L'iperglicemia rappresenta una condizione di tossicità a livello cellulare e tessutale. Se persistente è responsabile delle complicanze croniche ...

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L'iperglicemia rappresenta una condizione di tossicità a livello cellulare e tessutale. Se persistente è responsabile delle complicanze croniche ...
L’iperglicemia rappresenta una condizione di tossicità a
livello cellulare e tessutale.

Se persistente è responsabile delle complicanze croniche

All’iperglicemia si associano spesso alterazioni lipidiche che
contribuiscono all’evoluzione delle complicanze
\
L'iperglicemia rappresenta una condizione di tossicità a livello cellulare e tessutale. Se persistente è responsabile delle complicanze croniche ...
L'iperglicemia rappresenta una condizione di tossicità a livello cellulare e tessutale. Se persistente è responsabile delle complicanze croniche ...
Oculari
. Retinopatia diabetica
. Cataratta
. Glaucoma
Renali
. Glomerulonefrite diabetica
. Pielonefrite
Neurologiche
. Polineuropatia simmetrica distale
. Neuropatia autonomica
. Mononeuropatia
Macrovascolari
. Vasculopatia coronarica
. Vasculopatia periferica
. Vasculopatia cerebrale
L'iperglicemia rappresenta una condizione di tossicità a livello cellulare e tessutale. Se persistente è responsabile delle complicanze croniche ...
Modificazioni biochimiche indotte dall’iperglicemia cronica

     Attivazione della via dei polioli
     Glicazione non enzimatica delle proteine
     Alterazioni lipoproteiche
     Alterazioni ematologiche
     Modificazioni emodinamiche
     Stress ossidativo
     Alterazioni nella produzione di fattori di crescita
     Variabilità glicemica
ROS

 Aldeidi
 tossiche

                  Aldoso reduttasi              Alcols inattivi
Incremento                                             SDH
di glucosio                                Sorbitolo          Fruttosio

                                                NAD+         NADH
              NADPH                NADP+
                      Glutatione
                      reduttasi

               GSSG                GSH
L’AR    utilizza     come     cofattore         NADPH
proveniente dalla via degli esoso-monofosfati
sottraendolo alla riduzione del glutatione. Un
adeguato      meccanismo          antiossidante         è
necessario     per    il    mantenimento             della
trasparenza    del    cristallino        per   cui    una
deficienza    di   NADPH,     e     il    conseguente
aumento di specie reattive dell’ossigeno
(ROS) si ritiene contribuiscano allo sviluppo
della cataratta diabetica .
La glicazione N.E. delle proteine è in gran
parte responsabile della microangiopatia
diabetica, patologia a carico dei piccoli
vasi, con ripercussioni a livello di tutti gli
organi e tessuti determinate dalla risposta
all’ipossia e dall’attivazione di una serie di
vie      metaboliche       intracellulari. La
conseguenza consiste in un grave deficit
nutrizionale dei tessuti.
Il grado con cui la glicosilazione avviene “in
vivo” dipende da:

1. Livello di zucchero disponibile nel sistema.
2. Numero di aminogruppi liberi disponibili.
3. Tempo di esposizione ai livelli elevati dello zucchero
4. Tournover delle proteine

I prodotti tardivi di glicazione sono meno soggetti alla
degradazione enzimatica favorendone l’accumulo
extracellulare.
E’ utile ricordare che anche altri zuccheri sono in grado
di innescare la glicazione non enzimatica. Infatti anche il
fruttosio che si libera dalla via dei polioli dopo la
deidrogenazione dell’alcol può dar luogo a glicazione
avanzata.

Si pensava che la glicazione NE delle proteine si
verificasse a livello extracellulare oggi si sa che i prodotti
di glicazione avanzata possono prodursi anche
all’interno delle cellule.
La presenza di prodotti di glicazione avanzata nel
plasma induce a livello endoteliale l’espressione delle
proteine di adesione di membrana e,
contemporaneamente, nei macrofagi e le cellule
mesangiali, induce l’aumento di specie reattive
dell’ossigeno le quali attivano l’ NFkB (fattore
nucleare delle catene leggere) quindi la trascrizione di
fattori di crescita e citochine che mantengono uno stato
di flogosi all’interno della parete arteriosa.
mRNA           proteine
                                                                         Fattori di crescita
                                                                            e citochine
                  trascrizione                                 AGE
Integrine     DNA                                            recettore
                                   Fattori di trascrizione

                  Trasduzione intracellulare                                                   NF-kB

Matrice
                                                                                               ROS
                                                                                    AGE
Glucosio              AGE precursore                                              recettore

                                                                    AGE
            Glicazione intracellulare delle proteine               Plasma
                                                                   proteine              Macrofago
                   Cellula endoteliale
I RAGE si trovano sui linfociti, i macrofagi, e la muscolatura
                     liscia vascolare.
Pathway delle esosamine e generazione di
              fruttosio-6-fosfato

L’iperglicemia aumenta la via delle esosamine quindi i livelli
intracellulari di fruttosio-6-P.

L’eccessiva glicosilazione delle proteine determina la
produzione di un eccesso di proteoglicani.

L’eccessiva glicosilazione induce l’abnorme espressione del
TGF-beta e del PAI-1 ed esacerba ulteriormente il danno di
organo.
Il legame AGE-RAGE nel comportamento vascolare comprende

§   Rilascio di citochine infiammatorie e fattori di crescita nei macrofagi
§   Aumento dell’attività pro-coagulante sulle cellule endoteliali e i macrofagi
§   Generazione di specie reattive dell’ossigeno nelle cellule endoteliali
§   Proliferazione delle cellule muscolari lisce e sintesi della matrice
    extracellulare

    Gli AGE possono modificare direttamente le proteine della
                    matrice extracellulare

•   Reticolano col collagene tipo1 nei grandi vasi, riducendone l’elasticità
•   Reticolano il collagene tipo IV della membrana basale riducendo la
    capacità di adesione delle cellule endoteliali e aumentandone la
    permeabilità
•   Le proteine reticolate sono più resistenti alla digestione proteolitica.
•   Nei grandi vasi le reticolazioni favoriscono l’aterogenesi (intrappolano le
    LDL che si ossidano)
•   Nei piccoli vasi determinano ispessimento della membrana basale
Attivazione del Protein-chinasi C (PKC)

L’ iperglicemia cronica stimola la produzione de novo di
diacil-glicerolo (DAG) a partire da prodotti intermedi della
glicolisi, causando l’eccessiva attivazione della PKC.

La PKC intracellulare calcio-dipendente e il secondo
messaggero DAG, costituiscono una importante pathway
di segnalazione intracellulare.

L’eccessiva attivazione della PKC determina l’attivazione
del VEGF, del TGF-beta e dell’PAI-1.

Da notare che molti degli effetti dell’attivazione della PKC
sono simili a quelli causati dagli AGE potenziando gli
effetti microangiopatici.
Attivazione della protein-chinasi C

• Produzione VEGF con neo-vascolarizzazione
  (micro-angiopatia diabetica)
• Aumento dell’attività vasocostrittrice dell’endotelina-1
  e riduzione dell’attività del NO
• Produzione di fattori pro-fibrogenici (TGF-β)
• Prodizione di PAI-1 (inibitore attivatore
  plasminogeno) con riduzione della fibrinolisi
• Produzione di citochine pro-infiammatorie.
Glicazione dell’emoglobina
Nel soggetto normale la percentuale di emoglobina glicata
rappresenta il 4-6.5% dell’emoglobina totale.
Se il soggetto diabetico ha uno scarso controllo metabolico
questo può presentare livelli di HBA1C, anche doppi
rispetto al soggetto normale.
I livelli di HBA1C forniscono un indice retrospettivo del
controllo glicemico degli ultimi due mesi.
Il glucosio si lega alla valina e alla lisina occupando il sito
di legame per il 2-3 difosfoglicerato. Tali modificazioni
potrebbero essere responsabili di una maggiore affinità per
l’ossigeno da parte dell’emoglobina del paziente diabetico,
favorendo sia l’ipossia tessutale che alle varie alterazioni
emoreologiche.
La glicazione del collagene è responsabile
dell'ispessimento delle membrane basali dei
piccoli vasi (microangiopatia) causando
patologie   d'organo    tra   le   quali   la
retinopatia e la nefropatia diabetica
Retinopatia diabetica
La maggior parte degli autori è concorde nel ritenere che la
retinopatia diabetica sia in relazione allo scarso controllo
metabolico del paziente e quindi elemento fondamentale è
l’iperglicemia (controllo metabolico) e la durata del diabete.
Le alterazioni biochimiche iniziano generalmente a livello dell’endotelio con
alterazioni caratteristiche determinate dall’iperglicemia:
•L’iperglicemia richiamando acqua determina un iniziale aumento del flusso
con dilatazione capillare generalizzata
•modificazione della struttura e del contenuto glicoproteico e
mucopolisaccaridici delle membrane basali dei capillari (AGE)
•redistribuzione del flusso microcircolatorio conseguente a fenomeni di
occlusione e angiogenesi.

La membrana basale invece si ispessisce per accumulo di
proteine strutturali, glicoproteine e acido ialuronico con
diminuzione di eparansolfati, dovuto alla riduzione della
degradabilità della membrana basale.
L’ispessimento delle membrana basale determina
sia ipossia che malnutrizione dei tessuti; l'ipossia,
a sua volta, diventa stimolo per la neoformazione
di vasi (neoangiogenesi). L’alterazione causa
anche l’ aumento della permeabilità vasale che si
manifesta   con    gli   essudati.   Le   alterazioni
biochimiche presenti a livello di microcircolo,
sono particolarmente gravi a livello retinico,
infatti la retinopatia diabetica è la prima causa di
cecità acquisita negli USA.
La retinopatia viene suddivisa in differenti
 stadi clinici:

1) fase non proliferativa caratterizzata da
  essudati e aneurismi con aumentata
  permeabilità
2) fase preproliferativa, con piccole emorragie
3) fase proliferativa caratterizzata da
  angiogenesi, grosse emorragie, depositi ialini
  ecc.
Le ipoglicemie gravi possono favorire una retinopatia
proliferante.

La risposta adrenergica all’ipoglicemia infatti può
provocare vasocostrizione con peggioramento
dell’ipossia.

Periodi di iperglicemie alternate con ipoglicemie possono
determinare danno per le variazioni di osmolarità e i
conseguenti movimenti di liquidi.
La nefropatia diabetica
        Si manifesta con glomerulosclerosi a carico delle
membrane basali (M.B.) glomerulari che a lungo andare può
portare a notevole riduzione del parenchima funzionante fino
all’insufficienza renale cronica, il ricorso alla dialisi ed
eventualmente al trapianto renale.

        Le membrane glomerulari hanno una struttura
costituita da idrossilisina (2.8%), idrossiprolina (6.5%), glicina
(20%). Circa il 75 % dei radicali di idrossiprolina sono legati a un
disaccaride formato da glucosio e galattosio. Nella M.B. dei
diabetici si è visto un aumento della idrossilisina con parallelo
aumento delle unità disaccaridiche ad esso legate.
La glicazione provoca l’alterazione del tournover
dell’eparansolfato e di altre glicoproteine (laminina,
fibronectina) e l’accumulo del collagene tipo IV con
conseguente ispessimento della M.B. e perdita delle cariche
anioniche.
       Alcuni autori hanno dimostrato che la malattia
diabetica si associa alla perdita del contenuto dei
proteoglicani che altererebbero la carica anionica causando
l’aumento della filtrazione dell’albumina per mancanza della
repulsione idrostatica.
        L’aumento della pressione intracapillare (determinato
dall’iperglicemia e quindi dall’aumento del contenuto di
liquidi) di per sé può essere stimolo di aumentata sintesi del
collagene e di fattori di crescita attivi sulle cellule di parete.
Neuropatia diabetica

Consiste in un disordine evidente clinicamente e
subclinicamente che si manifesta in corso di malattia
diabetica in assenza di altre cause di neuropatia.

La neuropatia può essere sia somatica che autonomica per
cui può manifestarsi con sintomi svariati e differenti
I meccanismi attraverso cui l’iperglicemia può
determinare il danno nervoso sono attualmente
tre :

1) attivazione della via dei polioli
2) ipossia-ischemia secondarie a
   microangiopatie
3) glicazione delle proteine tissutali con
formazione di AGE
La variabilità glicemica con in conseguenti stress
osmotici può indurre una condizione di stress sulla
parete vasale

Quando si valuta l’emoglobina glicosilata bisogna
sempre ricordare che si tratta della media dei valori
e non evidenzia eventuale variabilità glicemica
MACROANGIOPATIA DIABETICA
La macroangiopatia diabetica riconosce vari fattori
scatenanti. Oltre ai fattori di rischio già descritti quali
la dislipoproteinema e l’ipertensione arteriosa, sono
state chiamati in causa i meccanismi che intervengono
nel determinare la microangiopatia.

Un aspetto importante è quello che riguarda la
glicazione delle lipoproteine.
Nel soggetto diabetico è stata riportata un’aumenta glicazione a
  carico dell’ApoB delle LDL. Questo modificazione
  porterebbero fondamentalmente a due conseguenze:

1) le ApoB modificate verrebbero riconosciute da recettori
   presenti nelle cellule intimali (macrofagi) con evoluzione
   verso le cellule schiumose
2) la glicazione renderrebbe le lipoproteine più suscettibili
   all’ossidazione contribuendo alla loro captazione da parte
   dei macrofagi intimali con loro evoluzione verso cellule
   schiumose.

Le proteine modificate indurrebbero nel macrofago la sintesi di
  citochine (TNF-α, IL-1b) le quali hanno spiccata azione pro-
  infiamatoria, possono indurre il rilascio di fattori di crescita
  e conseguente proliferazione di cellule e matrice
  extracellulare.
RAGE (AGE receptors): recettori presenti nei
macrofagii che riconoscono tutte le proteine
glicate, comprese l’APO B100)

Il legame di composte AGE con questi recettori
attiva la risposta infiammatoria
mRNA          proteine
                                                                         Fattori di crescita
                                                                            e citochine
                  trascrizione                                 AGE
Integrine     DNA                                            recettore
                                   Fattori
                                   Fattoridi
                                           ditrascrizione
                                              trascrizione

                  Trasduzione intracellulare                                                   NF-kB

Matrice
                                                                                               ROS
                                                                                    AGE
Glucosio              AGE precursore                                              recettore

                                                                    AGE
            Glicazione intracellulare delle proteine               Plasma
                                                                   proteine              Macrofago
                   Cellula endoteliale
Le complicanze croniche sono dovute a:

Glucotossicità: livelli glicemici superiori alla norma (quanto?)
inducono varie vie metaboliche responsabili della microangiopatia.
Essendo il glucosio substrato per la lipogenesi contribuisce
all’iperlipemia quindi alla lipotossicità

Lipotossicità: aumento dei lipidi (insulino-resistenza) con deposito
di questi oltre che nel tessuto adiposo anche in sedi ectopiche
(fegato, muscolo, cuore). Produzione di molecole infiammatorie non
solo dal tessuto adiposo ma anche dal fegato infiammato.

Molecole nuove coinvolte nell’insulino-resistenza:
PPAR gamma: la limitano
Endocannabinoidi: la favoriscono
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