SOPRAWIVERA' L'UNIONE SOVIETICA FINO AL 1984 ? - ANDREJ AMALRIK - ines Edizioni
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ANDREJ AMALRIK SOPRAWIVERA' L'UNIONE SOVIETICA FINO AL 1984 ? Padova ione di Carlo Bo • e Letterature )ines Edizioni piche e Slave
Ectaiioue fiiuLtulalo i. Andrej Amalrik Sopravviverà l'Unione Sovietica fino al 1984? Introduzione di Carlo Bo COINES EDIZIONI
Traduzione dal russo di Caterina Darin Tutti i diritti riservati © 1970 Coines edizioni spa, Roma Amalrik e Alexander Herzen Foundation, Amsterdam un testimone per il futuro Questo volume è stato pubblicato originariamente in lingua russa dalla Alexander Herzen Foundation, Amstel 268 Amsterdam-C
Il libro che viene presentato al lettore ita- liano e che è già stato abbondantemente illu- strato all'estero merita ed esige qualche parola d'introduzione. Innanzitutto il nome del suo autore è notissimo; negli ultimi tempi la cro- naca ha dovuto registrare le avventure e le disgrazie dello scrittore e in qualche modo ne ha fatto un « caso », da aggiungere a una lunga serie di casi che servivano a illustrare le condizioni di vita e di lavoro di una parte degli intellettuali sovietici. Ora è stato pro- prio questo clamore a pregiudicare in qualche modo la retta intelligenza del libro e soprat- tutto a falsare la figura di Andrej Amalrik, gettando la luce sulle zone meno intime e meno legate a una vera interpretazione della sua storia. E questo perché se Amalrik sta den- tro al capitolo del « nuovo » scrittore sovie- tico, sta dentro a quella particolare letteratura clandestina, alla letteratura non ufficiale o me- glio non consentita ufficialmente e che cono- sce soltanto il mezzo del manoscritto e della
comunicazione privata, allo stesso modo ri- rik ha preferito saltare a pie pari tali strumen- chiede una nuova angolazione e un nuovo ti e dichiarare senza alcun accorgimento quella giudizio, nel senso che questo libro non corri- che gli sembrava la verità accertabile. sponde perfettamente alle leggi della lettera- Sull'esempio del grande Pasternak gli scrit- tura di protesta o di insofferenza mentre sem- tori delle generazioni precedenti avevano giuo- bra voler appartenere piuttosto alla letteratura cato di astuzia o di abilità, rievocando un mon- critica. do diverso o innestando nella rappresentazio- Amalrik e per la sua età (è nato nel 1938 ne della realtà sovietica dei dubbi d'ordine ca- e quindi rientra di pieno diritto nella gene- pitale che, generalmente, toccavano la sfera razione di quelli che sono nati nel nuovo mon- morale. Era insomma una letteratura di giudi- do comunista e non hanno dovuto rivedere o zio, estremamente importante ma che per for- correggere il loro passato) e per la sua forma- za di cose si serviva di una forma di rappre- zione intellettuale (ha studiato storia e avreb- sentazione comune: diversa, diversissima ma be dovuto portare a termine i suoi studi se il che apparentemente rispettava le regole del modo e i risultati della sua indagine non fos- giuoco. Da un certo punto di vista era forse sero stati giudicati pericolosi e da condanna- più pericolosa della protesta diretta, delle di- re) si è trovato a dover fronteggiare da solo e chiarazioni di insofferenza o di ribellione; ma con il solo soccorso delle sue acquisizioni un gli spiriti dell'ortodossia e della censura pote- mondo ufficiale, conformista, portato natural- vano sostenere che si trattava di frutti condi- mente a consacrare delle verità accertate da zionati: erano, cioè, l'espressione di stati d'ani- altri. Nella lunga teoria che va dalle prime de- mo, erano il segno di un disagio, quasi che que- lusioni alle ultime proteste degli intellettuali gli scrittori fossero vittime di memorie e di ri- sovietici è chiaro che Amalrik si trova nel- cordi, quasi che per loro non fosse stato pos- l'ambito delle nuove opposizioni; ma bisogna sibile avere un'educazione completa. aggiungere che vi si trova con un suo accento, Q»n Amalrik tutti questi stratagemmi non con autonomia e con assoluta indipendenza. sono possibili, le sue pagine non sono il risul- E' già stato osservato che là dove di solito tato di rigurgiti, così come non sono il segno gli scrittori insofferenti si servivano dei mezzi di un contrasto fra due ideologie, fra due modi normali che offre la polemica indiretta, Amal- di pensare. No, Amalrik è soltanto nato in 10 11
quel mondo, e quindi ciò che scrive della sua un certo senso dà per scontato il fallimento patria o dell'avvenire del suo paese deriva da politico e sociale del suo paese e si ha la sen- una meditazione esclusivamente critica. Amal- sazione che non si tratti di un'impressione rik non dice né — tanto meno — vuole suggerire personale ma bensì di una nozione che debba che in altri tempi, in un passato prossimo, si essere condivisa da molte persone. Cosa ancor stava meglio, non fa questioni d'ordine morale, più sorprendente è che tale giudizio venga da si limita a registrare un fallimento e a indi- persone che non hanno avuto modo di cono- care delle date, per il momento in cui — a suo scere qualcosa di diverso, ecco perché il libro avviso — questa decadenza avrà toccato il suo assume un valore di documento. E che si punto finale. tratti di un documento ce lo conferma il ca- Non siamo, dunque, di fronte a uno sfogo rattere stesso di queste pagine, che ignorano e neppure a qualcosa che lasci pensare a un qualsiasi forma di esaltazione, che non sono discorso alla Orwell. Per stabilire bene la mai polemiche e che non nascono da un tempo base di partenza di Amalrik, non c'è che da di risentimento. Chi parla è piuttosto uno che rifarsi alla sua professione di storico. Caso trae delle conseguenze, che stabilisce dei ri- mai, si potrebbe obbiettare che egli si serve sultati e in nessun momento cede al desiderio del presente come di un qualcosa che è già di voler stupire gli altri. Allo stesso modo non diventato passato, di qualcosa di fisso e inal- vale aspettarsi delle rivelazioni, delle denunce terabile; ma è un inconveniente che fatal- clamorose: il discorso di Amalrik è quanto mente tocca a chiunque cerchi di conoscere mai sobrio e controllato. E' - se vogliamo ser- il volto del futuro. Ecco perché a noi sembra virci di un'immagine - il discorso di un uomo molto più interessante l'altro fatto dell'ana- che è imbarcato su una nave e da quel che vede, lisi diretta, molto di più della profezia. Che da quel che sente, specialmente da ciò che vie- l'URSS debba sopravvivere fino al 1984 e poi ne impartito come ordine dai capitani si pre- scomparire nella sua attuale forma rientra nel occupa di immaginare il prossimo futuro. La giuoco delle possibilità, è caso mai la conse- navigazione è compromessa e poco conta in- guenza di uno stato di cose che a uno scrittore dovinare il tempo della durata o il porto d'ar- sovietico di trentadue anni non solo non sem- rivo. Il destino - sembra voler sostenere Amal- bra perfetto ma neppure valido. Amalrik in rik - è già segnato in partenza o almeno è segna- 12 13
to dal momento in cui non siamo più in grado to (per esempio, quando dà per scontato il di determinarlo. conflitto dell'URSS con la Cina) il suo discor- II destino dell'URSS interessa Amalrik dal so perde in credibilità. Anche perché supposi- punto di vista della storia, ma non manca di zioni del genere, anticipazioni di futurologi in aggiungere che il suo discorso vale per tutti, tal senso non mancano, mentre invece sono as- anche per chi non è imbarcato sulla stessa nave; sai rare le testimonianze di chi prende atto del ed è molto interessante per gli stranieri, per- cattivo funzionamento della macchina politica ché per la prima volta gli viene offerto come e sociale. D'altra parte, la testimonianza di un discorso diretto. Chi parla è uno che « sta Amalrik è tanto più preziosa, in quanto è pre- dentro » e si preoccupa di spiegare in che modo cisa, netta e per il suo impianto tocca punti e stiano veramente le cose. Da tenere presente momenti che sono stati già illustrati dalla storia che Amalrik non sta all'opposizione, non è della Russia. Aggiungiamo però che anche su mosso, cioè, da ragioni ideologiche; per conto questo punto il saggista sembra discreto, nel suo non ha da fare nessuna proposta diversa. senso che si riferisce a grandi linee del passato Il suo abito corrisponde alla sua natura: le ob- e a uno stato di fondo perenne dell'animo biezioni cominciano più avanti e possono es- russo. sere raggruppate in queste due voci: Perché Da questo punto di vista, grazie a una ci- non esiste un rinnovamento nella classe diri- tazione di Mao Tse-tung, Amalrik arriva a gente sovietica? Che cosa succederà quando un'illuminazione che ci sembra quanto mai per- questo tipo di regime inefficiente sarà dichia- tinente, almeno per quanto riguarda la scon- rato definitivamente fallito? fìtta del progresso circoscritto e limitato. E ve- Amalrik non va oltre, l'abbiamo detto: non dremo perché. Ma prima leggiamo il passo di ha rimedi da suggerire, è in qualche modo un Amalrik: « Mao Tse-tung parla di un accer- medico parziale; ma proprio questa parzialità, chiamento della città - i paesi economicamente questa sua impossibilità a dare consigli, è una sviluppati - da parte del villaggio - i paesi sot- conferma dell'autenticità della sua interpreta- tosviluppati. In effetti, Ì paesi economicamente zione. In altre parole, lo storico non passa la sviluppati costituiscono, quanto alla popolazio- mano al politico e va detto che le poche volte ne, una piccola parte del mondo. E poi, anche in cui lo sorprendiamo in atteggiamento sospet- in questi paesi, la città è accerchiata dal villag- 14 15
gio — villaggio nel senso proprio del termine - za. Questa è la parte più patetica del libro, che oppure dagli abitanti del villaggio di ieri stabi- per ragioni evidenti Amalrik, per volere restare litisi recentemente in città. Ma anche in città, fedele al proprio assunto, ha sacrificato ma che, gli elementi che dirigono la civilizzazione con- comunque, costituisce la materia prima del suo temporanea e ne sentono il bisogno non costi- intervento pubblico. tuiscono che una minoranza infima, E perfino In che modo possiamo pensare che la testi- nel nostro mondo interiore, la città è anch'essa monianza di Amalrik sopporti un riferimento circondata dal villaggio del subcosciente e al preciso a quello che è il dato della solitudine primo scossone infetto ai valori abituali ce ne e dell'abbandono e che lo scrittore stesso ha accorgiamo. Non è forse questa crepa la massi- illustrato con la contrapposizione della città e ma minaccia potenziale che pende sulla nostra del villaggio? Ce ne autorizza lo stesso scritto- civiltà? re, l'autore del libro precedente Viaggio invo- « La minaccia della città da parte del villag- lontario in Siberia che costituisce fino ad oggi gio è tanto forte anche perché in città si nota la sua prova maggiore come narratore (le altre una tendenza verso un sempre maggiore isola- sue opere non sono mai state pubblicate). Il mento personale, mentre il villaggio ricerca piccolo trattato e il libro di vita rappresentano l'organizzazione e l'unità ». per intero l'arco della sua opera di scrittore e - Il futurologo ha ricevuto - come si vede - in modo particolare - la sua facoltà di strappare un grosso colpo dallo storico o meglio ancora all'esame della realtà altri segni, altre indica- dall'uomo comune, dall'uomo che sta navigan- zioni. Si tenga presente un altro fatto: non a do nelle acque del suo particolare mondo pre- caso il trattato sul futuro dell'URSS segue il sente. Lo storico è costretto a ricordare all'in- racconto del viaggio « involontario »: evidente- ventore del futuro che il mondo non va avanti mente si tratta di una prova di controllo cri- in un senso solo, tanto meno va avanti nel senso tico. Com'è stato detto, è questa una delle po- che pochi intendono dargli. Amalrik contrappo- che volte che uno scrittore della clandestinità ne all'organizzazione determinata da pochi cer- preferisce servirsi del linguaggio della ragione. velli privilegiati, le reazioni incalcolabili e se- Amalrik aveva tutte le carte in regola per grete dei molti, della massa, di chi non ha voce fondere in un'unica vocazione la sua esperien- e ignora perfino la possibilità della testimonian- za e le sue idee di storico, ne sarebbe saltato 16 17
fuori un libro provocante. Lo scrittore non l'ha ferenze ideologiche né da abitudini senti- fatto e non l'ha fatto perché ha voluto separare mentali. le due sfere, il sentimento dalla ragione; ma Il tentativo che fa Amalrik è di portare non è detto che nel quadro del suo ragionamen- al di fuori del quadro delle reazioni immediate to non sia entrato mai il ricordo delle ingiu- questo discorso sulle sorti dell'URSS e di pre- stizie e delle sofferenze patite. Qui cogliamo an- sentarlo nella maniera più asettica, meno com- cora meglio quella che è la novità dell'impianto promessa possibile. In altre parole è il docu- del discorso di Amalrik. La sua opposizione ha mento di una testimonianza diretta nell'ambito scelto la strada dell'obbiettività e — vale ricor- della stessa famiglia e ha il pregio di aver tro- darlo - è l'opposizione dall'interno. In fondo la vato un equilibrio naturale fra nazionalismo e vera accusa che Amalrik muove ai dirigenti del internazionalismo. Probabilmente tale equili- suo paese è di inefficienza, di mancanza di idee brio gli viene dal fatto che Amalrik ha posto o di tradimento di certe idee. Amalrik si guarda il problema in termini prevalentemente umani bene dal mettere in dubbio la storia del passato o meglio egli parla da cittadino dell'URSS ma ma, definita questa sua posizione, non ha esita- anche da cittadino che ha coscienza di quello zioni di sorta nel criticare la rottura in atto fra che sta avvenendo nel mondo. Questo fa sì che quel passato e il presente di cui è stato anche il suo libro non resti chiuso e legato a un de- vittima. E', come ognun vede, l'opposizione del- stino particolare ma abbia il necessario per la seconda stagione, più matura, meno legata a suscitare e riscuotere un'udienza più larga. Le- un rapporto sentimentale, non coinvolta in gri- gare il senso del suo discorso alla storia del fu- di di ribellione o soltanto di passione. Si ha turo dell'URSS non mi sembra sufficiente, sa- l'impressione che Amalrik voglia dire soltanto rebbe tradirne lo spirito e le intenzioni. An- questo: state attenti a dove ci portate, non che perché non dobbiamo intenderlo come siete in grado di tenere il timone. La prima op- un messaggio chiuso nella bottiglia: primo, posizione guardava al passato, poteva essere perché non lo è; secondo, perché il discorso valutata ed interpretata come un risentimento, coinvolge in qualche modo il nostro futuro come un segno personale di insoddisfazione, e tende a riportare la questione del regime questa nuova opposizione non deriva né da dif- sovietico in una questione d'ordine generale 18 19
e che tocca alla hne anche il destino comune mo se il lettore comune sarà in grado di co- dell'uomo. gliere la qualità del discorso, la natura dell'in- In conclusione, il libro di Amalrik non am- vito che è racchiuso nella semplice esposizione mette di essere Ietto e giudicato come un pam- dei pochi dati di fatto essenziali. phlet, non obbedisce al gusto dell'attacco pole- Infine, se è consentita una raccomandazione mico ed è ben diverso dal tradizionale diver- al probabile lettore libero e disinteressato, si tissement intellettualistico: è, al contrario, una vorrebbe aggiungere questo: non rifiutiamo una presa di coscienza e un tentativo di trasferire il proposta così chiara e cerchiamo di strappare discorso politico su delle basi più larghe e più da questa lucida proposta di discussione qual- solide. Inutile aggiungere che l'interrogativo del cosa che a poco a poco abbiamo trasformato in titolo non pretende d'avere un'efficacia asso- abitudine; cerchiamo cioè, di sradicare il vezzo luta, intende al contrario promuovere un ragio- di risolvere questioni del genere in vacue e inu- namento più concreto e più strettamente legato tili professioni di fede. Proprio perché il sag- alla realtà. Il lettore per conto suo saprà distin- gio di Amalrik sfugge alla legge della commo- guere appunto quelle che sono le parti più so- zione superficiale, della emozione intesa come lide; e quando lo avrà fatto, capirà che il libro evasione e rifiuto di responsabilità, lasciamo da è più credibile in quei punti che apparentemen- parte tutta la sua leggenda, lasciamo da parte te sono i meno brillanti, dove il controllo degli la cronaca, lasciamo soprattutto da parte le no- elementi del discorso è stato più severo. stre leggi morali e vediamo di capire nella ma- Quando lo scrittore fissa i termini del dram- niera più pulita ed onesta questo documento che ma sovietico (il declino dei valori ideologici, è prima di tutto un atto d'amore per il proprio l'incapacità d'invenzione politica dei dirigenti paese e di delusione per l'idea tradita o non e l'indifferenza della « classe media ») ecco che applicata. Ci perderemo in interesse immedia- immediatamente sposta la sua indagine al di to, ci perderemo in emozione, ma non c'è dub- fuori delle passioni, evita la polemica e chiede bio che ci guadagneremo in concretezza e in un confronto diretto. precisione di notizie. Amalrik ha tentato un Quale successo potrà avere da noi un libro progetto di discussione; sarebbe stupido da del genere? Lasciamo da parte il carattere non parte nostra trasformarlo in un giuoco po- assolutamente necessario della novità e vedia- lemico. CARLO BO 20 21
Soprawiverà l'Unione Sovietica fino al 1984?
Tre ragioni fondamentali mi hanno indotto a scrivere queste pagine. Primo: l'interesse che nutro per la storia russa. Dieci anni or sono, circa, scrissi un saggio sulla Russia di Kiev. Per ragioni indipendenti dalla mia volontà fui costretto a interrompere le mie ricerche sulle origini dello Stato russo: in compenso, la sorte si sdebiterà, spero, a mille doppi, facendo di me un testimone della sua fine. Secondo: ebbi agio di osservare da vicino i tentativi escogitati per fondare un movimento sociale indipenden- te in URSS; la cosa è in sé molto interessante e merita un giudizio provvisorio. Terzo: ebbi sovente l'occasione di sentir dire o di leggere che era in corso una sedicente liberalizzazione della società sovietica. In una parola, la valuta- zione di ciò di cui parlo potrebbe essere for- mulata così: oggi la situazione è migliore di dieci anni fa; quindi tra dieci anni, sarà ancora migliore. Tenterò di dimostrare perché non condivido questo punto di vista. Tengo a puntualizzare che questo mio sag- 25
gio non è basato su ricerche di nessun genere, ma soltanto su mie osservazioni e riflessioni. Da questo punto di vista potrà sembrare un groviglio di chiacchiere, senza capo né coda; ma offrirà, almeno ai sovietologi occidentali, lo stesso interesse che presenterebbe a degli ittiologi un pesce divenuto improvvisamente loquace.1 Si può considerare che nello spazio di cir- ca cinque anni - d a l 1952 al 1957 - una rivo- luzione sui generis si è compiuta nelle alte sfere del governo. Ha conosciuto momenti di tensio- ne estrema: quello, per esempio, del cosiddetto « Presidium allargato » del comitato centrale del PC; o l'affare dei « medici », la morte miste- riosa di Stalin, la crisi polacca e quella unghe- rese; ed è stata finalmente coronata dalla totale vittoria di Kruscev. Nel corso di questo periodo, il paese intero visse nell'attesa passiva del suo destino: se al vertice la lotta non aveva tregua, alla base mai una voce si fece udire che fosse in disaccordo con quanto avveniva nelle alte sfere.2 Ma, pro- babilmente, la rivoluzione al vertice avendo scosso le basi del monolito creato da Stalin, aprì il varco ad un certo movimento nella so- cietà; e già verso la fine di questo periodo, una forza nuova, indipendente dal governo, comin- ciò a manifestarsi. Possiamo chiamarla conven- zionalmente opposizione culturale. Alcuni scrit- 26 27
tori, che fino ad allora avevano seguito la linea Nel frattempo, tuttavia, dal seno dell'op- ufficiale, od avevano semplicemente taciuto, si posizione culturale nasceva una nuova forza, misero a parlare in modo nuovo. Una parte delle avversa non soltanto alla cultura ufficiale, ma loro opere fu pubblicata o messa in circolazione altresì a molti aspetti dell'ideologia e della pras- sotto forma di manoscritto: numerosi giovani, si del regime. Essa scaturì dal cozzo di due poeti, artisti, musicisti e cantautori, si misero a tendenze opposte: l'aspirazione della società diffondere giornali dattilografati, ad aprire espo- ad un'informazione politica e sociale sempre sizioni artistiche semilegali, ad organizzare grup- crescente e la tendenza del regime a cucinare pi di gioventù.5 sempre più l'informazione offerta ufficialmente. Questo movimento non era diretto contro Fu chiamata samizdat. Decine, centinaia, mi- il regime politico come tale, ma soltanto contro gliaia di romanzi, novelle, racconti, opere tea- la sua cultura, che, pur tuttavia, il regime con- trali, memorie, articoli, lettere aperte, volanti- siderava sua parte costitutiva. Perciò il regime ni, relazioni stenografate di sedute e di proces- combatté l'opposizione culturale, riportando la si cominciarono a circolare nel paese, sotto for- più completa vittoria in ogni singolo caso; gli ma di dattiloscritti o di fotocopie.4 Inoltre, in scrittori si pentivano, gli editori di riviste clan- cinque anni, il samizdat subì un'evoluzione pro- destine finivano in prigione, le esposizioni ve- gressiva: da letteratura artistica qual era ini- nivano chiuse, i poeti dispersi. Tuttavia, il re- zialmente, divenne documentazione, con una gime non riuscì a conseguire una vittoria glo- tinta politica e sociale sempre più netta. E' na- bale sull'opposizione culturale; al contrario, turale che il regime vedesse nel samizdat un quest'opposizione si integrò progressivamente pericolo ancora più grande di quello che già all'arte ufficiale, modificandosi per ciò stesso, rappresentava per lui Vopposizione culturale e ma trasformandola a sua volta. Essa perseverò lo combattesse in maniera ancor più risoluta.5 in parte, ad alto livello, come fenomeno cultu- Nondimeno, il samizdat, come già l'opposi- rale. Il regime tollerò la sua esistenza, e finse zione culturale, ha preparato progressivamente di non darle importanza, privando così il suo il terreno ad una forza nuova, autonoma, che atteggiamento di opposizione di quel contenu- può essere ormai ritenuta autentica opposizio- to politico che combattendola le aveva at- ne politica al regime, o, in ogni caso, un germe tribuito. di opposizione politica. E' un movimento so- 28 29
ciale che ha preso il nome di Movimento demo- carattere del tutto privato, si basava per di più cratico. Mi sembra che questo movimento pos- su un'ideologia negativa. La gente era convin- sa essere prospettato come una ulteriore tappa ta che il regime era cattivo perché non faceva di opposizione al regime per le seguenti ragio- questo o quello; ma nello stesso tempo, nessu- ni : innanzitutto, senza prendere la forma di or- no si chiedeva che cosa sarebbe stato bene ganizzazione ben strutturata, ha coscienza di sé fare. Era chiaro che, o il regime non corrispon- come di un movimento, e si presenta come deva alla sua ideologia, o questa ideologia non tale: ha dei dirigenti, dei militanti e si vale del- era confacente. Tuttavia, soltanto verso la fine l'appoggio di un numero considerevole di sim- di questo periodo si cominciò a ricercare una patizzanti. Quindi, si fissa consapevolmente de- ideologia positiva, atta ad opporsi a quella uf- gli scopi precisi e sceglie una tattica determina- ficiale.7 ta, benché in modo piuttosto blando. Final- Si può affermare che per lo meno tre ideo- mente, vuole agire in condizioni di legalità e di logie, base di opposizione, sono andate consoli- pubblicità: una pubblicità che riesce ad otte- dandosi durante questi ultimi quindici anni. nere differenziandosi così dai gruppi piccoli, Sono: il marxismo-leninismo autentico, Video- ed anche da quelli grandi, della clandestinità.* logia cristiana e l'ideologia liberale, Il marxi- Prima di esaminare in quale misura il Mo- smo-leninismo autentico ritiene che il regime ha vimento democratico sia movimento di massa, deformato ai suoi fini propri l'ideologia marxi- in quale misura si proponga fini precisi e rag- sta-leninista, non se ne ispira nella sua attività, giungibili, cioè se è realmente un movimento e ritiene che, per il risanamento della nostra so- che ha qualche probabilità di successo, è op- cietà, è indispensabile un ritorno agli autentici portuno porre l'interrogativo del fondamento principi del marxismo-leninismo. L'ideologia ideologico sul quale può basarsi qualsiasi op- cristiana considera indispensabile per la vita posizione nell'URSS. sociale il suo adeguamento ai principi morali E' chiaro, e io stesso ne sono perfettamente cristiani, interpretati forse un po' in senso sla- consapevole, che anche tra il 1952 ed il 1956 vofilo, con la pretesa di una missione speciale un grande numero di persone erano malconten- della Russia. L'ideologia liberale, in fine, pre- te ed intimamente avverse al regime. Ma, oltre suppone il passaggio ad una società democra- al fatto che questo malcontento manteneva un tica di tipo occidentale, che conservi però il 30 31
principio della proprietà collettiva e dello formulazione precisa, tutti i suoi aderenti han- Stato.8 no almeno uno scopo comune: un ordine le- Tutte queste ideologie sono però piuttosto gale, fondato sul rispetto dei diritti fondamen- vaghe. Nessuno ha trovato loro una formula- tali dell'uomo. zione abbastanza concreta e convincente; i loro Il numero dei partecipanti al Movimento è sostenitori non fanno che presuppone come più altrettanto indefinito quanto i suoi fini. Conta o meno ovvie; i seguaci di ogni dottrina riten- alcune decine di membri attivi e parecchie cen- gono di credere a qualcosa che hanno in comu- tinaia di simpatizzanti disposti a sostenerlo. ne: che cosa esattamente, nessuno lo sa. E poi Fornire una qualsiasi cifra precisa sarebbe im- queste dottrine non hanno limiti precisi; so- possibile; non soltanto perché è sconosciuta, vente si confondono le une con le altre. Ed ma anche perché cambia continuamente. 10 anche sotto una forma così indefinita, restano il La cosa più interessante, del resto, non è retaggio di gruppi ristretti. Eppure molti indizi tanto il numero dei partecipanti al Movimento rivelano che in vasti strati di popolo, soprattut- quanto il loro ceto sociale. Ho potuto farmene to nell'ambiente operaio, si sente l'esigenza di un'idea, basandomi sull'esempio specifico delle un'ideologia sulla quale possa basare l'atteggia- proteste nel caso Galanskov e Ginzburg. In mento di opposizione contro il regime e con- fondo, questo processo ha soltanto fornito al- tro la sua dottrina ufficiale.9 l'opinione pubblica un pretesto di dichiarare al Il Movimento democratico, secondo quan- regime le sue rivendicazioni in favore di mag- to ne so, arruola rappresentanti di ciascuna del- giori garanzie giuridiche e del rispetto dei di- le ideologie che ho prospettato; cosi la sua dot- ritti dell'uomo. La maggioranza di coloro che trina può essere o una combinazione eclettica apposero la loro firma alla protesta non cono- di marxismo-leninismo autentico, di cristiane- scono per niente né Galanskov né Ginzburg. simo russo e di liberalismo, oppure basarsi su Ed è forse per questo che possiamo considerare quanto vi è di comune nelle tre ideologie (nelle come inizio del Movimento proprio queste ener- loro varianti sovietiche contemporanee). A pri- giche e numerose proteste dell'opinione pub- ma vista, è questa seconda formula che va at- blica contro la violazione della legalità durante tuandosi. Benché il Movimento democratico sia questo processo." al suo inizio, e non abbia elaborato finora alcuna In rutto, 738 persone hanno firmato varie 32 33
lettere collettive o individuali. Si ignora la pro- un gruppo di persone, di medio reddito e con fessione di 38 di loro. Per quelle conosciute, l'esigenza di una notevole preparazione profes- si può stabilire l'elenco seguente:12 sionale ha bisogno, per svolgere la sua attività, di una certa libertà intellettuale e di azione; scienziati (od aventi titolo accademico) 45% inoltre richiede, come qualsiasi altro gruppo di artisti 22% persone provvedute, un dato ordine legale. ingegneri e tecnici 13% Inoltre questo gruppo costituisce lo strato insegnanti, medici, giuristi, editori 9% fondamentale della società, sul quale si poggia operai 6% qualsiasi regime democratico. Son convinto che studenti 5% da noi, nel nostro paese, questa classe, che po- Se consideriamo questa classificazione so- tremmo chiamare classe degli specialisti, sia in ciale veramente tipica del Movimento, è chia- corso di progressiva formazione. In effetti, il ro che gli ambienti accademici ne costituiscono regime per esistere e per esercitare un ruolo la base essenziale. Tuttavia, i laureati, per il attivo ha dovuto, durante tutto il dopoguerra, fatto stesso del loro genere di lavoro, della loro sviluppare l'economia del paese e la scienza; posizione nella società e della loro mentalità mi quest'ultima prende, nella società di oggi, un sembrano i meno adatti ad un'azione concreta: carattere di massa sempre più accentuato; ed è « mediteranno » volentieri, ma agiranno in mo- così che cresce il numero degli specialisti. A do estremamente indeciso.'3 questa classe appartengono coloro che si sono E' evidente poi, che su un piano più gene- assicurati, per loro e per la loro famiglia, un rale, la base essenziale del Movimento è l'in- livello di vita relativamente elevato nei con- tellighenzia. Ma, poiché questo termine ha fronti della normale condizione di un sovieti- un senso troppo vago e caratterizza non tanto co;14 esercitano una professione che riserva loro la posizione dell'uomo nella società od un grup- un posto dignitoso nella società e possiedono po sociale determinato, quanto la capacità dei una certa cultura I5 che li rende atti a valutare, singoli rappresentanti di questo gruppo al la- più o meno saggiamente, la loro situazione e voro intellettuale, è meglio che io impieghi il quella della società nel suo insieme. Vi si ag- termine di classe media. giungono liberi professionisti (come scrittori e In effetti sappiamo che, in qualsiasi paese, artisti), persone consacrate al lavoro scientifico, 34 35
amministrativo e tecnico, economisti, ecc. Co- ed in generale a qualsiasi attività indipendente, me ho già detto si tratta di una classe di spe- è quella dei funzionari di Stato. La cosa è natu- cialisti! Si nota che questa classe già comincia rale: qualsiasi funzionario considera se stesso ad essere consapevole della sua compattezza e troppo insignificante dinnanzi all'apparato del ad affermare la sua entità." potere del quale è un ingranaggio infimo per Vi è dunque una classe influente od un poter esigere da lui un cambiamento qualun- ceto sul quale potrebbe basarsi il Movimento que. D'altra parte, gli hanno tolto ogni respon- democratico; ma vi sono almeno tre fattori che sabilità sociale; egli esegue solo ordini poiché vi si oppongono fortemente, condizionandosi a proprio in questo consiste il suo lavoro. Potrà vicenda. sempre avere la soddisfazione del dovere com- Due di essi balzano agli occhi immediata- piuto, anche se ha svolto compiti che non avreb- mente. Innanzitutto, l'eliminazione sistematica be certo eseguito di sua volontà." Per il fun- dalla vita della società dei suoi elementi più in- zionario, la nozione di lavoro è soffocata da dipendenti e più attivi, in corso da decenni, ha quella di servizio. Quando è al suo posto, è un marcato tutti gli strati della società di un'im- automa; fuori dal lavoro è passivo. La psicolo- pronta di mediocrità e di grigiore; e ciò non gia del funzionario è perciò molto comoda sia ha potuto non ripercuotersi sulla classe media per il potere che per l'impiegato stesso. in via di formazione.17 Siccome nel nostro paese lavoriamo tutti In secondo luogo, la parte di questa classe per lo Stato, abbiamo tutti la mentalità del fun- maggiormente consapevole della necessità di zionario: gli scrittori, membri dell'Unione de- mutamenti democratici, resta disfattista: « in- gli scrittori; gli scienziati, che lavorano in una tanto non si può far niente! », « non riuscirai istituzione di Stato, gli operai o i kolchoziani, ad abbattere un muro picchiandovi dentro con tutti, senza eccezione, esattamente come i fun- la fronte ». In altre parole, ha coscienza della zionari del KGB o del MVD. B propria impotenza di fronte alla forza del Ben inteso, la cosiddetta classe media non regime. costituisce un'eccezione da questo punto di vi- Il terzo fattore non è così evidente, ma è sta; anzi, condizionata dal proprio ambiente so- molto interessante. Com'è noto, in qualsiasi ciale, è veramente la più segnata da questa psi- paese, la categoria meno incline ai mutamenti, cologia. Molti membri di questa classe sono ap- 36 37
punto funzionari dell'apparato partitico statale; crazia e l'eliminazione dalla classe dirigente de- considerano il regime un male minore di un gli elementi più audaci e più indipendenti, han- suo eventuale, doloroso processo di trasfor- no prodotto successive generazioni di élite bu- mazione. rocratica sempre più deboli e più indecise. Abi- Siamo cosi in presenza di un fenomeno in- tuati a sottomettersi incondizionatamente e teressante. Già esiste nel nostro paese un am- senza discutere per giungere al potere, i buro- biente sociale accessibile ai principi della liber- crati, quando finalmente ci sono arrivati, sanno tà personale, della legalità e della gestione de- meravigliosamente conservarlo tra le loro mani, mocratica e già se ne sente praticamente il bi- ma non sanno affatto servirsene. Non solo sono sogno; esiste un ambiente che già fornisce al incapaci di inventare qualcosa di nuovo, ma Movimento democratico nascente il contingen- prendono generalmente qualsiasi idea nuova te principale dei suoi aderenti; eppure, questo per un attentato ai propri diritti. E' probabile ambiente è talmente mediocre, la sua mentalità che abbiano ormai raggiunto quel punto morto talmente funzionarizzata e quella dei suoi mem- in cui la nozione di potere non è associata né bri, che in campo intellettuale pensano indi- con la dottrina, né con la personalità del capo, pendentemente, talmente passiva, che il suc- né con la tradizione, ma soltanto con il potere cesso di un Movimento democratico, basato su come tale. Dietro qualsiasi istituzione statale, uno strato sociale di questo genere, mi sembra dietro qualunque funzione, non si trova altro molto problematico. se non la convinzione che essa è una parte indi- spensabile del sistema. Naturalmente, l'unico Ma bisogna dire che questo paradosso della obiettivo di simile regime, almeno in politica classe media si allinea, in modo curioso, al pa- interna, non può essere che l'auto-conservazio- radosso del regime. Il regime ha subito, nei ne.20 E lo è. Il regime non vuole né restaurare cinque anni che hanno preceduto la guerra, tra- lo stalinismo, né perseguitare i rappresentanti sformazioni interne molto dinamiche; in segui- dell'intellighenzia, né accordare un aiuto fra- to, però, la formazione della nuova élite buro- terno a chi non glielo chiede. Vuole soltanto cratica seguì il sistema, burocratico ormai an- che tutto vada come è sempre andato: le auto- ch'esso, della scelta dei più remissivi e dei più rità siano riconosciute, l'intellighenzia resti in docili esecutori. Questa sceka antinaturale de- silenzio, il sistema non venga scosso da riforme gli uomini più accomodanti della vecchia buro- 38 39
pericolose o bizzarre. Il regime non attacca; si mente, in alto e in basso si cominciò a propen- difende. La sua parola d'ordine è: « non tocca- dere verso norme scritte, più stabili di questo teci e non vi toccheremo ». Il suo scopo: « che tacito consenso. Ciò ha creato una situazione tutto resti come prima ». E' Io scopo più uma- assai strana. nitario, se si vuole, che il regime si sia proposto La necessità di un certo ordine giuridico in quest'ultimo mezzo secolo, ma è, nello stesso aveva cominciato a farsi sentire al vertice già tempo, il meno seducente. nel periodo della limitazione del ruolo della Cosi, di fronte alla passiva classe media si sicurezza di Stato e delle riabilitazioni in mas- erge un'elite burocratica altrettanto passiva. sa. Durante un decennio (1954-1964) andò Ma, per quanto passiva essa sia, non ha assolu- attuandosi un lavorìo progressivo, molto lento tamente nulla da cambiare; in teoria, può andar del resto, sia in campo legislativo formale che avanti ancora molto a lungo, sbarazzandosi dei in quello dell'applicazione pratica della legge. problemi con le più inspiegabili concessioni o Esso si è manifestato sia nella firma di una serie repressioni. di convenzioni internazionali e nel tentativo E' ovvio che questo stato di quasi stabilità di armonizzare, in certo qual modo, le leggi so- del regime esiga una determinata copertura giu- vietiche con le norme giuridiche internazionali, ridica, basata, o sulla tacita comprensione di sia nella riforma dell'ordinamento giuridico. tutti i membri della società circa quanto si esige Questo movimento verso un ordine legale, lento da loro, o su una legge scritta. Al tempo di già di per se stesso, ha subito ancora remore a Stalin ed anche di Kruscev, regnava una ten- causa di diversi fattori. In primo luogo, per denza imposta dall'alto e percepita dalla totali- una ragione o per un'altra inerente alla poli- tà dei cittadini, che permetteva a tutti i funzio- tica del momento, lo stesso potere emanava de- nari di lasciarsi guidare in modo infallibile da creti e disposizioni in flagrante contraddizione considerazioni di opportunità (convalidate del con le convenzioni internazionali alle quali ave- resto da istruzioni) e agli altri di capire che va appena apposto la firma e che i fondamenti cosa si esigeva da loro. Esisteva, inoltre, la sa- della legislazione sovietica avevano approvato." cralità della legge e da essa, in ogni singolo In secondo luogo, il rimpasto dei quadri della caso, si poteva attingere quello che andava bene Magistratura fu eseguito in modo molto limitato per un determinato momento. Ma progressiva- ed incoerente, ed ha cozzato contro la scarsità 40 41
di elementi capaci di capire lo spirito della le- dia di « imbianchirla » ( facendo con molta sem- galità. Terzo: l'egoismo di casta dei funzionari plicità le cose considerate prima impossibili e li induceva ad opporsi a tutto ciò che poteva li- rivendicando continuamente la loro legalità). mitare in un modo o nell'altro la loro influenza Tutto questo pone il regime in una posizione e metter fine alla loro situazione privilegiata assai complessa, soprattutto se si pensa che nella società. Quarto: l'idea stessa di ordine l'idea di legalità comincerà a penetrare negli giuridico non trovava quasi nessuna radice nel- altri strati della società. Per la propria stabilità, la società sovietica e si riscontrava in lampante il regime è continuamente forzato a tener conto contraddizione con le dottrine, ufficialmente delle sue leggi; per lottare contro la tendenza proclamate, sull'atteggiamento di classe obbli- alla democratizzazione è continuamente obbli- gatorio verso tutti i fenomeni. gato a violarle.21 Benché, in tal modo, il movimento verso un Ciononostante, gettando uno sguardo a ordine giuridico, iniziato al vertice, si fosse pro- questi quindici ultimi anni, bisogna dire che gressivamente invescato nel pantano burocra- il processo di formalizzazione giuridica ha se- tico, improvvisamente risuonarono alla base guito il suo corso, lento, ma ininterrotto ed ha voci che reclamavano il rispetto delle leggi. In raggiunto tali traguardi che sarà diffìcile rove- effetti, la classe media - la sola nella società sciarlo con i metodi burocratici usuali. Ci si sovietica che capisse e sentisse l'esigenza di le- può domandare se esso è una conseguenza della galità - si mise a reclamare, benché timidamen- liberalizzazione in corso - o almeno di quella te, un trattamento non più fondato sui bisogni attuata fino ad un passato recente — del regime correnti del regime, ma su di una base legale. che vige nel nostro paese. Poiché è noto che Si palesò allora l'esistenza di una vasta zona un'evoluzione del nostro Stato e della nostra grigia nel diritto sovietico; zona di cose non società era ed è tuttora in atto, non soltanto proibite formalmente dalla legge, ma conside- nel campo del diritto, ma anche in quello eco- rate interdette nella pratica." Attualmente sono nomico, nel campo della cultura, ecc. evidenti due tendenze: quella del regime di In effetti, oggi, non soltanto ogni cittadino « annerire » questa zona ( con aggiunte al codice sovietico si sente più sicuro e gode di maggior penale, con processi esemplari, con l'invio di di- libertà personale che non quindici anni or sono, rettive varie ai giudici); quella della classe me- ma anche il dirigente di un'impresa industriale 42 43
ha il diritto di decidere per suo conto un certo rotto della ragione, lo sappiamo; né la storia numero di questioni, che prima non erano di umana è quella di un progresso regolare. Tutta- sua competenza; lo scrittore o il regista godono via, secondo me, il problema non sta tanto nel di molto maggior spazio per la loro creatività fatto che il grado di libertà di cui godiamo è e altrettanto si dà sensibilmente in quasi tutti sempre minimo in paragone a quello indispen- i campi della nostra vita. Questo fatto ha ge- sabile ad una società sviluppata, né che il pro- nerato un'ideologia di più, forse la più diffusa cesso di questa liberalizzazione, invece di acce- nella società, che si può chiamare Videologia lerarsi continuamente, subisca incontestabili del riformismo. E' basata sulla convinzione che, remore, si deteriori e faccia marcia indietro; grazie a cambiamenti progressivi ed a riforme ma piuttosto che la natura stessa di questo pro- parziali, la sostituzione della vecchia élite buro- cesso renda dubbio il suo successo finale. Sem- cratica con una nuova, più intelligente e più brerebbe che la liberalizzazione debba essere at- saggia, produrrà una specie di umanizzazione tuata progressivamente mediante riforme ed al- del socialismo e che, al posto di un sistema tri provvedimenti rispondenti ad un piano con- immobile e privo di libertà, ne sorgerà un al- sapevolmente preordinato al vertice, in vista tro, dinamico e liberale. In altre parole, que- : di adeguare il nostro sistema alle condizioni con- sta teoria si fonda sulla certezza che la ragione temporanee e di rinnovarlo in modo radicale. avrà il sopravvento e che tutto andrà bene; per Sappiamo, invece, che non c'è mai stato e non questo essa si è diffusa specialmente negli am- c'è ora un piano, che nessuna riforma radicale bienti accademici ed in genere tra coloro che è stata attuata, né è in corso di attuazione. As- già adesso non stanno troppo male e sperano, sistiamo soltanto a tentativi sporadici di « tap- proprio per questo, che anche gli altri capiran- pare i buchi » con ristrutturazioni alla bell'e no che è meglio essere sazio e libero piuttosto meglio dell'apparato burocratico.25 che affamato e privo di libertà. Ritengo che sia Per altro, la liberalizzazione potrebbe es- la medesima prospettiva, un po' semplice, a sere spontanea quale risultato di continue con- fondare tutte le speranze americane circa cessioni del regime ad una società provvista di l'URSS.24 un suo piano di liberalizzazione, e del suo con- Eppure la storia, ed in particolare la storia tinuo sforzo di adattarsi alle tumultuose modi- russa, è ben lungi dall'essere un trionfo ininter- ficazioni dell'universo intero; in altre parole, il 44 45
regime sarebbe allora un sistema auto-rego- perimento del regime, il risultato logico sarà lantesi.26 la sua morte, seguita dall'anarchia. Ma vediamo che neppure questo avviene; Se consideriamo l'evoluzione del regime il regime si ritiene perfetto e, per questa ra- analogamente alla crescita dell'entropia, allora gione, non vuole trasformarsi, né deliberata- il Movimento democratico, la cui analisi è sta- mente, né, tanto meno, cedendo a qualcuno o ta il punto di partenza del mio studio, potreb- a qualcosa. Il processo in corso di aumento del- be essere definito un fenomeno antientropico. la misura di libertà potrebbe essere più esatta- Si può certo sperare - e così probabilmente mente qualificato come processo di deperimen- avverrà - che, nonostante le repressioni, il mo- to progressivo del regime. Questo invecchia, vimento nascente sappia acquistare influenza, elaborare un programma sufficientemente pre- semplicemente, e non è più in grado di soffo- ciso e trovare la struttura adatta: allora arruo- care tutto e tutti, come prima, con la stessa lerà numerosi aderenti. Nello stesso tempo, a forza e lo stesso entusiasmo; come già abbiamo parer mio, la sua base sociale, la classe media o, detto, la sua élite si trasforma, il modo di vi- più esattamente, una parte di questa, è troppo vere diventa sempre più complesso ed il regi- debole e troppo in balìa delle contraddizioni in- me riesce a stento a raccapezzarsi; la struttura terne perché il movimento possa decidersi un della società è in evoluzione. Si potrebbe trac- bel giorno a porsi contro il regime oppure di- ciare un quadro allegorico: un uomo in piedi ventare una forza capace di organizzare la so- in una posa molto tesa, le braccia in alto ed un cietà su nuove basi, nel caso di autoliquidazione altro uomo in posa altrettanto tesa, che gli del regime o di una sua caduta. Ma non potreb- preme una mitragliatrice sul ventre. Evidente- be darsi che il Movimento democratico riu- mente non potranno resistere a lungo in que- scisse ad acquistare un più vasto appoggio nel sta posizione; anche il secondo uomo si stan- popolo? cherà e lascerà involontariamente cadere la sua E' molto difficile rispondere a questo inter- arma; il primo ne approfitterà per abbassare un rogativo, non foss'altro perché nessuno, élite pochino le braccia e rilassarsi come può. Se burocratica compresa, riesce ad indovinare qua- consideriamo la liberalizzazione in corso non le umore regna nei più vasti strati del popolo.2* come rinnovamento, ma come processo di de- Mi sembra che il termine giusto per prospettare 46 47
questi umori potrebbe essere malcontento pas- sua sclerosi, faticherà sempre più per aumen- sivo. Malcontento diretto non contro il regime tare la produzione, è evidente che il livello di nel suo insieme — la maggioranza del popolo vita di molti strati della nostra società potrà non se lo sogna neppure, né ritiene che le cose esserne minacciato. Che forma prenderà allora possano andare altrimenti — ma contro aspetti il malcontento popolare? La forma di una resi- particolari del regime, che, nondimeno, costi- stenza democratica legale o la forma estremista tuiscono condizioni indispensabili della sua esi- di esplosioni di violenza individuale e col- stenza. Gli operai, per esempio, sono esaspera- lettiva? ti dalla loro condizione di « senza-diritti » nei Ritengo che nessuna idea possa essere tra- confronti dell'amministrazione della fabbrica, i dotta in pratica se non è stata prima capita kolchoziani dalla totale dipendenza dal presiden- dalla maggioranza del popolo. Le nozioni di te (che, a sua volta, dipende totalmente dalla autogestione, di legge uguale per tutti, di li- direzione del distretto) e tutti dalla stridente bertà individuale e quella conseguente di re- disparità dei beni, dai salari bassi, dalle difficili sponsabilità, sono quasi totalmente incompren- condizioni di alloggio, dalla scarsità o dall'as- sibili per il popolo russo, a ragione delle sue senza dei viveri di prima necessità, dall'impos- tradizioni storiche e di altri fattori. Perfino sibilità di mutare il luogo di residenza o di la- nell'idea di libertà pratica il russo medio vedrà voro, ecc. Oggi questo malcontento comincia a non la possibilità di una sua migliore sistema- farsi pubblico e perciò molti cominciano a chie- zione nella vita, ma il pericolo che qualcuno dersi: « insomma chi è il colpevole? ». più abile di lui si sistemi bene a sue spese. La Il miglioramento progressivo, anche se len- parola stessa di libertà è percepita dalla mag- to, del livello di vita, frutto soprattutto del- gioranza come sinonimo di disordine, come l'edilizia intensificata, non sopprime questa esa- possibilità di abbandonarsi impunemente a sperazione, ma, in certo qual modo, la neutra- qualsiasi azione antisociale o pericolosa. Quan- lizza. E' chiaro però, che una frenata brusca to poi al rispetto dei diritti della persona uma- nell'aumento del benessere, una fermata od una na come tale, è una nozione che determina marcia indietro provocherebbero esplosioni di pura perplessità. irritazione violenta, che prima nessuno avrebbe Si può rispettare la forza, il potere, anche creduto possibili.29 Siccome il regime, data la lo spirito e l'educazione se si vuole, ma che la 48 49
personalità umana come tale abbia un valore rogo per giustizia, ma mai per il diritto di qualsiasi, è una cosa inconcepibile per la co- « fare tutto quello che gli piace ». Nonostante scienza popolare. Come popolo, non abbiamo tutto il fascino apparente di questa idea, se si vissuto il periodo europeo del culto della per- valuta attentamente quanto essa nasconde, bi- sonalità umana; la personalità, nella storia sogna concludere che costituisce l'aspetto più russa, è sempre stata un mezzo, mai un fine. deleterio della psicologia russa. La giustizia si Paradossalmente, la nozione stessa di culto del- trasforma, in pratica, nel desiderio « che nessu- la personalità ha preso per noi il senso di un no stia meglio di me ».x Quest'idea si traduce periodo di tale avvilimento e di tale oppressio- in odio per tutto ciò che esce dall'ordinario. ne della personalità umana, che il nostro po- Perciò si cercherà non di imitare questo « fuori polo non ne aveva mai conosciuto uno simile dell'ordinario », ma di ricondurlo a quanto ci è prima di allora. Per di più, una continua pro- affine, e si odierà qualsiasi iniziativa e qualsiasi paganda si sforza con tutti i mezzi di opporre il genere di vita più dinamico e più elevato del personale al collettivo, puntualizzando quanto nostro. Certo, questa psicologia è più frequente il primo sia meschino e nobile il secondo. Così, nel contadino che nella classe media. Tuttavia qualsiasi interesse per ciò che è personale ha i contadini di oggi e quelli di ieri, costituiscono assunto l'aspetto di mostruoso egoismo. la schiacciante maggioranza del nostro paese.31 Dobbiamo forse concluderne che il popolo Così le due nozioni più insite nel popolo non ha alcuna idea positiva, eccetto quella di — l'idea di forza e l'idea di giustizia - sono potere forte, di potere che ha sempre ragione ugualmente di ostacolo alle idee democratiche, perché è forte e che, proprio per questo, non fondate sull'individualismo. E a tutto questo bisogna cercare di indebolire? Il popolo russo dobbiamo aggiungere tre fattori negativi e le- — la sua storia di ieri e di oggi lo prova fino al- gati tra di loro. Primo: il persistente basso li- l'evidenza — ha ad ogni modo un'idea che gli vello di civiltà della maggior parte del nostro pare positiva: l'idea di giustizia. Il potere, che pensa a tutto e fa tutto per noi, deve essere popolo specialmente nella vita domestica. Se- non soltanto forte, ma giusto; tutti devono vi- condo: il dominio dei miti di massa, diffusi ac- vere secondo giustizia e agire secondo coscien- canitamente con i grandi mezzi d'informazione. za. Un uomo può lasciarsi bruciare vivo sul E terzo: il forte disorientamento sociale della maggior parte del nostro popolo. La proleta- 50 ri
rizzazione delle campagne ha generato una stra- teri, prettamente materiali, alcuni criteri mora- na classe formata né da puri contadini, né da li: la nozione di onesto e disonesto, di bene o puri lavoratori, ma costituita di uomini che di male, nozioni insite nell'uomo, che costitui- hanno una doppia psicologia di proprietari della scono un freno e una direttiva quando crolla il loro microimpresa agricola e di braccianti gior- meccanismo di costrizione sociale e l'individuo nalieri di una gigantesca impresa anonima. Qua- è lasciato a se stesso. Si è andata formando in le coscienza ha di se stessa questa massa e che me l'impressione, forse sbagliata, che, per il cosa vuole? Credo che nessuno lo sappia. popolo, tali criteri morali sono inesistenti o quasi. La morale cristiana, con le sue nozioni di Poi, l'afflusso colossale delle masse con- bene e di male, è stata sradicata ed eliminata tadine dalla campagna alla città, ha dato origi- dalla coscienza popolare; si sono fatti tentativi ne ad un nuovo tipo di cittadino: di un uomo di sostituirla con una morale di classe, che può strappato al suo vecchio ambiente, ad un vec- essere formulata press'a poco così: è bene ciò chio modo di vivere e ad una vecchia cultura che in questo momento il potere esige da me. e che fa fatica ad assimilare un nuovo genere E' naturale che una morale di questo genere, di vita ed una nuova cultura. Vi si trova a di- come pure l'instaurazione e l'esaltazione delle sagio e si dibatte fra timore e aggressività. A divisioni di classe e delle divisioni nazionali, quale ceto sociale egli ascriva se stesso, rimane abbiano completamente de-moralizzato la socie- un mistero. tà privandola di qualsiasi criterio morale che Se le vecchie forme economico-sociali sono non sia il vantaggio del momento.32 definitivamente scomparse tanto in città che in campagna, le nuove sono ancora in via di for- Cosi, anche l'ideologia cristiana, che, in mazione. La base ideologica sulla quale vanno Russia, aveva generalmente avuto un carattere organizzandosi è del tutto primitiva: si tratta di semi-idolatria e nello stesso tempo di fun- del benessere materiale (molto relativo se con- zionariato di Stato a si è estinta, senza cedere siderato dal punto di vista occidentale) e del- il posto all'ideologia marxista. La dottrina mar- l'istinto di conservazione; vale a dire che alla xista è stata troppo spesso tagliata e ritagliata nozione di vantaggio si oppone la nozione di sulla misura delle necessità del momento, per pericolo. E' difficile sapere se la maggioranza poter diventare un'ideologia vivente. Oggi, in del nostro popolo ammette accanto a questi cri- proporzione alla crescente democratizzazione 52 53
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