LIVIO DE LUCA L'ANGELO DI NOTRE DAME - Domenica

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LIVIO DE LUCA L'ANGELO DI NOTRE DAME - Domenica
N. 7 - ANNO VI
                                             DOMENICA 13 FEBBRAIO 2022
                                             MAGAZINE SETTIMANALE DI CALABRIA.LIVE
                                              IL QUOTIDIANO DEI CALABRESI NEL MONDO
                                                   FONDATO E DIRETTO DA SANTO STRATI

Domenica
    IL SETTIMANALE DEI CALABRESI NEL MONDO

LIVIO
DE LUCA
L'ANGELO
DI NOTRE DAME
di PINO NANO
LIVIO DE LUCA L'ANGELO DI NOTRE DAME - Domenica
COVER STORY

                                                                                               Livio De Luca
Antonio Catricalà, un anno dopo                                                                L'angelo
Il ricordo di un uomo perbene                                                                  di Notre Dame
di Corrado Calabrò                                                                             di Pino Nano

                           In questo numero
Giuseppe Nisticò
Paola Severino
Attilio Zimatore

OTTO UNIVERSITARI CALABRESI A DUBAI
A PARLARE DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE

NEXTELLING

                                                              UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA
                                                 Intelligence / La lezione di Antonio Nicaso
                                                                                    di Franco Bartucci

Le caramelle calabresi alla conquista             Appunti di un regista
del mondo: Sila Gum                                  dalla quarantena
di Antonietta Malito                               di Demetrio Casile

                              7/2022
                                                   Supplemento settimanale del quotidiano – Roc n. 33726 - ISSN 2611-8963

    Domenica
                                                      Reg. Trib. Cz 4/2016 direttore responsabile: Santo Strati
                                                             calabria.live.news@gmail.com
                              13 febbraio 2022                  whatsapp: +39 339 4954175

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Domenica
                                      13 febbraio 2022 • www.calabria.live
                                      il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo

I                                          La Calabria a Dubai
    nvestire sul capitale umano: la
    Regione Calabria punta sui suoi
    giovani più capaci e offre loro la
possibilità di mettersi in mostra, a

                                            La Regione investe
DUbai, nella giornata dell'Expo dedi-
cata alla Calabria. Niente food e tipi-
cità – ha deciso il presidente Roberto
Occhiuto – l'occasione va sfruttata

                                            sul capitale umano
per cercare investitori per l'area Zes
troppo sottoutilizzata e non presa
nella giusta considerazione, ma an-
che per valorizzare le nostre risorse
umane. Ed ecco che per otto studenti
universitari degli nostri Atenei – che,
ricordiamolo, sfiorano l'eccellenza
– si prefigura un'opportunità straor-
                                            Otto universitari all'Expo
                                            a parlare di intelligenza
dinaria: presentare le loro idee pro-
gettuali di innovazione su un tema
di grandissima attualità, L’intelligen-

                                            artificiale e innovazione
za artificiale al servizio delle nuove
emergenze mondiali.
Insomma, una opportunità più unica
che rara, che la Regione Calabria ha
deciso di dare ai suoi giovani tramite
il progetto Il futuro dei giovani cala-     UN PROGETTO CHE COINVOLGE I TRE ATENEI CALABRESI
bresi parte da qui, promosso insieme
                                                                      di MARIA CRISTINA GULLÍ
                ▶▶▶

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Domenica
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                                               il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo

▶▶▶      Otto universitari calabresi a Dubai        rispettivamente di “SediciMedia” e              – perché la Calabria è stanca di pro-
                                                    di “Fly University Project”, partner            messe. Dobbiamo garantire fatti. E
a Sedicimedia – Iad Bambini Ancora e                dell’iniziativa.                                questi sono i primi di una lunga serie
la sinergia degli Atenei calabresi.                 «Sarà questa – ha spiegato la Princi –          perché le collaborazioni virtuose aiu-
Ma non finisce a Dubai: nei mesi                    la prima fase del progetto, grazie alla         teranno i nostri giovani ad inserirsi
successivi all’esperienza dell'Expo,                importante sinergia con il sistema              nel mercato del lavoro».
Fly University Project sosterrà l’idea              universitario, cui seguirà quella in            Grande soddisfazione è stata espres-
progettuale illustrata dai nostri stu-              cui queste idee saranno portate all’at-         sa dal segretario-questore Salvatore
denti, mettendo in contatto gli stessi              tenzione delle aziende per creare               Cirillo: «l’occasione racchiude in sé
con una serie di stakeholder e li ac-               nuove opportunità di lavoro».                   una duplice valenza: è motivo di or-
compagnerà successivamente nell’i-                  L’accordo prevede, inoltre, l’eroga-            goglio perché ho l’onore di rappre-
ter necessario per accedere al mondo                zione di borse di studio i cui criteri di       sentare tutto il Consiglio Regionale e
del lavoro.                                         assegnazione saranno definiti dalle             contemporaneamente è una grande
Non si tratta solo di mettere in mo-                singole università. È prevista anche            speranza che ripongo nel lavoro che
stra le nostre eccellenze: «sarà anche              la consegna gratuita di duemila tablet          sapremo compiere insieme per assi-
un accompagnamento delle nostre                     e pc ricondizionati per le famiglie eco-        curare ai nostri giovani un futuro in-
risorse universitarie verso il mon-                 nomicamente svantaggiate e con figli            triso di maggiori opportunità».
do del lavoro in collegamento con le                in età scolare di primo e secondo gra-          Nel corso della conferenza stampa,
aziende e gli “stackeholder” interes-               do, «perché sappiamo bene – ha detto            inoltre, sono state illustrate anche

sati» ha spiegato la vicepresidente                 la vicepresidente vvPrinci – che mol-           altre iniziative afferenti al progetto Il
della Regione, Giusy Princi, nel corso              te famiglie, che vivono un particolare          futuro dei giovani calabresi parte da
della conferenza stampa di presenta-                disagio economico, non hanno potuto             qui: la prima consiste nella donazio-
zione dell'iniziativa svoltasi a Palazzo            fare svolgere ai loro figli la didattica a      ne di 2000 pc e tablet ricondizionati
Campanella.                                         distanza durante la pandemia».                  rivolta alle famiglie calabresi con
Presenti, il vice capo di gabinetto                 Per il Rettore Zimbone, «sul tema               figli in età scolare (scuola primaria,
Milo Nucera, in rappresentanza del                  dell’intelligenza artificiale, ci trovia-       scuola secondaria di secondo grado);
presidente Filippo Mancuso, il Se-                  mo in un momento apicale. Si regi-              la seconda consiste nel processo pro-
gretario-Questore Salvatore Cirillo;                stra una forte mobilitazione in questo          gettuale che vedrà l’avvio di percorsi
il Magnifico Rettore dell’Università                campo. È la prospettiva del futuro. E           afferenti all’orientamento ed ai collo-
Mediterranea di Reggio Calabria,                    questa iniziativa, che incoraggia i no-         qui motivazionali, inoltre verranno
Marcello Zimbone, in rappresentan-                  stri giovani, è molto importante».              avviate fasi di supporto per i Centri
za dei rettori dei tre atenei calabresi;            «Vogliamo essere pragmatici – ha
Marta Ferrari e Alexandro Fiumara,                  concluso la vicepresidente Princi                                ▶▶▶

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                                       13 febbraio 2022 • www.calabria.live
                                       il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo

per l’Impiego Calabresi, finalizzati        durante la settimana che vedeva im-             a disposizione dei nostri giovani, au-
all’inserimento dei giovani nel mon-        pegnati nella Capitale parlamentari e           spicando per le future generazioni
do del lavoro grazie alla costante pro-     rappresentanti regionali per l’elezio-          ulteriori occasioni di tale importanza.
mozione di interscambi tra le aziende       ne del Presidente della Repubblica,             Questa soddisfazione, al contempo,
calabresi e le aziende nazionali ed         trovandomi insieme all’on. France-              mi fa riflettere sul peso vissuto dalle
internazionali con il chiaro intento di     sco Cannizzaro presso il Ministero              pregresse generazioni, sottratti a tali
valorizzare le nostre professionalità.      della Pubblica Istruzione, è stato pos-         opportunità».
Il Consigliere regionale Salvatore          sibile cogliere la presente opportuni-          «Infine – ha detto ancora Cirillo – rin-
Cirillo, durante il suo intervento in       tà».                                            grazio la vicepresidente Giusy Princi,
conferenza stampa, oltre a soffer-
marsi sugli indicatori progettuali,
ha ringraziato per il sostegno offerto
il Presidente della Giunta regionale
Roberto Occhiuto, il presidente del
Consiglio regionale Mancuso, la vi-
cepresidente Princi, i rappresentanti
delle Università Calabresi, in partico-
lare il Magnifico Rettore Zimbone, il
Presidente di SediciMedia Marta Fer-
rari, il project Manager Fly Universi-
ty Project, Alexandro Fiumara.
I ringraziamenti sono stati parimenti
rivolti a Massimo Penzo, Presidente
Fly University Project e l’ideatrice
dell’iniziativa “Woman4ai”, Michela
Oberti, collegati in remoto.
«Oggi – continua Cirillo – siamo im-
pegnati nella presentazione di un
progetto che pone “l’intelligenza
artificiale al servizio delle nuove         «Il confronto apertosi con i partner –          plaudendo al suo impegno ed alla sua
emergenze globali” e in tale contesto,      ha detto ancora Cirillo – oggi presenti         energia impressa quotidianamente
il coinvolgimento della Regione Ca-         in conferenza stampa, è stato imme-             nel suo agire con l’instancabile vo-
labria non è un semplice protocollo         diatamente colto come una straordi-             glia di dare forma ai sogni dei gio-
ma rappresenta la chiara volontà di         naria occasione di crescita per i no-           vani calabresi, trasmettendo loro un
cogliere le sfide dettate dai tempi per     stri studenti. Da giovane calabrese e           messaggio di positività. Ringrazio
trasformarle in opportunità. L’intesa       da persona impegnata nel mondo del-             nuovamente il mondo dell’Universi-
con le Università calabresi e con un        la Politica – continua Cirillo - vorrei         tà Calabrese, rappresentata in que-
partner di caratura internazionale          condividere l’orgoglio e la soddisfa-           sta Sede dal Rettore dell’Università
rappresenta l’ulteriore valore ag-          zione che oggi provo nel constatare             Mediterranea di Reggio Calabria
giunto che in questa ed in altre fasi       la straordinaria opportunità messa              Prof. Marcello Zimbone, fucina delle
potrà consentirci di fare la differenza                                                     nostre eccellenze, sempre più impe-
rispetto al passato, cogliendo in ogni                                                      gnate ad altissimi livelli professionali
occasione la straordinaria opportu-                                                         e sempre più apprezzate in contesti
nità per la quale i nostri studenti, di                                                     nazionali ed internazionali».
volta in volta, potranno essere valo-                                                       «Ai Partner del progetto auguro
rizzati».                                                                                   buon lavoro – ha concluso il segreta-
«Oggi – ha proseguito Cirillo – la ve-                                                      rio-questore del Consiglio regionale
trina nella quale chiederemo ai nostri                                                      della Calabria –. Questa importantis-
giovani di rappresentarci con il loro                                                       sima occasione, accolta dalla Regione
progetto sarà una vetrina internazio-                                                       Calabria, rappresenta una delle tante
nale, ossia l’Expo di Dubai. Tutto ciò è                                                    fasi nelle quali la bellezza del sapere
nato in pochissime ore. Trovandomi                                                          potrà conferire ai nostri giovani ed
a Roma per lo svolgimento di alcuni                                                         alla Calabria maggiori occasioni ed
incontri istituzionali, fatti coincidere       Il segretario-questore Salvatore Cirillo     opportunità di crescita e sviluppo». 

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Domenica
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                                         il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo

L
          e mafie globali sono un attore
          economico e politico a livello
          globale. Occorre studiare la
          capacità di intelligence delle
organizzazioni criminali», lo ha soste-
nuto Antonio Nicaso, docente di storia
sociale della criminalità organizzata
alla Queen’s University di Kingston
(Canada), al Master sull’Intelligence
dell’Università della Calabria,coordi-
nato dal prof. Mario Caligiuri.
Nicaso ha evidenziato come la crimi-
nalità mafiosa si sia ormai organiz-
zata a livello globale. A riguardo ha
ricordato un aneddoto su Lucky Lu-
ciano, il quale pare abbia affermato
che non esistono il denaro sporco e il
denaro pulito, ma soltanto il denaro.
Ha poi ricordato che le mafie nazio-
nali, internazionali e transnazionali          UNA PREGEVOLE E SEGUITISSIMA LEZIONE DI ANTONIO NICASO ALL'UNICAL
hanno enormi quantità di denaro da

                                               Usare l'Intelligence
riciclare e da reinvestire e come re-
cita la “legge di Gresham” la moneta
cattiva, quando arriva sul mercato,
scaccia via quella buona.

                                                 per sconfiggere
Nicaso ha quindi proseguito soste-
nendo che «le mafie, soprattutto in
Italia, nella prima metà del XIX secolo
sono nate come fenomeni di controllo

                                               mafia e criminalità
sociale da parte delle classi dirigenti,
e quindi erano utilizzate da profes-
sionisti, proprietari terrieri, impren-
ditori. È per questo motivo che sono

                                                  organizzata
state legittimate dal sistema politico,
economico e sociale nel quale si sono
pesantemente radicate».
«Internazionalizzandosi e diventan-
do transazionali – ha ribadito – hanno
mantenuto tale caratteristica, poiché                                       di FRANCO BARTUCCI
non operano all’estero soltanto per
riciclare e investire ma soprattutto
per controllare il territorio e infiltrar-    te anche verso l’Est europeo e questo           di contrasto del governo locale».
si nell’economia locale e quindi nella        perché l’Unione Europea, finanzian-             Per il docente universitario di origi-
gestione di attività economiche e fi-         do lo sviluppo di tali Paesi, ha gene-          ne calabrese, autore di diversi libri
nanziarie. Allo stesso tempo, tentano         rato ingenti flussi di denaro che le            sul fenomeno mafioso e della crimi-
di condizionare la pubblica ammini-           mafie hanno puntualmente cercato                nalità, «bisogna storicamente inter-
strazione, sia a livello burocratico che      di intercettare. Inoltre, nell’altro lato       pretare le mafie come fenomeni ri-
politico, utilizzando le normative che        dell’Atlantico, ci sono Stati, come De-         conducibili non alle classi marginali
in tanti altri Stati, come per esempio        laware, Nevada, Wyoming che sono                ed emarginate, bensì alle classi diri-
Germania, Olanda, Belgio, Austria             fortemente attrattivi per capitali e in-        genti. Infatti, le loro caratteristiche
non sono severe ed efficaci nel con-          vestimenti, tassazioni societarie con           più importanti sono sempre state la
trasto della criminalità mafiosa come         maglie normative molto larghe che               capacità di adattamento e di relazio-
in Italia».                                   consentono alle mafie di infiltrarsi
«Le mafie – ha spiegato – si sono spin-       pesantemente, nonostante le attività                            ▶▶▶

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LIVIO DE LUCA L'ANGELO DI NOTRE DAME - Domenica
Domenica
                                               13 febbraio 2022 • www.calabria.live
                                               il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo

▶▶▶       Intelligence con Nicaso / Bartucci        nologici non costituisce di per sé un           non hanno soltanto la capacità di sa-
                                                    reato poiché vengono utilizzati anche           per leggere e sfruttare a loro esclu-
ne. Capacità di adattamento ai nuovi                dalle aziende per proteggere i loro             sivo vantaggio il territorio, ma fanno
scenari politici, economici e sociali:              segreti industriali. I reati si verifica-       anche attività illecita di intelligence.
si veda, per esempio, a livello storico             no quando tali tecnologie informa-              Si infiltrano per esempio all’interno
il mito del fascismo che sosteneva di               tiche si utilizzano per commettere              degli organi dello Stato – grazie a in-
avere sconfitto la mafia. In realtà la              crimini».                                       fedeli servitori dello Stato – per sape-
mafia siciliana, derubricata dal fasci-             «A riguardo, ha illustrato l’esempio            re se ci sono indagini in corso contro
smo per motivi di propaganda a livel-               dell’FBI che ha utilizzato una appli-           di loro, oppure riescono a modificare
lo di semplice banditismo, ha avuto la              cazione (ANOM) servendosi diagenti              le rotte del narcotraffico in base alle
capacità di adattarsi e di farsi legitti-           sotto copertura, per carpire preziose           informazioni che hanno a loro dispo-
mare anche dallo stesso regime».                    informazioni legate al mondo del nar-           sizione. Sono però ancora pochissimi
«Capacità di relazione – ha aggiunto                cotraffico e di altre attività illecite».       coloro che si occupano di studiare la
– per usufruire di condotte agevola-                «La criminalità mafiosa – ha concluso           capacità di intelligence delle mafie
trici, di concorso esterno, di contatti             il professore – sta diventando sempre           nazionali, internazionali e transna-
con la politica, con il mondo dell’e-               più intelligente anche nel campo del-           zionali». 
conomia e della finanza, con le classi              la geolocalizzazione. Infatti, i mafiosi
dirigenti infiltrandosi nelle istituzio-
ni dello Stato. Le mafie hanno infatti
sempre avuto la capacità di essere
parte integrante del sistema sociale,
politico ed economico e rappresen-
tano un potere che ha sempre potuto
contare su legittimazioni, complicità
e connivenze in alto e di consenso po-
polare in basso».
Altra caratteristica significativa per
Nicaso è rappresentata dalla mana-
gerialità dei mafiosi. Infatti le orga-
nizzazione criminali sono spesso uni-
tarie, come la ’Ndrangheta lo è, che
riescono a radicarsi nel territorio,
facendo sistema e utilizzando le pro-
fessionalità dell’area grigia.
«Oggi la mafia – ha spiegato – comin-
cia a esplorare le opportunità offerte
                                                    Gratteri & Nicaso un marchio editoriale di grande successo
anche dal cyberspazio, utilizzando
hacker, ingegneri informatici e pro-
                                                    che ha scoperchiato gli affari sporchi di mafia e 'ndrangheta
grammatori per sviluppare alcuni                    Antonio Nicaso è un giornalista, scrittore e docente universitario calabrese da molti anni
propri traffici illeciti. Inoltre, nuovi            trasferitosi in Canada. È compagno di penna del Procuratore Capo di Catanzaro Nicola
campi di interesse criminale mafio-                 Gratteri con il quale ha firmato numerosi saggi sulla 'ndrangheta e la mafia divenuti su-
so sono diventati il gioco d’azzardo                bito best seller mondiali.
online e le truffe informatiche. Non                L'ultimo libro a doppia firma è Complici e colpevoli – Come il Nord ha aperto le porte alla
c’è invece ancora nessun riscontro                  ‘ndrangheta edito da Mondadori.
giudiziario della presenza struttu-                 Così lo ha presentato su Calabria.Live Pino Nano: «Nuove reazioni per le rivelazioni shock
rale delle mafie italiane nel settore               del procuratore antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri, che questa volta supera se stes-
delle criptovalute, esistendo soltanto              so documentando con grande coraggio e con elementi reali e incontestabili alla mano
qualche intercettazione investigativa               come la mafia abbia conquistato ormai anche le grandi città del Nord d’Italia, dove i boss
e poco altro».                                      governano da padrini e da padroni assoluti. Una nuova denuncia pubblica, clamorosa e
«Esistono, invece, riscontri giudizia-              sconcertante.
ri – ha evidenziato – sul fatto che le              È un libro che apre uno squarcio sconcertante e impressionante su un fenomeno che per
mafie si siano dotate di strumenti di               lunghi anni in Italia è rimasto sconosciuto e, soprattutto anche, mai indagato per come
cybercomunicazione          crittografata           avrebbe invece dovuto esserlo».
sicura. Utilizzare tali strumenti tec-                              Leggi la recensione completa di Pino Nano su Calabria.Live

                                                                       7
LIVIO DE LUCA L'ANGELO DI NOTRE DAME - Domenica
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                                        13 febbraio 2022 • www.calabria.live
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   STORIA DI COPERTINA: L'ARCHITETTO DI AMANTEA CHE STA FACENDO RISORGERE LA CATTEDRALE

     “Notre Dame…Vasta sinfo-
     nia di pietra, per così dire;
     opera colossale di un uomo e
     di un popolo, unica e al tem-
     po stesso complessa come
     l’Iliade e i Romanceros di
     cui è sorella; prodotto prodi-
     gioso del contributo di tutte
     le energie di un’epoca, ove
     su ogni pietra si vede im-
     pressa in cento modi diversi
     la fantasia dell’operaio di-
     sciplinata dal genio dell’ar-
     tista; sorta di creazione
     umana, in poche parole, po-
     tente e feconda come la cre-
     azione divina a cui sembra
     aver strappato il suo duplice
     carattere: la varietà e l’eter-
     nità”.
                       (Victor Hugo,
               Notre Dame de Paris)

“Il mio primo anno in Francia è stato
terribile: cambiavo lingua, cambiavo
disciplina, dovevo superare un ma-
ster in Informatica per iscrivermi al
dottorato ad Aix en Provence. Ad un
certo punto della mia vita mi sono
dovuto rimettere in gioco totalmente.
Il Sud, ne sono certo, rimane il luogo
migliore per costruire i propri sogni.

                                             Livio De Luca
Poi però un giorno purtroppo si parte,
e non si torna più. Ho conosciuto mia
moglie Francesca, all'università, lei
è di Messina, mille interessi comuni,
tanto amore e tantissima strada as-
sieme. Ho ancora un rapporto intimo

                                             L'angelo di Notre Dame
con la facoltà di architettura a Reggio
Calabria. Il mio maestro è stato il prof
Antonio Quistelli, a lui devo tantissimo.

                                                Ecco il calabrese
E’stato lui che mi ha insegnato a guar-
dare oltre l'architettura, mi ha aperto
l’orizzonte della innovazione tecnolo-
gica, quella scienza capace di scom-

                                              più amato di Francia
porre e di rompere gli schemi, e che
alla fine è diventata la mia avventura
umana. Perché sono partito? Mi inte-
ressava misurarmi con altre realtà, in
                                                                                 di PINO NANO
                 ▶▶▶

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▶▶▶                Notre Dame / Pino Nano        dell’Umanità dell’Unesco, da almeno             speranza... Abbiamo da fare adesso...
                                                 800 anni Notre Dame è la vera casa              Agiremo e ci riusciremo".
Calabria non avrei mai potuto realiz-            dei francesi, è il cuore più intimo del-        La Senna sta a guardare, le fiamme
zare quelli che erano miei sogni veri”.          la loro storia, è l’alterigia e il senso di     si riflettono sul fiume impotente che

Q
                                                 libertà di questo popolo cresciuto a            attraversa Parigi, e la gente lascia le
             uesta storia ha un inizio, e        pane e rivoluzioni, questo popolo così          proprie case per riversarsi ai margini
             ha una fine.                        vicino a noi ma anche così lontano. No-         del quartiere per provare a dare una
             L’inizio coincide con la sto-       tre Dame non è solo quindi il gioiello          mano di aiuto. Scatta la solidarietà del
             ria professionale di Livio          sacro più importante di Francia. No-            mondo intero, ma non basterà.
De Luca, uno dei tanti figli di Calabria         tre Dame, lo racconta bene Riccardo             A tre anni da quella notte, Notre Dame
sparsi per il mondo. La fine coincide            Cocciante, nelle mille musiche a lei            è ancora dolorante. Profondamente
con sua la vita privata e personale, sto-        dedicate “è l’anima bella della Senna”.         prostrata su se stessa.
ria la sua, di un giovane architetto ca-                                                         Nessuno ci crederebbe, ma uno dei
labrese, originario di Amantea, e che                 IL DISCORSO DI MACRON                      “grandi medici” a cui è stata affidata
oggi, dopo venti anni di emigrazione                       ALLA NAZIONE                          questa “paziente” così illustre “viene
lontano dal suo mare, è tra gli italiani         Forte, avvolgente, quanto mai diret-            da molto lontano”. I francesi sanno
più amati, più famosi e più coccolati di         to, pieno di fierezza istituzionale e di        semplicemente che è un italiano, che
Francia. Storia di una eccellenza tutta
italiana, dunque, ma che oggi è diven-
tata anche “eccellenza mondiale”, per
tutto quello che Livio De Luca fa, rap-
presenta e realizza.
Ma partiamo dall’inizio.
Ad aprile saranno passati tre anni,
eppure sembra appena ieri. Il mondo
ha il fiato sospeso. Le prime immagini
delle fiamme che avvolgono la guglia
di “Notre Dame” finiscono nelle case
di milioni di persone in ogni angolo
della terra, e “Notre Dame” diven-
ta la “Nostra Signora” per milioni di
uomini, donne e bambini. Quando le
televisioni di Francia interrompono
all’improvviso i programmi e le tra-
smissioni in onda, e compare seduto
nel suo studio il Presidente Macron,
allora la Francia coglie con mano la                   Il presidente francese Emmanuel Macron durante il sopralluogo a Notre Dame
gravità dell’incidente.
“È una tragedia immane - annuncia                commozione personale. Indimentica-              viene dal sud del Paese, che si chiama
il Presidente Macron - e non basterà             bile il discorso alla nazione che il gio-       Livio De Luca, ha 46 anni, e che è uno
il coraggio e l’abnegazione dei nostri           vane presidente Emmanuel Macron                 dei “grandi cervelli” dell’architettura
vigili del fuoco a salvare Notre Dame”.          fa al suo popolo subito dopo le prime           digitale, forse il numero uno al mon-
“Notre Dame” sta per “Nostra Signo-              ore dell’incendio.                              do per via delle sue conoscenze e delle
ra”. Notre Dame è la grande cattedrale           “Noi siamo un popolo di combattenti,            sue esperienze.
di Parigi. È la chiesa gotica più bella e        di costruttori e ricostruiremo la cat-          «Qualche anno fa mio padre ha ri-
più solenne che esista al mondo. Ma              tedrale di Notre Dame entro cinque              pescato una fotografia che mi ritrae
Notre Dame è soprattutto la Francia.             anni, ancora più bella. Nel corso della         quando avevo 8 anni. Non mi ricor-
Immagine prepotente, possente, al-               nostra storia, abbiamo costruito città,         davo assolutamente dell’esistenza
tera, fiera di un’intera nazione. E lo           porti e chiese. Molti sono bruciati, sono       di questa foto, l’ho rivista proprio
è ancora di più oggi, con le sue ferite          stati distrutti. Noi li abbiamo sempre          quando mio figlio aveva 8 anni. L’a-
ancora aperte e mai rimarginate, con             ricostruiti. L'incendio di Notre Dame           veva scattata mio padre, pressappoco
i segni indelebili della violenza del            ci ricorda che la nostra storia non fi-         alla mia età attuale. E questa foto dice
fuoco che la sera del 15 aprile del 2019         nisce mai…Voglio dirvi questa sera che
l’ha devastata e lacerata. Patrimonio            condivido il vostro dolore e la vostra                          ▶▶▶

                                                                    9
LIVIO DE LUCA L'ANGELO DI NOTRE DAME - Domenica
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▶▶▶                Notre Dame / Pino Nano              IL PRIMO INTERVENTO                       più grande conoscitore, quello che ne
                                                  SUL LUOGO DELLA TRAGEDIA                       conosce tutti i dettagli, tutti i segreti,
probabilmente tutto di me. C’è l’archi-          Il grande architetto calabrese raccon-          tutti i nascondigli… Oggi Quasimodo
tettura, c’è lo studio, c’è la concentra-        ta Notre Dame come se fosse la sua              ci sarebbe davvero molto utile, perché
zione, c’è la curiosità, la voglia, c’è la       casa, come se questa casa lui la vives-         Quasimodo rappresenta la conoscen-
memoria. La memoria della mia terra,             se da sempre, come se la conoscesse             za. Rappresenta la conoscenza pro-
la Calabria, il mio mare. C’è la memo-           da quando era bambino, e come se                prio perché - come spiega benissimo
ria del disegno di un bimbo che prova            da questa casa lui in realtà non se ne          Victor Hugo - fino al quindicesimo
a registrare il mondo che lo circonda.           fosse mai andato via. Livio racconta            secolo, l’architettura è stata il registro
C’è la memoria della foto di un padre            Notre Dame con un senso di rispetto             principale dell’umanità. Non si è pre-
che guarda il figlio che disegna il suo          palpabile, con una ammirazione per              sentato al mondo un pensiero un po'
passato, per capirlo, per ricordarlo,            la possenza e la bellezza del monu-             complesso che non si sia fatto edificio.
per proiettarlo verso il futuro. In que-         mento davvero fuori dal normale, con            Ogni idea popolare, come ogni legge
sta foto c’è praticamente tutto quello           un amore viscerale che neanche un               religiosa, ha avuto i suoi monumenti.
che sono io, tutto quello che faccio,
rinchiuso in un universo di segni e di
sogni, che si rincorrono e che rincor-
ro, da quando, proprio all’età di otto
anni ho toccato il mio primo compu-
ter. Sa cosa ho fatto? Ho semplicemen-
te sostituito quel foglio di carta, con
uno schermo che da allora, continuo a
guardare alla stessa distanza”.
Quando la Francia chiama, Livio è già
in treno diretto a Parigi, l'Île de la Cité,
per un primo sopralluogo sul luogo
della tragedia, e per una sua prima va-
lutazione tecnica. Per la seconda volta
la Francia vive con il fiato sospeso. Ma
cosa troverà il grande esperto italiano
sotto le macerie annerite dalle fiam-
me della notte appena trascorsa?
«Il giorno dopo l’incendio del 15 apri-
le 2019; nella navata centrale di Notre
dame, c’erano tantissime pietre… C’e-
rano più di 20.000 oggetti caduti dai
30 ai 60 metri di altezza, ma tantissi-          francese nato e cresciuto a Parigi da           Il genere umano, insomma, non ha
me altre cose erano, purtroppo andate            generazioni potrebbe avere. Un figlio           pensato niente di importante che non
in fumo. Di quel giorno ricordo le tan-          di Calabria come pochi, naturalizzato-          abbia poi scritto in pietra”.
tissime telefonate tra i colleghi ricer-         si figlio di Francia, riconoscente a que-       La vita di Livio De Luca sembra qua-
catori, conservatori del patrimonio,             sta nazione per avergli permesso di             si una favola moderna, catapultato
funzionari del ministero della cultura,          coronare il suo sogno, che era quello           anche lui, come Quasimodo, nel cuo-
anziani, giovani, giovanissimi. Era-             di diventare prima di tutto un grande           re della basilica più bella di Francia,
vamo tutti coscienti che quell’evento            ricercatore, e poi molto altro ancora.          chiamato dal CNRS (Centre National
che aveva toccato Parigi, aveva scon-            “Notre Dame , per “Quasimodo il cam-            de la Recherche Scientifique) e dal
volto l’intero pianeta. Era una vera e           panaro”- che è il personaggio gobbo e           Ministero della Cultura, sotto impulso
propria chiamata alle armi. Quindi ci            sordo e che Victor Hugo descrive nel            della Presidenza Macron, a ristabili-
cercavamo. Ci chiamavamo a vicen-                suo romanzo dedicato a Notre Dame               re il quadro scientifico della rinascita
da, ci informavamo, informavamo chi              come segregato nella torre campanile            digitale, e a guidare in prima persona
doveva prendere delle decisioni, pas-            - Notre Dame era stata l’uovo, il nido,         un settore importante di quello che il
savamo ore e ore a farci paura, a ras-           la casa, la patria, l’universo. Quasimo-        “Financial Time” definisce “il cantiere
sicurare le preoccupazioni, a pensare            do è una figura davvero straordinaria           del secolo”.
ad altri aspetti di cui preoccuparsi. Ci         per me, perché rinchiuso nella catte-
organizzavamo. Ci contavamo».                    drale per tutta la vita ne è di sicuro il                        ▶▶▶

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Domenica
                                           13 febbraio 2022 • www.calabria.live
                                           il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo

▶▶▶               Notre Dame / Pino Nano        cademico e istituzionale, che marca             si da articoli da leggere, da scrivere,
                                                tutta la sua vita e la sua carriera scien-      da citare e da valutare».
         UN BACKGROUND                          tifica in giro per il mondo.                    Le sue attività di ricerca oggi si con-
            DI SUCCESSI                         Chi lo conosce personalmente bene e             centrano sul rilievo, la modellazione
Ma il grande ricercatore italiano non           da tanti anni dice di lui una cosa molto        geometrica e l'arricchimento seman-
è nuovo a imprese così mirabilanti.             bella: «Livio non usa mai il singolare          tico di rappresentazioni digitali di
Prima di Notre Dame, Livio De Luca              quando parla di progetti o di lavoro,           oggetti del patrimonio, nonché sulla
era passato da anni di ricerche e spe-          non conosce il termine “io”. Per lui            progettazione e lo sviluppo di sistemi
rimentazioni di approcci digitali negli         esiste solo la “quadra”, il suo team di         informativi multidimensionali. Prin-
scavi di Pompei, sul Ponte di Avigno-           ricerca. Uomini e donne che pendono             cipe assoluto nell’uso, nella gestione,
ne, sull’Arco di Trionfo di Parigi, sul         dalle sue labbra e lavorano per lui, e          nella conoscenza, e nell’applicazione
Petit Trianon di Versailles, sulla tom-         con lui, senza interruzioni di tempo e          di quella che gli americani chiamano
ba dell’Imperatore Qialong in Cina.             di orario».                                     “AI”, che sta per “Intelligenza Artifi-
Un numero uno come pochi. Archi-                Sarà così anche quando, chiamato a              ciale”, e grazie alla quale alla fine del
tetto, dottore di ricerca in ingegne-           raccontare quello che sarebbe stato             suo programma di lavoro Livio De
ria, HDR abilitato a dirigere ricerche          il suo impegno al servizio della rico-          Luca sarà in grado di produrre una
                                                                                                ricostruzione virtuale al millesimo
                                                                                                della grande Basilica di Francia. Ope-
                                                                                                razione mai tentata prima da nessuno.

                                                                                                              IL GIORNO
                                                                                                         DELLA CHIAMATA
                                                                                                Quando la Francia chiama Livio e il
                                                                                                suo team al capezzale di Notre Dame,
                                                                                                questo ex ragazzo di Calabria, che non
                                                                                                conosce né cravatte firmate né vestiti
                                                                                                glamour, e che si collega dal suo stu-
                                                                                                dio con una semplicità disarmante e
                                                                                                fuori dal comune, con il gatto che gli
                                                                                                salta sul letto incurante del nostro
                                                                                                collegamento video, non fa che sot-
                                                                                                tolineare il ruolo fondamentale dello
                                                                                                stare tutti insieme.
                                                                                                «Quel giorno, abbiamo tutti capito, in
                                                                                                un attimo, che era arrivato il momen-
                                                                                                to di mettere da parte molte delle cose
in informatica, Livio De Luca è oggi            struzione di Notre Dame, il famoso              che stavamo facendo, che dovevamo
Direttore di ricerca al CNRS, che è il          architetto italiano parla di questo stra-       mettere da parte quello che ci divideva,
Consiglio Nazionale delle Ricerche              ordinario cantiere scientifico come se          quello che limitava il rischio del con-
di Francia. Parliamo naturalmente di            raccontasse un pezzo importante del-            fronto con la realtà. Quel giorno abbia-
una delle strutture di assoluta eccel-          la sua vita.                                    mo capito tutti che, chi prima, chi dopo,
lenza in tutto il mondo. Di più, Livio De       «Siamo tutti specialisti in qualcosa,           eravamo comunque destinati a rin-
Luca è Direttore della sezione che si           specialisti in un materiale, specialisti        chiuderci ancora una volta, ma questa
occupa di “Modelli e simulazioni per            dei fenomeni del degrado, speciali-             volta tutti assieme, in quella cattedra-
l'Architettura e il Patrimonio”, ma è in        sti in tecnologie digitali, specialisti         le che poteva realmente riunirci tutti.
passato è stato anche Co-presidente             in strutture, in acustica, in storia me-        Perché sapevamo che le conoscenze
del Congresso Internazionale UNE-               dievale, in scultura, in arti decorative.       scientifiche potevano aiutare tanto il
SCO/IEEE/EG Digital Heritage (Mar-              Siamo tutti dei piccoli Quasimodo,              cantiere di restauro, ma sapevamo an-
siglia 2013, Grenada 2015), e Coordi-           ognuno rinchiuso nella sua piccola              che che quel cantiere di restauro po-
natore di azioni scientifiche a livello         cattedrale, a rincorrere e a comporre           teva portare tantissimo alla scienza e
nazionale (ANR, FUI, CNRS, MC), ed              la conoscenza di strumenti, di metodi,          soprattutto alla ricerca sul patrimonio
internazionale (FP7, Marie-Curie,               di prassi metodologiche, di terminolo-          che era andato distrutto».
H2020). Un riconoscimento ufficiale             gie sempre più specializzate, di tecno-
questo ultimo di altissimo profilo ac-          logie sempre più sofisticate, sommer-                            ▶▶▶

                                                                   11 
Domenica
                                            13 febbraio 2022 • www.calabria.live
                                            il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo

▶▶▶                Notre Dame / Pino Nano        Ecco allora che ritorna prepotente              lui al centro della storia dell’ateneo di
                                                 nella mente del grande architetto ita-          Reggio Calabria, con tanto di contrasti
    – Professore, quante persone                 liano la magia del suo passato.                 e battaglie tra gruppi di docenti, labo-
    conta oggi il suo team di ricer-             «Sono vent’anni di lontananza. Sono             ratori, dipartimenti, non mi parlò mai
    ca? Quanti siete in realtà a la-             andato via dall’Italia qualche mese             di questioni politiche. Lo considero
    vorare su questo progetto così               dopo la laurea. Io mi sono laureato a           un valore aggiunto, dell’uomo straor-
    faraonico?                                   Reggio Calabria in Architettura, ma la-         dinario che già conoscevo. Mi creda,
«Il mio gruppo di lavoro originario              voravo già da tempo, da quasi due anni          all’Università di Reggio Calabria An-
è composto da 35 ricercatori specia-             all’interno dell’Università. Seguivo un         tonio Quistelli più che un laboratorio
lizzati nell’uso del digitale e lavora in        gruppo di docenti, uno in particolare,          o una cattedra aveva una bottega, dove
stretta relazione con tutti i gruppi di          era il professore Antonio Quistelli che         ognuno di noi ha imparato i rudimenti
lavoro (sui materiali, i comportamenti           era stato anche rettore a Reggio. E lui         del mestiere. Molti dei miei amici di
strutturali ed acustici, …) di un can-           è stato il mio vero grande maestro.             allora, eravamo un gruppo molto af-
tiere scientifico monumentale. Per il            Glielo dico senza infingimenti, nella           fiatato, sono rimasti a Reggio e oggi
primo anno dopo l’incendio, eravamo              maniera più schietta possibile, con la          insegnano con grande autorevolezza
poco più di 100 ricercatori. Oggi siamo          consapevolezza del ruolo che Anto-              in quella Università».

                                                                                                     GLI ANNI DELL’INFANZIA
                                                                                                              AD AMANTEA
                                                                                                 Tornano prepotenti i ricordi dell’in-
                                                                                                 fanzia, dei primi anni dell’Università
                                                                                                 a Reggio Calabria, delle prime prove
                                                                                                 importanti che la vita ti pone davanti,
                                                                                                 del suo rapporto con il padre archi-
                                                                                                 tetto, che gli apre gli occhi verso il
                                                                                                 progresso, la modernità, il futuro. E
                                                                                                 quello con sua madre, che gli insegna
                                                                                                 soprattutto un concetto che è ancora
                                                                                                 sacro nella cultura più intima di Livio
                                                                                                 De Luca, “amare e rispettare la gente
                                                                                                 che ti sta attorno è il il vero segreto del
                                                                                                 successo di un uomo”, qualunque la-
                                                                                                 voro alla fine egli finirà col fare.
                                                                                                 «Prima di arrivare all’università ca-
                                                                                                 pii che la mia vera strada era quella
                                                                                                 dell’informatica applicata all’architet-
175, un vero e proprio esercito, con             nio Quistelli ha avuto nella mia vita.          tura. E probabilmente c’è anche una
tanto di armi ipertecnologiche. Abbia-           Il rapporto che io avevo con lui non            ragione a tutto questo. E’ proprio nel
mo iniziato a studiare la cattedrale, a          era quello che potrebbe esserci oggi            mio paese natale, ad Amantea, che io
creare una memoria di quel che re-               tra un professore ordinario e il suo            avevo visto da bambino i primi studi di
stava dopo l’incendio, a recuperare gli          assistente. Lui, nei fatti, era per me il       informatizzazione del patrimonio».
oggetti scampati al disastro, a tentare          grande artigiano e io ero il suo ragaz-             – Ce lo spiega meglio?
di capire come ricomporre un’imma-               zo di bottega. Antonio è stato un uomo          «Ad Amantea, io ero ancora bambino,
gine, la più fedele possibile, di quel           speciale per l’Università calabrese. Ha         era stato avviato un progetto del CBC,
che era andato distrutto. Ed abbiamo             guidato formato e portato al successo           Consorzio dei Beni Culturali. Aveva la
iniziato tutti ad uscire dalle nostre pic-       un bel gruppo di giovani professioni-           sua sede proprio nel centro storico del
cole cattedrali, le nostre discipline, i         sti che insieme a me allora frequen-            paese, ma questa è una storia che fa
nostri protocolli di studio, i nostri lin-       tavano il laboratorio che lui dirigeva.         parte di quelle magnifiche avventure
guaggi, i nostri modelli, i nostri segni,        Una vera eccellenza per quegli anni e           e opportunità calabresi che poi pur-
i nostri saperi consolidati, per ritro-          per quella Università. Ma la cosa più           troppo non riescono a consolidarsi nel
varci tutti assieme in una nuova casa            bella che mi sento di raccontarle è             tempo. Fausto Perri, un fisico di origi-
in cui dovevamo imparare a parlarci,             che lui mi parlava soltanto delle cose          ni amanteane che lavorava al CNR e
a capirci, a darci fiducia reciproca-            che riguardavano le nostre ricerche
mente».                                          e i nostri progetti. Pur essendo stato                           ▶▶▶

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                                            13 febbraio 2022 • www.calabria.live
                                            il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo

▶▶▶                Notre Dame / Pino Nano        poi io sono diventato un esperto di             nostri paesi di origine, quello che l’an-
                                                 questo mondo, ho anche scoperto che             tropologo Vito Teti chiama molto più
credo abbia lavorato anche negli Stati           in Vaticano già allora c’èra una cellula        semplicemente il “Paese ombra” di chi
Uniti torna in Calabria e ottiene un fi-         che sperimentava sistemi di cataloga-           è partito.
nanziamento importante da parte del              zione che era decisamente più avanti.
Governo, probabilmente dal Ministe-              Ma questo l’ho scoperto molto tempo               GLI ANNI DELL’UNIVERSITÀ
ro della Ricerca e da quello dei Beni            dopo, e la cosa non mi stupisce. Oggi                  A REGGIO CALABRIA
Culturali, per lavorare proprio sulla            posso aggiungere che alla realtà che            «Mi ero iscritto alla facoltà di archi-
informatizzazione e la documentazio-             esisteva già in Vaticano c’èra anche il         tettura di Reggio Calabria non tanto
ne del patrimonio storico culturale ca-          Comando Generale dei Carabinieri.               per fare l’architetto, quanto invece
labrese. Il Consorzio aveva delle sedi           Nessuno forse lo immagina, ma i Ca-             per poter mettere mano ai computer
a Roma, dove svolgeva le sue attività            rabinieri, che in Italia hanno un set-          dell’ateneo e provare nuove esperien-
principali, e una sede ad Amantea.               tore specifico che si occupa di Beni            ze legate al mondo dell’architettura.
Mio padre architetto di Amantea, era             Culturali e di Patrimonio storico, già          Sentivo dentro di me che c’erano degli
tra gli attori individuati localmente            in passato avevano dei sistemi molto            spazi di movimento importanti. E ho
che lavoravano con vari docenti uni-             sofisticati e innovativi di catalogazio-        inseguito questo pallino con assoluta
versitari tra Roma e Reggio Calabria.
Io naturalmente non partecipavo a
queste cose. Mio padre era invece
dentro, ma lo era semplicemente per
delle questioni relative all’architettu-
ra, non tanto alla parte informatica e
di cui assolutamente non sapeva nul-
la, come del resto gran parte della sua
generazione. Io allora ero piccolis-
simo, avevo tra gli otto e i dieci anni,
forse anche undici, ed ogni tanto mio
padre mi portava dietro con lui e Fau-
sto Perri che io ho rivisto di recente mi
ha ricordato che io allora rompevo le
scatole a tutti, perché volevo sapere, di
tutto e di più. Sempre di più. Ha visto
Cinema Paradiso? C’era quel bimbo
sempre accanto alla macchina da pre-
sa, che bombardava il vecchio macchi-
nista di domande. Bene io ero come
quel bambino. Né più né meno. Oggi               ne del patrimonio storico nazionale.            determinazione. Ho fatto mille prove
quello che io faccio è in perfetta sin-          Per quanto riguarda invece l’aspetto            diverse, e tantissime esperienze. Con
tonia e sulla stessa direttrice di quello        tridimensionale, io il primo video di           il mio gruppo di lavoro all’università
che si stava provando a fare allora nel          animazione tridimensionale che ho vi-           abbiamo inventato tante cose interes-
mio piccolo paese di origine. Forse un           sto credo sia stato proprio un prodotto         santi, e alla fine ricordo io godevo an-
segnale di quello che sarebbe stato il           della CBC Finitalia, ed era pensi un po'        che di una certa padronanza».
mio futuro. Sembra un ciclo storico              la ricostruzione di Messina prima del               – Cosa intende dire Professore?
che si chiude, e che un giorno si riapre         terremoto. In quel momento ho intu-             «Che ero diventato bravo, e quindi visi-
da dove avevamo incominciato».                   ito che sarebbe stato quello il mio fu-         bile, identificabile nel settore in cui mi
    – Come dire? Predestinato a di-              turo».                                          ero specializzato. Ma mi resi conto su-
    ventare un guru del digitale?                Torna più forte che mai nella mente             bito che non bastava fare del bricolage
«Il dato vero è che trent’anni fa in Cala-       di Livio la magia della sua infanzia ad         con il computer. Dovevo invece stu-
bria si sperimentava e si parlava di un          Amantea, dove la sera ci si ritrovava           diare, e anche molto. Quello che avevo
tema e di un argomento che poi è di-             tutti insieme, nella piazza principale          fatto fino a quel momento era sì molto
ventata la mia vita e mia sua attività at-       del vecchio centro storico, a parlare           interessante, ma non sufficiente. Do-
tuale. Da quel centro ad Amantea sono            della propria vita comune, ma que-              vevo insomma assolutamente acqui-
di certo passati i pionieri della docu-          sta è la grande magia della provincia
mentazione digitale in Italia. Quando            italiana, la bellezza e la forza di certi                        ▶▶▶

                                                                    13 
Domenica
                                            13 febbraio 2022 • www.calabria.live
                                            il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo

▶▶▶                Notre Dame / Pino Nano        culum ci interessa, mi scrissero. Ma            dato lì. Non ci ho pensato due volte. Ho
                                                 contemporaneamente mi informaro-                fatto domanda, ma non immaginavo
sire nuove competenze. È per questo              no che un anno di master mi sarebbe             mai e poi mai che fosse così dura come
che sono andato via. Sono partito per            costato 56 mila dollari. Lì mi sono reso        in realtà poi è stato».
imparare cose nuove. Ricordo che                 conto che c’era un fattore di scala che              – In che senso professore?
non tutti i miei amici erano d’accordo           era incontrollabile. Feci due conti, 56         «Ho dovuto affrontare una selezione
su questa mia scelta, lo stesso Antonio          mila dollari, se io li guadagnassi per          atroce. Non era la classica selezione
Quistelli forse sperava che io alla fine         un anno dopo la mia formazione sa-              sul dossier, ma era una sorta di con-
rimanessi in Calabria. Ma avevo deci-            rebbe stato un motivo per pensarci,             corso ad eliminazione, per capire so-
so di lasciare, e l’ho fatto».                   ma chi poteva assicuramelo?»                    prattutto chi abbandonava prima del
     – Lo ha più rivisto il suo pro-                                                                              traguardo finale. Solo
     fessore Antonio Quistelli?                                                                                   dopo capii e scopri che
«L’ho rivisto qualche anno dopo, quan-                                                                            era tutto lì, in quella
do io ero già in Francia, ero appena                                                                              selezione cosi dura, il
rientrato in Italia e sono andato a salu-                                                                         senso di quella forma-
tarlo. L’ho rivisto qualche giorno pri-                                                                           zione. In quei tempi,
ma della sua morte. Pensi che ho ca-                                                                              ma anche oggi, ogni
pito l’importanza di quell’uomo, come                                                                             settore      disciplinare
spesso avviene, proprio in quei giorni,                                                                           difendeva le frontiere.
poco prima che morisse. In quei gior-                                                                             Vuol dire che un ar-
ni in ospedale, a trovarlo c’erano tante                                                                          chitetto che vuole inol-
figure dell’architettura italiana, i pro-                                                                         trarsi in quel campo e
fessori ordinari di architettura della                                                                            vuole ottenere un ma-
sfera romana e reggina, tra loro c’era                                                                            ster o un dottorato in
l’ex ministro dei trasporti Alessandro                                                                            informatica deve supe-
Bianchi, e c’erano anche delle perso-                                                                             rarla quella frontiera.
ne con cui lui non aveva più parlato                                                                              Ci ho ripensato spesso,
da anni. Un uomo che ha lasciato un                                                                               anche perché io cam-
segno importante nella vita di ognuno                                                                             biavo due lingue diver-
di noi».                                                                                                          se. Cambiavo quell’an-
     – Lei lascia Reggio Calabria                                                                                 no la lingua parlata
     per andare inizialmente a Bo-                                                                                per comunicare, e poi
     ston?                                                                                                        la disciplina. È stata
«È andata diversamente. Nel momen-                                                                                molto dura davvero.
to in cui io cercavo una soluzione ide-                                                                           Non conoscevo bene il
ale per il futuro della mia vita internet                                                                         francese, e non sapevo
non era ancora sviluppato. C’erano                                                                                 nulla di informatica».
solo alcuni siti, ma ancora embriona-            Livio De Luca, bambino, disegna per strada i profili delle case – Mi fa un esempio
li. Sapevo però che c’erano due posti                                                                              concreto professore?
dove avrei potuto studiare le cose che               – È a questo punto che decide               «È come avere imparato a suonare
mi interessava approfondire. Il primo                allora di restare in Europa?                uno strumento strimpellando, senza
di questi era il Media Lab di Nicholas           «Era inevitabile. Sapevo dell’esistenza         però conoscere la musica. Io andavo a
Negroponte al MIT di Boston. Avevo               di un altro Gruppo importante nato              conoscere la musica e la musica la an-
letto Esseri digitali, che era un libro di       in Europa e che si occupava di que-             davo a studiarla e a conoscerla in un
riferimento per chi si affacciava alle           ste tematiche, un gruppo pioniere del           master violentissimo. Violentissimo
problematiche che mi incuriosivano               CAD, sta per Computer Aided Design,             perché oltre a essere straniero, ero an-
e mi attanagliavano, e il mio punto di           applicato all’architettura, e che era in        che straniero nel settore disciplinare,
riferimento in quel momento era ap-              Francia, a Marsiglia. Era un labora-            e arrivavo in un Paese, in un contesto
punto l’università di Boston. Feci do-           torio che nasceva dal Ministero della           in cui non si fanno favori a nessuno.
manda, mandai un dossier abbastanza              Cultura in una scuola di architettura,          Tutto quello che io avevo costruito pri-
documentato, chiesi di poter frequen-            e che la prima letteratura scientifica          ma di allora, le ho detto che per le mie
tare un master in informatica con un             italiana indicava già allora come pri-          competenze informatiche ero apprez-
legame al mio mondo di provenienza,              mo laboratorio di riferimento, fondato
e mi risposero subito. Il suo curri-             da Paul Quintrand. Alla fine sono an-                             ▶▶▶

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Domenica
                                            13 febbraio 2022 • www.calabria.live
                                            il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo

▶▶▶                Notre Dame / Pino Nano        ni all’interno del mondo universita-            ne interessantissime, che si possono
                                                 rio spesso sono laceranti, e io allora          anche bruciare, ma che possono di-
zato riconosciuto e bene identificabile,         decisi di lavorare alla costruzione di          ventare anche dei geni e dei primatisti
da un giorno all’altro scopri invece di          un team di lavoro che fosse prima di            nel loro settore di ricerca. Il concetto
non essere niente e nessuno. Tu puoi             tutto giovane, fatto di giovanissimi ri-        di fondo è che chi fa ricerca deve saper
dimostrare una scioltezza, una padro-            cercatori che avessero voglia di fare e         rischiare, altrimenti rischia di restare
nanza del linguaggio, della distanza             di sperimentare. Sono cresciuti anche           in coda».
critica, o di una interpretazione in una         loro. Alcuni di loro oggi lavorano an-              – Rivisto tutto questo oggi,
disciplina, ma che poi scompare da un            cora con me, altri invece sono in giro              come giudica quella stagione?
giorno all’altro. Da un giorno all’altro         per tutta l’Europa. L’altro giorno ero          «Meglio di così non poteva essere. Mi
tu sai di essere e sei un perfetto idiota.       in video conferenza con uno dei miei            ha fatto bene questa fase. Anzi, mi ha
Più esattamente, sei un re nudo».                vecchi allievi, uno dei miei primi dot-         fatto molto bene. È a Marsiglia che fi-
                                                 torandi, che oggi è diventato professo-         nalmente ho capito fino in fondo e per
            I PRIMI ANNI                         re associato a Bangkok. Posso usare             bene cos’è in realtà un calabrese».
            A MARSIGLIA                          un termine che le sembrerà inusuale?                – Me lo dica in una battuta
    – Come ricorda il suo arrivo al              Oggi il mio laboratorio è una grande                professore…
    CNR di Francia?
«Ho trovato ad accogliermi uno stra-
ordinario ricercatore di Francia a cui
devo moltissimo per il modo come mi
ha accolto e per la fiducia che mi ha
riservato. Sono arrivato al CNR fran-
cese dopo un concorso che ho fatto
per ben tre volte, e per fortuna l’ul-
timo tentativo è andato bene. Se non
avessi superato quella prova la mia
vita sarebbe stata tutt’altro. Prima di
arrivare al CNR avevo insegnato per
tre anni a Venezia, insegnavo in un
corso di Rilievo Strumentale, proprio
perché in Francia incominciavo a ma-
nipolare i primi scanner laser in 3D.
Quando io sono arrivato in Francia mi
sono reso conto immediatamente che
c’era uno scarto scientifico e discipli-
nare tra noi e loro, e si affrontavano
delle cose a livello della musica e non          famiglia, una famiglia allargata ma             «Il termine più giusto è “cocciuto”.
della teoria. Non posso non ricordare            una famiglia, con gente che lavora in           Fino a metà dell’anno accademico in
a me stesso la fiducia e l’empatia con           Belgio, in Italia, negli Stati Uniti. Con       corso non sapevo ancora se sarei ri-
cui mi ha ricevuto il direttore del la-          l’Italia poi mantengo forti rapporti di         masto, o se potevo restarci. Poi mi è
boratorio francese, Michel Florenza-             collaborazione accademica. Dal mio              scattato qualcosa dentro.
no. Noi oggi in Francia siamo cinque             gruppo passano studenti e ricercato-            Studiando notte e giorno ho potuto
equipe diverse, tra Parigi e Marsiglia,          ri italiani. Tengo molto all’Italia, ma         acquisire quegli strumenti di base
e prima di andare via Michel Floren-             non è solo una motivazione di carat-            che mi permettevano di costruire
zano mi chiese se mi sentivo pronto a            tere sentimentale. La verità è che gli          qualcosa, e allora lì ho incomincia-
dirigere una struttura”.                         italiani, come i francesi e i tedeschi          to a notare che quando si trattava di
    – Cosa rispose al suo direttore?             in questo campo in cui lavoro io sono           prendere un pò di distanza critica dai
«Proviamo, io ci sono. Ero ricerca-              davvero i migliori e all’avanguardia.           problemi, allora lì avevo un percorso
tore da soli cinque anni, e per me               Bravi, capaci, intuitivi, innovativi.           spianato. La cosa bella è che a partire
già questo suo invito era una grande             Fare ricerca in questo settore multidi-         da quel confronto io poi mi sono pro-
soddisfazione. Francamente non me                sciplinare vuol dire avere tanti ibridi,        gressivamente inserito in Francia, e
la sentivo, ma non mi tirai indietro             vuol dire persone che si assumono               inserito nell’area dell’informatica, an-
neanche allora. La situazione politica           tanti rischi, quindi si tratta nella stra-
era abbastanza complessa, le tensio-             grande maggioranza dei casi di perso-                           ▶▶▶

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Domenica
                                           13 febbraio 2022 • www.calabria.live
                                           il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo

▶▶▶               Notre Dame / Pino Nano        Non ho fatto altro con quel mio primo           la generazione di professionisti che si
                                                PC. Ho solo giocato.                            erano formati fuori e che poi tornava-
che scientificamente. È questo che ha              – Quanto ha contato suo padre                no puntualmente a casa. Nel suo caso,
cambiato la mia vita».                             nella sua vita?                              era tornato per fare l’architetto. E il
    – C’è un dettaglio della sua                «Enormemente. Sia mio padre, come               modello che lui mi forniva, era il mo-
    vita di cui lei in pubblico non             mia madre. Io faccio parte di quelle fa-        dello di un professionista e di un tecni-
    parla mai, ed è l’amore pro-                miglie che pure essendo calabresi, ca-          co che dialogava con Finitalia. Io face-
    fondo che ha per la musica…                 labresi sia mio padre che mia madre,            vo parte di quel suo mondo, che era il
«Pensi che io mi sono appassionato              mio padre di Amantea, mia madre di              mondo dell’architettura, dei Beni Cul-
all’architettura applicata al computer          Cetraro, in casa si parlava l’italiano.         turali e del loro recupero, e quel mon-
proprio perché in quegli anni io fa-            Può sembrare una banalità, ma non               do già allora ti permetteva di guardare
cevo musica. Nel senso che studiavo             lo era affatto. Mio padre mi ha inse-           ovunque. Ma non perché io ne avessi i
musica, e subito dopo la prima fase             gnato a vivere, a crescere, a diventare         mezzi. E’ vero, stavamo bene questo sì,
di apprendimento ho incominciato a              grande, a credere nelle mie forze, a so-        ma poi dopo siamo stati anche male.
interessarmi e ad appassionarmi alla            gnare in grande. Non parlo qui dell’in-         Perché non c’era più lavoro, le com-
musica elettronica. Io il passaggio al          segnamento di nozioni specifiche,               messe erano finite e i finanziamenti
                                                                                                chiusi. Nonostante questo il modello
                                                                                                di vita che lui mi aveva proposto, e di-
                                                                                                rei anche imposto, guardava oltre il
                                                                                                perimetro della nostra casa e del mio
                                                                                                paese. Lui mi ha insegnato a capire
                                                                                                qual è il valore reale del viaggio, per-
                                                                                                ché partire vuol dire nuovi saperi e
                                                                                                nuovi obbiettivi, nuovi confini, terre e
                                                                                                popoli diversi, conoscenze alternative.
                                                                                                Mi ha aperto la mente, mi ha insegna-
                                                                                                to che tutto era da decostruire, e da
                                                                                                ricostruire, a partire dalla religione,
                                                                                                per passare dalla politica all’arte del
                                                                                                fare, le stesse opinioni, gli stessi sape-
                                                                                                ri, venivano continuamenti smontati
                                                                                                e rimessi in discussione. Era questo
                                                                                                suo spirito critico che mi permetteva
                                                                                                di mettere in discussione ogni valore e
                                                                                                ogni convinzione assorbita negli anni.
                                                                                                Un uomo straordinario, meraviglioso
                                                                                                mio padre».
digitale l’ho fatto con la musica. E il         raramente ho ricevuto nozioni scien-                – E sua mamma Livio?
mio primo computer l’ho usato per               tifiche di architettura da mio padre,           «Mia madre era un’insegnante, si chia-
fare musica. Anzi, lo usavo per fare            ma lui è stato il mio modello di vita. Mi       mava Pina De Caro. Lei mi ha insegna-
composizione musicale».                         dava sistematicamente dei metodi per            to a dare. Mia madre è una persona
                                                reagire alle situazioni che potevano            che ha dato sempre, in tutta la sua vita.
       IL PRIMO COMPUTER                        capitarmi crescendo, ma mi ha dato              Per tutta la sua vita da insegnante ha
            AD AMANTEA                          soprattutto degli stimoli importanti,           solo dato. Quando ha smesso di inse-
    – Quand’è che ha avuto tra le               e questo è stato fondamentale. Le rac-          gnare si è inventata un laboratorio di
    mani il suo primo computer?                 conto questa: mio padre, il suo nome            uncinetto, una associazione per riuni-
«Avevo otto anni, l’età della foto di cui       è Adriano, era andato a Roma per stu-           re e stare insieme con gli altri. Lei non
le ho parlato. Non più di otto anni. Ri-        diare architettura, lui quindi tornava          c’è più, è morta, ma c’è un libro dedi-
cordo che mio padre e mia madre non             ad Amantea da Roma, ma a Roma lui               cato alle donne calabresi che la cita e
sapevamo minimamente di cosa si                 aveva vissuto già da quando era picco-          di cui io vado fiero. Mamma era molto
trattasse, ma mi dissero chiaramente            lissimo, sua madre era morta e lui era          diversa da mio padre e a differenza
che dovevo considerarlo una sorta di            finito con le zie, gran parte della sua         di lui, lei era una persona capace di
giocattolo, con cui dovevo giocare, e           famiglia è ancora a Roma. La sua vita
io ci ho giocato davvero e tantissimo.          di calabrese era quindi la vita di quel-                         ▶▶▶

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