TEATRO NUOVO GIOVANNI DA - UDINE 15 nov. -20.45 DIO RIDE Nish Koshe - Il Discorso
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TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE 15 nov. -20.45 DIO RIDE Nish Koshe Una zattera in forma di piccola scena approdava in teatro ventisei anni fa. Trasportava sei vagabondi, cinque musicanti e un narratore di nome Simkha Rabinovich. A chi sentiva il desiderio di ascoltare, Simkha raccontava storie di una gente esiliata, cantava le canzoni di quel popolo che illuminò e diede gloria alla diaspora. I musicanti lo accompagnavano con i loro strumenti e con lui rievocavano le melodie che quel mondo – fatto di comunità grandi, piccole e piccolissime – aveva creato per vivere le feste, le celebrazioni e i riti di passaggio. Dopo aver toccato tante destinazioni e aver riscosso un successo straordinario, Moni Ovadia e i suoi compagni di avventura saranno al Teatro Nuovo Giovanni da Udine venerdì 15 novembre con Dio ride. Nish koshe, un nuovo spettacolo ispirato alla tradizione del cabaret yiddish fatto di canzoni, musiche, piccole letture e tanto umorismo, dove l’ebraicità è raccontata in modo originalissimo attraverso il paradosso e soprattutto il sorriso. Dopo lo storico spettacolo Oylem Goylem che proprio lo scorso anno ha toccato il 25mo anniversario, con Dio ride. Nish koshe (il sottotitolo significa in yiddish “così così”), Moni Ovadia intraprende dunque un nuovo viaggio umoristico - paradossale nei grandi temi della spiritualità ebraica che ci permette di guardare in modo nuovo la realtà, le sue contraddizioni e anche di arginare le sue derive: perché, come ha detto lo stesso Ovadia, “L’umorismo è uno strumento poderoso per spiazzare il potere, le regole rigide, l’ossificazione del pensiero”. Dio ride. Nish Koshe è uno
spettacolo lirico e civile, dove l’umorismo e la saggia leggerezza si rivelano essere le uniche possibili risposte dell’intelligenza alle avversità e al male del mondo. Conflitti, intolleranza, nuovi muri come quello che divide Israele da Gaza allontanano gli uomini oggi più che mai e oggi più che mai è necessario dare voce al bisogno di memoria, di giustizia e di pace. Come scrive il Talmud, “Dio ride per essersi intromesso nelle cose degli uomini”. Ma può ancora farlo di fronte a tanta stoltezza? Così così. Salomone “Moni” Ovadia nasce a Plovdiv in Bulgaria nel 1946, da una famiglia ebraico-sefardita. Dopo gli studi universitari e una laurea in scienze politiche ha dato avvio alla sua carriera d’artista come ricercatore, cantante e interprete di musica etnica e popolare di vari paesi. Nel 1984 comincia il suo percorso di avvicinamento al teatro, prima in collaborazione con artisti della scena internazionale, come Bolek Polivka, Tadeusz Kantor, Franco Parenti, e poi, via via proponendo se stesso come ideatore, regista, attore e capocomico di un “teatro musicale” assolutamente peculiare, in cui le precedenti esperienze si innestano alla sua vena di straordinario intrattenitore, oratore e umorista. Filo conduttore dei suoi spettacoli e della sua vastissima produzione discografica e libraria è la tradizione composita e sfaccettata, il “vagabondaggio culturale e reale” proprio del popolo ebraico, di cui egli si sente figlio e rappresentante, quell’immersione continua in lingue e suoni diversi ereditati da una cultura che le dittature e le ideologie totalitarie del Novecento avrebbero voluto cancellare, e di cui si fa memoria per il futuro. Biglietteria del Teatro Nuovo Giovanni da Udine aperta dal martedì al sabato dalle 16.00 alle 19.00. L’acquisto dei biglietti è possibile anche online su www.teatroudine.it e www.vivaticket.it, nei punti vivaticket e alla Libreria Feltrinelli di Udine (Via
Canciani), il venerdì mattina dalle 9.30 alle 13.00. La biglietteria di via Trento venerdì 15 novembre sarà attiva anche a partire da un’ora e mezza prima dell’inizio degli spettacoli. Per info: tel. 0432 248418 e biglietteria@teatroudine.it. Previste speciali riduzioni per i possessori della G-Teatrocard. TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE venerdì 15 novembre 2019 – ore 20.45 DIO RIDE Nish Koshe di e con Moni Ovadia con le musiche dal vivo della Moni Ovadia Stage Orchestra: Maurizio Dehò, Luca Garlaschelli, Albert Florian Mihai, Paolo Rocca, Marian Serban luci Cesare Agoni, Sergio Martinelli scene, costumi ed elaborazione immagini Elisa Savi progetto audio Mauro Pagiaro regia Moni Ovadia produzione CTB Centro Teatrale Bresciano, Corvino Produzioni
I migliori artisti internazionali rendono omaggio all’Arte Europea Torna il consueto appuntamento veneziano Padiglione Europa, mostra d’arte dedicata ai migliori talenti del panorama contemporaneo europeo. In un contesto di primissimo livello come il Palazzo Albrizzi Capello, che ospita attualmente i tre padiglioni della 58. Biennale di Venezia: Guatemala, Grenada e Repubblica Dominicana, si svolgerà la rassegna, dal 13 al 19 novembre 2019, presso la sede della Biblioteca del Teatro Contemporaneo Europeo. La ricerca artistica in scena spazia da generi astratti e concettuali a rappresentazioni figurative, arricchite da sculture e fotografie. Nelle opere informali sono presenti fervidi cromatismi atti a evidenziare le iridescenti e cangianti personalità degli autori in un concerto di espressività, dove, mediante il colore, viene espresso il messaggio e la peculiare essenza di ogni composizione. In stretto contatto con questa vocazione intangibile, si manifesta la pittura figurativa, testimone nel Padiglione, atta ad indagare, con un’intima poetica, la dimensione spazio-temporale attraverso visioni surreali ed espedienti illusori. I soggetti dei dipinti sono principalmente raffigurazioni emblematiche, simboli dell’umanità, inserite in contesti sia paesaggistici che onirici. Ospite d’onore della mostra sarà Simone Pieralice, tra i curatori del Padiglione della Repubblica Dominicana alla Biennale di Venezia. L’esposizione avrà opere di Alessandra Dieffe (Alessandra Di Francesco), Amelia Mutti, Anna Poerio, Anna Reber, Aristide Gattavecchia, Chiara Quaglia, Cor Fafiani, Emanuela Minaldi, Emel Vardar, Enoch Entronauta (Giovanni Sechi), Gertrud Welz, Hans Johansson, Jacqueline Domin, Libero (Antonio Pamato), Luisa Jacobacci, Marco Cùttica, Maria Luisa Imperiali, Mario
Pepe, Mary Nunziata, Maurizio Carpanelli, Nicola Costanzo, DRO (Ornella De Rosa), Paola Pagnozzi, Petra Mattes, Piero Carozzi, Rocco Iannelli, Sabrina Bertolelli Cantine Aperte a San Martino: esperienze e visite in cantina hanno conquistato un vasto pubblico di appassionati La stagione delle degustazioni autunnali si è aperta nel migliore dei modi: enoturisti e appassionati hanno approfittato di Cantine Aperte a San Martino per vivere esperienze indimenticabili nelle cantine e nei luoghi di produzione, assaporare rinomati prodotti tipici locali esaltati dai raffinati vini in abbinamento, conoscere appassionati vignaioli con i loro racconti sul vino e sull’indissolubile legame con il territorio. La manifestazione, organizzata annualmente dal Movimento Turismo del Vino FVG con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, ha visto ha visto la partecipazione di 37 aziende vitivinicole regionali che, tra sabato 9 e domenica 10, hanno accolto gli enoturisti facendo loro conoscere le nuove annate, le selezioni e le eccellenze della loro produzione. Cantine Aperte a San Martino è stata l’occasione anche per
celebrare il sempre apprezzato connubio tra vino e cibo con diverse modalità. Con l’iniziativa “ A Tavola con il Vignaiolo”, i numerosi appassionati hanno apprezzato gli originali menù gourmet pensati per l’occasione, mentre con il Piatto Cantine Aperte a San Martinohanno assaporato delle pietanze create ad hoc per l’evento accompagnate sempre da un calice di vino. Oltre alle visite guidate, sono state molto apprezzate anche le numerose esperienze organizzate nelle cantine – dedicate alla natura, all’arte, alla storia e alle tradizioni – che hanno registrato una partecipazione entusiastica anche da parte di molti giovani. Cantine Aperte a San Martino è un evento che sta riscuotendo un crescente successo e sta diventando sempre di più un appuntamento autunnale di richiamo per il turismo da fuori regione, particolarmente dall’Austria, dal Veneto e dall’Emilia Romagna, attratti anche dai suggestivi scorci di questa stagione IL VOLO DEL JAZZ INCROCIA GLI OCCHI DELL’AFRICA GLI ADRENALICI K.O.G. & ZONGO BRIGADE martedì 12 novembre a Cinemazero Terzo appuntamento per la quindicesima edizione del Volo del Jazz, dopo i concerti del sassofonista Bill Evans, che ha presentato il suo nuovo progetto Spy Killers! e del batterista
londinese Moses Boyd. Un’iniezione di carica ed energia che raggiunge il culmine martedì 12 novembre, alle 21, al Cinemazero di Pordenone, dove la rassegna di Controtempo incrocia le rotte de Gli Occhi dell’Africa, con il concerto di K.O.G. & Zongo Brigade, formazione di otto elementi capitanata dalla voce e dalle percussioni del ghanese Kweku Sackey, in arte K.O.G. Al suo fianco il rapper giamaicano Franz Von e altri sei musicisti: Matthew Aplin alle tastiere, Theo Gosse Owen Burns al basso, Matias Reed alla chitarra, Stuart Wilson alla tromba eHarry Fowler al sax. La band, che ha portato il suo live show sui palchi più importanti di Europa tra cui il Glastonbury, il Reading e il Leeds Festival, sa stupire il pubblico a colpi di afrobeat, soul, funk, rock e reggae, per una musica meticcia, ricca di colori e sfumature timbriche. Le più importanti riviste di settore li acclamano come un progetto rivoluzionario che pone musica e tradizioni dell’Africa occidentale sotto la lente di ingrandimento. L’album uscito quest’anno, dal titolo “Wahala Wahala”, affonda le radici nelle storie d’Africa e parla di amore, pace, istanze sociali. Con uno sfondo di inconfondibili ritmi africani che includono ottoni elettrici, percussioni fragorose e chitarra tagliente, “Wahala Wahala” prende possesso del corpo mentre le parole eccitano la mente. Razzismo, rifiuto, disuguaglianza, esilio: l’argomento è sempre serio, ma la consegna è irresistibilmente ottimista e ritmata, garantita per far muovere i piedi, perché in ogni dolore c’è anche gioia. “Un album che mette in luce la forza e la resistenza di noi in quanto umani. Un viaggio personale e la testimonianza degli ostacoli che abbiamo affrontato quando ci siamo spostati da mondi diversi e di come abbiamo superato le difficoltà attraverso la libertà dell’arte e della musica, e una solida connessione con le nostre radici e cultura”, afferma K.O.G. Il concerto è il primo degli appuntamenti con i quali Il Volo
del Jazz intreccia Gli occhi dell’Africa, rassegna dedicata al cinema e alla cultura africana, condividendone gli obiettivi, ovvero valorizzare la ricchezza di cui sono portatori popoli e culture diverse.L’altro concerto nell’ambito de Gli occhi dell’Africa è quello del 30 novembre conl’afrobeat di Seun Kuti & Egypt 80. Il Volo del Jazz è promosso da Controtempo con Città di Sacile – Assessorato alla Cultura, con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Regione Autonoma Friuli- Venezia Giulia e Fondazione Friuli, special partner Fazioli eCinemazero con la rassegna Gli occhi dell’Africa, in collaborazione con la Diocesi di Concordia Pordenone. BIGLIETTI E PREVENDITE Biglietti Info +39 3474421717 / ticket@controtempo I biglietti degli eventi a Cinemazero sono acquistabili su www.cinemazero.it e ticket@controtempo.org IL PROGRAMMA COMPLETO DE IL VOLO DEL JAZZ È SU CONTROTEMPO.ORG ANATHEMA : Teatro della Corte Osoppo: La somma di due…un lavoro ben costruito ma che
il pubblico accoglie tiepidamente. Lo spettacolo, tratto dall’opera omonima di Lidia Ravera, racconta la storia del rapporto fra due sorelle, Angelica e Carlotta, separate come i genitori. Due sorelle adolescenti, Angelica e Carlotta, vengono separate dal divorzio dei genitori. Marina Massironi Una con la madre, l’altra con il padre in un’altra città. Si mancano, si accusano, si scrivono, si rincorrono per non perdersi. Perché le sorelle sono quelle che ti aiutano a misurare la strada, a comunicare con il resto del mondo, sono un complice o un ostacolo per diventare quello che sei, sono ‘l’altro’ che ti spinge al confronto con te stesso e con la vita. Lidia Ravera disegna con linguaggio fresco, ironico e fortemente critico, quel legame naturale eppure misterioso che unisce due esseri umani dalla nascita, collocandolo nella confusione esistenziale e sentimentale di un mondo sempre più segnato dalla mancanza di rapporti reali, e ci spinge a indagare il nostro profondo e umano bisogno di “sorellanza”.
Molto intimistico, scarno di colpi di scena e poca verve delle protagoniste creano uno spettacolo abbastanza coerente con le problematiche proposte, ma a volte lento e stancante dal punto dei tempi scenici, meglio Nicoletta Fabbri che Marina Massironi, ma nel complesso un lavoro sopra la sufficienza dove a volte traspira il Pathos del legame forte ed indissolubile che unisce due sorelle anche se Nicoletta Fabbri costrette a separarsi per una causa non certo scelta da loro. Mi sono meravigliato perché tutti, in sala, ridevano. Ridevo malinconicamente anche io, delle fantasiose iperboli dietro cui la piccola Angelica occulta un dolore che non riesce a nominare. Una buona trasposizione teatrale del testo di Lidia Ravera, ma forse rappresentato con troppo intimismo dalle due attrici. Il pubblico segue ed applaude al calar del sipario ma ci appare con non grande calore, forse per il tema molto scevro da istanti di grande teatralità e la monotonia dei dialoghi attraverso lettere tra le due sorelle rende il parterre non completamente entusiasta. tratto dal romanzo (edizioni Bompiani) adattamento di Marina Massironi e Nicoletta Fabbri con Marina Massironi e Nicoletta Fabbri
regia di Elisabetta Ratti scene Maria Spazzi costumi Narguess Hatami assistente alla regia Chiara Senesi assistente scenografa Francesca Guarnone tecnico di scena Martina Ciavatta foto Marina Alessi produzione Pickford – Nidodiragno/CMC Enrico Liotti enrico.liotti@ildiscorso.it RIPRODUZIONE RISERVATA C’era una volta… Fabrizio De André – Roma Ciclo di incontri ideato da Chinaski e realizzato dall’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi Le canzoni che De André non ha scritto Ultima tappa per C’era una volta… Fabrizio De André, il ciclo d’incontri ideato da Chinaski Edizioni, realizzato in collaborazione con l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi, e dedicato a scoprire il grande Faber: l’11 novembre alle 17,00 – presso l’Auditorium dell’Istituto (Via Caetani 32) si parlerà di Le canzoni che de André non ha scritto. Al tavolo dei relatori, introdotti dalla
Direttrice Sabina Magrini, ci saranno due cantautori e poeti che hanno messo entrambi, a diverso titolo, il racconto e la narrazione ironica ed icastica della vita e delle persone al centro delle proprie canzoni: Max Arduini e Giovanni Del Grillo. a condurli una domanda ed una suggestione: Fernanda Pivano, amica di Faber e da sempre portavoce della non- violenza, commentò l’attentato alle Torri Gemelle dichiarandosi “perdente e sconfitta”. È il primo dei grandi eventi della storia contemporanea che De André non ha visto: come avrebbe raccontato il presente, e i cambiamenti sociali e politici che stiamo vivendo? Ricordiamo che C’era una volta… Fabrizio De André è un ciclo di sei incontri pensato per sviscerare le molteplici facce del grande genovese a cui Chinaski, attraverso la bella penna di Sara Boero, ha dedicato un bel volume, Fabrizio De André e i pellegrini sulla cattiva strada. Ingresso libero fino a esaurimento posti RAF TOZZI “Live Teatri 2020” Venerdì 10 aprile ore 21.00 – TRIESTE, Politeama Rossetti Biglietti disponibili online su TicketOne.it dalle 10.00 di mercoledì 13 novembre e in tutti i punti vendita dalle 10.00 di lunedì 18 novembre. Info e punti vendita su www.azalea.it Dopo il tour nei palasport di tutta Italia e l’evento che li ha visti protagonisti lo scorso settembre all’Arena di
Verona, Raf e Umberto Tozzi, due fra i cantautori più amati da pubblico, proseguono il loro viaggio musicale tornando a esibirsi a grande richiesta insieme in un imperdibile tour teatrale, che prenderà il via a marzo 2020. Alle date già annunciate le due leggende della musica italiana aggiungono oggi un nuovo imperdibile concerto in programma il prossimo venerdì 10 aprile 2020 (inizio ore 21.00) al Politeama Rossetti di Trieste. I biglietti per questo nuovo importate appuntamento musicale in Friuli Venezia Giulia, organizzato da Zenit srl, in collaborazione con Regione Friuli Venezia Giulia, PromoTurismoFVG, Politeama Rossetti e Friends and Partners, saranno disponibili online su TicketOne.it dalle 10.00 di mercoledì 13 novembre e in tutti i punti vendita del circuito dalle 10.00 di lunedì 18 novembre. Info e punti vendita su www.azalea.it . Radio Italia è la radio ufficiale del tour. Il 29 novembre esce “Due, la nostra storia”, l’album dal vivo di Raf e Umberto Tozzi, contenente le registrazioni dei brani eseguiti live durante il tour nei palasport della primavera 2019. Un doppio CD composto da 25 tracce con tutti i più grandi successi e i medley più emozionanti. Due repertori indimenticabili, rivisitati a due voci, uniti all’atmosfera intima dei teatri, che si scalderà grazie a una scaletta straordinaria, in cui non potranno mancare i loro grandi successi, da “Gloria” a “Self Control”, da “Si può dare di più” a “Cosa resterà degli anni 80”, da “Infinito” a “Ti amo”, ma anche “Ti pretendo”, “Gli altri siamo noi”, “Il battito animale”, “Immensamente”, il loro ultimo brano a due “Come una danza” e molti altri, tra cui la super hit, “Gente di Mare”. Lo scorso 30 novembre hanno pubblicato l’omonimo album “Raf Tozzi”, contenente 34 tracce, con tutti i successi del duo a cui si sono aggiunte due bonus track del brano “Gente di Mare”, l’originale in versione rimasterizzata e una seconda in veste speciale “GENTE DI MARE – New Version 2018”. Il brano è stato cantato da Raf e Umberto Tozzi nel 1987
all’Eurofestival, classificandosi al terzo posto ed è rimasto per 27 settimane nelle classifiche italiane. La loro avventura a due è iniziata nel 2017 quando, all’Arena di Verona, Raf e Umberto Tozzi si sono ritrovati all’anfiteatro in occasione del concerto-evento di Tozzi “40 Anni Che Ti Amo”, e travolti dall’entusiasmo hanno deciso di tornare a collaborare, di cantare insieme, di condividere lo stesso palco. A distanza di due anni, i due artisti hanno intrapreso la scorsa primavera un tour nei palasport di tutta Italia, che si è concluso il 25 settembre con uno speciale concerto evento all’Arena di Verona. TEATRO COMUNALE DI CORMONS ‘Un tram che si chiama desiderio’ Martedì 12 nov. in prima regionale Un’altra serata a teatro, un’altra prima regionale: al Comunale di Cormòns è atteso per martedì 12 novembre, alle 21, ‘Un tram che si chiama desiderio’ di Tennessee Williams (nella traduzione di Masolino D’Amico) con Mariangela D’Abbraccio e Daniele Pecci, che calcheranno il palco assieme a Angela Ciaburri, Stefano Scandaletti, Gabriele Anagni, Erika Puddu e Massimo Odierna, guidati dalla regia del grande Pier Luigi Pizzi. Lo spettacolo sarà corredato dalle musiche di Matteo D’Amico. La leggenda vuole che fosse proprio su un tram, su cui girovagava da studente, che il giovanissimo Tenessee Williams si facesse l’idea di un dramma che svelava il lato
oscuro del sogno americano. Questa storia divenne il capolavoro di Williams un testo amato, odiato, comunque conosciuto in tutto il mondo, una pietra miliare del teatro e del cinema che ancora oggi si continua a leggere e a vedere rappresentato con interesse ed emozione: Una storia in tre atti che alzava il velo sulla macchina oppressiva della famiglia, dell’anima ipocrita dei pregiudizi, la feroce stupidità delle paure morali. Il dramma, premio Pulitzer nel ’47, mette per la prima volta l’America allo specchio su cose come l’omosessualità, sesso, disagio mentale, famiglia come luogo non proprio raccomandabile, maschilismo, femminilità maltrattata, ipocrisia sociale. Col tempo è diventato veicolo di altre ragioni, sociologiche, ideologiche. Il testo è ambientato nella New Orleans degli anni ’40 e narra la storia di Blanche che dopo che la casa di famiglia è stata pignorata si trasferisce dalla sorella Stella sposata con un uomo rozzo e volgare di origine polacca Stanley. Blanche è alcolizzata, vedova di un marito omosessuale, e cercherà, fallendo, di ricostruire un rapporto salvifico con Mitch, amico di Stanley. Ma il violento conflitto che si innesca fra lei e Stanley, la porterà alla pazzia, già latente in lei. La regia dello spettacolo è affidata ad un grande maestro di fama internazionale: Pier Luigi Pizzi, fondatore con Giorgio De Lullo, Romolo Valli e Rossella Falk della “Compagnia dei giovani”. Regista, scenografo costumista ha dedicato le sue immense doti di creatività e sensibilità al servizio di spettacoli teatrali sia di prosa che di lirica, con lavori che hanno segnato il percorso e l’evoluzione della storia del Teatro. Ogni suo spettacolo porta il segno dell’eccezionalità. Il ruolo di Blanche Du Bois è affidato a Mariangela D’Abbraccio, grande interprete del nostro teatro, reduce dai successi di Filumena Marturano per la regia di Liliana Cavani. Il ruolo di Stanley Kowalski, che fu di Marlon Brando, è affidato a Daniele Pecci. Prevendite biglietti lunedì e venerdì dalle 17 alle 19 e
un’ora prima dell’inizio dello spettacolo. E. L. PICCOLIPALCHI 2019/2020 | Presentato il cartellone della rassegna teatrale per i bambini e le famiglie Il cartellone di Piccolipalchi, la rassegna dedicata alle famiglie dell’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia che quest’anno giunge all’edizione numero 14, prenderà il via sabato 9 novembre al Museo Etnografico di Udine con lo spettacolo La donna che cammina. L’intera rassegna 2019/2020 è stata presentata ufficialmente al pubblico e alla stampa stamattina, giovedì 7 novembre, nella sede della Fondazione Friuli di Udine. A fare gli onori di casa Giuseppe Morandini, presidente della Fondazione Friuli, ente che da molti anni sostiene la rassegna Piccolipalchi valorizzando l’attività artistica e teatrale del nostro territorio con una particolare attenzione per l’infanzia. Per l’ERT sono intervenuti il presidente Sergio Cuzzi, il direttore Renato Manzoni e le curatrici della rassegna Silvia Colle e Lucia Vinzi. Piccolipalchi è organizzata con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e grazie alla collaborazione e al contributo dei Comuni aderenti e delle associazioni locali quali il CIT – Centro Iniziative Teatrali di Latisana, la Comunità collinare del Friuli, il Centro
culturale L’Ottagono di Codroipo e, per il primo spettacolo in cartellone, i Civici Musei di Udine. Il cartellone 2019/2020 si compone di 21 appuntamenti. Come detto, la rassegna inizierà da Udine e toccherà le piazze di Codroipo, Colloredo di Monte Albano, Latisana, Monfalcone, Muggia (la new entry di questa stagione), San Daniele del Friuli, San Vito al Tagliamento e Tolmezzo. Anche quest’anno, quindi, elemento cardine dell’offerta, assieme alla qualità certificata dall’ERT, è la capillarità che, grazie anche all’approdo per la prima volta nella provincia di Trieste, offre la possibilità alle famiglie di tutto il territorio regionale di accedere agli spettacoli della rassegna. Come accade nella prosa per adulti, l’ERT ha voluto proporre un cartellone multidisciplinare dove, oltre alla prosa, viene riservato uno spazio importante a danza e musica. Entrando nel dettaglio del cartellone, sarà proprio la danza ad aprire ufficialmente la stagione 2019/2020. Grazie alla collaborazione con la Compagnia Arearea, nella città di Udine graviterà l’offerta dedicata alla danza che prende il nome di Paesaggi. L’apertura, come detto, è programmata per sabato 9 novembre al Museo Etnografico – grazie alla collaborazione con i Civici Musei di Udine – con La donna che cammina de La Baracca – Testoni Ragazzi di Bologna, uno spettacolo che coniuga danza e arte figurativa. Due le repliche previste, una alle 15.30 e una alle 16.30. La rassegna Paesaggi proseguirà presso Lo Studio in via Fabio di Maniago, sede della Compagnia Arearea, con altri quattro appuntamenti: domenica 17 novembre
con Morfeo della compagnia udinese, domenica 24 novembre con La prima volta che ho fatto bù (Onda Teatro / Zerogrammi di Torino), domenica 15 dicembre con Neverland (Versiliadanza/Elsinor Teatro Stabile di Innovazione di Firenze) e, infine, domenica 19 gennaio con Il Cenacolo, prodotto e interpretato da Arearea. La rassegna dedicata all’arte coreutica offre spettacoli per bambini a partire dai 3 anni. Domenica 10 novembre inizierà anche Piccolissimipalchi, il fiore all’occhiello dell’intera rassegna. L’accogliente spazio dell’Ottagono di Codroipo ospita per il terzo anno consecutivo gli spettacoli dedicati anche a bambini di pochi mesi. Il primo appuntamento avrà per protagonista la Compagnia TPO di Prato con Mini (pensato per la fascia 2-4 anni), seguiranno domenica 8 dicembre Libra della Compagnia If Prana di Viareggio (3-6 anni), domenica 12 gennaio Pam Pam della formazione italo- brasiliana Quarteto Gordon, un concerto vocale per piccoli dagli 0 ai 3 anni, e infine domenica 2 febbraio La barca e la luna de La Baracca – Testoni Ragazzi di Bologna (3-6 anni). La terza e ultima rassegna tematica, quella dedicata alla Musica, sarà itinerante e toccherà le piazze di Colloredo di Monte Albano (grazie alla collaborazione con la Comunità Collinare del Friuli), San Daniele del Friuli e San Vito al Tagliamento. Tre pomeriggi con veri e proprio concerti per i più piccoli. Il primo, domenica 26 gennaio nella cornice del Castello di Colloredo, sarà un omaggio alla musica jazz di Duke Ellington: Music is my mistress Small Ensemble. Domenica
16 febbraio all’Auditorium Alla Fratta di San Daniele toccherà al Centro Spettacolo Network di Cuneo con Concert Jouet, un concerto comico che strizza l’occhio anche alla clownerie. La prestigiosa Orchestra da Camera Ferruccio Busoni di Trieste salirà sul palco dell’Antico Teatro Arrigoni di San Vito al Tagliamento domenica 16 febbraio con Eine Kleine Kinemusik, la musica da film pensata per bambini a partire dai 6 anni. Oltre alle tre rassegne a tema, Piccolipalchi mantiene anche la sua vocazione territoriale con alcuni teatri del Circuito ERT che ospiteranno due o più spettacoli di prestigiose e premiate compagnie nazionali e regionali. Il Teatro Comunale di Monfalcone aprirà il sipario sui suoi Piccolipalchi domenica 8 dicembre con Belle Bestie, viaggio semi-serio tra piccoli animali, uno spettacolo di Giovanna Pezzetta, Leo Virgili e Stefano Gion Fattori che si avvale dei testi di Chiara Carminati, mentre sabato 11 gennaio andrà in scena una doppia replica di Pam Pam, il concerto vocale per piccolissimi del Quarteto Gordon programmato anche all’Ottagono di Codroipo. Il Teatro Luigi Candoni di Tolmezzo, invece, inizierà l’attività di Piccolipalchi domenica 15 dicembre con Casca il mondo casca la terra di Oltreilponte Teatro (Torino), uno spettacolo di teatro di narrazione con canzoni dal vivo che verranno eseguite assieme al pubblico, mentre domenica 19 gennaio toccherà al Teatro Città Murata di Como con Pinochhio Pinochio, un’originale rilettura del capolavoro di Collodi. L’ultimo dei tre spettacoli in programma al Candoni avrà per protagonisti i ferraresi Teatro Perdavvero/Accadema Perduta Romagna Teatri con Enrichetta dal ciuffo, tratto dalla fiaba di Charles Perrault. Il Teatro Odeon di Latisana ospiterà due appuntamenti: il primo, sabato 18 gennaio, è con Pinochhio Pinochio, mentre il secondo, sabato 15 gennaio è con Concert Jouet. Infine, il nuovo ingresso nella famiglia Piccolipalchi, quello del Teatro Verdi di Muggia. Nella cittadina rivierasca andranno in scena domenica 29 dicembre Zuppa di Sasso dell’Accademia Perduta Romagna Teatri di Ravenna, uno spettacolo di teatro d’attore e narrazione in cui gli oggetti
di scena prendono vita, e sabato 25 gennaio Haná e Momò dei leccesi Principio Attivo Teatro, ispirato dall’opera Favola d’amore di Hermann Hesse, un lavoro che parla del valore dell’incontro e dello scambio. Tutto il programma di Piccolipalchi è consultabile al sito www.ertfvg.it nella sezione dedicata dove è possibile trovare anche le informazioni su prezzi e orari di inizio degli spettacoli. Per ulteriori informazioni contattare lo 0432.224211 o scrivere a info@ertfvg.it. La redazione PREVIDENZA E PROVVIDENZA Martedì 12 novembre, alle ore 17.30, POLITEAMA ROSSETTI TRIESTE Martedì 12 novembre, alle ore 17.30, il Teatro Politeama Rossetti di Trieste ospiterà “Previdenza e Provvidenza”, un suggestivo appuntamento culturale promosso dal “Cortile dei Gentili“, dipartimento del Pontificio Consiglio della Cultura per il dialogo tra credenti e non credenti, e organizzato in collaborazione con Assicurazioni Generali. L’incontro si propone di aprire una riflessione multidisciplinare sul significato e sulla storia della Previdenza e della Provvidenza, ponendo in dialogo esponenti del mondo laico e cattolico, chiamati a confrontarsi
sull’attualità socio-economica, ma anche sull’aspetto etico- spirituale del tema. Sul palco del Teatro interverranno il Card. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, il Prof. Massimo Bray, Direttore Generale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, la Prof.ssa Paola Severino, Vicepresidente dell’Università LUISS Guido Carli, il dott. Gabriele Galateri di Genola, Presidente di Assicurazioni Generali e il Dott. Marco Sesana, Country Manager & CEO di Generali Italia e Global Business Lines. La conversazione, moderata da Antonio Polito, Vicedirettore del Corriere della Sera, si completerà con l’intervento di Simone Bemporad, Direttore Comunicazione e Public Affairs di Assicurazioni Generali che introdurrà l’iniziativa The Human Safety Net, la fondazione del Gruppo che ha l’obiettivo di generare un impatto di lungo termine nella vita delle persone più vulnerabili, affinchè possano esprimere il loro potenziale, migliorando le comunità in cui vivono. Ad arricchire la conversazione ci sarà una performance teatrale dell’attore Giovanni Scifoni, che metterà in scena alcuni dei passi più significativi de “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni e de “I Miserabili” di Victor Hugo. «“Previdenza” e “provvidenza” – commenta il Card. Ravasi – nella loro radice etimologica contengono entrambe il verbo “vedere”: la “pre-videnza”, tuttavia, rimanda a un “prima” temporale, alla prudenza, alla lungimiranza, a una pianificazione futura. La “pro-vvidenza”, invece, evoca la benevolenza, un atto gratuito a favore dell’uomo, donato per amore. Sono, in un certo senso, parole tra loro sorelle, che nella società contemporanea rimandano però a due universi differenti, quello della fede e della trascendenza, e quello legislativo, socio-economico e politico. A Trieste affronteremo entrambe le dimensioni, da un punto di vista laico e cattolico, nel vero spirito del “Cortile dei Gentili”: ci interrogheremo sul significato di “bene comune”, sul
confine tra bisogni materiali e bisogni spirituali e sulle principali sfide economiche e culturali del nostro tempo.” L’evento è gratuito, aperto al pubblico e alla stampa, fino ad esaurimento posti. Per partecipare è necessario ritirare il proprio biglietto presso il botteghino del Teatro, dal martedì al sabato, dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. Dipartimento del Pontificio Consiglio della Cultura, nato su iniziativa del Cardinale Gianfranco Ravasi, il “Cortile dei Gentili” dal 2011 si è affermato come spazio aperto al pluralismo delle idee, per promuovere e stimolare il dialogo costruttivo tra credenti e non credenti; con questo obiettivo, dunque, il “Cortile” affronta e approfondisce ogni anno grandi tematiche e problematiche di attualità – come l’etica, la legalità, la scienza, la fede, l’arte e le nuove tecnologie – attraverso eventi, incontri, dibattiti, ricerche e occasioni di condivisione tra voci e personalità di spicco delle culture laiche e cattoliche, con l’obiettivo di superare la diffidenza tra due mondi apparentemente inconciliabili. Generali e ̀ un Gruppo assicurativo indipendente, italiano e con una forte presenza internazionale. Nato a Trieste nel 1831, è presente in 50 paesi del mondo ed è leader in Italia, vanta una posizione di leadership nei Paesi dell’Europa Occidentale e una presenza sempre più significativa nei mercati dell’Europa centro-orientale e in quelli asiatici. L’ambizione di Generali è quella di essere il partner a vita dei propri clienti, offrendo soluzioni innovative e personalizzate grazie a una rete distributiva senza pari. e una vastissima gamma di soluzioni assicurative allo scopo di prevenire i rischi e, soprattutto, aiutare a pianificare il futuro con maggiore fiducia. E.L.
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