N. 2 - FEBBRAIO 2019 - Santuario Loreto

Pagina creata da Domenico Di Mauro
 
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N. 2 - FEBBRAIO 2019 - Santuario Loreto
n. 2 - FEBBRAIO 2019
POSTE ITALIANE spa - Spedizio-
ne in abbonamento postale D.L.
353/2003 (conv. in L. 27/02/2004
n. 46) art. 1, comma 1, CN/AN      XXVII Giornata mondiale   Una copia della Madonna
                                          del malato          di Loreto di Raffaello
N. 2 - FEBBRAIO 2019 - Santuario Loreto
INDICAZIONI UTILI
ORARI                                         TELEFONI                                                    IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA
                                                                                                                 Mensile del santuario di Loreto
  Basilica della Santa Casa                    Sagrestia Basilica
ore 6.15-19.30 (orario legale)                 tel. e fax 071.9747.155                                              Delegazione Pontificia
ore 6.15-19.00 (orario solare)                                                                           Congregazione Universale della Santa Casa
                                               Parroco della Santa Casa                                  P.zza della Madonna, 1 - 60025 Loreto (AN)
La Santa Casa rimane chiusa tutti i
                                               tel. 071.977130                                                 Registrazione Tribunale di Ancona
giorni dalle 12.30 alle 14.30.
                                               Congregazione Santa Casa                                                n. 7 del 12/08/1948
  Sante Messe                                  tel. 071.970104 - fax 071.9747.176                             Iscritto nel ROC con il numero 2120
Sabato e giorni feriali                                                                                              Direttore responsabile
ore 7, 8.30, 10 ,11 (7.30 in S. Casa)          Segreteria arcivescovile                                                  dott. Vito Punzi
ore 17 e 18.30 (orario legale)                 tel. 071.9747.173 - fax 071.9747.174
ore 16.30 e 18 (orario solare)                                                                                        Direttore editoriale
                                               Curia Prelatura Santa Casa                                          padre Giuseppe Santarelli
Rosario: ore 18 (17.30 orario solare)          tel. 071.9747.173
Domenica e giorni festivi                                                                                            Consiglio di redazione
ore 7, 8.30, 10, 11.30, 12                     Rettore Basilica                                                      don Andrea Principini
ore 17, 18, 19 (orario legale)                 tel. e fax 071.9747.155                                                 don Paolo Volpe
ore 16, 17, 18 (orario solare)                                                                                          dott. Vito Punzi
                                               Archivio-Biblioteca                                                   suor Barbara Anselmi
  Confessioni                                  Santa Casa
Giorni feriali                                 tel. 071.9747.160                                                       Revisione dei testi
                                                                                                                       servizio fotografico
ore 7.30-11.30                                 Libreria Santa Casa                                                      Roberto Stefanelli
ore 16.00-18.30 (orario legale)                tel. 071.9747.178
ore 15.30-18.30 (orario solare)                                                                                         Imprimi potest
Giorni festivi                                 Ufficio Comunicazioni                                                 + mons. Fabio Dal Cin
ore 7.00-12.00                                 cell. 335.1724631                                                      Delegato Pontificio
ore 16.00-19.00 (orario legale)                                                                                     Loreto, 28 Gennaio 2019
                                               Casa accoglienza
ore 15.30-18.30 (orario solare)                malati e pellegrini
 Adorazione eucaristica quotidiana             tel. 071.9747.213                                             Questo periodico è associato all’USPI
Lunedì - Venerdì: 9.30-18; Sabato: 9.30-12     Albergo Madonna di Loreto                                      (Unione Stampa Periodica Italiana)
                                               tel. 071.970298 - fax 071.9747.218                           La collaborazione alla rivista è gratuita
 Sagrestia Basilica
Dalle ore 7 alle 12; dalle ore 16 alle 19.     Museo Pontificio Santa Casa                                                  Stampa
Prenotazioni Sante Messe, stesso orario.       tel. 071.9747.198.                                           Industria grafica Tecnostampa - Loreto
                                               tutti i giorni dalle 10,oo alle 13,oo;                        T +39 071 9747511 - F +39 071 7500092
  Celebrazione Battesimo                       dalle 15,oo alle 18,oo                                               www.piginigroup.com
Prima domenica di ogni mese:                   Ingresso libero
ore 17 (Basilica Santa Casa).                                                                                “Il Messaggio” esce anche in inglese:
                                               Guide turistiche
  Celebrazione Cresima                         tel. 071.970104                                            THE SHRINE OF THE HOLY HOUSE
Primo sabato di ogni mese:
ore 18 (ore 18.30 orario legale)                                                                                  SITO INTERNET
Presentarsi un’ora prima per la regi-                   santuarioloreto@delegazioneloreto.it
strazione dei documenti.                                sacrestia@delegazioneloreto.it                            www.santuarioloreto.it
  Celebrazione Matrimonio
Informazioni presso il Parroco della            COME RAGGIUNGERCI…
Santa Casa: ore 10-12.
                                                 Autostrade                             alle stazioni di Loreto e          Ancona *.
  Congregazione Santa Casa-Negozio             Bologna-Ancona-Bari e                    Ancona, e Roma-Falco-                Aeroporto “R. San-
(a sinistra della facciata della basilica).    Roma-Pescara-Ancona:                     nara-Ancona, con ser-              zio” di Ancona-Falco-
Ufficio accoglienza pellegrini e informa-      uscita Loreto.                           vizio di autocorriere da           nara, 30 km da Loreto.
zioni, prenotazione guide turistiche, con        Linee ferroviarie
negozio ricordi e stampe del santuario,        Milano-Bologna-An-                          * Servizio Autobus    ANCONA PER LORETO
abbonamento alla rivista e iscrizioni alle     cona-Lecce con discesa                      Feriale: 5.45 - 6.45 - 7.45 - 8.45 - 9.45 - 10.15 - 11.15 - 12.10
Messe Perpetue. Ore 8.30-12.30; 14.30-                                                     13.15 - 14.15 - 15.30 - 16.45 - 17.30 - 18.30 - 19.30 - 22.15
18.30 (15-19 giugno-settembre).                                  Loreto                    Festivo: 8.00 - 10.20 - 12.40 - 15.00 - 17.45 - 20.15
                                                                                           Servizio Autobus LORETO PER ANCONA
 Ufficio Postale Loreto                                                                    Feriale: 5.40 - 6.35 - 7.05 - 7.45 - 8.30 - 9.30 - 10.45 - 12.00
Orario: 8-13.30; sabato 8-12.30.                                                           13.00 - 13.45 - 15.00 - 16.00 - 17.05 - 18.15 - 20.25
                                                                                           Festivo: 6.55 - 9.20 - 11.40 - 14.00 - 16.40 - 19.15

       QUOTA ASSOCIATIVA A                                                                 Servizio Autobus Loreto stazione per Loreto
 “IL MESSAGGIO della SANTA CASA”                                                           Feriale: 6.45 - 7.00 - 7.55 - 8.25 - 8.55 - 11.00 - 11.55 - 14.15
                                                                                           15.15 - 16.10 - 17.20 - 18.15
Ordinario ………………………        Euro 20,00                                                      Festivo: 7.55 - 10.55 - 11.45 - 14.15 - 16.20 - 17.05 - 18.15

Sostenitore …………………        Euro 40,00                                                      Servizio Autobus Loreto per Loreto stazione
                                                                                           Feriale: 6.30 - 6.50 - 7.15 - 8.10 - 8.30 - 10.30 - 11.10 - 13.50
Benemerito …………………         Euro 50,00                                                      14.30 - 15.35 - 16.28 - 17.55
Estero ……………………………         Euro 25,00                                                      Festivo: 7.35 - 10.35 - 11.10 - 13.50 - 15.35 - 16.30 - 17.55
N. 2 - FEBBRAIO 2019 - Santuario Loreto
S
                                                                                                         In copertina:

 CASA                                                                                                    Benedizione

 o
                                                                                                         degli ammalati
                                                                                                         in piazza
                                                                                                                                 OMMARIO
                                                                                                         della Madonna.
ta Casa
to (AN)
ona

 120                                                                                                                      44 EDITORIALE                             P. Giuseppe Santarelli
                                                                                                                          		 La Santa Casa, santuario degli sposi in difficoltà

                                                                                                                          45 SPIRITUALITÀ                                  Mons. Giovanni Tonucci
                                                                                                                          		 Maria di Magdala al sepolcro
          n. 2 - FEBBRAIO 2019
          POSTE ITALIANE spa - Spedizio-

                                                                                                                          46 Casa di Maria, Casa di ogni famiglia
          ne in abbonamento postale D.L.
          353/2003 (conv. in L. 27/02/2004
          n. 46) art. 1, comma 1, CN/AN         XXVII Giornata mondiale   Una copia della Madonna
                                                       del malato          di Loreto di Raffaello

                                                                                                                          47 SPIRITUALITÀ                                   Don Valentino Salvoldi
                                                                                                                          		 Il dolore che forgia lo spirito

                                                                                                                          49 SPIRITUALITÀ                                   Sor. Francesca Entisciò
                                                                                                                          		 “La luce della preghiera”

                                                                                                                          51 SPIRITUALITÀ                      Paolo Giovanni Monformoso
                                                  ANNO 139°                                                                  La preghiera nella sofferenza:
                                                                                                                             far battere il cuore al ritmo del Suo
                                             N. 2 - FEBBRAIO 2019
                                                                                                                          53 SPIRITUALITÀ                                     don Decio Cipolloni
USPI                                                                                                                      		 XXVII Giornata Mondiale del malato
 na)
atuita                      “Loreto, dopo Nazareth,                                                                       55 ETICA DELLA PERSONA UMANA                      Prof. Fiorenzo Mignini
                            è il luogo ideale per pregare                                                                 		 Bioetica e psichiatria (VII)
Loreto                      meditando il mistero
 00092
                            dell’Incarnazione del Figlio di Dio”.                                                         57 OGNI SANTITÀ PASSA A LORETO
                                                                                                                             Venerabile Cecilio Maria Cortinovis
                                                                                                                                                                             P. Marcello Montanari

lese:                                                                                                                     		 (1885-1984)
                                                                                                     Benedetto XVI
OUSE
                                                                                                                          58 LETTERE A “IL MESSAGGIO”
                                                                                                                          		 La Madonna di Loreto e la Processione
                                                                                                                          		 della Festa della Luce
o.it      51                                                                                        53                    59 Speciale
                                                                                                                          		 Leone XIII e il Santuario di Loreto

                                                                                                                          63 IL MESSAGGIO INTERVISTA                                    Vito Punzi
 San-                                                                                                                     		 Intervista a mons. Fisichella
Falco-
 eto.                                                                                                                     65 I VANGELI DELL’INFANZIA NELL’ARTE LAURETANA     P. Giuseppe Santarelli
                                                                                                                          		 Il ritorno dall’Egitto del Faustini

- 12.10                                                                                                                   66 ICONOGRAFIA LAURETANA
2.15
                                                                                                                          68 VITA DEL SANTUARIO
                                                                                                                          		 Presentato il volume del Frommel
 12.00    65                                                                                        71
                                                                                                                          71 LORETO NEL MONDO
                                                                                                                             Una statua della Madonna di Loreto in Libano

- 14.15
                                                                                                                          72 SEGNALAZIONI BIBLIOGRAFICHE
15
                                                                                                                          74 VITA DEL SANTUARIO
- 13.50                                                                                                                   		 Pellegrinaggio dell’arcivescovo José Palma

55                                                                                                                        76 NOTIZIE FLASH

                                                                                                                                      IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Febbraio 2019
N. 2 - FEBBRAIO 2019 - Santuario Loreto
Mons. Fabio Dal Cin
                                                                                          Arcivescovo di Loreto

     EDITORIALE                                                                           P. Giuseppe Santarelli
                                                                                                       Direttore

     La Santa Casa, santuario degli sposi in difficoltà
     M      olti sposi, nei momenti di
            particolare difficoltà nella
     loro vita matrimoniale, si porta-
                                                                                          che li vuole uniti, inseparabili, in
                                                                                          un reciproco amore, accettando
                                                                                          le avversità della vita. Il secon-
     no in Santa Casa per invocare la                                                     do insegnamento è quello della
     protezione della Santa Famiglia                                                      giustizia. Giuseppe è definito dal
     che l’ha abitata e vi ha sperimen-                                                   Vangelo: “uomo giusto” (Mt 1,
     tato anche la sofferenza. La Casa                                                    19). In lui, nei riguardi di Maria,
     di Nazareth, infatti, è stata anche                                                  c’è “sospetto” nel vederla “incin-
     il luogo del fidanzamento di Ma-                                                     ta” a sua insaputa, ma c’è anche
     ria con Giuseppe, contrassegnato                                                     “rispetto”. Un misto di legalità e
     dal turbamento. Il fidanzamento                                                      di clemenza.
     presso i giudei del tempo com-                                                            È un modello di comporta-
     portava un impegno molto forte,                                                      mento per gli sposi. Il “rispetto”
     tanto che il fidanzato era chiama-                                                   reciproco vince il “sospetto”, che
     to già “marito” e poteva disimpe-                                                    può generare divisione, attri-
     gnarsi solo per mezzo di un “ri-                                                     to, crisi profonda. Sulla legalità
     pudio formale”. Questo perché                                                        deve prevalere la clemenza, il
     il fidanzamento aveva gli stessi                                                     mutuo perdono, l’abbraccio che
     effetti giuridici del matrimonio.                                                    riconcilia. Non pretendere che
         Nel Vangelo si legge che Ma-                                                     il diritto sia tutto dalla propria
     ria era “promessa sposa di Giu-                                                      parte e il torto tutto dall’altra.
     seppe” e che restò incinta per               Franco Ferri, I santi sposi Maria e     Scrive il Manzoni ne I promessi
     opera dello Spirito Santo prima              Giuseppe (1989).                        sposi che il diritto e il torto non si
     di andare a vivere con lui. Giu-                                                     dividono con un taglio netto, per
     seppe restò profondamente tur-                                                       cui il primo è tutto da una parte
     bato vedendo in lei i segni della             questa situazione dei promessi         e il secondo tutto dall’altra parte,
     maternità ma, da “uomo giusto”                sposi Maria e Giuseppe?                ma con un taglio a zig-zag: sono
     qual era, pensava di ripudiarla                   Innanzitutto l’ossequio alla vo-   un po’ dall’una e un po’ dall’al-
     in segreto per non esporla alla               lontà di Dio. Giuseppe - aggiun-       tra parte.
     diffamazione. Non voleva, cioè,               ge l’evangelista - “fece come               Il terzo insegnamento è il mu-
     consegnarla alla procedura rigo-              gli aveva ordinato l’angelo del        tuo amore di Maria e di Giuseppe,
     rosa della legge ebraica che, in              Signore e prese con sé la sua          il quale la “prese con sé”, dice il
     simili casi, prevedeva perfino la             sposa” (Mt 1, 24). È il suo sì a       Vangelo (Mt 1, 24). Egli fu sem-
     lapidazione (Dt 22, 22s). È faci-             Dio senza parole. Giuseppe nei         pre vicino a lei: nel Censimento,
     le immaginare la sofferenza e lo              Vangeli non pronuncia mai una          nel Natale, nella Strage degli in-
     smarrimento dei due promessi                  parola. Esegue la volontà di Dio       nocenti, nella Fuga in Egitto, nel
     sposi, proprio nella Casa di Na-              e basta. Anche Maria ha detto il       Ritorno a Nazareth e nel Ritro-
     zareth, luogo del loro fidanza-               suo sì a Dio: “Avvenga per me          vamento di Gesù tra i dottori del
     mento. Essi però hanno superato               secondo la tua parola” (Lc 1,38).      Tempio (Mt cap. 2).
     quella prova per uno speciale                 All’inizio della storia della Re-           L’amore spinge gli sposi al mu-
     intervento divino che rassicurò               denzione ci sono tre sì. Oltre a       tuo aiuto, alla vicendevole accet-
     Giuseppe, a cui l’angelo disse.               quelli di Maria e di Giuseppe,         tazione, alla comprensione e alla
     “Giuseppe, figlio di David, non               c’è il sì fondamentale del Figlio      concordia, soprattutto nelle dif-
     temere di prendere con te Maria,              di Dio che, venendo al mondo,          ficoltà della vita. Infine, un inse-
     tua sposa. Infatti il bambino che             disse: “Ecco, io vengo per fare,       gnamento forte viene per gli sposi
     è generato in lei viene dallo Spi-            o Dio, la tua volontà” (Eb 10, 7).     dalla grande fede in Dio di Maria
     rito Santo” (Mt 1,20).                        L’atteggiamento degli sposi in         e di Giuseppe, la quale accompa-
         Quale insegnamento per gli                crisi allora deve essere quello di     gna, conforta e sostiene nel cam-
      sposi in difficoltà può venire da            dire il loro sì alla volontà di Dio,   mino della vita, spesso in salita.
44   IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Febbraio 2019
N. 2 - FEBBRAIO 2019 - Santuario Loreto
Mons. Giovanni Tonucci                                                               SPIRITUALITÀ
           Arcivescovo emerito

  Maria di Magdala al sepolcro
A    lla tomba aperta di Cristo, si sono avvicen-
     date diverse persone. Prima, le tre donne,
che, fatta la scoperta del sepolcro vuoto, sono
                                                     in ordine, senza accuse o rivalse: “Se sei stato
                                                     tu a compiere questo gesto, dimmi solo dov’è
                                                     il corpo di Gesù e andrò io a riprenderlo, per
scappate piene di paura. Poi Pietro e Giovanni,      collocarlo di nuovo nel luogo del suo riposo”.
che, informati dalla Maddalena, erano andati a       La Maddalena è preoccupata soltanto della
verificare la situazione e, vedendo la posizio-       necessità di restituire dignità al povero cada-
ne dei lini che avevano avvolto il cadavere di         vere, che lei crede profanato. Pur pensando
Gesù, avevano capito che non si era trattato              che il giardiniere possa essere responsabile
di una profanazione ma dell’atto di                                  del sacrilegio, non ne chiede la ra-
volontà di una persona viva, che                                     gione, non rimprovera e neppure
non aveva più bisogno degli abiti                                   impone una riparazione. Lei stes-
funerari. Ignara delle conclusioni                                   sa si offre di trasportare da sola il
raggiunte dai due apostoli, Ma-                                         corpo, senza nemmeno tenere
ria di Magdala era tornata                                                    in considerazione il fatto
e si era fermata in lacrime                                                    che, con ogni probabi-
davanti all’apertura del                                                       lità, non avrebbe avuto
sepolcro. Qui si è svolto                                                      la forza per farlo.Ma ora
un episodio di intensità                                                       quell’uomo, che era Gesù,
profonda, che l’evange-                                                        pronuncia il suo nome:
lista Giovanni ci raccon-                                                      “Maria”. Tanto basta per-
ta con grande efficacia                                                        ché la Maddalena ricono-
(20,11-18). Mentre piange-                                                     sca chi era in verità il suo
va, la Maddalena si è chi-                                                     interlocutore: è il Mae-
nata per guardare dentro                                                       stro, ora vivo. Il dolore
al sepolcro e, sorpresa, ha                                                    per la perdita scompare,
visto due figure in bianche                                                    lo sgomento per l’assenza
vesti, che ha subito rico-
nosciuto come angeli. Alla
                                                                                Maestro del Codice di San
loro domanda: “Perché                                                           Giorgio (secolo XIV), Maria di
piangi?”, Maria risponde                                                        Magdala al Sepolcro, Firenze,
sconsolata: “Hanno por-                                                         Bargello.
tato via il mio Signore, e
non so dove l’hanno po-
sto”. Come è evidente, lei crede ancora che la       del cadavere non ha più senso: Cristo è vivo e
tomba sia stata profanata e che qualcuno abbia       la morte è sconfitta. Il sepolcro è vuoto perché
voluto compiere un estremo oltraggio al Mae-         è la residenza di chi è morto; i lini sono rimasti
stro, facendo scomparire il cadavere. Manifesta      lì perché chi vive non ne ha più bisogno. Maria,
la stessa convinzione anche a un uomo che le è       riconosciuto il Signore, vorrebbe restare con lui
venuto vicino. Lei pensa che si tratti dell’orto-    e trattenerlo per rinnovare la gioia della sua vi-
lano, che si prendeva cura del giardino in cui       cinanza, per ascoltare di nuovo le sue parole di
era il sepolcro nuovo, usato per seppellire il       vita. Non è questo, però, quello che Gesù vuo-
corpo di Gesù. Anche lui chiede a Maria la ra-       le: gli Apostoli devono essere confermati nella
gione del suo pianto, e la risposta indica la con-   loro fede che, tra dubbi e difficoltà, sta pren-
vinzione che quello che era accaduto poteva es-      dendo forma. Questa sarà la missione di Ma-
sere soltanto un’altra cattiveria dei nemici del     ria di Magdala, che il Signore manda da loro
Signore. Ma ora importa rimediare all’offesa, e      per confermare che Gesù è risorto da morte e
Maria esprime il desiderio di rimettere le cose      per annunciare le parole che lui le ha affidato:
                                                             ILILMESSAGGIO
                                                                  MESSAGGIODELLA
                                                                            DELLASANTA
                                                                                  SANTACASA
                                                                                        CASA- -LORETO
                                                                                                LORETO• •Febbraio
                                                                                                          Febbraio2019
                                                                                                                   2019   45
N. 2 - FEBBRAIO 2019 - Santuario Loreto
SPIRITUALITÀ

     “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e            mistero. E, come accade spesso, in molti han-
     Dio vostro”. La Maddalena diventa così la por-           no cercato di riempire questo vuoto con storie
     tatrice di un messaggio fondamentale, tale da            talvolta tramandate nel tempo e talvolta inven-
     dare un orientamento nuovo alla vita del picco-          tate. La Maddalena è stata descritta come peni-
     lo gruppo dei seguaci di Gesù. Grazie alla sua           tente, per non dimenticare che era stata confusa
     parola, si saprà che Cristo è risorto davvero: la        con una peccatrice. In tempi più vicini a noi, le
     tomba vuota, i lini nel sepolcro lo facevano in-         storie inventate sono state anche più incredibi-
     tuire. L’incontro diretto con lui è ora la prova         li, e persino volgari. Maria di Magdala, quella
     definitiva, che Maria condivide con i discepoli:         vera dei Vangeli, è invece la donna possedu-
     “Ho visto il Signore”. E a loro, come Gesù le            ta dal male che è stata liberata dal Signore, la
     aveva detto di fare, riferisce le parole ascoltate       donna coraggiosa che è rimasta accanto a lui
     dalla sua bocca. Nella Sacra Scrittura, questa è         sul Calvario, la portatrice della rivelazione più
     l’ultima volta che si parla di Maria di Magdala.         grande affidata a una creatura umana: “Cristo
     Quello che segue della sua vita è avvolto dal            è risorto, Cristo è vivo”.

            Casa di Maria, Casa di ogni famiglia
     Ritiro di Quaresima per coppie con Mons. Renzo Bonetti
                                   Loreto 8-10 marzo 2019
                                                                         PROGRAMMA

                                                                         Venerdì 8 marzo
                                                                         ore 19.00 arrivi e sistemazione
                                                                         ore 19.30 cena
                                                                         ore 21.00 introduzione e riflessione
                                                                         Sabato 9 marzo
                                                                         ore 08.00 colazione
                                                                         ore 09.15 preghiera e riflessione
                                                                         ore 10.30 break
                                                                         ore 11.00 tempo di coppia
                                                                         ore 12.30 pranzo
                                                                         ore 15.30 tempo di coppia
                                                                         ore 17.00 break
                                                                         ore 17.30 riflessione e tempo di coppia
                                                                         ore 19.30 cena
                                                                         ore 21.15 rosario e preghiera
                                                                                   presso la Santa Casa
                                                                         Domenica 10 marzo
                                                                         ore 08.00 colazione
                                                                         ore 09.15 preghiera e riflessione
                                                                         ore 10.30 break
                                                                         ore 11.00 tempo di coppia
                                                                         ore 12.00 Santa Messa
                                                                         ore 13.00 pranzo
46   IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Febbraio 2019
N. 2 - FEBBRAIO 2019 - Santuario Loreto
Don Valentino Salvoldi                                                                     SPIRITUALITÀ

   Il dolore che forgia lo spirito                                                                                              -

«Che cosa potrebbe aiutarci             ficilmente spezzabile. Il dolore          «Come si può ritenere positiva
a vincere il male                       forgia la nostra anima e la prepa-        la sofferenza
che domina il mondo?»                   ra ad affrontare tutte le difficoltà.
                                                                                  se è un fatto puramente passivo,              -
    La prima arma del cristiano             La preghiera riscalda l’anima,
                                        l’arroventa. La solitudine la raf-        senza che l’uomo abbia
per affrontare con coraggio il
male è la Parola. La Rivelazione        fredda violentemente, la fa soffri-       la possibilità di rifiutarla?»
ci aiuta a sconfiggere il male nel-     re. Tesi e antitesi portano alla sin-         Potremmo dire che la soffe-
la misura in cui viviamo di quella      tesi: fanno sì che l’anima sia pron-      renza in Dio è attiva, nel senso
fede che ci dona un supplemento         ta ad affrontare il combattimento         che, in Cristo, è stata oggetto di
di grazia, in virtù dell’incessante     finale costituito dalla morte, con        una scelta: Gesù ci ha insegnato              -
preghiera. Secondo Sant’Agosti-         il conseguente giudizio. A questo         che cosa voglia dire vivere e mo-
no, la storia dell’umanità è una        ci si prepara perseverando nelle          rire in Dio. Noi rendiamo attiva
lotta tra due amori: quello per sé
                                        opere buone e facendo l’opzione           la sofferenza accettandola come
e quello per Dio. L’amore smo-
dato di sé porta alla costruzione       finale per il bene eterno: Dio. Cer-      mezzo per crescere, purificarci
di Babilonia, la città satanica. L’a-   tamente nessuno cerca il dolore           e imparare che cosa voglia dire
more per Dio anticipa in terra la       per se stesso, ma una gioia sempre        essere uomini.
costruzione della Gerusalemme
celeste. In questa lotta dei due
amori, è vincente chi sta aggrap-        “Gesù ha detto:
pato a Dio e ha degli amici dispo-       “Le potenze degli inferi
sti a facilitare il suo cammino ver-     non prevarranno” (Mt 16, 18).
so il Signore e verso gli altri fra-
telli. Inoltre, vince il male chi ha     Carl Heinrich Bloch (1834-1890)
una mentalità eucaristica, vale a        Gesù Maestro.
dire, protesa alla ricerca del bene
e disposta a ricordare prevalen-
temente le cose belle del passato.
Ricordo che serve ad alimentare
la fiducia nel futuro, pensando
che Dio sarà nuovamente dispo-
sto ad operare per noi cose gran-
di. Il Signore ci aiuterà, perché
Egli non vuole che venga meno il
nostro ringraziamento e la nostra
continua lode. Infine, può esserci
di aiuto il pensare che Gesù ha
detto: «Le potenze degli inferi
non prevarranno» (Mt 16,18). Il
male non sconfiggerà il bene per
chi, nella Chiesa, sa di “giocare”
con il Signore. E Lui è sempre
nella squadra vincente.
«In che senso la sofferenza
rafforza l’anima?»
   Si può assimilare la sofferenza      più grande liberata dalla sofferen-          Nel dolore guardiamo a Cri-
al processo di forgiare le spade:       za, come diceva San Francesco             sto, che non è venuto a liberarci
metodo violentissimo che rende          d’Assisi: «Tanto è il bene che mi         dalla sofferenza, ma dal nonsen-
la spada solida, durissima, dif-        aspetto, ch’ogni pena m’è diletto».       so che in essa è implicito per chi
                                                                      IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Febbraio 2019   47
N. 2 - FEBBRAIO 2019 - Santuario Loreto
SPIRITUALITÀ

     non ha fede. Guardando a Lui                  porre l’”eutanasia”, ma la madre
     comprendiamo che è possibile                  si oppone, confidando in Dio e
     non subire passivamente il dolo-              dichiarandosi disponibile ad ac-
     re: se questo è subito, diventa una           cudirlo personalmente per tutta
     maledizione. Accettato con fede e             la vita.
     con lo sguardo rivolto all’Uomo                   Per dieci anni egli non accetta
     dei dolori, è liberato dalla sua di-          la situazione, si dispera, soffre e
     sperata inutilità. Si rende attiva la         fa soffrire. Finché un gruppo di
     sofferenza inserendola nella vita,            persone, facenti parte del Rinno-
     morte e Risurrezione di Cristo.               vamento nello Spirito, gli fanno
     Chi decide di offrire tutto a Dio             visita e pregano per lui. Nino av-
     e di morire per Lui, riesce a di-             verte in sé una trasformazione.
     minuire l’aspetto terrificante del            Da quel momento accetta la Cro-
     dolore e della morte, come è av-              ce e dice il suo «sì» al Signore.
     venuto per Nino Baglieri.
         Nasce a Modica nel 1951.
                                                   Incomincia a leggere il Vangelo
                                                   e la Bibbia: riscopre le meravi-      Nino Baglieri                         -
     Dopo aver frequentato le scuole               glie della fede. Rinasce. Impara
     elementari e aver intrapreso il               a scrivere con la bocca. Aiuta chi    gli chiede se gli piacerebbe es-
     mestiere di muratore, a dicias-               va a trovarlo a credere in Dio e      sere cardinale. Lui risponde di
     sette anni precipita da un’impal-             nella vita. Da illetterato si tra-    no. Il porporato gli domanda se
     catura alta 17 metri. Ricoverato              sforma in mistico e poeta.            aspiri ad essere papa. Bella la
     d’urgenza, Nino si accorge di                     In piazza San Pietro, Nino        risposta: «Aspiro ad essere san-
     essere rimasto completamente                  è su una carrozzella; gli passa       to». A cinque anni dalla morte,
     paralizzato. C’è chi tra gli spe-             accanto il cardinale Sodano, gli      ha inizio il processo di beatifica-
     cialisti e i dottori arriva a pro-            mette sul capo la sua berretta e      zione.
                                                                                                                               -

       Esercizi Spirituali per Vescovi e Presbiteri promossi e organizzati
        dalla Delegazione Pontificia per il Santuario della Santa Casa
                                     Loreto

                                  25 febbraio / 1° marzo 2019
              Lo Spirito parla alla Chiesa                                                        (Ap 2,7)
                                                                                                                               -
                      La predicazione sarà affidata a P. Marko Rupnik
                    Gli esercizi avranno inizio alle ore 16 di lunedì 25 febbraio e si
               concluderà con la concelebrazione delle ore 11,00 di venerdì 1° marzo.
              Il padre Rupnik, oltre agli studi di filosofia e di teologia nelle Università
             ecclesiastiche, ha frequentato anche l’Accademia delle Belle Arti di Roma
               ed è un rinomato pittore, dallo stile inconfondibile. Ha svolto e svolge
                 l’attività di docente universitario e ha ricoperto diversi e importanti
                    incarichi. Attualmente è direttore del Centro “Aletti” di Roma.

48   IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Febbraio 2019
N. 2 - FEBBRAIO 2019 - Santuario Loreto
Sor Francesca Entisciò                                                                       SPIRITUALITÀ
                 FFB

                      “La luce della preghiera”
    L
           a preghiera, o dialogo con Dio, è un bene sommo.
           È, infatti, una comunione intima con Dio. Come gli
           occhi del corpo vedendo la luce ne sono rischiarati,
    così anche l’anima che è tesa verso Dio viene illumina-
    ta dalla luce ineffabile della preghiera. Deve essere, però,
    una preghiera non fatta per abitudine, ma che proceda dal
    cuore. Non deve essere circoscritta a determinati tempi od
    ore, ma fiorire continuamente, notte e giorno. Abbellisci
    la tua casa di modestia e umiltà mediante la pratica del-
    la preghiera. Rendi splendida la tua abitazione con la luce
-   della giustizia; orna le sue pareti con le opere buone come
    di una patina di oro puro e al posto dei muri e delle pietre
    preziose colloca la fede e la soprannaturale magnanimità,
    ponendo sopra ogni cosa, in alto sul fastigio, la preghiera
    a decoro di tutto il complesso. Così prepari per il Signore
    una degna dimora, così lo accogli in splendida reggia. Egli
    ti concederà di trasformare la tua anima in tempio della
    sua presenza (San Giovanni Crisostomo, Om. 6 sulla
    preghiera; PG 64, 462-466).

-       Una delle domande che le persone si pongo-
    no di rado è che cosa sia il bene sommo, cioè quel
    bene per cui vale la pena non solo vivere, ma anche
    morire. Tutti siamo alla ricerca di questo bene, che
    altro non è che la piena gioia di esistere così come
    si è e lì dove si sta. Un’operazione molto difficile
    nel mondo di oggi. Ho incontrato una bambina di
    undici anni affetta da una malattia degenerativa, è
    in grado di muovere da sola gli occhi e le mani, per
    tutto il resto dipende dal respiratore, dall’alimen-
    tatore e dall’amore dei suoi genitori. Mi ha colpito
                                                                   Pasquale Iozzino, La Preghiera (2018).
    molto il suo sguardo pieno di luce e soprattutto l’af-
-   fermazione convinta e sincera che la sua vita, quella
    vita, è bellissima. Dopo questo incontro ho pensato            disporsi affinché il cuore possa fare quello per cui
    che questa è un po’ l’immagine della preghiera che             è stato creato: battere al ritmo dell’amore. È la vita
    vorrei condividere e consegnarvi oggi, il bene som-            che dà il ritmo, ma è l’amore gli dà il senso, per-
    mo a cui tutti siamo chiamati a tendere, ciascuno              tanto permettere a Dio di abitare il cuore, significa
    con le sue caratteristiche, ciascuno dentro i propri           lasciare che il suo amore prenda possesso di ogni
    abiti. Il problema vero non è tanto dunque, come               angolo e soprattutto di ogni battito, in modo tale
    pregare, ma scegliere di accogliere la mia vita come           che ci sia unisono tra me e Lui. Non servono pa-
    occasione di incontro con Dio, arrivare alla consa-            role, formule o luoghi prestabiliti, è come far en-
    pevolezza che sono già tempio della sua presenza,              trare la luce in una stanza buia, lentamente tutto
    devo solo lasciarcelo abitare.                                 si rischiara e viene la pace. È dal cuore infatti, che
                                                                   vengono i pensieri e le intenzioni, e orientarle a Dio
    Dal cuore                                                      è importante per poter fare scelte coerenti e capaci
    Il primo passo consiste nell’entrare nel proprio cuo-          di cambiare dal di dentro, rendere il mio corpo, at-
    re, non inteso come altro da me, luogo da raggiun-             traverso la purificazione del cuore, il vero tempio
    gere con chissà quali acrobazie, ma semplicemente              della presenza di Dio.
                                                                            IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Febbraio 2019   49
N. 2 - FEBBRAIO 2019 - Santuario Loreto
SPIRITUALITÀ

     Una degna dimora                                         La preghiera dunque, quella vera, è quella che mi
                                                              restituisce a me stesso nella piena consapevolezza
     Entrando la luce, si dissolvono le tenebre. Ci sono
     dentro ciascuno di noi, non solo quelle frutto del       che Dio, il bene sommo, vive sempre dentro di me,
     peccato, ma anche tutto ciò che non conosciamo di        perché io stesso sono suo tempio santo e le opere
     noi, le convinzioni che riteniamo indispensabili e in    di bene che compio ne sono espressione autentica,
     realtà non sono altro che zavorre pesanti, è un cam-     nel cammino della vita divento io stesso preghiera,
     mino di purificazione che dura tutta la vita, ma non     grazie alla sua presenza viva e costante che guari-
     percorrerlo significa perdere la vera grande occa-       sce dal profondo, vivifica e porta la pace.
     sione di possedere il bene sommo, che è Dio stesso.          Niente può renderti tanto imitatore di Cristo quanto
     È dai frutti di bene che fioriscono abbondanti intor-    la preoccupazione per gli altri. Anche se digiuni, anche
     no a noi che sappiamo che questo processo è in atto      se dormi per terra, anche se, per così dire, ti uccidi, ma
     e si sta compiendo, cioè l’umiltà con cui viviamo, le    se non ti preoccupi del prossimo hai fatto poco, sei anco-
     opere buone che facciamo, la preghiera che diventa       ra molto lontano dalla Sua Immagine (San Giovanni
     vita nella casa del nostro cuore.                        Crisostomo, Commento alla prima epistola ai Corinzi).

                                                                                          Preghiera di
                                                                                     Papa Francesco
                                                                                   Maria, Madre della Chiesa,
                                                                                    che in questa Santa Casa,
                                                                                            con il tuo Sì
                                                                                   hai accolto il Dio della Vita,
                                                                                   aiuta i giovani e le famiglie
                                                                                   a seguire il tuo Figlio Gesù,
                                                                                 ad accogliere e custodire la vita
                                                                                     in tutte le sue stagioni.

                                                                                   Madre della divina grazia,
                                                                                  donaci di vivere in comunione
                                                                                              tra di noi
                                                                                          e di testimoniare
                                                                                       l’amore fedele di Dio
                                                                                 nella semplicità del quotidiano.

                                                                                     Madre delle tenerezza,
                                                                                       che conosci il cuore
                                                                                         di ogni persona,
                                                                                  ottienici, per mezzo di Gesù,
                                                                                      lo Spirito della verità
                                                                                      e dell’amore e portaci
                                                                                       nel cuore del Padre.
                                                                                               Amen

50   IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Febbraio 2019
Paolo Giovanni Monformoso                                                                     SPIRITUALITÀ

                                 Il dolore è lo squarcio dove entra Dio

              La preghiera nella sofferenza:
            far battere il cuore al ritmo del Suo
L
       e folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa
       dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due
       tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da man-
giare, faccia altrettanto»… E ai pubblicani: «Non esigete
nulla di più di quanto vi è stato fissato»… Ed ai soldati:
«Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; ac-
contentatevi delle vostre paghe». Una domanda ripe-
tuta martella questo Vangelo: «Che cosa dobbiamo
fare?» (cfr. Lc 3, 10-18). Per Luca, che scrive anche
gli Atti degli Apostoli, è una domanda importante:
tornerà negli Atti e rappresenterà la reazione fecon-
da alla prima predicazione di Pietro, portando tre-
mila persone al battesimo nel giorno di Pentecoste.
È la domanda di chi si mette in discussione, di chi
chiede di cambiare vita. Ma è la domanda che anche
tanti educatori, tanti formatori e guide si sentono
porre sovente da giovani e meno giovani, persone
che di loro si fidano e chiedono aiuto. Perché non è
che gli adulti (ed anche i giovani) abbiano voglia di
avere chi dica loro: “Fai questo, o fai quello” in chiave
moralistica, ma per una sicurezza etica ogni essere
umano ha bisogno di avere qualcuno di cui fidarsi,
qualcuno a cui poter rivolgere domande importan-
ti. Qualcuno che in caso di crisi o dubbio abbia il
coraggio di dire in maniera assertiva: “Questo an-
drebbe fatto, e questo andrebbe evitato”, e poi lasci alla
coscienza individuale la scelta operativa, ma per-
mettendo al richiedente di sapere che ha accanto
chi è disposto a dargli una mano, sempre. Questo
momento non è mai semplice per la relazione tra i
due, (richiedente aiuto ed educatore, accompagna-
tore, guida…), perché il rischio narcisistico e “satanico”
che a rispondere sia l’IO dell’uomo e non la Voce di Dio       Tiziano Vecellio (1477-1576), San Giovanni Battista.
che è in lui come frutto di preghiera umile alla Sa-           “Le folle interrogavano Giovanni: Che cosa dobbiamo
pienza di Dio, è dietro l’angolo... Sono questi infatti i      fare?” (Lc 3,10).
casi in cui la risposta solo umana potrebbe seguire
due strade: 1) imporre un compito esagerato, oppu-             rimandano, ed avendo per base le dinamiche della
re: 2) non porre alcuna condizione. Nel primo caso
                                                               Fede, della Speranza e della Carità, dice alla folla: fate
l’altro viene schiacciato dalla furia moralista dell’IO
                                                               carità; agli esattori delle tasse: chiedete solo il giusto; ai
dell’educatore, nel secondo caso la richiesta viene
resa nulla ed insignificante da un IO incapace che             soldati: non fare inutile male. In linea anticipatrice da
non sapendo cosa dire minimizza ed afferma: nien-              buon Profeta insegna, attraverso le Virtù Teologali,
te, fratello mio, vai benissimo così, tutto è a posto... Di-   l’uso delle Opere di Misericordia, così come poi il
versa invece la risposta di Giovanni il Battista che           Vero Maestro a sua volta indicherà, avendo come
per prima cosa ricorda che non è lui il Messia che             strumenti la condivisione e la giustizia.
deve ancora venire, e di fronte al quale lui stesso                Quale lezione trarre da tutto questo? Che se da
non è alcuno. E dopo avere ricordato chi è la Sapienza di      un lato capita sovente ai bisognosi di riconoscere
Dio a cui rivolgersi si limita a dare risposte che a Lui       chi possa dare a loro aiuto, proprio come avveniva
                                                                         IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Febbraio 2019   51
SPIRITUALITÀ

     ai tempi di Gesù (cfr.: il lebbroso in MC 1, 40-45;           Paolo Caliari, detto il Veronese (1528-1588), Gesù e il
     Giairo e l’emorroissa in Mc 5, 21-43; il centurione in        Centurione, Vienna, Kunsthistorisches Museum. “...Ca-
     Mt 8, 5-13; i due ciechi in Mt 9, 27-31 e Mt 20, 29-34;       pita sovente ai bisognosi di riconoscere chi possa dare
     i dieci lebbrosi in Lc 17, 11-19; ecc…), dall’altro chi       a loro aiuto, proprio come avveniva ai tempi di Gesù
     è interrogato non deve porre solo attenzione alla ri-         (cfr. il Centurione, Mt 8, 5-13)”.
     sposta da fornire ma soprattutto, essendo un educa-
     tore Cristiano, deve avere la capacità di affermarne
     la Fonte, che non è mai lui stesso, ma Colui nel quale        faccio di solito… Lavoro in radioterapia ed accompagno
     egli stesso ha riposto la sua fede (cfr. la guarigione        tutti i giorni i malati oncologici nella stanza delle radia-
     di Pietro in At 3, 1-10); solo che per agire così occorre     zioni (quel che chiamiamo “bunker”), dove li posiziono
     avere un buon equilibrio scevro da superbia e narcisismo,     e poi eseguo la terapia... è un lavoro abbastanza delicato
     e piuttosto una grande dose di responsabile umiltà, ricca     e le prime sedute non sono per niente facili: denudarsi
     di Fede, di Speranza e Carità ed agita attraverso le Opere,   e mostrare quei corpi martoriati e sfigurati, soprattutto
     come disse di fare anni prima il Battista…                    per le ragazze, è molto difficile.
         La stessa umiltà che Gesù, Medico delle anime                 Noi operatori abbiamo sempre poco tempo e poca for-
     e dei corpi, ci ha insegnato circa i gesti e le parole        mazione, ed io ho usato sempre l’intuito nel cercare di
     da usare coi malati e coi loro famigliari. Ricordando         capire in pochi secondi chi ho di fronte e come fare, pro-
     ancor più che la famiglia del malato non può essere           prio per diminuire il disagio: la gentilezza, la compassio-
     evitata o tralasciata, perché la sofferenza di un mem-        ne e la battuta per sdrammatizzare sono sempre vincenti
     bro coinvolge tutti i parenti e vicini… Gesù, infatti,        in queste situazioni... però abbiamo sempre meno tempo
     mai si pone da solo e con superbia davanti a chi sof-         da dedicare e questa è la grande sconfitta nei confronti
     fre, ma lo fa sempre o con gli Apostoli (almeno Pie-
                                                                   dei pazienti che non sono lì per una libera scelta ma per
     tro, Giovanni e Giacomo) o con grande attenzione
                                                                   necessità, quindi in una posizione di disagio rispetto a
     anche alla famiglia a cui rendere sempre conto, come
     negli episodi che riguardano la suocera di Pietro in          me. Spesso il dialogo inizia con la loro domanda: «Che
     Mc 1, 29-32; il paralitico in Mc 2, 1-12; ancora la figlia    cosa dobbiamo fare?», e capirai che la nostra risposta è
     di Giairo ed il servo del centurione (già citati); il fi-     molto attesa e può essere decisiva sul loro atteggiamento
     glio del funzionario in Gv 4, 46-54; Lazzaro in Gv 11,        successivo. Ho una domanda io, ora, da porti: oltre ai
     38-44; a Nain in 7, 11-17; …                                  tuoi scritti hai qualche altro autore a cui possa ispirar-
         Ed è bello quando un Operatore Sanitario oggi (e          mi? Grazie, Alessandro”.
     per fortuna molti come lui) lo fa con la stessa sensibi-          Che dite: propongo ad Alessandro la stessa ri-
     lità: “Ciao Paolo, mi chiamo Alessandro e ho avuto oggi la    flessione a proposito del rapporto tra il Battista e
     fortuna di poter ascoltare la tua lezione sull’Umanizza-      Gesù di cui abbiamo detto in questo scritto? Forse
      zione Necessaria in Sanità, e volevo condividere quel che    non la conosce ancora…
52   IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Febbraio 2019
Mons. Decio Cipolloni                                                                       SPIRITUALITÀ

  XXVII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO                                                                                             -

 Una Giornata per contemplare il dolore dell’uomo

C
         elebrando la XXVII Giornata Mondiale del                                                                                -
         Malato l’11 febbraio 2019, torniamo con il
         pensiero a San Giovanni Paolo II, quando
nella lettera al Presidente Cardinale Angelini, di
venerata memoria, scriveva: “Ho deciso di istitu-
ire la Giornata Mondiale del Malato da celebrarsi
11 febbraio di ogni anno, memoria liturgica della
Beata Maria Vergine di Lourdes”.                                                                                                 -
    È vero che di Giornate se ne sono indette mol-
te, sia nell’ambito ecclesiale, che in quello civile,
ma questo non ci consente che restino congela-
te nelle date del calendario, senza lasciare che si
prolunghino in riflessioni e in rispettive scelte
operative. Per questo il Papa sottolineava: “Con-
sidero infatti quanto mai opportuno estendere a
tutta la comunità ecclesiale una iniziativa che già
in atto in alcuni paesi, ha dato frutti pastorali ve-
ramente preziosi”.
    Dunque, da ventisette anni la Chiesa continua
con il magistero indefettibile dei pontefici a dare
il pieno sviluppo e premurosa attenzione a que-
sta Giornata che può ben definirsi “Giornata per
contemplare il dolore dell’uomo”. Ma chi sono
quelli che contemplano il dolore dell’uomo? Papa
Francesco, che vede davanti al suo sguardo evan-
gelico la Chiesa come un “ospedale da campo”,
li identifica chiamandoli per nome, come recita il                 “Il servizio della Chiesa ai malati e a coloro che se
suo messaggio per questa odierna giornata: “me-               ne prendono cura deve continuare con rinnovato vigore,
dici, infermieri, consacrati e volontari, familiari e tutti   in fedeltà al mandato del Signore e seguendo l’esempio
coloro che si impegnano nella cura di un malato, essi         molto eloquente del suo Fondatore e Maestro”.
partecipano a questa missione ecclesiale. È una respon-           Ma come curare gli infermi, come essere vici-
sabilità condivisa che arricchisce il valore del servizio     no al dolore dell’uomo? Ecco accendersi una luce
quotidiano di ciascuno”. (n.6)                                proprio ai piedi della Croce in mezzo a tanto do-
    Bastano queste parole per sigillare nell’amo-             lore, agli spasimi infiniti di Cristo. Ecco udirsi una
re materno di Maria l’opera che queste persone                flebile voce, quella di Cristo che sussurra “Donna
speciali compiono, ponendo in evidenza quel                   ecco tuo figlio, figlio ecco tua madre” (Gv 19,26-27).
mandato evangelico che Cristo espresse non solo                   Da quell’affidamento della Madre a Giovanni
con la lavanda dei piedi, ma con l’invito fatto a             viene, anche se nel mistero, illuminato il dolore
Pietro, Giacomo e Giovanni, perché li seguisse                di ogni crocifisso, di ogni inchiodato alla sua in-
nell’ora tremenda della passione: “la mia anima               fermità, alla sua carrozzella, alla sua inspiegabile
è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con          malattia, al sospiro di ogni uomo che muore. “La
me” (Mt 26,38). In quella richiesta affannata in              vocazione materna di Maria, la vocazione di cura per i
cerca di consolazione, Gesù chiedeva loro e at-               suoi figli, passa a Giovanni e a tutta la Chiesa. La co-
traverso loro, alla Chiesa, di vegliare sul dolore            munità tutta dei discepoli è coinvolta nella vocazione
dell’uomo.                                                    materna di Maria” (dal messaggio n.2).
                                                                       IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Febbraio 2019   53
SPIRITUALITÀ

                                                                        senza divina che, quasi come nel sacramento,
                                                                        nasconde quella di Cristo;                          -
                                                                    • Le suore, perché nella loro maternità vergi-
                                                                        nale, avvolgano di tenerezza e asciughino le
                                                                        lacrime di chi geme nella paura;
                                                                    • Gli operatori sanitari e le strutture ospedalie-
                                                                        re nelle quali operano, perché esse non siano       -
                                                                        aziende e loro che vi lavorano non siano ma-
                                                                        novali ma servi della sofferenza;
                                                                    • I volontari, perché nella gratuità del dono e
                                                                        della sensibilità evangelica sappiano avvolge-
                                                                        re di silenzio la loro presenza;
                                                                    • I malati, perché sostando anch’essi sul loro          -
                                                                        dolore, senza ignorarlo, né impietosirlo si
                                                                        facciano protagonisti di una Giornata che
                                                                        chiama tutti a entrare nelle pieghe recondite
     San Giovanni Paolo II nella basilica di Loreto, il 10 dicem-       dell’uomo che soffre;
     bre 1994, saluta un giovane infermo, accompagnato da           • I pellegrini che giungono al santuario, perché
     una dama dell’Unitalsi. Archivio Fotografico della Con-            non guardino con occhi di pietismo i malati che
     gregazione Universale.                                             incontrano, ma li vedano come una grazia che
                                                                        tocca il loro cuore e li purificano dall’egoismo.
         Per questo trova piena ragione la proclamazione                Non solo dobbiamo avere la pazienza di fer-
     della Giornata, tanto che Giovanni Paolo II ricordava:         marci, ma anche la fede per contemplare il dolore
     “non è lecito passare oltre con indifferenza, ma dobbiamo      dell’uomo. Chi se non Lei, la Vergine, vera icona
     fermarci accanto all’uomo che soffre”. Non passino oltre:      della “Pietà”, segnò ai piedi della croce che l’ini-
     • I vescovi, perché il lembo della loro veste                  zio di ogni sconfinato dolore deve essere soffuso
         come quella di Cristo possa “risanare, conso-              di intenso amore, di mirabile tenerezza materna.
         lare e confermare nella fede”;                                 Chè questa Giornata affidata da Papa Fran-
     • I sacerdoti, perché nessuna giustificazione,                 cesco alla madre di Dio e Madre nostra, possa
         nemmeno quella del culto, spinga a passare                 avere la forza di illuminare il dolore dell’uomo,
         oltre senza intravvedere in ogni malato la pre-            visibile segno dell’Uomo dei dolori.

                Maria e gli infermi a Nazareth
               nelle parole di Giovanni Paolo II
       S   an Giovanni Paolo II, nel discorso ai ma-
           lati, tenuto nella basilica di Loreto il 10 di-
       cembre 1994, all’inaugurazione del VII Cen-
                                                                    quotidiano, l’attenzione alle persone in diffi-
                                                                    coltà. Conoscendo l’altruismo della Vergine,
                                                                    accorsa in aiuto della cugina Elisabetta dopo
       tenario Lauretano, tra l’altro ha detto:                     l’annuncio dell’Angelo (cfr Lc 1, 39-56), e
       “Pensando alla Casa di Nazareth, dove                        pronta a intervenire in favore dei novelli
       Gesù crebbe e si fortificò (Lc 2, 40), mi piace              sposi in difficoltà a Cana di Galilea (Gv 2,
       ritenere che, proprio all’interno della Santa                1-11), non si fa fatica ad immaginarla al ca-
       Famiglia, egli abbia appreso dall’esempio                    pezzale degli ammalati di Nazareth, avendo
       di Giuseppe e Maria, nella concretezza del                   accanto a sé il figlio Gesù”.

54   IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Febbraio 2019
Prof. Fiorenzo Mignini                                     ETICA DELLA PERSONA UMANA

-             BIOETICA E PSICHIATRIA(VII)
                                          Istanze etiche

    N
-             el secondo contributo su “Bioetica e Psi-     la necessità di impostare trattamenti farmacologi-
              chiatria” ho avuto modo di evidenziare        ci, giudizi di non idoneità a vari lavori. In questo
              che «nell’ambito delle Scienze Mediche, la    contesto, lo Psichiatra, più di ogni altro medico,
    Psichiatria è un settore scientifico che occupa una     è chiamato a fornire un sostegno, ma spesso an-
    posizione di frontiera tra biomedicina e scienze        che una sorta di “protesi” alla libertà dell’Uomo
    umane e che tale posizione espone la disciplina ad      che nel malato di mente può essere molto fragile.
-   evolversi seguendo i vari contesti culturali». Per      Inoltre, nessun Uomo è più disponibile del mala-
    questa ragione ho pensato bene di far precedere         to mentale a essere aiutato e manipolato; pertan-
    la discussione sui presupposti etici in Psichiatria     to, per esprimere un giudizio sulla bontà di una
    da una sintetica presentazione del panorama del-        terapia non basta valutare l’obiettivo finale, ma
    le varie Scuole in cui vengono a proporsi i diversi     occorre anche tenere conto dell’adeguatezza dei
    indirizzi dei modelli terapeutici. Tuttavia, data la    mezzi e dei metodi sia con il fine che si vuol rag-
    complessità e la vastità di tale argomento, in questa   giungere sia con la dignità del soggetto che si vuol
    sede ritengo di dover circoscrivere la discussione      curare. Sono noti a tutti gli abusi commessi nella
    etica ad alcuni aspetti dell’intervento farmacologi-    storia: dallo sterminio nazista dei malati mentali
    co lasciando fuori altri tipi di trattamento come la    a pratiche aggressive e all’abuso di tecniche come
    chirurgia psichiatrica, l’elettrostimolazione e altre   l’elettroshock terapeutico.
    procedure terapeutiche.
        Sulla base del quadro storico-culturale presen-
    tato, ben si comprende come la prima istanza etica
    generale deriva dal fatto che il terapista compie
    una prima scelta etica quando assume un indiriz-
    zo di Scuola piuttosto che un altro. La scelta del
    terapista di un preciso indirizzo può comportare
    l’accettazione di determinati presupposti antropo-
    logici - che comunque precedono il fatto terapeu-
    tico - così come l’accettazione di istanze che inclu-
    dono delle modalità che possono rispettare o non
    rispettare la dignità del paziente e la dignità del
    terapista stesso.
        La seconda istanza etica generale, peraltro ab-
    bastanza delicata, è la questione della competenza
    diagnostica. La diagnosi di malattia deve essere
    condotta da persone preparate, con procedure            L’uso degli psicofarmaci crea un problema etico.
    adeguate e mezzi leciti. La competenza diagnosti-
    ca coinvolge, di fatto, anche il giudizio di idoneità
    professionale, l’esigenza di un albo dei professio-         Il problema etico specifico legato alla giustifi-
    nisti e l’aggiornamento permanente dei terapeuti.       cazione dell’uso degli psicofarmaci e alla ricerca
    In Italia tale problema si è fatto sentire al momento   del criterio etico di riferimento può essere schema-
    dell’istituzione dell’albo degli Psicologi non medi-    tizzato richiamando Autori come G.L. Klerman e
    ci. La qualifica di malattia mentale, peraltro, può     G. Schechter che hanno introdotto una duplice di-
    comportare una riduzione della capacità giuridica,      stinzione di grande rilevanza etica: 1) i destinatari
                                                                    IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Febbraio 2019   55
ETICA DELLA PERSONA

      degli psicofarmaci e 2) la finalità del loro impiego.   re usato per rendere più accessibile una terapia,
          1) I destinatari degli psicofarmaci vengono         ma non deve essere usato per mascherare le cause
      divisi in tre gruppi: a) l’ambito del “core mental      del disturbo. In tali casi si potrebbe far ricorso alla
      disorder” che include i pazienti affetti da malattia    psicoterapia o comunque a una terapia idonea per
     e disturbi mentali in senso proprio; b) un gruppo
                                                              giungere alla soluzione del problema causale. Per
     più ampio definito “coping with stress and distress”,
                                                              poter realizzare questo criterio, tuttavia, occor-
     costituito da soggetti affetti da disturbi di ango-
     scia e di ansia, simili al disturbo mentale, la cui      re una rilevante opera educativa e culturale che
     origine è però legata per lo più alle relazioni inter-   comporterebbe il superamento di molti mali della
     personali e ai problemi della vita quotidiana; c) il     nostra società (conflittualità familiare, difficoltà
     terzo gruppo, che viene definito “enhancing human        sociali, caduta di valori, ecc.) che rendono difficile
     potential”, è costituito da coloro che chiedono gli      la terapia per questa fascia di popolazione, pur-
     psicofarmaci non per disturbo o malattia, ma per         troppo crescente, la quale sempre più spesso cerca
     potenziare le normali prestazioni umane. Nella so-       nel farmaco la soluzione dei problemi personali.
     cietà edonistica, questo terzo gruppo è in continua      D’altra parte, una prestazione condiscendente da
     espansione ed include, ad esempio, anche il mon-
                                                              parte del medico potrebbe provocare una crescen-
     do sportivo, studenti che desiderano potenziare le
                                                              te medicalizzazione della società e incrementare
     loro prestazioni oppure coloro che cercano sensa-
     zioni di piacere più intenso (effetti allucinogeni,      le malattie di carattere iatrogeno (cioè le malattie
     tossicodipendenza).                                      causate da farmaci). In tema di psicofarmaci oc-
         2) Le finalità di impiego degli psicofarmaci         corre aggiungere la necessità scientifica ed etica di
     sono fondamentalmente due: l’impiego “terapeu-           incentivare potentemente anche le sperimentazio-
     tico”, che può essere necessario nel primo gruppo        ni cliniche, in particolare sugli eventi avversi im-
     (core mental disorder) e coadiuvante nel secondo         mediati e a distanza delle sostanze psicotrope; un
     (coping with stress and distress), e l’impiego “non      aspetto, questo, che rappresenta un dovere scien-
     terapeutico” proprio del terzo ambito (enhancing         tifico ed etico di grande importanza.
     human potential ).
                                                                  Per quanto concerne infine il caso particolare
         Per quanto riguarda i soggetti del secondo
                                                              del “malato aggressivo”, il trattamento con psico-
     gruppo, vale il criterio della “complementarietà”
     del farmaco; ciò significa che il farmaco può esse-      farmaci si rende necessario, ma contestualmente
                                                              dovrà essere presa in considerazione anche l’esi-
                                                              stenza di rimedi più innocui, dovranno essere ben
                                                              valutati i rischi per la vita e, non ultimo, il tempo
                                                              di trattamento che dovrà essere limitato.
                                                                  In conclusione, per orientarsi eticamente il me-
                                                              dico Psichiatra dovrà tenere sempre nel debito
                                                              conto il “principio di proporzionalità terapeutica”
                                                              (rapporto rischio/beneficio); lo psichiatra cioè do-
                                                              vrà considerare non soltanto l’efficacia immediata
                                                              della terapia (psicofarmaco in particolare), ma an-
                                                              che e soprattutto gli eventi avversi e gli effetti a di-
                                                              stanza (compresi quelli sul feto nella donna incin-
                                                              ta). Attualmente stiamo assistendo ad un crescente
                                                              impiego “non terapeutico” di psicofarmaci legato
                                                              ad un ampliamento dell’edonismo psicotropico
                                                              che nasce dal desiderio di fronteggiare, attraverso
     Malato mentale aggressivo.
                                                              il farmaco, i compiti complessi della vita.

56   IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Febbraio 2019
P. Marcello Montanari                                        OGNI SANTITÀ PASSA A LORETO

    Venerabile Cecilio Maria Cortinovis
                                                (1885-1984)

I
    l 6 marzo 2018 papa Francesco ha autorizzato la        Cecilio, pur senza istruzione, seppe trasmettere una
    promulgazione del decreto con cui fra Cecilio,         fede viva e commovente usando espressioni perso-
    religioso dei Frati Cappuccini, è stato dichiarato     nalissime e piene d’amore.
Venerabile. Nato a Costa Serina (Bergamo) nel 1885,
crebbe in mezzo al lavoro dei campi vivendo con
fede e semplicità. A sei anni si recava in chiesa con la
madre di buon mattino, prima di andare a scuola. Il 7
aprile 1896 ricevette la prima comunione e fu per lui
una esperienza che restò impressa per tutta la vita.
Nel 1908 decise di vestire l’abito religioso dei Cappuc-
cini col nome di fra Cecilio Maria.
    Trascorso a Lovere (BG) l’anno di noviziato, fu
destinato nel 1910 al Convento dei Cappuccini di
Monforte, in viale Piave a Milano, dove rimase fino
a due anni prima della morte. Sacrista per circa un-
dici anni, visse accanto al tabernacolo un’intensa co-
munione con Dio. Il tabernacolo divenne, come egli
scrive nel suo Diario, il suo vero libro. Dal 1921 fu
portinaio e questuante per i poveri della città. An-
che durante le due guerre mondiali riuscì a sfamare
centinaia di poveri, vincendo tutti gli ostacoli col
coraggio disarmante di chi crede solo nella Provvi-
denza. Nel 1959 fondò e diresse l’Opera San France-
sco per gli emarginati e le persone più provate. Ebbe
forti esperienze mistiche ed esercitò un grande in-
flusso su molte persone che ricorrevano a lui, come
sull’industriale Marcello Candia, che lasciò tutto
                                                           Passò un’intensa settimana
per trasferirsi in Brasile a servire i lebbrosi, dicendo   di spiritualità a Loreto
di aver imparato a servire i poveri alla scuola di fra     Nel luglio 1958 fra Cecilio fece gli esercizi spirituali
Cecilio. Nel 1959 un signore si offerse di edificare       presso il santuario della Santa Casa di Loreto in pre-
un ambiente accogliente nell’ultimo pezzo di terre-        parazione al 50° anniversario della sua vita religiosa.
no rimasto al convento. La casa, con tutti i servizi di    Da una lettera scritta da Loreto a un suo confratello
cucina, dispensa ecc. e 150 posti, che sarà chiamata       possiamo conoscere l’animo di fra Cecilio e la stra-
l’Opera di S. Francesco, venne inaugurata solenne-         ordinaria esperienza spirituale vissuta nella Santa
mente dal card. Giovanni Battista Montini, il futuro       Casa: “A Loreto ebbi il bene di fare i S. Esercizi ai
Paolo VI. Qui fra Cecilio profuse il meglio di sé nella    piedi della Madonna, nella Sua Casa. In profonda
carità. Qui servì fino al 1979, con giornate intensissi-   umiltà la mia anima si sentiva unita a Lei. Ci siamo
me di preghiera e di lavoro fino a sera, per poi finire    parlati molto intimamente, cuore a cuore. La mia ani-
davanti al tabernacolo a intercedere per i bisogni         ma si beava negli splendori della verginità vissuta
della città. Così ha consumato tutte le sue energie.       dalla Sacra Famiglia, e di quei profumi la mia anima
Pregava sempre e pregando morì serenamente a               è ancora sazia in un modo che non si può spiegare...
Bergamo il 10 aprile 1984 all’età di novantotto anni.      La santa Povertà vissuta dalla Sacra Famiglia mi ha
Ha lasciato un Diario spirituale, scritto per ordine       confermato la necessità di entusiasmarmi sempre più
dei suoi confessori, che rivela la sua grande anima        della povertà serafica professata e datami per madre
di apostolo e di francescano, innamorato dell’Euca-        dal mio serafico Padre e a lui regalata da Gesù. Nel-
ristia e dei poveri. Ci ha lasciato il frutto delle sue    la Santa Casa ebbi il bene di fermarmi più volte alla
meditazioni nel libro “Nella luce divina”, dove fra        sera dopo la chiusura del tempio. Potevo dire ancora
                                                                    IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Febbraio 2019   57
OGNI SANTITÀ PASSA A LORETO

     il santo rosario col religioso incaricato dai Superiori              Vostra Casa, abbiano a andare a bruciarsi nel fuoco
     di tenere la pulizia nella santa Casa e di mantenere                 dell’inferno, per tutta l’eternità?’. Io penso che la
     l’Altare adornato di fiori e di candele ben disposte...              Madonna che è la nostra Mamma, questa cosa non
         Attorno alla piccola Santa Casa vi è poi un gra-                 la permetterà. Il superbo Lucifero avrà paura di
     dino di marmo che è fortemente solcato dalle gi-                     queste ginocchia umiliate davanti alla Santa Casa
     nocchia dei fedeli... Anch’io ebbi il bene di passarvi               della Madonna. L’Ancella del Signore saprà salvare
     in ginocchio più e più volte. Io riflettendo su questo               le sue creature, mi dicevo, e queste considerazioni
     fatto e parlando alla Madonna le dicevo: ‘sarà mai                   più volte mi diedero lacrime di gioia fiduciosa, per-
     possibile che qualcuna di quelle ginocchia che han-                  ché mi sembrava che la Vergine confermasse il mio
     no contribuito a solcare questi gradini, attorno alla                pensiero...”.

     Lettere a “Il Messaggio”

     La Madonna di Loreto e la Processione della Festa della Luce
                                                                                                           Roma , 9 dicembre 2018

     N
              el solco della universale de-        del 1921, scoppiato all’interno della        la sua bellezza di luogo dell’anima
              vozione lauretana, la data           Santa Casa. Il rev.do mons. Pietro           e non solo artistica. Ma la prepara-
              del 10 dicembre vede anche           Bongiovanni, l’ottimo parroco del-           zione dei suoi parrocchiani alla Festa
     a Roma il farsi di un rituale segnico         la Chiesa di San Salvatore in Lauro,         della Luce aveva già avuto inizio il 29
     di grande suggestione: la Chiesa di           con le sue parole, cariche di un forte       novembre, con l’avvio della novena
     San Salvatore in Lauro, adiacente la          sentire, mi ha catapultato nello spi-        in onore della Madonna di Loreto. La
     via dei Coronari e prossima a piazza          rito dell’evento: quella processione         conclusione della storica processio-
     Navona, celebra la Festa della Luce o         concludeva la Novena speciale alla           ne del 9 dicembre - dalla chiesa di S.
     della Venuta. Mi è sembrato un se-            Madonna di Loreto con la Veglia della        Maria della Pace alla parrocchia del
     gno - per me, che ero ignara dell’e-          Luce. Un’atmosfera di intensa reli-          Santo Salvatore in Lauro, di patrona-
     vento - il mio essere capitata per caso       giosità animava i volti commossi di          to cardinalizio - ha avuto il dono del
     presso la Chiesa di S. Maria della            quanti accompagnavano il prezioso            pontificale, presieduto da S.E. il Car-
     Pace, da dove era in procinto di par-         simulacro, mentre una banda citta-           dinale Agostino Vallini, Vicario eme-
                                                   dina a sua volta accompagnava la             rito della Diocesi di Roma, mentre la
     tire la processione con l’antica statua
                                                   preghiera corale con i più belli inni        festa del 10 dicembre si è conclusa
     seicentesca della Madonna Nera di
                                                   alla Vergine. Ma quel che più dava il        con il solenne pontificale, celebrato
     Loreto, custodita in San Salvatore e          segno dell’antica devozione, propria         da S.E. il Cardinale Angelo Comastri,
     copia perfetta della prima statua li-         della tradizione lauretana, erano le         titolare della Chiesa di San Salvatore
     gnea di Loreto, persa nell’incendio           centinaia di candele accese in mano          in Lauro. Questo luogo di culto, che
                                                   a ogni devoto e tanto simili alla luce       sembra documentato già a partire dal
                                                   di quei fuochi, con cui i pastori e i vil-   sec. XI, fu riedificato in veste monu-
                                                   lici della selva lauretana - nella notte     mentale in pieno Rinascimento. Pas-
                                                   tra il 9 e il 10 dicembre del 1294 - sa-     sò poi in proprietà della Confraternita
                                                   lutarono la Venuta della Santa Casa.         dei Piceni, istituita nel 1633 e dalla
                                                   Certo, un rito dal cuore antico, una         quale è ancora detenuto. Non a caso,
                                                   memoria sacra indelebile e parimenti         San Salvatore in Lauro è da sempre la
                                                   carica di quella medesima ed elegiaca        chiesa nazionale dei piceni, residenti
                                                   commozione, lontana oltre sette seco-        a Roma ed è meta dei pellegrini mar-
                                                   li. E così, nella veste di umile pelle-      chigiani, che vi passano numerosi
                                                   grina a Roma, mi sono unita (insieme         ogni anno. Attiguo al Tempio, vi è il
                                                   a mio marito) alla folla di devoti, che      monumentale convento cinquecente-
                                                   lasciavano in processione S. Maria           sco di S. Giorgio, già abitato dai Ca-
                                                   della Pace per riportare la statua del-      nonici Regolari e poi divenuto sede
                                                   la Vergine Lauretana nella sua Casa,         di un Collegio di Giurisprudenza e
                                                   a San Salvatore in Lauro. All’arrivo         Medicina per soli studenti piceni e
                                                   della processione al San Salvatore,          al quale, nel 1862, il pontefice Pio IX
                                                   l’interno della Chiesa - privo di luce -     graziosamente concesse l’ambita inti-
                                                   si è magicamente illuminato a giorno,        tulatio lauretana.
                                                   con l’accensione della settecentesca
                                                   macchina barocca, mostrando tutta                Prof.ssa Vincenza Musardo Talò

58   IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Febbraio 2019
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