HPV Human papillomavirus - AA 2013-2014 UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia

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HPV Human papillomavirus - AA 2013-2014 UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia
UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA

Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia
            AA 2013-2014

Human papillomavirus
       HPV
HPV Human papillomavirus - AA 2013-2014 UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia
Due famiglie:
1) Papillomaviridae
• Papillomavirus (HPV: verruche;
    carcinoma cervicale)
2) Polyomaviridae
• BK virus (malattia renale)
• JC virus (PML, leucoencefalopatia
    multifocale progressiva)
BK e JC causano malattia nei soggetti
    immunodepressi.

HPV può causare infezioni litiche in cellule
  permissive, persistenti, latenti e
  trasformanti in cellule non permissive.
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Famiglia                                HPV
   Papillomaviridae
Genere
    Papillomavirus
Morfologia
    virione nudo
    simmetria icosaedrica
    72 capsomeri
    genoma: DNA circolare bicatenario
    dimensioni: 55 nm
    circa 100 tipi classificati in 16 gruppi
    virus epiteliotropo, può essere distinto
    in cutaneo (genere Alpha) e mucosale
    (genere Beta) sulla base della
    suscettibilità tissutale.
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Caratteri generali dei virus

Il DNA (~8000 paia di basi)
   codifica per
6-8 geni precoci
   (early, E1-E8, proteine
   che promuovono la
   replicazione cellulare)
e
2 geni tardivi (late)
   che codificano per 2
   proteine strutturali:
   L1 e L2.
                               genpathdiagnostics.com
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HPV: ciclo di replicazione (la replicazione è nucleare)

a) Trascrizione dei geni virali precoci
   I geni precoci stimolano la crescita delle cellule e
   facilitano la replica del genoma virale, utilizzando la DNA
   polimerasi della cellula ospite quando le cellule si
   dividono.

b) Trascrizione dei geni virali tardivi
   I geni tardivi codificanti proteine strutturali sono espressi
   solo nello strato superiore che si differenzia in ultimo,
   distruggendo la cheratina, ed il virus è diffuso con le
   cellule dello strato superiore.
   Di conseguenza l’espressione dei geni virali è correlata
   all’espressione di specifiche cheratine
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Genoma di HPV-16
• E1: replicazione del DNA virale
• E2, E4, E5: regolano la
  trascrizione e la replica
  (E3:??)
  E6 proteina oncogenica che
  lega la p53
• E7 proteina oncogenica che
  lega la p105RB
  E6 ed E7 immortalizzano e
  promuovono la crescita.
• L1: proteina maggiore del
  capside (è la VAP)
• L2: proteina minore del
  capside
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Organizzazione del genoma
                            Long control
                            region (LCR)
Regione codificante                              E6
                                                             trasformazione (p53-pRb)
proteine tardive
(L = Late)                                                 E7   Regione codificante
                                           P97
                                                                proteine precoci
                L2                                              (E = Early)

                                                                E1
          proteine
                               proteina tardiva,                replicazione
          capsidiche
                               legame citocheratine             episomica

                                                 E4
                       L1

                                                      E2
                                   E5
                                                      regolazione
                trasformazione
                                                      della trascrizione e
                                                      replicazione DNA
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Proteine precoci (non strutturali)

Proteina E1
  è coinvolta nella replicazione del DNA.

Proteina regolatrice E2
  la trascrizione di E2 permette di inibire l’E6 e
  l’E7. Questa proprietà viene persa quando il
  genoma virale si integra nel genoma dell’ospite.
  Questo dà via libera alla soppressione
  dell’inibizione di E6 e E7 che agiscono sui geni
  oncosoppressori bersaglio p53 e pRb
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Proteina E4
  è importante nella maturazione del virus nella
  infezione produttiva: è espressa nelle fasi tardive
  dell’infezione durante l’assemblaggio del virione.
  Non sembra avere proprietà trasformanti
  Nei cheratinociti umani sembra intaccare l’integrità
  del citoscheletro cellulare (coilocitosi) favorendo
  la fuoriuscita delle particelle virali neoformate.

Proteina E5
  favorisce la replicazione cellulare stabilizzando il
  recettore per l’EGF: la cellula diviene più
  sensibile ai segnali di replicazione
  Rende le cellule resistenti all’apoptosi.
  Favorisce la formazione dei condilomi
E6 e E7

E6 e E7 interagiscono con molte proteine,
  influenzando l’evoluzione di una infezione.
E6 e E7 agiscono come oncoproteine virali negli
  HPV ad alto rischio, non si conosce la funzione
  in HPV a basso rischio.
Proteina E6

 L’interazione con la p53 interferisce sia con i
 segnali di trascrizione e traduzione della p53 che
 con quelli che portano all’apoptosi.

 L’interazione con IRF-1 (Interferon Regulatory
 Factor 1) blocca la trascrizione di geni codificanti
 per proteine immunitarie indotta da IFN e
 contribuisce all’evasione immunitaria del virus.
Interazione della proteina E6 di HPV con p53
La proteina p53 sopprime la crescita cellulare attivando
trascrizionalmente la proteina p21, che inibisce le chinasi del
ciclo cellulare cruciali per la progressione del ciclo in G1
                                          E6 HPV alto rischio:
                                          complessa e induce
                                             degradazione
               Infezione virale               ubiquitino-
              Danneggiamento              dipendente della p53
                     DNA                                        p53
     p53       Stress cellulare   p53                        bassi livelli
    bassi                                                    (passaggio in
    livelli                       alti                          fase S e
                                livelli                        accumulo
               G1                                              mutazioni)
                              arresto del ciclo
                              in G1
       M                S

                             porta alla degradazione e alla down regolazione
               G2           delle vie implicate nell’arresto del ciclo e apoptosi
Proteina E7
 si lega alla proteina del retinoblastoma (pRb),
 proteina soppressoria della crescita cellulare.
 Interferisce con la regolazione del ciclo cellulare
 (induce trasformazione)
 Reprime la trascrizione dei geni implicati
 nell’apoptosi.
 Inoltre, l’interazione con ISGF-3 (Interferon-
 Stimulated Gene Factor 3) e IRF-1 (Interferon
 Regulatory Factor 1) causa l’evasione delle cellule
 trasformate dalla risposta immunitaria innata.
Interazione della proteina E7 di HPV con pRb
E2F è un attivatore del ciclo cellulare che è regolato dal legame
con pRb, un soppressore della crescita della cellule tumorali
 La proteina E7 di HPV può legare pRb. In seguito a ciò pRb
        non è più in grado di legare E2F e di regolarlo
                                                   E7
                         E2F-1                    pRb
            E7      +    pRB                  Complesso inattivo
             Repressione della trascrizione
                                         E2F-1

                         G1          Attivazione della trascrizione
    E2F-1                                  e passaggio in fase S

         ppRb       M                S ppRb
         inattiva                      inattiva

                         G2
 Il risultato è che E2F può liberamente attivare il ciclo cellulare
G0: quiescent state                      HPV

E6 / E7:                        p53       Cells exit
                                                                P53 +E6 pRB +E7
                                                                     Non-stop
gli effetti in sintesi         pRB        cycle here                 proliferation

                                    G1: gap                           G1: gap
                                    phase                             phase

                         M phase:          S phase: DNA
                         mitosis           synthesis      M phase:
                                                          mitosis

                                      G2: gap                           G2: gap
                                      phase                             phase

                             Nonproliferatingcell          HPV stimulates proliferation
Proteine strutturali
L1 e L2 sono proteine tradotte tardivamente che si
  assemblano spontaneamente formando il
  capside icosaedrico.

L1 (proteina capsidica maggiore) rappresenta
  l’80% delle proteine capsidiche.
È responsabile dell’attacco del virus alle cellule
  suscettibili ed inoltre media la risposta umorale e
  cellulo-mediata all’infezione

L2 (proteina capsidica minore) rappresenta il
  restante 20% delle proteine capsidiche
Replicazione di HPV
La replicazione dipende dall’apparato trascrizionale
della cellula e dallo stato di differenziazione della cute /
    epitelio.
Il virus arriva allo strato basale tramite soluzione di continuo.
    I geni precoci stimolano la replicazione cellulare e il virus
    può replicare il genoma utilizzando la DNApol delle
    cellule in divisione.
L’aumento del numero delle cellule dello strato basale e
    spinoso causa la formazione di verruca, condiloma,
    papilloma.
Mano a mano che le cellule si differenziano, procede la
    trascrizione e traduzione dei geni virali.
I geni tardivi (strutturali) sono espressi solo negli strati
    cheratinizzati e i nuovi virioni si assemblano nel nucleo.
Quindi mano a mano che la cellula infettata si differenzia,
    procede il ciclo di replicazione del virus
Il ciclo vitale degli HPV

cheratinizzazione del tessuto       rilascio          replicazione virale

strato corneo                                             espressione
                                                          geni tardivi

strato granuloso                                          maturazione
                                                           dei virioni
strato spinoso                                            replicazione
                                                          del genoma
                                                         (DNApol cellulare)
strato basale

       INFEZIONE                                 proliferazione
                                                   cellulare
Genoma di HPV e sua espressione nell’epitelio

                                                             d)

                                                             c)

                                                             b)

                                                             a)

  d) 8 settimane – L1/ L2 proteine del capside = assemblaggio.

  c) la replica del DNA virale continua rapidamente

  b) 6 settimane – espressione geni precoci E6/E7

  a) 4 settimane – espressione geni precoci E4/E5
SINTESI DNA   SINTESI CAPSIDE

STRATO CORNEO        -                 +
GRANULOSO           +++               +++
SPINOSO             +/-                 -
BASALE              +/-                -
Patogenesi

• l’infezione e’ acquisita per contatto stretto
• il virus persiste nello strato basale

• I papillomavirus infettano le cellule dell’epitelio squamoso
  della cute (verruche) e delle membrane mucose (papillomi
  genitali, orali e congiuntivali) ed inducono proliferazione
  epiteliale.
  I tipi di HPV sono tessuto-specifici, causando diverse
  malattie.
• La verruca è il risultato della stimolazione della crescita
  cellulare da parte del virus e dell’ispessimento degli strati
  basale e spinoso.
Patogenesi

• Le lesioni sono caratterizzate da un ispessimento dello
  strato spinoso (acantosi),
  dello strato granuloso (paracheratosi) e
  dello strato corneo (ipercheratosi).
• Le cellule degli strati superficiali dell’epidermide possono
  presentare tipiche anomalie nucleari con nuclei eccentrici e
  picnotici circondati da un alone chiaro.
  Queste cellule sono dette coilociti: la loro presenza è
  fortemente indicativa di una infezione da HPV.

Le verruche si manifestano in 3-4 mesi.
L’infezione virale rimane localizzata e a volte regredisce
   spontaneamente, ma può essere ricorrente.
La risposta immune all’HPV
L’ immunità innata è la prima linea di difesa contro HPV.
• L’interferone di tipo I esercita una effetto antivirale
   diretto.
• E6 e E7 dell’HPV16/18 direttamente inibiscono il
   segnale dell’IFN.
• L’infiammazione è importante per l’immunità innata e
   adattativa.
• Le proteine precoci dell’HPV alterano l’espressione dei
   geni dell’ MHC di classe I.
• Cellule NK e macrofagi .
La risposta immune adattativa all’HPV:
• La risposta delle cellule T di tipo Th1 è associata con la
   regressione del papilloma.
• La risposta immune umorale protegge contro la
   reinfezione.
Il potenziale oncogeno degli HPV

• il DNA virale è stato ritrovato sia in tumori benigni che
  maligni.
• l’HPV 16 e 18 causano displasia e papillomi cervicali:
  almeno l’85% dei carcinomi cervicali contiene HPV integrato.
• l’integrazione porta all’inattivazione dei geni E1 e E2,
  limitando la replica virale e permettendo l’espressione dei
  geni E6 e E7.
• E6 e E7 agiscono come oncogeni e si legano alla
  p53 (E6) e alla pRb (E7).
• in assenza di queste due proteine che controllano la crescita
  cellulare, la cellula diventa più suscettibile a mutazioni,
  aberrazioni cromosomiche e subisce la trasformazione
  oncogena.
Clinica
•   verruche cutanee
•   tumori benigni della testa e del collo
•   verruche anogenitali
•   displasie e neoplasie cervicali
Verruche non-genitali e Verruche genitali

Verruche non-genitali        Verruche genitali
(non a trasmissione          (trasmissione sessuale)
  sessuale)

  Verruche comuni            Condilomi acuminati
   - mani, dita e ginocchi      - a cavolfiore
  Verruche plantari          Verruche ano-genitali
   - Piedi                      - verruche lisce
  Verruche piane             Verruche piane genitali
   - mani e viso                - verruche piane
                             Papulosi bowenoide
                                - piccole, rilevate
Verruche non genitali

     Verruche mucosali non genitali
Papilloma laringeo    Papilloma congiuntivale
Verruche genitali
Infezione da HPV
• in genere tra i 20 e i 30 anni di età
• di solito l’infezione si risolve spontaneamente
  per effetto della risposta immunitaria
  (nel 90% dei casi si risolve in 2 anni)
• alcune infezioni si stabiliscono e si manifestano con
  anormalità microscopiche.
• la persistenza virale può portare a trasformazione
Condizioni per la trasformazione

Caratteristiche delle cellule (in relazione con
l’infezione virale)
 attiva proliferazione cellulare
 inibizione dell’apoptosi
 evasione della risposta immune
Ruolo di HPV
 • infezione persistente-replicazione virale
 • espressione di proteine virali
 • mutazioni cellulari
 • nell’infezione persistente: assenza delle
      risposte cellulo-mediate dell’ospite
 • interazioni ormonali
 • modificazioni nella trasduzione del segnale
HPV PUO’ ESSERE PRESENTE NELLE CELLULE IN FORMA:
a) RESIDENZIALE
      • minima quantità
      • può persistere non rilevato per anni
      • può essere a basso rischio o alto rischio
b) EPISOMALE
      • l’HPV è attivo localizzato nel nucleo della cellula
      • è separato dal DNA umano
      • può essere a basso rischio o ad alto rischio
      • può causare pap test anormali
      • può essere visto colposcopicamente
c) INTEGRATA
      • HPV-DNA circolare: è aperto e s’integra nel DNA umano
      • solo tipi ad alto rischio
      • causa Pap test anormali
      • visti colposcopicamente - possono essere trattati per
        prevenire il tumore
a) RESIDENZIALE

                   poche cellule basali infettate da HPV
                        (presente solo come DNA)
                       Limitata riproduzione di HPV

b) EPISOMALE
               genomi multipli di
               HPV per cellula

c) INTEGRATO

               HPV-DNA integrato nel genoma
c) INTEGRATO
HPV: epidemiologia

Le infezioni da HPV vengono trasmesse:
a) per contatto diretto e tramite piccole lacerazioni
    cutanee o delle mucose;
b) durante rapporti sessuali
c) durante il passaggio del neonato attraverso il canale
    del parto infetto.

L’eliminazione asintomatica del virus può promuovere la
     trasmissione.

HPV è resistente all’inattivazione e può essere anche
   trasmesso per contatto con oggetti contaminati,
   superfici di banconi o mobili, asciugamani.
Papillomavirus umani (HPV): classificazione

Sono stati identificati più di 150 genotipi di HPV
(35 genitali) [denominazione: HPV + numero]
classificati in 16 gruppi (da A a P)
 per essere classificato come nuovo genotipo di
HPV, un nuovo isolato deve avere una omologia
inferiore al 90% nella sequenza nucleotidica della
regione L1 rispetto alla sequenza corrispondente del
genoma dei tipi conosciuti
 Un sottotipo è classificato come tale quando
l’omologia è compresa tra 90% e 100% (tra 98% e
100% si parla di variante)

       DIVERSI GENOTIPI SONO ASSOCIATI
            A DIVERSE PATOLOGIE
I papillomavirus sono classificati nei generi
alpha (mucosali) e beta (cutanei).

• genere alpha:
 la specie 7 comprende HPV18 e altri
genotipi mucosali ad alto rischio di trasformazione;
 la specie 9 con
HPV16 ed altri genotipi ad
alto rischio.
• alla specie 10 (HPV6 e 11)
appartengono i genotipi
mucosali a basso rischio di
trasformazione, responsabili
di lesioni mucosali benigne,
quali i condilomi acuminati.

• genere beta:
genotipi di HPV associati a
lesioni cutanee in
genere benigne
Associazione tra lesioni cutanee
       e genotipi di HPV
Associazione tra lesioni mucose
               e genotipi di HPV
 VIE RESPIRATORIE:
Papillomi                                   6, 11
Ca. laringo-bronchiali                     16, 18
 CONGIUNTIVA:
                                            6, 11
Papillomi
 CAVITA’ ORALE:
Iperplasia epiteliale focale               13, 32
Ca. oro-faringei                           16, 18
 TRATTO GENITALE:
Condilomi acuminati                         6, 11
Condilomi piani                      6, 11, 16, 18, 31
Papulosi bowenoide                           16
Ca. vulvari, penieni, anali    16, 18, 31, 33, 39, 40, 59, 68
Ca. cervice uterina            16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51,
                               52, 56, 58, 59, 67, 68, 71, 74
HPV e neoplasia cervicale

• HPV alto rischio: HPV 16, 18, 31, 33,
        35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59, 68…

• HPV basso rischio: HPV 6, 11, 26, 42, 43,
       44, 53, 54, 55, 62, 66…
HPV e carcinoma della cervice

• Prevalenza del 97%-99.7% di DNA di HPV nei
  carcinomi della cervice (in PCR)
• I carcinomi della cervice correlati ad HPV sono
  associati:
• il 53% al 16
• il 15% al 18
• il 9% al 45
• il 6% al 31
  e
• il 3% al 33
Lesioni ano-genitali da HPV

• Condilomi acuminati e piani a livello dei
  genitali maschili (pene, scroto) e
  femminili (cervice uterina, vagina, vulva)
  e in regione perianale [HPV 6, 11, 16, 18, ecc.]
• Carcinomi cervicali, vulvari, anali e del
  pene (e lesioni intraepiteliali squamose
  [SIL] che li precedono) [HPV 16, 18, 31, 33,
  39, 45, 52, 58, ecc.]
Prevalenza delle infezioni genitali da HPV

Infezione a trasmissione sessuale più frequente
nell’uomo (50% della popolazione attiva
sessualmente è stata infettata da HPV)
•Correlata al numero e alla frequenza dei partner
•Correlata all’età (massima tra i 15 e i 25 anni)
•Correlata allo stato immunitario
      (maggiore in pazienti HIV positivi,
      in donne in gravidanza)
•Correlata alle abitudini di vita
      (fumo, alimentazione, contraccettivi orali)
Cofattori della progressione tumorale
• Fattori genetici (anormalità di struttura o numeriche dei
  cromosomi, riarrangiamenti o sovraespressione di oncogeni
  cellulari)
• Antigeni HLA (associazione HLA-cl.IID con carcinoma della
  cervice)
• Immunodepressione (infezione da HIV)
• Coinfezioni con altri virus o microrganismi (HSV-2,
  Clamidia)
• Numero dei parti
• Fumo
• Contraccettivi orali
• Fattori ormonali
• Dieta (assenza di carotenoidi, vitamina C)
Neoplasia cervicale: progressione della malattia

   L’infezione persistente ha un ruolo importante
      per lo sviluppo della neoplasia cervicale.
Neoplasia cervicale: progressione della malattia
                      3-6 mesi                   4-5 anni          Dopo 30 anni

Epitelio
Normale       Infezione HPV   CIN1        CIN2              CIN3       Carcinoma
                Coilocitosi

                     ASCUS / LSIL                  HSIL
Screening

Trattamento

ASCUS: cellule squamose atipiche di significato non determinato
SIL = Lesione Intraepiteliale Squamosa (Low/High)
CIN: Cervical Intraepithelial Neoplasia
Persistenza dell’infezione HPV
• In circa dell’1% dei casi il virus tende a
  persistere.
• L’infezione attiva riemerge dalla latenza durante
  una immunodeficenza associata a:
• gravidanza
• radiazioni solari
• stress emozionale
• stress fisico
• HIV
• chemioterapia antitumorale
Diagnosi
• Sierologica: poco affidabile poiché solo una bassa
  percentuale di pazienti sviluppa anticorpi durante
  l’infezione (non viene effettuata!)
• Verruca: al microscopio si osserva il caratteristico aspetto
  istologico che consiste in una iperplasia delle cellule
  spinose e in un eccesso di produzione di cheratina.
• Pap test: presenza di cellule epiteliali squamose
  coilocitiche (citoplasma vacuolizzato) che sono
  arrotondate e a gruppi.
• Colposcopia: acido acetico al 4% (la papula diventa
  bianca)
• Sequenza diagnostica: Pap test         colposcopia      PCR
Diagnosi: Pap Smears

• i cambiamenti citologici associati con infezione HPV
  rappresentano le basi dello screening con gli strisci del
  Papanicolau.
• il prelievo delle cellule dalla cervice e l’esame morfologico
  di esse per identificare segni di malignità.
• la diagnosi con il Pap-test permette di osservare ASCUS
  durante lo screening cervicale.
• questa diagnosi è un indicatore dell’anormalità cellulare
  ma non è sufficiente per una diagnosi definitiva di una
  lesione intraepitelaile squamosa.
• a donne che hanno queste anormalità si consiglia una
  biopsia colposcopica.
Diagnosi microbiologica di infezione:
            tests molecolari
  esistono diversi sistemi basati sulla PCR per
  evidenziare genoma di HPV in campioni biologici
(in tamponi cervicali e campioni istologici)
Treatments for “high risk” HPV

Dopo colposcopia
• LEEP (loop electrosurgical excision procedure: procedura
  di escissione con elettrocauterizzazione)
• In alternativa metodi chimici (podofillina dal 10-25%)
• Laser
• Crioterapia chirurgica
• Chirurgia generale
• Stimolatori della risposta innata o infiammatoria quali: IFN
  o l’imiquimod (Aldara), Cidofovir
• Profilassi: vaccini (Gardasil)
Vaccini

SOURCE: Merck and GSK. Science Magazine, Vol. 308, Issue 5722, pages 618-621 , 29 April 2005
Proprietà delle proteine del capside del virus HPV L1
                                             Capside
  La proteina L1 può                         naturale: L1+L2
                                             +DNA
   autoassemblarsi in particelle
   virus-simili (VLPs) che sono
   antigenicamente identiche ai                Capside
                                               costituito
   virioni.
                                              solo da L1

        GSK: il vaccino anti-HPV contiene HPV L1
                 virus-like particles (VLPs)
                                    • non-infettante
Proteina ricombinante L1            • altamente
                                      immunogeno
HPV L1 Virus-Like-Particle (VLP) Sintesi del vaccino

                           HPV
L1 gene                                            Capside
             Inside
dell’HPV                                         virale vuoto
     DNA      HPV
                                                     (VLP)
                                                             Induce una
                                                                risposta
                                                                immune
                                                              dell’ospite
                                Trascrizione
    L1 gene inserito                                 Proteine del
                                        mRNA           capside
       nel plasmide
                                               Traduzione

                    Cellula
                  eucariotica
immunità aspecifica
                                                                            Vaccini
                                                                           Preventivi
                                                                           per prevenire
                                                                         l’acquisizione di
                                           Infezione
                                                           Immunità             HPV
                                                             umorale
    L1

              Assemblaggio
                dei virus

      E4
                                                                       Vaccini Terapeutici
                     Replica del
                                                                          per lesioni da
                     DNA virale
                                                         Immunità       Papilloma Virus già
E1, E2, E5, E6, E7
                                                           cellulo-           presenti
                                   Entrata del virione
                                                           mediata
Vaccini Preventivi

• La protezione conferita dai vaccini è tipo-
  specifica e specie-specifica.
• Non si conosce la durata della protezione.
• Tali vaccini non sono efficaci se somministrati
  dopo il contatto con il virus.
• Devono essere vaccini polivalenti.
• Devono essere somministrati prima dell’inizio
  dell’attività sessuale.
Il vaccino HPV

• Approvato per le femmine di
  età dai 9- 26 anni
• 3 dosi a 0, 2, e 6 mesi
• Minimi intervalli:
  – 4 settimane tra la prima e la
    seconda dose
  – 12 settimane tra la seconda
    e la terza dose.
Vaccini Terapeutici

 Sono allo studio anche vaccini in grado di
 stimolare la risposta immunitaria nei confronti
 delle oncoproteine virali con lo scopo di
 indurre l’eliminazione dei virus in replicazione
 o di eradicare tumori indotti dall'HPV.
 Studi su animali hanno fornito dati
 sull'efficacia dell'utilizzo di proteine virali (E2,
 E6 ed E7) come vaccini immunoterapeutici
 per verruche e tumori associati ai
 papillomavirus.
Vaccini terapeutici

• Recenti studi hanno mostrato il possibile uso di
  cellule dendritiche caricate con HPV E7 come
  “vaccino” in grado di stimolare una risposta
  immunitaria citotossica (CTL, NK) contro le
  cellule del cancro della cervice.
Polyomaviridae
I polyomavirus umani (virus BK, JC) sono ubiquitari, non
   causano malattia.
Sono virus che hanno il diametro di 45 nm (5.000 paia di
   basi).
I genomi dei virus BK e JC e SV40 sono strettamente
   correlati e suddivisibili in regioni precoci,tardive e non
   codificanti.
La regione precoce di un filamento codifica le proteine non
   strutturali T (trasformazione) T grande e T piccolo
La regione tardiva che codifica per 3 proteine del capside
   virale (VP1,VP2,VP3).
La regione non codificante comprende l’ORI di replicazione e
   le sequenze di controllo della trascrizione sia dei geni
   precoci che tardivi.
Polyomavirus genome
Replica dei Polyomavirus

Stadi del ciclo di replica virale:
a) Attacco del virione sulla cellula
b) Entrata per endocitosi;
c) Denudamento;
d) Trasporto nel nucleo della cellula ospite
e) Trascrizione e formazione di mRNA precoci
 f) Traduzione delle proteine precoci (antigene T)
 g) Replica del DNA virale
 h) Trascrizione degli mRNA tardivi
  i) Traduzione delle proteine tardive (proteine del capside)
  l) Assemblaggio della progenie virale con le proteine strutturali nel nucleo;
m) Entrata dei virioni nelle vescicole citoplasmatiche;
 n) Rilascio dei virioni per fusione delle vescicole con la membrana cellulare;
 o) Rilascio dei virioni.
Patogenesi dei Polyomavirus
Epidemiologia
• Le infezioni da Poliomavirus sono frequenti e
  la maggior parte della popolazione viene
  infettata sia dal virus BK che dal JC entro i
  15 anni di età. La trasmissione avviene per
  via respiratoria.
• Le infezioni latenti possono essere riattivate
  in immunodepressi, quali malati di AIDS,
  trapiantati, o donne in gravidanza.
• Il 10 % dei pazienti con AIDS sviluppa PML,
  letale nel 90% dei casi.
Clinica
L’infezione primaria è asintomatica.
I virus BK e JC sono riattivati in pazienti
   immunocompromessi come dimostrato dalla presenza
   del virus nelle urine nel 40% di questi pazienti.
I virus sono riattivati anche durante la gravidanza, ma non
   sono stati riscontrati effetti sul feto.
Sembra che il virus BK sia associato alla stenosi ureterale
  osservata nei trapiantati di midollo osseo. La
  leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) è una
  malattia demielinizzante subacuta causata dl virus JC
  che si manifesta nei soggetti ID.
La PML si manifesta con sintomi neurologici come la
  parola, la vista, la coordinazione, le facoltà mentali,
  paralisi degli arti ed infine la morte.
La morte si ha nel giro di 2 anni.
Diagnosi di Laboratorio
• La PML viene diagnosticata tramite la PCR nel liquor e con
  la dimostrazione di lesioni mediante risonanza magnetica
  oppure la TAC. L’esame istologico di tessuto cerebrale
  mostra focolai di demielinizzazione circondati da
  oligodendrociti con inclusioni adiacenti alle aree di
  demielinizzazione.
• Lesioni nella sostanza bianca.
• La risposta infiammatoria è minima.
• Il JC può essere identificato in campioni di urine, liquor o
  materiale bioptico mediante IFI, PCR,
• Esame citologico delle urine rilevano la presenza dei virus
  BK e JC con l’osservazione di cellule ingrandite con
  inclusioni intranucleari basofile.
Terapia profilassi e controllo
• Nessuna terapia
• Difficoltà nella prevenzione
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