Lezione del 22 Ottobre 2020

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Lezione del 22 Ottobre 2020
Lezione del 22 Ottobre 2020
Lezione del 22 Ottobre 2020
DIAGNOSTICA DI LABORATORIO
EMATOLOGIA
• Lo studio degli elementi cellulari del sangue
• (eritrociti, leucociti, piastrine)

BIOCHIMICA CLINICA
• L’analisi di campioni di fluidi corporei,
• principalmente il plasma e altri fluidi
• quali urina, liquido pleurico e peritoneale,
• fluido cerebro-spinale e altri
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IL SANGUE
           Tessuto liquido che riempie il
       sistema cardiovascolare e vi circola.
SISTEMA DI TRASPORTO DI:

  Acqua
  Cellule (globuli rossi, bianchi e piastrine)
  Molecole disciolte (elettroliti, molecole
  organiche, proteine)
  Gas in soluzione (O2, CO2, N2)
  Messaggi chimici
  Calore
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Componenti del sangue intero

                                   Plasma
                                   (Parte liquida)

                                   Buffy coat:
                                   leucociti e piastrine
                                   (
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PLASMA

· sangue privato degli elementi
  corpuscolati
· Si ottiene da sangue prelevato con
  anticoagulante separandolo dagli
  elementi corpuscolati mediante
• centrifugazione a 2.000 rpm per
• 10-15 min.
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IL PLASMA

è composto per il 93% di acqua e per il 7% di
soluti:

 •     Proteine 60-70 g/l
 •     Elettroliti 8 g/l
 •     Sostanze Organiche 2 g/l
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Proteine del plasma
• Sintetizzate dal fegato come pre-proteine
   • Eccetto immunoglobuline e ormoni
   • Convertite in proteine attive dagli enzimi proteolitici del plasma
• Tutte glicoproteine
   • Eccetto albumina
• Ogni proteina ha un tempo di emivita (t1/2) caratteristico
   • I livelli plasmatici di alcune proteine aumentano negli stati
     infiammatori (acute phase protein)
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Proteine del Sangue
• Catene semplici polipeptidiche di aminoacidi
• Combinate con altre sostanze (lipoproteine, glicoproteine)
• SIERO: albumina, a, b e g globuline
• PLASMA: “ “ + fibrinogeno e fatt. V e VIII
• SINTESI:
• • epatociti
• • linfociti B e plasmacellule - immunoglobuline
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Proteine Plasmatiche
                               Controllo pressione
Fonte aa
                               Colloido-osmotica

Funzione                        Funzione
trasporto                       coagulante

    Funzione tampone per mantenere il pH
La pressione colloido-osmotica od oncotica

   P1             P2                                   P2
                                         P1
                                                                        ΔP=P2-P1

               Prot.                                 Prot.

La pressione colloido-osmotica od oncotica () è proporzionale alla
concentrazione delle proteine. E’ quantificata tramite la differenza di pressione
idrostatica (P2 - P1) che equilibra la tendenza dell’acqua ad andare nel comparto
dove esistono le proteine.
La Pressione P è la Forza diviso la superficie su cui agisce la forza
P = peso della colonna di liquido/superficie
FUNZIONI BIOLOGICHE DELLE PROTEINE (1)

Enzimi
proteine con attività catalitica

Proteine di trasporto
emoglobina (eritrociti) trasporta ossigeno
lipoproteine (plasma) trasportano i lipidi dal fegato agli altri organi
proteine delle membrane cellulari

Proteine di nutrimento o di riserva
i semi di molte piante accumulano proteine di riserva
ovoalbumina (albume d’uovo)
caseina (latte)
ferritina (tessuti animali) serve ad immagazzinare ferro

Proteine dei sistemi contrattili
actina e miosina (muscolo scheletrico)
tubulina è componente delle ciglia e dei flagelli cellulari
TURNOVER PROTEICO
Il POOL AMINOACIDICO è legato al turnover proteico.

Caratteristiche del turnover proteico:
•Esteso: tutte le proteine ne sono soggette
•Eterogeneo: la velocità di turnover varia
•Intracellulare: sintesi e degradazione avvengono nella cellula
•Regolato: a vari livelli sia di sintesi che di degradazione
•Variabile: diminuisce dalla nascita all’età adulta
•Richiede energia: circa il 20% del Metabolismo

Quantitativamente corrisponde a 3-4 volte l’introduzione di
proteine ed è pari a 3-4 g di proteine/kg/die.
Classificazione degli enzimi del sangue
Classificazione     Esempi

Enzimi del plasma Proteasi pro-coagulanti:
(specifici)       trombina, fattore XII, fattore X
                    Enzimi fibrinolitici: plasminogeno,
                    attivatori plasminogeno
Enzimi secreti      Dalle ghiandole salivari, gastriche e dal
                    pancreas, fosfatasi acida prostatica

Enzimi cellulari    Fosfastasi alcalina ed acida, lattato
                    deidrogenasi, creatinkinasi, transaminasi
Meccanismi responsabili di un aumento degli
             enzimi nel plasma:

1) necrosi o danno cellulare indotto da fattori tossici o da
ischemia, in cui gli enzimi normalmente contenuti nel
citoplasma fuoriescono dalle cellule per citolisi
2) aumentato turnover cellulare che si realizza normalmente
durante l'accrescimento, la rigenerazione cellulare o anche in
corso di neoplasie
3) induzione enzimatica in cui aumenta la sintesi proteica
dell'enzima
4) ostruzione dei dotti escretori per cui enzimi normalmente
presenti nelle secrezioni esocrine rigurgitano nel plasma.
Elettroforesi delle proteine
Albumina
                                                È una proteina del plasma
                                                prodotta dalle
                                                cellule epatiche.
                                                 La concentrazione di
                                                albumina nel sangue
                                                (albuminemia) varia fra
                                                3.5 e 5.0 g/dL.

Si misura con l‘elettroforesi delle proteine.
Eventuali valori più bassi di albuminemia nella maggior parte dei
casi, da ricondursi a una ridotta produzione di albumina da parte del
fegato.
La capacità di sintetizzare proteine da parte dell‘epatocita risulta
compromessa nelle epatopatie gravi.
ALBUMINA
•    E’ la principale proteina del siero (60% delle
     plasmaproteine) – sintetizz fegato emivita = 15-19 giorni
•    Funzioni principali:
1.   Trasporto di NEFA, bilirubina,ormoni,farmaci,ioni
2.   Regolazione della pressione colloido-osmotica (80%)
3.   Proteina della fase anti-acuta (con prealbumina e
     transferrina)
4.   Sistema tampone del pH del sangue

•    Diminuzione di concentrazione:
     Epatopatie e malnutrizione (ridotta sintesi),
     ustioni,malattie renali,etc. (aumento delle perdite)
     Alterazione dell’equilibrio fra le pressioni colloido-
     osmotica ed idrostatica ed edema
Albumina
Le proteine e il
    Fegato
Il fegato è l’organo nel quale si
svolgono e sono regolate le
principali vie metaboliche

È l’organo più grande contenuto
nel nostro corpo

È l’organo più complesso del
corpo umano in quanto a
quantità e varietà delle funzioni
Interviene in
        - Processi di sintesi e
        metabolizzazione di
        carboidrati lipidi e
        proteine
        - Nelle vie di clearance di
        cataboliti (bilirubina)
        - Nelle vie di
        detossificazione da
        farmaci
Ruolo del fegato all'interno del nostro corpo
 • Produzione della bile (emulsione dei grassi)
 • Gluconeogenesi
 • Sintesi del colesterolo
 • Sintesi dei trigliceridi
 • Produzione dei fattori della coagulazione (fibrinogeno e
  la trombina)
 • Deposito di emergenza per la vitamina B12, ferro e rame
 • Trasformazione delle sostanze che hanno esaurito la
  loro funzione (emoglobina e ammoniaca, che viene
  trasformata in urea)
 • Demolizione e cattura delle sostanze tossiche
 • Produzione dei globuli rossi nel feto
Viste le numerose funzioni, esiste un elevato
         numero di indagini di laboratorio:
    •    Ostruzione del tratto biliare
    •    Danno acuto epatocellulare
    •    Malattie epatiche croniche
    •    Patogenesi autoimmune
    •    Patogenesi congenite
    •    Patogenesi acquisite del metabolismo

•       Transaminasi, fosfatasi alcalina, gammaglutamiltranspeptidasi
•       Bilirubina totale ed indiretta
•       Proteine plasmatiche quali albumina e globuline
•       Fattori della coagulazione
•             (tempo di protrombina e tempo di tromboplastina parziale)
La citolisi epatica
Citolisi è la degenerazione e la distruzione di integrità delle
cellule che si conclude con la morte.

È causata da diversi fattori fisici, chimici, o immunologici.

Sindrome epatica citolisi più comunemente si verifica a causa
della aggressione di farmaci a tossicità epatica, altre
sostanze esogene quali alcol portano alla morte delle cellule
epatiche, con epatite tossica che possono poi evolvere a
cirrosi.
Marcatori di citolisi:
Alanina aminotrasferasi
(ALT,GPT)

Aspartato aminotrasferasi
(AST,GOT)

Gamma-glutamil-trasferasi
(γ-GT)

Lattato deidrogenasi (LDH)
Alanina Aminotrasferasi (ALT,GPT)
ALT è un enzima appartenente alla famiglia delle transaminasi
Le transaminasi sono un gruppo di enzimi accomunate dalla capacità
di catalizzare la reazione di trasferimento del gruppo amminico
(NH2) da un amminoacido ad un α-chetoacido.
La determinazione dell'ALT - GPT è utile, principalmente, come test
di funzionalità epatica. Il suo valore sierico aumenta a seguito diun
qualsivoglia danno cellulare epatico, sino alla necrosi del fegato.
Valori elevati di ALT nel sangue possono essere osservati anche in
seguito a traumi e malattie muscolari, così come nell‘infarto
miocardico. (Troponina!!).

                      VALORI DI RIFERIMENTO:
                         UOMO: fino a 50 U/L
                        DONNA: fino a 40 U/L
Aspartato aminotrasferasi (AST, GOT)
Enzima mitocondriale e citoplasmatico similmente all'ALT, presente
negli epatociti ma anche nei tessuti non epatici, dove si trova però in
proporzioni maggiori rispetto all'ALT.
Il rapporto AST/ALT aumenta anche nelle malattie epatiche alcoliche,
nella cirrosi e nei traumi muscolo-scheletrici.

  Enzima appartenente alla famiglia delle transaminasi, gruppo
  di proteine accomunate dalla capacità di catalizzare la
  conversione dell'aspartato e dell'alfachetoglutarato in
  ossalacetato e glutammato, e viceversa:
          Ossalacetato + glutammato ←→ aspartato + α-ketoglutarato
                      AST, GOT o Aspartato transaminasi

            VALORI DI RIFERIMENTO ASPARTATO TRANSAMINASI
                           UOMO: fino a 45 U/L
                           DONNA: fino a 30 U/L
RAPPORTO AST/ALT (GOT/GPT):
Il rapporto AST/ALT aumenta anche nelle malattie epatiche alcoliche
(aumentano sensibilmente anche i livelli di GGT), nella cirrosi biliare
                  e nei traumi muscolo scheletrici
Gamma-Glutamil-transpeptidasi (γ-GT)
Enzima che appartiene alla classe delle transferasi.
Catalizza il trasferimento di un gruppo glutammico tra peptidi
e aminoacidi ed è coinvolta nel trasferimento di aminoacidi
attraverso le membrane cellulari, nel metabolismo del glutatione
e in quello dei leucotrieni:

 (5-L-glutammil)-peptide + un amminoacido = peptide + 5-L-
                  glutammil amminoacido

Le concentrazioni più alte di γ-GT sono presenti nel fegato e nel
tratto biliare;
concentrazioni minori, nella milza, nel cuore, nei reni,
nell’intestino, nel cervello, nella prostata e nel pancreas.
Raccomandazioni da parte della National
 Accademy of Clinical Biochemistry per i
         dosaggi della γ-GT:
I test per la misurazione devono essere eseguiti a digiuno ed
avere un errore analitico totale
γ-GT
Innalzamenti dei livelli sierici di γ-GT si hanno:
abuso di alcolici, colestasi, steatosi epatica, epatopatie
virali ed epatocarcinoma.
Alti livelli di γ-GT indicano presenza di danno
epatico
Alcuni farmaci fanno aumentare i livelli sierici di γ-GT:
FANS, antibiotici, antistaminici, antidrepessivi, barbiturici,
contraccettivi.

                        Valori di riferimento:
                         Uomo 1 e 30 UI/l
                         Donna 1 e 20 UI/l
Principali patologie, sostanze o condizioni che
 determinano un aumento dei valori di γ-GT
 Alcolismo
 Barbiturici
 Calcoli alla colecisti
 Cirrosi
 Colestasi
 Diabete
 Epatopatie
 Farmaci (fenobarbital)
 Fumo
 Infiammazione del coledoco
 Ittero ostruttivo
 Nefrosi
 Neoplasie
 Pancreatite
 Steatosi epatica
Lattico-Deidrogenasi LDH
Enzima, appartenente alla classe delle ossidoreduttasi, che in presenza del coenzima NADH
catalizza una delle reazioni fondamentali del metabolismo intermedio, cioè la conversione
dell’acido piruvico in acido lattico.

                        (S)-lattato + NAD+ ⇄ piruvato + NADH + H+

È reperibile in maggior quantità nei muscoli, nel cuore, nel fegato, negli eritrociti e nelle
cellule tumorali. È un enzima presente in varia misura in tutte le cellule dell'organismo.
L'enzima può ritrovarsi a livelli aumentati nel siero quando vi sia una qualsiasi condizione di
sofferenza di qualche organo, tra cui: emolisi, danno dei muscoli, compreso quello cardiaco,
danno del fegato, dei reni, dei polmoni, etc.

LDH è un tetramero formato da due tipologie
di monomeri:
tipo H (H dall'inglese heart), maggiormente
presente nel cuore,
tipo M (da Muscle), caratteristico del muscolo.
Suddivisione LDH:
 LDH1 (H4) è prevalente nel miocardio, emazie, corteccia
  renale e muscolo scheletrico.

 LDH2 (H3M1) è prevalente nel miocardio e nelle emazie, pancreas, corteccia
  renale, polmone e muscolo scheletrico.

 LDH3 (H2M2) è presente nei polmoni, placenta, muscolo scheletrico e pancreas.

 LDH4 (H1M3) si trova nella midollare renale, muscolo scheletrico, polmone e
  placenta.

 LDH5 (M4) è caratteristico del muscolo e del fegato. Midollare renale e
  nel pancreas.
Uso diagnostico e prognostico
Vengono considerati valori normali della sua attività nel siero fino a
200 U.I.
Si ha un aumento dell’attività LDH1 e LDH2 nell’infarto
miocardico, nelle miocardiopatie, nelle anemie emolitiche,
nell’anemia perniciosa;
LDH5 e LDH4 nell’epatite virale, nei traumi muscolari, negli
interventi chirurgici.
Si ha aumento di tutti gli isoenzimi negli itteri epatici, nell’ittero
occlusivo, nella tubercolosi, nelle neoplasie, nell’infarto miocardico.
È un esame poco specifico e viene usato per monitorare
l'evoluzione di una condizione morbosa quando si sia identificato
l'organo ammalato o la causa di una condizione morbosa in atto.
Marcatori di Colestasi

               Bilirubina Totale e
               Frazionata

               Fosfatasi alcalina (ALP)

               Gamma-glutamil-
               trasferasi (γ-GT)
Fosfatasi Alcalina (ALP)
La fosfatasi alcalina (ALP) è un enzima appartenente alla classe
delle idrolasi ed è composta principalmente da tre forme
isoenzimatiche (epatobiliare, ossa, intestino), più una forma
transitoria durante la gravidanza (forma placentare).

In presenza di Colestasi si ha un incremento della sintesi epatocitaria
di ALP .

Nelle epatopatie acute i livelli di ALP superano raramente valori di
oltre tre volte la norma.
Nell’epatite alcolica il rapporto AST/ALT è superiore a 2 nell’80%
dei casi ed è spesso accompagnato da un incremento di ALP nel 20%
dei casi; l’ittero con incremento di bilirubina invece si riscontra nel
60-70% dei casi.
Fosfatasi Alcalina (ALP)
L’emivita di ALP è di circa tre giorni, e la differenziazione fra le
varie isoforme è basata su metodi di iso-elettroforesi o su
metodologie immunologiche.

La concentrazione di ALP nei bambini e adolescenti è da 2 a 4 volte
maggiore rispetto agli adulti di età superiore ai 25 anni. In età
adulta, i valori sono più elevati nell’uomo che nella donna, ad
eccezione della gravidanza, durante la quale si hanno valori
superiori anche a quelle dei bimbi in accrescimento.

                        VALORI DI RIFERIMENTO:
                           Adulto: 50-190 UI/L
                          Lattante: 110-700 UI/L
                          Bambino: 110-550 UI/L
                         Adolescente: 130-700 UI/L
Gamma-Glutamil-transpeptidasi (γ-GT)
Anche questo enzima deve essere ricompreso tra i marcatori di
Colestasi. Essa aumenta nel siero dei pazienti affetti da sindromi
ostruttive e/o subostruttive delle vie biliari.
Marcatori di Protidosintesi

Albumina

Pseudocolinesterasi

Tempo di Protrombina
(PT) o tempo di Quick
Albumina
                                                È una proteina del plasma
                                                prodotta dalle
                                                cellule epatiche.
                                                 La concentrazione di
                                                albumina nel sangue
                                                (albuminemia) varia fra
                                                3.5 e 5.0 g/dL.

Si misura con l‘elettroforesi delle proteine.
Eventuali valori più bassi di albuminemia nella maggior parte dei
casi, da ricondursi a una ridotta produzione di albumina da parte del
fegato.
La capacità di sintetizzare proteine da parte dell‘epatocita risulta
compromessa nelle epatopatie gravi.
ALBUMINA
•    E’ la principale proteina del siero (60% delle
     plasmaproteine) – sintetizz fegato emivita = 15-19 giorni
•    Funzioni principali:
1.   Trasporto di NEFA, bilirubina,ormoni,farmaci,ioni
2.   Regolazione della pressione colloido-osmotica (80%)
3.   Proteina della fase anti-acuta (con prealbumina e
     transferrina)
4.   Sistema tampone del pH del sangue

•    Diminuzione di concentrazione:
     Epatopatie e malnutrizione (ridotta sintesi),
     ustioni,malattie renali,etc. (aumento delle perdite)
     Alterazione dell’equilibrio fra le pressioni colloido-
     osmotica ed idrostatica ed edema
Albumina
Pseudocolinesterasi
         Idrolasi, che catalizza la seguente reazione:
           acilcolina + H2O ⇄ colina + carbossilato
  Si trova prevalentemente nel fegato e nel sangue.
La pseudocolinesterasi non va confusa con l‘acetilcolinesterasi, che
catalizza in modo più specifico l'idrolisi dell'acetilcolina.
• L’assenza o mutazione della pseudocolinesterasi porta alla
  deficienza pseudocolinesterasica, una condizione silente che
  manifesta effetti solo quando nelle persone affette sono
  somministrate a livello muscolare, di solito durante interventi
  chirurgici, rilassanti come la succinilcolina.

• La mancata azione dell'enzima rende il paziente più sensibile ai
  rilassanti tanto da portare a paralisi prolungata dei muscoli
  dell‘apparato respiratorio, rendendo necessaria la ventilazione
  artificiale.
• Alte concentrazioni di pseudocolinesterasi nel plasma sono state
  associate nel 95% dei casi a infarto del miocardico.
Pseudocolinesterasi

   VALORI DI RIFERIMENTO:

 Uomini di età maggiore o uguale a
    18 anni: 3100-6500 U/L

 Donne di 18-49 anni di età: 1800-
            6600U/L

Donne di età maggiore o uguale a 50
      anni: 2550-6800 U/L
Tempo di protrombina (PT)
                o tempo di Quick

Il Fegato sintetizza la maggior parte dei fattori plasmatici della
cascata coagulativa in particolare quelli la cui produzione è vitamina
k dipendente.

Il PT è il test di coagulazione più sensibile alla riduzione della
concentrazione o alla diminuita funzionalità di questi fattori.

Rappresenta il tempo, in secondi, necessario alla formazione del
coagulo di fibrina, quando al plasma si aggiunge tromboplastina e
ioni calcio a 37 °C.
PT
Protrombina, tempo di protrombina INR:
è un‘analisi del sangue in grado di quantificare il tempo necessario
alla formazione di un coagulo di fibrina.
In condizioni normali: il tempo di protrombina varia
indicativamente dagli 11 ai 13 secondi, in relazione alle metodiche
analitiche adottate.
Valutazione prognostica nelle epatiti acute:
Si riscontrano valori al di fuori della norma nelle epatopatie acute
e nella cirrosi
Marcatori di Coniugazione

               Bilirubina totale

               Bilirubina frazionata
Bilirubina
E’ un pigmento di colore giallo-rossastro, contenuto nella bile; è
un prodotto del catabolismo dell‘emoglobina;
si forma per l'80% dalla distruzione di globuli rossi senescenti nel
sistema reticolo endoteliale per il 20% dal catabolismo di
emoproteine sieriche (mioglobina, citocromi, perossidasi,
catalasi).

Bilirubina indiretta o libera non coniugata (albumina)
Bilirubina diretta o coniugata (2 acido uridin-difosfo-glicuronico
UDFGA)

     In condizioni fisiologiche nell’adulto la produzione di
                bilirubina è di 250/350mg/24h.
Bilirubina totale e frazionata
Un aumento della bilirubina indiretta è più frequentemente legato a
un difetto nel ciclo di degradazione dell’emoglobina che può
consistere in un aumento della produzione (anemie emolitiche) o da
un difetto di captazione da parte del fegato per un problema che può
essere intraepatico o extraepatico.

Un aumento della bilirubina diretta o coniugata è invece più
sintomatico di un problema strettamente epatico, più
frequentemente, alle vie biliari di escrezione.
Bilirubina

Un aumento della bilirubina diretta o coniugata è invece più sintomatico di un problema
strettamente epatico, più frequentemente, alle vie biliari di escrezione.
Altri marcatori di danno
               Ammoniemia

               Transferrina

               Ceruloplasmina

               Alfa-fetoproteina

               Immunoglobuline ed
               Autoanticorpi
Nel laboratorio biomedico si utilizzano differenti
 gruppi di indagine per definire il profilo della
               patologia epatica:
Ammoniemia
È l’ammoniaca nel sangue. Una fase fondamentale del metabolismo
proteico è la deaminazione, durante la quale i
singoli aminoacidi vengono privati del gruppo aminico (NH2). La
parte rimanente della molecola, (alfa-chetoacido), può essere utilizzata
a fini energetici o per la sintesi di glucosio. Il gruppo aminico viene
invece trasferito all'alfa-chetogluatarato (intermedio del ciclo di
Krebs), con formazione di glutammato; quest'ultimo subisce una
deaminazione ossidativa nella matrice mitocondriale con produzione
di ammoniaca libera.
Ammoniemia
        Per il dosaggio si utilizzano metodi enzimatici:
glutamato-deidrogenasi con produzione di NADP+ la cui
concentrazione è direttamente proporzionale all’ammoniaca
presente nel siero del paziente.

Un incremento dell'ammoniaca nel sangue è spesso spia di un
suo alterato metabolismo a livello epatico. Situazioni di
iperammonemia si riscontrano, ad esempio, nei casi di grave
danno epatico con insufficienza dell'organo, come accade nella
cirrosi in fase avanzata o nel corso di epatiti importanti.

          VALORI NORMALI DI AMMONEMIA
                     NELL'ADULTO
            21 - 50 µmol/l (15 - 60 µcg/100ml)
Transferrina
È la principale proteina di trasporto del ferro nel sangue.
Sintetizzata e secreta dal fegato.
Ha una struttura a singola catena e presenta molte isoforme legate
sia a polimorfismi del gene che codifica per questa proteina, sia allo
stato di saturazione del ferro, sia a differenze di glicosilazione.
È composta da 679 amminoacidi.
Transferrina
Il Carboydrate-deficient
Transferrin (CDT) è un marker diagnostico
estremamente sensibile e specifico per
dimostrare la cronica assunzione di alcool. Il
dosaggio viene effettuato sul siero con
metodica immunoturbidimetrica e lettura a
340nm del precipitato legato ad un anticorpo
specifico.
Può essere misurata come proteina totale con
metodica nefelometrica, oppure con saggi
immunometrici come proteina glicosilata.

    Valori discriminanti di saturazione
              Normale= ≤ 45%
       Controllo di verifica= 45-60%
 Consigliata esecuzione test genetici= >60%
Ceruloplasmina
Sintetizzata principalmente dal fegato, la ceruloplasmina
redistribuisce il rame epatico ai tessuti.
È una proteina deputata al trasporto del rame nel sangue. Ad essa si
trova legato gran parte del metallo circolante.
Ossida lo ione ferroso (Fe2+) in ione ferrico (Fe3+) permettendo il
legame alla transferrina (che può trasportare soltanto il ferro in forma
Fe3+).
Per il dosaggio si utilizzano metodiche nefelometriche e di
immunoturbidimetria

                         Valori di riferimenti:
                Uguali per uomo e donna: (23-37mg/dl)
Ceruloplasmina

                                  Ceruloplasmina alta:
                                  Oltre che nell'intossicazione da
                                  rame, alti livelli di
                                  ceruloplasmina nel siero si
                                  registrano durante la gravidanza e
                                  nelle donne che assumono
                                  estrogeni o contracettivi.

Ceruloplasmina bassa:
Nella malattia di Wilson per assenza di ceruloplasmina il rame
si deposita nel cervello, nel fegato, nel rene e nella cornea
Alfa-Fetoproteina (AFP)
Presente nei tessuti e nel circolo fetale. È un
marcatore tumorale. Ha un valore
prognostico.
È una proteina presente nel circolo fetale, e
sostituisce, nella vita fetale, le funzioni che
saranno svolte dall’albumina.

Dopo la nascita diminuisce fino a raggiungere nell’adulto valori
molto bassi.
È considerato il marcatore del tumore primitivo del fegato
(Epato-Carcinoma HCC), ma può innalzarsi anche in presenza di
fenomeni di rigenerazione epatica (es: cirrosi, epatite virale).
Immunoglobuline ed autoanticorpi

L’incremento dei livelli di immunoglobuline è un segnale riscontrato
nella maggior parte delle epatiti croniche.
Immunoglobuline ed autoanticorpi
Epatite Autoimmune tipo 1: frequente in donne giovani o di media
età; caratterizzata da ipertransaminasemia; la patologia è associata
a titoli elevati di anticorpi antinucleo (ANA) e/o anti-muscolo
liscio (ASMA).
Epatite Autoimmune tipo 2: tipica dell’età pediatrica; associata
alla positività di anticorpi antigeni microsomiali epatici e renali
(anti-LKM1) e più raramente con positività per ANA o ASMA. La
maggior parte ha anche infezione da HCV!

Epatite Autoimmune tipo 3: frequente in donne giovani; queste
pazienti sono ANA, ASMA, o anti-LKM1 negative, mentre
presentano positività per anticorpi diretti contro l’antigene epatico
solubile (anti-SLA).
Biomarcatori per la valutazione della
              fibrosi epatica
La fibrosi epatica, ovvero la sostituzione del parenchima epatico
con matrice extracellulare, rappresenta la caratteristica principale
della maggior parte delle patologie croniche epatiche (CLDs) può
essere provocata da un'ampia varietà di fattori:

Epatite C cronica
Epatopatia alcolica
Steatoepatite non alcolica
Epatite B cronica

 Attualmente il Gold Standard per la valutazione del grado di
 progressione della Fibrosi Epatica rimane la Biopsia!!!
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