Il ritmo - N.1 - Anno I Marzo Aprile 2016 - L'ulcera del signor Wilson
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N.1 — Anno I Marzo Aprile 2016 Il ritmo.
Dichiarazione di Sommario #1 intenti della Pag 2. Breve discorso intorno al ritmo Jacopo Bucciantini rivista L'ulcera del signor Wilson è una rivista di stampo culturale indi- pendente, nata al fine di difendere la libertà di espressione Pag 3. Panta Rei attraverso una tipologia di scrittura creativa e personale. Maria Chiara Vita Il nome della rivista deriva direttamente dall'omonimo pro- gramma radiofonico andato in onda tra il 2014 ed il 2015, Pag 5. Ritmo e sport: un binomio fondamentale sulle frequenze di Groove Radio Italia, onde continuare ed Riccardo De Marco implementare gli obiettivi posti alla base del medesimo progetto. Pag 7. I miei metronomi Tommaso Donferri Mitelli L'ulcera del signor Wilson è una rivista gratuita, distribuita bi- mestralmente, che fa utilizzo di un sito internet contenente una maggior quantità di materiale rispetto a quello pubbli- Pag 8. L’armonia cosmica cato su carta. Francesco Presentini L'ulcera del signor Wilson intende essere una rivista culturale apolitica e contraria alla faziosità e all'estremismo. Pag 10. Il ritmo nel videogioco: breve analisi nell'interazione dalla sala giochi allo L'ulcera del signor Wilson intende dissociarsi dalla attuale ten- Smartphone denza alla disinformazione, mediante l'utilizzo di fonti cer- Paolo Simi te, dati esatti e moderazione intellettuale. L'ulcera del signor Wilson, come rivista, non intende avvalersi di Pag 11. Sonno e ritmi biologici sponsorizzazioni da parte di enti commerciali, bensì di pa- Alice Caperdoni trocini e donazioni. L'ulcera del signor Wilson intende diffondere le idee e le opinio- Pag 12. Sentiamo il tempo ni, che rispettino la dichiarazione di intenti, di coloro che vi Daniele Bianchi scrivono, solo nel caso in cui siano esse basate su logiche argomentazioni e giustificate adeguatamente. Pag 14. Il ritmo di tutto ciò L'ulcera del signor Wilson intende avvalersi della collaborazione Milton Lisi di chiunque desideri aderire al progetto, rispettando total- mente la relativa dichiarazione di intenti. Artwork di copertina di Jacopo Bucciantini Impaginazione di Davide Lucioli 1
Breve discorso intorno al ritmo Jacopo Incessante e regolare è il suono delle onde che vanno ad infrangersi contro la costa: esso scandiva Bucciantini il tempo di molte delle poleis della Grecia antica ed è per tale ragione che, forse, gli autori di nume- foglio a contatto con la mina: ciò che verrebbe rosi dizionari etimologici sono giunti alla conclusio- impresso sulla carta sarebbe una lunga ed uni- ne che il sostantivo usato dai greci per indicare il forme sinusoide, nella fattispecie una rappresen- ritmo (ῥυθμός), derivasse direttamente dal voca- tazione figurativa del ritmo, ergo una trasforma- bolo utilizzato per esprimere l'idea del fluire del zione dei movimenti, scanditi da un moto armo- mare (ῥῶ). Per quanto verosimile tuttavia, la pre- nico circolare, in un disegno adatto a manifesta- cedente ipotesi viene messa in dubbio agli inizi re il ritmo in una sua forma precisa; in tale circo- della seconda metà del ventesimo secolo dal lin- stanza sarebbe possibile dividere in modo sim- guista francese Émile Benveniste che ha individua- metrico la sinusoide mediante una linea retta to la radice del termine nella parola greca usata che vi passasse attraverso, (semplicemente po- per comunicare l'astratto concetto di nendo un'altra matita sotto al fulcro sul quale “forma” (μορφή). È lecito domandarsi dunque co- ruota l'ingranaggio) ottenendo così una serie di sa sia teoreticamente il ritmo e per quale ragione tanti semicerchi alternati per posizione e direzio- esso affondi le proprie radici all'interno di un con- ne, scambievolmente. Concependo la linea retta cetto ineffabile quale il succitato. come fosse un processo generico e la sinusoide Al fine di comprendere pienamente il rapporto che quale risultante di un fenomeno relativo al intercorre fra le due astrazioni portanti in questio- processo, allora la rappresentazione grafica in ne sarebbe necessaria un'ampia speculazione pre- analisi mostrerebbe un alternarsi di fenomeni liminare intorno ad entrambe, ma per ragioni di opposti all'interno dello stesso processo, ovvero concisione basti pensare che la nozione di forma, l'alternarsi di massimo e minimo, di caduta e di partecipe di un'evoluzione filosofica avvenuta elevazione, nello sviluppo di un unico fatto che attraverso la distinzione delle svariate correnti di produce le condizioni ottimali per il suo ininter- pensiero nel tempo, essendo stata pensata da Ari- rotto riprodursi: trattasi di simmetria sfasata in stotele come ciò che rende molteplici le cose del modo ordinato e costante. mondo, da San Tommaso D'Aquino come l'essenza degli angeli, da Bacone come l'oggetto delle scien- ze naturali, da Hegel come la totalità delle deter- minazioni, da Bergson come un'istantanea presa su di una transizione, solo per citare alcuni pensa- tori, è permeata costantemente da un sostrato di fluente elasticità capace di mutare se stesso in un'infinità di strutture differenti: il ritmo, abbrac- ciata l'accezione benvenisteana, sembra dunque sussumere una connotazione fortemente volubile, eppure paradossalmente stabilissima nella sua vo- lubilità. Certo è che quanto affermato finora non è sufficiente a statuire l'essenza ultima del ritmo ma si rivela fondamentale per protrarre la dissertazio- ne. Immaginiamo un ingranaggio squisitamente rotondo che ruota ad una velocità regolare, sulla Foto di Jacopo Bucciantini circonferenza del quale è posta una matita, e sotto cui scorre sempre a velocità regolare, un infinito 2
Il ritmo perciò sussume ora due aspetti apparente- mente in contrasto, ovvero la morbida ma imprescindibile deformabilità ed il rigore meccani- co del proprio succedere a se stesso, che tuttavia trovano il loro punto di incontro nella possibilità di previsione dell'evoluzione ritmica, quale incognita partecipe di un sistema matematicamente defini- to. La precedente assunzione implica necessaria- mente quindi che per quanto vasta sia la libertà del ritmo, essa resti comunque di tipo hobbesiano, quindi non assoluta, ma concentrata nei rispetti di quella struttura individuata che rende meccanico lo sviluppo ritmico: più ingranaggi anziché uno so- lamente, dalle forme più varie ed irregolari anziché rotondi, che si muovano a velocità differenti e di- scontinue, disegnando linee su fogli che invertano 30/01/2016, h.12.58 a loro volta la direzione del proprio moto e che mutino la propria velocità, seguendo però dei pa- rametri certi per quanto numerosi e complessi. È in un caso estremo come quello appena citato che potrebbe sembrare venire meno il fenomeno della generazione di condizioni ottimali per l'ininter- rotta riproduzione ritmica, ma esso continua a sus- sistere indispensabilmente con la differenza che si dilata in un arco processuale molto più esteso, al punto tale che un qualsiasi relativo fenomeno po- trebbe esaurirsi prima della fine del decorso stes- so. Dal punto di vista noumenico si evince, in conclu- sione, che il ritmo può essere, al massimo della generalità, definito come la prevedibile scansione 01/02/2016, h.12.56 coerente in termini di ripetizioni fenomeniche di un dato processo all'interno di un sistema dinami- co i cui costituenti siano noti. Tutto scorre (Πάντα Ρεϊ) Maria Chiara Vita 02/02/2016, h.13.00 3
03/02/2016, h.12.58 04/02/2016, h.13.54 05/02/2016, h.12.27 06/02/2016, h.12.59 08/02/2016, h.12.02 4
Ritmo e sport: Riccardo un binomio fondamentale De Marco “Il ritmo, nel pugilato, è tutto. Qualsiasi movi- contraria se consapevoli di schierarsi di fronte ad mento tu faccia, nasce dal cuore: o questo ha il un contendente di qualità superiore, o comun- ritmo giusto, o sei nei guai!” que con caratteristiche tali da non poter essere contrastato sul piano dell'intensità. Cosa accade Questa frase pronunciata da Sugar Ray Robinson, quindi, in questi frangenti, se si contrappongono uno dei più grandi interpreti di tutti i tempi sfidanti con concezioni opposte sotto questo nell'ambito della boxe, ci fa intuire quale sia l'im- aspetto? In un incontro a squadre, il team che portanza del ritmo nello sport; è un concetto fon- decide volutamente di schierarsi con un ritmo damentale e semplice per chiunque abbia, nel cor- più basso concederà sicuramente più iniziativa di so del tempo, praticato un'attività fisica agonistica gioco alla squadra avversaria, cercando di o meno. sfruttare altri fattori favorevoli derivati dal tipo di Il termine “intensità” è abbastanza esplicativo nel- sport praticato. Difficilmente assisteremo così ad lo spiegare tale tematica. un incontro memorabile, ma quando si vuole Prendiamo in esame un match, di un qualsiasi raggiungere la vittoria con ogni mezzo, anche se sport, giocato individualmente o in squadra: sen- ciò significa giocare male o comunque in maniera tiamo spesso parlare in telecronaca di ritmo di gio- poco appariscente, la tattica generata per tenta- co basso o viceversa, nel caso in cui si alzi l'intensi- re di disinnescare le inventive degli rivali diventa tà della sfida. imprescindibile. Tale strategia diventa certamen- Consideriamo dunque come esempio un incontro te più vistosa se messa in pratica in un incontro di tennis nel suo momento culminante, ovvero individuale e, volendo usare ancora il tennis co- quando velocità del gioco e margine di errore agi- me campione per dimostrare tale tesi, potrem- scono in maniera inversamente proporzionale. mo fare anche un excursus nei decenni passati. Ecco che ci ricolleghiamo al concetto iniziale, ovve- Nato come sport prettamente d'élite, con il pas- ro che senza il ritmo giusto sei nei guai. Gli addetti sare dei decenni e il finire del XX secolo è stato ai lavori infatti sono soliti dire che i primi cento progressivamente sdoganato da questo ambito e tennisti al mondo sappiano giocare pressoché allo frequentato da una sempre più ampia cerchia stesso modo, ma che soltanto i primi dieci posseg- sociale, al punto da divenire un fenomeno di gano le attitudini confacenti a muoversi nella ma- massa e con risonanza mondiale già negli anni niera corretta quando il ritmo sale. C'è da dire che '80. Ciò ha portato allo sviluppo delle più varie- in uno sport come il tennis, in cui la tenuta menta- gate tipologie di tennisti, in conseguenza anche le è importante tanto quanto le abilità di gioco, dell'utilizzo di nuovi materiali e tecnologie, oltre possono subentrare molti fattori ad influenzare il che alla necessità di renderlo uno sport sempre rendimento e il sottile equilibrio necessario per più alla portata di tutti. Le ultime tendenze delle avere continuità e costanza nell'arco di più ore. scuole preparatorie hanno inoltre sempre più Pure negli sport di squadra chi riesce ad imporre il spinto sullo sviluppo fisico, rendendolo impor- proprio ritmo gode di una posizione vantaggiosa tante perlomeno quanto l'aspetto tecnico. Le rispetto all'avversario; nel caso in cui le squadre attuali e nuove generazioni di tennisti hanno arrivino ad eguagliarsi sotto questo aspetto, fini- usufruito di questo trend, con il risultato che remmo per assistere molto probabilmente ad un adesso abbiamo in grossa percentuale di atleti grande spettacolo. Non esistono però soltanto nel vero senso del termine, con un'ottima prepa- aspetti favorevoli a sostenere la necessità di avere razione sul piano aerobico; le caratteristiche più un ritmo superiore a quello dell'avversario. Molti “antiche” invece sono andate via via sparendo, sportivi e molte squadre utilizzano spesso la tattica creando una “discendenza” di tennisti che ten- 5
dono ad assomigliarsi sempre più l'uno con l'al- meccanici comporti, nel corso di una gara, il ve- tro, eliminando quasi del tutto la componente rificarsi di diverse situazioni anomale atte a mo- derivata dall'inventiva, dall'originalità e dalla dificare gli equilibri instaurati fino a quel mo- genialità dei colpi. Abbiamo quindi sfide sem- mento. Per cui potrebbe capitare di assistere pre più incentrate sull'intensità e sulla forza alla disfatta clamorosa di un pilota, a pochi giri fisica, ottenendo delle vere e proprie battaglie dal termine di una corsa motoristica, per colpa tra gladiatori dei giorni nostri. Il confronto con i di un guasto inaspettato; un evento simile po- pochi giocatori che ancora sposano uno stile trebbe capitare ad un maratoneta, negli ultimi classico crea sipari spesso ben più avvincenti, chilometri di gara, nel caso in cui questo avesse grazie alla netta divergenza nell'impostazione mal gestito le proprie forze. Negli sport in cui la della partita. Riassunto celermente, si potrebbe componente meccanica sia assente, o comun- dire che i giocatori moderni sfruttino ritmo co- que poco influente, subentrano di nuovo degli stante e tenuta fisica, mentre quelli di stampo elementi molto somiglianti a quelli già scorti in classico tendano a fare esattamente l'opposto, antecedenza. Le squadre ciclistiche, ad esem- variando l'intensità tra i colpi e affidandosi mol- pio, sono solite suddividere i propri atleti in gra- to ad estro e creatività. Potrebbe sembrare un di a seconda dei compiti da svolgere; i gregari tennis più monotono quello praticato dalle sono coloro che, prendendo la testa della corsa nuove leve, ma questo cambio di rotta epocale e impostando un ritmo concordato con il pro- del gioco ha garantito anche ai meno dotati prio team, consentono ai compagni dotati di tecnicamente di poter usufruire di altre capaci- qualità migliori di poter risparmiare le forze e di tà, allargando il bacino d'utenza e dando sem- predisporsi adeguatamente per certe fasi di ga- pre maggiore visibilità a questo sport. Ho utiliz- ra presenti successivamente. Difficilmente ve- zato una disciplina specifica per meglio descri- dremo elogiare nelle pagine delle riviste sporti- vere questo tema; ciò non toglie che molti altri ve queste gesta, perché i suddetti atleti svolgo- sport siano comparabili in modo relativamente no tali mansioni fino al momento in cui la corsa semplice nell'analizzare ed applicare tali ragio- entra in una certa fase, dopodiché fanno spazio namenti e conclusioni. Il calcio stesso ha vissu- ai propri compagni più dotati e finiscono nelle to molte trasformazioni dal suo stadio primor- retrovie. In un certo senso potrebbe essere de- diale, dovute in parte al bisogno di avere una finita come una “scorta”, ma il valore di queste sempre maggiore tenuta fisica nell'arco delle azioni è tanto più alto quanto più si conoscono gare e di campionati interi. le difficoltà dello sport in questione; come si Ma il ritmo non assume soltanto questo signifi- suol dire: “È uno sporco lavoro, ma qualcuno cato “astratto”. Ci sono degli sport in cui ha deve pur farlo”. un'accezione molto più concreta e tangibile, [Continua a pag. 7] ovvero quelli nei quali si aggiunge la lotta con- tro il tempo, come accade negli sport motori- stici, ciclistici, podistici e così via. Con dei dati certi ed inoppugnabili, ottenuti grazie a dei rilevamenti cronometrici elettroni- ci, è possibile stabilire con estrema precisione vari elementi inerenti ad una manifestazione sportiva che ne faccia uso; parlo di fattori come la velocità media oraria, il tempo impiegato per per andare da un certo settore ad un altro (il cosiddetto intertempo), la capacità di mante- nere un'andatura di gara analoga per un lasso di tempo esteso, ecc… L'insieme di questi fatto- ri ci consente di stabilire chi stia imponendo il proprio ritmo alla gara, tenendo sempre a Foto di Jacopo Bucciantini mente che l'ovvia differenza tra la fatica umana e l'usura o danneggiamento di componenti 6
Non va mai sottovalutato, come sempre, l'a- spetto psicologico: se è vero che stare a ridosso di un compagno/avversario garantisce minor fati- ca, grazie alla diminuzione dell'attrito con l'aria I miei metronomi derivato dal fenomeno fluidodinamico della scia, è anche vero che mantenere il comando di una gara impostando la propria andatura può far sca- turire maggiore forza di volontà e motivazione in certi sportivi. Concludendo, non resta che sottoli- neare come sia stata di grande aiuto l'evoluzione Tommaso tecnologica, che ha consentito di passare da rile- vamenti cronometrici manuali, ottenuti per mez- zo di commissari di gara, a rilevamenti cronome- Donferri Mitelli trici elettronici. Dove puoi contattarci o seguirci? Ritmo! Splashhh! Mi è finita la saliva Ho il rimedio Pagina Facebook: Un goccio di tequila Te! Qui! La!... Swing Azteco www.facebook.com/ulceradelsignorwilson Be bop che batte Twitter: 3, 2, 1… si fa giorno Apro gli occhi appiccicosi @ulcerawilson Ritmo lento Guardo la sveglia Sito Web: La guardo, la sveglio www.lulceradelsignorwilson.it Inizia la guerra Crepitii in 4/4 Aizzano le gioie Instagram: @lulceradelsignorwilson Ma a me non interessa Come le canzoni Che dicono “Oh baby” Mail: info@lulceradelsignorwilson.it Dunque benvenuti alla messa Metronomo d’emozioni Orgasmi di frizioni Cibarsi d’occasioni Cieli annoiati Danno il tempo Agli umori Cieli in festa Danno il rock Anche a violini D’orchestra 7
Il mio occhio però Non vede mai il maestro Non vede spartito Nemmeno di riflesso -E aspetto- Ultima bomba Finisce la guerra E tutto è come prima Ma inesorabile Senza tregua Riattacca la prossima battuta Danzami in 7/8 L’armonia Come i lontani nostri avi E prosegui finché ne hai voglia Un tempo a fottere cosmica Noia Pareri Dispiaceri Francesco Spiacevoli pensieri Presentini Quante volte capita di trovarsi davanti ad un limpido e luminoso cielo stellato, e contem- plare attoniti il meraviglioso spettacolo cele- ste, domandandosi come sia possibile quella tale perfezione che ci sovrasta? Sono ormai millenni che l’uomo si pone instancabilmen- te queste domande osservando e studiando il cosmo, dalle manifestazioni più semplici, come le stesse stelle che decorano la pro- fondità dell’infinito, ai fenomeni più rari e spettacolari, come le comete e le stelle Foto di Maria Chiara Vita cadenti, tutti eventi creati da quel congegno fisicamente impeccabile che è il mondo in cui viviamo. Se infatti si ha la fortuna di po- ter assistere a tali meraviglie lo si deve solo al nostro universo e a tutte le sue parti, che muovendosi coordinatamente e lavorando in perfetta armonia, danno loro vita. Le comete sono piccoli corpi celesti composti da rocce, materiali volatili e da una notevole quantità di ghiaccio. La loro unicità sta nel fatto di essere totalmente oscure ed invisibili durante tutta la loro esistenza, fino a quando non si avvicinano ad una stella, grazie al cui calore il ghiaccio degli strati più esterni va incontro ad un’improvvisa subli- mazione e viene spinto lontano dal vento di particelle uscenti dall’astro, formando così la splendida coda luminosa visibile a milioni di 8
chilometri di distanza. Esistono due principali da dove provengano questi frammenti cosmici, e gruppi di comete, quelle che orbitano ellittica- per quale motivo questi eventi si verifichino così mente intorno al sole ed appartengono quindi regolarmente: è proprio qui che entrano in gioco al nostro sistema, e quelle che vengono attratte le comete. Ogni volta, infatti che una cometa dalla gravità solare solo lungo un breve tratto attraversa il suo perielio, subendo quindi l’in- della loro traiettoria, che assume dunque una fluenza del calore e del vento solare, lascia lungo forma parabolica o iperbolica, venendo coin- la sua traiettoria un ammasso di detriti, volte nel nostro sistema solare solo per un pe- liberi di muoversi nello spazio circostante e pronti riodo di tempo finito. Il primo è il gruppo più ad essere attratti dal primo oggetto massivo nelle numeroso e importante riguardo agli studi co- vicinanze. Quando dunque l’orbita terrestre attra- smologici, poiché di queste comete, ruotando versa quella di una cometa, i detriti persi da attorno al sole come i pianeti del sistema, se ne quest’ultima vengono attratti dalla terra, precipi- sono potute analizzare con precisione le ca- tando nella nostra atmosfera e regalandoci ratteristiche. Ma stupefacente è la varietà dei magnifici spettacoli di luce, visibili non solo quindi periodi di rivoluzione di tali corpi che spazia nel mese di Agosto, ma durante tutto l’anno, dalle poche decine di anni alle discrete centi- ogniqualvolta la nostra orbita e quella dei corpi naia di millenni, rendendo la visione di alcune celesti in questione si intersecano. di esse più unica che rara, ma permettendo allo Il nostro universo, come ci è mostrato da questi stesso tempo all’essere umano di poterne mo- straordinari fenomeni, che non sono più di un nitorare il moto con regolarità durante il corso infinitesimo di tutti quelli di cui è costituito, è degli anni: quello della celeberrima cometa di dunque una macchina perfetta, simile ad un anti- Halley, è l’esempio più eclatante di una come- co orologio i cui ingranaggi, di diversa ampiezza e ta, dal periodo di rivoluzione di circa 76 anni, colore, girano meccanicamente in una dolce che è stata osservata sin dai primi astronomi armonia, regalandoci spettacoli unici e una casa cinesi del III sec. a.C., fino ai più moderni tele- dove vivere, il tutto frutto di una perfetta sincro- scopi del XX sec. d.C., grazie ai quali abbiamo nia temporale e geometrica. oggi innumerevoli reperti fotografici risalenti al suo ultimo passaggio del 1986. La brillante e luminosa coda non è però l’unico fenomeno spettacolare regalatoci dalle come- te. Esse sono infatti strettamente legate ad un altro evento cosmico molto più vicino a noi osservatori… Le piogge o sciami meteorici, più comunemen- te chiamati stelle cadenti, sono una delle mera- viglie astronomiche più ammirate dall’uomo, fin dall’antichità, quando il pianto del cielo si- gnificava cattivi presagi. Tutt’oggi è ormai diffu- sissima la tradizione, nelle notti che si aggirano intorno al 10 Agosto, di osservare le stelle ca- denti, nella speranza di riuscire a vedere qual- che scia luminosa ed esprimere un desiderio; ma in cosa consistono effettivamente? Le piog- Artwork di Davide Lucioli ge meteoriche non sono altro che del materiale cosmico che viene catturato dall’attrazione gra- vitazionale terrestre, ed entrando nella nostra atmosfera a delle velocità fra gli 11 e i 72 km/s, a causa dell’attrito con l’aria, diventa incande- scente, formando le lunghe traiettorie lumino- se visibili dalla superficie planetaria fino a con- sumarsi del tutto. Non rimane che da chiederci 9
Il ritmo nel videogioco: breve analisi dell'interazione dalla sala giochi allo Smartphone A volte mi capita di fermarmi e riflettere su dove Paolo siamo arrivati, come ci siamo arrivati e dove arri- veremo. Si sa, la storia dell’essere umano è un Simi lungo e strano percorso tracciato da mille variabi- li che definiscono il nostro momento storico e Ma soprattutto, “fai un errore e inserisci un’altra sociale. Sarebbe bello poter analizzare insieme a moneta, o cedi il posto al ragazzo dietro di te”. voi il contesto in cui viviamo, questo stranissimo Mordi e fuggi, per usare un modo di dire che più decennio pieno di contraddizioni, ma con ogni consumistico si muore. probabilità non sono la persona più adatta a que- È con l’avvento delle console casalinghe che la sto compito. Ed è per questo motivo che vi parle- tendenza cambia, pur in maniera progressiva. Se rò dei videogiochi. con i primi microcomputer gli sviluppatori si limi- “Videogiochi? In una rivista culturale?” Lo so cari tano ai cosiddetti “porting” dei giochi arcade, con lettori, molti di voi staranno storcendo il naso di il tempo ci si rende conto che giocare a casa può fronte ad una scelta simile, ma ahimé, tra le mille aprire degli scenari totalmente nuovi. Siamo di passioni che avrete avuto modo di apprezzare tra fronte ad un contesto completamente diverso a queste pagine, il Signore, o chi per lui, mi ha fatto quello della sala giochi; non c’è bisogno di essere videogiocatore; e una volta appreso che avrei do- frenetici, né di spremere monete ai ragazzi che, vuto in qualche modo parlarvi di “ritmo”, la mia comprando una -anche ai tempi- costosa cartuc- mente si è immersa nella riflessione alla quale cia di gioco, si sono assicurati un numero di parti- accennavo nell’incipit. te virtualmente illimitato. Per la prima volta si D’altronde il videogioco diventa un fenomeno gioca da seduti e senza altri ragazzi dietro le spal- culturale fin dall’inizio, a cavallo tra gli anni ‘70 e le pronti a prendere il nostro posto a mo’ di scia- gli anni ‘80, quando i cabinati delle sale giochi calli. Ed è qui che il videogioco si rilassa e nasco- entrarono nell’immaginario collettivo e perfino no generi videoludici altrimenti impensabili, co- oggi rappresentano un tassello fondamentale me il gioco di ruolo e lo strategico. Ve lo immagi- della cultura pop. Tra un nichelino e l’altro, ragaz- nate un Final Fantasy in sala giochi? Già, totale zi e ragazze di tutto il mondo si riuniscono per la utopia. prima volta davanti a uno schermo nero, maci- Ecco che il videogame inizia ad aver bisogno di nando monete su monete e premendo furiosa- ulteriori elementi per stimolare l’utente, ecco le mente tasti colorati per battere quel maledetto prime trame e i primi contesti che portano il gio- record. È la frenesia a farla da padrone nell’era catore a voler andare avanti per scoprire cosa d’oro dei videogames: non passeranno più di un succede; ecco che la sessione di gioco può durare minuto o due in Donkey Kong prima di arrivare al ore e ore, e potrebbero volerci giorni interi per Game Over. È questo un elemento ricorrente nei arrivare a vedere la fine della storia. Nascono i giochi dell’epoca: partite rapide, anzi rapidissime. salvataggi, prima mediante un sistema di pas- Niente introduzioni, niente dialoghi, niente filma- sword e poi tramite supporti esterni, che consen- ti. Anzi, proprio Donkey Kong passerà alla storia tono di proseguire la partita in un secondo mo- come il primo videogioco a poggiare su una tra- mento. Il mondo dei videogiochi è completamen- ma, il che fa ridere se pensiamo che essa può es- te rivoluzionato. sere riassunta come “salva la principessa rapita Intorno alla metà degli anni 2000, inizia una nuo- dalla scimmia”. Prima di Donkey Kong il gioco era va rivoluzione senza precedenti, portata avanti soltanto il gioco; di solito, “spara e non farti spa- con coraggio e con gran rischio da Nintendo. Con rare”, se vogliamo proprio analizzare la tendenza le console Nintendo DS e Nintendo Wii, il video- di quei decenni. gioco diventa per tutti, e i dati di vendita di que- 10
sti dispositivi conferma il successo dell’operazione passatempi sia influenzato dal contesto sociale; commerciale. Le nuove console Nintendo arrivano ma, in definitiva, perfino in un momento storico in ogni casa, e il gioco diventa per tutti, madri, pa- come quello moderno ognuno di noi conserva il dri, e addirittura nonni, proveranno un intratteni- suo diritto di scegliere. Correre con la massa, spac- mento nuovo e che prima era visto come inavvici- care il minuto e grattare solo la superficie, oppure nabile e complicato. E il mondo dei videogiochi fermarsi un secondo e riflettere, sognare. La scelta cambia per sempre, ancora una volta. Il mercato si è solo nostra, sia in un qualunque mondo virtuale, satura di titoli di facile fruizione, giochi che non che in quello reale. richiedono più di qualche secondo per poter esse- re padroneggiati e che non prevedono partite sin- gole più lunghe di una decina di minuti. Ecco spiegato il successo di giochetti all’apparenza emplici come Wii Sport, il quale, nonostante sia necessario sottolineare il fatto che fosse venduto assieme alla console Nintendo Wii, con 40 milioni di unità vendute è diventato il gioco più venduto della storia, superando le vendite di Super Mario Sonno e ritmi biologici Bros. per NES che deteneva il record precedente. Nintendo aprirà la strada alla situazione contem- poranea: è sotto gli occhi di tutti quello che è acca- duto all’inizio degli anni ‘10 con l’invasione di smartphone e tablet, e i migliaia di giochetti, spes- so gratuiti, che tutti quanti Alice utilizzano. Ecco che Candy Crush, rappresentante di un genere videoludico che esiste da almeno vent’anni, batte ogni record di download; e, a gio- Caperdoni carci ogni giorno, probabilmente saranno le vostre mamme. Personalmente, non sarei mai riuscito a credere Nella maggior parte dei casi, chi crede di avere un che un giorno pure un sessantenne avrebbe potu- sonno disturbato, in realtà non sa che, da certi to divertirsi con quelli che fino a pochi anni fa era- punti di vista, non esiste un “sonno giusto” e quin- no additati come aggeggi del demonio, ma tant’è. di di conseguenza dei tipi di “sonno sbagliato”, ma In ogni caso, il mondo dei videogiochi oggi appare semplicemente, come in ogni cosa che riguarda le spaccato a metà: da una parte sopravvive il video- persone, vi sono delle differenze individuali. In- gioco classico, fatto di lunghe sessioni, trame sem- fatti, rispondendo alle domande “quanto dormia- pre più complesse e un ritmo che si è fatto tenden- mo?” e “quando dormiamo?”, possiamo trovare zialmente più ragionato; dall’altra, giochi molto quattro grandi categorie (due per ogni risposta), le più snelli che richiamano in tutto e per tutto il pe- quali rappresentano quei soggetti che si discosta- riodo storico delle sale giochi. Trame assenti, parti- no maggiormente dalla media. te frenetiche e brevissime e, elemento da non “Quanto dormiamo?” sottovalutare in termini di business, la formula Attraverso la somministrazione di alcuni questio- free-to-play, che prevede un download inizialmen- nari, la quantità media di sonno in giovani/adulti te gratuito e successivamente microtransazioni (bambini e anziani presentano delle differenze le- per acquistare nuove vite o nuovi livelli. gate alla loro età) è stata calcolata come circa 7,5 Insomma, non possiamo inserire fisicamente una ore su 24 (Horne, 1993). Tuttavia, vi sono delle moneta nel cellulare, ma concettualmente non vi differenze individuali identificabili come tratti bio- sono differenze. Questa breve analisi di come rit- logicamente riconducibili; infatti sono stati trovati mo e utenti nel mondo dei videogiochi siano cam- recentemente, dalla genetica molecolare, dei mec- biati con il passare degli anni e delle innovazioni canismi che sembrano controllare la quantità di tecnologiche, vuole essere uno spunto di riflessio- sonno (Tafti e Franken, 2002). ne originale su come anche il più insospettabile dei I “brevi dormitori” sono quelle persone che dor- 11
mono abitualmente meno di 6,5 ore, mentre i perto di essere “serotina”, ora so che il mio non è “lunghi dormitori” sono coloro che dormono più di un vero e proprio problema del sonno. 8,5 ore; sono state trovate anche altre due catego- rie, quella dei “brevissimi dormitori” (i quali dor- mono meno di 5,5 ore), e quella dei “lunghissimi dormitori” (i quali dormono più di 9,5 ore) (Webb e Friel, 1971). Il sonno “breve” sembra essere più efficiente, e alcune ricerche hanno trovato delle differenze di personalità fra queste due tipologie di persone: i “brevi dormitori” sarebbero più otti- misti ed estroversi dei “lunghi dormito- ri” (Hartmann e coll., 1972). Spesso, la sensazione di sonno insufficiente (che si ritrova specialmente in queste persone con una durata di sonno che si discosta significativamente dalla media), è data dalla discrepanza fra la durata ipotizzata e quella Foto di Maria Chiara Vita reale dell’episodio di sonno, e quindi da delle cre- denze e convinzioni del soggetto a proposito di un “sonno giusto” che magari non corrisponde al suo. “Quando dormiamo?” Nell’adulto, uno dei fattori che caratterizza l’inizio Sentiamo il dell’episodio di sonno, è la diminuzione dei valori della temperatura centrale. Soggetti definiti come “mattinieri” (o “allodole”) preferiscono anticipare l’ora di coricarsi e quella di alzarsi, mentre i sog- getti definiti come “serotini” (o “gufi”) preferireb- bero ritardarle (Duffy e coll., 1999). Le “allodole”, durante il giorno, hanno in generale una tempera- tempo tura corporea più elevata di quella dei “serotini” (Horne e Östberg, 1976), inoltre l’inter- vallo fra l’addormentamento e il livello minimo di Daniele temperatura è inferiore che nei “gufi” (mentre l’in- tervallo fra il punto più basso della temperatura e il risveglio è maggiore) (Baher e coll., 2000). Quin- Bianchi di, solitamente, i “mattinieri” sono più stanchi la sera e si svegliano più riposati la mattina, mentre i “«Noi sappiamo cos'è la cosa, e sentiamo il tempo, “serotini” sono nel loro massimo della forma la Sal». Io volevo sapere cosa fosse la cosa. «Ah sera e tendono a svegliarsi ancora stanchi. beh,» Dean rise «ora mi chiedi l'imponderabile!»”. Il ritmo della temperatura, però, non influenza so- È impossibile per Dean spiegare cosa sia la cosa, lo quello del sonno, ma ha un forte impatto anche e cosa significhi sentire il tempo. Ma già nel '57 sul nostro umore; infatti, esso assume la sua con- Kerouac ci pone un interrogativo indiretto notazione più negativa nel momento in cui la tem- assolutamente attuale, e in qualche modo ci fa ac- peratura raggiunge il suo minimo, e tende a mi- corgere di avere il fiato sul collo, mentre il nostro gliorare quando questa raggiunge il valore massi- comincia a finire: è la condizione umana del 21esi- mo (Boivin e coll., 1997). Quindi, anche in questo mo secolo, costantemente impegnata nel vano caso, si possono quindi trovare delle differenze tentativo di tenere il ritmo del mondo. Ma ne vale relative ad aspetti psicologici. Concludendo, ho la pena? Ci lamentiamo di non avere tempo, di scelto di scrivere a proposito dei “ritmi del sonno” non fare in tempo, che il tempo è finito e che il perché penso che sapere dell’esistenza di queste tempo è denaro, eppure è solo una percezione. categorie possa essere utile, soprattutto a chi ci si Non possiamo affermare di vedere il tempo scor- rispecchia. Per me lo è stato, perché avendo sco- rere, possiamo solo percepirlo, sentirlo. 12
Eppure è la prima preoccupazione di tutti noi. “Il ovvero quelle persone nate durante l'avvento del- tempo è un'invenzione dell'uomo per lamentarsi la tecnologia, soprattutto nel campo della comuni- dei ritardi” canta il gruppo bolognese Lo Stato So- cazione e dell'intrattenimento, è, e sarà, abituata a ciale, ed è difficile, in particolar modo oggi, ritmi serrati, di instantmessaging e di aggiorna- poterlo negare. Perdere il passo, non essere capaci menti costanti in tempo reale. Tempo reale: un di mantenere il ritmo di chi ci sta intorno, meraviglioso “non-ossimoro”, poiché sì, il tempo fisicamente o no, fa paura. Ma perché? Probabil- esiste(?), ma come detto prima non è tangibile, e mente le infinite derivanti dello scorrere del tem- per questo ci appare comunque come un qualcosa po ci fanno sentire in competizione perenne, sia di indecifrabile e misterioso. In fondo non siamo essa con noi stessi o con qualcuno o qualcosa. In- mai usciti da un lungo romanticismo dove il tempo fatti, di solito, la corsa è sempre contro il tempo. era visto come un qualcosa dal significato inacces- Dal perdere un treno, per esempio, possono deri- sibile e fondamentale. “Tempus edax”, il tempo vare un'infinità di eventi: mancare divoratore da noi tanto temuto, è oggi diventato all'appuntamento più importante della nostra inte- qualcos'altro: la paura di non riuscire ad andare a ra vita o scampare all'esplosione di una bomba. ritmo con chi ci circonda, di restare indietro. E qui entrano in gioco le vere variabili: come nella O di restare soli. Stiamo assistendo ad un'auto- musica comunemente il ritmo cambia mentre il classificazione, in cui la velocità e l'efficienza sono tempo rimane costante, nella vita due secondi fondamentali e molto richieste, ed innalzate a re- consecutivi saranno scanditi oggi come mille anni quisito indispensabile, in particolar modo nel mon- fa, ma avranno un significato diverso, do del lavoro, diventato ancor più selettivo che nel o meglio un valore diverso: ciò che anche solo die- passato. Ma fino a che punto saremo disposti ad ci anni fa sembrava sufficiente per fare, per dire, assecondare questa tendenza? Dov'è il confine in per sognare, oggi non ci basta più, nemmeno cui il lavoro smette di nobilitare l'uomo e inizia a lontanamente. Pensiamo solo ai viaggi: abbiamo debilitarlo? Ogni giorno sentiamo notizie di perso- voli low-cost continuamente, tantissimi treni ne che si tolgono la vita a causa della perdita del [rigorosamente in ritardo] a disposizione, mentre lavoro e/o di problemi economici in generale. Non mezzo secolo fa tutto questo non era nemmeno viene da chiedersi come siamo arrivati a questo immaginabile. punto? E la cosa peggiore è che sembra che que- È innegabile che tutti noi ci dividiamo in due grandi sto non sia nemmeno il limite. Ovvero, le cose pos- gruppi, che si dividono in coloro che sono peggiorare ancora... ma quanto? E ripeto, apprezzano questa “vita accelerata” e quelli che dov'è il nostro limite di sopportazione? rimpiangono i famosi “vecchi tempi”. La cosiddetta Sono queste le risposte che dobbiamo trovare. “generazione digitale”, Infatti, la storia, “magistra vitae”, ci propone un buon numero di esempi in cui l'essere umano, gra- zie alla ragione, sfruttata al massimo quando mes- sa alle strette, ha dato il meglio di sé: guardiamo alla Rivoluzione Inglese, o alle riforme che ha por- tato l'Illuminismo! Possiamo farcela! Dobbiamo farcela! Io non ci sto. È importante rico- noscere il bello, il giusto, e per quanto possibile, il vero. Indigniamoci quando qualcosa ci dà fastidio, non rimaniamo in silenzio quando vediamo un'in- giustizia, di qualunque tipo essa sia; e riprendia- moci il nostro tempo. Sono stanco di sentire che i giovani d'oggi siano senza futuro o privi di valori: Vogliamo solo fiducia, e un'altra possibilità. “Un po' di possibile, sennò soffoco”, ci chiede il Illustrazione di Daria Zamorowska filosofo Gilles Deleuze. È ora di cambiare. È ora di andare al nostro ritmo. Adesso. 13
Il ritmo di tutto ciò... Quello che noi vediamo come ritmo può essere visto come semplice monotonia. Tutto si ripete ed Milton Lisi è affascinante pensare a quanto ci sia voluto per passare dalle teorie alle prove (da Tolomeo a Co- nonni, cugini e persone care nascono per poi an- pernico ad esempio) sul fatto che tutto è regolato darsene, si lavora per mangiare e crescere i propri da leggi geometriche e matematiche, sia sulla Ter- figli, che poi si faranno una vita lontani da noi… e ra che altrove. Uno dei ritmi tra i più influenti ed cosa ci resta? Il ritmo di tutto ciò. Il tempo potreb- intriganti riguarda sicuramente il ciclo lunare. be essere ridotto ad un semplice artificio umano, Molti popoli navigatori tenevano fortemente in concepito per facilitare spiegazioni su ciò che ci considerazione la luna. Basti pensare che i Celti, circonda, ma il ritmo questo non lo merita. La na- oltre a basarvi il loro calendario, avevano già capi- tura è un insieme di ritmi ed è perciò il ritmo stes- to che per la produzione di fermentati (quali birra so che fa proseguire la vita. In alcune filosofie ed idromele) avrebbero dovuto attenersi al ritmo orientali, durante la meditazione, si riproduce un lunare e a tutt’oggi, non a caso, come potrà con- suono tramite la respirazione circolare con lo sco- fermarvi un qualsiasi appassionato di enologia, il po di emulare la vibrazione primordiale, che cre- solo travaso di alcolici fermentati va effettuato ob- dono abbia dato vita all’universo. Ad avallare que- bligatoriamente durante la fase di luna calante. sta idea ci sono la sismologia (la Terra è un geoide Stando alle scoperte astronomiche risalenti all’e- in continua evoluzione grazie al movimento della poca della rivoluzione scientifica, abbiamo avuto crosta terrestre) e la più nota teoria creazionistica: risposte riguardo il rapporto che intercorre tra ma- quella del Big Bang. Se a concepire tutto questo ree e fasi lunari e che possiamo facilmente osser- fosse stato un suono e se ad alimentare l’esistenza vare. Ma come può un ritmo così estraneo al no- fosse proprio il ritmo, diremmo allora che la vita è stro pianeta essere per noi così influente? Sembra musica. strano ma ancora ci stiamo pensando. Non meno importante è il ciclo dell’acqua. Anche se l’antropizzazione degli habitat naturali non gio- ca affatto a suo favore, visti gli sprechi, va sottoli- neata l’importanza che l’acqua ha per noi e per il nostro ecosistema proprio grazie ai ritmi che adotta, nonostante l’ovvietà di tale considerazio- Foto di Jacopo Bucciantini ne. Questo è sicuramente evidente in alcuni stati africani dove le carestie sono dovute in primis alla mancanza di precipitazioni (talvolta l’assenza di pioggia si protrae per anni dando via a genocidi che i media, a fronte di sport e gossip, danno per irrilevanti). Se perciò la nostra inquilina si lamenta di dover annaffiare i fiori del balcone, o prendiamo un ga- vettone proprio il giorno di sciopero degli autobus, ricordiamoci, prima o dopo aver imprecato, che siamo “vittime” di un ritmo che ci tiene in vita. Ep- pure tutto questo ritmo può sembrare noioso: le stagioni si ripetono, così come i giri dell'orologio, così artificioso e disturbante. O la routine che ci abitua a trascorrere giornate programmate minuto per minuto. Altrettanto triste e ripetitiva la vita: 14
Rivista culturale gratuita fondata nel 2016. Scritta dall’associazione culturale e di promozione sociale “L’ulcera del signor Wilson”. Stampata dal centro d’Aggregazione Giovanile “ZAK” di Camucia di Cortona.
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