7 maggio 1973, l'Arma dei Carabinieri conquista la vetta dell'Everest - Nel anniversario dell'incredibile impresa, resta impressa nella memoria di ...
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7 maggio 1973, l’Arma dei Carabinieri conquista la vetta dell’Everest Nel 49° anniversario dell’incredibile impresa, resta impressa nella memoria di ogni italiano l’immagine della Bandiera
issata ai confini del mondo 7 maggio 1973, esattamente 49 fa, venti anni dopo la prima conquista dell’Everest ad opera di Edmund Hilary, quella italiana fu la 7° spedizione a raggiungere la cima più alta del mondo. L’impresa ebbe una risonanza mondiale e ne fecero parte anche cinque militari dell’Arma dei Carabinieri, il Capitano Fabrizio Innamorati, Comandante di Compagnia presso il Battaglione Carabinieri Paracadutisti di Livorno e i Carabinieri Ivo Nemela, Enrico Schnarf, Gualtiero Seeber e Giuseppe Cheney, provenienti dal Centro Addestramento Alpino di Selva di Val Gardena (BZ), componenti militari della I.E.E. (Italian Everest Expedition), insieme ad altri componenti provenienti da “reparti di montagna” per un totale di 54 militari (dei quali 33 alpinisti) e 11 civili. La selezione dei partecipanti alla spedizione, articolata in colloqui psico-attitudinali, esami clinici e valutazione fisiologica, fu altamente complessa e il 21 febbraio iniziò finalmente la marcia di avvicinamento al campo base, a quota 5.365 mt. s.l.m.. La Spedizione partì in aereo alla volta del Nepal tra la seconda metà di gennaio e i primi di febbraio 1973. Venne organizzata dal Ministero della Difesa, che fornì il supporto logistico, le attrezzature, i mezzi di trasporto (aerei ed elicotteri) e di collegamento.
Il Capitano dei Carabinieri Fabrizio Innamorati Al Capitano Innamorati era stata affidata anche la direzione dei rifornimenti e dei trasporti. E proprio l’opera di rifornimento, lenta ma costante, fu il presupposto indispensabile per il buon esito dell’operazione. Le prime difficoltà si presentarono a causa delle intense nevicate che rallentavano il cammino e per una pesante defezione dei portatori originata dalle persistenti avverse condizioni del tempo che, peraltro, impedirono il regolare, prezioso apporto degli elicotteri. Non mancarono i sintomi tipici della prolungata permanenza ad alta quota col determinarsi di diffusa insonnia e inappetenza. Solo il 28 marzo ebbero inizio le salite alle alte quote e, tre giorni dopo, il nucleo, composto dai militari dell’Arma, impiantò il campo base avanzato a quota 6.950 m, effettuando la prima prova di respirazione con bombole d’ossigeno. L’attestazione del successo della spedizione si ebbe il 5 maggio, con il raggiungimento della vetta di 8.848 m da parte della prima cordata. Il 7 maggio, alle ore 13 locali, anche il Cap. Innamorati raggiunse la vetta con due alpinisti ove piantò la sua piccozza cui era legato il Tricolore italiano.
La sosta fu brevissima, pochi minuti di esultanza e di commozione, il tempo per fissare alcune immagini cinefotografiche, poi si riprese la via del ritorno. Prima di iniziare la discesa, il capitano Innamorati affidò alle nevi eterne dell’Everest una piccola riproduzione in peltro del cappello da carabiniere, la tradizionale “lucerna”. Il successo dei singoli fu condiviso con il resto dei componenti la spedizione, perché tutti riuscirono a sperimentare l’alta quota restando incolumi, fatti salvi lievi principi di congelamento alle estremità per alcuni. “… abbiamo incontrato una bufera … circa due ore fermi, bloccati a cento metri dalla vetta con un maggior consumo di ossigeno, naturalmente … correvamo il rischio di dover ripiegare per l’infuriare delle fortissime raffiche di vento … ma eravamo decisi a non cedere …” (da una intervista del Cap. Fabrizio Innamorati) “La montagna non è solo nevi e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di vivere la vita. Un passo davanti all’altro, silenzio tempo e misura” – (Paolo Cognetti). Roma, per gli appassionati delle due e quattro ruote speciali torna “Eternal City Custom Show”
Palazzo dei Congressi dell’EUR, nel primo week-end di settembre, sabato 3 e domenica 4, con due giornate di full immersion per tutti gli amanti del genere Forte del successo della scorsa edizione che ha registrato oltre 20.000 visitatori, ritorna a Roma il più grande festival della Cultura Custom, dedicato agli appassionati delle due e delle quattro ruote “speciali” e magico luogo di incontro tra meccanica e arte. Il sesto “Eternal City Custom Show” avrà luogo quest’anno in un luogo di assoluto prestigio della Capitale, il Palazzo dei Congressi dell’EUR, nel primo week- end di settembre, sabato 3 e domenica 4, con due giornate di full immersion per tutti gli amanti del genere. La manifestazione, che rappresenta l’emblema della
personalizzazione “Custom”, punta a dare visibilità a un mondo di artigiani ed artisti che inventano, creano e realizzano nuove tendenze e stili per avvicinare e far dialogare arte, cultura e moda. Sull’onda dei novanta Customizer professionisti arrivati lo scorso anno da ogni regione italiana, l’edizione 2022 aspetta un numero ancora più grande di talenti per presentarne i lavori e farli incontrare con gli appassionati. Saranno tantissimi, come sempre, anche gli artisti kustom in azione e esposizione, selezionati dalle migliori vetrine della scena internazionale, così come cospicua sarà la presenza delle più grandi case motociclistiche che, attente a tutte le novità e soprattutto lungimiranti, esporranno tutta la loro nuova gamma e offriranno la possibilità di provare su strada i nuovi modelli. Immancabile e ricco di sorprese il “concorso di stile” riservato a chopper, bagger, bobber, club style e moto fuoriserie Harley-Davidson, anche su basi giapponesi ed europee. Patrocinato dalla rivista “Low Ride” che allestirà anche uno studio fotografico e premierà le preparazioni più belle del contest, vedrà protagoniste le motociclette rese uniche dal lavoro artigianale e di verniciatura. Sempre di altissimo livello sarà l’esposizione di spettacolari auto americane d’epoca, restaurate e personalizzate, a cura dei car club tradizionali Rumblers e Portoricano, che segneranno la partecipazione delle principali realtà italiane del custom a quattro ruote. Confermato dall’ultima edizione, il contest “The Eternal Iron” sarà aperto a tutti gli appassionati delle preparazioni d’impostazione sportiva, vintage o moderna, cafe racer, scrambler e tracker. Novità assoluta della nuova edizione sarà invece il “Kickstart Classic Scooter Contest”, evento nell’evento dedicato agli
scooter d’epoca e rivolto ai tantissimi appassionati di vespe e lambrette. Grande lo spazio espositivo dedicato a questi due settori, che ospiterà comunque produttori e distributori di accessori di ogni genere, creatori di capi d’abbigliamento unici, angoli di gastronomia, drink & food, barbieri, make-up e body paint. Mille tentazioni per motociclisti e non, a cui si aggiungerà la presenza di grandi ospiti internazionali, performance musicali, talk show, presentazioni di vario genere, e autentici show. Un caleidoscopio di eventi e contenuti a stile Custom che fanno di questa manifestazione un punto di riferimento per la scena motociclistica del Sud e Centro Italia. Arezzo, paradiso per chi ama la fotografia d’epoca: torna Fotoantiquaria
Domenica 8 maggio appuntamento con la storica mostra-mercato di fotocamere, cineprese e attrezzature fotografiche antiche, imperdibile per appassionati e collezionisti Dalle ore 9 alle ore 17 presso il Palazzo della Fraternita, in Piazza Grande, in mostra le rarità proposte da oltre 30 espositori provenienti da ogni parte d’Italia
AREZZO – Fotocamere, cineprese e attrezzature fotografiche antiche protagoniste di una mostra che è un vero e proprio paradiso per chi ama la fotografia d’epoca: domenica 8 maggio ad Arezzo torna l’appuntamento con Fotoantiquaria, la storica mostra-mercato – organizzata dalla Fondazione Arezzo Intour in collaborazione con Foto Club “La Chimera” di Arezzo – che è appuntamento imperdibile per appassionati e collezionisti. Nel bellissimo Palazzo della Fraternita dei Laici affacciato sulla rinascimentale Piazza Grande, dalle ore 9.00 alle ore 17.00, oltre 20 espositori provenienti da ogni parte d’Italia daranno vita a una singolare fiera dove sarà possibile acquistare o scambiare apparecchiature sia analogiche che digitali usate o fuori produzione e ci si potrà muovere alla ricerca di pezzi rari e introvabili per arricchire la propria collezione o per riparare una antica fotocamera. Non mancherà una sezione dedicata alla vendita di cartoline, libri e pubblicazioni varie di carattere fotografico.
“Grazie a manifestazioni di eccellenza come Fotoantiquaria – commenta Simone Chierici, presidente della Fondazione Arezzo Intour e assessore al turismo del Comune di Arezzo – e grazie ad appuntamenti ormai storici come la Fiera Antiquaria, Arezzo è sempre di più un punto di riferimento per il mondo dell’antiquariato e del collezionismo. Fotoantiquaria è una mostra mercato unica e particolarissima che, nel cuore di una città meravigliosa, celebra la la fotografia vintage. Un appuntamento dedicato a chi coltiva questa passione ma anche a chiunque sia curioso e voglia saperne di più”. Nata nel 1986 e prima in Italia,Fotoantiquaria propone due appuntamenti annuali (uno in primavera e uno a fine estate) ed è visitata da migliaia di appassionati in cerca di occasioni uniche. Un motivo in più per visitare Arezzo e il suo straordinario centro storico, magari dedicando qualche scatto anche alle bellezze storico artistiche che la città e il suo territorio presentano. 90 anni di Bingo: l’origine e la storia del gioco
Bingo, cos’è? E’ semplicemente uno dei giochi più diffusi al mondo e anche in Italia è molto apprezzato grazie alla particolarità di rappresentare un divertente momento di aggregazione e socialità. Inoltre è un gioco che ha una sostanziale somiglianza al gioco della nostrana tombola ed è forse anche per questo che sul nostro territorio ha trovato terreno fertile nella sua diffusione. Le differenze tra i due giochi sono più che altro nelle combinazioni vincenti, poiché al bingo si vince solo con cinquina e bingo, per l’appunto, mentre nella tombola ci sono dei premi anche per l’ambo, la terna e la quaterna. Allo stesso tempo questo gioco, come ormai quasi tutti i giochi tradizionali, ha avuto una trasposizione digitale, specialmente su app per smartphone e tablet, ma anche su piattaforme di gioco digitale certificato, che mettono a disposizione dei naviganti anche incentivi, come per esempio il Codice promozionale Goldbet, che permettono di approcciare anche al bingo online, o ad altri giochi, con tutte le informazioni del caso per poter comprendere al meglio il loro funzionamento.
La storia del bingo Questo gioco, è ben noto, non ha origini italiane, ma è un hobby importato dagli Stati Uniti. Sebbene tragga spunto dal gioco del lotto italiano, l’origine del Bingo nella sua versione moderna risale al 1929 quando un venditore di giocattoli americano, Edwin Lowe, in una pausa del suo viaggio di lavoro, prese parte ad un gioco al tempo molto popolare: il “beano”. Qui, anziché gettoni, per segnare i numeri sulle caselle si utilizzavano fagioli essiccati (bean in inglese significa fagiolo). Si dice che durante il gioco un partecipante in sala vinse, ma sbagliò e invece di gridare “Beano” disse “Bingo!”. Da allora il gioco del bingo si è evoluto, passando dalla versione originaria, con schede da 25 numeri, fino a quella attuale che prevede un format di gioco di 15 numeri per cartella. L’estrazione, inoltre, in passato veniva eseguita tra 75 numeri. Mentre, però, negli Stati Uniti è rimasta invariata, in Italia si è passati all’estrazione sulla tradizionale gamma di 90 numeri. Le regole del bingo Le regole sono molto semplici. Lo scopo del gioco del bingo, innanzitutto, è quello di riempire prima degli altri giocatori la propria cartella in un’estrazione casuale di numeri, esattamente come la classica tombola italiana, che affida ad ogni numero un significato particolare attraverso la smorfia. Lo svolgimento del gioco è altrettanto semplice. Per giocare a bingo bisogna innanzitutto acquistare le cartelle. Queste sono da 3 file e 5 colonne con all’interno una combinazione casuale di 15 numeri. Ogni giocatore, dunque, sceglie se acquistarne una o più. Quando tutti i giocatori hanno acquistato le cartelle, si procede all’estrazione dei numeri e di volta in volta il giocatore dovrà controllare se i numeri estratti sono presenti sulla propria cartella. La vittoria arriva se un giocatore ha riempito un’intera fila realizzando la Cinquina o l’intera cartella facendo Bingo. A questo punto è tempo di
riscuotere la vincita. Quando il gioco finisce, cioè quando un giocatore completa per primo la sua cartella facendo Bingo, annuncia a voce alta di aver realizzato la cinquina o il bingo. Il bingo online Come tutti i giochi tradizionali anche il bingo è sbarcato sulle piattaforme digitali. Un’esperienza che ricorda quella tecnologicamente evoluta dei videogame. Sostanzialmente le regole del gioco e lo svolgimento sono le stesse della sua versione classica in una sala bingo fisica. Anche nel bingo online si devono comprare cartelle e controllare l’estrazione dei numeri. Solo che tutto questo si fa online, sullo schermo del proprio dispositivo. Prima ci si deve registrare al sito e poi si entra nella sala bingo virtuale tra quelle disponibili in quel momento. L’unica vera differenza è che, per creare un ordine comune a migliaia di giocatori in giro per il mondo e collegati in quel momento, ci sarà un countdown entro il quale sarà possibile acquistare le cartelle. Scaduto tale tempo non è possibile più far parte di quella sala bingo virtuale. Inoltre il completamento delle cartelle avviene tutto automaticamente, per cui l’estrazione e lo svolgimento è molto più rapido che nella sua versione “in presenza”. Alla fine il giocatore che avrà completato la cartella facendo bingo o avrà fatto cinquina riceverà automaticamente il premio messo in palio dalla Sala scelta. Poste Italiane, 58 dipendenti conquistano il titolo di
“Maestro del Lavoro” A Roma il conferimento è stato assegnato a Giovanni Santolamazza caposquadra del centro di recapito di Tivoli Per il tredicesimo anno consecutivo Poste Italiane partecipa con i suoi dipendenti al conferimento dell’onorificenza “Stelle al Merito del Lavoro”, assegnata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. La Commissione nazionale istituita dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha deciso di assegnare, sulla base dei requisiti posseduti dagli interessati, ai dipendenti del Gruppo Poste Italiane 58 Stelle al Merito, su tutto il territorio nazionale, in rappresentanza della maggior parte dei mestieri presenti in azienda.
Giovanni Santolamazza caposquadra del centro di recapito di Tivoli In provincia di Roma il prestigioso titolo di “Maestro del Lavoro” è stato conferito formalmente a Giovanni Santolamazza per meriti “di perizia, laboriosità e buona condotta morale” in Prefettura. “Ricevere l’onorificenza della stella al merito del lavoro nella giornata del primo maggio è stata sicuramente una grande soddisfazione, un riconoscimento alla passione e all’impegno con i quali mi sono dedicato al mio lavoro nel corso degli anni”, ha dichiarato Giovanni Santolamazza, caposquadra del centro di recapito di Tivoli. Le Stelle al Merito sono concesse ogni anno alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti di Aziende pubbliche e private, con età minima di 50 anni e anzianità lavorativa continuativa di almeno 25. La metà delle onorificenze è riservata a coloro che
hanno iniziato l’attività dai livelli contrattuali più bassi e si sono distinti per il loro contributo umano e professionale in azienda. Rai Tg Kids, il telegiornale dedicato ai più piccoli: la nuova iniziativa co-prodotta da Rainews24 e da Rai Ragazzi Da martedì 3 maggio, alle 15.30, sul canale all news della Rai e in replica alle 21.50 su Rai Gulp Nasce in Rai Tg Kids: un telegiornale di cinque minuti, tutto dedicato ai ragazzi e alle ragazze tra gli 8 e i 14 anni. È la nuova iniziativa co-prodotta da Rainews24 e da Rai Ragazzi, in onda da martedì 3 maggio, alle 15.30, sul canale all news della Rai e in replica alle 21.50 su Rai Gulp. Il Tg Kids sarà in onda ogni martedì e venerdì e sarà disponibile
anche su RaiPlay. L’idea nasce dalla necessità di dedicare uno spazio di lettura dei fatti quotidiani, con un linguaggio e una scelta delle immagini selezionati per il target. Il tg, condotto a turno da Alessandro Baracchini e Serena Scorzoni, sarà strutturato dal racconto della notizia del giorno, dalla spiegazione della parola-chiave del momento, da un servizio di attualità e uno di approfondimento, con particolare attenzione anche ai temi culturali. Con il Tg Kids, la Rai torna a raccontare le notizie ai ragazzi e alle ragazze, sulla scia di trasmissioni storiche come Tiggì Gulp, Tg Ragazzi e Gt Ragazzi. Primo Maggio, bagno di folla a San Giovanni. Fedez critico Migliaia di persone presenti a Roma il tradizionale concertone del Primo Maggio. Tantissimi i giovani che già dalle 13 erano
pronti per poter entrare nella piazza blindata dalla polizia. Molte le bottiglie di birra e le vampate di marijuana che ogni tanto sembravano volersi mescolare insieme alla folla di persone. La bellezza è vedere tanta gente insieme dopo due anni difficilissimi marchiati a fuoco dalla pandemia. Nessuna mascherina e tanti sorrisi. A dare il via alla maratona musicale, che torna in una piazza San Giovanni già gremita dopo due anni di pandemia, il gruppo ucraino dei Go_A con alcuni rifugiati che hanno lanciato un messaggio di pace nelle loro lingue prima di intonare Imagine di John Lennon “La libertà e il lavoro sono diritti di ogni essere umano e non possono prescindere dalla parola rispetto. Ma c’è un diritto in serio pericolo, un diritto in meno: la pace. Per questo Cgil, Cisl e Uil hanno voluto questo messaggio: “Al lavoro per la pace”. Si commuove Ambra Angiolini, alla conduzione del Concertone del Primo Maggio a Roma per la quinta volta consecutiva, salutando piazza San Giovanni tornata a vivere dopo due anni di pandemia. Il via della maratona è tutto dedicato alla guerra in Ucraina e la showgirl e attrice indossa un maglione con i colori del Paese
martoriato, giallo e blu. “Facciamo sentire il male che fa, invochiamo una sacrosanta pace in Ucraina. Ma c’è anche un’altra guerra che non abbiamo terminato e che ha ucciso negli ultimi mesi 189 persone”, ricorda Ambra, facendo riferimento alle morti sul lavoro. Numeroso il pubblico che non si è fatto fermare dal meteo incerto. “Buon Primo Maggio e buon concertone a tutti. Avrei voluto essere lì ma credo che il mio invito si sia perso”. E’ il messaggio postato in una storia di Instagram da Fedez. L’anno scorso il rapper fu protagonista di una lunga querelle con la Rai e con gli organizzatori, accusati di averlo voluto censurare. Hollywood si sposta a Genzano di Roma per due giorni di set di Fast & Furious 10
Nelle casse del comune entreranno circa 48mila euro per occupazione di suolo pubblico e locazioni locali comunali da parte della casa di produzione americana Genzano diventa Hollywood. Il piccolo comune a sud est della Capitale ospiterà due giornate di set di Fast & Furious 10, il decimo capitolo della saga cinematografica con Vin Diesel, nota per le corse d’auto a folle velocità. Tutto comincerà il prossimo 5 maggio, quando il protagonista nei panni di Dominic Toretto, ma anche Jason Momoa, metteranno piede a Roma all’aeroporto di Ciampino ed è molto probabile che dormiranno in un hotel dei Castelli Romani. Nelle casse del comune entreranno circa 48mila euro per occupazione di suolo pubblico e locazioni locali comunali da parte della casa di produzione americana Wildside srl. Ma non solo.
Per consentire le riprese senza intoppi saranno anche rimossi i lampioni della pubblica illuminazione e saranno svolti altri lavori stradali, il tutto a carico della produzione della pellicola. La condizione è una: che i luoghi dovranno essere ripristinati e i lampioni rimessi al loro posto a fine riprese, il 18 maggio. L’area interessata dalle riprese sarà tra via Italo Belardi, via Bruno Buozzi, e piazza Marconi, con base operativa in piazza Frasconi presso l’ex scuola Locatelli. Il comune di Genzano fa sapere, comunque, che “i complessi aspetti operativi e logistici dell’operazione riguarderanno altre aree pubbliche e private e potranno avere delle ripercussioni anche nei giorni immediatamente precedenti e successivi”. E ancora che “i cittadini e le attività interessate saranno prontamente avvisate con un crono programma su cui amministrazione e produzione stanno lavorando con attenzione da tempo affinché siano minimizzati al massimo i disagi inevitabili per realizzare delle riprese su questa scala e di questo livello”. “Per questa ragione – si legge nel post pubblicato sul sito del comune – i contatti in particolare con le attività produttive presenti sulle vie del set sono state già avviate nelle scorse settimane dalla produzione e continueranno nelle prossime. Continueremo ad aggiornare la cittadinanza sulle novità, fornendo maggiori dettagli, una volta definiti i particolari”. Intanto il regista della pellicola, Justin Lin, ha abbandonato il film dopo una settimana di riprese. Lin aveva diretto dal terzo al sesto capitolo della saga e poi il nono. Al momento non è ancora chiaro chi prenderà le redini del progetto.
I Puffi: arriva la nuova serie in 3D 52 episodi ognuno da 11 minuti su Rai Yoyo a partire dal prossimo lunedì 4 aprile 40 anni dopo la prima apparizione tv, i Puffi approdano per la prima volta sulla Rai in una nuovissima versione 3D. Da lunedì 4 aprile Rai Yoyo, il canale del servizio pubblico dedicato ai più piccoli leader di ascolti, sarà la nuova casa dei popolari personaggi blu creati da Peyo dove andranno in onda dal lunedì al venerdì alle 8.10, e tutti i giorni (tranne il sabato) alle 20.50. “I Puffi sono una delle opere europee per bambini più
conosciute di sempre, ormai parte dell’immaginario di grandi e piccini”, ha commentato Luca Milano, direttore di Rai Ragazzi, “Siamo felici che sia Rai Yoyo ad accoglierli in Italia”. Una nuova serie animata di 52 episodi da 11 minuti prodotta da Peyo Productions e Dupuis Audiovisuel dedicata ai bambini e alle bambine dai 5 ai 10 anni, che mantiene intatto il Dna dei fumetti dove i Puffi (in francese Les Schtroumpfs) sono nati nel 1958, coniugandolo con i ritmi veloci adatti agli spettatori di oggi e un’esplosiva carica di avventura e umorismo. Questa nuova serie consegnerà il saggio Grande Puffo, la mitica Puffetta e tutti gli altri abitanti delle casette a forma di fungo nell’immaginario collettivo anche delle nuove generazioni, dopo essere stati compagni d’infanzia dei bambini ma anche degli adulti degli anni ’80 che l’hanno decretato uno dei più grandi successi della tv, grazie anche alle accattivanti canzoni e al particolare linguaggio usato dai Puffi divenuto celeberrimo. Lo straordinario “linguaggio puffo” fu studiato addirittura dal grande Umberto Eco che già nel settembre 1979, dunque due anni prima del lancio del cartone animato (il 12 settembre 1981 sull’emittente americana Nbc), pubblicò il saggio Schtroumpf und Drang, dedicato alla semantica della lingua dei Puffi. «…la qualità del puffo è che lo si capisce benissimo… in questo linguaggio, ogni volta che è possibile, nomi propri e comuni, verbi e avverbi vengono sostituiti da coniugazioni e declinazioni della parola “puffo”», scriveva Eco. I Puffi e il loro “puffare”, divennero un vero e proprio fenomeno mondiale con la serie storica firmata da Hanna- Barbera di oltre 400 episodi. A dirigere i nuovi episodi il regista William Renaud, già dietro il successo della nuova serie animata di Rai Yoyo “Calimero”, mentre le sceneggiature sono di Peter Saisselin e Amy Serafin (Alvinnn!!! e i Chipmunks, la serie).
Oltre ai personaggi femminili già comparsi nei recenti lungometraggi, come Tempesta, Bocciolina, Lily, la nuova serie introduce nuovi personaggi che si uniranno agli altri Puffi per contrastare il perfido Gargamella, il malvagio di sempre che insieme alla sua inseparabile gatta Birba cerca ogni volta di catturarli fallendo sistematicamente. Le storie del reboot coinvolgono 100 Puffi diversi, potrebbe essere difficile all’inizio distinguerli, ma ogni Puffo ha la sua caratteristica. Quasi ogni Puffo prende il nome da un particolare che lo caratterizza o dal ruolo che ricopre nel villaggio. Inoltre, la nuova serie presenta un “nuovo tocco di blu”: troviamo personaggi più complessi, dialoghi più vivaci, gag spiritose e ricorrenti, che anche gli adulti potranno apprezzare, riportandoli ai migliori ricordi d’infanzia. «Alti due mele e poco più», come diceva la celebre canzone, i Puffi non invecchiano mai. Con il loro caratteristico cappellino, la pelle blu e quello spirito di solidarietà e di amicizia che li fa vivere in armonia nel loro villaggio nella foresta, restano l’emblema della tolleranza, fiducia nel futuro, cura della natura e degli altri. Ultime scommesse e quote Serie A prima della pausa estiva
Le quote Serie A oggi sono fra le più apprezzate dagli amanti del calcio e il motivo è semplicissimo. Vista la classifica equilibratissima le scommesse Serie A sono le più incerte fra i campionati top in Europa. In questo articolo diamo un’occhiata alla situazione relativa alle quote scommesse Serie A in questo momento. Scommesse Serie A grande equilibrio nelle quote dei bookmakers Le quote Serie A stanno avendo un grandissimo successo e il motivo è riconducibile alle performance delle prime in classifica che stanno dando vita al campionato più equilibrato degli ultimi 10 anni. Inter, Milan, Napoli e Juventus sono fra le protagoniste delle scommesse Serie A 2022 e lo saranno anche nei prossimi mesi. I numeri e le statistiche ci rivelano una media goal altissima di 2,95 a partita il che rende le quote Serie A oggi sugli over fra le più ambite nel mondo del betting. Nello specifico le quote Serie A sugli over sono state trascinate dalle prestazioni degli attacchi di Inter, Milan, Atalanta, Lazio e a sorpresa Verona. Le quote calcio Serie A di questo campionato ci hanno rivelato altri dati molto interessanti. Il risultato più frequente
finora nelle scommesse Serie A è stata la vittoria della squadra di casa nel 38% dei casi. Inoltre le quote Serie A hanno evidenziato una media di 4,75 cartellini a partita. Insomma, tanti goal e alto tasso di agonismo stanno rendendo la Serie A e le sue scommesse fra le più interessanti d’Europa. Questo anche per l’equilibrio nelle scommesse Serie A sul vincente campionato, fattore che invece in Premier League, Liga e Bundesliga è molto meno evidente. Quote partite Serie A ecco le date per il campionato 2023 Le quote calcio Serie A per il campionato in corso termineranno il 22 maggio 2022. I principali siti che offrono scommesse sulla Serie A, come ad esempio Skiller, riapriranno quasi immediatamente i giochi e le quote sulla Serie A visto che la stagione 2022/2023 inizierà prestissimo e per la precisione il 13 agosto. Questo perché le quote scommesse Serie A dovranno fermarsi in inverno per dare spazio ai Mondiali in Qatar dal 21 novembre al 14 dicembre 2022. In quel periodo saranno fermi tutti i campionati anche quelli semiprofessionistici come la Serie D che invece si pensasse potesse continuare. Vivremo quindi un calendario inedito con una sosta delle scommesse Serie A in mezzo alla stagione e sarà quindi interessante capire in che modo potrebbero cambiare le gerarchie sulle favorite a vincere il campionato. Le quote Serie A oggi stanno inoltre subendo un nuovo cambiamento visto che dopo 2 anni di pandemia da covid contraddistinti da stadi vuoti o con capienza ridotta, si sta tornano alla normalità. Gli stadi al 75% del pubblico prima e al 100% poi col ritorno delle tifoserie sugli spalti saranno un fattore per le scommesse Serie A delle prossime settimane? Secondo le previsioni degli addetti ai lavori le quote Serie A delle favorite in casa dovrebbero ulteriormente abbassarsi soprattutto negli stadi in cui il tifo è più acceso, vedi ad esempio l’Olimpico di Roma, il Maradona di Napoli o altri
impianti minori, ma non certo per apporto vocale, come Bergamo, Verona, Genova o Salerno. Indipendentemente da come finiranno le scommesse Serie A di questa stagione e della prossima, questi due campionati rimarranno nella storia per svariati motivi. Staremo a vedere se il successo delle quote sulle partite di Serie A continuerà ad aumentare in futuro o se al contrario torneranno alla ribalta gli altri campionati maggiori del vecchio continente. A Milano il Grand Tour: Sogno d’Italia da Venezia a Pompei
Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo: “La mostra sul Grand Tour è la prima ideata e realizzata in Italia capace di offrire uno sguardo d’insieme su un tema così vasto” Le Gallerie d’Italia-Piazza Scala, museo di Intesa Sanpaolo a Milano, hanno allestito fino al 27 marzo 2022 la mostra ‘GRAND TOUR. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei’, a cura di Fernando Mazzocca, con Stefano Grandesso e Francesco Leone, e con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli. L’esposizione, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e in partnership con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, presenta circa 130 opere provenienti dalla collezione Intesa Sanpaolo, collezioni private e numerose istituzioni culturali italiane e internazionali come The National Gallery di Londra, Musée du Louvre di Parigi, The Metropolitan Museum of Art di New York, Museo Nacional del Prado di Madrid, Rijksmuseum di Amsterdam, Victoria and Albert Museum di Londra, Österreichische Galerie Belvedere di Vienna, Statens Museum for Kunst di Copenaghen, Musée des Beaux-Arts di Lione, Gallerie degli Uffizi di Firenze, Musei Capitolini di Roma, Musei Vaticani, Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli. Tra i prestiti anche due opere provenienti dal Regno Unito e appartenenti alla Royal Collection della Regina Elisabetta II, oltre ad altre opere provenienti da grandi residenze reali come la Reggia di Versailles, la Reggia di Caserta e la Reggia di Pavlovsk a San Pietroburgo. Dipinti, sculture, oggetti d’arte, allestiti in un suggestivo dialogo, intendono
riproporre, in una mostra di grande attualità, l’immagine dell’Italia amata e sognata da un’Europa che si riconosceva in radici comuni di cui proprio il nostro Paese era stato per secoli il grande laboratorio, un’Italia composita, raffigurata nella sua struggente bellezza dagli artisti che fecero sorgere il mito del “Bel Paese”. Sono esposte opere dei principali artisti del tempo come Piranesi, Valadier, Volpato, Canaletto, Panini, Lusieri, Hubert Robert, Jones, Wright of Derby, Hackert, Volaire, Ducros, Granet, Valenciennes, Catel, Batoni, le due pittrici Vigée Lebrun e Angelica Kauffmann, Ingres. Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo, ha dichiarato: “La mostra sul Grand Tour, allestita nelle Gallerie di Piazza della Scala, è la prima ideata e realizzata in Italia capace di offrire uno sguardo d’insieme su un tema così vasto. I capolavori esposti offrono al visitatore odierno l’opportunità di comprendere e rivivere l’emozione provata secoli fa dai protagonisti del Grande Viaggio di fronte alla bellezza senza tempo dei paesaggi e degli antichi luoghi d’arte italiani, elementi fondanti non solo della nostra identità nazionale, ma anche di quella europea. L’iniziativa, che si avvale della prestigiosa partnership del Museo Ermitage di San Pietroburgo e del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, conferma il ruolo di primo piano che Intesa Sanpaolo ha conquistato nel corso degli anni nel panorama culturale e artistico del nostro Paese.”
Pierre-Jacques Volaire,Eruzione del Vesuvio alla luce della luna,1774,olio su tela,Centre des monuments nationaux, Château de Maisons-Laffitte, France,© Reproduction Patrick Cadet-CMN Il Grand Tour, uno straordinario fenomeno di carattere universale, ha contribuito in modo determinante a creare quella percezione dell’Italia, legata alla bellezza del suo ambiente e della sua arte, ancora oggi di grande attualità che rende davvero unica l’identità del nostro Paese. Tra la fine del Seicento e la prima metà dell’Ottocento, l’Italia fu la meta privilegiata di letterati, artisti, giovani signori, membri della società aristocratica e colta europea. Solo in Italia, la cultura classica poteva raggiungere una compiuta sintesi di natura e di storia. Il grande viaggio (l’espressione fu utilizzata per la prima volta nel 1697, nel volume di Lassel, An Italian Voyage) fu presto inteso come momento essenziale di un percorso educativo e formativo, nonché segno di un preciso status sociale.
L’Italia rappresentava una tappa obbligata per artisti e studiosi amanti dell’architettura, della pittura e della scultura, sia antica, sia moderna. Le straordinarie scoperte archeologiche del Settecento ad Ercolano e Pompei aggiunsero nuovi motivi di interesse. Questo momento di formazione, diventato obbligatorio per le élite europee, ma poi anche per quelle provenienti da altri continenti, ha coinvolto sovrani, aristocratici, politici, uomini di chiesa, letterati, artisti, tutti affascinati dalla varietà del paesaggio italiano ancora intatto, dalla maestà delle città, dei monumenti e delle opere d’arte che facevano, e ancora oggi fanno, del nostro territorio una sorta di meraviglioso museo “diffuso”. Particolare rilievo assumono i luoghi (le città tradizionali come Venezia, Firenze, Roma e Napoli, e i borghi storici) e i paesaggi (dalle Alpi, al Vesuvio, all’Etna). La meta principale del Grand Tour è stata certamente Roma, la città universale ed eterna, prima capitale dell’antichità e poi della cristianità, dove si venivano a studiare i segreti e i canoni del bello, depositato non solo nei marmi antichi ma anche nei capolavori del Rinascimento e del Classicismo seicentesco. Mentre nel Lazio si ripercorrevano i luoghi celebrati dalla letteratura classica che, attraverso Orazio e Virgilio, erano entrati nel mito. La magnificenza del paesaggio del golfo e della zona vesuviana, unita al fascino delle testimonianze dell’antichità, soprattutto dopo la riscoperta delle due città di Pompei e Ercolano, sepolte dalla catastrofica eruzione del Vesuvio del 79 d.C., hanno fatto di Napoli l’altra irrinunciabile meta di questo viaggio di istruzione e formazione, che si estese poi anche, sempre in Campania, alla recuperata area di Paestum dove era possibile emozionarsi di fronte allo spettacolo sublime dei magnifici templi dorici, in un periodo in cui la Grecia, ancora sotto il dominio ottomano, era interdetta ai viaggiatori. Sempre le testimonianze della Magna Grecia spinsero i viaggiatori più ardimentosi, e uno dei primi fu Goethe nel suo famoso viaggio in Italia, verso la più
lontana e sconosciuta Sicilia, destinata a incantare con l’asprezza dei suoi paesaggi primitivi e l’imponenza dei templi di Segesta, Selinunte e Agrigento, o del teatro greco di Siracusa. Altri luoghi privilegiati del Grand Tour furono città piene di eventi come Venezia; Vicenza, dove era possibile ammirare i palazzi di un genio universale come Palladio, imitato in tutto il mondo; Firenze che nelle sue chiese e nelle sue collezioni, in particolare le Gallerie medicee, schiudeva agli occhi ammirati dei viaggiatori le meraviglie dell’antico come del Rinascimento. Più avanti anche Milano, grazie soprattutto alla presenza di Leonardo e del suo leggendario Cenacolo, e i vicini laghi, per lo splendore delle loro rive e delle ville famose sin dall’antichità, diventarono delle mete per i viaggiatori più esigenti. L’Italia divenne per un lungo periodo il maggiore mercato non solo dell’arte antica, ma anche di una produzione contemporanea ispirata alla memoria dell’antico. Sicuramente il più originale protagonista di questo gusto fu il genio di Piranesi che nelle sue incisioni visionarie, nei suoi estrosi arredi aveva proposto ad una raffinata clientela internazionale una visione molto personale dell’immaginario classico. Sulla sua scia si registra una impressionante ripresa delle manifatture artistiche più prestigiose che, dalla bronzistica all’oreficeria al mosaico alla glittica, hanno raggiunto livelli pari a quelli del Rinascimento. I prestigiosi assemblages in metalli e pietre preziosi di Valadier hanno incantato tutto il mondo, mentre le immagini delle più popolari sculture antiche sono state diffuse nelle regge e nelle dimore aristocratiche europee dai bronzetti di Boschi, Zoffoli, Righetti, Hopfgarten o dalle meravigliose statuine in biscuit di Volpato. Dalle richieste dei collezionisti stranieri ha tratto un nuovo slancio anche la pittura, soprattutto un genere prima considerato minore come la veduta e il paesaggio. Anche in
questo campo grazie ad artisti della originalità e della grandezza di Canaletto, Panini, Joli, Lusieri e degli stranieri venuti al seguito dei viaggiatori, come Hubert Robert, More, Wilson, Jones, Wright of Derby, Hackert, Volaire, Ducros, Granet, Valenciennes, Catel è stato raggiunto tra Sette e Ottocento un livello prima impensabile, passando dalla razionalità scientifica dei vedutisti all’emozione del paesaggio visto come espressione di uno stato d’animo dei romantici. Ma il genere più richiesto e amato dai collezionisti stranieri, insieme alle vedute dei luoghi visitati, è stato il ritratto. Alla celebrazione del proprio rango si sostituisce l’esaltazione del carattere e della cultura. Da qui la scelta di farsi rappresentare accanto ai monumenti e alle sculture antiche ammirate in Italia. Assoluto maestro in questo campo è stato Batoni, uno dei maggiori ritrattisti di tutti i tempi. I suoi ritratti hanno rappresentato uno status symbol, come quelli del suo rivale Mengs, delle due pittrici in competizione Vigée Lebrun e Angelica Kauffmann, di Von Maron, Tischbein, Sablet, Zoffany, Fabre, Gérard, Ingres. I viaggiatori erano attratti anche dalla singolarità dei nostri costumi e dalla bellezza di una popolazione, apparentemente felice, che viveva la maggior parte dell’anno all’aria aperta proprio per la mitezza del clima. Un illustratore e pittore straordinariamente popolare come Pinelli e pittori come Sablet, Géricault, Robert, Schnetz, Delaroche hanno saputo rappresentare la vita domestica nei suoi aspetti più avvincenti e commoventi, rivendicando la dignità del popolo. Il maggior giro di affari ha riguardato la scultura, a partire dal commercio dei marmi antichi, il loro restauro e spesso la produzione di copie in cui è stato il maggiore protagonista Cavaceppi. Verso la fine del Settecento, grazie a Canova e ai suoi validissimi seguaci, si è affiancata la produzione di una scultura originale che, pur ispirata all’antichità, ha saputo
interpretare la sensibilità moderna, assicurando a questa arte, diventata l’orgoglio dell’Italia, una straordinaria fortuna nel corso del XIX secolo in tutto il mondo. Il catalogo della mostra è pubblicato nelle Edizioni Gallerie d’Italia | Skira. In occasione dell’esposizione GRAND TOUR. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei è stato realizzato il libro “In missione in…Italia”, secondo volume del progetto editoriale di Edizioni Gallerie d’Italia | Skira pensato per avvicinare i bambini delle scuole primarie all’arte. Informazioni utili Mostra GRAND TOUR. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei. fino al 27 marzo 2022 Gallerie d’Italia – Piazza Scala, Piazza della Scala 6, Milano Orari e ingresso indicati sul sito www.gallerieditalia.com aggiornato in base alle disposizioni vigenti ; Ingresso :Biglietto: intero 10 euro, ridotto 8 euro, ridotto speciale 5 euro per clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo e minoiri di 26 anni ; gratuità per convenzionati, scuole, minori di 18 anni, dipendenti del Gruppo Intesa Sanpaolo Informazioni : Modalità di visita in sicurezza, informazioni e prenotazioni su www.gallerieditalia.com, info@gallerieditalia.com, Numero Verde 800.167619
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