Journal A Carnevale Ogni Fritto Vale: con Cucina Evolution si Può! - Cucina Evolution Academy

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Journal A Carnevale Ogni Fritto Vale: con Cucina Evolution si Può! - Cucina Evolution Academy
ArtJoisNutrition Editore
                               Journal      N°13 / Marzo 2019

A Carnevale Ogni
Fritto Vale: con
Cucina Evolution si Può!

                                                      Focus:
                                             Riutilizzabile!?
                                         Si… ma non troppo
                                                La plastica
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Journal A Carnevale Ogni Fritto Vale: con Cucina Evolution si Può! - Cucina Evolution Academy
Editoriale - Dott.ssa Valentina Pia Pietrocola

Quante volte dici no
ad un bel piatto di Frittura per
timore che ti faccia ingrassare?
Pochi infatti sanno che in base ad alcune ricerche        3 volte
scientifiche la frittura è l’unico metodo di cottura   3. L’alimento fritto deve esser poco rivestito, in-
in grado di preservare fino all’80% la vitamina più       fatti gli alimenti infarinati assorbono la metà del
sensibile alla degradazione: la vitamina C.               grasso di alimenti impanati, facendoci rispar-
Ecco i 3 motivi per i quali la frittura fa bene:          miare 54 kcal su 100g.
1. L’alimento non entra mai in contatto diretto con    4. Evitare la formazione di:
   l’acqua in cui si disperdono i Sali minerali.          • Acroleina, sostanza tossica per il fegato. Si
2. La crosticina croccante esterna protegge l’ali-           crea quando il grasso raggiunge il punto di
   mento dall’ossigeno, portando ad una perdita.             fumo.
   della vitamina C e vitamine del gruppo B del 20%.      • Acrilammide sostanza cancerogena che si
3. Il breve tempo di cottura fa raggiungere al cuo-          forma negli alimenti come patate e cereali
   re del prodotto temperature inferiori ai 100° e           sottoposti a temperature maggiori di 120°.
   ciò permette di non danneggiare le vitamine più        • I perossidi che si creano quando si frigge con
   sensibili al calore.                                      oli polinsaturi, poco stabili al calore.
                                                       5. Scegliere un olio di qualità: i migliori per la frittu-
Ma come far per evitare che durante la frittura l’a-      ra sono l’olio di girasole altoleico, l’olio di oliva e
limento assorba molti grassi o che si formino so-         l’olio di arachidi, perché ricchi di grassi monoin-
stanze tossiche?                                          saturi amici del cuore e molto stabili al calore.

Seguendo questi accorgimenti 100g di frittura          *“Effect of three conventional cooking methods on
infarinata con farina di riso assorbirà circa 4g di    Vitamina C, tannin, myoinositol phosphates con-
olio: avremo un buon piatto con meno grassi di         tents in selected Thai vegetables”Journal of Food
un’insalatona di lattuga condita con un cucchiaio      Composition and Analysis 21 (2008) 187-197.
di olio.
1. Controllo della Temperatura – Costante a 170°       In questo numero di Marzo parleremo infatti di
2. Scolare bene il fritto con una pinza e poi tampo-   come con Cucina Evolution la frittura sia conces-
   nare subito con carta assorbente per eliminare      sa tutte le volte che se ne ha voglia, con le dovute
   l’olio in eccesso. Ripetere l’operazione almeno     accortezze e passaggi illustrati in precedenza.

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Editoriale - Dott.ssa Valentina Pia Pietrocola

Spiegheremo infatti nella Rubrica Solo buono o fa        sono la segale, seguita dal cavolo cappuccio e
anche bene? Come preparare delle gustosissime            dalle fragole, con tassi di eccedenza MRL rispet-
Chiacchiere, il dolce tipico del Carnevale. Uno sfi-     tivamente di 0,7%, 1,1% e 1,8%. I maggiori ec-
zio che vi farà anche molto bene grazie alla ricetta     cessi erano stati riscontrati invece in mele (2,7%)
certificata dalla dott.ssa Chiara Manzi.                 e pomodori (2,6%).

Inoltre in questo numero parleremo anche di come         Il componente decisamente più presente nei prodot-
conservare i nostri alimenti e di come il riutilizzo     ti animali è risultato il rame (copper), predominante
della plastica possa esser dannoso. La dott.ssa          in muscolo e fegato, seguito dal DDT, presente so-
Antonella Cavazza infatti scrive:”La sicurez-            prattutto nella componente lipidica e nel muscolo
za alimentare, connessa al tema della possibile          dei campioni di origine animale, e dall’esacloroben-
migrazione di contaminanti dai materiali a contat-       zene, principalmente presente nel latte >>
to con gli alimenti, riceve sempre più attenzione
sia da parte dei produttori che dei consumatori.         Secondo appuntamento per la rubrica Solo buono
La Comunità Europea regola con direttive speci-          o fa anche bene? Curato dalla dott.ssa Lau-
fiche l’uso dei materiali plastici e stabilisce limiti   ra Onorato è invece dedicato alla Cioccolata
di migrazione per le numerose molecole utilizzate        Calda Evolution. Un ricetta da gustare anche due
nella manifattura degli oggetti comunemente dif-         volte al giorno, ritemprante per le temperature an-
fusi nelle nostre cucine. L’attività degli organismi     cora in forte calo, ma soprattutto molto gustosa e
di controllo vigila tutelando la nostra sicurezza ac-    ricca di proprietà tutte da scoprire.
certandosi che tali limiti vengano rispettati, ma la
ricerca scientifica continua a evidenziare possibili     La dott.ssa Chiara Manzi invece affronterà
rischi e a valutare l’eventuale presenza di nuove        in un Focus la tematica della Curcuma. Raccon-
molecole non ancora soggette a controllo, o an-          tando proprietà e benefici di questa spezia orien-
cora ignote.                                             tale e consigliando dosi e utilizzi in cucina per ren-
Anche noi possiamo fare qualcosa per salvaguar-          dere le nostre ricette più sfiziose ma soprattutto
dare la nostra salute, prestando piccole attenzioni      più salutari.
nella routine di tutti i giorni!”.
                                                                                    Comunicato
                                                         Spazio in questo numero ad un
    La   dott.ssa Ilaria Proietti         invece si      Stampa per la fine della 32^ esima
         occuperà di pesticidi negli alimenti e          edizione del Master in Nutrizione Cu-
            analizzerà i dati tratti da un indagine      linari e Cucina Antiaging che si terrà a Bo-
               condotta nel 2016 e pubblicata            logna il prossimo 5-6 Marzo e al racconto del 1°
                    recentemente        dall’autorità    ristorante del circuito Cucina Evolution, Libra,
                        europea per la sicurezza         sito a Bologna in Via Testoni 10.
                           alimentare (EFSA). Si
                         segnala infatti che:
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AUTORI
Hanno contribuito a questo numero

                   CHIARA MANZI
                    Fondatrice di Cucina Evolution Academy, l’Accademia Europea di Culinary Nutrition,
                    la branca della nutriziona applicata alla cucina (www.nutrizioneincucina.it)
                    Presidente dell’Associazione per la Sicurezza Nutrizionale in cucina
                    Docente al Master di Medicina Estetica dell’Università di Roma Tor Vergata.
                    Autrice di diversi libri divulgativi sulla Nutrizione in Cucina.

           ANTONELLA CAVAZZA                        ILARIA PROIETTI
            Ricercatrice del settore Chimica        Ricercatrice del Centro
           Analitica presso il Dipartimento di    Comune di Ricerca di Siviglia
           Chimica dell’Università degli Studi    della Commissione Europea
             di Parma. Docente di “Metodi
                       bioanalitici”

         VALENTINA PIETROCOLA                      LAURA ONORATO
               Social Media Manager                   Laureata in Farmacia presso
             Cucina Evolution Academy.           l’università degli studi di Palermo.
                                                      Laureata in Alimentazione e
                                                       Nutrizione Umana, presso
                                                   l’università degli studi di Milano.
                                                      Master in Culinary Nutrition.

             Journal of Culinary Nutrition
             Mensile – Numero 13 – Marzo 2019
            Direttore responsabile: Dott.ssa Chiara Manzi
            Editore: Art joins Nutrition Editore
            Presidente ASSIC e Cucina Evolution Academy: Dott.ssa Chiara Manzi
            Staff editoriale: Dott.ssa Ilaria Proietti, Prof. Vincenzo Brandolini, Dott.ssa Francesca Grisenti,
            Dott.ssa Maria Mattera, Dott.ssa Laura Onorato, Prof.ssa Antonella Cavazza, Dott. Filippo M.
            Jacoponi, Dott.ssa Stefania Brescia, Prof. Salvatore Palazzo, Prof. Gian Piero Molinari, Dott.ssa
            Monica Loizzo, Dott.ssa Alma Battaglia, Dott.ssa Manuela Piras, Dott.ssa Elena Spolaore, Dott.ssa
            Valentina Pietrocola, Dott.ssa Katline Ortenzi, Dott.ssa Mariarita Sanna, Dott.ssa Monica Betti
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Sommario
Rubriche:
Pag. 8.........L'oro Giallo dell'India: La Curcuma. Proprietà e Benefici

Pag. 10.......È solo buono o fa anche bene? - Cioccolata Calda
              Evolution

Pag. 14.......Riutilizzabile!? …SI…ma non troppo

Pag. 20......È solo buono o fa anche bene? - Ricetta Chiacchiere
             di Carnevale

Pag. 24......Pesticidi negli alimenti: possiamo mangiare “tranquilli”

Pag. 28......ASSIC - Notizie in breve

Pag. 29......Libra Cucina Evolution: il Ristorante dove il
             Benessere Fa Gola!

Pag. 32......Comunicato Fine master

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L’oro Giallo dell’India:
                    la Curcuma, proprietà
                    e benefici
  È
          amata per il suo colore giallo                 il colesterolo, si ipotizza per una sua azione an-
         oro, che rallegra e impreziosi-                 tinfiammatoria. Ma la proprietà più straordinaria,
                                                         ormai validata scientificamente, risulta esse-
         sce i piatti. In realtà, però, la
                                                         re quella di bloccare la formazione di
  curcuma ha anche tante altre virtù,                    nuove cellule grasse: ciò significa che non
  note da millenni nei Paesi orientali e                 fa dimagrire ma che, all’interno di una vita attiva e
  in particolare in India, grande con-                   di una dieta equilibrata, protegge dall’aumento di
  sumatrice di curry, di cui costituisce                 peso.
  il principale ingrediente. In Italia è
  stata scoperta solo da poco, diven-                     Per avere questi benefici occorre
  tando in breve la star delle spezie.                    però riunire tre condizioni impre-
                                                          scindibili: dobbiamo consumarne
 Al di là del mito, quali sono i reali ef-                con costanza un cucchiaino da caf-
 fetti benefici della curcuma?                            fè ogni giorno, pari a circa 1 grammo
 Diverse ricerche condotte specialmente sulla             di curcumina, abbinarla sempre a
 popolazione indiana, hanno messo in luce che
 può contribuire a ridurre il rischio di tumori. Altri
                                                          un pizzico di pepe nero, in grado di
    studi sperimentali evidenziano invece che la          aumentarne l’assorbimento anche
       curcuma, essiccata o fresca (si presenta           sino a 2mila volte, e a delle sostanze
        come una piccola radice da grattugiare),          grasse.
8       può aiutare efficacemente ad abbassare
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altri piatti della nostra tradizione, diminuendo nel
   La curcumina, il pigmento responsabi-            contempo anche l’uso di sale e grassi. Un altro
   le del colore giallo arancio brillante, è        connubio a tutta salute è quello con la zucca, ric-
   un polifenolo dai grandi effetti benefici,       ca dei carotenoidi amici della vista e della pelle,
   a patto sempre che sia fatta rientrare           che però purtroppo di solito vengono per la gran
   all’interno di una alimentazione ricca di        parte dispersi nell’acqua di cottura: aggiungendo-
   fibre, verdure, legumi e povera di gras-         vi un po’ di curcuma, riusciremo invece ad assimi-
   si, zuccheri e di sale. E tenuto presente,       larne ben il 60 per cento, e lo stesso vale per gli
   come sottolineano i maggiori organismi           altri vegetali che li contengono, come le carote.
   internazionali, che al pari di qualsiasi al-     Possiamo infine accompagnarla anche in prepa-
   tro cibo di per sé non è miracolosa né da        razioni dolci come marmellate e creme, dove oltre
   sola può esercitare una funzione farma-          tutto contribuisce a neutralizzare in parte la pre-
   cologica. Non dobbiamo quindi lasciarci          senza di zuccheri.
   suggestionare dalle mirabolanti promes-E le controindicazioni? La curcuma è
                                          sempre sicura e ben tollerata a ogni
   se di integratori a base di curcuma, oggi
   spesso venduti a peso d’oro.           età: solo quantità maggiori di 8 gram-
                                          mi al giorno (per capirci: 5 grammi
                                          equivalgono a un cucchiaio da tè) po-
Ecco il motivo per cui, gli integratori a trebbero causare disturbi intestinali.
base di curcuma e pepe nero non ser-
vono proprio a nulla se vengono presi Chiara Manzi
lontano dai pasti.                        nutrizionista, docente universitaria, ha fondato a
Converrà allora tenerla sempre a portata di mano    Parma Cucina Evolution Academy, l’Accademia
in cucina. Per esempio possiamo preparare una       Europea di Nutrizione Culinaria
frittata con più albumi e meno tuorli, aumentan-
done colore e sapore con un po’ di curcuma e di      Clicca qui per lasciare il tuo commento
pepe posto che, a differenza del curry, la nostra
amica ha un gusto leggermente piccantino ma non
invasivo. Può essere aggiunta a brodi, al sugo di
pomodoro, nell’impanatura delle cotolette o delle
verdure. A questo proposito, un altro suo pun-
to positivo è che inibisce anche la formazione
dell’acrilamide, una sostanza altamente cance-
rogena che si sviluppa in cottura quando i cibi
bruniscono. Ottima l’idea di inserirla negli im-
pasti di pane, pizza o piadina, oppure rimesco-
larla nelle patate unte pronte da cuocere
al forno, rendendole oltretutto
più gradevoli alla vista. O
aggiungerla alla pasta alla
carbonara o cacio e pepe,
così come in tantissimi                                                                                9
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È solo buono o fa anche bene?

                    La cioccolata calda
                    buona da vivere
                     Ecco la domanda che da oggi devi farti e devi
                     fare. Entra in cucina con la Culinary Nutrition e
                     trasforma i piatti della nostra tradizione in elisir
                     di lunga vita.

  C
        on il freddo invernale il corpo                  colata che oggi gustiamo deriva da quella azteca
        inizia ad aver bisogno di più                    che prevedeva l’impiego di cioccolato, vaniglia e
                                                         altre spezie, dalla consistenza di insieme densa
        energia. Iniziano i primi malan-
                                                         come il miele.
  ni stagionali, si trascorre più tempo
  in casa e qualche coccola culinaria in                 Secondo alcune teorie la bevanda nei secoli ha
  più è sempre gradita.                                  subito diverse variazioni giungendo ai giorni no-
                                                         stri, con          una ricetta semplice, a base di
                                                                                   soli due ingredien-
 La regina delle golosità invernali è si-
 curamente la cioccolata calda. Ma dove
  nasce? Probabilmente le sue origini risalgono ai
  Maya che ai loro tempi preparavano una bevan-
  da chiamata “Xocoatl” a base di semi di cacao
    tostati e macinati assieme ai fagioli ed uniti ad
        acqua e pepe.
         Tale bevanda però non riscuoteva molto
10        successo in Europa, e la ricetta della cioc-
ti: cacao e latte. Pare poi che furono gli inglesi a
sostituire l’acqua con il latte, mentre gli spagnoli
cominciarono a prepararla calda e zuccherata.

Tuttavia, per mantenere l’aroma della
ricetta antica e per gustarla al meglio,
la si può preparare con aggiunta di
spezie a piacere tra vaniglia, cannella
e peperoncino, che ne esaltano l’aro-
ma e ne arricchiscono il gusto semplice
di base.
In commercio troviamo diversi preparati in polvere
ai quali bisogna aggiungere solo il latte o l’acqua.
Ma oltre ad essere buoni, faranno anche bene?
Con la culinary nutrition, è possibile realizzare
una cioccolata calda in 3 B: bella, buona e che
fa bene. Potremo gustarla senza sensi di colpa, il
nostro umore migliorerà e il cuore ne beneficerà.

 Buono da vivere perché?
 Un cremoso dessert con gli zuccheri
 di 30g di more e le calorie di un va-
 setto di yogurt alla frutta. Il dolce più
 semplice e più goloso dell’immagi-
 nario collettivo da oggi diventa una
 coccola quotidiana grazie alla colla-
 borazione dei nutrizionisti in cucina
 evolution con la Pastry Chef Sandra
 Bianchi.
 Questa golosa crema è stata pre-
 parata con il latte di riso in modo da
 beneficiare appieno dei polifenoli
 del cacao, altrimenti inattivati dalla
 caseina presente nel latte.
Cioccolato al latte? no, grazie!
Come appena detto a causa del latte e, in par-
ticolar modo della caseina, i benefici dei polife-
noli vengono neutralizzati perché la caseina ne
impedisce l’assorbimento intestinale. Inoltre il
           cioccolato al latte ha più zuccheri e
                         meno fibra. Il cioccolato
                              bianco addirittura
                               è nemico del cuo-
                               re. Ricchissimo di
                               zuccheri semplici,
                               non contiene ca-
                              cao, ma burro di
                              cacao che ha un
                                                       11
Cioccolata calda
                                                               www.ricettedalmondo.it
                                                          Ingredienti per 1 porzione
                                                          • 250g latte intero fresco
                                                          • 50g cioccolato fondente
                                                          • 1 cucchiaio cacao amaro (in polvere)
                                                          • 1 cucchiaio raso di zucchero (semolato)
                                                          • mezzo cucchiaio di fecola di patate (amido di
                                                             mais)

                                                          Valori nutrizionali per una porzione
                                                          Proteine                13,5 g
                                                          Grassi                  28,4 g
                                                          Carboidrati             53,04g
                                                          Fibra                   4g
                                                          Energia                 508,5 Kcal

 alto contenuto di grassi saturi, nemici del cuore.
                                                             Cioccolata calda Evolution
 Polifenoli, amici del cuore.                             Tratto da Cucina Evolution buona da vivere
 Ricco di polifenoli e minerali, il ciocco-
 lato fondente aiuta ad abbassare co-                     Ingredienti per 1 porzione
 lesterolo e pressione.                                   • 130g latte di riso
                                                          • 15,5g cacao amaro
 Bastano 5g al giorno di cioccolato fondente, cor-        • 9g eritritolo a velo
 rispondente ad un quadratino, (almeno al 70%) e          • 5g cioccolato fondente 70%
 il nostro cuore ci ringrazierà.                          • 2g amido di mais
                                                          • 2g amido di riso
 Ma non solo. Il cioccolato fondente protegge dal
 diabete. È ricco di minerali, come magnesio, che
 fa bene all’umore, fosforo e ferro. Contiene fibre e     Valori nutrizionali per una porzione
                                                          Proteine            4g
 vitamine B1 e B2.                                        Grassi              5g
                                                          Carboidrati         36g
                                                          di cui zuccheri      3g
     Procedimento:                                        Fibra                6g
     • Mescola tutte le polveri.                          Energia            143 Kcal

     • Aggiungi poco per volta il latte di
     riso a freddo.                                     Dott.ssa Laura Onorato,
     • Metti sul fornello, aggiungi il ciocco-          Farmacista e Biologa Nutrizionista
                                                        Culinary Nutritionist
     lato e porta ad ebollizione mesco-
     lando continuamente.                                Clicca qui per lasciare il tuo commento
     • Lascia sobbollire mescolando fino
     alla densità desiderata.

12
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     L
           a sicurezza alimentare, con-           denziare possibili rischi e a valutare
           nessa al tema della possibile          l’eventuale presenza di nuove mole-
           migrazione di contaminanti dai         cole non ancora soggette a controllo,
     materiali a contatto con gli alimenti,       o ancora ignote.
     riceve sempre più attenzione sia da          Anche noi possiamo fare qualcosa
     parte dei produttori che dei consu-          per salvaguardare la nostra salute,
     matori.                                      prestando piccole attenzioni nella
     La Comunità Europea regola con di-           routine di tutti i giorni!
     rettive specifiche l’uso dei materiali
     plastici e stabilisce limiti di migrazio-
     ne per le numerose molecole utiliz-         La Commissione Europea, con una re-
     zate nella manifattura degli oggetti        cente normativa dello scorso maggio
                                                 denominata “pacchetto rifiuti”, propo-
     comunemente diffusi nelle nostre            ne lo stop agli oggetti in plastica mo-
     cucine. L’attività degli organismi di       nouso dal 2021, con l’obiettivo di spingere
     controllo vigila tutelando la nostra        giustamente i produttori e i consumatori a limitare
       sicurezza accertandosi che tali li-       la diffusione della plastica, e a incentivare l’impiego
          miti vengano rispettati, ma la ri-     di materiali alternativi, ma anche di contenitori ed
           cerca scientifica continua a evi-     articoli riutilizzabili.
14
Ma.. attenzione al riutilizzo degli oggetti in plastica!
E’ bene segnalare infatti che l’impiego prolungato
di oggetti riutilizzabili in plastica porta a degra-
dazione del materiale, con conseguente rilascio di
molecole che possono migrare negli alimenti ed
essere quindi ingerite, rappresentando un pericolo
per la nostra salute!

                                                               Figura 1 – Molecola del Bisfenolo A (BPA), il
 Il “pacchetto rifiuti”
                                                               monomero del policarbonato (PC)
 Il Parlamento Europeo ha recen-
 temente ratificato una proposta                           di colore dei numerosi oggetti che utilizziamo co-
 che era stata approvata nel mag-                          munemente in cucina.
 gio 2018 dalla Commissione euro-
 pea. La normativa richiede che nei                        Bisfenolo, ma non solo...
 prossimi anni gli articoli monouso in                     La molecola più nota che deriva dalla
                                                           degradazione di molti materiali plasti-
 plastica vengano prodotti con ma-                         ci, primo tra tutti il policarbonato, è il
 teriali sostenibili, in modo da evi-                      Bisfenolo A (BPA) (Figura 1). Se ne è de-
 tare l’accumulo di rifiuti in plastica,                   scritto il suo rilascio da parte di numerosi articoli
 responsabile dell’inquinamento che                        impiegati a contatto con alimenti, e ne sono stati
                                                           riportati vari effetti negativi sulla salute in seguito
 sta compromettendo soprattutto
                                                           a ingestione, effetti esercitati soprattutto sull’equi-
 l’ambiente marino. Parallelamente
 si incentiva il riciclo, e la diffusione di
 articoli ad uso multiplo, cioè oggetti
 riutilizzabili più volte.

Il riutilizzo degli oggetti in plastica:
i rischi
Ma attenzione... i materiali plastici non sono eterni!
La struttura di base della plastica è costituita da una
serie di catene polimeriche che in seguito ad invec-
chiamento, esposizione alla luce, e stress mecca-
nici, termici e chimici sono soggette a degradazio-
ne. La rottura delle catene polimeriche
porta a rilascio di unità monomeriche
e di frammenti più o meno grandi (oli-
gomeri) che, nel caso di oggetti usati a
contatto con i prodotti alimentari sono
destinati a migrare nel cibo e ad esse-
re quindi ingeriti.
L’uso ripetuto di contenitori, taglieri e stoviglie, le
operazioni meccaniche di sfregamento, i cicli di
lavaggio con detergenti, soprattutto se a tempe-
rature elevate, e il contatto con alimenti e be-
vande, non fanno che accelerare il naturale
processo di invecchiamento dei materiali,
che nel tempo si opacizzano, scolorano
e assumono un aspetto meno lucido e
brillante. E’ facile anche a occhio nudo
infatti evidenziare col tempo la comparsa
di abrasioni, micrograffi e il cambiamento
                                                                                                                 15
librio del nostro sistema ormonale.      Numerosi derivanti dall’esposizione al bisfenolo A, è stato
 studi hanno evidenziato infatti la sua emanato di recente un nuovo Regolamento Euro-
 azione di interferente endocrino, do- peo (2018/213) che riduce i limiti tollerati e
 vuta all’interazione del bisfenolo A con stabilisce che tale sostanza deve es-
 i recettori ormonali. In seguito a queste ricerche, sere assente negli articoli specificata-
 e della descrizione degli effetti riportati su neonati mente destinati a neonati e bambini.
 che venivano alimentati con biberon in policarbo-           Oltre al bisfenolo A sono numerose le altre sostan-
 nato, dal 2011 è stato vietato tale materiale per la        ze che possono essere rilasciate dagli oggetti in
 realizzazione di biberon.                                   plastica. Si tratta di additivi di vario genere, come
 Ma il bisfenolo A è considerato un inquinante ubi-          antiossidanti, stabilizzanti, plasticizzanti, che mi-
 quitario, è impensabile eliminarne l’esposizione!           gliorano la qualità dei materiali rendendoli più facil-
 E’ ad esempio rilasciato anche da smalti e vernici          mente lavorabili e anche proteggendoli dall’usura
 usati per rivestire internamente le lattine, dalle bot-     in maniera da aumentarne la stabilità nel tempo. Il
 tiglie di plastica, e perfino dalla carta termica utiliz-   regolamento della Commissione Europea 10/2011,
 zata per stampare scontrini, biglietti e ricevute.          denominato “Plastic Implementation Measures”
 In seguito a studi condotti dall’EFSA, che ha rac-          (PIM 2011) riporta la lista dettagliata delle sostan-
 colto numerosi dati riguardo ai possibili rischi            ze ammesse come additivi delle plastiche, e i limiti
                                                             previsti per ciascuna di esse.

                                                             I controlli
                                                             Negli ultimi anni sono stati messi a punto numerosi
                                                             sistemi innovativi che consentono analisi accurate
                                                             e che permettono un controllo della rispondenza
                                                             degli articoli in commercio ai valori limite in accor-
                                                             do con quanto previsto dal regolamento europeo.
                                                             Questi sistemi di controllo sono volti a identifica-
                                                             re e quantificare le molecole che possono migrare
                                                             dagli articoli in plastica, nelle diverse condizioni di
                                                             utilizzo. Ma i test di idoneità al contatto
                                                             con gli alimenti vengono ovviamente
                                                             effettuati quando l’oggetto è nuovo, e
                                                             non tengono conto della degradazione
                                                             subita dal materiale in seguito a uso
                                                             ripetuto e agli stress meccanici e ter-
                                                             mici. Non è detto che dopo un anno di utilizzo, lo
                                                             stesso oggetto risulti ancora idoneo se sottoposto
                                                             ad un eventuale controllo.
                                                             Inoltre, per quanto riguarda il bisfenolo A, i sistemi
                                                             di analisi prevedono la determinazione quantitativa
                                                             delle molecole del monomero, senza prendere in
16
                                                             considerazione la possibilità della presenza di mo-
lecole più grandi che poi in vivo potrebbero essere          meri) originatesi in seguito alla rottura
scisse rilasciando altro bisfenolo.                          della catena polimerica non alle estre-
                                                             mità, ma in zone interne (Figura 2), o di
  In più va sottolineato che le diretti-                     frammenti derivanti da specie non reagite durante il
  ve contemplano valori limite relativi                      processo di polimerizzazione. Tali molecole in vivo
                                                             potrebbero essere idrolizzate generando ulteriore
  a ogni singolo contaminante, ma per
                                                             bisfenolo e possono quindi essere considerate una
  una valutazione del rischio globa-                         fonte nascosta di unità di bisfenolo che rimane fuo-
  le sarebbe opportuno considerare                           ri dai controlli di routine della quantità dosata con i
  l’effetto totale esercitato sull’or-                       comuni metodi di analisi.
  ganismo dalla co-presenza di tutti i
  contaminanti.

Solitamente infatti i produttori utilizzano miscele di
antiossidanti e altri additivi che singolarmente sono
tutti sotto la soglia limite, e quindi rispettano i limiti
di legge, ma dal punto di vista della tossicità an-
drebbero valutati complessivamente.

La ricerca scientifica
Le ricerche scientifiche puntano l’at-
tenzione sul controllo di diversi con-
taminanti, e i sistemi di analisi sempre
più all’avanguardia consentono la va-
lutazione della possibile presenza di
sostanze ancora sconosciute presenti
anche in tracce.
Alcuni studi svolti all’Università di Parma riportano
dati di rilascio di diverse molecole da contenitori in
policarbonato in liquidi simulanti e in alimenti mo-
dello come il cioccolato, e hanno permesso di cor-
relare la quantità di tali sostanze con l’età dell’og-
getto e il grado di usura dello stesso, evidenziando
come da oggetti vecchi e danneggiati venga rila-
sciato più bisfenolo A. Inoltre, è stata individuata
la presenza di molecole appartenenti alle cosid-
dette “sostanze non intenzionalmente aggiunte”,
conosciute come NIAS (non-intentionally added
substances). Si tratta di molecole legger-
mente più grandi, formate da due o
più unità di bisfenolo (dimeri e oligo-

    Figura 2 – Esempio di degradazione di una catena di policarbonato, in cui si evidenzia la possibilità di
    rottura non solo alle estremità, con rilascio di Bisfenolo A (BPA), ma anche all’interno, con rilascio di
    frammenti (oligomeri) di dimensioni maggiori.
                                                                                                                   17
Cosa fare per limitare l’esposizione
     alle fonti di bisfenolo A e altri possi-
     bili contaminanti
     Possiamo seguire delle semplici ac-
     cortezze per metterci nelle condizio-
                                                              Figura 3 - Simboli utilizzati per indicare ar-
     ni di limitare l’esposizione a possibili                 ticoli “BPA free” cioè che non rilasciano Bi-
     contaminanti. Basta utilizzare con                       sfenolo A
     razionalità gli articoli in plastica de-
     stinati all’uso ripetuto, quali ogget-               l’asciugatura ne potrebbe incrementare l’effetto
     ti di uso comune in cucina: stoviglie,               dannoso.
     contenitori, stampi, taglieri, bocce
     dei frullatori e dei robot da cucina.                Occhio alle  ALTERNATIVE                 : per con-
                                                          servare gli alimenti per tempi lunghi è consigliabile
                                                          scegliere, quando possibile, materiali alternativi
 SCELTA al momento dell’acquisto: in com-                 come vetro, ceramica, acciaio.
 mercio è possibile trovare numerosi prodotti con
 l’indicazione “BPA free”, che indica materiali che
 non rilasciano bisfenolo A (Figura 3).                   Attenzione al  CALORE            : E’ bene non utiliz-
                                                          zare oggetti in materiale plastico a contatto con cibi
                                                          caldi, né tantomeno utilizzarli per riscaldare gli ali-
 CONTROLLO: l’integrità degli og-                         menti.
 getti va controllata regolarmente e gli articoli
 andrebbero sostituiti quando presentano segni di
                                                          Antonella Cavazza
 invecchiamento e deterioramento (graffi, abrasioni,
                                                          Università di Parma
 scolorimento). Non esiste “data di scadenza” per
                                                          Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e
 questi oggetti, ma la loro idoneità al contatto con
                                                          della Sostenibilità Ambientale
 gli alimenti vale fino a quando essi rimangono
 inalterati.                                               Clicca qui per lasciare il tuo commento

 CAUTELA durante l’utilizzo: evitare stress                 Bibliografia:
 meccanici, come uso di stoviglie taglienti sulle
                                                            Bignardi C., Cavazza A., Laganà C., Salvadeo P.,
 superfici interne dei contenitori o spugnette abra-        Corradini C. UHPLC-high-resolution mass spectro-
 sive durante le operazioni di pulizia, per evitare di      metry determination of bisphenol A and plastic
 intaccare il materiale.                                    additives released by polycarbonate tableware:
                                                            influence of ageing and surface damage. Analytical
                                                            and Bioanalytical Chemistry, 407 (2015) 7917.
 LAVAGGIO                : il lavaggio in lavastoviglie     Bignardi C., Cavazza A., Laganà C., Salvadeo P.,
 è abbastanza aggressivo, soprattutto se conside-           Corradini C. Release of non-intentionally added
                                                            substances (NIAS) from food contact polycarbona-
 riamo lo step finale di risciacquo con brillantante
                                                            te: Effect of ageing. Food Control, 71 (2017) 329.
 e conseguente asciugatura. Il brillantante è infatti       Brede C., Fjeldal P., Skjevrak I., Herikstad H. Incre-
 solitamente un liquido basico, molto efficace              ased migration levels of bisphenol A from polycar-
 nell’intaccare il materiale, e non essendo poi             bonate baby bottles after dishwashing, boiling and
 risciacquato rimane sulla superficie degli oggetti.        brushing. Food Additives and Contaminants, 20
 Il successivo trattamento con vapore durante               (2003) 684.
                                                            Hoekstra E.J., Simoneau, C. Release of bisphenol
                                                            A from Polycarbonate – a review. Critical Reviews
                                                            in Food Science and Nutrition, 53 (2013) 386.
                                                            Hoppe M., de Voogt P., Franz R. Identification and
                                                            quantification of oligomers as potential migrants
                                                            in plastics food contact materials with a focus in
                                                            polycondensates – A review. Trends in Food Scien-
                                                            ce & Technology, 50 (2016) 118.
18
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              Scopri di più

                                            19
È solo buono o fa anche bene?

               A Carnevale ogn
               vale: con Cucina E
                Ecco la domanda che da oggi devi farti e devi
                fare. Entra in cucina con la Culinary Nutrition e
                trasforma i piatti della nostra tradizione in elisir
                di lunga vita.

 Q
        uando si parla di Carnevale pensiamo subito alle chiacchiere il dolce
        carnevalesco per antonomasia. Un dolce che si tramanda da secoli:
        considerato da sempre povero per i pochi ingredienti utilizzati.

      Secondo gli storici l’origine delle fatti dei dolcetti a base di uova e fari-
       chiacchiere risale all’epoca ro- na chiamati “frictilia”, che venivano fritti nel
20     mana, in quel periodo venivano grasso del maiale, e preparati dalle donne romane
ni Fritto Evolution
 Evolution si può
   per festeggiare i Saturnali (festività che corrispon-
   de al nostro Carnevale). Si era soliti farne grosse
   quantità perché dovevano durare per tutto il pe-
   riodo della Quaresima.
   Questo dolce veniva servito alla folla che si reca-
   va in strada per festeggiare il carnevale, e poiché
   era semplice da preparare se ne potevano fare
   grande quantità in breve tempo e ad un co-
   sto basso.

   La tradizione dei frictilia è sopravvissu-
   ta fino ad oggi, apportando solo pic-
   cole modifiche alla ricetta di base a
   seconda delle varie tradizioni regio-
   nali. Scopri la ricetta Evolution, trat-
   ta dal cofanetto della dott.ssa Chiara
   Manzi.
                                                           21
Per 1 porzione
                                                                                           carboidrati   di cui zuccheri      grassi        proteine   fibre    kcal
                                                                                             35 g            4g                6g            6g        5g       213

                                                                                                                                                                                Ingredienti:
Ricetta allegata al libro CUCINA EVOLUTION BuonaDaVivere! di Chiara Manzi

                                                                                                                                                                                • 600g di Farina 00
                                                                                                                                                                                • 290g di Uova Intere
                                                                              Chiacchiere
                                                                                                                                                                                • 100g di Vino Bianco
                                                                              Evolution
                                                                                                                                                                                • 65g di Inulina
                                                                                                                                                                                • 45g di Eritritolo
                                                                                                                                                                                • 45g di Zucchero a Velo
                                                                                                                                                                                • Vaniglia in Polvere
                                                                                                                                                                                • Scorza Di Limone
                                                                                                                                                                                • Olio di Girasole Alto Olei-
                                                                                                                                                                                  co per friggere

                                                                                          per 16 porzioni

                                                                            Farina “00”        600 g                Zucchero a velo                      45 g
                                                                            Uova intere        290 g                Vaniglia in polvere
                                                                            Vino bianco        100 g                Scorza di limone
                                                                            Inulina             65 g                Olio di girasole Alto Oleico
                                                                            Eritritolo          45 g                per friggere

                                                                                                                                                               Preparazione
                                                                                                                                                               » Riducete l’eritritolo a velo con un mixer.
                                                                                                                                                               » Impastate tutti gli ingredienti tranne zucchero ed eritritolo in una
                                                                                                                                                               planetaria o a mano fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo,
                                                                                                                                                               facendo attenzione a mescolare bene le polveri prima di aggiungere gli
                                                                                                                                                               ingredienti liquidi per far sì che l'inulina non formi grumi. Se l’impasto
                                                                                                                                                               risultasse troppo duro, aggiungete un po’ di vino fino ad ottenere un
                                                                                                                                                               impasto morbido ma asciutto.
                                                                                                                                                               » Formate una palla e mettetela in un sacchetto per alimenti (tipo quelli
                                                                                                                                                               da freezer); lasciatela riposare per almeno una o due ore in frigorifero.
                                                                                                                                                               Per facilitare l'opera di stesura della sfoglia, sarebbe ancora meglio
                                                                                                                                                               preparare l'impasto il giorno precedente; se avete fretta mettete
                                                                                                                                                               l’impasto in freezer per mezz’ora.
                                                                                                                                                               » Stendete la sfoglia molto sottile e ritagliate le chiacchiere sotto forma di
                                                                                                                                                               strisce o rettangoli, a vostro piacimento.
                                                                                                                                                               » Per una frittura ottimale si suggerisce di congelare per breve tempo le
                                                                                                                                                               chiacchiere e friggerle direttamente, appena tolte dal congelatore.
                                                                                                                                                               » Friggete le chiacchiere in olio di girasole alto oleico a 170°C facendo
                                                                                                                                                               attenzione che non scuriscano troppo.
                                                                                                                                                               » Appena scolate dal bagno di frittura, tamponate bene ma con
                                                                                                                                                               delicatezza le chiacchiere con carta assorbente per 3 volte, finché questa
                                                                                                                                                               risulterà asciutta.
                                                                                                                                                               » Spolveratele con zucchero a velo mescolato con eritritolo.

                                                                                                                                                               BuonoDaVivere… Perché?
                                                                                                                                                               Un dolce intermezzo con meno zuccheri di 100g di fragole!
                                                                                                                                                               A carnevale ogni scherzo vale, ma le Chiacchiere Evolution non sono uno
                                                                                                                                                               scherzo!
                                                                                                                                                               La pasticcera Sandra Bianchi ha studiato una ricetta in cui ha sostituito in
                                                                                                                                                               parte lo zucchero con l’eritritolo per lo spolvero delle chiacchiere, in modo
                                                                                                                                                               da dare una nota fresca e dolce al dessert.
                                                                                                                                                               Il tutto arricchendo l’impasto con l’inulina, fibra solubile estratta dalla
                                                                                                                                                               cicoria, fondamentale per il benessere del nostro intestino.

                                                                              22                                                                                                                                  www.cucinaevolution.it

                                                                                                                                                                                                                            Art joins Nutrition Editore
Preparazione:
1. Riducete l’eritritolo a velo con un mixer. Impa-        Buona Da Vivere... Perché?
   state tutti gli ingredienti tranne lo zucchero ed
   eritritolo in una planetaria o a mano fino ad ot-
                                                           Un dolce intermezzo con meno zuc-
   tenere un impasto liscio ed omogeneo, facendo           cheri di 100 g di fragole!
   attenzione a mescolare bene le polveri prima di         A carnevale ogni scherzo vale, ma le
   aggiungere gli ingredienti liquidi per far si che
   l’inulina non forma grumi.                              Chiacchiere Evolution non sono uno
2. Se l’impasto risultasse troppo duro, aggiungete         scherzo!
   un po’ di vino fino ad ottenere un impasto mor-         La pasticcera Sandra Bianchi ha
   bido, ma asciutto.
3. Formate una palla e mettetela in un sacchetto           studiato una ricetta in cui ha sosti-
   per alimenti (tipo quelli da freezer); lasciatela       tuito in parte lo zucchero con l’eritri-
   riposare per almeno una o due ore in frigorife-
                                                           tolo per lo spolvero delle chiacchie-
   ro. Per facilitare l’opera di stesura della sfoglia,
   sarebbe ancora meglio preparare l’impasto in            re, in modo da dare una nota fresca
   freezer per mezz’ora.                                   e dolce al dessert.
4. Stendete la sfoglia molto sottile e ritagliate le
   chiacchiere sotto forma di strisce o rettangoli, a
                                                           Il tutto arricchendo l’impasto con
   vostro piacimento.                                      l’inulina, fibra sostituibile estratta
5. Per una frittura ottimale si suggerisce di conge-       dalla cicoria, fondamentale per il
   lare per breve tempo le chiacchiere e friggerle
   direttamente, appena tolte dal congelatore.
                                                           benessere del nostro intestino.
6. Friggete le chiacchiere in olio di girasole alto
                                                          Nb: Ricetta Tratta dal Cofanetto – 100 ricette An-
   oleico a 170° C facendo attenzione che non
                                                          tiaging facili e veloci- Chiara Manzi- Art Joins Nu-
   scuriscono troppo.
                                                          trition Editore
7. Appena scolate dal bagno di frittura, tampona-
   te bene ma con delicatezza le chiacchiere con
   carta assorbente per 3 volte, finché questa ri-        Valentina Pietrocola
   sulterà asciutta.                                      Social Media Manager
                                                          Cucina Evolution Academy.
8. Spolverate con lo zucchero a velo mescolato
   con eritritolo.
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Pesticidi negli
                  alimenti: possiamo
                  mangiare “tranquilli”

 D
             a un’indagine del 2016, pub-         Per arrivare a tali conclusioni sono stati analizzati
             blicata alcuni mesi fa dall’au-      84.657 campioni provenienti da tutti i Paesi parte-
                                                  cipanti all’inchiesta, per 791 pesticidi (Fig.1).
             torità europea per la sicurezza
     alimentare - EFSA (European Food
     Safety Agency), risulta che il rischio
     di assumere un quantitativo di re-
     sidui di pesticidi oltre i limiti massi-
     mi consentiti dalla legge (Maximum
     Residue Level - MRL) è basso, per i
     consumatori europei. I risultati del-
     lo studio, infatti, svelano il trend co-
     stante per i cittadini dell’UE di nutrir-
     si di cibo contenente un quantitativo
        di residui di pesticidi al di sotto dei
           limiti di legge.
24
Fig.1. Paesi che hanno partecipato all’indagine e numero di campioni per ciascun Paese

I dati provenienti dall’indagine mostrano un risul-    Il componente decisamente più presente nei pro-
tato rassicurante: più del 96% dei campioni ana-       dotti animali è risultato il rame (copper), predomi-
lizzati (n° 81.482) aveva una concentrazione di        nante in muscolo e fegato, seguito dal DDT, pre-
pesticidi entro i limiti massimi di legge e circa la   sente soprattutto nella componente lipidica e nel
metà dei campioni (50,7%) presentava una con-          muscolo dei campioni di origine animale, e dall’e-
centrazione di residui al di sotto della soglia di     saclorobenzene, principalmente presente nel latte
quantificazione.                                       (Fig. 2).
I campioni analizzati provenivano sia da alimen-
ti di origine vegetale sia animale: tra questi mele,
cavolo cappuccino, lattuga, pesche, fragole, po-
modori, segale, vino, latte vaccino, uova, strutto…

Analizzando nel dettaglio i risultati,
si evince che i prodotti alimentari che
avevano riportato i risultati migliori
sono la segale, seguita dal cavolo cap-
puccio e dalle fragole, con tassi di ec-
cedenza MRL rispettivamente di 0,7%,
1,1% e 1,8%. I maggiori eccessi erano
stati riscontrati invece in mele (2,7%) e
pomodori (2,6%).
                                                                                                         25
Fig.2. Tipologia e numero di quantificazioni di pesticidi in prodotti di origine animale

 La maggior parte dei campioni testa-                        il 2,4% dei campioni provenienti dai paesi dell’E-
 ti (67%), proveniva da Stati membri                         EA era al di sopra dei limiti di legge; percentuale
 dell’Ue, Islanda e Norvegia, il 26,4% da                    invece più alta per i campioni provenienti da pa-
 paesi terzi, mentre l’origine del 6,6%                      esi extra-UE (7,2%). Di tutti i campioni analizzati,
 dei campioni è rimasta ignota. Anche ri-                    4.173 riportavano valori eccedenti il MRL. In figura
 guardo la provenienza dei campioni più “sicuri”,            3 sono riportati i pesticidi che sono stati riscontrati
 l’Europa continua a mostrare ottimi risultati: solo         più spesso oltre i limiti consentiti dalla legge (Fig.
                                                             3).

                                                               L’Italia è maglia rosa dei grandi Pa-
                                                               esi europei: solo l’1,9% dei campioni
                                                               di alimenti analizzati presentava, in-
                                                               fatti, residui di pesticidi oltre i limiti di
                                                               legge e quasi il 65% era privo di resi-
                                                               dui quantificabili. In Germania ben il
                                                               3,8% dei campioni non era in regola,
                                                               in Francia il 6,4%, in Spagna il 3,2% e
                                                               nel Regno Unito il 4,3%.
26
L’indagine ha voluto testa-
                                                                re anche alimenti biologici e
                                                                prodotti per l’infanzia. Entram-
                                                                be le tipologie di prodotto hanno ripor-
                                                                tato risultati ancora più “rassicuranti”.
                                                                Tra i campioni di alimenti biologici (n°
                                                                5.495), il 98,7% era entro i limiti di
                                                                legge e l’83,1% era privo di residui
                                                                quantificabili. Per quanto riguarda gli
                                                                alimenti per l’infanzia (n° 1.676 cam-
                                                                pioni di alimenti per neonati e bam-
                                                                bini, tra quelli riportati nelle Direttive
                                                                2006/125/EC e 2006/141/EC) l’89,8%
                                                                era privo di residui oppure i residui ri-
                                                                entravano nei limiti di legge.

                                                                Qualora si volesse approfondire lo stu-
                                                                dio è possibile farlo attraverso la pub-
                                                                blicazione (fonte in calce), ma anche
                                                                con uno strumento che ha re-
                                                                centemente sviluppato l’EF-
                                                                SA che permette di vedere i
                                                                principali risultati per Paese
                                                                o per prodotto alimentare
                                                                e di confrontarli con gli anni
                                                                precedenti: https://www.efsa.eu-
                                                                ropa.eu/en/interactive_pages/Pestici-
                                                                des_report_2016.

                                                                Ilaria Proietti
                                                                Ricercatrice del Centro Comune di
                                                                Ricerca di Siviglia della Commissione
                                                                Europea
Fig.3. Frequenza delle eccedenze MRL per pesticida e per pro-
venienza dei campioni                                            Clicca qui per lasciare il tuo commento

                                                                           Source:
                                                                           EFSA 2018. The 2016 Europe-
                                                                           an Union report on pesticide
                                                                           residues in food. Disponibile
                                                                           all’indirizzo: https://efsa.
                                                                           onlinelibrary.wiley.com/doi/
                                                                           full/10.2903/j.efsa.2018.5348

                                                                                                       27
Notizie in breve
33              ^ EDIZIONE DEL MASTER
                IN NUTRIZIONE CULINA-
                RIA resso Accademia di Cucina
                                                           Visita la pagina Cucina Evolution Academy: https://
                                                           academy.cucinaevolution.it/formazione/

                                                           MASTER AMATORIALE IN CUCINA
Evolution - Bologna il 9 e 10 Marzo:
Il Master in Nutrizione Culinaria è un corso di alta       Con Chiara Manzi, a Parma in Viale
formazione che dà grandi opportunità di business.          Mentana 41, il 3 Marzo 10.30-17:30.
Ideato dalla dott.ssa Chiara Manzi con il supporto
scientifico di ASSIC,il patrocinio del Ministero della     Ecco il Programma del 5° Modulo del Master
Salute e in collaborazione con l’Università di Milano      Amatoriale il 3 Marzo 2019:
e il Master COMET dell’Università di Parma.
                                                           10.30 -12.00 veri e falsi antiossidanti;
Il Master in Nutrizione Culinaria è un                     12.00-13.30 la ricetta al microscopio: scopri tutti i
corso di alta formazione che dà grandi                     segreti della amatriciana evolution e verdure supe-
                                                           rantiox;
opportunità di business.
                                                           13.30-14.30 Pranzo Evolution;
                                                           14.30-16.00 la ricetta al microscopio: la pastiera
Ideato dalla dott.ssa Chiara Manzi con il supporto
                                                           evolution;
scientifico di ASSIC,il patrocinio del Ministero della
                                                           16-17.30 Come riformulare grassi, zucchero e sale
Salute e in collaborazione con l’Università di Mila-
                                                           nelle ricette per evitare il danno metabolico post
no e il Master COMET dell’Università di Parma.
                                                           prandiale.
Durante il Terzo Modulo verranno affrontate le
                                                           Scopri di più: https://shop.cucinaevolution.it/it/cor-
seguenti tematiche:
                                                           si-eventi/12189-modulo-3-lo-sconto-sulle-calo-
                                                           rie-scopri-il-segreto-per-scontare-calorie-dai-piat-
• IN CUCINA: L’evoluzione del risotto e spaghetti
                                                           ti-senza-rinunciare-al-gusto.html
cacio&pepe antiaging

• IN CUCINA: Prepariamo insaporitori antiaging, golo-      Eventi in Libra Cucina Evolution:
se salse per insalate e panini a basso tenore di grassi.   • 8 marzo Festa della Donna
                                                           • 11 Marzo Evento Blogger Day Fini
• IN CUCINA: i lievitati ricchi di fibra e a basso         • 14 Marzo #ImmunityDay organizzato da Gre-
contenuto di sale: PANE E PIZZA evolution                  en-Think
                                                           • 21 Marzo Wellness Night a cura di Bologna-
• IN CUCINA: Farcitura e cottura pizza antiaging,          Olistica
Gnocchi di patate evolution, Tagliatelle e ravioli
evolution, Il minestrone multicentrum
Libra Cucina Evolution:
il Ristorante dove il
Benessere Fa Gola!
I
   l 2019 è un anno speciale per             ria italiana senza sentirti in colpa.
   CUCINA EVOLUTION segnato
   dall’acquisto e gestione diretta          LIBRA è il primo ristorante ANTIA-
del Ristorante Libra di Bologna, in-         GING ITALIAN FOOD al
                                             mondo, e rinasce ora nel
sieme a Roberto Cipolla, chef diplo-         cuore di Bologna, in
matosi in Culinary Nutrition e Cucina        via Testoni 10, a pochi mi-
Antiaging e ora docente e chef pa-           nuti a piedi dalla Stazione
tron del ristorante.                         Centrale, con una nuo-
                                             va anima, per diventare
                                             il tempio di CUCINA
È un invito senza peccato quello che         EVOLUTION, la
ti conduce nell’atmosfera rilassata e        cucina italiana an-
ovattata di LIBRA, il ristorante in cen-     tiaging.
tro a Bologna, in cui puoi gustare le vere
golosità della più alta tradizione culina-   Perché
                                                                                     29
rinunciare al ragù, al fritto,    Da LIBRA, in ogni piatto c’è un mon-
                         alla pizza e alle molte golosi-
                       tà che la capitale italiana del-
                                                            do di sapore e di sapere che condu-
                     la gola e del gusto propone da         ce agli abbinamenti giusti, adotta
                   sempre? Qui la carbonara è fatta         metodi di cottura scientificamente
                 con guanciale, pecorino e tuorli,
               ma è anche ricca di preziosi prebio-         avanzati e si applicano le raccoman-
            tici, contiene ingredienti antiaging e ha       dazioni salutari più severe del mo-
           meno calorie di un riso in bianco.               re&less: più fibra, più antiossidanti,
        Chi l’ha detto che per stare bene                   meno sale, meno grassi e meno zuc-
      e in forma devi fare delle rinunce a                  cheri.
     tavola?
                                                           Da LIBRA, tutti i primi piatti contengo-
 Da LIBRA, il ragù, il fritto, la pizza e tutte le altre   no più fibre e meno calorie di un riso
 golosità si declinano in piatti che fanno anche bene      in bianco; secondi piatti e pizze hanno
 alla salute, oltre che allo spirito. Perché sono certi-   meno grassi e più fibra di 100 grammi
 ficati con la sicurezza nutrizionale del marchio CU-      di mozzarella; tutti i dolci hanno più fi-
 CINA EVOLUTION di Chiara Manzi, la nutrizionista          bra e meno zuccheri di una mela!
 che mette al centro della propria incessante ricerca
 scienza e gusto, benessere e golosità.
                                                           Clicca qui per lasciare il tuo commento
 Il segreto? Portare la scienza in cucina,
 come insegna la nutrizione culinaria di
 Chiara Manzi.

30
VIENI A PROVARE
la Cucina Buona Da Vivere
  NEL PRIMO RISTORANTE
       DEL CIRCUITO
    CUCINA EVOLUTION
  Libra Cucina Evolution
a Bologna in via Testoni, 10
          Scopri di più
Martedì e Mercoledì 5 e 6 Marzo si concluderà a Bologna la 32^esi-
     ma edizione del Master in Nutrizione Culinaria e Cucina Antiaging
     di Cucina Evolution Academy.
     La dott.ssa Chiara Manzi, presidente dell’Academy, in compagnia
     degli altri docenti del Master assisteranno alle tesi teoriche e pra-
     tiche dei masterizzandi che nel corso dei 6 mesi hanno appreso le
     tecniche e le basi della Culinary Nutrition.
     Durante questa edizione abbiamo avuto in aula sia chef che nutri-
     zionisti, una classe quindi ben assortita e valida che ha collaborato
     insieme per creare dei progetti di tesi interessanti nell’ottica di una
     fusione fra la figura dello Chef e quella del Nutrizionista in cucina.
     Fra le tesi discusse ci sarà chi proverà a realizzare un menu com-
     pleto dall’antipasto al dolce rimanendo sulle 800 kcal massimo e
     chi invece proverà a dar nuova vita e benessere ad un piatto sim-
     bolo della cucina popolare Siciliana: Pane e Panelle.
     Fra il corpo docenti presente in aula durante la discussione delle
     tesi ci sarà l’Executive Chef Paolo Cappuccio, già stella Michelin
     dal 2009 e la Professoressa Antonella Cavazza, del Dipartimento
     di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale di
     Parma.
     Alla fine della discussione i Masterizzandi riceveranno l’attestato
     di partecipazione al Master in Nutrizione Culinaria e Cucina AntiA-
     ging diventando così CulinaryChef e CulinaryNutrition.
     Grazie al progetto In Forma Senza Dieta ai nutrizionisti e ai pro-
     fessionisti della Salute viene data la possibilità di esser inseriti nel
     circuito di Cucina Evolution, diventando per la propria zona il con-
     sulente evolution di riferimento.
     Agli chef e ai professionisti del Food viene data invece la possibi-
     lità, una volta concluso il Master, di entrar a far parte del circuito
     di Cucina Evolution Restaurant, potendo aprire e gestire un locale
     che segua le linee guida di Cucina Evolution e della dott.ssa Chiara
     Manzi, massima esperta in Europa in Nutrizione Culinaria.

32
33
Sede Operativa: Viale Mentana 41 - 43121 Parma
      Tel. 0521 1640539 - C.F. 97569720580
            info@sicurezzanutrizionale.org
www.culinarynutrition.it - www.sicurezzanutrizionale.org
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