GENERE E RAPPRESENTANZA POLITICA

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GENERE
E RAPPRESENTANZA POLITICA

                     PROVINCIA AUTONOMA
                          DI TRENTO

                Assessorato all'emigrazione,
                 solidarietà internazionale,
                  sport e pari opportunità

              Ufficio per le Politiche di Pari Opportunità
                 Via Jacopo Aconcio, 5 - 38100 Trento
                 Tel. 0461.493156 - Fax 0461.493157
              e-mail: pariopportunita@provincia.tn.it

      www.pariopportunita.provincia.tn.it
PROVINCIA AUTONOMA
                        DI TRENTO
                Assessorato alle Pari Opportunità

         GENERE                                     Osservatorio per le politiche di pari opportunità

E RAPPRESENTANZA POLITICA
     PARI OPPORTUNITÀ TRA DONNE E UOMINI
NELL'ACCESSO ALLE CARICHE ELETTIVE
                         2005
                              2
© Provincia Autonoma di Trento

Assessorato all'emigrazione, solidarietà internazionale,
sport e pari opportunità

Progettazione e coordinamento
dott.ssa Lucia Trettel
 Ufficio per le politiche di pari opportunità

dott.ssa Francesca Alioli
Ufficio per le politiche di pari opportunità

GENERE
            e rappresentanza politica : pari opportunità
tra donne e uomini nell'accesso alle cariche elettive.
Trento : Provincia Autonoma di Trento. Giunta, 2005
(stampa 2006). 47 p. ; 24 cm. (Osservatorio per le
politiche di pari opportunità ; 2)
  In testa al front.: Provincia autonoma di Trento,
Assessorato alle pari opportunità
  1. Donna - Attività politica - Trentino - 2004-2005 -
Indagine statistica 2. Donna - Attività politica - Italia 3.
Rappresentanza politica I. Trento (Provincia).
Assessorato all'emigrazione, solidarietà internazionale,
sport e pari opportunità
  323.34
PROVINCIA
               AUTONOMA DI TRENTO
             Assessorato alle Pari Opportunità

                       Trento 2005

         GENERE                                  Osservatorio per le politiche di pari opportunità

E RAPPRESENTANZA POLITICA
     PARI OPPORTUNITÀ TRA DONNE E UOMINI
NELL'ACCESSO ALLE CARICHE ELETTIVE
                   Giunta della Provincia
                    Autonoma di Trento
PROVINCIA AUTONOMA
                 DI TRENTO

         Assessorato all'emigrazione,
          solidarietà internazionale,
           sport e pari opportunità

Osservatorio per le politiche di pari opportunità

            GENERE E RAPPRESENTANZA POLITICA        PARI OPPORTUNITÀ

                2
indice
TRA DONNE E UOMINI NELL'ACCESSO ALLE CARICHE ELETTIVE

                                1. Prefazione                               5

                                2. “Donne in politica: l'importanza          9

                                ed il dovere di esserci”:
                                gli incontri sul territorio trentino,
                                a cura di Barbara Poggio

                                3. La rappresentanza politica               34

                                “femminile” in Italia,
                                di Marilisa D'Amico

                                4. Genere e cittadinanza,                   39
                                di Alisa Del Re

                                                                        3
1. Prefazione
                                                                              di Iva Berasi
                                                      Assessore provinciale alle pari opportunità

La questione della scarsa presenza femminile nei luoghi di decisione politica è un dato
che, a sessant’anni dall’acquisizione del diritto elettorale da parte delle donne, è sintomo
di una sconfitta per la stessa democrazia e lascia aperto il problema del riequilibrio della
rappresentanza e della realizzazione di una democrazia effettiva e non dimezzata.
La sottorappresentanza delle donne nelle assemblee legislative nazionali costituisce
un aspetto sorprendente, comune alla vita politica delle democrazie occidentali. È però
importante ricordare che l’attenzione nei confronti della composizione per genere delle
assemblee elettive è un dato abbastanza recente; il movimento per il diritto di voto delle
donne, infatti, aveva posto l’attenzione sulla questione dell’elettorato attivo, considerando
l’elettorato passivo come una sua conseguenza ovvia ed inevitabile. Solo a partire dalla
fine degli anni ottanta ha iniziato a muoversi un interesse particolare per il fenomeno della
sottorappresentanza delle donne nei parlamenti e nei consigli, interesse che si riallaccia
direttamente al concetto di una democrazia piena.
Ma perché è importante agire per promuovere le pari opportunità tra donne e uomini nella
rappresentanza politica?
Una risposta chiara ed esauriente è quella elaborata da Anne Phillips, che attraverso il
concetto di politica della presenza ci spiega perché è importante se i nostri rappresentanti
sono uomini oppure donne.
Se la rappresentanza politica si basasse solo sui programmi e sulle idee, chi sono i nostri
rappresentanti sarebbe meno rilevante rispetto a cosa essi rappresentano; ma in questo
caso ci dovremmo aspettare di trovare pressoché lo stesso numero di uomini e di donne
tra gli eletti. Questa situazione, di fatto, non corrisponde alla realtà.
Le idee e le modalità di gestire il mandato elettorale risultano inevitabilmente legate al-
l’esperienza, che fissa dei limiti a ciò che possiamo immaginare o che riteniamo essere
prioritario. Il peso dell’esperienza gioca un ruolo fondamentale dal quale non è possibile
prescindere.

                                                                                                    
Prefazione

    La politica della presenza può essere così spiegata: di fatto, i nostri rappresentanti al
    momento dell’elezione hanno dei mandati da rispettare ma essi hanno anche una certa
    dose di autonomia. È per via di questo ruolo giocato dall’elemento personale, individuale
    e culturale, che diviene importante chi sono i nostri rappresentanti.
    Il fatto di incrementare il numero di donne nei luoghi della decisione, che di per sé non
    costituisce garanzia di un reale cambiamento in politica, ne diviene tuttavia una condi-
    zione necessaria.
    La questione della partecipazione politica delle donne ha assunto nuovo vigore anche
    nella nostra provincia in coincidenza con le elezioni comunali svoltesi la scorsa primave-
    ra. La previsione di quote nelle liste di candidati, per cui nessuno dei due sessi poteva
    essere rappresentato in misura superiore ai 2/3 del numero massimo di candidati spet-
    tanti a ciascuna lista, ha portato dunque ad un buon risultato.
    In 154 comuni le quote sono state rispettate; un segnale positivo arriva anche dall’incre-
    mento del numero di comuni in cui, andando oltre le prescrizioni delle quote, le donne in
    lista superavano il 40%. Questi comuni, solo 4 nelle tornata elettorale precedente, sono
    stati 17 nel 2005. È necessario però sottolineare che nei restanti 51 comuni, consideran-
    do il totale delle liste, non è stata rispettata la quota del 30% di candidature femminili (e
    ciò a causa della possibilità, di fatto, di bypassare la norma).
    Il numero di donne elette alle ultime elezioni comunali ha subito un incremento significa-
    tivo: ci sono infatti 247 donne in più nei consigli e la presenza femminile costituisce ora
    il 24% del totale degli eletti, mentre nella precedente tornata elettorale la percentuale si
    fermava al 16%.
    Il sistema di quote sperimentato sembra dunque aver funzionato bene consentendo di
    incrementare la presenza di donne nei consigli comunali.
    Ma, e questo è un dato altrettanto interessante, dall’analisi dei dati è stato possibile os-
    servare che l’aumento del numero di donne elette è da attribuire quasi esclusivamente al
    maggior numero di donne presenti in lista. Infatti, la proporzione delle donne elette rispet-
    to a quelle presenti in lista è rimasta pressoché la stessa (nella scorsa tornata elettorale
    era del 26%, mentre nel 2005 è stata del 25%). L’incremento della presenza femminile
    è da collegarsi pertanto all’aumento delle donne candidate piuttosto che a significative


Prefazione

modifiche nella propensione media a “votare donna”.
Si può senz’altro dire, quindi, che il sistema delle quote si è rivelato uno strumento effica-
ce ai fini di un consistente riequilibrio della presenza di genere nella rappresentanza, ma
da solo non sembra essere sufficiente per un significativo cambio di rotta della politica .
In questo sembrano dunque persistere delle difficoltà di matrice culturale che impedisco-
no un’equa rappresentanza tra i generi nei luoghi decisionali e che non consentono un
percorso realmente paritario verso la rappresentanza.
Proprio per intervenire sul rafforzamento della presenza delle donne ma anche sulle
competenze che le stesse ritengono necessarie per muoversi con maggior sicurezza
nel mondo della politica, l’Assessorato alle pari opportunità della Provincia Autonoma di
Trento ha iniziato oramai da tempo un’azione di sostegno e sensibilizzazione sul territorio
trentino, che ha coinvolto in prima persona le donne ma che ci auspichiamo abbia riper-
cussioni di portata più ampia.
In particolare, nell’autunno del 2004 è stata lanciata l’iniziativa “Donne in politica: l’im-
portanza e il dovere di esserci” che, in più edizioni, ha visto la realizzazione di incontri
sul territorio finalizzati a creare momenti di riflessione comune sul significato e sul valore
della politica, sulle modalità di partecipazione e sulle possibili strade da percorrere per
essere presenti nel terreno politico non in termini minoritari o come “specie protetta”, ma
con autorità e capacità di influenza.
Questo volume è nato a partire dall’analisi dei questionari compilati da 266 persone (in
grande maggioranza donne) coinvolte negli incontri sul territorio, a rappresentare una
nuova tappa dell’impegno dell’Assessorato nella promozione e sostegno delle donne in
politica.
Il volume, che rientra nella collana di pubblicazioni dell’Osservatorio per le politiche di
pari opportunità, vuole essere uno strumento utile per chiunque sia interessato, a vario
titolo, al tema della partecipazione delle donne alla politica e alla realizzazione di una
democrazia piena. Oltre alla presentazione dell’indagine svolta, il volume si completa con
ulteriori interventi di taglio politologico e giuridico che offrono spunti ed approfondimenti
particolarmente interessanti.

                                                                                                 
2. “Donne in politica:
 l’importanza ed il dovere di esserci”:
 gli incontri sul territorio trentino
                                                                  A cura di Barbara Poggio
 Questo rapporto si basa sui dati raccolti attraverso questionari somministrati a conclusione di
 due successivi cicli di incontri sulla cittadinanza attiva delle donne (cfr. appendice 2), realizzati
 nella prima edizione in sette differenti comuni della Provincia di Trento (Ala, Cles, Mezzo-
 corona, Cavalese, Telve Valsugana, Tione e Trento) e nella seconda edizione in altri dieci
 differenti comuni del territorio trentino (Breguzzo, Rovereto, Pergine, Arco, Pieve di Ledro,
 Malé, Cembra Sardonico, Tonadico e Trento). L’iniziativa è stata promossa dall’Assessorato
 alle pari opportunità della Provincia Autonoma di Trento, insieme con la Commissione provin-
 ciale Pari Opportunità e l’Associazione A.d.ele (Associazione donne elettrici) partendo dalla
 consapevolezza dell’ancora scarsa presenza della componente femminile nei luoghi istitu-
 zionali e decisionali pubblici provinciali al fine di fornire alle donne interessate un’occasione
 di riflessione condivisa sul significato e sul valore della politica e sulle effettive possibilità e
 modalità di partecipazione.
 Gli incontri della prima edizione sono stati realizzati nei mesi di ottobre e novembre 2004. Le
 tematiche affrontate hanno riguardato in particolare il tema dell’autostima, dell’amministrazio-
 ne dell’ente pubblico e la questione del rapporto tra genere e potere. Gli incontri della seconda
 edizione sono invece stati realizzati nei mesi di febbraio e marzo del 2005 e hanno affrontato
 il tema degli strumenti della partecipazione alla vita politica, con una particolare attenzione al
 coinvolgimento e alla presenza delle donne.

 Tabella 1 Partecipanti agli incontri
		             della prima edizione di “Donne in politica”

                      LUOGO		Tot. Questionari
                          Ala                                         24
                          Cavalese (Predazzo, Tesero)                  6
                          Cles                                         6
                          Mezzocorona                                  6
                          Telve                                       23
                          Tione (Condino, Breguzzo)                    8
                          Trento                                      44
                          Totale		                                 115

                                                                                                         
Tabella 2 Partecipanti agli incontri della seconda
                       edizione “Donne in politica”

                                   LUOGO		                       Tot. Questionari

                                     Breguzzo                                                15
                                     Rovereto                                                16
                                     Trento                                                  10
                                     Pergine                                                  9
                                     Arco                                                    18
                                     Pieve di Ledro                                          18
                                     Malè                                                    10
                                     Cembra                                                  16
                                     Sarnonico                                                6
                                     Tonadico-Primiero                                       33
                                     Totale		                                            151

     Entrambe le edizioni hanno suscitato forte interesse e partecipazione da parte della cittadi-
     nanza. Nel primo caso sono state coinvolte almeno 115 persone, nel secondo almeno 1511
     (tab. 1), in forte prevalenza donne.
     L’iniziativa ha inoltre rappresentato una significativa opportunità per costruire e rafforzare sul
     territorio una rete di donne impegnate nel contesto della politica, a partire dal riconoscimen-
     to della rilevanza della costruzione di network sul territorio per l’accesso e l’affermazione ai
     contesti della politica.

     1. Il campione
     I dati che saranno presentati in questo rapporto fanno dunque riferimento ad un questionario
     somministrato nelle diverse sedi ad un campione complessivo di 266 soggetti tra gli intervistati
     della prima e della seconda edizione, di cui oltre il 90% è composto da donne2, di età compre-
     sa tra i 16 e i 70 anni3. La classe di età maggiormente rappresentata è quella compresa fra i
     41 e i 50 anni (37,0%). Nel 2005 questa classe di età è stata ancora più numerosa rispetto alla
     precedente edizione (40,2% rispetto al 32% del 2004), a differenza della classe tra i 51 e i 60
     anni, che ha rappresentato nell’ultima edizione il 18% circa delle partecipanti, a fronte di un
     25% del 2004. L’età media si assesta intorno ai 44 anni4.

     1 I dati si riferiscono al numero di questionari raccolti, che si presume inferiore al numero complessivo di persone coinvolte
         dall’iniziativa.
     2  Vista la quasi assoluta prevalenza di donne nell’analisi non verrà effettuata una disaggregazione dei dati per genere e il com-
         mento ai dati sarà declinato al femminile, privilegiando il principio della dominanza.
     3  Ringrazio Annalisa Murgia e Claudia Leonarduzzi che hanno collaborato all’analisi dei dati.
     4  Nella tabella n. 1 in appendice 2 sono riportati i dati concernenti l’età delle partecipanti nelle due differenti edizioni.

10
Tra le rispondenti il livello di scolarità è piuttosto elevato: quasi il 60% possiede un diploma o
una qualifica professionale, il 22,2% possiede una laurea o un diploma universitario e il 4,6%
ha conseguito una specializzazione post-laurea oppure ha svolto il dottorato, mentre solo il
13,4 % ha un titolo di studio inferiore alla scuola dell’obbligo o non ha alcun titolo di studio.
Le persone occupate sono circa il 60%, mentre le rimanenti si suddividono tra pensionate
(14%), casalinghe (10% circa), persone in cerca di occupazione (2,5%) e studentesse (4,1%).
Va evidenziata le percentuale contenuta di donne in condizione di casalinga. Da rilevare però
il fatto che le casalinghe sono maggiormente rappresentate nella seconda edizione (12,6%),
rispetto alla precedente edizione in cui si attestavano intorno ad un esiguo 4,3%. Anche il
numero di studentesse partecipanti è lievemente cresciuto, dato che permette di avanzare
l’ipotesi che l’interesse alla politica coinvolga donne in differenti posizioni e non esclusivamen-
te le donne lavoratrici5.
Tra coloro che sono occupate, oltre la metà si trova in una condizione di lavoro dipendente (di
cui circa il 10% occupa la posizione di dirigente, oltre il 50% occupa una posizione impiegatizia
e solo il 5% svolge l’attività di operaia), il 15% circa si dichiara imprenditrice o libero professio-
nista e il 4% lavoratrice autonoma. Si noti che nella seconda edizione la quota di rispondenti
che svolgono un lavoro dipendente (meno del 50%) risulta più circoscritta, anche se sempre
rilevante, rispetto a quella del 2004 (quasi 60%), mentre è aumentato il numero di persone che
afferma di essere una libera professionista (21% a fronte di un 9% del 2004) o di svolgere un
lavoro di tipo autonomo (6% nel 2005 contro un 2% nel 2004)6.

Figura 1 	Distribuzione per età

                                                                           oltre i 60 anni
                         meno di 30 anni                                   6.4%
                         13.2%

                                                                                                          51-60 anni
                                                                                                          20.9%
        31-40 anni
        22.6%

                                                                                                    41-50 anni
                                                                                                    37.0%

5 Nella tabella n. 2 in appendice n. 2 sono riportati i dati scorporati delle due edizioni.
6 Nella tabella n. 3 in appendice 2 sono riportati i dati relativi alla posizione professionale nella prima e nella seconda edizione.

                                                                                                                                        11
2. Interesse e partecipazione al mondo della politica
      Complessivamente le rispondenti presentano valori altamente significativi rispetto al grado
      di interesse alle vicende della politica e al livello di informazione. Circa il 60% legge spesso i
      giornali e gli articoli politici (60,9%), discute spesso di politica all’interno della famiglia (64%)
      e quasi nove rispondenti su dieci seguono con una certa frequenza le trasmissioni politiche
      alla televisione.
      Sebbene in misura più contenuta rispetto ai dati relativi all’interesse e al livello di informazione,
      anche la partecipazione attiva ad iniziative ed attività pubbliche appare significativa, in quanto
      dichiara di partecipare a manifestazioni pubbliche la metà delle intervistate (il 14,6% spesso
      e il 32,1% qualche volta) e altrettante sono effettivamente impegnate in attività politiche sin-
      dacali, di partito, di movimento o associative (il 26,4% partecipa “spesso” e il 24% “qualche
      volta”). Rispetto alle risposte fornite su tali tematiche non vi è stato uno scostamento signifi-
      cativo tra i due cicli di incontri7.
      Una più incisiva azione in termini di motivazione, sensibilizzazione, formazione e costruzione
      di network sembrerebbe dunque poter rappresentare una strada da percorrere al fine di facili-
      tare la traduzione di un interesse condiviso in una pratica attiva.

      Tabella 3 Interesse e partecipazione
     		                  ad attività politiche (%)

                                                                                                                                e
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                                                                                                  s   o
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                                                                                               es         Quvol
                                                                                                                t     r        Ma
                                                                                           Sp                      Ra

           Discutere di politica
           con familiari /amici                                                         64,0          30,5         4,2       1,3
           Leggere articoli/giornali
           di carattere politico                                                        60,9          32,2         5,3       1,6

           Seguire alla tv trasmissioni
           di carattere politico                                                        40,7          46,6       10,4        2,3

           Partecipare a manifestazioni
           di carattere politico                                                        14,6          32,1       33,1      20,2

           Partecipare attivamente all’attività
           di partiti/sindacati/movimenti
           politici/associazioni                                                        26,4          24,0       24,8      24,8

        7 Nella tabella n. 4 in appendice n. 2 sono riportati i dati scorporati delle due edizioni.

12
3. La presenza delle donne in politica
Quasi tutte le rispondenti concordano nell’affermare che il numero di donne presenti in politica
dovrebbe essere più elevato (93%). In particolare un aumento della presenza delle donne
in politica comporterebbe un miglioramento per il 94% delle rispondenti. Solo 8 persone su
263 affermano che non cambierebbe nulla e 4 dichiarano di non averci mai pensato, mentre
solo una ritiene che ci sarebbe un peggioramento. Le ragioni di tale miglioramento sarebbero
rappresentate per la maggior parte di coloro che hanno risposto dal fatto che la presenza delle
donne porterebbe nell’arena politica nuove prospettive rispetto a quelle attualmente dominanti
(tab. 4). Una quota quasi altrettanto significativa di risposte sottolinea l’esistenza di una spe-
cifica sensibilità femminile nei confronti di particolari problemi, che il questionario non declina,
ma che probabilmente si riferiscono ad alcune aree culturalmente più vicine all’esperienza
delle donne. Circoscritto è invece il numero di rispondenti che sottolineano una maggiore
capacità delle donne nell’agire politico. Il confronto in base all’età mostra che sono soprattutto
le rispondenti più giovani a sottolineare l’importanza della presenza delle donne in quanto
portatrici di nuovi punti di vista, mentre sono le donne in età più avanzata ad enfatizzare una
differente e maggiore sensibilità delle donne rispetto a particolari problemi (fig. 2). Anche per
quanto riguarda queste tematiche non vi sono scostamenti rilevanti rispetto ai dati rilevati nelle
due edizioni8.
Sembra tuttavia confermato il permanere di significative riserve e pregiudizi sociali nei con-
fronti delle donne che ricoprono ruoli in ambito politico. Quasi l’80% di coloro che hanno
risposto sostiene infatti che non le sostengono, il 37% che i cittadini non hanno fiducia nelle
donne e il 44% ritiene che le donne non siano ritenute capaci9.

Tabella 4 Perché una maggiore presenza delle donne
                  in politica porterebbe dei miglioramenti (%)

                        					                                                       %

                              Portatrici
                              di nuovi punti di vista                             49,6
                              Maggiore sensibilità
                              per certi problemi                                 46,2
                              Maggiori capacità                                   2,0
                              Altro                                               2,2
                              Totale                                            100,0

8   Nella tabella n. 5 in appendice n. 2 sono riportati i dati scorporati delle due edizioni.
9    Va tuttavia evidenziata l’elevata percentuale di persone che non rispondono alle domande relative all’atteggiamento
    dei cittadini nei confronti delle donne, che va dal 33,5 al 45,5%.

                                                                                                                           13
Figura 2 	Miglioramenti in politica grazie alla
                  presenza delle donne per classi di età

        >50 anni

        35-50 anni
54,4% del campione poco o per nulla compatibili con quelli delle donne. E’ interessante tut-
tavia notare che nel 2004 il 21,8% delle rispondenti si era dichiarato “molto d’accordo” con
l’affermazione secondo cui i tempi della politica non sono compatibili con quelli delle donne,
a differenza dell’edizione recentemente conclusasi, in cui solo il 7,9% ha dato la medesima
risposta. In maniera speculare, cresce invece dal 18,9% al 26,4% la quota di coloro che si

Tabella 5 	Grado di accordo con alcune affermazioni
             diffuse sul tema ‘donne e politica’

                                                                                          do
                                                                          rd za

                                                                                         or

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                                                                                                       o
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                                                                                       ac

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                                                                                                ac ie
                                                         ac o

                                                                     ac s
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                                                       d’ olt

                                                                   d’ bba

                                                                                              d’ r n
                                                                                    oc

                                                                                               Pe
                                                        M

                                                                    A

                                                                                  Po
      Ai partiti non interessa
      coinvolgere più donne                               22,1         53,0       17,0            7,9

      Per una donna in gamba
      non esistono particolari difficoltà
      a entrare nel mondo politico                        27,9         29,8       34,5            7,8

      Le donne non condividono
      il modello di politica
      praticato dagli uomini                              19,8         44,7       27,3            8,2

      L’attuale mondo politico
      è ostile alle donne                                 18,1         49,6       26,0            6,3

      I tempi della politica
      non sono compatibili
      con quelli delle donne                              13,9         40,5       22,6          23,0

      Anche se le donne si candidano,
      poi non vengono elette                              14,6         49,6       26,7            9,1

      Le donne pensano
      di non essere portate
      per la politica                                     11,5        45,4        26,1          17,0

      Alle donne
      non interessa la politica                             2,3        33,2       38,7          25,8

      Le donne non sono
      all’altezza dei compiti
      che l’impegno politico richiede                       0,8          1,5      18,8          78,9

                                                                                                             15
dichiarano “per niente d’accordo” rispetto alla stessa affermazione. Si rileva di conseguenza
     un maggior numero di persone che ritengono che la difficoltà di dialogo tra donne e politica
     non risieda tanto nei tempi femminili, ma piuttosto sia legato ad altri fattori, primo fra tutti il
     disinteresse, se non l’ostilità, da parte dei partiti nel coinvolgere più donne al loro interno. E’
     maggiore anche la percentuale di intervistate che in questa edizione sostiene che, nonostante
     tutto, per una donna in gamba non esistano particolari difficoltà a farsi strada nel mondo poli-
     tico (61% rispetto al 54% del 2004)10.
     Il confronto tra le risposte offerte da soggetti di età diverse mette in luce un maggiore otti-
     mismo tra le rispondenti più giovani, sia rispetto alla rappresentazione delle donne (di cui si
     riconosce un più alto grado di interesse per la politica), sia rispetto alle effettive opportunità di
     affermarsi. Tra le aventi meno di 35 anni il 39% si dichiara “per niente d’accordo” con l’afferma-
     zione secondo cui le donne non sono interessate alla politica, a fronte di un 25,8% tra chi ha
     tra i 35 e i 50 anni e un 19% tra chi ha superato i 50. Sono ancora soprattutto le giovani donne
     a ritenere che per le “donne in gamba” non esistano particolari difficoltà per affermarsi in
     politica (37,5%, contro un 29,4% tra le 35-50enni e un 17,7% tra le rispondenti oltre i 50 anni).
     Le giovani donne sembrano inoltre meno convinte della presenza di diversi modelli di cultura
     politica legati all’appartenenza di genere, dell’esistenza di una ostilità di fondo o comunque di
     una sorta di disinteresse da parte del mondo politico nei confronti delle donne e del fatto che
     anche quando si candidano, le donne non vengono elette. Tra le aventi meno di 35 anni non vi

     Figura 3 	Motivazioni dell’abbandono della attività
                        politica da parte delle donne

                      TEMPI
            E CONCILIAZIONE

                     AUTOSTIMA

                    MANCANZA
                  DI SOSTEGNO

           DISCRIMINAZIONE

         NON CONDIVISIONE
                 MODELLO
               DOMINANTE

                   MANCANZA
               DI FORMAZIONE

                                       0%                 20%                40%                60%                80%           100%

                         Prima scelta            Seconda scelta            Terza scelta            Non scelto

     10  Per un confronto tra le risposte fornite nell’edizione del 2004 e in quella del 2005 si veda la tabella n. 6 riportata nell’appendice
         n. 2.

16
è nessuna che aderisce a quest’ultima affermazione dichiarandosi “molto d’accordo”, diversa-
mente dalle rispondenti tra i 35 e i 50 anni (15,3%) e tra chi ha più di 50 anni (24,2%).
Alle intervistate è stata inoltre offerta la possibilità di indicare liberamente le principali ragioni
che possono portare una donna a rinunciare ad un progetto di attività politica (fig. 3).
La motivazione maggiormente segnalata riguarda la difficoltà di conciliare i tempi della politica
con quelli della famiglia e in molti casi anche del lavoro: per le donne che hanno responsabilità
familiari e lavorative, quella politica diventa infatti la terza presenza e non sempre è facile o
possibile trovare un equilibrio, sebbene precario, tra queste tre dimensioni. La seconda ragio-
ne individuata è legata alla carenza di autostima che sembra caratterizzare le donne e che le
porta a sminuire le proprie capacità e competenze. Si sottolinea poi una generale mancanza
di sostegno da parte dei vari contesti di riferimento (i partiti, le famiglie, la cittadinanza), ma
anche una mancanza di solidarietà tra le stesse donne. Lo stesso peso viene attribuito al
problema della discriminazione da parte degli uomini, che rappresenta la ragione principale
di rinuncia per una donna all’attività politica per circa il 9% delle rispondenti. Viene infine
segnalata la scarsa identificazione delle donne nei modelli politici dominanti, prevalentemente
maschili e pochissime persone indicano il minor grado di formazione politica delle donne.
Concentrando l’attenzione sulle risposte provenienti da coloro che dichiarano di aver rinuncia-
to ad un progetto di partecipazione politica (un terzo delle rispondenti), si osserva che le prime
due indicazioni vengono confermate: resta infatti prioritario il problema della conciliazione dei
tempi, seguito dal problema della scarsa fiducia nelle proprie capacità. Il terzo fattore critico
è invece rappresentato dal non riconoscersi nel modello culturale dominante nel mondo della
politica.

5. Quali azioni per incentivare la partecipazione delle donne

Una volta individuati i principali fattori che sembrano ostacolare l’accesso delle donne al mon-
do della politica, sono state proposte alle rispondenti una serie di possibili soluzioni e/o inizia-
tive per incentivare il coinvolgimento e la partecipazione politica delle donne, chiedendo loro
di individuare delle priorità (fig. 4). L’opzione che raccoglie la maggior parte dei consensi (sia
complessivamente che come prima scelta) è quella relativa all’esigenza di offrire percorsi di
formazione politica (sia in termini di acquisizione di conoscenze che di sviluppo di competen-
ze). Segue (per numero complessivo di scelte) l’esigenza di creare reti locali di sostegno per
le donne, anche se l’azione che raccoglie la seconda maggior quota di prime scelte riguarda il
rafforzamento dell’autostima e della sicurezza delle donne, che risponde all’esigenza emersa
in precedenza, laddove una consistente quota di rispondenti riteneva che le donne pensano
di non essere portate per la politica (il 56,9% si era dichiarata “molto” o “abbastanza d’accor-
do” con questa affermazione). Minori preferenze raccolgono soluzioni mirate a sensibilizzare
cittadinanza e partiti. E’ interessante sottolineare che tra un’edizione e l’altra è cresciuta in
maniera considerevole la percentuale di persone che ritengono l’introduzione delle quote una
possibile azione per sostenere le donne in politica (quasi il 40% nel 2005, a fronte del 26%
nel 2004)11.

11 Per un confronto tra i dati relativi al 2004 e quelli relativi al 2005 si veda la tabella n. 7 in appendice 2.

                                                                                                                    17
Figura 4 	Azioni ritenute utili per sostenere la
                       presenza delle donne in politica

                 FARE FORMAZIONE
                         POLITICA
                    (CONOSCENZA,
                     COMPETENZE)
             CREARE RETI LOCALI
             DI SOSTEGNO PER LE
                         DONNE
                        RAFFORZARE
                      L’AUTOSTIMA E
                       LA SICUREZZA
                       DELLE DONNE
                   SOLLECITARE
      I PARTITI PER FAVORIRE LE
         CANDIDATURE DI DONNE

                   SENSIBILIZZARE
                  LA CITTADINANZA

           FISSARE UNA QUOTA
        MINIMA DI CANDIDATURE
            PER IL SESSO MENO
               RAPPRESENTATO

                                           0%            20%               40%               60%                80%         100%

                        Prima scelta            Seconda scelta            Terza scelta            Non scelto

     A sottolineare la rilevanza di una formazione di tipo tecnico sono soprattutto le rispondenti più
     giovani, nella cui esperienza il percorso formativo assume una rilevanza più significativa ri-
     spetto alle generazioni precedenti, anche in relazione alle aspettative di carattere professiona-
     le. Sono invece le donne meno giovani a segnalare maggiormente l’esigenza di un intervento
     formativo finalizzato a rafforzare l’autostima e la sicurezza delle donne, ma anche l’opportuni-
     tà di azioni di sensibilizzazione o di sostegno a favore della componente femminile.
     Di fronte a questi dati vale tuttavia forse la pena di ricordare come varie ricerche abbiano
     dimostrato che le donne che oggi accedono alla politica (ma più in generale al mondo delle
     professioni) siano mediamente più preparate e formate rispetto alla componente maschile e
     come questo, pur rappresentando una condizione necessaria, non rappresenti tuttavia una
     condizione sufficiente per riconoscere e non mettere in discussione le proprie competenze e
     per farsi strada e ottenere gli adeguati riconoscimenti12.

     12 Cfr. Pescarolo, A. “Donne e uomini nella politica”, Firenze, Consiglio Regionale della Toscana,  2001; Bison, I. Pisati, M. e
        Schizzerotto, A. “Disuguaglianze di genere e storie lavorative”, in Genere. La costruzione sociale del femminile e del maschile,
        a cura di S. Piccone Stella e C. Saraceno, Bologna, Il Mulino, pp. 253-279,1996.

18
6. Proposte di approfondimento
L’ultima parte del questionario si concentrava sulle indicazioni rispetto ad eventuali ulterio-
ri momenti formativi, proponendo alle rispondenti di indicare quale argomento meritasse un
maggior approfondimento, potendo scegliere tra il tema dell’autostima, quello dell’amministra-
zione dell’ente pubblico e la questione del rapporto tra genere e potere (fig. 5). Alle partecipan-
ti al ciclo di incontri è stato inoltre chiesto di segnalare eventuali altre tematiche di interesse
(tabella 9). Se nel 2004 era prevalso l’interesse per l’amministrare, nel 2005 il tema più indi-
cato per ulteriori approfondimenti è stato quello relativo all’autostima (45,3) seguito da quello
concernente all’amministrare (40,3). Questa inversione di tendenze può essere probabilmente
ricondotta al fatto che il tema dell’autostima, diversamente da quanto accaduto nel 2004, non
è stato oggetto di discussione nel ciclo di incontri del 2005, e che quindi le partecipanti hanno
espresso la necessità di riprenderlo in considerazione13.

Figura 5 	Indicazioni per eventuali approfondimenti
                   dei temi trattati: seconda edizione

         AMMINISTRARE:
                 COS’È

           CHE “GENERE”
              DI POTERE

            AUTOSTIMA:
          CONVINCERSI
      DI ESSERE CAPACI

                                  0%                20%                 40%                60%   80%   100%

Figura 6 	Indicazioni per eventuali approfondimenti
                   dei temi trattati: PRIMA edizione

         AMMINISTRARE:
                 COS’È

           CHE “GENERE”
              DI POTERE

            AUTOSTIMA:
          CONVINCERSI
      DI ESSERE CAPACI

                                  0%                20%                 40%                60%   80%   100%

         Più importante       Mediamente importante       Meno importante      Non scelto

13 Nella tabella n. 8 in appendice n. 2 sono riportati i dati scorporati delle due edizioni.

                                                                                                              19
Sembra dunque che la richiesta prioritaria sia quella di acquisire una maggiore autostima, in
      modo da possedere una maggiore sicurezza per la partecipazione all’attività politica: viene
      nuovamente confermata l’esigenza di rafforzare la fiducia nelle proprie capacità e di convin-
      cersi di avere le competenze adeguate per entrare con successo nel mondo della politica. Già
      nelle precedenti domande, alla richiesta di indicare le azioni ritenute maggiormente utili per
      sostenere la presenza delle donne in politica, le intervistate avevano espresso come seconda
      scelta (di poco superata dalla necessità di formazione) il rafforzamento dell’autostima.
      All’invito a proporre eventuali altre tematiche da approfondire, le persone che hanno risposto
      (solo il 33% del totale) hanno reagito suggerendo una molteplicità di percorsi. Nella tabella 6
      vengono individuate alcune categorie di sintesi delle diverse indicazioni raccolte (presentate
      per esteso nell’appendice 1).

      Tabella 6 	Indicazioni di possibili tematiche
     		             da approfondire (%)

                                                                                           Dato
          				                                       2004               2005
                                                                             complessivo

          Le donne e la politica                       34,8              31,5              33,3

          Amministrare                                 26,1              34,2              29,8

          Autostima e comunicazione                    15,2              13,3              14,3

          Costruzione di reti                           8,7              10,6                9,5

          Nuove generazioni e politica       non presente                  5,2               2,4

          Altro                                        15,2                5,2             10,7

          Totale                                     100,0              100,0             100,0

      In primo luogo emergono le richieste di approfondimento rispetto al tema della presenza delle
      donne in politica, che vanno dalla riflessione sull’apporto specifico che la donna può dare alla
      politica, alla considerazione dei possibili interventi mirati a favorire l’equità tra donne e uomini
      nei contesti politico-istituzionali, ad una analisi più generale dei modelli culturali di genere
      nella politica, ma anche nella società. Seguono le proposte di approfondimento di questioni
      relative all’attività dell’amministrare, come il funzionamento dell’amministrazione pubblica, la
      rappresentanza partitica e il diritto pubblico in generale (istituzioni nazionali e locali). Occorre
      tuttavia evidenziare il fatto che nell’edizione del 2005 si è riscontrato un maggior interesse
      rispetto ai temi dell’amministrazione in confronto a quelli riguardanti il rapporto tra donne e
      politica, probabilmente maggiormente approfonditi nel corso dell’iniziativa. Inoltre, seppure in
      misura più contenuta, vengono segnalate la tematica dell’autostima – nello specifico espressa

20
dal desiderio di imparare a parlare in pubblico e di vincere le proprie paure – e del networking,
ovvero dell’opportunità di costruire reti tra donne o di sostegno alle donne. Nell’edizione del
2005 emerge inoltre la necessità di approfondimenti formativi che mettano al centro della
discussione il rapporto tra politica e nuove generazioni (5,2%), che parte probabilmente dal
desiderio di ricostruire un interesse e un coinvolgimento dei giovani al discorso politico, che
contribuisca all’individuazione di nuove forme e modalità del fare politica e della partecipazio-
ne democratica.

Appendice 1 - Tematiche proposte per possibili approfondimenti
Le donne e la politica                                 politica visto che non dobbiamo né
■   Come conciliare lavoro e politica                  vogliamo emulare gli uomini
■   Come fare a far votare le donne                ■   Donne e lavoro
■   Come coinvolgere le donne in politica          ■   Laboratori creativi e supporto alle donne
■   Complementarietà con il genere                     già in politica
    maschile in politica                           ■   L’educazione dei bambini e i
■   Donne e politica nel passato                       meccanismi inconsci che ripetono le
■   Donne e politica nel passato e                     dinamiche del sistema sociale
    prospettive per il futuro                      ■   Promuovere la necessità di essere attive
■   Emancipazione delle donne in politica e        ■   Psicologia maschile/femminile
    in generale e delega del lavoro di cura            - informazione politica/ informazione &
■   Importanza della collaborazione tra                politica
    uomo e donne in politica                       ■   Rafforzare l’idea di uguaglianza e pari
■   Modo femminile di pensare i rapporti               opportunità
    sociali in politica                            ■   Rendere visibile l’importanza del ruolo
■   Rapporto tra donne e politica                      della donna
■   Il ruolo delle donne oggi in politica          ■   Sentire l’esperienza di una donna in
■   Valori e potere in politica: come                  politica
    coinvolgere le donne                           ■   Studio della società che cambia in
■   Come convincere il territorio del valore           favore della presenza delle donne in
    della donna in politica, aiutare le donne          politica, corsi di formazione
■   Come coordinare impegni lavorativi e           ■   Studio di meccanismo per costringere i
    familiari, come amministrare, crescita e           partiti a introdurre le donne nelle liste e
    sviluppo                                           a sostenerle
■   Come possono entrare forze nuove
    in politica: la politica femminile come        Amministrazione
    professione                                    e normative
■   Confronto tra le realtà in cui la presenza     ■   Aggiornamento sulle normative
    femminile è alta e quelle in cui è bassa:          provinciali e regionali
    tesi equità                                    ■   Amministrazione locale e partecipazione
■   Cos’è veramente la vita politica? cos’è        ■   Come operare per essere buone
    per la donna?                                      amministratrici
■   Cosa noi donne possiamo portare alla           ■   Comprensione del bilancio

                                                                                                     21
■   Conoscere gli organismi istituzionali e      ■   Modelli comunicativi in politica
         il bilancio                                  ■   Comunicazione nelle politiche pubbliche
     ■   Funzionamento della gestione                 ■   Autostima
         amministrativa                               ■   Incontro alla pari tra uomini e donne,
     ■   Gestione dell’amministrazione                    capacità di parlare in pubblico, vincere
     ■   Corsi sulla legislazione specifica del           le paure
         contesto locale                              ■   Parlare in pubblico
     ■   La riforma istituzionale                     ■   Rafforzare l’autostima e la
     ■   Organizzazione comunale per le donne             partecipazione
     ■   Organizzazione interna al comune             ■   Saper parlare, riuscire a farsi capire
     ■   Strategie di governance a livello locale     ■   Strategie comunicative e di mediazione
     ■   Corsi sul tema amministrativo                ■   Tecniche di comunicazione, ruolo della
     ■   Approfondire i tre temi svolti con               donna nelle istituzioni
         particolare attenzione alla formazione in
         materia istituzionale                        Costruzione di reti
     ■   Aspetti giuridici ed economici               ■   Come creare gruppi di supporto alle
         dell’amministrare                                donne
     ■   Burocrazia: come funziona, servizi al        ■   Modelli partecipativi e reti tra donne
         cittadino e alle imprese, formazione         ■   Strategie relazionali e di sostegno nel
         continua                                         gruppo amministrativo
     ■   Comunità e bene comune, storia/              ■   Rete di sostegno e tempi politici
         economia internazionale                      ■   Fare seminari o piccoli gruppi con
     ■   Conoscenze tecniche                              confronti tra donne amministratrici,
         sull’amministrazione                             incontri con i partiti
     ■   Corsi di legislazione - sull’ordinamento     ■   Forme della partecipazione democratica,
         dei Comuni - sulla gestione provinciale e        costruzione di “reti”, forme alternative di
         sulle competenze                                 fare politica
     ■   Formazione politica                          ■   Incontrare le donne di vari partiti su
     ■   Formazione politica, rete territoriale           problemi e temi sociali insieme
         possibile per unificare donne e politica,    ■   Interventi politici fatti attraverso i
         responsabilità politica                          comitati, i gruppi di pressione ecc.
     ■   Imparare a conoscere i meccanismi
         della politica                               Nuove generazioni e politica
     ■   Legislazione nei principali ambiti
         dell’amministrare, urbanistica, industria,   Altro
         commercio, cultura ecc.
     ■   Nozioni legislative                          ■   Classi deboli ed emarginazione
     ■   Tematiche amministrative in politica,        ■   Inquinamento, viabilità, vivibilità
         cos’è un’interrogazione o una mozione,       ■   Approfondimento culturale generale
         saper intervenire                            ■   Il campo sociale
                                                      ■   La politica come arte del compromesso?
     Autostima e comunicazione                        ■   Lavoro, razzismo, politica
                                                      ■   L’utopia di credere nel benessere
     ■   Come prepararsi a parlare di fronte a un         collettivo e nella sua possibilità di essere
         pubblico                                         perseguito
     ■   Comunicazione in contesti istituzionali      ■   Mobbing
     ■   Educazione al confronto politico             ■   Nuovi modi di fare politica

22
Appendice 2 – Risultati dei questionari somministrati disaggregati
per anno di edizione

Tabella 1 	Distribuzione per età nelle due edizioni

        % 				                             2004        2005

        Meno di 30 anni                      13         13,1

        31 – 40 anni                         23         22,6

        41 – 50 anni                         32         40,2

        51 – 60 anni                         25         18,3

        Oltre i 60 anni                       7          5,8

        Totale                            100,0        100,0

Tabella 2 	Distribuzione per posizione professionale
         nelle due edizioni

        % 				                             2004        2005

     Occupato/a                              60         51,7

     In cerca di occupazione                2,6          2,0

     Pensionato/a                          13,9         14,6

     Casalinga                              4,3         12,6

     Studente                               2,6          4,6

     Altra condizione                       5,2          6,6

     Non risponde                          11,3          7,9

                                                                     23
Tabella 3 	Distribuzione per posizione professionale
               nelle due edizioni

              % 				                                    2004             2005

         Dipendente                                         56                 46

         Imprenditore/trice
         o libero/a professionista                          21                  9

         Lavoratore/trice autonomo/a                         2                  6

         Altro                                               2                  4

         Non risponde                                       19                 35

         Totale                                        100,0                 100,0

     Tabella 4 	Interesse e partecipazione ad attività
               politiche (%)

                                       SPESSO      QUALCHE RARAMENTE             MAI
           % 				2004                      2005       2004
                                                    VOLTA
                                                  2004 2005 2004 2005  2005
                                                                          2004 2005

       Discutere di politica
       con familiari /amici           64,0 63,8 30,7 29,5        3,5   4,7    0,0      2,0

       Leggere articoli/giornali
       di carattere politico          66,7 54,4 25,4 36,7        2,6   7,5    1,8      1,4

       Seguire alla tv trasmissioni
       di carattere politico          40,4 40,8 49,1 44,9        9,6 10,9     0,9      3,4

       Partecipare a manifestazioni
       di carattere politico        16,7 13,1 28,9 33,1 36,0 31,0 16,7 22,8

       Partecipare attivamente
       ll’attività di partiti/sindacati/
       movimenti politici
       /associazioni                     26,1 26,6 26,1 22,4 23,4 25,9 24,3 25,1

24
Tabella 5 Perché una maggiore presenza delle donne
         in politica porterebbe dei miglioramenti (%)

       % 				                                 2004    2005

    Portatrici di nuovi punti di vista         47,3    51,1

    Maggiore sensibilità per certi problemi    45,5    46,8

    Maggiori capacità                           3,6     0,7

    Altro                                       0,9     1,4

    Totale                                    100,0   100,0

                                                               25
Tabella 6 	Grado di accordo con alcune affermazioni
               diffuse sul tema ‘donne e politica’ (%)

           % 				2004                            2005
                                                        2004 2005
                                                             2004 2005 2004 2005

       Ai partiti non interessa
       coinvolgere più donne             28,2 17,9 47,3 57,1 15,2 18,6               9,8    6,4

       Per una donna in gamba
       non esistono particolari
       difficoltà a entrare
       nel mondo politico                25,5 29,6 28,6 31,0 37,5 32,4               8,9    7,0

       Le donne non condividono
       il modello di politica
       praticato dagli uomini            24,5 16,3 36,8 50,4 28,8 26,2               9,9    7,1

       L’attuale mondo politico
       è ostile alle donne               23,6 14,3 45,1 52,9 23,9 27,9               8,0    5,0

       I tempi della politica
       non sono compatibili
       con quelli delle donne            21,8     7,9 36,9 42,9 22,5 22,9 18,9 26,4

       Anche se le donne
       si candidano,
       poi non vengono elette            17,3 12,8 47,3 51,1 28,6 25,5               7,1 10,6

       Le donne pensano
       di non essere portate
       per la politica                   12,7     9,9 47,7 44,0 24,3 27,7 15,3 18,4

       Alle donne non interessa
       la politica                         1,8    2,1 37,5 30,1 36,6 40,6 24,1 27,3

       Le donne non sono
        all’altezza dei compiti
       che l’impegno politico
       richiede                            0,9    0,7    1,8    1,4 18,6 19,0 78,8 78,9

        Molto d’accordo         Abbastanza d’accordo        Poco d’accordo       Per niente d’accordo

26
Tabella 7 	Azioni ritenute utili per sostenere
		           la presenza delle donne in politica

         % 				2004                           2005
                                                      2004 2005
                                                          2004 2005 2004 2005

     Fissare una quota minima
     di candidature per il sesso
     meno rappresentato                11,8 16,5       5,3    7,9    9,2 13,7 73,7 61,9

     Sensibilizzare la cittadinanza 2,7         9,4    9,3      8     20 11,6       68     71

     Sollecitare i partiti
     per favorire
     le candidature di donne              4     3,6    6,7 13,7 21,3 10,8           68 71,9

     Rafforzare l’autostima
     e la sicurezza delle donne          25 27,3       25 20,9       7,9    7,9 40,8 43,9

     Creare reti locali di sostegno
     per le donne                   15,8 12,9 28,9            23 23,7 24,5 31,6 39,6

     Fare formazione politica
     (conoscenza, competenze)          34,7 30,2 21,3 20,1 13,3 11,6 30,7 38,1

        Prima scelta            Seconda scelta            Terza scelta            Non scelto

 Tabella 8 	Indicazioni per eventuali
		           approfondimenti dei temi trattati

         % 				2004                           2005
                                                      2004 2005
                                                          2004 2005 2004 2005

     Autostima: convincersi
     di essere capaci                  28,7 45,3       20     18 16,5        23 34,8 13,7

     Che “genere” di potere            16,5 12,9 20,9 33,8 30,4 34,5 32,2 18,8

     Amministrare: cos’è               32,2 40,3 23,5 28,1 20,9 18,7 23,4 12,9

       Più importante       Mediamente importante       Meno importante      Non scelto

                                                                                                27
Appendice 3 – Il questionario

     “Donne in politica: l’importanza e il dovere di esserci”

     Data:

     Luogo dell’incontro:

     1. Facendo riferimento al suo interesse per la
     	politica, indichi, per cortesia, con quale
        frequenza compie le seguenti attività:

         				                                                  Mai     Raramente   Qualche volta   Spesso

     Discutere di politica con familiari /amici

     Leggere articoli/giornali di carattere politico

     Seguire alla tv trasmissioni di carattere politico

     Partecipare a manifestazioni di carattere politico

     Partecipare attivamente all’attività di partiti/
     sindacati/movimenti politici/associazioni/ …

     2. Secondo lei, il numero di donne attualmente
        in politica dovrebbe essere (1 sola risposta):¨

          va bene così 		                      più elevato

          più basso		                          non so/ non ci ho mai pensato

     3. Secondo lei, una maggior presenza femminile nei
        luoghi decisionali potrebbe comportare dei
        cambiamenti nella qualità delle decisioni
     	politiche? (1 sola risposta)

         no, non cambierebbe nulla                    vai alla domanda 3.1

         ci sarebbero dei miglioramenti               vai alla domanda 3.2

28
ci sarebbero dei peggioramenti            vai alla domanda 3.3

  non so/ non ci ho mai pensato             vai alla domanda 4

3.1 No, non cambierebbe nulla.
    Perché? (1 sola risposta)

  non c’è alcuna differenza tra le decisioni prese da uomini e da donne

  anche se ci fossero più donne, a loro sarebbero destinati i posti privi di reale potere

  anche se ci fossero più donne, non avrebbero l’autorevolezza di imporre
  il loro punto di vista

  altro: ________________________________________

3.2 Ci sarebbero dei miglioramenti.
    Perché? (1 sola risposta)

 le donne sono portatrici di nuovi punti di vista

 le donne hanno una maggiore sensibilità di fronte a certi problemi

 le donne hanno più capacità degli uomini

 altro: _____________________________________

3.3 Ci sarebbero dei peggioramenti.
    Perché? (1 sola risposta)

 le donne sono meno esperte degli uomini a gestire il potere

 le donne hanno meno capacità degli uomini

 le donne dedicherebbero meno tempo degli uomini agli impegni politici

 altro: ________________________________________

                                                                                            29
4. Secondo lei, qual è, in generale, l’atteggiamento
        dei cittadini nei confronti delle donne che
     	partecipano alla vita politica?
         (1 risposta per ogni coppia di affermazioni)

        i cittadini hanno fiducia          oppure                   i cittadini non hanno fiducia

        i cittadini le sostengono          oppure                   i cittadini non le sostengono

        i cittadini le ritengono capaci    oppure                   i cittadini non le ritengono capaci

     5. 	Di seguito vengono riportate alcune
        affermazioni sul tema ‘donne e politica’.
        Per ciascuna di esse potrebbe indicare
        il suo grado di accordo/disaccordo?
                                                       Per niente         Poco      Abbastanza    Molto
                			                                    d’accordo        d’accordo    d’accordo   d’accordo

     Alle donne non interessa la politica

     Le donne pensano di non essere portate
     per la politica

     Le donne non sono all’altezza dei compiti
     che l’impegno politico richiede

     I tempi della politica non sono compatibili
     con quelli delle donne

     Anche se le donne si candidano,
     poi non vengono elette

     Ai partiti non interessa coinvolgere più donne

     L’attuale mondo politico è ostile alle donne

     Le donne non condividono il modello
     di politica praticato dagli uomini

     Per una donna in gamba non esistono particolari
     difficoltà a entrare nel mondo politico		               ¨

30
6. 	Secondo lei, che cosa si dovrebbe fare per
    sostenere la partecipazione delle donne in
	politica?
   (al massimo 3 risposte in ordine di importanza:
   1= più importante, 2=mediamente importante,
   3=menO importante)

   fissare per legge una quota minima di candidature per il sesso meno rappresentato

   fare formazione politica (conoscenze, competenze)

   rafforzare l’autostima e la sicurezza delle donne (empowerment)

   sensibilizzare la cittadinanza

   creare reti locali che sostengano le donne che vogliono partecipare alla vita politica

   sollecitare i partiti al fine di favorire le candidature delle donne

   altro: _____________________________________________

7. Secondo lei, una donna che vuole entrare
     in politica ma poi rinuncia a questo progetto,
	per quali ragioni giunge a tale decisione?
	Indichi, per cortesia, le tre ragioni che lei
     ritiene più verosimili.
a. _______________________________________________________________________
b. _______________________________________________________________________
c. _______________________________________________________________________

7.1 A lei è mai successo? (solo per le donne)

   Sì

   No

                                                                                            31
8. 	Secondo lei, quali sono i temi degli incontri
     	per cui sarebbe interessante
     	un approfondimento?
           (al massimo 3 risposte in ordine di importanza:
           1= più importante, 2=mediamente importante,
           3=meno importante)

           Autostima: convincersi di essere capaci

           Amministrare: cos’è

           Che “genere” di potere

     9. Quali altre tematiche
        le interesserebbE approfondire?

     _________________________________________________________________________
     _________________________________________________________________________
     _________________________________________________________________________________________________________________________________________________
     __________________________________________________________________________

     Dati individuali

     10. Sesso

         M            F

     11. Età
     _____

     12. Titolo di studio

         nessun titolo/ licenza elementare/ licenza di scuola media inferiore

         qualifica professionale/ diploma di scuola media superiore

         laurea/ diploma universitario

         dottorato di ricerca/ specializzazione post-laurea

32
13. Condizione occupazionale

  Occupato/a                     vai alla domanda 13.1

  In cerca di occupazione

  Pensionato/a

  Casalinga

  Studente

  Altra condizione

13.1 In quale posizione occupazionale si trova?
      (solo per chi è occupato)

  Dipendente                     vai alla domanda 13.2

  Imprenditore/trice o libero/a professionista

  Lavoratore/trice autonomo/a

  Altro

13.2 Lei è alle dipendenze come…
      (solo per chi è alle dipendenze)

  Dirigente/direttivo/quadro

  Impiegato/a

  Operaio/a

  Altro ____________________

                                                         33
3. La rappresentanza politica “femminile”
     in Italia
                                                                                  di Marilisa D’Amico
            Ordinario di Diritto costituzionale nella facoltà di Giurisprudenza dell’Università statale di Milano

     L’Italia è fra i Paesi europei e mondiali con una delle percentuali più basse di donne in
     Parlamento. La storia degli ultimi anni ha vissuto alterne vicende: da un lato sono state
     varate leggi tendenti a garantire una quota minima di candidati donne, dall’altro sono
     intervenute alcune sentenze della Corte costituzionale non del tutto coerenti fra loro; da
     ultimo è stato modificato l’art. 51 Cost. che ha consentito un primo provvedimento in tema
     di elezioni europee.
     Nel 1993, con la legge n. 81, il legislatore aveva pensato di risolvere il problema della
     bassa percentuale di donne nelle Assemblee elettive, introducendo, per la prima volta, le
     cd. “quote” in merito alle elezioni dei rappresentanti negli enti locali.
     Per le elezioni regionali e comunali si prescriveva che nelle liste i candidati dello stesso
     sesso non fossero inseriti in misura superiore ai due terzi, con ciò sostanzialmente riser-
     vando un terzo dei posti disponibili al sesso sottorappresentato.
     Per le elezioni nazionali, invece, veniva introdotta l’alternanza obbligatoria di uomini e
     donne nelle liste per il recupero proporzionale previsto dalla legge elettorale per la Ca-
     mera dei deputati.
      Questa serie di interventi legislativi sono stati censurati da una sentenza della Corte
     costituzionale, la n. 422 del 1995, con la quale il giudice costituzionale ha chiarito che, in
     via generale e senza alcuna eccezione, in materia elettorale debba trovare applicazione
     soltanto il principio di eguaglianza formale (artt. 3, 1 comma, e 51, comma 1, Cost.) e che
     qualsiasi disposizione tendente ad introdurre riferimenti “al sesso” dei rappresentanti,
     anche se formulata in modo neutro, sia in contrasto con tale principio.
     Nonostante l’oggetto specifico della questione di costituzionalità sollevata di fronte al
     Giudice delle leggi riguardasse esclusivamente la normativa relativa all’elezione degli
     enti locali, la Corte, attraverso l’applicazione dell’art. 27, comma 2, l. n. 87 del 1953
     (dichiarazione di illegittimità consequenziale), è giunta all’annullamento di tutte le norme
     presenti nell’ordinamento miranti, sia pur con tecniche diverse, a riequilibrare la presenza
     di uomini e donne nelle Assemblee elettive.
     In particolare, la decisione della Corte risulta assai significativa in quanto colpisce la
     disposizione inserita nella legge per l’elezione della Camera dei deputati, che come già
     chiarito, prevedeva il meccanismo di ‘alternanza’ nell’indicazione dei candidati. A con-
     ferma della posizione rigorosa assunta dalla Corte, venivano colpite anche le norme
     previste per le Regioni a statuto speciale.
     L’interpretazione della Corte, di per sé discutibile, anche alla luce di argomenti testuali
     (molti autori non sono d’accordo sul significato da attribuire all’art. 51 Cost.), non soltanto

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determinava l’illegittimità di tutte le disposizioni in materia, ma rendeva impossibile, a Co-
stituzione invariata, per il legislatore ordinario introdurre norme di qualsiasi tipo miranti a
favorire l’accesso delle donne alle competizioni elettorali. Tuttavia la Corte, dimostrando
di non sottovalutare l’importanza del problema, aveva espressamente dichiarato che op-
portune misure di sostegno nei confronti del sesso sottorappresentato, avrebbero potuto
essere assunte liberamente dai partiti politici.
Per superare l’ostacolo posto dalla Corte agli interventi legislativi ordinari, fu necessa-
rio avviare un laborioso processo di revisione dell’art. 51 della Costituzione, conclusosi
soltanto molti anni dopo con l’approvazione della costituzionale n. 1 del 2003. Con tale
intervento è stato aggiunto un secondo periodo al comma 1 dell’art. 51 Cost.: “A tal
fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e
uomini”.
Nel medesimo senso, prima della modifica dell’art. 51 Cost., sono intervenuti due altri
importanti provvedimenti del legislatore costituzionale, che hanno ulteriormente mutato il
quadro costituzionale di riferimento. Si tratta, da una parte, dell’art. 2 della legge cost. 31
gennaio 2001, n. 2, il quale prevede espressamente che “al fine di conseguire “l’equilibrio
della rappresentanza dei sessi”, la legge regionale “promuove condizioni di parità per
l’accesso alle consultazioni elettorali”; dall’altra, dell’art. 117, comma 7, che introduce
una disposizione analoga, volta ad impegnare il legislatore regionale a rimuovere “ogni
ostacolo che impedisce la piena parità degli uomini e delle donne nella vita sociale, cultu-
rale ed economica” e a promuovere “la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche
elettive”.
Anche a livello internazionale si è cercato di porre rimedio al problema della sottorappre-
sentanza femminile; l’art. 23 della Carta di Nizza, approvata il 7 dicembre 2000, sancisce
infatti, al comma 2, che “il principio della parità non osta al mantenimento o all’adozione
di misure che prevedano vantaggi specifici a favore del sesso sottorappresentato”.
In questo rinnovato contesto si inserisce la sent. n. 49 del 2003, in occasione della quale
la Corte ha modo di tornare sul problema delle cd. “quote rosa”, cioè di disposizioni in
materia elettorale volte a favorire una maggiore presenza delle donne nelle Assemblee
elettive.
L’occasione per il nuovo intervento del Giudice costituzionale è stata offerta dall’impugna-
zione effettuata dal Governo di una legge della Regione Valle d’Aosta. Curioso è il fatto
che tale impugnazione sia stata avanzata dal medesimo Governo che aveva presentato
il disegno di legge di modifica dell’art. 51, Cost. (il cui testo della relazione di accompa-
gnamento espressamente si riferiva alla necessità di “di mettere un cappello alle quote”),
in corso di approvazione al momento del ricorso stesso. Oggetto del giudizio sono state
alcune disposizioni, in particolare l’art. 7, comma 1, e 2, comma 2 della deliberazione
legislativa della Regione Valle d’Aosta, adottata ai sensi dell’art. 15, comma 2, dello sta-
tuto speciale, in base alle quali, a pena di invalidità, le liste dovevano essere formate da
“rappresentanti di entrambi i sessi”. Un simile intervento, finalizzato a garantire una tutela
minima (la sola necessaria presenza di candidati di entrambi i sessi, per ipotesi anche
uno solo del sesso sfavorito) è stato impugnato non per “difetto”, bensì perché contra-
stante con i principi rigorosi della decisione costituzionale n. 422 del 1995.

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