L'evento dedicato all'Affiliate Marketing.
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Manca poco all'Affiliate EXPO 2019: l'evento dedicato all'Affiliate Marketing. Il countdown è cominciato. L’appuntamento è il 29-30-31 marzo 2019 a Roma, al Mercure Roma West, con Italian Affiliate EXPO 2019, edizione seconda. Per chi se lo fosse perso, Affiliate EXPO ha programmato tre giorni di workshops, networking e case studies, che avranno come filo conduttore l’Affiliate Marketing –naturalmente!-, inclusi i dettagli fiscali e legali. Marzo è cominciato, già si respira aria di primavera. Non importa se ritieni che i tuoi guadagni online siano già floridi. Crediamo che si possa sempre fare di meglio; che non si smetta mai di imparare; e che l’esperienza di tutti, di chi ce l’ha fatta e di chi ha fallito, possa essere d’aiuto tanto a esperti quanto a novizi. E nemmeno importa se stai ancora compiendo i primi passi. È proprio questa l’essenza dell’evento: essere non solo un’opportunità per stringere collaborazioni e joint venture, ma anche una chance di formazione personale e professionale. Italian Affiliate EXPO, infatti, è aperto a tutti: tanto a marketers professionisti, imprenditori digitali, fornitori di servizi e tools e giovani startupper, quanto a studenti di Comunicazione e Marketing, volenterosi di curiosare nel mondo del guadagno online. Adriano De Arcangelis, Gold Affiliate Team, e il socio Mattia Scattolin, sono (quasi) pronti per accogliere i loro speakers: le grandi menti dell’Affiliate Marketing italiano, e non solo! Giannicola Montesano, Joe di Siena e Cristian Sannino saranno i Top Affiliate presenti, ma ci saranno anche special guests internazionali. E, per non lasciare nessuno a bocca asciutta, soprattutto gli indecisi, ecco accenatta una delle novità di questa seconda edizione. Spoiler Alert: gli Affiliate Awards. Chi vincerà il premio di Miglior Affiliato 2019? Per ora il nostro team non può rilasciare nessuna dichiarazione aggiuntiva. Maggiori indicazioni il 29-30-31 marzo 2019 al Mercure Roma West. SCOPRIAMO INSIEME TUTTO IL PROGRAMMA Giorno 1: Venerdì 29 Marzo 2019 Riservato agli ALL Inclusive Apertura registrazioni dalle ore 12:00 in poi presso la Hall del Mercure Roma West Gli iscritti all’evento potranno registrarsi e ricevere il pass e la welcome bag dando il proprio nominativo al desk di accoglienza. Welcome drink e spazio networking dalle 12:00 in poi presso la Hall del Mercure Roma West Durante la fase di registrazione si potrà usufruire del welcome drink presso il bar della Hall. Bus 1 per Holykart ore 14:30 - Ingresso del Mercure Roma West Alle 14:30 troverai all’ingresso dell’hotel una navetta gratuita che ci porterà tutti alla pista prenotata per l’Affiliate GP 2019. La pista gokart Holykart in via Silicella, 11 (distanza 21,2 km tempo previsto 17 minuti). Bus 2 per Holykart ore 15:00 - Ingresso del Mercure Roma West
Alle ore 15:00 troverai all’ingresso dell’hotel la seconda navetta gratuita che ci porterà tutti alla pista prenotata per l’Affiliate GP 2019. La pista gokart Holykart in via Silicella, 11 (distanza 21,2 kmtempo previsto 17 minuti). AffiliateGP 2019 ore 15:30 – Pista Holykart Torneo di Go-kart con prove libere, qualificazioni e finalissima. Ci sarà una premiazione con consegna delle coppe, foto di rito e champagne. L’intero torneo è gratuito e accessibile solo a chi ha acquistato il pacchetto All Inclusive. La fine dell’Affiliate GP è prevista per le ore 18:00. Relax e networking ore 19:00-20:30 – Hotel Mercure Roma West I partecipanti che dormono in hotel potranno riposarsi nella piscina della SPA, compresa nell’alloggio. NB: Portarsi una cuffia da casa, altrimenti si pagano 3 euro. I partecipanti potranno anche allenarsi in palestra, compresa nell’alloggio, e/o usufruire dei servizi a pagamento, come massaggi, trattamenti, servizio bar. Cena di gala Affiliate ore 20:30 – Ristorante Hotel Mercure Roma West La sera ci sarà la cena presso il ristorante dell’hotel. Hanno diritto a partecipare solo gli sponsor, lo staff e gli iscritti con pacchetto All inclusive. Networking Party ore 22:30-01:00 – Hotel Mercure Roma West Il party della prima sera si terrà in Hotel ed è riservato solamente agli sponsor, lo staff e gli iscritti con pacchetto All Inclusive. Giorno 2: Sabato 30 Marzo 2019 Apertura registrazioni ore 9:00 – Hall Mercure Roma West Gli iscritti all’evento potranno registrarsi e ricevere il pass e la welcome bag dando il proprio nominativo al desk di accoglienza. Networking tra gli stand degli sponsor ore 9:00-10:30 – Area espositiva Mercure Roma West Apertura Affiliate Expo 2018 ore 10:30 – Affiliate Temple Adriano De Arcangelis Ore 10:45 – Affiliate Temple L’Affiliate Marketing è libertà Per la prima volta in migliaia di anni di storia abbiamo lo strumento per essere liberi Angelo Landriscina & Giovanni Paltera Ore 11:15 – Affiliate Temple Intervento in fase di Definizione Marco Salvo Ore 11:45 – Affiliate Temple Affiliazione Amazon: Iniziare con una delle più grandi affiliazioni del web e farsi le ossa in qualsiasi nicchia di mercato Quando si decide di iniziare il proprio percorso nel mondo delle affiliazioni si hanno sempre grandi dubbi: Da dove inizio? Quale prodotto? A chi devo chiedere? Quanto posso guadagnare?
Luca Borreani Ore 12:15 – Affiliate Temple Come rendere il tuo budget pubblicitario illimitato incrementando l’AOV e il CLTV nel’e-Commerce. 3 semplici step che fanno la differenza. Networking tra gli stand degli sponsor ore 12:45 – Area espositiva Mercure Roma West Pranzo a buffet nell’area dedicata ore 13:00-14:30 – Ristorante Hotel Mercure Roma West Networking tra gli stand degli sponsor ore 14:30 – Area espositiva Mercure Roma West Cristian Sannino Ore 15:30 – Affiliate Temple Il mio Metodo 10x per portare in maniera sistematica le campagne in Profitto in modo Scientifico Il Metodo è la parte più importante di ogni azienda ben strutturata, ed anche nell’Affiliate Marketing è fondamentale, l’errore che molti fanno è NON AVERE UN METODO, io ti dirò il MIO METODO personale Speakers Vari Ore 15:30 – Case Study Room con Adamo Romano, Giuseppe Sartore, Massimo Aruta e Riccardo Aruta Angelo Laudati Ore 16:40 – Affiliate Temple Google Ads per le tue campagne di Affiliazione Google Ads per le tue campagne di Affiliazione. Consigli per partire subito bene e per andare a ROI. Valerio Novelli Ore 17:10 – Affiliate Temple Affiliate Marketing: Da Dove Cominciare? Ti piacerebbe conoscere un metodo di lavoro per cominciare a lavorare con l’Affiliate Marketing? Quali sono gli step da seguire per lanciare la tua prima campagna? Cerchiamo di scoprire insieme uno dei possibili metodi di lavoro”. Massimo Ciaglia Ore 17:10 – Case Study Room Marketing automation Come usare la marketing automation per fare 63.000 euro di ricavi con 1.400 euro di Facebook ADV Ore 17:50 – Case Study Room In definizione Ore 18:00 – Affiliate Temple In definizione Networking tra gli stand degli sponsor ore 18:30 – Area espositiva Mercure Roma West Relax SPA ore 18:30-20:30 – Hotel Mercure Roma West
I partecipanti che dormono in hotel potranno riposarsi nella piscina della SPA, compresa nell’alloggio. NB: Portarsi una cuffia da casa, altrimenti si pagano 3 euro. I partecipanti potranno anche allenarsi in palestra, compresa nell’alloggio, e/o usufruire dei servizi a pagamento, come massaggi, trattamenti, servizio bar. Cena Affiliate ore 20:30 – Ristorante Hotel Mercure Roma West La sera ci sarà la cena presso il ristorante dell’hotel. Hanno diritto a partecipare solo gli sponsor, lo staff e gli iscritti con pacchetto all inclusive. AffiliateParty ore 22:30-02:00 – Hotel Mercure Roma West Giorno 3: Domenica 31 Marzo 2019 Apertura registrazioni dalle ore 9:00 – Hall Mercure Roma West Gli iscritti all’evento potranno registrarsi e ricevere il pass e la welcome bag dando il proprio nominativo al desk di accoglienza. Networking tra gli stand degli sponsor ore 9:00 – Area espositiva Mercure Roma West Joe Di Siena Ore 9:30 – Affiliate Temple Intervento in fase di Definizione Clarissa Rocci Ore 9:30 – Case Study Room Da barista a 40k netti al mese con l’Affiliate Marketing Dal bancone di un bar a 40000 € di revenue al mese grazie all’affiliate marketing in meno di un anno! Carlo Bellati Ore 10:10 – Affiliate Temple Panel: Il futuro dell’ E-Commerce e Product Keynote uDroppy. In questo Panel discuteremo insieme a Dropshippers, Affiliati, Networks e Advertisers sul futuro dell’E-Commerce. A seguire verra’ presentata la piattaforma uDroppy. Massimo Fattoretto Ore 10:10 – Case Study Room SEO e Affiliate Marketing Finance: Google AdSense ed un mondo perfetto Come monetizzare un network Finance senza lavorare con PPC o Facebook Ads? Ecco come Google AdSense può aiutati nella monetizzazoine ed avere così una rendita regolare. Attila O’Dree Ore 11:20 – Affiliate Temple Expert Affiliate Marketing Question & Answer Session with iAmAttila Cristian Orto Ore 10:50 – Case Study Room In fase di definizione
Francesco Cacciola Ore 11:30 – Case Study Room Come evitare di perdere i guadagni generati dall’affiliate marketing” E’ fondamentale riuscire a proteggere i soldi generati dall’affiliate e quindi evitare di commettere errori legali che potrebbero costarti caro. Nutriprofits Ore 12:00 – Affiliate Temple In fase di definizione Leonardo Saroni Ore 12:10 – Case Study Room In fase di definizione Vincenzo Spanò Ore 12:40 – Affiliate Temple Private Partner Network: Come aumentare il ROI a costo Zero Sicuro che da affiliato ti convenga non preoccuparti dei clienti? Pranzo a buffet nell’area dedicata ore 13:00-14:30 – Ristorante Hotel Mercure Roma West. Nicolò Augusto Manica Ore 15:00 – Affiliate Temple Perché il mini-branding nell’eCommerce rappresenta il modo più veloce per creare un business redditizio e scalabile Mattia Soragni Ore 15:00 – Case Study Room Marketing One-To-One: vendere di più grazie alla personalizzazione I tuoi clienti sono diversi: esigenze, modalità di acquisto, interessi diversi! Vedrai due casi studio reali con i risultati ottenuti ed un framework di lavoro per segmentare in modo efficace i tuoi clienti. Giannicola Montesano Ore 15:40 – Affiliate Temple Affiliate Marketing Secrets Non servono tools, metodi, tecniche, budget insostenibili se non sai come utilizzare il fattore più importante per le Affiliazioni. Ore 15:40 – Case Study Room In definizione Prelinker Ore 16:20 – Affiliate Temple Tavola Rotonda Dating Emiliano Micheli Ore 16:20 – Case Study Room
Come sono passato da un azienda di 2 dipendenti ad un azienda di 13 dipendenti e da un fatturato di 6000€ al mese ad un fatturato di 150.000€ euro al mese stabili. Nel passaggio da marketer ad imprenditore è necessario strutturare una metodologia di lavoro 3.0 ed imparare a delegare e a concentrarsi sullo sviluppo dell’azienda in tutti i suoi reparti, vediamo come. Davide Bellomi Ore 17:00 – Affiliate Temple Vself il metodo Vikings. Ti mostrerò come ho scalato una campagna da zero a oltre 200 ordini al giorno, potrai vedere le mie creativita, i copy, i target e le strategie utilizzate durante la scalata. Ore 17:00 – Case Study Room In definizione Emanuele Callori Ore 17:40 – Case Study Room Come dominare le traffic source adult più rilevanti, generando 500k l’ anno attraverso l’uso dei banners Smart Marketing è felice di essere media partner della 2^ edizione dell’Affiliate EXPO e, in virtù di questa collaborazione, gli organizzatori dell’Affiliate EXPO hanno riservato per i nostri lettori uno sconto del 10% sul prezzo del biglietto. Il codice da utilizzare è SMARK10 e il link per acquistarlo lo trovate qui. Link utili per restare in contatto con l’evento Affiliate EXPO 2019 ■ La pagina web: https://www.affiliatexpo.it/ ■ La pagina Facebook: https://www.facebook.com/affiliatexpo/ ■ La pagina Facebook dell’evento: https://www.facebook.com/events/2067828626611260/ Affiliate EXPO 2019: un evento interamente dedicato all’Affiliate Marketing. La 2^ edizione dell’Affiliate EXPO è un evento verticale sull’Affiliate Marketing che prevede tre giorni di workshops, networking e case studies raccontati da importanti speakers. Durante l’evento, che avrà luogo il 29-30-31 marzo 2019 a Roma al Mercure Roma West, si parlerà soprattutto di Affiliate Marketing, con i dettagli fiscali e legali che ne derivano, ma non solo:
è un ampio invito agli appassionati di Web Marketing. È una chiamata a tutti i marketers e professionisti del settore, responsabili di e-commerce e imprenditori digitali, fornitori di servizi e tools per web marketers, giovani startupper, ma anche studenti di Comunicazione e Marketing volenterosi di curiosare nel mondo del guadagno online Qualche informazione sull’Affiliate EXPO L’evento rappresenta un’occasione di incontro tra networks e affiliati. Nasce da un’idea di Adriano De Arcangelis, Gold Affiliate Team, e viene sviluppata insieme al socio Mattia Scattolin per essere sia una chance di formazione personale e professionale sia un’opportunità per stringere collaborazioni e joint venture. Ci sono molti eventi sull’Affiliate in giro per il mondo. In Italia siamo in tanti. È un mercato florido, ma mancava la possibilità di incontrarsi, confrontarsi tutti insieme. Daniele Butturini, Event Manager per Affiliate EXPO. I numeri dell’Affiliate EXPO Affiliate EXPO 2018 ha visto 650 partecipanti, 28 Sponsor e oltre 100 pubblicazioni. Per la seconda edizione di marzo 2019 si prevedono cifre maggiorate: oltre 700 partecipanti, più di 35 Sponsor e pubblicazioni superiori alle 150. Siamo felicissimi e soddisfatti. Non avremmo mai pensato a cifre del genere. Cosa attenderci da questo evento? Il programma è ancora in fase di definizione, ma sono garantite iniziative di trading, dropshipping, dating, analytics e tracking e, naturalmente, occasioni di divertimento. Alcuni speakers torneranno, come Giannicola Montesano, Founder AffiliatePRO™; Joe di Siena, Launch Manager; Cristian Sannino, Founder Affiliate Intensive; ma ci saranno anche molti volti nuovi e, quest’anno, non mancheranno le donne, come Clarissa Rocci, Affiliate marketer. Smart Marketing è felice di essere media partner della 2^ edizione dell’Affiliate EXPO e, in virtù di questa collaborazione, gli organizzatori dell’Affiliate EXPO hanno riservato per i nostri lettori uno sconto del 10% sul prezzo del biglietto. Il codice da utilizzare è SMARK10 e il link per acquistarlo lo trovate qui. Social, rapporto tra Brand e sport: il caso Roma e Ikea!
Nei giorni passati, la Roma ha presentato con un tweet il nuovo acquisto Olsen – giocatore svedese -, e per farlo ha giocato con il noto stile grafico che Ikea (svedese anch’essa) usa per rappresentare le istruzioni del montaggio dei mobili. Un’idea “semplice” e simpatica. New delivery for #ASRoma pic.twitter.com/gW6rwnYtxf — AS Roma English (@ASRomaEN) 24 luglio 2018 Subito dopo, però, il “colpo di scena”: la risposta social di Ikea. Prendendo spunto dal mancato acquisto di Malcom da parte della Roma per colpa del Barcellona (che si è inserita al fotofinish nella trattativa), Ikea ha preso in giro la società giallorossa (per l’acquisto sfumato) con un tweet ironico e, cosa importante, non provocatorio. La cosa interessante, al netto delle vignette e del botta e risposta vivace, è sicuramente il tenore delle conversazioni che si sono generate sotto ai rispettivi tweet: positive ed empatiche. Sia per la Roma che per Ikea. Infatti analizzando il sentiment si percepisce bene il grado di vicinanza, e oserei dire per certi versi anche di affetto, che i follower hanno espresso per questi due marchi. E questi elementi hanno un valore enorme in termini di costruzione di fiducia e relazione per un Brand. A questo servono i social. I ritorni economici, poi, arriveranno di conseguenza e nel tempo.
I film del sequestro di Aldo Moro e il “caso” profetico di “Todo Modo” A Roma, in via Fani, la mattina del 16 marzo 1978 un commando delle brigate rosse assale la scorta dell’onorevole Aldo Moro, uccide cinque uomini e porta via con sé il presidente della Democrazia Cristiana. La prigionia dura 55 giorni, durante i quali le Brigate Rosse comunicano con l’esterno attraverso dei comunicati fatti trovare dai giornali e informano dello svolgimento di un processo popolare che vede come imputato Aldo Moro, che verrà condannato a morte. Viene infatti ucciso il 9 maggio e fatto trovare nel portabagagli di una Renault rossa in via Caetani, una traversa di via delle Botteghe Oscure a pochi passi dall’Altare della Patria. Molti misteri avvolgono la vicenda, ancora oggi a 40 anni di distanza e dopo numerose commissioni d’inchiesta finite con un buco nell’acqua. C’è tutta una letteratura che affronta gli incredibili lati oscuri del sequestro Moro. Il titolo di un docume ntario è incredibi lmente esplicati vo: “La notte della Repubbli ca”, e rapprese nta quella che è ritenuta un po’ da tutti, la pagina più oscura della Repubblica Italiana, anche più del fantomatico golpe Borghese di inizio anni ‘70. Anche il cinema si è occupato a più riprese del sequestro Moro, a partire già dal 1986 con Il caso Moro di Giuseppe Ferrara, per arrivare al 2003 con Piazza delle Cinque Lune di Renzo Martinelli e il bellissimo Buongiorno Notte di Marco Bellocchio. Al centro del film Il caso Moro, c’è sicuramente la grandiosa interpretazione di Gian Maria Volontè, splendido soprattutto durante i dialoghi con i suoi carcerieri. Si tratta di un’interpretazione davvero meravigliosa che aumenta di molto la qualità di un film schematico e dai tratti documentaristici. Si tratta infatti di una puntuale ricostruzione dei 55 giorni del sequestro, molto utile per conoscere i momenti fondamentali di tutta la vicenda. Non ci sono momenti particolarmente “artistici”, se così si può dire. E’ un film austero di un cinema sociale il cui unico scopo è quello di informare, con punte
però di grande qualità. Peraltro lo stesso Volonté aveva interpretat o una figura di politico riconducibil e ad Aldo Moro, già nel 1976, due anni prima del rapimento del politico pugliese, nel discusso, ma non discutibile Todo Modo, profetico oltre ogni misura. Dal cast stellare, e diretto da un Maestro audace come Elio Petri, il film ispirato all’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, presenta toni cupi, accentuati dall’ambientazione claustrofobica in albergo-eremo-prigione post- moderno collocato sottoterra, e satirici, nell’intento di fornire una parodia amara e realistica della classe politico-dirigenziale che deteneva il potere in Italia dal dopoguerra: la Democrazia Cristiana. Il film uscì, durante il governo di Aldo Moro, era il periodo in cui si iniziò a parlare di compromesso storico tra DC e PCI). Lo stesso Sciascia, all’uscita del film, ebbe a dichiarare: «Todo modo è un film pasoliniano, nel senso che il processo che Pasolini voleva e non poté intentare alla classe dirigente democristiana oggi è Petri a farlo. Ed è un processo che suona come un’esecuzione… Non esiste una Democrazia Cristiana migliore che si distingua da quella peggiore, un Moro che si distingua in meglio rispetto a un Fanfani. Esiste una sola Democrazia Cristiana con la quale il popolo italiano deve decidersi a fare definitivamente e radicalmente i conti».
L a p e l l i c o l a , d a l m arcato sapore espressionista e dall’esplicita vena grottesca, con cui propone la propria visione della DC e della politica italiana in generale, aveva l’obiettivo dichiarato di denunciare la corruzione, il malcostume, l’imperversare di interessi personali nella gestione della res publica italiana, ricorrendo al grottesco come unica arma possibile per denunciare senza incorrere in censure particolari. Il personaggio del Presidente è apertamente calcato sulla figura di Aldo Moro (che, all’uscita del film, era a capo del governo da due anni), pur senza mai nominarlo direttamente; ma la fisicità, il modo di comportarsi ed il ruolo rivestito non lasciano spazio a dubbi in merito. Volontè per quest’interpretazione prese a studiare i comportamenti di Moro, i suoi discorsi, la sua mimica facciale e corporale, l’inflessione della sua voce, la sua vena conciliatrice. Petri ricordò che i primi due giorni delle riprese furono cestinati di comune accordo perché la somiglianza tra i due “era imbarazzante, prendeva alla bocca dello stomaco”, considerando che egli non doveva interpretare direttamente Moro, bensì fornirne una maschera, una caricatura, un simulacro. Tra gli altri attori impegnati nel film vi è Marcello Mastroianni, nei panni di Don Gaetano, un prete astuto e calcolatore, molto potente sul piano politico, e anch’egli assetato di potere. Il successivo rapimento e omicidio di Aldo Moro rese di fatto il film politicamente non presentabile, facendolo sparire per molti anni, e lo rese dannatamente profetico.
C a l a n o a n n i , a n z i d e c e nni di silenzio “cinematografico” sulla vicenda, finché a riprendere le redini della storia, ci pensa nel 2003 Renzo Martinelli, con il suo Piazza delle cinque lune, girato in perfetto stile spy story. Il film va alla ricerca delle tesi che più di tutte vanno ad infoltire le teorie dietrologiche, ossia tutte le osservazioni e riflessioni che rendono più spessa la linea d’ombra che grava su tutta la vicenda. Il film parte da un’ipotesi fantastica: un misterioso individuo fa pervenire presso un magistrato sulla soglia della pensione (Donald Sutherland) un documento straordinario: si tratta di un filmato in formato super-8 che mostra proprio il momento dell’assalto e del sequestro dell’onorevole Aldo Moro. Parte così l’ultima inchiesta del magistrato che la prende come la missione che serve a dare un senso a tutta la sua carriera. Il film è forse quello di più facile visione proprio per il suo stile “giallo” e per il fatto di basarsi interamente sui misteri del caso Moro. Quel che però lo rende inferiore al precedente di Ferrara, almeno sul piano realistico, è proprio la fantomatica ricostruzione del sequestro. Ragion per cui le conclusioni del film, sono dunque frutto della fantasia dei soggettisti e non verità assolute, anche se, a ragion del vero, nemmeno la storia, quella reale, ha fatto chiarezza in questa incredibile tragedia della nostra prima repubblica.
S e m p r e n e l l a s t e s s a annata esce nelle sale Buongiorno notte, di Marco Bellocchio, ben più riuscito del coevo film di Martinelli. Si tratta di una ricostruzione che dà molto spazio alla fantasia e che culmina nel momento liberatorio finale, con proiezioni oniriche culminanti nell’ipotetica liberazione di Moro (un molto efficace Roberto Herlitzka), provando ad immaginare cosa sarebbe successo se lo statista pugliese fosse stato liberato e quali terribili segreti di Stato sarebbero potuti essere scoperchiati come un moderno vaso di Pandora. Questo film si muove su più piani: la ricostruzione dei momenti della prigionia, i documenti originali che vengono mostrati solo negli schermi delle TV, i momenti di incredibile quotidianità della brigatista donna che lavora in una biblioteca e poi a casa nasconde l’onorevole Moro. Così la quotidianità si mescola con l’ideologia e ne incrina le certezze. Un’altra dimensione è dunque quella femminile, mai affrontata nei film precedenti, e del suo rifugiarsi nel sogno. Un grande tocco d’arte è poi l’inserimento di immagini tratte dalla storia del cinema, immagini in bianco e nero che fungono da poetiche interferenze. Una tra tutte: la scena dell’uccisione del soldato americano tratto da Paisà di Roberto Rossellini. Senza reticenze si tratta di un film bellissimo e assolutamente consigliabile. Un film che va oltre il film e getta un’ulteriore ombra di mistero, sul più grande segreto di Stato della nostra Repubblica, e che i vari Cossiga, Andreotti, Berlinguer, Fanfani, co-protagonisti della oscura storia, si sono portati nella tomba. Intesa Sanpaolo Casa cerca profili junior Vorresti iniziare la tua carriera lavorativa in uno dei primissimi gruppi bancari italiani e dell’eurozona?
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Mentre allo Stadio Olimpico si consumerà la lotta tra Roma e Fiorentina, così come ironizza Carlo Conti in conferenza stampa, e Vasco Rossi festeggerà i suoi 65 anni di vita spericolata, i telespettatori saranno sintonizzati su Raiuno e su Radio 2 per seguire il Festival di Sanremo, che sicuramente non deluderà chi lo segue, con grande ammirazione, per inerzia o semplicemente per il gusto di criticare. Siamo certi che questa sera, esattamente alle 20.35, quando si aprirà il palco dell’Ariston, il popolo italiano si spaccherà tra detrattori e sostenitori, tra chi cerca il difetto in tutte le cose e chi invece accetta tutto lasciandosi sedurre, a torto od a ragione, dal mondo patinato, fatto di fiori ed ospiti internazionali, paillettes su vestiti mozzafiato ed il sogno di poter percorrere un giorno la famosa scalinata davanti a milioni di telespettatori. Sogno che coroneranno non solo i 22 big in gara e gli ospiti tanto attesi per la serata, primi fra tutti Tiziano Ferro e Carmen Consoli che si prevede ci regaleranno un emozionante omaggio a Luigi Tenco a cinquant’anni dalla sua morte, ma anche persone della porta accanto, gente comune, che racconterà tante piccole storie di vita quotidiana, alle quali, Carlo Conti ci ha abituato in questi tre anni di conduzione e che tanto piacciono alla casalinga di Voghera.
Stasera sarà anche la volta di Raul Bova e Rocio Muñoz Morales, di Paola Cortellesi ed Antonio Albanese, dell’attesissimo Ricky Martin e dei Clean Bandit, nota band inglese, che con il suo elettropop sicuramente assicurerà l’audience del pubblico più giovane. Non solo canzonette, stasera va in scena l’Italia stessa, con vizi, virtù, paradossi, sentimenti comuni; che ci piaccia o no, il Festival della città dei fiori è stato e resterà sempre, un grandissimo fenomeno di costume, una macchina da guerra e da soldi, che una volta avviata diventa motrice del Made in Italy nel mondo, e che riflette le velleità di un popolo che davanti alla partita della nazionale, come alla grande orchestra di Sanremo, si sente finalmente unito, senza distinzione di età o status sociale. La Grande Bellezza delle città italiane nell’ultima campagna pubblicitaria Ferrero Rocher, che imperversa su tv, web e nei punti vendita. Raffaello Castellano (187)
Un uomo con un blocco da disegni si aggira incuriosito ed estasiato fra le vie ed i monumenti di quattro città italiane, ritenute le più belle e rappresentative della penisola. Sulle note di una musica di accompagnamento, ad un certo punto una voce over recita: “Quando abbiamo creato Ferrero Rocher, abbiamo cercato la bellezza assoluta. Sarà perché siamo italiani. Abbiamo cercato la qualità negli ingredienti, un gusto inimitabile, una forma perfetta. E’ stato come cercare l’oro. Ferrero Rocher, assapora la bellezza”. “Assapora l’assoluta bellezza” è proprio il claim che accompagna l’intensa campagna (in tv, sul web e nei punti vendita), che da pochi mesi la Ferrero ha scelto per uno dei suoi prodotti di punta. Lo spot, che strizza l’occhio alla Grande Bellezza di Paolo Sorrentino, è stato girato in quattro versioni, una per ogni città scelta: Roma, Napoli, Venezia e Firenze. Si chiama “The Artist”, lo spot ideato dall’agenzia Pubbliregia, prodotto da Akita Film e diretto da Ago Panini (direzione della fotografia di Sandro Bolzoni). La musica di accompagnamento è stata realizzata da Enrico Sabena. Sono state scelte, come si è detto, le quattro città italiane ritenute più belle e apprezzate della nostra penisola: Firenze e il suo centro storico, Napoli e la monumentale Piazza del Plebiscito, Roma e il maestoso Colosseo, Venezia e i suoi meravigliosi canali. La campagna integrata per Ferrero Rocher vuole celebrare l’italianità della pralina di cioccolato della Ferrero (resa famosa al principio degli anni ’90 dalla campagna con protagonista il maggiordomo Ambrogio) e prevede, oltre alla tv, il coinvolgimento dei punti vendita e del web con
un progetto creato ad hoc. Nei 150 ipermercati più grandi d’Italia sono stati collocati i Monuments, espositori realizzati con i Ferrero Rocher, che riproducono i monumenti più famosi e riconoscibili delle città in cui saranno posizionati. Nei supermercati, invece, è presente la piramide di Ferrero Rocher sotto forma di vero espositore. Sul web ed i social, infine, oltre ai 4 spot presenti su YouTube, stanno girando da alcune settimane post geolocalizzati che, riprendendo i Monuments, portano a tutti gli italiani gli auguri firmati e interpretati da Ferrero Rocher. “Vacanze romane” - Il Film
Film a dir poco epocale, “Vacanze romane”, diretto da William Wyler, è la tappa fondamentale nel percorso che aveva attirato verso Roma, destinazione Cinecittà, divi e professionisti di Hollywood. Era l’epoca in cui Roma veniva soprannominata per la prima volta la “Hollywood sul Tevere” e il centro del cinema mondiale, almeno fino alla fine degli anni ’60. Nel frattempo verrà “La Dolce Vita” e allora il percorso iniziato da “Vacanze romane”, raggiungerà il suo apice, con Via Veneto che simboleggia il primato artistico e culturale di Roma sul mondo, e con il benessere economico della splendida Italia degli anni ’60. D’altronde le due “dive” per eccellenza della Dolce Vita, nascono da questi due film, ovvero Audrey Hepburn e Anita Ekberg. Due icone che, con le loro differenze, incarnano e sintetizzano l’intera parabola del periodo d’oro di Cinecittà, dall’Italia della ricostruzione a quella del boom economico e della mondanità, della vita notturna e della café-society. In entrambi i film lo scenario è Roma, con le sue bellezze artistiche, la poesia dei suoi paesaggi, con la sua voglia di vivere, con il suo charme, con le sue serate fashion di Via Veneto. E’ fuori discussione che l’accoppiata Audrey Hepburn-Gregory Peck sullo sfondo di una Roma piena di colori e di vivacità lasci davvero il segno nell’immaginario comune. L’immagine rimasta nella memoria collettiva è infatti, quella di Gregory Peck e Audrey Hepburn sulla scalinata di Trinità dei Monti: quando le Arti si fondono creando un cortocircuito artistico di incredibile livello estetico. E che dire poi di Audrey Hepburn, che con questo film vince l’Oscar, diventando la star-grissino del cinema mondiale. Audrey incarna un nuovo tipo di bellezza, quella acqua e sapone, naturale, dallo stile elegante e dalla classe sopraffina, che si contrappone a quella da maggiorata fisica, che aveva lanciato Gina Lollobrigida e Sophia Loren tra le stelle del cinema. Leggi anche: ■ Il cinema italiano e le vacanze: la moda del film turistico-balneare anni ‘50 e ‘60 ■ L’Italia in mostra: quando la Roma cinematografica era il centro del mondo ■ Audrey e Marcello, icone di stile e di eleganza nel mondo ■ La Grande Abbuffata – Il Film Quella di “Vacanze romane” è una fiaba di Cenerentola alla rovescia in una commedia leggerissima, soave e candida, dove i sentimenti rimangono inespressi. Ricordato anche come il film che rese famosa in tutto il mondo la Vespa, “Vacanze romane” venne girato quasi tutto in esterni, nel cuore di una Roma caotica, alle cui riprese assistevano ogni giorno migliaia di romani incuriositi dal fascino di questo kolossal americano in “salsa” italiana. E poi, e poi c’è Gregory Peck, che ha un talento interpretativo e un fascino magnetico capace di bucare lo schermo. Cosa sarebbe stato questo capolavoro senza Gregory Peck e Audrey Hepburn?
Forse non sarebbe stato solo un discreto e piacevole lavoro e nulla più. E cosa sarebbe stata di Roma soprannominata la “Hollywood sul Tevere”, se non ci fosse stato questo film ad aprire le danze? Per tutto ciò che ha significato anche in previsione futura, “Vacanze romane”, rimane, uno dei film più influenti della cinematografia italiana, senza esserlo ufficialmente. PER APPROFONDIRE: ■ Scopri la nostra rubrica dedicata al Cinema Eppure la freschezza della sceneggiatura è opera anche dei “nostri” Suso Cecchi D’Amico ed Ennio Flaiano. L’umorismo di molte situazioni è tipicamente loro, si sente infatti la loro mano e la capacità tutta italiana di cesellare momenti e scene di grande pregnanza sociologica, sullo sfondo di una Roma da cartolina, ma vera nel suo realismo storico. Un capolavoro che rimane, che ha la grazia e la delicatezza di un’opera di Renoir…e che non stanca mai. Il cinema italiano e le vacanze: la moda del film turistico-balneare anni ‘50 e ‘60 Alla fine della seconda guerra mondiale l’Italia e gli italiani erano alle prese con la ricostruzione, dopo gli scempi che il conflitto mondiale aveva lasciato. Terminato il Neorealismo, fin da subito il pubblico aveva bisogno di ridere, o perlomeno di sorridere con il cinema, perciò le maggiori vedette italiane di lunga durata, i grossi nomi del box office, sarebbero stati attori comici o al più brillanti.
Insomma, il cinema italiano della rinascita, alle prese con formidabili ostacoli, quali l’assenza di strutture e di capitali, conquistò una sua identità anche, e forse soprattutto, grazie all’aver giocato fin da subito la carta dell’umorismo, immerso in un pregnante realismo. Ed è proprio questo realismo, tutto italiano, che fa del nostro cinema lo specchio della nostra società, dei nostri vizi, delle nostre virtù, del nostro modo di essere. Così, ad una fine degli anni ’40, in cui al cinema non si parla assolutamente di vacanze; fa da contraltare un inizio degli anni ’50 in cui timidamente gli italiani iniziano a pensare alle vacanze, a concedersi qualche giorno di relax. Certo sono i primi scampoli di benessere economico, quasi in embrione oserei direi, per cui Aldo Fabrizi, Ave Ninchi e Peppino De Filippo, nella scalcinata banda della “Famiglia Passaguai”(1951), non possono concedersi più di una giornata di mare nella vicina Ostia. Oppure Totò cameriere, scambiato per un importante dandy del medio-oriente si reca a Capri, nel film “L’imperatore di Capri”(1950), solo grazie ai soldi dell’amico ricco. O ancora in “Ragazze da marito”(1952), Eduardo De Filippo impiegato ministeriale, falsifica dei documenti, per poter permettere a moglie (Titina De Filippo) e figlie di trascorrere una settimana a Capri. Leggi anche: ■ L’Italia in mostra: quando la Roma cinematografica era il centro del mondo ■ “Vacanze romane” – Il Film T o t ò e Y v o n ne Sanson ne L’imperatore di Capri (1950). Cinque anni dopo, cambia tutto. L’Italia vive un boom economico inarrestabile, il Pil è in vertiginoso aumento, arriva la televisione, nel 1956 Roma si aggiudica per il 1960 l’organizzazione dei XVII Giochi Olimpici, la Dolce Vita romana sta raggiungendo i massimi storici…e il rinnovato benessere fa si che i luoghi turistici, balneari per eccellenza vengano presi d’assalto. Perché? Perché ora l’italiano può spendere, perché può godersi i frutti del suo lavoro. Può andare in vacanza senza più sotterfugi, o senza più dover andare per forza ad Ostia, nella spiaggia più popolare e a basso costo. Capri, Ischia, Taormina, Amalfi, la Riviera ligure, la Costa Azzurra, Venezia aspettano gli italiani, e aspettano anche il cinema. Nel decennio compreso tra la metà degli anni ’50 e la metà degli anni ’60 l’Italia visse una stagione di crescita economica e di cambiamenti sociali veloci e intensi, e divenne una delle maggiori potenze industriali. Lo sviluppo economico superò addirittura quello demografico (pure evidente) e ciò ebbe come conseguenza un miglioramento diffuso del tenore di vita (i primi apparecchi televisivi, la storica 500). Molti dei film girati in quegli anni testimoniano sia questi
cambiamenti, sia le tante contraddizioni ad essi collegate. Il cinema dunque è la maniera migliore per rivivere una fetta importante della storia del nostro paese, meglio di qualsiasi trattato sociologico. Inserita nel contesto del genere dei film a episodi intrecciati, ha così inizio a partire dal 1956 la voga del film turistico-balneare, branca della commedia all’italiana. Il primo film ascrivibile a tale genere, e che testimonia dell’evoluzione economica del nostro paese è “Tempo di villeggiatura”(1956), commedia ad episodi intrecciati ambientata in un piccolo paesino dell’appennino tosco-emiliano. Amori estivi e piccole storielle divertenti fanno da cornice ad un cast di grande livello: Vittorio De Sica, Marisa Merlini, Nino Manfredi. Gli italiani si possono quindi,per mettere di villeggiare in montagna e anche al mare e così nascono “Vacanze a Ischia”, “Avventura a Capri”, “Tipi da spiaggia”, “Racconti d’estate” e altre pellicole del genere “vacanziero all’italiana”. Quella del film turistico-balneare diventa una vera e propria moda che nel giro di pochi anni arriva a produrre una moltitudine di pellicole del genere. Si trattava di ambientare il film a episodi intrecciati, nelle più importanti località turistiche italiane, e spesso località balneari, con il luogo di consueto già pre-annunciato dal titolo. Un piccolo escamotage di produttori e sceneggiatori destinato a fare epoca, e come ovvia conseguenza il film veniva girato in piena estate, facendo aumentare ancora di più il mito dell’Italia della “Dolce Vita”. Leggi anche: ■ Audrey e Marcello, icone di stile e di eleganza nel mondo ■ La Grande Abbuffata – Il Film ■ Le Vacanze Intelligenti – Il Film Solo negli anni ’50 si contano: “Souvenir d’Italie”(1957) di Pietrangeli, che ne apre il genere, sulle avventure di tre giovani escursioniste straniere (June Laverick, Inge Schoener, Isabelle Corey; tra gli uomini Alberto Sordi, Gabriele Ferzetti e Antonio Cifariello, quest’ultimo presenza fissa di quasi tutti i film del genere); “Vacanze a Ischia”(1957) di Mario Camerini, tra i migliori del genere e finanziato dal commendator Angelo Rizzoli anche per fare un pò di propaganda ai suoi investimenti sull’isola di Ischia. Il film ebbe un grande successo di pubblico, anche grazie alla presenza di stelle del cinema, come Vittorio De Sica, Peppino De Filippo, Nadia Gray, Paolo Stoppa e i giovani Maurizio Arena, Antonio Cifariello e Enio Girolami. La voga del film balneare venne subito confermata l’anno
seguente da “Avventura a Capri”, in qualche modo simile al precedente film ambientato sulla vicina isola, e interpretato ancora una volta dal fior fiore del cinema italiano, troviamo qui Leopoldo Trieste, Alessandra Panaro, Maurizio Arena e a tener le redini di tutto anche il grande Nino Taranto nei panni del barone Vannutelli, (ancora una volta convincente nel dipingere l’Italiano medio di mezz’età, umano e comprensivo). Ottimi ancora una volta gli incassi. Dello stesso 1958 è anche “Carmela è una bambola” una delle migliori commedie dell’epoca, non è propriamente un film a episodi, ma l’ambientazione nella splendida Amalfi, lo inserisce di diritto nel filone turistico. E’ una divertente commedia turistico-balneare in cui la coppia composta da Nino Manfredi e Marisa Allasio diverte romanticamente nell’incanto della costiera amalfitana. Nello stesso anno vi è anche il film “Racconti d’estate” scritto da Amidei, Flaiano, Sonego, Sordi e Anton e diretto da Franciolini, ormai specialista del genere (come lo sarà negli anni ’60 Marino Girolami), con Ferzetti industriale che potrebbe far fare carriera al marito della Koscina, con Dorian Gray cortigiana indipendente e sfortunata, e soprattutto con la splendida abiezione di Sordi accompagnatore-mantenuto di una cantante grassissima. Molto riuscito anche l’episodio con Mastroianni, questurino incaricato di accompagnare alla frontiera una bella prigioniera francese (Michèlè Morgan). Il filone vacanziero continua, con successo, nel 1959: “Brevi amori a Palma de Majorca”, “Costa Azzurra”, “Tipi da spiaggia”, “Tempi duri per i vampiri”. Nel primo, diretto da Giorgio Bianchi, Sordi è memorabile nel ritrattino di un inguaribile ottimista che a forze di insistenze, benché vistosamente sciancato in un mondo di giovani allegri ed abbronzati, riesce a portarsi a letto la bellissima Belinda Lee (Sordi racconta che Rizzoli non aveva voluto lo sketch nel film girato a Ischia due anni prima: niente storpi nelle terme miracolose, e allora l’episodio venne inserito in questo film). Sordi continua ad essere il migliore anche in “Costa Azzurra” di Vittorio Sala. Nel cast, come nel primo film, figura anche uno dei massimi specialisti del genere vacanziero, Antonio Cifariello, come sempre bravo e spiritoso. Infine, vanno menzionati altri due film, ovvero “Tipi da spiaggia” e “Tempi duri per i vampiri”.“Tipi da spiaggia” è un ottima commedia turistica che reclamizza, stavolta le bellezze di Taormina, in Sicilia, e interpretata da Ugo Tognazzi, Johhny Dorelli e Lauretta Masiero. In particolare Tognazzi diverte con la sua verve comica e con una serie di esilaranti travestimenti. “Tempi duri per i vampiri” è invece una divertente commedia ambientata nella Liguria di Levante, con la bizzarra coppia formata da Renato Rascel e Christopher Lee, talmente squinternata da funzionare. Agli inizi degli anni ’60 si affaccia al genere dei film a episodi vacanziero, un pezzo da novanta del cinema italiano come Walter Chiari, una delle presenze fisse di questo genere. Il grande Walter amava molto il mare e accettava molti copioni balneari solo perché erano girati in spiaggia, durante le vacanze: “…a un film d’autore bellissimo, girato a Berlino, con un grande regista, io preferivo un filmetto di quelli popolari girato sul lungomare di Ostia in agosto, anche se inutile o poco più, ma premiato da grandi incassi.”
W a l t e r C h i a r i e Mina a Fregene negli anni ’60. Sulle spiagge italiane Chiari ha quindi vissuto molto intensamente e costruito parte del suo mito, tra nuotate, set fotografici, cene con gli amici (che pagava sempre lui) e conquiste femminili. Tutto ciò in piena “Italia della Dolce Vita”. In quegli anni vennero film come “Intrigo a Taormina” (1960) di Giorgio Bianchi, con Walter Chiari, Ugo Tognazzi e Gino Cervi; “Bellezze sulla spiaggia” (1961), con Walter Chiari, Raimondo Vianello, Tino Scotti e Mario Carotenuto; “Ferragosto in bikini”(1961), sempre con Walter Chiari, Raimondo Vianello e Mario Carotenuto; e “Caccia al marito” (1960), ancora con Walter Chiari, Raimondo Vianello e Mario Carotenuto. Il successo arride a tutti questi film, merito dei nomi di richiamo presenti nelle pellicole di certo, ma anche di una sostanziale freschezza del genere ad episodi, che permetteva di evitare eventuali momenti di stanca del film. A tal proposito il regista Dino Risi disse di tale genere: “…gli attori erano contenti perché lavoravano poco e guadagnavano bene, gli sceneggiatori mettevano in circolazione le idee che non erano riusciti a far diventare film autonomo, anche il pubblico era contento, e quindi c’erano produttori che ci marciavano volentieri, e poi la ‘misura breve’ è un genere molto tecnico, che un attore di talento deve saper affrontare con la giusta dose e sapienza interpretativa, un genere che affonda le sue radici nella storia della letteratura e del primo cinema degli anni ’20…e poi se in un film c’erano sketches noiosi, subito dopo ne arrivava uno buono, era un fatto statistico, quindi non si rischiava niente”. Vanno ancora, almeno citati, “Pesci d’oro e bikini d’argento” (1962), con Nino Taranto e Marisa Merlini; “Le tardone” (1964),con Walter Chiari, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia e Raimondo Vianello; e “Frenesia dell’estate” (1964), che segna il debutto di Vittorio Gassman in tale genere, in voga in quegli anni. Ambientato sulle spiagge di Viareggio, dove Gassman amava rifugiarsi nei momenti di relax, la pellicola si regge tutta sull’interpretazione dello stesso Gassman, che delinea spassosamente il personaggio di un capitano dell’esercito terrorizzato dall’idea di essersi innamorato di Gigi (Michèle Mercier), un travestito da cabaret che si rivela invece una deliziosa fanciulla. PER APPROFONDIRE:
■ Scopri la nostra rubrica dedicata al Cinema Che questo genere cinematografico anni ’50 e ’60 sia rimasto nella storia è testimoniato anche dal film del 1982, peraltro epocale, ovvero “Sapore di mare”, dove i fratelli Vanzina, nel descrivere le vacanze degli italiani, ambientano il film proprio nella Versilia degli anni ’60. Il film è infarcito di una malinconia autentica, che imperversa per tutto il film, nostalgico e divertente al punto giusto, grazie alle hit anni ’60 e alla caratterizzazione di Jerry Calà, che nel primo piano finale riesce a far raggiungere l’apoteosi malinconica di un’epoca ormai andata. Un’epoca che ha fatto storia, che oggi è nostalgia, che oggi è malinconia, perché non tornerà più. Non tornerà più quella spensieratezza, quella voglia di fare, quell’impeto e quella classe cinematografica che avevano fatto diventare Roma la “Hollywood sul Tevere” e il nostro cinema, il più invidiato del mondo. Editoriale Aprile 2016 – Ivan Zorico Ivan Zorico (195) Buon compleanno Smart Marketing: 730 giorni di vita (giorno più, giorno meno), quasi 300 articoli pubblicati e, stando agli analytics di Google, una costante crescita percentuale di nuove sessioni. Questi sono solo alcuni dei risultati che questo mensile on- line è riuscito a raccogliere nei suoi primi 2 anni di vita. Ma i progetti, si sa, non prendono forma da soli, così come i
risultati acquisiti. Entrambi sono stati resi possibili dalle diverse persone (alle quali va il mio grazie più grande) che, a più riprese, hanno dato il loro contributo per il buon esito di questa iniziativa attraverso la loro professionalità e le loro capacità. Iniziativa nata, è bene ricordarlo, davanti ad un caffè preso con l’amico Raffaello Castellano, che sin da subito l’ha condivisa e ne ha sposato (come si dice un po’ enfaticamente in questi casi) la causa. Iniziativa nata senza finanziamenti nazionali, regionali, provinciali e comunali. E, ancora, iniziativa nata senza il sostegno di alcun main sponsor o grande gruppo imprenditoriale. Sostanzialmente, ci siamo autofinanziati. Si sente dire spesso che il tempo vola. Non so, probabilmente siamo noi a farlo volare perché, presi come siamo da una quotidianità alle volte asfissiante, non sempre siamo nelle condizioni di dargli la giusta considerazione. La copertina del 1° numero di Smart Marketing, pubblicato nel maggio del 2014. Francamente questi due anni non sono stati così leggeri e veloci. E, di questo, ne sono ben felice. Gli ho sentiti tutti quei 730 giorni di cui ho appena parlato. Sono stati densi e pregni di significato, in tutti gli aspetti. Ed il fatto che Smart Marketing fosse lì, ogni mese, desideroso di venire, ancora una volta, “nuovamente al mondo”, mi ha in qualche modo aiutato a fissare molti passaggi, della mia di vita. . Bene, dopo questa breve lettera aperta al mensile e a chi vi ha collaborato,
passiamo subito al tema di questo mese: “Pop politique – tra audience politica e politica dell’audience”. Abbiamo scelto di dedicare il numero di Aprile a questo argomento, perché pensiamo che le varie forme di comunicazione abbiano una forte incidenza sulle scelte di voto e di non voto. Cosicché in questo periodo, già se guardiamo il nostro solo territorio nazionale, abbiamo assistito, ed assisteremo, al referendum del 17 aprile sulle trivelle, alla festa della Liberazione (25 aprile), alla festa dei lavoratori del 1° maggio ed alle imminenti elezioni comunali. Tutte manifestazioni “politiche” che, proprio attraverso la comunicazione, esprimono le loro contraddizioni. Così capita che da un lato, a dispetto dell’enorme battage sui social network a favore del “Si”, il referendum non è arrivato neanche a raggiungere il quorum. E capita anche che, dall’altro lato, digitando sulla search di Google “Concertone primo maggio…” appaia tra i primi suggerimenti, non quello storico di Roma e promosso dalle varie sigle sindacali, ma quello nato completamente dal basso 4 anni fa a Taranto (#unomaggiotaranto), autofinanziato ed autogestito. Insomma, per dirla in gergo: tanta roba. Ivan Zorico #unomaggiotaranto: una storia di protesta, speranza e futuro possibile Ivan Zorico (195) Hai più o meno 18 anni. Se lì, in procinto di finire le scuole superiori o hai appena iniziato a frequentare l’università o, forse, non hai ancora ben chiaro cosa vorrai fare (o essere) “da grande”. Stai vivendo ed attraversando gli anni delle passioni giovanili, degli ideali e del sentire politico più bello. Quello puro, quello vero, quello alto. Scevro da qualsiasi interesse, scevro da un disincanto che arriverà solo qualche anno più tardi e scevro da qualsivoglia idea di compromesso che, si sa, tende sempre al ribasso. È il tempo in cui immagini un mondo più equo, più pulito, più giusto. Un mondo nel quale tutti possano avere un’opportunità, una possibilità di diventare ciò che desiderano. Non un mondo uguale indistintamente per tutti, ma nel quale se hai voglia, passione e capacità,
semplicemente puoi. Una società nella quale chi ha voglia di arrivare, sa di poterlo fare con le sole proprie forze e senza amicizie o spinte particolari. L o g o u f f i c i a l e de #unomaggiotaranto. Fonte: Pagina FB Comitato Cittadini e lavoratori liberi e pensanti Questo tempo per me, che sono nato nel 1983, è arrivato a cavallo della fine degli anni ’90 e gli inizi del 2000. E ricordo che tutti quei sentimenti e pulsioni che ho appena descritto, in qualche modo prendevano (e per certi versi lo fanno ancora) maggiore vigore e maggiore impeto, a ridosso del 1° maggio. Ossia nel giorno della Festa dei Lavoratori. Una giornata particolare perché commemora da un lato, e celebra dall’altro, le lotte per i diritti e successi conquistati dai lavoratori in ambito sociale ed economico per migliorare le proprie condizioni lavorative, le proprie condizioni di vita. Tutto questo poi, dal 1990, è stato “consacrato” in Italia nel cosiddetto Concertone del Primo Maggio, promosso dai 3 sindacati confederati CGIL, CISL e UIL, che si tiene ormai da 26 anni a Roma in Piazza San Giovanni. Una festa musicale pensata ed organizzata proprio per i giovani e per ribadire l’importanza di valori quali l’equità e la difesa dei diritti dei lavoratori. Tuttavia, da qualche anno a questa parte, questa chermesse si è in qualche modo svuotata di senso. Non perché quei valori non siano più condivisibili o attuali (anzi forse lo sono ancora di più oggi), ma perché i promotori del concertone si sono via via allontanati proprio da quelle giovani generazioni a cui era rivolto. Giovani generazioni (dove per giovani s’intendono ahinoi ormai anche i 40enni) che comunemente ormai si chiamano precari. Precari non più e non solo lavorativamente parlando, ma precari di sogni prima, e certezze poi. Intere generazioni che non si sentono più rappresentate, che non si sentono più tutelate. Ma 4 anni fa, qualcosa è cambiato. Un altro Concertone ha raccolto quell’eredità culturale e valoriale dandone nuova forza, nuova linfa. Sto parlando dell’#unomaggiotaranto, manifestazione promossa dal Comitato Cittadini e lavoratori liberi e pensanti, proprio nella città – Taranto – dove la grande industria (leggi Ilva – ex Italsider –, Eni, ecc.) e l’inadeguatezza di alcune scelte (classi) politiche, ha portato alla luce il problema (o ricatto) occupazionale che vede la salute dei lavoratori e
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