La Voce del Leone Gerusalemme - una porta aperta su tre mondi - Roncalli Sarrocchi
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La Voce del Leone I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi” Anno XIV n°1 Ottobre 2019 Gerusalemme una porta aperta su tre mondi Goffredo di Buglione Ṣalāḥ al-Dīn Yūsuf ibn Ayyūb
La Voce del Leone contatti: Facebook.com/giornalinoLaVocedelLeone Anno XIV n°1 Ottobre 2019 Blog: La-voce-del-leone 1.webnode.it IN QUESTO NUMERO: 3-4 I Patrimoni 5-7 Basilica del Santo dell'Umanità Sepolcro La città vecchia 2 Editoriale 13-15 Le Crociate 11-12 Il Muro del Pianto 8-10 Le Porte di che fa piangere 18-19 La Giornata del Gerusalemme Risparmio Le nostre rubriche: 16-17 Le recensioni del Leone a cura di Andrea Verdiani Copertina a cura di Tommy Laurino
Pag.2 EDITORIALE La nostra attenzione si è concentrata sui Siti Patrimonio dell'Unesco e per questi motivi la Redazione ha operato una scelta,assai complicata per altro,tra gli oltre 1100 che sono stati individuati dalla prestigiosa organizzazione internazionale. Ci siamo mossi seguendo due criteri: 1) il particolare interesse dei medesimi e la possibilità di allargare l'orizzonte del giornalino ad argomenti collegati ,anche indirettamente, con i siti prescelti;2) l'anno della proclamazione a Sito Patrimonio dell'Umanità operata dall'UNESCO. Non voglio qui anticipare la sequenza delle località di cui tratteremo nel corso di questo anno scolastico perché la Redazione preferisce che i lettori,vale a dire voi, li scopriate mese per mese. La nuova stagione del Leone si apre con la città di Gerusalemme città simbolo per molteplici motivi ,di ordine religioso ma anche politico. Mi voglio soffermare sui molti significati del nome Gerusalemme poiché in essi sono comprese le ragioni profonde che uniscono la città alle tre religioni monoteiste: Cristianesimo,Ebraismo,Islamismo. Le origini del nome vengono fatte risalire all'episodio del sacrificio di Isacco (che l'Islam chiama Ismaele),figlio del patriarca biblico Abramo,che fu portato dal padre sul Monte del Tempio (il monte Moria) per essere immolato a D-o e dopo che l’angelo divino fu intervenuto per risparmiare il primogenito, Abramo nominò quel posto “D-o vedrà” o “D-o provvederà”. Yerushalayim è la denominazione in lingua ebraica di Gerusalemme e noi possiamo dividerla in due parti Yreh e Shalayim; ora torniamo al nome dato da Abramo al luogo del mancato sacrificio “D-o vedrà”;la parola “vedrà” in ebraico è ( יראהyireh) la terza persona futura del verbo (לראותvedere). Per capire la seconda parte bisogna tornare indietro a quando Abramo salvò il nipote Lot dalla prigionia e Malchizedek, re del regno di Shalem (Salem), gli offrì pane e vino. Secondo l’antica tradizione, Malchizedek era Shem, figlio di Noah, e Shalem non era altro che la stessa terra rinominata “Yireh” da Abramo: Yireh+Shalem = Yerushalayim, quindi Gerusalemme. Siamo solo all'inizio del nostro percorso, perché se focalizziamo la parola Shalem (Salèm che significa Pace) e ricordiamo che Melchisedek era re di Salem, vale a dire Re di pace,in greco εἰρήνη (eirène), “pace”,il riferimento all’ebraico shalòm ( )שלום, “pace” corrisponde all’arabo salàm () سلم. Primo indizio,si direbbe;ma c'è dell'altro. Nella parola Ierusalèm (ερουσαλήμ) Ἰ è contenuto l'aggettivo ερός ἱ ( ieròs), “santo” e Gerusalemme è chiamata la Città Santa. In lingua araba, Gerusalemme è ancora chiamata “la santa” (القدس, al Quds) perché Maometto ,nel suo viaggio notturno, fu trasportato da La Mecca a Gerusalemme,dove poi sarebbe asceso la cielo. Infatti, nei primi tempi dell’Islam il luogo verso cui si dirigeva la preghiera (la qibla) era Gerusalemme.... Insomma, il nostro viaggio promette bene,no? Non mi resta che augurarvi una BUONA LETTURA. Patrizia Davini
Pag.3 I Siti Patrimonio dell'UNESCO “ Il patrimonio culturale e ambientale del Mondo è il legame tra il nostro passato, ciò che siamo ora, e ciò che passeremo alle generazioni future” Con queste parole l'UNESCO ha voluto ,nel lontano 1972, dare vita ad una Convenzione che legasse le Nazioni del nostro pianeta al rispetto e alla conservazione di siti che per loro natura appartenessero alla comunità internazionale. L'UNESCO ha rappresentato ,sin dalla sua costituzione nel 1943, una risposta al bisogno di rilanciare la cooperazione tra Stati in un'ottica di diffusione della pace,della democrazia e dell'uguaglianza degli uomini dopo gli orrori della seconda guerra mondiale e le aberrazioni del Nazismo. La Costituzione dell'UNESCO fu firmata il 16 novembre 1945 ed entrò in vigore l'anno successivo,il 4 novembre 1946. Furono venti le nazioni che la ratificarono:Arabia Saudita, Australia,Brasile,Canada,Cecoslovacchia,Cina,Danimarca,Egitto,Francia,Grecia,India,Libano, Messico,Norvegia,Nuova Zelanda,Regno Unito,Repubblica Dominicana,Stati Uniti d'America,Sudafrica e Turchia. Il nostro Paese fu ammesso solo nel 1947 e fu quello il primo riconoscimento internazionale dopo la fine della dittatura fascista. Tra gli obiettivi dell'organizzazione un posto di rilievo è costituito dalla Educazione e dalla Cultura le quali trovano nell'istituzione dei Siti Patrimonio la loro migliore espressione; per questo quanto appartiene al genere umano di bello e di unico,sia esso frutto del genio o della Natura non può che essere valorizzato e ciò ben espresso dai criteri che sono stati scelti per l'individuazione dei luoghi più interessanti del Mondo. Fino alla fine del 2004, ci sono stati sei criteri per i beni culturali e quattro criteri per il patrimonio naturale. Nel 2005, questo è stato modificato in modo che ci siano solo dieci criteri. I Siti designati devono essere di "eccezionale valore universale" e soddisfarne almeno uno. Di seguito ve li propongo tutti, si suddividono in queste due categorie: Criteri culturali (I) "rappresentare un capolavoro del genio creativo umano" (II) "testimoniare un cambiamento considerevole culturale in un dato periodo sia in campo archeologico sia architettonico sia della tecnologia, artistico o paesaggistico" (III) "apportare una testimonianza unica o eccezionale su una tradizione culturale o della civiltà" (IV) "offrire un esempio eminente di un tipo di costruzione architettonica o del paesaggio o tecnologico illustrante uno dei periodi della storia umana" (V) "essere un esempio eminente dell'interazione umana con l'ambiente" (VI) "essere direttamente associato a avvenimenti legati a idee, credenze o opere artistiche e letterarie aventi un significato universale eccezionale (possibilmente in associazione ad altri punti)"
Pag.4 Criteri naturali (VII) "rappresentare dei fenomeni naturali o atmosfere di una bellezza naturale e di una importanza estetica eccezionale" (VIII) "essere uno degli esempi rappresentativi di grandi epoche storiche a testimonianza della vita o dei processi geologici" (IX) "essere uno degli esempi eminenti dei processi ecologici e biologici in corso nell'evoluzione dell'ecosistema" (X) "contenere gli habitat naturali più rappresentativi e più importanti per la conservazione delle biodiversità, compresi gli spazi minacciati aventi un particolare valore universale eccezionale dal punto di vista della scienza e della conservazione Preservare quanto di bello esiste sul nostro pianeta è stato, secondo me, frutto di una ispirazione “divina”. Le nuove generazioni avranno a loro disposizione davvero un patrimonio di incalcolabile valore. L'elenco dei siti patrimonio viene aggiornato periodicamente; l'ultimo aggiornamento è stato fatto nella Conferenza svoltasi a Baku ,in Azerbaigian, tra il 30 giugno e il 10 luglio 2019 ed attualmente i Siti riconosciuti sono in totale 1121,suddivisi in tre categorie: 869 beni culturali,213 beni naturali,39 siti misti. I Paesi che ne hanno in misura maggiore sono: l'Italia (55 siti); la Cina (55 siti); la Spagna (48 siti); la Germania (46 siti) e la Francia (45 siti). LA REDAZIONE
Pag.5 La Basilica del Santo Sepolcro I pellegrini che si recano a Gerusalemme ed anche i semplici turisti non mancano di andare a visitare la chiesa più importante:la Basilica del Santo Sepolcro. Data l'importanza del monumento abbiamo deciso di parlarne per permettervi,quando andrete in Terra Santa,di farne la visita “più attrezzati”. La Basilica del Santo Sepolcro, chiamata anche la chiesa della Resurrezione; è una delle più importanti chiese cristiane non solo di Gerusalemme e sorge sul luogo, indicato dalla tradizione, della crocifissione e resurrezione di Gesù. Infatti è l’unico luogo che riporta prove archeologiche dei fatti di cui sopra risalenti ad un centinaio d’anni dopo. Oggi è la sede del patriarcato greco – ortodosso di Gerusalemme. Il luogo del Santo sepolcro, ovvero la tomba vuota di Gesù, è racchiuso all’interno della basilica che da esso prende il nome e che secondo una fonte non cristiana risalirebbe al II secolo dopo Cristo. Infatti, nel 135 d. C. l’esercito romano represse la rivolta di Bar Kokhba e per punire gli ebrei l'imperatore Adriano ordinò la distruzione di Gerusalemme, facendo radere al suolo i luoghi più sacri per essi e sostituendoli con templi pagani. Non vogliamo annoiarvi con la lunga e complessa storia della Basilica ma è importante ricordare che fu l'imperatore Costantino il Grande che ordinò nel 325 d. C. la distruzione dei templi pagani e la costruzione della prima basilica. Una curiosità:La famiglia musulmana Joudeh Al Ghudaya mantiene la custodia della chiave dal 1182, quando ne ricevette l’incarico dal Saladino, ma nel XVIII secolo le autorità ottomane incaricarono la famiglia Nusayba di aiutare la famiglia Joudeh nel suo compito ed ancora oggi ne apre e chiude la porta giornalmente.
Pag.6 La pianta attuale dell' edificio mostra le sovrapposizioni successive e gli ampliamenti.L'ingresso alla chiesa è solo da una singola porta, a sud. ( il transetto). La facciata del transetto murato di pietra è divisa da un cornicione e nella parte inferiore ci sono due archi. All'interno dell'arco di sinistra c’è il portale d'ingresso e nella parte superiore ci sono due archi acuti, al centro dei quali si apre una monofora (finestra con luce unica.). Accanto alla finestra di destra c’è una scala di legno a pioli. Alla sinistra della facciata, c’è la torre campanaria a pianta quadrata e poco più alta del transetto e alla sua base si trova la cappella officiata dalla Chiesa greco ortodossa;mentre a destra della facciata, si trovano la Cappella della Madonna Addolorata o Cappella dei Franchi, antico ingresso alla Cappella del Calvario, gestita dai Frati Minori della Custodia di Terra Santa e la Cappella della Morte dei greci ortodossi. Esse furono costruite rialzando di alcuni metri, in modo da ricoprire e racchiudere la roccia, che è visibile in parte attraverso un vetro e si può toccare infilando la mano in un foro nel pavimento ,sotto l'altare eretto sulla sua sommità,ed è quello il punto esatto in cui Gesù fu crocifisso. Nella parte sinistra della chiesa, invece, a poche decine di metri, si trova il sepolcro dove Gesù fu deposto. Entrando nella basilica dal transetto si trova la Pietra dell'Unzione (luogo dove il corpo di Gesù venne preparato per la sepoltura),poi ,proseguendo, a sinistra (a ovest), si trova la rotonda dell’ Anastasis, al centro della quale è posta l' Edicola del Santo Sepolcro. Qui le Chiese Ortodossa, Cattolica e Armena hanno diritto di accesso all'interno della tomba e vi celebrano la messa. All'interno di una cappella, costruita con una struttura in ferro su una base in pietra, si trova l’altare, mentre ,sul retro della rotonda, si trova una cappella in stile grezzo che si crede sia la Tomba di Giuseppe di Arimatea.
Pag.7 Sul lato est,poi, si trova il Catholicon greco-ortodosso , risalente alle Crociate, che costituisce l’altare principale della chiesa. La navata è coperta con una cupola il cui interno è ricoperto con un mosaico raffigurante Gesù Pantocratore. Al di sotto della cupola, vi è il Compas,una pietra scolpita, che un tempo era ritenuto il centro del Mondo. Il presbiterio del Catholicon è costituito da sette archi poggianti su esili pilastri. Nella parte anteriore, si trovano due troni barocchi in marmi policromi, uno riservato al patriarca mentre l'altro ai celebranti vescovi in visita alla basilica Nel transetto di sinistra, di fianco all'ingresso della basilica, sopraelevata rispetto al resto della chiesa e raggiungibile tramite una stretta scalinata, si trova la Cappella del Calvario, o Golgota, ritenuta essere il luogo della crocifissione di Gesù. La cappella, la parte più decorata di tutta la chiesa, è a due navate separate da due arcate a tutto sesto e coperte con volta a crociera decorata a mosaico. La Cappella è gestita dai Frati Minori della Custodia di Terra Santa e la Cappella della Morte, dei greci ortodossi furono costruite rialzando di alcuni metri, in modo da ricoprire e racchiudere la roccia, che è visibile in parte attraverso un vetro e si può toccare infilando la mano in un foro nel pavimento sotto l'altare eretto sulla sua sommità, in quello che si ritiene il punto esatto dove Gesù fu crocifisso. Nella parte sinistra della chiesa invece, a poche decine di metri, si trova il sepolcro dove Gesù fu deposto. Secondo la tradizione, il Golgota è appena fuori dalle mura di Gerusalemme del tempo di Gesù, a nord-ovest, ma all'interno dell'attuale città vecchia (in epoche più recenti le mura vennero spostate verso nord) e consiste in un rilievo roccioso di pochi metri, che attualmente è inglobato all'interno della basilica del Santo Sepolcro. Si discute da tempo sulla collocazione vera del Golgota ,che secondo i Protestanti sarebbe in prossimità della Tomba del Giardino che si trova nei pressi della Porta di Damasco, ma a sostegno della sua collocazione all’interno della Basilica c’è il fatto che ai tempi di Erode Agrippa (41-44 D.C.) la cinta muraria di Gerusalemme fu ampliata inglobando il sito del Santo Sepolcro (e venne costruito il giardino circostante menzionato nella Bibbia). Valentina Leo Genni Nebiu
Pag.8 Le porte di Gerusalemme Le porte di Gerusalemme sono molto antiche, ed un tempo esse aiutavano a chiudere la città in caso di attacco; sono 9 ma una che è murata. La porta più antica risale al VI secolo d. C. ed è la Porta D'Oro, chiamata anche Porta della Misericordia o Porta della Vita Eterna e la sua costruzione risalirebbe ai tempi dell’Imperatore Giustiniano. Tutte queste diverse denominazioni hanno la loro motivazione; infatti secondo una tradizione ebraica, la Shekhinah (שכינה, la «presenza divina») si manifestava attraverso questa porta e si manifesterà ancora in occasione dell'avvento del Messia (Ez 44:1-3), e una nuova porta rimpiazzerà l'attuale; questo è il motivo per cui gli Ebrei sono soliti pregare e chiedere misericordia in questo luogo, da cui il nome Sha'ar Harachamim (שער )הרחמים, la Porta della Misericordia. In testi della letteratura cristiana apocrifa, la porta fa da sfondo a un incontro tra i genitori di Maria, madre di Gesù; ciò ha determinato la nascita del soggetto ricorrente dell'incontro di Gioacchino e Anna alla Porta d'Oro - ad esempio nell'affresco di Giotto Incontro alla Porta d'Oro - nei cicli rappresentanti la Vita della Vergine. È anche riportato che Gesù abbia varcato questa porta nel suo trionfale ingresso in città nella Domenica delle Palme. In arabo,poi, è nota come Porta della Vita Eterna. In tempi antichi, era nota come la Porta Bella. È situata nella parte Est ed è centrale. Questa porta è stata murata in tempi molto antichi,forse all'epoca delle crociate o nel XVI secolo da Solimano il Magnifico. Tra il 1530 e il 1540 è stata costruita la Porta di Giaffa oppure Porta degli amici o Porta della Torre di Davide. Essa è situata nella parte Ovest sempre centrale. Questa porta è chiamata così perché conduce direttamente alla città di Giaffa, a qualche chilometro da Tel-Aviv.
Pag.9 La Porta di Damasco, detta anche Porta del Pilastro per via di una colonna romana del tempo dell'imperatore Adriano(II sec.) che non esiste più, fu costruita nel 1537 dal sultano Solimano il Magnifico ed è situata nella parte Nord. È l'entrata più vicina al mercato arabo e un facile accesso per la Moschea al-Aqsa . È inoltre utilizzata dagli ebrei ortodossi per raggiungere il Muro Occidentale . Uscendo da questa porta possiamo trovare la città di Sichem. La Porta dei Leoni, è chiamata in tanti altri modi, tra cui Porta di Giosafat. Essa fu costruita tra il 1538 e il 1539, è situata nella parte Nord delle mura ,a Est, e deve il suo nome alla scultura posta sull'architrave, di due leoni probabilmente, ma per alcuni storici sono due leopardi. Essa conduce dalla Città Vecchia alla valle di Giosafat ed al Monte degli Ulivi. Nella tradizione cristiana, la Porta dei Leoni segna l'inizio della Via Dolorosa, il percorso che Gesù fece dalla prigione al luogo della crocifissione. Nel 1538 e il 1540, fu costruita la Porta del Letame. Detta anche Porta di Silwan. È situata della parte orientale delle mura, a Sud. È chiamata così perché, secondo la Storia, su questa porta pesavano i detriti della Città Vecchia. Essa è la porta più vicino al Muro del Pianto. Dentro a questa porta ne troviamo un’altra, scoperta da poco, che però risale al XIII secolo, ed è chiamata Porta dei Tintori,forse perché ai tempi delle crociate da qui si accedeva a piedi al quartiere delle concerie,che si trovava fuori dalle mura urbane
Pag.10 Se vuoi entrare nel quartiere ebraico, dovrai passare dalla Porta di Sion. Detta anche Porta di Davide, perché dà un accesso veloce al Monte Sion, dove si trova la tomba di Davide. Essa fu costruita nel 1540 e si trova al centro delle mura, a Sud. La Porta di Erode, detta anche Porta dei Fiori, si trova nella parte orientale delle mura, a Nord e conduce nel quartiere musulmano. Nel 1875 questa porta fu aperta per offrire un passaggio verso la Città Vecchia. Ultima, ma non per importanza, è la Porta Nuova è chiamata anche Porta di Hamid ,dal nome del sultano Abdul Hamid II che ne ordinò la costruzione nel 1889, è situata nella parte occidentale a Nord. Questa porta fa entrare nel quartiere cristiano ed è situata nella parte più altra, a 790 metri sopra al livello del mare. A questo punto non mi resta che auguravi un buon soggiorno in Gerusalemme! Khrystyna Klyusyk
Pag.11 Il Muro del pianto e il muro che fa piangere Il Muro Occidentale,יברעמה לתוכה, conosciuto come il Muro del Pianto, è un importantissimo luogo, per ebrei e anche musulmani. Il Muro del Pianto è ricordo e punto di preghiera essendo l'unico “frammento” del secondo tempio costruito da Erode il Grande, situato dove è il Monte Moriah (oggi chiamata Spianata delle Moschee) dove,nella tradizione ebraica, avvenne l'episodio del sacrificio di Isacco. Infatti il Muro Occidentale faceva parte della cinta muraria costruita da Erode il Grande ed è quanto ne rimane dopo che la legione di Tito lo saccheggiò e distrusse nel 70 d. C. dopo la ribellione giudaica all’Impero romano. Ciò che ne è rimasto ,secondo la mentalità di quel tempo,doveva servire come triste monito per gli ebrei,e non solo loro, di ciò che accadeva a chi si ribellava al potere di Roma. Tuttavia quel “piccolo ricordo” fortificò la fede degli ebrei i quali attribuirono a Dio, JHWS, il merito di ad aver conservato quel brandello del tempio come prova dell'alleanza con Israele e premessa per il ritorno a Gerusalemme dopo la Grande Diaspora del popolo ebreo seguita alla distruzione del tempio. Francesco Hayez: Distruzione del tempio nel 70 d.C
Pag.12 In seguito, da quasi duemila anni, il luogo è divenuto il punto di preghiera più santo e pio,e gli ebrei vi si recano e depositano nelle fessure del muro le loro preghiere. Ora, mi dovrete scusare se non porterò a termine tutti i fegatelli riguardo al muro, ma potremmo parlare e pensare al dannato muro che “divide” la Gerusalemme ebraica da quella palestinese e non solo è uno sfregio a una bellissima città che dovrebbe essere mantenuta come una perla. Secondo me esso è fonte di discordia e la sua distruzione permetterebbe a due nazionalità di coesistere e non spingerebbe l'animo di tutti e due ad un odio reciproco. Questo muro, per me, è un semplice parentesi secolare che dovrà finire; è un'ingiustizia fatta dalle stesse persone che nella Storia ne hanno subite molte. Quindi mi sembra irresponsabile e contro producente la conservazione di un oggetto di disturbo innaturale e che porta infelicità, voluta da una popolazione e una cultura che ne hanno visti fin troppi di muri di detenzione e d confinamenti a zone predestinate. Israele è uno Stato governato da Netanyahu e dalla sua politica del rinfacciare tutti i mali subiti per giustificare i mali che esso stesso sta producendo, basta pensare alle immagini dei morti dopo le proteste di Gaza. Non ha certamente aiutato la delibera ratificata dall’UNESCO nel 2016 che nega l’esistenza di legami storici religiosi e culturali degli ebrei con la città di Gerusalemme. Le ragioni dei Palestinesi secondo questo documento sono prevalenti su quelle di Israele. In questo calderone, dove tutti hanno ragione e tutti hanno torto, però vedo delle possibilità attraverso una via calma e d’accettazione. Accettazione del fatto che in una nazione vi sono presenti più culture che non devono sottostare o andarsene, ma coesistere, senza l'egemonia dell'una sull'altra. Pietro Vezzaro
Pag.13 Breve storia delle Crociate per la liberazione del Santo Sepolcro Tra la fine dell'XI secolo e la fine del XIII secolo la religione cristiana fu protagonista di otto spedizioni militari per conquistare Gerusalemme, la Terra Santa, e per mantenerne il controllo, ma anche per sconfiggere gli infedeli. Con il termine « crociata » si intende la serie di otto guerre svolte tra l'XI e il XIII secolo fra gli eserciti dei cristiani europei e le truppe musulmane in Medio Oriente per la conquista e il controllo di Gerusalemme e la Terra Santa. Il concetto di crociata venne elaborato nel Duecento per indicare le spedizioni militari avviate con i seguenti scopi: 1. Espandere militarmente la cristianità 2. Difenderne i confini 3. diminuire i nemici interni della Chiesa L'Europa popolata dai cavalieri era però vittima di lotte interne mentre Gerusalemme veniva occupata nel 1077 dai Turchi. Per porre fine a questa situazione, nel 1095 Papa Urbano II durante il concilio tenuto a Clermont, in Francia, fece un appello di pacificazione ai principi e ai cavalieri cristiani che da decenni si combattevano e, per rimediare ai loro peccati, li spinse a intraprendere un pellegrinaggio verso Gerusalemme così da riconquistarla e toglierla ai Turchi. In questo modo Urbano II otteneva due risultati: far cessare i conflitti interni all’Europa coinvolgendo i sovrani in una missione comune, in nome della cristianità, e al tempo stesso difendere ed espandere la fede cristiana con le armi. In realtà il papà non era motivato dalla volontà di proteggere i Cristiani di Gerusalemme da una presunta oppressione dei Musulmani;bensì egli voleva riportare l'azione dei cavalieri all'interno dell'etica cristiana voluta dalla riforma gregoriana. I risultati dell'appello andarono oltre questa volontà. L'invito a organizzare un pellegrinaggio verso la Terra Santa fu inizialmente accolto con favore. La prima crociata,nel 1096, chiamata crociata popolare o dei pezzenti, fu combattuta da gruppi di pellegrini, privi di qualsiasi organizzazione, che lungo il cammino si resero protagonisti di atti di violenza e di intolleranza religiosa. Dopo aver percorso tutti i Balcani, arrivarono stremati e vennero sconfitti dai Turchi.
Pag.14 Nello stesso anno Urbano II riuscì a coinvolgere in un'altra spedizione i maggiori esponenti dell'aristocrazia europea che conquistarono Edessa (dove fu fondato il primo regno crociato),Tripoli,Antiochia e quindi Gerusalemme nel 1099. Nei territori conquistati furono fondati diversi regni. Nel 1144,a causa della caduta della città di Edessa in mano agli infedeli, fu organizzata dal re di Francia Luigi VII e dall'imperatore germanico una seconda crociata che ,nel 1148, fallì a causa dei contrasti tra i due sovrani e tra gli Stati crociati e per l'incapacità di far fronte comune al nuovo attacco dei Musulmani guidati da Saladino. Nel 1187 Saladino conquistò Gerusalemme. Per riconquistare la Città Santa, tra 1189-1192, venne combattuta la terza crociata che si concluse con un clamoroso fallimento dei Cristiani, nonostante vi avessero partecipato i sovrani più potenti: Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero, che morì in Terra Santa cadendo da cavallo mentre attraversava un fiume; Filippo Augusto, re di Francia e Riccardo Cuor di Leone, re d'Inghilterra. Agli inizi del XIII secolo con il papato di Innocenzo III l'idea di crociata si sviluppò e si definì in vari modi. Per Crociata si intese il tentativo di far tornare alla cristianità occidentale tutti i territori che un tempo le erano appartenuti: non solo la Terra Santa, ma anche l'Impero bizantino, che se ne era allontanato con lo scisma del 1054. Un primo esito si ebbe nella quarta crociata ,del 1202-1204, quando per una sovrapposizione di esigenze papali e interessi politico- economici delle potenze europee, anziché sottrarre Gerusalemme ai Musulmani fu sottratta la capitale bizantina Costantinopoli, ad altri cristiani. Nei territori balcanici e turchi dell'Impero bizantino appena conquistati venne creato il nuovo Impero Latino d'Oriente che sopravvisse per circa sessant'anni. Negli stessi anni la crociata divenne anche un mezzo per sconfiggere i nemici interni alla cristianità: gli eretici.
Pag.15 Nel 1208 Papa Innocenzo III avviò una crociata contro i Catari, detta Albigesi perché il loro centro più importante era Albi, città della Francia meridionale. Il papa promise ai Combattenti della Fede gli stessi vantaggi concessi a chi combatteva a Gerusalemme e cioè il perdono totale dei peccati; il sud della Francia divenne così teatro di scontri. Oltre che per riconquistare i territori della cristianità, le crociate servirono anche per difenderne i confini. Fu questo il caso delle crociate del Nord nel XIII secolo per sottomettere le popolazioni pagane del Nord Europa come i Balti e i Lettoni. Tra 1217 e 1221 il papa promosse la quinta crociata combattuta per riconquistare l'Egitto; la crociata ebbe un esito fallimentare. Nel 1228, l'imperatore Federico II, appena scomunicato per non essere voluto partire per la crociata un anno prima, riuscì a ottenere Gerusalemme dopo una lunga trattativa con il sultano d'Egitto e Siria Al-Kamil, ma la soluzione non fu accolta con favore dal papa e la Terra Santa rimase musulmana. Le ultime due crociate verso il Medio Oriente, quella del 1248-1254 e del 1270, ebbero un unico protagonista: re Luigi IX di Francia. Motivato da una profonda religiosità, il re francese comandò due crociate che si risolsero in altrettanti fallimenti. Durante la prima spedizione in Egitto venne catturato e nella seconda in Tunisia morì di malattia appena sbarcato. Con la morte di Luigi IX il progetto di riconquistare Gerusalemme venne abbandonato per sempre. Fabrizio Giacomini
Pag.16 Le recensioni del Leone La Gerusalemme liberata Autore : Torquato Tasso Titolo originale : LA GIERVSALEMME LIBERATA Titolo italiano : LA GERUSALEMME LIBERATA La trama ruota attorno allo storico condottiero Goffredo di Buglione che, giunto al sesto anno della prima crociata a capo dell'esercito, attende la fine dell'inverno in Libano, quando gli appare l'Arcangelo Gabriele che lo invita ad assumere il comando dell'esercito e a portare l'attacco finale contro Gerusalemme. I cristiani accettano di eleggere Goffredo loro capo supremo e si mettono in marcia verso la Città Santa. Nascono i primi scontri, e tra i cristiani si distinguono Rinaldo e Tancredi, tra i pagani Clorinda e Argante. Dall'alto delle mura la principessa Erminia assiste allo scontro e indica al re di Gerusalemme Aladino i guerrieri cristiani più forti. Argante, impaziente e contrariato dagli indugi dell'assedio, vuol risolvere con un duello le sorti della guerra e sfida i cristiani e ad affrontarlo. L’avversario prescelto è Tancredi. L'accanito duello però viene rinviato per il sopraggiungere della notte. Armida usa la seduzione per condurre e imprigionare i guerrieri cristiani in un castello. In seguito ad una delle tante contese che turbano il campo cristiano, Rinaldo è costretto a lasciare l'accampamento. La pagana Erminia, innamorata di Tancredi, indossa le armi di Clorinda (della quale Tancredi è innamorato) per fuggire dalla città e recarsi al campo cristiano e curare le ferite del suo amato. Tuttavia viene avvistata a causa del chiaro di luna ed è costretta a fuggire, trovando rifugio tra i pastori. Tancredi, credendo che ella sia Clorinda, la insegue ma viene fatto prigioniero da Armida nel castello insieme ad altri crociati.
Pag.17 Il giorno del duello arriva e poiché Tancredi è scomparso viene sostituito da Raimondo di Tolosa, aiutato da un angelo. I diavoli, a loro volta, aiutano il musulmano e trasformano il duello in una battaglia generale. Giunge al campo cristiano Carlo, il quale racconta che il re danese Sveno il quale doveva aiutare i crociati con il suo esercito, è stato ucciso dal sultano dei turchi Solimano. Si diffonde nel campo la notizia del ritrovamento del cadavere di Rinaldo, Goffredo viene accusato di averlo fatto uccidere. Quest'ultimo, con la sua autorevolezza e con l'aiuto divino, riesce a neutralizzare i disordini nati nel campo. A questo punto Solimano attacca il campo cristiano con l'aiuto di Clorinda e Argante; le sorti della battaglia si rovesciano però con l'arrivo dei crociati prigionieri di Armida e liberati da Rinaldo, erroneamente creduto morto per un inganno dei pagani. Goffredo così ordina ai suoi di costruire una torre per dare l'assalto a Gerusalemme, ma di notte Argante e Clorinda (di cui Tancredi è innamorato) incendiano la torre. Clorinda, tuttavia, non riesce a entrare nelle mura e viene uccisa in duello, in una delle scene più significative del poema, proprio da colui che la ama, Tancredi, che non l'ha riconosciuta perché coperta dalla corazza da combattimento. Tancredi è addolorato per aver ucciso la donna amata e solo l'apparizione in sogno di Clorinda gli impedisce di suicidarsi. Inoltre il mago Ismeno lancia un incantesimo sul bosco in modo che i crociati non possano ricostruire la torre in mancanza di materiale ligneo da costruzione. L'unico in grado di spezzare l'incantesimo è Rinaldo, che è però stato fatto prigioniero della maga Armida che lo trattiene presso di sé con le sue arti magiche e femminili. Due guerrieri vengono inviati da Goffredo per cercarlo e alla fine lo trovano e lo liberano. Rinaldo, pentito di essersi lasciato irretire da Armida fino a trascurare il suo dovere di guerriero e di cristiano, vince gli incantesimi della selva e permette ai crociati di assalire e conquistare Gerusalemme. Il poema si conclude con Goffredo che pianta il vessillo cristiano all'interno delle mura della città santa. Il poema di Torquato Tasso è talmente famoso che un mio commento sarebbe inadeguato per descriverne la bellezza;il mio suggerimento,cari lettori,è quello di leggerlo con attenzione ed anche leggerezza solo così lo potrete apprezzare veramente. BUONA LETTURA. Andrea Verdiani
Pag.18 LA GIORNATA MONDIALE DEL RISPARMIO Il 31 ottobre 2019, giunto al termine il mese finanziario, nel nostro Istituto per il secondo anno consecutivo, si è svolta La Giornata Mondiale Del Risparmio e l'evento è stato organizzato dalle classi V A Amministrazione Finanza e Marketing, V A e V B Turismo, sotto la guida delle professoresse Tiziana Giomi e Giulia Cicali. La classe V A/AFM si è occupata della parte teorica dell’evento e della ricerca dei contenuti, le classi Quinte del Corso Turismo,invece,si sono dedicate alla mostra sulla moneta e alla pubblicizzazione dell’evento sia all’interno dell’ Istituto sia all’esterno. Erano presenti anche le rappresentanze di alcune imprese del territorio. La giornata è nata con l’intento di sensibilizzare i giovani al Risparmio,una tematica sempre più attuale, in quanto gli italiani risultano essere degli ottimi risparmiatori. L’incontro è iniziato con la spiegazione dell’articolo 47 della nostra Costituzione che nonostante sia stata scritta nel secondo dopoguerra e ratificata nel 1948 è quanto mai attuale,perché l'elemento suo più importante è la difesa del valore della moneta, in quanto rappresenta uno dei fattori dell’equilibrio economico. Gli argomenti trattati nel corso dell'evento sono stati i seguenti: -La moneta come strumento di pagamento usata per comprare ciò di cui gli individui, le organizzazioni e le società hanno bisogno.Sono state presentati i quattro tipi di moneta esistenti: 1) la Moneta legale; 2) la Moneta virtuale; 3) la Moneta elettronica; 4) la moneta bancaria. Si è poi parlato della moneta virtuale ed è stato affrontato anche il tema del Bitcoin. Di quest'ultimo sistema di pagamento sono stati evidenziati i rischi ed in particolare la perdita del costo investito. È stata sottolineata la necessità di tutelarsi non investendo mai in strumenti finanziari di cui non si conoscono le caratteristiche. È stato illustrato poi il tema principale della giornata:il Risparmio. -Si è parlato del Risparmio e della sua tutela, allo scopo di Pianificare il futuro e fronteggiare gli imprevisti. Sono state date informazioni per salvaguardare i risparmi, poiché un' eventuale crisi finanziaria potrebbe farci perdere tutti i nostri risparmi.
Pag. 19 -A seguire è stato illustrato il tema delle Obbligazioni che sono un titolo di debito emesso dalle SPA e SAPA e anche un titolo di debito nei confronti della società. Le Obbligazioni possono essere sia pubbliche sia private e comportano i seguenti rischi: 1.interesse;2.credito ; 3. liquidità; 4.cambio . -Lo Spread è la differenza di rendimento tra due Titoli di Stato e serve a misurare la stabilità economica di un Paese. -Le Azioni sono parti unitarie che formano il capitale sociale. Hanno un rendimento e sono rischiose. - le Polizze Vita consistono nell’accumulare una somma di denaro da riscattare al momento del bisogno. - i Fondi Pensione sono patrimoni collettivi raccolti da apposite società autorizzate. Al termine dell'evento è stato somministrato un breve quiz sugli argomenti trattati e sul Risparmio di ognuno di noi per capire quanti ragazzi oggi riescono a risparmiare È stata una giornata molto utile sia dal punto di vista scolastico sia per la nostra quotidianità. Ilaria Ciappi V A/AFM Margherita Corti V A/AFM
GERUSALEMME D’ORO Aria di monti limpida come vino e fragranza di pini portata nel vento del crepuscolo, con una voce di campane, e in un sonno di albero e di pietra, prigioniera del suo sogno, sta la città che siede solitaria, nel cuore della quale sta un muro... Gerusalemme d'oro, di bronzo e di luce, forse che io non sono un violino per tutte le tue canzoni? Come si sono seccate le cisterne d'acqua, la piazza del mercato è vuota, non c'è nessuno che visita il Monte del Tempio nella Città Vecchia, nelle grotte che sono nella roccia gemono i venti, e non c'è nessuno che scenda verso il Mar Morto sulla strada di Gerico. Gerusalemme d'oro... Ma nel mio venire oggi a cantare per te, e a intrecciare corone per te, io sono più piccolo del più giovane dei tuoi figli e dell'ultimo dei poeti; poiché il tuo nome brucia le labbra come il bacio di un serafino se mi dimentico di te, Gerusalemme, che sei tutta quanta oro. Gerusalemme d'oro... Siamo ritornati alle cisterne d'acqua, al mercato e alla piazza, uno shofar risuona sul Monte del Tempio, nella Città Vecchia. e nelle grotte che ci sono nella roccia splendono mille soli: torneremo a scendere verso il Mar Morto, sulla strada di Gerico. Naomi Shemer La Voce del Leone Redazione De Luca J.; ; Giacomini C. Guadagno N.; Klyusyk C.; Leo V. ;Massimiani S.; Nebiu G.;Vaia D. Caporedattore Collaborazioni esterne Pietro Vezzaro Fabrizio Giacomini;Andrea Verdiani Caporedattore Emerito Marco Nesi
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