Suggestioni per aspiranti eco - cittadini del Villaggio Globale 187

Pagina creata da Vincenzo Mancuso
 
CONTINUA A LEGGERE
Suggestioni per aspiranti eco - cittadini del Villaggio Globale 187
COMUNE                      COMITATO DELLE ASSOCIAZIONI
   DI                           PER LA PACE E I DIRITTI
ROVERETO                         UMANI DI ROVERETO

                    187
        Suggestioni per aspiranti
   eco - cittadini del Villaggio Globale
Suggestioni per aspiranti eco - cittadini del Villaggio Globale 187
Adesione di cittadini

                Aita Sandro, Pellegrini Luigino,
    D’Amico Maria Natalizia, Rosà Paolo, Vivori Cinzia,
    Dell’Agnolo Giuliana, Altissimo Anna, Baldo Franco,
    Gios Lorenzo, Herzog Sabrina, Bettini Laura, Monti
       Elisabetta, Pozza Fabiola, Piamarta Giuseppe,
    Comencini Arianna, Passerini Lorenzo, Delmonego
        Andrea, Maggioni Sandra, Lorandi Rachele,
              Osvald Silvia, Benvenuti Mariano,
     Ponticello Eleonora, Ferrandi Andrea, Passamani
        Roberto, Coser Stefano, Miceli Francesca,
        Simoncelli Carmen, Santini Monica, Stedile
       Carmen, Trentini Andrea, Zanghielli Maurizio,
       Simoncelli Marzia, Zecchini Enzo, Giacomoni
    Chiara, Vender Marco, Pallanch Roberto, Mutinelli
         Luciano, Prezzi Giuseppina, Coraiola Luigi,
               Galvagni Edda, Plotegher Carlo.

                  Testi e immagini a cura di:
             Aita Sandro, Pellegrini Luigino, Vivori Cinzia,
     D’amico Maria Natalizia, Dell’Agnolo Giuliana, Altissimo Anna,
                      Rossi Silvano, Rosà Paolo.

                           Per informazioni:
     COMITATO DELLE ASSOCIAZIONI PER LA PACE E I DIRITTI
                        UMANI DI ROVERETO
                www.rovepace.org - info@rovepace.org

                         COOPERATIVA ITER
                        - Arti Grafiche Longo -

2
Suggestioni per aspiranti eco - cittadini del Villaggio Globale 187
Indice

PREMESSA

1. Azioni per per migliorare: SALUTE, RELAZIONI,
   GESTIONE DEL TEMPO				                        pag.                        8
  1.1 Ridurre il consumo di proteine e grassi animali nella popolazione
  1.2 Aumentare il consumo di frutta e verdura nella popolazione
  1.3 Ridurre la sedentarietà nella popolazione
  1.4 Ridurre il consumo di sale nella popolazione
  1.5 Ridurre il consumo di zuccheri semplici nella popolazione
  1.6 Ridurre il consumo di alcol nella popolazione
  1.7 Ridurre il consumo di droghe illegali e psicofarmaci nella popolazione
  1.8 Ridurre la percentuale di fumatori nella popolazione
  1.9 Ridurre la crescente e dannosa propensione al gioco d’azzardo
      nella popolazione
  1.10 Migliorare la capacità di dialogo con se stessi, di relazione e di aiuto
       all’altro. Accrescere la coesione e il capitale sociale nella comunità.
  1.11 Migliorare la gestione del tempo

2. Azioni per preservare: RISORSE ENERGETICHE,
   ACQUA, SUOLO						                          pag. 17
  2.1 Ridurre il consumo di energia primaria. Efficienza e qualità
  2.2 Aumentare l’uso di energie alternative
  2.3 Salvaguardare l’acqua
  2.4 Salvaguardare il suolo

3. Azioni per migliorare: ARIA, MOBILITÀ
   GESTIONE DEI RIFIUTI			                                           pag. 20
  3.1 Ridurre trasporti e spostamenti
  3.2 Migliorare l’efficienza dei trasporti
  3.3 Privilegiare modalità di trasporto a basso impatto
  3.4 Salvaguardare l’aria
  3.5 Ridurre la produzione di rifiuti
  3.6 Aumentare la percentuale di riciclo

                                                                                  3
Suggestioni per aspiranti eco - cittadini del Villaggio Globale 187
Le misure convenzionali del reddito (PIL prodotto interno lordo),
    		 della ricchezza e dei consumi non sono sufficienti per definire
    		 il benessere umano. Devono essere accompagnate
    		 da elementi non monetari che rappresentano la qualità della vita
    		 (BIL benessere interno lordo).
    							                                         (J.E. Stiglitz)

    PREMESSA

    L’idea di fondo di questa Guida è quella di proporre suggerimenti per nuo-
    vi stili di vita che pongano al centro della riflessione di persone, famiglie,
    comunità, istituzioni, associazioni, gruppi esistenti sul territorio e produttori
    sensibili, le problematiche complesse e interdipendenti del benessere, della
    salute, della qualità della vita e dello sviluppo. L’attenzione è rivolta alle
    scelte economico-politiche da una parte e al cambiamento culturale
    del cittadino consumatore dall’altra. Il tutto dentro un contesto (la Terra)
    che ha limiti ben definiti e ormai noti. Si vorrebbero facilitare nella popolazio-
    ne conoscenza scientifica, riflessione e crescita dell’Intelligenza Ecologica
    che, come dice Daniel Goleman, a differenza degli altri tipi di intelligenza
    non è individuale ma collettiva. La promozione di nuovi stili di vita e buone
    prassi in ambiti di vita apparentemente diversi, ma in realtà strettamente
    interdipendenti, ha l’obiettivo di creare ambienti e contesti di vita e di re-
    lazione che facilitino benessere per tutti, sobrietà, sostenibilità, riduzione
    dell’impronta ecologica e solidarietà locale e globale.
    La scelta libera ma critica del cittadino consumatore rimane la stella po-
    lare del nuovo modello di sviluppo. Tema di riferimento sono le modalità di
    produzione/consumo/utilizzo delle risorse strettamente legate all’impronta
    ecologica, tra diritti, etica e libertà di scelta del cittadino consumatore da
    una parte e politiche di regolamentazione e interessi economici di mercato
    dall’altra. L’impronta ecologica è un indicatore riassuntivo che indica quanto
    territorio viene utilizzato da un individuo, una famiglia, una città, una regio-
    ne, un Paese o dall’intera umanità per produrre le risorse che consuma e
    per assorbire i rifiuti che genera. L’impronta ecologica media dell’umanità è

4
Suggestioni per aspiranti eco - cittadini del Villaggio Globale 187
di 2,2 ettari pro-capite mentre quella dell’Italia è già di 4,2 ettari. In Trentino
addirittura 6,93 ettari pro capite (misurata nel 1996). Se tutti gli abitanti della
Terra consumassero quanto il nostro paese, ci vorrebbe un altro pianeta per
sopravvivere.
Essere consapevoli dell’impronta ecologica è un passaggio determinante
per creare sinergie positive tra le generazioni attuali (bambini, giovani, adul-
ti, anziani) nel garantire futuro al pianeta e alle generazioni che verranno,
secondo il noto concetto di “sostenibilità” delle azioni umane sulla Terra,
che ci è stata data in prestito, con le sue limitate risorse.
Le buone prassi e i nuovi stili di vita, o comportamenti virtuosi di questo
documento non si caratterizzano per un approccio proibizionista e mo-
ralista, ma rappresentano stimoli per favorire scelte politiche e perso-
nali coerenti e critiche dei cittadini consumatori; per aiutare ciascuno,
con le inevitabili mediazioni e compensazioni, ad avvicinarsi sempre di
più ad un modello di vita più ecologico, equanime e socialmente so-
stenibile. In poche parole, citando Alexander Langer, occorre affrontare
una conversione ecologica personale e collettiva, sempre più urgente per la
terra e per i suoi abitanti, “pensando che noi possiamo usare le risorse del
pianeta se anche tutti gli altri abitanti lo possono fare…”
I contenuti della guida sono suggeriti dalla letteratura scientifica e codificati
della principali Agenzie Internazionali al fine di divulgarli presso i cittadini,
le associazioni e le amministrazioni per favorire scelte individuali e politiche
illuminate a livello locale evidenziandone l’effetto virtuoso globale che ne
deriva, quando sono agite in sinergia.

In maniera indistinta tutte le buone prassi, i comportamenti e stili di
vita in oggetto favoriscono:
>   maggior benessere per tutti, una migliore qualità della vita, una
    riduzione dell’incidenza di disagi psico-fisico-socio-relazionali;
>   una riduzione futura dei costi diretti e indiretti di tipo socio
    sanitario attribuibili alla non autosufficienza nella popolazione;
>   la salvaguardia del pianeta e della famiglia umana.

                                                                                      5
Suggestioni per aspiranti eco - cittadini del Villaggio Globale 187
Connessioni solo apparentemente improbabili
           tra comportamenti personali e
             impatto globale sul pianeta.

    Esiste relazione:

       •    Tra fumare una sigaretta e l’inquinamento delle falde
            acquifere e la riduzione della disponibilità di cibo?
       • Tra mangiare una porzione di carne e l’effetto serra?
       • Tra usare borse di plastica e la riduzione della biodiversità
       • Tra giocare al gratta e vinci e la disoccupazione?
       •     Tra coltivare le emozioni negative (rabbia,invidia,rancore) e
            le guerre sul pianeta?
       • Tra consumare alcol e le diseguaglianze sociali?
       • Tra tenere il termostato in casa a 22° e l’effetto serra?
       • Tra consumo di carne e le possibili guerre future per
            l’acqua potabile?
       • Tra il modo con cui guidiamo l’automobile e i dissesti
            idrogeologici?
       •    Tra consumo di acqua minerale in bottiglia e formazione
            del buco dell’ozono?
       • Tra consumo di frutta e verdura ed una più equa
            distribuzione del cibo sul pianeta?

       Una risposta affermativa a questi quesiti e l’approccio
      ecologico sociale alla vita giustificano la promozione dei
            nuovi stili di vita contenuti in questa guida.
    Analizzando i suggerimenti potrai intravedere i collegamenti.
     Trasformando i suggerimenti in comportamenti farai parte
                        della soluzione dei problemi.

6
Suggestioni per aspiranti eco - cittadini del Villaggio Globale 187
Ambiti concreti in cui sperimentare
 Comportamenti Virtuosi, Nuovi Stili di Vita
 e Buone Prassi che stanno alla base di un
percorso di “eco – equo - socio sostenibilità”
              locale e globale

                                                 7
Suggestioni per aspiranti eco - cittadini del Villaggio Globale 187
1.1 Ridurre il consumo di proteine e grassi animali
        nella popolazione

    1.   Limitare a 2 giorni la settimana il consumo di carne.
    2.   Sostituire le due porzioni di carne con pesce appartenente alle
         tipologie di pesce ecosostenibile.
    3.   Preferire il consumo di carne a km 0 (di prossimità) e prodotta in
         allevamenti biologici.
    4.   Privilegiare una dieta povera di proteine e grassi animali ma con
         adeguate e controllate integrazioni proteiche di origine vegetale.
    5.   Privilegiare una dieta vegetariana con eventuali prodotti di origine
         animale (latte, formaggio, uova).
    6.   Ridurre la presenza di animali domestici o privilegiare anche per
         loro un’alimenta zione ecosostenibile.

8
Suggestioni per aspiranti eco - cittadini del Villaggio Globale 187
1.2 Aumentare il consumo di frutta e verdura nella
    popolazione

7.    Consumare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno.
8.    Consumare frutta e verdura di stagione possibilmente biologica.
9.    Consumare frutta e verdura a Km 0 o di prossimità e prodotta nel
      rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori.
10.   Coltivare l’orto.
11.   Regalare frutta e verdura.
12.   Ridurre l’acquisto di frutta esotica e, se proprio necessario,
      privilegiare quella del commercio equo e solidale.
13.   Educare i bambini a mangiare frutta e verdura attribuendo a
      questo comportamento un valore positivo (il “premio” può essere
      anche un frutto, non solo la merendina).

1.3 Ridurre la sedentarietà nella popolazione

14.   Promuovere lo standard promosso dall’Organizzazione mondiale
      della sanità (OMS) di 30 minuti al giorno di attività fisica per gli
      adulti (60 minuti per i bambini/adolescenti) all’interno della
      quotidianità: lavoro, casa, scuola.
15.   Parcheggiare la macchina un po’ distante dal luogo di lavoro e
      raggiungerlo a piedi.
16.   Utilizzare un contapassi (10000 passi al giorno consigliati
      dall’OMS); camminare: per la maggior parte delle persone è
      l’attività più semplice e più efficace.
17.   Limitare le ore passate davanti a tv, playstation, pc a non più di 2
      ore e mezza al giorno.
18.   Fare attività fisica con amici e familiari per divertirsi, stare insieme
      e possibilmente a contatto con la natura.
19.   Abbinare l’attività fisica a momenti di meditazione e rilassamento.
20.   Ridurre le domeniche passate nei centri commerciali privilegiando
      qualche bella passeggiata in montagna.

                                                                                 9
1.4 Ridurre il consumo di sale nella popolazione

     21.   Limitare l’aggiunta di sale agli alimenti, l’uso di cibi conservati
           e il consumo di acque minerali.
     22.   Preferire i cibi vegetali a quelli animali: cereali, legumi e frutta non
           conservati contengono pochissimo sodio.
     23.   Usare in alternativa al sale erbe aromatiche per dare più gusto ai
           cibi, come peperoncino, aglio, prezzemolo, salvia, rosmarino,
           origano.
     24.   Non aggiungere sale nelle pappe dei bambini almeno per tutto il
           primo anno di vita.
     25.   Reintegrare con la semplice acqua di rubinetto i liquidi persi
           attraverso la sudorazione nell’attività sportiva moderata.
     26.   Controllare le etichette degli alimenti per comprendere quanto sale
           assumiamo ogni giorno.

     1.5 Ridurre il consumo di zuccheri semplici nella
         popolazione

     27.   Moderare il consumo di alimenti dolci nel corso della giornata.
     28.   Preferire tra i dolci i prodotti da forno della tradizione locale.
     29.   Ridurre o evitare il consumo di bibite dolcificate: meglio acqua di
           rubinetto o spremute di frutta.
     30.   Assumere alimenti ricchi di fibre come la frutta e la verdura
           per mantenere sotto controllo il livello di zuccheri nel sangue.
     31.   Controllare l’etichetta dei prodotti per l’infanzia privilegiando quelli
           poveri di zuccheri aggiunti.

10
1.6 Ridurre il consumo di alcol nella popolazione

32.   Sviluppare un pensiero critico nei confronti della cultura del
      consumo di bevande alcoliche, verificando anche gli interessi
      connessi alla diffusione dell’alcol.
33.   Mettere in discussione i propri consumi di alcol.
34.   Promuovere nella cultura il diritto a non bere.
35.   Ridurre i propri consumi o smettere di usare bevande alcoliche.
36.   Porre attenzione, qualora si faccia uso di bevande alcoliche
      • alle alcol free situations (OMS) - situazioni che dovrebbero
          essere libere da alcol quali gravidanza, allattamento, lavoro,
          guida, assunzione di farmaci, infanzia e adolescenza, persone
          che hanno o hanno avuto problemi con alcol o droghe,
          problemi psichici, depressione, malattie croniche;
      • a non bere fuori pasto, e al pasto non più di 1 unità alcolica;
      • a preferire i prodotti alcolici a km 0 (di prossimità) e biologici.
37.   Essere consapevoli che idee, atteggiamenti e comportamenti delle
      nuove generazioni si radicano nella cultura di riferimento degli adulti.
38.   Approfondire le problematiche alcol-correlate nelle famiglie.
39.   Chiedere aiuto nel momento in cui emerge un problema con
      l’alcol.

1.7 Ridurre il consumo di droghe illegali e
    psicofarmaci nella popolazione

40.   Sviluppare un pensiero critico nei confronti della cultura del
      consumo di droghe e psicofarmaci, anche verificando gli interessi
      connessi alla loro diffusione.
41.   Mettere in discussione i propri consumi di droghe e/o psicofarmaci.
42.   Non usare droghe.
43.   Usare psicofarmaci solo ed esclusivamente sotto controllo medico.

                                                                                 11
44.   Non usare sostanze dopanti per migliorare le prestazioni sportive
           e/o lavorative
     45.   Maturare l’atteggiamento che nonostante le difficoltà della vita
           possiamo star bene anche senza surrogati esterni.
     46.   Approfondire le problematiche correlate all’uso di droghe illegali e
           di psicofarmaci nelle famiglie.
     47.   Essere consapevoli che idee, atteggiamenti e comportamenti delle
           nuove generazioni si radicano nella cultura di riferimento e nei
           comportamenti degli adulti.
     48.   Chiedere aiuto nel momento in cui emerge un problema con
           le droghe e/o i psicofarmaci.

     1.8 Ridurre la percentuale di fumatori nella
         popolazione

     49.   Scegliere consapevolmente di continuare ad essere un non fumatore.
     50.   Provare a diventare un non fumatore; smettere di fumare è un
           processo, i tentativi falliti non sono sconfitte ma passi di
           avvicinamento alla meta.
     51.   Smettere di fumare aiutato da un gruppo che sostiene, motiva
           e facilita la scelta.
     52.   Non fumare in casa aiuta le persone a ridurre o a smettere di
           fumare e tutela la salute di chi non fuma.
     53.   Suggerire di non fumare da parte degli operatori socio
           sanitari: è un’indicazione che motiva il cambiamento.
     54.   Risparmiare i soldi che avremmo utlizzato per l’acquisto di
           sigarette e usarli per sè o per qualcun altro.
     55.   Essere consapevoli che idee, atteggiamenti e comportamenti delle
           nuove generazioni si radicano nella cultura di riferimento e nei
           comportamenti degli adulti.
     56.   Chiedere aiuto nel momento in cui emerge un problema con
           il fumo di tabacco.

12
1.9 Ridurre la crescente e dannosa propensione
    al gioco d’azzardo nella popolazione

57.   Risparmiare i soldi che avremo utilizzato per l’acquisto di sigarette
      e utilizzarli per qualcos’altro.
58.   Aumentare la consapevolezza che per il cittadino consumatore il
      gioco è un pessimo investimento: vince sempre il banco.
59.   Tenersi i soldi è l’unico modo per vincere al gioco.
60.   Mettere in discussione il proprio stile di vita collegato al gioco
      anche se occasionale.
61.   Decidere di non giocare e usare consapevolmente il proprio denaro.
62.   Contribuire alla riduzione del numero di famiglie con problemi di
      gioco modificando la propria propensione al gioco.
63.   Chiedere aiuto nel momento in cui emerga un rapporto
      problematico con il gioco.

1.10 Migliorare la capacità di dialogo con se
     stessi, di relazione e di aiuto all’altro.
     Accrescere la coesione e il capitale sociale
     nella comunità

64.   Affidare il proprio passato a due parole chiave: gratitudine e
      perdono.
65.   Dedicare ogni giorno del tempo per chiederci “come stiamo”.
66.   Ridurre ansia, paura e ambizione nei confronti del futuro.
67.   Dedicare del tempo ogni settimana a fare qualcosa che ci piace,
      prendendoci cura di noi stessi.
68.   Imparare a riconoscere le emozioni mettendole in connessione con
      i pensieri.
69.   Scoprire e modificare i nostri pensieri negativi e i nostri pregiudizi
      (virus mentali).

                                                                               13
70.   Per poter cambiare il mondo, provare iniziando a cambiare qualcosa
           di noi stessi (stili di vita, stili di pensiero, stili di comunicazione).
     71.   Sperimentare metodi di comunicazione nonviolenta.
     72.   Sviluppare la compassione come atteggiamento nel nostro
           rapporto con l’universo.
     73.   Regalare abbracci, sorrisi e complimenti: almeno 5 per ogni critica
           espressa (attualmente in media ad 1 complimento corrispondono
           8 critiche).
     74.   Impegnare pensieri, risorse e tempo in appoggio ad una comunità
           di un’altra nazione (0,7% del tuo reddito annuo: rappresenta
           l’impegno inevaso dei paesi ricchi).
     75.   Diventare un buon vicino.
     76.   Iscriversi al registro donatori di organi o diventare donatore di
           sangue e/o di midollo osseo.
     77.   Partecipare o avviare un blog rispetto ad un tema importante.
     78.   Imparare ad esprimere la nostra opinione in pubblico.
     79.   Avviare una corrispondenza o visitare una persona che vive in
           un’istituzione.
     80.   Offrire un caffè e condividere 5 minuti con chi ti chiede l’elemosina.
     81.   Donare il proprio talento.
     82.   Aderire all’idea di “rallentare” (pensare a 10 modi concreti per farlo).
     83.   Organizzare un’esperienza di vita senza tetto e senza garanzie
           almeno per un giorno.
     84.   Dimezzare il tempo davanti alla TV, piuttosto ascoltare la radio.
     85.   Dedicare tempo alla lettura e all’ascolto della musica.
     86.   Sorridere ad un estraneo e salutarlo.
     87.   Dedicare ogni settimana almeno un’ora di colloquio con il partner
           e/o famigliare e/o amico intimo.
     88.   Fare qualcosa di gentile per qualcuno ogni giorno.
     89.   Evitare depositi finanziari in attività non eco-sostenibili (armi,
           tabacco, alcol, droghe, pesticidi).
     90.   Scegliere una banca etica per depositare i propri risparmi.
     91.   Migliorare la suddivisione dei compiti all’interno della famiglia
           indipendentemente dal ruolo maschile e femminile.

14
92.    Prendersi carico dei comportamenti non corretti degli altri anche
       se riguardano degli estranei.
93.    Aumentare il pensiero critico di non omologazione e cercare la
       “saggezza interiore”.
94.    Sperimentare il non attaccamento a persone e cose nel presente.
95.    Non delegare alle istituzioni sanitarie la propria salute.
96.    Rispettare i tempi della natura.
97.    Sviluppare capacità di ascolto.
98.    Educare alla cura degli oggetti di vita quotidiana come esercizio di
       cura delle relazioni.
99.    Fare meno telefonate, inviare meno sms ed incontrarsi di più.
100.   Ridurre il consumo di videogiochi e internet (chat) perché
       costituiscono relazioni virtuali e non reali.
101.   Aprire la propria casa alle persone e agli amici dei propri figli,
       invitare e farsi invitare.
102.   Regalare relazioni e tempo invece di oggetti.
103.   Legare il consumo del pasto alla relazione (nutrirsi di relazioni e
       non solo di cibo).

1.11 Migliorare la gestione del tempo

104.   Svegliarsi 5 minuti prima del solito per far colazione senza fretta.
105.   Evitare di arrabbiarsi se si è in coda nel traffico o alla cassa di un
       supermercato; usare questo tempo per programmare mentalmente
       la giornata o per scambiare due chiacchiere con il vicino di carrello.
106.   Ricordarsi di salutare il barista quando si entra in un bar per un
       caffè gustarsi il caffè e salutare di nuovo al momento dell’uscita;
       questa regola vale per tutti i negozi, in ufficio e anche in ascensore.
107.   Evitare quando è possibile di fare due cose contemporaneamente,
       come telefonare e scrivere al computer.
108.   Evitare di iscrivere noi o i nostri figli ad una scuola o ad una
       palestra dall’altra parte della città.

                                                                                 15
109.   Non riempire l’agenda della giornata di appuntamenti, anche se
            piacevoli: impariamo a dire qualche no e ad avere dei momenti di
            vuoto.
     110.   Non correre per forza a fare la spesa, senz’altro la nostra dispensa
            non è totalmente sguarnita.
     111.   Fare la spesa al negozio sotto casa potrebbe costare un po’ di più,
            ma risparmieremo tempo e saremo meno stressati.
     112.   Fare una camminata, soli o in compagnia, invece di incolonnarci in
            auto per raggiungere la solita trattoria fuori porta.
     113.   Evitare qualche viaggio nei week-end o durante i lunghi ponti e
            gustarsi la propria città, qualunque essa sia.
     114.   Se si hanno 15 giorni di ferie dedicarne 10 alle vacanze e utilizzare
            i rimanenti come decompressione.
     115.   Smettere di ripetere: “non ho tempo”. Continuare a farlo non ci
            farà sembrare più importanti.
     116.   Regalare un po’ del proprio tempo a qualcuno o per qualcosa.

16
2.1 Ridurre il consumo di energia primaria.
    Efficienza e qualità

117.   Monitorare i propri consumi e tenere nota dei miglioramenti realizzati.
118.   Utilizzare solo elettrodomestici ed impianti etichettati ad alta
       efficienza e risparmio energetico.
119.   Chiudere le finestre quando è acceso il riscaldamento. Arieggiare
       le stanze rapidamente con giro d’aria.
120.   Utilizzare termostati a tempo.
121.   Riscaldare solo le stanze che vengono utilizzate e chiudere le porte.
122.   Montare serramenti termici alle finestre per una regolazione
       termica adeguata.
123.   Usare in modo parsimonioso l’acqua calda. L’acqua fredda fa
       bene alla pelle.
124.   Spegnere sempre le luci dove non servono, scostare le tende e
       fare entrare la luce naturale.

                                                                                 17
125.   Utilizzare lampade a fluorescenza piuttosto che ad incandescenza
            (consumano 5 volte di meno e durano 6 volte di più).
     126.   Acquistare solo apparecchi elettrici di classe A
            (a minor consumo) e leggere l’etichetta energetica.
     127.   Controllare che gli apparecchi elettrici nel nostro luogo di lavoro
            siano tutti di classe A.
     128.   Scegliere computer, stampanti, scanner e fotocopiatrici col
            marchio “Energy Star”: significa che consumano meno.
     129.   Controllare sempre che un apparecchio elettrico sia completamente
            spento, non lasciarlo in standby. Si consuma più energia per
            tenere in standby la tv tutto il giorno senza usarla che per tenerla
            accesa qualche ora.

     2.2 Aumentare l’uso di energie alternative

     130.   Utilizzare pannelli solari termici e fotovoltaici nella propria abita-
            zione, usufruendo degli incentivi statali e/o provinciali.
     131.   Utilizzare in modo oculato i termostati per il riscaldamento
            invernale a metano.
     132.   Programmare il riscaldamento invernale non oltre i 20° e 18° in
            zona notte.
     133.   Ridurre l’utilizzo degli impianti di aria condizionata nelle abitazioni,
            se non in caso di estrema necessità (anziani, malati…),
            proteggendo finestre e pareti dall’eccessiva insolazione con tende
            e verderampicante.
     134.   Stare in casa con un maglione di lana abbassando il termostato.
     135.   Usare la legna da ardere se:
            • per ogni albero tagliato se ne pianta un altro;
            • arriva da coltivazioni certificate;
            • brucia dentro stufe e camini sicuri, che riducono le emissioni
                 inquinanti;
            •   a km 0 o di prossimità.

18
136.   Chiedere l’autorizzazione per produrre energia elettrica con micro
       turbine, recupero dei mulini storici se si abita vicino a corsi d’acqua.

2.3 Salvaguardare l’acqua

137.   Bere acqua del rubinetto.
138.   Utilizzare le due modalità di scarico dello sciacquone del water,
       oppure bloccarlo quando non serve più.
139.   Preferire la doccia al bagno e ridurne i tempi.
140.   Recuperare l’acqua piovana con un sistema di cisterna e pompa.
141.   Recuperare l’acqua di lavaggio per abbeverare fiori e piante.
142.   Scegliere l’irrigazione a goccia. Recuperare l’acqua di lavaggio per
       abbeverare fiori e piante.
143.   Privilegiare le ciaspole, lo sci da fondo, lo sci alpinismo in
       alternativa allo sci da discesa che spesso utilizza piste innevate
       artificialmente.

2.4 Salvaguardare il suolo

144.   Favorire la riappropriazione e la valorizzazione degli spazi verdi
       trascurati.
145.   Valorizzare in senso biologico ed ecosostenibile suolo privato con
       orti, giardini e spazi verdi accessibili ai vicini.
146.   Consumare prodotti agricoli locali, ortaggi autoprodotti, frutta di
       stagione, prodotti con concimi organici e metodi biologici.
147.   Consumare prodotti del commercio equosolidale per prodotti
       non presenti in loco.
148.   Preferire la ristrutturazione di vecchie abitazioni alla costruzione di
       nuove.

                                                                                  19
3. Azioni per migliorare

                                  ARIA
                                MOBILITÀ
                                 RIFIUTI

     3.1 Ridurre trasporti e spostamenti

     149.   Condividere i mezzi di trasporto (trasporto collettivo).
     150.   Utilizzare i mezzi pubblici.
     151.   Privilegiare spostamenti a piedi e in bicicletta.
     152.   Integrare i trasporti “aziendali” con quelli privati.
     153.   Provare ad avere una sola macchina per ogni famiglia.

     3.2 Migliorare l’efficienza nei trasporti

     154.   Usare sistemi di trasporto privato collettivo (es. Car-pooling,
            Jungo-auto stop, Car-sharing, ecc.).
     155.   Utilizzare modalità appropriate e diversificate negli spostamenti,
            privilegiando “piedi e bici”.
     156.   Acquistare macchine a basso consumo, a gas e/o elettriche/ibride.

20
3.3 Privilegiare modalità di trasporto a basso
    impatto

157.   Guidare con accortezza e stile moderato (velocità ridotta e uniforme, e
       spegnere il motore da fermi, non accelerare bruscamente, ecc.).
158.   Usare di più la bicicletta o andare a piedi.
159.   Preferire il treno all’aereo, ove possibile.
160.   Verificare i dati di efficienza delle auto al momento dell’acquisto.

3.4 Salvaguardare l’aria

161.   Usare di più la bicicletta e i mezzi pubblici e meno l’automobile.
162.   Camminare di più scegliendo percorsi e orari con minor traffico.
163.   Scegliere l’auto nuova fra quelle che rispettano di più l’ambiente.
164.   Utilizzare dove possibile parcheggi sotterranei.

3.5 Ridurre la produzione di rifiuti

165.   Insegnare e rispettare le 7 abilità base nella prima infanzia (le 7 R:
       Ridurre, Riutilizzare, Riciclare, Rispettare, Riflettere, Riparare,
       Responsabilizzare).
166.   Eliminare l’uso di borse di plastica nella vita quotidiana.
167.   Utilizzare pannolini lavabili, coppette assorbilatte e
       assorbenti biodegradabili.
168.   Utilizzare stoviglie biodegradabili, lavabili e/o riciclabili.
170.   Utilizzare tovaglioli e fazzoletti di stoffa.
171.   Acquistare frutta e verdura sfuse piuttosto che in vaschette di
       plastica o contenitori di polistirolo.
172.   Separare e differenziare correttamente i rifiuti e gli imballaggi.
173.   Acquistare accendini ricaricabili o usare i fiammiferi.
174.   Dare la preferenza al momento dell’acquisto a prodotti poco nocivi
       e acquistare oggetti di lunga durata e facilmente riparabili.

                                                                                 21
175.   Riciclare i rifiuti ingombranti e i vestiti negli appositi centri di
            raccolta.
     176.   Promuovere lo scambio e la rivalorizzazione di oggetti, mobili,
            vestiti ancora utilizzabili tramite i mercatini dell’usato e/o le
            giornate di scambio.
     177.   Dare la preferenza al momento dell’acquisto ad apparecchi muniti
            di spina o, in mancanza di corrente elettrica, a pile ricaricabili.
     178.   Acquistare le noci lavanti ecologiche del commercio equo solidale.
     179.   Preferire l’acquisto di contenitori e ceste in fibre naturali a zero
            impatto ambientale del commercio equo solidale.
     180.   Non sprecare il cibo.

     3.6 Aumentare la percentuale di riciclo

     181.   Utilizzare prodotti con confezioni identificate da etichetta “materiali
            riciclabili” o simili.
     182.   Non considerare il riciclo una perdita di tempo: quel tempo non è perso
            ma sfruttato per un’azione utile.
     183.   Consegnare i pneumatici usati per il loro riciclo.
     184.   Consegnare i rifiuti speciali (resti di pesticidi, medicinali scaduti,
            solventi con cloro, resti di vernici…), negli appositi centri per la
            raccolta.
     185.   Gettare le pile usate negli appositi contenitori per la raccolta
            differenziata.
     186.   Fare il compost in giardino.
     187.   Utilizzare carta riciclata o certificata FSC, evitare di stampare mail
            o documenti se non necessario.

22
Libri - Documenti
•   Goleman D., “Intelligenza emotiva”, Rizzoli Bur Saggi, 1999
•   Goleman D., “Intelligenza Sociale”, Rizzoli, 2006
•   Goleman D., “Intelligenza Ecologica”, Rizzoli Bur Saggi, 2010
•   Seligman M. E. P “La ricerca della felicità” , Giunti
•   Marmocchi, Dall’Aglio e Zannini “Educare le life skills” Come promuovere le
    abilità psico-sociali e affettive secondo l’OMS, Edizioni Erickson, 2004
•   Dalai Lama, Goleman D., “Le Emozioni distruttive” Mondadori, 2004
•   Roche Olivar, R. “L’intelligenza prosociale”, Edizioni Erickson, 2002
•   Rose G., “Le strategie della medicina preventiva”, Il Pensiero Scientifico
      Editore, 1996
•   World Health Organization Office for Europa, “Handbook for action to reduce
    alcohol related harm” Copenaghen, 2009
•   World Watch Istitute, “State of the World 2010 - Trasformare la cultura del
    consumo”, Edizione Ambiente, 2010
•   Lester Brawn, “Piano B 4.0 Mobilitarsi per salvare la civiltà”, Edizione
      Ambiente, 2010
•   Centro Nuovo Modello di Sviluppo, “Guida al consumo critico” Edizioni EMI,
      2009
•   Norton Michael, “365 modi per cambiare il mondo”, Castelvecchi editore,
      2009

                                     Link
SALUTE
http://www.ccm-network.it
http://www.epicentro.iss.it/focus/guadagnare_salute/guadagnare_salute.asp
http://www.dors.it
http://www.partecipasalute.it
http://saluteinternazionale.info
http://www.saluteglobale.it

EMOZIONI
http://www.intelligenzaemotiva.it

ACQUA – RIFIUTI – SUOLO – ENERGIA ECC.
http://new.decrescitafelice.it
http://www.decrescita.it
http://www.retegas.org
http://www.terranauta.it
http://www.comunivirtuosi.org
http://www.marcoboschini.it/
http://www.impronta-idrica.org/
http://www.improntaecologica.it/
http://www.progetto-gaia.it/
http://www.wwf.it/

                                                                                  23
a m b i a m   e  n t o fa p
                                     Il c                          no
                                             ciascuno dicon
                                                            rlo
                                       possiamo faponsab
                                                 e res
                                           m o n  i a e    a  s alvag
                                    in ar               l a f a m igli
                                              e  d  e l
                               sul pianeta

                                                                                        ricalibrare
                                                  e  ap    er to  ,  d a arricchire e
                                           siem
                    presenta un in                                       cui sono stat
                                                                                         i scritti i
     La Guida rap                             i. L’ o rd  in  e  co   n
                       partiene a tutt
     nel tempo e ap                           e  ad    un livello di p
                                                                             riorità.
                     non co      rr is p o nd                                            llagarina
      suggerimenti                                ti d  i  as  so   ci azioni della Va
                                            ntan                                            olta di idee
                     ini e rapprese                                        pato alla racc
      Singoli cittad                                 nn    o  p ar   te ci
                                             ro ha                                          venienti da
                      gruppi di lavo                                      ientifico e pro
       organizzati in                             to   d   i vi st a  sc
                                             pun
                        creditate dal
       e proposte ac                                            azionali.
                            ca li, na   zionali e intern                                     ditata nelle
       molti cont es ti  lo
                                                       o  tr à  es   se re  utilizzata o rie
                                               da   p
                         di lucro la Gui                                                   er ri-orientare
        Senza finalità                            m  m    in is tr az  io ni comunali p
                                             eA                                            uo - socio -
                        Associazioni
        comunità da                                ci tt ad   in i  in  senso eco - eq
                                               ei
                          inistrative e d
        le scelte amm
         sostenibile.

24
a r t e d e l l a v ita,
p
oi cambia, ente
nsapevolm
bilmente la vita
guardia delhe lo abita.
 ia umana c

                             25
COMUNE                        COMITATO DELLE ASSOCIAZIONI
   DI                             PER LA PACE E I DIRITTI
ROVERETO                           UMANI DI ROVERETO

                     161
           Suggestioni per aspiranti
           eco - amministratori del
              Villaggio Globale
Adesione di Associazioni e
                    Istituzioni

      Distretto Sanitario Vallagarina, Cooperativa Girasole,
     Azienda Agricola La Fonte, CONSOLIDA, Cooperativa
     Punto d’Approdo, Associazione Ubalda Bettini Girella,
    ACAT Montealbano, ACAT Vallagarina, Lega Tumori (LILT)
    Vallagarina, Associazione AIMA Rovereto, Associazione
          Taiji Quan, Associazione Shishu – volontariato
       internazionale, Associazione Ambiente e Società,
         Associazione Peter Pan, Comunità Capi scout
      AGESCI Rovereto, Associazione Re Mida Rovereto,
    G.A.S. Vallagarina, Aifo-Associazione amici dei lebbrosi,
         Intergruppo missionario decanato di Rovereto,
    Intergruppo missionario Villagarina-Destra Adige, Banca
         del Tempo, Associazione Armonia, Mandacarù,
                  Istituto Scolastico ITCG Fontana.

                     Testi e immagini a cura di:
    Aita Sandro, Pellegrini Luigino, Vivori Cinzia, D’amico Maria Natalizia,

      Dell’Agnolo Giuliana, Altissimo Anna, Rossi Silvano, Rosà Paolo.

                               Per informazioni:

             COMITATO DELLE ASSOCIAZIONI PER LA PACE E

                       I DIRITTI UMANI DI ROVERETO

                   www.rovepace.org - info@rovepace.org

                             COOPERATIVA ITER

                            - Arti Grafiche Longo -

2
Indice

1. Azioni per per migliorare:
      SALUTE, RELAZIONI, GESTIONE DEL TEMPO		                     pag. 6
   1.1 Ridurre il consumo di proteine e grassi animali nella popolazione
   1.2 Aumentare il consumo di frutta e verdura nella popolazione
   1.3 Ridurre la sedentarietà nella popolazione
   1.4 Ridurre il consumo di sale nella popolazione
   1.5 Ridurre il consumo di zuccheri semplici nella popolazione
   1.6 Ridurre il consumo di alcol nella popolazione
   1.7 Ridurre il consumo di droghe illegali e psicofarmaci nella
        popolazione
   1.8 Ridurre la percentuale di fumatori nella popolazione
   1.9 Ridurre la crescente e dannosa propensione al gioco d’azzardo
        nella popolazione
   1.10 Migliorare la capacità di dialogo con se stessi, di relazione e di
        aiuto all’altro. Accrescere la coesione e il capitale sociale nella
        comunità
   1.11 Migliorare la gestione del tempo

2. Azioni per preservare:
   RISORSE ENERGETICHE, ACQUA, SUOLO		                          pag. 15
   2.1 Ridurre il consumo di energia primaria. Efficienza e qualità
   2.2 Aumentare l’uso di energie alternative
   2.3 Salvaguardare l’acqua
   2.4 Salvaguardare il suolo

3. Azioni per migliorare:
   ARIA, MOBILITÀ RIFIUTI 					                                   pag. 18
   3.1 Ridurre trasporti e spostamenti
   3.2 Migliorare l’efficienza dei trasporti
   3.3 Privilegiare modalità di trasporto a basso impatto
   3.4 Salvaguardare l’aria
   3.5 Ridurre la produzione di rifiuti
   3.6 Aumentare la percentuale di riciclo

                                                                              3
Connessioni solo apparentemente improbabili
       tra scelte politiche/ amministrative e impatto
                    globale sul pianeta.

    Esiste relazione:

        •   Tra non fare rispettare la legge sul divieto di fumo nei locali
            pubblici e l’inquinamento delle falde acquifere e la riduzione della
            disponibilità di cibo?
        •   Tra il non rendere obbligatorio in etichetta la quantità di CO2
            emessa per 1 kg di carne e l’effetto serra?
        •   Tra permettere l’uso delle borse di plastica e la riduzione della
            biodiversità
        •   Tra incentivare pubblicità e spinta al gioco nella popolazione e la
            disoccupazione?
        •    Tra incentivare e aumentare la paura e “insicurezza percepita”
            nella popolazione di un territorio e le guerre sul pianeta?
        •   Tra accettare la pubblicità e la promozione delle bevande
            alcoliche e le diseguaglianze sociali sul pianeta?
        •   Tra non monitorare i consumi energetici negli edifici pubblici e
            l’effetto serra?
        •   Tra la mancata corretta informazione al consumatore su consumo
            di proteine e grassi animali e le possibili guerre future per l’acqua
            potabile?
        •   Tra la mancanza di piani sulla mobilità disincentivanti l’uso
            dell’automobile e i dissesti idrogeologici?
        •   Tra la gestione privata dell’acqua e aumento della percentuale
            di abitanti del pianeta che non possono soddisfare i bisogni
            essenziali?
        •   Tra incentivare e favorire il consumo di frutta e verdura nella
            popolazione ed una più equa distribuzione del cibo sul pianeta?

    Una risposta affermativa a questi quesiti e un nuovo modello
      di sviluppo giustificano la promozione delle buone prassi
               ecosostenibili contenute in questa guida.
           Analizzando i suggerimenti come amministratore
                   potrai intravedere i collegamenti.
    Trasformando i suggerimenti in buone prassi farai parte della
                         soluzione dei problemi.

4
Ambiti concreti in cui sperimentare
Comportamenti virtuosi, Nuovi Stili di Vita
  e Buone Prassi che stanno alla base
  di un percorso di “eco - equo - socio
      sostenibilità” locale e globale

                                              5
1.1   Ridurre il consumo proteine e grassi animali
          nella popolazione

    1.    Migliorare le normative sulla tracciabilità e le caratteristiche del
          prodotto.
    2.    Promuovere la ricerca e la comunicazione delle filiere nei riguardi
          del percorso dei prodotti per conoscere i consumi energetici legati
          alla loro produzione.
    3.    Segnalare sulle etichette degli alimenti la quantità di CO2 emessa
          per ogni kg di cibo prodotto.
    4.    Realizzare campagne informative rivolte alla popolazione
          sull’importanza di ridurre il consumo di grassi e proteine animali con
          particolare attenzione alle diseguaglianze sociali (reddito, istruzione).
    5.    Sensibilizzare i gestori delle mense aziendali pubbliche e private
          sull’importanza di ridurre il consumo di grassi e proteine animali.
          Esempio: un giorno alla settimana con menu vegetariano a difesa
          della salute e dell’ambiente.

6
1.2   Aumentare il consumo di frutta e verdura
      nella popolazione

6.    Promuovere campagne per aumentare il consumo di frutta e
      verdura nella popolazione (standard OMS-5 porzioni al giorno) con
      particolare attenzione alle diseguaglianze sociali (reddito, istruzione).
7.    Incentivare il consumo di frutta e verdura biologica e di prossimità.
8.    Promuovere politiche di prezzi favorevoli alla vendita e al consumo
      di frutta e verdura.
9.    Predisporre distributori automatici di frutta e verdura (nei luoghi
      pubblici, scuole, ospedali ecc.).
10.   Sostenere ed incentivare i mercati a km 0 (di prossimità) nei rioni
      della città e nei paesi.
11.   Introdurre nelle feste di paese o di quartiere il consumo di frutta e
      verdura.
12.   Estendere ai servizi pubblici: scuole, ospedali, carceri, ecc. il
      consumo di prodotti di prossimità, biologici e freschi.
13.   Adibire terreni pubblici ad orti cittadini.
14.   Aumentare i terreni coltivati ad uso alimentare a discapito di altre
      coltivazioni (vite, tabacco, canna da zucchero).
15.   Sensibilizzare i ristoratori e le associazioni dei consumatori ad
      incentivare il consumo di frutta e verdura.

1.3   Ridurre la sedentarietà nella popolazione

16.   Incentivare il movimento e l’attività fisica (zone verdi, piste ciclabili,
      percorsi pedonali sicuri ecc.) attraverso adeguate politiche inerenti
      l’urbanistica, la viabilità e la mobilità con particolare attenzione alle
      diseguaglianze sociali (reddito, istruzione).
17.   Organizzare iniziative per incrementare il cammino o i percorsi in
      bici (percorso casa-scuola e casa-lavoro, nel tempo libero).

                                                                                   7
18.   Incentivare interventi mirati a promuovere l’accesso alle strutture per
          l’attività fisica (disponibilità, orari apertura, prezzo, sgravi fiscali).
    19.   Spostare il fulcro degli interventi dalla palestra ad attività all’aperto.
    20.   Potenziare la collaborazione con le associazioni del territorio per
          far muovere di più la popolazione.
    21.   Incrementare le ore di attività fisica nei curriculum scolastici.
    22.   Promuovere l’attività fisica nei luoghi di lavoro.
    23.   Predisporre spazi verdi per il movimento, all’interno e all’esterno
          degli ospedali e delle strutture sanitarie.

    1.4   Ridurre il consumo di sale nella popolazione

    24.   Ridurre il contenuto di sale nei principali alimenti ad esempio:
          nel pane e nei prodotti da forno a 10 g per kg di farina.
    25.   Promuovere politiche di regolamentazione volontarie e/o vincolanti
          dirette alla riduzione della percentuale di sale usato dai produttori di
          alimenti.
    26.   Promuovere campagne di comunicazione ed educazione tramite
          un sistema di etichettatura dei prodotti alimentari più chiaro per il
          consumatore.
    27.   Monitorare il contenuto di sodio negli alimenti.
    28.   Monitorare il consumo di sale nella popolazione attraverso il do-
          saggio del sodio in un campione di urine nelle 24 ore.

    1.5   Ridurre il consumo di zuccheri semplici nella
          popolazione

    29.   Ridurre la quota di zuccheri semplici aggiunti ai prodotti alimentari
          soprattutto in quelli destinati all’infanzia e all’adolescenza, con
          particolare attenzione alle diseguaglianze sociali (reddito, istruzione).
    30.   Promuovere politiche di regolamentazione più efficaci relative
          all’etichettatura degli alimenti al fine di identificare gli zuccheri
          aggiunti come dolcificanti naturali.

8
31.   Promuovere politiche per favorire l’allattamento materno esclusivo
      fino al sesto mese.
32.   Regolamentare o proibire la pubblicità di prodotti alimentari per
      bambini e adolescenti in TV.

1.6   Ridurre il consumo di alcol nella popolazione

33.   Sviluppare nelle Amministrazioni pubbliche sensibilità e azioni a
      tutela dei cittadini consumatori e non solo dei produttori con
      particolare attenzione alle diseguaglianze sociali (reddito, istruzione).
34.   Sviluppare politiche di regolamentazione e controllo efficaci a
      tutela dei cittadini in particolare rispetto a: pubblicità, politiche dei
      prezzi, accessibilità, alcol e guida, alcol e lavoro, alcol e minori,
      informazioni in etichetta.
35.   Incentivare le collaborazioni interistituzionali per favorire ambienti e
      stili di vita liberi da alcol.
36.   Promuovere una campagna rivolta alla popolazione sulle “Alcol
      free situations” (situazioni che dovrebbero essere libere da alcol
      quali gravidanza, allattamento, lavoro, guida, assunzione di farmaci,
      infanzia e adolescenza, persone che hanno o hanno avuto
      problemi con alcol e altre droghe, problemi psichici, malattie croniche);
37.   Promuovere ospedali, scuole, ambienti di lavoro e ambienti
      sportivi liberi da alcool.
38.   Sensibilizzare i ristoratori e i proprietari di locali sul rispetto delle
      normative e sulla promozione di alternative al consumo di alcool
      soprattutto per la fascia giovanile della popolazione.
39.   Non incentrare il turismo locale sulla produzione e vendita
      di vino e altre bevande alcoliche (valorizzare altri aspetti del
      territorio).
39.   Promuovere progetti di sensibilizzazione ed educazione tra pari
      per la popolazione giovanile.
40.   Sensibilizzare gli esercenti e gli operatori rispetto alla vendita di
      bevande alcoliche a basso prezzo come gli happy hour.

                                                                                  9
1.7    Ridurre il consumo di droghe illegali e psico-
            farmaci nella popolazione

     41.    Promuovere modelli culturali meno esasperati e che non incentivi-
            no la massimizzazione delle prestazioni per ridurre il consumo di
            droghe e psicofarmaci.
     42.    Sviluppare politiche di regolamentazione e controllo a tutela dei
            cittadini affiancate a politiche di informazione ed educazione con
            particolare attenzione alle diseguaglianze sociali (reddito, istruzione).
     43.    Sensibilizzare medici e operatori sanitari sull’opportunità di ridurre
            le prescrizioni di psicofarmaci e di indagare sull’autoconsumo.
     44.    Sperimentare e proporre nuove modalità di approccio psico-fisico,
            relazionale ed esistenziale per rispondere ai disagi della popolazione.

     1.8    Ridurre la percentuale di fumatori nella
            popolazione

     45.    Promuovere misure di regolamentazione con particolare attenzione
            alle diseguaglianze sociali (reddito, istruzione) che disincentivino
            l’uso di tabacco, che facilitino la disassuefazione e contrastino
            l’iniziazione al fumo:
     		- aumento dei prezzi; controllo del contrabbando;
     		- applicazione delle leggi che riguardano l’accessibilità (minori);
     		- divieti di fumo nei locali pubblici e di lavoro;
     		- rinforzo dei divieti sulle pubblicità e la promozione del fumo;
     		- aumento delle tasse sulle sigarette.
     46.    Favorire azioni di coordinamento e costruzione di alleanze per
            promuovere interventi preventivi ed educativi in scuole e comunità.
     47.    Creare e finanziare centri per la disassuefazione e per il counseling,
            promuovendo anche linee telefoniche di supporto.

10
1.9   Ridurre la crescente e dannosa propensio-
      ne al gioco d’azzardo nella popolazione

48.   Accrescere nelle istituzioni la consapevolezza che il gioco fa parte
      dell’economia virtuale (così come le bolle speculative in altri
      ambiti) e che i costi per l’economia di un paese sono complessiva
      mente maggiori dei benefici.
49.   Garantire da parte delle istituzioni la tutela ai cittadini consumatori
      con particolare attenzione alle diseguaglianze sociali (reddito,
      istruzione).
50.   Ridurre in maniera drastica la pubblicità e la spinta al gioco.
51.   Ridurre le occasioni e gli orari di accesso al gioco.
52.   Rendere obbligatoria l’informazione ai cittadini come per le sigarette.

1.10 Migliorare la capacità di dialogo con se
     stessi, di relazione e di aiuto all’altro.
     Accrescere la coesione e il capitale sociale
     nella comunità
53.   Promuovere nel proprio territorio una campagna di alfabetizzazione
      emotivo-relazionale.
54.   Organizzare momenti d’incontro che abbiano come obiettivo
      l’uscita dall’isolamento di persone, famiglie o gruppi emarginati.
55.   Valorizzare e rendere visibile il ruolo degli anziani in città.
56.   Valorizzare e rendere visibile il ruolo dei giovani in città.
57.   Implementare progetti a livello sociale che mettano in forte
      relazione anziani e bambini nella costruzione di alleanze
      intergenerazionali di ascolto, aiuto e rispetto reciproci.
58.   Organizzare con continuità incontri per raccogliere idee dalla
      popolazione sui problemi della comunità.
58.   Organizzare a livello comunale incontri di conoscenza interreligiosa,
      interculturale di base.

                                                                                11
59.   Organizzare giornate per promuovere l’incontro con le persone
           nuove che vivono nella comunità.
     60.   Promuovere la scuola all’aperto e le lezioni nel verde (aumenta
           l’efficacia dell’insegnamento).
     61.   Creare in città uno spazio aperto laico, dove le persone si
           incontrino per confrontarsi sulla sofferenza e la compassione
           come esperienze comuni di meditazione e avvicinamento.
     62.   Favorire il gioco dei bambini in spazi verdi (aumenta la creatività).
     63.   Limitare la pubblicità dei giocattoli e proibire quella rivolta ai gio-
           cattoli di guerra.
     64.   Facilitare la condivisione di spazi e luoghi pubblici d’incontro.
     65.   Formare le persone che lavorano nelle istituzioni pubbliche alla
           relazione e all’ascolto.
     66.   Trovare forme d’incontro formale/informale per sostenere le
           persone in difficoltà (gruppi di auto mutuo aiuto).
     67.   Promuovere la giornata del non acquisto.
     68.   Usare il FIL (Felicità Interna Lorda) o il BIL (Benessere Interno
           Lordo) di una comunità invece del PIL (Prodotto Interno Lordo).
     69.   Riconoscere e valorizzare il concetto laico di Spiritualità
           Antropologica come minimo comune denominatore tra culture e
           religioni diverse.

     1.11 Migliorare la gestione del tempo

     70.   Promuovere la giornata del “Tempo Ritrovato”.
     71.   Valorizzare e promuovere progetti sulla legge 53/2000 per la
           conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro (disposizioni
           per il sostegno alla maternità e alla paternità, per il diritto alla cura
           e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città).
     72.   Educare le nuove generazioni all’equa divisione del lavoro
           domestico tra uomini e donne, lavorare perché questa avvenga
           anche tra le generazioni più vecchie.

12
73.   Incentivare dal punto di vista sociale le pari opportunità tra
      uomini e donne nel dedicarsi alla cura dei figli, lavorando sulla
      libera scelta di entrambi i partner.
74.   Aumentare il numero e l’accessibilità dei nidi per l’infanzia e dei
      centri estivi. Creare nidi aziendali.
75.   Dare la possibilità alle donne di sviluppare la propria carriera pur
      vivendo la maternità e gestendo la vita famigliare.
76.   Accrescere il numero di donne con responsabilità politiche.
77.   Aumentare l’accessibilità a forme sostenibili e agevolate dagli orari
      di lavoro (part-time, telelavoro ecc.)

                                                                               13
14
2.1 Ridurre il consumo di energia primaria.
    Efficienza e qualità

78.   Premiare l’efficienza energetica e la qualità con incentivi e
      segnalazioni e valorizzare le buone pratiche.
79.   Far conoscere le buone pratiche con report periodici.
80.   Monitorare i consumi energetici degli uffici pubblici con adeguata
      divulgazione.
81.   Ridurre e monitorare l’illuminazione negli uffici pubblici.
82.   Ridurre le illuminazioni esterne.
83.   Acquistare per i luoghi pubblici e per le scuole prodotti con marchio
      “Ecolabel” (rappresentato da una margherita): significa che il
      prodotto è stato fabbricato nel rispetto dell’ambiente con poca energia.

                                                                                 15
2.2   Aumentare l’uso di energie alternative

     84.   Incentivare economicamente l’utilizzo di pannelli solari e
           fotovoltaici nelle abitazioni private e pubbliche.
     85.   Costruire impianti di termo-valorizzazione e teleriscaldamento.
     86.   Sfruttare ove possibile l’energia eolica.
     87.   Costruire impianti per produrre biogas.
     88.   Scoraggiare l’implementazione e l’uso di energia nucleare.
     89.   Individuare norme incentivanti le buone prassi di risparmio in
           ogni campo, aumentare i controlli e il rigore nei confronti dei
           trasgressori.
     90.   Ridurre gradualmente le contraddizioni nelle normative emanate
           delle Istituzioni pubbliche fino ad eliminarle.
     91.   Proporre nella scuola, come metodo pedagogico, simulazioni che
           mettano a confronto comportamenti controproducenti e possibili
           alternative virtuose.
     92.   Promuovere forme di pubblicità progresso mirate, efficaci, ripetute
           e progressive nel tempo.

     2.3   Salvaguardare l’acqua

     93.   Tutelare la gestione pubblica dell’acqua.
     94.   Predisporre distributori pubblici sul territorio di acqua potabile
           gassata.
     95.   Ritornare, ove possibile, a scaricare i rifiuti organici nella terra
           (confito-depurazione, concimazioni, compost toillette).
     96.   Incentivare l’utilizzo dell’acqua del rubinetto.
     97.   Recuperare l’acqua piovana a fini irrigui.
     98.   Predisporre un sistema pubblico monitorato per il risparmio dell’acqua.
     99.   Accrescere il prezzo dell’acqua al consumo in Trentino e destinare
           una quota a progetti per la fornitura di acqua nelle realtà carenti
           del sud del mondo.

16
2.4    Salvaguardare il suolo

100.   Salvaguardare il consumo di suolo per unità di abitante e per unità
       di prodotto (indici e impronte ecologiche da monitorare).
101.    Fare l’orto nelle scuole materne e primarie.
102.    Destinare terreni pubblici ad usi collettivi (orti comunitari ecc).
103.    Introdurre l’indice RIE (indice di Risparmio Energetico) del comune
       di Bolzano sul ripristino della qualità dei suoli e del verde urbano.
104.   Favorire conoscenza e partecipazione dei cittadini alla pianifica-
       zione del territorio.
105.   Informare i cittadini delle ricadute ambientali e sociali delle scelte
       urbanistiche.
106.   Diminuire la superficie asfaltata e cementificata facendo
       riemergere la terra. Predisporre parcheggi inerbiti.
107.   Favorire l’utilizzo sociale del territorio, anche con un canone di affitto.
108.   Praticare ristrutturazioni piuttosto che costruire nuove case su
       terreni agricoli ed aree verdi.
109.   Disincentivare gli investimenti speculativi sul mattone con
       adeguate normative.
110.   Sostenere e organizzare iniziative che permettano di conoscere,
       apprezzare e valorizzare il nostro territorio dal punto di vista
       ambientale, storico, geologico ecc.

                                                                                     17
3. Azioni per migliorare

                                   ARIA
                                 MOBILITÀ
                                  RIFIUTI

     3.1 Ridurre trasporti e spostamenti

     111.   Pianificare in maniera accorta la rete dei mezzi pubblici e uso del
            Mobility Manager.
     112.   Adeguare orari e servizi pubblici per favorire l’accessibilità ai cittadini.
     113.   Adibire biciclette e mezzi elettrici per uso pubblico (noleggio, ecc.).
     114.   Predisporre parcheggi per biciclette coperti e/o custoditi.
     115.   Incentivare l’uso del mezzo pubblico da parte del Comune e/o
            l’acquisto di biciclette come deterrenti all’uso del mezzo privato.
     116.   Mutuare la cultura mitteleuropea (Olanda, Austria..) a favore della
            ciclabilità.
     117.   Predisporre accessi a pagamento nelle città con parcheggi
            esterni serviti da bus-navetta, bici, taxi a basso costo, ecc.
     118.   Concentrare e razionalizzare il trasporto merci in ambito urbano.
     119.   Valorizzare la città anche nei giorni festivi per far si che le persone
            non ricerchino sempre lo svago al di fuori di questa ma ne scopra
            no le bellezze.

18
120.   Rispettare la gerarchizzazione del piano mobilità favorendo la
       sussidiarietà.
121.   Mettere in atto scelte urbanistiche coerenti nel favorire la mobilità
       “leggera” e pubblica.
122.   Creare un clima favorevole alla mobilità alternativa (car-sharing,
       car-pooling, jungo…).
123.   Diminuire il costo del taxi.
124.   Predisporre bus navetta per raggiungere i passi montani.

3.2 Migliorare l’efficienza nei trasporti

125.   Offrire diverse alternative di mobilità, complementari e integrate.
126.   Definire “Linee forti” integrate al territorio e aggiornate alle criticità
       ed all’evoluzione urbana.
127.   Divulgare in maniera accurata agli utenti informazioni chiare e
       complete sulla mobilità.
128.   Organizzare gli orari della città per ridurre la congestione da traffico.
129.   Creare corsie preferenzialiali per i mezzi pubblici.
130.   Migliorare la qualità e il confort dei mezzi pubblici.
131.   Predisporre orari dei bus con abbinate le cartine dei percorsi e
       delle fermate (“collane di perle”).
132.   Aumentare le zone a traffico limitato (ZTL).
133.   Creare un clima culturale favorevole alla mobilità alternativa.
134.   Facilitare parcheggi a basso costo nelle zone limitrofe al centro, in
       modo da incentivare l’entrata in città a piedi, con mezzi pubblici o
       in bicicletta.

3.3 Privilegiare modalità di trasporto a basso
    impatto

135.   Sostenere l’interscambio bici/mezzi pubblici.

                                                                                    19
136.   Creare ciclovie sicure, comode, interconnesse, continue e diffuse.
            Creare bici-park, bike-sharing e rastrelliere diffuse in città e nei
            pressi dei posti di lavoro.
     137.   Aumentare la percentuale degli spostamenti in bicicletta
            attraver so messaggi educativi mutuando esperienze di altre città
            italiane o europee.
     138.   Incentivare il parco pubblico di auto e motorini elettrici.
     139.   Migliorare il servizio ferroviario locale per pendolari (metro di
            supporto, rispetto degli orari, pulizia delle carrozze e delle stazioni,
            possibilità di trasportare bici, ecc.).

     3.4 Salvaguardare l’aria

     140.   Promuovere l’attivazione di “pedibus” e “ciclovie” per i percorsi
            casa-scuola dei bambini.
     141.   Garantire piste ciclabili e percorsi chiusi al traffico in vicinanza del
            le scuole.
     142.   Lavare le strade (con acqua di recupero non potabile) senza
            sollevare polveri sottili.
     143.   Monitorare lo stato dell’aria, delle emissioni civili e industriali, ecc.
     144.   Incentivare la piantumazione e cura del verde alberato e delle aree
            di “ristoro vegetale” naturalizzate.
     145.   Educare al mantenimento di un buon microclima negli ambienti
            interni con adeguato ricambio di aria.
     146.   Incentivare il trasporto delle merci via acqua e/o via treno.

     3.5 Ridurre la produzione di rifiuti

     147.   Promuovere da parte delle Amministrazioni la riduzione o
            l’eliminazione dell’uso delle borse di plastica nei supermercati
            sostituendole con borse di stoffa o in materiale biodegradabile.

20
Puoi anche leggere