SOPRAWIVERA' L'UNIONE SOVIETICA FINO AL 1984 ? - ANDREJ AMALRIK - ines Edizioni

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SOPRAWIVERA' L'UNIONE SOVIETICA FINO AL 1984 ? - ANDREJ AMALRIK - ines Edizioni
ANDREJ AMALRIK
    SOPRAWIVERA'
    L'UNIONE
    SOVIETICA
    FINO AL 1984 ?
Padova
                  ione di Carlo Bo

• e Letterature
                  )ines Edizioni
piche e Slave
SOPRAWIVERA' L'UNIONE SOVIETICA FINO AL 1984 ? - ANDREJ AMALRIK - ines Edizioni
Ectaiioue fiiuLtulalo i.

Andrej Amalrik

Sopravviverà
l'Unione Sovietica
fino al 1984?
Introduzione di Carlo Bo

COINES EDIZIONI
SOPRAWIVERA' L'UNIONE SOVIETICA FINO AL 1984 ? - ANDREJ AMALRIK - ines Edizioni
Traduzione dal russo di Caterina Darin

Tutti i diritti   riservati

© 1970 Coines edizioni spa, Roma                     Amalrik
e Alexander Herzen Foundation, Amsterdam             un testimone per il futuro
Questo volume
è stato pubblicato originariamente in lingua russa
dalla Alexander Herzen Foundation, Amstel 268
Amsterdam-C
SOPRAWIVERA' L'UNIONE SOVIETICA FINO AL 1984 ? - ANDREJ AMALRIK - ines Edizioni
Il libro che viene presentato al lettore ita-
liano e che è già stato abbondantemente illu-
strato all'estero merita ed esige qualche parola
d'introduzione. Innanzitutto il nome del suo
autore è notissimo; negli ultimi tempi la cro-
naca ha dovuto registrare le avventure e le
disgrazie dello scrittore e in qualche modo
ne ha fatto un « caso », da aggiungere a una
lunga serie di casi che servivano a illustrare
le condizioni di vita e di lavoro di una parte
degli intellettuali sovietici. Ora è stato pro-
prio questo clamore a pregiudicare in qualche
modo la retta intelligenza del libro e soprat-
 tutto a falsare la figura di Andrej Amalrik,
gettando la luce sulle zone meno intime e
meno legate a una vera interpretazione della
sua storia. E questo perché se Amalrik sta den-
tro al capitolo del « nuovo » scrittore sovie-
tico, sta dentro a quella particolare letteratura
clandestina, alla letteratura non ufficiale o me-
glio non consentita ufficialmente e che cono-
sce soltanto il mezzo del manoscritto e della
SOPRAWIVERA' L'UNIONE SOVIETICA FINO AL 1984 ? - ANDREJ AMALRIK - ines Edizioni
comunicazione privata, allo stesso modo ri-          rik ha preferito saltare a pie pari tali strumen-
chiede una nuova angolazione e un nuovo              ti e dichiarare senza alcun accorgimento quella
giudizio, nel senso che questo libro non corri-      che gli sembrava la verità accertabile.
sponde perfettamente alle leggi della lettera-            Sull'esempio del grande Pasternak gli scrit-
tura di protesta o di insofferenza mentre sem-       tori delle generazioni precedenti avevano giuo-
bra voler appartenere piuttosto alla letteratura     cato di astuzia o di abilità, rievocando un mon-
critica.                                             do diverso o innestando nella rappresentazio-
     Amalrik e per la sua età (è nato nel 1938       ne della realtà sovietica dei dubbi d'ordine ca-
e quindi rientra di pieno diritto nella gene-        pitale che, generalmente, toccavano la sfera
razione di quelli che sono nati nel nuovo mon-       morale. Era insomma una letteratura di giudi-
do comunista e non hanno dovuto rivedere o           zio, estremamente importante ma che per for-
correggere il loro passato) e per la sua forma-      za di cose si serviva di una forma di rappre-
zione intellettuale (ha studiato storia e avreb-     sentazione comune: diversa, diversissima ma
be dovuto portare a termine i suoi studi se il       che apparentemente rispettava le regole del
modo e i risultati della sua indagine non fos-       giuoco. Da un certo punto di vista era forse
sero stati giudicati pericolosi e da condanna-       più pericolosa della protesta diretta, delle di-
re) si è trovato a dover fronteggiare da solo e      chiarazioni di insofferenza o di ribellione; ma
con il solo soccorso delle sue acquisizioni un       gli spiriti dell'ortodossia e della censura pote-
mondo ufficiale, conformista, portato natural-       vano sostenere che si trattava di frutti condi-
mente a consacrare delle verità accertate da         zionati: erano, cioè, l'espressione di stati d'ani-
 altri. Nella lunga teoria che va dalle prime de-    mo, erano il segno di un disagio, quasi che que-
lusioni alle ultime proteste degli intellettuali     gli scrittori fossero vittime di memorie e di ri-
 sovietici è chiaro che Amalrik si trova nel-        cordi, quasi che per loro non fosse stato pos-
 l'ambito delle nuove opposizioni; ma bisogna        sibile avere un'educazione completa.
 aggiungere che vi si trova con un suo accento,          Q»n Amalrik tutti questi stratagemmi non
 con autonomia e con assoluta indipendenza.          sono possibili, le sue pagine non sono il risul-
 E' già stato osservato che là dove di solito        tato di rigurgiti, così come non sono il segno
 gli scrittori insofferenti si servivano dei mezzi   di un contrasto fra due ideologie, fra due modi
 normali che offre la polemica indiretta, Amal-      di pensare. No, Amalrik è soltanto nato in
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quel mondo, e quindi ciò che scrive della sua     un certo senso dà per scontato il fallimento
patria o dell'avvenire del suo paese deriva da    politico e sociale del suo paese e si ha la sen-
una meditazione esclusivamente critica. Amal-     sazione che non si tratti di un'impressione
rik non dice né — tanto meno — vuole suggerire    personale ma bensì di una nozione che debba
che in altri tempi, in un passato prossimo, si    essere condivisa da molte persone. Cosa ancor
stava meglio, non fa questioni d'ordine morale,   più sorprendente è che tale giudizio venga da
si limita a registrare un fallimento e a indi-    persone che non hanno avuto modo di cono-
care delle date, per il momento in cui — a suo    scere qualcosa di diverso, ecco perché il libro
avviso — questa decadenza avrà toccato il suo     assume un valore di documento. E che si
punto finale.                                     tratti di un documento ce lo conferma il ca-
     Non siamo, dunque, di fronte a uno sfogo     rattere stesso di queste pagine, che ignorano
e neppure a qualcosa che lasci pensare a un       qualsiasi forma di esaltazione, che non sono
discorso alla Orwell. Per stabilire bene la       mai polemiche e che non nascono da un tempo
base di partenza di Amalrik, non c'è che da       di risentimento. Chi parla è piuttosto uno che
rifarsi alla sua professione di storico. Caso      trae delle conseguenze, che stabilisce dei ri-
mai, si potrebbe obbiettare che egli si serve      sultati e in nessun momento cede al desiderio
del presente come di un qualcosa che è già         di voler stupire gli altri. Allo stesso modo non
diventato passato, di qualcosa di fisso e inal-    vale aspettarsi delle rivelazioni, delle denunce
terabile; ma è un inconveniente che fatal-         clamorose: il discorso di Amalrik è quanto
mente tocca a chiunque cerchi di conoscere         mai sobrio e controllato. E' - se vogliamo ser-
il volto del futuro. Ecco perché a noi sembra      virci di un'immagine - il discorso di un uomo
molto più interessante l'altro fatto dell'ana-     che è imbarcato su una nave e da quel che vede,
lisi diretta, molto di più della profezia. Che     da quel che sente, specialmente da ciò che vie-
l'URSS debba sopravvivere fino al 1984 e poi       ne impartito come ordine dai capitani si pre-
scomparire nella sua attuale forma rientra nel     occupa di immaginare il prossimo futuro. La
giuoco delle possibilità, è caso mai la conse-     navigazione è compromessa e poco conta in-
guenza di uno stato di cose che a uno scrittore    dovinare il tempo della durata o il porto d'ar-
sovietico di trentadue anni non solo non sem-       rivo. Il destino - sembra voler sostenere Amal-
bra perfetto ma neppure valido. Amalrik in          rik - è già segnato in partenza o almeno è segna-

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to dal momento in cui non siamo più in grado        to (per esempio, quando dà per scontato il
di determinarlo.                                    conflitto dell'URSS con la Cina) il suo discor-
     II destino dell'URSS interessa Amalrik dal     so perde in credibilità. Anche perché supposi-
punto di vista della storia, ma non manca di        zioni del genere, anticipazioni di futurologi in
aggiungere che il suo discorso vale per tutti,      tal senso non mancano, mentre invece sono as-
anche per chi non è imbarcato sulla stessa nave;    sai rare le testimonianze di chi prende atto del
ed è molto interessante per gli stranieri, per-     cattivo funzionamento della macchina politica
ché per la prima volta gli viene offerto come       e sociale. D'altra parte, la testimonianza di
un discorso diretto. Chi parla è uno che « sta      Amalrik è tanto più preziosa, in quanto è pre-
dentro » e si preoccupa di spiegare in che modo     cisa, netta e per il suo impianto tocca punti e
stiano veramente le cose. Da tenere presente        momenti che sono stati già illustrati dalla storia
che Amalrik non sta all'opposizione, non è          della Russia. Aggiungiamo però che anche su
mosso, cioè, da ragioni ideologiche; per conto      questo punto il saggista sembra discreto, nel
suo non ha da fare nessuna proposta diversa.         senso che si riferisce a grandi linee del passato
 Il suo abito corrisponde alla sua natura: le ob-   e a uno stato di fondo perenne dell'animo
biezioni cominciano più avanti e possono es-         russo.
sere raggruppate in queste due voci: Perché              Da questo punto di vista, grazie a una ci-
 non esiste un rinnovamento nella classe diri-      tazione di Mao Tse-tung, Amalrik arriva a
gente sovietica? Che cosa succederà quando          un'illuminazione che ci sembra quanto mai per-
 questo tipo di regime inefficiente sarà dichia-    tinente, almeno per quanto riguarda la scon-
 rato definitivamente fallito?                      fìtta del progresso circoscritto e limitato. E ve-
    Amalrik non va oltre, l'abbiamo detto: non      dremo perché. Ma prima leggiamo il passo di
ha rimedi da suggerire, è in qualche modo un        Amalrik: « Mao Tse-tung parla di un accer-
medico parziale; ma proprio questa parzialità,      chiamento della città - i paesi economicamente
questa sua impossibilità a dare consigli, è una     sviluppati - da parte del villaggio - i paesi sot-
conferma dell'autenticità della sua interpreta-     tosviluppati. In effetti, Ì paesi economicamente
zione. In altre parole, lo storico non passa la     sviluppati costituiscono, quanto alla popolazio-
mano al politico e va detto che le poche volte      ne, una piccola parte del mondo. E poi, anche
in cui lo sorprendiamo in atteggiamento sospet-     in questi paesi, la città è accerchiata dal villag-

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gio — villaggio nel senso proprio del termine -        za. Questa è la parte più patetica del libro, che
oppure dagli abitanti del villaggio di ieri stabi-     per ragioni evidenti Amalrik, per volere restare
litisi recentemente in città. Ma anche in città,       fedele al proprio assunto, ha sacrificato ma che,
gli elementi che dirigono la civilizzazione con-       comunque, costituisce la materia prima del suo
temporanea e ne sentono il bisogno non costi-          intervento pubblico.
tuiscono che una minoranza infima, E perfino                In che modo possiamo pensare che la testi-
nel nostro mondo interiore, la città è anch'essa       monianza di Amalrik sopporti un riferimento
circondata dal villaggio del subcosciente e al         preciso a quello che è il dato della solitudine
primo scossone infetto ai valori abituali ce ne        e dell'abbandono e che lo scrittore stesso ha
accorgiamo. Non è forse questa crepa la massi-         illustrato con la contrapposizione della città e
ma minaccia potenziale che pende sulla nostra          del villaggio? Ce ne autorizza lo stesso scritto-
civiltà?                                               re, l'autore del libro precedente Viaggio invo-
      « La minaccia della città da parte del villag-   lontario in Siberia che costituisce fino ad oggi
gio è tanto forte anche perché in città si nota        la sua prova maggiore come narratore (le altre
una tendenza verso un sempre maggiore isola-           sue opere non sono mai state pubblicate). Il
mento personale, mentre il villaggio ricerca           piccolo trattato e il libro di vita rappresentano
 l'organizzazione e l'unità ».                         per intero l'arco della sua opera di scrittore e -
      Il futurologo ha ricevuto - come si vede -       in modo particolare - la sua facoltà di strappare
 un grosso colpo dallo storico o meglio ancora         all'esame della realtà altri segni, altre indica-
 dall'uomo comune, dall'uomo che sta navigan-          zioni. Si tenga presente un altro fatto: non a
 do nelle acque del suo particolare mondo pre-         caso il trattato sul futuro dell'URSS segue il
 sente. Lo storico è costretto a ricordare all'in-     racconto del viaggio « involontario »: evidente-
 ventore del futuro che il mondo non va avanti         mente si tratta di una prova di controllo cri-
 in un senso solo, tanto meno va avanti nel senso      tico. Com'è stato detto, è questa una delle po-
 che pochi intendono dargli. Amalrik contrappo-        che volte che uno scrittore della clandestinità
 ne all'organizzazione determinata da pochi cer-       preferisce servirsi del linguaggio della ragione.
 velli privilegiati, le reazioni incalcolabili e se-       Amalrik aveva tutte le carte in regola per
 grete dei molti, della massa, di chi non ha voce      fondere in un'unica vocazione la sua esperien-
 e ignora perfino la possibilità della testimonian-    za e le sue idee di storico, ne sarebbe saltato
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fuori un libro provocante. Lo scrittore non l'ha      ferenze ideologiche né da abitudini senti-
fatto e non l'ha fatto perché ha voluto separare      mentali.
le due sfere, il sentimento dalla ragione; ma              Il tentativo che fa Amalrik è di portare
non è detto che nel quadro del suo ragionamen-        al di fuori del quadro delle reazioni immediate
to non sia entrato mai il ricordo delle ingiu-        questo discorso sulle sorti dell'URSS e di pre-
stizie e delle sofferenze patite. Qui cogliamo an-    sentarlo nella maniera più asettica, meno com-
cora meglio quella che è la novità dell'impianto      promessa possibile. In altre parole è il docu-
del discorso di Amalrik. La sua opposizione ha        mento di una testimonianza diretta nell'ambito
scelto la strada dell'obbiettività e — vale ricor-    della stessa famiglia e ha il pregio di aver tro-
darlo - è l'opposizione dall'interno. In fondo la     vato un equilibrio naturale fra nazionalismo e
vera accusa che Amalrik muove ai dirigenti del        internazionalismo. Probabilmente tale equili-
suo paese è di inefficienza, di mancanza di idee      brio gli viene dal fatto che Amalrik ha posto
o di tradimento di certe idee. Amalrik si guarda      il problema in termini prevalentemente umani
bene dal mettere in dubbio la storia del passato      o meglio egli parla da cittadino dell'URSS ma
ma, definita questa sua posizione, non ha esita-      anche da cittadino che ha coscienza di quello
zioni di sorta nel criticare la rottura in atto fra   che sta avvenendo nel mondo. Questo fa sì che
quel passato e il presente di cui è stato anche       il suo libro non resti chiuso e legato a un de-
vittima. E', come ognun vede, l'opposizione del-      stino particolare ma abbia il necessario per
la seconda stagione, più matura, meno legata a        suscitare e riscuotere un'udienza più larga. Le-
un rapporto sentimentale, non coinvolta in gri-       gare il senso del suo discorso alla storia del fu-
di di ribellione o soltanto di passione. Si ha        turo dell'URSS non mi sembra sufficiente, sa-
l'impressione che Amalrik voglia dire soltanto        rebbe tradirne lo spirito e le intenzioni. An-
questo: state attenti a dove ci portate, non          che perché non dobbiamo intenderlo come
 siete in grado di tenere il timone. La prima op-     un messaggio chiuso nella bottiglia: primo,
 posizione guardava al passato, poteva essere         perché non lo è; secondo, perché il discorso
 valutata ed interpretata come un risentimento,       coinvolge in qualche modo il nostro futuro
 come un segno personale di insoddisfazione,          e tende a riportare la questione del regime
 questa nuova opposizione non deriva né da dif-       sovietico in una questione d'ordine generale
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e che tocca alla hne anche il destino comune          mo se il lettore comune sarà in grado di co-
dell'uomo.                                            gliere la qualità del discorso, la natura dell'in-
      In conclusione, il libro di Amalrik non am-     vito che è racchiuso nella semplice esposizione
mette di essere Ietto e giudicato come un pam-        dei pochi dati di fatto essenziali.
phlet, non obbedisce al gusto dell'attacco pole-           Infine, se è consentita una raccomandazione
mico ed è ben diverso dal tradizionale diver-         al probabile lettore libero e disinteressato, si
tissement intellettualistico: è, al contrario, una    vorrebbe aggiungere questo: non rifiutiamo una
presa di coscienza e un tentativo di trasferire il    proposta così chiara e cerchiamo di strappare
discorso politico su delle basi più larghe e più      da questa lucida proposta di discussione qual-
solide. Inutile aggiungere che l'interrogativo del    cosa che a poco a poco abbiamo trasformato in
titolo non pretende d'avere un'efficacia asso-        abitudine; cerchiamo cioè, di sradicare il vezzo
luta, intende al contrario promuovere un ragio-       di risolvere questioni del genere in vacue e inu-
namento più concreto e più strettamente legato        tili professioni di fede. Proprio perché il sag-
alla realtà. Il lettore per conto suo saprà distin-   gio di Amalrik sfugge alla legge della commo-
guere appunto quelle che sono le parti più so-        zione superficiale, della emozione intesa come
lide; e quando lo avrà fatto, capirà che il libro     evasione e rifiuto di responsabilità, lasciamo da
è più credibile in quei punti che apparentemen-       parte tutta la sua leggenda, lasciamo da parte
 te sono i meno brillanti, dove il controllo degli    la cronaca, lasciamo soprattutto da parte le no-
 elementi del discorso è stato più severo.            stre leggi morali e vediamo di capire nella ma-
      Quando lo scrittore fissa i termini del dram-   niera più pulita ed onesta questo documento che
ma sovietico (il declino dei valori ideologici,       è prima di tutto un atto d'amore per il proprio
 l'incapacità d'invenzione politica dei dirigenti     paese e di delusione per l'idea tradita o non
 e l'indifferenza della « classe media ») ecco che    applicata. Ci perderemo in interesse immedia-
 immediatamente sposta la sua indagine al di          to, ci perderemo in emozione, ma non c'è dub-
 fuori delle passioni, evita la polemica e chiede     bio che ci guadagneremo in concretezza e in
 un confronto diretto.                                precisione di notizie. Amalrik ha tentato un
       Quale successo potrà avere da noi un libro     progetto di discussione; sarebbe stupido da
 del genere? Lasciamo da parte il carattere non       parte nostra trasformarlo in un giuoco po-
 assolutamente necessario della novità e vedia-       lemico.
                                                                                          CARLO BO
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Soprawiverà
l'Unione Sovietica
fino al 1984?
Tre ragioni fondamentali mi hanno indotto
a scrivere queste pagine. Primo: l'interesse che
nutro per la storia russa. Dieci anni or sono,
circa, scrissi un saggio sulla Russia di Kiev.
Per ragioni indipendenti dalla mia volontà fui
costretto a interrompere le mie ricerche sulle
origini dello Stato russo: in compenso, la sorte
si sdebiterà, spero, a mille doppi, facendo di
me un testimone della sua fine. Secondo: ebbi
agio di osservare da vicino i tentativi escogitati
per fondare un movimento sociale indipenden-
te in URSS; la cosa è in sé molto interessante
e merita un giudizio provvisorio. Terzo: ebbi
sovente l'occasione di sentir dire o di leggere
che era in corso una sedicente liberalizzazione
della società sovietica. In una parola, la valuta-
zione di ciò di cui parlo potrebbe essere for-
mulata così: oggi la situazione è migliore di
dieci anni fa; quindi tra dieci anni, sarà ancora
migliore. Tenterò di dimostrare perché non
condivido questo punto di vista.
     Tengo a puntualizzare che questo mio sag-
                                               25
gio non è basato su ricerche di nessun genere,
ma soltanto su mie osservazioni e riflessioni.
Da questo punto di vista potrà sembrare un
groviglio di chiacchiere, senza capo né coda;
ma offrirà, almeno ai sovietologi occidentali, lo
stesso interesse che presenterebbe a degli
ittiologi un pesce divenuto improvvisamente
loquace.1                                                Si può considerare che nello spazio di cir-
                                                    ca cinque anni - d a l 1952 al 1957 - una rivo-
                                                    luzione sui generis si è compiuta nelle alte sfere
                                                    del governo. Ha conosciuto momenti di tensio-
                                                    ne estrema: quello, per esempio, del cosiddetto
                                                    « Presidium allargato » del comitato centrale
                                                    del PC; o l'affare dei « medici », la morte miste-
                                                    riosa di Stalin, la crisi polacca e quella unghe-
                                                    rese; ed è stata finalmente coronata dalla totale
                                                    vittoria di Kruscev.
                                                         Nel corso di questo periodo, il paese intero
                                                    visse nell'attesa passiva del suo destino: se al
                                                    vertice la lotta non aveva tregua, alla base mai
                                                    una voce si fece udire che fosse in disaccordo
                                                    con quanto avveniva nelle alte sfere.2 Ma, pro-
                                                    babilmente, la rivoluzione al vertice avendo
                                                    scosso le basi del monolito creato da Stalin,
                                                    aprì il varco ad un certo movimento nella so-
                                                    cietà; e già verso la fine di questo periodo, una
                                                    forza nuova, indipendente dal governo, comin-
                                                    ciò a manifestarsi. Possiamo chiamarla conven-
                                                    zionalmente opposizione culturale. Alcuni scrit-
26                                                                                                 27
tori, che fino ad allora avevano seguito la linea           Nel frattempo, tuttavia, dal seno dell'op-
ufficiale, od avevano semplicemente taciuto, si        posizione culturale nasceva una nuova forza,
misero a parlare in modo nuovo. Una parte delle        avversa non soltanto alla cultura ufficiale, ma
loro opere fu pubblicata o messa in circolazione       altresì a molti aspetti dell'ideologia e della pras-
sotto forma di manoscritto: numerosi giovani,          si del regime. Essa scaturì dal cozzo di due
poeti, artisti, musicisti e cantautori, si misero a    tendenze opposte: l'aspirazione della società
diffondere giornali dattilografati, ad aprire espo-    ad un'informazione politica e sociale sempre
sizioni artistiche semilegali, ad organizzare grup-    crescente e la tendenza del regime a cucinare
pi di gioventù.5                                       sempre più l'informazione offerta ufficialmente.
     Questo movimento non era diretto contro           Fu chiamata samizdat. Decine, centinaia, mi-
il regime politico come tale, ma soltanto contro       gliaia di romanzi, novelle, racconti, opere tea-
la sua cultura, che, pur tuttavia, il regime con-      trali, memorie, articoli, lettere aperte, volanti-
siderava sua parte costitutiva. Perciò il regime       ni, relazioni stenografate di sedute e di proces-
combatté l'opposizione culturale, riportando la        si cominciarono a circolare nel paese, sotto for-
più completa vittoria in ogni singolo caso; gli        ma di dattiloscritti o di fotocopie.4 Inoltre, in
scrittori si pentivano, gli editori di riviste clan-   cinque anni, il samizdat subì un'evoluzione pro-
destine finivano in prigione, le esposizioni ve-       gressiva: da letteratura artistica qual era ini-
nivano chiuse, i poeti dispersi. Tuttavia, il re-      zialmente, divenne documentazione, con una
gime non riuscì a conseguire una vittoria glo-         tinta politica e sociale sempre più netta. E' na-
bale sull'opposizione culturale; al contrario,         turale che il regime vedesse nel samizdat un
quest'opposizione si integrò progressivamente          pericolo ancora più grande di quello che già
all'arte ufficiale, modificandosi per ciò stesso,      rappresentava per lui Vopposizione culturale e
ma trasformandola a sua volta. Essa perseverò          lo combattesse in maniera ancor più risoluta.5
in parte, ad alto livello, come fenomeno cultu-             Nondimeno, il samizdat, come già l'opposi-
rale. Il regime tollerò la sua esistenza, e finse      zione culturale, ha preparato progressivamente
di non darle importanza, privando così il suo          il terreno ad una forza nuova, autonoma, che
atteggiamento di opposizione di quel contenu-          può essere ormai ritenuta autentica opposizio-
to politico che combattendola le aveva at-             ne politica al regime, o, in ogni caso, un germe
tribuito.                                              di opposizione politica. E' un movimento so-
28                                                                                                      29
ciale che ha preso il nome di Movimento demo-          carattere del tutto privato, si basava per di più
cratico. Mi sembra che questo movimento pos-           su un'ideologia negativa. La gente era convin-
sa essere prospettato come una ulteriore tappa         ta che il regime era cattivo perché non faceva
di opposizione al regime per le seguenti ragio-        questo o quello; ma nello stesso tempo, nessu-
ni : innanzitutto, senza prendere la forma di or-      no si chiedeva che cosa sarebbe stato bene
ganizzazione ben strutturata, ha coscienza di sé       fare. Era chiaro che, o il regime non corrispon-
come di un movimento, e si presenta come               deva alla sua ideologia, o questa ideologia non
tale: ha dei dirigenti, dei militanti e si vale del-   era confacente. Tuttavia, soltanto verso la fine
l'appoggio di un numero considerevole di sim-          di questo periodo si cominciò a ricercare una
patizzanti. Quindi, si fissa consapevolmente de-       ideologia positiva, atta ad opporsi a quella uf-
gli scopi precisi e sceglie una tattica determina-     ficiale.7
ta, benché in modo piuttosto blando. Final-                  Si può affermare che per lo meno tre ideo-
mente, vuole agire in condizioni di legalità e di      logie, base di opposizione, sono andate consoli-
pubblicità: una pubblicità che riesce ad otte-         dandosi durante questi ultimi quindici anni.
nere differenziandosi così dai gruppi piccoli,         Sono: il marxismo-leninismo autentico, Video-
ed anche da quelli grandi, della clandestinità.*       logia cristiana e l'ideologia liberale, Il marxi-
     Prima di esaminare in quale misura il Mo-         smo-leninismo autentico ritiene che il regime ha
vimento democratico sia movimento di massa,            deformato ai suoi fini propri l'ideologia marxi-
in quale misura si proponga fini precisi e rag-         sta-leninista, non se ne ispira nella sua attività,
giungibili, cioè se è realmente un movimento            e ritiene che, per il risanamento della nostra so-
che ha qualche probabilità di successo, è op-           cietà, è indispensabile un ritorno agli autentici
portuno porre l'interrogativo del fondamento            principi del marxismo-leninismo. L'ideologia
ideologico sul quale può basarsi qualsiasi op-          cristiana considera indispensabile per la vita
posizione nell'URSS.                                    sociale il suo adeguamento ai principi morali
     E' chiaro, e io stesso ne sono perfettamente       cristiani, interpretati forse un po' in senso sla-
consapevole, che anche tra il 1952 ed il 1956           vofilo, con la pretesa di una missione speciale
un grande numero di persone erano malconten-            della Russia. L'ideologia liberale, in fine, pre-
te ed intimamente avverse al regime. Ma, oltre          suppone il passaggio ad una società democra-
al fatto che questo malcontento manteneva un            tica di tipo occidentale, che conservi però il

30                                                                                                      31
principio della proprietà collettiva e dello         formulazione precisa, tutti i suoi aderenti han-
Stato.8                                              no almeno uno scopo comune: un ordine le-
    Tutte queste ideologie sono però piuttosto       gale, fondato sul rispetto dei diritti fondamen-
vaghe. Nessuno ha trovato loro una formula-          tali dell'uomo.
zione abbastanza concreta e convincente; i loro           Il numero dei partecipanti al Movimento è
sostenitori non fanno che presuppone come più        altrettanto indefinito quanto i suoi fini. Conta
o meno ovvie; i seguaci di ogni dottrina riten-      alcune decine di membri attivi e parecchie cen-
gono di credere a qualcosa che hanno in comu-        tinaia di simpatizzanti disposti a sostenerlo.
ne: che cosa esattamente, nessuno lo sa. E poi       Fornire una qualsiasi cifra precisa sarebbe im-
queste dottrine non hanno limiti precisi; so-        possibile; non soltanto perché è sconosciuta,
vente si confondono le une con le altre. Ed          ma anche perché cambia continuamente. 10
anche sotto una forma così indefinita, restano il         La cosa più interessante, del resto, non è
retaggio di gruppi ristretti. Eppure molti indizi    tanto il numero dei partecipanti al Movimento
rivelano che in vasti strati di popolo, soprattut-   quanto il loro ceto sociale. Ho potuto farmene
to nell'ambiente operaio, si sente l'esigenza di     un'idea, basandomi sull'esempio specifico delle
un'ideologia sulla quale possa basare l'atteggia-    proteste nel caso Galanskov e Ginzburg. In
mento di opposizione contro il regime e con-         fondo, questo processo ha soltanto fornito al-
tro la sua dottrina ufficiale.9                      l'opinione pubblica un pretesto di dichiarare al
     Il Movimento democratico, secondo quan-         regime le sue rivendicazioni in favore di mag-
to ne so, arruola rappresentanti di ciascuna del-    giori garanzie giuridiche e del rispetto dei di-
le ideologie che ho prospettato; cosi la sua dot-    ritti dell'uomo. La maggioranza di coloro che
trina può essere o una combinazione eclettica        apposero la loro firma alla protesta non cono-
di marxismo-leninismo autentico, di cristiane-       scono per niente né Galanskov né Ginzburg.
simo russo e di liberalismo, oppure basarsi su       Ed è forse per questo che possiamo considerare
quanto vi è di comune nelle tre ideologie (nelle     come inizio del Movimento proprio queste ener-
loro varianti sovietiche contemporanee). A pri-      giche e numerose proteste dell'opinione pub-
ma vista, è questa seconda formula che va at-        blica contro la violazione della legalità durante
tuandosi. Benché il Movimento democratico sia        questo processo."
al suo inizio, e non abbia elaborato finora alcuna       In rutto, 738 persone hanno firmato varie
32                                                                                                 33
lettere collettive o individuali. Si ignora la pro-   un gruppo di persone, di medio reddito e con
fessione di 38 di loro. Per quelle conosciute,        l'esigenza di una notevole preparazione profes-
si può stabilire l'elenco seguente:12                 sionale ha bisogno, per svolgere la sua attività,
                                                      di una certa libertà intellettuale e di azione;
scienziati (od aventi titolo accademico)     45%
                                                      inoltre richiede, come qualsiasi altro gruppo di
artisti                                      22%
                                                      persone provvedute, un dato ordine legale.
ingegneri e tecnici                          13%
                                                           Inoltre questo gruppo costituisce lo strato
insegnanti, medici, giuristi, editori         9%
                                                      fondamentale della società, sul quale si poggia
operai                                        6%
                                                      qualsiasi regime democratico. Son convinto che
studenti                                      5%
                                                      da noi, nel nostro paese, questa classe, che po-
     Se consideriamo questa classificazione so-       tremmo chiamare classe degli specialisti, sia in
ciale veramente tipica del Movimento, è chia-         corso di progressiva formazione. In effetti, il
ro che gli ambienti accademici ne costituiscono       regime per esistere e per esercitare un ruolo
la base essenziale. Tuttavia, i laureati, per il      attivo ha dovuto, durante tutto il dopoguerra,
fatto stesso del loro genere di lavoro, della loro    sviluppare l'economia del paese e la scienza;
posizione nella società e della loro mentalità mi     quest'ultima prende, nella società di oggi, un
sembrano i meno adatti ad un'azione concreta:         carattere di massa sempre più accentuato; ed è
« mediteranno » volentieri, ma agiranno in mo-        così che cresce il numero degli specialisti. A
do estremamente indeciso.'3                           questa classe appartengono coloro che si sono
     E' evidente poi, che su un piano più gene-       assicurati, per loro e per la loro famiglia, un
rale, la base essenziale del Movimento è l'in-        livello di vita relativamente elevato nei con-
tellighenzia. Ma, poiché questo termine ha            fronti della normale condizione di un sovieti-
un senso troppo vago e caratterizza non tanto         co;14 esercitano una professione che riserva loro
la posizione dell'uomo nella società od un grup-      un posto dignitoso nella società e possiedono
po sociale determinato, quanto la capacità dei        una certa cultura I5 che li rende atti a valutare,
singoli rappresentanti di questo gruppo al la-        più o meno saggiamente, la loro situazione e
voro intellettuale, è meglio che io impieghi il       quella della società nel suo insieme. Vi si ag-
termine di classe media.                              giungono liberi professionisti (come scrittori e
     In effetti sappiamo che, in qualsiasi paese,     artisti), persone consacrate al lavoro scientifico,

34                                                                                                    35
amministrativo e tecnico, economisti, ecc. Co-       ed in generale a qualsiasi attività indipendente,
me ho già detto si tratta di una classe di spe-      è quella dei funzionari di Stato. La cosa è natu-
cialisti! Si nota che questa classe già comincia     rale: qualsiasi funzionario considera se stesso
ad essere consapevole della sua compattezza e        troppo insignificante dinnanzi all'apparato del
ad affermare la sua entità."                         potere del quale è un ingranaggio infimo per
     Vi è dunque una classe influente od un          poter esigere da lui un cambiamento qualun-
ceto sul quale potrebbe basarsi il Movimento         que. D'altra parte, gli hanno tolto ogni respon-
democratico; ma vi sono almeno tre fattori che       sabilità sociale; egli esegue solo ordini poiché
vi si oppongono fortemente, condizionandosi a        proprio in questo consiste il suo lavoro. Potrà
vicenda.                                             sempre avere la soddisfazione del dovere com-
     Due di essi balzano agli occhi immediata-       piuto, anche se ha svolto compiti che non avreb-
mente. Innanzitutto, l'eliminazione sistematica      be certo eseguito di sua volontà." Per il fun-
dalla vita della società dei suoi elementi più in-   zionario, la nozione di lavoro è soffocata da
dipendenti e più attivi, in corso da decenni, ha     quella di servizio. Quando è al suo posto, è un
marcato tutti gli strati della società di un'im-     automa; fuori dal lavoro è passivo. La psicolo-
pronta di mediocrità e di grigiore; e ciò non        gia del funzionario è perciò molto comoda sia
ha potuto non ripercuotersi sulla classe media       per il potere che per l'impiegato stesso.
in via di formazione.17                                   Siccome nel nostro paese lavoriamo tutti
     In secondo luogo, la parte di questa classe     per lo Stato, abbiamo tutti la mentalità del fun-
maggiormente consapevole della necessità di          zionario: gli scrittori, membri dell'Unione de-
mutamenti democratici, resta disfattista: « in-      gli scrittori; gli scienziati, che lavorano in una
tanto non si può far niente! », « non riuscirai      istituzione di Stato, gli operai o i kolchoziani,
ad abbattere un muro picchiandovi dentro con         tutti, senza eccezione, esattamente come i fun-
la fronte ». In altre parole, ha coscienza della     zionari del KGB o del MVD. B
propria impotenza di fronte alla forza del                Ben inteso, la cosiddetta classe media non
regime.                                              costituisce un'eccezione da questo punto di vi-
     Il terzo fattore non è così evidente, ma è      sta; anzi, condizionata dal proprio ambiente so-
molto interessante. Com'è noto, in qualsiasi         ciale, è veramente la più segnata da questa psi-
paese, la categoria meno incline ai mutamenti,       cologia. Molti membri di questa classe sono ap-

36                                                                                                  37
punto funzionari dell'apparato partitico statale;     crazia e l'eliminazione dalla classe dirigente de-
considerano il regime un male minore di un            gli elementi più audaci e più indipendenti, han-
suo eventuale, doloroso processo di trasfor-          no prodotto successive generazioni di élite bu-
mazione.                                              rocratica sempre più deboli e più indecise. Abi-
     Siamo cosi in presenza di un fenomeno in-        tuati a sottomettersi incondizionatamente e
teressante. Già esiste nel nostro paese un am-        senza discutere per giungere al potere, i buro-
biente sociale accessibile ai principi della liber-   crati, quando finalmente ci sono arrivati, sanno
tà personale, della legalità e della gestione de-     meravigliosamente conservarlo tra le loro mani,
mocratica e già se ne sente praticamente il bi-       ma non sanno affatto servirsene. Non solo sono
sogno; esiste un ambiente che già fornisce al         incapaci di inventare qualcosa di nuovo, ma
Movimento democratico nascente il contingen-          prendono generalmente qualsiasi idea nuova
te principale dei suoi aderenti; eppure, questo       per un attentato ai propri diritti. E' probabile
ambiente è talmente mediocre, la sua mentalità        che abbiano ormai raggiunto quel punto morto
talmente funzionarizzata e quella dei suoi mem-       in cui la nozione di potere non è associata né
bri, che in campo intellettuale pensano indi-         con la dottrina, né con la personalità del capo,
pendentemente, talmente passiva, che il suc-          né con la tradizione, ma soltanto con il potere
cesso di un Movimento democratico, basato su          come tale. Dietro qualsiasi istituzione statale,
uno strato sociale di questo genere, mi sembra        dietro qualunque funzione, non si trova altro
molto problematico.                                   se non la convinzione che essa è una parte indi-
                                                      spensabile del sistema. Naturalmente, l'unico
     Ma bisogna dire che questo paradosso della
                                                      obiettivo di simile regime, almeno in politica
classe media si allinea, in modo curioso, al pa-
                                                      interna, non può essere che l'auto-conservazio-
radosso del regime. Il regime ha subito, nei
                                                      ne.20 E lo è. Il regime non vuole né restaurare
cinque anni che hanno preceduto la guerra, tra-
                                                      lo stalinismo, né perseguitare i rappresentanti
sformazioni interne molto dinamiche; in segui-
                                                      dell'intellighenzia, né accordare un aiuto fra-
to, però, la formazione della nuova élite buro-
                                                      terno a chi non glielo chiede. Vuole soltanto
cratica seguì il sistema, burocratico ormai an-
                                                      che tutto vada come è sempre andato: le auto-
ch'esso, della scelta dei più remissivi e dei più
                                                      rità siano riconosciute, l'intellighenzia resti in
docili esecutori. Questa sceka antinaturale de-
                                                      silenzio, il sistema non venga scosso da riforme
gli uomini più accomodanti della vecchia buro-
38                                                                                                   39
pericolose o bizzarre. Il regime non attacca; si      mente, in alto e in basso si cominciò a propen-
difende. La sua parola d'ordine è: « non tocca-       dere verso norme scritte, più stabili di questo
teci e non vi toccheremo ». Il suo scopo: « che       tacito consenso. Ciò ha creato una situazione
tutto resti come prima ». E' Io scopo più uma-        assai strana.
nitario, se si vuole, che il regime si sia proposto       La necessità di un certo ordine giuridico
in quest'ultimo mezzo secolo, ma è, nello stesso      aveva cominciato a farsi sentire al vertice già
tempo, il meno seducente.                             nel periodo della limitazione del ruolo della
     Cosi, di fronte alla passiva classe media si     sicurezza di Stato e delle riabilitazioni in mas-
erge un'elite burocratica altrettanto passiva.        sa. Durante un decennio (1954-1964) andò
Ma, per quanto passiva essa sia, non ha assolu-       attuandosi un lavorìo progressivo, molto lento
tamente nulla da cambiare; in teoria, può andar       del resto, sia in campo legislativo formale che
avanti ancora molto a lungo, sbarazzandosi dei        in quello dell'applicazione pratica della legge.
problemi con le più inspiegabili concessioni o        Esso si è manifestato sia nella firma di una serie
repressioni.                                          di convenzioni internazionali e nel tentativo
     E' ovvio che questo stato di quasi stabilità     di armonizzare, in certo qual modo, le leggi so-
del regime esiga una determinata copertura giu-       vietiche con le norme giuridiche internazionali,
ridica, basata, o sulla tacita comprensione di        sia nella riforma dell'ordinamento giuridico.
tutti i membri della società circa quanto si esige    Questo movimento verso un ordine legale, lento
da loro, o su una legge scritta. Al tempo di          già di per se stesso, ha subito ancora remore a
Stalin ed anche di Kruscev, regnava una ten-          causa di diversi fattori. In primo luogo, per
denza imposta dall'alto e percepita dalla totali-     una ragione o per un'altra inerente alla poli-
tà dei cittadini, che permetteva a tutti i funzio-    tica del momento, lo stesso potere emanava de-
nari di lasciarsi guidare in modo infallibile da      creti e disposizioni in flagrante contraddizione
considerazioni di opportunità (convalidate del        con le convenzioni internazionali alle quali ave-
resto da istruzioni) e agli altri di capire che       va appena apposto la firma e che i fondamenti
cosa si esigeva da loro. Esisteva, inoltre, la sa-    della legislazione sovietica avevano approvato."
cralità della legge e da essa, in ogni singolo        In secondo luogo, il rimpasto dei quadri della
caso, si poteva attingere quello che andava bene      Magistratura fu eseguito in modo molto limitato
per un determinato momento. Ma progressiva-           ed incoerente, ed ha cozzato contro la scarsità

40                                                                                                   41
di elementi capaci di capire lo spirito della le-      dia di « imbianchirla » ( facendo con molta sem-
galità. Terzo: l'egoismo di casta dei funzionari       plicità le cose considerate prima impossibili e
li induceva ad opporsi a tutto ciò che poteva li-      rivendicando continuamente la loro legalità).
mitare in un modo o nell'altro la loro influenza       Tutto questo pone il regime in una posizione
e metter fine alla loro situazione privilegiata        assai complessa, soprattutto se si pensa che
nella società. Quarto: l'idea stessa di ordine         l'idea di legalità comincerà a penetrare negli
giuridico non trovava quasi nessuna radice nel-        altri strati della società. Per la propria stabilità,
la società sovietica e si riscontrava in lampante      il regime è continuamente forzato a tener conto
contraddizione con le dottrine, ufficialmente          delle sue leggi; per lottare contro la tendenza
proclamate, sull'atteggiamento di classe obbli-        alla democratizzazione è continuamente obbli-
gatorio verso tutti i fenomeni.                        gato a violarle.21
     Benché, in tal modo, il movimento verso un             Ciononostante, gettando uno sguardo a
ordine giuridico, iniziato al vertice, si fosse pro-   questi quindici ultimi anni, bisogna dire che
gressivamente invescato nel pantano burocra-           il processo di formalizzazione giuridica ha se-
tico, improvvisamente risuonarono alla base            guito il suo corso, lento, ma ininterrotto ed ha
voci che reclamavano il rispetto delle leggi. In       raggiunto tali traguardi che sarà diffìcile rove-
effetti, la classe media - la sola nella società       sciarlo con i metodi burocratici usuali. Ci si
sovietica che capisse e sentisse l'esigenza di le-     può domandare se esso è una conseguenza della
galità - si mise a reclamare, benché timidamen-        liberalizzazione in corso - o almeno di quella
te, un trattamento non più fondato sui bisogni         attuata fino ad un passato recente — del regime
correnti del regime, ma su di una base legale.         che vige nel nostro paese. Poiché è noto che
Si palesò allora l'esistenza di una vasta zona         un'evoluzione del nostro Stato e della nostra
grigia nel diritto sovietico; zona di cose non         società era ed è tuttora in atto, non soltanto
proibite formalmente dalla legge, ma conside-          nel campo del diritto, ma anche in quello eco-
rate interdette nella pratica." Attualmente sono       nomico, nel campo della cultura, ecc.
evidenti due tendenze: quella del regime di                 In effetti, oggi, non soltanto ogni cittadino
« annerire » questa zona ( con aggiunte al codice      sovietico si sente più sicuro e gode di maggior
penale, con processi esemplari, con l'invio di di-     libertà personale che non quindici anni or sono,
rettive varie ai giudici); quella della classe me-      ma anche il dirigente di un'impresa industriale
42                                                                                                      43
ha il diritto di decidere per suo conto un certo         rotto della ragione, lo sappiamo; né la storia
 numero di questioni, che prima non erano di              umana è quella di un progresso regolare. Tutta-
 sua competenza; lo scrittore o il regista godono         via, secondo me, il problema non sta tanto nel
di molto maggior spazio per la loro creatività            fatto che il grado di libertà di cui godiamo è
 e altrettanto si dà sensibilmente in quasi tutti         sempre minimo in paragone a quello indispen-
i campi della nostra vita. Questo fatto ha ge-            sabile ad una società sviluppata, né che il pro-
nerato un'ideologia di più, forse la più diffusa          cesso di questa liberalizzazione, invece di acce-
nella società, che si può chiamare Videologia             lerarsi continuamente, subisca incontestabili
del riformismo. E' basata sulla convinzione che,          remore, si deteriori e faccia marcia indietro;
grazie a cambiamenti progressivi ed a riforme             ma piuttosto che la natura stessa di questo pro-
parziali, la sostituzione della vecchia élite buro-       cesso renda dubbio il suo successo finale. Sem-
cratica con una nuova, più intelligente e più             brerebbe che la liberalizzazione debba essere at-
saggia, produrrà una specie di umanizzazione              tuata progressivamente mediante riforme ed al-
del socialismo e che, al posto di un sistema              tri provvedimenti rispondenti ad un piano con-
immobile e privo di libertà, ne sorgerà un al-            sapevolmente preordinato al vertice, in vista
tro, dinamico e liberale. In altre parole, que-       :
                                                          di adeguare il nostro sistema alle condizioni con-
sta teoria si fonda sulla certezza che la ragione         temporanee e di rinnovarlo in modo radicale.
avrà il sopravvento e che tutto andrà bene; per           Sappiamo, invece, che non c'è mai stato e non
questo essa si è diffusa specialmente negli am-           c'è ora un piano, che nessuna riforma radicale
bienti accademici ed in genere tra coloro che             è stata attuata, né è in corso di attuazione. As-
già adesso non stanno troppo male e sperano,              sistiamo soltanto a tentativi sporadici di « tap-
proprio per questo, che anche gli altri capiran-          pare i buchi » con ristrutturazioni alla bell'e
no che è meglio essere sazio e libero piuttosto            meglio dell'apparato burocratico.25
che affamato e privo di libertà. Ritengo che sia               Per altro, la liberalizzazione potrebbe es-
la medesima prospettiva, un po' semplice, a               sere spontanea quale risultato di continue con-
fondare tutte le speranze americane circa                 cessioni del regime ad una società provvista di
l'URSS.24                                                 un suo piano di liberalizzazione, e del suo con-
    Eppure la storia, ed in particolare la storia         tinuo sforzo di adattarsi alle tumultuose modi-
russa, è ben lungi dall'essere un trionfo ininter-        ficazioni dell'universo intero; in altre parole, il
44                                                                                                        45
regime sarebbe allora un sistema auto-rego-         perimento del regime, il risultato logico sarà
lantesi.26                                          la sua morte, seguita dall'anarchia.
     Ma vediamo che neppure questo avviene;              Se consideriamo l'evoluzione del regime
il regime si ritiene perfetto e, per questa ra-     analogamente alla crescita dell'entropia, allora
gione, non vuole trasformarsi, né deliberata-       il Movimento democratico, la cui analisi è sta-
mente, né, tanto meno, cedendo a qualcuno o         ta il punto di partenza del mio studio, potreb-
a qualcosa. Il processo in corso di aumento del-    be essere definito un fenomeno antientropico.
la misura di libertà potrebbe essere più esatta-    Si può certo sperare - e così probabilmente
mente qualificato come processo di deperimen-       avverrà - che, nonostante le repressioni, il mo-
to progressivo del regime. Questo invecchia,        vimento nascente sappia acquistare influenza,
                                                    elaborare un programma sufficientemente pre-
semplicemente, e non è più in grado di soffo-
                                                    ciso e trovare la struttura adatta: allora arruo-
care tutto e tutti, come prima, con la stessa
                                                    lerà numerosi aderenti. Nello stesso tempo, a
 forza e lo stesso entusiasmo; come già abbiamo
                                                    parer mio, la sua base sociale, la classe media o,
detto, la sua élite si trasforma, il modo di vi-    più esattamente, una parte di questa, è troppo
vere diventa sempre più complesso ed il regi-       debole e troppo in balìa delle contraddizioni in-
me riesce a stento a raccapezzarsi; la struttura    terne perché il movimento possa decidersi un
 della società è in evoluzione. Si potrebbe trac-   bel giorno a porsi contro il regime oppure di-
 ciare un quadro allegorico: un uomo in piedi       ventare una forza capace di organizzare la so-
 in una posa molto tesa, le braccia in alto ed un   cietà su nuove basi, nel caso di autoliquidazione
 altro uomo in posa altrettanto tesa, che gli       del regime o di una sua caduta. Ma non potreb-
 preme una mitragliatrice sul ventre. Evidente-     be darsi che il Movimento democratico riu-
 mente non potranno resistere a lungo in que-       scisse ad acquistare un più vasto appoggio nel
 sta posizione; anche il secondo uomo si stan-      popolo?
 cherà e lascerà involontariamente cadere la sua        E' molto difficile rispondere a questo inter-
 arma; il primo ne approfitterà per abbassare un    rogativo, non foss'altro perché nessuno, élite
 pochino le braccia e rilassarsi come può. Se       burocratica compresa, riesce ad indovinare qua-
 consideriamo la liberalizzazione in corso non      le umore regna nei più vasti strati del popolo.2*
 come rinnovamento, ma come processo di de-         Mi sembra che il termine giusto per prospettare
46                                                                                                47
questi umori potrebbe essere malcontento pas-           sua sclerosi, faticherà sempre più per aumen-
sivo. Malcontento diretto non contro il regime          tare la produzione, è evidente che il livello di
nel suo insieme — la maggioranza del popolo             vita di molti strati della nostra società potrà
non se lo sogna neppure, né ritiene che le cose         esserne minacciato. Che forma prenderà allora
possano andare altrimenti — ma contro aspetti           il malcontento popolare? La forma di una resi-
particolari del regime, che, nondimeno, costi-          stenza democratica legale o la forma estremista
tuiscono condizioni indispensabili della sua esi-       di esplosioni di violenza individuale e col-
stenza. Gli operai, per esempio, sono esaspera-         lettiva?
ti dalla loro condizione di « senza-diritti » nei            Ritengo che nessuna idea possa essere tra-
confronti dell'amministrazione della fabbrica, i        dotta in pratica se non è stata prima capita
kolchoziani dalla totale dipendenza dal presiden-       dalla maggioranza del popolo. Le nozioni di
te (che, a sua volta, dipende totalmente dalla          autogestione, di legge uguale per tutti, di li-
direzione del distretto) e tutti dalla stridente        bertà individuale e quella conseguente di re-
disparità dei beni, dai salari bassi, dalle difficili   sponsabilità, sono quasi totalmente incompren-
condizioni di alloggio, dalla scarsità o dall'as-       sibili per il popolo russo, a ragione delle sue
senza dei viveri di prima necessità, dall'impos-        tradizioni storiche e di altri fattori. Perfino
sibilità di mutare il luogo di residenza o di la-       nell'idea di libertà pratica il russo medio vedrà
voro, ecc. Oggi questo malcontento comincia a           non la possibilità di una sua migliore sistema-
farsi pubblico e perciò molti cominciano a chie-        zione nella vita, ma il pericolo che qualcuno
dersi: « insomma chi è il colpevole? ».                 più abile di lui si sistemi bene a sue spese. La
      Il miglioramento progressivo, anche se len-       parola stessa di libertà è percepita dalla mag-
 to, del livello di vita, frutto soprattutto del-       gioranza come sinonimo di disordine, come
l'edilizia intensificata, non sopprime questa esa-      possibilità di abbandonarsi impunemente a
 sperazione, ma, in certo qual modo, la neutra-         qualsiasi azione antisociale o pericolosa. Quan-
lizza. E' chiaro però, che una frenata brusca           to poi al rispetto dei diritti della persona uma-
 nell'aumento del benessere, una fermata od una         na come tale, è una nozione che determina
 marcia indietro provocherebbero esplosioni di          pura perplessità.
 irritazione violenta, che prima nessuno avrebbe             Si può rispettare la forza, il potere, anche
creduto possibili.29 Siccome il regime, data la         lo spirito e l'educazione se si vuole, ma che la
48                                                                                                    49
personalità umana come tale abbia un valore             rogo per giustizia, ma mai per il diritto di
qualsiasi, è una cosa inconcepibile per la co-          « fare tutto quello che gli piace ». Nonostante
scienza popolare. Come popolo, non abbiamo              tutto il fascino apparente di questa idea, se si
vissuto il periodo europeo del culto della per-         valuta attentamente quanto essa nasconde, bi-
sonalità umana; la personalità, nella storia            sogna concludere che costituisce l'aspetto più
russa, è sempre stata un mezzo, mai un fine.            deleterio della psicologia russa. La giustizia si
Paradossalmente, la nozione stessa di culto del-        trasforma, in pratica, nel desiderio « che nessu-
la personalità ha preso per noi il senso di un         no stia meglio di me ».x Quest'idea si traduce
periodo di tale avvilimento e di tale oppressio-       in odio per tutto ciò che esce dall'ordinario.
ne della personalità umana, che il nostro po-          Perciò si cercherà non di imitare questo « fuori
polo non ne aveva mai conosciuto uno simile            dell'ordinario », ma di ricondurlo a quanto ci è
prima di allora. Per di più, una continua pro-         affine, e si odierà qualsiasi iniziativa e qualsiasi
paganda si sforza con tutti i mezzi di opporre il      genere di vita più dinamico e più elevato del
personale al collettivo, puntualizzando quanto
                                                       nostro. Certo, questa psicologia è più frequente
il primo sia meschino e nobile il secondo. Così,
                                                       nel contadino che nella classe media. Tuttavia
qualsiasi interesse per ciò che è personale ha
                                                       i contadini di oggi e quelli di ieri, costituiscono
assunto l'aspetto di mostruoso egoismo.
                                                       la schiacciante maggioranza del nostro paese.31
     Dobbiamo forse concluderne che il popolo               Così le due nozioni più insite nel popolo
 non ha alcuna idea positiva, eccetto quella di        — l'idea di forza e l'idea di giustizia - sono
 potere forte, di potere che ha sempre ragione         ugualmente di ostacolo alle idee democratiche,
 perché è forte e che, proprio per questo, non
                                                       fondate sull'individualismo. E a tutto questo
 bisogna cercare di indebolire? Il popolo russo
                                                       dobbiamo aggiungere tre fattori negativi e le-
 — la sua storia di ieri e di oggi lo prova fino al-
                                                       gati tra di loro. Primo: il persistente basso li-
 l'evidenza — ha ad ogni modo un'idea che gli
                                                       vello di civiltà della maggior parte del nostro
 pare positiva: l'idea di giustizia. Il potere, che
 pensa a tutto e fa tutto per noi, deve essere         popolo specialmente nella vita domestica. Se-
 non soltanto forte, ma giusto; tutti devono vi-       condo: il dominio dei miti di massa, diffusi ac-
 vere secondo giustizia e agire secondo coscien-       canitamente con i grandi mezzi d'informazione.
 za. Un uomo può lasciarsi bruciare vivo sul           E terzo: il forte disorientamento sociale della
                                                       maggior parte del nostro popolo. La proleta-
50                                                                                                      ri
rizzazione delle campagne ha generato una stra-      teri, prettamente materiali, alcuni criteri mora-
na classe formata né da puri contadini, né da        li: la nozione di onesto e disonesto, di bene o
puri lavoratori, ma costituita di uomini che         di male, nozioni insite nell'uomo, che costitui-
hanno una doppia psicologia di proprietari della     scono un freno e una direttiva quando crolla il
loro microimpresa agricola e di braccianti gior-     meccanismo di costrizione sociale e l'individuo
nalieri di una gigantesca impresa anonima. Qua-      è lasciato a se stesso. Si è andata formando in
le coscienza ha di se stessa questa massa e che      me l'impressione, forse sbagliata, che, per il
cosa vuole? Credo che nessuno lo sappia.             popolo, tali criteri morali sono inesistenti o
                                                     quasi. La morale cristiana, con le sue nozioni di
      Poi, l'afflusso colossale delle masse con-
                                                     bene e di male, è stata sradicata ed eliminata
 tadine dalla campagna alla città, ha dato origi-
                                                     dalla coscienza popolare; si sono fatti tentativi
ne ad un nuovo tipo di cittadino: di un uomo
                                                     di sostituirla con una morale di classe, che può
 strappato al suo vecchio ambiente, ad un vec-
                                                     essere formulata press'a poco così: è bene ciò
 chio modo di vivere e ad una vecchia cultura
                                                     che in questo momento il potere esige da me.
e che fa fatica ad assimilare un nuovo genere
                                                     E' naturale che una morale di questo genere,
 di vita ed una nuova cultura. Vi si trova a di-
                                                     come pure l'instaurazione e l'esaltazione delle
 sagio e si dibatte fra timore e aggressività. A
                                                     divisioni di classe e delle divisioni nazionali,
 quale ceto sociale egli ascriva se stesso, rimane
                                                     abbiano completamente de-moralizzato la socie-
 un mistero.
                                                     tà privandola di qualsiasi criterio morale che
      Se le vecchie forme economico-sociali sono     non sia il vantaggio del momento.32
 definitivamente scomparse tanto in città che in
 campagna, le nuove sono ancora in via di for-            Cosi, anche l'ideologia cristiana, che, in
 mazione. La base ideologica sulla quale vanno       Russia, aveva generalmente avuto un carattere
 organizzandosi è del tutto primitiva: si tratta     di semi-idolatria e nello stesso tempo di fun-
 del benessere materiale (molto relativo se con-     zionariato di Stato a si è estinta, senza cedere
  siderato dal punto di vista occidentale) e del-    il posto all'ideologia marxista. La dottrina mar-
 l'istinto di conservazione; vale a dire che alla    xista è stata troppo spesso tagliata e ritagliata
  nozione di vantaggio si oppone la nozione di       sulla misura delle necessità del momento, per
  pericolo. E' difficile sapere se la maggioranza    poter diventare un'ideologia vivente. Oggi, in
  del nostro popolo ammette accanto a questi cri-    proporzione alla crescente democratizzazione

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