sembra che ci siano ancora le
quando le scelte sono fatte con              che ha speso una vita per la sua              condizioni per un cambiamento di for-
ragionevolezza poi i risultati ar-           passione per il calcio?                       mat. Ovviamente, se la pandemia ci do-
rivano. Con Roberto Mancini si è                «Mancini sta facendo bene perché           vesse creare altri problemi, sarebbe una
scelto un progetto di innovazione            coinvolge tanti calciatori, li motiva a       soluzione da dover prendere comunque
e rilancio del calcio italiano. È            dovere e li fa rendere al massimo, l’Ita-     in considerazione».

                                                                                          sabato 19 settembre 2020                13
LA STAGIONE DEL CALCIO

                                             La Battaglia
 L
         a Battaglia del grano non è
         nuova ma stavolta sembra
                                             del grano
         tutto azzeccato. Personaggi
e interpreti i presidenti della serie A.
Nel gruppo di famiglia in un in-
terno, ciascuno la vede a suo modo.
                                             non è nuova
Ed è l’anello debole del sistema.
Verso la nuova serie A ormai in
campo c’è una partita fuori calenda-
                                             ma stavolta sembra
rio che tiene tutti col fiato sospeso.
Soldi e salute.
Cominciamo dal fattore COVID,
                                             tutto azzeccato…
che ha falcidiato la prima parte dei         di Gianfranco Coppola
ritiri facendo venire il sospetto che
la stagione “regolare” sia stata por-      da vacanze in località a rischio da       dare avanti senza spettatori in asso-
tata a termine perché così doveva es-      asintomatici abbiano creato il pastic-    luto. Già sono saltate le campagne
sere.                                      cio. Ma non solo loro.                    abbonamenti che per grandi club,
La Roma decimata, il Napoli con Pe-        Sarà una stagione complicata. Il test     dalla Juventus alla Roma passando
tagnone in quarantena, il Benevento        sarà l’avvio dell’anno scolastico, lad-   per Milan e Inter più che il Napoli
a Seefeld, Austria, con più di un caso     dove distanziometro e assembra-           da molte stagioni lontano dal clas-
accertato e allenamenti a gruppi di        menti sono pericoli. Solo dopo, cioè      sico comprare a scatola chiusa, rap-
4, amichevoli tutte saltate. Sconvol-      tempo una settimana, si potrà fare il     presentano un mettere in cassaforte
gente, per misterioso disegno              calcolo tot posti tot ingressi consen-    liquidità spesso necessaria per ope-
astrale, la positività di Mihajlovic,      titi. Il calcio paga una chiusura pe-     razioni spalmate. Le neo promosse
che non gode della buona salute di         sante: cinema, teatri, congressi,         poi sono letteralmente vittimizzate
base - scongiuri d’obbligo - e quella      ormai sopravvivono alla nuova peri-       dalle partite a porte chiuse, conside-
di Mirante. Sembra che i giovani ag-       metratura. Ogni 4 sedie sbarrate una      rando che da Spezia a Benevento
gregati alle “rose” dei titolari reduci    libera. Insomma, non è possibile an-      l’entusiasmo di base e il fascino del

  1                                                                2

14             sabato 19 settembre 2020
foto   1 – L’allenatore del Bologna Sinisa mihajlovic
    foto   2 – Il presidente della Lega di Serie A paolo Dal pino
    foto   3 – Aurelio De Laurentiis
    foto   4 – L’indimenticato presidente della roma Dino viola
    foto   5 – Gianni Infantino

big match scatena corse al botte-           venti squadre è una cosa che supera
ghino. Senza quei soldi, rimane il di-      il camminare sulle acque di Mosè.
ritto alla serie A e la torta dei diritti   Aurelio De Laurentiis ricorda che
televisivi.                                 “l’interesse di tanti fondi dimostra
Per i presidenti delle neo promosse         che la Lega di A deve essere auto-
la stangata è enorme. Investire per         noma e far brillare il suo valore. Go-
rendere competitive le squadre rap-         vernance sacra e in capo alla Lega.
portandole agli obiettivi, ma non           Il tutto per far crescere la cultura
poter contare sugli incassi che senza       d’impresa frantumando il gioco dei
Covid avrebbero aiutato. Il tifoso          furbi. Necessario - ribadisce nella
non ci sente ma ha l’obbligo di ri-         premessa del suo studio il presidente
flettere su questa cosa.                    del Napoli - rendere più competitivi
DIRITTI TV. Ed eccola la madre              i club medio-piccoli al fine di pro-              3
di tutte le battaglie che vede in           durre un campionato più omogeneo
prima linea il presidente del Napoli
Aurelio de Laurentiis che ha illu-
strato a tutti cosa significa autopro-
durre lo show del pallone per poi
rivenderlo. Tutti, dai grandi net-
work ai social come Youtube o an-
cora meglio Tik-Tok.
L’unico discorso che non combacia
con la struttura economica del pro-
getto è quello della passione. Pen-
sare di poter creare un pacchetto
chiuso con i migliori giornalisti che
animino il dopo calcio e pensare al            4
contempo che si possano così accon-
tentare le aspettative dei tifosi di        e interessante per tutti i tifosi fino al-    sente risorse non solo ai patron ma
                                            l’ultima giornata della stagione”.            anche all’economia della zona. Senza
                                            Cvc, Advent, Baine ancora Apollo,             strutture non si vince, mi disse una
                                            Fortress, Blackstone: chi sono? Li            volta Dino Viola. E sarà una gran
                                            abbiamo visti come fantasmi, coi              cosa come per la gestione delle
                                            loro manager in giacca e cravatta,            (troppe) partite bene la conferma dei
                                            presentarsi nei giorni della calura &         5 cambi.
                                            zanzare a Milano. I fondi interessati         Gianni Infantino presidente della
                                            al business del pallone in tv hanno           Fifa che ama e rispetta l’Italia ha in-
                                            offerto e controfferto prima della de-        contrato Gravina e con lui a collo-
                                            cisione che sembra una soluzione              quio prima con il Premier Conte e
                                            esperimento più che una definitiva            poi in Quirinale dal presidente Mat-
                                            scelta di campo. Una private equity           tarella. Il calcio resta il PIANETA
                                            al fianco della NewCompany, ve-               LONTANO ma di sicuro travolto da
                                            dremo come andrà.                             problemi vecchi e nuovi sembra (fi-
    5
                                            Intanto, la legge sugli Stadi con-            nalmente?) più umano.

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TESTIMONE DEL TEMPO

                              di Mimmo Carratelli

Quest’anno Bruno Pesaola avrebbe compiuto 95 anni

Il petisso
sempre
nei nostri
cuori
Ricordo di un uomo leale e generoso, paladino del vecchio
calcio romantico che sapeva sorridere e con cui
nascevano affetti e amicizie come non succede più

         accontava il calcio con                                                   bito bene perché il suo cuore era
 R       quella sua cantilena casti-
         gliana, il calcio che aveva
                                                                                   buono e generoso, i suoi occhi bril-
                                                                                   lavano di innocente furbizia e la can-
vissuto dall’Argentina a Napoli, la                                                tilena castigliana di “napoletano
città “dove non ti senti mai solo, è                                               nato casualmente a Buenos Aires” ci
come il quartiere della Boca a Bue-                                                affascinava tutti.
nos Aires, colori, gente, chiasso, al-                                             Allora, tanto tempo fa, abitava al-
legria, favola, ma qui c’è il mare e là                                            l’ultimo piano di un palazzo di Piaz-
c’è solo un canale, il Riachuelo”, così                                            zetta Arenella, all’angolo con via
diceva, e parlava nelle nostre notti                                               Giacinto Gigante, l’appartamento
di alunni della luna, e se il cameriere                                            che comprò con i sei milioni di lire
chiedeva: “Mister vuole un altro po’                                               del primo ingaggio del Napoli che
di whisky?”, lui diceva: “E chi ha                                                 l’aveva preso dal Novara diventando
detto un po’!”.                            rono al “Ragno d’oro”, in Piazza        l’ala sinistra della collina perché
Bruno Pesaola, il petisso, il nostro       Medaglie d’Oro al Vomero, le notti      giocò soprattutto al Vomero, 231
favoliere. I suoi racconti comincia-       interminabili in cui gli volemmo su-    partite, lui che aveva cominciato a

                                                                                  sabato 19 settembre 2020            17
giocare nelle giovanili del River          tissimo a Napoli e al Napoli per il
Plate con il grande Alfredo Di Ste-        quale, da allenatore, gioì e ancora di
fano, allenatore Renato Cesarini.          più soffrì spargendo centinaia di cic-

“
                                           che tutt’attorno alla panchina, quel
         Il trasferimento a Fuori-         suo milione di sigarette, il fumo che
         grotta fu uno shock. Il Vo-       gli procurò tutti i danni degli ultimi
         mero era piccolo, col             anni. Ma non cedeva mai, tornando
         pubblico addosso, era uno         più vispo e allegro da ogni ricovero
         stadio familiare, conosce-
         vamo quasi tutti i tifosi. Il
         San Paolo era un’immen-
         sità. E ci toccò inaugurarlo
         contro la Juve di Sivori,
         Charles e Boniperti. Ci fa-
         cemmo coraggio e vin-
         cemmo 2-1, gol di Vitali e
         Vinicio
Napoli, la città scelta per stabilircisi
con la moglie Ornella, appena spo-
sata. Era stata proprio lei a fargli
preferire Napoli a Milano. Giocava
nel Novara, il petisso, al fianco del
grande Piola, e lo volevano il Napoli
e il Milan. “Conosco Napoli, ci la-
vora mio fratello” lei disse. “An-
                                                                        Due pezzi di storia del napoli: pesaola e l’ing. ferlaino
diamo a Napoli”. Era il 1952.
Pesaola aveva 27 anni. Dal viaggio         in ospedale per riprendere i suoi         racconta il calcio come una favola. Il
di nozze in costiera amalfitana il pe-     racconti. Finché non ne ha potuto         calcio è cambiato, caro petisso, tutto
tisso sbucò puntuale al raduno del         più e il cuore ha ceduto.                 numeri e numeretti, corse e allena-

                                           “
Napoli fissato da Monzeglio all’Ho-                                                  tori che guadagnano fior di milioni
tel Parker’s davanti a un Lauro                    Lauro veniva a giocare a          facendo gli scienziati del pallone in
trionfante che aveva appena ingag-                 scopa con noi. Mille lire a       tv. Quante risate ti faresti, quella tua
                                                   partita. Io e Comaschi lo         bella risata aprendo la bocca “a sal-
                                                   facevamo vincere, e lui era       vadanaio”, come scrisse una volta
                                                   contento. Una volta gli           Vladimiro Caminiti, il giornalista-
                                                   chiesi un prestito per aprire
                                                   un’attività commerciale a
                                                   Sanremo dove c’erano i pa-
                                                   renti di mia moglie. Mi
                                                   disse: vediamo. Credetti
                                                   che volesse prendere
       A Bologna con Cesarino Cervellati           tempo per non darmi nulla.
giato Jeppson. Con il centravanti                  Invece, s’informò perché
svedese, Pesaola e Giancarlo Vitali                non prendessi una bido-
alle ali, il Napoli sfoderò un formi-              nata e, quando ebbe le as-
                                                                                                   pesaola tra Altafini e Sivori
dabile tridente.                                   sicurazioni giuste, mi diede
Una vita insieme, adorabile e indi-                i soldi                           poeta di “Tuttosport”. Quante ri-
menticabile petisso, quel suo cuore        Accidenti, Bruno, sono già cinque         sate, Bruno, davanti ai salotti
azzurro, il più azzurro di tutti, lega-    anni che ci hai lasciato e nessuno più    televisivi del football di oggi dove

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spiegano l’inspiegabile mentre ar-
riva addirittura l’algoritmo a sug-
gerire le giocate da fare in campo. E
non so se hai mai visto gli allenatori
di oggi che, mentre si gioca, pren-
dono appunti. Diresti alla tua ma-
niera: “Sono degli estronsi”.

“
          Un giorno ad Eraldo Pecci
          che si giustificava in alle-
          namento dicendo: “Mister
          io sono estroso” lui rispose
          prontamente “No, lei è
          estro...nzo!”
I tuoi ragazzi, Juliano e Montefusco,
ti ricordano sempre e a Jarbas Fau-
stinho Canè spunta una lacrima se            nammo in serie A, 20 giugno 1965.         Coppa Europa (1966), la Coppa di
parliamo di te. Parlo spesso con Ro-         Vivevamo queste stupende felicità         Lega italo-inglese (1976), una semi-
driga, la straordinaria badante ro-          da poveri ma belli, e poi ci incanta-     finale di Coppa delle coppe (1977).
mena che ti ha assistito negli ultimi        sti col Napoli di Sivori e Altafini.      I numeri, le vittorie, i gol non rac-

                                             “
cinque anni con la dedizione e l’af-                                                   contano tutto del petisso, persona
fetto di una sorella. Lei non si perde                Farli convivere fu il mio ca-    straordinaria, che a Napoli e al Na-
un giornale di quelli che ancora                      polavoro. Li invitavo            poli dette tutto il suo cuore. È bene
scrivono di te.                                       spesso a cena, li coccolavo.
Costretto a un paio di “esili” dalle                  La prima sera a casa mia
vicende calcistiche, vincendo uno                     siamo usciti sul terrazzo
scudetto a Firenze e diventando un                    che dominava il golfo. Ho
beniamino a Bologna, di passaggio                     detto: ragazzi, questa è
in Grecia al Panathinaikos, il petisso                come una torta e ce n’è
diceva: “Lo scudetto che ho vinto a                   una fetta per tutti, basta
Firenze non vale le salvezze del Na-                  che non ci rompano le sca-        Il petisso con il presidente roberto fiore

poli negli anni difficili”.                           tole. O se preferite è una       ricordarlo sempre mentre il calcio è
Il nuovo campionato per la squadra                    vacca con tre tette, io mi       cambiato, tremendamente cambiato,
azzurra comincia da Parma, la città                   prendo la tetta più piccola,     e gli affetti, le amicizie, le complicità
di quell’indimenticabile promozione                   cerchiamo di non litigare        di un tempo non ci sono più, con-
che ti mandò il cuore a mille, caro          Pesaola è la storia del Napoli dei        tano i soldi, si vive di diffidenze e di-
petisso, diecimila tifosi napoletani         tempi romantici, dopo la guerra. Il       spetti, di tattica e ingaggi, l’anima
nel piccolo stadio di Parma, i due           Napoli lo pagò al Novara 33 milioni.      bella del pallone è volata via, non è
gol di Canè, il gol di Bean, e tor-          Nel Napoli entrò un amico, un uomo        più un gioco ma una industria di
                                             generoso, un uomo allegro. Confe-         cervelloni.
                                             zionò con i suoi cross i gol di Ama-      Non è più il nostro calcio, petisso,
                                             dei, Jeppson e Vinicio. 240 partite in    ma abbiamo vissuto il nostro col
                                             maglia azzurra, 27 gol. Da allena-        sorriso, tanto whisky e mille siga-
                                             tore azzurro, 304 partite con 136         rette. Era un mondo allegro, di fur-
                                             vittorie, 93 pareggi e 75 sconfitte       bate tattiche e di amiconi. Oggi
                                             tra campionati e coppe. Lo storico        avresti 95 anni e saresti sempre il
                                             secondo posto del 1968 fra i suoi         più giovane di noi giovani vecchi del
Alla fiorentina mentre palleggia sotto gli   successi insieme a una Coppa Italia       tuo club sentimentale quando rac-
occhi di Amarildo, merlo, De Sisti e rizzo   (1962), la Coppa delle Alpi e la          contavi il calcio come una favola.

                                                                                      sabato 19 settembre 2020                19
LENTE DI INGRANDIMENTO

   Gianni Di Marzio ci
   parla di una figura
   che un tempo si
                                            L’importanza
   occupava di tutto ma
   che oggi invece
   divide buona parte
                                            e l’evoluzione
   dei compiti con staff
   numerosi, della
   mancanza di cultura
                                            dell’allenatore
   sportiva in Italia per
   esperienze da
   manager in
   panchina, della Serie
   A con tanti giovani
   alla riscossa e della
   rifondazione a metà
   del Napoli

   A cura di
   Lorenzo Gaudiano

         e c’è una cosa davvero necessaria affinché una       per iniziare continuamente nuovi cicli, e le squadre
  S      società di calcio riesca a conseguire gli obiet-
         tivi prefissati, quella è proprio la programma-
                                                              medio-piccole per ottenere la salvezza non possono
                                                              permettersi di proporre un calcio propositivo, quindi
zione. Pianificare una stagione, costruire una squadra        meglio difendersi perché occorrono punti in classifica.
competitiva, individuare gli uomini giusti dentro e           Questa mentalità è radicata nel calcio italiano, proba-
fuori dal campo non è mica semplice. Ci vuole lungi-          bilmente privo di quella cultura sportiva che caratte-
miranza, competenza ma soprattutto tempo.                     rizza ad esempio uno dei campionati più spettacolari al
Gli allenatori, ad esempio, di tempo ne hanno poco, so-       mondo: la Premier League. Da quelle parti si investe,
prattutto in Italia, dove ogni tentativo di progettualità     si programma a lungo termine, non si parte mai battuti
finisce per soccombere ed essere riplasmato a causa           e soprattutto si vive il calcio in un modo completa-
della ricerca del risultato. Il club più titolato a livello   mente diverso.
nazionale ne ha fatto la propria filosofia societaria, gli    Gli allenatori godono di maggiore fiducia, oltre ad oc-
altri del triangolo industriale non sopportano proprio        cuparsi del settore tecnico rivestono un ruolo manage-
l’idea di rimanere fuori dall’Europa che conta, finendo       riale che garantisce una progettualità più seria e più

20             sabato 19 settembre 2020
62. Stiamo assistendo ad un ricambio generazio-
                                                                  nale?
                                                                      «Poco alla volta sì, è giusto che sia così. La cosa impor-
                                                                  tante è che gli allenatori giovani mantengano la continuità
                                                                  con il passare degli anni. C’è De Zerbi ad esempio che sta cre-
                                                                  scendo di stagione in stagione, Juric che ha fatto benissimo
                                                                  con il Verona, Inzaghi che alla Lazio ha ottenuto risultati
                                                                  importanti e poi Liverani che con il Lecce è retrocesso ma fa-
                                                                  cendo giocare bene la sua squadra è riuscito a guadagnarsi
                                                                  un’altra possibilità in massima serie alla guida del Parma».
                                                                  Sono solo tre gli stranieri, anche se Mihajlovic e Ju-
                                                                  ric forse possiamo considerarli di fatto quasi ita-
                                                                  liani. Invece in campo la pattuglia straniera si al-
                                                                  larga ancora…
                                                                      «Ho seguito negli ultimi tempi l’Italia Under 19 e con
                                                                  grande dispiacere ammetto di non aver visto giocatori ita-
                                                                  liani che mi hanno fatto particolarmente impazzire. Nei set-
                                                                  tori giovanili gli allenatori, piuttosto che pensare ad inse-
                                                                  gnare il gioco del calcio e ad intervenire sui difetti del
                                                                  singolo calciatore, si preoccupano di più del risultato con
                                                                  l’obiettivo poi di fare carriera. Ciò ha contribuito ad una ca-
        Sir Alex ferguson per 27 stagioni al manchester United    renza che da qualche anno costringe le società a pescare gio-
                                                                  vani promesse all’estero a prezzi naturalmente inferiori, re-
funzionale al conseguimento dei risultati in campo, non           cando un ulteriore danno al calcio italiano».
soltanto alle plusvalenze societarie.
Ed è proprio con questo tema che parte la conversa-
zione con Gianni Di Marzio, ex allenatore, consulente
di mercato ed attualmente opinionista televisivo, in
altre parole il professionista più adatto con cui riflettere
sulla figura del tecnico, sulla sua importanza e sulla sua
evoluzione nel corso degli anni.
Una curiosità: perché in Italia non si riescono a re-
plicare esperienze longeve in panchina come quelle
di Ferguson al Manchester United e Wenger al-
l’Arsenal?
    «Il campionato italiano è dominato da un pensiero os-
sessivo verso il risultato. È molto difficile riuscire ad avere
un tecnico che possa rimanere tanti anni alla guida di una
squadra, perché manca quella cultura sportiva che caratte-
rizza ad esempio la Premier, dove i tecnici in diversi club ri-
coprono un ruolo da manager che naturalmente richiede
progettualità, tempo e fiducia».                                                                       Arsene Wenger, francese,
                                                                           alla guida dei Gunners dell’Arsenal per quasi 22 anni
A Napoli sarà possibile un giorno assistere a qual-
cosa del genere?                                                  Sembra che quest’anno il Napoli voglia iniziare un
    «Purtroppo no. Napoli è una città passionale, fortemente      nuovo ciclo. Pensi che Gattuso possa essere il tec-
legata al risultato dal punto di vista umorale».                  nico adatto per ripartire, anche se è molto gio-
Al via la nuova stagione. Venti allenatori tra cui                vane?
molti giovani e solo due decani: quel signore di Ra-                 «Se lo lasciano lavorare sì, anche se ho i miei dubbi.
nieri con 69 anni e quel forsennato di Gasperini con              Osimhen a parte, negli ultimi anni il Napoli ha acquistato

                                                                                      sabato 19 settembre 2020                21
calciatori non solo di bassa statura ma anche poco compati-
     Tre allenatori italiani emergenti   bili con i moduli di gioco adottati. Avviare una ricostruzione
                                         è difficile, perché ci vuole un allenatore che sappia mettere in-
     Roberto De Zerbi                    sieme le caratteristiche dei vari giocatori e valorizzare la
                                         compatibilità. Se invece con rifondazione si intende comprare
                                         una giovane promessa senza un progetto tattico condiviso, le
                                         cose saranno senza dubbio più complicate».
                                         A questo proposito, si dice che il rinnovo contrat-
                                         tuale per Gattuso sia stato procrastinato di co-
                                         mune accordo. Ritieni che la scelta possa influen-
                                         zare la determinazione della squadra e quindi il
                                         suo rendimento?
                                             «Magari non influirà sul rendimento della squadra in
                                         questo campionato ma sulla ricostruzione generale sì, anche
                                         perché un allenatore ha bisogno di tempo e tranquillità per la-
                                         vorare. Un contratto in scadenza di certo non è il modo mi-
                                         gliore per incominciare».
                                         Il mercato del Napoli sembrava orientato verso un
     Ivan Juric                          ringiovanimento ma negli ultimi giorni si è sentito
                                         parlare di giocatori più esperti, più avanti con gli
                                         anni. Potrebbe essere stata una richiesta del tecnico
                                         che intende puntellare la rosa con giocatori d’espe-
                                         rienza?
                                             «Ritengo che sia opportuno acquistare giovani di qualità,
                                         non giocatori d’età intenzionati a chiudere le loro carriere con
                                         una nobile esperienza. Mi pongo una domanda: perché il Na-
                                         poli non ha acquistato Rakitic?»
                                         Partendo dalla tua lunga esperienza, che prepara-
                                         zione da quello che si è visto e si è letto pensi sia
                                         stata quella di quest’anno? Basterà o servirà pro-
                                         grammare qualche richiamo in più per evitare cali
                                         vistosi di rendimento?
                                             «A causa del virus e dell’interruzione del campionato che
     Fabio Liverani                      ha sfalsato un po’ tutte le date invece che puntare su una pre-
                                         parazione tradizionale molti preparatori hanno preferito
                                         fare un lavoro di richiamo, puntando sulla velocità per an-
                                         dare subito in forma. Ma a gennaio coi terreni pesanti le
                                         squadre riusciranno a correre? Sono molto perplesso, io avrei
                                         diminuito i carichi di lavoro, con cui non si intende soltanto
                                         corsa ma anche potenziamento muscolare, optando per la so-
                                         lita preparazione come se il virus non ci fosse stato. Gattuso
                                         sta lavorando molto sull’intensità, adesso bisognerà vedere se
                                         le cose andranno bene».
                                         Cosa è cambiato nel corso di questi anni per quanto
                                         riguarda la preparazione?
                                             «Un tempo l’allenatore ricopriva più ruoli. Non si occu-
                                         pava soltanto di allenare la squadra durante la settimana ma
                                         anche di curare la tattica e soprattutto la preparazione atle-
                                         tica. Adesso invece gli staff tecnici presentano un grande nu-

22            sabato 19 settembre 2020
campionato in cui le squadre si stanno abituando a giocare
                                                                    senza pubblico. Alla terza giornata il Napoli sfiderà la Ju-
                                                                    ventus all’Allianz Stadium senza i tifosi bianconeri sugli
                                                                    spalti. Più che una partita, sembrerà un allenamento».
                                                                    Il settore giovanile del Napoli sembra quasi una for-
                                                                    malità per la società. Pochi investimenti e scarso in-
                                                                    teresse. La recente retrocessione conferma che la
                                                                    squadra Primavera non viene considerata come il
                                                                    naturale serbatoio dal quale attingere per la prima
                                                                    squadra. Eppure ogni anno dalle nostre parti ven-
                                                                    gono fuori talenti. Che politica ti sembra quella del
                                                                    Napoli per il suo settore giovanile?

        Giovanni trapattoni per tredici anni (10 anni di seguito)
                                       alla guida della Juventus

mero di collaboratori che hanno assorbito gran parte delle re-
sponsabilità spettanti un tempo all’allenatore. Si tratta sicu-
ramente di professionisti molto competenti dal punto di vi-
sta scientifico ma in alcuni casi senza alcuna esperienza in
campo calcistico».
Tornando al campionato, assisteremo a qualcosa di
simile a quello appena concluso?
   «Giocare senza pubblico per i giocatori è una caramella.
Gli stadi pieni a volte possono arrivare ad influenzare il ren-
dimento di un calciatore, possono persino cambiare le sorti di
una partita il cui finale è scontato. Adesso assisteremo ad un

                                                                      vittorio pozzo con i suoi 19 anni alla guida della nazionale ita-
                                                                      liana è il tecnico più longevo su una panchina di una delle na-
                                                                                                             zionali maggiori europee

                                                                        «Una politica inadeguata. Innanzitutto la società parte-
                                                                    nopea non fa nulla per creare rapporti con la provincia e con
                                                                    le scuole calcio campane. Inoltre non ha un settore scouting
                                                                    in grado di prendere i migliori giovani in circolazione e di
                                                                    trattenere i propri talenti. In un contesto come questo è nor-
                                                                    male che le squadre del nord come Sampdoria, Empoli e Mi-
                                                                    lan vengano qui a fare selezioni, portando con sé i giovani
                                                                    campani più promettenti. Il Napoli non ha mai avuto un
                                                                    grande interesse in questo senso, non è mai riuscito ad at-
                                                                    trezzare strutture adeguate ed è per questo che in prima squa-
Il francese Guy roux per ben 44 stagioni alla guida dell’Auxerre    dra i calciatori provenienti dal vivaio sono pochi».

                                                                                          sabato 19 settembre 2020                 23
IL NAPOLI DI BENITEZ

                                               Lo spagnolo
                                                        e il suo calcio
                                                       internazionale
                                          La crescita del Napoli con l’arrivo di Benitez e di
                                          tanti eccellenti giocatori ed il progetto interrotto
                                          per la difficoltà della società di attuare il
                                          programma stilato in precedenza con l’allenatore

                                               di Bruno Marchionibus

La rivoluzione del 2013                                                             sonalità forte quella del tecnico ca-
C’è un momento spartiacque nella                                                    stigliano, che si cala immediata-
storia recente del Napoli che ha                                                    mente nella realtà napoletana con
fatto assurgere la società parteno-                                                 parole d’affetto per la città, e che
pea da club di ottimo livello in Italia                                             porta in dote con sé una serie di cal-
a vera e propria realtà europea. È                                                  ciatori che saranno poi l’ossatura
l’estate del 2013, quando gli addii di                                              degli azzurri per molti anni. Nella
Mazzarri e di Cavani pongono fine a                                                 sua idea “europea” di come costruire
un ciclo che ha riportato gli azzurri                                               una squadra, gli elementi che ap-
a competere per la vetta in campio-                                                 prodano all’ombra del Vesuvio gra-
nato e ad alzare la Coppa Italia del                                                zie ai milioni della cessione di
2012. Quel Napoli ha fatto innamo-                                                  Cavani saranno le tessere di un 4-2-
rare i tifosi per grinta e capacità di                                              3-1, modulo di gioco forse non par-
non mollare mai, ma il presidente                                                   ticolarmente adatto a tutti i
De Laurentiis ha un’intuizione delle      economica. ADL individua l’uomo           giocatori già presenti in rosa ma si-
sue: bisogna compiere una vera e          giusto per realizzare questo pro-         curamente più propositivo e “mo-
propria rivoluzione, un cambio di         getto in Rafa Benitez, fresco trion-      derno” rispetto al più coriaceo 3-5-2
mentalità per permettere alla squa-       fatore dell’EL col Chelsea, e che a       su cui il Napoli aveva fatto affida-
dra di affermarsi stabilmente anche       Valencia e Liverpool considerano          mento sin dalla Serie B.
fuori dai confini nazionali, facendo      una divinità per aver vinto, rispetti-
in modo che la grande Champions           vamente, due volte la Liga e la
disputata l’anno precedente non           Coppa dei Campioni del 2005. Il tec-      Progettualità,
resti un episodio isolato, e di portare   nico è un tipico manager all’inglese      turnover e trofei
a termine quel processo di interna-       che non si ferma al campo da gioco        Per la prima volta, infatti, il Napoli
zionalizzazione che vuol dire cre-        ma ha una visione a 360° della ge-        fa mercato acquistando top player
scita non solo sportiva ma anche          stione di un’azienda calcistica. Per-     già affermati. Veste l’azzurro Pepe

                                                                                   sabato 19 settembre 2020            25
“
    I pensieri
    di Benitez
    su Napoli
Napoli per me è una città
straordinaria, che soddi-
sfa in pieno le mie esi-
genze. Io sono un uomo di
calcio, e Napoli è forse la
città al mondo in cui il cal-
cio si vive in maniera più
intensa

Conosco la storia della
città e cosa succede in
Italia, come si guarda la
città e come si guarda la
squadra. Per tutte queste
cose, farà più piacere fare
le cose per bene perché
tutto assumerà un valore
più importante

Sarei andato via da Na-
poli anche senza la chia-
mata del Real Madrid. Per
lavorare insieme e farlo
bene bisogna essere tutti
convinti, al 100 per 100.
Era il momento giusto per
cambiare, per me e anche
per la società

Sono un amante dell’arte.
E Napoli da questo punto
di vista è una miniera, ci
sono cose straordinarie
da vedere, forse neanche i
napoletani sanno quanto
è bella e quanto è ricca la
loro città. Mi piacerebbe
dare il mio piccolo contri-
buto per far conoscere al
mondo la vera immagine
di Napoli
Reina, fedelissimo di Benitez a Li-      Un addio a denti stretti                  che, poi, con l’eliminazione del San
verpool. Arrivano dal Real Madrid        Dopo due anni, tuttavia, il percorso      Mames resterà un miraggio. E poi
Albiol, Callejon e, per sostituire Ca-   di Rafa Benitez in riva al Golfo, che     ci sono le divergenze di opinioni ri-
vani, Higuain, ognuno dei quali farà     nelle intenzioni e nelle dichiarazioni    guardo alle strutture sportive della
a modo suo la storia del Napoli. E       del primo anno avrebbe dovuto du-         società e l’importanza del settore
c’è un ragazzo belga che in quel         rare ben di più, si interrompe, col       giovanile, punti forti del “pro-
momento sembra un acquisto di se-        mister iberico che siederà sulla pan-     gramma” di Rafa sin dal primo
condo piano, e invece diventerà per      china del Real Madrid e De Lauren-        giorno a Castel Volturno, ma che
sempre uno dei figli prediletti della    tiis che sceglierà di intraprendere       ancora oggi, a distanza di anni, sono
città: Dries Mertens. Sono loro, as-     una strada ben diversa scommet-           lontani da ciò che il tecnico casti-
sieme a Hamsik ed Insigne, a             tendo sull’emergente Sarri. La deci-      gliano aveva proposto.
Ghoulam e Jorginho che sbarche-          sione di separare il proprio              Quella seconda stagione targata Be-
ranno in Campania il gennaio se-
guente ed a Koulibaly che sarà
acquistato invece l’anno successivo,
che saranno qualche anno dopo i
protagonisti del campionato dei 91
punti in cui il Napoli andrà vicino
come mai prima alla conquista del
suo terzo titolo.
La progettualità, d’altronde, è una
delle qualità principali di un mana-
ger come Rafa Benitez, bravissimo
a selezionare i giocatori giusti per
far crescere un team che non gode
delle stesse possibilità finanziarie
delle rivali, ed a attrarli a Napoli
grazie al suo carisma ed al fascino
del suo palmarés. Con l’allenatore       cammino da quello del club parte-         nitez, che pure vivrà della grande
spagnolo, poi, non ci sono gerarchie     nopeo dello spagnolo, tuttavia, pre-      soddisfazione di alzare la Super-
definite a priori, Benitez ammini-       scinde dalla chiamata di Perez e          coppa al termine di un’incredibile
stra la rosa secondo il credo del        affonda le sue radici, probabilmente,     serie di rigori con la Juve, risentirà
turnover, e per lui non esistono ti-     già dodici mesi prima di quest’ul-        in parte dello strano clima che a un
tolarissimi e riserve, visione que-      tima. La differenza di vedute tra il      certo punto si creerà attorno alla
st’ultima che invece era stata uno       tecnico e la presidenza, nonché le        squadra, e si concluderà con la qua-
dei motivi di polemica tra ADL e         difficoltà di convivenza tra due per-     lificazione in Champions mancata
Mazzarri e che lo sarà poi tra il pre-   sonalità che si stimano ma che senza      per un soffio (e per un rigore) e la fi-
sidente e Sarri. E grazie a questa       dubbio sono entrambe forti, si pale-      nale di Europa League non rag-
visione, che pur non sempre porterà      sano infatti già nell’estate che pre-     giunta per poco e l’addio del
a prestazioni e risultati entusia-       cede il preliminare Champions col         castigliano. I rapporti tra le parti, ad
smanti, Benitez riesce in due anni a     Bilbao. Benitez vorrebbe rafforzare       ogni modo, resteranno sempre
regalare all’albo d’oro partenopeo       l’organico per arrivare pronti a          buoni; se è vero che chi arriva a Na-
una Coppa Italia ed una Super-           quell’appuntamento, ed in partico-        poli non può che piangere quando
coppa, trofei mai banali per una         lare chiede alla società di trattenere    riparte, è anche vero che i risultati
squadra che meno di dieci anni           Reina, che invece andrà al Bayern e       che gli azzurri raggiungeranno
prima si trovava a lottare per risa-     tornerà in azzurro nella stagione se-     negli anni successivi poggeranno le
lire dall’inferno della Serie C e che    guente, mentre ADL per investire          loro basi proprio sul lavoro da ma-
danno ragione alla scelta di De          vuole aspettare la certezza di parte-     nager oltre che da allenatore di Rafa
Laurentiis di affidarsi allo spagnolo.   cipare alla Coppa; partecipazione         Benitez.

                                                                                  sabato 19 settembre 2020             27
DAL CAMPO ALLA PANCHINA

   Dai napoletani del 2012
      agli eroi di Berlino
Dai tre allenatori partenopei in panchina in serie A nella
stagione 2012-2013 alla grande occasione per tre campioni
del mondo della truppa di Marcello Lippi del 2006 di mettersi
di nuovo in mostra in questa stagione ma seduti in panchina
                                                 di Marco Boscia

                                                                                   di A, quell’anno sedevano su pan-
Solo due meridionali                                                               chine importanti (Ciro Ferrara alla
La nuova stagione calcistica                                                       Sampdoria, Vincenzo Montella alla
2020/2021, con tutte le difficoltà e                                               Fiorentina e Giuseppe Sannino al
le incertezze di un’annata compli-                                                 Palermo). I tre tecnici, con gli az-
cata dal virus, si appresta a comin-                                               zurri guidati a quel tempo dal
ciare. Sulle panchine delle 20                                                     toscano Mazzarri, dovettero “ac-
squadre partecipanti siederanno al-                                                contentarsi” di stare altrove, dove
lenatori diversi, ognuno prove-                                                    cercarono di impostare il proprio
niente da una differente scuola                                                    credo calcistico. Soltanto Montella
calcistica e di pensiero. Ben 13,                                                  ci riuscì restando l’intero anno sulla
come evidenziato dallo specchietto                                                 panchina della Fiorentina ed otte-
a piè di pagina, sono nati da Roma                                                 nendo con i viola il quarto posto e
in su. Cinque sono gli stranieri: Si-                                              la qualificazione in Europa League.
nisa Mihajlovic, Ivan Juric, Paulo                                                 Meno fortunati invece Ferrara e
Fonseca, a cui si aggiungono anche                                                 Sannino. Il primo, che aveva accet-
Vincenzo Italiano e Marco Giam-                                                    tato la sfida di guidare la neopro-
paolo, nati all’estero ma di chiare                                                mossa Sampdoria dopo le
origini italiane. Soltanto 2 i meri-    dopo anno, basta pensare invece alla       esperienze non brillanti alla Juven-
dionali: Gennaro Gattuso ed Anto-       presenza di tanti allenatori prove-        tus ed in nazionale U21, fu esone-
nio Conte, rimasto in nerazzurro        nienti dal Sud Italia ai nastri di par-    rato a dicembre dopo sole 5 vittorie,
nonostante le sue dichiarazioni,        tenza del campionato stagione              3 pareggi e 9 sconfitte. Il secondo
dopo la sconfitta in finale di Europa   2012/2013. Oltre difatti ai vari Di        invece, che arrivava da un’ottima
League contro il Siviglia, lascias-     Carlo (nato a Cassino) al Chievo, De       annata in Serie A con il Siena, che
sero presagire un possibile addio.      Canio (nato a Matera) con il Genoa         aveva anche portato in semifinale di
                                        e Conte (nato a Lecce) con la Ju-          Coppa Italia, poi persa proprio con-
                                        ventus, ben tre allenatori napole-         tro il Napoli, vincitore del trofeo
Dai 3 figli di Napoli…                  tani, a differenza della stagione che      quell’anno, riuscì nell’impresa di co-
A testimonianza di quanto il calcio     riparte oggi in cui nessun allena-         minciare e terminare il campionato
cambi in tutti i suoi aspetti anno      tore campano guiderà una squadra           sulla panchina del Palermo, presie-

                                                                                  sabato 19 settembre 2020           29
Gli obiettivi stagionali degli ex campioni del mondo
 Gennaro Gattuso
 “Non sento maggiore responsabilità rispetto all’anno scorso.
 Non cambia nulla ora, dobbiamo fare un grande lavoro e mi-
 gliorare il settimo posto dello scorso campionato. Non ho
 paura di nulla, l’obiettivo più importante è di imprimere qual-
 cosa alla squadra. Penso che in questo momento siamo una
 squadra forte e sono contento dei giocatori che ho. Osimhen
 è un giocatore che sa attaccare molto bene gli spazi che può
 darci una grossa mano e che ci permette di avere soluzioni di-
 verse. Mi sono arrabbiato molto nella passata stagione, nelle
 12 partite di campionato giocate dopo la conquista della
 Coppa Italia, abbiamo giocato senza troppa cattiveria ed abbiamo anche buttato la partita con il Barcellona in
 cui potevamo fare qualcosa di più. L’obiettivo del prossimo anno è quello di puntare alla Champions League
 perché è la casa del Napoli. Vogliamo arrivare tra i primi 4, con la consapevolezza che ci sono tante squadre
 che hanno migliorato la propria rosa e quindi dobbiamo riuscire ad alzare l’asticella”

                                                      Andrea Pirlo
                                                      “Ho delle buone impressioni, abbiamo iniziato bene, con
                                                      entusiasmo e tanta voglia di fare. Tutti i ragazzi hanno
                                                      grande voglia di fare bene, di lavorare, hanno trovato una
                                                      nuova metodologia di lavoro, già questo porta entusia-
                                                      smo. Mi sono trovato subito a mio agio anche perché co-
                                                      noscevo praticamente già tutti quelli che lavorano qui. Il
                                                      percorso sarà lungo, ci vorrà tempo. Stiamo lavorando
                                                      bene, spero dalla prima giornata di vedere i concetti tra-
                                                      smessi e di trovare qualcosa di mio in mezzo al campo.
                                                      L’aggressività e la voglia di riconquistare la palla è un
                                                      qualcosa su cui stiamo lavorando parecchio. Guardando
 la scorsa Champions League, le squadre che sono arrivate in fondo sono quelle che recuperano la palla nel
 minor tempo possibile. Daremo tutto in campo, abbiamo grande voglia di dimostrare che la Juve vuole arrivare
 a vincere il decimo Scudetto consecutivo e possibilmente arrivare fino alla fine in Champions League. Siamo
 qua e vogliamo fare del nostro meglio”

 Filippo Inzaghi
 “Conosco benissimo la Serie A, ha dei valori importanti. Ho
 detto alla squadra di dimenticarci di quello che abbiamo
 fatto. L’anno scorso se ci avessero detto che avremmo
 vinto con sette giornate d’anticipo non ci avremmo creduto
 neanche noi. Questo significa che se ci metti impegno puoi
 fare grandi cose. Purtroppo, chi va in Serie A retrocede di
 nuovo nella maggior parte dei casi. Noi non vogliamo che
 questo accada, quindi dovremo dare tutto affinché ciò non
 avvenga. Il presidente farà di tutto per accontentarmi e mi
 piacerebbe che in questa stagione si parlasse di un Bene-
 vento rompiscatole”

30          sabato 19 settembre 2020
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