Prezzi in rialzo Monthly Outlook - Marzo 2021 - UniCredit Group
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Indice Prezzi in rialzo Pagina 3 La lettera dei CIO Pagina 5 In evidenza Pagina 9 Macro & Markets Pagina 16 Asset Allocation Pagina 22 Rubriche Monthly Outlook Marzo 2021 2
La lettera dei CIO Prezzi in rialzo Il trend al rialzo dei mercati azionari sembra proseguire, malgrado ripetute Manuela D’Onofrio interruzioni causate da temporanee battute d’arresto. La fine di gennaio è stata caratterizzata da un’estrema volatilità determinata dagli effetti di un vero e proprio “short squeeze”* causato dalle precedenti vendite allo scoperto di azioni quali Gamestop. A fine febbraio, invece, sono stati i crescenti timori d’inflazione a far salire sensibilmente i rendimenti delle obbligazioni, interrompendo il momentum positivo delle azioni. Dal punto di vista economico, il rialzo dei rendimenti a lunga scadenza è un segnale importante, in quanto riflette l’aspettativa che l’economia si riprenderà Head of Group Investments gradualmente dallo shock pandemico. Il ritorno della crescita si accompagna ad & Solutions e CIO un aumento dell’inflazione, che spinge al rialzo i rendimenti nominali. Ci sono Group Wealth Management due elementi importanti a questo proposito: primo, l’andamento dei rendimenti rispetto all’inflazione e, secondo, i percorsi di crescita in Europa e negli Stati Uniti. Se i rendimenti nominali salgono di pari passo con l’inflazione (o con le aspettative di inflazione), i rendimenti reali rimangono invariati. Attualmente Philip Gisdakis questi rendimenti sono negativi sia in Europa che negli Stati Uniti. Tuttavia, se i rendimenti nominali salgono più velocemente delle aspettative di inflazione, il rendimento reale cresce (o diventa meno negativo). Nel contesto della situazione economica ancora difficile a causa della pandemia, è improbabile che tale andamento sia guardato con favore dalle Banche Centrali, poiché renderà le condizioni finanziarie più restrittive. Questo vale in particolare per la Banca Centrale Europea (BCE), poiché la ripresa dell’economia dell’Eurozona appare in ritardo rispetto a quella degli Stati Uniti. Oltreoceano, le aspettative di inflazione sono pertanto più pronunciate e persistenti; su questa sponda dell’Atlantico, per Co-CIO of Group Wealth contro, si prevede solo uno sforamento temporaneo quest’anno, prima che i tassi Management e CIO d’inflazione tornino ben al di sotto dell’obiettivo della BCE. UniCredit Bank AG (HypoVereinsbank) (Germania) È quindi prevedibile che, al di là di un rialzo momentaneo, l’andamento dei rendimenti in Europa nel lungo termine si manterrà moderato, anche per effetto dei continui acquisti di obbligazioni da parte della BCE. Questo significa che i tassi d’interesse resteranno bassi per un periodo di tempo prolungato e i rendimenti reali rimarranno negativi. Di tale andamento dovrebbero beneficiare, in particolare, le azioni europee. Con l’aumento delle persone vaccinate, l’impatto economico della pandemia Monthly Outlook Marzo 2021 3
La lettera dei CIO dovrebbe gradualmente ridursi. Allo stesso tempo, le aziende europee hanno un potenziale di recupero più forte rispetto alle loro controparti statunitensi. *Uno “short squeeze” si Il consensus generale degli analisti finanziari prevede una crescita degli utili verifica quando la pressione del 35% per le società degli indici azionari europei nell’anno in corso, rispetto in vendita su azioni che a poco più del 20% negli Stati Uniti. Questo trend potrebbe continuare negli sono state precedentemente anni successivi. Allo stesso tempo, le valutazioni delle società, ovvero il rapporto vendute allo scoperto prezzo/utili, non sono aumentate in Europa quanto negli Stati Uniti. Il rischio di (“shortate” con una vendita una battuta d’arresto delle valutazioni è quindi inferiore. a termine senza detenere i titoli), improvvisamente In ogni caso, il rischio di consistenti contraccolpi sui prezzi in Europa dovrebbe si riduce. I venditori allo essere limitato, se la situazione economica si svilupperà secondo le previsioni. Le scoperto si vedono allora valutazioni non sono a buon mercato, ma una flessione delle quotazioni a fronte costretti a chiudere le posizioni di un’economia in graduale ripresa e di una crescita degli utili straordinariamente (effettuano delle “ricoperture” forte è piuttosto improbabile. Manteniamo pertanto la nostra strategia di perché i prezzi di quelle azioni sovrappesare in misura significativa le azioni rispetto alle obbligazioni. stanno aumentano e le loro posizioni sono in perdita) Tuttavia, la tendenza al rialzo non è una strada a senso unico. Come si è per adempiere gli obblighi visto all’inizio dell’anno, ci saranno probabilmente ancora battute d’arresto di consegna. Il rinnovato temporanee se, per esempio, i timori d’inflazione torneranno a crescere o se aumento della domanda verrà messa in discussione l’attuale strategia di politica monetaria, o ancora se da parte dei venditori allo la terza ondata di coronavirus stringerà di nuovo l’economia nella sua morsa. Nel scoperto fa salire velocemente complesso pensiamo che la tendenza principale per le azioni resterà al rialzo. La il prezzo di quelle azioni. maggiore volatilità, tuttavia, rende un approccio professionale agli investimenti ancora più importante. Monthly Outlook Marzo 2021 4
In evidenza Cosa significa per gli investitori un aumento delle aspettative di inflazione? Da inizio anno i rendimenti dei titoli di Stato a scadenza più lunga sono in rialzo a livello generalizzato. A fine febbraio, ad esempio, il rendimento del Bund decennale era -0,23%, oltre 30 punti base (pb) al di sopra del livello di fine 2020 (-0,57%). Il corrispondente aumento dei rendimenti dei titoli di Stato americani a 10 anni è stato ancora più marcato, attestandosi a oltre 60 punti base, raggiungendo il livello di 1,55%. Su entrambe le sponde dell’Atlantico tale crescita è stata trainata da un significativo aumento delle aspettative di inflazione. I due grafici seguenti illustrano lo sviluppo e dovrebbero aiutare a collocare gli eventi recenti in un più ampio contesto storico. 1. RENDIMENTI E ASPETTATIVE D’INFLAZIONE (10 ANNI) PER LA ZONA EURO In % per anno 6 Aspettativa d’inflazione a 10 anni EUR (in %, implicito) 5 Tasso swap a 10 anni EUR (in %) Rendimenti reali EUR a 10 anni (in %) 4 3 2 1 0 -1 -2- 2006 2008 2010 2012 2014 2016 2018 2020 Fonte: Refinitiv Datastream, UniCredit Wealth Management Monthly Outlook Marzo 2021 5
In evidenza Il primo grafico mostra il tasso swap a 10 anni come misura del rendimento medio privo di rischio nella zona euro. Preferiamo questo parametro al In un contratto di swap due rendimento dei titoli di Stato, poiché quest’ultimo è disponibile solo per i banche si scambiano dei singoli Paesi e non, come il tasso swap, a livello di Unione Economica Monetaria flussi su un capitale per un (UEM). Le aspettative di inflazione nei prossimi 10 anni si ricavano dai prezzi certo periodo: una paga un dei cosiddetti contratti swap sull’inflazione. Si tratta di tassi medi annuali tasso fisso e riceve dall’altra (aspettative implicite). Il rendimento reale è calcolato come differenza. Poiché un tasso variabile. In questo il tasso d’inflazione è superiore al tasso swap, il rendimento reale è in territorio caso il tasso swap a 10 anni negativo. A fine febbraio era pari a -1,25%. Ciò significa che gli investitori che è il tasso fisso di un contratto investono con un orizzonte temporale di 10 anni al tasso swap corrispondente di swap che dura 10 anni. (0,03% annuo a fine febbraio) e con l’inflazione che si sviluppa in tutta l’UEM durante questo periodo come previsto dal tasso attuale (1,28% annuo), avranno una perdita di potere d’acquisto dell’1,25% all’anno. Il grafico mostra anche che i rendimenti reali sono negativi dal 2014 e non sono in realtà aumentati di recente, nonostante il significativo aumento del tasso swap. Negli Stati Uniti, i rendimenti reali sono diminuiti a livelli simili sulla scia della pandemia (Grafico 2). Tuttavia, sia il tasso swap sottostante che le aspettative di inflazione sono significativamente più alti. Inoltre, nei sei anni che hanno preceduto la pandemia, i rendimenti reali erano superiori ai livelli dell’UEM e sono stati per lo più al di sopra dello zero. Negli ultimi mesi, tuttavia, lo sviluppo è stato simile a quello della zona euro. I rendimenti nominali sono stati spinti al rialzo dal consistente aumento delle aspettative di inflazione. 2. RENDIMENTI E ASPETTATIVE D’INFLAZIONE (A 10 ANNI) PER GLI STATI UNITI In % per anno 6 Aspettativa d’inflazione a 10 anni USD (in %, implicito) 5 Tasso swap a 10 anni USD (in %) Rendimenti reali USD a 10 anni (in %) 4 3 2 1 0 -1 -2- 2006 2008 2010 2012 2014 2016 2018 2020 Fonte: Refinitiv Datastream, UniCredit Wealth Management I due grafici della tavola 3 mostrano, tuttavia, una netta differenza tra gli Stati Uniti e la zona euro, che è essenziale per valutare la situazione. Nei primi due grafici, abbiamo usato l’inflazione media prevista su un periodo di 10 anni, che corrisponde all’orizzonte temporale dei tassi swap. Tuttavia, le aspettative del mercato per l’inflazione nei singoli anni si possono ricavare anche dagli swap di inflazione sottostanti. Monthly Outlook Marzo 2021 6
In evidenza Mentre in Europa si prevede un forte aumento dell’inflazione nella fase attuale (al 2% annuo circa), l’attività inflazionistica dovrebbe nuovamente raffreddarsi negli anni successivi, riportandosi attorno all’1% annuo. Molto probabilmente, quindi, l’aumento nell’anno in corso sarà una tantum, alimentato da effetti di recupero, e si esaurirà rapidamente. Negli Stati Uniti, al contrario, le aspettative sui prezzi al consumo sono orientate in netto rialzo sia per l’anno in corso che per i successivi. A differenza della zona euro, oltreoceano si prevede quindi un’inflazione che si manterrà sopra il 2%. 3. ASPETTATIVE IMPLICITE DI INFLAZIONE PER IL 2021 E GLI ANNI SUCCESSIVI Aspettative inflazione UEM, (implicite, in % per anno) 4 Inflazione a 0->1 Inflazione a 1->2 anni 3 Inflazione a 2->3 2 1 0 -1 2006 2008 2010 2012 2014 2016 2018 2020 Aspettative inflazione USA, (implicite, in % per anno) 4 Inflazione a 0->1 3 Inflazione a 1->2 anni Inflazione a 2->3 2 1 0 -1 -2 -3 -4 -5 2006 2008 2010 2012 2014 2016 2018 2020 Fonte: Refinitiv Datastream, UniCredit Wealth Management Cosa significa questo per gli investitori? Se i tassi d’inflazione sono superiori ai rendimenti degli investimenti, gli investitori dovranno far fronte a una perdita del potere d’acquisto. Il rischio in questo senso è attualmente abbastanza elevato sia nella zona euro che negli Stati Uniti. E anche se i tassi d’inflazione nella nostra regione torneranno a scendere nei prossimi anni, come previsto, una corrispondente perdita di valore reale rimane molto probabile, almeno nei Monthly Outlook Marzo 2021 7
In evidenza prossimi mesi. Inoltre, in un contesto di rendimenti in crescita gli investimenti considerati sicuri in titoli a reddito fisso comporteranno anche perdite di prezzo. Per contro, i rendimenti reali negativi sostengono la valutazione di attività di rischio quali le azioni, soprattutto perché l’aumento delle aspettative di inflazione è dovuto alle aspettative di una ripresa economica tangibile, non da ultimo grazie a una soluzione per via medica (vaccinazioni di massa) alla pandemia. Questo significa che un’eventuale battuta d’arresto nella valutazione delle azioni in scia al rialzo dei rendimenti potrà essere ammortizzata dalle aspettative di crescita degli utili aziendali. Dal punto di vista di un investitore, le azioni rimangono quindi significativamente più interessanti dei titoli a reddito fisso, compresi quelli a breve, che hanno tassi di interesse pari a zero o addirittura negativi. Monthly Outlook Marzo 2021 8
Macro & Markets Il crescente divario tra le due sponde dell’Atlantico: gli Stati Uniti avanzano La politica fiscale fa la differenza Nel terzo trimestre 2020 il Una gestione migliore della crisi, unita a rapidi e massicci stimoli di politica prodotto interno lordo (PIL) fiscale: queste erano le due ragioni chiave alla base della nostra previsione di un reale nell’area dell’euro è anno fa, secondo cui l’economia europea sarebbe uscita dalla crisi del Covid-19 aumentato del 12,7%, quasi il più velocemente degli Stati Uniti. E, inizialmente, è stato effettivamente così. La doppio rispetto agli Stati Uniti scorsa estate il PIL dell’UEM è cresciuto molto più velocemente rispetto al PIL (7,4%). La caduta del secondo degli Stati Uniti e il divario transatlantico che si era aperto con i lockdown più trimestre negli Stati Uniti era, rigidi in Europa la scorsa primavera si è richiuso quasi completamente (Grafico 4). tuttavia, stata meno pesante che nella zona euro, grazie a un lockdown notevolmente più mite negli Stati Uniti (a spese 4. GLI STATI UNITI STANNO GIÀ NUOVAMENTE SUPERANDO L’EUROPA della salute pubblica). PIL reale ( Q4 2019 = 100) 115 Cina 110 USA UEM 105 Regno Unito 100 95 90 85 80 livello pre Covid-19 Previsioni UniCredit 75 IV/19 I/20 II/20 III/20 IV/20 I/21 II/21 III/21 IV/21 Fonte: Refinitiv Datastream, UniCredit Wealth Management Tuttavia, la speranza che l’area dell’euro potesse poi riuscire a superare gli Stati Uniti non si è concretizzata (né lo farà), al contrario. Le ragioni sono molteplici. • In primo luogo, l’Europa non era ben preparata alla seconda ondata di Covid-19. I politici non sono riusciti a sfruttare i mesi estivi per sviluppare piani coerenti. Il vantaggio nella gestione della crisi rispetto agli Stati Uniti è quindi sfumato. Monthly Outlook Marzo 2021 9
Macro & Markets • In secondo luogo, i governi europei hanno agito con molta più esitazione lo scorso autunno rispetto all’inizio della pandemia. Di conseguenza, le misure Questo è vero in particolare governative hanno dovuto essere nuovamente inasprite, e i lockdown si sono per la Germania. Il suo protratti, a scapito dell’economia. lockdown leggero adottato a metà ottobre non ha prodotto buoni risultati e a metà • Inoltre, c’è il rischio che gli allentamenti che si sono verificati alla diminuzione dicembre le misure non solo dei casi dovranno presto essere invertiti sullo sfondo della terza ondata che sono state estese, ma sono sta emergendo (mutazioni altamente infettive). Questo aggraverebbe il anche diventate decisamente prevedibile flusso di insolvenze nel settore dei servizi. più severe. • Inoltre, la zona euro è rimasta molto indietro rispetto agli Stati Uniti a livello di vaccinazioni. In termini relativi, gli americani che hanno ricevuto la loro prima In Israele, addirittura 85 dose di vaccinazione sono il triplo che nei paesi dell’Eurozona (Grafico 4). persone su 100 sono vaccinate, ovvero 14 volte di più che nella zona euro. 5. L’UNIONE EUROPEA È IN NETTO RITARDO Vaccinazioni, cumulative, per 100 persone (una dose) 30 Regno Unito USA 25 Spagna Germania Italia 20 Francia 15 10 5 0 20.12.20 02.01.21 15.01.21 28.01.21 10.02.21 23.02.21 Fontee: www. ourworldindata.org, UniCredit Wealth Management • Infine, l’erogazione degli aiuti finanziari è stata troppo spesso inferiore ai generosi annunci (“bazooka”). Molte imprese e lavoratori autonomi sono In Germania, per esempio, ancora in attesa degli aiuti. i pagamenti degli aiuti di novembre stanno iniziando Pertanto, non sorprende che la fiducia delle imprese in Europa sia tornata a solo ora. peggiorare negli ultimi mesi, mentre negli Stati Uniti gli indici continuano a puntare verso l’alto. Il vantaggio di ben 10 punti che gli Stati Uniti vantano negli Rispetto a manager e autorevoli indicatori dei responsabili degli acquisti è quasi a livello record. Alla imprenditori, però, i fine dell’estate 2020, invece, in vantaggio era ancora l’Europa (Grafico 6). Ma non consumatori sono ancora sono solo le imprese ad essere più fiduciose negli Stati Uniti rispetto a quelle molto cauti – su entrambe le della zona euro, bensì anche i consumatori. sponde dell’Atlantico. Monthly Outlook Marzo 2021 10
Macro & Markets 6. IL DIVARIO USA - EUROZONA SI STA ALLARGANDO (I) PMI composito (manifatturiero e servizi) 70 USA Globale 60 UEM 50 40 seconda ondata 30 prima ondata di Covid-19 20 10 Gen 16 Ott 16 Lug 17 Apr 18 Gen 19 Ott 19 Lug 20 Apr 21 Fonte: Refinitiv Datastream, Markit, UniCredit Wealth Management Questo si riflette anche nei dati economici cosiddetti “hard”. Mentre il PIL degli Stati Uniti è cresciuto del 4% annualizzato lo scorso trimestre, nella Negli ultimi tre mesi la zona euro si è ridotto del 2,5%. E il divario sembra aumentare ancora nel produzione manifatturiera è trimestre in corso. Negli Stati Uniti, per esempio, non solo la produzione nel aumentata dell’1% mese su settore manifatturiero sta aumentando significativamente, ma anche il settore mese. immobiliare si sta dimostrando abbastanza robusto. Inoltre, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione stanno continuando a diminuire. Anche le vendite al dettaglio sono in forte crescita: in termini reali, sono aumentate di oltre il 6% su base annua a gennaio (Grafico 7). Gli assegni a sostegno del reddito stanno chiaramente avendo effetto. Approvati alla fine di dicembre, sono stati erogati già a partire dall’inizio di quest’anno. Contrariamente agli Stati Uniti, le vendite al dettaglio nell’area dell’euro sono scese significativamente dal loro massimo dello scorso autunno. Anche se di recente sono riuscite a recuperare un po’ di terreno, il loro basso livello (la fiducia dei consumatori è nel frattempo nuovamente crollata in Germania) costituisce un freno per le settimane a venire. A differenza degli Stati Uniti, anche la produzione nel settore manifatturiero è tornata a diminuire. Lo stesso vale per il settore delle costruzioni. Un incremento di questo livello sarebbe significativamente Non sorprende quindi che, estrapolando gli ultimi dati ad alta frequenza al PIL superiore alla previsione di del trimestre in corso (“nowcast”), si rilevino già segnali di accelerazione della crescita USA per il trimestre crescita negli Stati Uniti ad un 5%-6% annualizzato. La zona euro, invece, rischia in corso (4%). Vediamo quindi un ulteriore calo del 2,5%. notevoli rischi al rialzo per la crescita del PIL a breve termine. Monthly Outlook Marzo 2021 11
Macro & Markets 7. IL DIVARIO USA – EUROZONA SI STA ALLARGANDO (II) Vendite al dettaglio 10 Vendite al dettaglio USA (in % a/a) Vendite al dettaglio UEM (in % a/a) 5 0 -5 seconda ondata -10 prima ondata di Covid-19 -15 -20 -25 Jan 16 Oct 16 Jul 17 Apr 18 Jan 19 Oct 19 Jul 20 Apr 21 Fonte: Refinitiv Datastream, UniCredit Wealth Management USA: fatti anziché annunci Il vero fattore decisivo a cui imputare il crescente divario transatlantico, che probabilmente proseguirà nei prossimi trimestri, è la grande differenza a livello di politica fiscale. Fino allo scorso novembre, era opinione condivisa che la politica fiscale degli Stati Uniti avrebbe frenato la crescita nel 2021 - non a causa di tagli della spesa e aumenti delle tasse, ma perché ridimensionata rispetto all’anno precedente. Questa era in dettaglio la nostra aspettativa: con Donald Trump ci sarebbe stato nel migliore dei casi un nuovo modesto programma di aiuti per la pandemia, e con Joe Biden e un Congresso diviso persino un arresto di vasta portata della politica fiscale. Questo sarebbe potuto costare all’economia statunitense fino a 2 punti percentuali di crescita del PIL quest’anno, secondo l’opinione prevalente fino a soli tre mesi fa. Il quadro odierno si presenza invece ben diverso. Poco prima della fine dell’anno, Questo piano prevede Trump ha acconsentito a un secondo pacchetto di aiuti per il Coronavirus da 944 un’altra tornata di assegni di miliardi di dollari - il Response and Relief Act. Inoltre, appena entrato in carica, stimolo alle famiglie di 1.400 Biden ha aggiunto altri 1.900 miliardi di dollari (American Rescue Plan). Tale dollari (oltre ai 600 dollari piano è stato appena approvato dal Senato e a breve si potrà contare sul voto come parte del pacchetto favorevole anche della Camera dei Rappresentanti. Tale importo rappresenta da approvato a dicembre), solo il 9% del PIL USA, in aggiunta al 2% approvato a dicembre. 400 dollari a settimana di sussidi di disoccupazione In termini di misure fiscali discrezionali per il Covid-19 (esclusi prestiti governativi, estesi fino a settembre, 350 partecipazioni azionarie e garanzie), gli Stati Uniti superano dunque di parecchio i miliardi di dollari in aiuti alle Paesi dell’euro (Grafico 8). In termini di PIL, spenderanno il triplo rispetto alla loro amministrazioni statali e locali, controparte europea. Naturalmente, anche la politica fiscale dell’UEM rimane un aumento del salario minimo espansiva e molti governi continuano ad incrementarla ad ogni settimana di a 15 dollari l’ora, 180 miliardi lockdown. Rispetto agli Stati Uniti, però, gli impatti reali sono inferiori. di dollari per vaccinazioni e test Covid-19, e 155 miliardi di dollari per le scuole. Monthly Outlook Marzo 2021 12
Macro & Markets 8. MISURE FISCALI PER IL COVID-19 - GLI STATI UNITI SONO IN TESTA 30 Misure fiscali discrezionali (% del PIL, ex prestiti, acquisti di azioni e asset) 25 20 15 10 5 0 Messico Turchia Arabia Saudita Indonesia Russia India Corea del Sud UE Argentina Spagna Cina Sudafrica Italia Francia Brasile Germania Canada Giappone Australia Regno Unito USA* *USA incl. il previsto pacchetto Biden per 1.900 miliardi di dollari Fonte: Fondo Monetario Internazionale (FMI), UniCredit Wealth Management I nostri colleghi di UniCredit Research hanno recentemente calcolato la probabile portata del vantaggio degli Stati Uniti rispetto all’area euro per quest’anno. Come parte della sua Considerando solo i due programmi Covid-19 di dicembre e gennaio e facendo piattaforma elettorale, Biden ha un’estrapolazione dall’ulteriore pacchetto previsto nell’ambito del “Green Deal” proposto ulteriori investimenti di Biden, la spesa discrezionale aggiuntiva USA arriva a totalizzare 2.800 miliardi strutturali per 7.500 miliardi di di dollari. Si tratta di un importo di 6,6 volte superiore rispetto all’area euro dollari nei prossimi 10 anni. (programmi nazionali più UE). Ancora più impressionante, tuttavia, è il confronto della spesa fiscale con i rispettivi output gap, ovvero la differenza tra domanda e offerta aggregata. UniCredit Research ha stimato l’output gap statunitense attorno a 900 miliardi di dollari. Nell’area dell’euro è un po’ più alto perché non solo la crisi ha colpito più duramente le economie (a causa di lockdown più duri), ma la regione era già entrata nella crisi con un divario negativo – a differenza degli Stati Uniti. Monthly Outlook Marzo 2021 13
Macro & Markets 9. USA RISPETTO A UEM: FATTI ANZICHÉ ANNUNCI 2021: Spesa fiscale in programma e output gap a confronto 3500 USA (miliardi di USD) UEM (miliardi di EUR) 3000 2500 Stabilizzatori automatici 2000 Spesa discrezionale 1500 1000 500 0 Output gap Stimoli fiscali Output gap Stimoli fiscali Fonte: UniCredit Research Il compito prioritario di una politica fiscale anticiclica è colmare l’output gap al più presto. Gli Stati Uniti sono ampiamente all’altezza di tale sfida quest’anno. Viste le grandi incertezze che circondano l’andamento della pandemia e dell’economia, e anche il maggior valore dei moltiplicatori fiscali in una situazione di crisi, è sicuramente meglio fare troppo piuttosto che troppo poco, in termini di politica economica. Nel contesto attuale caratterizzato da imponenti stimoli fiscali, le conclusioni economiche sono ovvie. Nel 2021, ci sono chiare prospettive di una forte accelerazione nella crescita dell’economia statunitense, un aumento considerevole dei posti di lavoro e un notevole incremento dei redditi, È quindi abbastanza probabile che quest’anno l’economia statunitense cresca del 5% o forse del 6%, in termini reali. Tale crescita dovrebbe essere sufficiente per colmare l’output gap già questa primavera. Per contro, ci vorrà presumibilmente un altro anno (o forse di più) perché il PIL reale nell’area euro ritorni ai livelli pre-Covid 19. La politica fiscale dovrebbe stimolare la crescita dell’economia anche in Europa. L’economia europea accusa, tuttavia, un forte ritardo rispetto a quella statunitense. Ci aspettiamo che all’interno dell’area euro la crescita sia pari al 3,5% “soltanto”. Tale dato include già i notevoli effetti di ricaduta positiva generati dal rafforzamento della crescita negli Stati Uniti. Per i mercati finanziari, la spinta fiscale statunitense significa che la “reflation story” in atto da mesi gode di un sostegno ancora più solido. Ciò favorirà Per maggiori dettagli, vi ulteriormente i mercati azionari globali. Al di là delle battute d’arresto a breve invitiamo a consultare il alimentate anche da rialzi eccessivi, il trend rialzista dei mercati dovrebbe Sunday Wrap del nostro Group continuare. I titoli di Stato tradizionalmente considerati sicuri, tuttavia, sono Chief Economist & Global esposti a rischi, poiché negli Stati Uniti la spinta fiscale tende ad alimentare i tassi Head of CIB Research, Erik F. di inflazione. Questo dibattito è già entrato nel vivo – e il timore dell’inflazione Nielsen del 14 febbraio 2021. viene periodicamente evocato. Monthly Outlook Marzo 2021 14
Macro & Markets Riteniamo tuttavia eccessive tali preoccupazioni perché la curva di Phillips statunitense è abbastanza piatta, e parte del reddito aggiuntivo confluirà nel La curva di Phillips descrive risparmio. Pertanto, anche se i tassi d’inflazione probabilmente aumenteranno, la relazione inversa tra al di là di qualche superamento a breve termine l’aumento dovrebbe rimanere disoccupazione e tasso gestibile. Anche il presidente della Federal Reserve (Fed) statunitense Powell d’inflazione. Quando il tasso lo ha sottolineato ultimamente. Nella zona euro, i rischi di inflazione sono di disoccupazione scende, ancora più tenui in un contesto caratterizzato da una politica fiscale più l’inflazione di norma sale – e esitante e da una crescita più debole. Il recente aumento dell’inflazione a livello viceversa. dell’UEM, principalmente di natura amministrativa, è enfatizzato dall’aumento dell’aliquota IVA (dopo la temporanea diminuzione) e dall’aumento dell’imposta sulle emissioni di CO2 in Germania. Ma nonostante tutte le precisazioni, negli Stati Uniti le aspettative di inflazione hanno registrato un massiccio aumento nelle ultime settimane (che si sta estendendo anche all’area euro, vedi grafico 10) – e con loro i rendimenti nominali dei titoli di Stato. Il rovescio della medaglia sono state le notevoli perdite dei prezzi. Pertanto, mentre i titoli di Stato dei Paesi Sviluppati hanno recentemente perso molto terreno e probabilmente rimarranno poco interessanti per le settimane e i mesi a venire, potrebbero diventare più appetibili in un orizzonte di medio e lungo termine. 10. LE ASPETTATIVE DI INFLAZIONE PUNTANO VERSO L’ALTO, SOPRATTUTTO NEGLI STATI UNITI Aspettative implicite di inflazione (a 5 anni su un orizzonte quinquennale, %, ricavate dagli swap sull’inflazione) 2.2 2.8 USA (scala dx) 2.0 2.6 UEM 1.8 2.4 1.6 2.2 1.4 2.0 1.2 1.8 1.0 1.6 0.8 1.4 0.6 1.2 0.4 1.0 Gen 15 Gen 16 Gen 17 Gen 18 Gen 19 Gen 20 Gen 21 Fonte: Refinitiv Datastream, UniCredit Wealth Management Monthly Outlook Marzo 2021 15
Asset Allocation I timori di inflazione non modificano la nostra preferenza per gli asset rischiosi POSIZIONAMENTO CLASSI D’INVESTIMENTO UNIVERSO INVESTIBILE SOTTOPESO NEUTRALE SOVRAPPESO Azioni Globali PRINCIPALI CLASSI Obbligazioni Globali D’INVESTIMENTO Liquidità Alternativi USA Europa AZIONI Pacifico (MS)1 Mercati Emergenti PRINCIPALI Governativi Euro ASSET CLASS Obbligazioni corporate IG in euro IN DETTAGLIO OBBLIGAZIONI Obbligazioni corporate HY Obbligazioni Mercati Emergenti Petrolio MATERIE PRIME Oro MS = Mercati Sviluppati (Australia, Giappone, Hong Kong, Nuova Zelanda, Singapore) 1 Il quadro macro generale si mantiene favorevole per gli asset rischiosi, nonostante una certa cautela a breve termine dovuta alla recrudescenza dei contagi da Covid-19 e ai ritardi nelle campagne vaccinali in Europa, nonché ai timori di un aumento dell’inflazione negli Stati Uniti. In effetti, le politiche monetarie globali sono straordinariamente espansive e rimarranno tali a lungo. L’espansione dei bilanci della Fed, della BCE e della Banca del Giappone è pari al 35%, 62% e 133% del PIL, rispettivamente. Monthly Outlook Marzo 2021 16
Asset Allocation 11. BILANCI DELLE BANCHE CENTRALI, % PIL 150% BoJ BCE 125% BoE Fed 100% 75% 50% 25% 0% 1998 2003 2008 2013 2018 Nota:Le linee tratteggiate rappresentano le previsioni per il 2021 Fonte: Algebris Investments, BofAML, FMI Datamapper Dati al 31.12.2020 Tuttavia, la maggiore crescita del PIL statunitense del 2021, favorita dalla politica fiscale estremamente espansiva di Biden che va ben oltre l’output gap, cioè la differenza tra il prodotto interno lordo effettivo e quello potenziale, pone rischi di un aumento dell’inflazione negli Stati Uniti, alimentando i timori di un graduale tapering della Fed a partire dal secondo semestre 2021. Riteniamo che l’aumento dell’inflazione CPI statunitense nel 2° trimestre sarà moderato, temporaneo e guidato principalmente dall’effetto base e dai prezzi dell’energia. Pertanto, l’aumento dell’inflazione non dovrebbe essere in grado di compromettere il clima favorevole al rischio, anche se probabilmente aumenterà la volatilità dei mercati finanziari. Investire in attività reali come le azioni, in particolare sovrappesando le azioni dei Mercati Emergenti, mantenendo un posizionamento sottopesato sui titoli di Stato core con durata inferiore al benchmark, nonché accentuando il posizionamento selettivo sulle obbligazioni indicizzate all’inflazione, può rivelarsi utile per gestire uno scenario di aumento moderato e temporaneo dell’inflazione. Sotto la lente: Più costruttivi sugli asset italiani Gli asset italiani sono stati sostenuti dal varo del programma di acquisto per l’emergenza pandemica della BCE che ne ha ulteriormente aumentato la dotazione di 500 miliardi di euro e prolungato l’orizzonte fino al marzo 2022, e dal lancio del piano per la ripresa dell’Europa Next Generation EU (NGEU), per un importo totale di 750 miliardi di euro. L’Italia è tra i principali beneficiari del NGEU, con risorse complessive pari a 210 miliardi di euro da destinare a digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale. Inoltre, la formazione del nuovo governo guidato dall’ex governatore della BCE, Mario Draghi, che gode di un’ampia maggioranza in Parlamento, è un evento significativo che favorisce gli asset italiani. Ci aspettiamo un’ulteriore riduzione dello spread BTP-Bund che, nello scenario più ottimista (durata del governo fino alla fine della legislatura nel 2023, accelerazione delle campagne vaccinali e un più rapido ritorno alla normalità, Monthly Outlook Marzo 2021 17
Asset Allocation implementazione di riforme strutturali e mantenimento di politiche fiscali e monetarie espansive nell’Eurozona) potrebbe avvicinarsi agli attuali livelli spagnoli e portoghesi intorno ai 50-60pb, mentre nello scenario intermedio/ base potrebbe attestarsi intorno a 70-80pb. Le banche trarranno evidenti vantaggi da una riduzione dello spread, in particolare quelle che detengono una quota maggiore di BTP nei loro portafogli. Ciò, a sua volta, potrebbe favorire un maggiore coinvolgimento delle banche nel finanziamento delle imprese italiane. Ma i risultati positivi dell’azione di Draghi potrebbero andare decisamente oltre: 1. In caso di accelerazione delle campagne vaccinali, è lecito aspettarsi una forte ripresa del settore dei consumi nel mercato azionario, per effetto della domanda inespressa e della probabile riduzione dell’elevatissimo risparmio netto degli italiani (il tasso di risparmio netto delle famiglie italiane è passato dal 2,8% di fine 2019 al 9,2% del reddito lordo disponibile a fine giugno 2020, secondo le stime di Banca d’Italia, vedi grafico sotto) 12. TASSO DI RISPARMIO NETTO DELLE FAMIGLIE ITALIANE COME PERCENTUALE DEL REDDITO LORDO DISPONIBILE 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Fonte: Banca d’Italia su dati ISTAT 2. Una parte significativa dei fondi destinati all’Italia dal Next Generation EU favorirà la svolta climatica e le energie rinnovabili, avvantaggiando le aziende che basano la propria strategia di crescita sulle energie rinnovabili. 3. Gli investitori si attendono anche una riduzione dei tempi per la creazione di una rete di telecomunicazioni unica e un ulteriore recupero del comparto dell’asset management. Il settore delle costruzioni beneficerebbe infine di un aumento degli investimenti nelle infrastrutture. Monthly Outlook Marzo 2021 18
Asset Allocation 13. MAGGIOR PESO PERCENTUALE DEL SETTORE FINANZIARIO, DELLE UTILITIES E DEI BENI DI CONSUMO DISCREZIONALI NELL’INDICE AZIONARIO MSCI ITALY RISPETTO ALL’INDICE AZIONARIO MSCI WORLD 3% Utilities 25% 18% Servizi di comunicazione Beni di consumo discrezionali Beni di consumo di base Energia 2% Servizi finanziari Health Care 2% 8% Industriali Information Technology 8% 4% 30% Fonte: MSCI Italy 5% 3% 3% Materiali 22% Immobiliare 9% Utilities Servizi di comunicazione Beni di consumo discrezionali Beni di consumo di base 12% Energia 10% Servizi finanziari Health Care Industriali 7% Information Technology 12% 3% 14% Fonte: MSCI World Il governo Draghi offre anche maggiori garanzie di un migliore utilizzo dei fondi strutturali e d’investimento dell’UE (ESIF). L’Italia è tra gli ultimi Paesi in termini di capacità di spesa, pari al 43% nel periodo 2014-2020. Monthly Outlook Marzo 2021 19
Asset Allocation 14. ESIF 2014-2020: ESECUZIONE FINANZIARIA (COSTO TOTALE) PER PAESE 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 110% Romania Pianificati Irlanda Decisi Croazia Grecia Spesi Finlandia Paesi Bassi Portogallo Ungaria Belgio Interreg Cipro Lituania Germania Slovacchia Francia Svezia Lettonia Cechia Slovenia Malta Estonia Regno Unito Bulgaria Austria Danimarca Polonia Italia Spagna Lussemburgo ESIF EU Average Fonte: Commissione Europea Se Draghi riuscirà ad avviare almeno le riforme strutturali fondamentali della pubblica amministrazione, della giustizia, del fisco (favorendo una graduale riduzione della tassazione per persone fisiche e aziende e un aumento del tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro), e ad accelerare la digitalizzazione, l’economia italiana potrà recuperare terreno e ridurre il divario di competitività e produttività che la separa dagli altri Paesi europei. L’Italia si colloca, infatti, al 44° posto nella classifica IMD World Competitiveness 2020 e al 41° posto per la digitalizzazione. Indicazioni di Asset Allocation Azioni globali: sovrappeso L’effetto congiunto di una massiccia azione fiscale e monetaria e delle speranze di una ripresa globale favorita dai vaccini sostiene i mercati azionari, nonostante l’elevata incertezza dovuta alla recrudescenza della pandemia, soprattutto in Europa. Azioni europee: sovrappeso A breve termine, le azioni europee sono penalizzate dalla recrudescenza della pandemia, ma le politiche monetarie e fiscali sono molto espansive. Interessanti rapporti dividendo-prezzi (“dividend yield”), nettamente al di sopra dei rendimenti dei titoli di Stato e delle obbligazioni Corporate. Azioni USA: neutrali Prospettive di crescita in netto miglioramento grazie alla politica fiscale espansiva di Biden, ma valutazioni meno interessanti rispetto alle altre aree geografiche. Azioni Mercati Emergenti: sovrappeso La ripresa, più evidente in Cina dove l’economia si è riportata sopra i livelli pre-crisi, e la speranza di un calo delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina grazie alla nuova amministrazione Biden, potrebbero favorire un recupero Monthly Outlook Marzo 2021 20
Asset Allocation rispetto ai Mercati Sviluppati. Preferiamo i Paesi asiatici. Tra i Mercati Emergenti si raccomanda la selettività di Paesi e settori. Azioni Pacifico: neutrali Il Giappone è sostenuto dalla ripresa della Cina, dall’elevata incidenza dei settori value/ciclici, dall’efficiente gestione della crisi pandemica e dalle riforme strutturali del premier Suga. Obbligazioni globali: neutrali Le obbligazioni globali sono supportate dalle misure monetarie espansive delle Banche Centrali, ma le valutazioni, soprattutto quelle dei titoli di Stato dei Mercati Sviluppati, non sono interessanti. Obbligazioni corporate IG in Euro: forte sovrappeso Le obbligazioni europee Investment Grade sono ben supportate dagli acquisti della BCE (attraverso CSPP e PEPP) e dal carry trade. Preferiamo il debito subordinato nel settore finanziario, alla luce dell’aumento della riserva di capitale delle banche europee. Obbligazioni corporate HY: sottopeso Tra gli asset rischiosi la nostra preferenza va alle azioni, perché la potenziale mancanza di liquidità e l’aumento dei tassi di insolvenza resta un problema per le obbligazioni ad alto rendimento (High Yield). Titoli di Stato europei: sottopeso La politica monetaria della BCE è fortemente espansiva ma le valutazioni dei titoli di Stato core al momento non sono interessanti. Preferiamo i titoli di Stato periferici, come i BTP italiani, che sono sostenuti dalla BCE e dal Fondo per la ripresa. Obbligazioni Mercati Emergenti: sovrappeso La continua ricerca di rendimento, nel contesto di tassi bassi, sostengono opportunità di acquisto selettive, soprattutto per quanto riguarda le obbligazioni dei Mercati Emergenti in valuta locale. Mercati monetari: sottopeso Non sono interessanti, a nostro avviso, e dovrebbero essere utilizzati soprattutto come copertura temporanea per l’incertezza. Alternativi: neutrali Preferiamo le strategie alternative più liquide. Materie prime Oro: positivi Il prezzo dell’oro continuerà a essere sostenuto dalla reflazione monetaria delle Banche Centrali e dal suo ruolo di bene rifugio nel contesto di incertezza dovuto alla pandemia. Valute EUR/USD Nel breve termine in equilibrio tra l’aumento dei rendimenti delle obbligazioni statunitensi e il clima favorevole al rischio. Tuttavia, a lungo termine, la politica monetaria accomodante della Fed e i “deficit gemelli” degli Stati Uniti manterranno più debole l’USD. Monthly Outlook Marzo 2021 21
Rubriche I CIO locali dialogano con i clienti Risposte dall’Italia I nostri esperti: Cosa significa una curva dei rendimenti più ripida? Molti indicatori economici segnalano attualmente una Alessandro Caviglia volatilità superiore al normale. La pandemia, con le sue ondate e i conseguenti lockdown e misure restrittive applicati per contrastarla, sta determinando movimenti anomali ed effetti base su dati che di solito mostrano un comportamento relativamente stabile (almeno se paragonato ai movimenti di prezzo degli strumenti finanziari!). Ecco perché è importante ricordare a noi stessi che non tutti i dati macro hanno lo stesso valore informativo. Fondamentalmente, possiamo distinguere CIO tre categorie principali: indicatori anticipatori, Cordusio Sim (Italy) coincidenti e ritardati. Generalmente, i dati del mercato del lavoro sono considerati indicatori ritardati, poiché, per esempio, c’è sempre un ritardo di tempo tra il momento in cui un’azienda registra una crescita degli ordinativi e quello in cui aumenta effettivamente la forza lavoro per espandere la produzione. Gli indicatori coincidenti sono quelli riferiti alle vendite al dettaglio o alla produzione industriale, poiché rappresentano l’attuale comportamento dei consumatori o il portafoglio ordini delle aziende. Gli indicatori anticipatori sono tuttavia i più importanti. Per esempio, il numero di permessi di costruzione richiesti ci permette di stimare oggi il numero dei cantieri che saranno avviati nei mesi successivi, e indica quindi lo stato di salute generale del settore immobiliare. I sondaggi sulla fiducia dei consumatori o delle aziende sono tra i principali indicatori prospettici e sono anche potenti dati market mover poiché aiutano a capire quale sarà la futura evoluzione del contesto economico. Monthly Outlook Marzo 2021 22
Rubriche Allo stesso tempo, alcuni indicatori del mercato finanziario fungono da anticipatori in termini di informazioni sullo stato futuro dell’economia. La forma della curva dei tassi d’interesse offre diversi suggerimenti utili sulla probabile (o attesa) evoluzione dei principali aggregati macro. Infatti, mentre i tassi del mercato monetario sono controllati dalla banca centrale, i rendimenti a lungo termine, cioè le scadenze a 10 anni e oltre, sono maggiormente influenzati dalle aspettative degli investitori sulla futura crescita reale e sui tassi di inflazione (anche se la banca centrale può mettere in atto manovre efficaci per guidarne il livello). Di conseguenza, una curva dei rendimenti che si appiattisce, con rendimenti a lungo termine che diminuiscono mentre i tassi a breve termine rimangono stabili, segnala una situazione preoccupante: un probabile rallentamento dell’attività economica nei trimestri successivi. Al contrario, una curva dei rendimenti ripida, con tassi a lungo termine che aumentano mentre i tassi a breve termine sono stabili, segnala un’evoluzione futura positiva: un’accelerazione dell’attività economica. Ed è proprio questa la situazione in cui ci troviamo. I rendimenti a lungo termine delle principali economie sviluppate si stanno muovendo verso l’alto, anticipando progressive riaperture e una ripresa dei settori più colpiti dalla pandemia, compresi i servizi. Questi movimenti hanno un impatto negativo sui mercati azionari, ma riteniamo che tale impatto sia probabilmente temporaneo. Se il principale fattore dell’attuale irripidimento della curva risulta essere un aumento dei tassi reali in futuro, ciò avrà un impatto negativo sui titoli di Stato (ma migliorerà le prospettive per le obbligazioni con rating creditizio inferiore come gli High Yield), e fornirà supporto ai mercati azionari in generale. Tuttavia, se il fattore principale dell’odierno irripidimento della curva risulterà essere un aumento dell’inflazione in futuro, ciò avrà nuovamente un impatto negativo sui titoli di Stato (ma le obbligazioni indicizzate all’inflazione ne beneficeranno) e i settori industriali dove le aziende hanno una maggiore capacità di trasferire sui prezzi l’aumento dei costi probabilmente registreranno una decisa sovraperformance. In ogni caso, il chiaro messaggio che la curva più ripida ci sta inviando oggi è che rimanere comodamente seduti sulla liquidità potrebbe rivelarsi una strategia di investimento assai poco remunerativa: potremmo perdere delle opportunità o ritrovarci su una sedia apparentemente comoda ma in realtà pericolosamente instabile a causa dell’inflazione! Monthly Outlook Marzo 2021 23
Rubriche Risposte dall’Austria Come ha fatto il social trading a provocare vendite massicce sul mercato azionario? A fine gennaio, gli investitori di Wall Street hanno Oliver Prinz dovuto affrontare un problema che, da allora, ha monopolizzato l’attenzione della Securities and Exchange Commission, della magistratura, dei politici e degli operatori finanziari. Un attacco da parte di piccoli investitori ben organizzati, che si sono uniti su forum di social media come “Reddit”, ha dato una lezione a hedge fund affermati. La battaglia è stata innescata dal posizionamento degli hedge fund che scommettevano su ulteriori perdite di prezzo di azioni (“short selling”), Co-CIO Bank Austria and come quella della catena statunitense di vendita Schoellerbank (Austria) al dettaglio di videogiochi “Gamestop”. Il prezzo dell’azione di Gamestop è crollato al minimo storico di 2,57 USD nel 2020 a causa delle difficoltà economiche per poi salire sopra 400 USD nel giro di due settimane a fine gennaio, e infine scendere nuovamente sotto 100 USD. Ma alla fine che cosa ha scatenato questi bruschi movimenti? Il gruppo di piccoli investitori ha concordato di comprare le azioni per spingerle al rialzo. Poiché il volume di scambi dell’azione Gamestop era notevolmente inferiore, è stato più facile influenzare il movimento del prezzo di quanto sarebbe stato possibile con le grandi aziende. Quando il prezzo delle azioni si è successivamente mosso verso l’alto, alcuni gestori di hedge fund che scommettevano sul calo dei prezzi sono stati costretti a limitare le perdite riacquistando le azioni Gamestop. Ciò ha innescato un’ulteriore pressione al rialzo sul prezzo delle azioni, costringendo un numero sempre più grande di hedge fund a fare lo stesso (“short covering”). Le turbolenze associate alla battaglia tra piccoli investitori e hedge fund hanno portato a vendite massicce a breve termine nel mercato azionario statunitense. Recentemente, il social trading è diventato sempre più popolare e sta attirando, in particolare, giovani investitori privati. Questi investitori si scambiano informazioni sul mercato azionario sui social network o su particolari piattaforme per prendere decisioni di investimento. Tuttavia, non ci sono norme legali che stabiliscono quale gruppo di persone possano esprimere raccomandazioni attraverso questi canali. Questi sviluppi che solitamente hanno più a che fare con la speculazione che con l’investimento, spesso riguardano azioni a bassa capitalizzazione di mercato. Naturalmente, gli utili possono essere generati anche con la speculazione. Tuttavia, tali utili dipendono spesso da fattori esterni o coincidenze e non dal modello di business e dal successo dell’azienda. Monthly Outlook Marzo 2021 24
Rubriche Al contrario, nei nostri processi di investimento ci concentriamo su un’attività di selezione altamente professionale e trasparente, che prevede la definizione di rigorosi criteri di qualità nella scelta dei titoli. Fattori importanti come i vantaggi competitivi difendibili a lungo termine di un’azienda, la solidità del bilancio o le prospettive di crescita rivestono un ruolo importante in questo processo. Guardiamo oltre le tendenze a breve termine di qualche ora o qualche giorno che non si basano su valutazioni dei fondamentali e sono innescate soltanto dalle reazioni tecniche degli speculatori. Risposte dalla Germania Quali sono le conseguenze economiche di una potenziale cancellazione del debito da parte della BCE? Recentemente, i coefficienti di indebitamento di Philip Gisdakis molti Paesi, cioè il rapporto tra debito e PIL, hanno registrato un marcato aumento - da un lato a causa delle spese aggiuntive dei governi o delle mancate entrate dovute alla pandemia, e dall’altro a causa della contrazione del PIL. Per rallentare almeno in parte tale aumento, alcuni osservatori chiedono alla BCE di cancellare i titoli di Stato che detiene. Non intendiamo valutare le conseguenze giuridiche e politiche di una cancellazione, ci concentreremo pertanto sugli aspetti Co-CIO of Group Wealth economici. Cerchiamo di essere chiari fin dall’inizio: i Management and CIO benefici per i Paesi sarebbero molto meno significativi UniCredit Bank AG (HypoVereinsbank) (Germany) di quanto potrebbe sembrare a prima vista. Per la BCE le conseguenze sarebbero, tuttavia, gravi. Gli acquisti di titoli di Stato da parte della BCE rappresentano un ampliamento del suo bilancio. Ciò significa che ai titoli detenuti dalla Banca Centrale come attività del bilancio corrisponde il denaro speso per il loro acquisto come passività. Il reddito da interessi che ne deriva costituisce un utile per la Banca Centrale. Tale utile viene però distribuito ai ministeri del Tesoro dei vari Paesi. È importante notare a questo proposito che, legalmente, i titoli di Stato non sono detenuti dalla BCE, ma dalle rispettive Banche Centrali nazionali, che sono anche responsabili dei relativi utili e delle perdite. Ciò significa che, dal punto di vista del governo, i titoli acquistati dalla BCE (meno i costi) sono effettivamente “senza interessi”. Quindi qualsiasi cancellazione del debito presso la BCE non cambia l’onere degli interessi a carico dell’emittente sovrano. E se la Banca Centrale sostituisse i titoli in scadenza con quelli nuovi, la situazione non cambierebbe nemmeno in futuro. Ma la cancellazione del debito avrebbe serie implicazioni per la Banca Centrale, perché in questo caso i titoli non sarebbero più nell’attivo del bilancio, ma la massa monetaria che la BCE ha usato per il loro Monthly Outlook Marzo 2021 25
Rubriche acquisto lo sarebbe ancora. Di nuovo, ciò potrebbe sembrare irrilevante a prima vista. Ma la situazione cambia rapidamente con il contesto economico e la Banca Centrale potrebbe voler ridurre la massa monetaria, per esempio perché l’economia è in forte crescita e l’inflazione sta superando l’obiettivo. I titoli nel suo bilancio, tuttavia, rappresentano per la BCE uno strumento estremamente efficace. Se la Banca Centrale non reinveste i titoli in scadenza, per esempio, ritira liquidità dal sistema per un importo corrispondente. E qualora dovesse intervenire in modo particolarmente rapido, potrebbe anche vendere i titoli. Per concludere, la cancellazione del debito da parte della BCE offre in realtà scarso sollievo alle finanze pubbliche dei paesi. E se il sostegno fornito dagli acquisti di titoli sarà necessario in futuro, la Banca Centrale dovrà semplicemente rinnovare i titoli in scadenza con nuovi titoli. La cancellazione del debito, tuttavia, priverebbe la Banca Centrale di uno strumento estremamente efficace per ritirare in futuro la liquidità in eccesso dal sistema, qualora necessario. Monthly Outlook Marzo 2021 26
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