Il ruolo delle proteine vegetali nel controllo del colesterolo
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
L’intervista all’esperto di Cecilia Ranza L’effetto metabolico positivo di soia, lenticchie e lupini” Il ruolo delle proteine vegetali nel controllo del colesterolo Risponde Cesare Sirtori Direttore del Centro per le Dislipidemie, A.O. Niguarda, Milano L e proteine vegetali hanno assunto un ruolo Sirtori si è sempre dedicato, come ricercatore e sempre più centrale nella composizione di come clinico, allo studio dei disordini del meta- un regime alimentare bilanciato. Una loro bolismo lipidico, con risultati storici: basti ricor- scelta corretta, e soprattutto le loro opportune dare la scoperta e la caratterizzazione, nel 1979, combinazioni (tipica, per esempio, quella tra ce- dell’apoliproproteina A-1 Milano, vera e propria reali e legumi) contribuiscono a fornire gli amino- “spazzina” del colesterolo, presente come tratto acidi essenziali per il nostro organismo. Ma non genetico tipico in una parte significativa della po- solo: risalgono agli anni ‘70 i primi studi sull’ef- polazione di Limone sul Garda (Brescia). ficacia di alcune proteine vegetali nel controllo A-1 Milano è un mutante dell’apolipoproteina A1, della colesterolemia, con l’Italia leader di settore. principale componente strutturale proteico delle C’è infatti una scuola italiana impegnata da allora HDL (High Density Lipoprotein); la sua funzione e subito riconosciuta quale punto di riferimento essenziale è quella di rimuovere l’eccesso di co- internazionale: è quella di Cesare Sirtori. Attuale lesterolo dai tessuti (in particolare dal le arterie). Presidente della Società italiana di Nutraceutica, Contestuale all’attività di ricerca è lo sviluppo 9
dell’attività clinica, che si concretizza nella cre- e del 22-25% di quella LDL; un effetto tanto più azione del “Centro Dislipidemie”, presso l’A.O. marcato quanto più elevati erano i valori iniziali. Niguarda Ca’ Granda di Milano, sempre sotto la L’osservazione più prolungata è stata invece guida di Cesare Sirtori. A lui chiediamo di fare quella del Nurses’ Health Study2 che, in vent’an- il punto sulle proteine vegetali e sul loro ruolo, ni di monitoraggio di un campione di popolazio- nell’alimentazione della persona sana, ma an- ne non selezionato (le infermiere appunto), ha che e soprattutto in prevenzione. potuto correlare il consumo di proteine della soia con la migliore salute cardiovascolare, in termini DOMANDA: Quali sono le fonti vegetali da pri- di riduzione di eventi, fatali e non. Nel frattem- vilegiare nel controllo dei disordini lipidemici? po, si era dimostrato3 che l’associazione virtuosa RISPOSTA: Senz’altro le leguminose, ricche di tra sostituzione delle proteine animali con quelle proteine con effetti biologici specifici, specie sulla vegetali, restrizione moderata dell’assunzione di frazione più aterogena della colesterolemia, quel- grassi saturi e variazioni dello stile di vita, era in la legata alle LDL. Utilizzate in passato essenzial- grado di ridurre le LDL fino al 29% in 4 settimane mente come fonte proteica (la “carne dei poveri”) e del 15% a distanza di un anno. le leguminose (le più note e utilizzate sono fagioli, ceci, lenticchie, fave, piselli, soia, lupini) si sono D.: Quali sono i fattori che determinano questa quindi ritagliate un ruolo funzionale specifico nella azione ipocolesterolemizzante così marcata? dieta moderna, finalizzato al controllo delle ano- R.: Non sono le proteine della soia nella loro malie del profilo lipidico. Il contenuto percentuale interezza a funzionare in modo quasi farmaco- di proteine è tuttavia molto variabile: a parte la dif- logico, quanto sequenze aminoacidiche speci- ferenza tra legumi secchi (più ricchi percentual- fiche, inferiori a 15 aminoacidi, il che le rende mente rispetto al peso, ma che vanno reidratati assorbibili a livello intestinale. Alcune di queste per l’uso) e freschi (meno ricchi rispetto al peso sono state sintetizzate e testate in laboratorio, data la percentuale di acqua), senz’altro da prefe- dove è stata confermata la capacità di attivare i rire, è la soia la più ricca (Tabella). recettori per le LDL. Non solo: per alcune è sta- ta dimostrato 4 anche un effetto sui trigliceridi D.: La focalizzazione sulla soia ci porta agli (-15%) in soggetti in moderato sovrappeso. Non studi sul controllo della colesterolemia R.: Le osservazioni storiche sulla correlazione, stupisce che le proteine della soia per uso uma- in alcune popolazioni, tra consumo abituale di no facciano girare un mercato che vale oggi 15 legumi e scarsa incidenza di malattie cardio- miliardi di dollari, con una proiezione al 2020 vascolari sono note e hanno ormai superato il pari a 40 miliardi. vaglio di solide dimostrazioni. In generale, si ritiene che le diete ricche di proteine vegeta- D.: Ma quali sono le differenze principali tra le li siano correlate con una riduzione tra il 20 e proteine di origine animale e quelle vegetali? il 40% del rischio di malattia cardiovascolare. R.: Essenzialmente, le proteine animali conten- Ma, tornando alle leguminose, l’attenzione dei gono più aminoacidi solforati, metionina e cistei- ricercatori si è man mano focalizzata sulla soia, na soprattutto e tutti gli aminoacidi essenziali, e con ragione. a differenza di quelle vegetali considerate indi- Citerei due lavori esemplificativi: negli anni ’70, vidualmente. Va detto però che, se a un piatto resta storica la ricerca1 condotta in pazienti ospe- a base di proteine vegetali da legumi (mancan- dalizzati con valori elevatissimi di colesterolemia ti di cisteina) si associa un cereale come il riso nei quali, utilizzando una preparazione a base di (qualunque riso, integrale o brillato, di qualunque proteine di soia, si ottenne un significativo ridi- qualità), si ottiene il panel aminoacidico comple- mensionamento dei valori, a fronte di un’ottima to, in quanto il riso, pur non contenendo lisina, tollerabilità. In sei settimane, si ottenne una ri- apporta cisteina. In questo modo non si ha ca- duzione del 20-22% della colesterolemia totale renza aminoacidica. 10
Contenuto di proteine per 100 grammi di prodotto to: le lenticchie, tipico prodotto italiano, e il lu- pino. Entrambi concorrerebbero alla buona sa- Proteine lute cardiovascolare e metabolica. Gli estratti Legume (g/100 g) di lupino bianco, ad alto contenuto di proteine, Soia (isolato proteico) 86,5 mostrano un’azione antipertensiva basata pro- Soia secca 36,9 babilmente sull’inibizione dell’ACE (l’enzima di conversione dell’angiotensina)5. Le lenticchie, Farina di soia 36,8 da prodotto tipico stagionale, stanno guada- Fagioli di soia tostati 35,2 gnando popolarità, anche grazie a un Progetto Crackers alla soia 13,1 italiano, finanziato anche dall’UE, che ne vuo- Biscotti di soia 11,5 le promuovere il consumo regolare lungo tutto Germogli di soia 6,2 l’anno. Il motivo è semplice: le fibre contenute Yogurt di soia 5,0 nelle lenticchie sembrano efficaci nel controllo Fagioli cannellini secchi crudi 23,4 della glicemia. Conclusione: sulle proprietà e sul migliore impiego dei legumi il lavoro da fare Fagioli borlotti secchi crudi 20,2 è ancora molto, ma le prospettive sono promet- Fagioli borlotti freschi crudi 10,2 tenti come quarant’anni fa. Fagioli borlotti in scatola, scolati 6,7 Fagioli cannell (scatola, scolati) 6,0 Ceci secchi crudi 20,9 Bibliografia Ceci in scatola, scolati 6,7 1 Sirtori CR, Agradi E, Conti F, et al. Soybean pro- Fave secche sgusciate crude 27,2 tein diet in the treatment of type-II hyperlipopro- Fave secche crude 21,3 teinaemia. Lancet 1977;1:275-7. Fave fresche crude 5,2 2 Halton TL, Willett WC, Liu S, et al. Low-car- bohydrate-diet score and the risk of coro- Piselli secchi 21,7 nary heart disease in women. N Engl J Med Piselli surgelati 5,4 2006;355:1991-2002. Piselli in scatola, scolati 5,3 3 Jenkins DJ, Kendall CW, Marchie A, et al. Direct Lenticchie secche crude 22,7 comparison of a dietary portfolio of cholesterol- lowering foods with a statin in hypercholesterole- Lenticchie in scatola, scolate 5 mic participants. Am J Clin Nutr 2005;81:380-7. Fonti: ENTECRA http://nut.entecra.it e USDA Nat. Nutrient 4 Kohno M, Hirotsuka M, Kito M, et al. Decreases in database. serum triacylglycerol and visceral fat mediated by dietary soybean betaconglycinin. J Atheroscler Thromb 2006;13: 247-55. D.: Infine: quali sono gli altri legumi, oltre alla 5 Nowicka G, Klosiewicz-Latoszek L, Sirtori CR, soia, che hanno sollecitato l’interesse della et al. Lupin proteins in the treatment of hyper- ricerca? cholesterolemia. Atherosclerosis 2006;7(Sup- R.: Abbiamo due prodotti su cui si lavora mol- pl.):477-1477. 11
Puoi anche leggere