Proteine della soia effetti metabolici e ruolo nella prevenzione cardiovascolare - Serena De Nitto - Valsoia
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Proteine della soia effetti metabolici e ruolo nella prevenzione cardiovascolare Serena De Nitto Antonio Vittorino Gaddi Giovanni Ghirlanda Ornella Guardamagna Stefano Lello Andrea Poli Massimo Volpe Roberto Volpe Pacini Editore Medicina
Proteine della soia effetti metabolici e ruolo nella prevenzione cardiovascolare Serena De Nitto Antonio Vittorino Gaddi Giovanni Ghirlanda Ornella Guardamagna Stefano Lello Andrea Poli Massimo Volpe Roberto Volpe Pacini Editore Medicina
Questo lavoro ha l’obiettivo di prendere una posizione sull’impiego della soia (proteine della soia) nella prevenzione cardiovascolare e in altri settori della nutrizione umana ed è stato elaborato e sottoscritto dal gruppo di esperti sotto indicato dopo un’attenta disamina della letteratura disponibile. Dott.ssa Serena De Nitto Ricercatore Universitario, Dipartimento di Scienze Psichiatriche, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Sapienza Università di Roma Prof. Antonio Vittorino Gaddi Direttore del Centro Aterosclerosi e Malattie Metaboliche “Giancarlo Descovich”, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna, Policlinico “S. Orsola-Malpighi” Prof. Giovanni Ghirlanda Professore ordinario di Malattie del Metabolismo, Direttore Istituto di Patologia Medica e Semeiotica Medica, Dipartimento di Medicina Interna e Medicina Specialistica, Università Cattolica “S. Cuore”, Policlinico Universitario “A. Gemelli”, Roma Prof.ssa Ornella Guardamagna Professore aggregato di Pediatria, Responsabile Dislipidemie Dipartimento di Scienze Pediatriche e dell’Adolescenza, Università di Torino, Ospedale Infantile “Regina Margherita” Dott. Stefano Lello Responsabile Unità di Ginecologia Endocrinologica, Fisiopatologia della Menopausa ed Osteoporosi, Istituto Dermopatico dell’Immacolata, IRCCS, Roma Dott. Andrea Poli Direttore Scientifico, Nutrition Foundation of Italy (NFI), Milano Prof. Massimo Volpe Professore ordinario di Cardiologia, Direttore Cattedra e Struttura Complessa di Cardiologia, Direttore Dipartimento di Scienze Cardio-Toraco-Vascolari, 2a Facoltà di Medicina e Chirurgia, Sapienza Università di Roma, Azienda Ospedaliera “Sant’Andrea” Dott. Roberto Volpe Ricercatore, Servizio Prevenzione e Protezione del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma La soia è fra i cibi più studiati sotto il profilo scientifico nell’arco degli ultimi 40 anni. Il Panel ha effettuato, utilizzando Medline, una review estesa della letteratura pertinente e ha esaminato oltre 700 articoli clinici sugli effetti terapeutici della soia e oltre 100 revisioni sistematiche e review. Da questo materiale sono state selezionate le 122 voci più rilevanti citate in bibliografia; molto peso è stato dato alle meta- analisi più recenti. Il presente documento è stato realizzato grazie al supporto incondizionato di Valsoia S.p.A. © Copyright 2010 by Pacini Editore SpA – Pisa Realizzazione editoriale e progetto grafico Pacini Editore SpA Via A. Gherardesca 1 56121 Pisa www.pacinimedicina.it info@pacinieditore.it Fotolito e Stampa Industrie Grafiche Pacini – Pisa L’editore resta a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare e per le eventuali omissioni. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, Corso di Porta Romana n. 108, Milano 20122, e-mail segreteria@aidro.org e sito web www.aidro.org
Indice Presentazione del Panel e introduzione al lavoro............................................... 2 1. Le proteine della soia: possibili indicazioni cliniche e nutrizionali. Premessa...... 5 1.1. Razionale delle indicazioni terapeutiche delle proteine della soia............. 6 2. La soia e le proteine della soia: indicazioni cliniche consolidate..................... 9 2.1. Ipercolesterolemie nell’adulto e nell’anziano......................................... 9 2.2. Ipercolesterolemie in età pediatrica..................................................... 13 2.3. Ipercolesterolemia nella donna in menopausa....................................... 15 2.4. Diabete e sindrome metabolica.......................................................... 18 2.5. Obesità......................................................................................... 20 2.6. Ipertensione arteriosa....................................................................... 22 3. Altre considerazioni sull’impiego di prodotti a base di soia: dalla prospettiva clinica a quella della sanità pubblica................................... 25 3.1. Rischio cardiovascolare globale......................................................... 26 3.2. Popolazione generale con bassi livelli dei fattori di rischio e mantenimento della salute..................................................................... 27 4. Raccomandazioni finali sulla corretta nutrizione per la prevenzione cardiovascolare..................................................................................... 29
Nota Editoriale Successivamente alla revisione editoriale finale di questo Position Paper, sono stati resi noti i risultati di una nuova meta-analisi sugli effetti delle proteine della soia sul profilo lipidico (Anderson J, et al. Soy protein effects on serum lipoproteins: an updated meta-analysis, 9th International Symposium on the Role of Soy, Washington, DC, 10 ottobre 2010). L’abstract della meta-analisi conferma le conclusioni del Panel in merito all’effetto ipocolesterolemizzante delle proteine della soia. Secondo la meta-analisi, l’effetto è significativo già per assunzioni quotidiane di 15-25 g/die di proteine della soia.
1 Le proteine della soia: possibili indicazioni cliniche e nutrizionali Le proteine della soia: possibili indicazioni cliniche e nutrizionali. Premessa La soia e i suoi costituenti, ed in parti- sufficienti o poco conclusive, o addirit- La soia e i suoi colare le proteine, hanno numerosi im- tura in assenza di qualsivoglia studio di costituenti, ed in particolare le pieghi in nutrizione umana; un’ampia efficacia. Questa situazione, che appa- proteine, hanno letteratura ne descrive i possibili effetti, re peraltro in miglioramento per l’inter- numerosi impieghi in alcuni dei quali particolarmente utili nel- vento dell’EFSA (Autorità europea per la nutrizione umana la prevenzione primaria e secondaria sicurezza alimentare), nel quadro della delle malattie cardiovascolari (MC) ed nuova normativa sui claims stessi, com- altri di carattere terapeutico. porta confusione nei cittadini, nelle auto- Una recentissima revisione delle rela- rità preposte all’orientamento di corrette zioni tra componenti della dieta e MC, abitudini nutrizionali e nella stessa clas- basata sulla valutazione della letteratura se medica. Comunque, a tal riguardo, esistente in base alla forza dell’associa- un documento rilevante sull’argomento, zione, alla consistenza, coerenza e al relativo al solo controllo della colestero- nesso temporale (Bradford Hill guide- lemia, è stato pubblicato recentemente e lines), conclude che esistono prove di resta uno dei riferimenti suggeriti per la effetti significativi sul rischio delle MC classe medica. stesse (sia protettivi che di danno) solo Per queste ragioni, il Panel di esperti che per pochi nutrienti a. Per contro esisto- ha elaborato il presente Position Paper no numerosi claims nutrizionali via via sugli effetti nutrizionali della soia, ha rivendicati grazie a sperimentazioni in- stabilito di differenziare gli argomenti in a Solo a titolo di esempio: i vegetali tra i fattori protettivi, gli acidi grassi trans tra i fattori dannosi. 5
Capitolo 1 Il Panel ha relazione al livello di consistenza scien- Classe Descrizione anche deciso di non tifica, tenendo in considerazione sia il riportare nel presente tipo di trial eseguiti, sia la forza delle articolo riferimenti ad Evidenza e/o consenso generale che un approccio dia- azioni, meccanismi raccomandazioni (per i singoli pazien- I gnostico o terapeutico sia vantaggioso, utile ed efficace d’azione, possibili ti o come misure di carattere collettivo) Evidenza contrastante e/o divergenza di opinione circa indicazioni della soia in accordo con le indicazioni generali II l’utilità/efficacia del trattamento che non dispongano della letteratura e in particolare con i cri- di studi di conferma Il peso dell’evidenza/opinione è a favore dell’utilità/ e/o siano derivate teri proposti dallo Scottish Intercollegiate IIa efficacia solo o principalmente Guidelines Network (SIGN) b. Il Panel L’utilità/efficacia risulta meno chiaramente stabilita sulla da studi sull’animale ha deciso di non riportare nel presen- IIb base dell’evidenza/opinione e/o rappresentino te articolo riferimenti ad azioni, mec- ipotesi di lavoro di Evidenza o consenso generale che il trattamento non sia canismi d’azione, possibili indicazioni III utile/efficace e che in taluni casi possa essere dannoso singoli autori o gruppi di ricerca della soia che, per quanto pubblicate e plausibili, non dispongano di studi di conferma e/o siano derivate solo o Livello Descrizione principalmente da studi sull’animale e/o di evidenza rappresentino ipotesi di lavoro di singoli autori o gruppi di ricerca c. Nel primo A Dati derivati da numerosi trial clinici randomizzati o meta-analisi paragrafo, per dovere di completezza, si citeranno comunque tutte le indica- B Dati emersi da un singolo trial clinico randomizzato o da ampi studi non randomizzati zioni e i meccanismi d’azione provati sull’uomo. Consenso degli esperti e/o studi di piccole dimen- C sioni, studi retrospettivi e registri 1.1. Razionale delle indicazioni terapeutiche delle proteine e dei componenti della delle proteine della soia soia, documentati da studi controllati e con almeno un lavoro confermativo. Vengono di seguito descritte le classi del- le raccomandazioni e i livelli di eviden- Alcuni dei meccanismi d’azione ripor- za secondo il Documento di Consenso tati e le relative indicazioni cliniche dell’European Society of Cardiology d. sono rilevanti soprattutto per particolari Nella Tabella I vengono sintetizzati gli aree della medicina specialistica, ma effetti e i principali meccanismi d’azione i meccanismi d’azione della soia (più b I criteri di massima considerano di alto livello scientifico le meta-analisi, se di alta qualità, le revisioni sistematiche, le ricerche cliniche controllate; per la forza della raccomandazione vengono presi in esame parametri come l’applicabilità dei risultati alla popolazione reale, la consistenza generale dei risultati, l’esistenza di sottogruppi o condizioni particolari, e numerosi altri. c Detti lavori sperimentali infatti possono essere utilizzati per proporre nuove linee di ricerca, ma non devono essere presi in considerazione per orientare decisioni cliniche o raccomandazioni terapeutiche. d www.escardio.org/knowledge/guidelines/rules. 6
Le proteine della soia: possibili indicazioni cliniche e nutrizionali Componente Dose giornaliera Indicazione Classe di raccomandazione Effetto terapeutico della soia ottimale Livello di evidenza biologicamente attivo Adulti M e F con ipercolesterolemia • familiare • poligenica I, A Riduzione livelli sierici LDLc e apo B100 • nutrizionale Adulto: • in terapia con statine (associazione) 25 g 26 Aumento senso di sazietà, aumento dispendio Obesità, sindrome metabolica, steatosi calorico, modulazione sintesi epatica acidi gras- IIa, B-C epatica, iperglicemia, diabete si, modulazione sintesi e secrezione insulina, aumento tolleranza glucidica Ipertensione arteriosa IIa, B (in donne adulto-anziane) Riduzione PA sisto-diastolica PROTEINE Riduzione livelli sierici LDLc e apo B100, riduzione Proteine* Bambino: Ipercolesterolemie pediatriche I, A livelli sierici trigliceridi, aumento livelli sierici HDLc 250-500 mg/kg 40 Ipercolesterolemia poligenica IIa, B Meccanismo d’azione Attivazione recettori epatici apo B100 - LDL 30 38 Attivazione recettori intestinali CCK-A (colecistochinina-A) 122 Aumento termogenesi 5 Aumento produzione adiponectina 6 7 Modulazione recettore di trascrizione SREBP-1 8 Miglioramento segnale PI3K/AKT (fosfatidilinositolo-3-kinasi) 9 Riduzione indice glicemico 10 Attivazione PPAR (Peroxisome Proliferator Activated Receptor) α e γ 11 12 * No se allergia alle proteine della soia Riduzione livelli sierici LDLc e della sub frazione Ipercolesterolemie IIb, B pro infiammatoria LDL (-) 50-300 mg Sindrome metabolica, iperglicemia, diabete IIb, B Modulazione sintesi e secrezione insulina Isoflavoni (fitoestrogeni): Ipercolesterolemia in donne in menopausa IIb, B genisteina, Meccanismo d’azione daidzeina, Azione antiossidante gliciteina Modulazione enzimi di ossidazione acidi grassi AMPK (protein-kinasi AMP attivata) e ACC (acetil-CoA carbossilasi) Riduzione LDL elettro-negative e autoanticorpi anti-LDL (-) 13 Interazione con recettori α e β (++) degli estrogeni naturali Riduzione perdita tessuto osseo (non confermata in maniera univoca) I, A (riferito all’azione globale ALTRI COMPONENTI 5-10 g 3 Adulti M e F con ipercolesterolemia Riduzione livelli sierici LDLc ipocolesterolemizzante) Fibre Meccanismo d’azione Riduzione assorbimento colesterolo (e aumento sua escrezione fecale) Ipercolesterolemia in donne in meno- 1000-1500 mg 14 IIa, C Aumento massa ossea pausa Calcio Meccanismo d’azione Mantenimento equilibrio bilancio calcico Riduzione livelli sierici LDLc e trigliceridi, aumen- Adulti M e F con ipercolesterolemia IIb, B to sintesi HDL 15 16 Lecitina Meccanismo d’azione Miglioramento funzionalità delle membrane 16 Solubilizzazione colesterolo biliare 16 15 mg 17 Anemia in vegetariani IIa, B Aumento sideremia Ferro Meccanismo d’azione Sintesi emoglobina Tabella I. Sintesi dei possibili effetti e meccanismi d’azione della soia. 7
Capitolo 1 spesso fisiologici, come l’attivazione la Medicina Generale e, in senso lato, del recettore delle LDL) richiamano un per tutte le figure professionali interessa- impiego generalizzato ed indicazioni te alla medicina preventiva e alla nutri- e tipologie di pazienti di interesse per zione umana. 8
2 Le proteine della soia: possibili indicazioni cliniche e nutrizionali La soia e le proteine della soia: indicazioni cliniche consolidate La soia, e in particolare alcune prepara- toposta a controlli di qualità sufficienti. I Non tutti i cibi zioni di soia a contenuto proteico noto, è dati infatti, come meglio precisato succes- a base di soia sono identici né tra gli alimenti più studiati nel settore della sivamente, sono attribuiti dagli autori dei hanno le stesse nutrizione umana. Una ricca bibliografia singoli studi a specifiche componenti (più caratteristiche ne descrive gli effetti sull’uomo, affianca- spesso al contenuto in proteine) che, per ta da analisi epidemiologiche osserva- garantire quella data azione, devono es- zionali e di geografia sanitaria che ne sere effettivamente presenti nella quantità descrivono l’utilizzazione in varie culture. efficace. Le azioni attestate dalla lettera- Non tutti i cibi a base di soia sono identi- tura pertanto non sono e non devono es- ci né hanno le stesse caratteristiche. Nei sere attribuite specificamente a qualsiasi paragrafi sottostanti si è inteso delineare: prodotto che porti la dicitura “soia”. a) le indicazioni cliniche meglio studiate o ove esiste una letteratura significativa, 2.1. Ipercolesterolemie che, b) siano, di massima, attribuite a nell’adulto e nell’anziano cibi a base di soia a contenuto proteico noto e significativo, di cui si conosca la Si fa riferimento alle ipercolesterolemie Le azioni attestate composizione bromatologica estesa, la in senso lato e, ovvero alle condizioni ca- dalla letteratura cui produzione sia standardizzata e sot- ratterizzate da aumento del colesterolo pertanto non sono e non devono essere attribuite specificamente a e Ipercolesterolemie da errori nutrizionali, ipercolesterolemie multigeniche, situazioni di elevato rischio car- diovascolare globale causato da aumento del colesterolo plasmatico, forme a eventuale modesta compo- qualsiasi prodotto nente secondaria (escludendosi quelle decisamente secondarie a malattie endocrinologiche – es. ipotiroi- che porti la dicitura dismo – o altre analoghe). “soia” 9
Capitolo 2 Figura 1. Correlazione tra 100 la riduzione della colesterolemia LDL e riduzione 80 di infarto miocardico non fatale (%) del rischio di in- Riduzione del rischio relativo farto miocardico non fatale in una 60 metaregressione di numerosi trial di intervento. I 40 cerchi rossi iden- tificano gli studi 20 di intervento di carattere non far- macologico (da 0 Robinson et al., 2005, mod.) 23. -20 15 20 25 30 35 40 Riduzione della colesterolemia LDL (%) Studi recenti veicolato dalle Low Density Lipoproteins rappresentano la prima causa di morte e confermano che (LDLc); eventuali forme genetiche gravi invalidità in Italia 20 e in altri paesi d’Euro- la concentrazione (ad es. ipercolesterolemia familiare auto- pa. Studi recenti confermano che la con- plasmatica di LDLc e, ancor di più, somica dominante omozigote da deficit centrazione plasmatica di LDLc e, ancor della apo B100 sono del recettore per apo B100) o altre iperlipo- di più, della apo B100 (l’apolipoproteina altamente predittive di proteinemie complesse (ad es. broad-beta legata alle LDL) sono altamente preditti- ateromasia coronarica disease) non sono comprese se non altri- ve di ateromasia coronarica e di infarto e di infarto miocardico, a conferma del ruolo menti specificato. Una revisione di quali miocardico, a conferma del ruolo cruciale cruciale di queste di queste gravi malattie del metabolismo di queste lipoproteine 21 nella patogenesi lipoproteine nella debbano essere trattate dal medico di me- dell’aterosclerosi e nell’induzione di com- patogenesi dicina generale e quale siano di interesse plicanze cardiovascolari. dell’aterosclerosi e nell’induzione specialistico è riportata in bibliografia 18. Studi controllati condotti con farmaci e di complicanze Numerosi studi epidemiologici documen- diete hanno mostrato come la diminu- cardiovascolari tano una stretta associazione tra livello pla- zione della colesterolemia totale g e LDL smatico delle LDL e incidenza di MC f e induca una riduzione dell’incidenza di altre complicanze dell’aterosclerosi 19, che eventi cardiovascolari; nella popolazio- f Ai fini del presente documento si adotta la definizione estesa di “malattie cardiovascolari”, intese come “tutte le complicanze cardio- e cerebrovascolari, aorto-renali e periferiche dell’aterosclerosi, seguendo gli indirizzi del Ministero della Sanità (Quaderni della Salute, n. 1 MinSan 2010). g Molti studi del passato prendono come riferimento il dosaggio della colesterolemia totale (ovvero della somma di colesterolo delle VLDL, LDL, Lp(a) e HDL), la cui determinante maggiore è usualmente LDLc, che è il vero fattore di rischio. 10
La soia e le proteine della soia: indicazioni cliniche consolidate 20 20 10 10 Cambiamento del colesterolo totale (mg/dL) Cambiamento del colesterolo LDL (mg/dL) 0 0 -10 -10 -20 -20 -30 -30 -40 -40 -50 -50 -60 -60 -70 -70 -80 -80 -90 -90 130-200 200-260 269-335 > 335 130-200 200-260 269-335 > 335 Livello di colesterolo iniziale (mg/dL) Livello di colesterolo iniziale (mg/dL) ne generale la riduzione del rischio car- (prima dei 55 anni nel padre e pri- Figura 2. Riduzione del diovascolare e dell’incidenza di MC è ma dei 65 anni nella madre). colesterolo totale direttamente proporzionale alla riduzio- Le indicazioni consolidate sull’effetto cli- (a sinistra) e del ne di LDLc e indipendente dalla modali- nico della soia, e in specifico dell’utilizzo LDLc (a destra) in funzione dei tà utilizzata per abbassarlo 22. di proteine della soia (PS) in sostituzione livelli basali di Il controllo non farmacologico della co- totale o parziale di proteine animali, colesterolemia lesterolemia, oggetto di un’approfondita sono state confermate da più meta-anali- totale e LDL ri- spettivamente (da revisione a livello nazionale 2, è poten- si 24 25, e da revisioni sistematiche, docu- Anderson et al., zialmente utile in tutta la popolazione e menti di consenso ed editoriali 26-29. 1995, mod.) 31. indicato per: Le PS a dose media (20-30 g/die) ridu- Studi controllati • gli individui a rischio medio-basso cono LDLc in media di 22 mg/dL, ma condotti con farmaci e (non candidati a terapia farmacolo- studi con 30-50 g/die in sostituzione diete hanno mostrato gica); completa delle proteine animali docu- come la diminuzione • i pazienti con ipercolesterolemia mentano una riduzione di LDLc di oltre della colesterolemia totale e LDL induca severa in trattamento farmacologico 90 mg/dL sia in soggetti con ipercole- una riduzione massimale; sterolemia sporadica sia in soggetti con dell’incidenza di • i pazienti in trattamento farmacologi- ipercolesterolemia familiare h, in 2-4 e eventi cardiovascolari; co (qualsiasi) che non raggiungono 6-8 settimane, rispettivamente 30. La ridu- nella popolazione generale la gli obiettivi terapeutici prefissati; zione osservata è proporzionale ai livelli riduzione del rischio • i pazienti che risultino intolleranti ai basali di LDLc del singolo soggetto: è cardiovascolare farmaci o a specifici dietetici; quindi maggiore nei soggetti con iperco- e dell’incidenza • gli anziani già in politerapia; lesterolemia severa, minore nei soggetti di malattia cardiovascolare • i bambini ipercolesterolemici figli di con LDLc entro i limiti ottimali o appena è direttamente genitori con infarto o ictus prematuri elevati (Fig. 2). proporzionale alla riduzione di LDLc e indipendente dalla h Vi sono segnalazioni attendibili, per quanto aneddotiche, di un’azione sulle LDL anche in pazienti con modalità utilizzata ipercolesterolemia familiare omozigote receptor-defective (non sui receptor-negative). per abbassarlo 11
Capitolo 2 Le PS a dose L’effetto ipocolesterolemizzante dipende lo alimentare possono essere particolar- media (20-30 g/ inoltre dalla quantità di PS consumate, mente indicate nel soggetto ipercolestero- die) riducono LDLc almeno entro i limiti di apporto giornalie- lemico anziano. Per altro gli studi finora in media di 22 mg/ dL, ma studi con ro utilizzati nei vari studi, quasi sempre condotti non documentano una riduzione 30-50 g/die in condotti con quote proteiche isocalori- dell’effetto delle PS in funzione dell’età, sostituzione completa che e corrispondenti ai LARN i per sesso anche se mancano dati sufficienti nelle delle proteine animali ed età l. età estreme (ultraottuagenari/centenari), documentano una riduzione di LDLc La Food and Drugs Administration statu- che rappresentano quasi sempre le così di oltre 90 mg/dL nitense, che ha autorizzato un claim 32 dette coorti neglette in molti settori della sia in soggetti con sulle PS di grado A-I, ha suggerito l’uso ricerca. ipercolesterolemia di circa 25 g di PS al dì, anche suddivise Esistono lavori sull’animale da esperi- sporadica sia in più razioni (da 6-7 g), per ridurre in mento 34 che suggeriscono un potenzia- in soggetti con ipercolesterolemia modo significativo il rischio cardiovasco- le effetto delle PS contro l’invecchiamen- familiare, in 2-4 lare 26 e quindi per la prevenzione dell’in- to e un’azione favorevole sulla demen- e 6-8 settimane, farto miocardico e di altre complicanze za, ma le sperimentazioni cliniche non rispettivamente dell’aterosclerosi. forniscono prove convincenti o hanno Inoltre nell’anziano, ove spesso la ipo-dis- dato esiti contraddittori e negativi 35 36. nutrizione assoluta o relativa è correlata a Pertanto l’indicazione principale anche difficoltà di masticazione e di reperimen- nell’anziano è quella relativa all’effetto to/preparazione dei cibi oltre che alle ipocolesterolemizzante con la finalità di alterazioni fisiopatologiche senili, l’impie- prevenire l’infarto miocardico, l’ictus e, go di cibi facilmente digeribili e ad alto in senso lato, le complicanze dell’atero- tenore proteico è certamente suggerito. sclerosi mantenendo un regime nutrizio- Diete ipoproteiche ipocaloriche posso- nale completo e corretto. no facilitare, assieme alla sedentarietà, Le più recenti pubblicazioni confermano la perdita di massa magra e la sostitu- che le proteine rappresentano la compo- zione adiposa delle masse muscolari, in nente della soia attiva sulle LDL, mentre particolare nell’anziano, fino alla sarco- gli isoflavoni contribuiscono in modo penia 33. Le linee guida raccomandano meno significativo. Infatti, la riduzione un adeguato livello di attività fisica e la media di LDLc ottenibile con gli isoflavoni somministrazione di un adeguato tenore è solo del 3%, anche a dosaggi elevati di proteine, calcio e altri elementi. Per (300 mg/die). C’è da aggiungere che Diete a base di queste ragioni diete a base di PS e a gli isoflavoni ridotti potrebbero esplicare proteine della soia basso tenore di grassi saturi e colestero- un’azione antiossidante, ma le evidenze e a basso tenore di grassi saturi e colesterolo alimentare i La RDA (Recommended Daily Allowance) o dose giornaliera raccomandata, indica la quantità di possono essere vitamine e sali minerali che una persona dovrebbe assumere per soddisfare il fabbisogno minimo gior- particolarmente naliero. l È di particolare interesse che le PS abbiano un effetto ipocolesterolemizzante, anche molto marcato, a indicate nel soggetto dosi corrispondenti a quelle suggerite, e senza mai necessitare di sovradosaggio; per questa ragione la ipercolesterolemico larghissima maggioranza degli autori ha utilizzato dosi di PS uguali agli RDA oppure a una loro frazione anziano ove venivano somministrate anche proteine animali. 12
La soia e le proteine della soia: indicazioni cliniche consolidate sull’utilità di questi composti e di molti altri 2.2. Ipercolesterolemie Le proteine antiossidanti sono tutt’ora molto modeste, rappresentano la in età pediatrica componente della anche se enfatizzate da alcuni 37. Proba- soia attiva sulle LDL, bilmente studi futuri potranno chiarire me- Per i bambini/adolescenti il livello di evi- mentre gli isoflavoni glio il ruolo dei singoli isoflavoni anche in denza è minore, sia per numero di report contribuiscono funzione della diversa sensibilità genetica che per numerosità dei campioni esami- in modo meno ed epigenetica alla loro azione. nati. Esistono comunque studi clinici con- significativo Come accennato, la riduzione di LDLc trollati che ne dimostrano l’efficacia ipo- è attribuibile alla capacità delle PS di colesterolemizzante nel medio 40 e lungo aumentare l’espressione dei recettori per termine, senza interferenze negative con i l’apo B100. Tale azione è stata ipotizzata parametri di crescita staturo-ponderale 41. per la prima volta nel 1982 38 e dimo- La riduzione di In particolare l’effetto delle PS sul profilo LDLc è attribuibile strata alcuni anni dopo 39. lipidico, rispetto a quelle animali, è sta- alla capacità delle In definitiva, l’azione ipocolesterolemiz- to esaminato in uno studio condotto su proteine della zante delle PS è ben documentata (livello bambini con ipercolesterolemia autoso- soia di aumentare IA) per gli adulti/anziani caucasici, uo- mica dominante, in età prepubere (3-12 l’espressione dei mini e donne, per i quali le dosi efficaci recettori per l’apo anni). Le variazioni della colesterolemia B100 sono note, l’entità dell’effetto sulle LDLc è totale, legata alle LDL e alle HDL e del- prevedibile, il rate di ipo- o non-respon- la trigliceridemia sono state controllate der è relativamente basso, anche se va- periodicamente per 22 settimane, con riabile in funzione della compliance alla un programma alimentare che prevede- dieta. Per quanto le dosi e le modalità va dapprima una dieta povera di grassi Esistono studi d’uso delle PS siano ben studiate, ap- clinici controllati e proteine animali, successivamente so- pare inopportuno generalizzare i risultati che ne dimostrano stituite (al 90%) con quelle della soia. della ricerca stessa attribuendoli specifi- l’efficacia Lo studio dimostra una riduzione alta- camente a preparati a base di soia, la ipocolesterolemizzante mente significativa del colesterolo totale nel medio e lungo cui composizione esatta non sia nota. (CT), -19,2% (p < 0,01), e LDL, -19,7% termine, senza (p < 0,001), dopo 1 mese di assunzio- interferenze negative ne di PS. Tale riduzione persisteva a 18 con i parametri di Raccomandazione 1: settimane (-21,6%, p < 0,001 sia per crescita staturo- ponderale l’effetto ipocolesterolemizzante delle CT sia per LDLc). Le variazioni di trigli- proteine della soia è tanto maggiore ceridi e HDLc non erano invece signifi- quanto più alti sono i livelli basali di cative. LDLc. In soggetti di età adulta-anziana Ulteriore conferma dell’efficacia delle con ipercolesterolemia, il consumo di PS viene da uno studio crossover con- Lo studio 20-25 g/die di proteine della soia per- dotto su bambini con ipercolesterolemia dimostra una mette di ottenere una riduzione media familiare eterozigote di età media di riduzione altamente della colesterolemia LDL di 22 mg/dL 9,3 ± 4,5 anni, durato 24 settimane 42. significativa del (quindi circa del 10-15%) fino ad arri- colesterolo totale I partecipanti allo studio sono stati sud- dopo 1 mese di vare a 90 mg/dL con quantità superiori divisi in due gruppi trattati con dieta ipo- assunzione di di proteine della soia (30-50 g/die). colesterolemizzante tradizionale e dieta proteine della soia 13
Capitolo 2 Le proteine della contenente PS. Tali regimi sono stati approntati programmi alimentari ade- soia inserite nella invertiti dopo 8 settimane e altrettante guati ai fini della prevenzione cardiova- dieta in sostituzione di sospensione della dieta (washout). Il scolare, eventualmente basate sulle PS e o in aggiunta alle proteine animali risultato è positivo e dimostra differenze su altri nutrienti. inducono variazioni significative a vantaggio dell’alimenta- In conclusione i risultati attuali dimo- significative, di zione contenente PS. La riduzione di CT strano che le PS inserite nella dieta in tipo protettivo o (16-18 %), LDLc (22-25%) e apo B100 sostituzione o in aggiunta alle proteine antiaterogenico a (19-25%) ottenuta con le PS è risultata animali inducono variazioni significati- carico delle diverse frazioni lipoproteiche significativamente maggiore di quella ve, di tipo protettivo o antiaterogenico ottenibile con una dieta povera di grassi a carico delle diverse frazioni lipopro- e colesterolo e contenente proteine ani- teiche. Tali dati sono di interesse per mali (p < 0,05 tra gruppi). Il calo di CT, l’alimentazione del bambino iperlipo- LDLc e apo B100 osservato con quest’ul- proteinemico. tima è stato del 7-8, 12-13 e 7-12% ri- La somministrazione di PS può essere spettivamente. proponibile in quantità variabile in rela- Uno studio segnala, sempre in bambini zione al peso del bambino o dell’ado- con ipercolesterolemia familiare, un in- lescente: da 2,5-5 g/die dopo l’anno cremento di HDLc (p < 0,04) e di apo di età, aumentando l’apporto a 5-10 A1 (p < 0,001) ascrivibili alle PS, non g/die nel bambino che ha raggiunto accompagnato dell’attesa riduzione di il peso di 20 kg e a 7,5-15 g/die in LDLc 40; gli autori dello studio spiegano quello di 30 kg di peso, sino ad inte- questo risultato negativo con il basso grare l’alimentazione con un apporto di rapporto polinsaturi/saturi (0,3) nella PS pari a 10-20 g/die nel ragazzo/a dieta prescritta, anche se un’insufficien- adolescente di circa 40 kg di peso. te quantità di PS può essere un’ulteriore L’effetto ipocolesterolemizzante o l’au- concausa 40. L’aumento di HDLc (+4%, mento di HDLc attribuibile a cibi con- p < 0,04) è confermato da uno studio tenenti proteine ad elevato valore bio- randomizzato con cross-over, in cui ve- logico può costituire, per i bambini e i niva somministrato alternativamente latte giovani in fase di crescita, un ulteriore bovino o latte di soia a bambini con vantaggio. ipercolesterolemia familiare (età media Per i bambini e i giovani è determinan- di 8 ± 1 anni) 43. In quest’ultimo studio te la disponibilità di cibi ad alto teno- si è avuta anche una riduzione significa- re proteico, con apporto molto ridotto La tiva (p < 0,05) dei trigliceridi. di grassi saturi e zuccheri semplici, di somministrazione Per altro esistono, con prevalenza varia- buona palatabilità e gustosità, per con- di proteine della bile dallo 0,5 al 3%, altre ipercolestero- sentire la reale compliance alla dieta. soia può essere lemie primitive, diverse dall’ipercoleste- La prescrizione di diete in realtà pia- proponibile in rolemia familiare; tra queste si annovera- cevoli rappresenta uno stimolo positivo quantità variabile in relazione al peso no l’ipercolesterolemia familiare combi- per i giovani e una forma di corretta del bambino o nata, le ipercolesterolemie poligeniche. educazione alla salute. Una recente dell’adolescente Per queste malattie dovrebbero essere revisione di questi argomenti, alla luce 14
La soia e le proteine della soia: indicazioni cliniche consolidate del rilevante aumento di casi di obesità 2.3. Ipercolesterolemia Nel caso di bambini o giovani con e conseguenti alterazioni metaboliche nella donna in menopausa ipercolesterolemia nei bambini m, suggerisce fortemente familiare eterozigote, di riconsiderare l’uso di cibi di origine Valgono per la donna adulta e anziana la sostituzione vegetale 44 assieme alla necessità di le stesse indicazioni e considerazioni delle proteine promuovere studi e ricerche sull’effetto riportate al paragrafo 2.1. La maggio- animali con proteine vegetali di soia e dei nutrienti in bambini, adolescenti e ranza degli studi sull’effetto ipocoleste- con altri eventuali giovani adulti. rolemizzante delle PS comprende infatti accorgimenti casistiche formate da uomini e donne nutrizionali adulti e anziani. Per altro nella donna rappresenta un’efficace misura Raccomandazione 2: ipercolesterolemica in peri- e in post- terapeutica menopausa si delineano altri possibili l’uso di proteine della soia in età pedia- obiettivi terapeutici, da associare a quel- trica è indicato in soggetti con iperco- lo preventivo ipocolesterolemizzante. In lesterolemia poligenica o familiare: in particolare è essenziale garantire l’ap- questi ultimi l’effetto ipocolesterolemiz- porto di una corretta quantità di calcio, zante sinergizza con l’eventuale impie- la cui fonte alimentare principale è co- go di statine. stituita da latte e i suoi derivati (yogurt e formaggi) 45 46. Il fabbisogno giornaliero di calcio è Il Panel segnala che nel caso di bambi- essenziale per mantenere in equilibrio ni o giovani con ipercolesterolemia fa- il bilancio calcico, per evitare, cioè, miliare eterozigote, la sostituzione delle un’anormale risposta secretoria da parte proteine animali con proteine vegetali delle paratiroidi con aumento del turno- di soia e con altri eventuali accorgimen- ver osseo e della perdita ossea. Infatti, ti nutrizionali rappresenta un’efficace se l’apporto alimentare è insufficiente, la misura terapeutica, di particolare utili- massa minerale contribuisce a ristabilire tà ove non si ponga un’indicazione al il pool extra-osseo. trattamento farmacologico o lo stesso Il fabbisogno di calcio varia in relazio- risulti insufficiente a raggiungere il goal ne alle epoche fisiologiche della vita e desiderato. passa dagli 800-1.000 mg/die della L’utilità dell’impiego di alimenti a base donna in età fertile ai 1.200-1.500 di PS in bambini o giovani con ipercole- mg/die della donna in menopausa sterolemia lieve o a rischio di obesità e (Livelli di Assunzione Giornaliera Rac- Il fabbisogno sindrome metabolica è meno documen- comandati di Nutrienti per la popola- giornaliero di tata tuttavia può trovare un razionale nel zione italiana, LARN). Tuttavia, alcuni calcio è essenziale contesto della strategia nutrizionale com- studi epidemiologici, anche italiani, per mantenere in equilibrio il bilancio plessiva (cfr. capitolo 3.2). hanno evidenziato una bassa assunzio- calcico e varia in relazione alle epoche fisiologiche della m Particolarmente evidente in alcuni paesi della UE, tra cui l’Italia e la Spagna e negli Stati Uniti. vita 15
Capitolo 2 Figura 3. Incidenza di 5 eventi cardio- EVENTI CARDIOVASCOLARI vascolari in un HR, 4,7 Osteoporosi periodo di 48 95% IC (2,4-9,3) con eventi cardiovascolari 4 mesi in donne Percentuali di donne con osteoporosi rispetto a donne 3 con bassa BMD (bone mineral density) (da 2 Tankó, 2005, mod.) 47. 1 Bassa BMD 0 0 12 24 36 40 Sopra i 60 anni, ne giornaliera di calcio nella dieta 48. degli estrogeni, si verificano profonde una donna su tre In campioni di popolazione del Nord alterazioni metaboliche (aumento del- soffre di osteoporosi, Italia, il 20% degli anziani segue diete le LDL e riduzione delle HDL) associate mentre, nella fascia tra 70 e 79, tale con bilancio calcico negativo e il 50% spesso ad aumento del peso corporeo, dato si attesta assume quantità di calcio largamente a insulino-resistenza e/o diabete, ad intorno al 45% della inferiori ai LARN e sotto la soglia dei aumento della pressione arteriosa, con popolazione 400-500 mg/die 48. Ne consegue conseguente forte aumento del rischio di che non solo bisogna evitare che inter- eventi cardiovascolari. venti di educazione nutrizionale pos- È quindi vero che in questa fase della sano comportare un’ulteriore riduzione vita della donna è opportuno aumentare dell’apporto calcico, ma, al contrario, l’introito di calcio (e quindi considerare Durante e dopo è necessario stimolare un incremento con attenzione il latte e i suoi derivati), la menopausa del suo apporto. Ciò vale soprattutto ma non va trascurato che i formaggi si verificano per le donne in menopausa, durante contengono una rilevante quota di lipidi profonde alterazioni la quale si osserva un netto aumento (e di calorie) e possono quindi peggio- metaboliche del rischio di osteoporosi: i dati italiani rare il profilo di rischio cardiovascolare associate spesso dello studio ESOPO (Epidemiological (ed in particolare i livelli lipidemici) della ad aumento del peso corporeo, a Study on the Prevalence of Osteopo- donna stessa. A complicare la situazio- insulino-resistenza rosis) ci dicono che, sopra i 60 anni, ne va aggiunto che le fonti casearie di e/o diabete, ad una donna su tre soffre di osteoporosi, calcio possono essere sfavorevoli perché aumento della mentre, nella fascia tra 70 e 79, tale costituiscono anche una fonte importante pressione arteriosa, dato si attesta intorno al 45% della po- di proteine animali. In effetti, una dieta con conseguente forte aumento del polazione 49. ricca di proteine, in particolare quelle rischio di eventi Inoltre durante e dopo la menopausa, animali (presenti nelle carni, ma anche cardiovascolari con la progressiva riduzione della sintesi nei formaggi), essendo acidificante, 16
La soia e le proteine della soia: indicazioni cliniche consolidate Figura 4. NORMALI OSTEOPENIA OSTEOPOROSI Prevalenza di osteopenia ed osteoporosi – 70-79 14,0 40,3 45,7 Popolazione femminile in Italia (anno 60-69 23,0 44,8 32,1 2000) da studio ESOPO. 50-59 40,0 44,2 15,8 40-49 52,8 37,8 9,4 0% 20% 40% 60% 80% 100% potrebbe favorire la mobilizzazione del ari andrebbe in realtà valutata con una Un eccesso di calcio osseo (e, quindi, il riassorbimento certa cautela, sia per l’alto apporto di calcio introdotto con una dieta ricca di osseo), che viene utilizzato come tampo- grassi saturi che questi alimenti di soli- formaggi, può avere ne nel controllo omeostatico dell’acidità to forniscono, sia per il possibile effetto come effetto finale del sangue. Una delle funzioni del calcio sfavorevole sul bilancio del calcio attri- un eccesso di perdita è infatti quella di neutralizzare l’eccesso buibile all’effetto acidificante delle pro- di calcio dalle ossa, di acidità e l’osso costituisce una riser- teine animali, che non si osserva durante ipercalciuria e bilancio negativo del calcio va di basi facilmente mobilizzabili, sotto diete ricche in frutta e verdura e con un forma di sali alcalini di calcio, in grado corretto apporto di potassio e di sostan- di bilanciare gli acidi endogeni generati ze alcalinizzanti 50-52. da precursori animali e di preservare le Dunque, molte linee guida suggeriscono concentrazioni plasmatiche di bicarbo- di utilizzare alimenti a contenuto lipidi- nato prevenendo così l’acidosi metabo- co non elevato ma con valido apporto lica. Quindi, se da un lato le proteine di calcio (latte scremato o parzialmen- favoriscono l’assorbimento intestinale di te scremato e yogurt magri; formaggi calcio, dall’altro ne aumentano la secre- a minor contenuto in grassi; pesci e zione. Da qui il paradosso: un eccesso molluschi come alici, calamari, polpo, di calcio introdotto con una dieta ricca sugarello, cozze, marmora; verdure e di formaggi, può avere come effetto fi- ortaggi come ruchetta, agretti, radic- nale un eccesso di perdita di calcio dal- chio verde, broccoletti, indivia). Inoltre, le ossa, ipercalciuria e bilancio negativo un utile apporto di calcio può provenire del calcio. dalle acque minerali con un contenuto Molte linee guida Pertanto la raccomandazione, data di calcio elevato (150-200 mg/l), fa- suggeriscono di utilizzare alimenti a spesso in menopausa, di aumentare cilmente individuabile sulle etichette in contenuto lipidico non l’apporto di calcio esclusivamente o pre- quanto obbligatorio per legge 53 ed in elevato ma con valido ferenzialmente attraverso prodotti case- genere ben assimilabile. Prodotti a base apporto di calcio 17
Capitolo 2 Prodotti a base di PS, eventualmente arricchiti di calcio, Per le donne in menopausa o post-meno- di proteine della possono rappresentare quindi un’indi- pausa senza ipercolesterolemia si riman- soia, eventualmente cazione ottimale per la donna in meno- da ai capitoli 3.2 e 4. arricchiti di calcio, possono pausa, in quanto consentono di centrare rappresentare quindi tutti gli obbiettivi dietetici che ci si pre- una indicazione fissa per la menopausa: riduzione del 2.4. Diabete e sindrome ottimale per la donna LDLc, aumento delle HDL, ottimizzazione metabolica in menopausa dell’apporto di calcio, riduzione dell’ap- porto calorico e lieve effetto ipotensivo. Il diabete di tipo 2 è una malattia meta- Vi sono indicazioni generiche per l’uso bolica complessa causata dalla presen- preferenziale di PS in queste e altre con- za di un difetto della secrezione dell’in- dizioni di rischio 54, con l’avvertimento, sulina e da una resistenza all’azione però, di evitare quei prodotti a base di dell’insulina stessa. Negli ultimi anni si è soia con caratteristiche bromatologiche osservato un vertiginoso aumento della non sufficienti 55. prevalenza e dell’incidenza di questa Inoltre numerose segnalazioni della let- malattia, sia nei paesi industrializzati teratura sono relative a un eventuale che in quelli in via di sviluppo e si preve- effetto della soia sui sintomi della meno- de che intorno al 2020 la popolazione pausa (quali ad esempio flushing 56), in diabetica mondiale sarà raddoppiata. particolare ove vengano utilizzati tipi di Tra le cause di questo fenomeno sono soia particolarmente ricchi in fitoestro- l’invecchiamento della popolazione, geni. Una recente meta-analisi indica l’aumento dell’obesità e della sedenta- che anche questo tipo di nutrienti induce rietà. Dati recenti segnalano un aumento modificazioni ormonali modeste e il cui di incidenza anche nella popolazione in eventuale significato clinico è tuttora da età giovanile e nei bambini 59. Il diabe- determinare 57, anche se alcuni Autori te è inoltre considerato da alcune linee ne suggeriscono un’efficacia proprio nel guida un “equivalente” di MC a causa prevenire l’osteoporosi nelle donne in dell’elevato rischio di infarto miocardico menopausa 58. (in alcuni studi fino a 4 volte superiore quello della popolazione generale a pa- rità di età, sesso e altri fattori di rischio), Raccomandazione 3: ed è causa di ictus e arteriopatia pe- nella donna in età peri- e post-menopau- riferica. Una recente review sistematica Il diabete è sale con ipercolesterolemia, l’impiego di e meta-analisi suggerisce per altro, per considerato da proteine della soia è giustificato ai fini alcune linee guida la prevenzione primaria della malattia della prevenzione delle malattie cardio- coronarica nel diabetico, di effettuare un “equivalente” di malattia vascolari. la valutazione degli altri fattori di rischio cardiovascolare a L’utilizzo di questi prodotti, eventualmen- presenti e non considerarlo tout court un causa dell’elevato te arricchiti con calcio, consente un’ade- equivalente di CHD 60; probabilmente rischio di infarto guata gestione della colesterolemia con miocardico ed è causa fattori genetici possono condizionare influenze favorevoli sul bilancio calcico, la forza dell’associazione tra diabete e di ictus e arteriopatia periferica quindi sulla struttura scheletrica. CHD. 18
La soia e le proteine della soia: indicazioni cliniche consolidate Negli ultimi anni sono stati effettuati molti con maggior precisione alcuni aspetti Numerosi studi sulla sindrome metabolica (associa- quantitativi (ad esempio per definire, costituenti della soia hanno un effetto zione di diabete o insulino-resistenza, per ogni singolo componente attivo, potenzialmente ipertensione, ipertrigliceridemia o ridu- dose esatta, rapporto tempo/effetto, favorevole sul diabete zione delle HDL, obesità) n 61 62; il comu- quota di responder, sottocategorie di e, più in senso ne denominatore di questa sindrome è diabete in cui è più efficace e altre va- lato, sull’insulino- l’insulino-resistenza e ad essa è associa- riabili di interesse per la medicina cli- resistenza e alcuni autori ne enfatizzano to un aumentato rischio cardiovascolare. nica), aspetti viceversa molto ben chia- l’utilità terapeutica Alcuni farmaci (ad es. la metformina) e riti per l’azione ipocolesterolemizzante nella sindrome un adeguato trattamento dietetico asso- della soia. metabolica ciato ad aumento dell’attività fisica pos- Il Panel in questo momento sottolinea sono prevenire o attenuare queste condi- come prodotti a base di PS possano Prodotti a base di zioni patologiche, il cui costo sociale ed avere un effetto favorevole, al di là di proteine della soia economico è molto elevato 63-65. Tra le possibili azioni farmacologiche di singo- hanno un effetto misure dietetiche a valenza preventiva e li costituenti, nei pazienti con diabete e favorevole, al di là di possibili azioni terapeutica viene suggerito di aumenta- sindrome metabolica, in quanto consen- farmacologiche di re il consumo di pesce, cereali, legumi e tono di ridurre l’apporto di grassi satu- singoli costituenti, verdura, ridurre l’apporto di grassi saturi ri e calorie totali, di zuccheri semplici, nei pazienti con e trans, limitare il consumo di alcoolici e aumentando quello di proteine vegetali, diabete e sindrome utilizzare cibi a basso indice glicemico, fibre, polinsaturi e in quanto sono più metabolica, in quanto consentono di ridurre nel contesto di una dieta isocalorica o spesso a indice glicemico basso. l’apporto di grassi ipocalorica se presente sovrappeso. In casi specifici (ad esempio pazienti saturi e calorie totali, Numerosi costituenti della soia hanno diabetici con ipercolesterolemia ed iper- di zuccheri semplici, un effetto potenzialmente favorevole sul tensione) detti effetti – assieme agli altri aumentando quello diabete e, più in senso lato, sull’insulino- elencati in precedenza – possono esse- di proteine vegetali, fibre, polinsaturi resistenza e alcuni autori ne enfatizzano re determinanti per ridurre il rischio car- e in quanto sono l’utilità terapeutica nella sindrome meta- diovascolare globale del paziente dia- più spesso a indice bolica 66. betico. Si ricorda infatti che per una ef- glicemico basso L’insieme dei dati sperimentali oggi a ficace prevenzione cardiovascolare nel disposizione dimostra che una dieta ric- soggetto diabetico è necessario ridurre Per una efficace ca in PS è quindi utile nella dietoterapia i fattori di rischio associati, e segnata- prevenzione del diabete, anche se serviranno ulte- mente il livello di LDLc 67, fino a valori cardiovascolare nel riori ricerche per trarre conclusioni de- target (orientativamente < 100 mg/dL), soggetto diabetico è necessario finitive riguardo all’efficacia a lungo e obiettivo raggiungibile anche con la sola ridurre i fattori di lunghissimo termine degli interventi sulla dieta a base di PS (cfr. capitolo 2.1). rischio associati, dieta e sullo stile di vita nel diabetico. Sperimentazioni specifiche su soggetti e segnatamente il In particolare sarà necessario definire diabetici potrebbero definire meglio ulte- livello di LDLc, fino a valori target, obiettivo raggiungibile anche n Esistono numerosi definizioni diverse di sindromi metaboliche; si rinvia alla letteratura quotata per una con la sola dieta revisione delle più recenti definizioni internazionali “armonizzate” e per una revisione critica di tutte le a base di proteine definizioni. della soia 19
Capitolo 2 L’obesità è ormai riori effetti di queste diete ipoglucidiche- da per la salute pubblica dal momento una pandemia ipocaloriche arricchite in soia. che rappresenta un fattore indipenden- ed i suoi effetti Alcuni studi recenti indicano un possi- te facile da riconoscere ma che prean- sfavorevoli sulla salute delle società bile effetto di alcune componenti della nuncia una mortalità prematura 75, in continuano a soia (isoflavoni associati a dieta medi- particolare quando associato, come di crescere rapidamente terranea e ad attività fisica) 68 nel ridurre regola, a diabete o insulino-resistenza, in vari paesi e tra le l’insulino-resistenza in donne anziane, dislipidemia, ipertensione. persone di tutte le ma uno studio clinico controllato in dop- L’aumento di incidenza e di prevalenza età pio cieco non conferma questi dati 69 e del sovrappeso e dell’obesità è stato at- tende ad escludere l’ipotesi che le PS o tribuito alla riduzione dell’attività fisica, gli isoflavoni abbiano un effetto favore- ma soprattutto a cambiamenti delle abi- vole sul controllo glicemico o all’insulino- tudini alimentari (maggior disponibilità resistenza. Pertanto, si può ipotizzare e maggior consumo di alimenti ad alto solo un effetto favorevole indiretto della contenuto energetico; aumento dei con- soia sull’insulino-resistenza (ad esempio sumi voluttuari in senso lato 76) e sarebbe basso indice glicemico, bassa densità causato dalla presenza, nella nostra po- calorica). Una review recente 70 confer- polazione, di un’ampia fascia di perso- L’aumento ma invece i dati di pochi, ma concordi, ne selezionate per avere meccanismi di di incidenza e studi sperimentali sull’effetto antialbumi- efficiente utilizzazione e conservazione di prevalenza nurico di diete a base di PS in diabetici dell’energia (c.d. “thrifty genotypes” 77) del sovrappeso nefropatici. e dell’obesità è filogeneticamente adatti ai periodi di ca- stato attribuito alla restie e di scarsa disponibilità di risorse, riduzione dell’attività che hanno caratterizzato gli ultimi mil- fisica, ma soprattutto Raccomandazione 4: lenni di storia dell’uomo, ma ora proni a cambiamenti delle l’uso di proteine della soia nel paziente all’obesità e alle malattie metaboliche. abitudini alimentari diabetico o con sindrome metabolica Cibi a base di soia, e in particolare del- concorre significativamente al controllo le sue proteine, potrebbero avere due della colesterolemia LDL, contribuendo ordini di vantaggi nelle terapie del so- alla riduzione del rischio cardiovasco- vrappeso e dell’obesità: a) si caratteriz- lare. Vantaggi indiretti possono derivare zano come tendenzialmente ipocalorici anche dalla bassa densità energetica e a parità di porzione media consumata, dal basso indice glicemico di molti pro- rispetto ad altri cibi, avendo però una dotti a base di soia. alta densità di nutrienti essenziali (ad esempio vitamine e aminoacidi) e, b) Cibi a base di 2.5. Obesità potrebbero avere un effetto sul senso di soia, e in particolare sazietà e/o sui meccanismi di regola- delle sue proteine, L’obesità è ormai una pandemia ed i suoi zione dell’assunzione di cibo. potrebbero avere due Infatti l’assunzione di alimenti ad alto con- effetti sfavorevoli sulla salute delle socie- ordini di vantaggi nelle terapie del tà continuano a crescere rapidamente tenuto proteico tende a indurre sazietà, sovrappeso e in vari paesi e tra le persone di tutte le controllando l’appetito e la quantità di dell’obesità età 71-74; essa costituisce una grande sfi- cibo ingerita 78. Tra i tre macronutrienti 20
La soia e le proteine della soia: indicazioni cliniche consolidate (carboidrati, grassi e proteine), le protei- confrontato gli effetti di sei diverse pro- In soggetti in ne hanno l’effetto più potente nel soppri- teine (albumina d’uovo, caseina, gelati- sovrappeso e obesi, il consumo elevato di mere il senso di fame e la conseguente na, PS, proteina dei piselli, glutine del proteine (25% delle assunzione di cibo. Inoltre, le proteine grano), sulla sazietà in soggetti in buona calorie totali) in sei nella dieta hanno dimostrato di indurre salute. Pur con qualche riserva di carat- mesi ha prodotto maggiori effetti termogenici, e di poter tere sperimentale e interpretativo, i dati una perdita di peso indurre una maggiore perdita di peso, suggeriscono che il consumo di prodotti maggiore rispetto al consumo elevato di rispetto ai carboidrati 79; il loro equivalen- a base di proteine, in particolare del- carboidrati te calorico (3,9 kcal/g) è molto inferiore la soia, può sopprimere l’assunzione di a quello dei lipidi (9 kcal/g) e, grazie cibo e favorire la sazietà aumentando il all’azione dinamico-specifica, di poco in- dispendio energetico. feriore anche a quella degli idrati di car- Alcuni studi di scuola italiana hanno valuta- bonio (4‑4,1). In soggetti in sovrappeso to a breve e a lungo termine gli effetti delle e obesi, il consumo elevato di proteine diete ipocaloriche contenenti proteine pro- (25% delle calorie totali) in sei mesi ha venienti da fonti diverse sul peso corporeo prodotto una perdita di peso maggiore e sui lipidi plasmatici in soggetti obesi 84, rispetto al consumo elevato di carboidra- dimostrando che diete ipocaloriche iso- ti. In questo studio la dieta era isolipidica proteiche con soia oppure con caseina (30% delle calorie totali). In un analogo hanno effetti differenziati sulle frazioni lipi- studio di 4 settimane in maschi obesi ipe- diche, come ampiamente atteso, essendo rinsulinemici, la dieta ad alto contenuto le prime preferibili alle seconde anche proteico e a ridotto contenuto calorico negli obesi sottoposti a dieta dimagrante. (45% di proteine, 25% di carboidrati, e In senso analogo gli studi di Yamashita su il 30% di grassi) ha indotto una maggio- donne in sovrappeso o obese 85. re perdita di peso e un maggiore effetto Allison 86 ha condotto uno studio ran- termogenico, rispetto ad una dieta ipo- domizzato e controllato somministrando calorica ad alto contenuto di carboidrati per 12 settimane a 100 soggetti obesi (12% di proteine, carboidrati 58%, e il un pasto sostitutivo a base di PS a basso 30% di grassi) 80. Analogamente in studi contenuto calorico. I soggetti trattati con su soggetti adulti sani 81. il pasto sostitutivo a base di soia hanno Alcuni lavori suggeriscono che tali effet- perso più peso (7,0 kg) rispetto ai control- ti siano correlati anche alla diminuzione li (2,9 kg) e hanno ottenuto una riduzione dell’appetito; recentemente, Batterham et significativamente maggiore della massa I dati suggeriscono che il al. hanno esaminato gli effetti delle pro- grassa e di LDLc. consumo di prodotti teine sulla sazietà e le risposte degli or- I meccanismi con cui le PS possono eser- a base di proteine, moni intestinali, dimostrando un aumento citare i benefici effetti sull’obesità non in particolare della dell’ormone peptide intestinale YY (PYY) sono comunque del tutto chiari, anche soia, può sopprimere noto per inibire l’appetito negli esseri se alcuni effetti, ad esempio sull’assorbi- l’assunzione di cibo e favorire la sazietà umani e roditori 82. mento dei lipidi, sull’insulino-resistenza, aumentando Il tipo di proteina utilizzata pare avere sul metabolismo degli acidi grassi, op- il dispendio un effetto rilevante. Lang et al. 83 hanno pure quelli dipendenti dalla componente energetico 21
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