Tu non sAI - Romanzo Famigliare - NADA - Rai
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RADIOCORRIERE TV SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA numero 4 - anno 87 29 gennaio 2018 Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997 NADA tu non sAI Romanzo Famigliare
L'accusa è forse tra le più infamanti, quella di violenza sulla propria figlia. "Papà, mi ha stuprato quando ero a casa ammalata…", avrebbe scritto un'adolescente. Un'accusa forte, vergata con l'inchiostro in un tema scolastico. Una storia però tutta da provare. Sospetti, solo quelli, anche se di fronte a una denuncia così chiara il Gip non poteva che prendere la decisione dell'allontanamento da casa dell'uomo. Vita da strada Poi la rabbia e tanto dolore. Quello che resta è uno spago di nylon bianco girato attorno al collo e legato alle grate di una chiesa chiusa, un corpo che si lascia scivolare giù guardando l'altare. Quasi ad implorare il perdono. Una tragedia per una piccola comunità. Una tragedia dei nostri giorni. Una storia che impone una riflessione approfondita. Dove abbiamo sbagliato? In questa triste vicenda siamo involontariamente tutti un po' colpevoli. Colpevole una società troppo distratta, che ci porta ad agire superficialmente senza comprendere i disagi dei nostri figli. Colpevole la piccola realtà che si è arrogata il diritto di emettere sentenze prima della Giustizia. Ma non è il momento di interrogarsi su quello che si poteva e si doveva fare. È invece il momento di dare una risposta forte a questa adolescente e anche ai suoi coetanei. Bisogna pensare a come prevenire, evitare altro dolore. Bisogna avere la forza di aiutare la ragazza e la sua famiglia. L'aiuto potrà venire dalle istituzioni, dalla scuola che è stata fondamentale in questa vicenda, dagli amici e dalla famiglia stessa della ragazza. Un brutto epilogo che non va vissuto come una liberazione, ma con senso di responsabilità e consapevolezza. Bisognerà colmare quel grande senso di vuoto e non sarà un percorso facile. Buona settimana Fabrizio Casinelli
SOMMARIO N. 4 SERIE TV 28 GENNAIO 2018 Su Rai4 fantascienza, NADA avventura, azione il primo L'artista toscana è capitolo della trilogia l'interprete di "Tu non sai", la "Maze Runner" che VITA DA STRADA arriva dal 29 gennaio, sigla della serie tv "Romanzo ma anche due episodi 5 Famigliare" trasmessa da quotidiani dell'action-crime Rai1 e racconta la sua esperienza americano "24" 40 26 RAGAZZI GEPPI CUCCIARI Il sabato dà un doppio Arriva su Rai Gulp la Hit appuntamento su Rai3 con Parade con il nuovissimo "Per un pugno di libri" e programma "Top Music", in CIRRI-ZAMBOTTI IL CORSIVO collaborazione con la Fimi, "Le parole della settimana" DEL DIRETTORE insieme a Massimo condotto dalla giovanissima Il 29 gennaio prende il Gramellini. Ogni giorno la via la 14ma edizione di Il direttore del RadiocorriereTv cantante Federica Carta ALMANACCO ritroviamo su Rai Radio1 con Fabrizio Casinelli fa il "M'illumino di meno", la Le storiche copertine "Un giorno da pecora" punto sull'evoluzione della tradizionale campagna di del RadiocorriereTv radio e ripercorre il periodo Rai Radio2 e "Caterpillar" per 48 pionieristico delle prime radio 10 la sostenibilità ambientale, fino a oggi nell'era dei Social 52 che culminerà il 23 febbraio 22 18 MUSICA Anticipato dal singolo "L'Isola", è uscito il nuovo ROBERTO SERGIO GIORGIO LAURO album di Emma "Essere Conduce due format qui". È il sesto disco Il direttore della Radiofonia quotidiani di successo su dell'artista salentina che CINEMA IN TV Rai spiega le novità della Rai Radio1: il nuovissimo FOTINÌ PELUSO arriva dopo il successo di digitalizzazione in atto. Dopo "Adesso" Una selezione dei film "Senza titolo" insieme a i cinque nuovi canali digitali È la giovane attrice scelta dalla in programma Claudio Sabelli Fioretti e e RadioPlay, il prossimo regista Francesca Archibugi per sulle reti Rai "Un Giorno da pecora" con passo è la radiovisione interpretare il ruolo di Micol nella Geppi Cucciari fiction "Romanzo Famigliare". Come CULTURA 50 54 il suo personaggio anche lei è una 14 Su Rai Storia il mito di musicista Brigitte Bardot e uno 8 Speciale dedicato a 32 Napoleone II. Su Rai5 un omaggio a Phil Collins e il film "Patti Smith: Dream of Life" BATTISTA LENA Firma la colonna sonora di 44 "Romanzo Famigliare". Il musicista, Immagine di copertina: Silva Rotelli che ha collaborato con diversi artisti di chiara fama, ha un sodalizio professionale di lunga RADIOCORRIERETV DIRETTORE RESPONSABILE www.radiocorrieretv.rai.it Hanno collaborato Fotografico data con Francesca Archibugi SETTIMANALE DELLA RAI FABRIZIO CASINELLI www.rai-com.com Simonetta Faverio Barbara Pellegrino www.ufficiostampa.rai.it Carlo Casoli RADIOTELEVISIONE ITALIANA Redazione - Rai Fabiola Sanesi 36 Claudia Turconi Reg. Trib. n. 673 Via Umberto Novaro 18 HEADLINE GIORNALISTI Giusy Andreano del 16 dicembre 1997 00195 ROMA Marina Cocozza Cinzia Geromino Numero 4 - anno 87 Tel. 0633178213 29 gennaio 2018 Grafica, impaginazione Claudia Tore
L a radio cambia, sempre più competitiva, al passo in streaming. Ormai il futuro è già presente e consente di ROBERTO SERGIO con i tempi. Ne parliamo con il direttore di Rai Radio vedere l dietro le quinte delle nostre dirette radio. Roberto Sergio, impegnato in prima persona nel Le radio specializzate rappresentano un’ulteriore offerta. progetto di innovazione. Stiamo concretamente Come già accade per i canali tv specializzati, ci permettono realizzando – spiega - quello che avevamo presentato al di entrare più approfonditamente in alcune aree di Consiglio di Amministrazione Rai dell’azienda appena un interesse specifico e in alcuni target. Ecco perché, come anno fa. Il progetto ha cominciato a trovare importanti servizio pubblico, abbiamo individuato in ciascuno dei risposte già a giugno 2017 con l’avvio i cinque canali cinque nuovi canali delle peculiarità. “Radio tutta italiana” «La specializzati che stanno crescendo in maniera importante. accompagna con la musica nazionale che ci appartiene. digitalizzazione Direttore, nel frattempo Rai Play Radio è già una realtà. “Radio Classica” propone musica colta e produzione che stiamo Rai Play ha contribuito a riportare la Rai al centro classica. “Radio Techeté” si avvale dell’immenso archivio completando sarà dell’attenzione in termini di innovazione tecnologica per Rai. Con “Radio Live” seguiamo il territorio e andiamo a un’eccellenza da quanto riguarda la televisione. Dopo la tv, due mesi fa, è raccontare la musica, ma anche le iniziative e gli eventi del arrivata anche la radio con un progetto della Direzione nostro Paese. Poi c’è “Radio Kids”, che si rivolge a bambini e servizio pubblico». Digital che ha coinvolto la Direzione Radio e tutti i Direttori ragazzi, un target di grande valore per il servizio pubblico. Il direttore di Rai dei canali. Rai Play Radio, un prodotto indispensabile per La radio del futuro si continuerà a sentire in FM? Radio, Roberto la fruizione, estremamente curata per la user experience, La radio digitale è una modalità di distribuzione che si Sergio, racconta moderna e intuitiva. accompagna a quello della modulazione di frequenza. L’FM le novità che L’integrazione tra le varie piattaforme è ancora in atto o è da rimarrà, ma si potrà ascoltare anche la radio in digitale porteranno con il valore aggiunto della mancanza di interferenze considerarsi già conclusa? la radio a e la possibilità di essere ascoltata su tutto il territorio E’ ancora in atto perché stiamo recuperando in quest’ultimo cambiamenti anno e mezzo un grande ritardo rispetto al progresso nazionale coprendo anche quelle aree che oggi non sono sempre più coperte. tecnologico. Il nostro impegno ci sta portando ad essere significativi. competitivi sul mercato digitale e multipiattaforma. Sono Per quanto riguarda la rilevazione degli ascolti che novità ci Mentre i cinque convinto che tra la fine del 2018 e gli inizi del 2019 sono dopo la prima edizione dell’indagine del nuovo rilevato- nuovi canali avremo completato questo percorso in modo che la nostra re Tavolo Editori Radio? digitalizzazione possa essere considerata un’eccellenza La Rai ha accettato con senso di responsabilità di continuare specializzati e Rai come è nello spirito del servizio pubblico. in questa ricerca-sondaggio per rilevare i dati d’ascolto Play Radio sono radiofonici, ma non c’è grande soddisfazione da parte di già una realtà, il Uno dei progetti che fino a poco tempo fa sembrava avve- Rai Radio ed anche di altri editori sulle modalità con cui niristico è la radiovisione. Gli studi sono già pronti. Come prossimo passo questo lavoro viene realizzato. Si tratta di un questionario funzionerà? ilREALTÀ è la copertura che viene somministrato a dei campioni da parte di due Siamo nell’era digitale e non potevamo non prepararci. in Dab+ su tutto istituti relativamente al ricordo della radio ascoltata In quest’ottica a Roma saranno rinnovati gli studi FUTURO è già il giorno stesso o nei giorni precedenti dell’ultimo il territorio radiofonici di Saxa Rubra e via Asiago poi si andrà avanti mese. E’ un rilevamento manuale e non digitale che ci nazionale. Ter, con quelli di Milano e Torino. Studi storici, funzionanti. lascia perplessi, soprattutto per la presenza di evidenti Tavolo Editori Ma per tecnologia e innovazione non corrispondevano discrepanze numeriche da parte dei due istituti. Abbiamo Radio: ancora all’obiettivo di digitalizzazione che stiamo vivendo. Quindi, voluto contribuire a far sì che questo Tavolo proseguisse partendo da Saxa, stiamo procedendo a rinnovare tutti troppi problemi anche nel 2018, ma solo a condizione che il vulnus venga gli studi della radio per favorirne non solo la possibile sanato.Continuò a pensare che si debba coinvolgere il visione in televisione, la cosiddetta radiovisione, ma mercato ed individuare in Upa un elemento di garanzia. anche per offrirne la massima visibilità su tutti i media digitali. Oggi le nostre radio vanno già in streaming dai Quali sono i dati su cui attualmente si attesta l’ascolto delle loro studi rinnovati sui social e sul web. Radio della Rai? Le nostre radio, compresa Isoradio, valgono circa nove Come vengono realizzate attualmente le dirette su Facebook milioni di ascoltatori, in linea con gli ultimi anni. Un numero e Twitter? importante con l’obiettivo di andare oltre. Tenendo sempre Le webcam e il lavoro delle regie ci permettono di presente che le nostre non sono radio commerciali: noi essere visibili. Radio2 è stata la prima e negli ultimi siamo il servizio pubblico, ovvero l’informazione, la cultura, mesi si è aggiunta Radio1, anche Radio3 ha programmi l’intrattenimento intelligente e l’infomobilità. 8 9
G eppi Cucciari è una donna speciale. Creativa, polie- GEPPI CUCCIARI drica e instancabile. In una stessa giornata riesce a incastrare un numero incredibile di impegni molto diversi tra loro, correndo sempre e non rinuncian- CULTURA E do mai alla sua proverbiale ironia. Brillante attrice di cinema e teatro, arguta conduttrice televisiva e radiofonica, è anche una scrittrice sagace ("Meglio donna che male accompagna- ta" e "Meglio un uomo oggi", ndr) nonché un'instancabile divoratrice di libri rigorosamente cartacei, come tiene a pre- cisare. Il sabato è la sua giornata clou su Rai3, dove nel po- meriggio alle 18.00 la troviamo alla guida dello storico pro- gramma "Per un pugno di libri" in compagnia di Piero Dorfles per poi ritrovarla nell'access prime time insieme a Massimo Gramellini ne "Le parole della settimana". Ma non finisce qui LEGGEREZZA perché ogni giorno, dal lunedì al venerdì alle 13.30, conduce con Giorgio Lauro su Rai Radio1 "Un giorno da pecora". In- tanto non rinuncia alle prove del monologo "Perfetta", che la riporterà in teatro da febbraio. Allora, Geppi, da dove cominciamo? Premetto che amo la radio e la tv in ugual misura, ma ini- ziamo da "Per un pugno di libri". È la mia quinta edizione e quando ho cominciato a presentare questo programma che avevo seguito come telespettatrice ho provato una sorta di corto circuito emotivo. Accompagna il palinsesto di Rai3 da svariati anni e io l'ho sempre apprezzato perché non è facile attirare l'attenzione su libri di autori morti nel pomeriggio del sabato, soprattutto oggi che la fruizione della tv è piut- Il sabato è tutto su Rai3 per Geppi Cucciari. Nell'access tosto nevrotica. Una sfida è ambiziosa a cui ho risposto con prime time "Le parole della settimana" accanto a un approccio di grande rispetto fin dal primo giorno. È una Gramellini e nel pomeriggio "Per un pugno di libri": «È trasmissione culturale, da servizio pubblico, tant'è che non un programma che mi piace molto. Adoro leggere e sono ha la pubblicità al suo interno. sensibile al fascino della carta». Su Rai Radio1 conduce Qual è il messaggio che veicola? insieme a Giorgio Lauro "Un giorno da pecora": «Con il La cultura è una parolona che può apparire pesante e invece cronometro elettorale in mano non rinunciamo alla satira» serve a darci tantissimi strumenti in più rispetto a chi non ne ha o ne ha poca. La lettura aumenta la nostra cultura, ci fa conoscere cose sconosciute, incuriosisce, allarga i nostri orizzonti. Perciò la speranza è che, vedendo "Per un pugno di libri", venga la voglia di leggere. La presenza del professor Piero Dorfles è una garanzia dal momento che rappresenta la memoria storica del programma. Apparentemente severo, è imprevedibilmente capace di mettersi in gioco ironizzando su se stesso. Io ho invece il compito di spronare, di invogliare i ragazzi alla competizione. D'altra parte è un quiz dove si vincono libri. Il libro è ancora di moda nell'era digitale? C'è un'età in cui i libri vanno necessariamente letti. Da quan- do conduco questa trasmissione abbiamo voluto che fosse 10 TV RADIOCORRIERE 11
possibile raccontare attraverso un libro una generazione. E mi sento di dire che gli studenti che vengono da noi mostra- no di appassionarsi al libro di carta. E lei che rapporto ha con i libri? Premetto che mi piace toccarli, sentirne l'odore. Mi hanno regalato un e-reader, il dispositivo digitale dove è possibile caricare fino a duecento libri senza il supporto cartaceo. È molto comodo quando si viaggia, ma… Ma? Non c'è verso: so che è pratico, ma non lo uso. Preferisco portarmi dietro il peso dei tomi pur di avere un libro vero tra le mani. Me lo godo di più. E poi è così bello sottolineare, piegare i fogli, scrivere qualche nota. Non metto in dubbio che i ragazzi di oggi, che sono nativi digitali come i miei ni- poti, si siano facilmente abituati a leggere su questa specie di tablet, però sono convinta che il libro tradizionale esisterà per sempre. Quali sono le letture che preferisce? Alterno un autore vivo con uno morto, un classico e un con- temporaneo. Faccio sempre così. Ora, ad esempio, sto leg- gendo l'ultimo romanzo del mio amico Donato Carrisi e ap- pena finisco ho già pronto "I viceré" di Federico De Roberto pubblicato nel 1894 di cui parleremo nella prossima pun- tata. In ogni caso, leggo tantissime cose. Ultimamente mi è capitato tra le mani persino "Il manuale di autoaiuto per il giocatore che vuole smettere" (ride, ndr), a testimonianza che sono onnivora. Mi piace scoprire i diversi modi di scrivere. A Capodanno l'abbiamo vista su Rai1 intervistare una star pla- netaria come Roberto Bolle. Che effetto le ha fatto? È stato bellissimo. Lui è eccezionalmente bravo e incredibil- mente preciso come tutti gli artisti che sono abituati a una rigorosa disciplina fisica e non solo. Cura tutto nei minimi particolari. Quando ha deciso di introdurre tra un'esibizione e l'altra un momento fatto di parole, ha chiamato me. Non ci conoscevamo, ma mi sono sentita di dirgli: "Visto che tutti sanno cosa sei capace di fare con la danza, prova a far capire anche chi sei". Lui si è fidato e così è nata la nostra chiac- però detto che la fidelizzazione è soprattutto il risultato di In campagna elettorale non è semplice fare satira. Come vi state do, da che parte stanno. Lo chiediamo anche a persone che chierata. È una persona straordinaria, quindi era giusto che un grande lavoro di squadra: anche se al microfono ci siamo organizzando? fanno parte della società civile, come cantanti, attori, atleti, si raccontasse alla gente. Poi c'ero io a commentare e quindi Giorgio e io, alle spalle abbiamo un ottimo gruppo autoriale. Con il cronometro elettorale. Bisogna controllare quanti se- giornalisti… il tono è diventato subito leggero. condi deve parlare ciascuno cercando di osservare quel plu- Come avete fatto ad affiatarvi così bene voi due? Però è innegabile che siate dei provocatori seriali. Fate doman- Passiamo alla radio. È il sesto anno che conduce con Giorgio ralismo dell'informazione che la Rai, come servizio pubblico, Spesso conduco da Milano perché ci vivo, però sei anni fa, de trabocchetto. Lauro "Un giorno da pecora", un cult con grande seguito di ascol- deve rispettare. quando abbiamo iniziato, per quattro mesi mi sono letteral- Capita che a un cantante chiediamo per chi vota e a un po- tatori. mente piazzata in studio a Roma accanto a Giorgio e me ne Nonostante ciò Orietta Berti ha fatto la sua dichiarazione elet- litico quando ha fatto l'ultima volta l'amore. Sappiamo che Penso che tutti i programmi quotidiani offrano la possibilità di interagire con il pubblico, che ti aspetta. Ma il successo di sono andata solo quando ho capito che avevamo raggiunto torale, scatenando il putiferio. provocando si ottengono reazioni spesso più forti della pro- "Un giorno da pecora" sta anche nel fatto che è un format il feeling giusto. Non importa se ci capita di trasmettere da È capitato e ci scusiamo. Un effetto della forza dell'abitu- vocazione stessa. Non ci si può fare nulla, è la vita. E certe particolare, perché è imprevedibile. Una sola domanda e re- due città diverse. Basta guardarci negli occhi. Come? Con la dine: chiediamo a tutti, ma proprio a tutti indistintamente, volte le conseguenze sono inaspettate rispetto alle inten- lativa risposta possono cambiare il corso della puntata. Va webcam. a prescindere dal momento politico che si sta attraversan- zioni. 12 TV RADIOCORRIERE 13
NULLA PER UN PUGNO DI LIBRI GIORGIO LAURO O gni sabato alle 18.00 su Rai3 è tornato il longevo programma che mette a confronto due classi scolastiche su un classico della letteratura. In conduzione, per il quinto anno consecutivo Geppi Cucciari e accanto a lei il professor Piero Dorfles. Il book game coinvolge È PIÙ settimanalmente studenti provenienti da tutta Italia che hanno letto, studiato, discusso ma anche criticato i libri di volta in volta oggetto della puntata. A giocare non solo i ragazzi presenti in studio perché da casa i telespettatori possono partecipare telefonicamente e aggiudicarsi i libri in palio indovinando il titolo di DIVERTENTE una nota opera letteraria che si nasconde dietro una definizione fantasiosa. Nella puntata del 3 febbraio si sfideranno il Liceo Linguistico "Oscar Romero" di Albino, in provincia di Brescia, e il Liceo Classico "Orazio Flacco" di Bari sul capolavoro di Federico De Roberto "I Vicerè". Pubblicato nel 1894, il romanzo è un grande affresco di una nobile DELLA famiglia siciliana d'origine spagnola, gli Uzeda, fra Risorgimento e Unità d'Italia. Come sempre in palio ci saranno opere d'ingegno, ovvero libri, e la possibilità di accedere alla finale tra le due classi meglio classificate nel corso del programma. Attraverso lo 06-36862661 è possibile prenotarsi al POLITICA gioco telefonico che mette alla prova i telespettatori che vorranno indovinare quale titolo si cela dietro una bizzarra definizione. UN GIORNO DA PECORA D al lunedì al venerdì, dalle 13.30 alle 15.00, su Rai Radio1 va in onda il talk show più irriverente della radiofonia. Il programma è condotto dalla "Simpatica" Geppi Cucciari e dal "Simpatico" Giorgio Lauro, che ogni giorno intervistano personaggi della politica, dello spettacolo, della cultura e dello sport. Tra satira I e ironia, "Un Giorno da Pecora" descrive l'attualità, la l direttore di Rai Radio1 Gerardo Greco non ha na- Prende spunto dalle numerose e ambiziose rassegne politica e non solo. Gli ospiti della coppia Cucciari- Doppio appuntamento quotidiano su Rai scosto la sua soddisfazione quando qualche mese fa stampa ufficiali che invadono i palinsesti radiotelevisivi Lauro si raccontano senza filtri, facendo emergere anche aspetti di sé meno noti. "Un Giorno da Pecora" si può Radio1 per Giorgio Lauro, tra il nuovissimo ha annunciato: «Siamo riusciti a ricomporre una cop- di tutte le reti nazionali. Noi analizziamo in chiave sa- format “Senza titolo” insieme a Claudio pia storica della radio italiana». Si riferiva a Claudio seguire "on air" sulle frequenze di Radio1, in streaming tirica i titoli dei principali quotidiani italiani, gli errori, sul sito ungiornodapecora.rai.it ricco di contenuti Sabelli Fioretti e “Un Giorno da pecora” con Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro, che dopo aver fatto in- le ipocrisie, i giochi di parole, le fake news attraverso speciali, foto e video e seguendo il live twitting Geppi Cucciari. «In dieci anni - dice - questo sieme per tanti anni "Un giorno da pecora" si sono ritro- l'arma dell'ironia creando paradossali accostamenti mu- dell'account @1giornodapecora e con le dirette sulla vati nel nuovo programma del mattino "Senza titolo", dal programma ci ha riservato tante sorprese. sicali per prendere in giro i luoghi comuni. pagina Facebook della trasmissione. Insieme a Geppi lunedì al venerdì dalle 10.07 alle 10.27, dove propongo- La più incredibile fu quando Cossiga venne a Cucciari e Giorgio Lauro c'è Francesca Fornario con le no la loro particolarissima e bizzarra rassegna stampa. trovarci in studio a sorpresa mentre eravamo Cosa ha di speciale la vostra rassegna? sue divertenti clip satiriche, la musica del duo canoro in diretta» Una grande reunion tra l'Anziano e il Simpatico. Giorgio, È la prima al mondo ad essere sceneggiata. La faccia- dell'Orchestrina di Un Giorno da Pecora e le improbabili quali sono le caratteristiche di questo programma? mo diventare una specie di radiocommedia, a secondo di previsioni sul futuro del Divino Otelma. 14 TV RADIOCORRIERE 15
quello che i giornalisti scrivono. Tendiamo a sottolineare C'è un ricordo di questi dieci anni che rimarrà memorabile? il linguaggio un po' esagerato. Era l'ultima settimana di agosto del 2008 e in quel perio- do il presidente Cossiga interveniva praticamente in ogni Un esempio? In un articolo di politica abbiamo letto che è stato "canno- nostra puntata e una volta promise che sarebbe venuto a neggiato" il quartier generale del tale partito. L'utilizzo di trovarci. Incredibilmente fu di parola lasciandoci nell'im- questi frequenti termini belligeranti diventa per noi uno barazzo totale: ce lo vedemmo arrivare mentre eravamo in spunto per abbinare dei suoni. Lascio immaginare cosa ac- diretta a via Asiago. Le porte dello studio si spalancarono cade quando troviamo espressioni come "bombardamento e lui entrò a braccetto dell'allora Dg della Rai Mauro Ma- mediatico"… si. Ricordo ancora quando si mise a sedere mentre Masi rimase in piedi accanto a lui. Noi non riuscivamo a capire Dopo la sigla di chiusura, lei prosegue con "Un giorno da pe- cora" dove da circa sei anni Geppi Cucciari ha preso il posto cosa fare. Era il caso di intervistarlo o proseguire? Si creò dell'Anziano. una situazione molto particolare, ma alla fine seppe rom- Con Geppi mi trovo molto bene, è una persona bellissima pere il ghiaccio. Intervenne e stette al gioco. Ed era dav- Ci capiamo al volo anche a distanza, perché spesso lei vero contento di essere venuto a trovarci, ci portò persino trasmette da Milano e io da Roma. dei regali. Quanto è legato a questo programma? Quest'anno niente Festival? Molto. Lo faccio ormai da dieci anni. Una volta Ignazio Dopo due edizioni di "Sanremo da pecora" con tanti poli- Larussa disse che siamo la "quarta Camera". tici in gara, la campagna elettorale in atto ci ha spinto a Vi aveva preso un po' troppo sul serio? desistere. Non ci è sembrato il caso e allora se ne riparlerà In realtà il nostro è un programma serissimo, anche se il prossimo anno. non si evince dal tono che usiamo. Abbiamo scelto di stare sempre sul filo del gioco, della domanda ficcante prestan- do grande attenzione alla risposta. Lei si sente un provocatore? Direi di no. Mi definisco un osservatore. E dal mio spirito di osservazione vengono fuori anche tante domande che faccio nel programma. Guardo parecchia tv e mi affasci- nano i talk politici, quegli incontri dove mettono insieme persone così diverse… Mi piace immaginare quale potreb- be essere il loro approccio fuori da lì. Si daranno del tu, del lei? I paletti imposti dalla par condicio imbavagliano la satira? Direi di no. Sicuramente noi continueremo con il nostro stile spiritoso e divertente usando la massima correttez- za. Crediamo nel rispetto delle regole. Da noi terrà banco come sempre la politica di cui ascolteremo tutti i protago- nisti, racconteremo alti e bassi della campagna elettorale. A volte ai politici avete fatto fare cose inimmaginabili, quasi impossibili. È vero. Li abbiamo fatto cucinare, cantare, dire barzellette. Sono performance che chiediamo abitualmente. E quali sono le loro reazioni? Molti non vedono l'ora. Altri invece sono un po' più rasse- gnati, tipo: "Vabbè, mi tocca…". Ma per tutti venire da noi è una sorta di passaggio obbligato, perciò alla fine stanno quasi tutti al gioco. 16 17
Il 29 gennaio prende il via, rigorosamente a piedi, la 14ma edizione di "M'illumino di meno". La campagna, promossa come da tradizione da Rai Radio2 e "Caterpillar", culminerà il 23 febbraio con una puntata speciale in cui verranno spenti monumenti e palazzi delle istituzioni. «Con passeggiate, ciaspolate e pedibus incoraggiamo stili di vita sostenibili, che non danneggiano il pianeta e ci fanno stare bene», dicono Massimo Cirri e Sara Zambotti S otto i nostri piedi c'è la Terra e per salvarla bi- sogna cambiare passo. Perciò quest'anno Rai Radio2 e "Caterpillar" dedicano la tradizionale Campagna sul risparmio energetico "M'illumi- no di meno" alla bellezza del camminare e dell'andare a piedi. Ci si metterà in moto il 29 gennaio partendo dall'Arena Civica di Milano. E dentro il Parco Sempione ci sarà anche il Fai, Fondo Ambiente Italiano, in diretta con "Caterpillar" su Radio2 dalle 18.30 fino alle 20.00. Una puntata speciale che servirà a lanciare la lunghis- sima diretta del 23 febbraio in cui, in coincidenza con l'anniversario del Protocollo di Kyoto che rappresenta il tutti insieme affronteremo per arrivare alla data del 23 È un invito simbolico, ma i passi sono reali, bisogna rag- La lista è sempre una gioiosa valanga che si va alimen- tentativo dell'umanità di salvare la Terra dalla distruzio- febbraio quando nel pomeriggio spegneremo le luci che giungerne cinquecento cinquantacinque e ci sarà biso- tando giorno dopo giorno, in ogni caso abbiamo un mese ne indotta dai cambiamenti climatici, si arriverà al tradi- non servono. Dal momento che dobbiamo riabituarci a gno del contributo di tutti. A Milano i camminatori avran- di tempo per completare le adesioni. Grazie al Ministero zionale spegnimento delle luci di palazzi e monumenti muoverci sulle nostre gambe, rilanceremo la bella ini- no in dotazione un "contapassi" per cominciare a contarli. dei Beni Culturali torneranno a spegnersi la Torre di Pisa, pubblici in Italia e non solo. Abbiamo chiesto a Massimo ziativa del Pedibus, che vede adulti e bambini percorrere Però ciascuno, da qualunque luogo d'Italia, potrà "dona- il Colosseo, l'Arena di Verona e i palazzi delle istituzioni Cirri e Sara Zambotti di raccontarci come sarà a questa re" i suoi a favore della nostra Campagna: bisogna tota- come Quirinale, Camera e Senato. Quest'ultimo tra l'altro pezzi di strada insieme per raggiungere la scuola a tap- 14ma edizione. lizzarne davvero tanti. Tutti saranno indispensabili per ci ha confermato il patrocinio. Ma non escludiamo di riu- pe. Nel frattempo abbiamo già notizia di gruppi di nostri fare la prima trasmissione "camminata" della storia della scire a coinvolgere siti importanti anche all'estero. Massimo, qual è il principale obiettivo che vi siete prefissi? ascoltatori che si stanno organizzando per una ciaspola- radio. Perciò il nostro appello va anche agli sportivi, a Quello di raggiungere la luna a piedi. I passi da compiere ta al chiaro di luna. Come si concluderà la vostra Campagna? coloro che corrono al parco la sera, che fanno yoga, cal- sono cinquecento cinquantacinque milioni e ci sarà biso- Con una puntata Speciale in cui interverranno Comuni, Tutto prende il via il 29 gennaio dall'Arena Civica di Milano. cetto, tango o anche solo una passeggiata. gno del contributo di tutti. scuole e associazioni impegnate ad attuare le buone Sì, ma ricordo che la Campagna, come sempre, è naziona- È vero che avete coinvolto anche i nostri astronauti? Perché questa camminata collettiva? pratiche sul risparmio energetico. "M'illumino di Meno" le. Cominceremo a camminare ricordando che muoversi Sì, è vero. Non potevano mancare Samantha Cristoforetti, Rientra nei princìpi di "M'illumino di meno", che da sem- è diventata anche la festa degli stili di vita sostenibili, a piedi dà enormi benefici alla nostra salute, ma fa bene Paolo Nespoli e Luca Parmitano, che hanno fatto tante pre persegue stili di vita sostenibili. Scegliere di percor- quelli che fanno stare bene senza consumare il pianeta, anche alle città. passeggiate spaziali. rere tragitti a piedi fa bene. Quindi l'appuntamento del perciò, rinnoviamo l'invito: per un giorno, il 23 febbraio, 29 gennaio a Milano è l'inizio del lungo cammino che Sara, è ambizioso raggiungere la luna a piedi… Quali sono i monumenti che si spegneranno il 23 febbraio? "pensiamo con i piedi". 20 TV RADIOCORRIERE 21
IL CORSIVO DEL DIRETTORE L e radio private sono le antesignane dei social network. Per prime si sono aperte al pubblico permettendo una partecipazione diretta, a volte diventando il vero motore di trasmissioni di successo. Pensate per un momento alle "dediche" che venivano lanciate, ai saluti che venivano effettuati. Non vi vengono in mente le richieste di amicizia, lo scambio di saluti e i commenti di Facebook? Le prime radio private sono nate con la voglia di comunicare, di raccontare le realtà locali. Il nostro Paese era legato a un solo canale televisivo e a uno radiofonico. Non aveva grossi sviluppi dal punto di vista della comunicazione tant'è che in quegli anni, se uno voleva ascoltare qualcosa di diverso, cercava di captare le onde che arrivavano da Capodistria o da Montecarlo che davano segnali diversi da quella che era la radio di Stato. E con un trasmettitore di pochissimi watt di potenza era possibile coprire buona parte del territorio nazionale. Quelle prime radio, soprattutto in provincia, da subito sono diventate un punto di riferimento per i giovani, un vero collante. Molti ragazzi hanno avuto la fortuna di iniziare per gioco e poi ne hanno subito il fascino, hanno amato la radio che rappresentava un "luogo" di socializzazione caratterizzato da grandi idee e progetti. Un'opportunità di formazione, un'occasione per molti di gettare le basi per una vera e propria attività professionale perché le radio private hanno saputo dare a tanti giovani la possibilità di emergere. Il punto della socializzazione è un tasto che mi sta molto a Dalle prime emittenti di provincia che cuore: le radio locali hanno cambiato il nostro modo di vivere permettendo a chiunque di poter avere pochi secondi di trasmettevano in modo pionieristico notorietà, di andare come si diceva "sulla radio", di far passare al business degli inserzionisti, la radio un proprio messaggio, mandare gli auguri, ringraziare, oppure ha rappresentato da sempre un mezzo soltanto chiedere un disco particolare che rappresentava straordinario di comunicazione e di uno stato dell'animo, un momento importante della vita. aggregazione. Oggi la sua funzione è Quelle radio hanno fidelizzato milioni di persone e hanno tornata ad essere di grande interazione con creato il primo vero movimento social, quello delle dediche radiofoniche. gli ascoltatori grazie a una fruizione molto Pensate ai primi disc Jockey, ai primi personaggi delle radio. attiva che s'interfaccia con il mondo Social Professionisti come Linus, Gerry Scotti, Albertino e tantissimi altri hanno avuto la capacità di far affezionare milioni di ragazzi. A Roma, per esempio, quando Radio Dimensione Suono non era ancora un network aveva una trasmissione, "Questa casa non è un albergo", che faceva ascolti straordinari. Quindi la socializzazione attraverso l'FM già esisteva ed era molto più complicata e più complessa perché non avevi la facilità del mezzo di oggi. La tecnologia era decisamente lontana da quella attuale e dovevi essere per forza di cose legato alla tua radiolina a transistor o, se eri tra i più fortunati, ad un impianto Hi-Fi e avere vicino il telefono di casa per 22 TV RADIOCORRIERE 23
comunicare con l'emittente radiofonica. C'è un dato fondamentale: quando un'emittente riceveva dalle trenta alle quaranta telefonate, avevi chiara la percezione che all'ascolto ci fosse un numero di persone cento volte maggiore. E questo determinava anche un buon ritorno in termini pubblicitari. Sebbene le prime radio non si basassero su un progetto commerciale, un po' alla volta gli occhi intraprendenti di alcuni imprenditori ci hanno visto il business. Dunque le Radio private nascono per una forza propulsiva di cambiamento, diventano punto importante di aggregazione e alla fine si trasformano in vere e proprie aziende a tutti gli effetti. Purtroppo però, nonostante abbiano mantenuto salde quelle che erano le prerogative di partenza, con l'avvento dei primi network c'è stata una vera e propria corsa a chiudere i microfoni al pubblico. Addio dediche, addio radio parlata. Poi l'arrivo di Twitter, di Facebook e degli altri social ha rivoluzionato tutto: magicamente la radio è tonata a riaprirsi al suo pubblico, si è riappropriata di quel rapporto diretto. E non dimentichiamo che le private hanno dato vita a format, poi ripresi e sviluppati anche in televisione. Pensiamo a "Quelli che il calcio", una grandissima intuizione. Ma quante realtà locali già avevano nel loro palinsesto programmi costruiti per raccontare il calcio anche in modo diverso e accattivante? Alla fine degli anni Ottanta lavoravo in una radio locale dove riuscivamo a raccontare le partite che si disputavano su due campi diversi e lo facevamo pionieristicamente con una busta di gettoni telefonici: uno di noi guardava il primo tempo e poi lo raccontava al telefono, l'altro guardava il secondo tempo e faceva lo stesso. Contemporaneamente altri due colleghi si occupavano degli ulteriori match e comunicavano allo studio centrale ciò che succedeva. Il tutto avveniva per campionati di prima categoria, non per la serie A o B. In studio c'era un conduttore che "dirigeva il traffico" e così, tra musica, notizie e interventi vari, si coprivano dalle tre alle quattro ore di diretta. Voglio raccontarvi un piccolo aneddoto: c'era una signora che abitava nei pressi del campo sportivo e quando la squadra del paese giocava in casa gli tenevamo bloccata la linea telefonica per oltre novanta minuti. Perché? Le chiedevamo di attaccarci alla sua linea telefonica dove ci facevamo chiamare dallo studio centrale e da quel vecchio telefono grigio con la rotella per comporre i numeri trasmettevamo in diretta. Eravamo dei pionieri e dovevamo in qualche modo arrangiarci… Questo ovviamente valeva per anche per gli altri sport. Credo di essere stato tra i primi ad effettuare radiocronache per il tennis tavolo, disciplina in cui il Ferentino era Campione d'Italia e una piccola città che conquista un titolo tricolore muove comunque un giro di sponsor. L'intuizione dell'editore fu di seguire la squadra in casa e soprattutto in trasferta. Una grandissima esperienza soprattutto perché all'epoca si giocava su due tavoli, c'era il doppio, e la squadra era seguitissima. Per tutta la settimana davamo aggiornamenti e all'allenatore chiedevamo informazioni sullo stato di salute degli atleti. Su queste notizie costruivamo intere trasmissioni perché, anche se si trattava di uno sport cosiddetto minore, la squadra era pur sempre campione d'Italia e quindi rappresentava un'eccellenza non solo provinciale. Quando c'era il Festival di Sanremo, i dischi si potevano acquistare solo alcuni giorni dopo la fine della manifestazione. Le sere della kermesse, che per fortuna all'epoca erano soltanto tre, le passavamo attaccati al televisore o ascoltando la Radio Rai a registrare in presa diretta su nastro le canzoni che poi provvedevamo a ripulire dagli applausi o dalla presentazione e il giorno dopo le mandavamo "in esclusiva". Insomma la Radio con tutte le sue trasformazioni oggi è ancora forte. Ha resistito a tutti gli attacchi e dati, di ascolto alla mano, nel 2018 si presenta al pubblico ancora bella, giovane e piena di appeal. 24 25
NADA il Photo Credit: Silva Rotelli piacere delle piccole 26 TV RADIOCORRIERE cose 27
Nada è l'interprete di "Tu non sai", la sigla della serie tv "Romanzo Famigliare" trasmessa da Rai1: «Poche note che ti entrano dentro e ti cullano con dolcezza». L'artista vive sulle colline della sua Toscana coltivando la passione per la musica e la scrittura. «La famiglia – afferma - è il luogo dove tutto nasce e si sviluppa. Ci si allontana per poi ritrovarsi in legami sempre più indissolubili» C antante, scrittrice, cantautrice e attrice, Nada Malanima ha segnato un'epoca con le sue canzoni senza farsi mai travolgere dagli effetti del successo. Vive nelle colline toscane per respirare tranquillità e continua a regalarci straordinari successi. La sua voce, quella che a sedici anni ha incantato il palco di Sanremo con "Che freddo fa", è protagonista della sigla di "Romanzo Famigliare", la serie di successo firmata da Francesca Archibugi in onda su Rai1. Quando ha incontrato Battista Lena e Francesca Archibugi per la sigla di "Romanzo Famigliare? Per un lavoro sul film "Con gli occhi chiusi" nel quale cantavo una canzone bellissima, "Nati liberi", scritta da loro e che ho proposto spesso nei miei concerti. Un brano dolce e delicato nell'esplorare i sentimenti umani, caratteristiche che ho ritrovato in "Tu non sai" di "Romanzo Famigliare". Lo stile inconfondibile di Lena e la profondità narrativa di Archibugi, che ho avuto la fortuna di assaporare, mi ha aiutato nell'interpretazione. Si tratta di una piccola canzone con un testo semplice e straordinariamente profondo che colpisce subito le nostre emozioni. È difficile da spiegare: poche note che ti entrano dentro e ti cullano con dolcezza. Credo che abbia colpito tutti, non solo chi sta seguendo la serie. Nel grande affresco contemporaneo disegnato da Archibugi si scava nella complessità della famiglia. È vero. La famiglia è il luogo dove tutto nasce e si sviluppa. Ci si allontana per poi ritrovarsi in legami sempre più indissolubili. Cosa ha ritrovato di se stessa in questa storia, come figlia e madre? Il rapporto madre-figlia è una storia infinita, viscerale, forte, irrazionale, spesso di conflitto. Provi ad allontanarti ma alla fine ritorni, perché in lei rivedi te stessa. Il mio è stato un rapporto molto complesso con la figura materna, segnato a volte dalla sofferenza. Nel tempo sono riuscita a perdonare i suoi errori perché tutto, in realtà, è spinto da un 28 TV RADIOCORRIERE 29
amore potente. A volte imperfetto, ma indissolubile. spesso in tour, mi esibisco in teatro, scrivo i miei È un percorso di crescita che si fa insieme. Forse monologhi, libri. Ho la fortuna di fare quello che mi non esiste nemmeno una parola che può definire piace e, anche se a volte con fatica, percorro tutte le il rapporto tra madre e figlia. Io ci lavoro da anni strade possibili per realizzare le mie idee. Ora sono ed è un tema che ricorre sempre nelle mie canzoni, impegnata nella preparazione di un nuovo disco e nei libri. di un libro. C'è una differenza nel flusso creativo tra una canzone Si può avere qualche anticipazione sul nuovo disco? e un libro? Ho finito di scrivere le canzoni e le sto assemblando. Certamente. Sono strade affini ma parallele. Un Devo poi riflettere sul come realizzarle, soprattutto libro ti dà la possibilità di sviscerare ogni cosa, con chi. Sono abituata a fare sempre tutto da sola, anche quella apparentemente più piccola. In una ma in questo caso sto valutando di "affidarmi" a canzone, invece, la parola è supportata dalla musica una produzione. Sento la necessità di un parere e in pochissimo tempo devi raccontare qualcosa di distaccato, però è difficile trovare qualcuno affine te agli altri. Alla fine però io sono sempre la stessa, al quale affidare il proprio lavoro. Se tutto va bene nella musica come nella letteratura. il disco sarà pronto per l'autunno prossimo. Se diciamo "Non c'è niente di meglio che stare in silen- Parliamo dei suoi "incontri", da Pietro Ciampi a Renato zio e pensare al meglio"? Zenobi e Paolo Conte. Al teatro con Fo… (Ride, ndr) Stiamo parlando di "Senza un perché", Ho avuto la fortuna di incontrare persone uniche, la canzone che Paolo Sorrentino ha scelto per "The speciali. Non sempre è stato facile perché il rischio Young Pope". Parole semplici alle quali spesso non quando si inizia una carriera molto giovani come lo si pensa ma che alla fine ci costringono a riflettere ero io è di essere schiacciati. Ho fatto in modo che sul fatto che le cose fondamentali si nascondono questo non accadesse perché, sebbene fossi piccola in piccole cose pronte a spalancarti verso nuovi di età, sono sempre stata in grado di affiancare le orizzonti. Ritrovarsi nel silenzio per stare meglio è persone giuste. Ieri come oggi do retta al mio istinto fantastico. Escludere il suono per un po' dalla propria e provo a seguire me stessa perché mi sento sempre vita ci aiuta. Dal silenzio io riesco a ricollegarmi in evoluzione, in cambiamento. È un'esigenza. alla vita. Sembra banale, ma in realtà non lo è. Si sente ancora pulcino di Gabbro? La sua reazione alla chiamata di Sorrentino? Direi di no, per fortuna. Un appellativo che mi è Sorpresa, in senso positivo. Tra tanti brani famosi stato dato agli inizi della carriera, ero giovane e un è andato a pescarne uno del 2004, un testo che po' spaesata. Ma per fortuna poi si cresce… all'epoca non era stato capito. Sorrentino, che tra Nada è un nome particolare, originale. Nasconde qual- l'altro s'intende di musica, la conosceva bene e che storia? la considerava un piccolo racconto di vita che Sì. La storia del mio nome l'ho raccontata nel con semplicità racchiude una dimensione umana mio secondo libro "Il mio cuore umano", nel quale profonda. Direi che ha colto nel segno e per me ripercorro la mia infanzia. Il mio è un nome molto è stata una soddisfazione grandissima. Esistono originale, soprattutto se nasci a Gabbro nei primi pezzi dalla struttura essenziale ma con una forza anni Cinquanta. Nasce da un incontro avuto da evocativa profonda, liberatoria. mia madre con una zingara prima che nascessi. Nei suoi concerti spesso balla, eppure in "Luna in pie- Le raccontò che avrebbe avuto una femmina, che na" dice di non saperlo fare. avrebbe viaggiato e avuto successo. Il nome della "Non so ballare niente, Né un tango, né un valzer, zingara era Nada e poiché a casa tutti volevano un Non so ballare niente, Mi dondolo in disparte…". È maschio, la mia mamma ha dato retta a chi le ha l'incipit di questa canzone. Confesso, non so ballare. letto la mano. Nei concerti, però, tutto è diverso e il corpo segue Lei ama frequentare i sentimenti umani, sviscerarli e le emozioni. Viene da dentro, non c'è niente di riproporli sotto forma di canzoni incredibili. Oggi, do- studiato. po tanto tempo, "l'amore è ancora disperato? Cosa fa nel tuo tempo libero? L'amore è per definizione disperato. Se non lo fosse, Faccio musica, sempre. Compongo canzoni, sono non si chiamerebbe amore. 30 TV RADIOCORRIERE 31
Mi piace FOTINÌ PELUSO regalare emozioni «Ci somigliamo, abbiamo molti tratti in comune soprattutto nel carattere». In "Romanzo Famigliare" Fotinì Peluso è la giovane Micol e come il suo personaggio è una musicista: «Studio pianoforte da undici anni e questo mi ha certamente agevolato nell'entrare nel mio ruolo, anche se cimentarsi con il clarinetto non è stato facile» 32 TV RADIOCORRIERE 33
È sicuramente Fotinì Peluso la rivelazione del "Ro- Come Micol, anche lei è una musicista. manzo Famigliare" di Francesca Archibugi. Fotinì, Musica e recitazione sono due arti complementari, espres- che in greco significa "luminosa", porta con sé un'e- sioni universali che condividono il dono dell'immediatezza. nergia positiva contagiosa. Se è vero che nel nome si Entrambe portano l'essere umano nelle emozioni. Studio racchiude la storia di una persona, non è un caso che questa pianoforte da undici anni e questo nella costruzione del per- esordiente di successo abbia conquistato tutti, pubblico, cri- sonaggio mi ha certamente agevolato, anche se cimentarsi tica e anche noi. con il clarinetto è stata un'esperienza complessa. Quando le In tanti hanno puntato gli occhi su di lei. Quanto c'è di Fotinì nel prime volte provavo a tirar fuori qualche suono da questo suo personaggio? strumento è stato un disastro. Mi sforzavo, mi sfiatavo e non Molte persone che mi conoscono sostengono che io e Mi- usciva nessuna nota. Ho pensato mi rifiutasse. La pazienza e col, il personaggio che interpreto in "Romanzo Famigliare", l'attenta guida di uno straordinario insegnante hanno sbloc- ci somigliamo. È vero, abbiamo molti tratti in comune, so- cato tutto. Ora so come si "finge" nel suonare la musica, è prattutto nel carattere. Ma io non sono Micol (ride, ndr). Il stata una scoperta anche per me. La musica è un viaggio pubblico tende spesso a sovrapporre le personalità, ma non straordinario. è così. Come lei anche io sono una ragazza solare, determi- Lei suona, recita, è una sportiva e studia all'università. Chi è nata, espansiva, ma non ho il suo vissuto. Per immedesimar- veramente Fotinì? mi, per ricercare le fragilità del mio personaggio, il suo senso Questo me lo devono dire gli altri ogni tanto. Faccio solo di disorientamento e paura, mi sono documentata con video quello che mi piace e mi dà soddisfazione. La recitazione e filmati di chi ha avuto questa esperienza. Per entrare però aiuta a rilassarmi e rivela parti di me sconosciute. La cosa meglio nei panni di un'adolescente che, come sua madre pri- che però mi commuove è regalare emozioni, spero di esserci ma, rimane incinta a soli sedici anni è stato fondamentale il riuscita. E poi c'è l'università, studio Economia. Ora sono sot- confronto con la regista. to esame e devo correre a studiare Aziendale (ride, ndr). Ci faccia capire meglio. Da una famiglia "televisiva" a quella vera. Quanto è importante Francesca Archibugi mi ha introdotto nella giusta atmosfera, la sua per lei? raccontandomi come si sente una donna durante la gravi- La mia famiglia è sempre presente in tutto quello che faccio. danza. Mi ha guidata sul set e mi ha fatto capire cosa signifi- Insieme agli amici e al mio ragazzo cercano di darmi la cari- ca recitare. Con lei siamo riusciti a calarci nei personaggi con ca. Per fare questo lavoro credo sia fondamentale costruire totale semplicità, indagando le emozioni con cui tutti siamo una struttura solida, avere consapevolezza di se stessi e io costretti a confrontarci e cercando di portare lo spettatore ho avuto la fortuna di averla acquisita anche grazie a loro. I dentro questo flusso. miei genitori sono punti fermi e sapere di averli accanto mi Come è cominciata questa esperienza? dà forza. È caduta dal cielo. Il provino l'ho sostenuto in un centro sociale romano che si chiama "America". Ho iniziato questo Cosa pensa del successo di "Romanzo Famigliare"? lavoro con serenità e ribadisco lo straordinario legame che Ne ero certa. Tutti quelli che hanno preso parte a questo pro- si è creato con la regista Archibugi. Un feeling pazzesco, lo getto, nessuno escluso, hanno dato vita a un complesso fan- stesso che ha coinvolto tutto il cast e la troupe. Si è creata tastico. Un'orchestra che non poteva fare altro che suonare una magia, inspiegabile. Alla fine eravamo realmente den- bene. Ho avuto l'onore di lavorare con Giancarlo Giannini, tro un "romanzo famigliare". Vittoria Puccini mi è stata vicina Marco Messeri, Guido Caprino e Vittoria Puccini, tutti attori proprio come una mamma-amica, anche se Francesca (Archi- di grande esperienza e spessore umano. Poteva solo andare bugi, ndr) è stata la mamma per eccellenza. Si è preoccupata bene. Non è semplicemente una questione di "qualità", ma il di tutti gli attori con lo stesso riguardo, sempre pronta a dare motore di tutto è stato sicuramente l'amore, la passione per delucidazioni sul personaggio. Standole accanto ho scoperto le cose che si fanno. È stata un'atmosfera contagiosa. sfumature del mio carattere di cui non ero a conoscenza. Cosa ci dice dei suoi prossimi impegni? È stata proprio Francesca Archibugi a scoprirla, vero? La musica continua a girarmi intorno. A proposito, avete sen- Sì e le sarò sempre grata soprattutto a livello umano. Non tito quanto sono belle le musiche della serie? Le ha compo- ero realmente cosciente delle mie capacità, ma lei ha avuto ste Battista Lena, dolcissima persona e soprattutto straor- subito fiducia in me. Mi ha messo su un piedistallo ed è stato dinario musicista. Le sue note sono perfette, un sottofondo bellissimo. poetico di questo grande romanzo. 34 TV RADIOCORRIERE 35
D a trent'anni compone colonne sonore per il cine- BATTISTA LENA ma, ma non rinuncia al primo amore, la chitarra jazz che lo ha portato prima al fianco di Roberto Gatto e poi di Enrico Rava. Battista Lena è un ar- tista di razza che plasma e suscita emozioni inanellando note con uno stile personale e riconoscibile. Proprio come ha fatto con le musiche di "Romanzo Famigliare" che vedo- no il featuring prestigioso di Nada. Com'è nata la colonna sonora di questa serie tv di successo? L'intento è stato quello di creare delle musiche che aves- sero differenti chiavi di lettura. Un iniziale e immediato coinvolgimento melodico, popolare, che poi andasse più a fondo. Proprio come la scrittura di Francesca Archibugi, che ha tanti piani di lettura. Ascoltando le musiche a posteriori, perché all'inizio dei lavori non c'era un progetto prestabili- to, la colonna sonora e il film si rispecchiano proprio nell'a- vere più livelli interpretativi. La sigla "Tu non sai" è cantata da Nada, un'artista con la quale ha già collaborato in passato. Avevo già lavorato con lei per il film "Con gli occhi" chiusi dove era in scena e interpretava "Nati liberi", un brano che dopo quell'esperienza ha continuato a proporre nei concerti con un arrangiamento di Fausto Mesolella. Nada è un'arti- sta poliedrica dalla grande personalità, che si riflette anche nella voce. Che temi musicali ha preferito per questa serie? Ce ne sono due. Il primo è "Tu non sai", che torna in versione VIAGGIO strumentale in diversi arrangiamenti. Il secondo tema è più mosso, militaresco, ritmico ed è quello di Agostino. Poi ce ne sono altri cinque o sei di contorno. Il lavoro di "Romanzo UN BEL Famigliare" è il più grosso che io abbia mai fatto, perché sono sei film da cento minuti. Una mole enorme. Quanto ha influito nella scelta compositiva sapere che la sua MUSICALE musica avrebbe accompagnato una fiction che, trasmessa in prima serata su Rai1, sarebbe entrata nelle case di milioni di È di lunghissima data il sodalizio persone? artistico tra Francesca Archibugi e È stato un piacere e un traguardo arrivare in prima serata Battista Lena, che firma la colonna sulla rete ammiraglia. Mi ha accompagnato il ricordo di una sonora di "Romanzo Famigliare". certa Rai degli Anni Sessanta, quella dei gloriosi sceneggia- «Ho scelto un linguaggio musicale ti. Mi viene in mente Franco Cerri, grande chitarrista e in- dimenticabile "uomo in ammollo" di una famosa pubblicità, multistrato che fosse comprensibile Mina, Bruno Canfora con l'orchestra in diretta, un esempio anche a un pubblico non avvezzo a di eleganza. Mi ha dato un po' di emozione ed orgoglio. Il cose complicate - spiega l'artista -. linguaggio musicale è stato multistrato per essere com- Alla fine la scrittura di Francesca e la prensibile anche a un pubblico non avvezzo a cose com- musica sono riuscite a parlarsi» plicate. Ed è stato un bel viaggio musicale. Si parte dalle prime puntate con un impianto più lineare e via via si arriva 36 TV RADIOCORRIERE 37
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