Lezione del 22 Ottobre 2020
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DIAGNOSTICA DI LABORATORIO EMATOLOGIA • Lo studio degli elementi cellulari del sangue • (eritrociti, leucociti, piastrine) BIOCHIMICA CLINICA • L’analisi di campioni di fluidi corporei, • principalmente il plasma e altri fluidi • quali urina, liquido pleurico e peritoneale, • fluido cerebro-spinale e altri
IL SANGUE Tessuto liquido che riempie il sistema cardiovascolare e vi circola. SISTEMA DI TRASPORTO DI: Acqua Cellule (globuli rossi, bianchi e piastrine) Molecole disciolte (elettroliti, molecole organiche, proteine) Gas in soluzione (O2, CO2, N2) Messaggi chimici Calore
PLASMA · sangue privato degli elementi corpuscolati · Si ottiene da sangue prelevato con anticoagulante separandolo dagli elementi corpuscolati mediante • centrifugazione a 2.000 rpm per • 10-15 min.
IL PLASMA è composto per il 93% di acqua e per il 7% di soluti: • Proteine 60-70 g/l • Elettroliti 8 g/l • Sostanze Organiche 2 g/l
Proteine del plasma • Sintetizzate dal fegato come pre-proteine • Eccetto immunoglobuline e ormoni • Convertite in proteine attive dagli enzimi proteolitici del plasma • Tutte glicoproteine • Eccetto albumina • Ogni proteina ha un tempo di emivita (t1/2) caratteristico • I livelli plasmatici di alcune proteine aumentano negli stati infiammatori (acute phase protein)
Proteine del Sangue • Catene semplici polipeptidiche di aminoacidi • Combinate con altre sostanze (lipoproteine, glicoproteine) • SIERO: albumina, a, b e g globuline • PLASMA: “ “ + fibrinogeno e fatt. V e VIII • SINTESI: • • epatociti • • linfociti B e plasmacellule - immunoglobuline
Proteine Plasmatiche Controllo pressione Fonte aa Colloido-osmotica Funzione Funzione trasporto coagulante Funzione tampone per mantenere il pH
La pressione colloido-osmotica od oncotica P1 P2 P2 P1 ΔP=P2-P1 Prot. Prot. La pressione colloido-osmotica od oncotica () è proporzionale alla concentrazione delle proteine. E’ quantificata tramite la differenza di pressione idrostatica (P2 - P1) che equilibra la tendenza dell’acqua ad andare nel comparto dove esistono le proteine. La Pressione P è la Forza diviso la superficie su cui agisce la forza P = peso della colonna di liquido/superficie
FUNZIONI BIOLOGICHE DELLE PROTEINE (1) Enzimi proteine con attività catalitica Proteine di trasporto emoglobina (eritrociti) trasporta ossigeno lipoproteine (plasma) trasportano i lipidi dal fegato agli altri organi proteine delle membrane cellulari Proteine di nutrimento o di riserva i semi di molte piante accumulano proteine di riserva ovoalbumina (albume d’uovo) caseina (latte) ferritina (tessuti animali) serve ad immagazzinare ferro Proteine dei sistemi contrattili actina e miosina (muscolo scheletrico) tubulina è componente delle ciglia e dei flagelli cellulari
TURNOVER PROTEICO Il POOL AMINOACIDICO è legato al turnover proteico. Caratteristiche del turnover proteico: •Esteso: tutte le proteine ne sono soggette •Eterogeneo: la velocità di turnover varia •Intracellulare: sintesi e degradazione avvengono nella cellula •Regolato: a vari livelli sia di sintesi che di degradazione •Variabile: diminuisce dalla nascita all’età adulta •Richiede energia: circa il 20% del Metabolismo Quantitativamente corrisponde a 3-4 volte l’introduzione di proteine ed è pari a 3-4 g di proteine/kg/die.
Classificazione degli enzimi del sangue Classificazione Esempi Enzimi del plasma Proteasi pro-coagulanti: (specifici) trombina, fattore XII, fattore X Enzimi fibrinolitici: plasminogeno, attivatori plasminogeno Enzimi secreti Dalle ghiandole salivari, gastriche e dal pancreas, fosfatasi acida prostatica Enzimi cellulari Fosfastasi alcalina ed acida, lattato deidrogenasi, creatinkinasi, transaminasi
Meccanismi responsabili di un aumento degli enzimi nel plasma: 1) necrosi o danno cellulare indotto da fattori tossici o da ischemia, in cui gli enzimi normalmente contenuti nel citoplasma fuoriescono dalle cellule per citolisi 2) aumentato turnover cellulare che si realizza normalmente durante l'accrescimento, la rigenerazione cellulare o anche in corso di neoplasie 3) induzione enzimatica in cui aumenta la sintesi proteica dell'enzima 4) ostruzione dei dotti escretori per cui enzimi normalmente presenti nelle secrezioni esocrine rigurgitano nel plasma.
Elettroforesi delle proteine
Albumina È una proteina del plasma prodotta dalle cellule epatiche. La concentrazione di albumina nel sangue (albuminemia) varia fra 3.5 e 5.0 g/dL. Si misura con l‘elettroforesi delle proteine. Eventuali valori più bassi di albuminemia nella maggior parte dei casi, da ricondursi a una ridotta produzione di albumina da parte del fegato. La capacità di sintetizzare proteine da parte dell‘epatocita risulta compromessa nelle epatopatie gravi.
ALBUMINA • E’ la principale proteina del siero (60% delle plasmaproteine) – sintetizz fegato emivita = 15-19 giorni • Funzioni principali: 1. Trasporto di NEFA, bilirubina,ormoni,farmaci,ioni 2. Regolazione della pressione colloido-osmotica (80%) 3. Proteina della fase anti-acuta (con prealbumina e transferrina) 4. Sistema tampone del pH del sangue • Diminuzione di concentrazione: Epatopatie e malnutrizione (ridotta sintesi), ustioni,malattie renali,etc. (aumento delle perdite) Alterazione dell’equilibrio fra le pressioni colloido- osmotica ed idrostatica ed edema
Albumina
Le proteine e il Fegato
Il fegato è l’organo nel quale si svolgono e sono regolate le principali vie metaboliche È l’organo più grande contenuto nel nostro corpo È l’organo più complesso del corpo umano in quanto a quantità e varietà delle funzioni
Interviene in - Processi di sintesi e metabolizzazione di carboidrati lipidi e proteine - Nelle vie di clearance di cataboliti (bilirubina) - Nelle vie di detossificazione da farmaci
Ruolo del fegato all'interno del nostro corpo • Produzione della bile (emulsione dei grassi) • Gluconeogenesi • Sintesi del colesterolo • Sintesi dei trigliceridi • Produzione dei fattori della coagulazione (fibrinogeno e la trombina) • Deposito di emergenza per la vitamina B12, ferro e rame • Trasformazione delle sostanze che hanno esaurito la loro funzione (emoglobina e ammoniaca, che viene trasformata in urea) • Demolizione e cattura delle sostanze tossiche • Produzione dei globuli rossi nel feto
Viste le numerose funzioni, esiste un elevato numero di indagini di laboratorio: • Ostruzione del tratto biliare • Danno acuto epatocellulare • Malattie epatiche croniche • Patogenesi autoimmune • Patogenesi congenite • Patogenesi acquisite del metabolismo • Transaminasi, fosfatasi alcalina, gammaglutamiltranspeptidasi • Bilirubina totale ed indiretta • Proteine plasmatiche quali albumina e globuline • Fattori della coagulazione • (tempo di protrombina e tempo di tromboplastina parziale)
La citolisi epatica Citolisi è la degenerazione e la distruzione di integrità delle cellule che si conclude con la morte. È causata da diversi fattori fisici, chimici, o immunologici. Sindrome epatica citolisi più comunemente si verifica a causa della aggressione di farmaci a tossicità epatica, altre sostanze esogene quali alcol portano alla morte delle cellule epatiche, con epatite tossica che possono poi evolvere a cirrosi.
Marcatori di citolisi: Alanina aminotrasferasi (ALT,GPT) Aspartato aminotrasferasi (AST,GOT) Gamma-glutamil-trasferasi (γ-GT) Lattato deidrogenasi (LDH)
Alanina Aminotrasferasi (ALT,GPT) ALT è un enzima appartenente alla famiglia delle transaminasi Le transaminasi sono un gruppo di enzimi accomunate dalla capacità di catalizzare la reazione di trasferimento del gruppo amminico (NH2) da un amminoacido ad un α-chetoacido. La determinazione dell'ALT - GPT è utile, principalmente, come test di funzionalità epatica. Il suo valore sierico aumenta a seguito diun qualsivoglia danno cellulare epatico, sino alla necrosi del fegato. Valori elevati di ALT nel sangue possono essere osservati anche in seguito a traumi e malattie muscolari, così come nell‘infarto miocardico. (Troponina!!). VALORI DI RIFERIMENTO: UOMO: fino a 50 U/L DONNA: fino a 40 U/L
Aspartato aminotrasferasi (AST, GOT) Enzima mitocondriale e citoplasmatico similmente all'ALT, presente negli epatociti ma anche nei tessuti non epatici, dove si trova però in proporzioni maggiori rispetto all'ALT. Il rapporto AST/ALT aumenta anche nelle malattie epatiche alcoliche, nella cirrosi e nei traumi muscolo-scheletrici. Enzima appartenente alla famiglia delle transaminasi, gruppo di proteine accomunate dalla capacità di catalizzare la conversione dell'aspartato e dell'alfachetoglutarato in ossalacetato e glutammato, e viceversa: Ossalacetato + glutammato ←→ aspartato + α-ketoglutarato AST, GOT o Aspartato transaminasi VALORI DI RIFERIMENTO ASPARTATO TRANSAMINASI UOMO: fino a 45 U/L DONNA: fino a 30 U/L
RAPPORTO AST/ALT (GOT/GPT): Il rapporto AST/ALT aumenta anche nelle malattie epatiche alcoliche (aumentano sensibilmente anche i livelli di GGT), nella cirrosi biliare e nei traumi muscolo scheletrici
Gamma-Glutamil-transpeptidasi (γ-GT) Enzima che appartiene alla classe delle transferasi. Catalizza il trasferimento di un gruppo glutammico tra peptidi e aminoacidi ed è coinvolta nel trasferimento di aminoacidi attraverso le membrane cellulari, nel metabolismo del glutatione e in quello dei leucotrieni: (5-L-glutammil)-peptide + un amminoacido = peptide + 5-L- glutammil amminoacido Le concentrazioni più alte di γ-GT sono presenti nel fegato e nel tratto biliare; concentrazioni minori, nella milza, nel cuore, nei reni, nell’intestino, nel cervello, nella prostata e nel pancreas.
Raccomandazioni da parte della National Accademy of Clinical Biochemistry per i dosaggi della γ-GT: I test per la misurazione devono essere eseguiti a digiuno ed avere un errore analitico totale
γ-GT Innalzamenti dei livelli sierici di γ-GT si hanno: abuso di alcolici, colestasi, steatosi epatica, epatopatie virali ed epatocarcinoma. Alti livelli di γ-GT indicano presenza di danno epatico Alcuni farmaci fanno aumentare i livelli sierici di γ-GT: FANS, antibiotici, antistaminici, antidrepessivi, barbiturici, contraccettivi. Valori di riferimento: Uomo 1 e 30 UI/l Donna 1 e 20 UI/l
Principali patologie, sostanze o condizioni che determinano un aumento dei valori di γ-GT Alcolismo Barbiturici Calcoli alla colecisti Cirrosi Colestasi Diabete Epatopatie Farmaci (fenobarbital) Fumo Infiammazione del coledoco Ittero ostruttivo Nefrosi Neoplasie Pancreatite Steatosi epatica
Lattico-Deidrogenasi LDH Enzima, appartenente alla classe delle ossidoreduttasi, che in presenza del coenzima NADH catalizza una delle reazioni fondamentali del metabolismo intermedio, cioè la conversione dell’acido piruvico in acido lattico. (S)-lattato + NAD+ ⇄ piruvato + NADH + H+ È reperibile in maggior quantità nei muscoli, nel cuore, nel fegato, negli eritrociti e nelle cellule tumorali. È un enzima presente in varia misura in tutte le cellule dell'organismo. L'enzima può ritrovarsi a livelli aumentati nel siero quando vi sia una qualsiasi condizione di sofferenza di qualche organo, tra cui: emolisi, danno dei muscoli, compreso quello cardiaco, danno del fegato, dei reni, dei polmoni, etc. LDH è un tetramero formato da due tipologie di monomeri: tipo H (H dall'inglese heart), maggiormente presente nel cuore, tipo M (da Muscle), caratteristico del muscolo.
Suddivisione LDH: LDH1 (H4) è prevalente nel miocardio, emazie, corteccia renale e muscolo scheletrico. LDH2 (H3M1) è prevalente nel miocardio e nelle emazie, pancreas, corteccia renale, polmone e muscolo scheletrico. LDH3 (H2M2) è presente nei polmoni, placenta, muscolo scheletrico e pancreas. LDH4 (H1M3) si trova nella midollare renale, muscolo scheletrico, polmone e placenta. LDH5 (M4) è caratteristico del muscolo e del fegato. Midollare renale e nel pancreas.
Uso diagnostico e prognostico Vengono considerati valori normali della sua attività nel siero fino a 200 U.I. Si ha un aumento dell’attività LDH1 e LDH2 nell’infarto miocardico, nelle miocardiopatie, nelle anemie emolitiche, nell’anemia perniciosa; LDH5 e LDH4 nell’epatite virale, nei traumi muscolari, negli interventi chirurgici. Si ha aumento di tutti gli isoenzimi negli itteri epatici, nell’ittero occlusivo, nella tubercolosi, nelle neoplasie, nell’infarto miocardico. È un esame poco specifico e viene usato per monitorare l'evoluzione di una condizione morbosa quando si sia identificato l'organo ammalato o la causa di una condizione morbosa in atto.
Marcatori di Colestasi Bilirubina Totale e Frazionata Fosfatasi alcalina (ALP) Gamma-glutamil- trasferasi (γ-GT)
Fosfatasi Alcalina (ALP) La fosfatasi alcalina (ALP) è un enzima appartenente alla classe delle idrolasi ed è composta principalmente da tre forme isoenzimatiche (epatobiliare, ossa, intestino), più una forma transitoria durante la gravidanza (forma placentare). In presenza di Colestasi si ha un incremento della sintesi epatocitaria di ALP . Nelle epatopatie acute i livelli di ALP superano raramente valori di oltre tre volte la norma. Nell’epatite alcolica il rapporto AST/ALT è superiore a 2 nell’80% dei casi ed è spesso accompagnato da un incremento di ALP nel 20% dei casi; l’ittero con incremento di bilirubina invece si riscontra nel 60-70% dei casi.
Fosfatasi Alcalina (ALP) L’emivita di ALP è di circa tre giorni, e la differenziazione fra le varie isoforme è basata su metodi di iso-elettroforesi o su metodologie immunologiche. La concentrazione di ALP nei bambini e adolescenti è da 2 a 4 volte maggiore rispetto agli adulti di età superiore ai 25 anni. In età adulta, i valori sono più elevati nell’uomo che nella donna, ad eccezione della gravidanza, durante la quale si hanno valori superiori anche a quelle dei bimbi in accrescimento. VALORI DI RIFERIMENTO: Adulto: 50-190 UI/L Lattante: 110-700 UI/L Bambino: 110-550 UI/L Adolescente: 130-700 UI/L
Gamma-Glutamil-transpeptidasi (γ-GT) Anche questo enzima deve essere ricompreso tra i marcatori di Colestasi. Essa aumenta nel siero dei pazienti affetti da sindromi ostruttive e/o subostruttive delle vie biliari.
Marcatori di Protidosintesi Albumina Pseudocolinesterasi Tempo di Protrombina (PT) o tempo di Quick
Albumina È una proteina del plasma prodotta dalle cellule epatiche. La concentrazione di albumina nel sangue (albuminemia) varia fra 3.5 e 5.0 g/dL. Si misura con l‘elettroforesi delle proteine. Eventuali valori più bassi di albuminemia nella maggior parte dei casi, da ricondursi a una ridotta produzione di albumina da parte del fegato. La capacità di sintetizzare proteine da parte dell‘epatocita risulta compromessa nelle epatopatie gravi.
ALBUMINA • E’ la principale proteina del siero (60% delle plasmaproteine) – sintetizz fegato emivita = 15-19 giorni • Funzioni principali: 1. Trasporto di NEFA, bilirubina,ormoni,farmaci,ioni 2. Regolazione della pressione colloido-osmotica (80%) 3. Proteina della fase anti-acuta (con prealbumina e transferrina) 4. Sistema tampone del pH del sangue • Diminuzione di concentrazione: Epatopatie e malnutrizione (ridotta sintesi), ustioni,malattie renali,etc. (aumento delle perdite) Alterazione dell’equilibrio fra le pressioni colloido- osmotica ed idrostatica ed edema
Albumina
Pseudocolinesterasi Idrolasi, che catalizza la seguente reazione: acilcolina + H2O ⇄ colina + carbossilato Si trova prevalentemente nel fegato e nel sangue. La pseudocolinesterasi non va confusa con l‘acetilcolinesterasi, che catalizza in modo più specifico l'idrolisi dell'acetilcolina. • L’assenza o mutazione della pseudocolinesterasi porta alla deficienza pseudocolinesterasica, una condizione silente che manifesta effetti solo quando nelle persone affette sono somministrate a livello muscolare, di solito durante interventi chirurgici, rilassanti come la succinilcolina. • La mancata azione dell'enzima rende il paziente più sensibile ai rilassanti tanto da portare a paralisi prolungata dei muscoli dell‘apparato respiratorio, rendendo necessaria la ventilazione artificiale. • Alte concentrazioni di pseudocolinesterasi nel plasma sono state associate nel 95% dei casi a infarto del miocardico.
Pseudocolinesterasi VALORI DI RIFERIMENTO: Uomini di età maggiore o uguale a 18 anni: 3100-6500 U/L Donne di 18-49 anni di età: 1800- 6600U/L Donne di età maggiore o uguale a 50 anni: 2550-6800 U/L
Tempo di protrombina (PT) o tempo di Quick Il Fegato sintetizza la maggior parte dei fattori plasmatici della cascata coagulativa in particolare quelli la cui produzione è vitamina k dipendente. Il PT è il test di coagulazione più sensibile alla riduzione della concentrazione o alla diminuita funzionalità di questi fattori. Rappresenta il tempo, in secondi, necessario alla formazione del coagulo di fibrina, quando al plasma si aggiunge tromboplastina e ioni calcio a 37 °C.
PT Protrombina, tempo di protrombina INR: è un‘analisi del sangue in grado di quantificare il tempo necessario alla formazione di un coagulo di fibrina. In condizioni normali: il tempo di protrombina varia indicativamente dagli 11 ai 13 secondi, in relazione alle metodiche analitiche adottate. Valutazione prognostica nelle epatiti acute: Si riscontrano valori al di fuori della norma nelle epatopatie acute e nella cirrosi
Marcatori di Coniugazione Bilirubina totale Bilirubina frazionata
Bilirubina E’ un pigmento di colore giallo-rossastro, contenuto nella bile; è un prodotto del catabolismo dell‘emoglobina; si forma per l'80% dalla distruzione di globuli rossi senescenti nel sistema reticolo endoteliale per il 20% dal catabolismo di emoproteine sieriche (mioglobina, citocromi, perossidasi, catalasi). Bilirubina indiretta o libera non coniugata (albumina) Bilirubina diretta o coniugata (2 acido uridin-difosfo-glicuronico UDFGA) In condizioni fisiologiche nell’adulto la produzione di bilirubina è di 250/350mg/24h.
Bilirubina totale e frazionata Un aumento della bilirubina indiretta è più frequentemente legato a un difetto nel ciclo di degradazione dell’emoglobina che può consistere in un aumento della produzione (anemie emolitiche) o da un difetto di captazione da parte del fegato per un problema che può essere intraepatico o extraepatico. Un aumento della bilirubina diretta o coniugata è invece più sintomatico di un problema strettamente epatico, più frequentemente, alle vie biliari di escrezione.
Bilirubina Un aumento della bilirubina diretta o coniugata è invece più sintomatico di un problema strettamente epatico, più frequentemente, alle vie biliari di escrezione.
Altri marcatori di danno Ammoniemia Transferrina Ceruloplasmina Alfa-fetoproteina Immunoglobuline ed Autoanticorpi
Nel laboratorio biomedico si utilizzano differenti gruppi di indagine per definire il profilo della patologia epatica:
Ammoniemia È l’ammoniaca nel sangue. Una fase fondamentale del metabolismo proteico è la deaminazione, durante la quale i singoli aminoacidi vengono privati del gruppo aminico (NH2). La parte rimanente della molecola, (alfa-chetoacido), può essere utilizzata a fini energetici o per la sintesi di glucosio. Il gruppo aminico viene invece trasferito all'alfa-chetogluatarato (intermedio del ciclo di Krebs), con formazione di glutammato; quest'ultimo subisce una deaminazione ossidativa nella matrice mitocondriale con produzione di ammoniaca libera.
Ammoniemia Per il dosaggio si utilizzano metodi enzimatici: glutamato-deidrogenasi con produzione di NADP+ la cui concentrazione è direttamente proporzionale all’ammoniaca presente nel siero del paziente. Un incremento dell'ammoniaca nel sangue è spesso spia di un suo alterato metabolismo a livello epatico. Situazioni di iperammonemia si riscontrano, ad esempio, nei casi di grave danno epatico con insufficienza dell'organo, come accade nella cirrosi in fase avanzata o nel corso di epatiti importanti. VALORI NORMALI DI AMMONEMIA NELL'ADULTO 21 - 50 µmol/l (15 - 60 µcg/100ml)
Transferrina È la principale proteina di trasporto del ferro nel sangue. Sintetizzata e secreta dal fegato. Ha una struttura a singola catena e presenta molte isoforme legate sia a polimorfismi del gene che codifica per questa proteina, sia allo stato di saturazione del ferro, sia a differenze di glicosilazione. È composta da 679 amminoacidi.
Transferrina Il Carboydrate-deficient Transferrin (CDT) è un marker diagnostico estremamente sensibile e specifico per dimostrare la cronica assunzione di alcool. Il dosaggio viene effettuato sul siero con metodica immunoturbidimetrica e lettura a 340nm del precipitato legato ad un anticorpo specifico. Può essere misurata come proteina totale con metodica nefelometrica, oppure con saggi immunometrici come proteina glicosilata. Valori discriminanti di saturazione Normale= ≤ 45% Controllo di verifica= 45-60% Consigliata esecuzione test genetici= >60%
Ceruloplasmina Sintetizzata principalmente dal fegato, la ceruloplasmina redistribuisce il rame epatico ai tessuti. È una proteina deputata al trasporto del rame nel sangue. Ad essa si trova legato gran parte del metallo circolante. Ossida lo ione ferroso (Fe2+) in ione ferrico (Fe3+) permettendo il legame alla transferrina (che può trasportare soltanto il ferro in forma Fe3+). Per il dosaggio si utilizzano metodiche nefelometriche e di immunoturbidimetria Valori di riferimenti: Uguali per uomo e donna: (23-37mg/dl)
Ceruloplasmina Ceruloplasmina alta: Oltre che nell'intossicazione da rame, alti livelli di ceruloplasmina nel siero si registrano durante la gravidanza e nelle donne che assumono estrogeni o contracettivi. Ceruloplasmina bassa: Nella malattia di Wilson per assenza di ceruloplasmina il rame si deposita nel cervello, nel fegato, nel rene e nella cornea
Alfa-Fetoproteina (AFP) Presente nei tessuti e nel circolo fetale. È un marcatore tumorale. Ha un valore prognostico. È una proteina presente nel circolo fetale, e sostituisce, nella vita fetale, le funzioni che saranno svolte dall’albumina. Dopo la nascita diminuisce fino a raggiungere nell’adulto valori molto bassi. È considerato il marcatore del tumore primitivo del fegato (Epato-Carcinoma HCC), ma può innalzarsi anche in presenza di fenomeni di rigenerazione epatica (es: cirrosi, epatite virale).
Immunoglobuline ed autoanticorpi L’incremento dei livelli di immunoglobuline è un segnale riscontrato nella maggior parte delle epatiti croniche.
Immunoglobuline ed autoanticorpi Epatite Autoimmune tipo 1: frequente in donne giovani o di media età; caratterizzata da ipertransaminasemia; la patologia è associata a titoli elevati di anticorpi antinucleo (ANA) e/o anti-muscolo liscio (ASMA). Epatite Autoimmune tipo 2: tipica dell’età pediatrica; associata alla positività di anticorpi antigeni microsomiali epatici e renali (anti-LKM1) e più raramente con positività per ANA o ASMA. La maggior parte ha anche infezione da HCV! Epatite Autoimmune tipo 3: frequente in donne giovani; queste pazienti sono ANA, ASMA, o anti-LKM1 negative, mentre presentano positività per anticorpi diretti contro l’antigene epatico solubile (anti-SLA).
Biomarcatori per la valutazione della fibrosi epatica La fibrosi epatica, ovvero la sostituzione del parenchima epatico con matrice extracellulare, rappresenta la caratteristica principale della maggior parte delle patologie croniche epatiche (CLDs) può essere provocata da un'ampia varietà di fattori: Epatite C cronica Epatopatia alcolica Steatoepatite non alcolica Epatite B cronica Attualmente il Gold Standard per la valutazione del grado di progressione della Fibrosi Epatica rimane la Biopsia!!!
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