Akwaeke Emezi La morte di Vivek - Il Saggiatore
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Akwaeke Emezi La morte di Vivek Una madre trova il corpo del figlio davanti alla porta di ca- sa. Vivek è morto, il giorno dell’incendio al mercato. Al collo non ha più il ciondolo che portava sempre; è nudo e dalla testa, ornata da capelli che qualcuno giudicava troppo lunghi per un uomo, stillano fiotti di sangue. Cosa gli è accaduto? Chi l’ha trascinato fino a lì? Il dolore atroce e il desiderio di scoprire la verità conducono la madre alla consapevolezza di non aver mai conosciuto fino in fondo suo figlio. Vivek ha sofferto, ha scontato la sua diversità, ma ha trovato compren- sione tra le braccia di alcune amiche e del cugino, unici a cu- stodire il segreto della sua morte. Vivek miscela sessi e identità, sfida i limiti, abolisce i con- fini, e così anche la lingua di Akwaeke Emezi si fa fluida, eppure pronta a impennarsi con scatti di fragoroso sprezzo delle norme. La morte di Vivek è un romanzo misterioso e delicato; la storia di una fiammeggiante liberazione dal fumo nero che aleggia dentro la testa delle persone. In libreria dal 4 marzo «Viscerale, tenero e struggente. € 22,00 | pp. 280 Un esempio di quello che la narrativamigliore può fare: essere un antidoto all’invisibilità.» Traduzione di Benedetta Dazzi The Guardian Akwaeke Emezi (Umuahia, 1987) nasce in Ni- geria e studia alla New York University. Il suo DAL LIBRO romanzo d’esordio Acquadolce, pubblicato dal Saggiatore nel 2019, è stato finalista al PEN/He- «Non sono ciò che tutti pensano che sia. Non è mai stato co‑ mingway Award e al Women’s Prize for Fiction. sì. Non avevo la bocca per tradurlo in parole, per dire ciò che non andava, per cambiare le cose che sentivo di dover cam‑ biare. E ogni giorno era difficile, andare in giro e sapere che le persone mi vedevano in un modo, sapere che si sbaglia‑ vano, si sbagliavano in tutto e per tutto, che per loro il mio vero io era invisibile. Per loro non esisteva neanche. Quindi: se nessuno ti vede, tu ci sei ancora?»
Yves Bonnefoy Nell’inganno della soglia Ogni poesia scalfisce una resistenza, eleva il linguaggio, ripu- dia la banalità, si misura con la vita. È questo l’insegnamento di Nell’inganno della soglia, raccolta che ha segnato la poe- sia del Novecento e un capitolo straordinario della vicenda artistica di Yves Bonnefoy, il quale qui più che mai piega il linguaggio e si getta nella materia che lo nutre: l’esperienza sempre tesa del vivere. Nell’inganno della soglia è una riflessione sulla natura, sulla memoria e sullo scorrere del tempo: la parola di Bonnefoy non può esistere senza un accordo con il paesaggio, con gli umani e gli oggetti che lo abitano, e fa i conti con la condan- na della nostra mortalità. Pubblicato per la prima volta nel 1975 e qui presentato in nuova traduzione, Nell’inganno della soglia raccoglie il frutto di decenni di sperimentazione poe- tica e conserva ancora tutta la sua potenza, mostrando, come scrive Fabio Scotto nell’introduzione, che «scrivere è varcare una soglia, quella dell’indicibile, scontrarsi a una porta coria- In libreria dal 4 marzo cea, ingannevole, chiusa». «Tutti i testi di Yves Bonnefoy si compongono € 23,00 | pp. 184 di una serie di attimi, paragonabili a quelli di una traversata, in cui permane un desiderio condiviso A cura di Fabio Scotto tra il ricordo e la speranza, tra il freddo della notte e il calore di un nuovo fuoco, tra la denuncia Yves Bonnefoy (Tours, 1923 - Parigi, 2016) è sta- di un “inganno” e la tensione verso la meta.» to uno dei massimi poeti del Novecento, autore, Jean Starobinski oltre che di raccolte liriche – come Quel che fu senza luce. Inizio e fine della neve (Einaudi, 2001), «Yves Bonnefoy è uno dei rari poeti dell’intera storia Le assi curve (Mondadori, 2007) e L’ora presente (Mondadori, 2013) –, di numerosi scritti sull’ar- della letteratura ad aver mantenuto lo stesso livello di te e sulla letteratura – tra cui Osservazioni sullo eccellenza artistica per il corso di tutta la sua vita.» sguardo (Donzelli, 2003), Il digamma (ES, 2015) Paul Auster e Poesia e fotografia (O Barra O, 2015). Nel 2010 è apparso, a cura di Fabio Scotto, il Meridiano L’opera poetica (Mondadori).
Priya Basil Elogio dell'ospitalità Riflessioni sul cibo e sul significato della generosità In questo poetico saggio-memoir sul significato dell’acco- glienza, Priya Basil ci racconta con ironia e schiettezza che cosa significa essere ospitali e come usare la condivisione del cibo per imparare a stare insieme, al di là di ogni diffe- renza e diffidenza. Perché il cibo abita le nostre vite. Ci sfama, ci sostenta, ci appaga. E, se inatteso e bizzarro, può anche stupirci e spa- esarci, proprio come chi non conosciamo: l’altro da noi, il forestiero che bussa alla nostra porta e ci chiede di entrare. Riusciamo a sorprenderci e insieme nutrirci dell’imprevi- sto? Può la comunione di un piatto diventare comunione di esistenze? Siamo capaci di offrire un posto accanto a noi allo straniero di cui non sappiamo nulla? In Elogio dell’ospitalità Priya Basil ci spinge a esprimere la In libreria dall’11 marzo nostra generosità, invitandoci a offrire e ricevere, condivi- dere e accogliere senza riserve, per capire che solo nell’o- spitalità incondizionata possiamo trovare il nostro senso di € 16,00 | pp. 136 comunità. E vivere così in un mondo in cui ogni persona può sentirsi a casa, chiunque essa sia. Traduzione di Alessandra Castellazzi DAL LIBRO Priya Basil è nata a Londra nel 1977 da una fa- Cucinare per gli altri e mangiare con loro è uno dei modi più miglia di origini indiane, è cresciuta in Kenya e tangibili, quotidiani per misurare la generosità. La quantità oggi vive tra l’Inghilterra e Berlino. Ha fondato e il genere di cibo offerto, come e a chi è servito: queste cose la piattaforma internazionale Authors for Pea- ce e scrive per il Guardian e altre testate. Con definiscono l’ospitalità, a tavola e oltre. il suo primo romanzo, Profumo di spezie proibite A tavola o ai fornelli, l’ospitalità spesso va a braccetto con (Piemme, 2011), nel 2007 è stata candidata al la parola‑sorella «ostilità». Entrambe le parole derivano Dylan Thomas Prize e al Commonwealth Writ- dall’antica radice indoeuropea ghost‑ti, che significa ospi‑ ers’ Prize; i successivi, The Obscure Logic of the tante, ospitato e straniero: il triangolo di ruoli entro cui ci Heart (2010) e Strangers on the 16:02 (2011), so- muoviamo tutta la vita. Il cibo è stato spesso brandito come no stati tradotti in otto lingue. forma di potere, uno strumento efficace per premiare o punire, per sfoggiare lusso e ostentare generosità.
Jason Hickel Siamo ancora in tempo! Come una nuova economia può salvare il pianeta È una menzogna che va avanti da anni, da generazioni, da secoli, ormai elevata a verità inconfutabile: il sistema capita- listico, la continua crescita del mercato, la costante ricerca di nuovi profitti sono l’unica realtà possibile, l’unica soluzione per mantenere uno standard di vita e salute a cui non possia- mo più rinunciare. Ma è ormai chiaro che questa visione del mondo ci sta portando verso il collasso ecologico definitivo, alimentando al tempo stesso la disuguaglianza e lo sfrutta- mento di gran parte dell’umanità a favore di un meccanismo inumano e insaziabile. L’unica speranza di salvare noi e il pianeta è capovolgere non solo il nostro modo di produrre, ma anche il rapporto con la natura: non più entità autonome, ma parte di essa; non sfrut- tatori, ma collaboratori. È necessario sì ridurre lo spreco di In libreria dall’11 marzo risorse, ma soprattutto ridistribuirle equamente e iniziare a produrre beni durevoli ed effettivamente necessari, spegnen- do le sirene della pubblicità e del consumismo. La proposta € 23,00 | pp. 288 di Jason Hickel non è sinonimo di decrescita negativa, sta- gnazione e perdita di posti di lavoro: comporta il passaggio Prefazione di Extinction Rebellion a un tipo di economia completamente diverso, un’economia Traduzione di Fabio Galimberti fondata sui principi della prosperità umana e della stabilità e Paola Marangon ecologica anziché sull’accumulazione costante del capitale. Siamo ancora in tempo! non è l’ennesimo grido di allarme per la catastrofe imminente: Hickel ci invita a immaginare Jason Hickel (eSwatini, 1982), antropologo un futuro diverso – più giusto e a misura d’uomo – e a lavo- economico, è senior lecturer di Antropologia presso la Goldsmiths, University of London; è rare concretamente per realizzarlo, non solo attraverso i no- membro della Royal Society of Arts e collabora stri comportamenti quotidiani ma cambiando radicalmente con The Guardian, Al Jazeera e numerose testate il nostro modo di vedere il mondo. online. Tra i suoi saggi ricordiamo Democracy as Death (2015) e Hierarchy and Value (con Naomi Haynes; 2018). Nel 2018 il Saggiatore ha pubbli- cato The Divide.
Heather Christle Il libro delle lacrime Heather Christle è come tutti noi: piange. Spesso, in alcuni momenti della vita; poco, in altri. Come capita a tutti, fin da quando siamo piccoli. Piangiamo per gli amici scomparsi e per i figli che nascono, crescono, giocano sul tappeto di ca- sa. A volte, piangiamo senza motivo. A volte, piangiamo per troppi motivi. Ci ricordiamo tutte le lacrime versate, i pian- ti a dirotto, i singhiozzi? No, con tutta probabilità. Ma cosa direbbero, di noi e della vita, quei pianti, se potessimo rico- struirne la storia e la geografia? È questo l’ambizioso progetto di Heather Christle: rintrac- ciare le lacrime che hanno punteggiato non solo la sua esi- stenza, ma anche quella degli altri; chiedersi perché e come piangiamo, scoprire che cosa accomuna occhi lucidi e pianti disperati. Il libro delle lacrime si muove tra ricordi personali e storia recente, tra poesia e spunti scientifici; nelle sue pagine si sovrappongono vicende, si intrecciano emozioni a formare un profondo e commovente tributo al nostro complicato rap- In libreria dal 18 marzo porto con il dolore e la felicità. DAL LIBRO € 19,00 | pp. 216 Questo libro ha preso il via cinque anni fa: mi chiedevo co‑ Traduzione di Giulia Poerio me sarebbe stato tracciare una mappa di tutti i luoghi in cui avevo pianto in vita mia, un’idea che mi accompagnava sempre, senza sapere quante pagine le sarebbero cresciute Heather Christle (Wolfeboro, 1980) è autrice- intorno. delle raccolte poetiche The Dif cult Farm (2009), What Is Amazing (2012), Heliopause (2015) e The Trees The Trees (2019), con cui ha vinto il Believer Poetry Award. Le sue poesie sono state pubbli- cate su The New Yorker, London Review of Books e Poetry. Insegna scrittura creativa alla Emory University di Atlanta.
Antonio Ereditato Un breve viaggio chiamato Terra Come è iniziata la nostra vita e in quali modi potrà finire La Terra è un minuscolo grumo di materia che si è generato nell’immensità dell’universo quasi 5 miliardi di anni fa. Da allora vaga per lo spaziotempo, e da un po’ porta con sé un prezioso carico di vita, intelligenza e coscienza. Ma lei e il suo carico sono costantemente minacciati da esplosioni di supernove, impatti con grandi asteroidi, glaciazioni, eruzio- ni di supervulcani, megaterremoti e fiotti di raggi gamma. E di recente ci si sono messe anche bombe atomiche, crisi climatiche, pandemie e tante altre belle invenzioni dell’a- bitante principe del pianeta: l’umanità. Qual è il suo (e no- stro) destino? Un breve viaggio chiamato Terra ci accompagna da quel In libreria dal 25 marzo grande avvenimento, verificatosi solo per caso, chiamato Big Bang, alla formazione di un piccolo pianeta che ruota attorno a una stella insignificante di una galassia di media grandezza, dalla scintilla della vita alla nascita di Homo sapiens, dalla ri- € 22,00 | pp. 272 voluzione scientifica che gli ha fatto credere di poter domina- re il mondo alla sua futura sparizione dalla scena dell’esisten- Antonio Ereditato (Napoli, 1955) è visiting pro‑ za. Le probabilità della nostra estinzione sono alte ma, forse, fessor di Fisica all’Università di Yale e professore potremo ritardare quel momento, almeno fino al giorno in emerito presso l’Università di Berna, dove per cui la nostra casa verrà inghiottita da un buco nero o brucia- molti anni è stato direttore del Laboratory for ta dal Sole morente. Eppure anche allora potrebbe non essere High Energy Physics. Con il Saggiatore ha pub- davvero la fine… blicato Le particelle elementari (2017) e Guida tu‑ Dopo averci fatto danzare al ritmo del respiro del cosmo, ristica per esploratori dello spazio (2019), oltre a Il cosmo della mente (2018) e L’infinito gioco della Antonio Ereditato ci guida all’esplorazione del nostro limite scienza (2020) insieme a Edoardo Boncinelli. ultimo, suggerendoci di prenderci cura del nostro pianeta e indicandoci la via per farlo, ma soprattutto invitandoci a non avere paura. In fondo, basta solo intendersi su che cosa signi- fichi davvero la parola «fine».
Lorenzo Monfregola Gli annegati Arthur apre gli occhi e tutto ciò che ha attorno è acqua, e luci che scivolano nel buio mentre la corrente lo trascina: come è finito nella Sprea, il fiume che taglia in due Berlino, con tutti i vestiti addosso e nessun ricordo di ciò che è accaduto? A fatica riesce a raggiungere una sponda, sente un dolore trafiggergli il petto, dove un livido rosso gli copre lo sterno. Ma cosa è successo? E che fare? Arthur non lo sa, ma l’uni- co modo per capirlo è andare avanti. Ogni risalita verso la luce inizia da una discesa, e quella nella notte della capitale tedesca è una caduta in picchiata tra fantasmi stroboscopi- ci e allucinazioni sintetiche; l’unica chance per rintracciare i brandelli della sua esistenza è lanciarsi nell’ignoto, rimbal- zando da un’orgia a cielo aperto a una rissa tra impasticcati, da una serata technotrance a una convention di startupper in fibrillazione, da una performance artistica a base di urina all’amore per una spacciatrice tatuata di nome Kimiko. Con questo esordio Lorenzo Monfregola scrive il Pasto nudo In libreria dall’1 aprile della generazione Erasmus. Un gorgo romanzesco di caos, violenza e cinismo in cui annegano le delusioni e le speranze del contemporaneo. € 19,00 | pp. 368 DAL LIBRO Nuoto. Sono a Berlino, ora nuoto, riesco a nuotare, Berlino. Questa Lorenzo Monfregola (Firenze, 1982) è un gior- è Berlino, e quelli là fuori sono loro, tutti: a ballare, a bere, a diver‑ nalista che collabora con varie testate, tra cui tirsi, a dimenarsi, a girare, a esserci. Sì, quelli sono loro, questo lo Il Tascabile, Aspenia e eastwest. Vive e lavora a so: sparpagliati, ammucchiati, scappati, eccoli: berlinesi, berlinisti, Berlino. intellettualisti, startuppisti, scopaioli, hipster, cazzetti, danzatrici, raver, spacciatrici, cazzoni, fiche, anche-artisti, refugees, musicisti, psicotici, fotografisti, nevrotici, tossici, maschiosi, bariste, cervel‑ linfuga, cervelli nella vasca, rampolli, femministe, genitori, senza- dio, legionari, depressi, dottorande, vegani, post-vegani, schiavi, compagni, tatuatori, ciclisti, nazisti, camerieri, sciroccati, nemici, vagine, pance, spine dorsali, biglietti della metro, controllori, bu‑ rocrati, sgherri, sbirri, costruttori, architetti, buttafuori, kebabbari, l’elettronica, viaggiatori, millantatori, comparse, suicidi, accoltel‑ latori, preservativi, vittime, discepoli di tutto, sacerdoti di niente. Sono loro. Ho deciso: non morirò nell’acqua lurida di Berlino.
Padre Alfonso Maria Tava Come smettere di bestemmiare Dopo aver venduto decine di migliaia di copie su Amazon nella sua versione ridotta, arriva l’edizione definitiva di un te- sto attesissimo, già sulla bocca di tutti. E che da quelle bocche vuole eliminare l’orrendo vizio della bestemmia. Questo libro è per tutti coloro che si sono trovati a commemorare sven- ture con un roboante P**** D** o a celebrare eventi lieti con un entusiastico P**** M******. Ma Padre Tava ha il rimedio: per liberarsi dalla blasfemia basta leggere questo miracoloso breviario e seguire il suo infallibile metodo. Dopo aver preso consapevolezza delle sozze lordure che provengono dalle no- stre bocche e aver scoperto la storia della profanità (Cristofo- ro Colombo un bestemmiatore?!) e la sua geografia, ci si può sottoporre allo stress test anti-bestemmia a base di calci agli spigoli, Italia-Corea del 2002, gite a Livorno e autocommise- razione. Risultati garantiti! In libreria dall’1 aprile DAL LIBRO Cara lettrice, caro lettore, non vergognarti di prendere in mano que‑ sto libro: se sei in una libreria, sii certo che molti intorno a te condi‑ € 9,90 | pp. 176 vidono il tuo stesso problema; se invece sei capitato qui tramite un sito web… be’, ben altri che Dio ti stanno osservando in questo mo‑ Padre Alfonso Maria Tava (Nizza Monferrato, mento. Smettere di bestemmiare ti sembra impossibile, lo capisco; 1949) è un religioso, esploratore, missionario, troppe cose ti inducono ogni giorno alla frustrazione, alla collera oligarca, filantropo, asceta, derviscio e scrittore e – di conseguenza – a invocare invano il nome di nostro Signo‑ italiano. Dopo un’esperienza da missionario nel re, creando villane associazioni con il regno animale o indecorose Pacifico ha dedicato la sua vita allo studio della coprolalie. Ma non temere, non ti sto giudicando: anche Lucifero bestemmia. era l’angelo più vicino a Dio… prima che la sua squadra del cuore subisse un gol al novantesimo. Se leggerai questo piccolo manua‑ le, te lo garantisco, la vita tua e delle persone vicino a te cambierà. Come smettere di bestemmiare è l’unico metodo al mondo certi‑ ficato e confermato da innumerevoli testimonianze per affrontare le difficoltà della tua esistenza terrena senza compromettere il tuo destino nell’aldilà. Questo libro sarà per te come la luce sulla via di Damasco: lasciatene avvolgere e potrai aspirare alla gloria eterna. Padre Alfonso Maria Tava
Lisa Feldman Barret 7 lezioni e 1/2 sul cervello È l’organo che più ci contraddistingue come specie, quello che abbiamo ipersviluppato e che – a torto o a ragione – ci fa sentire superiori agli altri esseri viventi. È il fondamento della nostra civiltà e, per alcuni, la sede dell’anima: ma a che cosa serve davvero il nostro cervello? E come funziona? In 7 lezioni e ½ sul cervello Lisa Feldman Barrett condensa le più importanti e recenti ricerche scientifiche e svela segreti, meccanismi e curiosità di questo nostro meraviglioso orga- no: al contrario di quanto si crede, non serve per pensare; è fatto come il cervello di tutti gli altri animali e funziona come una rete; durante la crescita è estremamente plasmabile; pre- vede (quasi) tutto quello che facciamo e collabora con i cer- velli delle altre persone; dà origine a diversi tipi di mente ed è perfino in grado di creare e modificare la realtà in cui vivia- mo. Il nostro cervello non è il più grande del regno animale e nemmeno il migliore in assoluto. Ma è straordinariamente flessibile e perfettamente adattato a ricevere e analizzare l’e- In libreria dall’8 aprile norme quantità di informazioni che provengono da altri cer- velli o dall’esterno per rispondere alle situazioni più diverse: che sia l’approssimarsi di una minaccia, l’emozione trasmessa € 17,00 | pp. 184 dal volto di chi ci sta davanti, l’urgente necessità di cibo…o di una dose di caffeina. Rapide e illuminanti, le 7 lezioni e ½ Traduzione di Elisa Faravelli sul cervello di Lisa Feldman Barrett demoliscono con ironia miti consolidati e dipingono un ritratto inaspettato di quella Lisa Feldman Barret (Toronto, 1963) è pro- massa di poco più di un chilo che ci rende unici e umani. fessoressa di Psicologia presso la Northea- stern University di Boston, dove dirige inoltre «Un libro tanto conciso quanto affascinante. l’Interdisciplinary Affective Science Laboratory. Da leggere assolutamente.» È autrice di How Emotions Are Made (2017) e di numerosi articoli pubblicati su Science e Nature. Michael Pollan
Esther Kinsky Sul fiume Una donna cammina lungo il River Lea, nella periferia tra- sognata e disincantata di Londra, sfiora le storie marginali di burattini e volti in balia del vento e di un confine: il re di Springfield Park che regge il mondo nel cappello, un ex acro- bata che nasconde un vestito di paillette e un imbroglio, un croato dalle labbra sottili e la passione per Neil Young. Perso- ne, immigrati in bilico sul confine di un fiume che forma lo sguardo sull’Altro, circoscrive l’appartenenza a ciò che di vol- ta in volta è l’altra parte. Cifra del movimento e di un altrove. La narratrice senza nome di Esther Kinsky osserva, accumu- lando strati di descrizione e memoria, fino a che non diventa impossibile distinguerli. Sceglie posti di cui le sembra di ri- cordare i nomi, senza dimenticare che niente conduce nell’i- gnoto come i ricordi. Tra case fatiscenti e strade di passaggio, i giorni procedono tutti nella stessa direzione: lungo il corso del fiume e ritorno. Sospesa nella nebbia di una nostalgia di seconda mano, sfoglia la memoria uno strato alla volta alla In libreria dall’8 aprile ricerca di tutti i ricordi che scorrono tra un fiume e un’infan- zia. Il River Thames, che rifletteva il volto vuoto di Londra; il Reno, che le aveva insegnato il qui e il là; gli strazianti fio- € 23,00 | pp. 328 ri arancioni gettati a Calcutta nell’Hooghly River e il Gange che mescolava veleni e rimedi, sfumandoli. E poi fotografare Traduzione di Silvia Albesano tutto finché non diventa una storia. Un mondo in negativo fatto di istantanee occasionali che accolgono un destino e un Esther Kinsky (Engelskirchen, 1956) è scrittrice dettaglio casuale: un airone, una bicicletta, la propria ombra. e traduttrice. Con Sul fiume ha vinto il premio E su tutto, il fiume, movimento, disordine e imprevedibilità Adelbert von Chamisso nel 2016, il premio Franz in un mondo che tende all’ordine. Sul fiume è una cartina in Hessel nel 2014, il Kranichsteiner Literaturpreis movimento tra persone alla deriva e acque della memoria, nel 2015 ed è stata finalista al Deutscher Buch- in cui il prezzo per l’instabilità è che nulla resta uguale, tutto preis nel 2014. Il Saggiatore ha pubblicato Mac‑ chia (2019). scorre. Diventa la ricerca ostinata di qualcosa, non necessa- riamente un senso. Una storia forse, una pagina su cui scri- vere il proprio nome, una nuova inquietudine per il cuore. DAL LIBRO Portiamo in giro il nostro cuore nel posto sbagliato: l’ho sem‑ pre pensato, trovandomi su un fiume.
Gaia van der Esch Volti d’Italia Viaggio nei nostri pensieri, desideri e paure Sono molte le strade che compongono la vita di Gaia van der Esch: ci sono le strade di campagna di Anguillara Sabazia, dove ha vissuto l'infanzia con il fratello, il padre olandese e la madre lombarda; quelle lastricate di sanpietrini del liceo e dell’università a Roma; le autostrade verso casa dei nonni nell’hinterland milanese. E poi ci sono le strade che l’hanno portata per dodici anni lontano dall’Italia, tra studio e mis- sioni internazionali, in Germania, Francia, Belgio, Tanzania, Giordania, Iraq, Svizzera e Stati Uniti. Così, quando si è tro- vata a ragionare sulla sua identità di italiana e su cosa signi- fichi davvero quella parola stampata sul passaporto che tiene vicino al letto, è stato naturale salire a bordo della Fiat 600 di sua nonna e cercare risposta lungo le strade della penisola. L’impresa è ambiziosa: attraversare l’Italia armata solamente In libreria dal 15 aprile di un questionario e un blocnotes e intervistare le persone che incontra per tentare di capire chi sono, cosa vogliono e cosa temono gli italiani di oggi. Dalla Sicilia a Trento, dalla periferia di Milano al Golfo di Napoli, come nei Comizi d’a- € 17,00 | pp. 168 more di Pasolini il suo racconto di ricerca personale diventa, curva dopo curva, un’appassionante narrazione collettiva di Gaia van der Esch (Roma, 1987), nata da geni- luoghi e persone: le pagine del taccuino si trasformano in un tori italo-olandesi, è cresciuta ad Anguillara Sa- coro di voci in cui a prendere la parola sono di volta in volta bazia. Dopo aver vissuto dodici anni all’estero studenti entusiasti dell’Erasmus e pensionati scontenti della e aver lavorato per diverse Ong, oggi collabo- ra con la presidenza italiana del G20. Nel 2017 politica, arbëreshë calabresi gelosi della propria cultura e no- è stata inclusa da Forbes tra i 30 under 30 più vantottenni innamorate dell’Europa, ristoratori che vedono promettenti al mondo. Sue pubblicazioni so- i migranti come una minaccia e ragazzini che vivono ogni no uscite per l’Espresso, il Corriere della Sera e la giorno l’integrazione giocando sotto i portici. Harvard Kennedy School Review. A metà tra reportage e saggio narrativo, Volti d’Italia è il ri- tratto in prima persona di un popolo inquieto e vitale, deluso dal presente e orgoglioso del passato, desideroso di cambiare e scoraggiato dalla possibilità di farcela. Un popolo con gli occhi aperti nella notte triste, ma che comunque, in qualche modo, resiste.
Louise Glück Ararat Camminiamo in un cimitero: i fiori incoronano una lapide, la tomba di una persona cara. Ci muoviamo sull’erba schiac- ciata dai piedi dei tanti che, come noi, procedono disorientati tra le tombe. Ripensiamo a ciò che è stato e, all’ombra di un faggio rosso, udiamo ancora una volta le nostre risate e i no- stri pianti di bambini, la ninnananna sommessa di una ma- dre che culla un figlio, il canto di un uccello che trafigge il si- lenzio di un padre, il nostro. Ararat è un commovente ritratto di famiglia, turbato, sullo sfondo, dalla presenza gelida della morte. Il lutto, dice Louise Glück, è una ferita aperta, pulsa, brucia, ma aspetta. Il tempo trascolora, le ore sfioriscono, i giorni diventano mesi, i mesi anni: allora riviviamo l’ultimo saluto, il tremore di una mano, i sorrisi che non nascondono le lacrime, e capiamo che la sofferenza è compagna inevitabi- le della compassione, dell’amore. E nella dolcezza del dolore diventiamo inequivocabilmente umani. In libreria dal 15 aprile DAL LIBRO Immagine allo specchio € 14,00 | pp. 192 Traduzione di Bianca Tarozzi Oggi mi sono vista nella buia finestra come l’immagine di mio padre, la cui vita trascorse così, Louise Glück è autrice di dodici libri di poesie e pensando alla morte, escludendo due raccolte di saggi. Ha vinto il premio Nobel altre faccende sensuali, per la Letteratura nel 2020 «per la sua incon- fondibile voce poetica che con austera bellezza tanto che alla fine a quella vita rende universale l’esistenza dell’individuo». Tra fu facile rinunciare, poiché gli altri premi ricordiamo la National Human- non conteneva nulla: nemmeno ities Medal, il premio Pulitzer, il National Book la voce di mia madre poteva farlo Award, il premio Bollingen, il Wallace Stevens cambiare o voltarsi indietro Award conferito dall’Academy of American perché era convinto Poets e la Gold Medal for Poetry dell’American che se non puoi più amare un altro essere umano Academy of Arts and Letters. Insegna a Yale e Stanford e vive a Cambridge, nel Massachusett. non hai un posto in questo mondo.
I classici Per il Saggiatore, costruire dei “classici” non significa necessariamente riscoprire il passato, ma piuttosto il contrario: immaginare nuove esperienze per il lettore del futuro. È per questo che se talvolta ritradurremo libri importanti per dargli nuova vita, la maggior parte delle volte immagineremo libri nuovi a tutti gli effetti: libri dove l’interazione di un autore contemporaneo, per esempio, crei un nuovo cortocircuito. Un nuovo significato. Pubblicare libri classici significa per noi pubblicare libri nuovissimi: non adorare le ceneri del passato, ma conservare il fuoco del futuro. Ed è per questo che abbiamo pensato a copertine così contemporanee, che non si appoggiano su un immaginario antico, ma cercano di crearne uno nuovo: per un lettore che cerca nuove esperienze, anche tramite un oggetto-libro contemporaneo. Per un lettore che, in un libro, cerca il futuro. Andrea Gentile - direttore editoriale I primi I prossimi Racconti di demoni russi Antonio Moresco a cura di Andrea Tarabbia La vita nova di Dante Alighieri T. S. Eliot La terra devastata Ugo Foscolo traduzione e cura di Carmen Gallo I Sepolcri illustrati da Marco Cazzato Rainer Maria Rilke - Franz Xaver Kappus Herman Melville Lettere a un giovane poeta Billy Budd, Bartleby con prefazione di Valerio Magrelli e altre storie traduzione e cura di Luca Briasco Ludovico Ariosto Satire Arthur Rimbaud con introduzione di Ermanno Cavazzoni Una stagione all’inferno con prefazione di Patti Smith
Ludovico Ariosto Satire Nel 1517 Ariosto decide di non seguire in Ungheria il car- dinale Ippolito d’Este – cui aveva dedicato l’Orlando furioso – ed elenca i motivi del rifiuto componendo la prima Satira. Nel corso di otto anni ne scrive altre sei. Si tratta di sfoghi autobiografici in rima, salaci, in cui sono concessi la vol- garità e lo scherzo. Ariosto critica le vanità della società di corte, si interroga su questioni pratiche, come l’opportunità di prender moglie o l’educazione dei figli, e ci regala squarci comici di ineguagliabile densità poetica. Nell’introduzione a questa nuova edizione delle Satire, Er- manno Cavazzoni ci restituisce la loro forza autentica; le sveste di accademismi, filologismi e formalismi, liberan- do il testo nudo e crudo, la sua comicità schietta, la vitali- tà spontanea, l’ironia pepata. Ci racconta un Rinascimen- to diverso: un carnevale dei sensi, in cui papi e cardinali si dedicano alla crapula anziché agli uffici della religione e altezzosi umanisti si rivelano degli sporcaccioni. Si capisce In libreria dal 22 aprile dunque perché furono pubblicate solo dopo la morte del poeta. Oggi, dopo cinquecento anni, resta immutato il pia- cere della lettura. € 15,00 | pp. 128 A cura di Ermanno Cavazzoni Ludovico Ariosto è nato nel 1474 a Reggio Emilia ed è morto nel 1533 a Ferrara. Ermanno Cavazzoni (Reggio Emilia, 1947) è scrittore e sceneggiatore. Vincitore del premio Selezione Campiello con La galassia dei dementi (La nave di Teseo, 2018), ha pubblicato anche Il pensatore solitario (Guanda, 2015), Gli eremiti del deserto (Quodlibet, 2016) e Storie vere e verissi‑ me (La nave di Teseo, 2019).
Racconti di demoni russi Tra possessioni, sortilegi e forze impure, incubi, ossessioni, violenze e follie, la letteratura russa più di altre sembra aver subito il fascino fatale del maligno, e questa raccolta di Rac- conti di demoni russi ne è una chiara testimonianza. Guida d'eccezione in questo viaggio mefistofelico, Andrea Tarabbia ha selezionato e curato i più importanti esempi letterari della fascinazione luciferina, da Gogol’ a Cechov a Bulgakov, apparecchiando un banchetto di prelibatezze macabre – tra cui alcune vere rarità – in cui l'estasi non è mai troppo distante dalla dannazione: ecco Satana che se- duce una fanciulla e la condanna con un languido bacio, mentre un vortice di dannati si presenta al cospetto della regina del Sabba, suonano orchestre di morti, appaiono an- geli avvolti dalle fiamme: la notte non è mai stata così ani- mata, e racconto dopo racconto si compone il ritratto al ne- ro di un'intera cultura. In libreria dal 22 aprile € 19,00 | pp. 472 A cura di Andrea Tarabbia Andrea Tarabbia (Saronno, 1978) è scrittore e traduttore. Vincitore del premio Campiello con Madrigale senza suono (Bollati Boringhieri, 2019), ha pubblicato anche La calligrafia come arte della guerra (Transeuropa, 2010), Il cimitero degli anarchici (FrancoAngeli, 2012), Il giardino delle mosche (Ponte alle Grazie, 2015), Il peso del legno (NN, 2018) e Il demone a Beslan (Bollati Bo- ringhieri, 2021).
James Suzman Lavoro Una storia culturale e sociale Il lavoro: definisce la nostra posizione nella società, determi- na dove e con chi passeremo gran parte della nostra giorna- ta, è il mediatore della nostra autostima e un mezzo per tra- smettere i valori in cui crediamo. Se gli economisti moderni profetizzavano la progressiva scomparsa del giogo del lavoro, oggi siamo sempre più indaffarati e sempre più occupati, a discapito del tempo dedicato a noi stessi. Ma lavorare fa dav- vero parte della nostra natura? Per rispondere, James Suzman ripercorre la storia dell’u- manità dalle origini ai nostri giorni, spaziando tra antropo- logia e zoologia, fisica e biologia evolutiva, economia e ar- cheologia. Se è vero che oggi troviamo una realizzazione e uno scopo nel lavoro, i nostri antenati concepivano in mo- do molto diverso se stessi e il tempo a loro disposizione. Il mito odierno dell’occupazione, considerata quasi una virtù, In libreria dal 22 aprile è un’evoluzione relativamente recente nella nostra storia mil- lenaria, che ha avuto origine con l’avvento dell’agricoltura e con la nascita delle città, con la domesticazione degli animali e, successivamente, con la comparsa delle macchine. Lavo- € 29,00 | pp. 368 ro racconta come nei secoli si siano trasformati radicalmente Traduzione di Marco Cupellaro non solo la nostra capacità di produzione e il nostro impatto sull’ambiente, ma anche i concetti stessi di noia, ozio e tempo libero, seguendo i mutamenti dettati da ideologie, religioni e James Suzman (Johannesburg, 1970), antro- scoperte scientifiche. A lungo abbiamo faticato per noi stessi pologo, attualmente dirige Anthropos Ltd., una piattaforma che applica i metodi antropologici e per gli altri – talvolta fino a morirne –, ci siamo chiesti se ne alla soluzione delle problematiche sociali ed valesse la pena, abbiamo lottato per ricavare qualche ora di economiche contemporanee. Scrive per The libertà da dedicare alle persone e alle cose che ci piacevano. New York Times, The Observer, The Guardian e Oggi, alle soglie di un’era che promette di automatizzare gran The Independent e ha pubblicato il saggio Af‑ parte delle nostre attività, James Suzman ci invita a riflettere fluence without Abundance (2017). sui valori e desideri cui vogliamo dare spazio e all’uso che facciamo della nostra vita.
Emma Glass Il battito fantasma Le mani di Laura sono screpolate, arrossate dai continui la- vaggi e dai disinfettanti. Ogni giorno le sue mani bendano, curano, accudiscono bambini malati e fragili. Ogni giorno Laura somministra medicine, parla con padri e madri e assu- me piccole e grandi dosi di tristezza, consapevole che alcuni di quei bambini usciranno dal reparto pediatrico guariti, altri no. Ogni giorno Laura torna a casa e dorme, esausta, sognan- do di sprofondare nelle acque nere di un lago. Poi si sveglia accanto a un uomo che ha smesso di amarla ed esce nella fredda luce di una Londra che cerca di amare, non ricam- biata. Una mattina – nella metropolitana che prende ogni giorno – Laura scorge una figura strana e inquietante che scompare davanti ai suoi occhi, senza che nessun altro pas- seggero se ne accorga. Da quel momento la presenza fanta- smatica sembra insinuarsi nella sua vita, nelle stanze buie e nei corridoi dell’ospedale, nella sensazione di essere sempre spiata, nei sogni inquieti che la turbano. In libreria dal 29 aprile L’ombra che perseguita Laura è reale o è un’allucinazione nata dallo stress, dalla mancanza di sonno e di amore? Il battito fantasma è un ritratto inquietante e al tempo stesso € 17,00 | pp. 112 empatico di una protagonista completamente assorbita dal suo lavoro e dalla sua missione, dei suoi incubi e delle sue Traduzione di Elisa Pantaleo paure; un romanzo che si muove sul labile confine che sepa- ra i sogni dalla cruda realtà e la speranza dalla disperazione. Emma Glass (Swansea, 1987) ha studiato lette- ratura e scrittura creativa alla University of Kent DAL LIBRO e attualmente lavora a Londra come infermiera La porta va avanti e indietro, greve, batte contro il muro. Ogni urto pediatrica. Nel 2018 il Saggiatore ha pubblicato scandisce l’ingresso di una persona, l’uscita di un’altra, scandisce i il suo romanzo di esordio, La carne. movimenti decisi e mirati di tutti noi nella stanza. Scandisce i no‑ stri inspiri ed espiri collettivi, respiriamo all’unisono. Restiamo fin troppo a lungo con il fiato sospeso. Restiamo in sospeso, aspettan‑ do che torni il battito. La porta batte di nuovo, troppo forte stavol‑ ta, uno sguardo si leva, una voce dice no, no, siamo in troppi qui, uscite per favore. Chi resta si guarda intorno, ci guardiamo l’un l’altro. Abbiamo tutti lo stesso sguardo, le stesse labbra secche e la fronte sudata. Siamo diverse sfumature di blu.
Enzo Restagno Claude Debussy Ovunque lontano dal mondo Affascinante ossimoro musicale dell’Ottocento, la vita di Claude Debussy è un braciere ardente. Dietro gli occhi pe- netranti e la fronte pronunciata, il genio musicale nasceva cercando soluzioni fantasiose agli errori, dalle partiture de- gli esercizi suonate con trasporto alle stravaganze armoniche che portavano all’esasperazione i docenti del Conservato- rio di Parigi. Lo stile che avrebbe dovuto essere sûr, correct, élégant et coloré diventa tra le sue mani eccentrica finezza, inattesa innovazione e atto di cesura di un secolo. Profondo conoscitore delle partiture di Debussy e avido lettore della sua corrispondenza, Enzo Restagno scrive una biografia dal ritmo andante e romanzesco. Riunendo in un solo testo centinaia di riferimenti differenti, Ovunque lon- tano dal mondo è la testimonianza di un secolo, un diario musicale che non raccoglie solo la musica, ma anche l’arte In libreria dal 29 aprile e la letteratura di un’età dell’oro per la creatività. Immagini e parole erano un prezioso alimento per Debussy, il suo oc- chio era in grado di coglierne e apprezzarne i dettagli più sottili e di trasformare l’istante fissato sulla tela in una realtà € 32,00 | pp. 569 sonora viva e palpitante; il suo orecchio si lasciava sconvol- gere dalla lettura di Baudelaire e Mallarmé, come di Poe e Enzo Restagno (Torino, 1941), critico e storico di Shakespeare, e i suoi componimenti divenivano versi in della musica, è stato per trent’anni il direttore musica e pennellate sonore, in una serie di correspondances, artistico di Torino Settembre Musica e MiTo. È in un filo rosso che unisce la poesia dei maldetti alla musica autore di numerosi saggi su compositori del di un loro membro onorario: colui che invece di sommer- Novecento, tra cui Nono, Berio, Reich, Ligeti e gere la parola poetica con la musica, si sforzava di metterla Henze. Per il Saggiatore ha scritto Ravel e l’a‑ in evidenza. nima delle cose (2009), Schönberg e Stravinsky (2014) e La testa scambiata (2017), e curato, fra Dopo aver narrato la magica raffinatezza di Ravel, l’incon- gli altri, Arvo Pärt allo specchio (2017). tro solo sfiorato fra Schönberg e Stravinsky e l’incredibile storia nascosta dietro una scultura di Picasso, Enzo Resta- gno dedica ancora una volta la sua penna a quel melting pot di tutte le arti che fu la Parigi di fine Ottocento.
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