MASCOLINITÀ PLURALI - dagli stereotipi alla libertà d'essere

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MASCOLINITÀ PLURALI - dagli stereotipi alla libertà d'essere
MASCOLINITÀ
  P LU RAL I

      dagli stereotipi
        alla libertà d'essere
MASCOLINITÀ PLURALI - dagli stereotipi alla libertà d'essere
REALIZZATO DA
                                                              I N DI C E
                                                               Introduzione                 4

IN COLLABORAZIONE CON
                                                               Il progetto                  6

                                                               Sesso, genere, sessualità    8

                                                              Per fare un uomo             12

                                                                Gli effetti tangibili      18

MASCOLINITÀ PLURALI                                            Prospettive future          20
Dagli stereotipi alla libertà d’essere

AUTORE                                                            Per approfondire         21
Giuseppe Burgio, Professore di Pedagogia Generale
e Sociale all’Università di Enna “Kore”

CON LA SUPERVISIONE DI
                                                              TOOLKIT EDUCATIVO
Silvio Premoli, Professore di Pedagogia Generale
e Sociale all’Università Cattolica di Milano
                                                                Percorso Rosso             26
A CURA DI
                                                               Percorso Blu                38
Elena Garbelli, Cesvi Project Manager

PROGETTO GRAFICO
                                                                 Percorso Verde            48
Asintoto, Giorgio Calandri
                                                               Percorso Lilla              58

Fondazione Cesvi                                                  Percorso Arancione       68
24128 Bergamo, via Broseta 68/a
tel. +39 035 2058058 – fax +39 035 260958 – cesvi@cesvi.org
www.cesvi.org – www.cesvi.eu
Questa pubblicazione è disponibile al sito www.cesvi.org

Il progetto è supportato da Fondazione Zegna
nell’ambito della campagna #Whatmakesaman.
MASCOLINITÀ PLURALI - dagli stereotipi alla libertà d'essere
I N T R O DU Z I O N E
                                                                                                                   In realtà quello che appare

                      L
                                                                                                                essere in crisi è il patriarca to,
                                                                                                                                     patriarcato,
Mascolinità plurali

                                                                                                                                                                                                            Introduzione
                                e questioni di genere sono         un confronto che sentivamo scomodo,
                                diventate oggi centrali nel        se non rischioso. La cosa che appa-
                                dibattito culturale e politico
                                 nella nostra società. Tradizio-
                                                                   re nuova, saltando immediatamente
                                                                   agli occhi della consapevolezza colletti-           quel sistema che
                                 nalmente declinati al femmini-
                      le, centrati sulla “condizione delle don-
                                                                   va, è che un numero crescente di uomi-
                                                                   ni oggi sembra guardare alla tradizione        da migliaia di anni
                                                                                                                      privilegia noi uomini
                      ne”, si sono ormai da decenni focalizzati    del maschile con uno sguardo rinnovato.
                      anche sul maschile. In realtà, da sempre         Maschile Plurale, Uomini in Cammi-
                      parlare del femminile ha significato par-    no, Il Cerchio degli Uomini, Noi Uomini a
                      lare anche del maschile, ma quest’ulti-      Palermo. Contro la violenza sulle donne
                      mo è sempre stato guardato dall’ester-       sono tutti nomi di gruppi di uomini che
                      no, indicato (giustamente) come autore       hanno deciso di parlare tra di loro e di     invece il riconoscimento di tutte le for-      femminili, più autonomi e liberi, i ragaz-
                      di oppressione, dominio e violenza ai        confrontarsi con le donne per mettere in     me del maschile: non solo Superman e           zi crescono invece in un mondo che vie-
                      danni delle donne. Parlando di uomi-         discussione il nesso implicito che esiste    Rambo ma anche Gandhi o Capitini. Si è         ne descritto come ormai privo di padri,
                      ni, il pensiero corre infatti immediata-     tra maschilità e comportamenti maschi-       cominciato a guardare allora alla libertà      caratterizzato dalla crisi del maschile,
                      mente ai femminicidi, agli stupri, alla      listi. Contemporaneamente, è nata pure       e all’emancipazione femminile non come         dal disorientamento... In realtà quello
                      violenza domestica, alla pornografia e       una corrente scientifica – i Masculinity     minacce, ma come occasioni di libertà          che appare essere in crisi è il patriarca-
                      alla fruizione della prostituzione, nonché   Studies – formata da uomini che studia-      anche per gli uomini, un modo per impa-        to, quel sistema che da migliaia di anni
                      al divario di potere (e, quindi, di liber-   no il maschile.                              rare a riflettere sui nostri privilegi, sul    privilegia noi uomini (che in realtà sia-
                      tà e di diritti) rispetto alle donne nella       È così iniziata un’elaborazione teori-   controllo, sul potere.                         mo ancora vivi e vegeti, e che ancora
                      società. Porli sul banco degli imputati,     ca sulla formazione della maschilità, una        Oltre al maschile come tema, è impor-      gestiamo la stragrande parte del potere
                      tuttavia, ha impedito di ragionare con gli   discussione sull’educazione dei ragazzi,     tante però guardare anche al maschile          sul pianeta). Non di maschi in crisi biso-
                      uomini su tali questioni, e d’altro can-     spesso imperniata sull’omologazione          come soggetto. Se le ragazze crescono in       gna quindi parlare, piuttosto di un cam-
                      to noi uomini abbiamo spesso rifuggito       agli stereotipi machisti, per valorizzare    un mondo rivoluzionato dal protagoni-          biamento sociale e culturale che neces-
                                                                                                                smo femminile (nel mondo dell’istruzio-        sita di un accompagnamento educativo,

                      un numero crescente di uomini
                                                                                                                ne, del lavoro, della cultura, della politi-   che ha bisogno di nuovi linguaggi, nuovi
                                                                                                                ca...) e nel confronto con nuovi modelli       modelli, nuove prospettive.

                        oggi sembra guardare
                       alla tradizione del maschile
                          con uno sguardo rinnovato
                                        4                                                                                                                                            5
MASCOLINITÀ PLURALI - dagli stereotipi alla libertà d'essere
IL PROGE T TO                                                                                progetto, costringendoci a modificare tut-
                                                                                                                   to l’iter del progetto. Terminata la forma-
                                                                                                                                                                  tema della maschilità, corredata da una
                                                                                                                                                                  piccola bibliografia utile a chi deside-
                                                                                                                   zione iniziale, anche la co-progettazione      rasse approfondire tali temi; e la secon-
                                                                                                                   degli interventi educativi sul territorio si   da, costituita dal toolkit educativo che

                      S
                                                                                                                   è infatti realizzata online, così come la      abbiamo costruito, uno strumento agile
Mascolinità plurali

                                                                                                                                                                                                                Il progetto
                                  ulla base di quanto detto, il       Società Aperta Servizi a Milano, Fonda-      costruzione condivisa di un toolkit forma-     – testato e validato negli interventi edu-
                                  progetto Mascolinità Plura-         zione Giovanni Paolo II a Bari e Coope-      tivo (di cui si dà conto nella seconda parte   cativi realizzati all’interno del progetto
                                  li – di cui ho assunto la dire-     rativa Il Grillo Parlante a Napoli.          della presente pubblicazione) e la super-      – che speriamo possa servire da base di
                                   zione scientifica – si è con-          Sulla base poi di una macroproget-       visione degli interventi che i professioni-    partenza per quanti/e volessero speri-
                                   centrato sui ragazzi, su chi       tazione costruita da me e da Silvio Pre-     sti e le professioniste formati all’interno    mentare delle azioni educative da intra-
                      cresce diventando piano piano un adul-          moli (professore di Pedagogia Genera-        del progetto hanno poi realizzato all’in-      prendere con ragazzi e ragazze, al fine
                      to, dovendosi confrontare con modelli           le e Sociale all’Università Cattolica del    terno delle scuole o dei servizi educativi     – auspicato – di favorire una trasforma-
                      di maschilità spesso univoci, normati-          Sacro Cuore di Milano, nonché Garante        nei quartieri delle varie città coinvolte.     zione della società, al fine di co-costrui-
                      vi ma anacronistici, e si è cosi pensato        dei Diritti per l’Infanzia e l’Adolescen-        La presente pubblicazione rappresen-       re una società di domani in cui i rappor-
                      alla possibilità di un accompagnamento          za del Comune di Milano), si è lavorato      ta la conclusione, l’output finale di questo   ti tra i sessi siano meno conflittuali, in
                      pedagogico, una sorta di sponda educa-          con le équipe di professionisti e profes-    percorso e consiste di due parti: la prima,    cui gli stereotipi e i pregiudizi possano
                      tiva che noi adulti – genitori, docenti, cit-   sioniste dei partner di progetto del nord    che intende dar conto dei contenuti teo-       diventare meno rigidi, più aperti alla plu-
                      tadini in genere – possiamo fornire per         e del sud del Paese, mettendo in cam-        rici condivisi nella formazione, fornendo      ralità di esistenze che la realtà – sempre
                      facilitare (o quanto meno non ostacola-         po un robusto percorso di formazione.        al lettore e alla lettrice una prima, sem-     più complessa delle rappresentazioni –
                      re) il compito di sviluppo, la costruzione      Ho avuto io il piacere di tenere questi      plice (e si spera chiara) introduzione al      ci restituisce quotidianamente.
                      di sé degli adolescenti maschi. In que-         incontri che, pensati in presenza, sono
                      sta direzione, un grosso lavoro di coor-        poi stati realizzati in modalità a distan-
                      dinamento è stato innanzitutto fatto tra        za a causa della pandemia da Covid-19.

                                                                                                                    una società
                      tutti i partner del progetto: Cooperativa       La situazione sanitaria ha infatti forte-
                      Generazioni FA a Bergamo, Cooperativa           mente impattato con lo svolgimento del

                          favorire una trasformazione
                                                                                                                     di domani in
                                 della società, al fine                                                            cui i rapporti
                             di co-costruire                                                                        tra i sessi siano
                                                                                                                   meno conflittuali
                                         6                                                                                                                                               7
MASCOLINITÀ PLURALI - dagli stereotipi alla libertà d'essere
SE SSO, GE NE R E ,
                      SE SSUA L ITÀ
                                                                                                                          genere
                                                                                                                                 è il termine che
Mascolinità plurali

                                                                                                                                                                                                                    Sesso, genere, sessualità
                      T
                                   utti noi umani siamo ses-         elencati è condizione necessaria e suffi-                 usiamo per riferirci a
                                    suati, alla nascita è la pri-
                                    ma cosa che viene detta di
                                                                     ciente a definire l’attribuzione sessuale,
                                                                     neppure i genitali: continuiamo infatti a               questa differenziazione
                                                                                                                                socioculturale
                                    noi: “è un maschio”, “è una      considerare maschio persino un uomo
                                    femmina”. Una percentuale        che fosse stato totalmente evirato in un
                      di bambini – sappiamo – nasce interses-        incidente, ad esempio, o nello scoppio
                      suale, cioè con caratteristiche di sesso       di una mina.
                      (genetico, ormonale e/o anatomico) che             Dimorfismo è il termine scientifico
                      non rientrano nei corpi considerati fem-       che indica questo aspetto differenziato
                      minili o maschili. La maggioranza dei          per i due sessi e che noi umani condivi-        le norme di corteggiamento (e riguardo         nostra società appaiono piuttosto rigide,
                      neonati viene invece attribuita a un ses-      diamo con alcuni animali. Non tutte le          l’iniziativa sessuale), l’uso di cosmetici e   e se io ad esempio provassi a entrare nel
                      so e, nella specie umana, i maschi e le        specie funzionano infatti così, abbiamo         gioielli, gli sport in cui ci impegniamo,      bagno delle donne in un ristorante affol-
                      femmine si differenziano per una serie         letto sicuramente almeno qualche post           ecc. La differenziazione di genere com-        lato verrei redarguito, così come – dai
                      di caratteristiche anatomiche. Li distin-      virale su Facebook sui cavallucci mari-         porta anche disuguaglianze: in termini di      suoi genitori – se regalassi a un bambi-
                      guono la foggia dei genitali, la possibilità   ni o su quegli organismi che “cambiano          carriera lavorativa, di stipendio, di liber-   no una Barbie.
                      di partorire e allattare, la conformazione     sesso”, ma tra noi e gli altri mammiferi        tà, di educazione, di rischio di diventare         Anche nel caso del genere, nonostan-
                      del bacino, la distribuzione del grasso e      la riproduzione si basa sul dimorfismo.         vittima di violenze, di carico rispetto ai     te questa polarizzazione sociale netta,
                      dei peli sul corpo, i cromosomi, il tipo di        Se tanto io quanto il mio cane siamo        lavori domestici e di cura...                  esiste però un continuum: uomini e don-
                      ormoni presenti in modo predominan-            dotati di un pene, ci differenziamo però            È pacifico che tali differenziazioni       ne adottano di fatto ruoli sociali variegati,
                      te, le dimensioni medie dello scheletro e      su tanti altri piani. Tra gli umani, la pre-    variano dal punto di vista geografico e        che li fanno considerare più o meno virili
                      la forza muscolare, il timbro della voce,      senza di un pene o di una vagina viene          storico: se è considerato socialmente ina-     (o effeminati), più o meno femminili (o
                      ecc. È ovvio che tale distinzione non è        usata come base per una serie di signi-         deguato che io indossi una gonna per           mascoline). Sappiamo poi che in molte
                      netta: si tratta di una differenziazione       ficazioni sociali, culturali, politiche, eco-   andare al lavoro nella mia università, lo      culture (su cui abbiamo documentazio-
                      statistica, ma esiste in realtà un conti-      nomiche, ecc. che non appaiono presenti         stesso comportamento in Scozia appare          ne), e da sempre, esistono quelli che oggi
                      nuum. Se la maggior parte delle perso-         tra gli altri animali non umani. Genere è il    invece accettabile; se un uomo a capo di       chiamiamo transgender: persone attri-
                      ne si polarizza in questo modo rispetto        termine che usiamo per riferirci a questa       uno Stato oggi indossasse una parrucca,        buite alla nascita al sesso femminile che
                      al sesso, esiste infatti un’intersezione e     differenziazione socioculturale che riguar-     merletti, cipria, un neo finto e scarpe coi    transitano verso il maschile o viceversa.
                      abbiamo donne alte e con la voce barito-       da il modo in cui noi umani ci vestiamo,        tacchi provocherebbe roventi polemiche         E tale complesso continuum in molte cul-
                      nale, uomini glabri e con i fianchi larghi,    i giocattoli che usiamo da bambini, il          sui giornali, quando era invece conside-       ture è rappresentato/esorcizzato con pra-
                      e anche dal punto di vista ormonale e          modo in cui camminiamo, accavalliamo            rato adeguato nel caso di Luigi XIV. Seb-      tiche di travestimento cross-gender, in
                      cromosomico non esiste una cesura net-         le gambe, gesticoliamo, i lavori che fac-       bene mutevoli dal punto di vista storico       alcuni rituali o festività, come può capita-
                      ta. D’altro canto, nessuno degli elementi      ciamo, le regole di cortesia che adottiamo,     e geografico, le norme di genere nelle         re di vedere anche nel nostro carnevale.

                                        8                                                                                                                                                   9
la differenziazione
                                la  differenziazione
Mascolinità plurali

                                                                                                                                                                                                                     Sesso, genere, sessualità
                                                                                                                      di una costruzione, di un dialogo costante     XY o nel testosterone che caratterizzano
                                                                                                                      tra il piano corporeo, quello intrapsichico    noi uomini, conduce necessariamente al

                               di genere
                               di genere comporta
                                           comporta                                                                   e quello sociale e culturale che – pur non
                                                                                                                      basandosi assolutamente su una scelta,
                                                                                                                                                                     machismo, agli stupri, ai femminicidi, agli
                                                                                                                                                                     omocidi. Piuttosto, si tratta di un sistema –

                                     anche
                                     anche                                                                            su una forma di volontarismo – conduce
                                                                                                                      a vite e ad esperienze plurali.
                                                                                                                                                                     lo abbiamo chiamato patriarcato – all’in-
                                                                                                                                                                     terno del quale ci si costruisce come uomi-

                      disuguaglianze
                                                                                                                          Tornando al nostro tema, allora, il fat-   ni e donne con particolari caratteristiche,
                                                                                                                      to che viviamo in una società maschilista,     complementari e messe in una gerarchia
                                                                                                                      caratterizzata da disuguaglianze e violen-     di dominio che concede a noi uomini una
                                                                                                                      ze, da misoginia e omobitransfobia non         serie di privilegi, ma anche una serie di
                                                                                                                      dipende affatto da una sorta di “codice di     limitazioni, di “gabbie di genere” entro le
                                                                                                                      sviluppo” che, incardinato nei cromosomi       quali dobbiamo mantenerci.

                          Esiste infine il piano dei desideri e del-   appartenente a un sesso (ad esempio
                      le pratiche sessuali. Nella nostra società,      come maschio) conseguentemente assu-
                      gli uomini e le donne – lo sappiamo – pos-
                      sono desiderare persone dell’altro sesso
                                                                       merà un genere maschile, identificandosi
                                                                       come uomo, e si rivolgerà naturalmente
                                                                                                                             non esiste una
                      (e vengono definiti eterosessuali) o del
                      proprio sesso (e vengono definiti omo-
                                                                       alle donne, adottando un comportamen-
                                                                       to eterosessuale – la realtà sembra più            predisposizione innata,
                                                                                                                             fondata sulla biologia,
                      sessuali). Anche in questo caso, abbiamo         complessa di così. Sulla medesima con-
                      però un continuum: incarnato da quelle           formazione genetica, ormonale, anatomi-

                                                                                                                            una sorta di algoritmo
                      persone che non includono/escludono i            ca si fondano infatti percorsi esistenziali,
                      loro partner sulla base del sesso che pos-       modelli di genere e desideri anche molto

                                                                                                                            che presiede al
                      siedono ma, amando sia uomini sia don-           differenziati tra di loro. Coma mai? Per-
                      ne, vengono indicati attraverso l’etichetta      ché in questo campo non esiste una pre-
                      “bisessualità”.                                  disposizione innata, fondata sulla biolo-
                          Questi tre piani non necessariamente
                      sono corrispondenti tra di loro, nel senso
                                                                       gia, una sorta di algoritmo che presiede
                                                                       al percorso biografico di ciascuno/a di             percorso biografico
                      che – sebbene il senso comune ritenga
                      che chi alla nascita viene riconosciuto
                                                                       noi, un codice iscritto nella nostra essen-
                                                                       za che ci predetermina, piuttosto si tratta             di ciascuno/a di noi

                                         10                                                                                                                                                  11
PE R FAR E UN UOMO

                      I
Mascolinità plurali

                                                                                                                                                                                                                  Per fare un uomo
                           l percorso di formazione al genere       infatti dalla nascita ai tre anni. Intorno       educativa incontrata dai bambini è ovvia-     infatti, i cataloghi commerciali propongo-
                           che ho disegnato – che può appa-         ai tre anni si ha poi la scoperta del pro-       mente la famiglia, o meglio le famiglie.      no giocattoli differenziati per boy o girl,
                           rire astratto rispetto all’idea che      prio corpo e dei propri genitali. I bambini      L’uso del plurale è consigliato non solo      ma le logiche del mercato seguono (e,
                            il sesso produca necessariamen-         sviluppano così contemporaneamente il            dalla consapevolezza dell’esistenza del-      al contempo, alimentano) le convinzio-
                            te e conseguentemente un genere         desiderio di conoscere le questioni ses-         le famiglie ricomposte post-separazione,      ni degli adulti, più propensi a compra-
                      corrispondente e un comportamento             suali: da dove vengono i bambini? che            dei genitori single, delle famiglie pluri-    re giocattoli ritenuti conformi al genere.
                      eterosessuale – è costituito in realtà        fanno mamma e papà nella camera da               culturali, delle unioni civili omosessua-     Appare infatti convinzione diffusa che
                      da tappe concrete che tutti abbiamo           letto? A partire dalla stessa età, i ruoli e i   li ecc., ma anche dal fatto che tutte le      siano, ad esempio, tipicamente maschi-
                      sempre avuto sotto gli occhi, ma su cui       comportamenti tendono a venire condi-            famiglie, indipendentemente dalla loro        li i giochi che sviluppano l’intelligenza
                      – dandole per scontate – non focaliz-         zionati dal genere d’appartenenza e ogni         forma, stanno oggi costruendo nuovi           spaziale (come le costruzioni, i puzzle,
                      ziamo di solito la nostra attenzione.         forma di atipicità viene spesso giudicata        modelli genitoriali sempre più svincola-      i Lego, le automobili, le motociclette e i
                      I maschi e le femmine – nell’età dello        negativamente. Molti adulti omosessuali,         ti da quelli che caratterizzavano le gene-    “supereroi”). Al contrario, si presume che
                      sviluppo soprattutto, ma poi per tutto        ad esempio, riconducono all’età di quat-         razioni precedenti.                           le “femminucce” preferiscano bambole,
                      l’arco della loro vita – sono infatti sot-    tro-cinque anni la prima sensazione di               All’interno di questo contesto in tra-    utensili domestici in miniatura, smalti
                      toposti a varie forme di costruzione di       diversità ed esclusione rispetto ai propri       sformazione, e nei modi differenziati         per le unghie, ecc. Gli studi, tuttavia, non
                      genere implicite: a casa, a scuola, tra i     coetanei a causa, ad esempio, delle loro         che possiamo immaginare, le famiglie          affermano che ci sia una predilezione
                      coetanei, attraverso mass- e social-me-       preferenze nei giochi, di aspetti del carat-     fanno educazione di genere, imponen-          innata. La maggior parte dei bambini
                      dia, nella società in generale.               tere o di comportamenti considerati atipi-       do regole e comportamenti “da donna” e        osservati nella scuola dell’infanzia e nelle
                          L’identità di genere – la percezione di   ci rispetto al genere d’appartenenza, ecc.       “da uomo”, un’educazione che ha inizio        ludoteche privilegia infatti giocattoli con-
                      sé come maschio o femmina – si sviluppa           In questo percorso, la prima agenzia         fin da prima della nascita – attraverso le    siderati neutri, in seconda istanza quelli
                                                                                                                     aspettative differenziate dei genitori – e    considerati coerenti col proprio genere,

                       i maschi e le femmine
                                                                                                                     continua per tutti gli anni dell’infanzia,    anche se – ad esempio – è attestata una
                                                                                                                     con stili relazionali ed educativi diversi,   certa propensione maschile per i giochi
                                                                                                                     che tendono a coinvolgere in modo diffe-      simbolici a tematica familiare quali la

                       – nell’età dello sviluppo,                                                                    rente maschi e femmine nelle varie atti-
                                                                                                                     vità. Ogni famiglia, infine, produce un’e-
                                                                                                                                                                   casa o la cucina che solitamente conside-
                                                                                                                                                                   riamo “femminili”, ma che forse dovrem-

                         ma poi per tutto l’arco                                                                     ducazione che tende a normare il proprio
                                                                                                                     interno ma, anche, a giudicare i modelli
                                                                                                                                                                   mo imparare a riferire anche al simbolico
                                                                                                                                                                   della cura e della paternità. Cosa c’è di

                      della loro vita – sono infatti
                                                                                                                     delle altre famiglie...                       più maschile, infatti, della paternità? E
                                                                                                                         Importanti strumenti di educazione        perché dovremmo allora sanzionare un

                            sottoposti a varie forme
                                                                                                                     di genere sono poi i giocattoli, attraverso   bambino che culli un bambolotto?
                                                                                                                     cui i bambini e le bambine si socializza-          Già alla scuola primaria, tuttavia,

                        di costruzione di genere
                                                                                                                     no ai modelli socialmente dominanti del       nessun maschio sceglie più giochi “fem-
                                                                                                                     maschile e del femminile. Com’è noto,         minili”, mentre le bambine continuano

                                        12                                                                                                                                                13
l'atipicità dei maschi                                                              determinazione. In campo femminile
                                                                                                                     troviamo invece castelli e casette, stovi-
                                                                                                                                                                   di modelli tradizionali, i lungometrag-
                                                                                                                                                                   gi più recenti della Disney, ad esempio,

                               è meno accettata
                                                                                                                     glie in miniatura, accessori per l’abbelli-   sembrano mostrare la tendenza (La prin-
                                                                                                                     mento (specchiera, trucchi, braccialetti)     cipessa e il ranocchio, 2009; Rapunzel,

                                    rispetto all'atipicità
                                                                                                                     e, naturalmente, bambole. Dai volti del-      2010; Ribelle-The Brave, 2012; Frozen-Il
Mascolinità plurali

                                                                                                                                                                                                                   Per fare un uomo
                                                                                                                     le protagoniste delle pubblicità traspare     regno di ghiaccio, 2013) a presentare

                                  nelle femmine
                                                                                                                     allegria, divertimento, stupore, tenerez-     personaggi femminili ormai affrancati
                                                                                                                     za, tranquillità. Non solo però attraverso    dal modello della Bella Addormentata.
                                                                                                                     la pubblicità i media addestrano ai ruoli     Purtroppo però ciò si affianca, ma non si
                                                                                                                     di genere: l’intera programmazione for-       sostituisce, alla pletora di vallette sorri-
                      a esplorarli entrambi. Ciò appare effet-        consigliare di spingere i bambini verso        nisce precise indicazioni su quali com-       denti e seminude che accompagnano in
                      to di una pressione sociale alla confor-        entrambi i tipi di giocattoli, o verso gio-    portamenti è necessario assumere per          TV i presentatori in abito scuro e dotati
                      mità di genere che appare condizionata          cattoli “neutri”, piuttosto di permettere      diventare donne e uomini in modo con-         di parola...
                      dalle convinzioni degli adulti, più che su      loro l’accesso ai giochi che preferiscono,     forme alle aspettative sociali.                   Ancora, l’attività motoria e sportiva
                      una reale preferenza dei bambini. Tale          sostenendoli in ogni caso. L’attenzione             Pervasiva è, ad esempio, l’oggettiva-    costituisce un dispositivo di costruzione
                      pressione alla conformazione appare poi         sui giocattoli appare infine rafforzata dal-   zione/mercificazione dei corpi femmini-       e socializzazione del corpo, uno spazio di
                      più forte sui maschi: le ricerche mostra-       le trasformazioni che oggi coinvolgono il      li, così come il preoccupante fenomeno        apprendimento dei suoi “usi sociali”: sui
                      no infatti chiaramente che, da parte dei        settore. Mentre infatti, negli anni Ottanta    dell’adultizzazione precoce dei bambini       campi di calcio, sui tatami di judo e negli
                      genitori e dei pari, l’atipicità dei maschi     del secolo scorso, venivano prodotti mol-      – in particolare, delle bambine – fin dal-    spogliatoi, i bambini imparano a diven-
                      è meno accettata rispetto all’atipicità nel-    ti giocattoli rivolti tanto ai maschi quan-    la prima infanzia. L’educazione mediale       tare “veri uomini” mentre le bambine si
                      le femmine. Un bambino che indossi la           to alle femmine, dagli anni Novanta è in       al genere è però estremamente comples-        allenano a “ritualizzare” la femminilità
                      gonna e giochi con le bambole produce           corso un’operazione di marketing deno-         sa e comprende anche trasformazioni           nei corsi di danza e di ginnastica. Il calcio
                      maggiore preoccupazione di una bam-             minata “rigenderizzazione”, che consiste       innovative. Se la rappresentazione del        in particolare è considerabile come uno
                      bina che indossi i pantaloni e giochi al        in una rinnovata differenziazione di gio-      maschile appare manternersi all’interno       sport particolarmente “sessualizzato”
                      calcio. Risulta inoltre solitamente accet-      cattoli secondo il genere del target com-
                      tabile che una bambina si comporti “da          merciale che i fabbricanti si prefiggono.

                                                                                                                             sui campi di calcio,
                      maschiaccio” (sia cioè considerata agile,       E ciò risulta evidente se guardiamo agli
                      vivace e aggressiva), mentre viene spesso       spot pubblicitari.

                                                                                                                                   sui tatami di judo
                      considerato inaccettabile che un bambi-             Negli spot mandati in onda nella
                      no si comporti “come una femminuccia”           fascia oraria di trasmissioni per l’infan-
                      (esprimendo le proprie emozioni e la pro-       zia e rivolti esclusivamente ai maschi si
                      pria fragilità, piangendo…). Esiste cioè
                      un’educazione di genere più stringente
                                                                      pubblicizzano ad esempio veicoli, piste,
                                                                      quelle action figure (come ad esempio                   e negli spogliatoi,
                      verso chi occuperà il ruolo privilegiato
                      nella gerarchia sociale di genere, esatta-
                                                                      Big Jim) che rappresentano guerrieri ed
                                                                      eroi, nonché videogiochi o robot. Gli spot                 i bambini imparano
                                                                                                                             a diventare “veri uomini”
                      mente come c’è generalmente maggiore            sottolineano la velocità, la competizio-
                      preoccupazione in relazione all’educa-          ne, il coraggio, il rischio e l’avventura.
                      zione dei figli delle élite sociali. Con tale   Dalle espressioni dei giovanissimi attori
                      considerazione, ovviamente, non intendo         emergono concentrazione, aggressività,

                                         14                                                                                                                                               15
i bambini
                      che (ri)produce l’identità maschile. Sono        ogni anno allo sport sui canali televisi-
                      infatti intimamente maschili i linguaggi,        vi si occupano di sport maschili e quelli
                      il modo di pensare, gli atteggiamenti, i         più diffusi, in termini di ore – il calcio, il

                                                                                                                            e i ragazzi
                      comportamenti ecc.: l’intera cultura del         rugby, la pallacanestro, il ciclismo – sono
                      calcio, professionistico e giovanile.            anche quelli considerati più “virili”. In
Mascolinità plurali

                                                                                                                                                                                                                        Per fare un uomo
                          Al di là di questo esempio macrosco-         sintesi, attraverso lo sport che si esercita

                                                                                                                         ci ascoltano,
                      pico, tuttavia, la connotazione di gene-         o cui si assiste, i bambini e le bambine
                      re vale per tutti gli sport: se oggi tutte le    (prima ancora che gli adulti) interioriz-
                      discipline sportive sono potenzialmente          zano una formazione sottile e capillare

                                                                                                                          sempre,
                      accessibili alle donne, di fatto – tra tutte     su cosa significhi essere maschi o essere
                      le federazioni sportive (olimpiche e non         femmine, sulla pensabilità stessa di ciò
                      olimpiche) esistenti – il calcio, il rugby, il   che il loro corpo può essere e può fare.

                                                                                                                        anche quando
                      ciclismo, il tiro a segno, la boxe, contano          I bambini e le bambine non vivono
                      meno del 10% di donne, mentre le dan-            poi solo a casa e a scuola ma sono inse-
                      ze, le ginnastiche, gli sport sul ghiaccio       riti in vaste reti sociali e attraversano,

                                                                                                                            non sembra
                      o ancora l’equitazione sono sempre, e in         inoltre, spazi urbani che costituiscono un
                      maniera crescente, attività “da donne”           vero e proprio dispositivo semiotico che,
                      e la proporzione delle tesserate risulta         attraversando il loro sguardo, li forma
                      superiore al 75%.                                alle differenze di genere. Per renderse-
                          Esiste però, notoriamente, lo sport          ne conto basta dare uno sguardo ai car-
                      agito sul campo e quello fruito da una           telloni pubblicitari, che veicolano preci-       spesso simili ai discorsi che fanno tra di       pari: attraverso gli insulti che si usano,
                      poltrona, attraverso la TV, e l’educazione       si modelli di mascolinità, di femminilità        loro gli amici dei genitori, i vicini di casa,   le frasi che si scrivono sui banchi, i falli
                      di genere si dispiega anche nelle scelte         (con parti del corpo femminile usati per         i passeggeri sul bus).                           che si disegnano sui muri dei gabinetti,
                      di palinsesto dei canali televisivi: circa       pubblicizzare ormai qualsiasi cosa) e di             Tutto ciò costruisce nei bimbi e nel-        attraverso le barzellette, le varie forme
                      i due terzi delle migliaia di ore dedicate       relazioni tra i generi (purtroppo, troppo        le bimbe modelli dei generi e delle rela-        di esclusione e bullismo, o attraverso i
                                                                                                                        zioni pensabili tra di loro. Ma i bambini        discorsi che si fanno negli spogliatoi del-

                              circa i due terzi                                                                         e i ragazzi ci ascoltano, sempre, anche
                                                                                                                        quando non sembra. Sono quindi spetta-
                                                                                                                                                                         la palestra...
                                                                                                                                                                             Infine, persino la scuola fa implici-

                          delle migliaia di ore
                                                                                                                        tori anche di quel politico che sbandiera        tamente e quotidianamente educazione
                                                                                                                        una bambola gonfiabile per screditare            di genere, attraverso i contenuti discipli-

                               dedicate ogni anno
                                                                                                                        l’avversaria di un altro partito, di chi va      nari, che consistono in una Storia rac-
                                                                                                                        al porto per augurare lo stupro a quella         contata come azione di guerrieri che si

                           allo sport sui canali
                                                                                                                        “troia” che salva i migranti in mare, di         scambiano tra di loro delle donne per
                                                                                                                        quel premier che sfrutta la prostituzio-         creare alleanze dinastiche, in un cano-
                                                                                                                        ne minorile ecc.                                 ne letterario che comprende solo uomini

                                 televisivi si occupano                                                                     Non possiamo dimenticare, poi, il
                                                                                                                        gruppo dei coetanei che – nell’infanzia
                                                                                                                                                                         (almeno fino alla contemporaneità), in un
                                                                                                                                                                         manuale di Scienze dove l’unica donna

                             di sport maschili                                                                          e, soprattutto, durante l’adolescenza –
                                                                                                                        produce un’educazione di genere tra
                                                                                                                                                                         presente vi viene citata col cognome del
                                                                                                                                                                         marito. E potremmo continuare a lungo...

                                         16                                                                                                                                                     17
GL I E F F E T T I TA NGIBIL I

                      Q
Mascolinità plurali

                                                                                                                                                                                                                  Gli effetti tangibili
                                   uesta che ho condotto è         introiettata da noi uomini, diventando          tanto o soltanto l’effettiva conquista ses-        Il nostro è infatti un mondo di uomini,
                                   una velocissima rassegna        per noi un principio ordinatore che entra       suale, quanto piuttosto la messa in sce-       costruito per loro, ma – ad uno sguardo
                                   – necessariamente incom-        a far parte della nostra identità e rap-        na della nostra maschilità in uno spazio       attento – non appare costruito sui loro
                                   pleta e impressionistica –      presenta il metro stesso di misura della        pubblico. Commenti piccanti, apprezza-         bisogni profondi: la competizione appa-
                                   di alcuni dei vari tipi di      maschilità. Ecco perchè questa conce-           menti pornografici sulle passanti, così        re infatti l’obbligo cui sono costantemente
                      formazione al genere (molti altri ne         zione della virilità costituisce in fondo       come il racconto (più o meno veritiero)        costretti. Le frasi che diciamo ai bambini
                      esistono). Essa però basta a mostra-         qualcosa di dannoso anche per noi stessi        di conquiste sessuali seriali e di pratiche    lo testimoniano chiaramente: “non pian-
                      re come la società nel suo complesso         uomini, che – pure – di questo modello          sessuali acrobatiche, diventano così modi      gere come una femminuccia”, “non porta-
                      e in ogni suo ambito faccia educazio-        godiamo i benefici. Essa, infatti, non ci       attraverso cui gli uomini esprimono in         re le legnate a casa”, “non ti far mettere i
                      ne di genere. E i risultati sono piena-      definisce in positivo, ma per negazione.        gruppo l’appartenenza al maschile. Sia-        piedi in testa”, ecc. I membri del club degli
                      mente visibili e, per quel che riguarda      L’appartenenza al club degli uomini si          mo/diventiamo uomini attraverso il rifiu-      uomini, alleati contro il “fuori” costituito
                      il maschile, non appaiono positivi. La       costruisce, infatti, innanzitutto sulla deni-   to sdegnato di tutto ciò che è associato       dalla donne e dalle versioni “perdenti” del-
                      maschilità contemporanea – prodotto di       grazione di quel femminile che, eppure,         all’essere donna (e ciò produce misogi-        la maschilità, devono – in seconda istanza
                      questa complessa formazione di genere        deve essere desiderato. Il desiderio per        nia), ma anche attraverso il disprezzo         – competere strenuamente anche tra di
                      – mostra infatti non pochi limiti.           le donne prende così le forme non del-          dell’amore omosessuale (che si traduce         loro, sul posto di lavoro, nel campo di cal-
                          La maschilità – e la sua rappresen-      la relazione paritaria ma della caccia,         in omofobia), delle forme altre, “razzializ-   cetto, attraverso i beni che si possiedono
                      tazione ideologica: la virilità – ci parla   della conquista di una preda appetitosa,        zate” di maschilità (che si esprime attra-     e le amanti che si ostentano, costringendo
                      oggi ancora di potere: potere degli uomi-    del catcalling e, al limite, della molestia,    verso la xenofobia) e così via. È questo       tutti a un estenuante ma inconsapevole
                      ni, potere sugli uomini. Quella disugua-     mostrandosi come una pratica collettiva         il prezzo implicito e inconsapevole da         stress. Ma tutto ciò è necessario? È questo
                      glianza che fonda e giustifica il domi-      non soltanto ritualizzata, ma anche per-        pagare per entrare a far parte del club        il modello di maschile che, come società,
                      nio degli uomini sulle donne viene infatti   petrata come “gioco” la cui posta non è         degli uomini e per goderne i privilegi.        vogliamo per le future generazioni?

                                                                                                                       “non piangere come
                          la maschilità – e la sua                                                                           una femminuccia”,
                      rappresentazione ideologica:                                                                 “non portare
                        la virilità – ci parla                                                                      le legnate a casa”,
                              oggi ancora di potere                                                                         “non ti far mettere
                                                                                                                                     i piedi in testa”
                                        18                                                                                                                                               19
PROSPE T T IVE F U T UR E                                                                       PE R A PPROFONDIR E

                      R
                                                                                                                                               INT RODUZ IONE
Mascolinità plurali

                                                                                                                                                                                                    Per approfondire
                                   ispetto al panorama che           genere, tanto che è stata persino sentita
                                   ho disegnato esistono             la necessità di mettere a sistema questa                                  AL L E T EORIE DI GENERE
                                   solo due strade: accetta-         pluralità di esperienze attraverso “Edu-
                                    re acriticamente questo          care alle differenze”, un grande appun-                                L. Laufer, F. Rochefort (a cura di) (2017),
                                    modello di costruzione di        tamento annuale di auto-formazione e                                       Che cos’è il genere?, Milano, Franco Angeli.
                      genere (un modello ancora patriarca-           di scambio di buone prassi (http://www.                                Rigliano P. (a cura di), Sguardi sul genere.
                      le che continua a produrre violenza di         educarealledifferenze.it/). È all’interno di                              Voci in dialogo, Milano-Udine, Mimesis.
                      genere e femminicidi e che costringe           questo variegato movimento educativo,                                  Ribeiro Corossacz V., Gribaudo A. (a cura di) (2010),
                      tutti i ragazzi dentro una gabbia di           sostenuto peraltro da un’ampia elabora-                                   La produzione del genere. Ricerche etnografiche
                      genere) oppure provare a modificare            zione teorica all’interno della pedagogia                                 sul femminile e sul maschile, Verona, Ombre Corte.
                      questa pervasiva formazione, intro-            accademica italiana, che si pone ideal-
                      ducendo modelli alternativi che com-           mente il lavoro fatto in questo progetto,
                      plessifichino i riferimenti che destinia-      nella convinzione che essere maschi non             L E M ASCHIL ITÀ
                      mo a ragazzi e ragazze. Non propongo           è mero effetto dell’anatomia, né solo di         Bellassai S. (2011), L’invenzione della virilità. Politica e
                      ovviamente di sostituire l’attuale model-      una costruzione/costrizione sociale, ma             immaginario maschile nell’Italia contemporanea, Roma, Carocci.
                      lo socioeducativo con un altro, magari         emerge in modo complesso da pratiche
                                                                                                                      Burgio G. (2012), Adolescenza e violenza. Il bullismo omofobico
                      con un maschile più morbido e accu-            formative e autoformative che coinvolgo-
                                                                                                                         come formazione alla maschilità, Milano-Udine, Mimesis.
                      dente, piuttosto di fornire ai più e alle      no le istituzioni, i gruppi sociali, i mass- e
                      più giovani un variegato “pantone” di          i social-media, la psiche e il corpo, il pen-    Ciccone S. (2019), Maschi in crisi? Oltre la frustrazione
                      modelli di riferimento con cui possa-          sare e l’agire, l’amare e il competere, il          e il rancore, Torino, Rosemberg & Sellier.
                      no confrontarsi, di dare loro l’occasio-       patriarcato e gli uomini che incontriamo         Deiana S., Greco M.M. (a cura di), Trasformare il maschile.
                      ne di riflettere su se stessi, di conoscersi   per strada, la pornografia e i messaggi             Nella cura, nell’educazione, nelle relazioni, Assisi, Cittadella.
                      senza giudicarsi, di ascoltarsi piuttosto      dei Baci Perugina, il Gentlemen’s Club e         Demetrio D. (2010), L’interiorità maschile.
                      che di colpevolizzarsi perché non ade-         lo spogliatoio della palestra, l’educazio-         Le solitudini degli uomini, Milano, Cortina.
                      riscono a quei modelli di genere che,          ne dei figli e la fallocrazia, i muscoli e       La Cecla F. (2000), Modi bruschi. Antropologia
                      in realtà, sono irraggiungibili per tutti,     le sopracciglia spinzettate dei calciato-           del maschio, Milano, Bruno Mondadori.
                      adulti compresi.                               ri... Rispetto a tutto ciò, le attività messe
                                                                                                                      Mantegazza R. (2008), Per fare un uomo, Pisa, ETS.
                          Ormai da decenni si tengono infatti        in campo nel progetto, ed esemplificate
                                                                                                                      Pacilli M.G. (2020), Uomini duri. Il lato oscuro
                      nelle scuole e nei servizi educativi attivi-   nel toolkit che qui presentiamo, possono
                                                                                                                         della mascolinità, Bologna, il Mulino.
                      tà curricolari o progetti – anche in colla-    costituire non una risposta ma un’occa-
                      borazione con professionalità e associa-       sione di riflessione, la possibilità di far      Ulivieri Stiozzi S. (2008), Pensarsi padri.
                      zioni esterne – relative all’educazione di     emergere nuove domande.                             Narrazioni nel corso del tempo, Milano, Guerini.
                                                                                                                      Welzer-Lang D. (2006), Maschi e altri maschi.
                                                                                                                        Gli uomini e la sessualità, Torino, Einaudi.

                                         20                                                                                                                                             21
EDUC AZ IONE
                         DI GENERE
                      Abbatecola E., Stagi L. (2017), Pink is the                                                          ST EREOT IPI E GIOC AT TOL I
                        new black. Stereotipi di genere nella scuola                                                       NEL L’INFANZ IA
Mascolinità plurali

                                                                                                                                                                                     Per approfondire
                        dell’infanzia, Torino, Rosemberg & Sellier.
                                                                                                                       Abbatecola E., Stagi L. (2017), Pink is the
                      Batini F. (2011), Comprendere la differenza. Verso una
                                                                                                                         new black. Stereotipi di genere nella scuola
                         pedagogia dell’identità sessuale, Roma, Armando.
                                                                                                                           dell’infanzia, Torino, Rosemberg & Sellier.
                      Biemmi I. (2017), Educazione sessista. Stereotipi di genere
                                                                                                                       Contini M., Demozzi S. (2016), Corpi bambini.
                         nei libri delle elementari, Torino, Rosemberg & Sellier.
                                                                                                                          Sprechi di infanzie, Milano, Franco Angeli.
                      Biemmi I., Leonelli S. (2016), Gabbie di genere. Retaggi
                                                                                                                       Ghigi R. (2019), Fare la differenza. Educazione di genere
                         sessisti e scelte formative, Torino, Rosemberg & Sellier.
                                                                                                                          dalla prima infanzia all’età adulta, Bologna, il Mulino.
                      Gamberi C., Maio M.A., Selmi G. (a cura di) (2010),
                                                                                                                       Ricchiardi P., Venera A.M. (2005), Giochi da maschi,
                        Educare al genere. Riflessioni e strumenti per
                                                                                                                          da femmine e... da tutti e due, Bergamo, Junior.
                        articolare la complessità, Roma, Carocci.
                      Ghigi R. (2019), Fare la differenza. Educazione di genere
                         dalla prima infanzia all’età adulta, Bologna, il Mulino.

                                               BUL L ISMO, OMOFOBIA,                                         LO S V ILUPPO
                                               V IOL ENZ A                                                   DEL L’IDENT ITÀ SESSUAL E
                                            Burgio G. (2012), Adolescenza e violenza.                     Burgio G. (2012), Adolescenza e violenza.
                                               Il bullismo omofobico come formazione                         Il bullismo omofobico come formazione
                                               alla maschilità, Milano-Udine, Mimesis.                       alla maschilità, Milano-Udine, Mimesis.
                                            Contini M., Demozzi S. (2016), Corpi bambini.                 Burgio G. (2021), Fuori binario. Bisessualità
                                               Sprechi di infanzie, Milano, Franco Angeli.                   maschile e identità virile, Milano-Udine, Mimesis.
                                            Corradi L. (2012), Specchio delle sue brame.                  Mantegazza R. (2008), Per fare un uomo, Pisa, ETS.
                                               Analisi socio-politica della pubblicità: genere,           Quagliata E., Di Ceglie D. (a cura di) (2015),
                                               classe, razza, età ed eterosessismo, Roma, Ediesse.          Lo sviluppo dell’identità sessuale e
                                            Fiorucci A. (2018), Omofobia, bullismo e scuola.                l’identità di genere, Roma, Astrolabio.
                                               Atteggiamenti degli insegnanti e sviluppo di pratiche
                                               inclusive a sostegno della differenza, Trento, Erickson.
                                            Pacilli M.G. (2020), Uomini duri. Il lato oscuro
                                               della mascolinità, Bologna, il Mulino.
                                            Ulivieri S. (a cura di), Corpi violati. Condizionamenti
                                               educativi e violenze di genere, Milano, Franco Angeli.

                                       22                                                                                                                         23
AV V E R T E NZA

            L
                       o specifico ambito formativo          che tutti/e subiamo, promuovendo la con-
                       delle attività proposte coinvol-      sapevolezza della necessaria mediazio-

 TOOLKIT
                       ge aspetti cognitivi e operativi      ne tra i desideri, le visioni del mondo, le
                        ma anche emotivi, affettivo-re-      passioni e le rappresentazioni del singo-
                        lazionali, nonché il corpo come      lo e l’esigenza di rispettare gli/le altri/e.
            mediatore di conoscenza e comunicazio-               Il presente toolkit prevede vari per-
            ne col mondo. Il/la partecipante ha la pos-      corsi – individuati da un colore differente
            sibilità di coinvolgersi totalmente, attra-      – ciascuno dei quali costituisce una “sce-

EDUCATIVO
            verso la postura ludica di queste attività, e    neggiatura” in 5 tempi, utilizzabile per
            – contemporaneamente – di osservarsi in          3 incontri di 2 ore ciascuno. Il lettore e
            modo riflessivo: nella fase di debriefing o      la lettrice potranno anche non seguire
            nei giorni successivi. Gli operatori hanno       integralmente un percorso, ma provare
            in queste attività il ruolo di animatori, sti-   a costruirsene uno proprio, mescolando
            molatori, supervisori ma il protagonismo         a piacere le attività dei vari percorsi, pur
            è lasciato ai/lle partecipanti. Fil rouge del    seguendo l’alternanza tra rito iniziale,
            percorso è il tentativo di far riflettere sul-   attività centrale e rito finale.
            le tematiche di genere e, in particolare,            Quanto leggete è frutto dell’attività di
            sulla maschilità in un delicato equilibrio       coprogettazione realizzata con i vari par-
            in cui l’individualità non viene assorbita       tner locali del progetto “Mascolinità Plu-
            ma valorizzata dal gruppo. Le varie atti-        rali. Dagli stereotipi alla libertà d’essere”.
            vità si dispiegano nei campi della comu-         Il progetto è inserito nel più ampio inter-
            nicazione verbale, gestuale, scritta, visua-     vento supportato da Fondazione Zegna
            le e simbolica, al fine di risultare quanto      nell’ambito della campagna #Whatmake-
            più coinvolgenti possibile per i/le parteci-     saman, che ha coinvolto Cesvi con inter-
            panti. Le attività proposte non prevedono        venti di sensibilizzazione e informazione in
            necessariamente una “somministrazione”           diversi Paesi del mondo In Italia, Cesvi ha
            una tantum né un procedere lineare, ma           coinvolto enti del terzo settore nelle città
            possono essere ripetute in periodi diver-        di Bergamo, Milano, Napoli e Bari. L’attri-
            si se il gruppo le ha apprezzate, in un          buzione del merito va quindi, nello speci-
            processo di approfondimento a spirale.           fico, alle operatrici e operatori di Coope-
            Finalità delle attività non è conseguire         rativa Generazioni FA e Cesvi a Bergamo;
            risultati immediati di fronte a situazioni       Cooperativa Spazio Aperto Servizi di Mila-
            critiche, piuttosto stimolare la riflessione     no; Fondazione Giovanni Paolo II a Bari
            critica sui condizionamenti socioculturali       e Cooperativa Il Grillo Parlante di Napoli.

                                                                                     25
PERCORSO                               P R I M O I N C ON T RO

  ROSSO
                                       I’M

                                                                                                                                     Percorso Rosso
                                       RITO DI INIZIO                                                             15   M I N U T I
                                       [UGUALE PER TUTTI E TRE GLI INCONTRI]

                                       Obiettivi
                                                     Attività di ice breaking, conoscenza reciproca, presa di
                                                        confidenza, creazione del gruppo, promozione di un clima
                                                         positivo, di una routine ritualizzata e di un clima rilassato e
                                                         “ingaggiante”, partecipazione attiva, presa di dimestichezza
                                                         con il setting, creazione della coesione di gruppo.

                                       Materiali
                                          Clessidra per misurare il tempo di parola (potrebbero
                                          servire fogli e penne per chi non volesse parlare;
                                          in caso di attività on line: utilizzo della chat).

                                       Svolgimento
                                                        Ci si siede in circolo. Si prende la parola a turno: nel primo
                                                            incontro magari partendo dai conduttori, dopo il primo
                                                             incontro in modalità libera/spontanea. In caso di attività on
                                                             line, il facilitatore chiama ad uno ad uno i/le partecipanti.
                                                            Ciascuno dice il proprio nome aggiungendo una qualità/
                                                          un oggetto/ un’emozione che lo può rappresentare. La
                                                     qualità espressa deve essere differente nei tre incontri.

          Operatori                    Osservazioni
            1 uomo + 1 donna              Bisogna bilanciare gli interventi, facendo attenzione a
                                          chi è più timido e va sollecitato, moderando chi
     Destinatari
                                          prende troppo spazio/tempo, magari assumendo un
       Gruppi di circa 15 ragazzi
                                          comportamento di derisione o giudicante. Il tempo
       e ragazze del II anno della
                                          dell’attività va gestito con attenzione. Bisogna che il turno
       scuola secondaria di I grado.
                                          di parola e i tempi siano rispettati (utilizzo della clessidra).

                                                                                                             27
C H I T I PI AC E DI PIÙ?                                                                  IO SONO
                      ATTIVITÀ CENTRALE                                                                          RITO FINALE
                      [PRIMO INCONTRO]                                                                   1 ORA   [UGUALE PER I PRIMI DUE INCONTRI]
                                                                                                                                                                                            15   M I N U T I

                      Obiettivi                                                                                  Obiettivi
Mascolinità plurali

                                                                                                                                                                                                               Percorso Rosso
                                    Conoscenza reciproca attraverso la rilevazione delle proprie                               Trasformazione la proiezione del rito iniziale (l’am)
                                      preferenze. Primo approccio al tema degli stereotipi. Conoscenza                           in una consapevolezza riflessiva (Io sono), dopo
                                       delle varie visioni dell’idea di genere, Rilevazione degli                                  essere entrati nel gruppo (I am) affermare il
                                       stereotipi, Esplicitazione dei modelli valoriali cui gli stereotipi                         proprio esserci. Riconoscimento di sé nel gruppo
                                      fanno riferimento, Proposta di una visione meno restrittiva                                  e promozione del senso di appartenenza, ritualità
                                     dei canoni di maschilità/femminilità, Ascolto attivo reciproco.                             finalizzata a rafforzare il riconoscimento reciproco,
                                                                                                                              segnalazione della chiusura dell’attività a mò di saluto.

                      Materiali
                         10 immagini (maschili e femminili) preselezionate.                                      Svolgimento
                         Bigliettini con 20 aggettivi (vedi allegato).                                              A turno ciascuno si alza e si dice ad alta voce Io sono
                         Il materiale può essere utilizzato tanto in                                                (pensando ai contenuti affrontati durante la giornata. In
                         modalità online quanto in presenza.                                                        caso di attività on line, ognuno lo pronuncia dallo schermo.

                                         Svolgimento                                                             Osservazioni
                                        L’attività si articola in tre fasi. Il facilitatore mostra delle                            Timidezza di alcuni che potrebbero
                                         immagini selezionate (almeno 10) che rappresentano                                           rifiutarsi di partecipare, Derisione e
                                         personaggi pubblici/famosi (5 uomini e 5 donne). Dopo ogni                                    svalutazione da parte dei compagni.
                                        immagine mostrata, si chiede “a chi piace?” e per alzata
                                      di mano i partecipanti possono esprimere il proprio parere
                         spiegando anche il perché piace/non piace. A seguire i facilitatori forniranno
                         mazzette di 20 aggettivi qualificativi da attribuire ad ogni personaggio,
                         delineandone un profilo per poi dar vita a una discussione guidata, e
                         magari ironica, sugli stereotipi evidenziati nelle scelte degli/delle studenti.

                      Osservazioni
                         Possibile utilizzo di frasi
                         volgari, sessiste, discriminatorie.

                                         28                                                                                                                                            29
S E C O N D O I N C ON T RO                                                                     M&F
                                                                                                                      ATTIVITÀ CENTRALE                                 [TEMPO VARIABILE IN BASE
                                                                                                                      [SECONDO INCONTRO]                               AL NUMERO DI PARTECIPANTI]   1,5 ORE

                      I’M
                                                                                                                              Obiettivi
                                                                                                   15   M I N U T I
Mascolinità plurali

                                                                                                                                                                                                              Percorso Rosso
                      RITO DI INIZIO
                      [UGUALE PER TUTTI E TRE GLI INCONTRI]
                                                                                                                                  Esplorare il punto di vista dei ragazzi e delle ragazze,
                                                                                                                                   facendo emergere i pregiudizi e gli stereotipi. Stimolazione
                                                                                                                                    di una consapevolezza critica sul tema degli stereotipi.
                      Obiettivi
                                    Attività di ice breaking, conoscenza reciproca, presa di
                                       confidenza, creazione del gruppo, promozione di un clima                       Materiali
                                        positivo, di una routine ritualizzata e di un clima rilassato e                  Contenitore/urna, penna e fogli (sia in presenza
                                        “ingaggiante”, partecipazione attiva, presa di dimestichezza                     sia online, utilizzandoli a casa propria).
                                        con il setting, creazione della coesione di gruppo.

                                                                                                                      Svolgimento
                      Materiali                                                                                                        Porre all’interno dell’urna 20 bigliettini nei quali sono
                         Clessidra per misurare il tempo di parola (potrebbero                                                           descritte azioni di vita quotidiana, passioni o mestieri
                         servire fogli e penne per chi non volesse parlare;                                                               tendenzialmente riconducibili ad un uomo o ad una donna
                         in caso di attività on line: utilizzo della chat).                                                               sulla base di rappresentazioni convenzionali. A turno,
                                                                                                                                          verranno tirati fuori dall’ampolla. Se si è in presenza,
                                                                                                                                       comincia il facilitatore e, a seconda della situazione, può
                      Svolgimento                                                                                                 essere utile coinvolgere qualcuno dei ragazzi che sembra meno
                                                  Ci si siede in circolo. Si prende la parola a turno: nel primo         attivo (per incentivarlo). Da remoto, il facilitatore tira fuori i bigliettini
                                                  incontro magari partendo dai conduttori, dopo il primo                 e li mostra in favore di web-cam. A conclusione dell’estrazione si
                                                  incontro in modalità libera/spontanea. In caso di attività on          procede con un giro di parola per commentare i contenuti emersi.
                                                  line, il facilitatore chiama ad uno ad uno i/le partecipanti.
                                                  Ciascuno dice il proprio nome aggiungendi una qualità/
                                                  un oggetto/ un’emozione che lo può rappresentare. La                Osservazioni
                                                  qualità espressa deve essere differente nei tre incontri.              Attribuzione di ruolo, attacchi al pensiero
                                                                                                                         dei compagni, provocazioni, ilarità.

                      Osservazioni
                         Bisogna bilanciare gli interventi, facendo attenzione a
                         chi è più timido e va sollecitato, moderando chi
                         prende troppo spazio/tempo, magari assumendo un
                         comportamento di derisione o giudicante. Il tempo
                         dell’attività va gestito con attenzione. Bisogna che il turno
                         di parola e i tempi siano rispettati (utilizzo della clessidra).

                                             30                                                                                                                                             31
IO SONO
                      RITO FINALE
                                                                                                                    T E R Z O I N C ON T RO
                      [UGUALE PER I PRIMI DUE INCONTRI]                                         15    M I N U T I

                                                                                                                    I’M
                      Obiettivi
Mascolinità plurali

                                                                                                                                                                                                                  Percorso Rosso
                                                                                                                    RITO DI INIZIO                                                             15   M I N U T I
                                     Trasformazione la proiezione del rito iniziale (I am) in una                   [UGUALE PER TUTTI E TRE GLI INCONTRI]
                                       consapevolezza riflessiva (Io sono), dopo essere entrati nel
                                        gruppo (I’am) affermare il proprio esserci. Riconoscimento
                                        di sé nel gruppo e promozione del senso di appartenenza,                    Obiettivi
                                       ritualità finalizzata a rafforzare il riconoscimento reciproco,                            Attività di ice breaking, conoscenza reciproca, presa di
                                      segnalazione della chiusura dell’attività a mò di saluto.                                      confidenza, creazione del gruppo, promozione di un clima
                                                                                                                                      positivo, di una routine ritualizzata e di un clima rilassato e
                                                                                                                                      “ingaggiante”, partecipazione attiva, presa di dimestichezza
                      Svolgimento                                                                                                     con il setting, creazione della coesione di gruppo.
                         A turno ciascuno si alza e si dice ad alta voce Io sono
                         (pensando ai contenuti affrontati durante la giornata. In
                         caso di attività on line, ognuno lo pronuncia dallo schermo.                               Materiali
                                                                                                                       Clessidra per misurare il tempo di parola (potrebbero
                                                                                                                       servire fogli e penne per chi non volesse parlare;
                      Osservazioni                                                                                     in caso di attività on line: utilizzo della chat).
                                         Timidezza di alcuni che potrebbero
                                           rifiutarsi di partecipare. Derisione e
                                           svalutazione da parte dei compagni.                                      Svolgimento
                                                                                                                                     Ci si siede in circolo. Si prende la parola a turno: nel primo
                                                                                                                                         incontro magari partendo dai conduttori, dopo il primo
                                                                                                                                          incontro in modalità libera/spontanea. In caso di attività on
                                                                                                                                          line, il facilitatore chiama ad uno ad uno i/le partecipanti.
                                                                                                                                         Ciascuno dice il proprio nome aggiungendi una qualità/
                                                                                                                                       un oggetto/ un’emozione che lo può rappresentare. La
                                                                                                                                  qualità espressa deve essere differente nei tre incontri.

                                                                                                                    Osservazioni
                                                                                                                       Bisogna bilanciare gli interventi, facendo attenzione a
                                                                                                                       chi è più timido e va sollecitato, moderando chi
                                                                                                                       prende troppo spazio/tempo, magari assumendo un
                                                                                                                       comportamento di derisione o giudicante. Il tempo
                                                                                                                       dell’attività va gestito con attenzione. Bisogna che il turno
                                                                                                                       di parola e i tempi siano rispettati (utilizzo della clessidra).

                                            32                                                                                                                                            33
L A PA L L O T T O L A S P U N T A T A                                                       COCC ARDIAMOCI
                      ATTIVITÀ CENTRALE                                                                            RITO FINALE DELL’INTERO
                      [TERZO INCONTRO]
                                                                                           50-60     M I N U T I
                                                                                                                   PERCORSO LABORATORIALE                                                     15   M I N U T I

                                                                                                                   [SOLO PER L’ULTIMO INCONTRO]

                      Obiettivi
                                                                                                                                Obiettivi
Mascolinità plurali

                                                                                                                                                                                                                 Percorso Rosso
                                    Creare un contesto gioiosa in cui i ragazzi possano dare centralità
                                      alle “parolacce”, esplorare e scoprire senso e significato delle                              Riconoscimento reciproco; restituzione della partecipazione;
                                          parole offensive. Evidenziare il processo trasformativo che le                             consegna di un “attestato” di appartenenza al
                                          parole e le azioni subiscono. Proporre modalità comunicative                               percorso; rappresentazione simbolica di un “pegno”
                                         trasformative. Responsabilizzare sull’utilizzo delle parole.                                della riflessione esperita nei tre incontri.

                      Materiali                                                                                    Materiali
                         Carta e penne, qualora si fosse                                                              Cartoncini, carta, colla, pennarelli per realizzare
                         in remoto: utilizzo di linoit.it.                                                            (preventivamente) una coccarda con i simboli del
                                                                                                                      maschile e del femminile sulla quale scrivere il nome di
                                                                                                                      ogni partecipante a cui verrà consegnata; un cartellone
                      Svolgimento                                                                                     e dei post-it colorati. Se l’attività è online, verranno inviati
                                       Si distribuiscono fogli e penne, chiedendo che venga scritto                   via email o via wattsapp i materiali da poter stampare.
                                         sul foglio uno degli insulti (non generiche parolacce).
                                          Appallottolamento del foglio e lancio fortuito (in una gioiosa
                                          battaglia di palline). Ognuno dei partecipanti, a turno, raccoglie                      Svolgimento
                                         una “pallottola” che casualmente è arrivata nelle sue vicinanze,                              I facilitatori a turno chiameranno ciascun partecipante
                                       leggendola ad alta voce. Dovrà poi trasformare l’insulto ricevuto                                 e consegneranno la coccarda a ciascuno di loro, con
                         in una parola di genere grammaticale contrario                                                                   poche parole di celebrazione. A seguire, verrà affisso un
                         (es: “puttana” > “puttano”). Ciascuno/a dovrà infine trascrivere su un foglio                                    cartellone su cui i/le partecipanti potranno lasciare un
                         una parola gentile, modellandola poi a forma di aeroplano, e lanciarla agli                                     commento, attraverso dei post-it, su “Cosa ti porti a casa?”
                         altri partecipanti. In questo modo le parole vengono metaforizzate prima come                                Se online, utilizzo dell’applicazione Linoit/Padlet/Mentee.com.
                         pallottole poi come aeroplano (anche concretamente, c’è una trasformazione).

                      Osservazioni
                         Sarà probabilmente contenere l’ilarità che l’insulto
                         provoca (rischio di sconfinamento). Limitare la
                         durata dell’attività qualora ci si prendesse troppo
                         gusto. Utile osservare e commentare le reazioni
                         al ricevimento di un insulto/parola gentile.

                                           34                                                                                                                                            35
ST RUM E N T I
                                                                                     AGGETTIVI

                                                                                              BONO/A           STUPIDO/A         POTENTE
                      A T T I V I T À C E N T R A L E ( P R I M O I N C O N T R O)
                                                                                          BRUTTO/A            SIMPATICA/O       AMBIGUO/A
                      PERSONAGGI
Mascolinità plurali

                                                                                                                                               Percorso Rosso
                                                                                              BELLA/O        ANTIPATICO/A       INDECISO/A
                                 FEDEZ                  ELETTRA LAMBORGHINI

                                                                                       INTRAPRENDENTE         RIDICOLA/O             FORTE

                          CRISTIANO RONALDO              FEDERICA PELLEGRINI           TEN’ A CAZZIMMA          SERIA/O              DEBOLE

                                                                                               SEXY          AFFASCINANTE       NATURALE

                            GABRIEL GARKO               VANESSA INCONTRADA
                                                                                         INTELLIGENTE        INSIGNIFICANTE          RIFATTO

                                                                                     AZIONI
                          ALFONSO SIGNORINI                MARIA DE FILIPPI
                                                                                        LAVARE I PIATTI    LEGGERE UN LIBRO     TRUCCARSI

                                                                                      GUIDARE IL CAMION       GOVERNARE          PIANGERE
                             PROF. MOGGI                   EMMA MARRONE

                                                                                       GIOCARE A CALCIO    ACCUDIRE I BAMBINI   CONSOLARE

                             KOBE BRYANT                       RIHANNA                 RIPARARE L’AUTO     USCIRE CON AMICI     COMANDARE

                                                                                           DANZARE         ANDARE A LAVORARE     GIOCARE

                              CAN YAMAN                     ANGELA MERKEL
                                                                                       SERVIRE AI TAVOLI     FARE L’ARTISTA      OBBEDIRE

                                                                                          CUCINARE              ESIBIRSI

                                   36                                                                                           37
PERCORSO                                                                 P R I M O I N C ON T RO

           BLU
                                                                                 SI COM INCIA!

                                                                                                                                                                                Percorso Blu
                                                                                 RITO DI INIZIO
                                                                                 [PRIMO INCONTRO]
                                                                                                                                                               10 M I N U T I

                                                                                                Obiettivi
                                                                                                    Creare relazioni, favorire il coinvolgimento del gruppo.
                                                                                                    Creare clima sereno, leggero e ludico, di interesse e
                                                                                                    partecipazione. Coinvolgimento dei partecipanti.

                                                                                 Materiali
                                                                                    Palla.

                                                                                 Svolgimento
                                                                                                           In assetto circolare ci si lancia una palla. Ciascuno si
                                                                                                           presenta a turno dicendo il proprio nome e facendo
                                                                                                           un gesto che accompagna la propria tradizione
                                                                                                           culturale o che sente come appartenente. Si può poi
                                                                                                           passare a “recitare” il gesto di chi sta alla propria
                                                                                                           destra, e ciò necessita di attanzione reciproca.

                                                                                 Osservazioni
                                                                                    Disinteresse iniziale.

     Operatori
       1 uomo + 1 donna

Destinatari
  Gruppi di una decina di MSNA di 16-17 anni (maschi) presenti in comunità
  (attività in presenza). Le attività, prevedendo la possibilità di una scarsa
  padronanza dell’Italiano da parte dei MSNA, saranno condotte facendo
  il minimo uso possibile della parola o ricorso a mediatori informali.

                                                                                                                                                       39
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