Suggestioni per aspiranti eco - cittadini del Villaggio Globale 187
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COMUNE COMITATO DELLE ASSOCIAZIONI DI PER LA PACE E I DIRITTI ROVERETO UMANI DI ROVERETO 187 Suggestioni per aspiranti eco - cittadini del Villaggio Globale
Adesione di cittadini Aita Sandro, Pellegrini Luigino, D’Amico Maria Natalizia, Rosà Paolo, Vivori Cinzia, Dell’Agnolo Giuliana, Altissimo Anna, Baldo Franco, Gios Lorenzo, Herzog Sabrina, Bettini Laura, Monti Elisabetta, Pozza Fabiola, Piamarta Giuseppe, Comencini Arianna, Passerini Lorenzo, Delmonego Andrea, Maggioni Sandra, Lorandi Rachele, Osvald Silvia, Benvenuti Mariano, Ponticello Eleonora, Ferrandi Andrea, Passamani Roberto, Coser Stefano, Miceli Francesca, Simoncelli Carmen, Santini Monica, Stedile Carmen, Trentini Andrea, Zanghielli Maurizio, Simoncelli Marzia, Zecchini Enzo, Giacomoni Chiara, Vender Marco, Pallanch Roberto, Mutinelli Luciano, Prezzi Giuseppina, Coraiola Luigi, Galvagni Edda, Plotegher Carlo. Testi e immagini a cura di: Aita Sandro, Pellegrini Luigino, Vivori Cinzia, D’amico Maria Natalizia, Dell’Agnolo Giuliana, Altissimo Anna, Rossi Silvano, Rosà Paolo. Per informazioni: COMITATO DELLE ASSOCIAZIONI PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI ROVERETO www.rovepace.org - info@rovepace.org COOPERATIVA ITER - Arti Grafiche Longo - 2
Indice PREMESSA 1. Azioni per per migliorare: SALUTE, RELAZIONI, GESTIONE DEL TEMPO pag. 8 1.1 Ridurre il consumo di proteine e grassi animali nella popolazione 1.2 Aumentare il consumo di frutta e verdura nella popolazione 1.3 Ridurre la sedentarietà nella popolazione 1.4 Ridurre il consumo di sale nella popolazione 1.5 Ridurre il consumo di zuccheri semplici nella popolazione 1.6 Ridurre il consumo di alcol nella popolazione 1.7 Ridurre il consumo di droghe illegali e psicofarmaci nella popolazione 1.8 Ridurre la percentuale di fumatori nella popolazione 1.9 Ridurre la crescente e dannosa propensione al gioco d’azzardo nella popolazione 1.10 Migliorare la capacità di dialogo con se stessi, di relazione e di aiuto all’altro. Accrescere la coesione e il capitale sociale nella comunità. 1.11 Migliorare la gestione del tempo 2. Azioni per preservare: RISORSE ENERGETICHE, ACQUA, SUOLO pag. 17 2.1 Ridurre il consumo di energia primaria. Efficienza e qualità 2.2 Aumentare l’uso di energie alternative 2.3 Salvaguardare l’acqua 2.4 Salvaguardare il suolo 3. Azioni per migliorare: ARIA, MOBILITÀ GESTIONE DEI RIFIUTI pag. 20 3.1 Ridurre trasporti e spostamenti 3.2 Migliorare l’efficienza dei trasporti 3.3 Privilegiare modalità di trasporto a basso impatto 3.4 Salvaguardare l’aria 3.5 Ridurre la produzione di rifiuti 3.6 Aumentare la percentuale di riciclo 3
Le misure convenzionali del reddito (PIL prodotto interno lordo), della ricchezza e dei consumi non sono sufficienti per definire il benessere umano. Devono essere accompagnate da elementi non monetari che rappresentano la qualità della vita (BIL benessere interno lordo). (J.E. Stiglitz) PREMESSA L’idea di fondo di questa Guida è quella di proporre suggerimenti per nuo- vi stili di vita che pongano al centro della riflessione di persone, famiglie, comunità, istituzioni, associazioni, gruppi esistenti sul territorio e produttori sensibili, le problematiche complesse e interdipendenti del benessere, della salute, della qualità della vita e dello sviluppo. L’attenzione è rivolta alle scelte economico-politiche da una parte e al cambiamento culturale del cittadino consumatore dall’altra. Il tutto dentro un contesto (la Terra) che ha limiti ben definiti e ormai noti. Si vorrebbero facilitare nella popolazio- ne conoscenza scientifica, riflessione e crescita dell’Intelligenza Ecologica che, come dice Daniel Goleman, a differenza degli altri tipi di intelligenza non è individuale ma collettiva. La promozione di nuovi stili di vita e buone prassi in ambiti di vita apparentemente diversi, ma in realtà strettamente interdipendenti, ha l’obiettivo di creare ambienti e contesti di vita e di re- lazione che facilitino benessere per tutti, sobrietà, sostenibilità, riduzione dell’impronta ecologica e solidarietà locale e globale. La scelta libera ma critica del cittadino consumatore rimane la stella po- lare del nuovo modello di sviluppo. Tema di riferimento sono le modalità di produzione/consumo/utilizzo delle risorse strettamente legate all’impronta ecologica, tra diritti, etica e libertà di scelta del cittadino consumatore da una parte e politiche di regolamentazione e interessi economici di mercato dall’altra. L’impronta ecologica è un indicatore riassuntivo che indica quanto territorio viene utilizzato da un individuo, una famiglia, una città, una regio- ne, un Paese o dall’intera umanità per produrre le risorse che consuma e per assorbire i rifiuti che genera. L’impronta ecologica media dell’umanità è 4
di 2,2 ettari pro-capite mentre quella dell’Italia è già di 4,2 ettari. In Trentino addirittura 6,93 ettari pro capite (misurata nel 1996). Se tutti gli abitanti della Terra consumassero quanto il nostro paese, ci vorrebbe un altro pianeta per sopravvivere. Essere consapevoli dell’impronta ecologica è un passaggio determinante per creare sinergie positive tra le generazioni attuali (bambini, giovani, adul- ti, anziani) nel garantire futuro al pianeta e alle generazioni che verranno, secondo il noto concetto di “sostenibilità” delle azioni umane sulla Terra, che ci è stata data in prestito, con le sue limitate risorse. Le buone prassi e i nuovi stili di vita, o comportamenti virtuosi di questo documento non si caratterizzano per un approccio proibizionista e mo- ralista, ma rappresentano stimoli per favorire scelte politiche e perso- nali coerenti e critiche dei cittadini consumatori; per aiutare ciascuno, con le inevitabili mediazioni e compensazioni, ad avvicinarsi sempre di più ad un modello di vita più ecologico, equanime e socialmente so- stenibile. In poche parole, citando Alexander Langer, occorre affrontare una conversione ecologica personale e collettiva, sempre più urgente per la terra e per i suoi abitanti, “pensando che noi possiamo usare le risorse del pianeta se anche tutti gli altri abitanti lo possono fare…” I contenuti della guida sono suggeriti dalla letteratura scientifica e codificati della principali Agenzie Internazionali al fine di divulgarli presso i cittadini, le associazioni e le amministrazioni per favorire scelte individuali e politiche illuminate a livello locale evidenziandone l’effetto virtuoso globale che ne deriva, quando sono agite in sinergia. In maniera indistinta tutte le buone prassi, i comportamenti e stili di vita in oggetto favoriscono: > maggior benessere per tutti, una migliore qualità della vita, una riduzione dell’incidenza di disagi psico-fisico-socio-relazionali; > una riduzione futura dei costi diretti e indiretti di tipo socio sanitario attribuibili alla non autosufficienza nella popolazione; > la salvaguardia del pianeta e della famiglia umana. 5
Connessioni solo apparentemente improbabili tra comportamenti personali e impatto globale sul pianeta. Esiste relazione: • Tra fumare una sigaretta e l’inquinamento delle falde acquifere e la riduzione della disponibilità di cibo? • Tra mangiare una porzione di carne e l’effetto serra? • Tra usare borse di plastica e la riduzione della biodiversità • Tra giocare al gratta e vinci e la disoccupazione? • Tra coltivare le emozioni negative (rabbia,invidia,rancore) e le guerre sul pianeta? • Tra consumare alcol e le diseguaglianze sociali? • Tra tenere il termostato in casa a 22° e l’effetto serra? • Tra consumo di carne e le possibili guerre future per l’acqua potabile? • Tra il modo con cui guidiamo l’automobile e i dissesti idrogeologici? • Tra consumo di acqua minerale in bottiglia e formazione del buco dell’ozono? • Tra consumo di frutta e verdura ed una più equa distribuzione del cibo sul pianeta? Una risposta affermativa a questi quesiti e l’approccio ecologico sociale alla vita giustificano la promozione dei nuovi stili di vita contenuti in questa guida. Analizzando i suggerimenti potrai intravedere i collegamenti. Trasformando i suggerimenti in comportamenti farai parte della soluzione dei problemi. 6
Ambiti concreti in cui sperimentare Comportamenti Virtuosi, Nuovi Stili di Vita e Buone Prassi che stanno alla base di un percorso di “eco – equo - socio sostenibilità” locale e globale 7
1.1 Ridurre il consumo di proteine e grassi animali nella popolazione 1. Limitare a 2 giorni la settimana il consumo di carne. 2. Sostituire le due porzioni di carne con pesce appartenente alle tipologie di pesce ecosostenibile. 3. Preferire il consumo di carne a km 0 (di prossimità) e prodotta in allevamenti biologici. 4. Privilegiare una dieta povera di proteine e grassi animali ma con adeguate e controllate integrazioni proteiche di origine vegetale. 5. Privilegiare una dieta vegetariana con eventuali prodotti di origine animale (latte, formaggio, uova). 6. Ridurre la presenza di animali domestici o privilegiare anche per loro un’alimenta zione ecosostenibile. 8
1.2 Aumentare il consumo di frutta e verdura nella popolazione 7. Consumare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno. 8. Consumare frutta e verdura di stagione possibilmente biologica. 9. Consumare frutta e verdura a Km 0 o di prossimità e prodotta nel rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori. 10. Coltivare l’orto. 11. Regalare frutta e verdura. 12. Ridurre l’acquisto di frutta esotica e, se proprio necessario, privilegiare quella del commercio equo e solidale. 13. Educare i bambini a mangiare frutta e verdura attribuendo a questo comportamento un valore positivo (il “premio” può essere anche un frutto, non solo la merendina). 1.3 Ridurre la sedentarietà nella popolazione 14. Promuovere lo standard promosso dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) di 30 minuti al giorno di attività fisica per gli adulti (60 minuti per i bambini/adolescenti) all’interno della quotidianità: lavoro, casa, scuola. 15. Parcheggiare la macchina un po’ distante dal luogo di lavoro e raggiungerlo a piedi. 16. Utilizzare un contapassi (10000 passi al giorno consigliati dall’OMS); camminare: per la maggior parte delle persone è l’attività più semplice e più efficace. 17. Limitare le ore passate davanti a tv, playstation, pc a non più di 2 ore e mezza al giorno. 18. Fare attività fisica con amici e familiari per divertirsi, stare insieme e possibilmente a contatto con la natura. 19. Abbinare l’attività fisica a momenti di meditazione e rilassamento. 20. Ridurre le domeniche passate nei centri commerciali privilegiando qualche bella passeggiata in montagna. 9
1.4 Ridurre il consumo di sale nella popolazione 21. Limitare l’aggiunta di sale agli alimenti, l’uso di cibi conservati e il consumo di acque minerali. 22. Preferire i cibi vegetali a quelli animali: cereali, legumi e frutta non conservati contengono pochissimo sodio. 23. Usare in alternativa al sale erbe aromatiche per dare più gusto ai cibi, come peperoncino, aglio, prezzemolo, salvia, rosmarino, origano. 24. Non aggiungere sale nelle pappe dei bambini almeno per tutto il primo anno di vita. 25. Reintegrare con la semplice acqua di rubinetto i liquidi persi attraverso la sudorazione nell’attività sportiva moderata. 26. Controllare le etichette degli alimenti per comprendere quanto sale assumiamo ogni giorno. 1.5 Ridurre il consumo di zuccheri semplici nella popolazione 27. Moderare il consumo di alimenti dolci nel corso della giornata. 28. Preferire tra i dolci i prodotti da forno della tradizione locale. 29. Ridurre o evitare il consumo di bibite dolcificate: meglio acqua di rubinetto o spremute di frutta. 30. Assumere alimenti ricchi di fibre come la frutta e la verdura per mantenere sotto controllo il livello di zuccheri nel sangue. 31. Controllare l’etichetta dei prodotti per l’infanzia privilegiando quelli poveri di zuccheri aggiunti. 10
1.6 Ridurre il consumo di alcol nella popolazione 32. Sviluppare un pensiero critico nei confronti della cultura del consumo di bevande alcoliche, verificando anche gli interessi connessi alla diffusione dell’alcol. 33. Mettere in discussione i propri consumi di alcol. 34. Promuovere nella cultura il diritto a non bere. 35. Ridurre i propri consumi o smettere di usare bevande alcoliche. 36. Porre attenzione, qualora si faccia uso di bevande alcoliche • alle alcol free situations (OMS) - situazioni che dovrebbero essere libere da alcol quali gravidanza, allattamento, lavoro, guida, assunzione di farmaci, infanzia e adolescenza, persone che hanno o hanno avuto problemi con alcol o droghe, problemi psichici, depressione, malattie croniche; • a non bere fuori pasto, e al pasto non più di 1 unità alcolica; • a preferire i prodotti alcolici a km 0 (di prossimità) e biologici. 37. Essere consapevoli che idee, atteggiamenti e comportamenti delle nuove generazioni si radicano nella cultura di riferimento degli adulti. 38. Approfondire le problematiche alcol-correlate nelle famiglie. 39. Chiedere aiuto nel momento in cui emerge un problema con l’alcol. 1.7 Ridurre il consumo di droghe illegali e psicofarmaci nella popolazione 40. Sviluppare un pensiero critico nei confronti della cultura del consumo di droghe e psicofarmaci, anche verificando gli interessi connessi alla loro diffusione. 41. Mettere in discussione i propri consumi di droghe e/o psicofarmaci. 42. Non usare droghe. 43. Usare psicofarmaci solo ed esclusivamente sotto controllo medico. 11
44. Non usare sostanze dopanti per migliorare le prestazioni sportive e/o lavorative 45. Maturare l’atteggiamento che nonostante le difficoltà della vita possiamo star bene anche senza surrogati esterni. 46. Approfondire le problematiche correlate all’uso di droghe illegali e di psicofarmaci nelle famiglie. 47. Essere consapevoli che idee, atteggiamenti e comportamenti delle nuove generazioni si radicano nella cultura di riferimento e nei comportamenti degli adulti. 48. Chiedere aiuto nel momento in cui emerge un problema con le droghe e/o i psicofarmaci. 1.8 Ridurre la percentuale di fumatori nella popolazione 49. Scegliere consapevolmente di continuare ad essere un non fumatore. 50. Provare a diventare un non fumatore; smettere di fumare è un processo, i tentativi falliti non sono sconfitte ma passi di avvicinamento alla meta. 51. Smettere di fumare aiutato da un gruppo che sostiene, motiva e facilita la scelta. 52. Non fumare in casa aiuta le persone a ridurre o a smettere di fumare e tutela la salute di chi non fuma. 53. Suggerire di non fumare da parte degli operatori socio sanitari: è un’indicazione che motiva il cambiamento. 54. Risparmiare i soldi che avremmo utlizzato per l’acquisto di sigarette e usarli per sè o per qualcun altro. 55. Essere consapevoli che idee, atteggiamenti e comportamenti delle nuove generazioni si radicano nella cultura di riferimento e nei comportamenti degli adulti. 56. Chiedere aiuto nel momento in cui emerge un problema con il fumo di tabacco. 12
1.9 Ridurre la crescente e dannosa propensione al gioco d’azzardo nella popolazione 57. Risparmiare i soldi che avremo utilizzato per l’acquisto di sigarette e utilizzarli per qualcos’altro. 58. Aumentare la consapevolezza che per il cittadino consumatore il gioco è un pessimo investimento: vince sempre il banco. 59. Tenersi i soldi è l’unico modo per vincere al gioco. 60. Mettere in discussione il proprio stile di vita collegato al gioco anche se occasionale. 61. Decidere di non giocare e usare consapevolmente il proprio denaro. 62. Contribuire alla riduzione del numero di famiglie con problemi di gioco modificando la propria propensione al gioco. 63. Chiedere aiuto nel momento in cui emerga un rapporto problematico con il gioco. 1.10 Migliorare la capacità di dialogo con se stessi, di relazione e di aiuto all’altro. Accrescere la coesione e il capitale sociale nella comunità 64. Affidare il proprio passato a due parole chiave: gratitudine e perdono. 65. Dedicare ogni giorno del tempo per chiederci “come stiamo”. 66. Ridurre ansia, paura e ambizione nei confronti del futuro. 67. Dedicare del tempo ogni settimana a fare qualcosa che ci piace, prendendoci cura di noi stessi. 68. Imparare a riconoscere le emozioni mettendole in connessione con i pensieri. 69. Scoprire e modificare i nostri pensieri negativi e i nostri pregiudizi (virus mentali). 13
70. Per poter cambiare il mondo, provare iniziando a cambiare qualcosa di noi stessi (stili di vita, stili di pensiero, stili di comunicazione). 71. Sperimentare metodi di comunicazione nonviolenta. 72. Sviluppare la compassione come atteggiamento nel nostro rapporto con l’universo. 73. Regalare abbracci, sorrisi e complimenti: almeno 5 per ogni critica espressa (attualmente in media ad 1 complimento corrispondono 8 critiche). 74. Impegnare pensieri, risorse e tempo in appoggio ad una comunità di un’altra nazione (0,7% del tuo reddito annuo: rappresenta l’impegno inevaso dei paesi ricchi). 75. Diventare un buon vicino. 76. Iscriversi al registro donatori di organi o diventare donatore di sangue e/o di midollo osseo. 77. Partecipare o avviare un blog rispetto ad un tema importante. 78. Imparare ad esprimere la nostra opinione in pubblico. 79. Avviare una corrispondenza o visitare una persona che vive in un’istituzione. 80. Offrire un caffè e condividere 5 minuti con chi ti chiede l’elemosina. 81. Donare il proprio talento. 82. Aderire all’idea di “rallentare” (pensare a 10 modi concreti per farlo). 83. Organizzare un’esperienza di vita senza tetto e senza garanzie almeno per un giorno. 84. Dimezzare il tempo davanti alla TV, piuttosto ascoltare la radio. 85. Dedicare tempo alla lettura e all’ascolto della musica. 86. Sorridere ad un estraneo e salutarlo. 87. Dedicare ogni settimana almeno un’ora di colloquio con il partner e/o famigliare e/o amico intimo. 88. Fare qualcosa di gentile per qualcuno ogni giorno. 89. Evitare depositi finanziari in attività non eco-sostenibili (armi, tabacco, alcol, droghe, pesticidi). 90. Scegliere una banca etica per depositare i propri risparmi. 91. Migliorare la suddivisione dei compiti all’interno della famiglia indipendentemente dal ruolo maschile e femminile. 14
92. Prendersi carico dei comportamenti non corretti degli altri anche se riguardano degli estranei. 93. Aumentare il pensiero critico di non omologazione e cercare la “saggezza interiore”. 94. Sperimentare il non attaccamento a persone e cose nel presente. 95. Non delegare alle istituzioni sanitarie la propria salute. 96. Rispettare i tempi della natura. 97. Sviluppare capacità di ascolto. 98. Educare alla cura degli oggetti di vita quotidiana come esercizio di cura delle relazioni. 99. Fare meno telefonate, inviare meno sms ed incontrarsi di più. 100. Ridurre il consumo di videogiochi e internet (chat) perché costituiscono relazioni virtuali e non reali. 101. Aprire la propria casa alle persone e agli amici dei propri figli, invitare e farsi invitare. 102. Regalare relazioni e tempo invece di oggetti. 103. Legare il consumo del pasto alla relazione (nutrirsi di relazioni e non solo di cibo). 1.11 Migliorare la gestione del tempo 104. Svegliarsi 5 minuti prima del solito per far colazione senza fretta. 105. Evitare di arrabbiarsi se si è in coda nel traffico o alla cassa di un supermercato; usare questo tempo per programmare mentalmente la giornata o per scambiare due chiacchiere con il vicino di carrello. 106. Ricordarsi di salutare il barista quando si entra in un bar per un caffè gustarsi il caffè e salutare di nuovo al momento dell’uscita; questa regola vale per tutti i negozi, in ufficio e anche in ascensore. 107. Evitare quando è possibile di fare due cose contemporaneamente, come telefonare e scrivere al computer. 108. Evitare di iscrivere noi o i nostri figli ad una scuola o ad una palestra dall’altra parte della città. 15
109. Non riempire l’agenda della giornata di appuntamenti, anche se piacevoli: impariamo a dire qualche no e ad avere dei momenti di vuoto. 110. Non correre per forza a fare la spesa, senz’altro la nostra dispensa non è totalmente sguarnita. 111. Fare la spesa al negozio sotto casa potrebbe costare un po’ di più, ma risparmieremo tempo e saremo meno stressati. 112. Fare una camminata, soli o in compagnia, invece di incolonnarci in auto per raggiungere la solita trattoria fuori porta. 113. Evitare qualche viaggio nei week-end o durante i lunghi ponti e gustarsi la propria città, qualunque essa sia. 114. Se si hanno 15 giorni di ferie dedicarne 10 alle vacanze e utilizzare i rimanenti come decompressione. 115. Smettere di ripetere: “non ho tempo”. Continuare a farlo non ci farà sembrare più importanti. 116. Regalare un po’ del proprio tempo a qualcuno o per qualcosa. 16
2.1 Ridurre il consumo di energia primaria. Efficienza e qualità 117. Monitorare i propri consumi e tenere nota dei miglioramenti realizzati. 118. Utilizzare solo elettrodomestici ed impianti etichettati ad alta efficienza e risparmio energetico. 119. Chiudere le finestre quando è acceso il riscaldamento. Arieggiare le stanze rapidamente con giro d’aria. 120. Utilizzare termostati a tempo. 121. Riscaldare solo le stanze che vengono utilizzate e chiudere le porte. 122. Montare serramenti termici alle finestre per una regolazione termica adeguata. 123. Usare in modo parsimonioso l’acqua calda. L’acqua fredda fa bene alla pelle. 124. Spegnere sempre le luci dove non servono, scostare le tende e fare entrare la luce naturale. 17
125. Utilizzare lampade a fluorescenza piuttosto che ad incandescenza (consumano 5 volte di meno e durano 6 volte di più). 126. Acquistare solo apparecchi elettrici di classe A (a minor consumo) e leggere l’etichetta energetica. 127. Controllare che gli apparecchi elettrici nel nostro luogo di lavoro siano tutti di classe A. 128. Scegliere computer, stampanti, scanner e fotocopiatrici col marchio “Energy Star”: significa che consumano meno. 129. Controllare sempre che un apparecchio elettrico sia completamente spento, non lasciarlo in standby. Si consuma più energia per tenere in standby la tv tutto il giorno senza usarla che per tenerla accesa qualche ora. 2.2 Aumentare l’uso di energie alternative 130. Utilizzare pannelli solari termici e fotovoltaici nella propria abita- zione, usufruendo degli incentivi statali e/o provinciali. 131. Utilizzare in modo oculato i termostati per il riscaldamento invernale a metano. 132. Programmare il riscaldamento invernale non oltre i 20° e 18° in zona notte. 133. Ridurre l’utilizzo degli impianti di aria condizionata nelle abitazioni, se non in caso di estrema necessità (anziani, malati…), proteggendo finestre e pareti dall’eccessiva insolazione con tende e verderampicante. 134. Stare in casa con un maglione di lana abbassando il termostato. 135. Usare la legna da ardere se: • per ogni albero tagliato se ne pianta un altro; • arriva da coltivazioni certificate; • brucia dentro stufe e camini sicuri, che riducono le emissioni inquinanti; • a km 0 o di prossimità. 18
136. Chiedere l’autorizzazione per produrre energia elettrica con micro turbine, recupero dei mulini storici se si abita vicino a corsi d’acqua. 2.3 Salvaguardare l’acqua 137. Bere acqua del rubinetto. 138. Utilizzare le due modalità di scarico dello sciacquone del water, oppure bloccarlo quando non serve più. 139. Preferire la doccia al bagno e ridurne i tempi. 140. Recuperare l’acqua piovana con un sistema di cisterna e pompa. 141. Recuperare l’acqua di lavaggio per abbeverare fiori e piante. 142. Scegliere l’irrigazione a goccia. Recuperare l’acqua di lavaggio per abbeverare fiori e piante. 143. Privilegiare le ciaspole, lo sci da fondo, lo sci alpinismo in alternativa allo sci da discesa che spesso utilizza piste innevate artificialmente. 2.4 Salvaguardare il suolo 144. Favorire la riappropriazione e la valorizzazione degli spazi verdi trascurati. 145. Valorizzare in senso biologico ed ecosostenibile suolo privato con orti, giardini e spazi verdi accessibili ai vicini. 146. Consumare prodotti agricoli locali, ortaggi autoprodotti, frutta di stagione, prodotti con concimi organici e metodi biologici. 147. Consumare prodotti del commercio equosolidale per prodotti non presenti in loco. 148. Preferire la ristrutturazione di vecchie abitazioni alla costruzione di nuove. 19
3. Azioni per migliorare ARIA MOBILITÀ RIFIUTI 3.1 Ridurre trasporti e spostamenti 149. Condividere i mezzi di trasporto (trasporto collettivo). 150. Utilizzare i mezzi pubblici. 151. Privilegiare spostamenti a piedi e in bicicletta. 152. Integrare i trasporti “aziendali” con quelli privati. 153. Provare ad avere una sola macchina per ogni famiglia. 3.2 Migliorare l’efficienza nei trasporti 154. Usare sistemi di trasporto privato collettivo (es. Car-pooling, Jungo-auto stop, Car-sharing, ecc.). 155. Utilizzare modalità appropriate e diversificate negli spostamenti, privilegiando “piedi e bici”. 156. Acquistare macchine a basso consumo, a gas e/o elettriche/ibride. 20
3.3 Privilegiare modalità di trasporto a basso impatto 157. Guidare con accortezza e stile moderato (velocità ridotta e uniforme, e spegnere il motore da fermi, non accelerare bruscamente, ecc.). 158. Usare di più la bicicletta o andare a piedi. 159. Preferire il treno all’aereo, ove possibile. 160. Verificare i dati di efficienza delle auto al momento dell’acquisto. 3.4 Salvaguardare l’aria 161. Usare di più la bicicletta e i mezzi pubblici e meno l’automobile. 162. Camminare di più scegliendo percorsi e orari con minor traffico. 163. Scegliere l’auto nuova fra quelle che rispettano di più l’ambiente. 164. Utilizzare dove possibile parcheggi sotterranei. 3.5 Ridurre la produzione di rifiuti 165. Insegnare e rispettare le 7 abilità base nella prima infanzia (le 7 R: Ridurre, Riutilizzare, Riciclare, Rispettare, Riflettere, Riparare, Responsabilizzare). 166. Eliminare l’uso di borse di plastica nella vita quotidiana. 167. Utilizzare pannolini lavabili, coppette assorbilatte e assorbenti biodegradabili. 168. Utilizzare stoviglie biodegradabili, lavabili e/o riciclabili. 170. Utilizzare tovaglioli e fazzoletti di stoffa. 171. Acquistare frutta e verdura sfuse piuttosto che in vaschette di plastica o contenitori di polistirolo. 172. Separare e differenziare correttamente i rifiuti e gli imballaggi. 173. Acquistare accendini ricaricabili o usare i fiammiferi. 174. Dare la preferenza al momento dell’acquisto a prodotti poco nocivi e acquistare oggetti di lunga durata e facilmente riparabili. 21
175. Riciclare i rifiuti ingombranti e i vestiti negli appositi centri di raccolta. 176. Promuovere lo scambio e la rivalorizzazione di oggetti, mobili, vestiti ancora utilizzabili tramite i mercatini dell’usato e/o le giornate di scambio. 177. Dare la preferenza al momento dell’acquisto ad apparecchi muniti di spina o, in mancanza di corrente elettrica, a pile ricaricabili. 178. Acquistare le noci lavanti ecologiche del commercio equo solidale. 179. Preferire l’acquisto di contenitori e ceste in fibre naturali a zero impatto ambientale del commercio equo solidale. 180. Non sprecare il cibo. 3.6 Aumentare la percentuale di riciclo 181. Utilizzare prodotti con confezioni identificate da etichetta “materiali riciclabili” o simili. 182. Non considerare il riciclo una perdita di tempo: quel tempo non è perso ma sfruttato per un’azione utile. 183. Consegnare i pneumatici usati per il loro riciclo. 184. Consegnare i rifiuti speciali (resti di pesticidi, medicinali scaduti, solventi con cloro, resti di vernici…), negli appositi centri per la raccolta. 185. Gettare le pile usate negli appositi contenitori per la raccolta differenziata. 186. Fare il compost in giardino. 187. Utilizzare carta riciclata o certificata FSC, evitare di stampare mail o documenti se non necessario. 22
Libri - Documenti • Goleman D., “Intelligenza emotiva”, Rizzoli Bur Saggi, 1999 • Goleman D., “Intelligenza Sociale”, Rizzoli, 2006 • Goleman D., “Intelligenza Ecologica”, Rizzoli Bur Saggi, 2010 • Seligman M. E. P “La ricerca della felicità” , Giunti • Marmocchi, Dall’Aglio e Zannini “Educare le life skills” Come promuovere le abilità psico-sociali e affettive secondo l’OMS, Edizioni Erickson, 2004 • Dalai Lama, Goleman D., “Le Emozioni distruttive” Mondadori, 2004 • Roche Olivar, R. “L’intelligenza prosociale”, Edizioni Erickson, 2002 • Rose G., “Le strategie della medicina preventiva”, Il Pensiero Scientifico Editore, 1996 • World Health Organization Office for Europa, “Handbook for action to reduce alcohol related harm” Copenaghen, 2009 • World Watch Istitute, “State of the World 2010 - Trasformare la cultura del consumo”, Edizione Ambiente, 2010 • Lester Brawn, “Piano B 4.0 Mobilitarsi per salvare la civiltà”, Edizione Ambiente, 2010 • Centro Nuovo Modello di Sviluppo, “Guida al consumo critico” Edizioni EMI, 2009 • Norton Michael, “365 modi per cambiare il mondo”, Castelvecchi editore, 2009 Link SALUTE http://www.ccm-network.it http://www.epicentro.iss.it/focus/guadagnare_salute/guadagnare_salute.asp http://www.dors.it http://www.partecipasalute.it http://saluteinternazionale.info http://www.saluteglobale.it EMOZIONI http://www.intelligenzaemotiva.it ACQUA – RIFIUTI – SUOLO – ENERGIA ECC. http://new.decrescitafelice.it http://www.decrescita.it http://www.retegas.org http://www.terranauta.it http://www.comunivirtuosi.org http://www.marcoboschini.it/ http://www.impronta-idrica.org/ http://www.improntaecologica.it/ http://www.progetto-gaia.it/ http://www.wwf.it/ 23
a m b i a m e n t o fa p Il c no ciascuno dicon rlo possiamo faponsab e res m o n i a e a s alvag in ar l a f a m igli e d e l sul pianeta ricalibrare e ap er to , d a arricchire e siem presenta un in cui sono stat i scritti i La Guida rap i. L’ o rd in e co n partiene a tutt nel tempo e ap e ad un livello di p riorità. non co rr is p o nd llagarina suggerimenti ti d i as so ci azioni della Va ntan olta di idee ini e rapprese pato alla racc Singoli cittad nn o p ar te ci ro ha venienti da gruppi di lavo ientifico e pro organizzati in to d i vi st a sc pun creditate dal e proposte ac azionali. ca li, na zionali e intern ditata nelle molti cont es ti lo o tr à es se re utilizzata o rie da p di lucro la Gui er ri-orientare Senza finalità m m in is tr az io ni comunali p eA uo - socio - Associazioni comunità da ci tt ad in i in senso eco - eq ei inistrative e d le scelte amm sostenibile. 24
a r t e d e l l a v ita, p oi cambia, ente nsapevolm bilmente la vita guardia delhe lo abita. ia umana c 25
COMUNE COMITATO DELLE ASSOCIAZIONI DI PER LA PACE E I DIRITTI ROVERETO UMANI DI ROVERETO 161 Suggestioni per aspiranti eco - amministratori del Villaggio Globale
Adesione di Associazioni e Istituzioni Distretto Sanitario Vallagarina, Cooperativa Girasole, Azienda Agricola La Fonte, CONSOLIDA, Cooperativa Punto d’Approdo, Associazione Ubalda Bettini Girella, ACAT Montealbano, ACAT Vallagarina, Lega Tumori (LILT) Vallagarina, Associazione AIMA Rovereto, Associazione Taiji Quan, Associazione Shishu – volontariato internazionale, Associazione Ambiente e Società, Associazione Peter Pan, Comunità Capi scout AGESCI Rovereto, Associazione Re Mida Rovereto, G.A.S. Vallagarina, Aifo-Associazione amici dei lebbrosi, Intergruppo missionario decanato di Rovereto, Intergruppo missionario Villagarina-Destra Adige, Banca del Tempo, Associazione Armonia, Mandacarù, Istituto Scolastico ITCG Fontana. Testi e immagini a cura di: Aita Sandro, Pellegrini Luigino, Vivori Cinzia, D’amico Maria Natalizia, Dell’Agnolo Giuliana, Altissimo Anna, Rossi Silvano, Rosà Paolo. Per informazioni: COMITATO DELLE ASSOCIAZIONI PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI ROVERETO www.rovepace.org - info@rovepace.org COOPERATIVA ITER - Arti Grafiche Longo - 2
Indice 1. Azioni per per migliorare: SALUTE, RELAZIONI, GESTIONE DEL TEMPO pag. 6 1.1 Ridurre il consumo di proteine e grassi animali nella popolazione 1.2 Aumentare il consumo di frutta e verdura nella popolazione 1.3 Ridurre la sedentarietà nella popolazione 1.4 Ridurre il consumo di sale nella popolazione 1.5 Ridurre il consumo di zuccheri semplici nella popolazione 1.6 Ridurre il consumo di alcol nella popolazione 1.7 Ridurre il consumo di droghe illegali e psicofarmaci nella popolazione 1.8 Ridurre la percentuale di fumatori nella popolazione 1.9 Ridurre la crescente e dannosa propensione al gioco d’azzardo nella popolazione 1.10 Migliorare la capacità di dialogo con se stessi, di relazione e di aiuto all’altro. Accrescere la coesione e il capitale sociale nella comunità 1.11 Migliorare la gestione del tempo 2. Azioni per preservare: RISORSE ENERGETICHE, ACQUA, SUOLO pag. 15 2.1 Ridurre il consumo di energia primaria. Efficienza e qualità 2.2 Aumentare l’uso di energie alternative 2.3 Salvaguardare l’acqua 2.4 Salvaguardare il suolo 3. Azioni per migliorare: ARIA, MOBILITÀ RIFIUTI pag. 18 3.1 Ridurre trasporti e spostamenti 3.2 Migliorare l’efficienza dei trasporti 3.3 Privilegiare modalità di trasporto a basso impatto 3.4 Salvaguardare l’aria 3.5 Ridurre la produzione di rifiuti 3.6 Aumentare la percentuale di riciclo 3
Connessioni solo apparentemente improbabili tra scelte politiche/ amministrative e impatto globale sul pianeta. Esiste relazione: • Tra non fare rispettare la legge sul divieto di fumo nei locali pubblici e l’inquinamento delle falde acquifere e la riduzione della disponibilità di cibo? • Tra il non rendere obbligatorio in etichetta la quantità di CO2 emessa per 1 kg di carne e l’effetto serra? • Tra permettere l’uso delle borse di plastica e la riduzione della biodiversità • Tra incentivare pubblicità e spinta al gioco nella popolazione e la disoccupazione? • Tra incentivare e aumentare la paura e “insicurezza percepita” nella popolazione di un territorio e le guerre sul pianeta? • Tra accettare la pubblicità e la promozione delle bevande alcoliche e le diseguaglianze sociali sul pianeta? • Tra non monitorare i consumi energetici negli edifici pubblici e l’effetto serra? • Tra la mancata corretta informazione al consumatore su consumo di proteine e grassi animali e le possibili guerre future per l’acqua potabile? • Tra la mancanza di piani sulla mobilità disincentivanti l’uso dell’automobile e i dissesti idrogeologici? • Tra la gestione privata dell’acqua e aumento della percentuale di abitanti del pianeta che non possono soddisfare i bisogni essenziali? • Tra incentivare e favorire il consumo di frutta e verdura nella popolazione ed una più equa distribuzione del cibo sul pianeta? Una risposta affermativa a questi quesiti e un nuovo modello di sviluppo giustificano la promozione delle buone prassi ecosostenibili contenute in questa guida. Analizzando i suggerimenti come amministratore potrai intravedere i collegamenti. Trasformando i suggerimenti in buone prassi farai parte della soluzione dei problemi. 4
Ambiti concreti in cui sperimentare Comportamenti virtuosi, Nuovi Stili di Vita e Buone Prassi che stanno alla base di un percorso di “eco - equo - socio sostenibilità” locale e globale 5
1.1 Ridurre il consumo proteine e grassi animali nella popolazione 1. Migliorare le normative sulla tracciabilità e le caratteristiche del prodotto. 2. Promuovere la ricerca e la comunicazione delle filiere nei riguardi del percorso dei prodotti per conoscere i consumi energetici legati alla loro produzione. 3. Segnalare sulle etichette degli alimenti la quantità di CO2 emessa per ogni kg di cibo prodotto. 4. Realizzare campagne informative rivolte alla popolazione sull’importanza di ridurre il consumo di grassi e proteine animali con particolare attenzione alle diseguaglianze sociali (reddito, istruzione). 5. Sensibilizzare i gestori delle mense aziendali pubbliche e private sull’importanza di ridurre il consumo di grassi e proteine animali. Esempio: un giorno alla settimana con menu vegetariano a difesa della salute e dell’ambiente. 6
1.2 Aumentare il consumo di frutta e verdura nella popolazione 6. Promuovere campagne per aumentare il consumo di frutta e verdura nella popolazione (standard OMS-5 porzioni al giorno) con particolare attenzione alle diseguaglianze sociali (reddito, istruzione). 7. Incentivare il consumo di frutta e verdura biologica e di prossimità. 8. Promuovere politiche di prezzi favorevoli alla vendita e al consumo di frutta e verdura. 9. Predisporre distributori automatici di frutta e verdura (nei luoghi pubblici, scuole, ospedali ecc.). 10. Sostenere ed incentivare i mercati a km 0 (di prossimità) nei rioni della città e nei paesi. 11. Introdurre nelle feste di paese o di quartiere il consumo di frutta e verdura. 12. Estendere ai servizi pubblici: scuole, ospedali, carceri, ecc. il consumo di prodotti di prossimità, biologici e freschi. 13. Adibire terreni pubblici ad orti cittadini. 14. Aumentare i terreni coltivati ad uso alimentare a discapito di altre coltivazioni (vite, tabacco, canna da zucchero). 15. Sensibilizzare i ristoratori e le associazioni dei consumatori ad incentivare il consumo di frutta e verdura. 1.3 Ridurre la sedentarietà nella popolazione 16. Incentivare il movimento e l’attività fisica (zone verdi, piste ciclabili, percorsi pedonali sicuri ecc.) attraverso adeguate politiche inerenti l’urbanistica, la viabilità e la mobilità con particolare attenzione alle diseguaglianze sociali (reddito, istruzione). 17. Organizzare iniziative per incrementare il cammino o i percorsi in bici (percorso casa-scuola e casa-lavoro, nel tempo libero). 7
18. Incentivare interventi mirati a promuovere l’accesso alle strutture per l’attività fisica (disponibilità, orari apertura, prezzo, sgravi fiscali). 19. Spostare il fulcro degli interventi dalla palestra ad attività all’aperto. 20. Potenziare la collaborazione con le associazioni del territorio per far muovere di più la popolazione. 21. Incrementare le ore di attività fisica nei curriculum scolastici. 22. Promuovere l’attività fisica nei luoghi di lavoro. 23. Predisporre spazi verdi per il movimento, all’interno e all’esterno degli ospedali e delle strutture sanitarie. 1.4 Ridurre il consumo di sale nella popolazione 24. Ridurre il contenuto di sale nei principali alimenti ad esempio: nel pane e nei prodotti da forno a 10 g per kg di farina. 25. Promuovere politiche di regolamentazione volontarie e/o vincolanti dirette alla riduzione della percentuale di sale usato dai produttori di alimenti. 26. Promuovere campagne di comunicazione ed educazione tramite un sistema di etichettatura dei prodotti alimentari più chiaro per il consumatore. 27. Monitorare il contenuto di sodio negli alimenti. 28. Monitorare il consumo di sale nella popolazione attraverso il do- saggio del sodio in un campione di urine nelle 24 ore. 1.5 Ridurre il consumo di zuccheri semplici nella popolazione 29. Ridurre la quota di zuccheri semplici aggiunti ai prodotti alimentari soprattutto in quelli destinati all’infanzia e all’adolescenza, con particolare attenzione alle diseguaglianze sociali (reddito, istruzione). 30. Promuovere politiche di regolamentazione più efficaci relative all’etichettatura degli alimenti al fine di identificare gli zuccheri aggiunti come dolcificanti naturali. 8
31. Promuovere politiche per favorire l’allattamento materno esclusivo fino al sesto mese. 32. Regolamentare o proibire la pubblicità di prodotti alimentari per bambini e adolescenti in TV. 1.6 Ridurre il consumo di alcol nella popolazione 33. Sviluppare nelle Amministrazioni pubbliche sensibilità e azioni a tutela dei cittadini consumatori e non solo dei produttori con particolare attenzione alle diseguaglianze sociali (reddito, istruzione). 34. Sviluppare politiche di regolamentazione e controllo efficaci a tutela dei cittadini in particolare rispetto a: pubblicità, politiche dei prezzi, accessibilità, alcol e guida, alcol e lavoro, alcol e minori, informazioni in etichetta. 35. Incentivare le collaborazioni interistituzionali per favorire ambienti e stili di vita liberi da alcol. 36. Promuovere una campagna rivolta alla popolazione sulle “Alcol free situations” (situazioni che dovrebbero essere libere da alcol quali gravidanza, allattamento, lavoro, guida, assunzione di farmaci, infanzia e adolescenza, persone che hanno o hanno avuto problemi con alcol e altre droghe, problemi psichici, malattie croniche); 37. Promuovere ospedali, scuole, ambienti di lavoro e ambienti sportivi liberi da alcool. 38. Sensibilizzare i ristoratori e i proprietari di locali sul rispetto delle normative e sulla promozione di alternative al consumo di alcool soprattutto per la fascia giovanile della popolazione. 39. Non incentrare il turismo locale sulla produzione e vendita di vino e altre bevande alcoliche (valorizzare altri aspetti del territorio). 39. Promuovere progetti di sensibilizzazione ed educazione tra pari per la popolazione giovanile. 40. Sensibilizzare gli esercenti e gli operatori rispetto alla vendita di bevande alcoliche a basso prezzo come gli happy hour. 9
1.7 Ridurre il consumo di droghe illegali e psico- farmaci nella popolazione 41. Promuovere modelli culturali meno esasperati e che non incentivi- no la massimizzazione delle prestazioni per ridurre il consumo di droghe e psicofarmaci. 42. Sviluppare politiche di regolamentazione e controllo a tutela dei cittadini affiancate a politiche di informazione ed educazione con particolare attenzione alle diseguaglianze sociali (reddito, istruzione). 43. Sensibilizzare medici e operatori sanitari sull’opportunità di ridurre le prescrizioni di psicofarmaci e di indagare sull’autoconsumo. 44. Sperimentare e proporre nuove modalità di approccio psico-fisico, relazionale ed esistenziale per rispondere ai disagi della popolazione. 1.8 Ridurre la percentuale di fumatori nella popolazione 45. Promuovere misure di regolamentazione con particolare attenzione alle diseguaglianze sociali (reddito, istruzione) che disincentivino l’uso di tabacco, che facilitino la disassuefazione e contrastino l’iniziazione al fumo: - aumento dei prezzi; controllo del contrabbando; - applicazione delle leggi che riguardano l’accessibilità (minori); - divieti di fumo nei locali pubblici e di lavoro; - rinforzo dei divieti sulle pubblicità e la promozione del fumo; - aumento delle tasse sulle sigarette. 46. Favorire azioni di coordinamento e costruzione di alleanze per promuovere interventi preventivi ed educativi in scuole e comunità. 47. Creare e finanziare centri per la disassuefazione e per il counseling, promuovendo anche linee telefoniche di supporto. 10
1.9 Ridurre la crescente e dannosa propensio- ne al gioco d’azzardo nella popolazione 48. Accrescere nelle istituzioni la consapevolezza che il gioco fa parte dell’economia virtuale (così come le bolle speculative in altri ambiti) e che i costi per l’economia di un paese sono complessiva mente maggiori dei benefici. 49. Garantire da parte delle istituzioni la tutela ai cittadini consumatori con particolare attenzione alle diseguaglianze sociali (reddito, istruzione). 50. Ridurre in maniera drastica la pubblicità e la spinta al gioco. 51. Ridurre le occasioni e gli orari di accesso al gioco. 52. Rendere obbligatoria l’informazione ai cittadini come per le sigarette. 1.10 Migliorare la capacità di dialogo con se stessi, di relazione e di aiuto all’altro. Accrescere la coesione e il capitale sociale nella comunità 53. Promuovere nel proprio territorio una campagna di alfabetizzazione emotivo-relazionale. 54. Organizzare momenti d’incontro che abbiano come obiettivo l’uscita dall’isolamento di persone, famiglie o gruppi emarginati. 55. Valorizzare e rendere visibile il ruolo degli anziani in città. 56. Valorizzare e rendere visibile il ruolo dei giovani in città. 57. Implementare progetti a livello sociale che mettano in forte relazione anziani e bambini nella costruzione di alleanze intergenerazionali di ascolto, aiuto e rispetto reciproci. 58. Organizzare con continuità incontri per raccogliere idee dalla popolazione sui problemi della comunità. 58. Organizzare a livello comunale incontri di conoscenza interreligiosa, interculturale di base. 11
59. Organizzare giornate per promuovere l’incontro con le persone nuove che vivono nella comunità. 60. Promuovere la scuola all’aperto e le lezioni nel verde (aumenta l’efficacia dell’insegnamento). 61. Creare in città uno spazio aperto laico, dove le persone si incontrino per confrontarsi sulla sofferenza e la compassione come esperienze comuni di meditazione e avvicinamento. 62. Favorire il gioco dei bambini in spazi verdi (aumenta la creatività). 63. Limitare la pubblicità dei giocattoli e proibire quella rivolta ai gio- cattoli di guerra. 64. Facilitare la condivisione di spazi e luoghi pubblici d’incontro. 65. Formare le persone che lavorano nelle istituzioni pubbliche alla relazione e all’ascolto. 66. Trovare forme d’incontro formale/informale per sostenere le persone in difficoltà (gruppi di auto mutuo aiuto). 67. Promuovere la giornata del non acquisto. 68. Usare il FIL (Felicità Interna Lorda) o il BIL (Benessere Interno Lordo) di una comunità invece del PIL (Prodotto Interno Lordo). 69. Riconoscere e valorizzare il concetto laico di Spiritualità Antropologica come minimo comune denominatore tra culture e religioni diverse. 1.11 Migliorare la gestione del tempo 70. Promuovere la giornata del “Tempo Ritrovato”. 71. Valorizzare e promuovere progetti sulla legge 53/2000 per la conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro (disposizioni per il sostegno alla maternità e alla paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città). 72. Educare le nuove generazioni all’equa divisione del lavoro domestico tra uomini e donne, lavorare perché questa avvenga anche tra le generazioni più vecchie. 12
73. Incentivare dal punto di vista sociale le pari opportunità tra uomini e donne nel dedicarsi alla cura dei figli, lavorando sulla libera scelta di entrambi i partner. 74. Aumentare il numero e l’accessibilità dei nidi per l’infanzia e dei centri estivi. Creare nidi aziendali. 75. Dare la possibilità alle donne di sviluppare la propria carriera pur vivendo la maternità e gestendo la vita famigliare. 76. Accrescere il numero di donne con responsabilità politiche. 77. Aumentare l’accessibilità a forme sostenibili e agevolate dagli orari di lavoro (part-time, telelavoro ecc.) 13
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2.1 Ridurre il consumo di energia primaria. Efficienza e qualità 78. Premiare l’efficienza energetica e la qualità con incentivi e segnalazioni e valorizzare le buone pratiche. 79. Far conoscere le buone pratiche con report periodici. 80. Monitorare i consumi energetici degli uffici pubblici con adeguata divulgazione. 81. Ridurre e monitorare l’illuminazione negli uffici pubblici. 82. Ridurre le illuminazioni esterne. 83. Acquistare per i luoghi pubblici e per le scuole prodotti con marchio “Ecolabel” (rappresentato da una margherita): significa che il prodotto è stato fabbricato nel rispetto dell’ambiente con poca energia. 15
2.2 Aumentare l’uso di energie alternative 84. Incentivare economicamente l’utilizzo di pannelli solari e fotovoltaici nelle abitazioni private e pubbliche. 85. Costruire impianti di termo-valorizzazione e teleriscaldamento. 86. Sfruttare ove possibile l’energia eolica. 87. Costruire impianti per produrre biogas. 88. Scoraggiare l’implementazione e l’uso di energia nucleare. 89. Individuare norme incentivanti le buone prassi di risparmio in ogni campo, aumentare i controlli e il rigore nei confronti dei trasgressori. 90. Ridurre gradualmente le contraddizioni nelle normative emanate delle Istituzioni pubbliche fino ad eliminarle. 91. Proporre nella scuola, come metodo pedagogico, simulazioni che mettano a confronto comportamenti controproducenti e possibili alternative virtuose. 92. Promuovere forme di pubblicità progresso mirate, efficaci, ripetute e progressive nel tempo. 2.3 Salvaguardare l’acqua 93. Tutelare la gestione pubblica dell’acqua. 94. Predisporre distributori pubblici sul territorio di acqua potabile gassata. 95. Ritornare, ove possibile, a scaricare i rifiuti organici nella terra (confito-depurazione, concimazioni, compost toillette). 96. Incentivare l’utilizzo dell’acqua del rubinetto. 97. Recuperare l’acqua piovana a fini irrigui. 98. Predisporre un sistema pubblico monitorato per il risparmio dell’acqua. 99. Accrescere il prezzo dell’acqua al consumo in Trentino e destinare una quota a progetti per la fornitura di acqua nelle realtà carenti del sud del mondo. 16
2.4 Salvaguardare il suolo 100. Salvaguardare il consumo di suolo per unità di abitante e per unità di prodotto (indici e impronte ecologiche da monitorare). 101. Fare l’orto nelle scuole materne e primarie. 102. Destinare terreni pubblici ad usi collettivi (orti comunitari ecc). 103. Introdurre l’indice RIE (indice di Risparmio Energetico) del comune di Bolzano sul ripristino della qualità dei suoli e del verde urbano. 104. Favorire conoscenza e partecipazione dei cittadini alla pianifica- zione del territorio. 105. Informare i cittadini delle ricadute ambientali e sociali delle scelte urbanistiche. 106. Diminuire la superficie asfaltata e cementificata facendo riemergere la terra. Predisporre parcheggi inerbiti. 107. Favorire l’utilizzo sociale del territorio, anche con un canone di affitto. 108. Praticare ristrutturazioni piuttosto che costruire nuove case su terreni agricoli ed aree verdi. 109. Disincentivare gli investimenti speculativi sul mattone con adeguate normative. 110. Sostenere e organizzare iniziative che permettano di conoscere, apprezzare e valorizzare il nostro territorio dal punto di vista ambientale, storico, geologico ecc. 17
3. Azioni per migliorare ARIA MOBILITÀ RIFIUTI 3.1 Ridurre trasporti e spostamenti 111. Pianificare in maniera accorta la rete dei mezzi pubblici e uso del Mobility Manager. 112. Adeguare orari e servizi pubblici per favorire l’accessibilità ai cittadini. 113. Adibire biciclette e mezzi elettrici per uso pubblico (noleggio, ecc.). 114. Predisporre parcheggi per biciclette coperti e/o custoditi. 115. Incentivare l’uso del mezzo pubblico da parte del Comune e/o l’acquisto di biciclette come deterrenti all’uso del mezzo privato. 116. Mutuare la cultura mitteleuropea (Olanda, Austria..) a favore della ciclabilità. 117. Predisporre accessi a pagamento nelle città con parcheggi esterni serviti da bus-navetta, bici, taxi a basso costo, ecc. 118. Concentrare e razionalizzare il trasporto merci in ambito urbano. 119. Valorizzare la città anche nei giorni festivi per far si che le persone non ricerchino sempre lo svago al di fuori di questa ma ne scopra no le bellezze. 18
120. Rispettare la gerarchizzazione del piano mobilità favorendo la sussidiarietà. 121. Mettere in atto scelte urbanistiche coerenti nel favorire la mobilità “leggera” e pubblica. 122. Creare un clima favorevole alla mobilità alternativa (car-sharing, car-pooling, jungo…). 123. Diminuire il costo del taxi. 124. Predisporre bus navetta per raggiungere i passi montani. 3.2 Migliorare l’efficienza nei trasporti 125. Offrire diverse alternative di mobilità, complementari e integrate. 126. Definire “Linee forti” integrate al territorio e aggiornate alle criticità ed all’evoluzione urbana. 127. Divulgare in maniera accurata agli utenti informazioni chiare e complete sulla mobilità. 128. Organizzare gli orari della città per ridurre la congestione da traffico. 129. Creare corsie preferenzialiali per i mezzi pubblici. 130. Migliorare la qualità e il confort dei mezzi pubblici. 131. Predisporre orari dei bus con abbinate le cartine dei percorsi e delle fermate (“collane di perle”). 132. Aumentare le zone a traffico limitato (ZTL). 133. Creare un clima culturale favorevole alla mobilità alternativa. 134. Facilitare parcheggi a basso costo nelle zone limitrofe al centro, in modo da incentivare l’entrata in città a piedi, con mezzi pubblici o in bicicletta. 3.3 Privilegiare modalità di trasporto a basso impatto 135. Sostenere l’interscambio bici/mezzi pubblici. 19
136. Creare ciclovie sicure, comode, interconnesse, continue e diffuse. Creare bici-park, bike-sharing e rastrelliere diffuse in città e nei pressi dei posti di lavoro. 137. Aumentare la percentuale degli spostamenti in bicicletta attraver so messaggi educativi mutuando esperienze di altre città italiane o europee. 138. Incentivare il parco pubblico di auto e motorini elettrici. 139. Migliorare il servizio ferroviario locale per pendolari (metro di supporto, rispetto degli orari, pulizia delle carrozze e delle stazioni, possibilità di trasportare bici, ecc.). 3.4 Salvaguardare l’aria 140. Promuovere l’attivazione di “pedibus” e “ciclovie” per i percorsi casa-scuola dei bambini. 141. Garantire piste ciclabili e percorsi chiusi al traffico in vicinanza del le scuole. 142. Lavare le strade (con acqua di recupero non potabile) senza sollevare polveri sottili. 143. Monitorare lo stato dell’aria, delle emissioni civili e industriali, ecc. 144. Incentivare la piantumazione e cura del verde alberato e delle aree di “ristoro vegetale” naturalizzate. 145. Educare al mantenimento di un buon microclima negli ambienti interni con adeguato ricambio di aria. 146. Incentivare il trasporto delle merci via acqua e/o via treno. 3.5 Ridurre la produzione di rifiuti 147. Promuovere da parte delle Amministrazioni la riduzione o l’eliminazione dell’uso delle borse di plastica nei supermercati sostituendole con borse di stoffa o in materiale biodegradabile. 20
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