LIVIO DE LUCA L'ANGELO DI NOTRE DAME - Domenica
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
N. 7 - ANNO VI DOMENICA 13 FEBBRAIO 2022 MAGAZINE SETTIMANALE DI CALABRIA.LIVE IL QUOTIDIANO DEI CALABRESI NEL MONDO FONDATO E DIRETTO DA SANTO STRATI Domenica IL SETTIMANALE DEI CALABRESI NEL MONDO LIVIO DE LUCA L'ANGELO DI NOTRE DAME di PINO NANO
COVER STORY Livio De Luca Antonio Catricalà, un anno dopo L'angelo Il ricordo di un uomo perbene di Notre Dame di Corrado Calabrò di Pino Nano In questo numero Giuseppe Nisticò Paola Severino Attilio Zimatore OTTO UNIVERSITARI CALABRESI A DUBAI A PARLARE DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEXTELLING UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA Intelligence / La lezione di Antonio Nicaso di Franco Bartucci Le caramelle calabresi alla conquista Appunti di un regista del mondo: Sila Gum dalla quarantena di Antonietta Malito di Demetrio Casile 7/2022 Supplemento settimanale del quotidiano – Roc n. 33726 - ISSN 2611-8963 Domenica Reg. Trib. Cz 4/2016 direttore responsabile: Santo Strati calabria.live.news@gmail.com 13 febbraio 2022 whatsapp: +39 339 4954175 •2•
Domenica 13 febbraio 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo I La Calabria a Dubai nvestire sul capitale umano: la Regione Calabria punta sui suoi giovani più capaci e offre loro la possibilità di mettersi in mostra, a La Regione investe DUbai, nella giornata dell'Expo dedi- cata alla Calabria. Niente food e tipi- cità – ha deciso il presidente Roberto Occhiuto – l'occasione va sfruttata sul capitale umano per cercare investitori per l'area Zes troppo sottoutilizzata e non presa nella giusta considerazione, ma an- che per valorizzare le nostre risorse umane. Ed ecco che per otto studenti universitari degli nostri Atenei – che, ricordiamolo, sfiorano l'eccellenza – si prefigura un'opportunità straor- Otto universitari all'Expo a parlare di intelligenza dinaria: presentare le loro idee pro- gettuali di innovazione su un tema di grandissima attualità, L’intelligen- artificiale e innovazione za artificiale al servizio delle nuove emergenze mondiali. Insomma, una opportunità più unica che rara, che la Regione Calabria ha deciso di dare ai suoi giovani tramite il progetto Il futuro dei giovani cala- UN PROGETTO CHE COINVOLGE I TRE ATENEI CALABRESI bresi parte da qui, promosso insieme di MARIA CRISTINA GULLÍ ▶▶▶ 3
Domenica 13 febbraio 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Otto universitari calabresi a Dubai rispettivamente di “SediciMedia” e – perché la Calabria è stanca di pro- di “Fly University Project”, partner messe. Dobbiamo garantire fatti. E a Sedicimedia – Iad Bambini Ancora e dell’iniziativa. questi sono i primi di una lunga serie la sinergia degli Atenei calabresi. «Sarà questa – ha spiegato la Princi – perché le collaborazioni virtuose aiu- Ma non finisce a Dubai: nei mesi la prima fase del progetto, grazie alla teranno i nostri giovani ad inserirsi successivi all’esperienza dell'Expo, importante sinergia con il sistema nel mercato del lavoro». Fly University Project sosterrà l’idea universitario, cui seguirà quella in Grande soddisfazione è stata espres- progettuale illustrata dai nostri stu- cui queste idee saranno portate all’at- sa dal segretario-questore Salvatore denti, mettendo in contatto gli stessi tenzione delle aziende per creare Cirillo: «l’occasione racchiude in sé con una serie di stakeholder e li ac- nuove opportunità di lavoro». una duplice valenza: è motivo di or- compagnerà successivamente nell’i- L’accordo prevede, inoltre, l’eroga- goglio perché ho l’onore di rappre- ter necessario per accedere al mondo zione di borse di studio i cui criteri di sentare tutto il Consiglio Regionale e del lavoro. assegnazione saranno definiti dalle contemporaneamente è una grande Non si tratta solo di mettere in mo- singole università. È prevista anche speranza che ripongo nel lavoro che stra le nostre eccellenze: «sarà anche la consegna gratuita di duemila tablet sapremo compiere insieme per assi- un accompagnamento delle nostre e pc ricondizionati per le famiglie eco- curare ai nostri giovani un futuro in- risorse universitarie verso il mon- nomicamente svantaggiate e con figli triso di maggiori opportunità». do del lavoro in collegamento con le in età scolare di primo e secondo gra- Nel corso della conferenza stampa, aziende e gli “stackeholder” interes- do, «perché sappiamo bene – ha detto inoltre, sono state illustrate anche sati» ha spiegato la vicepresidente la vicepresidente vvPrinci – che mol- altre iniziative afferenti al progetto Il della Regione, Giusy Princi, nel corso te famiglie, che vivono un particolare futuro dei giovani calabresi parte da della conferenza stampa di presenta- disagio economico, non hanno potuto qui: la prima consiste nella donazio- zione dell'iniziativa svoltasi a Palazzo fare svolgere ai loro figli la didattica a ne di 2000 pc e tablet ricondizionati Campanella. distanza durante la pandemia». rivolta alle famiglie calabresi con Presenti, il vice capo di gabinetto Per il Rettore Zimbone, «sul tema figli in età scolare (scuola primaria, Milo Nucera, in rappresentanza del dell’intelligenza artificiale, ci trovia- scuola secondaria di secondo grado); presidente Filippo Mancuso, il Se- mo in un momento apicale. Si regi- la seconda consiste nel processo pro- gretario-Questore Salvatore Cirillo; stra una forte mobilitazione in questo gettuale che vedrà l’avvio di percorsi il Magnifico Rettore dell’Università campo. È la prospettiva del futuro. E afferenti all’orientamento ed ai collo- Mediterranea di Reggio Calabria, questa iniziativa, che incoraggia i no- qui motivazionali, inoltre verranno Marcello Zimbone, in rappresentan- stri giovani, è molto importante». avviate fasi di supporto per i Centri za dei rettori dei tre atenei calabresi; «Vogliamo essere pragmatici – ha Marta Ferrari e Alexandro Fiumara, concluso la vicepresidente Princi ▶▶▶ 4
Domenica 13 febbraio 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo per l’Impiego Calabresi, finalizzati durante la settimana che vedeva im- a disposizione dei nostri giovani, au- all’inserimento dei giovani nel mon- pegnati nella Capitale parlamentari e spicando per le future generazioni do del lavoro grazie alla costante pro- rappresentanti regionali per l’elezio- ulteriori occasioni di tale importanza. mozione di interscambi tra le aziende ne del Presidente della Repubblica, Questa soddisfazione, al contempo, calabresi e le aziende nazionali ed trovandomi insieme all’on. France- mi fa riflettere sul peso vissuto dalle internazionali con il chiaro intento di sco Cannizzaro presso il Ministero pregresse generazioni, sottratti a tali valorizzare le nostre professionalità. della Pubblica Istruzione, è stato pos- opportunità». Il Consigliere regionale Salvatore sibile cogliere la presente opportuni- «Infine – ha detto ancora Cirillo – rin- Cirillo, durante il suo intervento in tà». grazio la vicepresidente Giusy Princi, conferenza stampa, oltre a soffer- marsi sugli indicatori progettuali, ha ringraziato per il sostegno offerto il Presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto, il presidente del Consiglio regionale Mancuso, la vi- cepresidente Princi, i rappresentanti delle Università Calabresi, in partico- lare il Magnifico Rettore Zimbone, il Presidente di SediciMedia Marta Fer- rari, il project Manager Fly Universi- ty Project, Alexandro Fiumara. I ringraziamenti sono stati parimenti rivolti a Massimo Penzo, Presidente Fly University Project e l’ideatrice dell’iniziativa “Woman4ai”, Michela Oberti, collegati in remoto. «Oggi – continua Cirillo – siamo im- pegnati nella presentazione di un progetto che pone “l’intelligenza artificiale al servizio delle nuove «Il confronto apertosi con i partner – plaudendo al suo impegno ed alla sua emergenze globali” e in tale contesto, ha detto ancora Cirillo – oggi presenti energia impressa quotidianamente il coinvolgimento della Regione Ca- in conferenza stampa, è stato imme- nel suo agire con l’instancabile vo- labria non è un semplice protocollo diatamente colto come una straordi- glia di dare forma ai sogni dei gio- ma rappresenta la chiara volontà di naria occasione di crescita per i no- vani calabresi, trasmettendo loro un cogliere le sfide dettate dai tempi per stri studenti. Da giovane calabrese e messaggio di positività. Ringrazio trasformarle in opportunità. L’intesa da persona impegnata nel mondo del- nuovamente il mondo dell’Universi- con le Università calabresi e con un la Politica – continua Cirillo - vorrei tà Calabrese, rappresentata in que- partner di caratura internazionale condividere l’orgoglio e la soddisfa- sta Sede dal Rettore dell’Università rappresenta l’ulteriore valore ag- zione che oggi provo nel constatare Mediterranea di Reggio Calabria giunto che in questa ed in altre fasi la straordinaria opportunità messa Prof. Marcello Zimbone, fucina delle potrà consentirci di fare la differenza nostre eccellenze, sempre più impe- rispetto al passato, cogliendo in ogni gnate ad altissimi livelli professionali occasione la straordinaria opportu- e sempre più apprezzate in contesti nità per la quale i nostri studenti, di nazionali ed internazionali». volta in volta, potranno essere valo- «Ai Partner del progetto auguro rizzati». buon lavoro – ha concluso il segreta- «Oggi – ha proseguito Cirillo – la ve- rio-questore del Consiglio regionale trina nella quale chiederemo ai nostri della Calabria –. Questa importantis- giovani di rappresentarci con il loro sima occasione, accolta dalla Regione progetto sarà una vetrina internazio- Calabria, rappresenta una delle tante nale, ossia l’Expo di Dubai. Tutto ciò è fasi nelle quali la bellezza del sapere nato in pochissime ore. Trovandomi potrà conferire ai nostri giovani ed a Roma per lo svolgimento di alcuni alla Calabria maggiori occasioni ed incontri istituzionali, fatti coincidere Il segretario-questore Salvatore Cirillo opportunità di crescita e sviluppo». 5
Domenica 13 febbraio 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo L e mafie globali sono un attore economico e politico a livello globale. Occorre studiare la capacità di intelligence delle organizzazioni criminali», lo ha soste- nuto Antonio Nicaso, docente di storia sociale della criminalità organizzata alla Queen’s University di Kingston (Canada), al Master sull’Intelligence dell’Università della Calabria,coordi- nato dal prof. Mario Caligiuri. Nicaso ha evidenziato come la crimi- nalità mafiosa si sia ormai organiz- zata a livello globale. A riguardo ha ricordato un aneddoto su Lucky Lu- ciano, il quale pare abbia affermato che non esistono il denaro sporco e il denaro pulito, ma soltanto il denaro. Ha poi ricordato che le mafie nazio- nali, internazionali e transnazionali UNA PREGEVOLE E SEGUITISSIMA LEZIONE DI ANTONIO NICASO ALL'UNICAL hanno enormi quantità di denaro da Usare l'Intelligence riciclare e da reinvestire e come re- cita la “legge di Gresham” la moneta cattiva, quando arriva sul mercato, scaccia via quella buona. per sconfiggere Nicaso ha quindi proseguito soste- nendo che «le mafie, soprattutto in Italia, nella prima metà del XIX secolo sono nate come fenomeni di controllo mafia e criminalità sociale da parte delle classi dirigenti, e quindi erano utilizzate da profes- sionisti, proprietari terrieri, impren- ditori. È per questo motivo che sono organizzata state legittimate dal sistema politico, economico e sociale nel quale si sono pesantemente radicate». «Internazionalizzandosi e diventan- do transazionali – ha ribadito – hanno mantenuto tale caratteristica, poiché di FRANCO BARTUCCI non operano all’estero soltanto per riciclare e investire ma soprattutto per controllare il territorio e infiltrar- te anche verso l’Est europeo e questo di contrasto del governo locale». si nell’economia locale e quindi nella perché l’Unione Europea, finanzian- Per il docente universitario di origi- gestione di attività economiche e fi- do lo sviluppo di tali Paesi, ha gene- ne calabrese, autore di diversi libri nanziarie. Allo stesso tempo, tentano rato ingenti flussi di denaro che le sul fenomeno mafioso e della crimi- di condizionare la pubblica ammini- mafie hanno puntualmente cercato nalità, «bisogna storicamente inter- strazione, sia a livello burocratico che di intercettare. Inoltre, nell’altro lato pretare le mafie come fenomeni ri- politico, utilizzando le normative che dell’Atlantico, ci sono Stati, come De- conducibili non alle classi marginali in tanti altri Stati, come per esempio laware, Nevada, Wyoming che sono ed emarginate, bensì alle classi diri- Germania, Olanda, Belgio, Austria fortemente attrattivi per capitali e in- genti. Infatti, le loro caratteristiche non sono severe ed efficaci nel con- vestimenti, tassazioni societarie con più importanti sono sempre state la trasto della criminalità mafiosa come maglie normative molto larghe che capacità di adattamento e di relazio- in Italia». consentono alle mafie di infiltrarsi «Le mafie – ha spiegato – si sono spin- pesantemente, nonostante le attività ▶▶▶ 6
Domenica 13 febbraio 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Intelligence con Nicaso / Bartucci nologici non costituisce di per sé un non hanno soltanto la capacità di sa- reato poiché vengono utilizzati anche per leggere e sfruttare a loro esclu- ne. Capacità di adattamento ai nuovi dalle aziende per proteggere i loro sivo vantaggio il territorio, ma fanno scenari politici, economici e sociali: segreti industriali. I reati si verifica- anche attività illecita di intelligence. si veda, per esempio, a livello storico no quando tali tecnologie informa- Si infiltrano per esempio all’interno il mito del fascismo che sosteneva di tiche si utilizzano per commettere degli organi dello Stato – grazie a in- avere sconfitto la mafia. In realtà la crimini». fedeli servitori dello Stato – per sape- mafia siciliana, derubricata dal fasci- «A riguardo, ha illustrato l’esempio re se ci sono indagini in corso contro smo per motivi di propaganda a livel- dell’FBI che ha utilizzato una appli- di loro, oppure riescono a modificare lo di semplice banditismo, ha avuto la cazione (ANOM) servendosi diagenti le rotte del narcotraffico in base alle capacità di adattarsi e di farsi legitti- sotto copertura, per carpire preziose informazioni che hanno a loro dispo- mare anche dallo stesso regime». informazioni legate al mondo del nar- sizione. Sono però ancora pochissimi «Capacità di relazione – ha aggiunto cotraffico e di altre attività illecite». coloro che si occupano di studiare la – per usufruire di condotte agevola- «La criminalità mafiosa – ha concluso capacità di intelligence delle mafie trici, di concorso esterno, di contatti il professore – sta diventando sempre nazionali, internazionali e transna- con la politica, con il mondo dell’e- più intelligente anche nel campo del- zionali». conomia e della finanza, con le classi la geolocalizzazione. Infatti, i mafiosi dirigenti infiltrandosi nelle istituzio- ni dello Stato. Le mafie hanno infatti sempre avuto la capacità di essere parte integrante del sistema sociale, politico ed economico e rappresen- tano un potere che ha sempre potuto contare su legittimazioni, complicità e connivenze in alto e di consenso po- polare in basso». Altra caratteristica significativa per Nicaso è rappresentata dalla mana- gerialità dei mafiosi. Infatti le orga- nizzazione criminali sono spesso uni- tarie, come la ’Ndrangheta lo è, che riescono a radicarsi nel territorio, facendo sistema e utilizzando le pro- fessionalità dell’area grigia. «Oggi la mafia – ha spiegato – comin- cia a esplorare le opportunità offerte Gratteri & Nicaso un marchio editoriale di grande successo anche dal cyberspazio, utilizzando hacker, ingegneri informatici e pro- che ha scoperchiato gli affari sporchi di mafia e 'ndrangheta grammatori per sviluppare alcuni Antonio Nicaso è un giornalista, scrittore e docente universitario calabrese da molti anni propri traffici illeciti. Inoltre, nuovi trasferitosi in Canada. È compagno di penna del Procuratore Capo di Catanzaro Nicola campi di interesse criminale mafio- Gratteri con il quale ha firmato numerosi saggi sulla 'ndrangheta e la mafia divenuti su- so sono diventati il gioco d’azzardo bito best seller mondiali. online e le truffe informatiche. Non L'ultimo libro a doppia firma è Complici e colpevoli – Come il Nord ha aperto le porte alla c’è invece ancora nessun riscontro ‘ndrangheta edito da Mondadori. giudiziario della presenza struttu- Così lo ha presentato su Calabria.Live Pino Nano: «Nuove reazioni per le rivelazioni shock rale delle mafie italiane nel settore del procuratore antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri, che questa volta supera se stes- delle criptovalute, esistendo soltanto so documentando con grande coraggio e con elementi reali e incontestabili alla mano qualche intercettazione investigativa come la mafia abbia conquistato ormai anche le grandi città del Nord d’Italia, dove i boss e poco altro». governano da padrini e da padroni assoluti. Una nuova denuncia pubblica, clamorosa e «Esistono, invece, riscontri giudizia- sconcertante. ri – ha evidenziato – sul fatto che le È un libro che apre uno squarcio sconcertante e impressionante su un fenomeno che per mafie si siano dotate di strumenti di lunghi anni in Italia è rimasto sconosciuto e, soprattutto anche, mai indagato per come cybercomunicazione crittografata avrebbe invece dovuto esserlo». sicura. Utilizzare tali strumenti tec- Leggi la recensione completa di Pino Nano su Calabria.Live 7
Domenica 13 febbraio 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo STORIA DI COPERTINA: L'ARCHITETTO DI AMANTEA CHE STA FACENDO RISORGERE LA CATTEDRALE “Notre Dame…Vasta sinfo- nia di pietra, per così dire; opera colossale di un uomo e di un popolo, unica e al tem- po stesso complessa come l’Iliade e i Romanceros di cui è sorella; prodotto prodi- gioso del contributo di tutte le energie di un’epoca, ove su ogni pietra si vede im- pressa in cento modi diversi la fantasia dell’operaio di- sciplinata dal genio dell’ar- tista; sorta di creazione umana, in poche parole, po- tente e feconda come la cre- azione divina a cui sembra aver strappato il suo duplice carattere: la varietà e l’eter- nità”. (Victor Hugo, Notre Dame de Paris) “Il mio primo anno in Francia è stato terribile: cambiavo lingua, cambiavo disciplina, dovevo superare un ma- ster in Informatica per iscrivermi al dottorato ad Aix en Provence. Ad un certo punto della mia vita mi sono dovuto rimettere in gioco totalmente. Il Sud, ne sono certo, rimane il luogo migliore per costruire i propri sogni. Livio De Luca Poi però un giorno purtroppo si parte, e non si torna più. Ho conosciuto mia moglie Francesca, all'università, lei è di Messina, mille interessi comuni, tanto amore e tantissima strada as- sieme. Ho ancora un rapporto intimo L'angelo di Notre Dame con la facoltà di architettura a Reggio Calabria. Il mio maestro è stato il prof Antonio Quistelli, a lui devo tantissimo. Ecco il calabrese E’stato lui che mi ha insegnato a guar- dare oltre l'architettura, mi ha aperto l’orizzonte della innovazione tecnolo- gica, quella scienza capace di scom- più amato di Francia porre e di rompere gli schemi, e che alla fine è diventata la mia avventura umana. Perché sono partito? Mi inte- ressava misurarmi con altre realtà, in di PINO NANO ▶▶▶ 8
Domenica 13 febbraio 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Notre Dame / Pino Nano dell’Umanità dell’Unesco, da almeno speranza... Abbiamo da fare adesso... 800 anni Notre Dame è la vera casa Agiremo e ci riusciremo". Calabria non avrei mai potuto realiz- dei francesi, è il cuore più intimo del- La Senna sta a guardare, le fiamme zare quelli che erano miei sogni veri”. la loro storia, è l’alterigia e il senso di si riflettono sul fiume impotente che Q libertà di questo popolo cresciuto a attraversa Parigi, e la gente lascia le uesta storia ha un inizio, e pane e rivoluzioni, questo popolo così proprie case per riversarsi ai margini ha una fine. vicino a noi ma anche così lontano. No- del quartiere per provare a dare una L’inizio coincide con la sto- tre Dame non è solo quindi il gioiello mano di aiuto. Scatta la solidarietà del ria professionale di Livio sacro più importante di Francia. No- mondo intero, ma non basterà. De Luca, uno dei tanti figli di Calabria tre Dame, lo racconta bene Riccardo A tre anni da quella notte, Notre Dame sparsi per il mondo. La fine coincide Cocciante, nelle mille musiche a lei è ancora dolorante. Profondamente con sua la vita privata e personale, sto- dedicate “è l’anima bella della Senna”. prostrata su se stessa. ria la sua, di un giovane architetto ca- Nessuno ci crederebbe, ma uno dei labrese, originario di Amantea, e che IL DISCORSO DI MACRON “grandi medici” a cui è stata affidata oggi, dopo venti anni di emigrazione ALLA NAZIONE questa “paziente” così illustre “viene lontano dal suo mare, è tra gli italiani Forte, avvolgente, quanto mai diret- da molto lontano”. I francesi sanno più amati, più famosi e più coccolati di to, pieno di fierezza istituzionale e di semplicemente che è un italiano, che Francia. Storia di una eccellenza tutta italiana, dunque, ma che oggi è diven- tata anche “eccellenza mondiale”, per tutto quello che Livio De Luca fa, rap- presenta e realizza. Ma partiamo dall’inizio. Ad aprile saranno passati tre anni, eppure sembra appena ieri. Il mondo ha il fiato sospeso. Le prime immagini delle fiamme che avvolgono la guglia di “Notre Dame” finiscono nelle case di milioni di persone in ogni angolo della terra, e “Notre Dame” diven- ta la “Nostra Signora” per milioni di uomini, donne e bambini. Quando le televisioni di Francia interrompono all’improvviso i programmi e le tra- smissioni in onda, e compare seduto nel suo studio il Presidente Macron, allora la Francia coglie con mano la Il presidente francese Emmanuel Macron durante il sopralluogo a Notre Dame gravità dell’incidente. “È una tragedia immane - annuncia commozione personale. Indimentica- viene dal sud del Paese, che si chiama il Presidente Macron - e non basterà bile il discorso alla nazione che il gio- Livio De Luca, ha 46 anni, e che è uno il coraggio e l’abnegazione dei nostri vane presidente Emmanuel Macron dei “grandi cervelli” dell’architettura vigili del fuoco a salvare Notre Dame”. fa al suo popolo subito dopo le prime digitale, forse il numero uno al mon- “Notre Dame” sta per “Nostra Signo- ore dell’incendio. do per via delle sue conoscenze e delle ra”. Notre Dame è la grande cattedrale “Noi siamo un popolo di combattenti, sue esperienze. di Parigi. È la chiesa gotica più bella e di costruttori e ricostruiremo la cat- «Qualche anno fa mio padre ha ri- più solenne che esista al mondo. Ma tedrale di Notre Dame entro cinque pescato una fotografia che mi ritrae Notre Dame è soprattutto la Francia. anni, ancora più bella. Nel corso della quando avevo 8 anni. Non mi ricor- Immagine prepotente, possente, al- nostra storia, abbiamo costruito città, davo assolutamente dell’esistenza tera, fiera di un’intera nazione. E lo porti e chiese. Molti sono bruciati, sono di questa foto, l’ho rivista proprio è ancora di più oggi, con le sue ferite stati distrutti. Noi li abbiamo sempre quando mio figlio aveva 8 anni. L’a- ancora aperte e mai rimarginate, con ricostruiti. L'incendio di Notre Dame veva scattata mio padre, pressappoco i segni indelebili della violenza del ci ricorda che la nostra storia non fi- alla mia età attuale. E questa foto dice fuoco che la sera del 15 aprile del 2019 nisce mai…Voglio dirvi questa sera che l’ha devastata e lacerata. Patrimonio condivido il vostro dolore e la vostra ▶▶▶ 9
Domenica 13 febbraio 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Notre Dame / Pino Nano IL PRIMO INTERVENTO più grande conoscitore, quello che ne SUL LUOGO DELLA TRAGEDIA conosce tutti i dettagli, tutti i segreti, probabilmente tutto di me. C’è l’archi- Il grande architetto calabrese raccon- tutti i nascondigli… Oggi Quasimodo tettura, c’è lo studio, c’è la concentra- ta Notre Dame come se fosse la sua ci sarebbe davvero molto utile, perché zione, c’è la curiosità, la voglia, c’è la casa, come se questa casa lui la vives- Quasimodo rappresenta la conoscen- memoria. La memoria della mia terra, se da sempre, come se la conoscesse za. Rappresenta la conoscenza pro- la Calabria, il mio mare. C’è la memo- da quando era bambino, e come se prio perché - come spiega benissimo ria del disegno di un bimbo che prova da questa casa lui in realtà non se ne Victor Hugo - fino al quindicesimo a registrare il mondo che lo circonda. fosse mai andato via. Livio racconta secolo, l’architettura è stata il registro C’è la memoria della foto di un padre Notre Dame con un senso di rispetto principale dell’umanità. Non si è pre- che guarda il figlio che disegna il suo palpabile, con una ammirazione per sentato al mondo un pensiero un po' passato, per capirlo, per ricordarlo, la possenza e la bellezza del monu- complesso che non si sia fatto edificio. per proiettarlo verso il futuro. In que- mento davvero fuori dal normale, con Ogni idea popolare, come ogni legge sta foto c’è praticamente tutto quello un amore viscerale che neanche un religiosa, ha avuto i suoi monumenti. che sono io, tutto quello che faccio, rinchiuso in un universo di segni e di sogni, che si rincorrono e che rincor- ro, da quando, proprio all’età di otto anni ho toccato il mio primo compu- ter. Sa cosa ho fatto? Ho semplicemen- te sostituito quel foglio di carta, con uno schermo che da allora, continuo a guardare alla stessa distanza”. Quando la Francia chiama, Livio è già in treno diretto a Parigi, l'Île de la Cité, per un primo sopralluogo sul luogo della tragedia, e per una sua prima va- lutazione tecnica. Per la seconda volta la Francia vive con il fiato sospeso. Ma cosa troverà il grande esperto italiano sotto le macerie annerite dalle fiam- me della notte appena trascorsa? «Il giorno dopo l’incendio del 15 apri- le 2019; nella navata centrale di Notre dame, c’erano tantissime pietre… C’e- rano più di 20.000 oggetti caduti dai 30 ai 60 metri di altezza, ma tantissi- francese nato e cresciuto a Parigi da Il genere umano, insomma, non ha me altre cose erano, purtroppo andate generazioni potrebbe avere. Un figlio pensato niente di importante che non in fumo. Di quel giorno ricordo le tan- di Calabria come pochi, naturalizzato- abbia poi scritto in pietra”. tissime telefonate tra i colleghi ricer- si figlio di Francia, riconoscente a que- La vita di Livio De Luca sembra qua- catori, conservatori del patrimonio, sta nazione per avergli permesso di si una favola moderna, catapultato funzionari del ministero della cultura, coronare il suo sogno, che era quello anche lui, come Quasimodo, nel cuo- anziani, giovani, giovanissimi. Era- di diventare prima di tutto un grande re della basilica più bella di Francia, vamo tutti coscienti che quell’evento ricercatore, e poi molto altro ancora. chiamato dal CNRS (Centre National che aveva toccato Parigi, aveva scon- “Notre Dame , per “Quasimodo il cam- de la Recherche Scientifique) e dal volto l’intero pianeta. Era una vera e panaro”- che è il personaggio gobbo e Ministero della Cultura, sotto impulso propria chiamata alle armi. Quindi ci sordo e che Victor Hugo descrive nel della Presidenza Macron, a ristabili- cercavamo. Ci chiamavamo a vicen- suo romanzo dedicato a Notre Dame re il quadro scientifico della rinascita da, ci informavamo, informavamo chi come segregato nella torre campanile digitale, e a guidare in prima persona doveva prendere delle decisioni, pas- - Notre Dame era stata l’uovo, il nido, un settore importante di quello che il savamo ore e ore a farci paura, a ras- la casa, la patria, l’universo. Quasimo- “Financial Time” definisce “il cantiere sicurare le preoccupazioni, a pensare do è una figura davvero straordinaria del secolo”. ad altri aspetti di cui preoccuparsi. Ci per me, perché rinchiuso nella catte- organizzavamo. Ci contavamo». drale per tutta la vita ne è di sicuro il ▶▶▶ 10
Domenica 13 febbraio 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Notre Dame / Pino Nano cademico e istituzionale, che marca si da articoli da leggere, da scrivere, tutta la sua vita e la sua carriera scien- da citare e da valutare». UN BACKGROUND tifica in giro per il mondo. Le sue attività di ricerca oggi si con- DI SUCCESSI Chi lo conosce personalmente bene e centrano sul rilievo, la modellazione Ma il grande ricercatore italiano non da tanti anni dice di lui una cosa molto geometrica e l'arricchimento seman- è nuovo a imprese così mirabilanti. bella: «Livio non usa mai il singolare tico di rappresentazioni digitali di Prima di Notre Dame, Livio De Luca quando parla di progetti o di lavoro, oggetti del patrimonio, nonché sulla era passato da anni di ricerche e spe- non conosce il termine “io”. Per lui progettazione e lo sviluppo di sistemi rimentazioni di approcci digitali negli esiste solo la “quadra”, il suo team di informativi multidimensionali. Prin- scavi di Pompei, sul Ponte di Avigno- ricerca. Uomini e donne che pendono cipe assoluto nell’uso, nella gestione, ne, sull’Arco di Trionfo di Parigi, sul dalle sue labbra e lavorano per lui, e nella conoscenza, e nell’applicazione Petit Trianon di Versailles, sulla tom- con lui, senza interruzioni di tempo e di quella che gli americani chiamano ba dell’Imperatore Qialong in Cina. di orario». “AI”, che sta per “Intelligenza Artifi- Un numero uno come pochi. Archi- Sarà così anche quando, chiamato a ciale”, e grazie alla quale alla fine del tetto, dottore di ricerca in ingegne- raccontare quello che sarebbe stato suo programma di lavoro Livio De ria, HDR abilitato a dirigere ricerche il suo impegno al servizio della rico- Luca sarà in grado di produrre una ricostruzione virtuale al millesimo della grande Basilica di Francia. Ope- razione mai tentata prima da nessuno. IL GIORNO DELLA CHIAMATA Quando la Francia chiama Livio e il suo team al capezzale di Notre Dame, questo ex ragazzo di Calabria, che non conosce né cravatte firmate né vestiti glamour, e che si collega dal suo stu- dio con una semplicità disarmante e fuori dal comune, con il gatto che gli salta sul letto incurante del nostro collegamento video, non fa che sot- tolineare il ruolo fondamentale dello stare tutti insieme. «Quel giorno, abbiamo tutti capito, in un attimo, che era arrivato il momen- to di mettere da parte molte delle cose in informatica, Livio De Luca è oggi struzione di Notre Dame, il famoso che stavamo facendo, che dovevamo Direttore di ricerca al CNRS, che è il architetto italiano parla di questo stra- mettere da parte quello che ci divideva, Consiglio Nazionale delle Ricerche ordinario cantiere scientifico come se quello che limitava il rischio del con- di Francia. Parliamo naturalmente di raccontasse un pezzo importante del- fronto con la realtà. Quel giorno abbia- una delle strutture di assoluta eccel- la sua vita. mo capito tutti che, chi prima, chi dopo, lenza in tutto il mondo. Di più, Livio De «Siamo tutti specialisti in qualcosa, eravamo comunque destinati a rin- Luca è Direttore della sezione che si specialisti in un materiale, specialisti chiuderci ancora una volta, ma questa occupa di “Modelli e simulazioni per dei fenomeni del degrado, speciali- volta tutti assieme, in quella cattedra- l'Architettura e il Patrimonio”, ma è in sti in tecnologie digitali, specialisti le che poteva realmente riunirci tutti. passato è stato anche Co-presidente in strutture, in acustica, in storia me- Perché sapevamo che le conoscenze del Congresso Internazionale UNE- dievale, in scultura, in arti decorative. scientifiche potevano aiutare tanto il SCO/IEEE/EG Digital Heritage (Mar- Siamo tutti dei piccoli Quasimodo, cantiere di restauro, ma sapevamo an- siglia 2013, Grenada 2015), e Coordi- ognuno rinchiuso nella sua piccola che che quel cantiere di restauro po- natore di azioni scientifiche a livello cattedrale, a rincorrere e a comporre teva portare tantissimo alla scienza e nazionale (ANR, FUI, CNRS, MC), ed la conoscenza di strumenti, di metodi, soprattutto alla ricerca sul patrimonio internazionale (FP7, Marie-Curie, di prassi metodologiche, di terminolo- che era andato distrutto». H2020). Un riconoscimento ufficiale gie sempre più specializzate, di tecno- questo ultimo di altissimo profilo ac- logie sempre più sofisticate, sommer- ▶▶▶ 11
Domenica 13 febbraio 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Notre Dame / Pino Nano Ecco allora che ritorna prepotente lui al centro della storia dell’ateneo di nella mente del grande architetto ita- Reggio Calabria, con tanto di contrasti – Professore, quante persone liano la magia del suo passato. e battaglie tra gruppi di docenti, labo- conta oggi il suo team di ricer- «Sono vent’anni di lontananza. Sono ratori, dipartimenti, non mi parlò mai ca? Quanti siete in realtà a la- andato via dall’Italia qualche mese di questioni politiche. Lo considero vorare su questo progetto così dopo la laurea. Io mi sono laureato a un valore aggiunto, dell’uomo straor- faraonico? Reggio Calabria in Architettura, ma la- dinario che già conoscevo. Mi creda, «Il mio gruppo di lavoro originario voravo già da tempo, da quasi due anni all’Università di Reggio Calabria An- è composto da 35 ricercatori specia- all’interno dell’Università. Seguivo un tonio Quistelli più che un laboratorio lizzati nell’uso del digitale e lavora in gruppo di docenti, uno in particolare, o una cattedra aveva una bottega, dove stretta relazione con tutti i gruppi di era il professore Antonio Quistelli che ognuno di noi ha imparato i rudimenti lavoro (sui materiali, i comportamenti era stato anche rettore a Reggio. E lui del mestiere. Molti dei miei amici di strutturali ed acustici, …) di un can- è stato il mio vero grande maestro. allora, eravamo un gruppo molto af- tiere scientifico monumentale. Per il Glielo dico senza infingimenti, nella fiatato, sono rimasti a Reggio e oggi primo anno dopo l’incendio, eravamo maniera più schietta possibile, con la insegnano con grande autorevolezza poco più di 100 ricercatori. Oggi siamo consapevolezza del ruolo che Anto- in quella Università». GLI ANNI DELL’INFANZIA AD AMANTEA Tornano prepotenti i ricordi dell’in- fanzia, dei primi anni dell’Università a Reggio Calabria, delle prime prove importanti che la vita ti pone davanti, del suo rapporto con il padre archi- tetto, che gli apre gli occhi verso il progresso, la modernità, il futuro. E quello con sua madre, che gli insegna soprattutto un concetto che è ancora sacro nella cultura più intima di Livio De Luca, “amare e rispettare la gente che ti sta attorno è il il vero segreto del successo di un uomo”, qualunque la- voro alla fine egli finirà col fare. «Prima di arrivare all’università ca- pii che la mia vera strada era quella dell’informatica applicata all’architet- 175, un vero e proprio esercito, con nio Quistelli ha avuto nella mia vita. tura. E probabilmente c’è anche una tanto di armi ipertecnologiche. Abbia- Il rapporto che io avevo con lui non ragione a tutto questo. E’ proprio nel mo iniziato a studiare la cattedrale, a era quello che potrebbe esserci oggi mio paese natale, ad Amantea, che io creare una memoria di quel che re- tra un professore ordinario e il suo avevo visto da bambino i primi studi di stava dopo l’incendio, a recuperare gli assistente. Lui, nei fatti, era per me il informatizzazione del patrimonio». oggetti scampati al disastro, a tentare grande artigiano e io ero il suo ragaz- – Ce lo spiega meglio? di capire come ricomporre un’imma- zo di bottega. Antonio è stato un uomo «Ad Amantea, io ero ancora bambino, gine, la più fedele possibile, di quel speciale per l’Università calabrese. Ha era stato avviato un progetto del CBC, che era andato distrutto. Ed abbiamo guidato formato e portato al successo Consorzio dei Beni Culturali. Aveva la iniziato tutti ad uscire dalle nostre pic- un bel gruppo di giovani professioni- sua sede proprio nel centro storico del cole cattedrali, le nostre discipline, i sti che insieme a me allora frequen- paese, ma questa è una storia che fa nostri protocolli di studio, i nostri lin- tavano il laboratorio che lui dirigeva. parte di quelle magnifiche avventure guaggi, i nostri modelli, i nostri segni, Una vera eccellenza per quegli anni e e opportunità calabresi che poi pur- i nostri saperi consolidati, per ritro- per quella Università. Ma la cosa più troppo non riescono a consolidarsi nel varci tutti assieme in una nuova casa bella che mi sento di raccontarle è tempo. Fausto Perri, un fisico di origi- in cui dovevamo imparare a parlarci, che lui mi parlava soltanto delle cose ni amanteane che lavorava al CNR e a capirci, a darci fiducia reciproca- che riguardavano le nostre ricerche mente». e i nostri progetti. Pur essendo stato ▶▶▶ 12
Domenica 13 febbraio 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Notre Dame / Pino Nano poi io sono diventato un esperto di nostri paesi di origine, quello che l’an- questo mondo, ho anche scoperto che tropologo Vito Teti chiama molto più credo abbia lavorato anche negli Stati in Vaticano già allora c’èra una cellula semplicemente il “Paese ombra” di chi Uniti torna in Calabria e ottiene un fi- che sperimentava sistemi di cataloga- è partito. nanziamento importante da parte del zione che era decisamente più avanti. Governo, probabilmente dal Ministe- Ma questo l’ho scoperto molto tempo GLI ANNI DELL’UNIVERSITÀ ro della Ricerca e da quello dei Beni dopo, e la cosa non mi stupisce. Oggi A REGGIO CALABRIA Culturali, per lavorare proprio sulla posso aggiungere che alla realtà che «Mi ero iscritto alla facoltà di archi- informatizzazione e la documentazio- esisteva già in Vaticano c’èra anche il tettura di Reggio Calabria non tanto ne del patrimonio storico culturale ca- Comando Generale dei Carabinieri. per fare l’architetto, quanto invece labrese. Il Consorzio aveva delle sedi Nessuno forse lo immagina, ma i Ca- per poter mettere mano ai computer a Roma, dove svolgeva le sue attività rabinieri, che in Italia hanno un set- dell’ateneo e provare nuove esperien- principali, e una sede ad Amantea. tore specifico che si occupa di Beni ze legate al mondo dell’architettura. Mio padre architetto di Amantea, era Culturali e di Patrimonio storico, già Sentivo dentro di me che c’erano degli tra gli attori individuati localmente in passato avevano dei sistemi molto spazi di movimento importanti. E ho che lavoravano con vari docenti uni- sofisticati e innovativi di catalogazio- inseguito questo pallino con assoluta versitari tra Roma e Reggio Calabria. Io naturalmente non partecipavo a queste cose. Mio padre era invece dentro, ma lo era semplicemente per delle questioni relative all’architettu- ra, non tanto alla parte informatica e di cui assolutamente non sapeva nul- la, come del resto gran parte della sua generazione. Io allora ero piccolis- simo, avevo tra gli otto e i dieci anni, forse anche undici, ed ogni tanto mio padre mi portava dietro con lui e Fau- sto Perri che io ho rivisto di recente mi ha ricordato che io allora rompevo le scatole a tutti, perché volevo sapere, di tutto e di più. Sempre di più. Ha visto Cinema Paradiso? C’era quel bimbo sempre accanto alla macchina da pre- sa, che bombardava il vecchio macchi- nista di domande. Bene io ero come quel bambino. Né più né meno. Oggi ne del patrimonio storico nazionale. determinazione. Ho fatto mille prove quello che io faccio è in perfetta sin- Per quanto riguarda invece l’aspetto diverse, e tantissime esperienze. Con tonia e sulla stessa direttrice di quello tridimensionale, io il primo video di il mio gruppo di lavoro all’università che si stava provando a fare allora nel animazione tridimensionale che ho vi- abbiamo inventato tante cose interes- mio piccolo paese di origine. Forse un sto credo sia stato proprio un prodotto santi, e alla fine ricordo io godevo an- segnale di quello che sarebbe stato il della CBC Finitalia, ed era pensi un po' che di una certa padronanza». mio futuro. Sembra un ciclo storico la ricostruzione di Messina prima del – Cosa intende dire Professore? che si chiude, e che un giorno si riapre terremoto. In quel momento ho intu- «Che ero diventato bravo, e quindi visi- da dove avevamo incominciato». ito che sarebbe stato quello il mio fu- bile, identificabile nel settore in cui mi – Come dire? Predestinato a di- turo». ero specializzato. Ma mi resi conto su- ventare un guru del digitale? Torna più forte che mai nella mente bito che non bastava fare del bricolage «Il dato vero è che trent’anni fa in Cala- di Livio la magia della sua infanzia ad con il computer. Dovevo invece stu- bria si sperimentava e si parlava di un Amantea, dove la sera ci si ritrovava diare, e anche molto. Quello che avevo tema e di un argomento che poi è di- tutti insieme, nella piazza principale fatto fino a quel momento era sì molto ventata la mia vita e mia sua attività at- del vecchio centro storico, a parlare interessante, ma non sufficiente. Do- tuale. Da quel centro ad Amantea sono della propria vita comune, ma que- vevo insomma assolutamente acqui- di certo passati i pionieri della docu- sta è la grande magia della provincia mentazione digitale in Italia. Quando italiana, la bellezza e la forza di certi ▶▶▶ 13
Domenica 13 febbraio 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Notre Dame / Pino Nano culum ci interessa, mi scrissero. Ma dato lì. Non ci ho pensato due volte. Ho contemporaneamente mi informaro- fatto domanda, ma non immaginavo sire nuove competenze. È per questo no che un anno di master mi sarebbe mai e poi mai che fosse così dura come che sono andato via. Sono partito per costato 56 mila dollari. Lì mi sono reso in realtà poi è stato». imparare cose nuove. Ricordo che conto che c’era un fattore di scala che – In che senso professore? non tutti i miei amici erano d’accordo era incontrollabile. Feci due conti, 56 «Ho dovuto affrontare una selezione su questa mia scelta, lo stesso Antonio mila dollari, se io li guadagnassi per atroce. Non era la classica selezione Quistelli forse sperava che io alla fine un anno dopo la mia formazione sa- sul dossier, ma era una sorta di con- rimanessi in Calabria. Ma avevo deci- rebbe stato un motivo per pensarci, corso ad eliminazione, per capire so- so di lasciare, e l’ho fatto». ma chi poteva assicuramelo?» prattutto chi abbandonava prima del – Lo ha più rivisto il suo pro- traguardo finale. Solo fessore Antonio Quistelli? dopo capii e scopri che «L’ho rivisto qualche anno dopo, quan- era tutto lì, in quella do io ero già in Francia, ero appena selezione cosi dura, il rientrato in Italia e sono andato a salu- senso di quella forma- tarlo. L’ho rivisto qualche giorno pri- zione. In quei tempi, ma della sua morte. Pensi che ho ca- ma anche oggi, ogni pito l’importanza di quell’uomo, come settore disciplinare spesso avviene, proprio in quei giorni, difendeva le frontiere. poco prima che morisse. In quei gior- Vuol dire che un ar- ni in ospedale, a trovarlo c’erano tante chitetto che vuole inol- figure dell’architettura italiana, i pro- trarsi in quel campo e fessori ordinari di architettura della vuole ottenere un ma- sfera romana e reggina, tra loro c’era ster o un dottorato in l’ex ministro dei trasporti Alessandro informatica deve supe- Bianchi, e c’erano anche delle perso- rarla quella frontiera. ne con cui lui non aveva più parlato Ci ho ripensato spesso, da anni. Un uomo che ha lasciato un anche perché io cam- segno importante nella vita di ognuno biavo due lingue diver- di noi». se. Cambiavo quell’an- – Lei lascia Reggio Calabria no la lingua parlata per andare inizialmente a Bo- per comunicare, e poi ston? la disciplina. È stata «È andata diversamente. Nel momen- molto dura davvero. to in cui io cercavo una soluzione ide- Non conoscevo bene il ale per il futuro della mia vita internet francese, e non sapevo non era ancora sviluppato. C’erano nulla di informatica». solo alcuni siti, ma ancora embriona- Livio De Luca, bambino, disegna per strada i profili delle case – Mi fa un esempio li. Sapevo però che c’erano due posti concreto professore? dove avrei potuto studiare le cose che – È a questo punto che decide «È come avere imparato a suonare mi interessava approfondire. Il primo allora di restare in Europa? uno strumento strimpellando, senza di questi era il Media Lab di Nicholas «Era inevitabile. Sapevo dell’esistenza però conoscere la musica. Io andavo a Negroponte al MIT di Boston. Avevo di un altro Gruppo importante nato conoscere la musica e la musica la an- letto Esseri digitali, che era un libro di in Europa e che si occupava di que- davo a studiarla e a conoscerla in un riferimento per chi si affacciava alle ste tematiche, un gruppo pioniere del master violentissimo. Violentissimo problematiche che mi incuriosivano CAD, sta per Computer Aided Design, perché oltre a essere straniero, ero an- e mi attanagliavano, e il mio punto di applicato all’architettura, e che era in che straniero nel settore disciplinare, riferimento in quel momento era ap- Francia, a Marsiglia. Era un labora- e arrivavo in un Paese, in un contesto punto l’università di Boston. Feci do- torio che nasceva dal Ministero della in cui non si fanno favori a nessuno. manda, mandai un dossier abbastanza Cultura in una scuola di architettura, Tutto quello che io avevo costruito pri- documentato, chiesi di poter frequen- e che la prima letteratura scientifica ma di allora, le ho detto che per le mie tare un master in informatica con un italiana indicava già allora come pri- competenze informatiche ero apprez- legame al mio mondo di provenienza, mo laboratorio di riferimento, fondato e mi risposero subito. Il suo curri- da Paul Quintrand. Alla fine sono an- ▶▶▶ 14
Domenica 13 febbraio 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Notre Dame / Pino Nano ni all’interno del mondo universita- ne interessantissime, che si possono rio spesso sono laceranti, e io allora anche bruciare, ma che possono di- zato riconosciuto e bene identificabile, decisi di lavorare alla costruzione di ventare anche dei geni e dei primatisti da un giorno all’altro scopri invece di un team di lavoro che fosse prima di nel loro settore di ricerca. Il concetto non essere niente e nessuno. Tu puoi tutto giovane, fatto di giovanissimi ri- di fondo è che chi fa ricerca deve saper dimostrare una scioltezza, una padro- cercatori che avessero voglia di fare e rischiare, altrimenti rischia di restare nanza del linguaggio, della distanza di sperimentare. Sono cresciuti anche in coda». critica, o di una interpretazione in una loro. Alcuni di loro oggi lavorano an- – Rivisto tutto questo oggi, disciplina, ma che poi scompare da un cora con me, altri invece sono in giro come giudica quella stagione? giorno all’altro. Da un giorno all’altro per tutta l’Europa. L’altro giorno ero «Meglio di così non poteva essere. Mi tu sai di essere e sei un perfetto idiota. in video conferenza con uno dei miei ha fatto bene questa fase. Anzi, mi ha Più esattamente, sei un re nudo». vecchi allievi, uno dei miei primi dot- fatto molto bene. È a Marsiglia che fi- torandi, che oggi è diventato professo- nalmente ho capito fino in fondo e per I PRIMI ANNI re associato a Bangkok. Posso usare bene cos’è in realtà un calabrese». A MARSIGLIA un termine che le sembrerà inusuale? – Me lo dica in una battuta – Come ricorda il suo arrivo al Oggi il mio laboratorio è una grande professore… CNR di Francia? «Ho trovato ad accogliermi uno stra- ordinario ricercatore di Francia a cui devo moltissimo per il modo come mi ha accolto e per la fiducia che mi ha riservato. Sono arrivato al CNR fran- cese dopo un concorso che ho fatto per ben tre volte, e per fortuna l’ul- timo tentativo è andato bene. Se non avessi superato quella prova la mia vita sarebbe stata tutt’altro. Prima di arrivare al CNR avevo insegnato per tre anni a Venezia, insegnavo in un corso di Rilievo Strumentale, proprio perché in Francia incominciavo a ma- nipolare i primi scanner laser in 3D. Quando io sono arrivato in Francia mi sono reso conto immediatamente che c’era uno scarto scientifico e discipli- nare tra noi e loro, e si affrontavano delle cose a livello della musica e non famiglia, una famiglia allargata ma «Il termine più giusto è “cocciuto”. della teoria. Non posso non ricordare una famiglia, con gente che lavora in Fino a metà dell’anno accademico in a me stesso la fiducia e l’empatia con Belgio, in Italia, negli Stati Uniti. Con corso non sapevo ancora se sarei ri- cui mi ha ricevuto il direttore del la- l’Italia poi mantengo forti rapporti di masto, o se potevo restarci. Poi mi è boratorio francese, Michel Florenza- collaborazione accademica. Dal mio scattato qualcosa dentro. no. Noi oggi in Francia siamo cinque gruppo passano studenti e ricercato- Studiando notte e giorno ho potuto equipe diverse, tra Parigi e Marsiglia, ri italiani. Tengo molto all’Italia, ma acquisire quegli strumenti di base e prima di andare via Michel Floren- non è solo una motivazione di carat- che mi permettevano di costruire zano mi chiese se mi sentivo pronto a tere sentimentale. La verità è che gli qualcosa, e allora lì ho incomincia- dirigere una struttura”. italiani, come i francesi e i tedeschi to a notare che quando si trattava di – Cosa rispose al suo direttore? in questo campo in cui lavoro io sono prendere un pò di distanza critica dai «Proviamo, io ci sono. Ero ricerca- davvero i migliori e all’avanguardia. problemi, allora lì avevo un percorso tore da soli cinque anni, e per me Bravi, capaci, intuitivi, innovativi. spianato. La cosa bella è che a partire già questo suo invito era una grande Fare ricerca in questo settore multidi- da quel confronto io poi mi sono pro- soddisfazione. Francamente non me sciplinare vuol dire avere tanti ibridi, gressivamente inserito in Francia, e la sentivo, ma non mi tirai indietro vuol dire persone che si assumono inserito nell’area dell’informatica, an- neanche allora. La situazione politica tanti rischi, quindi si tratta nella stra- era abbastanza complessa, le tensio- grande maggioranza dei casi di perso- ▶▶▶ 15
Domenica 13 febbraio 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Notre Dame / Pino Nano Non ho fatto altro con quel mio primo la generazione di professionisti che si PC. Ho solo giocato. erano formati fuori e che poi tornava- che scientificamente. È questo che ha – Quanto ha contato suo padre no puntualmente a casa. Nel suo caso, cambiato la mia vita». nella sua vita? era tornato per fare l’architetto. E il – C’è un dettaglio della sua «Enormemente. Sia mio padre, come modello che lui mi forniva, era il mo- vita di cui lei in pubblico non mia madre. Io faccio parte di quelle fa- dello di un professionista e di un tecni- parla mai, ed è l’amore pro- miglie che pure essendo calabresi, ca- co che dialogava con Finitalia. Io face- fondo che ha per la musica… labresi sia mio padre che mia madre, vo parte di quel suo mondo, che era il «Pensi che io mi sono appassionato mio padre di Amantea, mia madre di mondo dell’architettura, dei Beni Cul- all’architettura applicata al computer Cetraro, in casa si parlava l’italiano. turali e del loro recupero, e quel mon- proprio perché in quegli anni io fa- Può sembrare una banalità, ma non do già allora ti permetteva di guardare cevo musica. Nel senso che studiavo lo era affatto. Mio padre mi ha inse- ovunque. Ma non perché io ne avessi i musica, e subito dopo la prima fase gnato a vivere, a crescere, a diventare mezzi. E’ vero, stavamo bene questo sì, di apprendimento ho incominciato a grande, a credere nelle mie forze, a so- ma poi dopo siamo stati anche male. interessarmi e ad appassionarmi alla gnare in grande. Non parlo qui dell’in- Perché non c’era più lavoro, le com- musica elettronica. Io il passaggio al segnamento di nozioni specifiche, messe erano finite e i finanziamenti chiusi. Nonostante questo il modello di vita che lui mi aveva proposto, e di- rei anche imposto, guardava oltre il perimetro della nostra casa e del mio paese. Lui mi ha insegnato a capire qual è il valore reale del viaggio, per- ché partire vuol dire nuovi saperi e nuovi obbiettivi, nuovi confini, terre e popoli diversi, conoscenze alternative. Mi ha aperto la mente, mi ha insegna- to che tutto era da decostruire, e da ricostruire, a partire dalla religione, per passare dalla politica all’arte del fare, le stesse opinioni, gli stessi sape- ri, venivano continuamenti smontati e rimessi in discussione. Era questo suo spirito critico che mi permetteva di mettere in discussione ogni valore e ogni convinzione assorbita negli anni. Un uomo straordinario, meraviglioso mio padre». digitale l’ho fatto con la musica. E il raramente ho ricevuto nozioni scien- – E sua mamma Livio? mio primo computer l’ho usato per tifiche di architettura da mio padre, «Mia madre era un’insegnante, si chia- fare musica. Anzi, lo usavo per fare ma lui è stato il mio modello di vita. Mi mava Pina De Caro. Lei mi ha insegna- composizione musicale». dava sistematicamente dei metodi per to a dare. Mia madre è una persona reagire alle situazioni che potevano che ha dato sempre, in tutta la sua vita. IL PRIMO COMPUTER capitarmi crescendo, ma mi ha dato Per tutta la sua vita da insegnante ha AD AMANTEA soprattutto degli stimoli importanti, solo dato. Quando ha smesso di inse- – Quand’è che ha avuto tra le e questo è stato fondamentale. Le rac- gnare si è inventata un laboratorio di mani il suo primo computer? conto questa: mio padre, il suo nome uncinetto, una associazione per riuni- «Avevo otto anni, l’età della foto di cui è Adriano, era andato a Roma per stu- re e stare insieme con gli altri. Lei non le ho parlato. Non più di otto anni. Ri- diare architettura, lui quindi tornava c’è più, è morta, ma c’è un libro dedi- cordo che mio padre e mia madre non ad Amantea da Roma, ma a Roma lui cato alle donne calabresi che la cita e sapevamo minimamente di cosa si aveva vissuto già da quando era picco- di cui io vado fiero. Mamma era molto trattasse, ma mi dissero chiaramente lissimo, sua madre era morta e lui era diversa da mio padre e a differenza che dovevo considerarlo una sorta di finito con le zie, gran parte della sua di lui, lei era una persona capace di giocattolo, con cui dovevo giocare, e famiglia è ancora a Roma. La sua vita io ci ho giocato davvero e tantissimo. di calabrese era quindi la vita di quel- ▶▶▶ 16
Puoi anche leggere