Akwaeke Emezi La morte di Vivek - Il Saggiatore

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Akwaeke Emezi La morte di Vivek - Il Saggiatore
Akwaeke Emezi
                                                    La morte di Vivek
                                                    Una madre trova il corpo del figlio davanti alla porta di ca-
                                                    sa. Vivek è morto, il giorno dell’incendio al mercato. Al collo
                                                    non ha più il ciondolo che portava sempre; è nudo e dalla
                                                    testa, ornata da capelli che qualcuno giudicava troppo lunghi
                                                    per un uomo, stillano fiotti di sangue. Cosa gli è accaduto?
                                                    Chi l’ha trascinato fino a lì? Il dolore atroce e il desiderio di
                                                    scoprire la verità conducono la madre alla consapevolezza di
                                                    non aver mai conosciuto fino in fondo suo figlio. Vivek ha
                                                    sofferto, ha scontato la sua diversità, ma ha trovato compren-
                                                    sione tra le braccia di alcune amiche e del cugino, unici a cu-
                                                    stodire il segreto della sua morte.
                                                    Vivek miscela sessi e identità, sfida i limiti, abolisce i con-
                                                    fini, e così anche la lingua di Akwaeke Emezi si fa fluida,
                                                    eppure pronta a impennarsi con scatti di fragoroso sprezzo
                                                    delle norme. La morte di Vivek è un romanzo misterioso e
                                                    delicato; la storia di una fiammeggiante liberazione dal fumo
                                                    nero che aleggia dentro la testa delle persone.
      In libreria dal 4 marzo
                                                                  «Viscerale, tenero e struggente.
€ 22,00 | pp. 280                                       Un esempio di quello che la narrativamigliore può fare:
                                                                 essere un antidoto all’invisibilità.»
Traduzione di Benedetta Dazzi
                                                                            The Guardian

Akwaeke Emezi (Umuahia, 1987) nasce in Ni-
geria e studia alla New York University. Il suo                                                        DAL LIBRO
romanzo d’esordio Acquadolce, pubblicato dal
Saggiatore nel 2019, è stato finalista al PEN/He-   «Non sono ciò che tutti pensano che sia. Non è mai stato co‑
mingway Award e al Women’s Prize for Fiction.       sì. Non avevo la bocca per tradurlo in parole, per dire ciò che
                                                    non andava, per cambiare le cose che sentivo di dover cam‑
                                                    biare. E ogni giorno era difficile, andare in giro e sapere che
                                                    le persone mi vedevano in un modo, sapere che si sbaglia‑
                                                    vano, si sbagliavano in tutto e per tutto, che per loro il mio
                                                    vero io era invisibile. Per loro non esisteva neanche. Quindi:
                                                    se nessuno ti vede, tu ci sei ancora?»
Akwaeke Emezi La morte di Vivek - Il Saggiatore
Yves Bonnefoy
                                                        Nell’inganno della soglia
                                                        Ogni poesia scalfisce una resistenza, eleva il linguaggio, ripu-
                                                        dia la banalità, si misura con la vita. È questo l’insegnamento
                                                        di Nell’inganno della soglia, raccolta che ha segnato la poe-
                                                        sia del Novecento e un capitolo straordinario della vicenda
                                                        artistica di Yves Bonnefoy, il quale qui più che mai piega il
                                                        linguaggio e si getta nella materia che lo nutre: l’esperienza
                                                        sempre tesa del vivere.
                                                        Nell’inganno della soglia è una riflessione sulla natura, sulla
                                                        memoria e sullo scorrere del tempo: la parola di Bonnefoy
                                                        non può esistere senza un accordo con il paesaggio, con gli
                                                        umani e gli oggetti che lo abitano, e fa i conti con la condan-
                                                        na della nostra mortalità. Pubblicato per la prima volta nel
                                                        1975 e qui presentato in nuova traduzione, Nell’inganno della
                                                        soglia raccoglie il frutto di decenni di sperimentazione poe-
                                                        tica e conserva ancora tutta la sua potenza, mostrando, come
                                                        scrive Fabio Scotto nell’introduzione, che «scrivere è varcare
                                                        una soglia, quella dell’indicibile, scontrarsi a una porta coria-
      In libreria dal 4 marzo                           cea, ingannevole, chiusa».

                                                              «Tutti i testi di Yves Bonnefoy si compongono
€ 23,00 | pp. 184                                                di una serie di attimi, paragonabili a quelli
                                                        di una traversata, in cui permane un desiderio condiviso
A cura di Fabio Scotto                                      tra il ricordo e la speranza, tra il freddo della notte
                                                               e il calore di un nuovo fuoco, tra la denuncia
Yves Bonnefoy (Tours, 1923 - Parigi, 2016) è sta-              di un “inganno” e la tensione verso la meta.»
to uno dei massimi poeti del Novecento, autore,                                 Jean Starobinski
oltre che di raccolte liriche – come Quel che fu
senza luce. Inizio e fine della neve (Einaudi, 2001),
                                                          «Yves Bonnefoy è uno dei rari poeti dell’intera storia
Le assi curve (Mondadori, 2007) e L’ora presente
(Mondadori, 2013) –, di numerosi scritti sull’ar-        della letteratura ad aver mantenuto lo stesso livello di
te e sulla letteratura – tra cui Osservazioni sullo        eccellenza artistica per il corso di tutta la sua vita.»
sguardo (Donzelli, 2003), Il digamma (ES, 2015)                                 Paul Auster
e Poesia e fotografia (O Barra O, 2015). Nel 2010
è apparso, a cura di Fabio Scotto, il Meridiano
L’opera poetica (Mondadori).
Akwaeke Emezi La morte di Vivek - Il Saggiatore
Priya Basil
                                                     Elogio dell'ospitalità
                                                     Riflessioni sul cibo
                                                     e sul significato della generosità
                                                     In questo poetico saggio-memoir sul significato dell’acco-
                                                     glienza, Priya Basil ci racconta con ironia e schiettezza che
                                                     cosa significa essere ospitali e come usare la condivisione
                                                     del cibo per imparare a stare insieme, al di là di ogni diffe-
                                                     renza e diffidenza.
                                                     Perché il cibo abita le nostre vite. Ci sfama, ci sostenta, ci
                                                     appaga. E, se inatteso e bizzarro, può anche stupirci e spa-
                                                     esarci, proprio come chi non conosciamo: l’altro da noi, il
                                                     forestiero che bussa alla nostra porta e ci chiede di entrare.
                                                     Riusciamo a sorprenderci e insieme nutrirci dell’imprevi-
                                                     sto? Può la comunione di un piatto diventare comunione
                                                     di esistenze? Siamo capaci di offrire un posto accanto a noi
                                                     allo straniero di cui non sappiamo nulla?
                                                     In Elogio dell’ospitalità Priya Basil ci spinge a esprimere la
    In libreria dall’11 marzo                        nostra generosità, invitandoci a offrire e ricevere, condivi-
                                                     dere e accogliere senza riserve, per capire che solo nell’o-
                                                     spitalità incondizionata possiamo trovare il nostro senso di
€ 16,00 | pp. 136                                    comunità. E vivere così in un mondo in cui ogni persona
                                                     può sentirsi a casa, chiunque essa sia.
Traduzione di Alessandra Castellazzi
                                                                                                       DAL LIBRO
Priya Basil è nata a Londra nel 1977 da una fa-      Cucinare per gli altri e mangiare con loro è uno dei modi più
miglia di origini indiane, è cresciuta in Kenya e    tangibili, quotidiani per misurare la generosità. La quantità
oggi vive tra l’Inghilterra e Berlino. Ha fondato
                                                     e il genere di cibo offerto, come e a chi è servito: queste cose
la piattaforma internazionale Authors for Pea-
ce e scrive per il Guardian e altre testate. Con     definiscono l’ospitalità, a tavola e oltre.
il suo primo romanzo, Profumo di spezie proibite     A tavola o ai fornelli, l’ospitalità spesso va a braccetto con
(Piemme, 2011), nel 2007 è stata candidata al        la parola‑sorella «ostilità». Entrambe le parole derivano
Dylan Thomas Prize e al Commonwealth Writ-           dall’antica radice indoeuropea ghost‑ti, che significa ospi‑
ers’ Prize; i successivi, The Obscure Logic of the   tante, ospitato e straniero: il triangolo di ruoli entro cui ci
Heart (2010) e Strangers on the 16:02 (2011), so-    muoviamo tutta la vita. Il cibo è stato spesso brandito come
no stati tradotti in otto lingue.
                                                     forma di potere, uno strumento efficace per premiare o
                                                     punire, per sfoggiare lusso e ostentare generosità.
Akwaeke Emezi La morte di Vivek - Il Saggiatore
Jason Hickel
                                                   Siamo ancora in tempo!
                                                   Come una nuova economia
                                                   può salvare il pianeta
                                                   È una menzogna che va avanti da anni, da generazioni, da
                                                   secoli, ormai elevata a verità inconfutabile: il sistema capita-
                                                   listico, la continua crescita del mercato, la costante ricerca di
                                                   nuovi profitti sono l’unica realtà possibile, l’unica soluzione
                                                   per mantenere uno standard di vita e salute a cui non possia-
                                                   mo più rinunciare. Ma è ormai chiaro che questa visione del
                                                   mondo ci sta portando verso il collasso ecologico definitivo,
                                                   alimentando al tempo stesso la disuguaglianza e lo sfrutta-
                                                   mento di gran parte dell’umanità a favore di un meccanismo
                                                   inumano e insaziabile.
                                                   L’unica speranza di salvare noi e il pianeta è capovolgere non
                                                   solo il nostro modo di produrre, ma anche il rapporto con la
                                                   natura: non più entità autonome, ma parte di essa; non sfrut-
                                                   tatori, ma collaboratori. È necessario sì ridurre lo spreco di
    In libreria dall’11 marzo                      risorse, ma soprattutto ridistribuirle equamente e iniziare a
                                                   produrre beni durevoli ed effettivamente necessari, spegnen-
                                                   do le sirene della pubblicità e del consumismo. La proposta
€ 23,00 | pp. 288                                  di Jason Hickel non è sinonimo di decrescita negativa, sta-
                                                   gnazione e perdita di posti di lavoro: comporta il passaggio
Prefazione di Extinction Rebellion                 a un tipo di economia completamente diverso, un’economia
Traduzione di Fabio Galimberti                     fondata sui principi della prosperità umana e della stabilità
e Paola Marangon                                   ecologica anziché sull’accumulazione costante del capitale.
                                                   Siamo ancora in tempo! non è l’ennesimo grido di allarme
                                                   per la catastrofe imminente: Hickel ci invita a immaginare
Jason Hickel (eSwatini, 1982), antropologo
                                                   un futuro diverso – più giusto e a misura d’uomo – e a lavo-
economico, è senior lecturer di Antropologia
presso la Goldsmiths, University of London; è      rare concretamente per realizzarlo, non solo attraverso i no-
membro della Royal Society of Arts e collabora     stri comportamenti quotidiani ma cambiando radicalmente
con The Guardian, Al Jazeera e numerose testate    il nostro modo di vedere il mondo.
online. Tra i suoi saggi ricordiamo Democracy as
Death (2015) e Hierarchy and Value (con Naomi
Haynes; 2018). Nel 2018 il Saggiatore ha pubbli-
cato The Divide.
Akwaeke Emezi La morte di Vivek - Il Saggiatore
Heather Christle
                                                       Il libro delle lacrime
                                                       Heather Christle è come tutti noi: piange. Spesso, in alcuni
                                                       momenti della vita; poco, in altri. Come capita a tutti, fin da
                                                       quando siamo piccoli. Piangiamo per gli amici scomparsi e
                                                       per i figli che nascono, crescono, giocano sul tappeto di ca-
                                                       sa. A volte, piangiamo senza motivo. A volte, piangiamo per
                                                       troppi motivi. Ci ricordiamo tutte le lacrime versate, i pian-
                                                       ti a dirotto, i singhiozzi? No, con tutta probabilità. Ma cosa
                                                       direbbero, di noi e della vita, quei pianti, se potessimo rico-
                                                       struirne la storia e la geografia?
                                                       È questo l’ambizioso progetto di Heather Christle: rintrac-
                                                       ciare le lacrime che hanno punteggiato non solo la sua esi-
                                                       stenza, ma anche quella degli altri; chiedersi perché e come
                                                       piangiamo, scoprire che cosa accomuna occhi lucidi e pianti
                                                       disperati. Il libro delle lacrime si muove tra ricordi personali e
                                                       storia recente, tra poesia e spunti scientifici; nelle sue pagine
                                                       si sovrappongono vicende, si intrecciano emozioni a formare
                                                       un profondo e commovente tributo al nostro complicato rap-
     In libreria dal 18 marzo                          porto con il dolore e la felicità.

                                                                                                          DAL LIBRO
€ 19,00 | pp. 216                                      Questo libro ha preso il via cinque anni fa: mi chiedevo co‑
Traduzione di Giulia Poerio                            me sarebbe stato tracciare una mappa di tutti i luoghi in
                                                       cui avevo pianto in vita mia, un’idea che mi accompagnava
                                                       sempre, senza sapere quante pagine le sarebbero cresciute
Heather Christle (Wolfeboro, 1980) è autrice-          intorno.
delle raccolte poetiche The Dif cult Farm (2009),
What Is Amazing (2012), Heliopause (2015) e The
Trees The Trees (2019), con cui ha vinto il Believer
Poetry Award. Le sue poesie sono state pubbli-
cate su The New Yorker, London Review of Books
e Poetry. Insegna scrittura creativa alla Emory
University di Atlanta.
Akwaeke Emezi La morte di Vivek - Il Saggiatore
Antonio Ereditato
                                                       Un breve viaggio
                                                       chiamato Terra
                                                       Come è iniziata la nostra vita
                                                       e in quali modi potrà finire
                                                       La Terra è un minuscolo grumo di materia che si è generato
                                                       nell’immensità dell’universo quasi 5 miliardi di anni fa. Da
                                                       allora vaga per lo spaziotempo, e da un po’ porta con sé un
                                                       prezioso carico di vita, intelligenza e coscienza. Ma lei e il
                                                       suo carico sono costantemente minacciati da esplosioni di
                                                       supernove, impatti con grandi asteroidi, glaciazioni, eruzio-
                                                       ni di supervulcani, megaterremoti e fiotti di raggi gamma.
                                                       E di recente ci si sono messe anche bombe atomiche, crisi
                                                       climatiche, pandemie e tante altre belle invenzioni dell’a-
                                                       bitante principe del pianeta: l’umanità. Qual è il suo (e no-
                                                       stro) destino?
                                                       Un breve viaggio chiamato Terra ci accompagna da quel
     In libreria dal 25 marzo                          grande avvenimento, verificatosi solo per caso, chiamato Big
                                                       Bang, alla formazione di un piccolo pianeta che ruota attorno
                                                       a una stella insignificante di una galassia di media grandezza,
                                                       dalla scintilla della vita alla nascita di Homo sapiens, dalla ri-
€ 22,00 | pp. 272                                      voluzione scientifica che gli ha fatto credere di poter domina-
                                                       re il mondo alla sua futura sparizione dalla scena dell’esisten-
Antonio Ereditato (Napoli, 1955) è visiting pro‑       za. Le probabilità della nostra estinzione sono alte ma, forse,
fessor di Fisica all’Università di Yale e professore   potremo ritardare quel momento, almeno fino al giorno in
emerito presso l’Università di Berna, dove per         cui la nostra casa verrà inghiottita da un buco nero o brucia-
molti anni è stato direttore del Laboratory for        ta dal Sole morente. Eppure anche allora potrebbe non essere
High Energy Physics. Con il Saggiatore ha pub-         davvero la fine…
blicato Le particelle elementari (2017) e Guida tu‑
                                                       Dopo averci fatto danzare al ritmo del respiro del cosmo,
ristica per esploratori dello spazio (2019), oltre a
Il cosmo della mente (2018) e L’infinito gioco della   Antonio Ereditato ci guida all’esplorazione del nostro limite
scienza (2020) insieme a Edoardo Boncinelli.           ultimo, suggerendoci di prenderci cura del nostro pianeta e
                                                       indicandoci la via per farlo, ma soprattutto invitandoci a non
                                                       avere paura. In fondo, basta solo intendersi su che cosa signi-
                                                       fichi davvero la parola «fine».
Akwaeke Emezi La morte di Vivek - Il Saggiatore
Lorenzo Monfregola
                                                    Gli annegati
                                                    Arthur apre gli occhi e tutto ciò che ha attorno è acqua, e luci
                                                    che scivolano nel buio mentre la corrente lo trascina: come
                                                    è finito nella Sprea, il fiume che taglia in due Berlino, con
                                                    tutti i vestiti addosso e nessun ricordo di ciò che è accaduto?
                                                    A fatica riesce a raggiungere una sponda, sente un dolore
                                                    trafiggergli il petto, dove un livido rosso gli copre lo sterno.
                                                    Ma cosa è successo? E che fare? Arthur non lo sa, ma l’uni-
                                                    co modo per capirlo è andare avanti. Ogni risalita verso la
                                                    luce inizia da una discesa, e quella nella notte della capitale
                                                    tedesca è una caduta in picchiata tra fantasmi stroboscopi-
                                                    ci e allucinazioni sintetiche; l’unica chance per rintracciare i
                                                    brandelli della sua esistenza è lanciarsi nell’ignoto, rimbal-
                                                    zando da un’orgia a cielo aperto a una rissa tra impasticcati,
                                                    da una serata technotrance a una convention di startupper
                                                    in fibrillazione, da una performance artistica a base di urina
                                                    all’amore per una spacciatrice tatuata di nome Kimiko.
                                                    Con questo esordio Lorenzo Monfregola scrive il Pasto nudo
      In libreria dall’1 aprile                     della generazione Erasmus. Un gorgo romanzesco di caos,
                                                    violenza e cinismo in cui annegano le delusioni e le speranze
                                                    del contemporaneo.
€ 19,00 | pp. 368
                                                                                                              DAL LIBRO
                                                    Nuoto. Sono a Berlino, ora nuoto, riesco a nuotare, Berlino. Questa
Lorenzo Monfregola (Firenze, 1982) è un gior-
                                                    è Berlino, e quelli là fuori sono loro, tutti: a ballare, a bere, a diver‑
nalista che collabora con varie testate, tra cui
                                                    tirsi, a dimenarsi, a girare, a esserci. Sì, quelli sono loro, questo lo
Il Tascabile, Aspenia e eastwest. Vive e lavora a
                                                    so: sparpagliati, ammucchiati, scappati, eccoli: berlinesi, berlinisti,
Berlino.
                                                    intellettualisti, startuppisti, scopaioli, hipster, cazzetti, danzatrici,
                                                    raver, spacciatrici, cazzoni, fiche, anche-artisti, refugees, musicisti,
                                                    psicotici, fotografisti, nevrotici, tossici, maschiosi, bariste, cervel‑
                                                    linfuga, cervelli nella vasca, rampolli, femministe, genitori, senza-
                                                    dio, legionari, depressi, dottorande, vegani, post-vegani, schiavi,
                                                    compagni, tatuatori, ciclisti, nazisti, camerieri, sciroccati, nemici,
                                                    vagine, pance, spine dorsali, biglietti della metro, controllori, bu‑
                                                    rocrati, sgherri, sbirri, costruttori, architetti, buttafuori, kebabbari,
                                                    l’elettronica, viaggiatori, millantatori, comparse, suicidi, accoltel‑
                                                    latori, preservativi, vittime, discepoli di tutto, sacerdoti di niente.
                                                    Sono loro. Ho deciso: non morirò nell’acqua lurida di Berlino.
Akwaeke Emezi La morte di Vivek - Il Saggiatore
Padre Alfonso Maria Tava
                                                      Come smettere
                                                      di bestemmiare
                                                      Dopo aver venduto decine di migliaia di copie su Amazon
                                                      nella sua versione ridotta, arriva l’edizione definitiva di un te-
                                                      sto attesissimo, già sulla bocca di tutti. E che da quelle bocche
                                                      vuole eliminare l’orrendo vizio della bestemmia. Questo libro
                                                      è per tutti coloro che si sono trovati a commemorare sven-
                                                      ture con un roboante P**** D** o a celebrare eventi lieti con
                                                      un entusiastico P**** M******. Ma Padre Tava ha il rimedio:
                                                      per liberarsi dalla blasfemia basta leggere questo miracoloso
                                                      breviario e seguire il suo infallibile metodo. Dopo aver preso
                                                      consapevolezza delle sozze lordure che provengono dalle no-
                                                      stre bocche e aver scoperto la storia della profanità (Cristofo-
                                                      ro Colombo un bestemmiatore?!) e la sua geografia, ci si può
                                                      sottoporre allo stress test anti-bestemmia a base di calci agli
                                                      spigoli, Italia-Corea del 2002, gite a Livorno e autocommise-
                                                      razione. Risultati garantiti!
      In libreria dall’1 aprile
                                                                                                                DAL LIBRO
                                                      Cara lettrice, caro lettore, non vergognarti di prendere in mano que‑
                                                      sto libro: se sei in una libreria, sii certo che molti intorno a te condi‑
€ 9,90 | pp. 176
                                                      vidono il tuo stesso problema; se invece sei capitato qui tramite un
                                                      sito web… be’, ben altri che Dio ti stanno osservando in questo mo‑
Padre Alfonso Maria Tava (Nizza Monferrato,           mento. Smettere di bestemmiare ti sembra impossibile, lo capisco;
1949) è un religioso, esploratore, missionario,       troppe cose ti inducono ogni giorno alla frustrazione, alla collera
oligarca, filantropo, asceta, derviscio e scrittore   e – di conseguenza – a invocare invano il nome di nostro Signo‑
italiano. Dopo un’esperienza da missionario nel       re, creando villane associazioni con il regno animale o indecorose
Pacifico ha dedicato la sua vita allo studio della    coprolalie. Ma non temere, non ti sto giudicando: anche Lucifero
bestemmia.                                            era l’angelo più vicino a Dio… prima che la sua squadra del cuore
                                                      subisse un gol al novantesimo. Se leggerai questo piccolo manua‑
                                                      le, te lo garantisco, la vita tua e delle persone vicino a te cambierà.
                                                      Come smettere di bestemmiare è l’unico metodo al mondo certi‑
                                                      ficato e confermato da innumerevoli testimonianze per affrontare
                                                      le difficoltà della tua esistenza terrena senza compromettere il tuo
                                                      destino nell’aldilà. Questo libro sarà per te come la luce sulla via di
                                                      Damasco: lasciatene avvolgere e potrai aspirare alla gloria eterna.
                                                                                                     Padre Alfonso Maria Tava
Akwaeke Emezi La morte di Vivek - Il Saggiatore
Lisa Feldman Barret
                                                    7 lezioni e 1/2 sul cervello
                                                    È l’organo che più ci contraddistingue come specie, quello
                                                    che abbiamo ipersviluppato e che – a torto o a ragione – ci fa
                                                    sentire superiori agli altri esseri viventi. È il fondamento della
                                                    nostra civiltà e, per alcuni, la sede dell’anima: ma a che cosa
                                                    serve davvero il nostro cervello? E come funziona?
                                                    In 7 lezioni e ½ sul cervello Lisa Feldman Barrett condensa
                                                    le più importanti e recenti ricerche scientifiche e svela segreti,
                                                    meccanismi e curiosità di questo nostro meraviglioso orga-
                                                    no: al contrario di quanto si crede, non serve per pensare; è
                                                    fatto come il cervello di tutti gli altri animali e funziona come
                                                    una rete; durante la crescita è estremamente plasmabile; pre-
                                                    vede (quasi) tutto quello che facciamo e collabora con i cer-
                                                    velli delle altre persone; dà origine a diversi tipi di mente ed è
                                                    perfino in grado di creare e modificare la realtà in cui vivia-
                                                    mo. Il nostro cervello non è il più grande del regno animale
                                                    e nemmeno il migliore in assoluto. Ma è straordinariamente
                                                    flessibile e perfettamente adattato a ricevere e analizzare l’e-
      In libreria dall’8 aprile                     norme quantità di informazioni che provengono da altri cer-
                                                    velli o dall’esterno per rispondere alle situazioni più diverse:
                                                    che sia l’approssimarsi di una minaccia, l’emozione trasmessa
€ 17,00 | pp. 184                                   dal volto di chi ci sta davanti, l’urgente necessità di cibo…o
                                                    di una dose di caffeina. Rapide e illuminanti, le 7 lezioni e ½
Traduzione di Elisa Faravelli                       sul cervello di Lisa Feldman Barrett demoliscono con ironia
                                                    miti consolidati e dipingono un ritratto inaspettato di quella
Lisa Feldman Barret (Toronto, 1963) è pro-          massa di poco più di un chilo che ci rende unici e umani.
fessoressa di Psicologia presso la Northea-
stern University di Boston, dove dirige inoltre            «Un libro tanto conciso quanto affascinante.
l’Interdisciplinary Affective Science Laboratory.                  Da leggere assolutamente.»
È autrice di How Emotions Are Made (2017) e di
numerosi articoli pubblicati su Science e Nature.                         Michael Pollan
Akwaeke Emezi La morte di Vivek - Il Saggiatore
Esther Kinsky
                                                    Sul fiume
                                                    Una donna cammina lungo il River Lea, nella periferia tra-
                                                    sognata e disincantata di Londra, sfiora le storie marginali
                                                    di burattini e volti in balia del vento e di un confine: il re di
                                                    Springfield Park che regge il mondo nel cappello, un ex acro-
                                                    bata che nasconde un vestito di paillette e un imbroglio, un
                                                    croato dalle labbra sottili e la passione per Neil Young. Perso-
                                                    ne, immigrati in bilico sul confine di un fiume che forma lo
                                                    sguardo sull’Altro, circoscrive l’appartenenza a ciò che di vol-
                                                    ta in volta è l’altra parte. Cifra del movimento e di un altrove.
                                                    La narratrice senza nome di Esther Kinsky osserva, accumu-
                                                    lando strati di descrizione e memoria, fino a che non diventa
                                                    impossibile distinguerli. Sceglie posti di cui le sembra di ri-
                                                    cordare i nomi, senza dimenticare che niente conduce nell’i-
                                                    gnoto come i ricordi. Tra case fatiscenti e strade di passaggio,
                                                    i giorni procedono tutti nella stessa direzione: lungo il corso
                                                    del fiume e ritorno. Sospesa nella nebbia di una nostalgia di
                                                    seconda mano, sfoglia la memoria uno strato alla volta alla
      In libreria dall’8 aprile                     ricerca di tutti i ricordi che scorrono tra un fiume e un’infan-
                                                    zia. Il River Thames, che rifletteva il volto vuoto di Londra;
                                                    il Reno, che le aveva insegnato il qui e il là; gli strazianti fio-
€ 23,00 | pp. 328                                   ri arancioni gettati a Calcutta nell’Hooghly River e il Gange
                                                    che mescolava veleni e rimedi, sfumandoli. E poi fotografare
Traduzione di Silvia Albesano                       tutto finché non diventa una storia. Un mondo in negativo
                                                    fatto di istantanee occasionali che accolgono un destino e un
Esther Kinsky (Engelskirchen, 1956) è scrittrice    dettaglio casuale: un airone, una bicicletta, la propria ombra.
e traduttrice. Con Sul fiume ha vinto il premio     E su tutto, il fiume, movimento, disordine e imprevedibilità
Adelbert von Chamisso nel 2016, il premio Franz     in un mondo che tende all’ordine. Sul fiume è una cartina in
Hessel nel 2014, il Kranichsteiner Literaturpreis   movimento tra persone alla deriva e acque della memoria,
nel 2015 ed è stata finalista al Deutscher Buch-    in cui il prezzo per l’instabilità è che nulla resta uguale, tutto
preis nel 2014. Il Saggiatore ha pubblicato Mac‑
chia (2019).
                                                    scorre. Diventa la ricerca ostinata di qualcosa, non necessa-
                                                    riamente un senso. Una storia forse, una pagina su cui scri-
                                                    vere il proprio nome, una nuova inquietudine per il cuore.

                                                                                                        DAL LIBRO
                                                    Portiamo in giro il nostro cuore nel posto sbagliato: l’ho sem‑
                                                    pre pensato, trovandomi su un fiume.
Gaia van der Esch
                                                        Volti d’Italia
                                                        Viaggio nei nostri pensieri,
                                                        desideri e paure
                                                        Sono molte le strade che compongono la vita di Gaia van der
                                                        Esch: ci sono le strade di campagna di Anguillara Sabazia,
                                                        dove ha vissuto l'infanzia con il fratello, il padre olandese e
                                                        la madre lombarda; quelle lastricate di sanpietrini del liceo
                                                        e dell’università a Roma; le autostrade verso casa dei nonni
                                                        nell’hinterland milanese. E poi ci sono le strade che l’hanno
                                                        portata per dodici anni lontano dall’Italia, tra studio e mis-
                                                        sioni internazionali, in Germania, Francia, Belgio, Tanzania,
                                                        Giordania, Iraq, Svizzera e Stati Uniti. Così, quando si è tro-
                                                        vata a ragionare sulla sua identità di italiana e su cosa signi-
                                                        fichi davvero quella parola stampata sul passaporto che tiene
                                                        vicino al letto, è stato naturale salire a bordo della Fiat 600 di
                                                        sua nonna e cercare risposta lungo le strade della penisola.
                                                        L’impresa è ambiziosa: attraversare l’Italia armata solamente
      In libreria dal 15 aprile                         di un questionario e un blocnotes e intervistare le persone
                                                        che incontra per tentare di capire chi sono, cosa vogliono e
                                                        cosa temono gli italiani di oggi. Dalla Sicilia a Trento, dalla
                                                        periferia di Milano al Golfo di Napoli, come nei Comizi d’a-
€ 17,00 | pp. 168
                                                        more di Pasolini il suo racconto di ricerca personale diventa,
                                                        curva dopo curva, un’appassionante narrazione collettiva di
Gaia van der Esch (Roma, 1987), nata da geni-           luoghi e persone: le pagine del taccuino si trasformano in un
tori italo-olandesi, è cresciuta ad Anguillara Sa-      coro di voci in cui a prendere la parola sono di volta in volta
bazia. Dopo aver vissuto dodici anni all’estero
                                                        studenti entusiasti dell’Erasmus e pensionati scontenti della
e aver lavorato per diverse Ong, oggi collabo-
ra con la presidenza italiana del G20. Nel 2017
                                                        politica, arbëreshë calabresi gelosi della propria cultura e no-
è stata inclusa da Forbes tra i 30 under 30 più         vantottenni innamorate dell’Europa, ristoratori che vedono
promettenti al mondo. Sue pubblicazioni so-             i migranti come una minaccia e ragazzini che vivono ogni
no uscite per l’Espresso, il Corriere della Sera e la   giorno l’integrazione giocando sotto i portici.
Harvard Kennedy School Review.                          A metà tra reportage e saggio narrativo, Volti d’Italia è il ri-
                                                        tratto in prima persona di un popolo inquieto e vitale, deluso
                                                        dal presente e orgoglioso del passato, desideroso di cambiare
                                                        e scoraggiato dalla possibilità di farcela. Un popolo con gli
                                                        occhi aperti nella notte triste, ma che comunque, in qualche
                                                        modo, resiste.
Louise Glück
                                                     Ararat
                                                     Camminiamo in un cimitero: i fiori incoronano una lapide,
                                                     la tomba di una persona cara. Ci muoviamo sull’erba schiac-
                                                     ciata dai piedi dei tanti che, come noi, procedono disorientati
                                                     tra le tombe. Ripensiamo a ciò che è stato e, all’ombra di un
                                                     faggio rosso, udiamo ancora una volta le nostre risate e i no-
                                                     stri pianti di bambini, la ninnananna sommessa di una ma-
                                                     dre che culla un figlio, il canto di un uccello che trafigge il si-
                                                     lenzio di un padre, il nostro. Ararat è un commovente ritratto
                                                     di famiglia, turbato, sullo sfondo, dalla presenza gelida della
                                                     morte. Il lutto, dice Louise Glück, è una ferita aperta, pulsa,
                                                     brucia, ma aspetta. Il tempo trascolora, le ore sfioriscono, i
                                                     giorni diventano mesi, i mesi anni: allora riviviamo l’ultimo
                                                     saluto, il tremore di una mano, i sorrisi che non nascondono
                                                     le lacrime, e capiamo che la sofferenza è compagna inevitabi-
                                                     le della compassione, dell’amore. E nella dolcezza del dolore
                                                     diventiamo inequivocabilmente umani.

     In libreria dal 15 aprile
                                                                                                         DAL LIBRO
                                                     Immagine allo specchio
€ 14,00 | pp. 192
Traduzione di Bianca Tarozzi                         Oggi mi sono vista nella buia finestra come
                                                     l’immagine di mio padre, la cui vita
                                                     trascorse così,
Louise Glück è autrice di dodici libri di poesie e   pensando alla morte, escludendo
due raccolte di saggi. Ha vinto il premio Nobel      altre faccende sensuali,
per la Letteratura nel 2020 «per la sua incon-
fondibile voce poetica che con austera bellezza
                                                     tanto che alla fine a quella vita
rende universale l’esistenza dell’individuo». Tra    fu facile rinunciare, poiché
gli altri premi ricordiamo la National Human-        non conteneva nulla: nemmeno
ities Medal, il premio Pulitzer, il National Book    la voce di mia madre poteva farlo
Award, il premio Bollingen, il Wallace Stevens       cambiare o voltarsi indietro
Award conferito dall’Academy of American             perché era convinto
Poets e la Gold Medal for Poetry dell’American       che se non puoi più amare un altro essere umano
Academy of Arts and Letters. Insegna a Yale e
Stanford e vive a Cambridge, nel Massachusett.
                                                     non hai un posto in questo mondo.
I classici
Per il Saggiatore, costruire dei “classici” non significa necessariamente riscoprire il passato,
ma piuttosto il contrario: immaginare nuove esperienze per il lettore del futuro. È per
questo che se talvolta ritradurremo libri importanti per dargli nuova vita, la maggior parte
delle volte immagineremo libri nuovi a tutti gli effetti: libri dove l’interazione di un autore
contemporaneo, per esempio, crei un nuovo cortocircuito. Un nuovo significato.
Pubblicare libri classici significa per noi pubblicare libri nuovissimi: non adorare le ceneri del
passato, ma conservare il fuoco del futuro.
Ed è per questo che abbiamo pensato a copertine così contemporanee, che non si appoggiano
su un immaginario antico, ma cercano di crearne uno nuovo: per un lettore che cerca nuove
esperienze, anche tramite un oggetto-libro contemporaneo. Per un lettore che, in un libro,
cerca il futuro.
                                                         Andrea Gentile - direttore editoriale

                I primi                                        I prossimi

    Racconti di demoni russi                                   Antonio Moresco
           a cura di Andrea Tarabbia                          La vita nova
                                                           di Dante Alighieri
                 T. S. Eliot
         La terra devastata                                       Ugo Foscolo
       traduzione e cura di Carmen Gallo                          I Sepolcri
                                                             illustrati da Marco Cazzato
  Rainer Maria Rilke - Franz Xaver
              Kappus                                           Herman Melville
  Lettere a un giovane poeta                              Billy Budd, Bartleby
       con prefazione di Valerio Magrelli                     e altre storie
                                                          traduzione e cura di Luca Briasco
            Ludovico Ariosto
                   Satire                                      Arthur Rimbaud
    con introduzione di Ermanno Cavazzoni             Una stagione all’inferno
                                                            con prefazione di Patti Smith
Ludovico Ariosto
                                                      Satire
                                                      Nel 1517 Ariosto decide di non seguire in Ungheria il car-
                                                      dinale Ippolito d’Este – cui aveva dedicato l’Orlando furioso
                                                      – ed elenca i motivi del rifiuto componendo la prima Satira.
                                                      Nel corso di otto anni ne scrive altre sei. Si tratta di sfoghi
                                                      autobiografici in rima, salaci, in cui sono concessi la vol-
                                                      garità e lo scherzo. Ariosto critica le vanità della società di
                                                      corte, si interroga su questioni pratiche, come l’opportunità
                                                      di prender moglie o l’educazione dei figli, e ci regala squarci
                                                      comici di ineguagliabile densità poetica.
                                                      Nell’introduzione a questa nuova edizione delle Satire, Er-
                                                      manno Cavazzoni ci restituisce la loro forza autentica; le
                                                      sveste di accademismi, filologismi e formalismi, liberan-
                                                      do il testo nudo e crudo, la sua comicità schietta, la vitali-
                                                      tà spontanea, l’ironia pepata. Ci racconta un Rinascimen-
                                                      to diverso: un carnevale dei sensi, in cui papi e cardinali
                                                      si dedicano alla crapula anziché agli uffici della religione e
                                                      altezzosi umanisti si rivelano degli sporcaccioni. Si capisce
     In libreria dal 22 aprile                        dunque perché furono pubblicate solo dopo la morte del
                                                      poeta. Oggi, dopo cinquecento anni, resta immutato il pia-
                                                      cere della lettura.
€ 15,00 | pp. 128
A cura di Ermanno Cavazzoni

Ludovico Ariosto è nato nel 1474 a Reggio
Emilia ed è morto nel 1533 a Ferrara.
Ermanno Cavazzoni (Reggio Emilia, 1947) è
scrittore e sceneggiatore. Vincitore del premio
Selezione Campiello con La galassia dei dementi
(La nave di Teseo, 2018), ha pubblicato anche Il
pensatore solitario (Guanda, 2015), Gli eremiti del
deserto (Quodlibet, 2016) e Storie vere e verissi‑
me (La nave di Teseo, 2019).
Racconti
                                                      di demoni russi
                                                      Tra possessioni, sortilegi e forze impure, incubi, ossessioni,
                                                      violenze e follie, la letteratura russa più di altre sembra aver
                                                      subito il fascino fatale del maligno, e questa raccolta di Rac-
                                                      conti di demoni russi ne è una chiara testimonianza.
                                                      Guida d'eccezione in questo viaggio mefistofelico, Andrea
                                                      Tarabbia ha selezionato e curato i più importanti esempi
                                                      letterari della fascinazione luciferina, da Gogol’ a Cechov
                                                      a Bulgakov, apparecchiando un banchetto di prelibatezze
                                                      macabre – tra cui alcune vere rarità – in cui l'estasi non è
                                                      mai troppo distante dalla dannazione: ecco Satana che se-
                                                      duce una fanciulla e la condanna con un languido bacio,
                                                      mentre un vortice di dannati si presenta al cospetto della
                                                      regina del Sabba, suonano orchestre di morti, appaiono an-
                                                      geli avvolti dalle fiamme: la notte non è mai stata così ani-
                                                      mata, e racconto dopo racconto si compone il ritratto al ne-
                                                      ro di un'intera cultura.

     In libreria dal 22 aprile

€ 19,00 | pp. 472
A cura di Andrea Tarabbia

Andrea Tarabbia (Saronno, 1978) è scrittore
e traduttore. Vincitore del premio Campiello
con Madrigale senza suono (Bollati Boringhieri,
2019), ha pubblicato anche La calligrafia come
arte della guerra (Transeuropa, 2010), Il cimitero
degli anarchici (FrancoAngeli, 2012), Il giardino
delle mosche (Ponte alle Grazie, 2015), Il peso del
legno (NN, 2018) e Il demone a Beslan (Bollati Bo-
ringhieri, 2021).
James Suzman
                                                 Lavoro
                                                 Una storia culturale e sociale
                                                 Il lavoro: definisce la nostra posizione nella società, determi-
                                                 na dove e con chi passeremo gran parte della nostra giorna-
                                                 ta, è il mediatore della nostra autostima e un mezzo per tra-
                                                 smettere i valori in cui crediamo. Se gli economisti moderni
                                                 profetizzavano la progressiva scomparsa del giogo del lavoro,
                                                 oggi siamo sempre più indaffarati e sempre più occupati, a
                                                 discapito del tempo dedicato a noi stessi. Ma lavorare fa dav-
                                                 vero parte della nostra natura?
                                                 Per rispondere, James Suzman ripercorre la storia dell’u-
                                                 manità dalle origini ai nostri giorni, spaziando tra antropo-
                                                 logia e zoologia, fisica e biologia evolutiva, economia e ar-
                                                 cheologia. Se è vero che oggi troviamo una realizzazione e
                                                 uno scopo nel lavoro, i nostri antenati concepivano in mo-
                                                 do molto diverso se stessi e il tempo a loro disposizione. Il
                                                 mito odierno dell’occupazione, considerata quasi una virtù,
     In libreria dal 22 aprile                   è un’evoluzione relativamente recente nella nostra storia mil-
                                                 lenaria, che ha avuto origine con l’avvento dell’agricoltura e
                                                 con la nascita delle città, con la domesticazione degli animali
                                                 e, successivamente, con la comparsa delle macchine. Lavo-
€ 29,00 | pp. 368                                ro racconta come nei secoli si siano trasformati radicalmente
Traduzione di Marco Cupellaro                    non solo la nostra capacità di produzione e il nostro impatto
                                                 sull’ambiente, ma anche i concetti stessi di noia, ozio e tempo
                                                 libero, seguendo i mutamenti dettati da ideologie, religioni e
James Suzman (Johannesburg, 1970), antro-
                                                 scoperte scientifiche. A lungo abbiamo faticato per noi stessi
pologo, attualmente dirige Anthropos Ltd., una
piattaforma che applica i metodi antropologici
                                                 e per gli altri – talvolta fino a morirne –, ci siamo chiesti se ne
alla soluzione delle problematiche sociali ed    valesse la pena, abbiamo lottato per ricavare qualche ora di
economiche contemporanee. Scrive per The         libertà da dedicare alle persone e alle cose che ci piacevano.
New York Times, The Observer, The Guardian e     Oggi, alle soglie di un’era che promette di automatizzare gran
The Independent e ha pubblicato il saggio Af‑    parte delle nostre attività, James Suzman ci invita a riflettere
fluence without Abundance (2017).                sui valori e desideri cui vogliamo dare spazio e all’uso che
                                                 facciamo della nostra vita.
Emma Glass
                                                      Il battito fantasma
                                                      Le mani di Laura sono screpolate, arrossate dai continui la-
                                                      vaggi e dai disinfettanti. Ogni giorno le sue mani bendano,
                                                      curano, accudiscono bambini malati e fragili. Ogni giorno
                                                      Laura somministra medicine, parla con padri e madri e assu-
                                                      me piccole e grandi dosi di tristezza, consapevole che alcuni
                                                      di quei bambini usciranno dal reparto pediatrico guariti, altri
                                                      no. Ogni giorno Laura torna a casa e dorme, esausta, sognan-
                                                      do di sprofondare nelle acque nere di un lago. Poi si sveglia
                                                      accanto a un uomo che ha smesso di amarla ed esce nella
                                                      fredda luce di una Londra che cerca di amare, non ricam-
                                                      biata. Una mattina – nella metropolitana che prende ogni
                                                      giorno – Laura scorge una figura strana e inquietante che
                                                      scompare davanti ai suoi occhi, senza che nessun altro pas-
                                                      seggero se ne accorga. Da quel momento la presenza fanta-
                                                      smatica sembra insinuarsi nella sua vita, nelle stanze buie e
                                                      nei corridoi dell’ospedale, nella sensazione di essere sempre
                                                      spiata, nei sogni inquieti che la turbano.
     In libreria dal 29 aprile                        L’ombra che perseguita Laura è reale o è un’allucinazione
                                                      nata dallo stress, dalla mancanza di sonno e di amore?
                                                      Il battito fantasma è un ritratto inquietante e al tempo stesso
€ 17,00 | pp. 112                                     empatico di una protagonista completamente assorbita dal
                                                      suo lavoro e dalla sua missione, dei suoi incubi e delle sue
Traduzione di Elisa Pantaleo                          paure; un romanzo che si muove sul labile confine che sepa-
                                                      ra i sogni dalla cruda realtà e la speranza dalla disperazione.
Emma Glass (Swansea, 1987) ha studiato lette-
ratura e scrittura creativa alla University of Kent                                                          DAL LIBRO
e attualmente lavora a Londra come infermiera
                                                      La porta va avanti e indietro, greve, batte contro il muro. Ogni urto
pediatrica. Nel 2018 il Saggiatore ha pubblicato
                                                      scandisce l’ingresso di una persona, l’uscita di un’altra, scandisce i
il suo romanzo di esordio, La carne.
                                                      movimenti decisi e mirati di tutti noi nella stanza. Scandisce i no‑
                                                      stri inspiri ed espiri collettivi, respiriamo all’unisono. Restiamo fin
                                                      troppo a lungo con il fiato sospeso. Restiamo in sospeso, aspettan‑
                                                      do che torni il battito. La porta batte di nuovo, troppo forte stavol‑
                                                      ta, uno sguardo si leva, una voce dice no, no, siamo in troppi qui,
                                                      uscite per favore. Chi resta si guarda intorno, ci guardiamo l’un
                                                      l’altro. Abbiamo tutti lo stesso sguardo, le stesse labbra secche e la
                                                      fronte sudata. Siamo diverse sfumature di blu.
Enzo Restagno
                                                    Claude Debussy
                                                    Ovunque lontano dal mondo
                                                    Affascinante ossimoro musicale dell’Ottocento, la vita di
                                                    Claude Debussy è un braciere ardente. Dietro gli occhi pe-
                                                    netranti e la fronte pronunciata, il genio musicale nasceva
                                                    cercando soluzioni fantasiose agli errori, dalle partiture de-
                                                    gli esercizi suonate con trasporto alle stravaganze armoniche
                                                    che portavano all’esasperazione i docenti del Conservato-
                                                    rio di Parigi. Lo stile che avrebbe dovuto essere sûr, correct,
                                                    élégant et coloré diventa tra le sue mani eccentrica finezza,
                                                    inattesa innovazione e atto di cesura di un secolo.
                                                    Profondo conoscitore delle partiture di Debussy e avido
                                                    lettore della sua corrispondenza, Enzo Restagno scrive una
                                                    biografia dal ritmo andante e romanzesco. Riunendo in un
                                                    solo testo centinaia di riferimenti differenti, Ovunque lon-
                                                    tano dal mondo è la testimonianza di un secolo, un diario
                                                    musicale che non raccoglie solo la musica, ma anche l’arte
     In libreria dal 29 aprile                      e la letteratura di un’età dell’oro per la creatività. Immagini
                                                    e parole erano un prezioso alimento per Debussy, il suo oc-
                                                    chio era in grado di coglierne e apprezzarne i dettagli più
                                                    sottili e di trasformare l’istante fissato sulla tela in una realtà
€ 32,00 | pp. 569                                   sonora viva e palpitante; il suo orecchio si lasciava sconvol-
                                                    gere dalla lettura di Baudelaire e Mallarmé, come di Poe e
Enzo Restagno (Torino, 1941), critico e storico     di Shakespeare, e i suoi componimenti divenivano versi in
della musica, è stato per trent’anni il direttore   musica e pennellate sonore, in una serie di correspondances,
artistico di Torino Settembre Musica e MiTo. È      in un filo rosso che unisce la poesia dei maldetti alla musica
autore di numerosi saggi su compositori del         di un loro membro onorario: colui che invece di sommer-
Novecento, tra cui Nono, Berio, Reich, Ligeti e     gere la parola poetica con la musica, si sforzava di metterla
Henze. Per il Saggiatore ha scritto Ravel e l’a‑    in evidenza.
nima delle cose (2009), Schönberg e Stravinsky
(2014) e La testa scambiata (2017), e curato, fra
                                                    Dopo aver narrato la magica raffinatezza di Ravel, l’incon-
gli altri, Arvo Pärt allo specchio (2017).          tro solo sfiorato fra Schönberg e Stravinsky e l’incredibile
                                                    storia nascosta dietro una scultura di Picasso, Enzo Resta-
                                                    gno dedica ancora una volta la sua penna a quel melting pot
                                                    di tutte le arti che fu la Parigi di fine Ottocento.
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