Cult Il mensile culturale RSI Maggio 2015
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Un grande Da Carlo a Carlo. Intervista a oceano La linea lombarda Pawel Pawlikowski cult Il mensile culturale RSI Maggio 2015
Un grande Sandra Sain SGUARDI DUETTO oceano Produttrice Rete Due 4 20 Da Carlo a Carlo. Intervista a La linea lombarda Pawel Pawlikowski ONAIR RENDEZ-VOUS Lo scorso 13 aprile se n’è andato a 87 anni Günter Grass. In Eu- ropa la notizia ha dominato tutti gli inserti culturali tv, radio 10 28 o web e il ricordo dell’autore de Il tamburo di latta e premio Nobel Il Ridotto dell’opera: L’agenda per la letteratura 1999 è stato occasione per tornare a riflettere luogo di passione, di maggio anche sulla controversa storia comune, così ben esemplificata fanatismo, costume dalla sua storia personale in cui dopo una vita di militanza poli- e pettegolezzi tica progressista arrivò l’ammissione di aver fatto parte, come NOTA BENE volontario e non come coscritto, delle Waffen SS all’età di 16 anni.Sugli stessi media, in secondo piano e a ben guardare, faceva 12 29 capolino un altro grande nome, quello di Eduardo Galeano, Nutrire Recensioni morto a 74 anni dopo lunga malattia. l’immaginazione: La contemporanea scomparsa di questi due grandi della lettera- il radioteatro può tura ha messo in risalto come ancora, nel mondo globalizzato, 30 i continenti siano separati da un grande oceano. Proposte Club Nel continente americano lo spazio dedicato a queste due perso- 14 nalità era simmetricamente uguale e contrario: un equilibrato Maggio 1945: ricordo del premio Nobel tedesco e caratteri cubitali per la scom- una pace sulle parsa dell’uruguaiano, una delle penne più influenti e stimate macerie dell’America Latina. Mondi lontani sia geograficamente che let- terariamente, Galeano e Grass erano uniti da una profonda immersione nel reale e nella storia. Con Le vene aperte dell’America 16 Latina lo scrittore di Montevideo infatti ha dato voce alla storia Il libro si racconta dei perdenti di un continente sfruttato sin dal XV secolo. in diretta da Torino Questo mese di maggio incontreremo autori ed editori in festival importanti come Soletta e Torino, convinti che i libri ci aiutino a guardare e ci diano le parole che ci mancano davanti alla vastità 18 del mondo. Guerra e pace “Diego non conosceva il mare. Suo padre, Santiago Kovadloff, lo alle Giornate letterarie condusse a scoprirlo (…). Quando padre e figlio, dopo un lungo di Soletta cammino, raggiunsero finalmente quei culmini di sabbia, il mare esplose davanti ai loro occhi. E fu tanta l'immensità del mare, e tanto il suo fulgore, che il bimbo restò muto di bellezza. E quando alla fine riuscì a parlare, tremando, balbettando, chiese a suo padre: Aiutami a guardare!”. Eduardo Galeano, La funzione dell’arte, da Il libro degli abbracci, Sperling & Kupfer. La Terra vista dallo spazio appare come un “pianeta blu”: gli oceani infatti coprono la maggior parte della sua superficie (circa il 71%). Nonostante ciò, si conosce ancora poco su di essi e molto c’è ancora da scoprire sulle profondità oceaniche poiché si tratta di ambienti che l’uomo non ha mai colonizzato, né totalmente esplorato. ACCENTO iStockphoto
Da Carlo a Carlo. La linea lombarda Fabio Pusterla Da Carlo a Carlo: questo il titolo di una pic- cola rassegna che chiede di essere spiegato. che confusione l’imperatore Carlo sotto- lineandone i vani tentativi di eliminare il E che avrebbe potuto anche essere formu- rito ambrosiano “diverso dal rito di tutto lato, ampliandone a dismisura la portata il mondo”. Ma il nome di Carlomagno ci cronologica, in modo leggermente diver- rimanda soprattutto, nel dominio lettera- so: Da Carlo a Carla. Inteso così, l’ipoteti- rio, ad Alessandro Manzoni e alla sua tra- co titolo avrebbe messo in rilievo il primo gedia Adelchi, dove Carlo, ormai vittorioso Un omaggio alla tradizione letteraria lombar- grande Carlo che molti secoli fa calcò il sul longobardo re Desiderio, assiste alla da, ad alcuni suoi autori a noi particolarmente suolo di Lombardia, cioè Carlo Magno, morte dell’eroe Adelchi, e ascolta, non è e l’umilissima, meravigliosa più recente vicini e agli studiosi che hanno saputo render- apparizione femminile di quel nome, che, ‹ Un omaggio celi ancora più famigliari. È questo l’intento per tacere dei viventi, splende nei versi di alla grande letteratura Elio Pagliarani, autore del poemetto La del nuovo ciclo di incontri pubblici che RSI ragazza Carla, apparso per la prima volta lombarda. › Rete Due e l’Istituto di studi italiani dell’Uni- sul “Menabò” di Elio Vittorini nel 1960. Da Carlomagno, dunque, a “Carla Don- dato sapere con quanta attenzione, le sue versità della Svizzera italiana hanno organiz- di fu Ambrogio di anni / diciassette pri- memorabili parole estreme, in cui risuona zato in occasione dell’appuntamento milanese mo impiego stenodattilo / all’ombra del un cupo pessimismo politico: “La man Duomo” corrono undici lunghi secoli, degli avi, insanguinata / seminò l’ingiusti- di Expo 2015. Sei serate con interventi musi- durante i quali il nome “Carlo” ricorrerà zia; i padri l’hanno / coltivata nel sangue, e cali originali e lettura di testi per penetrare spesso negli annali della cultura milanese omai la terra / altra messe non dà”. Sicché e lombarda. “non resta / che far torto o patirlo”, cioè nell’universo creativo dei cinque scrittori e Del primo, re dei Franchi e fondato- schierarsi dalla parte delle vittime o da nel contempo ricostruire il sottile ma robusto re del Regno Italico dopo la sconfitta dei quella dei carnefici: versi in cui possiamo Longobardi, ci parla innanzitutto il più pensare di cogliere, sia pure in tono esa- fil rouge che li tiene uniti. antico e illustre cantore delle meraviglie di sperato e apocalittico, l’eco di un’antica Milano, quel Bonvesin da la Riva, contem- moralità lombarda, una preoccupazione poraneo di Dante che nomina con qual- insieme politica e etica che aveva spinto 5 SGUARDI 4
l’antico Bonvesin a dichiarare in un capi- la pena consultare la voce “formént”; così ne assoluta alle sorti dalla “povera gent” tecedenti, di cui sarà protagonista soprat- tolo della sua opera, forse con eccessivo ot- come nel “Vocabolario dei dialetti del- che anima la commedia El nost Milan e le tutto, sul piano della ricerca filologica e timismo: “Per i tiranni qui non c’è posto”. la Svizzera italiana” sarà sommamente molte altre opere dialettali, almeno fino dell’indagine interpretativa, Dante Isella. Ma per considerare la fortuna del istruttivo il lemma “carlon”, e lì attorno al 1898, anno terribile in cui i cannoni del In questo profluvio di “Carli”, le cin- nome Carlo in Lombardia si deve anche un buon numero di altre parole e modi di generale Bava Beccaris (“il feroce monar- que tappe del nostro breve ciclo vogliono naturalmente ricordare San Carlo Bor- dire, diversamente ispirati da “Carlo”. chico Bava” di una nota canzone sociali- limitarsi a suggerire un percorso, che cia- romeo, e la sua presenza insieme storica Fatto sta che, una volta indicati le sta) fanno 80 morti e centinaia di feriti tra scuno potrà poi approfondire e sviluppa- e leggendaria nella cultura lombarda, dal origini illustri, politiche e religiose, e le gli insorti cittadini milanesi. Entriamo nel re. Carlo Porta, Carlo Dossi, Delio Tessa Sancarlone di Arona (fatto erigere dal cu- conseguenti ricadute dialettali, il tasso di e Carlo Emilio Gadda saranno le prime gino Federico Borromeo, ben noto ai let- “carlite” presente nella letteratura lom- ‹ Carlo: un nome stazioni, ciascuna delle quali proporrà tori del Manzoni) alle ricotte o formaggini barda è davvero notevole: a cominciare da una breve introduzione critica all’autore e della tradizione lombarda Carlo Maria Maggi che inaugura nel ’600 alcune sue pagine significative, commen- la letteratura milanese: soprintendente che ha segnato la storia. › tate da un lettore appassionato ed esper- ‹ Una comune visione dell’Università di Pavia, accademico della to. Ma queste quattro tappe primaverili del mondo e ricche e varie Crusca, ma soprattutto autore de I consigli XX secolo passando da Como, città na- avranno anche il compito di condurre gli declinazioni stilistiche. › di Meneghino e di altre ottime commedie tale di Carlo Linati (che tuttavia svolgerà spettatori verso il punto d’arrivo autun- dialettali. Poi toccherà al poeta settecen- la sua intensa opera letteraria e giornali- nale, cioè verso l’autore e l’opera in cui si agliati e speziati che oggi chiamiamo pre- tesco dialettale Carl’Antonio Tanzi, caro stica principalmente a Milano), per arri- condensano con maggiore pregnanza la valentemente “zigherlign” o “zincarlin”, al Parini e al Porta; di seguito, appunto, vare infine, tra la Brianza mascherata da tradizione lombarda dei secoli precedenti ma che qualcuno a lungo ha pronunciato a Carlo Porta, tra i maggiori poeti italia- grottesco Sudamerica, Milano e Roma, e gli sviluppi futuri otto e novecenteschi: nella variante “sancarlin”: così del resto ni del secolo. E ancora, risalendo il corso all’esplosione vulcanica del maggior Car- si allude naturalmente al Manzoni, snodo annotava il vocabolo, per indicare una dell’Ottocento, ecco apparire il profilo lo novecentesco, Carlo Emilio Gadda, la imprescindibile e vera chiave di volta di “specie di cacio che sogliono fabbricar nel severo e gigantesco di Carlo Cattaneo e, cui straordinaria opera innesca quasi su- tutto l’edificio. Comasco”, il grande Francesco Cherubini, verso la fine del secolo, quelli inquieti e bito, secondo una fortunata formula cri- Si può dire di più? Si può suggerire amico di Carlo Porta e autore del celeber- diversamente eccentrici di Carlo Dossi e tica che dobbiamo a Gianfranco Contini, qualcosa di più preciso, rispetto a questa rimo “Vocabolario milanese-italiano”, di del commediografo Carlo Bertolazzi, ac- una “funzione Gadda”, cioè uno sguardo fantasticheria basata sul nome Carlo e cui, a proposito della diffusione popola- costato più tardi dal filosofo L. Althusser retrospettivo sulla letteratura lombarda su quella specie di “aria di famiglia” che re del nome “Carlo”, varrà naturalmente addirittura a Brecht, per la sua attenzio- e italiana, alla ricerca di genealogie e an- spira in molte delle opere qui ricordate, e 7 SGUARDI 6
Me 6 ore 14.15 Aula Magna, Centro Professionale di Trevano “Menu per Orchestra che vede il suo luogo d’elezione nella città di Milano? Si potrebbe, forse, e qualcuno tuto essere un titolo alternativo per quel volume. Che, tuttavia, si è intitolato I Lom- e Spiritello del gusto” certo lo auspicherebbe: non sono infatti bardi in rivolta: e forse a questo concetto di mancati i tentativi di definire con mag- “rivolta”, fatto di inquietudine, di preoc- Il volume Menu per Orchestra - L’arte culinaria dagli antichi giore precisione le caratteristiche di una cupazione etica e politica, di aspirazione banchetti musicali ai moderni programmi radiotelevisivi, accom- tradizione lombarda, e addirittura, per alla giustizia, possiamo limitarci. Tanto pagnato da un CD con brani dell’OSI, verrà presentato dalla quanto riguarda lo sviluppo della poesia più che la “rivolta” non è individuale o so- CORSI agli studenti della SPAI. Ispirata al tema di Expo 2015, la moderna italiana, di una “linea lombar- litaria; chiede orizzonti e speranza, soste- da”, proposta critica molto discussa, che nitori e alleati: tutte cose che conducono pubblicazione, edita da Armando Dadò, è a cura della specia- risale ad una antologia curata da Luciano la letteratura, anche e forse soprattutto lista di storia dell’alimentazione Marta Lenzi Repetto, della Anceschi nel 1952. Ma a noi pare più pru- quella di ascendenza lombarda, ben al di là musicologa Anna Ciocca-Rossi e del giornalista radiotelevisivo dente non esagerare; non stringere troppo della dimensione regionale, e forse anche Giacomo Newlin. ben al di là di quella nazionale; il “Gruppo ‹ Opere contraddistinte di famiglia” è sommosso e rallegrato, per L’incontro, aperto al pubblico, prevede la proiezione de Lo spiri- fortuna di tutti noi, da un respiro europeo. da una specie di tello del gusto (vedi pag. 12/13), la registrazione video a cura di “aria di famiglia”. › Leonardo Gasparotto del radiodramma, realizzata in olofonia; a seguire la proiezione di un documentario di 6 minuti realizzato le tappe del nostro percorso attorno ad dalla RSI a Lione, al seguito del team della Svizzera italiana che un filo comune che forse rischierebbe di ha partecipato al concorso di pasticceria nella città francese. spezzarsi sin troppo facilmente, o di farci dimenticare qualche panorama più am- Un’occasione per sottolineare il ruolo della nostra radiotelevisio- Nelle immagini, pagina 5: Carlo Magno pio. In un libro di singolare importanza in un dipinto ottocentesco di Louis-Félix Amiel. ne nella promozione dei talenti della gastronomia, e per discu- Dante Isella parlava, a questo proposito, Pagina 6: San Carlo in meditazione davanti tere le aspettative degli allievi del Centro Professionale nei di “Gruppo di famiglia” per suggerire i al Cristo morto, Madrid, Prado. Ritratto di Carlo Porta. Carlo Cattaneo. Pagina 7: Carlo Dossi confronti della RSI. rapporti tra gli autori lombardi studiati in un ritratto di Tranquillo Cremona, 1867. e riportati alla luce; anzi, osservava che Carlo Bertolazzi. Pagina 8: Carlo Linati. L’entrata è libera, ma è gradita la riservazione a info@corsi-rsi.ch “Gruppo di famiglia” avrebbe persino po- Carlo Emilio Gadda. oppure 091 803 65 09. 9 SGUARDI 8
Rete Due / Ridotto dell’opera Fin dal Settecento nei cosiddetti foyers dei teatri si commen- sabato alle ore 13.30 tavano gli spettacoli e subito dopo si combinava di tutto: dagli rsi.ch/ridotto-dellopera affari agli amori, dagli scambi culturali alle tresche politiche. Anche oggi è così. E il radiofonico Ridotto dell’opera da quindi- Il Ridotto dell’opera: ci anni esatti mira settimanalmente a rivivere e gustare un’at- mosfera fra passato e presente, fra oggi e domani dove il veicolo inarrestabile è la musica, la musica di scena, la musica con la luogo di passione, scena: magico mondo dove tutto si ripete sempre uguale e sem- pre diverso. Uguale il flusso sonoro, uguali gli umori e gli spa- simi del pubblico e degli attori, diverse le intuizioni dei direttori fanatismo, costume d’orchestra e soprattutto dei registi che attualmente reggono lo scettro di ogni allestimento operistico a volte approfondendo a volte stravolgendo le intenzioni dei vari Mozart, Rossini, e pettegolezzi Donizetti e Bellini, dei Verdi, Wagner e Puccini. Tutti “sono passati” o “passano” nel Ridotto dell’opera di Rete Due: Tebaldi, Pavarotti, Ghiaurov, Fracci, Sgarbi, Chailly, Metha, Giorgio Appolonia Villazon, Bartoli, Corghi fino a Frate Alessandro, Milly Carlucci, Elio di Elio e le Storie Tese. Ciascuno con la propria personali- tà, il proprio bagaglio di emozioni, la propria fantasia e compe- tenza, scaturite da un universo di suoni e colori che a tutt’oggi non ha eguali nell’ambito del mondo della cultura e dello spettacolo. Il motto è: imparare godendo! Il dipinto di Sir Edward John Poynter (20 marzo 1836 – 26 luglio 1919) raffigurante il mito di Orfeo ed Euridice, uno dei primi temi trattati agli albori del Seicento dal teatro in musica. 11 ONAIR 10
Rete Due / Domenica in Scena Lo Spiritello del Gusto di Mariella Zanetti, 3 maggio alle ore 17.35 Nutrire l’immaginazione: Fat wars di Camilla Mattiuzzo, 17 maggio alle ore 18.00 Rete Due / Colpo di Scena alle ore 13.30 Lo Spiritello del Gusto di Mariella Zanetti, da lunedì 18 a mercoledì 20 maggio Nutrire l’immaginazione: L’evoluzione delle spezie di Sara Culzoni, giovedì 21 maggio Nutrire l’immaginazione: Quasi lontano di Matteo Luoni, venerdì 22 maggio Nutrire l’immaginazione: il radioteatro può Francesca Giorzi Due pagine dal libro Menu per orchestra L’arte culinaria dagli antichi banchetti musicali ai moderni programmi radiotelevisivi di G. Newlin, M. Lenzi Repetto e A. Ciocca-Rossi, Armando Dadò Editore. L’avevano già confermato lo scorso anno gli studenti dell’Ac- sull’accattivante figura di Maestro Martino, celebre cuoco cademia Paolo Grassi: nutrire l’immaginazione si può e il bleniese nato a Torre verso la metà del ’400. La storia si svolge mezzo radiofonico sembra in questo senso particolarmente in un piccolo chalet in Valle di Blenio, casa di vacanze di una privilegiato. I ragazzi, sotto la direzione di Mariella Zanetti, coppia interpretata da Cecilia Broggini e Massimiliano Zampet- avevano lavorato a dei corti radiofonici ispirati al tema di ti. I due stanno preparando il pranzo quando percepiscono una Expo 2015: nutrire il pianeta, pensando più modestamente di strana presenza vocale. Si tratta di uno spiritello incorporeo iniziare dall’immaginazione. Registrati con la regia di Igor (Davide Garbolino), non intende disturbare, ma il suo compito Horvat, sono risultati molto divertenti ed acusticamente è quello di cercare notizie sul grande innovatore, principe dei interessanti, riproposti quest’anno in occasione dell’apertura cuochi che ha rivoluzionato i gusti della sua epoca. Si scopre dell’Expo e della messa in onda della nuova produzione dal così che Maestro Martino è conteso dalle più illustri cucine di titolo Lo spiritello del gusto. Mariella Zanetti è stata chiamata a corte (è al servizio tra gli altri degli Sforza e del condottiero dare una veste drammaturgica al libro Menu per orchestra della Gian Giacomo Trivulzio), ha valorizzato i prodotti degli orti specialista di storia dell’alimentazione Marta Lenzi Repetto, e dei campi e ha spesso sostituito l’impiego delle costose spezie la musicologa Anna Ciocca-Rossi e il giornalista radiotele- esotiche con le odorose erbe domestiche. Una preziosa indica- visivo Giacomo Newlin. Edito da Armando Dadò su iniziativa zione più che mai valida ancora oggi. Del radiodramma sono della CORSI, il libro è completato da un CD musicale volu- state fatte delle riprese video a cura di Salvatore Anversa e to dall’Associazione Amici dell’Orchestra della Svizzera italia- Leonardo Gasparotto (anche regista del video) che serviranno na. Un viaggio attraverso i secoli e i rapporti che legano la a rendere più accattivante la presentazione del libro, il primo buona musica e la buona ricetta. La drammaturgia radiofoni- appuntamento sarà al Centro Professionale di Trevano con ca di Mariella Zanetti, diretta da Igor Horvat, si concentra gli studenti della SPAI mercoledì 6 maggio alle ore 14.15. 13 ONAIR 12
Rete Due / Laser istituzioni che funzionavano da collante civile. Il sistema venerdì 8 alle ore 9.00 politico si era decomposto al punto che gli osservatori america- rsi.ch/laser ni lanciarono l’allarme sulla possibilità di una guerra civile di portata europea. “L’Europa”, affermava il New York Times nel Maggio 1945: marzo 1945, “è in una condizione che nessun americano può sperare di capire”. Era “il Nuovo Continente Nero”. I mesi e gli anni immediatamente post-bellici non inauguraro- una pace sulle no, dunque, un’era di distensione e di cooperazione inter-sta- tuale. Anzi, dopo il ’45 prese avvio la guerra fredda e la corsa all’armamento atomico: prospettiva, quest’ultima, che sedusse macerie anche le autorità elvetiche, e che sarà oggetto di aspri dibattiti nonché di un’iniziativa popolare volta a vietarne la progettazio- ne e la costruzione (respinta in votazione popolare nel 1962). Orazio Martinetti Parallelamente, tra gli ex belligeranti, si discusse animatamente su come impedire, in futuro, il ritorno delle ideologie criminali che avevano sospinto interi paesi negli abissi della follia. Occorreva, si disse, “civilizzare le belve”, cioè ricondurre alla Il “secolo breve”, scandito da due devastanti guerre mondiali ragione i due popoli che avevano scatenato il conflitto, quello e da una miriade di conflitti militari e civili, dal Vietnam alla tedesco e quello giapponese. Un’operazione che doveva avvenire Jugoslavia, continua ad alimentare ricerche e controversie sotto l’egida delle Nazioni Unite, organizzazione rinata sulle sugli snodi cruciali: le responsabilità nello scatenamento della ceneri della Società delle Nazioni. guerra del ’14-’18 (madre delle successive disgrazie), il crollo dei sistemi liberali, l’ascesa dei regimi totalitari, il rapporto tra le ideologie e le politiche di sterminio. Negli ultimi decenni il quadro si è ulteriormente arricchito. L’attenzione degli storici si è concentrata sulla primavera del 1945 e i mesi successivi, ovvero il periodo che l’anglo-olandese Ian Buruma definisce “anno zero”, l’intervallo tra la caduta di Hitler e Mussolini e l’alba del “dopo”. L’autore ricostruisce il clima di quella “illuminata e fiduciosa mattina” che seguì al silenzio delle armi, animato dal cortocircuito psicologico di un’umanità divisa tra euforia e fame, tra desiderio di vendet- ta e voglia di dimenticare, tra ansia di riscatto sociale e fatico- so superamento di antichi odi: culturali, etnici, di classe. A questo filone appartiene anche il libro dell’inglese Keith Lowe, e tradotto in italiano dall’editore Laterza: Il continente selvaggio. L’Europa alla fine della seconda guerra mondiale. Nel sag- gio, l’autore racconta per la prima volta il lato oscuro e sco- nosciuto di quella pace stipulata sulle macerie ancora fumanti del conflitto. Ne esce il ritratto di un’Europa dura, sconvol- gente, inedita. La seconda guerra mondiale aveva ridotto ad un ammasso Praga, 5 maggio 1945, la città è appena stata liberata dall’esercito sovietico, di ferraglia non solo fabbriche e linee ferroviarie, ma anche le una donna ceca bacia un soldato russo. 15 ONAIR 14
Rete Due / Speciale dal Salone del libro di Torino Il 28esimo Salone internazionale del libro di Torino si svolge- Finestra aperta da giovedì 14 a lunedì 18 dalle 16.30 alle 18.30 rà dal 14 al 18 maggio. Il tema conduttore di quest’anno Passatempo sabato e domenica dalle 16:30 alle 18.00 è Le meraviglie d’Italia. Un omaggio a Carlo Emilio Gadda sulla rsi.ch/attualita-culturale scia della sua raccolta di scritti apparsa nel 1939? Forse. tvsvizzera.it Di sicuro un’occasione per ragionare sui cambiamenti del paesaggio urbano e per ripercorrere il classico Grand Tour Il libro si racconta con studiosi di calibro come Cesare De Seta e Attilio Brilli. Il paese ospite d’onore è la Germania, con venti autori tedeschi che presenteranno i loro libri pubblicati in Italia. Tra questi, in diretta da Torino gli scrittori Daniel Kehlmann e Ingo Schulze, il filosofo Markus Gabriel e il critico letterario e giornalista Volker Weidermann. Per Rete Due, come da tradizione, nei giorni del Salone, saremo in onda in doppia conduzione: Sergio Albertoni garantirà la Enrico Bianda presenza musicale, che nel corso delle ultime edizioni ha visto sfilare, sul piccolo palco allestito per lo stand RSI, molti musici- sti in formazione acustica. Insieme poi incontre-remo per gli ascoltatori della Rete Due gli scrittori e gli ospiti che converge- ranno su Torino: con loro le novità editoriali che verranno presentate, i temi di attualità che animeranno i dibattiti e gli scrittori che interverranno con i loro libri. La formula resta invariata: nella diretta quotidiana si alterne- ranno ospiti musicali con brevi set dal vivo e interviste dal salone, a dar vita ad un salotto letterario animato da Rete Due. Un salotto che, dopo la felice esperienza dello scorso anno, si apre nuovamente ad un pubblico sempre più vasto grazie alla diffusione in videostreaming su tvsvizzera.it . Il sabato mattina poi un’edizione speciale di Moby Dick e, con Orazio Martinetti, punteremo il timone verso nord, verso quella Germania ospite d’onore con le sue aspirazioni, i suoi indiscussi traguardi e le sue a volte contestate pretese da timoniera d’Europa. Volker Weidermann è uno scrittore e critico letterario tedesco. Attualmente lavora per la Frankfurter Allgemeine Zeitung e cura l’edizione domenicale del giornale. Autore di una importante Storia delle letteratura tedesca dal 1945 ad oggi (Lichtjahre, Kiepenheuer & Witsch, 2006), nel 2008, per la stessa casa editrice, ha pubblicato Ostend, romanzo che ha per sottotitolo 1936, Estate dell’amicizia, in cui racconta di un gruppo di scrittori tedeschi ed austriaci esiliati in Belgio. Nel 2010 ha invece curato una biografia critica Max Frisch. Sein Leben, seine Bucher (Kiepenheuer & Witsch). 17 ONAIR 16
Rete Due / Passatempo festeggiati gli 80 anni, Pedro Lenz, Lukas Hartmann e Mariella sabato 16 e domenica 17 dalle ore 14.30 alle 15.00 Mehr. Nutrita anche la rappresentanza di scrittori dalla Sviz- rsi.ch/attualita-culturale zera italiana, tra i quali ricordiamo Prisca Agustoni, Yari Bernasconi, Pierre Lepori e Marco Fantuzzi. Guerra e pace Folto il programma delle iniziative collaterali: si spazierà infatti da letture accompagnate da musica a discussioni sul futuro della letteratura, da momenti dedicati al mondo del pentagram- alle Giornate letterarie ma a letture “al buio” proposte all’interno del palazzo Besenval. Con Massimo Zenari seguiremo le Giornate letterarie di Soletta e le racconteremo sulle onde di Rete Due con servizi, interviste di Soletta e due appuntamenti sabato 16 e domenica 17 maggio. Manuele Ferrari Vetrina principale della letteratura svizzera, le Giornate lette- rarie di Soletta affrontano quest’anno l’impegnativo tema dei conflitti. Con Conflicts | Conflitti | Conflits | Konflikt. Stoff è stato scelto infatti un soggetto che va oltre la stretta attualità, che tocca l’essenza stessa della scrittura letteraria, il plasmare della materia linguistica. Dal 1979 la manifestazione presenta puntualmente una scelta delle pubblicazioni più recenti provenienti dalle varie regioni linguistiche della Confederazione. Quest’anno le autrici e gli autori invitati leggeranno pagine dai propri libri che parla- no di crisi o conflitti, discuteranno sul loro modo di affrontare le tematiche scelte o sul ruolo che attribuiscono a se stessi riguardo all’opinione pubblica. A traduttori e traduttrici sarà affidato il compito di evidenzia- re possibili tensioni e divergenze fra le differenti lingue na- zionali mentre il fenomeno del plagio offrirà lo spunto per di- scutere sui conflitti relativi ai diritti d’autore nel contesto dei nuovi media. Peter Bichsel. Da poco 80enne, lo scrittore solettese ha firmato più di 1000 elzeviri, 30 libri La 37esima edizione, che si svolgerà dal 15 al 17 maggio, vedrà e ha tenuto innumerevoli letture pubbliche. Spirito critico e acrobata del pensiero è stato insignito di numerosi premi tra i quali il grande Premio Schiller nel 2012. Fotografia di Renate Wernli oltre 80 invitati presentare, leggere e discutere le proprie opere in pubblico. Tra gli ospiti, come da tradizione, autori debuttan- ti – Christian Rechsteiner, Werner Rohner e Regula Wenger, solo per citarne alcuni – e scrittori affermati come Peter Bichsel, il “grande vecchio” della nostra letteratura del quale saranno 19 ONAIR 18
Intervista a cura di Marco Zucchi Pawel Pawlikowski Creo il caos cercando l’ordine Poco dopo aver ricevuto l’Oscar per Ida La prima cosa che mi piacerebbe come miglior film straniero, Pawlikow- chiederle riguarda la musica. ski è stato uno degli ospiti d’onore di Lei l’ha spesso citata come suo amore L’immagine e la parola, costola prima- aurorale che viene prima del cinema verile del Festival del Film Locarno. A e ha anche detto che i suoi film hanno volerlo fortemente lo scrittore francese una concezione di tipo musicale. Emmanuel Carrère, co-curatore della Ci spiega in che senso? Paweł Pawlikowski (Varsavia 1957) risiede da molti anni in Gran Bretagna. manifestazione. I due sono amici da di- È balzato agli onori delle cronache recenti grazie al successo di critica e versi anni e il loro lavoro si è incrociato Sì, forse il termine concezione è ec- di pubblico del suo Ida. Partito dalla Polonia giovanissimo, ha vissuto anche in relazione a un personaggio partico- cessivo, ma sono molto legato alla musica. in Germania e in Italia. La prima parte della sua carriera si concentra sul larissimo come il russo Eduard Limo- Suonavo e da giovane la musica è stata la cinema documentario: l’inseguimento di un’ossessione letteraria in From Moscow to Pietushki with Benny Yerofeyev (1990), il paradossale incontro nov, protagonista dell’omonimo libro mia prima passione. Quando faccio i film, con un discendente dello scrittore in Dostoevsky’s Travels (1991), un di Carrère e fugace apparizione nel film cerco spesso di spiegare la situazione in contestato viaggio sulle tracce di Radovan Karadzic in Serbian Epics (1992), più controverso di Pawlikowski, Serbian termini musicali agli attori e all’operato- il ritratto politico Tripping with Zhirinovsky (1994), realizzati per la BBC. Epics. Abbiamo approfittato dell’occa- re. Provo a affrontare la regia in maniera La svolta verso il cinema di finzione arriva grazie a Last Resort (2000), che con My Summer of Love (2004) lo rivela al pubblico come autore dotato sione per incontrare il regista al Monte musicale, nel senso di trovare un ritmo di grande sensibilità nel raccontare vicende di giovani donne. Entrambi Verità di Ascona. Arrivava circondato all’interno della singola ripresa. Non mi i film vincono i BAFTA, premi del cinema britannico. Del 2011 è La femme da una presunta aura di introversa ri- importa tanto che la sceneggiatura venga du Vème (con Kristin Scott-Thomas e Ethan Hawke), ma è il successivo trosia, invece si è rivelato affabile, gene- recitata con precisione, ma che contenga Ida (2013) a iscrivere il suo nome nella carta geografica dei grandi registi roso e capace di esprimersi in un italia- un ritmo. Nella scena e successivamente contemporanei. no praticamente perfetto. nel montaggio mi interessa questo aspetto 21 DUETTO 20
della performance attoriale. Se poi manca ognuno è stato la scoperta di qualcosa, nel le tue intenzioni. Ci vuole allora un atteg- scenze risapute e accettate. Non per dire qualche parola o il testo viene leggermente contenuto ma soprattutto nella forma. giamento un po’ da pirata. Anche nell’ul- il contrario, semplicemente per guardare modificato, per me conta meno. Conta la All’epoca mi interessavano i documentari: timo film (Ida, NDA) è stato così, come in in modo diverso. E anche per provare a musica interna alla sequenza. non sapevo bene cosa fossero, ma li facevo tutti. Io devo fare in modo di poter realiz- portare uno sguardo sganciato dal tempo, il meglio possibile. Poi ho scoperto altre zare il mio film, ma non devo aspettarmi perché nelle cose ci sono sempre aspetti cose e altre ne sto ancora scoprendo. Resto che qualcuno mi capisca. La mia parte è atemporali, che si capiscono meglio dopo Menziona gli attori, perché ormai da aperto e faccio film legati a come mi sento cercare di avere la libertà e un po’ di soldi cinque, dieci o vent’anni dai fatti. Io mi di- parecchi anni si dedica a fare film di in un dato momento. per riuscirci. cevo: perché non cercare di comprenderli finzione. Prima però ha realizzato alcuni subito? E questo mi portò a guardare da documentari. Lei ha avuto una sorta quella prospettiva particolare. Mi con- di carriera spezzata in due: prima solo Restiamo sui documentari. Lei ha lavo- Una volta, in Piazza grande a Locarno, centrai sulla mitomania nazionalistica, cinema del reale, in seguito solo rato con la BBC e ha descritto spesso Ken Loach ha detto che “per mangiare che non è una prerogativa del soli serbi. fiction. Come mai? questi suoi lavori come molto avventuro- con il diavolo ci vuole un cucchiaio molto Voglio dire, lì si esprimeva in una versio- si. Ad esempio ha raccontato di essere lungo”. Parlava di sponsor e finanzia- ne estrema, ma avrei potuto fare qualcosa Dire carriera è quasi troppo. All’epoca riuscito a “vendere” alla BBC come tori. È un po’ questo, no? di analogo in Polonia analizzando i miti ero così. Tra i 28 e i 35 anni mi interessava- indagine sulla poesia orale quello che della nostra storia: le battaglie cruciali, gli no molte cose esteriori. Avevo anche un’al- invece era un film in cui andava a incon- Sì. Ken Loach però non ha problemi. eventi simbolici. Penso di aver affrontato tra energia e un altro tipo di impegno nei trare i leader serbo-bosniaci durante la Lui è un’istituzione e fa sempre film simili, la materia con serietà. Erano fatti. Mostra- confronti del mondo. Trovavo le cose più guerra dei Balcani (Serbian Epics, NDA). senza cambiare il suo modo di lavorare e vo alcune cose così com’erano. Come sono accessibili e interessanti. Si poteva lavorare il suo atteggiamento pubblico o politico. in tante nazioni. Cercavo di dire: “non avendoci direttamente a che fare. Adesso il Lui troverà sempre i soldi. Invece se fai una consideriamoli extraterrestri atterrati lì da mondo invece è totalmente mediatizzato cosa che non è di destra né di sinistra, che chissà dove o semplicisticamente il male e è quasi diventato meno importante del- resta abbastanza eccentrica, diventa tutto assoluto”. Provavo a mostrare lo stato di la sua stessa rappresentazione mediatica. più difficile. esaltazione febbrile che li spingeva a spie- Una dimensione in cui non so bene cosa gare alcuni aspetti storici che stavano die- potrei dare. All’epoca, tra fine anni ’80 e tro all’idea nazionalistica, diventata letale inizio anni ’90, la situazione era più ibrida Tornando a Serbian Epics: all’epoca e esplosiva nei Balcani per via della com- e ci si poteva lavorare. O perlomeno ero in- la sua scelta fu quella di affrontare posizione geo-politica di quei territori. Mi teressato a farlo io. Dopo qualcosa è cam- la tragedia in corso nei Balcani con un interessava capire da dove venisse tutto biato, anche in me come persona. Sono di- approccio completamente diverso da questo, in un certo senso sondarne l’ine- ventato più vecchio, fisicamente più pigro. quello giornalistico prevalente. luttabilità, se si tiene conto che la Serbia Ho sentito l’esigenza di passare più tempo non è esistita per seicento anni, se non in con me stesso, con la mia famiglia, con il Diciamo che a quel tempo ero abba- quelle forme di epica orale che erano pro- mio passato, per riflettere sulle cose della stanza ingenuo. Non avevo idea che la cosa prio il centro del mio documentario. Mi mia vita. È uno sviluppo normale. Non Certo, ma io non ingannavo la BBC. che stavo facendo fosse così radicale. Non interessava anche illustrare quella situa- capisco (o meglio li capisco, ma non mi Era vero che mi interessava la poesia ora- è che non fossi arrabbiato per quella guer- zione di conflitto in termini molto fisici e sento così) i registi che fanno sempre film le dei serbi nelle montagne della Bosnia. ra, ma mi irritava vedere come i media, in concreti. C’era un assedio portato avanti nello stesso modo, che sono artisti (o forse Era un punto di partenza eccentrico ma generale, avessero la tendenza a appiattire da contadini-soldati. Per la maggior parte i artigiani) al cento per cento. Quelli che ap- valido. La gente con i soldi, che sia la BBC la realtà e a semplificarla, per trasformarla coscritti erano agricoltori serbi della zona, plicano un metodo. Per me un film è sem- o che siano i produttori, è il nemico. Ci si in tante storie prive di punti controversi. addestrati militarmente, ma che continua- pre stato un risultato di ciò che succedeva deve lavorare, però facendo in modo che ti Conoscevo già un po’ i Balcani prima della vano a lavorare i campi ogni giorno e poi nella mia vita e nella mia testa. Non ho lascino fare ciò che hai immaginato tu. E guerra e sentivo di voler raccontare quelle alle sei si piazzavano sul pezzo d’artiglie- mai tecnicamente imparato a fare i film: di solito nessuno capisce mai fino in fondo vicende andando un po’ contro le cono- ria e cominciavano a bombardare. C’erano 23 DUETTO 22
spesso persone che da Sarajevo cercavano e ha affermato varie volte che non da sentire. A volte guardo cose fatte bene o piccoli. Ma non si tratta di improvvisa- di rompere l’assedio. Di conseguenza nel cambierà idea. Ce lo ha fatto capire fatte meno bene, dove non sento il motivo zione, non è come prendere il cane che è film si vedono le operazioni militari serbe anche poco fa. Però nella sua voce, per cui la persona che me le racconta me passato alle mie spalle un minuto fa e dire atte a impedirlo. Trovavo incredibilmente mentre parla di Serbian Epics, le sta raccontando. Una volta che lo trovi, “è entrato nell’inquadratura, che bello, interessante quell’immagine di una mo- sentiamo un grande fervore, una puoi tentare di organizzare il tuo materia- lo tengo”. Magari è pure una buona idea, derna città europea assediata da un eserci- grande passione. le, trasformarlo in una storia. Dapprima è devi restare aperto a tutto, continuare a to medievale, efficientemente armato, ma È sicuro che non ne farà più? un po’ come limitarlo. Poi però puoi am- esercitare la tua capacità di giudizio, il tuo ancora con una mentalità antica. Durante pliare la vicenda, dettagliarla, aggiungere gusto. Diciamo che è un frullato di urgen- l’assedio cantavano canzoni medievali, che Sì, sono sicuro. Il motivo del mio altro. E mentre lavori, succedono tante za completamente infantile e di conoscen- parlavano dei turchi e dell’impero ottoma- entusiasmo è che ero molto coinvolto in cose anche a te, nella tua vita, nei tuoi so- ze, esperienze, affinamenti del gusto che no. Instauravano in questo modo una rela- quella situazione. Non consideravo la cosa gni. Inserisci pure quelle, poi togli. È un arrivano con gli anni. Anche il tuo gusto zione tra ciò che stava accadendo e fatti di come un argomento da raccontare. Per me po’ come cucinare o ancora meglio è un cambia nel tempo. C’è un negoziato con- cinquecento o seicento anni prima. Inoltre si trattava di una materia connessa con la processo di distillazione. È un metodo che tinuo e aperto tra questi due poli: bisogni c’era il fatto che il leader dei serbi di Bosnia mia vita. In senso lato era anche sulla Polo- emozionali e ragionamento su cosa val la (Karadzic, NDA) fosse un poeta. Non un nia. Non si trattava di documentare. Avevo pena di fare. È un processo che nella mag- bravo poeta, ma comunque qualcuno che davanti a me questa “bestia”, che non com- gior parte delle arti viene accettato. Nel ci- interpretava quelle cose in termini lirici. prendevo fino in fondo ma intuivo. La mia nema lo è un po’ meno, perché costa caro. Mentre c’è gente che sta morendo sembra domanda era come riuscire a mostrarla, Allora si insiste sul fatto che ci sia una assurdo, ma penso (sorride con ironia, come sorprendere me stesso e sorprendere sceneggiatura, che le indicazioni su come NDA) che qualcuno direbbe che gli intel- gli altri. Come riuscire a fare una cosa che recitano gli attori e su come filma l’ope- lettuali possono essere pericolosi in qual- potessi sentire viva. Come arrivare a dire ratore debbano essere rigorose e precise. siasi società. Il punto centrale resta la mi- la verità in una maniera interessante. Il Ma io non credo nella suddivisione del tomania. Quando sono stato in Texas nel punto è sempre mostrare una verità, ma è lavoro, forse perché non ho mai imparato 2003, durante la guerra in Iraq, ho trovato importante che avvenga in maniera incon- a fare cinema in maniera canonica. Per me devastante il livello di pazzia, mitomania sueta. Per mostrare che è la verità stessa ad si tratta di tenere il processo aperto il più e cattiva comprensione del mondo. Avrei essere sorprendente. Ora ho esaurito quel a lungo possibile, finché non sento che ha potuto fare un film Texan Epics o Ameri- tipo di spinta, che invece quando fai fic- preso forma nella maniera giusta. So che can Epics. E altre cose analoghe: ero già in tion risulta meno importante. non sempre a fine giornata sembra avere Inghilterra nel 1982 durante la guerra del- mi piace, anche se genera ansia, perché una coerenza, ma alla fine ci si arriva. Lo le Falkland e anche quella è stata un’espe- non è molto scientifico. Tutti ti chiedono definisco un modo di creare il caos ricer- rienza simile. Quello che voglio dire è che Lei ha ricordato che si basa molto quando la sceneggiatura sarà definitiva. cando una forma di ordine. il mio film non era semplicemente sui serbi sul suo intuito, che le cose nascono Oppure ti domandano perché non vuoi o su quel momento, ma voleva essere un facendole. girare la tal scena, che vedono indicata piccolo specchio del mondo. In ogni caso nel copione. Magari per te a quel punto è Quando ripercorrendo la filmografia si è rivelata un’idea un po’ folle e mi ha Non necessariamente durante le ri- una scena che non funziona più. Devi tro- di un autore si prova a mettere insieme procurato tanti problemi, all’epoca. Ora prese, però. Nell’intero percorso. Ho bi- varti una specie di spazio vitale in cui fare un film con un altro, cercando delle gli spettatori tendono a apprezzarlo, forse sogno di una specie di clic, un punto di questo. Quando hai successo, lo spazio similitudini, si fa sempre una cosa un perché era riuscito a catturare qualcosa di partenza, una ragione per fare le cose. Per diventa più grande, ma comunque non po’ pretestuosa. Nei suoi lavori di finzio- interessante. me è ciò che conta di più: “de quoi s’agit-il” enorme. Anche perché diminuisce con- ne però si intravvede un interesse nei (lo dice in francese, NDA). Soddisfare que- frontandoti con un approccio cinemato- confronti di personaggi giovani che sta premessa è la vera difficoltà, sia nella grafico industriale: star famose e costose, compiono un percorso, che devono sco- Torno un po’ indietro alla questione finzione che nel documentario. L’urgenza complicazioni logistiche. È il motivo per prire qualcosa. C’è un po’ l’idea di an- dei documentari. Non ne fa più da anni alla base del fare è la medesima e è difficile cui preferisco tenere i miei film piuttosto dare alla scoperta? 25 DUETTO 24
Sì, possiamo vederla così. O forse c’è Indubbiamente si tratta di un film molto qualcosa, o spingerlo a pensare qualcosa, risulta chiaro chi sia a parlare. La persona il fatto di ingannarsi gli uni con gli altri. riuscito, ma secondo lei quali sono le ma piuttosto quello di permettere a chi che si esprime è coinvolta nella scrittura. Di avere la sensazione di qualcosa che non ragioni per cui Ida è riuscito a intercettare guarda di entrarci con il suo bagaglio, le Mi piace moltissimo. Ha un modo di scri- funziona nel mondo reale. Di volere qual- così bene nel pubblico una sensibilità sue istanze, lasciandogli un preciso spazio vere flessibile e leggero, ha una penna che cosa di diverso. È vero che spesso i miei più profonda, per cui anche da noi a disposizione. Ognuno può affrontare la scorre. Pur interessandosi a tanto altro, è personaggi sono giovani, perché sono più si è assistito a un passaparola insistente visione portando con sé la sua storia perso- anche radicato nella cultura francese. La pronti a cambiare. Ma forse semplicemen- tra spettatori? nale e i suoi pensieri. Penso che le persone sua famiglia è molto parigina, intellettua- te sono persone che cercano una forma di abbiano bisogno di compiere esperienze le, è parte di un contesto culturalmente trascendenza nella vita, che sia l’amore o la del genere, mentre il mondo va nella di- forte. Invece io ho cambiato il mio conte- fede, persone che vogliono credere, anche rezione opposta. Ida diventa dunque una sto. Non volontariamente (sorride). I miei se credere è impossibile. sorta di via di fuga, potremmo definirlo punti di riferimento mutano. Le tappe il film definitivo sulla fuga. Una fuga dal raggiunte ad un determinato momento si rumore. riflettono nei miei film. Ma non sono una In effetti uno dei temi che vediamo persona con un suo mondo da “salon”, che bene nel suo ultimo film Ida è quello vive delle più o meno grandi avventure in- di confrontarsi con cosa sia la fede, A proposito di questo, in occasione di tellettuali. Sono piuttosto un piccolo emi- anzi con cosa siano le fedi. “L’immagine e la parola” ha tenuto una grante che si arrampica qua e là e cerca di Per lei è un interesse centrale? conversazione pubblica con Emmanuel capire dove si trova nei vari momenti della Carrère, che l’ha invitata a Locarno come sua vita. La fede è identità, certo che mi inte- ospite della manifestazione. Parlando ressa (ride). Mi ha sempre interessato. della capacità di Carrère di mettere in scena se stesso nei suoi scritti, lei ha Un’ultima cosa. Durante la conversa- Penso non sia semplice dirlo. La sto- espresso una sorta di invidia. zione locarnese, a una spettatrice Dopo Ida, grazie all’Oscar ma anche ria è sicuramente forte, ma credo dipenda Ha modalità diverse da quelle dello che le chiedeva qual è la domanda che grazie al percorso che il film ha avuto più da quella sorta di spazio di contem- scrittore francese. vorrebbe sentirsi fare dai giornalisti, a livello mondiale, lei improvvisamente plazione che andavo cercando mentre lo lei ha risposto che non le preme partico- è passato da autore amato dai cinefili realizzavo. La situazione del film è molto Io mi nascondo dietro ai film. Non larmente rispondere a nessuna domanda, a nome molto conosciuto del cinema drammatica (nella Polonia degli anni ’60, riesco a parlare di me. È una questione se non a quelle che le fanno i suoi figli. internazionale. Come vive questa una giovane novizia scopre di essere la fi- anche culturale. In Francia dopo Mon- Cosa pensano loro del suo cinema? nuova dimensione? glia rubata ad una coppia di ebrei uccisa taigne e Rousseau c’è una tradizione che durante la guerra, NDA). Riguarda la fede, porta a essere intellettualmente analitici e Mio figlio ha già ventiquattro anni e Ma non la sento. Io sono scappato l’identità, il passato, le domande su chi sia- onesti nei confronti di se stessi. In Polonia si interessa ai miei documentari. Non ha dalla Polonia tanti anni fa e oggi vivo mo, ma è illustrata in forma di tranquilla avviene il contrario. A parte Gombrowicz tempo per i film di finzione, li considera come vivevo un tempo. La gente nei ne- contemplazione. Ogni inquadratura porta e qualche altra eccezione, si parla sempre troppo artistici. Invece mia figlia è l’op- gozi mi riconosce (ride), ma non è cam- con sé un suo contenuto e è funzionale al della collettività e delle cose comuni. Ci si posto, è intrigata dalla fantasia, dalla fin- biato molto. Vecchi amici sono riapparsi momento, alla performance. Immagini e vergogna a parlare di sé. Anche in Inghil- zione. Si spartiscono la mia opera tra loro (sorride), ma nulla di più. Ho ancora i suoni si legano in un modo peculiare, che terra, dove ho vissuto la maggior parte del- (sorride). Il maschio si fa prendere dalla medesimi problemi con il prossimo film, fa sì che il film diventi una sorta di percor- la mia vita, avviene la stessa cosa. Non è di storia politica balcanica, la femmina piut- che è un progetto abbastanza caotico e so di meditazione. Gli spettatori proba- buon gusto parlare di sé. Non c’è l’abitudi- tosto dal teatro o dalle favole. difficile. Certo, forse sarà più semplice bilmente lo affrontano desiderando qual- ne a farlo in modo aperto e inquisitorio. In trovare i soldi per realizzarlo, anzi lo sarà cosa del genere. Così l’ho affrontato io. Francia invece è diverso e Emmanuel riesce sicuramente, anche se non è commerciale L’approccio non è quello di tirare dentro benissimo. Non parla tutto il tempo solo per niente. chi guarda e costringerlo a sperimentare delle sue cose. Si occupa del mondo, ma 27 DUETTO 26
5. Do 10 Sa 30 2015 ore 15.00 e ore 17.00 Auditorio Stelio Molo RSI, Lugano Besso ore 11.00 Teatro Sociale, Bellinzona Concerti Aperitivo Concerto-spettacolo con i musicisti dell’Orchestra per la Festa della Mamma della Svizzera italiana Storia Luigi Adieu au Lu 4 Orchestra della Svizzera e atelier musicali per i italiana bambini dai 4 ai 7 anni della bambina Boccherini, langage ore 21.00 Scuola Teatro Dimitri SUPSI Lo Schiaccianoci Quartetto Energie Nove Hans Liviabella violino, perduta Sei Quartetti di Jean-Luc Godard, con Héloise Godet, Jessica RSI Studio 2, Lugano Besso di Piotr Il’Ič Čajkovskij Barbara Ciannamea violino, di Elena Ferrante Edizioni e/o op. 15 Erickson, Kamel Abdeli, Direttore Philippe Béran Ivan Vukcevic viola e Alea Ensemble Richard Chevallier, Alexandre Tra jazz e nuove musiche Animatrice Carla Norghauer Felix Vogelsang violoncello Dynamic CDS 7704, 56’ Païta e Zoé Bruneau (F 2014) Laura Forti Liro Rentala String Trio Musiche di Smetana Liro Rentala, piano, Adam Entrata libera. Prenotazioni: entrata libera, aperitivo offerto Giuseppe Clericetti Marco Zucchi In Storia della bambina Baldych, violino, Asja Valcic, +41 91 803 93 19 scomparsa si racconta un’ami- violoncello oppure osi@rsi.ch Prenotazione obbligatoria L’etichetta Dynamic propone Dici Jean-Luc Godard e auto- cizia “splendida e tenebrosa”, per gli atelier telefonando la prima registrazione mondiale maticamente scatta la mezza quella tra Lila e Elena, che si In diretta su Rete Due allo + 41 91 803 93 19 della fondamentale raccolta genuflessione di stima da parte amano come sorelle, si fron- rsi.ch/jazz o scrivendo a osi@rsi.ch di sei Quartetti op. 15 di Boc- del consesso critico internazio- Lu 18 teggiano come rivali, si attrag- cherini: si tratta di una registra- nale. Doverosa. È probabilmen- gono e si respingono in gorghi zione effettuata nell’Auditorio te il più grande cineasta viven- di invidia e di ammirazione. Stelio Molo della nostra RSI te e il suo magistero, anche Do 31 Ma chi è davvero l’amica ge- Me 6 ore 20.30 con un ensemble di casa no- teorico, è stato di importanza niale tra le due? Elena che Palazzo dei Congressi, Lugano stra, l’AleaEnsemble, capitana- capitale per la storia del cine- riesce ad avere, o almeno cre- to da Fiorenza De Donatis, ma. I lavori recenti dell’84enne de, l’uomo dei suoi sogni, ad ore 14.15 Lugano Festival ore 11.00 violino di spalla dei Barocchisti. Godard sono complicate e non avviare una carriera di scrittrice Aula Magna, Centro Profes- Orchestra della Svizzera Teatro Foce, Lugano L’importanza della musica di catalogabili meditazioni sul di successo o Lila che ne è sionale di Trevano italiana Boccherini, la cui edizione futuro dell’audiovisivo. Adieu l’ispiratrice, che viene celebra- Direttore Markus Poschner Concerti Aperitivo critica è stata curata dal musi- au langage aggiunge la fanta- ta dall’amica per tutta la vita, “Menu per Orchestra Solista Jean-Guihen Queyras, con i musicisti dell’Orchestra cologo Giuliano Castellani, smagoria visionaria del 3D. diventando immortale in lette- e Spiritello del gusto” violoncello della Svizzera italiana ben si abbina all’interpretazio- Detto questo, mi piace imma- ratura? Elena Ferrante, chiun- Musiche di Mendelssohn, e atelier musicali per i ne dei componenti di Alea: ginare un Godard che nella sua que si celi dietro questo nome, Schumann e Dvořák bambini dai 4 ai 7 anni Andrea Rognoni, Stefano casetta si faccia beffe delle narra una storia spudorata per Quartetto Energie Nove Marcocchi, Marco Frezzato, dotte dissertazioni che il suo sincerità, scritta per il piacere Gio 7 In diretta su Rete Due Hans Liviabella violino, insieme a Fiorenza De Donatis, film suscita. Perché è vero che di raccontare. E il libro funzio- Barbara Ciannamea violino, applicano la concezione stori- chi produce immagini tende a na aldilà dell’identità dello scrit- Ivan Vukcevic viola e camente informata all’eleganza dire che “lì dentro c’è tutto”, ma tore-divo; fatevi portare solo ore 21.00 Felix Vogelsang violoncello e raffinatezza che contraddi- al semplice spettatore a mio dalle parole e dimenticate il RSI Studio 2, Lugano Besso Musiche di Smetana stingue la loro esecuzione. parere risulta parecchio indige- gossip. Ferrante è così: pren- entrata libera, aperitivo offerto Imperdibile. sto. Comunque da vedere. dere o lasciare. Showcase Giovanni Caccamo Prenotazione obbligatoria Gli inviti per la proiezione sono per gli atelier telefonando a disposizione dei soci del In diretta su Rete Tre allo + 41 91 803 93 19 Club (vedi pagina 31). rsi.ch/retetre o scrivendo a osi@rsi.ch 29 RENDEZ-VOUS NOTA BENE 28
Da venerdì 6 a lunedì 9 novembre 2015 La Bohème a Bari Venerdì 6 novembre al mattino partenza dal Ticino con destinazione Linate da dove decollere- club Biglietti per “La Cinémathèque Suisse” al Cinestar di Lugano Proiezione di Matinee di Joe Dante mo con destinazione Bari (volo Alitalia delle ore 13.20 – 14.45). All’arrivo, con il bus raggiunge- giovedì 14 maggio ore 20.45 remo il centro città per la sistemazione in hotel****. Nel pomeriggio faremo un’interessante visita e domenica 17 maggio ore guidata al Teatro Petruzzelli (durata 1 ora ca.). Cena libera e pernottamento in hotel. 18.15. Alcuni biglietti sono a disposi- Sabato 7 novembre dopo colazione, una splendida passeggiata guidata del centro storico di zione dei soci del Club telefo- Bari ci permetterà di conoscere i principali monumenti cittadini. In particolare faremo una visita nando al no + 41 91 805 56 60. fuori dai consueti circuiti turistici nella cattedrale di San Sabino, in stile romanico pugliese, che Il film sarà introdotto da Moira vanta un percorso sotterraneo ove è possibile vedere i preziosi resti della Basilica paleo cristiana Bubola, giornalista di Rete Due. e di quella alto medievale. Pranzo libero e pomeriggio a disposizione per le visite individuali. Cena libera e pernottamento in hotel. Domenica 8 novembre dopo colazione, mattina dedicata a Castel del Monte per la visita guidata Venerdì 22 maggio alle ore 18.00 Il 6 maggio alle ore 20.00 dell’enigmatica e famosa costruzione di Federico II. Rientro a Bari per il pranzo e il pomeriggio Visita guidata Adieu au langage libero. Alle 18.00, al Teatro Petruzzelli, assisteremo all’opera: La Bohème di Giacomo Puccini di Jean-Luc Godard Cena libera e pernottamento in hotel. viene presentato al Cinestar in anteprima di Lugano alla presenza Lunedì 9 novembre dopo colazione, ci recheremo a Trani, per la visita guidata del caratteristico di Fabrice Aragno, stretto centro storico che con La Cattedrale, dedicata a S. Nicola Pellegrino, rappresenta uno degli edifici collaboratore del regista. più belli e celebrato del romanico pugliese. A questa qualifica ha certamente contribuito lo splendido scenario in cui è inserita: un’ampia e suggestiva piazza affacciata direttamente sul mare. Pranzo libero e nel primo pomeriggio raggiungeremo l’aeroporto con il bus. Il volo di linea Alitalia delle 16:20 raggiungerà Milano Linate alle 17.50. Dall’aeroporto, trasferimento in bus in al LAC Gli inviti per la proiezione sono a disposizione dei soci Lugano Arte del Club telefonando al numero Ticino. + 41 91 805 56 60 Prezzo per persona in camera doppia CHF 910.00 La quota comprende Trasferimento Ticino – Linate e rientro in bus granturismo e Cultura Volo di linea Linate-Bari-Linate (tasse aeroportuali incluse*) Tre mesi prima dell’inaugurazione ufficiale il Club Rete 3 notti in hotel**** centrale con colazione a buffet (camera classic) Due offre ai propri soci una visita degli spazi museali, Trasferimenti con bus locale per escursioni degli spazi pubblici del LAC (hall, agora esterna, mezza- Visite guidate come da programma nino), delle sale per eventi all'ultimo piano e naturalmente Ingressi: Castel del Monte, Teatro Petruzzelli della Grande Sala dei concerti. Guida esclusiva che Biglietto platea “La Bohème” (hotel a pochi passi dal Teatro) condurrà il gruppo alla scoperta della nuova struttura *le tasse aeroportuali potrebbero subire delle leggere variazioni sarà Lorenzo Sganzini, direttore del Dicastero Attività Culturali. Supplementi (per persona) Camera singola (DUS francese) CHF 120.00 Il ritrovo è all'ingresso principale del LAC Camera Deluxe in camera singola (DUS francese) CHF 200.00 (davanti alla hall vetrata) Camera Deluxe in camera doppia/matrimoniale CHF 50.00 La visita è gratuita e i posti limitati. Le iscrizioni saranno registrate da martedì 19 maggio alle ore 9.00 al numero 091 803 56 60. Prenotazione necessaria scrivendo a clubretedue@rsi.ch Penale in caso di annullamento: dal 1. giugno 50%, dal 1. luglio 75%, dal 1. settembre 100%. o telefonando al numero +41 91 803 56 60 31 NOTA BENE 30
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