Piano dell'Offerta Formativa - ISTITUTO COMPRENSIVO ANTONIO LIGABUE
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ISTITUTO COMPRENSIVO ANTONIO LIGABUE Scuole dell’Infanzia “Don Luigi Guglielmi” –“ Don Lorenzo Milani Scuole Primarie “S. G. Bosco” - “I. Calvino” - “Don L. Milani” Scuola Secondaria di Primo Grado “C. A. Dalla Chiesa” Via Rivoluzione d’Ottobre, 27 – 42100 - REGGIO EMILIA Tel.- Fax 0522/284387 – C.F. 80016430359 e-mail istitutoligabue@comune.re.it http://space.comune.re.it/icligabue/ Piano dell’Offerta Formativa SCUOLA DELL’INFANZIA “DON L. GUGLIELMI” SCUOLA DELL’INFANZIA “DON L. MILANI” SCUOLA PRIMARIA “I. CALVINO” SCUOLA PRIMARIA “SAN G. BOSCO” SCUOLA PRIMARIA “DON L. MILANI” SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “C. A. DALLA CHIESA” Anno scolastico 2012-13 1
1. L'ISTITUTO COMPRENSIVO ……..……………………………………………………… pag. 3 2. FINALITÀ, PRINCÌPI E OBIETTIVI DELL'ISTITUTO COMPRENSIVO ……………. pag. 7 3. REGOLAMENTI ………….. ………………………………………………………………… pag. 9 4. FUNZIONI STRUMENTALI .……………………………………………………………… pag. 33 5. LE SCUOLE DELL’INFANZIA DELL’ISTITUTO “ A. LIGABUE” Don Luigi Guglielmi Don Lorenzo Milani 6. LE SCUOLE PRIMARIE DELL'ISTITUTO "A. LIGABUE" ……………………………. pag. 36 San Giovanni Bosco……………………………………………………………. pag. 39 Italo Calvino……………………………………………………………………….. pag. 43 Don Milani……………………………………………………………………………. pag. 47 7. LA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO DELL'ISTITUTO "A. LIGABUE" “Carlo Alberto Dalla Chiesa” ……………………………………………………. pag. 50 2
P.O.F. Il POF è il Piano dell’offerta Formativa della scuola, cioè un documento di impegni tra la scuola e il territorio incentrato sul rapporto scuola-studenti- famiglia. Il POF è approvato dal Consiglio di Istituto ed elaborato dal Collegio dei Docenti sulle linee guida del Consiglio stesso ed ha durata annuale: ogni anno la Scuola, quindi, ripete il percorso di progettazione/revisione/approvazione. Il POF è un documento pubblico che si può ritirare su richiesta in segreteria oppure scaricare in formato digitale dal sito della scuola. Il POF è reso pubblico e adeguatamente illustrato alle famiglie nelle prime assemblee all’inizio Il POF è in visione in ogni plesso (affisso alla bacheca) Alle famiglie degli alunni che si iscrivono al primo anno della Scuola dell’Infanzia e alle classi prime della Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado, sarà distribuito un opuscolo informativo, il “MINI-POF”. dell’anno scolastico. P.O.F. FAMIGLIA SCUOLA -------- STUDENTI TERRITORIO (Comuni, Provincia, Regione, Enti Pubblici e privati) 3
1. L’ISTITUTO COMPRENSIVO 4
PRESENTAZIONE L’Istituto Comprensivo Antonio Ligabue è stato costituito nell’anno 1999 dall’accorpamento delle scuole elementari del 6° Circolo Didattico e della scuola media “Carlo Alberto Dalla Chiesa” che erano localizzate tutte all’interno della quarta Circoscrizione. Si sono aggiunte all’Istituto le scuole dell’Infanzia Don L. Guglielmi e Don L. Milani nel settembre 2012. È stato intitolato ad Antonio Ligabue, pittore reggiano, a seguito di un concorso indetto fra gli alunni di tutte le quattro scuole, ed è stato scelto fra le varie proposte in quanto il pittore rappresenta la possibilità per tutti di trovare una modalità espressiva e perché il nostro Istituto vuole favorire la formazione del ragazzo nel rispetto e nella valorizzazione di ogni diversità culturale, sociale, religiosa ed etica, attraverso l’acquisizione di tutti i fondamentali tipi di linguaggio. L’Istituto comprende sei plessi scolastici: - due scuole dell’ infanzia :” Don Luigi Guglielmi”, “ Don Lorenzo Milani “ - tre scuole primarie: “San Giovanni Bosco”, “Italo Calvino” (entrambe scuole a tempo pieno), “Don Lorenzo Milani” (scuola a modulo) - una scuola secondaria di primo grado: “Carlo Alberto Dalla Chiesa” Queste scuole sorgono in un contesto territoriale in cui i servizi sono molteplici: scuole di ogni ordine e grado, dal nido alla scuola secondaria di secondo grado, e diverse risorse culturali e formative. Il contesto territoriale facilita: - l’intervento di esperti e operatori nelle scuole per attività specifiche rivolte agli allievi o per incontri formativi rivolti ai docenti; - l’adesione delle scuole a iniziative programmate da enti diversi; - visite d’istruzione ai luoghi della cultura e del lavoro sul territorio; - attività di collaborazione con le famiglie. 5
La scuola Via Rivoluzione d’Ottobre 27 DIREZIONE SCOLASTICA UFFICI AMMINISTRATIVI SCUOLA SCUOLA SCUOLA dell’INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Gen. C.A. DON DON DALLA MILANI MILANI CHIESA DON ITALO GUGLIELMI CALVINO OO SAN GIOVANNI BOSCO ISTITUTO COMPRENSIVO ANTONIO LIGABUE 6
2. FINALITÀ, PRINCÌPI E OBIETTIVI DELL'ISTITUTO COMPRENSIVO 7
Principi ispiratori e finalità della scuola L’Istituto Comprensivo “Antonio Ligabue” fa propri i princìpi fondamentali della Costituzione, con particolare attenzione all’art. 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali […]”. La scuola deve dunque operare con ogni mezzo per: - differenziare la proposta formativa adeguandola alle esigenze di ciascuno: a tutti gli alunni deve essere data la possibilità di sviluppare al meglio la propria identità e potenzialità, favorendo la valorizzazione delle diversità contro ogni forma d’emarginazione, discriminazione ed esclusione, affermando pari opportunità per tutti; - perseguire il diritto di ognuno ad apprendere, nel rispetto dei tempi e delle modalità proprie, progettando percorsi atti al superamento delle difficoltà , in un clima sereno e cooperativo, finalizzato allo star bene; - “emozionare”, promuovere intelligenza creativa, far emergere il talento espressivo dello studente; - favorire la convivenza in contesti multietnici e pluriconfessionali; - valorizzare le molteplici risorse esistenti sul territorio (enti locali, associazioni, agenzie culturali e professionali, società sportive, gruppi di volontariato, …) allo scopo di realizzare un progetto educativo ricco e articolato, affinché l’offerta formativa della scuola non si limiti alle sole attività curricolari e assuma un più ampio ruolo di promozione culturale e sociale capace di favorire processi di orientamento; - costruire percorsi formativi in continuità con gli altri ordini di scuola; - dialogare con le famiglie e lavorare con esse su obiettivi comuni. 8
La Formazione delle Classi CRIT ERI CRITERI DI ACCOGLIMENTO DELLE DOMANDE DI ISCRIZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA 1.Residenza della famiglia dell’allievo nello stradario dell’I.C. (stradari scuola primaria). Fra i residenti all’interno dello stradario è riconosciuta la precedenza : a. agli alunni in situazione di handicap , b. agli alunni con fratelli e/o sorelle già frequentanti la scuola dell’infanzia o primaria dello stesso plesso c. agli alunni la cui residenza sia più vicina alla sede richiesta. 2. Residenza della famiglia dell’allievo al di fuori dello stradario dell’I.C.( stradari di scuola primaria dell’Istituto ). Fra i residenti al di fuori dello stradario è riconosciuta la precedenza: a. agli alunni in situazione di handicap , b. agli alunni con fratelli e/o sorelle già frequentanti la scuola dell’infanzia o primaria dello stesso plesso c. agli alunni i cui /il cui genitore lavora nel territorio degli stradari dell’Istituto d. agli alunni i cui /il cui nonni/o sono residenti nel territorio degli stradari dell’Istituto e. agli alunni la cui residenza sia più vicina alla sede richiesta. Non si accolgono alunni anticipatari , considerate le caratteristiche delle strutture 9
CRITERI DI ACCOGLIMENTO DELLE DOMANDE DI ISCRIZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO 1. Residenza della famiglia dell’allievo entro lo stradario del plesso (sede ) richiesto Fra i residenti all’interno dello stradario di plesso è riconosciuta la precedenza : a. agli alunni in situazione di handicap , b. agli alunni con fratelli già inseriti nella sede richiesta (entro la classe quarta della scuola primaria o frequentanti la scuola del’infanzia Don Milani e Don Guglielmi , per le rispettive sedi di scuola primaria / entro la classe seconda media per le iscrizioni alla scuola media). c. agli alunni la cui residenza sia più vicina alla sede richiesta. 2. Appartenenza dell’allievo all’Istituto Comprensivo. a. L’allievo frequentante la scuola dell’infanzia o la scuola primaria dell’Istituto è considerato alunno interno con diritto di proseguire il percorso scolastico in una delle sedi del grado successivo presenti nell’Istituto Ligabue. Per la prosecuzione nella scuola primaria si verifica prioritariamente la disponibilità di posti nella sede in cui l’allievo ha già frequentato. 3. Residenza della famiglia dell’allievo nello stradario di altri plessi (sedi) di scuola primaria dell’Istituto. Fra i residenti all’interno dello stradario di altri plessi dell’Istituto è riconosciuta la precedenza : a. agli alunni in situazione di handicap , b. agli alunni con fratelli già inseriti nella sede richiesta (entro la classe quarta della scuola primaria o frequentanti la scuola del’infanzia Don Milani e Don Guglielmi ,per le rispettive sedi di scuola primaria / entro la classe seconda media per le iscrizioni alla scuola media). c. agli alunni la cui residenza sia più vicina alla sede richiesta. 4. Residenza della famiglia dell’allievo al di fuori degli stradari di scuola primaria dell’Istituto. Fra i residenti al di fuori degli stradari dell’Istituto , è riconosciuta la precedenza : a. agli alunni in situazione di handicap , b. agli alunni con fratelli già inseriti nella sede richiesta (entro la classe quarta della scuola primaria o frequentanti la scuola del’infanzia Don Milani e Don Guglielmi , per le rispettive sedi di scuola primaria / entro la classe seconda media per le iscrizioni alla scuola media). c. ai figli dei dipendenti dell’I.C. Ligabue d. agli allievi con genitore che lavori all’interno del territorio delimitato dallo stradario e. agli allievi con nonni residenti all’interno del territorio delimitato dallo stradario . agli alunni la cui residenza sia più vicina a scuola 10
CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI NELLA SCUOLA PRIMARIA Il Consiglio d’Istituto definisce i criteri di formazione delle classi, considerando le proposte del Collegio Docenti. Il criterio fondamentale si basa sul principio della EQUIETEROGENEITÀ. Sulla base delle informazioni ricavate dai colloqui che vengono effettuati nel mese di maggio fra gli insegnanti delle classi quinte e quelli delle scuole dell’infanzia, si procede alla formazione delle classi in modo che, in ognuna, siano presenti, in modo equilibrato, alunni appartenenti a varie fasce di livello, in relazione a: - ambiente socioculturale di provenienza - grado di socializzazione - capacità e ritmi di apprendimento - autonomia. In particolare si garantiscono : - presenza , in ogni classe di scuola primaria , di gruppi di alunni provenienti da sezioni di scuole dell’infanzia diverse, evitando gruppi troppo numerosi provenienti da una stessa sezione e casi di allievi isolati; - massimo equilibrio possibile tra maschi e femmine; - equa distribuzione degli alunni di nazionalità non italiana fra le varie classi - attenzione alle incompatibilità segnalate dagli insegnanti della scuola di infanzia; La sezione attribuita al gruppo classe viene sorteggiata alla presenza del Presidente del Consiglio d'Istituto o da un suo delegato. CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI NELLA SCUOLA SEC. di I° GR. Una Commissione, espressa dal Collegio Docenti, opera per costituire classi omogenee fra loro ed equieterogenee al loro interno . Sulla base delle informazioni ricavate dai colloqui ,che vengono effettuati nel mese di maggio con gli insegnanti delle classi quinte, si procede alla formazione delle classi in modo che, in ognuna, siano presenti, in modo equilibrato, alunni di diversa provenienza e con diverse caratteristiche , in relazione a: - ambiente socioculturale di provenienza - grado di socializzazione - capacità e ritmi di apprendimento - autonomia. Inoltre si garantiscono : - presenza , in ogni classe prima media , di gruppi di alunni provenienti da classi di scuole primarie diverse, evitando gruppi troppo numerosi provenienti da una stessa classe e casi di allievi isolati; - massimo equilibrio possibile tra maschi e femmine; - equa distribuzione degli alunni di nazionalità non italiana fra le varie classi - attenzione alle incompatibilità segnalate dai maestri; - inserimento degli alunni ripetenti, di norma, nello stesso corso frequentato nel precedente anno La sezione attribuita al gruppo classe sarà sorteggiata alla presenza del presidente del Consiglio d'Istituto o da un suo delegato 11
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DEGLI INSEGNANTI ALLE CLASSI ED ALLE SEZIONI Il Dirigente Scolastico, sulla base dei criteri stabiliti dal Consiglio d’Istituto, assegna gli insegnanti ai plessi , alle classi ed alle sezioni assicurando: - il rispetto della continuità didattica - l’anzianità di servizio nel plesso rispetto a coloro che entrano a far parte per la prima volta dell’organico d’Istituto - la valorizzazione delle competenze professionali in relazione agli obiettivi stabiliti dalla programmazione educativa, tenendo conto delle esigenze e delle opzioni manifestate dai singoli docenti, nel rispetto dei principi enunciati (continuità e anzianità nel plesso) - la coesione e la buona armonizzazione dell'équipe dei docenti 12
L’Accoglienza “La scuola è fatta apposta per insegnare ai ragazzi che gli uomini nascono e rimangono uguali nei loro diritti pur essendo diversi,per insegnare che la diversità tra gli uomini è una ricchezza…” Ben Jelloun L’integrazione scolastica è una situazione attiva che tende a costruire in ogni individuo un senso di appartenenza e di partecipazione al contesto. Per realizzarsi richiede interventi pensati,strutturati,integrati e finalizzati ad accogliere i bisogni,i desideri,le risorse,le potenzialità che ciascun bambino sa esprimere nell’ambito dell’apprendimento e delle relazioni. Questo significa : conoscere la storia di ogni bambino prima dell’ingresso a scuola operare in rete con tutti i protagonisti :famiglia,scuola territorio costruire una organizzazione alternata e integrata dei tempi,degli spazi,delle attività fornire esperienze significative per far emergere le conoscenze e le potenzialità di ognuno favorire l’ascolto di sé e dell’altro realizzare attività strutturate e continuative per facilitare le relazioni favorire con diverse strategie l’autonomia individuale organizzare il gruppo/sezione con attività diversificate e adeguate a differenti modalità di lavoro realizzare percorsi multidisciplinari osservare e analizzare con i bambini processi cognitivi,i processi per conoscere. In presenza di alunni diversamente abili questo percorso si accresce e si moltiplica. Insieme alla scuola e alla famiglia intervengono operatori diversi,portatori di professionalità differenti e di diversi punti di vista :insegnanti specifici in appoggio al particolare disagio, esperti professionali dell’ASL,collaboratori scolastici per la cura della persona. Occorre dunque intrecciare competenze e conoscenze,scambiare esperienze per progettare e realizzare un’accoglienza più mirata e più articolata. Per la scuola significa riorganizzare spazi,tempi e persone : i percorsi di lavoro si diversificano,i contenuti vengono ripensati,gli spazi si rimodulano per le diverse esigenze,il gruppo sezione si struttura in varie aggregazioni. La figura dell’insegnante di sostegno assegnata al bambino portatore di handicap è fondamentale per la sua professionalità specifica. Il suo ruolo e le sue competenze non agiscono mai separatamente dal contesto sezione,ma entrano in gioco con tutte le modalità di azione del gruppo insegnante e del gruppo dei bambini. Inoltre ,la rapidità di cambiamento del contesto socio-culturale ci ha chiamato ad essere sempre più pronti e competenti per offrire ad ogni bambino e bambina di nazionalità non italiana una pluralità di occasioni che arricchiscono l’offerta formativa e che permettono a ciascuno di esprimere le proprie potenzialità, l’arricchimento delle potenzialità linguistiche ,il rispetto delle diversità religiose,in contesti progettuali tesi a favorire l’espressività attraverso i molteplici linguaggi dei bambini. 13
L’Integrazione INTEGRAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI “… una scuola che persegue l’integrazione è una scuola migliore per tutti, perché determina forme più avanzate di crescita culturale e personale non solo dei ragazzi diversamente abili, ma di tutti gli alunni.” L’obiettivo primario che la scuola si pone è l’integrazione, vista non solo come momento socializzante per i bambini in difficoltà, ma come esperienza di arricchimento per tutti. Il percorso individuale di apprendimento e di socializzazione mira a promuovere al massimo l’autonomia personale, l’acquisizione delle competenze e delle abilità espressive, comunicative e logiche, tenendo presenti gli obiettivi a breve, medio e lungo termine che si intendono realizzare. I percorsi di integrazione degli alunni diversamente abili impegnano tutti i settori delle nostre scuole in modo continuativo. L’azione didattica ed educativa si realizza in un clima di condivisione degli aspetti progettuali, che coinvolgono insegnanti, educatori, operatori socio- sanitari e famiglie. E' prevista una Commissione di coordinamento e organizzazione delle attività, formata da docenti e genitori. I docenti referenti, gli insegnanti di classe, l’insegnante di sostegno e gli operatori ASL collaborano e predispongono un Piano Educativo Individualizzato (PEI) sulla base delle indicazioni fornite dalla diagnosi funzionale e dal profilo dinamico funzionale. Il P.E.I. si articola in modo da prevedere la costruzione e la realizzazione di percorsi individuali di apprendimento. Valuta con particolare accuratezza i livelli di partenza dell’alunno e pone una progressione di traguardi orientati, da verificare durante l’anno. 14
INTEGRAZIONE ALLEVI IN SITUAZIONE DI HANDICAP NELLA SCUOLA PRIMARIA FASI TEMPI ATTIVITÀ E PERSONE COINVOLTE ISCRIZIONE Entro il mese di La famiglia presenta domanda di iscrizione alla scuola gennaio primaria di appartenenza la quale invierà il modulo alla scuola secondaria di primo grado entro i termini. La famiglia deve presentare la documentazione (diagnosi clinica e funzionale) alla segreteria dell’istituto scelto. La famiglia deve effettuare un primo colloquio col D.S. (o collaboratore o referente docenti di sostegno). ACCOGLIENZA Marzo/aprile Incontro genitori, specialisti AUSL, educatori e insegnanti scuola materna e insegnanti referenti delle future classi di accoglienza (o docente di sostegno assegnato) per raccogliere informazioni e stabilire linee di fondo ed esigenze prioritarie e definire eventuali modalità operative. Prima delle fine Possibile visita dell’allievo disabile alla sede scolastica. delle lezioni Docente di sostegno e/o docente della classe accogliente e genitore. Maggio/giugno Colloqui con insegnanti della scuola materna di provenienza con la Commissione formazione classi per acquisire informazioni finalizzate alla formazione delle classi. CONDIVISIONE Settembre Presentazione della situazione ai docenti della classe con la presenza della famiglia, dell’educatore e degli specialisti ASL per dare modo a tutti di conoscere potenzialità, limiti e storia dell’allievo. Ottobre/novembre Presentazione in sede di interclasse a tutti i docenti delle situazioni degli alunni diversamente abili presenti in ogni plesso. INSERIMENTO Settembre (prima Vengono predisposte attività finalizzate all’inserimento settimana) nella nuova classe tenendo conto della presenza dei disabili. INTEGRAZIONE E Gennaio Incontro di verifica intermedia e programmazione secondo PARTECIPAZIONE quadrimestre coinvolgendo i docenti della classe, docente di sostegno, educatore, famiglia e specialista ASL. Incontro conclusivo quadrimestre coinvolgendo i docenti Maggio/giugno della classe, docente di sostegno, educatore, famiglia e specialista ASL. Messa in atto di tutte le attività per l’integrazione Da Ottobre sino al dell’alunno all’interno della classe, secondo le indicazioni termine dell’anno del PEI: scolastico 15
Procedure relative al processo di integrazione DOCENTE DI SOSTEGNO E TEAM DI CLASSE Ad ogni allievo in situazione di handicap viene assegnato un docente di sostegno contitolare della classe. Questo sia per motivi formali (il docente di sostegno si esprime in sede di scrutinio su tutti gli allievi della classe) che didattico-educativi (è opportuna una sola figura di riferimento accanto ai docenti curricolari) e funzionali (gestione efficace degli orari). In caso di assenza dell’allievo disabile il docente di sostegno collabora all’interno della classe con il docente curricolare nello sviluppo dell’attività didattica programmata. IL TEAM DI DOCENTI NELLA FORMULAZIIONE E GESTIONE DEL PEI Entro il mese di ottobre/novembre il team docenti definisce le linee di fondo del PEI specificando: 1. quali obiettivi disciplinari sono compatibili con i livelli di partenza degli allievi: 2. quali sono le modalità dell’integrazione (in classe, individualmente al di fuori della classe, in piccolo gruppo di livello o meno). Ciò tenendo presente che: - anche nel caso di allievi con grave disabilità, devono essere comunque individuati momenti, luoghi di inserimento con la classe e/o con gruppi di allievi o con altre classi (con particolare riferimento alle attività basate sui linguaggi non verbali), per garantirne la socializzazione e la crescita a livello relazionale; - il docente di sostegno può operare in gruppi in cui non sia presente l’allievo disabile e gestire l’insegnamento di una disciplina e/o svolgere una lezione, mentre il docente curricolare si dedica al disabile; - gli accordi di programma indicano gli inserimenti in classe quale modalità principale della permanenza in scuola del disabile: 3. quali spazi e quali sussidi sono necessari per l’integrazione. Entro la fine di novembre il docente di sostegno compila il PEI e lo consegna in segreteria firmato dal team docente, educatore, genitore, referente ASL; solo la parte relativa alla programmazione annuale (q. 4) verrà firmata e potrà essere consegnata dalla segreteria al genitore che ne fa richiesta scritta. Relativamente all’elaborazione e verifica del PEI vengono effettuati tre incontri nel corso dell’anno: 1. i docenti di classe e di sostegno si riuniscono nel mese di settembre con la presenza della famiglia del disabile, degli specialisti ASL e degli educatori per dar modo a tutti i docenti di conoscere potenzialità, limiti e storia dell’allievo. 2. All’incontro di verifica intermedia e programmazione del secondo quadrimestre partecipano docenti di classe e di sostegno, educatore, famiglia e specialista ASL (gennaio). 3. All’incontro conclusiva partecipano docenti di classe e di sostegno, educatore, famiglia e specialista ASL (maggio-giugno). Il docente di sostegno sulla base delle indicazioni ricevute dai colleghi e dagli operatori ASL predispone materiali per l’attività didattiche che l’allievo svolgerà con il suo aiuto o con quello del docente curricolare. Le visite guidate e i viaggi d’istruzione vanno predisposti in modo da consentire e favorire la partecipazione dei disabili. In caso non si ritenga possibile coinvolgere questi allievi occorre motivare per iscritto la scelta e condividerla con la famiglia, eventuali educatori assegnati e il Dirigente Scolastico. Gli educatori vanno coinvolti nella effettuazione delle iniziative. 16
Durante le uscite il docente di sostegno è presente come accompagnatore esclusivamente sull’alunno diversamente abile solo se l’alunno è grave e previa decisione del team docente. RAPPORTO CON EDUCATORI E COLLABORATORI SCOLASTICI Educatori e collaboratori scolastici svolgono, nella diversità dei loro compiti, un’importante funzione nel processo di integrazione. Essi vanno coinvolti in questo processo innanzitutto mettendoli a conoscenza delle potenzialità, dei limiti dei disabili. Gli educatori sono coinvolti negli incontri periodici cui al punto precedente. Insegnante di sostegno ed educatore richiedono l’aiuto dei collaboratori scolastici per accompagnare l’alunno negli spostamenti (se ha problemi di deambulazione) o per assisterlo nell’espletamento dei bisogni primari sotto incentivazione e/o retribuzione. In caso di assenza dell’allievo disabile, l’educatore collabora all’interno della classe con il docente curricolare nello sviluppo dell’attività didattica programmata oppure recupera le ore in successive iniziative (esempio: visite e viaggi di istruzione). 17
INTEGRAZIONE ALLEVI IN SITUAZIONE DI HANDICAP NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO FASI TEMPI ATTIVITÀ E PERSONE COINVOLTE ISCRIZIONE Entro il mese di La famiglia presenta domanda di iscrizione alla scuola primaria gennaio di appartenenza la quale invierà il modulo alla scuola secondaria di primo grado entro i termini. La famiglia deve presentare la documentazione (diagnosi clinica e funzionale) alla segreteria dell’istituto scelto. La famiglia deve effettuare un primo colloquio col D.S. (o collaboratore o referente docenti di sostegno). ACCOGLIENZA Dicembre L’allievo disabile dell’istituto con la classe di appartenenza partecipa ad attività e laboratori presso la scuola media nell’ambito delle attività di continuità. Incontro genitori, specialisti ASL, educatori e insegnanti scuola Febbraio/Marzo elementare con referente docenti sostegno (o docente di sostegno assegnato) per raccogliere informazioni e stabilire linee di fondo e esigenze prioritarie. Maggio Incontro genitori, specialisti ASL, educatori e insegnanti scuola elementare con referente docenti sostegno (o docente di sostegno assegnato) per definire modalità operative ed eventuali progetti di passaggio. Prima della fine Possibile visita dell’allievo disabile alla sede scolastica. Docente delle lezioni di sostegno o docente referente di sostegno e famiglia. Incontro insegnanti scuola primaria con la Commissione Maggio formazione classi per acquisire informazioni finalizzate alla formazione delle classi. CONDIVISIONE Settembre Presentazione della situazione in sede di Consiglio di Classe con la presenza della famiglia, dell’educatore e degli specialisti ASL per dar modo a tutti i docenti di conoscere potenzialità limiti e storia dell’allievo. fine Settembre Colloquio individuale fra famiglia e rappresentanza il più possibile ampia del Consiglio di Classe per confrontarsi sul passaggio. INSERIMENTO Settembre Vengono predisposte attività per tutte le classi prime finalizzate (nella prima all’inserimento nella nuova scuola (progetto accoglienza a cura settimana) dei Consigli di Classe), tenendo conto della presenza dei disabili. INTEGRAZIONE Gennaio Incontro di verifica intermedia e programmazione secondo E quadrimestre coinvolgendo docente coordinatore, docente di PARTECIPAZIONE sostegno, educatore, famiglia e specialista ASL. Maggio/Giugno Incontro conclusivo quadrimestre coinvolgendo docente coordinatore, docente di sostegno educatore, famiglia e specialista ASL. da Ottobre sino al termine Messa in atto di tutte le attività per l’integrazione dell’alunno dell’a. S. all’interno della classe, secondo le indicazioni del PEI. 18
Procedure relative al processo di integrazione DOCENTE DI SOSTEGNO E CONSIGLIO DI CLASSE Ad ogni allievo in situazione di handicap viene assegnato un solo docente di sostegno contitolare della classe. Questo sia per motivi formali (il docente di sostegno si esprime in sede di scrutinio su tutti gli allievi della classe) che didattico- educativi (è opportuna una sola figura di riferimento accanto ai docenti curriculari) e funzionali (gestione efficace degli orari). Il docente di sostegno firma quindi la sua presenza sul registro di classe, come i docenti curriculari. In caso di assenza dell’allievo disabile il docente di sostegno collabora all’interno della classe con il docente curriculare nello sviluppo della attività didattica programmata (avvisa però la segreteria dell’assenza per eventuali sostituzioni in altre classi). Dietro presentazione di specifico progetto il docente di sostegno può rimanere in classe, anche se l’allievo disabile è assente. Solo in casi gravissimi possono essere assegnati due docenti di sostegno, uno solo dei quali parteciperà alla valutazione degli allievi al momento degli scrutini. Entrambi i docenti partecipano comunque a tutti i Consigli. In sede di valutazione verranno riportate le considerazioni condivise fra docente di sostegno e curriculare, prescindendo dal fatto che uno dei due docenti abbia potuto seguire materialmente l’allievo. IL CONSIGLIO DI CLASSE NELLA FORMULAZIONE E GESTIONE DEL PEI Entro il mese di ottobre il Consiglio di Classe definisce e verbalizza le linee di fondo del PEI specificando: 1. quali discipline verranno considerate e quali saranno escluse (in caso di allievi gravissimi); 2. quali obiettivi disciplinari sono compatibili con i livelli partenza degli allievi; 3. a quali obiettivi disciplinari possono essere ricondotte le attività del PEI; 4. quali sono le modalità dell’integrazione (in classe, individualmente al di fuori della classe, in piccolo gruppo di livello o meno).Ciò tenendo presente che: anche nel caso di allievi con gravi disabilità, devono essere comunque individuati momenti, luoghi di inserimento con la classe e/o con gruppi di allievi o con altre classi (con particolare riferimento alle attività basate sui linguaggi non verbali), per garantirne la socializzazione e la crescita a livello relazionale; il docente di sostegno deve informare sempre il docente curriculare del luogo in cui si trova, se sta operando al di fuori della classe con l’allievo disabile; il docente di sostegno può operare anche in gruppi in cui non sia presente l’allievo disabile o svolgere una lezione, mentre il docente curriculare si dedica al disabile; gli accordi di programma indicano l’inserimento in classe quale modalità principale della permanenza in scuola del disabile; 5. quali sono le attività che l’allievo disabile può svolgere in classe con il solo docente curriculare; 6. quali spazi e quali sussidi sono necessari per l’integrazione. Entro la fine di novembre il docente di sostegno compila il PEI e lo consegna a scuola. Relativamente alla elaborazione e verifica del PEI vengono effettuati tre incontri nel corso dell’anno: 19
1. Per i nuovi ingressi, il Consiglio di Classe si riunisce nel mese di settembre con la presenza della famiglia del disabile, degli specialisti ASL e degli educatori per dare modo a tutti i docenti di conoscere potenzialità, limiti e storia dell’allievo. Per gli allievi che già hanno frequentato la scuola media, l’incontro iniziale coinvolge docente coordinatore, docente di sostegno, educatore, famiglia e specialisti ASL. 2. All’incontro di verifica intermedia e programmazione del secondo quadrimestre partecipano docente coordinatore, docente di sostegno, educatore, famiglia e specialista ASL (gennaio). 3. All’incontro conclusivo partecipano docente coordinatore, docente di sostegno, educatore, famiglia e specialista ASL (maggio-giugno). I rapporti con le famiglie e gli specialisti (colloqui, telefonate, ...) vanno tenuti al di fuori dell’orario di insegnamento dal docente di sostegno . In caso di impossibilità, occorre modificare l’orario settimanale. Il docente di sostegno sulla base delle indicazioni ricevute dai colleghi e degli operatori Asl predispone materiali per l’attività didattica che l’allievo svolgerà con il suo aiuto o con quello del docente curriculare. A livello di Consiglio di Classe occorre predisporre le viste guidate e i viaggi di istruzione in modo da consentire e favorire la partecipazione dei disabili. In caso non si ritenga possibile coinvolgere questi allievi occorre motivare per iscritto la scelta e condividerla con la famiglia, gli eventuali educatori assegnati e il Dirigente Scolastico. Gli educatori vanno coinvolti sia nella preparazione che nella effettuazione delle iniziative. La loro presenza nel corso delle uscite non è sostitutiva di quella del docente di sostegno, che deve sempre essere presente come accompagnatore. Nelle uscite possono essere coinvolti, motivando la scelta e definendo bene i ruoli, i genitori dell’allievo disabile grave. Sempre con l’approvazione del Consiglio di Classe, l’allievo disabile può effettuare esperienze didattiche all’esterno della scuola, da solo con il docente di sostegno o educatore o con il docente di sostegno e un gruppo di allievi. In questi casi occorre segnare sul registro di classe l’uscita (durata e luogo). Il docente di classe deve essere preventivamente informato della iniziativa e del fatto che l’allievo disabile da solo o con altri non è presente a scuola. RAPPORTI CON EDUCATORI E COLLABORATORI SCOLASTICI Educatori e collaboratori scolastici svolgono, nella diversità dei loro compiti, un’importante funzione nel processo di integrazione. Essi vanno coinvolti in questo processo innanzitutto mettendoli a conoscenza delle potenzialità, dei limiti dei disabili e degli obiettivi che ci si prefigge di realizzare tramite il PEI. Gli educatori sono coinvolti negli incontri periodici cui al punto precedente. Sono presenti inoltre ai Consigli di Classe. In sede di scrutino partecipano trattando esclusivamente dell’allievo disabile. Insegnante di sostegno ed educatore richiedono l’aiuto dei collaboratori scolastici per accompagnare l’alunno negli spostamenti (se ha problemi di deambulazione) o per assisterlo nell’espletamento dei bisogni primari. Educatore e insegnante di sostegno in servizio la terza ora effettuano la sorveglianza del disabile durante l’intervallo. In caso di assenza dell’allievo disabile, l’educatore collabora all’interno della classe con il docente curriculare nello sviluppo della attività didattica programmata oppure recupera le ore in successive iniziative (esempio visite e viaggi di istruzione). 20
IN T E GR A Z ION E A L U N N I S T R A N IE R I L’educazione interculturale non è una nuova disciplina né un’aggiunta alle varie discipline. Una didattica che si chiama interculturale deve essere una didattica quotidiana che vede l’intero coinvolgimento di tutte le discipline e di tutti gli insegnanti nella costruzione di un atteggiamento di accettazione e di rispetto della diversità che superi la tolleranza positiva per un’integrazione vera e consapevole. Allo scopo di favorire la frequenza e l’integrazione scolastica degli alunni stranieri l’Istituto si impegna a realizzare iniziative volte a : creare un clima di accoglienza tale da ridurre al minimo nell’alunno la percezione di sé come minoranza; facilitare l’apprendimento linguistico; inserire nelle discipline approfondimenti storici, geografici e religiosi riguardanti i Paesi di provenienza; attingere al patrimonio letterario e artistico del Paese o dell’Area di riferimento per valorizzare le radici culturali. A tal fine nell’Istituto sono stati predisposti: un Protocollo di Accoglienza (insieme di procedure per entrare in relazione con la famiglia, per raccogliere informazioni e dati sull’alunno, sulla sua storia scolastica e per facilitarne l‟ inserimento, vedi allegati); interventi didattici comuni, anche attraverso la ricerca di sussidi e materiali di supporto; Inoltre sono stati attivati rapporti con Enti Locali e Associazioni, allo scopo di favorire l’integrazione e l’apprendimento della Lingua Italiana, con il supporto di un Docente che affianchi l‟ alunno nel suo percorso individualizzato. L’integrazione degli alunni stranieri rappresenta per l’Istituto un’ulteriore occasione per favorire, fra adulti e ragazzi, la diffusione dei valori di tolleranza e solidarietà. 21
La Valutazione Per quanto riguarda la valutazione, si concorda quanto segue: 1. Cosa si valuta Viene valutato il livello di raggiungimento degli obiettivi didattici stabiliti: cosa sa fare l’allievo nelle diverse materie? ha imparato o no ciò che era stato previsto? in che modo ha imparato (sicuro – superficiale – incompleto - ……) ciò che era stato previsto? Quando assegnano un voto, gli insegnanti tengono inoltre conto anche dei progressi fatti dall’allievo rispetto al suo punto di partenza. Questo perché: è importante premiare l’impegno e lo sforzo di volontà degli allievi (anche se i risultati possono essere inferiori al previsto) ognuno deve sempre cercare di migliorare le proprie prestazioni (anche se ha raggiunto un sufficiente/buon livello di preparazione) ogni alunno è unico ed irripetibile (personalizzazione dell’insegnamento) Le valutazioni quadrimestrali espresse dai docenti dei due ordini di scuola relative al comportamento e all’apprendimento vengono motivate con un giudizio descrittivo. 2. Di quali prove tengono conto gli insegnanti per verificare il livello raggiunto dagli allievi Gli insegnanti considerano le prove scritte (verifiche o compiti in classe), le interrogazioni, ma anche i compiti svolti quotidianamente a casa e in classe e ogni altro elemento che osservano nel corso delle lezioni (interventi costruttivi degli alunni, interessi che manifestano). Quindi i genitori non devono limitarsi a fare “la media” dei voti che trovano scritti nei compiti in classe, ma devono verificare periodicamente con gli insegnanti quale sia l’andamento del proprio figlio/a, per non avere sorprese al momento della consegna del documento di valutazione. 3. Cosa si scrive sui quaderni, sulle verifiche, sul diario o sul libretto personale dell’alunno Il voto espresso in decimi può essere segnato sui quaderni o sulle verifiche corrette e sul diario, come risultato di una interrogazione. L’insegnante dovrà però sempre chiarire all’allievo se stia procedendo come deve o se debba invece migliorare, dove abbia sbagliato e perché. Per questo gli insegnanti continueranno ad utilizzare anche descrizioni/indicazioni che affianchino e completino il senso del voto numerico (ad esempio, in un testo è bene precisare se ci sono errori di ortografia, se l’allievo avrebbe dovuto essere più chiaro, se avrebbe dovuto scrivere di più, se avrebbe dovuto utilizzare parole più adatte e precise, ...). 22
Nella scuola primaria verrà utilizzato il 5 per segnalare il mancato raggiungimento della preparazione in una certa materia. I voti dal 6 al 10 segnaleranno invece gli esiti positivi. Nella scuola secondaria di primo grado verrà utilizzato il 4 per segnalare la completa mancanza del raggiungimento degli obiettivi ed il 5 per segnalare la mancanza del raggiungimento degli obiettivi. I voti dal 6 al 10 segnaleranno invece gli esiti positivi (il 10 verrà utilizzato solo in presenza di risultati costantemente eccellenti). 4. Ammissioni/non ammissioni alle classi successive Gli insegnanti di ciascuna classe della scuola primaria possono non ammettere alla classe successiva un loro alunno alle seguenti condizioni: in casi eccezionali; con specifica motivazione; se la decisione è presa all’unanimità, dunque se tutti i docenti della classe sono d’accordo. Gli insegnanti di ciascun Consiglio di Classe della scuola secondaria di primo grado possono ammettere alla classe successiva un loro alunno a maggioranza. Quindi è possibile essere promossi anche in presenza di qualche voto negativo se la maggioranza dei docenti ritiene che l’allievo meriti comunque la promozione. Il Comportamento viene valutato in decimi (come le discipline). Il voto di condotta deve però essere positivo (6-7-8-9-10) poiché in caso di voto negativo (dal 5 in giù) l’allievo non può essere ammesso alla classe successiva. 5. Voto di condotta Il voto di condotta viene assegnato con riferimento al comportamento complessivo dell'allievo nel corso dell’esperienza scolastica e non solo in riferimento alla capacità di rispettare le regole (norme del regolamento). Quindi, il voto riassume quanto i ragazzi hanno maturato rispetto a: - partecipazione ed interesse - impegno - socializzazione - rispetto delle regole Per maggiore chiarezza si invita a tenere conto della seguente tabella: L’alunno partecipa con entusiasmo; in modo attivo e costruttivo; con attenzione costante mostrando viva curiosità/vivo interesse per le attività proposte. Si relaziona in modo molto positivo; maturo e responsabile con compagni e insegnanti. 9/10 Si applica con responsabilità; con diligenza e continuità; in modo completo e accurato sia classe che in casa. Ha evidenziato un comportamento maturo e responsabile; diligente e rispettoso delle regole scolastiche e della convivenza civile. 23
L’alunno partecipa con attenzione; in modo abbastanza attivo; con regolarità e mostrando viva curiosità/vivo interesse per le attività proposte. Si relaziona in modo positivo; spontaneo con compagni, insegnanti. 8/9 Si applica puntualmente; con regolarità; secondo le indicazioni sia in classe che a casa. Ha evidenziato un comportamento vivace ma corretto. L’alunno partecipa in modo attivo ma non sempre pertinente; in modo poco attivo; in modo attivo solo nel gruppo; in modo attivo solo se sollecitato mostrando discreto/sufficiente interesse/curiosità perle attività proposte. Si relaziona in modo abbastanza positivo; con sufficiente spontaneità, con compagni, insegnanti. 7 Si applica con puntualità ma superficialmente; con continuità ma in modo incompleto; con una certa cura ma in modo discontinuo. Ha evidenziato un comportamento in genere corretto; abbastanza controllato. L’alunno partecipa in modo settoriale; poco attivo; discontinuo; poco pertinente mostrando sufficiente interesse; interesse settoriale; poco/scarso interesse. Si relaziona con qualche difficoltà con compagni, insegnanti. 6 Si applica saltuariamente; settorialmente; in modo irregolare; frettoloso; senza rispettare i tempi di consegna; solo in alcune discipline; limitatamente ai propri interessi. Ha evidenziato un comportamento non sempre corretto; non sempre responsabile mostrandosi poco attento ai richiami e al rispetto delle regole. L’alunno non partecipa; non interviene; non mostra interesse/curiosità. Stabilisce rapporti basati sulla sopraffazione; sulla mancanza di rispetto di coetanei e adulti. 4/5 Non si applica in tutte/quasi tutte le discipline. Ha evidenziato un comportamento poco controllato; poco responsabile; scorretto e si è mostrato insensibile ai richiami e al rispetto delle regole. È stato sospeso più volte dalle lezioni e non ha mostrato di voler cambiare il suo atteggiamento. 24
La Partecipazione DURA ORGANO COMPOSIZIONE FUNZIONI TA T Fissa gli indirizzi generali Consigl Dirigente Scolastico per le attività della scuola Otto rappresentanti del Adotta il P.O.F. elaborato R io di personale docente dal Collegio dei Docenti Istituto Otto rappresentanti dei Adotta il regolamento di I genitori Istituto Delibera il programma Presidente: Due rappresentanti del E un genitore personale ATA annuale (vedi Regolamento d’Istituto) N Dirigente Scolastico N G i u n ta Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi Prepara i lavori del esecuti Consiglio A Due rappresentanti dei va genitori Cura l’esecuzione delle L Presidente: il Un rappresentante dei delibere (vedi Regolamento d’Istituto) docenti E Dirigente Scolastico Un rappresentanti del personale ATA Consiglio Docenti delle sezioni A d’intersezi o ne Un rappresentante dei N (Scuola genitori per classe dell’infanzia) N Docenti delle classi Formula proposte in ordine Consiglio all’azione educativo- U d’interclas Un rappresentante dei didattica A se (Scuola Primaria) genitori per classe Agevola ed estende i rapporti tra docenti, L genitori, alunni (vedi Regolamento Consiglio Docenti della classe d’Istituto) E di classe (Scuola Quattro rappresentanti Secondaria di dei genitori Primo Grado) 25
Rapporti Scuola-Famiglia su tutte le attività promosse e sul processo di apprendimento degli alunni attraverso: La famiglia è vista come “contesto primario di apprendimento” e, secondo quanto la Costituzione Italiana prevede, “alla famiglia spetta il compito e la responsabilità per la crescita e l’educazione dei figli”. Alla scuola spetta il compito di conoscerla per costruire un rapporto di collaborazione reale e fattivo che faciliti la crescita integrale ed armonica degli alunni. Pertanto la Scuola: Creare un clima relazionale positivo e propositivo con le famiglie in quanto ritiene che la collaborazione sia fondamentale per affrontare e risolvere le questioni educative Importante instaurare un dialogo positivo basato sull’ascolto, sul confronto e sulla collaborazione con l’utenza. La partecipazione dei genitori alla vita scolastica dei propri figli Un’adeguata informazione su tutte le attività promosse e sul processo di apprendimento degli alunni La partecipazione dei genitori alla vita della scuola è quindi fondamentale ed avviene secondo diverse modalità: Nella scuola dell’ Infanzia - incontri individuali coi genitori dei bambini nuovi iscritti: finalizzati ad una migliore conoscenza dei bambini, si effettuano all’inizio dell’anno scolastico o, comunque, prima di iniziare la frequenza della scuola. - incontri individuali genitori-docenti: si svolgono a metà dell’anno scolastico per un confronto sul benessere del bambino a scuola. 26
- assemblee di sezione: si convocano 3-4 volte l’anno, prevedono la partecipazione dei genitori di ogni sezione o di tutta la scuola; gli insegnanti presentano la programmazione educativa e illustrano le attività didattiche in svolgimento. - consiglio d'intersezione: vi partecipano gli insegnanti e 1 rappresentante dei genitori per ogni sezione; è convocato 3 volte l'anno ed ha il compito di illustrare l’offerta formativa delle sezioni e formulare proposte in ordine all'azione educativa. - consiglio d'istituto: vi partecipano i rappresentanti dei genitori, degli insegnanti e del personale A.T.A. eletti e il Dirigente Scolastico; si occupa dell'organizzazione e dell'andamento generale dell'Istituto in conformità con quanto deliberato dal P.O.F.; approva attività complementari, gite, soggiorni-studio, visite guidate; promuove forme e modalità di iniziative assistenziali per garantire pari opportunità a tutti gli alunni. I genitori e gli insegnanti hanno inoltre la possibilità di concordare colloqui straordinari ogni momento dell’anno scolastico. Nella scuola Primaria - incontri individuali genitori-docenti: si svolgono 3-4 volte l'anno e comprendono anche la consegna del documento di valutazione quadrimestrale e finale. - incontri individuali coi genitori delle classi prime: si organizzano all'inizio dell'anno scolastico per acquisire le informazioni necessarie ad una migliore conoscenza degli alunni e per favorire una prima riflessione sul passaggio scuola dell'infanzia/scuola primaria. - assemblee di classe: si convocano 2-3 volte l'anno, prevedono la partecipazione di tutti i genitori della classe o del modulo; in questi incontri gli insegnanti presentano la programmazione didattica, illustrano le scelte metodologiche e si confrontano con i genitori sulle scelte educative. - assemblea delle classi prime: è previsto un incontro nei giorni precedenti l'inizio dell'anno scolastico, per fornire ai genitori le informazioni necessarie e per favorire l'ingresso degli alunni nella scuola primaria. - consiglio d'interclasse: vi partecipano gli insegnanti e 1 rappresentante dei genitori per ogni classe; è convocato 4 volte l'anno ed ha il compito di formulare proposte in ordine all'azione educativa e di esprimere parere sull'adozione dei libri di testo. - consiglio d'istituto: vi partecipano i rappresentanti dei genitori, degli insegnanti e del personale A.T.A. eletti e il Dirigente Scolastico; si occupa dell'organizzazione e dell'andamento generale dell'Istituto in conformità con quanto deliberato dal P.O.F.; approva attività complementari, gite, soggiorni-studio, visite guidate; promuove forme e modalità di iniziative assistenziali per garantire pari opportunità a tutti gli alunni. I genitori hanno inoltre la possibilità di : - concordare con gli insegnanti di classe colloqui individuali straordinari ogni mercoledì pomeriggio; - riunirsi nella sede scolastica, in modo autonomo, in assemblee autogestite, dopo aver inoltrato la richiesta di uso dei locali al Dirigente Scolastico. Nella Scuola Secondaria di Primo Grado Nella tradizione della nostra Scuola il rapporto di collaborazione con le famiglie è condizione essenziale per il raggiungimento delle finalità prefissate e per lo sviluppo di ogni azione educativa. 27
Gli incontri con le famiglie degli allievi sono distribuiti nel corso dell’anno scolastico secondo precise modalità comunicate all’inizio dell’anno: - un colloquio individuale di conoscenza famiglia-docenti tra settembre e ottobre per le classi prime della scuola secondaria di primo grado. - due assemblee aperte a tutti i genitori per la presentazione e verifica della programmazione educativa e didattica - due Consigli di Classe annui con la presenza dei rappresentanti eletti per la verifica dell’andamento didattico-disciplinare delle classi eventualmente aperti a tutti i genitori della classe - due incontri infraquadrimestrali individuali (ricevimenti generali, uno nel primo e uno nel secondo quadrimestre) - due incontri quadrimestrali per la consegna delle schede di valutazione - il ricevimento individuale di ciascun insegnante in orario mattutino settimanale nei mesi di novembre,dicembre,marzo e aprile; gennaio e maggio un solo incontro;nessun incontro a febbraio coincidente con la distribuzione delle schede del primo quadrimestre. Ulteriori colloqui con i docenti sono possibili previo appuntamento concordato sul diario dell’alunno. La Scuola organizza inoltre, all’interno o come percorso parallelo ai progetti rivolti agli studenti, momenti di incontro informativi / formativi per i genitori (ad esempio, incontri sull’affettività e sull’orientamento). Sono previste manifestazioni di fine anno quali momenti conclusivi delle attività, visibili alle famiglie. RICEVIMENTO GENITORI SCUOLA MEDIA fine Ricevimento individuale genitori classi prime, in forma il più possibile Settembre Collegiale in modo da consentire alle famiglie di conoscere i docenti che si occupano dei loro figli. Ottobre ---------------------------------------------------------------------------------. Novembre Un’ora settimanale di ricevimento individuale in orario del mattino. Dicembre Ricevimento generale genitori allievi cassi prime. Ricevimento generale genitori allievi classi seconde Ricevimento generale genitori allievi classi terze. Un’ora settimanale di ricevimento individuale in orario del mattino.. Gennaio Un’ora settimanale di ricevimento individuale in orario del mattino dal 7/1 AL 12/1 . Febbraio . Marzo Un’ora settimanale di ricevimento individuale in orario del mattino. Aprile Ricevimento generale genitori allievi clessi prime Ricevimento generale genitori allievi classi seconde Ricevimento generale genitori allievi classi terze. . Un’ora settimanale di ricevimento individuale in orario del mattino.. Maggio Un’ora settimanale di ricevimento individuale in orario del mattino sino al 11 maggio. 28
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