Noi Scuola - Giornale online dell'Istituto ...
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Noi Scuola Periodico dell’Istituto Comprensivo Statale 1 - Lavello Giugno 2018 | Anno 6 | Numero 1 Tutti insieme... con fantasia raccontiamo Il giornale web della scuola I. C. S. 1 di Lavello (PZ) diretto da Antonella Gerardi e Vito Di Cosmo - Scuola Secondaria I - Dirigente scolastico: Claudio Martino - www.alboscuole.it/175737 U n anno mol- to tormenta- to dal punto di vi- dott. Jekyll in mr. Hyde. Siamo fieri di avere Claudio Martino come nostro capitano e grati per la dedi- zione da lui mostrata, sempre, nei nostri confronti. scuola; incontro conclusivo con il dirigente sco- lastico, lo staff di dirigenza e il nucleo interno di valutazione e breve comunicazione informale sta della dirigenza. ED ORA LA PAROLA AL NOSTRO DIRI- sugli esiti della visita. Dopo questa attenta valu- Il nostro Preside, GENTE. Nel mese di dicembre 2018 l’Istituto tazione il NEV ha restituito un rapporto che ri- anche quest’anno, Comprensivo Lavello 1 ha avuto il piacere di ospi- porta la seguente considerazione: “[…] la scuola ha dovuto divi- tare il Nucleo Esterno di Valutazione (NEV) del […]. Manifesta una diffusa volontà di migliorare dersi tra Venosa, MIUR composto da: il Dirigente Tecnico Leonarda […]”. Questa osservazione fatta dal NEV non dove è dirigente Rosaria Santeramo, la Prof.ssa Mirella Pacifico e la può che rendere orgogliosi tutti gli operatori titolare, e Lavel- Dott.ssa Carla Vetro; la visita dei NEV si inserisce dell’IC Lavello 1, in quanto evidenza un “voler lo, all’ICS 1, la nell’ambito delle attività dell’INVALSI mirate al- fare” che è l’humus per il miglioramento. Cer- nostra seconda la valutazione esterna dell’operato delle istituzioni tamente gli stimoli e i suggerimenti forniti dal casa. Noi ragazzi apprezziamo molto quest’uo- scolastiche. Il nostro Istituto non si è fatto trovare NEV saranno presi in considerazione dalla ef- mo. È notevole la sua tranquillità; ci trasmette impreparato, nulla è stato lasciato al caso, l’organiz- fervescente comunità dell’IC Lavello 1, che non una piacevole sensazione, CI FA SENTIRE zazione dell’evento è stata curata dallo staff del Di- mancherà di mettere in campo quelle azioni di AL SICURO! Il suo modo di essere e di fare ha rigente Scolastico con grande impegno e professio- miglioramento per rispondere alle sollecitazioni portato noi ragazzi ad assumere atteggiamenti nalità. Non si può nascondere che tra tutti gli opera- mosse dal Nucleo di Valutazione. La valutazione educati e maturi. La nostra scuola infatti, gra- tori dell’Istituto Comprensivo Lavello 1 aleggiavano esterna è stata un’esperienza molto costruttiva e zie anche alla presenza assidua della vicepreside, ansia e preoccupazione, che, però, si sono dissolte formativa per tutti noi, pertanto non posso che non ha mai registrato situazioni problematiche. nel momento in cui abbiamo avuto modo di intera- ringraziare il NEV per aver messo a nostra di- La sua presenza nel nostro Istituto ci consente gire con i membri del Nucleo di Valutazione, sempre sposizione il proprio bagaglio di competenze ed di svolgere quotidianamente, insieme ai nostri cordiali e disponibili. La visita del NEV ha avuto esperienze. Infine, un ringraziamento particola- docenti, punto di riferimento, modelli e maestri una durata di tre giorni e si è articolata in questo re va a tutti gli operatori dell’IC Lavello 1, per del nostro percorso, un lavoro sereno.Quando il modo: incontro iniziale con il Dirigente Scolastico, quello che fanno tutti i giorni con impegno e Dirigente circola tra i corridoi noi ragazzi sia- lo staff di dirigenza e il nucleo interno di valutazio- dedizione, e agli alunni e alle famiglie per averci mo sull’attenti, è la sua autorevolezza che parla: ne; raccolta delle evidenze attraverso interviste indi- accordato la loro fiducia. con un solo sguardo torna l’ordine! Guai però se viduali e di gruppo ed esame della documentazione La redazione e il qualcuno non è ligio al dovere, si trasforma da della scuola; visita e osservazione degli spazi della Dirigente Scolastico Prof. Claudio Martino IL TRAGUARDO S iamo giunti al termine… Stiamo per- voi, cari insegnanti, bisogna indossare le ‘ali del quelli che ci hanno raggiunto in ritardo. Grazie correndo le ultime miglia verso il tanto sogno’ per spiccare il volo verso il traguardo della ai dirigenti scolastici e a tutti i collaboratori. atteso traguardo: l’esame di terza me- vita: la felicità, perché in fondo la vera amicizia Radino Maria Grazia e Pellegrino Maria dia. In questi tre anni siamo diventati grandi indossa ali diverse standoti, comunque, a fianco. “INSIEME”. Siamo maturati grazie all’aiuto Ci mancherete! Ci mancherà quel tetto d’amore dei professori, che hanno sopportato le no- dove ci rifugiavamo quando avevamo un proble- stre intemperanze e la nostra vivacità. Dicono ma, quel rifugio di pascoliana memoria, che ci ha che questa generazione non ha intenzione di protetti durante, per farci splendere come i colori studiare, ma con la vostra ‘genitorialità’, cari dell’arcobaleno. Ai nostri compagni, con i quali professori, ci avete fatto capire l’inestimabile abbiamo condiviso lacrime, risate, litigate e gioie, valore della cultura che si raggiunge con uno vogliamo dire che niente sarà uguale senza di loro, studio serio. In quest’ultimo periodo ci stia- perché ci mancheranno le battute e le pazzie fatte mo rendendo conto che tra meno di un mese insieme. mCi mancherà la nostra “lavagna 2.0” a prenderemo strade diverse… Strade che ci gesso. Grazie ai professori. Grazie ai professori separeranno. Prendere strade diverse, lasciare che ci hanno sempre sostenuto. Grazie ai profes- i compagni di classe, non è un ostacolo alla sori di tre anni e a quelli di qualche mese. Grazie nostra crescita; anzi, come ci avete insegnato ai compagni. Grazie ai compagni di ‘vecchia data’ e Istituto Comprensivo Statale “Lavello 1”
pagina 2 DELF: UN’ESPERIENZA FRANCESE Pensate che l’unica lingua importante sia l’inglese? Vi sbagliate! Coloro che imparano altre lingue come francese, tedesco, spagnolo hanno la possibilità di essere “cittadini del mondo”. Oggigiorno per entrare nel mondo del lavoro è importante apprendere altre lingue. Per noi è possibile!!!! Il nostro Istituto offre la possibilità di ottenere il livello A2 di francese. Abbiamo subito colto questa occasione. Le lezioni di preparazione per l’esame si svolgono il venerdì. Ma non sono come tutte le lezioni. Ci incontriamo alle 13,30 in aula computer per poi scendere tutti insieme nel giardino. Facciamo un vero e proprio pic-nic e tra risate e panini cominciamo a fare lezione. Ci esercitiamo nell’ascolto ma anche nel parlato. Vogliamo ricordare degli aneddoti? Un giorno, esponendo dei compiti assegnati, a causa delle tante lingue conosciute, siamo arrivati ad utilizzare persino lo spagnolo. “Por favor […] Gracias”. Il così tanto temuto giorno dell’esame è arrivato. Ci incontriamo prima del solito nella nostra scuola. L’ansia ormai è parte di noi. Comincia subito la prova orale, e nonostante la serietà della cosa, troviamo il tempo per ridere. Finita la prima prova ci rechiamo all’ICS2 Lavello per svolgere le prove scritte e d’ascolto. Per fortuna durante la prova abbiamo la possibilità di scambiare qualche parola, capite voi cosa intendiamo (che sia un segreto tra di noi, mi raccomando). Finito l’esame tiriamo un bel respiro di sollievo e torniamo a casa dicendo: “Mi aspettavo di peggio”. Malgrado l’ansia pre-esame o i compiti in più, consigliamo a chiunque di cogliere qualsiasi occasione si presenti lungo il cammino della vita. Anche se all’inizio può sembrarvi inutile, state certi che qualsiasi opportunità lascerà un segno nel presente e un vantaggio per il futuro. Silvia Marsano, Alice Esposito, Pietro Petruzzi, Alessandra Lauciello e Gennaro Finiguerra UN SABATO IN BICI CONSIGLI SULL’ORIENTAMENTO Bella giornata All’inizio del mese di gennaio noi sabato. Tutti noi classi terze siamo state impegnate con dopo un’oretta l’orientamento. Cos’è l’orientamento? trascorsa in classe Nel nostro Istituto sono venuti i rap- con il signor Vin- presentanti di diverse scuole superiori cenzo della scuola della zona: Rionero, Melfi, Palazzo, guida e due agen- Venosa, Lavello e Canosa. Hanno il- ti della Polizia lustrato, a noi studenti, le attività sco- municipale siamo lastiche che essi svolgono nel corso dei andati a verificare tutte le nozioni apprese in aula con la cinque anni. Noi abbiamo apprezzato tanto questi interventi, ma c’è bicicletta. È stato molto bello e istruttivo. Ci siamo divisi stato chi alla fine degli incontri si è sentito disorientato. Ma come scegliere la scuola superiore da frequentare? in due gruppi, alcuni alunni erano addetti a mantenere i Innanzitutto bisogna essere consapevoli delle proprie capacità e cartelli stradali mentre altri, dotati di caschetto, mettevano avere chiare le aspettative per il futuro. È proprio per questo che in pratica ciò che era stato loro detto. Abbiamo percorso un noi abbiamo scelto il Liceo Classico. Siamo soddisfatte della nostra tratto di strada su cui erano posizionati i ragazzi con i car- scelta, perché ci sembra una buona scuola, adatta ad ogni eventuale telli; bisognava seguire il percorso senza infrangere le regole facoltà universitaria. È importante non farsi influenzare dalle ami- dettate dalla segnaletica. È stato istruttivo ma soprattutto cizie, ma possiamo semplicemente chiedere un consiglio, che ci può divertente. Sia la polizia municipale che l istruttore Vin- essere utile per la scelta, ma a volte può capitare che vada a volte a cenzo sono stati professionali ,ma Vincenzo è stato anche confonderci ancora di più le idee. Dobbiamo fare ciò di cui siamo molto divertente e a noi tutti è risultato molto simpatico. È pienamente convinti, cioè quello che ci dice il cuore e poi... buona stata un’esperienza che sicuramente non dimenticheremo. fortuna a tutti! Sara De Leonardis e Laura Damiano Sanua Gabriella, Giustini Giulia, Foschini Mariantonietta. TRINITY: UN’ESPERIENZA INGLESE Nel corso dei tre anni trascorsi nella scuola media abbiamo aderito a vari progetti tra cui il progetto di lingua inglese: il Trinity. È organizzato per livelli. In prima media si parte con il “grade” 2 e si termina, in terza media, con il “grade” 4. Questo progetto è facoltativo, ma di solito sono i professori di inglese che consigliano, a chi ha maggior abilità nel padroneggiare la lingua, di partecipare a questo corso. Aiuta molto ad arricchire il proprio vocabolario linguistico e a fare pratica con la lingua inglese. Aiuta anche a conoscere nuove persone e a stringere nuove amicizie perché si lavora insieme a ragazzi di altre sezioni. Al progetto Trinity è dedicata soltanto un’ora a settimana; l’insegnante è madre lingua e durante le lezioni approfondiamo gli argomen- ti trattati in classe, spesso utilizzando la metodologia ludica. A fine corso ci esercitiamo sugli argomenti d’esame che si svolge nel mese di maggio. Noi abbiamo sempre preso parte a questo corso durante gli anni di scuola media. Ci ha aiutato molto sia per il voto scolastico della lingua straniera e sia a fare dell’inglese una lingua propria. Per noi l’esame non è stato difficile e il tempo è trascorso velocemente. Gli esaminatori ci hanno sempre messo a nostro agio. Questa esperienza è stata fantastica, piena di risate ma anche di momenti seri. Se potessimo tornare indietro, senz’alcuna esitazione, ripeteremmo questa esperienza. Consigliamo a tutti, almeno una volta, di partecipare a questo magnifico percorso. Sara Perillo e Luana Naglieri
pagina 4 BACKSTAGE DI UNA VITTORIA Quest’anno abbiamo realizzato un cortometraggio sulla vita di Nicole Orlando, W ALE Il sorriso è il segno più bello che si possa guardare un’atleta paralimpica. Abbiamo partecipato al concorso: “Vietato dire non ce la faccio”, che prende nome dal libro scritto da Nicole Orlando e Alessia Cruciani. sul volto di una persona. Alessandra ne è proprio In questo lavoro si parla della vita di Nicole, dalla nascita fino ai giorni d’oggi. l’esempio. Una ragazza nata con una malforma- Inizialmente abbiamo progettato delle idee per il video. Ci sarebbero stati dei zione fisica che aumenta con l’avanzare dell’età. led con delle mollette trasparenti, delle foto appese ad esse e avremmo parla- to degli eventi più importanti della vita di Nicole. Perciò, abbiamo cominciato Ale vive a Lavello, ma nonostante il suo disagio, a selezionare gli argomenti da trattare: infanzia, adolescenza, famiglia, incontri un giorno, decide di lasciare il suo paese per in- importanti, “ballando con le stelle” e sport. A questo punto abbiamo preso il libro traprendere una nuova avventura. Ma tutto ciò, e iniziato a rivedere tutti i capitoli in cui erano trattati questi argomenti. Dopo aver scritto tutto, siamo passati alle riprese. Inizialmente i led sono stati appesi con quale coraggio? I genitori sono d’accordo con ad una parete bianca. Abbiamo impostato il cavalletto, con la giusta altezza, e lei, ma allo stesso tempo credono che possa esse- abbiamo posizionato su di essa la macchina fotografica. Durante la prima scena, re un problema la sua sedia a rotelle “da sola non una di noi, illuminata da un flash, ha appeso una foto di Nicole di quando è bam- bina e contemporaneamente si sono accesi i led. C’era uno zoom su questa foto ce la farà” dicono. E invece Alessandra si laurea a e, dopo un effetto di sfocatura, è subentrata in una nuova scena. A questo punto Roma con il massimo dei voti. Il padre dice “si è una mano reggeva una foto e come sottofondo una voce fuori campo raccontava sempre data da fare per ottenere ciò che voleva”. la vicenda legata a quel ricordo. Mano a mano sono state aggiunte delle mani, in totale cinque: quattro reggevano alcune foto e una mano sosteneva un foglio Ale non molla! Dopo l’università inizia a lavorare con una frase significativa. Abbiamo ripetuto la medesima cosa cinque volte. come giornalista e partecipa a diversi programmi Ogni foto rappresentava un momento importante della vita di Nicole. La scena televisivi con tutta la forza che ha. Il suo coraggio finale mostrava tutto il filo illuminato dai led su uno sfondo nero. Come sotto- prospera giorno per giorno e ce lo dicono anche i fondo musicale abbiamo scelto sei brani, ognuno per ogni episodio della sua vita. Siamo stati attenti ad inserire solo parti strumentali, per far sì che le persone si suoi fratelli: “Alessandra era il bello della vita, anzi, concentrassero sulla storia narrata e non sulle parole delle canzoni. Sono state la VITA!”. La sua malattia cresce, e con essa cresce aggiunte durante il percorso di “editing”. Abbiamo anche effettuato dei tagli la sua voglia di vivere. Infatti dice: “la vita è come dove fosse necessario ed è stato abbassato il volume quando iniziava il racconto di un ricordo. È stata la prima volta che io ho partecipavo ad un concorso e una giostra, gira gira e poi ritorna. “Sono le situa- credo proprio che non lo dimenticherò mai. Del lavoro sono rimasti solo ricordi zioni peggiori che rendono bellissimi. Abbiamo imparato a impegnarci seriamente in un progetto, ad editare una persona straordinaria”. un video, a organizzare delle scene, a mantenere la calma anche nelle situazioni più stressanti… ma alcuni di noi non hanno imparato a trattenere le lacrime sul Riesce a combattere fino al palco, nel momento della vincita. Siamo arrivati secondi. Non ci dispiace non 2008; quell’anno lascia la essere arrivati primi perché ci hanno colpito molto le parole della donna che sedia a rotelle… ma mette ha consegnato il premio. Diceva che avevamo capito a pieno tutti i colori della sindrome di down. Non dimenticheremo mai quando Nicole ha abbracciato una le ali! di noi e ha continuato a sussurrare “grazie”. Alessandra Lauciello Silvia Marsano IO SPACCO Nicole Orlando è una campionessa olimpica che pur essendo affetta dalla sindrome di Down ha vinto molte gare olimpiche e ha portato a casa molte medaglie. Il suo motto è “VIETATO DIRE NON CE LA FACCIO” Il nostro ICS ha partecipato ad un concorso organizzato dall’ associazione “Famiglie down” che ci ha aperto un mondo nuovo rispetto ai ragazzi che sono affetti dalla sin- drome di down abbiamo scoperto che questi ragazzi sono particolarmente sensibili, sinceri, affettuosi, e tanto tanto allegri. Abbiamo partecipato realizzando due corto- metraggi e ci siamo ispirati alla storia di questa grande campionessa olimpica , che non si ferma neanche davanti alle difficoltà di vivere “controvento”. Noi siamo stati contenti di partecipare e ci siamo divertiti tanto perché abbiamo imparato a lavorare in gruppo. COSA VUOL DIRE LAVORARE IN GRUPPO: Angelo: “Lavorare in gruppo vuol dire essere più uniti per poter svolgere un ottimo lavoro” Claudia: “Lavorare in gruppo vuol dire imparare a stare con gli amici, lavorare insieme, collaborare e mettere insieme le idee per poter svolgere un bel lavoro” La sindrome di Down è una patologia che consiste nell’avere un cromosoma in più rispetto alla norma. Questa patologia comporta varie disfunzioni tra cui: difficoltà nel parlare, difficoltà nel movimento a causa dei muscoli deboli, ecc… Ma dietro questi problemi ci sono anche aspetti positivi tra cui: essere coraggiosi, determinati, ecc … Un esempio è la campionessa olimpica Nicole Orlando che nonostante le difficoltà di vivere una “vita controvento” non si è mai arresa davanti alle difficoltà della vita e grazie all’ appoggio dei suoi genitori e ha vinto molte gare portando a casa tante medaglie. Dimenticavo di dirvi una cosa importante: è interista. Claudia Doniatiello e Angelo Tebec
pagina 5 Cari mamma e papà... Grazie! Cari mamma e papà, sì, sono io, vostra figlia. Non ve lo sareste mai aspettati, vero? Forse perché non sono mai stata brava a scuola, come avreste voluto voi; forse perché non sono come i miei fratelli, ma sono ‘’diversa’’. Vi ho scritto perché mi sono informata su quello che sono veramente, dopo tanti anni di totale disinteresse. Io sono una ragazza con la sindrome di Down, e vorrei gridarlo a tutti coloro che mi definiscono una ragazza “down”. Grazie mamma per aver sempre insistito nell’informarmi che Down è un cognome, non un aggettivo. Il signor John Down è stato il primo dottore a scoprire il perché di questa sindrome. Di sicuro voi già sapete tutto, ma mi piacerebbe molto che tutti ne fossero a conoscenza. Ognuno di noi, nel nucleo di ogni nostra cellula, ha 46 cromosomi; a me, invece, è presente un piccolo intruso, un cromosoma in più, che rappresenta però, e pochi lo sanno, la mia marcia in più. Noi persone con la sindrome di Down non siamo un mondo a parte, ma una parte di mondo, una parte di mondo travolgente, una vera avventura. Sarebbe stato meglio se il dottore John Down si fosse chiamato John Happy, perché io mi sento sempre super felice, ecco! Ho dei pregi e dei difetti anch’io, proprio come voi. Io non mi sento inferiore a nessuno, riesco a fare tutto ciò che mi rende viva. Ho una grinta che spacca perché come sapete il “vento mi rallenta, ma non mi ferma”! Mi avete insegnato a provarci sempre, a non mollare mai. Perché è VIETATO DIRE NON CE LA FACCIO. Una delle mie più grandi passioni è lo sport, anche per questo devo ringraziare voi che mi avete “allenata” e poi, grazie al mio costante impegno e alla mia forza di volontà, oggi sono riuscita a realizzare quello che ho sempre sognato: diventare una campionessa. Mi avete insegnato qual è la differenza tra un buon atleta e un campione! Un campione sa che può perdere, ma non vuole. Io non voglio perdere. Io non ho paura dei miei avversari, sono solamente molto sicura di me! La sindrome di Down è una sfida continua, bisogna sempre lottare. Io non mi sono mai fermata, ho vinto medaglie su medaglie, e ne sono orgogliosa. Molte volte, però, quando lottiamo ci troviamo davanti a momenti cupi, perché la sindrome di Down è anche dolore. Proprio quando sono diventata una campionessa azzurra, il mio fiore è volato in cielo, petalo dopo petalo. Ora nonna Fiorella è il fiore più bello del cielo e io le dedicherò ogni singola vittoria che otterrò. Voglio riprendermi tutto quello che mi è stato tolto. Però, oltre a voi, due persone mi hanno sempre sostenuto e protetto: Misci e Carolingia. Grazie fratellini. La vostra presenza mi ha sempre incoraggiata e spinta a non arrendermi mai difronte ad un vento che continua a soffiarmi contro. Abbiamo avuto vari litigi, e li abbiamo tutt’ora, ma ci siamo sempre aiutati a vicenda. Carolingia, tu ripeti sempre di invidiarmi perché riesco a fare tutto quello che voglio, mentre io adoro quando mi aiuti a truccarmi. Io e te, Misci, siamo sempre stati una coppia che “spacca”, soprattutto quando facevamo gli scherzi a Caroline; come quella volta che ti abbiamo chiamata, mamma, perché vedessi quanto monella fosse la nostra sorellina, che si era catapultata sulla mensola. Speravo la rimproverassi, ma invece te la sei presa con me! Sarà questo uno dei motivi per cui Caroline ha imparato a camminare a soli nove mesi? Vi voglio un bene infinito, grazie ancora. La gente si ferma sempre all’apparenza. Siamo circondati da pre- giudizi ed io non voglio nascondermi. Solo chi si nasconde è un perdente! Anche chi ha la sindrome di Down merita una vita degna di essere vissuta. “Degnissima”! Ora sono come un fiore che sta sbocciando, sto diventando una Donna vera, ricca di qualità: sono gioiosa, autoironica, so apprezzare le piccole cose e sono piena di autostima! Mi sto tuffando nella vita con coraggio, devo superare scogli e correnti contrarie, devo affrontare gli squali, cioè l’ignoran- za della gente che mi considera come una bambola rotta. Di questa Nicole devo ringraziare solo voi, mamma e papà. Siete stati i primi a credere in me, a supportarmi in tutto ciò che ho fatto e che continuerò a fare. Grazie a voi ho capito che ognuno è bello a modo suo e la bellezza non è perfezione. Un mondo di uguali è orribile. Perché è vero che sono diversa ma non vorrei mai essere diversa da così. Da vostra figlia, Nicole. Giustini Giulia Sanua Gabriella Bavuso Marzia
pagina 6 JUVE ALZA LA COPPA EMOZIONI VISSUTE A SCUOLA Un ciclo straordinario che si avvia alla chiusura, un altro che si Quest’anno scolastico è passato velocemente, e mi sono accorto sarebbe potuto aprire e resta invece un progetto, per il momento letteralmente di essere passato nel mondo dei grandi, un mondo bocciato sonoramente alla prova del campo. Il prato dell’Olim- più complicato, pieno di eventi piacevoli, ma anche spiacevoli. pico lo ha detto forte e chiaro: “In Italia, questa Juventus non Un avvenimento piacevole è accaduto quando, più o meno un ha rivali”. Pancia piena della Signora o fame di vittorie degli mese fa, in una verifica di Tecnologia, con impegno e tanto stu- avversari non contano quando di mezzo ci sono Buffon e com- dio, ho ottenuto il voto più alto, sì… un dieci, traguardo che pagni. Una vittoria straordinaria per i campioni d’Italia che si sembrava quasi impossibile, ma che finalmente è arrivato. aggiudicano per la quarta volta consecutiva la Coppa Italia. Ricordo che quel giorno ero in macchina con mia madre e ho Dopo un primo tempo equilibrato e nervoso, la partita si sbloc- urlato:-“Ho preso dieci a Tecnologia!” ca con un colpo di testa di Mehdi Benatia, su azione di calcio Lei mi ha guardato, quasi incredula, e poi mi ha dato un grosso bacio; quel giorno mi sentivo benissimo, quasi un re. d’angolo dopo dieci minuti di secondo tempo. È l’inizio della Dopo quel voto sono “Partito a razzo”, prendendo voti mai sot- fine per il Milan, che nel giro di una manciata di minuti crolla. to il nove, anzi ho ottenuto addirittura un altro dieci, in mate- Prima un sinistro di Douglas Costa che trova impreparato matica, senza montarmi la testa, perché sapevo che quello era Donnarumma, poi la doppietta di Benatia su un’altra grave di- il mio dovere. sattenzione del numero uno rossonero. Tutto questo purtroppo fino a ieri, che per ironia della “sorte” La Juve trova anche il quarto gol al ‘76, ma è un autogol sfor- (che sorte poi non era), ho preso un brutto voto in tecnologia. tunato di Kalinic. Tanti rimpianti per il Milan, che, nel primo Il professore ha deciso di interrogare tutti, dopo il brutto com- tempo, avrebbe potuto osare un po’ di più e che invece paga un portamento della classe, su argomenti passati, che nessuno carissimo prezzo con le incertezze di Gigio Donnarumma. (compreso me) ricordava bene, infatti quasi tutta la classe ha L’allenatore bianconero dopo la quarta Coppa consecutiva: preso l’insufficienza: cinque. “Partita straordinaria, godiamoci il momento e puntiamo allo Sono scoppiato a piangere; sono andato in bagno e il pianto è Scudetto’’. Sul futuro: “Servono oltre a risultati. La squadra de- aumentato; ero abbattuto, mi paragono ad Achille, che dopo ve crescere, ma gli imprevisti ci saranno sempre’’. aver vinto sempre tutto, è stato colpito da Paride, con una frec- Gennaro Gattuso ha commentato così la finale di Coppa Italia cia mortale nel tallone. persa contro la Juventus: “Il risultato non rispecchia la nostra Avevo risposto alle domande, ma il professore non le riteneva prestazione, ma quando commetti certi errori, li paghi subito: adeguate, dicendomi successivamente che la scuola è questa, ci sconfitta che brucia in ogni parte del corpo. Nel primo tempo sono rimasto malissimo, ma… la scuola è questa e io studio per non ci hanno mai impensierito, anzi le due palle-gol più im- imparare, perché se un giorno succederà qualcosa, saprò sempre portanti le abbiamo avute noi: per 55 minuti abbiamo fatto ciò trovare delle soluzioni, se un giorno avrò una famiglia, una mo- che dovevamo fare. Ma il calcio va così”. Adesso il Milan de- glie, dei figli, sarò pronto per essere un padre e un padrone di ve solo difendere la sesta posizione, per assicurarsi un posto in casa meraviglioso, sarò pronto a tutto, anche alla morte per miei Europa League. Mentre figli, come fanno i miei genitori, e se oggi sono qui a scrivere la Juventus deve pensare queste parole, è solo grazie a loro. al campionato per aggiu- Oggi, rispetto a “ieri”, sono cambiato, e anche parecchio, sono cresciuto in una bellissima famiglia che mi ha sempre dato tut- dicarsi il settimo scudetto to e non mi ha mai tolto niente. consecutivo. Grazie mamma, grazie papà… Marzia Bavuso Emanuele Conversano Gennaro Finiguerra I SOCIAL NETWORK La tecnologia ogni giorno fa passi da gigante e, tra tutte le applicazioni e siti internet che troviamo sui nostri cellulare, troviamo i social network. Da diversi anni i social hanno iniziato a diffondersi in tutto il mondo fino a diventare quasi obbligatori sul nostro telefono. La dimostrazione concreta sono i più di due miliardi di persone che possiedono un account su almeno due social. I più famosi che cono- sciamo noi giovani sono “Instagram” e “WhatsApp” mentre per i più grandi “Facebook” o “Twitter”. Non possiamo negare che queste applicazioni si rivelano sempre utili per mantenersi in contatto con gli amici. A volte però possono diventare una vera e propria distra- zione. Uno dei pericoli in cui si può incorrere utilizzando i social network attuali sono l’alto tasso di “depressione” a causa dell’invidia creata in base a quello che pubblica altra gente. Nel 99% dei casi infatti coloro che hanno un profilo Instagram o Facebook tendono a mostrare solo la parte migliori di sé, della sua vita o dei suoi amici. Si crea così una lenta e continua moda nel voler apparire “super” (ciò che in realtà non si è) ma soprattutto nel voler essere approvati. Pochi mesi fa infatti, una studentessa di Roma ha picchiato a sangue alcune sue amiche perché pensava che esse avessero organizzato un complotto per non commentare le sue foto o mettere i “mi piace”. A volte quando leggiamo queste notizie pensiamo che non potremmo mai picchiare dei nostri compagni per dei “mi piace”, ma non è così. Un altro aspetto negativo che non dobbiamo tralasciare è il rischio della “fissazione”. I ragazzi iniziano a stare sui social network per pochi minuti poi senza accorgersene si passa ad intere ore, staccandosi completamente dal mondo esterno. A ciò aggiungiamo che sicuramente sarà capitato a molti di noi di iniziare a fare i compiti, poi, distratti da una notifica, ci incolliamo sul telefonino e perdiamo tempo, togliendone cosi alla nostra produttività. Si, è vero, ogni tanto fa anche bene avere delle distrazioni dai compiti o dal lavoro, ma bisogna sapersi controllare perché queste applicazioni possono davvero diventare molto pericolose Pietro Petruzzi
pagina 7 PREPARATE I VIDEOGIOCHI LA VALIGIA Oggi i videogiochi occupano la maggior parte del tempo dei ragazzi. Alcuni preferiscono la X-box altri la Playsation. Anche voi, come noi, Ma non manca chi ama la Nintendo o la PSP; tanti però pur amate viaggiare? Non di giocare utilizzano il telefono in sostituzione delle console. sapete dove trascorrere Un famoso gioco per X-box e Playstation è “Grand theft auto le vostre vacanze estive/ 5 ovvero gta5”. Questo è un gioco dove si ripetono o susseguo- primaverili/invernali/ no sparatorie, in cui bisogna compiere delle missioni per poter autunnali? Ci siamo andare avanti nella storia. Un altro gioco altrettanto famoso è noi! Diteci dove vorre- “Fifa 18” diffuso in tutto il mondo. È un gioco di calcio che ste andare, noi trove- ti consente di fare carriera con squadre di tutto il mondo. Un remo un hotel a cinque altro gioco molto diffuso è “Minecraft”, un gioco dove biso- stelle con biglietti di monumenti inclusi. Dovete solo pagarci. gna sopravvivere contro zombie, scheletri, ragni e altri mostri. No, a parte gli scherzi, siamo qui per consigliarvi dei luoghi in Oltre a sopravvivere devi costruirti una casa per rimanere al cui trascorrere le vostre amate vacanze in compagnia dei vostri sicuro contro questi “mob”. Infine bisogna scavare sotto ter- cari compagni. ra per trovare minerali preziosi. Tra i giochi più divertenti c’è Paesi esteri… ”Clash royale” , dove si effettuano partite contro altri gioca- Barcellona: città INCREDIBILE! È moderna e attraente. Of- tori di tutto il mondo. Chi vince ottiene bauli all’ interno dei fre diverse varietà di turismo, dal balneare al culturale. Affac- quali ci sono delle carte da utilizzare nelle partite successive. ciato sul mare vi è una meravigliosa piattaforma su cui pren- Possono essere molto rari o comuni aprendoli con le gemme dere tranquillamente il sole, magari ascoltando la musica con ho aspettando trovi delle carte esistono tipi di carte differenti la vostra fantastica cassa bluetooth, la JBL (compratene una ad esempio: comuni, rare, epiche, è leggendarie le più difficili su amazon a soli 25 euro). Non ignorate la Sagrada Familia. da trovare. Un’imponente chiesa. Grasias pur l’attension!!!! Raffaele Garofalo - Savino Inchingoli Berlino: una città vecchia, ma nuova. È stata bombardata e rasa al suolo quasi del tutto durante la seconda guerra mondiale, ma i monumenti che restano la valorizzano più di quanto lo faccia la modernità. Ricordate di visitare il muro di Berlino, oggigior- UN’ESPERIENZA MUSICALE no ricco di graffiti con significati profondi. Per il giorno 4 mag- Amsterdam: pensate che sia da visitare solo per la droga lega- gio 2018, i professo- lizzata? Beh, vi sbagliate. Amsterdam è molto più di questo. ri di strumento Na- Offre la possibilità di ammirare alcuni dei dipinti più impor- politano, Argentieri, tanti del celebre pittore Van Gogh. Attraggono anche le casette Paradiso e Mastra- affacciate sui canali, molto particolari per la loro forma. pasqua hanno orga- Però, lo sapete che anche l’Italia è ricca di città bellissime?? nizzato un viaggio Roma: la nostra capitale. Partiamo dal presupposto che è la per partecipare ad una rassegna musicale a Sant’Arcangelo. Per città con la più alta concentrazione di meraviglie ed opere d'ar- noi ragazzi dell’orchestra scolastica questa è stata un’esperien- te. Il Colosseo di fatto fa un po' da rappresentante dell'Italia, za magnifica. I professori si sono impegnati per prepararci al ed agli occhi degli stranieri ne è uno dei simboli più famosi e meglio. I brani eseguiti erano un miscuglio tra la musica con- riconosciuti. Non dimentichiamo che è sede del nostro amato temporanea come “Viva la vida” dei Colplay, e classica come Papa Francesco e anche la sede delle attività politiche del Pae- “Mozart… ti amo” di Wolfgang Amadeus Mozart e “Compti- se. Passeggiando lungo le strade del centro storico ogni singolo ne d’ un autre été – l’apres – midi” di LightningStrike. Durante sasso ci racconta qualcosa della gloriosa storia del nostro paese. il viaggio durato tre ore, ci siamo divertiti ad ascoltare musica e Bisogna essere solo allenti a lunghe maratone. a giocare con il professore. All’arrivo ci siamo fermati in un bar Pisa: una delle più belle città toscane. Qui si trova uno dei tanti dove non abbiamo esitato a mangiare e giocare a bigliardino e simboli italiani, la Torre di Pisa, che si trova nella Piazza dei biliardo. I professori ci hanno offerto il gelato per alleggerire l’ansia e poi ci hanno portato a fare una passeggiata. È arrivato Miracoli. No tralasciate di entrare nel Battistero di San Gio- il momento più temuto: lo spettacolo. Entrati nella scuola gli vanni, una delle più importanti chiesette della città. Non po- organizzatori ci hanno fatto accomodare in un’aula dove ab- tete perdervela!! Firenze: la città dei padri della lingua italiana. biamo montato gli strumenti e dove ci siamo allenati un po’ Molto affascinante è la Piazza del Duomo: informatevi anche provando la parte iniziale di ogni brano. Arrivato il momento sulla leggenda che si nasconde dietro di essa. È impossibile più atteso, l’inizio della rassegna tutti ci siamo impegnati a dare riprendere i tanti monumenti presenti nella città: noleggiate il massimo. I professori esterni presenti ci hanno fatto i com- un piccolo velivolo e date libero sfogo alla vostra macchinet- plimenti per essere riusciti ad eseguire brani molto complessi. ta fotografica. Negli Uffizi, ricchi di opere, bisogna entrare in Ascoltata l’esecuzioni delle altre scuole ci siamo resi conto di quanto in essi sono raccolte famosissime opere d’arte. Dovete essere stati gli unici ad essere concentrati sull’esecuzione dei obbligatoriamente passeggiare su Ponte Vecchio, la vista sul brani piuttosto che sulla coreografia. Siamo stati premiati con fiume è bellissima ma… attenti alle zanzare!! un attestato. Questa esperienza è stata molto piacevole ed utile Speriamo che i nostri consigli vi siano utili. Fateci sapere se per svagarci dai vari impegni scolastici. avete visitato uno di questi luoghi sul nostro sito www.alicea- lessandragiulia.it. A presto! Giovanni Jaman - Giuseppe Petilli Giulia, Alessandra, Alice. Marzia Bavuso - Mentino Alessio
pagina 8 RIFLESSIONI SULLA GUERRA Guerra? Cos’è realmente? Una parola con mille significati…nel mon- do ci sono soldati, uomini, donne e bambini che muoiono a causa della guerra. Pensando ai conflitti, a tutti verrebbe in mente il passato, ma in realtà ancora oggi sono presenti. Attualmente nel mondo ci sono diverse situazioni di guerra: alcuni Paesi dell’Africa, ad esempio Libia sono in conflitto a causa della religione, guerre che scoppiano perché una religione vuole prevalere sull’altra. Nessuna civiltà può essere con- siderata tale se vuole prevalere sull’altra. Guerra significa distruzione, povertà. Eppure la guerra è realtà. Come è possibile che l’uomo sia così crudele da accettare tutto ciò? La guerra è il peggior male dell’u- manità. Provoca disastri, distrugge il mondo. Il termine “guerra” mi fa pensare immediatamente alla Seconda Guerra Mondiale: la bomba atomica, milioni e milioni di morti, cifre inimmaginabili. La popo- lazione vive nel terrore: da un momento all’altro le persone possono essere colpite da un proiettile o esplodere a causa della bomba. Il con- flitto non dev’essere la soluzione ai problemi. È con la diplomazia che si devono risolvere le divergenze di pensiero. “La non violenza è l’arma dei forti” dice Ghandi. Ma non tutti la pensano allo stesso modo. Nel ‘900 alcuni futuristi fra cui Filippo Tommaso Marinetti, esaltavano la bellezza purificatrice della guerra “guerra, sola igiene del mondo”. Questo perché, secondo loro, la guerra elimina i “germi”, i più deboli. A dominare devono essere i forti. Anche Hitler, nel suo Reich, instau- ra un clima di terrore; ogni persona viene privata della propria libertà. Lui è il capo e tutti devono obbedire. Già alla fine della Prima Guerra Mondiale viene fondata un’organizzazione che ha l’obiettivo di evitare altri conflitti, in modo che ciò che è stato, non riaccada. Questa è la “Società delle Nazioni” e nasce durante la conferenza di pace organiz- “Io avevo invece la convinzione che la guerra sarebbe stata lun- zata subito dopo la guerra. Oggi, questa organizzazione è l’ONU che ghissima”, questo era il pensiero di Giolitti, rappresentante del opera per mantenere la pace nel mondo. La pace è una virtù, uno stato d’animo, che si identifica con la libertà. Per conquistarla, occorre la Parlamento italiano, che, al contrario di molti altri rappresen- buona volontà e l’impegno di tutti, invece per scatenare la guerra è suf- tati, era restio a far entrare l’Italia in guerra. Di contro, tutti ficiente che sia solo un individuo a desiderarla. E cosa bisogna fare per pensavano alla Grande Guerra come un evento positivo, che promuovere la pace nel mondo? Come dice Madre Teresa di Calcutta poteva “lasciare meno bocche intorno alla stessa tavola. E levare “vai a casa e ama la tua famiglia […] non abbiamo bisogno di pistole di torno un’infinità di uomini che vivevano perché erano nati; e bombe, ma di amore e compassione”. Un altro personaggio celebre (…), come credeva G.Papini, interventista italiano; che questo per la sua determinazione a sconfiggere la disuguaglianza razziale è conflitto avrebbe calmato la loro fame di potere e di terre, nata Nelson Mandela che ci ricorda: “lasciate che la libertà regni. Il sole dalle forti idee di nazionalismo e imperialismo dell’epoca. non tramonterà mai su una così gloriosa conquista umana”. Mentre l’Italia, grazie all’idea di Giolitti, entrò in guerra solo Silvia Marsano il 24 maggio 1915, il resto dell’Europa si stava già affrontan- do dall’agosto dell’anno precedente. Ben presto anche i soldati stessi si resero conto delle tremende e logorante condizioni a cui erano sottoposti, e che la guerra-lampo in cui credevano si IL PAESE CHE VORREMMO rivelò una guerra di trincea. Per comprendere a pieno l’orro- Il nostro paese è situato su una deliziosa zona verdeg- re di questa Prima guerra Mondiale, bisogna pensare ai ritmi giante. Deve il suo nome alle ricche falde acquifere. di guerra che erano devastanti sia per gli Stati, che dovevano “Labellum” fa infatti riferimento alle numerose zone di spendere enormi somme di denaro per sostenere l’esercito e la sosta per i pastori che anticamente si recavano da una produzione bellica, che per i soldati nelle trincee, che dovevano zona all’altra con le proprie greggi. Qui si trovavano ru- essere pronti a tutto. Le condizioni in cui ogni Stato si trovava erano dure: i contadini nelle campagne erano pochi, perché una scelli e fontane per far abbeverare e riposare il bestiame. buona parte era entrata nell’esercito con la leva obbligatoria, Queste fontane sono state completamente ignorate per nelle città non c’era cibo necessario, e anche nelle fabbriche anni. Sono state lasciate in un totale stato di abbandono il clima non era positivo. Proprio per questi motivi, in Russia e degrado. Sarebbe molto bello e favorevole all’economia scoppiò una rivoluzione interna che la costrinse a ritirarsi dalla se la strada che collega tutte le fontane venisse riparata Guerra nel 1917. Il conflitto terminò nel 1918, quando tutte le e organizzata meglio per poter essere percorsa a piedi, nazioni della triplice Alleanza firmarono l’armistizio con la tri- magari accompagnati anche da una guida turistica. plice Intesa. Da questa guerra i soldati sopravvissuti tornarono Queste fontane circondano la cinta muraria del centro stremati: quello che avevano visto e vissuto era terribile, e si tro- storico e anche su questo ci sarebbe tanto da dire e da vavano nella condizione di non riuscire a raccontare. Avevano proporre. Nel nostro paese sono davvero tante le case partecipato ad eventi che a quel tempo nessuno immaginava. abbandonate da gente emigrata, che con il passare del Tutti credevano nelle nuove armi e tecnologie nate nella Se- conda Rivoluzione Industriale, che avrebbero dovuto rendere la tempo sono cadute in rovina. Quando si cammina tra guerra più semplice e veloce, ma che in realtà la trasformarono i vicoli del nostro “Pescarello” così ricchi di storia, mi in una tragedia che costò 9 milioni di morti e 12 milioni di mu- piacerebbe tanto vedere le luci accese dietro le finestre, tilati solo in Italia. Perciò è necessario ricordare questi eventi e mi viene in mente il provvedimento di un sindaco di in cui l’uomo ha preferito agire con le armi anziché seguire la una città sarda, che per ripopolare il centro storico ha ragione, andando contro la morale e originano questa tragedia: messo in vendita le vecchie abitazioni a prezzi davvero ricordando possiamo fare si che non accada di nuovo. > continua a p. 9 Viviana Magistro
pagina 9 > continua da p. 8 piazzetta, piuttosto vigilare nei luo- lanza che arrivi da un altro paese. IL PAESE CHE VORREMMO ghi più bui. Sarebbe tutto più semplice con un • Realizzare giardini pubblici con al- ospedale sul posto. minimi, richiedendo agli acquirenti beri e piante ornamentali. Dovremmo anche riscoprire la nostra come unica condizione quella di ri- • Migliorare la pulizia delle strade; economia rurale, che è stata dimen- strutturare le case. Sempre in questa • Inquinare il meno possibile, mettendo ticata a causa di quella industriale. I zona si potrebbero aggiungere nego- a disposizione più mezzi pubblici. giovani non credono più nelle nostre zi che vendono prodotti del posto o • Rimuovere i parchi eolici. campagne come aree economiche anche piccole botteghe che facciano • Sfruttare e ristrutturare la pista del interessanti. Noi siamo un paese ca- assaggiare prodotti locali come la campo sportivo. ratterizzato dalla tradizione agricola pasta fatta in casa. Si potrebbero or- Per dirla semplice vorremmo “più alberi molto redditizia. Esistono ancora ganizzare concerti e con tutti questi e meno cemento”. E se proprio dobbia- oggi aziende che ci hanno creduto progetti creare un piccolo centro tu- mo cementificare, che almeno si costru- e che portano sul territorio con or- ristico e guadagnare anche soldi per iscano piscine e centri sportivi attrez- goglio prodotti locali ortofrutticoli e migliorare il paese. zati e accessibili a tutti. Nel passato ci caseari. Abbiamo la fortuna di vivere in pa- sono stati tentativi in proposito: la falsa Sia il clima che il territorio fanno esi piccoli dove il verde ci circonda apertura di una piscina comunale. Tut- di Lavello uno dei paesi più ricchi e tutto è raggiungibile a piedi o in to questo è andato perduto perché dove della Basilicata, grazie anche al con- bici. Sarebbe bello rendere il paese doveva essere costruita la famosa pisci- tributo dello sviluppo industriale, più “Green”. Come? na, sono stati ritrovati dei reperti ar- soprattutto con l’insediamento della • Ristrutturando i parchi giochi, cheologici e ciò ha bloccato il progetto. FIAT. Grazie ad essa la popolazione mettendo telecamere per salva- Molti dei ritrovamenti per di più sono è aumentata però il paese non è stato guardare la zona. Queste sono già stati portati e custoditi nei musei delle pronto a fronteggiare le tante esigen- state installate nell’ultimo anno, località vicine così Lavello non possiede ze dei cittadini. in quanto in questi luoghi girano molte strutture che potrebbero attirare i Ci vorrebbe un po’ di buona volontà mal intenzionati e vandali. Oc- turisti per visitarla. da parte di noi cittadini nel rispetto corre rafforzare la vigilanza con la Un altro problema molto importante delle regole. Bisogna impegnarsi tut- figura del vigile o del carabiniere è quello della salute perché, il pronto ti a fare il minimo indispensabile per in borghese che secondo il nostro soccorso che abbiamo non è efficace al rendere Lavello un paese più vivibile. modesto parere non dovrebbero cento per cento, quindi in caso di bi- stare a sequestrare un pallone in sogno è necessario aspettare un’ambu- CLASSE 2B PIETRO SANUA I CENTO PASSI Sabato 10 Marzo 2018, “I cento passi” è un film che narra la storia di Peppino Impasta- accompagnati dalla profes- to, un ragazzo che ha dedicato tutta la sua vita a combattere le soressa di italiano, abbiamo mafie, un fenomeno molto diffuso a Cinisi, la città in cui vive. partecipato a una manife- Con i suoi amici decide di fondare “RADIO AUT” che utiliz- stazione su un grande uo- zano per comunicare, per esprimere i propri pensieri e soprat- mo: Pietro Sanua. tutto per umiliare la mafia e i mafiosi, utilizzando anche sarca- Pietro Sanua nacque a La- smo. Nonostante sapesse che durante questa “battaglia” sarebbe vello il 13 giugno 1948 e morì il 4 febbraio 1995 a Corsico. potuto morire, è rimasto nel suo paese e ha continuato a lottare. A soli 13 anni si trasferisce a Milano come ospite di sua zia, Ha combattuto per eliminare un fenomeno di cui si negava ad- in cerca di lavoro. A 23 anni acquista una bancarella e diven- dirittura l’esistenza per paura di essere ammazzati. Peppino Im- ta venditore ambulante di frutta e qui riveste un ruolo molto pastato è stato ucciso dalla mafia, ma per molto tempo si è fatto importante come sindacalista in difesa dei diritti dei venditori credere che si fosse suicidato, il 9 Maggio 1978, lo stesso giorno ambulanti. del ritrovamento di Aldo Moro. La famiglia pensava che nessu- Il 4 Febbraio 1995 si dirige con suo figlio Lorenzo a Corsico, no sarebbe andato al suo funerale, ma non è andata così .Quel per allestire al meglio la bancarella. Durante il viaggio Pietro giorno si è invece spontaneamente creato uno dei più grandiosi nota un auto nera che fa inversione a U davanti a loro. Il figlio cortei della storia in cui uomini e donne di tutte le età han- non si accorge minimamente dell’incidente, ma sente solo uno no manifestato la loro sparo e il padre che cade fra le sue braccia. solidarietà. La storia Il 21 Marzo 2010 il suo nome è entrato ufficialmente tra le di Peppino è davvero vittime di mafia, per averla denunciata. Purtroppo gli assassini toccante. Ci apre gli restano ancora ignoti e a noi rimane solo il suo ricordo. occhi su quella che è la Pietro è per tutti, ma in modo particolare per noi lavellesi, un realtà. Ci fa capire che esempio di grande coraggio. Tutti siamo sicuri che mai nessuno bisogna credere in sé di noi dimenticherà questo grande uomo. Con grande coraggio stessi e combattere per ha lottato per difendere i diritti dei più deboli. i propri pensieri e per i propri ideali. Gabriella Sanua, Pietro Petruzzi, Alessio Corbone, Andreu Stefun Alice Esposito
pagina 10 L’AFFETTIVITA A SCUOLA Noi alunni di terza abbiamo avuto un incontro con l’ostetrica dott.ssa Carmela Muscio. L’argomento di discussione dell’incontro è l’affettività. Abbiamo compilato delle schede riguardanti il funzionamento dei gameti maschili e femminili e sulla gravidanza. Insieme le abbiamo corrette e commentate. L’ostetrica ci ha fatto scrivere alla lavagna cosa significasse per noi la parola “sessualità”. Alcune parole scritte sono: “Amore, vita, figlio, contatto fisico, bambino, famiglia…” Dopo la pausa della ricreazione, la dottoressa ci ha posto la domanda sul perché i gameti femminili hanno bisogno dei gameti maschili. Ci ha illustrato la risposta con un esempio pratico chia- mando alla cattedra un maschio e una femmina. Per fecondare una nuova creatura se usassimo solo i gameti di una donna, il bambino nascerebbe sicuramente uguale alla madre, e quindi al mondo saremmo delle persone uguali tra noi. Invece, con la compresenza dei gameti maschili ogni persona è diversa da un altra, con un DNA unico. Grazie a questo incontro abbiamo capito il significato della sessualità e compreso in quali pericoli si potrebbe incorrere assumendo comportamenti sbagliati. Abbiamo capito quanto è importante la nostra maturità psicologica per concretizzare alcune teorie studiate; noi minorenni infatti non siamo ancora pronti per crescere un figlio. Potrebbe sembrare, ad alcuni, un argomento un po’ inadeguato o volgare, ma per noi è stato molto utile ed educativo. Abbiamo concluso l’incontro confrontandoci tra ragazzi e ragazze per verificare quanto noi conoscessimo i nostri compagni. Sono venuti fuori anche alcuni aspetti del nostro carattere di cui nemmeno noi eravamo a conoscenza. La dott.ssa ci ha dato alcuni consigli per migliorare le nostre relazioni sociali. Questa lezione è stata davvero molto bella e ci auguriamo che tutti possano fare un giorno questa esperienza. Un grazie particolare va alla dott.ssa Carmela Muscio che con professionalità e semplicità ci ha illustrato argomenti delicati. Pietro Petruzzi, Rossella Iacoviello L’IMPORTANZA DELLA FIGURA LA PRIMA ESPERIENZA DELLO PSICOLOGO NELLA SCUOLA MEDIA Lo psicologo è una figura di riferimento a cui ci si rivolge Salve siamo due alunni della quando si hanno dei problemi o quando si sente la necessità 5B e siamo stati chiamati da- di sfogarsi con qualcuno di fiducia. Lo psicologo della no- gli alunni della scuola media stra scuola si chiama Elvio Russo. Il Dottor Russo è disposto per raccontare la nostra prima ad ascoltare chiunque abbia voglia di sfogarsi con qualcuno o esperienza nella scuola che fre- anche perché ha bisogno di capire perché succede qualcosa. quenteremo tre qualche mese: Lo psicologo non serve solamente per parlare e sfogarsi, infatti la scuola media. Le maestre nel grazie a lui si possono anche capire cose che magari da soli non mese di dicembre ci hanno in- comprendiamo. Prenotare è molto semplice, basta chiamare o formato di un appuntamento preso con i ragazzi della scuola mandare un messaggio direttamente a lui al numero che è stato media. Eravamo felici ed emozionati perché il prima di tutto distribuito nelle aule. Lo psicologo è molto importante come avremmo potuto vedere con i nostri occhi come erano orga- nizzati i professori e le professoresse e come si comportavano figura in una scuola perché con lui si può parlare anche di cose i ragazzi in classe. Prima di entrare nelle aule ci hanno divisi di cui magari si ha vergogna di parlarne con insegnanti, amici e in gruppi. Questo non ci ha creato problemi perché eravamo parenti. Essendo un estraneo, è più facile “liberarsi” dal “peso” presi dal desiderio e dalla curiosità. L’emozione però era forte, che si porta dentro. Ci sono svariati argomenti di cui possia- soprattutto per alcuni compagni più timidi che forse erano in- mo parlare ad esempio: l’adolescenza, le “diversità” e gli amici. timoriti dai ragazzi più grandi. È stato bello assistere agli espe- Questi argomenti sono tutti collegati all’adolescenza, periodo rimenti di scienze, è stato bello partecipare alla realizzazione di durante il quale emergono i primi conflitti. L’adolescenza è il un articolo per il giornalino, è stato bello ascoltare una lezione periodo che, in teoria, dovrebbe essere il più bello della nostra da grandi, di storia e geografia e partecipare alla costruzione di vita, quel periodo in cui nascono i primi amori, le amicizie che un cartellone. Sicuramente abbiamo notato tutti che il lavoro resteranno per una vita ecc… Durante l’adolescenza però ci in questa scuola sarà più duro, gli argomenti e le materie di sono anche molti ostacoli, le paranoie per il fisico perfetto e studio sono di più anche i professori ci sono sembrati diversi: quelle per il rendimento scolastico, l’ansia degli esami e la gioia un po’ più severi delle nostre care maestre. Ma ci hanno fatto della fine della scuola. Tutto ciò fa parte dell’adolescenza che in una bella impressione perché ci hanno accolto con affetto e fin dei conti resterà il periodo che più rimpiangeremo durante gioia: sembravamo essere già alunni della prima media. Ci è la nostra vita. Bisogna imparare a capire i propri pregi e i propri piaciuto molto come è strutturata la scuola: i corridoi infatti difetti e, nel caso non si dovesse riuscire, allora, lo psicologo sono più scuri e tutto risulta più luminoso. Arrivederci scuola risulta molto di aiuto. è stato bello conoscerti ci rincontreremo tra qualche mese per vivere insieme 3 anni di grandi emozioni. Cinzia Strazzella Giancarmine e Ilaria - 5B primaria INCONTRO CON ELVIO RUSSO Il giorno 25 gennaio, in I C è venuto lo psicologo Elvio Russo. Ci ha fatto delle domande su quali fossero i problemi della classe. Ci ha spiegato con esempi molto pratici, il perché alcuni ragazzi della classe assumono comportamenti fastidiosi. “I ragazzi non vogliono dare fastidio, ma attirare l’attenzione per dire IO ESISTO”, afferma il dottore. Lo psicologo ascoltando tutti i nostri problemi ci ha dato dei consigli su come migliorare il nostro comportamento. Noi abbiamo chiesto come aiutare i professori a gestire i ragazzi che danno fastidio. “Dovete essere più educati e rispettosi nei confronti di tutti i professori e dei compagni”. Il dottore Russo sostiene che tutti i professori non devono comportarsi come una mamma o un papà, e che i ragazzi devono im- parare a gestirsi con maggiore maturità. Secondo noi la classe può migliorare impegnandosi ad andare tutti d’accordo ed essere educati e responsabili riconoscendo anche quando sbagliamo. Questo incontro con lo psicologo ci ha aiutato a migliorare il nostro carattere ed essere più rispettosi nei confronti di tutti i professori. Maria Costantino - Paola Tudisco - Jenny Zhang - Benedetta Carretta
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