STAND UP! Inizia ora! - Animatore nei villaggi turistici
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Inizia ora! STAND UP! IL MANUALE CHE TI PERMETTE DI SCOPRIRE TUTTI I SEGRETI PIÙ NASCOSTI DELL'ANIMAZIONE TURISTICA PER POTER INIZIARE LA TUA STAGIONE SENZA TRUFFE E FREGATURE
INDICE Introduzione……………………………….……………………… 02 Estate 2021: quali sono le alternative? .................... 10 Livello 0: essere consapevole degli ostacoli che puoi incontrare ................................................................. 17 Livello 1: dove vado, con chi parto, con quale destinazione? ............................................................ 22 Livello 2: Cerco lavoro in modo consapevole .......... 37 Livello 3: La partenza ................................................ 55 [TOP SECRET] Livello 4: impara a fare l’animatore anche se non sai ballare, cantare e recitare ............. 69 [BONUS] Livello BONUS: le storie di successo dei nostri animatori ........................................................ 79 1
Caro Animatore, per prima cosa voglio ringraziarti per aver scaricato questo piccolo libro che abbiamo deciso di regalarti per fare in modo che anche tu possa avere una strada con pochissimi ostacoli all’interno del mondo dell’animazione turistica. Leggendo fino in fondo questo libro, acquisisci consapevolezza di quante difficoltà, che ti fanno perdere tempo e denaro, potresti incontrare sulla strada che ti porta dal divano al lavoro dei tuoi sogni in villaggio. Trovi all’interno una serie di consigli e segreti che nessun addetto ai lavori ti rivelerà mai, che puoi applicare passo per passo per evitare le brutte fregature di cui ti parleremo man mano in queste poche pagine. Ho deciso di iniziare fin da subito a rivolgerti a te chiamandoti Animatore per due motivi: Hai già fatto l’animatore e hai deciso di prenderti un attimo per leggere queste informazioni, in modo da migliorare e capire finalmente alcuni segreti che nessuna agenzia ti dirà mai su questo lavoro. Questo ti evita di cadere in inutili fregature che ti faranno perdere tempo e denaro (sempre che non ti sia già capitato…beh all’interno di questo manuale ti renderai conto di cosa sei ancora in tempo a evitarti); Devi ancora fare la tua prima stagione e sei totalmente alle prime armi con il mondo del turismo. Non avere paura: se sei qui a dedicare del tempo a queste informazioni è perché vuoi fare questo lavoro. Seguendo alcuni semplici consigli puoi iniziare il tuo percorso senza sprecare tempo e denaro come han fatto altre persone prima di te. In entrambi i casi ti do il benvenuto. Sono felice di poter aiutare te e altre persone a evitare buche sul loro percorso lavorativo, che io stesso, insieme agli altri tutor, ho dovuto imparare a evitare a mie spese. Prima di iniziare a leggere voglio farti una sola grande premessa: tutto quello che trovi all’interno di questo breve manuale, è frutto della mia esperienza diretta sul campo e l’ho imparato a mie spese. 2
Se hai già lavorato come animatore potresti esserti trovato in situazioni simili, per cui t’invito a leggere senza pregiudizi. Nel caso ci sia qualche dubbio o commento da fare, sono a tua disposizione per ascoltarti e poter parlare con te della tua esperienza (al fondo del manuale scoprirai come entrare in contatto con il tuo tutor). Giunti a questo punto ti starai chiedendo: come puoi spiegarmi tutte queste cose? Come faccio a sapere che sono vere e mi posso fidare? Beh, come ti dicevo prima…. Sono frutto della mia esperienza diretta sul campo. Mi sono confrontato per anni con il mondo dell’animazione e del turismo, ho raccolto parecchie fregature, e, proprio per questo, ho deciso di semplificarti la strada per evitarti di commettere i miei stessi errori. Come avrai potuto vedere sui vari gruppi Facebook del settore, il mondo dell’animazione turistica ti può dare tantissime belle esperienze, ma devi stare molto attento a tutti i tranelli in cui anche io, insieme agli altri tutor, siamo purtroppo cascati. Non ti preoccupare, non sono trappole infernali da cui è impossibile uscire: ti basta stare attento e, con un po’ di esperienza, nulla è irrimediabile. Anticipandole, riesci ad accelerare la tua crescita professionale e puoi fare un lavoro che ti cambierà la vita. Questo è l’unico modo che hai per evitare di perdere tempo e denaro con persone che non ti porteranno da nessuna parte e che vorranno approfittarsi della tua scarsa esperienza nel mondo del lavoro. Qui davanti a te trovi quattro semplici ragazzi che hanno unito le loro esperienze per creare un sistema che ti permette di fare l’animatore turistico, anche se non sai ballare, cantare o recitare. Ti forniamo tutti gli strumenti necessari, che nessuno ti darà mai, per diventare un animatore a tempo pieno anche se non sei un artista. Purtroppo poco fa ho detto truffe e ostacoli sul tuo percorso, lo so! 3
Anche se faccio parte di questo settore, sono a conoscenza che ci sono molte agenzie che sfruttano i ragazzi per stage a pagamento che non porteranno mai da nessuna parte. Ti sono proposti colloqui per fare settimane di prova non retribuite e altri mille sistemi per fare in modo che tu possa lavorare con passione senza poi vedere un centesimo di quello che ti sei guadagnato. Lottando spesso contro questo sistema, ho deciso di creare un corso, nel quale trovi i segreti che nessuna agenzia di animazione ti dirà mai, che ti permettono di fare l’animatore senza sprecare un minuto e un solo centesimo. Ora veniamo a noi, quali esperienze hanno fatto i nostri tutor? Quale formazione sul campo da a loro la possibilità di poterti dire queste cose? Te lo spiego subito, raccontandoti brevemente le nostre storie che un giorno potranno essere le tue, di certo con qualche complicazione in meno. GIANMARCO FIASCHINI, capo animatore e tutor del Corso Stand Up: “Dieci anni fa mi sono trovato in questa situazione: volevo iniziare a fare l’animatore, ma non sapevo come fare e da dove iniziare. Iniziai a fare delle ricerche su internet e decisi di mandare il curriculum a diverse agenzie che si occupavano di animazione nei villaggi. Ho partecipato a diversi colloqui: mi chiamarono per propormi uno stage, dove mi avrebbero selezionato e poi formato per lavorare con loro. Decisi di accettare e mi presentai lì, pronto per iniziare dopo aver mandato la quota di partecipazione (200 € ricordo…). Mi sembrava di stare in una selezione di X – Factor: ballerini, artisti, cantanti, show - man ed io che non sapevo fare nulla di tutto ciò. Subito pensai: ecco, sto sprecando tempo e ho già buttato i miei soldi. Andò proprio in questo modo. La quota non mi fu rimborsata e non mi venne mai dato un contratto da firmare. Non mi sono perso d’animo e ho continuato ad affrontare colloqui fino a quando non mi sono imbattuto in chi ha deciso di scommettere sulle mie capacità. 4
Così ho iniziato la mia avventura come animatore turistico. Adesso faccio parte di questa fantastica famiglia e faccio l’animatore a tempo pieno. Quando ho iniziato a mandare il mio curriculum alle agenzie, non riuscivo a trovare nessuno che mi spiegasse a cosa andavo incontro e che mi dicesse come affrontare uno stage senza essere un “artista”. Ho sprecato molto tempo e sono qui per aiutarti a non avere le mie stesse disavventure”. RONNY DI SALVO, capo animatore in Italia e all’estero, guida turistica e tutor del Corso Stand Up: “La mia esperienza nel mondo dell'animazione è iniziata all'età di ventinove anni, dopo una vita passata a lavorare come commesso in un centro commerciale. Avevo una vita media come chiunque, un lavoro a tempo indeterminato, una casa in affitto, degli amici... insomma niente di cui lamentarmi. Un bel giorno entra una persona per comprare un paio di scarpe... durante la vendita mi chiede se fossi felice del lavoro che stavo facendo e mi lasciò il suo biglietto da visita. Tornai a casa e cominciai a pensare a questa cosa... riflettevo sul fatto se ero veramente felice o se mi stavo facendo andare bene la mia zona di comfort, come fanno molte altre persone. Dopo un mese feci la telefonata. Quella telefonata fu la svolta della mia vita: mi fissarono un appuntamento per il colloquio e dopo qualche settimana mi richiamarono per propormi uno stage. Tra mille dubbi e perplessità ho deciso di partecipare. Passate altre due settimane, ricevo la telefonata tanto attesa che mi comunicava la mia prima destinazione... un contratto stagionale di otto mesi a 550 euro il mese. Ti starai chiedendo: non sei stato così pazzo da accettare una proposta indecente di questo tipo! 5
Nel giro di venti giorni mi sono trovato catapultato in un villaggio dove ebbe inizio la mia carriera nel mondo dell'animazione. Dopo dieci anni e dopo aver girato mezzo mondo (incontrando mille difficoltà e problematiche che avendo un minimo di esperienza e insegnamento di partenza avrei potuto evitare) sono ancora qui. Dieci anni in cui sono passato da fare la mascotte in spiaggia a organizzare un torneo a fare uno spettacolo e addirittura a… ballare, io che ero un legno che camminava! Col tempo e con la dedizione le cose sono cambiate, ho iniziato ad avere ruoli di responsabilità fino al traguardo di capo animazione. Fare animazione non è solo un lavoro, ma un’esperienza unica nel suo genere perché t’insegna a vivere in gruppo, interfacciarti con le persone, conoscere culture diverse e aprire la tua mente. Nessun altro lavoro riesce a darti tutti questi livelli di crescita personale allo stesso tempo. Sono stato nei posti più belli del mondo: Egitto, Thailandia, Kenya, Zanzibar, Caraibi. Ho assorbito tutto quello che questi posti mi hanno potuto dare e l'ho portato nella mia vita di tutti i giorni, affrontandola con uno spirito diverso. Ogni volta mi chiedono quale sia stata la stagione migliore che ho fatto... rispondo sempre…LA PROSSIMA!”. MATTIA TREPICCIONI, capo animatore all’estero e in Italia e tutor del Corso Stand Up: “Nove anni fa iniziò tutto con una vacanza in Egitto, dove m’innamorai degli animatori. Mi piaceva vederli lavorare e volevo iniziare anch’io a fare le stesse cose. È raro vedere una persona realmente entusiasta e felice del suo lavoro. Loro lo erano. 6
Iniziai a guardare sul web e decisi di mandare la mia candidatura a qualche agenzia. Alcuni mi chiamarono, proponendomi degli stage, dove era richiesto che io sapessi ballare, cantare o recitare, ma ancora non ero pronto a tutto questo. Dopo pochi giorni, mi chiamò un’agenzia e partecipai prima a un colloquio conoscitivo, e poi mi proposero uno stage DI FORMAZIONE che accettai incuriosito. Imparai molto durante il corso di formazione e proprio per questo fui selezionato: quell’estate arrivò la mia prima esperienza in animazione. Ora, passati alcuni anni, posso dirti che è stata la migliore scelta che abbia mai fatto. Sono passato da fare l’animatore di contatto a poter dirigere un intero staff. Ho lavorato sia all’estero sia in Italia come capo animatore e oggi riesco a vivere bene grazie al mio lavoro. Da quando ho iniziato le mie ricerche, ho ricevuto molte telefonate, dove mi era proposto di andare a stage che poi si sarebbero rivelati solo una perdita di tempo. Ho capito poi, riflettendo sulle mie scelte, che non serve essere un artista per essere un animatore e che lo stage di formazione, dove ho imparato rispetto alle altre proposte a tema talent show, è la scelta giusta. Solo in questo modo ho imparato a essere un grande animatore”. VALERIO TESI, titolare di agenzia di animazione e tutor del Corso Stan Up: “Nel 2010 ho deciso di provare a partire come animatore nei villaggi turistici, perché gli studi all’università in quel periodo non erano il mio forte. Volevo partire come dj: mi piaceva la musica e iniziavo a fare i miei primi lavori qui in città. Ho avuto la fortuna di partecipare a un corso di formazione che si è rivelato molto utile e da lì sono partito per la mia prima stagione in Italia. 11 anni dopo sono ancora qua che faccio questo lavoro, cui devo molto. 7
Ho fatto più di dieci stagioni in villaggio, ho lavorato per due anni all’estero sulle navi da crociera e oggi all’interno della mia agenzia di animazione per villaggi. Ti posso dire che ho dei ricordi bellissimi delle stagioni trascorse, che porterò sempre con me. Qualche mese fa, con Mattia, Ronny e Gianmarco, ci siamo accorti di una cosa: sebbene sia pieno di stage, non c’è nulla in giro che ti può aiutare e spiegarti cosa devi fare per lavorare senza complicazioni inutili. Puoi trovare degli stage, dove proverai infiniti spettacoli di animazione e sarai valutato in base alle tue capacità di attore, ballerino etc.…. te lo dico per esperienza perché ne ho visti alcuni. Altri (come il primo cui ho partecipato) in cui ricevi una serie di notizie, ma alla fine, quando arrivi in struttura, ti rendi conto che ti manca un pezzo: ora che sono qui cosa devo fare? Il capo animatore ti dice “vai a fare contatto con la gente”, cioè vai a parlare con gli ospiti. “Eh ma che gli dico?” E qui iniziano le difficoltà, le incomprensioni, l’ansia e tutta una serie di emozioni che, molto spesso, portano ad abbandonare fin da subito la prima stagione di animazione, mettendoci una pietra sopra. Potevano essere evitate se solo durante il corso di formazione ti avessero dato istruzioni e procedure chiare e semplici da utilizzare piuttosto che perdere tempo a provare un musical.”. Proprio perché abbiamo avuto molte esperienze negative, ci siamo messi in gioco e abbiamo creato questo corso che ti permette di fare l’animatore turistico senza dover sprecare soldi e senza cadere nelle difficoltà in cui siamo inciampati noi. Come hai potuto leggere, sappiamo di cosa stiamo parlando, perché lo abbiamo provato su di noi, e t’invito a continuare la lettura se vuoi iniziare a fare questo lavoro che ti cambierà la vita. 8
Ti avverto, la strada non è semplice, ma t’invito a non gettare la spugna perché, quando raggiungi il traguardo e diventi un animatore di successo, hai in cambio un bagaglio di esperienze eccezionali da portare sempre con te. CASO DI SUCCESSO: TUTTO CIO CHE C'È DI MAGICO NELLA VITA: ARRIVA D'ESTATE Questa estate è stata diversa per me perché è stata la mia prima esperienza lavorativa. Per prima cosa ho trovato questo corso online. Con tutte le informazioni che mi hanno dato i tutor è stato davvero facile trovare lavoro. Alcune mie amiche purtroppo hanno avuto più sfortuna: sono state chiamate da diverse agenzie che sono sparite al momento della partenza. Sinceramente avevo un po' paura prima di partire per questa esperienza, ma ho deciso di mettermi in gioco. Devo dire che è stata una delle migliori decisioni che ho preso, mi sono divertita, sono cresciuta e mi sono anche assunta delle responsabilità. Ho imparato che sorridere e trasmettere felicità a persone che nemmeno conosci da una soddisfazione enorme. Ho imparato che prima di dire non posso devo provarci. È stato bellissimo conoscere nuove persone e affezionarsi a loro. È stato bellissimo vedere gente che si affeziona a te e che non vuole andare via. Non c'è soddisfazione migliore di questa. Il mio consiglio è di mettersi in gioco e di dare sempre il massimo di se stessi! In questo modo porterete dei risultati a casa. Diana Demsa Animatrice per feste per bambini, 1 stagione estiva come animatrice mini club 9
Estate 2021: quali sono le possibilità? Nonostante siamo in un momento abbastanza complicato, il turismo continua a muoversi e a lavorare per pianificare l’estate 2021. Sono sicuro che stai dicendo: come fate a pensare all’estate adesso che ci troviamo nel mezzo di un problema enorme? La risposta è semplice: l’anno 2020, seppur minato da mille restrizioni e problemi, ha permesso a molte persone di poter fare le vacanze estive (e agli animatori di lavorare). Così nel mese di luglio e agosto i villaggi turistici italiani si sono popolati parecchio (viste anche le restrizioni imposte per i viaggi all’estero). Proprio per questo motivo, anche se siamo ancora lontani dalle calde giornate di agosto, molte aziende iniziano a pianificare l’estate 2021, partendo dall’esperienza e dagli insegnamenti che hanno avuto nel 2020 e sperando che la situazione possa migliorare. Siamo convinti tutti quanti di questa cosa e non ci scoraggiamo. Come ben sai, il fulcro dei villaggi turistici è l’animazione, che porta gli ospiti grandi e piccoli a essere coinvolti in mille attività diverse, per potersi divertire durante la loro vacanza. Fare l’animatore può essere un bel modo di trascorrere l’estate per uno studente delle scuole superiori o dell’università, ma vorrei prima vedere insieme a te alcune possibilità che hai a disposizione in modo da poterci ragionare insieme: Stare a casa e andare in vacanza: sarebbe bello, ma purtroppo, salvo che provenga da una famiglia ricca, dovrai accontentarti di 1 o 2 settimane con gli amici e passare il resto dell’estate al caldo in città; Potresti cercare un lavoro che ti permetta di guadagnare un po’ di soldi per poterti permettere il meritato svago che desideri. Ecco che ti si apre di fronte la possibilità di lavorare, facendo un’esperienza utile e piacevole, come animatore turistico, che ti permetterà di ottenere i meritati denari che desideri. 10
Stare a casa e studiare: vero, hai un percorso di studi avviato e devi rispettarlo. Magari sei rimasto indietro e devi recuperare. Mi trovi completamente d’accordo. Durante una stagione di animazione ben organizzata, e fatta con un’agenzia che non ti tiene a fare le prove fino alle cinque di mattina, hai alcune ore libere per studiare e recuperare ciò che hai lasciato momentaneamente indietro. Se t’impegni, il successo è dalla tua parte e puoi vivere un’esperienza che ti cambierà la vita senza trascurare la scuola o l’università. Stare in città e lavorare: ottima idea, pure io a diciassette anni, non conoscendo altre possibilità, ho fatto un lavoro impegnativo, aiutando un'azienda nella raccolta ortaggi dalle ore 6 alle 14. È stato bellissimo, perché in pochissimo tempo lo spessore del mio portafoglio è subito aumentato. Dopo le prime settimane, mi sono accorto che spendevo molto più di quello che guadagnavo in uscite e serate con amici per divertirmi e dimenticare il lavoro. L’anno successivo ho scoperto il mondo dell’animazione turistica: l’esperienza è stata unica e ho avuto l’occasione di lavorare divertendomi. Partire per fare la stagione di animazione: ecco, ora siamo giunti al punto su cui si focalizza tutta la nostra guida. Te lo sei promesso la scorsa estate, dove hai potuto vedere uno staff di animazione in villaggio, oppure, al rientro in aula, il tuo amico\a ti ha raccontato dell’estate appena trascorsa e hai deciso: l’anno prossimo devo partire! Sai quante insidie si nascondono dietro una stagione di animazione? Come si può fare l’animatore? Devo fare un corso? Uno stage? E il viaggio? Dove devo andare? Qui negli annunci dicono che selezionano chi sa ballare…”diventa uno di noi”…ma voi chi? 11
Ultima ipotesi: ho già fatto alcune stagioni (almeno 1 o 2) e sono felice di alcune cose…e meno di altre. Non so se vorrei ripartire. Ho fatto degli stage a pagamento e non ne voglio fare altri per cercare lavoro perché non serve a nulla, in fin dei conti sono tutti uguali e spendo dei soldi per cercare lavoro. Non so quanto mi sia utile. Oppure mi sono trovato in ottimi villaggi, vivendo esperienze pessime, con staff che sul lavoro non funzionavano, mille difficoltà e la promessa di non ripartire… In fin dei conti però alcuni lati positivi c’erano. Come faccio a evitare di prendere altre fregature? La soluzione è solo una: prova e continua a fare stagioni di animazione. Stai leggendo queste righe perché hai fatto questo ragionamento pure tu o sei stato invogliato da qualcuno che ha fatto un’esperienza uguale o simile a questa. I dubbi sono parecchi, perché ogni giorno si sentono di: Stage truffa; Casting a pagamento; Selezioni; Provini dove, anche se sono preparato, mi trovo a farmi giudicare da chi ne sa meno di me e sarò pagato una miseria rispetto a quello che so fare. “Ho già fatto delle stagioni e non sono stato pagato, lavorando mille ore sotto il sole dopo aver fatto le prove fino alle cinque di mattina, sono stremato e torno stanco per ricominciare gli studi”. “Altri ragazzi hanno e il mio stesso problema: tanti m’invogliano a partire con l’agenzia in cui lavorano loro. La domanda è semplice: chi mi garantisce che non sarò fregato e non cadrò in una stagione con mille problemi a causa dell’agenzia che mi assume? Sarò pagato? In tempo? E la disoccupazione? 12
Il contratto è regolare? E se non sono pagato? E il viaggio?” E via con altri mille quesiti che si affollano nella testa. D’altronde ci sono molte agenzie che sono leader del settore, quindi saranno serie e affidabili. A questo punto cerco bene online. Ah…sono tutte leader da come scrivono sul loro sito….e sui forum tutti hanno avuto almeno un problema con tutti… Mi posso quindi fidare dei leader? Sono davvero i leader di settore come dicono? Non hai nessun mezzo, se non alcune testimonianze che sono molto spesso scritte dagli stessi titolari di agenzia, per sapere con quale azienda candidarti. Provi a mandare curriculum a tappeto, sperando di essere selezionato, sostieni mille colloqui nei quali ti chiedono se sai ballare o cantare (ti ricordo che vai a fare l’animatore in un villaggio, non la televisione). Spesso e volentieri devi partecipare a uno stage…a pagamento! Senza avere la certezza di essere assunto (molte agenzie fanno stage dicendoti che t’insegneranno qualcosa e dandoti la garanzia di partire sulla parola, per poi fare una semplice selezione e guadagnare sui partecipanti). Vai sul sito internet delle agenzie e vedi foto di grandi ballerini, cantanti impegnati con costumi e luci strabilianti a fare performance, con immagini spettacolari e ti chiedi se sarai in grado. Come partecipo a una selezione in cui scelgono attori e ballerini ed io non so fare nulla? Nel caso mi scelgano, potrò mai divertirmi in stagione o farò l’operaio semplice? Queste sono tutte ottime domande. 13
Sai che esiste un modo per scegliere l’agenzia di animazione giusta per partire, senza prendere fregature, e imparare a fare l’animatore anche se non sai ballare, cantare e recitare? Ne parliamo al termine della guida che stai leggendo. Continua fino all’ultimo capitolo per scoprire cosa ho da dirti. È ovvio che nel caso tu abbia delle doti artistiche, non sono da buttare via. Le sole doti artistiche, spesso, non bastano per fare una buona stagione e senza alcune informazioni rischierai sempre di cadere nei vari trabocchetti di questo settore. Spesso si è poveri di un’abilità che un animatore, sia chi è forte nella danza sia chi è un “tronco”, non possiede al meglio e potrebbe cadere in difficoltà durante la sua stagione. Con la capacità di comunicare e dialogare con gli ospiti (che in gergo è chiamata “fare contatto”) puoi diventare il migliore animatore del mondo, anche se non sai ballare, cantare e recitare. Una volta capito questo, siamo ora in grado di addentrarci insieme nei più oscuri segreti del mondo dell’animazione turistica. La conoscenza di queste informazioni è per te indispensabile per non cadere negli inganni che si trovano dietro ad ogni annuncio di ricerca di personale, visibile su Facebook. All’interno delle prossime pagine trovi tutte le informazioni utili da seguire passo per passo per diventare un animatore turistico. Iniziamo dalla decisione sul da farsi per la tua partenza in stagione, passando per l’iter di selezione che ti porta a ottenere il lavoro, finendo con alcune informazioni indispensabili da mettere in pratica per non avere nessun imprevisto durante la tua stagione di animazione. 14
La giungla dell’animazione tra promesse e aspettative infrante Prima di iniziare il tuo percorso da animatore hai avuto anche a che fare con: Animatori in villaggio che facevano le prove fino alle 5 del mattino; Compagni in aula che ti raccontavano alla ripresa delle lezioni a settembre di stagioni con spettacoli massacranti; Amici che ti hanno raccontato di com’è il lavoro dell’animatore, fatto di spettacoli e prove fino a tarda notte. Vedi in televisione hotel e villaggi da sogno, navi da crociera con spettacoli circensi, mete pazzesche che potresti visitare se lavori lì e spettacoli in cui vorresti essere tu un giorno il protagonista. È tutto molto bello, ma ho una spiacevole verità da raccontarti. Alla prima stagione che fai con una di quelle grandi aziende, dalle grandi promesse di partenze in mete da sogno (e sappi che sono tre o quattro le aziende che selezionano online in Italia con partenze verso l’estero), ti trovi in un villaggio in Italia e la situazione è molto diversa. Prove fino alle cinque di mattina, spettacoli infiniti, capi animatori che sembrano siano venuti fuori da Amici della De Filippi, ragazzi che lavorano sedici ore sotto il sole, una roulotte in cui dormire e uno staff da quaranta animatori, dove al primo sbaglio (o appena non reggi il ritmo) ti ritrovi alla porta del villaggio senza nemmeno essertene reso conto. Se vai all’estero, è simile con alcune differenze: mangi e dormi peggio, con le difficoltà aggiuntive che scoprirai nelle prossime pagine. Il tutto condito sempre da orari massacranti, con il dubbio se ricevi o no lo stipendio, e con contratti in cui non sarà riconosciuta la disoccupazione. Come posso fare l’animatore in questa giungla? E come posso fare l’animatore senza essere un’artista? I dubbi che hai sono sempre gli stessi. 15
Come faccio a scegliere l’agenzia giusta se non conosco nulla di questo settore e, online, tutti mi dicono tutto e il contrario di tutto? Sui forum di Facebook non trovi risposte, chiedere alle agenzie è difficile e trai la conclusione cui arrivano tutti: prendo la prima agenzia che mi assume e mi fido senza avere altri dati o riferimenti. E se va male amen. Cambierò lavoro. D’altronde lo dice chiunque non abbia mai fatto questo mestiere o abbia ottenuto scarsi risultati: l’animatore lo puoi fare per una o due stagioni, poi è giusto che ti trovi un lavoro serio. Adesso, ti posso dire che c’è un modo per proseguire con continuità senza dover smettere a causa delle condizioni negative dell’ambiente lavorativo, che ti portano molto spesso allo stremo e all’esaurimento. Partendo con l’agenzia giusta, puoi avere un lavoro stabile negli anni, fino a quando avrai terminato gli studi e deciderai di trovare qualcos’altro su cui costruire il tuo futuro. Oppure, nel frattempo avrai deciso che è proprio questo il lavoro che fa per te e continuerai. Dipende da te. Certo, torna la solita domanda. Come faccio a iniziare un percorso senza troppi intoppi che mi porti a questa stabilità? Hai sempre due strade: Continui a fare come tutti gli altri, mandando curriculum a tappeto e spendendo soldi in stage; Oppure hai una seconda strada, quella di apprendere come funziona questo settore e come fare a candidarti senza ricevere fregature anche se non sai ballare, cantare o recitare. 16
Livello 0: essere consapevole degli ostacoli che puoi incontrare So di certo che ti sei già documentato su quanto possa essere semplice fare l’animatore turistico: mando un curriculum come risposta a un post su Facebook, pago uno stage e vado in villaggio. Hai già sentito qualche informazione che ti ha scoraggiato: alloggi pessimi, orari di lavoro massacranti, stage truffa…. In effetti, il conflitto è forte: sei pronto a partire e vuoi trascorrere l’estate al mare, svolgendo quello che è chiamato “il lavoro più bello del mondo”, ma c’è il rischio ti possa trovare in una situazione sbagliata. Non ti preoccupare, è tutto normale. Anzi, ti dico che sei un passo avanti rispetto a tutti gli altri, perché stai aumentando le possibilità che tu riesca a scansarti da eventuali ostacoli sul tuo percorso che ti faranno perdere tempo e soldi. Anche io mi sono trovato a diciotto anni a partire per la prima stagione, ignaro di tutto. Quando esci da casa per la prima volta, sei convinto che là fuori c’è un mondo pieno di persone oneste, pronte sempre ad aiutarti. Mi sono accorto, lavorando negli anni, che non è proprio così. Proprio per evitare alle altre persone di ricevere fregature o trovarsi in situazioni poco piacevoli, abbiamo deciso di mettere a tua disposizione tutto quello che abbiamo imparato a nostre spese sul mondo dell’animazione. Partiamo dai rischi di rimanere incastrati con persone che vogliono solo sfruttarti, fino ad arrivare ai segreti più importanti che puoi applicare sul campo, per essere un animatore di successo. Solo in questo modo puoi innamorarti di questo lavoro e dei benefici che porta nella tua vita. 17
Ti diamo tutte le informazioni necessarie a scegliere l’agenzia di animazione con cui lavorare e i segreti da applicare passo dopo passo sul campo per ottenere il successo da animatore che tanto desideri. Abbiamo creato il Corso Stand Up, che è sviluppato in due fasi: Una prima fase, in cui ti spieghiamo come scegliere l’agenzia di animazione con la quale lavorare, senza cadere in inutili stage a pagamento, stagioni stremanti e difficoltà nel lavoro che lasceranno un brutto ricordo da non ripetere; La seconda fase, dove ti diamo tutti gli strumenti necessari per svolgere il lavoro dell’animatore turistico, senza saper ballare, cantare o recitare. Per richiedere maggiori informazioni puoi contattarci all’indirizzo email assistenza@animatoreneivillaggi.it. Siamo lieti di poterti aiutare. La differenza nel nostro corso è nella parola che ho appena detto: è un corso di formazione. Si tratta di un vero e proprio corso, dove i nostri tutor ti danno tutte le nozioni necessarie da mettere in pratica passo per passo per lavorare con semplicità. Partiamo dalla base delle tue abilità, senza imparare a ballare in noiosissime prove pratiche, e ti spieghiamo come lavorare sul campo con efficacia e senza imprevisti. Ti anticipo che non è semplice, ma con un buon allenamento puoi imparare come lavorare bene per essere apprezzato senza avere difficoltà. Il percorso che ti propongo non è una selezione come tutte le altre. Mette in risalto le capacità che già hai acquisito nel corso delle tue esperienze, inserendole all’interno del nostro percorso formativo. Mettiamo a tua totale disposizione le nostre competenze, per fare in modo che tu possa diventare un vero e proprio animatore turistico. Con noi impari a difenderti dalle esperienze negative delle agenzie di animazione, come affrontare una stagione che possa portare con te soldi, un ricordo indelebile e come avere risultati fin da subito in stagione anche se non sei un artista. 18
Altrimenti puoi sempre partecipare a uno dei vari stage proposti, dove sarai valutato (sì esatto…valutato…tipo le selezioni di Amici) in base alle tue capacità artistiche (e pagherai per farlo) e se non balli bene beh…avanti il prossimo! Con il Corso Stand Up NON ti ritrovi in queste spiacevoli situazioni: Non ti trovi a dover mandare il curriculum a 100 agenzie con il dubbio se spendere soldi o no per uno stage dalle mille promesse; Non ti trovi a dover sostenere una selezione a pagamento con le inutili promesse della valutazione finale che non riceverai mai (o il classico diplomino valido solo per farne poi la lista della spesa); Non hai solo promesse fatte di parole che ti garantiscono la partenza, ma una garanzia “nero su bianco” reale (leggi la guida fino al fondo per sapere quale garanzia ti diamo); Non subisci il racconto - favola dei posti da sogno, trovandoti poi in posti da incubo con alloggi e cibo pessimi; Non ti trovi a dover fare le prove fino alle 5 del mattino per provare uno spettacolo inutile, fatto solo per soddisfare l’ego del capo animatore mancato artista; Non ti diciamo che parteciperai a degli spettacoli fantasmagorici con gli artisti di Made in Sud (ti ricordo che noi facciamo animazione in villaggi turistici….se sapevamo fare la televisione non eravamo qui, come tutti gli altri di questo settore…); Non ti diamo un certificato che sarà riconosciuto da nessuno, ma informazioni da applicare reali per svolgere questo lavoro divertendoti fin da subito, al riparo da brutte fregature. 19
Ricorda bene questo concetto. Hai sempre due strade: continui a fare come tutti gli altri o ti formi in questo settore come un animatore professionista. Vuoi sapere come fare? Abbiamo preparato questa guida gratuita che risponde a tutti i dubbi che io stesso ho avuto affrontando la mia prima stagione di animazione. Se pensi che non ne valga la pena o che sia tutto sbagliato quello che hai letto fino ad ora lascia stare e molla tutto per non sprecare altro tempo prezioso. Se invece ti sei solo spaventato, continua a leggere perché nei prossimi capitoli abbiamo messo a tua disposizione centinaia di consigli che puoi sfruttare a tuo favore per fare l’animatore turistico in un villaggio. CASO DI SUCCESSO: Ho sempre desiderato fare l’animatrice, ma per il mio carattere timido e introverso non mi sono mai proposta. Un giorno ho voluto mettermi alla prova e avventurarmi in questo lavoro iniziando un po’ per gioco. A oggi sono tre magnifici anni che collaboro con Stand Up e Vamos Animazione e sono orgogliosa di farne parte. Quest’esperienza mi ha dato modo di capire quanto sono estroversa e piena di grinta. Ho capito quanta empatia è necessaria per lavorare bene con gli ospiti, grazie soprattutto al corso e tutti i consigli ricevuti. 20
L’adrenalina che sale mentre svolgo le mie attività si è trasformata in un’energia che mi ha permesso di conoscere quanto sia importante la vita vissuta in maniera intensa con forza e coraggio. Un ottimismo verso tutto ciò che è negativo. Ho visto colori, luce e speranza negli occhi di tutti gli ospiti che ho avuto modo di conoscere e non c’è cosa più bella di vedere un sorriso sul volto delle persone. Dopo Stand Up ho iniziato a lavorare con Vamos Animazione e ringrazio quest’agenzia per avermi dato l’occasione di animare la mia vita e di tutti quelli che ho conosciuto. Livia Palese Animatrice turistica, professionista dal 2017 21
Livello 1: dove vado, con chi parto, con quale destinazione? Dopo aver preso coscienza di quanti sono gli ostacoli da superare, ti senti pronto per iniziare la tua avventura. Iniziamo così insieme a cercare il lavoro che tanto desideri, che ti porta a passare l’estate lavorando in un villaggio turistico. Nella prima parte affrontiamo insieme alcune considerazioni da fare prima di cercare lavoro, in modo da capire bene quali risultati vuoi ottenere, per poi iniziare a fare tutte le azioni necessarie che ti portano a raggiungerli. Grande resort o piccolo camping village: i quattro segreti che ti aiutano nella scelta Per prima cosa, inizia a fare una valutazione prendendo in considerazione le probabili strutture dove potresti lavorare. Quando si decide per la prima volta di cimentarsi in un’esperienza nell’ambito dell’animazione, sarebbe opportuno farsi alcune domande prima di prendere una decisione. Scegli l’agenzia di animazione secondo quali e a quanti villaggi turistici fornisce animazione (sono informazioni che trovi sui siti internet delle agenzie). La struttura turistica dove vai a fare la tua stagione di animazione e le sue caratteristiche sono un fattore da tenere bene in considerazione perché può variare, e non di poco, l’esperienza che avrai. Ti sei mai chiesto come potrebbe essere la struttura dove vai a lavorare? Non pensi che sarebbe utile conoscere e apprezzare il posto dove vivi e lavori per 3 mesi? 22
Hai mai provato a chiederti, ad esempio, in quale tipologia di struttura sia meglio iniziare? Mi sento pronto a lavorare in un villaggio turistico internazionale con 5.000 attività il giorno, dove è fondamentale che io abbia doti artistiche e le sappia mettere in mostra durante gli interminabili spettacoli serali? Meglio lavorare in un camping – village dove sono molto più importanti la comunicazione e il contatto con l’ospite (tecniche che puoi apprendere e sviluppare con molta semplicità) all’interno di un clima famigliare? Ho deciso di illustrarti in queste poche righe alcuni spunti di riflessione, che spero possano esserti utili nella tua decisione: Il camping village, nella maggior parte dei casi, offre ai suoi ospiti la possibilità di iniziare il proprio soggiorno in giorni diversi della settimana anziché utilizzare un solo giorno per gli arrivi. Questo ti permette di creare partecipazione durante le attività proposte dallo staff, avendo un numero maggiore di ospiti disponibili da coinvolgere. N. B.: il ruolo dell’animatore è coinvolgere gli ospiti e un animatore è ritenuto valido secondo quanto è bravo a coinvolgere le persone durante le varie attività della giornata. All’interno di un camping village, grazie alla disposizione che gli ospiti hanno all’interno della struttura, ti senti a casa. Ad esempio, è possibile approfondire conoscenze con alcuni ospiti, passando semplicemente da una piazzola all’altra senza fare irruzione in una camera privata (cosa molto sconsigliata se non proibita nei grandi resort). Questo ti permette di instaurare un rapporto approfondito con la clientela del camping, che ti prende in simpatia e inizia a frequentare tutte le attività che proponi. Essere un animatore vincente non è poi così difficile! In un camping non capita di dover fare il welcome davanti alla porta del ristorante per mezz’ora, augurando il buon appetito a ogni ospite. Se vuoi, lo puoi fare passando per ogni piazzola. Risparmi molto tempo! 23
In un camping, nella maggior parte dei casi, le attività serali terminano entro la mezzanotte. Questo ti permette di velocizzare i tempi d’inizio prove serali. In questo caso, gli orari di lavoro sono molto più leggeri per te e per tutto il resto dello staff. Per il momento ti lascio questi quattro spunti di riflessione che ti aiutano a fare un ragionamento: se sono alla prima esperienza, mi conviene essere inserito all’interno di uno staff di piccole dimensioni, perché sarei molto più tutelato e avrei occasione di imparare di più dai miei colleghi. Lavorare in uno staff molto grande è una bella esperienza, non lo nego. In questo modo aumenti la possibilità di essere provato e sostituito in tempo zero dalla grande agenzia, che ha molta fretta di creare spettacoli grandiosi all’interno di un programma dai ritmi serrati. Sento di darti un consiglio fondamentale: inizia a lavorare facendo la tua prima stagione in un’agenzia abbastanza piccola, che t’inserisce in una struttura di piccole dimensioni, per evitare di ritrovarti incastrato all’interno del meccanismo “avanti un altro” dell’agenzia molto grande. Poi, dopo aver fatto alcune stagioni di livello e aver acquisito sicurezza, potrai affrontare una stagione in un grande resort, avendo molte più certezze nel tuo bagaglio personale. 24
Le sei rivelazioni che ti permettono di capire se sia meglio una stagione in Italia o all’estero Quando si decide di affrontare la prima stagione di animazione molto spesso un animatore parte con un unico grande obiettivo: viaggiare il più possibile e conoscere il mondo grazie al suo lavoro e la sua passione. Questo è uno scopo molto nobile, perché spesso ci si trova a leggere articoli dove il viaggio è riconosciuto come uno dei primi strumenti per formarsi e conoscere dei posti che rimarranno per sempre dei ricordi indelebili. Di conseguenza, quando ci si trova ad affrontare la prima stagione di animazione, qualunque ragazzo è attirato dalla struttura turistica all’estero e dal viaggio come una calamita, e difficilmente prende in considerazione alcune possibilità. Pure tu sai di cosa sto parlando: c’è differenza nel raccontare che parti per una stagione a Sharm el Sheik rispetto che andare in un villaggio a Marina di Bibbona (senza nulla togliere alla nostra amata Toscana). È chiaro che ha tutto un altro fascino prendere un aereo per andare a fare l’animatore a Santo Domingo che un treno regionale per raggiungere Santa Maria di Leuca, questo non te lo posso nascondere. Anche io ho avuto delle esperienze all’estero e sono state memorabili. Proprio per questo ti do una notizia che ti sconvolgerà: la stagione all’estero nasconde molte insidie, difficili da sormontare. In un villaggio all’estero, alla tua prima esperienza, ti confronti con: le dinamiche di vita in un paese diverso dall’Italia e le dinamiche del nuovo lavoro di animatore turistico. Hai mai provato a chiederti se sia meglio iniziare con questo lavoro in Italia o all’estero? Pensi che sia utile conoscere i vantaggi di lavorare in Italia? 25
Riassumo di seguito alcuni vantaggi di lavorare in una struttura in Italia rispetto che all’estero: In una struttura all’estero (parlo di mete calde fuori dall’Unione Europea) le linee telefoniche che utilizzi non funzionano e spesso ci si ritrova ad avere problemi con il cambio del proprio numero di telefono. Si fa molta più fatica a sentire amici e parenti a casa. Questo è un primo punto sfavorevole, perché in caso di difficoltà sarà molto difficile contattare qualcuno che ti conosce bene e che possa darti conforto e sostenerti prima del tuo crollo. Ps: non fare affidamento sul Wi-fi, perché è già buono quando funziona per gli ospiti. Lavorando in Italia, hai la possibilità di sapere cosa mangi e hai la certezza che il cibo venga dal tuo paese. L’Italia è famosa per la cucina e non auguro a nessuno di provare la cucina in un villaggio all’estero nel quale ho lavorato. Nei villaggi italiani, lo staff all’interno della struttura è italiano e questo ti permette di poterci dialogare e collaborare usando una sola lingua comune a tutti. Trovi anche nuove amicizie che ti potranno sempre tornare utili in un qualunque momento di difficoltà. Lo stesso discorso vale per tutto lo staff di animazione. Normalmente, la prima volta che si sta lontani di casa, è un punto di forza essere all’interno di uno staff con cui puoi condividere le tue abitudini e il tuo modo di essere. Potrai facilmente appoggiarti e farti sostenere in qualunque momento. In Italia è più semplice farsi arrivare da casa, tramite una semplice spedizione, qualsiasi cosa ci occorre durante la stagione in breve tempo. Ad esempio, puoi, in caso di necessità, farti inviare alcuni vestiti che ti servono per lavorare, oggetti personali, farmaci o indumenti che possono 26
rendersi utili nel corso della stagione, con un semplice corriere senza alcuna difficoltà. Per raggiungere la struttura dove vai a fare la stagione, devi affrontare un viaggio, che molto spesso comprende un carico di valigie non indifferente. Qualora il viaggio fosse destinato all’estero, dovrai prendere un aereo che comporta avere uno specifico peso dei bagagli e potrebbe non essere di aiuto, perché per affrontare una stagione di quattro mesi qualcosina dovrai avere nella tua valigia. Lavorando in Italia puoi usufruire del tuo mezzo di trasporto per arrivare in struttura (qualora ne fossi in possesso) e non hai dei limiti di bagagli viaggiando su un qualsiasi treno di linea. Fatta questa riflessione, hai già affrontato due passaggi: decidere se preferisci un villaggio piccolo rispetto a uno grande e se è meglio per te rimanere in Italia o andare all’estero. Andiamo avanti perché le considerazioni da fare sono ancora molte. Potrà sembrare molto noioso che devi pensare a tutte queste cose prima di prendere una decisione, ma ti confido che alcuni passaggi è meglio farli prima che avere difficoltà nel momento in cui incontrerai gli imprevisti. Staff grande VS piccolo: sei consigli che ti portano a decidere Sono sicuro che stai già pregustando i momenti indimenticabili che passerai durante la tua stagione, insieme ai tuoi colleghi animatori. Sono ancora più sicuro che, com’è capitato a me nelle lunghe stagioni passate, tornerai a casa al termine con l’idea fissa di voler ripartire per rivivere le stesse esperienze e momenti trascorsi con i tuoi nuovi amici. 27
Sì ho detto amici, perché in villaggio si forma sempre una famiglia di amici. Arrivi e conosci una serie di ragazzi, in parte esperti di questo lavoro, che all’inizio cataloghi come colleghi. Dopo poche ore però, ti ritrovi con una nuova famiglia che ti circonda. Perché succede questo? Il motivo è semplice: passi ventiquattro ore il giorno in loro compagnia e condividi con loro qualunque gioia e problema sul lavoro e fuori. Questo è uno dei lati più affascinanti di questo lavoro. Si formano delle amicizie che porterai con te per tutta la vita. Come si arriva a tutto questo? Uno dei fattori principali è il tipo di struttura e quanto è numeroso lo staff di animazione. Ti sei mai chiesto se sia meglio lavorare in uno staff piccolo piuttosto che in uno grande? Quali effetti può avere sulla tua stagione un caso rispetto all’altro? Ti spiego subito la differenza e i vantaggi del lavorare in uno staff medio – piccolo rispetto al lavorare in uno staff enorme, in particolar modo se sei alla tua prima stagione. Prima voglio fare una precisazione per facilitare la tua lettura: parlando di staff medio piccolo intendo che il numero si aggira intorno ai 6/8 animatori al massimo, mentre uno staff grande può avvicinarsi anche a 50 animatori. Specificato questo punto, ti spiego perché, per un animatore alla prima esperienza, è meglio lavorare in uno staff di animazione con pochi animatori: Le tue richieste possono essere prese in considerazione prima dai tuoi responsabili. Essendo che il numero di animatori è basso, diminuisce anche il numero di richiesta da parte degli altri membri dello staff. Questo comporta ad avere maggiori responsabilità e una visione più chiara del lavoro. 28
Impari molto più in fretta e sei a tuo agio fin dai primissimi giorni. Hai più possibilità di essere conosciuto e ricordato dagli ospiti. Questo ti permette di essere in primo piano e di avere grande facilità nello svolgere i tuoi compiti di animatore turistico. Il tuo lavoro è più semplice e le soddisfazioni non mancano di certo! Lavorare in uno staff piccolo ti da la possibilità di conoscere meglio i tuoi colleghi e di avere un rapporto più sereno. E’ raro che all’interno di una piccola equipe possano nascere problemi, come gelosie, competizioni o incomprensioni. Si riesce a conoscere quasi tutti i lati, positivi e negativi, dei nostri compagni di squadra, per fare in modo che anche le discussioni nei momenti di stress possano essere affrontate con serenità. In uno staff dove sono presenti pochi animatori, hai la possibilità di avere un maggior numero di mansioni da eseguire in modo autonomo e responsabile. Sei agevolato e hai un’opportunità di crescita professionale rapida e proficua. Spesso, in animazione, le cose da fare sono molte e all’inizio, in base alle capacità e conoscenze che ha ogni membro dello staff, il capo animatore assegna dei compiti che rimangono tali per tutto il corso della stagione. Con un numero minore di animatori puoi far riconoscere a chi ti assegna i compiti di essere preciso e affidabile. Nello staff piccolo, ogni elemento ha la possibilità di esprimersi e di non essere un “numero”, sia per i propri compagni sia per gli ospiti, così che una vittoria sarà riconosciuta per merito di tutti, ed anche tuo! Questi sono sei segreti, che nessun selezionatore ti dirà mai, che ti aiutano a capire che piega può prendere la tua stagione e quale opportunità sia meglio ricercare per te, per un buon inizio nel mondo dell’intrattenimento. 29
Si cercano ballerini e artisti: quattro motivi per cui essere un ballerino o un cantante non è fondamentale per fare l’animatore In questi giorni ti stai imbattendo in annunci di lavoro, dove sono ricercate persone che hanno doti artistiche (che sanno ballare, cantare o recitare a buoni livelli) o persone che non le hanno, che vorrebbero imparare. Ti propongono così uno stage, dove in due giorni t’insegneranno a cantare, ballare e recitare. Una promessa degna del miglior talent show in onda su Sky. Da una parte potresti trovarti nella prima condizione e faresti bene a cercare un lavoro dove siano valorizzate le tue capacità. Nel secondo caso ho una brutta notizia da darti: in uno stage di due giorni nessuno mai t’insegnerà a cantare, ballare o recitare! Semmai potrai imparare a ballare qualche passo della sigla del villaggio. Comunque sono ricercate persone che hanno già quelle competenze e farai molta fatica a trovare il tuo spazio e il tuo posto di lavoro tanto ambito. Lo sai che è possibile fare l’animatore turistico anche senza essere un artista o un ballerino? A questo punto ci arriveremo più avanti nel corso di questo breve manuale operativo. Ora torniamo a noi. Ti senti più un’artista capace di sottostare a dure prove per gli spettacoli dopo una giornata lavorativa? O hai pensato di essere più propenso nel cimentarti nel ruolo del vero animatore turistico, prima di essere magari anche un grande artista? Ti spiego alcuni motivi per cui puoi fare l’animatore, anche se non sei un artista e qual è la semplicità di poter iniziare comunque a lavorare. 30
Per prima cosa ti rivelo un segreto che molte agenzie di animazione e molti capi animatori non hanno ancora appreso bene. All’interno di una struttura turistica, dove l’animazione ha il compito di intrattenere gli ospiti, è richiesto di creare una programmazione diurna. Per programmazione diurna s’intende la presenza completa dello staff d’animazione durante il giorno e lo svolgimento di attività sportive e di giochi per adulti e bambini. In questo caso, il compito del capo animatore è di darti tutte le nozioni indispensabili per far sì che tu possa svolgere al meglio il compito richiesto dalla struttura e dall’agenzia. Devi essere un ottimo animatore turistico durante la giornata, facendo “contatto” e coinvolgendo gli ospiti durante tutte le attività proposte, prima che uno show - man per la serata. L’intrattenimento serale previsto durante la programmazione (per farla breve, gli spettacoli serali in anfiteatro) è solamente l’ultimo compito in ordine temporale e d’importanza che l’animatore deve svolgere. Come possiamo riempire l’ultima attività della giornata, se quelle svolte prima hanno avuto un riscontro negativo? Il sistema di sponsorizzazione sia diurna sia serale si fa attraverso il contatto che è la base di quello che definisce la parola “ANIMATORE” . Il contatto prevede la pubblicizzazione delle attività e, se fatto bene, alimenta il rapporto con gli ospiti, la presenza che garantisce la riuscita del programma e il seguito sulle attività proposte. Che cosa è più importante imparare, fare l’animatore o l’artista? Ti do alcuni spunti di riflessione: Imparando prima a essere un vero animatore, hai un bagaglio di esperienza che ti perme di lavorare in qualsiasi struttura tu voglia. Hai una base solida su cui fondare le tue future esperienze (saper fare contatto va bene in qualunque struttura turistica e spesso e volentieri è una tecnica che ti sarà utile in tutti i lavori che potrai fare in futuro). 31
Se sai svolgere bene il ruolo del contatto, hai tutti i trucchi del mestiere in mano per poterti distinguere e sovrastare altri animatori che promettono di essere grandi cabarettisti, ballerini o artisti. Hai le chiavi del gioco per gran parte della programmazione e hai tutto il tempo di imparare e migliorare i tuoi punti deboli. Ricorda: è più semplice partire e imparare a comunicare nel modo giusto con le persone per fare in modo che partecipino alle attività, che imparare a fare le acrobazie. Se sei prima un animatore, puoi goderti i rapporti umani con gli ospiti, che ti seguiranno ovunque. Proprio questi ultimi diventano la tua arma segreta: sono il tuo punto di forza, perché partecipano a tutte le attività che proponi, e vengono automaticamente a vedere il tuo spettacolo la sera. L’animatore non è soltanto ciò che si vede sul palcoscenico: si è animatori da quando si mette il piede fuori dalla propria camera fino a quando ci si rientra. Per questo è molto più produttivo concentrarsi e imparare a essere un Animatore con l’A maiuscola, con grandi doti comunicative, prima di essere uno show - man. Questi sono alcuni segreti che nessun selezionatore ti dirà mai che possono aiutarti a scegliere il lavoro giusto per te, per un buon inizio nel mondo dell’intrattenimento. Riepilogando, abbiamo visto la differenza riguardante le dimensioni del villaggio, le possibilità di lavorare in o all’estero e quanti animatori saranno presenti insieme con te in stagione. Quest’ultimo segreto è fondamentale e sarà argomento di discussione attiva più avanti: impara a fare contatto e sarai l’animatore più forte e performante del mondo. Ora veniamo anche alla domanda di base che si dovrebbe fare chiunque cerca un lavoro. 32
Quanto prende un animatore? I quattro trucchi del mestiere per sapere se lo stipendio di un animatore è corretto oppure no Ti è capitato di porti la domanda: quanto è pagato un animatore? E ti sei imbattuto in articoli di denuncia, dove si dice che gli animatori sono sfruttati, che è un lavoro poco pagato, che rischi di cadere in truffe…etc.…. vuoi sapere la verità? In alcuni casi è proprio così. Ci sono molte agenzie di animazione che si comportano bene e molte altre che, purtroppo, hanno una visione distorta del mondo del lavoro, che le porta a creare brutti tranelli e fregature nei confronti dei loro animatori. Continuando con la lettura, puoi trovare una serie di strumenti che sono indispensabili se vuoi risolvere ogni dubbio ed evitare fregature, per avere una stagione di animazione straordinaria. Ora veniamo a noi: bello fare l’animatore, su questo siamo d’accordo, ma quanto mi date? La domanda è più che lecita. Io credo poco al discorso che “l’animatore si fa per passione” perché, pur essendo vero che bisogna essere entusiasti e appassionati per svolgere questa professione, bisogna ricordarsi che è sempre un lavoro. Nessuno lavora gratis: bisogna essere pagati! Ora, senza scendere nei dettagli di quanto sei pagato (puoi vederlo sulle proposte di lavoro che ricevi), voglio farti vedere un rapido calcolo che ti aiuta a valutare le offerte che ricevi. Allo stipendio netto devi sommare il costo del vitto e dell’alloggio incluso gratuitamente e dei vari benefit gratuiti (viaggio rimborsato, uniformi, eventuali percentuali su vendita merchandising). 33
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