GABRIELE GRAVINA Il calcio non può fermarsi - Rivista Napoli
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Copia gratuita distribuita in edicola con il “Roma” La Città – La Squadra – Gli Eventi Numero 30 del 19 settembre 2020 GABRIELE GRAVINA Il calcio non può fermarsi IL PRESIDENTE DELLA FIGC PARLA DELL’IMPORTANTE FUNZIONE SOCIALE ED ECONOMICA DEL CALCIO Intervista di Giovanni Gaudiano
FRAMMENTI D’AZZURRO L’obiettivo della stagione di Giovanni Gaudiano he Napoli sarà? Che squadra vedremo sin dalla Rino Gattuso con alcune recenti e mirate dichiarazioni C prima giornata? È possibile azzardare qualche previsione? si può dire che abbia cercato di fatto di smarcarsi, di- remmo di defilarsi se il concetto non fosse troppo forte. Una certezza sembrava esserci sino a qualche giorno fa: Rispondendo alle domande rivoltegli, ha detto che il suo questa sarebbe stata la squadra costruita da Gattuso. lavoro sarà scandito dalle possibilità della società, dalle Anche il presidente alla fine del ritiro di Castel di Sangro, scelte che saranno fatte sul mercato ed ha indicato la qua- lanciando strali conto l’Uefa, ha dichiarato che senza la lificazione in Champions come l’obiettivo principale per sosta per le nazionali il Napoli dell’ex campione del la squadra. mondo sarebbe partito in grande spolvero sin dalla prima Se due indizi a questo punto possiamo considerarli quasi giornata, qualunque avversario il computer gli avesse op- una prova, questa dichiarazione e la manifesta volontà di posto. non impegnarsi con la firma di prolungamento del suo Il tecnico ha lavorato alacremente nel ritiro di Castel di contratto, alle condizioni dettate da De Laurentiis dopo Sangro ed è giusto ricordare come il suo impegno sia ini- l’incontro-scontro di Capri, dicono chiaramente che non ziato sin da quando è arrivato a Napoli. Ed allora perché ci si trova di fronte ad un vero nuovo ciclo, anzi è come ci permettiamo di dubitare su questa apparentemente rivedere per l’ennesima volta lo stesso film. scontata certezza? Cosa è cambiato? Certo la rosa a disposizione del tecnico rimane di buon li- sabato 19 settembre 2020 3
vello e quindi nessun obiettivo le è precluso a priori, ma l’abilità manageriale di un dirigente come Italo Allodi, quando si richiede convinzione, determinazione, spirito di senza dimenticare il successivo periodo con Luciano sacrificio ai propri tesserati sarebbe necessario aver ben Moggi in cabina di regia. chiaro cosa si stia facendo, come si voglia procedere, con Alla luce di queste considerazioni conveniamo con Gat- chi e con quale raggiungibile obiettivo finale. tuso che l’obiettivo della stagione, che non è affatto scon- Durante il ritiro il presidente non ha fatto sconti. Le sue tato, è arrivare al quarto posto, forse con un po’ di fortuna dichiarazioni durante le diverse interviste, le conferenze al terzo per poter giocare la Champions della prossima stampa, i meeting tenuti su argomenti di interesse gene- stagione e cosa più importante portare a casa (nelle casse rale, hanno portato alla luce un panorama dal suo punto della Filmauro) i ricchi appannaggi. di vista da rivoltare come un calzino. Ma siamo sicuri che questo sia l’obiettivo più giusto per In ordine De Laurentiis ha attaccato l’Uefa, la Federa- il Napoli? Sono d’accordo fino in fondo l’allenatore, i gio- zione, la Lega, le televisioni, la radio ufficiale e come con- catori e soprattutto il pubblico? suetudine tutto il mondo dell’informazione. Non ha Non sappiamo se, come dice De Laurentiis, solo nel risparmiato ovviamente il governo, il premier, l’Europa mondo occidentale il Napoli possa contare davvero su più etc. di 83 milioni di ti- A Napoli c’è un fosi. Se così fosse, il detto, magari poco presidente po- elegante ma stori- trebbe già da oggi camente efficace: prevedere che la “Non sputare in massa degli scon- cielo che in faccia ti tenti sarebbe in- torna”. gente. Sarebbe un peccato Aurelio De Lau- se le intemperanze rentiis, è bene chia- espressive, dettate rire, ha tanti meriti, spesso dalla poca sarebbe impossibile stima che il presi- non riconoscer- dente dimostra glieli. Se è possibile verso i suoi interlo- però, se per lui è La squadra schierata da Gattuso nel triangolare di Castel di Sangro contro l’Aquila cutori, finissero per accettabile, per una incidere negativa- volta sarebbe giu- mente sul lavoro che comunque si sta portando avanti. sto parlare con estrema franchezza anche delle sue aree De Laurentiis non è ben visto dal “Palazzo”, non ha in di miglioramento nell’ambito calcistico. Chi può dirsi sostanza una stampa favorevole o meglio l’intero mondo completo, arrivato, definito o vicino alla perfezione? Nes- dell’informazione non perde occasione per punzecchiarlo, suno. non sembra poter contare su veri appoggi da parte dei Si tratta di comprendere, tollerare e discutere le ragioni suoi colleghi in Lega e non ha neanche il favore popolare. degli altri. Può contare sulla stima verbale di alcuni opinionisti, di Allora, solo allora, l’obiettivo potrà apparire chiaramente un nucleo ben individuato di professionisti napoletani che all’orizzonte e potrà diventare non solo un punto d’ar- fanno prevalere l’equilibrio al sentimento e che fanno rivo ma forse anche quello di una proficua e continua ri- sempre riferimento alle sue riconosciute capacità in am- partenza senza bisogno di procedere per cicli e bito economico-finanziario per poter giustificare nel com- rifondazioni. plesso la sua gestione sportiva. Nel frattempo in questo numero la nostra rivista, in oc- Riteniamo sia poco, sia insufficiente e non bastevole per casione della partenza della nuova stagione, dedica di- il presidente della squadra simbolo dell’intero meridione. versi servizi e approfondimenti alla figura dell’allenatore, Il Napoli è riuscito ad agguantare due scudetti e vincere alla sua funzione nel calcio moderno senza dimenticare la Coppa Uefa non soltanto perché in campo si è potuto che rivoluzione sia stata la creazione dell’allenatore-ma- permettere il lusso di schierare Maradona ma per le ri- nager che, partendo dall’Inghilterra, ha raggiunto i conosciute capacità diplomatiche di Corrado Ferlaino e campi da calcio di tutto il mondo. 4 sabato 19 settembre 2020
IN QUESTO NUMERO Gennaro Gattuso a Castel di Sangro con la Coppa Italia numero 30 del 19/09/2020 conquistata nella stagione da poco conclusasi In copertina Edizione Napoli Edizione Benevento Il presidente della FIGC Gravina Pippo Inzaghi torna in serie A intervistato da “Napoli” con il suo Benevento dei record (ph Agenzia Mosca) (ph Agenzia Mosca) IL CAmpIonAto 35 Serena L’allenatore ideale 57 profili Artur Ionita 09 Copertina Li Calzi e il suo racconto Intervista al presidente Gravina dedicato a marco Baroni Un jolly per Superpippo di Giovanni Gaudiano di Marina Topa di Bruno Marchionibus 14 La stagione del calcio La battaglia del grano non è nuova 39 Herbert Storie di calcio Chapman e il suo Sistema 61 Il campionato del Benevento L’aquilone giallorosso è già in volo di Giovanni Gaudiano 42 Il calendario di napoli e Benevento di Gianfranco Coppola di Gigi Amati IL nApoLI 65 verso Benevento – Inter 45 IlAgorà – Dialogo ragionato sul calcio La carica dei sanniti 17 testimone del tempo Il petisso sempre nei nostri cuori settore tecnico federale di Giovanni Gaudiano di Giovanni Gaudiano Le StorIe di Mimmo Carratelli 48 parma La prima di campionato 69 tony Laudadio 20 L’importanza Lente di ingrandimento e l’evoluzione dell’allenatore - napoli di Bruno Marchionibus In libreria il suo ultimo lavoro di Giovanni Gaudiano di Lorenzo Gaudiano GLI eventI 25 IlLonapoli di Benitez spagnolo ed il calcio internazionale 50 DiIl confronto Lorenzo vs Laurini 73 La mostra Gemito al museo di Capodimonte di Domenico Sepe di Bruno Marchionibus di Ciro Chiaro IL Benevento 29 Dal campo alla panchina 76 LaLa pazzia storia Dai napoletani del 2012 agli eroi di Berlino di Marco Boscia 53 Appunti in giallorosso Il derby - Inzaghi in attesa del campionato di Gemito di Paola Parisi di Lorenzo Gaudiano 32 L’approfondimento SCAffALe pArtenopeo Allenatori - Crescono non solo gli ingaggi ma anche le responsabilità 54 IlLaBenevento rivincita riparte da marassi 79 Giacomo furia L’importanza del caratterista di Francesco Marchionibus di Marco Boscia di Lorenzo Gaudiano Redazione Pubblicità, Marketing Hanno collaborato SEGUICI SUL NOSTRO SITO WEB a questo numero 30 del 19 settembre 2020 Marco Boscia Bruno Marchionibus e Stampa a cura della Pubbli and Managment srl www.rivistanapoli.it Via G. D’Annunzio 4 Gigi Amati Aut. Tribunale di Napoli Mimmo Carratelli n. 50 del 8/11/2018 Grafica e Impaginazione San Nicola La Strada (Ce) Mario de Filippis Ciro Chiaro Tel. 0823 330633 Gianfranco Coppola RIVISTA A DISTRIBUZIONE GRATUITA CON IL QUOTIDIANO “ROMA” Posta elettronica: Francesco Marchionibus Le foto della sezione pubbliandmanagment@libero.it Paola Parisi Direttore Responsabile sportiva sono Resta sempre Domenico Sepe aggiornato Giovanni Gaudiano Dell’agenzia Mosca Consulenza Amministrativa Marina Topa con tutti gli articoli Sonia Mosca dedicati alla squadra, Coordinatore Editoriale Studio Marchionibus Rivista Napoli agli eventi ed alla città Lorenzo Gaudiano e Gianluca Mosca “Napoli” sarà nuovamente in edicola con il quotidiano “Roma” sabato 3 ottobre
COPERTINA “HO SEMPRE PENSATO CHE IL CALCIO ITALIANO SAREBBE RIPARTITO” Il presidente della FIGC Gabriele Gravina parla di unità, di programmi, di esempi da dare senza nascondere la soddisfazione per essere ripartiti in campionato e molto bene Il presidente Gravina con il ministro per le politiche giovanili e lo sport vincenzo Spadafora con la nazionale è una famosa poesia di Ru- legge un mondo intero. «Se» (Let- di Roberto Mancini C’ dyard Kipling, scrittore e poeta britannico nato a tera al figlio), scritta dal poeta a trent’anni, rappresenta l’istruzione Servizio di Bombay nel 1865, che nonostante il per l’uso che ogni uomo dovrebbe Giovanni Gaudiano suo titolo ridotto spalanca a chi la applicare per potersi dire tale. sabato 19 settembre 2020 9
Il presidente con Cosimo Sibilia, vice presidente vicario della fIGC e presidente della LnD Il presidente Gabriele Gravina, che Il presidente Gravina è un figlio del «Che potevamo farlo, che eravamo in ad ottobre compirà i primi due anni sud e nel tempo ha messo a frutto le grado di dimostrare all’Italia come il del suo mandato, deve conoscerla migliori qualità che le radici di que- calcio, troppo spesso ingiustamente cri- dato che in questi difficili mesi, che ste terre forniscono; per avventura è ticato, fosse in grado di una tale prova hanno visto per la prima volta fer- nato a Castellaneta, il paese che di maturità e di responsabilità. In alcuni marsi il campionato di calcio, ha diede i natali al primo divo cinema- momenti, piuttosto, ho pensato di essere mostrato la sua capacità nell’affron- tografico della storia, Rodolfo Va- uno dei pochissimi a crederci vera- tare la situazione senza mai alzare i lentino, ma la sua attività ha sempre mente». toni, senza fare proclami, attuando avuto uno scopo pratico evitando la Il mondo del calcio spesso è trat- le migliori soluzioni possibili e fi- sovraesposizione che pure certe ca- tato con superficialità perché so- nendo per ottenere un risultato che riche finiscono per imporre. prattutto i giocatori sarebbero sembrava impossibile traguardare. La prima domanda che gli abbiamo agli occhi dei più dei privilegiati. La calma, la riflessione, la ragione- rivolto non poteva in questo mo- Sarebbe giusto invece tenere volezza sono le armi a disposizione mento che partire da quanto acca- conto dell’importanza economica dell’essere umano nelle difficoltà. duto in Italia, in Europa, nel dell’intero movimento, del suo va- Non ci fossero queste qualità, che Mondo. lore sociale e che certe posizioni per la verità oggi sono appannaggio Se ad aprile le avessero detto che di vantaggio riguardano solo una di pochi, sarebbe il caos, sarebbe il il campionato e la Coppa Italia si minima parte dei tesserati. Quale buio più nero della mezzanotte, sa- sarebbero concluse con regolarità può essere la strada per cambiare rebbe il tanto peggio tanto meglio e che poi l’attività sarebbe ripar- questa errata percezione? di cui si sentiva parlare qualche tita in pratica subito dopo, cosa «Come FIGC stiamo lavorando anno fa. avrebbe pensato? moltissimo su questo aspetto. Il calcio, 10 sabato 19 settembre 2020
“ Sono da sempre un sostenitore dei playoff ma non mi sembra ci siano ancora le condizioni per un cambiamento di format
roberto mancini ed il presidente Gravina consegnano a Sinisa mihajlovic la maglia della nazionale italiana nella sua multidimensionalità, ha spesso dership del sistema pensando al bene dei tecipare alle priorità dettate dal Go- rinunciato a comunicare la sua sensibi- loro Club, ma anche al coinvolgimento verno, senza forzare l’agenda: gli stadi lità nel modo corretto. Il lockdown è di tutti gli altri stakeholders, a partire riapriranno dopo che l’Italia avrà su- stata l’occasione per invertire questa dai tifosi, fino ad arrivare alle società perato con successo lo stress test del- tendenza: abbiamo messo a disposizione della base della piramide calcistica. Per- l’inizio dell’anno scolastico. La forma- della Protezione Civile fiorentina, per i ché una Lega di Serie A forte e credibile zione e il futuro dei nostri giovani sono malati di Covid, il Centro Tecnico Fe- rende più forte l’intero movimento». troppo importanti». derale di Coverciano; abbiamo condiviso L’assenza del pubblico negli stadi La fase di stallo ha sicuramente e rilanciato campagne di sensibilizza- è stato un punto nevralgico delle significato problemi all’economia zione sui comportamenti responsabili discussioni sulla ripartenza. È in generale e quindi anche alle per la non diffusione del virus e di rac- giusto pensare che lo stadio possa società di calcio. Come pensa ab- colta fondi a sostegno del personale ospe- in fondo essere un punto meno biano reagito le società di serie A daliero e della ricerca che hanno avuto critico se non addirittura a ri- e B e quale competitività interna- grande successo; tutti i club e la maggior schio bassissimo per la diffusione zionale potrà tornare ad avere il parte dei calciatori hanno partecipato del contagio soprattutto se si ria- calcio italiano sin dalla stagione attivamente a diverse iniziative di soli- priranno gli impianti con una ca- che sta iniziando? darietà. La verità è che, se si va oltre la pienza ridotta? La richiesta di «La pandemia ha generato danni patinatura di certi stereotipi, ci si ac- qualche società di riaprire sin da enormi, che la ripartenza ha soltanto at- corge che spesso il calcio non è come lo si subito il proprio stadio sarà presa tenuato. È una situazione che interessa dipinge». in considerazione? tutti i Paesi e la contrazione sugli inve- Oggi riparte la serie A. Cosa si «Il mondo del calcio ha un’impor- stimenti sarà inevitabile. Dal canto suo, sente di dire ai presidenti delle 20 tanza economica e sociale molto rile- la FIGC ha varato un piano straordi- società che animeranno il cam- vante nel nostro Paese, ma anche una nario di sostentamento dalla Lega B pionato che è tra i più importanti grande responsabilità, che ho condiviso fino ai Dilettanti, coinvolgendo anche del mondo calcistico? direttamente con il premier Conte in calciatrici, calciatori e tecnici, che non ha «Di continuare a mostrare unità al occasione della visita del presidente precedenti. Stiamo lavorando per impe- loro interno, come stanno facendo nel- della FIFA Infantino a Roma. In una dire la temuta emorragia, siamo sulla l’ultimo periodo, e di intestarsi la lea- situazione di emergenza, è giusto par- buona strada». 12 sabato 19 settembre 2020
Il recente incontro con il presidente della fIfA Gianni Infantino Gli impegni ufficiali per il calcio presto per tirare le somme ma lia esprime un bel gioco ed appassiona italiano sono ripartiti con le gare possiamo dire sia un bel buon- gli italiani. Sono questi i primi impor- della nazionale nella Nations giorno? tanti obiettivi centrati, i risultati che League. Era pensabile cancellare «Sin dal primo momento, abbiamo faremo all’Europeo passeranno anche in ambito Uefa questa manifesta- condiviso con Mancini un programma per questo sviluppo di squadra e di si- zione, molto criticata e bollata pluriennale di cambiamento radicale. stema». da più parti come inutile, per Con i giovani e la loro voglia di emer- Si parla ancora di un possibile dare maggiore spazio alla prepa- gere abbiamo raggiunto il primo cambiamento del format del cam- razione delle squadre rischiando grande obiettivo: riportare entusiasmo pionato di serie A. Lasciando da anche meno infortuni per i tesse- attorno alla maglia azzurra. Adesso parte l’eventuale necessità creata rati? puntiamo alla formazione di nuovi da fattori esterni lei pensa che «Il tema dell’eccessivo impiego dei campioni e di conseguenza ai risultati, forse è arrivato il momento di calciatori è un argomento da affrontare grazie alla loro affermazione. Come studiare un cambiamento o forse insieme a FIFA, UEFA e Club, perché peraltro è successo in Olanda dove gli la storica struttura del campio- solo insieme si possono trovare le giuste Azzurri hanno dato prova di grande nato italiano resta quella più soluzioni. Solo attraverso cambi di for- personalità e offerto uno spettacolo stra- equilibrata, la più sportiva per as- mat condivisi si possono liberare date in ordinario». segnare il titolo di campione un calendario che, a causa del Covid, è Mancini punta con decisione al- d’Italia ogni anno? diventato ancora più intasato. Dopo 10 l’Europeo. Sarebbe un bel risul- «Sono da sempre un sostenitore dei mesi di stop però, è stato molto bello ri- tato per il calcio italiano riportare playoff, una formula avvincente ed in- vedere l’azzurro in campo, lo è stato a casa dopo 53 anni la Coppa in- certa che aumenterebbe ancora di più per i tifosi e anche per i giocatori». titolata al grande dirigente fran- l’interesse per il nostro campionato, ma La Nazionale dimostra che cese Henri Delaunay, un uomo non mi sembra che ci siano ancora le quando le scelte sono fatte con che ha speso una vita per la sua condizioni per un cambiamento di for- ragionevolezza poi i risultati ar- passione per il calcio? mat. Ovviamente, se la pandemia ci do- rivano. Con Roberto Mancini si è «Mancini sta facendo bene perché vesse creare altri problemi, sarebbe una scelto un progetto di innovazione coinvolge tanti calciatori, li motiva a soluzione da dover prendere comunque e rilancio del calcio italiano. È dovere e li fa rendere al massimo, l’Ita- in considerazione». sabato 19 settembre 2020 13
LA STAGIONE DEL CALCIO La Battaglia L a Battaglia del grano non è nuova ma stavolta sembra del grano tutto azzeccato. Personaggi e interpreti i presidenti della serie A. Nel gruppo di famiglia in un in- terno, ciascuno la vede a suo modo. non è nuova Ed è l’anello debole del sistema. Verso la nuova serie A ormai in campo c’è una partita fuori calenda- ma stavolta sembra rio che tiene tutti col fiato sospeso. Soldi e salute. Cominciamo dal fattore COVID, tutto azzeccato… che ha falcidiato la prima parte dei di Gianfranco Coppola ritiri facendo venire il sospetto che la stagione “regolare” sia stata por- da vacanze in località a rischio da dare avanti senza spettatori in asso- tata a termine perché così doveva es- asintomatici abbiano creato il pastic- luto. Già sono saltate le campagne sere. cio. Ma non solo loro. abbonamenti che per grandi club, La Roma decimata, il Napoli con Pe- Sarà una stagione complicata. Il test dalla Juventus alla Roma passando tagnone in quarantena, il Benevento sarà l’avvio dell’anno scolastico, lad- per Milan e Inter più che il Napoli a Seefeld, Austria, con più di un caso dove distanziometro e assembra- da molte stagioni lontano dal clas- accertato e allenamenti a gruppi di menti sono pericoli. Solo dopo, cioè sico comprare a scatola chiusa, rap- 4, amichevoli tutte saltate. Sconvol- tempo una settimana, si potrà fare il presentano un mettere in cassaforte gente, per misterioso disegno calcolo tot posti tot ingressi consen- liquidità spesso necessaria per ope- astrale, la positività di Mihajlovic, titi. Il calcio paga una chiusura pe- razioni spalmate. Le neo promosse che non gode della buona salute di sante: cinema, teatri, congressi, poi sono letteralmente vittimizzate base - scongiuri d’obbligo - e quella ormai sopravvivono alla nuova peri- dalle partite a porte chiuse, conside- di Mirante. Sembra che i giovani ag- metratura. Ogni 4 sedie sbarrate una rando che da Spezia a Benevento gregati alle “rose” dei titolari reduci libera. Insomma, non è possibile an- l’entusiasmo di base e il fascino del 1 2 14 sabato 19 settembre 2020
foto 1 – L’allenatore del Bologna Sinisa mihajlovic foto 2 – Il presidente della Lega di Serie A paolo Dal pino foto 3 – Aurelio De Laurentiis foto 4 – L’indimenticato presidente della roma Dino viola foto 5 – Gianni Infantino big match scatena corse al botte- venti squadre è una cosa che supera ghino. Senza quei soldi, rimane il di- il camminare sulle acque di Mosè. ritto alla serie A e la torta dei diritti Aurelio De Laurentiis ricorda che televisivi. “l’interesse di tanti fondi dimostra Per i presidenti delle neo promosse che la Lega di A deve essere auto- la stangata è enorme. Investire per noma e far brillare il suo valore. Go- rendere competitive le squadre rap- vernance sacra e in capo alla Lega. portandole agli obiettivi, ma non Il tutto per far crescere la cultura poter contare sugli incassi che senza d’impresa frantumando il gioco dei Covid avrebbero aiutato. Il tifoso furbi. Necessario - ribadisce nella non ci sente ma ha l’obbligo di ri- premessa del suo studio il presidente flettere su questa cosa. del Napoli - rendere più competitivi DIRITTI TV. Ed eccola la madre i club medio-piccoli al fine di pro- 3 di tutte le battaglie che vede in durre un campionato più omogeneo prima linea il presidente del Napoli Aurelio de Laurentiis che ha illu- strato a tutti cosa significa autopro- durre lo show del pallone per poi rivenderlo. Tutti, dai grandi net- work ai social come Youtube o an- cora meglio Tik-Tok. L’unico discorso che non combacia con la struttura economica del pro- getto è quello della passione. Pen- sare di poter creare un pacchetto chiuso con i migliori giornalisti che animino il dopo calcio e pensare al 4 contempo che si possano così accon- tentare le aspettative dei tifosi di e interessante per tutti i tifosi fino al- sente risorse non solo ai patron ma l’ultima giornata della stagione”. anche all’economia della zona. Senza Cvc, Advent, Baine ancora Apollo, strutture non si vince, mi disse una Fortress, Blackstone: chi sono? Li volta Dino Viola. E sarà una gran abbiamo visti come fantasmi, coi cosa come per la gestione delle loro manager in giacca e cravatta, (troppe) partite bene la conferma dei presentarsi nei giorni della calura & 5 cambi. zanzare a Milano. I fondi interessati Gianni Infantino presidente della al business del pallone in tv hanno Fifa che ama e rispetta l’Italia ha in- offerto e controfferto prima della de- contrato Gravina e con lui a collo- cisione che sembra una soluzione quio prima con il Premier Conte e esperimento più che una definitiva poi in Quirinale dal presidente Mat- scelta di campo. Una private equity tarella. Il calcio resta il PIANETA al fianco della NewCompany, ve- LONTANO ma di sicuro travolto da dremo come andrà. problemi vecchi e nuovi sembra (fi- 5 Intanto, la legge sugli Stadi con- nalmente?) più umano. sabato 19 settembre 2020 15
TESTIMONE DEL TEMPO di Mimmo Carratelli Quest’anno Bruno Pesaola avrebbe compiuto 95 anni Il petisso sempre nei nostri cuori Ricordo di un uomo leale e generoso, paladino del vecchio calcio romantico che sapeva sorridere e con cui nascevano affetti e amicizie come non succede più accontava il calcio con bito bene perché il suo cuore era R quella sua cantilena casti- gliana, il calcio che aveva buono e generoso, i suoi occhi bril- lavano di innocente furbizia e la can- vissuto dall’Argentina a Napoli, la tilena castigliana di “napoletano città “dove non ti senti mai solo, è nato casualmente a Buenos Aires” ci come il quartiere della Boca a Bue- affascinava tutti. nos Aires, colori, gente, chiasso, al- Allora, tanto tempo fa, abitava al- legria, favola, ma qui c’è il mare e là l’ultimo piano di un palazzo di Piaz- c’è solo un canale, il Riachuelo”, così zetta Arenella, all’angolo con via diceva, e parlava nelle nostre notti Giacinto Gigante, l’appartamento di alunni della luna, e se il cameriere che comprò con i sei milioni di lire chiedeva: “Mister vuole un altro po’ del primo ingaggio del Napoli che di whisky?”, lui diceva: “E chi ha l’aveva preso dal Novara diventando detto un po’!”. rono al “Ragno d’oro”, in Piazza l’ala sinistra della collina perché Bruno Pesaola, il petisso, il nostro Medaglie d’Oro al Vomero, le notti giocò soprattutto al Vomero, 231 favoliere. I suoi racconti comincia- interminabili in cui gli volemmo su- partite, lui che aveva cominciato a sabato 19 settembre 2020 17
giocare nelle giovanili del River tissimo a Napoli e al Napoli per il Plate con il grande Alfredo Di Ste- quale, da allenatore, gioì e ancora di fano, allenatore Renato Cesarini. più soffrì spargendo centinaia di cic- “ che tutt’attorno alla panchina, quel Il trasferimento a Fuori- suo milione di sigarette, il fumo che grotta fu uno shock. Il Vo- gli procurò tutti i danni degli ultimi mero era piccolo, col anni. Ma non cedeva mai, tornando pubblico addosso, era uno più vispo e allegro da ogni ricovero stadio familiare, conosce- vamo quasi tutti i tifosi. Il San Paolo era un’immen- sità. E ci toccò inaugurarlo contro la Juve di Sivori, Charles e Boniperti. Ci fa- cemmo coraggio e vin- cemmo 2-1, gol di Vitali e Vinicio Napoli, la città scelta per stabilircisi con la moglie Ornella, appena spo- sata. Era stata proprio lei a fargli preferire Napoli a Milano. Giocava nel Novara, il petisso, al fianco del grande Piola, e lo volevano il Napoli e il Milan. “Conosco Napoli, ci la- vora mio fratello” lei disse. “An- Due pezzi di storia del napoli: pesaola e l’ing. ferlaino diamo a Napoli”. Era il 1952. Pesaola aveva 27 anni. Dal viaggio in ospedale per riprendere i suoi racconta il calcio come una favola. Il di nozze in costiera amalfitana il pe- racconti. Finché non ne ha potuto calcio è cambiato, caro petisso, tutto tisso sbucò puntuale al raduno del più e il cuore ha ceduto. numeri e numeretti, corse e allena- “ Napoli fissato da Monzeglio all’Ho- tori che guadagnano fior di milioni tel Parker’s davanti a un Lauro Lauro veniva a giocare a facendo gli scienziati del pallone in trionfante che aveva appena ingag- scopa con noi. Mille lire a tv. Quante risate ti faresti, quella tua partita. Io e Comaschi lo bella risata aprendo la bocca “a sal- facevamo vincere, e lui era vadanaio”, come scrisse una volta contento. Una volta gli Vladimiro Caminiti, il giornalista- chiesi un prestito per aprire un’attività commerciale a Sanremo dove c’erano i pa- renti di mia moglie. Mi disse: vediamo. Credetti che volesse prendere A Bologna con Cesarino Cervellati tempo per non darmi nulla. giato Jeppson. Con il centravanti Invece, s’informò perché svedese, Pesaola e Giancarlo Vitali non prendessi una bido- alle ali, il Napoli sfoderò un formi- nata e, quando ebbe le as- pesaola tra Altafini e Sivori dabile tridente. sicurazioni giuste, mi diede Una vita insieme, adorabile e indi- i soldi poeta di “Tuttosport”. Quante ri- menticabile petisso, quel suo cuore Accidenti, Bruno, sono già cinque sate, Bruno, davanti ai salotti azzurro, il più azzurro di tutti, lega- anni che ci hai lasciato e nessuno più televisivi del football di oggi dove 18 sabato 19 settembre 2020
spiegano l’inspiegabile mentre ar- riva addirittura l’algoritmo a sug- gerire le giocate da fare in campo. E non so se hai mai visto gli allenatori di oggi che, mentre si gioca, pren- dono appunti. Diresti alla tua ma- niera: “Sono degli estronsi”. “ Un giorno ad Eraldo Pecci che si giustificava in alle- namento dicendo: “Mister io sono estroso” lui rispose prontamente “No, lei è estro...nzo!” I tuoi ragazzi, Juliano e Montefusco, ti ricordano sempre e a Jarbas Fau- stinho Canè spunta una lacrima se nammo in serie A, 20 giugno 1965. Coppa Europa (1966), la Coppa di parliamo di te. Parlo spesso con Ro- Vivevamo queste stupende felicità Lega italo-inglese (1976), una semi- driga, la straordinaria badante ro- da poveri ma belli, e poi ci incanta- finale di Coppa delle coppe (1977). mena che ti ha assistito negli ultimi sti col Napoli di Sivori e Altafini. I numeri, le vittorie, i gol non rac- “ cinque anni con la dedizione e l’af- contano tutto del petisso, persona fetto di una sorella. Lei non si perde Farli convivere fu il mio ca- straordinaria, che a Napoli e al Na- un giornale di quelli che ancora polavoro. Li invitavo poli dette tutto il suo cuore. È bene scrivono di te. spesso a cena, li coccolavo. Costretto a un paio di “esili” dalle La prima sera a casa mia vicende calcistiche, vincendo uno siamo usciti sul terrazzo scudetto a Firenze e diventando un che dominava il golfo. Ho beniamino a Bologna, di passaggio detto: ragazzi, questa è in Grecia al Panathinaikos, il petisso come una torta e ce n’è diceva: “Lo scudetto che ho vinto a una fetta per tutti, basta Firenze non vale le salvezze del Na- che non ci rompano le sca- Il petisso con il presidente roberto fiore poli negli anni difficili”. tole. O se preferite è una ricordarlo sempre mentre il calcio è Il nuovo campionato per la squadra vacca con tre tette, io mi cambiato, tremendamente cambiato, azzurra comincia da Parma, la città prendo la tetta più piccola, e gli affetti, le amicizie, le complicità di quell’indimenticabile promozione cerchiamo di non litigare di un tempo non ci sono più, con- che ti mandò il cuore a mille, caro Pesaola è la storia del Napoli dei tano i soldi, si vive di diffidenze e di- petisso, diecimila tifosi napoletani tempi romantici, dopo la guerra. Il spetti, di tattica e ingaggi, l’anima nel piccolo stadio di Parma, i due Napoli lo pagò al Novara 33 milioni. bella del pallone è volata via, non è gol di Canè, il gol di Bean, e tor- Nel Napoli entrò un amico, un uomo più un gioco ma una industria di generoso, un uomo allegro. Confe- cervelloni. zionò con i suoi cross i gol di Ama- Non è più il nostro calcio, petisso, dei, Jeppson e Vinicio. 240 partite in ma abbiamo vissuto il nostro col maglia azzurra, 27 gol. Da allena- sorriso, tanto whisky e mille siga- tore azzurro, 304 partite con 136 rette. Era un mondo allegro, di fur- vittorie, 93 pareggi e 75 sconfitte bate tattiche e di amiconi. Oggi tra campionati e coppe. Lo storico avresti 95 anni e saresti sempre il secondo posto del 1968 fra i suoi più giovane di noi giovani vecchi del Alla fiorentina mentre palleggia sotto gli successi insieme a una Coppa Italia tuo club sentimentale quando rac- occhi di Amarildo, merlo, De Sisti e rizzo (1962), la Coppa delle Alpi e la contavi il calcio come una favola. sabato 19 settembre 2020 19
LENTE DI INGRANDIMENTO Gianni Di Marzio ci parla di una figura che un tempo si L’importanza occupava di tutto ma che oggi invece divide buona parte e l’evoluzione dei compiti con staff numerosi, della mancanza di cultura dell’allenatore sportiva in Italia per esperienze da manager in panchina, della Serie A con tanti giovani alla riscossa e della rifondazione a metà del Napoli A cura di Lorenzo Gaudiano e c’è una cosa davvero necessaria affinché una per iniziare continuamente nuovi cicli, e le squadre S società di calcio riesca a conseguire gli obiet- tivi prefissati, quella è proprio la programma- medio-piccole per ottenere la salvezza non possono permettersi di proporre un calcio propositivo, quindi zione. Pianificare una stagione, costruire una squadra meglio difendersi perché occorrono punti in classifica. competitiva, individuare gli uomini giusti dentro e Questa mentalità è radicata nel calcio italiano, proba- fuori dal campo non è mica semplice. Ci vuole lungi- bilmente privo di quella cultura sportiva che caratte- miranza, competenza ma soprattutto tempo. rizza ad esempio uno dei campionati più spettacolari al Gli allenatori, ad esempio, di tempo ne hanno poco, so- mondo: la Premier League. Da quelle parti si investe, prattutto in Italia, dove ogni tentativo di progettualità si programma a lungo termine, non si parte mai battuti finisce per soccombere ed essere riplasmato a causa e soprattutto si vive il calcio in un modo completa- della ricerca del risultato. Il club più titolato a livello mente diverso. nazionale ne ha fatto la propria filosofia societaria, gli Gli allenatori godono di maggiore fiducia, oltre ad oc- altri del triangolo industriale non sopportano proprio cuparsi del settore tecnico rivestono un ruolo manage- l’idea di rimanere fuori dall’Europa che conta, finendo riale che garantisce una progettualità più seria e più 20 sabato 19 settembre 2020
62. Stiamo assistendo ad un ricambio generazio- nale? «Poco alla volta sì, è giusto che sia così. La cosa impor- tante è che gli allenatori giovani mantengano la continuità con il passare degli anni. C’è De Zerbi ad esempio che sta cre- scendo di stagione in stagione, Juric che ha fatto benissimo con il Verona, Inzaghi che alla Lazio ha ottenuto risultati importanti e poi Liverani che con il Lecce è retrocesso ma fa- cendo giocare bene la sua squadra è riuscito a guadagnarsi un’altra possibilità in massima serie alla guida del Parma». Sono solo tre gli stranieri, anche se Mihajlovic e Ju- ric forse possiamo considerarli di fatto quasi ita- liani. Invece in campo la pattuglia straniera si al- larga ancora… «Ho seguito negli ultimi tempi l’Italia Under 19 e con grande dispiacere ammetto di non aver visto giocatori ita- liani che mi hanno fatto particolarmente impazzire. Nei set- tori giovanili gli allenatori, piuttosto che pensare ad inse- gnare il gioco del calcio e ad intervenire sui difetti del singolo calciatore, si preoccupano di più del risultato con l’obiettivo poi di fare carriera. Ciò ha contribuito ad una ca- Sir Alex ferguson per 27 stagioni al manchester United renza che da qualche anno costringe le società a pescare gio- vani promesse all’estero a prezzi naturalmente inferiori, re- funzionale al conseguimento dei risultati in campo, non cando un ulteriore danno al calcio italiano». soltanto alle plusvalenze societarie. Ed è proprio con questo tema che parte la conversa- zione con Gianni Di Marzio, ex allenatore, consulente di mercato ed attualmente opinionista televisivo, in altre parole il professionista più adatto con cui riflettere sulla figura del tecnico, sulla sua importanza e sulla sua evoluzione nel corso degli anni. Una curiosità: perché in Italia non si riescono a re- plicare esperienze longeve in panchina come quelle di Ferguson al Manchester United e Wenger al- l’Arsenal? «Il campionato italiano è dominato da un pensiero os- sessivo verso il risultato. È molto difficile riuscire ad avere un tecnico che possa rimanere tanti anni alla guida di una squadra, perché manca quella cultura sportiva che caratte- rizza ad esempio la Premier, dove i tecnici in diversi club ri- coprono un ruolo da manager che naturalmente richiede progettualità, tempo e fiducia». Arsene Wenger, francese, alla guida dei Gunners dell’Arsenal per quasi 22 anni A Napoli sarà possibile un giorno assistere a qual- cosa del genere? Sembra che quest’anno il Napoli voglia iniziare un «Purtroppo no. Napoli è una città passionale, fortemente nuovo ciclo. Pensi che Gattuso possa essere il tec- legata al risultato dal punto di vista umorale». nico adatto per ripartire, anche se è molto gio- Al via la nuova stagione. Venti allenatori tra cui vane? molti giovani e solo due decani: quel signore di Ra- «Se lo lasciano lavorare sì, anche se ho i miei dubbi. nieri con 69 anni e quel forsennato di Gasperini con Osimhen a parte, negli ultimi anni il Napoli ha acquistato sabato 19 settembre 2020 21
calciatori non solo di bassa statura ma anche poco compati- Tre allenatori italiani emergenti bili con i moduli di gioco adottati. Avviare una ricostruzione è difficile, perché ci vuole un allenatore che sappia mettere in- Roberto De Zerbi sieme le caratteristiche dei vari giocatori e valorizzare la compatibilità. Se invece con rifondazione si intende comprare una giovane promessa senza un progetto tattico condiviso, le cose saranno senza dubbio più complicate». A questo proposito, si dice che il rinnovo contrat- tuale per Gattuso sia stato procrastinato di co- mune accordo. Ritieni che la scelta possa influen- zare la determinazione della squadra e quindi il suo rendimento? «Magari non influirà sul rendimento della squadra in questo campionato ma sulla ricostruzione generale sì, anche perché un allenatore ha bisogno di tempo e tranquillità per la- vorare. Un contratto in scadenza di certo non è il modo mi- gliore per incominciare». Il mercato del Napoli sembrava orientato verso un Ivan Juric ringiovanimento ma negli ultimi giorni si è sentito parlare di giocatori più esperti, più avanti con gli anni. Potrebbe essere stata una richiesta del tecnico che intende puntellare la rosa con giocatori d’espe- rienza? «Ritengo che sia opportuno acquistare giovani di qualità, non giocatori d’età intenzionati a chiudere le loro carriere con una nobile esperienza. Mi pongo una domanda: perché il Na- poli non ha acquistato Rakitic?» Partendo dalla tua lunga esperienza, che prepara- zione da quello che si è visto e si è letto pensi sia stata quella di quest’anno? Basterà o servirà pro- grammare qualche richiamo in più per evitare cali vistosi di rendimento? «A causa del virus e dell’interruzione del campionato che Fabio Liverani ha sfalsato un po’ tutte le date invece che puntare su una pre- parazione tradizionale molti preparatori hanno preferito fare un lavoro di richiamo, puntando sulla velocità per an- dare subito in forma. Ma a gennaio coi terreni pesanti le squadre riusciranno a correre? Sono molto perplesso, io avrei diminuito i carichi di lavoro, con cui non si intende soltanto corsa ma anche potenziamento muscolare, optando per la so- lita preparazione come se il virus non ci fosse stato. Gattuso sta lavorando molto sull’intensità, adesso bisognerà vedere se le cose andranno bene». Cosa è cambiato nel corso di questi anni per quanto riguarda la preparazione? «Un tempo l’allenatore ricopriva più ruoli. Non si occu- pava soltanto di allenare la squadra durante la settimana ma anche di curare la tattica e soprattutto la preparazione atle- tica. Adesso invece gli staff tecnici presentano un grande nu- 22 sabato 19 settembre 2020
campionato in cui le squadre si stanno abituando a giocare senza pubblico. Alla terza giornata il Napoli sfiderà la Ju- ventus all’Allianz Stadium senza i tifosi bianconeri sugli spalti. Più che una partita, sembrerà un allenamento». Il settore giovanile del Napoli sembra quasi una for- malità per la società. Pochi investimenti e scarso in- teresse. La recente retrocessione conferma che la squadra Primavera non viene considerata come il naturale serbatoio dal quale attingere per la prima squadra. Eppure ogni anno dalle nostre parti ven- gono fuori talenti. Che politica ti sembra quella del Napoli per il suo settore giovanile? Giovanni trapattoni per tredici anni (10 anni di seguito) alla guida della Juventus mero di collaboratori che hanno assorbito gran parte delle re- sponsabilità spettanti un tempo all’allenatore. Si tratta sicu- ramente di professionisti molto competenti dal punto di vi- sta scientifico ma in alcuni casi senza alcuna esperienza in campo calcistico». Tornando al campionato, assisteremo a qualcosa di simile a quello appena concluso? «Giocare senza pubblico per i giocatori è una caramella. Gli stadi pieni a volte possono arrivare ad influenzare il ren- dimento di un calciatore, possono persino cambiare le sorti di una partita il cui finale è scontato. Adesso assisteremo ad un vittorio pozzo con i suoi 19 anni alla guida della nazionale ita- liana è il tecnico più longevo su una panchina di una delle na- zionali maggiori europee «Una politica inadeguata. Innanzitutto la società parte- nopea non fa nulla per creare rapporti con la provincia e con le scuole calcio campane. Inoltre non ha un settore scouting in grado di prendere i migliori giovani in circolazione e di trattenere i propri talenti. In un contesto come questo è nor- male che le squadre del nord come Sampdoria, Empoli e Mi- lan vengano qui a fare selezioni, portando con sé i giovani campani più promettenti. Il Napoli non ha mai avuto un grande interesse in questo senso, non è mai riuscito ad at- trezzare strutture adeguate ed è per questo che in prima squa- Il francese Guy roux per ben 44 stagioni alla guida dell’Auxerre dra i calciatori provenienti dal vivaio sono pochi». sabato 19 settembre 2020 23
IL NAPOLI DI BENITEZ Lo spagnolo e il suo calcio internazionale La crescita del Napoli con l’arrivo di Benitez e di tanti eccellenti giocatori ed il progetto interrotto per la difficoltà della società di attuare il programma stilato in precedenza con l’allenatore di Bruno Marchionibus La rivoluzione del 2013 sonalità forte quella del tecnico ca- C’è un momento spartiacque nella stigliano, che si cala immediata- storia recente del Napoli che ha mente nella realtà napoletana con fatto assurgere la società parteno- parole d’affetto per la città, e che pea da club di ottimo livello in Italia porta in dote con sé una serie di cal- a vera e propria realtà europea. È ciatori che saranno poi l’ossatura l’estate del 2013, quando gli addii di degli azzurri per molti anni. Nella Mazzarri e di Cavani pongono fine a sua idea “europea” di come costruire un ciclo che ha riportato gli azzurri una squadra, gli elementi che ap- a competere per la vetta in campio- prodano all’ombra del Vesuvio gra- nato e ad alzare la Coppa Italia del zie ai milioni della cessione di 2012. Quel Napoli ha fatto innamo- Cavani saranno le tessere di un 4-2- rare i tifosi per grinta e capacità di 3-1, modulo di gioco forse non par- non mollare mai, ma il presidente ticolarmente adatto a tutti i De Laurentiis ha un’intuizione delle economica. ADL individua l’uomo giocatori già presenti in rosa ma si- sue: bisogna compiere una vera e giusto per realizzare questo pro- curamente più propositivo e “mo- propria rivoluzione, un cambio di getto in Rafa Benitez, fresco trion- derno” rispetto al più coriaceo 3-5-2 mentalità per permettere alla squa- fatore dell’EL col Chelsea, e che a su cui il Napoli aveva fatto affida- dra di affermarsi stabilmente anche Valencia e Liverpool considerano mento sin dalla Serie B. fuori dai confini nazionali, facendo una divinità per aver vinto, rispetti- in modo che la grande Champions vamente, due volte la Liga e la disputata l’anno precedente non Coppa dei Campioni del 2005. Il tec- Progettualità, resti un episodio isolato, e di portare nico è un tipico manager all’inglese turnover e trofei a termine quel processo di interna- che non si ferma al campo da gioco Per la prima volta, infatti, il Napoli zionalizzazione che vuol dire cre- ma ha una visione a 360° della ge- fa mercato acquistando top player scita non solo sportiva ma anche stione di un’azienda calcistica. Per- già affermati. Veste l’azzurro Pepe sabato 19 settembre 2020 25
“ I pensieri di Benitez su Napoli Napoli per me è una città straordinaria, che soddi- sfa in pieno le mie esi- genze. Io sono un uomo di calcio, e Napoli è forse la città al mondo in cui il cal- cio si vive in maniera più intensa Conosco la storia della città e cosa succede in Italia, come si guarda la città e come si guarda la squadra. Per tutte queste cose, farà più piacere fare le cose per bene perché tutto assumerà un valore più importante Sarei andato via da Na- poli anche senza la chia- mata del Real Madrid. Per lavorare insieme e farlo bene bisogna essere tutti convinti, al 100 per 100. Era il momento giusto per cambiare, per me e anche per la società Sono un amante dell’arte. E Napoli da questo punto di vista è una miniera, ci sono cose straordinarie da vedere, forse neanche i napoletani sanno quanto è bella e quanto è ricca la loro città. Mi piacerebbe dare il mio piccolo contri- buto per far conoscere al mondo la vera immagine di Napoli
Reina, fedelissimo di Benitez a Li- Un addio a denti stretti che, poi, con l’eliminazione del San verpool. Arrivano dal Real Madrid Dopo due anni, tuttavia, il percorso Mames resterà un miraggio. E poi Albiol, Callejon e, per sostituire Ca- di Rafa Benitez in riva al Golfo, che ci sono le divergenze di opinioni ri- vani, Higuain, ognuno dei quali farà nelle intenzioni e nelle dichiarazioni guardo alle strutture sportive della a modo suo la storia del Napoli. E del primo anno avrebbe dovuto du- società e l’importanza del settore c’è un ragazzo belga che in quel rare ben di più, si interrompe, col giovanile, punti forti del “pro- momento sembra un acquisto di se- mister iberico che siederà sulla pan- gramma” di Rafa sin dal primo condo piano, e invece diventerà per china del Real Madrid e De Lauren- giorno a Castel Volturno, ma che sempre uno dei figli prediletti della tiis che sceglierà di intraprendere ancora oggi, a distanza di anni, sono città: Dries Mertens. Sono loro, as- una strada ben diversa scommet- lontani da ciò che il tecnico casti- sieme a Hamsik ed Insigne, a tendo sull’emergente Sarri. La deci- gliano aveva proposto. Ghoulam e Jorginho che sbarche- sione di separare il proprio Quella seconda stagione targata Be- ranno in Campania il gennaio se- guente ed a Koulibaly che sarà acquistato invece l’anno successivo, che saranno qualche anno dopo i protagonisti del campionato dei 91 punti in cui il Napoli andrà vicino come mai prima alla conquista del suo terzo titolo. La progettualità, d’altronde, è una delle qualità principali di un mana- ger come Rafa Benitez, bravissimo a selezionare i giocatori giusti per far crescere un team che non gode delle stesse possibilità finanziarie delle rivali, ed a attrarli a Napoli grazie al suo carisma ed al fascino del suo palmarés. Con l’allenatore cammino da quello del club parte- nitez, che pure vivrà della grande spagnolo, poi, non ci sono gerarchie nopeo dello spagnolo, tuttavia, pre- soddisfazione di alzare la Super- definite a priori, Benitez ammini- scinde dalla chiamata di Perez e coppa al termine di un’incredibile stra la rosa secondo il credo del affonda le sue radici, probabilmente, serie di rigori con la Juve, risentirà turnover, e per lui non esistono ti- già dodici mesi prima di quest’ul- in parte dello strano clima che a un tolarissimi e riserve, visione que- tima. La differenza di vedute tra il certo punto si creerà attorno alla st’ultima che invece era stata uno tecnico e la presidenza, nonché le squadra, e si concluderà con la qua- dei motivi di polemica tra ADL e difficoltà di convivenza tra due per- lificazione in Champions mancata Mazzarri e che lo sarà poi tra il pre- sonalità che si stimano ma che senza per un soffio (e per un rigore) e la fi- sidente e Sarri. E grazie a questa dubbio sono entrambe forti, si pale- nale di Europa League non rag- visione, che pur non sempre porterà sano infatti già nell’estate che pre- giunta per poco e l’addio del a prestazioni e risultati entusia- cede il preliminare Champions col castigliano. I rapporti tra le parti, ad smanti, Benitez riesce in due anni a Bilbao. Benitez vorrebbe rafforzare ogni modo, resteranno sempre regalare all’albo d’oro partenopeo l’organico per arrivare pronti a buoni; se è vero che chi arriva a Na- una Coppa Italia ed una Super- quell’appuntamento, ed in partico- poli non può che piangere quando coppa, trofei mai banali per una lare chiede alla società di trattenere riparte, è anche vero che i risultati squadra che meno di dieci anni Reina, che invece andrà al Bayern e che gli azzurri raggiungeranno prima si trovava a lottare per risa- tornerà in azzurro nella stagione se- negli anni successivi poggeranno le lire dall’inferno della Serie C e che guente, mentre ADL per investire loro basi proprio sul lavoro da ma- danno ragione alla scelta di De vuole aspettare la certezza di parte- nager oltre che da allenatore di Rafa Laurentiis di affidarsi allo spagnolo. cipare alla Coppa; partecipazione Benitez. sabato 19 settembre 2020 27
DAL CAMPO ALLA PANCHINA Dai napoletani del 2012 agli eroi di Berlino Dai tre allenatori partenopei in panchina in serie A nella stagione 2012-2013 alla grande occasione per tre campioni del mondo della truppa di Marcello Lippi del 2006 di mettersi di nuovo in mostra in questa stagione ma seduti in panchina di Marco Boscia di A, quell’anno sedevano su pan- Solo due meridionali chine importanti (Ciro Ferrara alla La nuova stagione calcistica Sampdoria, Vincenzo Montella alla 2020/2021, con tutte le difficoltà e Fiorentina e Giuseppe Sannino al le incertezze di un’annata compli- Palermo). I tre tecnici, con gli az- cata dal virus, si appresta a comin- zurri guidati a quel tempo dal ciare. Sulle panchine delle 20 toscano Mazzarri, dovettero “ac- squadre partecipanti siederanno al- contentarsi” di stare altrove, dove lenatori diversi, ognuno prove- cercarono di impostare il proprio niente da una differente scuola credo calcistico. Soltanto Montella calcistica e di pensiero. Ben 13, ci riuscì restando l’intero anno sulla come evidenziato dallo specchietto panchina della Fiorentina ed otte- a piè di pagina, sono nati da Roma nendo con i viola il quarto posto e in su. Cinque sono gli stranieri: Si- la qualificazione in Europa League. nisa Mihajlovic, Ivan Juric, Paulo Meno fortunati invece Ferrara e Fonseca, a cui si aggiungono anche Sannino. Il primo, che aveva accet- Vincenzo Italiano e Marco Giam- tato la sfida di guidare la neopro- paolo, nati all’estero ma di chiare mossa Sampdoria dopo le origini italiane. Soltanto 2 i meri- dopo anno, basta pensare invece alla esperienze non brillanti alla Juven- dionali: Gennaro Gattuso ed Anto- presenza di tanti allenatori prove- tus ed in nazionale U21, fu esone- nio Conte, rimasto in nerazzurro nienti dal Sud Italia ai nastri di par- rato a dicembre dopo sole 5 vittorie, nonostante le sue dichiarazioni, tenza del campionato stagione 3 pareggi e 9 sconfitte. Il secondo dopo la sconfitta in finale di Europa 2012/2013. Oltre difatti ai vari Di invece, che arrivava da un’ottima League contro il Siviglia, lascias- Carlo (nato a Cassino) al Chievo, De annata in Serie A con il Siena, che sero presagire un possibile addio. Canio (nato a Matera) con il Genoa aveva anche portato in semifinale di e Conte (nato a Lecce) con la Ju- Coppa Italia, poi persa proprio con- ventus, ben tre allenatori napole- tro il Napoli, vincitore del trofeo Dai 3 figli di Napoli… tani, a differenza della stagione che quell’anno, riuscì nell’impresa di co- A testimonianza di quanto il calcio riparte oggi in cui nessun allena- minciare e terminare il campionato cambi in tutti i suoi aspetti anno tore campano guiderà una squadra sulla panchina del Palermo, presie- sabato 19 settembre 2020 29
Gli obiettivi stagionali degli ex campioni del mondo Gennaro Gattuso “Non sento maggiore responsabilità rispetto all’anno scorso. Non cambia nulla ora, dobbiamo fare un grande lavoro e mi- gliorare il settimo posto dello scorso campionato. Non ho paura di nulla, l’obiettivo più importante è di imprimere qual- cosa alla squadra. Penso che in questo momento siamo una squadra forte e sono contento dei giocatori che ho. Osimhen è un giocatore che sa attaccare molto bene gli spazi che può darci una grossa mano e che ci permette di avere soluzioni di- verse. Mi sono arrabbiato molto nella passata stagione, nelle 12 partite di campionato giocate dopo la conquista della Coppa Italia, abbiamo giocato senza troppa cattiveria ed abbiamo anche buttato la partita con il Barcellona in cui potevamo fare qualcosa di più. L’obiettivo del prossimo anno è quello di puntare alla Champions League perché è la casa del Napoli. Vogliamo arrivare tra i primi 4, con la consapevolezza che ci sono tante squadre che hanno migliorato la propria rosa e quindi dobbiamo riuscire ad alzare l’asticella” Andrea Pirlo “Ho delle buone impressioni, abbiamo iniziato bene, con entusiasmo e tanta voglia di fare. Tutti i ragazzi hanno grande voglia di fare bene, di lavorare, hanno trovato una nuova metodologia di lavoro, già questo porta entusia- smo. Mi sono trovato subito a mio agio anche perché co- noscevo praticamente già tutti quelli che lavorano qui. Il percorso sarà lungo, ci vorrà tempo. Stiamo lavorando bene, spero dalla prima giornata di vedere i concetti tra- smessi e di trovare qualcosa di mio in mezzo al campo. L’aggressività e la voglia di riconquistare la palla è un qualcosa su cui stiamo lavorando parecchio. Guardando la scorsa Champions League, le squadre che sono arrivate in fondo sono quelle che recuperano la palla nel minor tempo possibile. Daremo tutto in campo, abbiamo grande voglia di dimostrare che la Juve vuole arrivare a vincere il decimo Scudetto consecutivo e possibilmente arrivare fino alla fine in Champions League. Siamo qua e vogliamo fare del nostro meglio” Filippo Inzaghi “Conosco benissimo la Serie A, ha dei valori importanti. Ho detto alla squadra di dimenticarci di quello che abbiamo fatto. L’anno scorso se ci avessero detto che avremmo vinto con sette giornate d’anticipo non ci avremmo creduto neanche noi. Questo significa che se ci metti impegno puoi fare grandi cose. Purtroppo, chi va in Serie A retrocede di nuovo nella maggior parte dei casi. Noi non vogliamo che questo accada, quindi dovremo dare tutto affinché ciò non avvenga. Il presidente farà di tutto per accontentarmi e mi piacerebbe che in questa stagione si parlasse di un Bene- vento rompiscatole” 30 sabato 19 settembre 2020
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