Cult Il mensile culturale RSI Maggio 2015

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Cult Il mensile culturale RSI Maggio 2015
Un grande   Da Carlo a Carlo.   Intervista a
oceano      La linea lombarda   Pawel Pawlikowski

                 cult                        Il mensile culturale RSI
                                             Maggio 2015
Cult Il mensile culturale RSI Maggio 2015
Un grande                                     Sandra Sain                                SGUARDI                                DUETTO
oceano                                        Produttrice Rete Due
                                                                                         4                                      20
                                                                                         Da Carlo a Carlo.                      Intervista a
                                                                                         La linea lombarda                      Pawel Pawlikowski

                                                                                         ONAIR                                  RENDEZ-VOUS
Lo scorso 13 aprile se n’è andato a 87 anni Günter Grass. In Eu-
ropa la notizia ha dominato tutti gli inserti culturali tv, radio                        10                                     28
o web e il ricordo dell’autore de Il tamburo di latta e premio Nobel                     Il Ridotto dell’opera:                 L’agenda
per la letteratura 1999 è stato occasione per tornare a riflettere                       luogo di passione,                     di maggio
anche sulla controversa storia comune, così ben esemplificata                            fanatismo, costume
dalla sua storia personale in cui dopo una vita di militanza poli-                       e pettegolezzi
tica progressista arrivò l’ammissione di aver fatto parte, come                                                                 NOTA BENE
volontario e non come coscritto, delle Waffen SS all’età di 16
anni.Sugli stessi media, in secondo piano e a ben guardare, faceva                       12                                     29
capolino un altro grande nome, quello di Eduardo Galeano,                                Nutrire                                Recensioni
morto a 74 anni dopo lunga malattia.                                                     l’immaginazione:
La contemporanea scomparsa di questi due grandi della lettera-                           il radioteatro può
tura ha messo in risalto come ancora, nel mondo globalizzato,                                                                   30
i continenti siano separati da un grande oceano.                                                                                Proposte Club
Nel continente americano lo spazio dedicato a queste due perso-                          14
nalità era simmetricamente uguale e contrario: un equilibrato                            Maggio 1945:
ricordo del premio Nobel tedesco e caratteri cubitali per la scom-                       una pace sulle
parsa dell’uruguaiano, una delle penne più influenti e stimate                           macerie
dell’America Latina. Mondi lontani sia geograficamente che let-
terariamente, Galeano e Grass erano uniti da una profonda
immersione nel reale e nella storia. Con Le vene aperte dell’America                     16
Latina lo scrittore di Montevideo infatti ha dato voce alla storia                       Il libro si racconta
dei perdenti di un continente sfruttato sin dal XV secolo.                               in diretta da Torino
Questo mese di maggio incontreremo autori ed editori in festival
importanti come Soletta e Torino, convinti che i libri ci aiutino
a guardare e ci diano le parole che ci mancano davanti alla vastità                      18
del mondo.                                                                               Guerra e pace
“Diego non conosceva il mare. Suo padre, Santiago Kovadloff, lo                          alle Giornate letterarie
condusse a scoprirlo (…). Quando padre e figlio, dopo un lungo                           di Soletta
cammino, raggiunsero finalmente quei culmini di sabbia, il mare
esplose davanti ai loro occhi. E fu tanta l'immensità del mare, e
tanto il suo fulgore, che il bimbo restò muto di bellezza. E quando
alla fine riuscì a parlare, tremando, balbettando, chiese a suo
padre: Aiutami a guardare!”.
Eduardo Galeano, La funzione dell’arte, da Il libro degli abbracci, Sperling & Kupfer.
                                                                                               La Terra vista dallo spazio appare come un “pianeta blu”: gli oceani infatti coprono la maggior parte della sua
                                                                                              superficie (circa il 71%). Nonostante ciò, si conosce ancora poco su di essi e molto c’è ancora da scoprire sulle
                                                                                              profondità oceaniche poiché si tratta di ambienti che l’uomo non ha mai colonizzato, né totalmente esplorato.
ACCENTO                                                                                                                                                                                           iStockphoto
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Da Carlo
a Carlo.
La linea
lombarda
Fabio Pusterla
                                                                     Da Carlo a Carlo: questo il titolo di una pic-
                                                                     cola rassegna che chiede di essere spiegato.
                                                                                                                      che confusione l’imperatore Carlo sotto-
                                                                                                                      lineandone i vani tentativi di eliminare il
                                                                     E che avrebbe potuto anche essere formu-         rito ambrosiano “diverso dal rito di tutto
                                                                     lato, ampliandone a dismisura la portata         il mondo”. Ma il nome di Carlomagno ci
                                                                     cronologica, in modo leggermente diver-          rimanda soprattutto, nel dominio lettera-
                                                                     so: Da Carlo a Carla. Inteso così, l’ipoteti-    rio, ad Alessandro Manzoni e alla sua tra-
                                                                     co titolo avrebbe messo in rilievo il primo      gedia Adelchi, dove Carlo, ormai vittorioso
                 Un omaggio alla tradizione letteraria lombar-       grande Carlo che molti secoli fa calcò il        sul longobardo re Desiderio, assiste alla
                 da, ad alcuni suoi autori a noi particolarmente     suolo di Lombardia, cioè Carlo Magno,            morte dell’eroe Adelchi, e ascolta, non è
                                                                     e l’umilissima, meravigliosa più recente
                 vicini e agli studiosi che hanno saputo render-     apparizione femminile di quel nome, che,                     ‹ Un omaggio
                 celi ancora più famigliari. È questo l’intento      per tacere dei viventi, splende nei versi di
                                                                                                                             alla grande letteratura
                                                                     Elio Pagliarani, autore del poemetto La
                 del nuovo ciclo di incontri pubblici che RSI        ragazza Carla, apparso per la prima volta                     lombarda. ›
                 Rete Due e l’Istituto di studi italiani dell’Uni-   sul “Menabò” di Elio Vittorini nel 1960.
                                                                     Da Carlomagno, dunque, a “Carla Don-             dato sapere con quanta attenzione, le sue
                 versità della Svizzera italiana hanno organiz-      di fu Ambrogio di anni / diciassette pri-        memorabili parole estreme, in cui risuona
                 zato in occasione dell’appuntamento milanese        mo impiego stenodattilo / all’ombra del          un cupo pessimismo politico: “La man
                                                                     Duomo” corrono undici lunghi secoli,             degli avi, insanguinata / seminò l’ingiusti-
                 di Expo 2015. Sei serate con interventi musi-       durante i quali il nome “Carlo” ricorrerà        zia; i padri l’hanno / coltivata nel sangue, e
                 cali originali e lettura di testi per penetrare     spesso negli annali della cultura milanese       omai la terra / altra messe non dà”. Sicché
                                                                     e lombarda.                                      “non resta / che far torto o patirlo”, cioè
                 nell’universo creativo dei cinque scrittori e             Del primo, re dei Franchi e fondato-       schierarsi dalla parte delle vittime o da
                 nel contempo ricostruire il sottile ma robusto      re del Regno Italico dopo la sconfitta dei       quella dei carnefici: versi in cui possiamo
                                                                     Longobardi, ci parla innanzitutto il più         pensare di cogliere, sia pure in tono esa-
                 fil rouge che li tiene uniti.                       antico e illustre cantore delle meraviglie di    sperato e apocalittico, l’eco di un’antica
                                                                     Milano, quel Bonvesin da la Riva, contem-        moralità lombarda, una preoccupazione
                                                                     poraneo di Dante che nomina con qual-            insieme politica e etica che aveva spinto

                                                                                                                                                                   5
SGUARDI                                                                                                                                                        4
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l’antico Bonvesin a dichiarare in un capi-      la pena consultare la voce “formént”; così      ne assoluta alle sorti dalla “povera gent”      tecedenti, di cui sarà protagonista soprat-
tolo della sua opera, forse con eccessivo ot-   come nel “Vocabolario dei dialetti del-         che anima la commedia El nost Milan e le        tutto, sul piano della ricerca filologica e
timismo: “Per i tiranni qui non c’è posto”.     la Svizzera italiana” sarà sommamente           molte altre opere dialettali, almeno fino       dell’indagine interpretativa, Dante Isella.
      Ma per considerare la fortuna del         istruttivo il lemma “carlon”, e lì attorno      al 1898, anno terribile in cui i cannoni del          In questo profluvio di “Carli”, le cin-
nome Carlo in Lombardia si deve anche           un buon numero di altre parole e modi di        generale Bava Beccaris (“il feroce monar-       que tappe del nostro breve ciclo vogliono
naturalmente ricordare San Carlo Bor-           dire, diversamente ispirati da “Carlo”.         chico Bava” di una nota canzone sociali-        limitarsi a suggerire un percorso, che cia-
romeo, e la sua presenza insieme storica              Fatto sta che, una volta indicati le      sta) fanno 80 morti e centinaia di feriti tra   scuno potrà poi approfondire e sviluppa-
e leggendaria nella cultura lombarda, dal       origini illustri, politiche e religiose, e le   gli insorti cittadini milanesi. Entriamo nel    re. Carlo Porta, Carlo Dossi, Delio Tessa
Sancarlone di Arona (fatto erigere dal cu-      conseguenti ricadute dialettali, il tasso di                                                    e Carlo Emilio Gadda saranno le prime
gino Federico Borromeo, ben noto ai let-        “carlite” presente nella letteratura lom-                ‹ Carlo: un nome                       stazioni, ciascuna delle quali proporrà
tori del Manzoni) alle ricotte o formaggini     barda è davvero notevole: a cominciare da                                                       una breve introduzione critica all’autore e
                                                                                                    della tradizione lombarda
                                                Carlo Maria Maggi che inaugura nel ’600                                                         alcune sue pagine significative, commen-
                                                la letteratura milanese: soprintendente              che ha segnato la storia. ›                tate da un lettore appassionato ed esper-
       ‹ Una comune visione
                                                dell’Università di Pavia, accademico della                                                      to. Ma queste quattro tappe primaverili
     del mondo e ricche e varie
                                                Crusca, ma soprattutto autore de I consigli     XX secolo passando da Como, città na-           avranno anche il compito di condurre gli
      declinazioni stilistiche. ›               di Meneghino e di altre ottime commedie         tale di Carlo Linati (che tuttavia svolgerà     spettatori verso il punto d’arrivo autun-
                                                dialettali. Poi toccherà al poeta settecen-     la sua intensa opera letteraria e giornali-     nale, cioè verso l’autore e l’opera in cui si
agliati e speziati che oggi chiamiamo pre-      tesco dialettale Carl’Antonio Tanzi, caro       stica principalmente a Milano), per arri-       condensano con maggiore pregnanza la
valentemente “zigherlign” o “zincarlin”,        al Parini e al Porta; di seguito, appunto,      vare infine, tra la Brianza mascherata da       tradizione lombarda dei secoli precedenti
ma che qualcuno a lungo ha pronunciato          a Carlo Porta, tra i maggiori poeti italia-     grottesco Sudamerica, Milano e Roma,            e gli sviluppi futuri otto e novecenteschi:
nella variante “sancarlin”: così del resto      ni del secolo. E ancora, risalendo il corso     all’esplosione vulcanica del maggior Car-       si allude naturalmente al Manzoni, snodo
annotava il vocabolo, per indicare una          dell’Ottocento, ecco apparire il profilo        lo novecentesco, Carlo Emilio Gadda, la         imprescindibile e vera chiave di volta di
“specie di cacio che sogliono fabbricar nel     severo e gigantesco di Carlo Cattaneo e,        cui straordinaria opera innesca quasi su-       tutto l’edificio.
Comasco”, il grande Francesco Cherubini,        verso la fine del secolo, quelli inquieti e     bito, secondo una fortunata formula cri-              Si può dire di più? Si può suggerire
amico di Carlo Porta e autore del celeber-      diversamente eccentrici di Carlo Dossi e        tica che dobbiamo a Gianfranco Contini,         qualcosa di più preciso, rispetto a questa
rimo “Vocabolario milanese-italiano”, di        del commediografo Carlo Bertolazzi, ac-         una “funzione Gadda”, cioè uno sguardo          fantasticheria basata sul nome Carlo e
cui, a proposito della diffusione popola-       costato più tardi dal filosofo L. Althusser     retrospettivo sulla letteratura lombarda        su quella specie di “aria di famiglia” che
re del nome “Carlo”, varrà naturalmente         addirittura a Brecht, per la sua attenzio-      e italiana, alla ricerca di genealogie e an-    spira in molte delle opere qui ricordate, e

                                                                                                                                                                                            7
SGUARDI                                                                                                                                                                                 6
Cult Il mensile culturale RSI Maggio 2015
Me 6
                                                                                                   ore 14.15
                                                                                                   Aula Magna, Centro Professionale di Trevano

                                                                                                   “Menu per Orchestra
che vede il suo luogo d’elezione nella città
di Milano? Si potrebbe, forse, e qualcuno
                                               tuto essere un titolo alternativo per quel
                                               volume. Che, tuttavia, si è intitolato I Lom-
                                                                                                   e Spiritello del gusto”
certo lo auspicherebbe: non sono infatti       bardi in rivolta: e forse a questo concetto di
mancati i tentativi di definire con mag-       “rivolta”, fatto di inquietudine, di preoc-         Il volume Menu per Orchestra - L’arte culinaria dagli antichi
giore precisione le caratteristiche di una     cupazione etica e politica, di aspirazione          banchetti musicali ai moderni programmi radiotelevisivi, accom-
tradizione lombarda, e addirittura, per        alla giustizia, possiamo limitarci. Tanto           pagnato da un CD con brani dell’OSI, verrà presentato dalla
quanto riguarda lo sviluppo della poesia       più che la “rivolta” non è individuale o so-        CORSI agli studenti della SPAI. Ispirata al tema di Expo 2015, la
moderna italiana, di una “linea lombar-        litaria; chiede orizzonti e speranza, soste-
da”, proposta critica molto discussa, che      nitori e alleati: tutte cose che conducono          pubblicazione, edita da Armando Dadò, è a cura della specia-
risale ad una antologia curata da Luciano      la letteratura, anche e forse soprattutto           lista di storia dell’alimentazione Marta Lenzi Repetto, della
Anceschi nel 1952. Ma a noi pare più pru-      quella di ascendenza lombarda, ben al di là         musicologa Anna Ciocca-Rossi e del giornalista radiotelevisivo
dente non esagerare; non stringere troppo      della dimensione regionale, e forse anche           Giacomo Newlin.
                                               ben al di là di quella nazionale; il “Gruppo
      ‹ Opere contraddistinte                  di famiglia” è sommosso e rallegrato, per           L’incontro, aperto al pubblico, prevede la proiezione de Lo spiri-
                                               fortuna di tutti noi, da un respiro europeo.
          da una specie di                                                                         tello del gusto (vedi pag. 12/13), la registrazione video a cura di
        “aria di famiglia”. ›                                                                      Leonardo Gasparotto del radiodramma, realizzata in olofonia; a
                                                                                                   seguire la proiezione di un documentario di 6 minuti realizzato
le tappe del nostro percorso attorno ad                                                            dalla RSI a Lione, al seguito del team della Svizzera italiana che
un filo comune che forse rischierebbe di
                                                                                                   ha partecipato al concorso di pasticceria nella città francese.
spezzarsi sin troppo facilmente, o di farci
dimenticare qualche panorama più am-                                                               Un’occasione per sottolineare il ruolo della nostra radiotelevisio-
                                               Nelle immagini, pagina 5: Carlo Magno
pio. In un libro di singolare importanza       in un dipinto ottocentesco di Louis-Félix Amiel.    ne nella promozione dei talenti della gastronomia, e per discu-
Dante Isella parlava, a questo proposito,      Pagina 6: San Carlo in meditazione davanti          tere le aspettative degli allievi del Centro Professionale nei
di “Gruppo di famiglia” per suggerire i        al Cristo morto, Madrid, Prado. Ritratto di Carlo
                                               Porta. Carlo Cattaneo. Pagina 7: Carlo Dossi        confronti della RSI.
rapporti tra gli autori lombardi studiati      in un ritratto di Tranquillo Cremona, 1867.
e riportati alla luce; anzi, osservava che     Carlo Bertolazzi. Pagina 8: Carlo Linati.           L’entrata è libera, ma è gradita la riservazione a info@corsi-rsi.ch
“Gruppo di famiglia” avrebbe persino po-       Carlo Emilio Gadda.
                                                                                                   oppure 091 803 65 09.
                                                                                                                                                                              9
SGUARDI                                                                                                                                                                   8
Cult Il mensile culturale RSI Maggio 2015
Rete Due / Ridotto dell’opera                                                                                            Fin dal Settecento nei cosiddetti foyers dei teatri si commen-
sabato alle ore 13.30                                                                                                    tavano gli spettacoli e subito dopo si combinava di tutto: dagli
rsi.ch/ridotto-dellopera                                                                                                 affari agli amori, dagli scambi culturali alle tresche politiche.
                                                                                                                         Anche oggi è così. E il radiofonico Ridotto dell’opera da quindi-

Il Ridotto dell’opera:
                                                                                                                         ci anni esatti mira settimanalmente a rivivere e gustare un’at-
                                                                                                                         mosfera fra passato e presente, fra oggi e domani dove il veicolo
                                                                                                                         inarrestabile è la musica, la musica di scena, la musica con la

luogo di passione,
                                                                                                                         scena: magico mondo dove tutto si ripete sempre uguale e sem-
                                                                                                                         pre diverso. Uguale il flusso sonoro, uguali gli umori e gli spa-
                                                                                                                         simi del pubblico e degli attori, diverse le intuizioni dei direttori

fanatismo, costume                                                                                                       d’orchestra e soprattutto dei registi che attualmente reggono
                                                                                                                         lo scettro di ogni allestimento operistico a volte approfondendo
                                                                                                                         a volte stravolgendo le intenzioni dei vari Mozart, Rossini,

e pettegolezzi                                                                                                           Donizetti e Bellini, dei Verdi, Wagner e Puccini. Tutti “sono
                                                                                                                         passati” o “passano” nel Ridotto dell’opera di Rete Due:
                                                                                                                         Tebaldi, Pavarotti, Ghiaurov, Fracci, Sgarbi, Chailly, Metha,
Giorgio Appolonia                                                                                                        Villazon, Bartoli, Corghi fino a Frate Alessandro, Milly Carlucci,
                                                                                                                         Elio di Elio e le Storie Tese. Ciascuno con la propria personali-
                                                                                                                         tà, il proprio bagaglio di emozioni, la propria fantasia e compe-
                                                                                                                         tenza, scaturite da un universo di suoni e colori che a tutt’oggi
                                                                                                                         non ha eguali nell’ambito del mondo della cultura e dello
                                                                                                                         spettacolo. Il motto è: imparare godendo!

                      Il dipinto di Sir Edward John Poynter (20 marzo 1836 – 26 luglio 1919) raffigurante il mito
                      di Orfeo ed Euridice, uno dei primi temi trattati agli albori del Seicento dal teatro in musica.

                                                                                                                                                                                              11
ONAIR                                                                                                                                                                                    10
Rete Due / Domenica in Scena
Lo Spiritello del Gusto di Mariella Zanetti, 3 maggio alle ore 17.35
Nutrire l’immaginazione: Fat wars di Camilla Mattiuzzo, 17 maggio alle ore 18.00

Rete Due / Colpo di Scena alle ore 13.30
Lo Spiritello del Gusto di Mariella Zanetti, da lunedì 18 a mercoledì 20 maggio
Nutrire l’immaginazione: L’evoluzione delle spezie di Sara Culzoni, giovedì 21 maggio
Nutrire l’immaginazione: Quasi lontano di Matteo Luoni, venerdì 22 maggio

Nutrire
l’immaginazione:
il radioteatro può
Francesca Giorzi                                                                                        Due pagine dal libro Menu per orchestra L’arte culinaria dagli antichi banchetti musicali ai moderni
                                                                                                        programmi radiotelevisivi di G. Newlin, M. Lenzi Repetto e A. Ciocca-Rossi, Armando Dadò Editore.

                       L’avevano già confermato lo scorso anno gli studenti dell’Ac-         sull’accattivante figura di Maestro Martino, celebre cuoco
                       cademia Paolo Grassi: nutrire l’immaginazione si può e il             bleniese nato a Torre verso la metà del ’400. La storia si svolge
                       mezzo radiofonico sembra in questo senso particolarmente              in un piccolo chalet in Valle di Blenio, casa di vacanze di una
                       privilegiato. I ragazzi, sotto la direzione di Mariella Zanetti,      coppia interpretata da Cecilia Broggini e Massimiliano Zampet-
                       avevano lavorato a dei corti radiofonici ispirati al tema di          ti. I due stanno preparando il pranzo quando percepiscono una
                       Expo 2015: nutrire il pianeta, pensando più modestamente di           strana presenza vocale. Si tratta di uno spiritello incorporeo
                       iniziare dall’immaginazione. Registrati con la regia di Igor          (Davide Garbolino), non intende disturbare, ma il suo compito
                       Horvat, sono risultati molto divertenti ed acusticamente              è quello di cercare notizie sul grande innovatore, principe dei
                       interessanti, riproposti quest’anno in occasione dell’apertura        cuochi che ha rivoluzionato i gusti della sua epoca. Si scopre
                       dell’Expo e della messa in onda della nuova produzione dal            così che Maestro Martino è conteso dalle più illustri cucine di
                       titolo Lo spiritello del gusto. Mariella Zanetti è stata chiamata a   corte (è al servizio tra gli altri degli Sforza e del condottiero
                       dare una veste drammaturgica al libro Menu per orchestra della        Gian Giacomo Trivulzio), ha valorizzato i prodotti degli orti
                       specialista di storia dell’alimentazione Marta Lenzi Repetto,         e dei campi e ha spesso sostituito l’impiego delle costose spezie
                       la musicologa Anna Ciocca-Rossi e il giornalista radiotele-           esotiche con le odorose erbe domestiche. Una preziosa indica-
                       visivo Giacomo Newlin. Edito da Armando Dadò su iniziativa            zione più che mai valida ancora oggi. Del radiodramma sono
                       della CORSI, il libro è completato da un CD musicale volu-            state fatte delle riprese video a cura di Salvatore Anversa e
                       to dall’Associazione Amici dell’Orchestra della Svizzera italia-      Leonardo Gasparotto (anche regista del video) che serviranno
                       na. Un viaggio attraverso i secoli e i rapporti che legano la         a rendere più accattivante la presentazione del libro, il primo
                       buona musica e la buona ricetta. La drammaturgia radiofoni-           appuntamento sarà al Centro Professionale di Trevano con
                       ca di Mariella Zanetti, diretta da Igor Horvat, si concentra          gli studenti della SPAI mercoledì 6 maggio alle ore 14.15.

                                                                                                                                                                                                               13
ONAIR                                                                                                                                                                                                   12
Rete Due / Laser                                                                                                                 istituzioni che funzionavano da collante civile. Il sistema
venerdì 8 alle ore 9.00                                                                                                          politico si era decomposto al punto che gli osservatori america-
rsi.ch/laser                                                                                                                     ni lanciarono l’allarme sulla possibilità di una guerra civile
                                                                                                                                 di portata europea. “L’Europa”, affermava il New York Times nel

Maggio 1945:
                                                                                                                                 marzo 1945, “è in una condizione che nessun americano può
                                                                                                                                 sperare di capire”. Era “il Nuovo Continente Nero”.
                                                                                                                                 I mesi e gli anni immediatamente post-bellici non inauguraro-

una pace sulle
                                                                                                                                 no, dunque, un’era di distensione e di cooperazione inter-sta-
                                                                                                                                 tuale. Anzi, dopo il ’45 prese avvio la guerra fredda e la corsa
                                                                                                                                 all’armamento atomico: prospettiva, quest’ultima, che sedusse

macerie                                                                                                                          anche le autorità elvetiche, e che sarà oggetto di aspri dibattiti
                                                                                                                                 nonché di un’iniziativa popolare volta a vietarne la progettazio-
                                                                                                                                 ne e la costruzione (respinta in votazione popolare nel 1962).
Orazio Martinetti                                                                                                                Parallelamente, tra gli ex belligeranti, si discusse animatamente
                                                                                                                                 su come impedire, in futuro, il ritorno delle ideologie criminali
                                                                                                                                 che avevano sospinto interi paesi negli abissi della follia.
                                                                                                                                 Occorreva, si disse, “civilizzare le belve”, cioè ricondurre alla
                          Il “secolo breve”, scandito da due devastanti guerre mondiali                                          ragione i due popoli che avevano scatenato il conflitto, quello
                          e da una miriade di conflitti militari e civili, dal Vietnam alla                                      tedesco e quello giapponese. Un’operazione che doveva avvenire
                          Jugoslavia, continua ad alimentare ricerche e controversie                                             sotto l’egida delle Nazioni Unite, organizzazione rinata sulle
                          sugli snodi cruciali: le responsabilità nello scatenamento della                                       ceneri della Società delle Nazioni.
                          guerra del ’14-’18 (madre delle successive disgrazie), il crollo
                          dei sistemi liberali, l’ascesa dei regimi totalitari, il rapporto
                          tra le ideologie e le politiche di sterminio.
                          Negli ultimi decenni il quadro si è ulteriormente arricchito.
                          L’attenzione degli storici si è concentrata sulla primavera del
                          1945 e i mesi successivi, ovvero il periodo che l’anglo-olandese
                          Ian Buruma definisce “anno zero”, l’intervallo tra la caduta
                          di Hitler e Mussolini e l’alba del “dopo”. L’autore ricostruisce
                          il clima di quella “illuminata e fiduciosa mattina” che seguì
                          al silenzio delle armi, animato dal cortocircuito psicologico
                          di un’umanità divisa tra euforia e fame, tra desiderio di vendet-
                          ta e voglia di dimenticare, tra ansia di riscatto sociale e fatico-
                          so superamento di antichi odi: culturali, etnici, di classe.
                          A questo filone appartiene anche il libro dell’inglese Keith
                          Lowe, e tradotto in italiano dall’editore Laterza: Il continente
                          selvaggio. L’Europa alla fine della seconda guerra mondiale. Nel sag-
                          gio, l’autore racconta per la prima volta il lato oscuro e sco-
                          nosciuto di quella pace stipulata sulle macerie ancora fumanti
                          del conflitto. Ne esce il ritratto di un’Europa dura, sconvol-
                          gente, inedita.
                          La seconda guerra mondiale aveva ridotto ad un ammasso                  Praga, 5 maggio 1945, la città è appena stata liberata dall’esercito sovietico,
                          di ferraglia non solo fabbriche e linee ferroviarie, ma anche le        una donna ceca bacia un soldato russo.

                                                                                                                                                                                                   15
ONAIR                                                                                                                                                                                         14
Rete Due / Speciale dal Salone del libro di Torino                                                                   Il 28esimo Salone internazionale del libro di Torino si svolge-
Finestra aperta da giovedì 14 a lunedì 18 dalle 16.30 alle 18.30                                                     rà dal 14 al 18 maggio. Il tema conduttore di quest’anno
Passatempo sabato e domenica dalle 16:30 alle 18.00                                                                  è Le meraviglie d’Italia. Un omaggio a Carlo Emilio Gadda sulla
rsi.ch/attualita-culturale                                                                                           scia della sua raccolta di scritti apparsa nel 1939? Forse.
tvsvizzera.it                                                                                                        Di sicuro un’occasione per ragionare sui cambiamenti del
                                                                                                                     paesaggio urbano e per ripercorrere il classico Grand Tour

Il libro si racconta
                                                                                                                     con studiosi di calibro come Cesare De Seta e Attilio Brilli.
                                                                                                                     Il paese ospite d’onore è la Germania, con venti autori tedeschi
                                                                                                                     che presenteranno i loro libri pubblicati in Italia. Tra questi,

in diretta da Torino
                                                                                                                     gli scrittori Daniel Kehlmann e Ingo Schulze, il filosofo Markus
                                                                                                                     Gabriel e il critico letterario e giornalista Volker Weidermann.
                                                                                                                     Per Rete Due, come da tradizione, nei giorni del Salone, saremo
                                                                                                                     in onda in doppia conduzione: Sergio Albertoni garantirà la
Enrico Bianda
                                                                                                                     presenza musicale, che nel corso delle ultime edizioni ha visto
                                                                                                                     sfilare, sul piccolo palco allestito per lo stand RSI, molti musici-
                                                                                                                     sti in formazione acustica. Insieme poi incontre-remo per gli
                                                                                                                     ascoltatori della Rete Due gli scrittori e gli ospiti che converge-
                                                                                                                     ranno su Torino: con loro le novità editoriali che verranno
                                                                                                                     presentate, i temi di attualità che animeranno i dibattiti e gli
                                                                                                                     scrittori che interverranno con i loro libri.
                                                                                                                     La formula resta invariata: nella diretta quotidiana si alterne-
                                                                                                                     ranno ospiti musicali con brevi set dal vivo e interviste dal
                                                                                                                     salone, a dar vita ad un salotto letterario animato da Rete Due.
                                                                                                                     Un salotto che, dopo la felice esperienza dello scorso anno,
                                                                                                                     si apre nuovamente ad un pubblico sempre più vasto grazie
                                                                                                                     alla diffusione in videostreaming su tvsvizzera.it .
                                                                                                                     Il sabato mattina poi un’edizione speciale di Moby Dick e,
                                                                                                                     con Orazio Martinetti, punteremo il timone verso nord, verso
                                                                                                                     quella Germania ospite d’onore con le sue aspirazioni, i suoi
                                                                                                                     indiscussi traguardi e le sue a volte contestate pretese da
                                                                                                                     timoniera d’Europa.

                        Volker Weidermann è uno scrittore e critico letterario tedesco. Attualmente lavora
                        per la Frankfurter Allgemeine Zeitung e cura l’edizione domenicale del giornale.
                        Autore di una importante Storia delle letteratura tedesca dal 1945 ad oggi (Lichtjahre,
                        Kiepenheuer & Witsch, 2006), nel 2008, per la stessa casa editrice, ha pubblicato
                        Ostend, romanzo che ha per sottotitolo 1936, Estate dell’amicizia, in cui racconta di
                        un gruppo di scrittori tedeschi ed austriaci esiliati in Belgio. Nel 2010 ha invece curato
                        una biografia critica Max Frisch. Sein Leben, seine Bucher (Kiepenheuer & Witsch).

                                                                                                                                                                                                 17
ONAIR                                                                                                                                                                                       16
Rete Due / Passatempo                                                                          festeggiati gli 80 anni, Pedro Lenz, Lukas Hartmann e Mariella
sabato 16 e domenica 17 dalle ore 14.30 alle 15.00                                             Mehr. Nutrita anche la rappresentanza di scrittori dalla Sviz-
rsi.ch/attualita-culturale                                                                     zera italiana, tra i quali ricordiamo Prisca Agustoni, Yari
                                                                                               Bernasconi, Pierre Lepori e Marco Fantuzzi.

Guerra e pace
                                                                                               Folto il programma delle iniziative collaterali: si spazierà infatti
                                                                                               da letture accompagnate da musica a discussioni sul futuro
                                                                                               della letteratura, da momenti dedicati al mondo del pentagram-

alle Giornate letterarie
                                                                                               ma a letture “al buio” proposte all’interno del palazzo Besenval.
                                                                                               Con Massimo Zenari seguiremo le Giornate letterarie di Soletta
                                                                                               e le racconteremo sulle onde di Rete Due con servizi, interviste

di Soletta                                                                                     e due appuntamenti sabato 16 e domenica 17 maggio.

Manuele Ferrari

                       Vetrina principale della letteratura svizzera, le Giornate lette-
                       rarie di Soletta affrontano quest’anno l’impegnativo tema
                       dei conflitti. Con Conflicts | Conflitti | Conflits | Konflikt. Stoff
                       è stato scelto infatti un soggetto che va oltre la stretta attualità,
                       che tocca l’essenza stessa della scrittura letteraria, il plasmare
                       della materia linguistica.
                       Dal 1979 la manifestazione presenta puntualmente una scelta
                       delle pubblicazioni più recenti provenienti dalle varie regioni
                       linguistiche della Confederazione. Quest’anno le autrici e
                       gli autori invitati leggeranno pagine dai propri libri che parla-
                       no di crisi o conflitti, discuteranno sul loro modo di affrontare
                       le tematiche scelte o sul ruolo che attribuiscono a se stessi
                       riguardo all’opinione pubblica.
                       A traduttori e traduttrici sarà affidato il compito di evidenzia-
                       re possibili tensioni e divergenze fra le differenti lingue na-
                       zionali mentre il fenomeno del plagio offrirà lo spunto per di-
                       scutere sui conflitti relativi ai diritti d’autore nel contesto dei
                       nuovi media.                                                                       Peter Bichsel. Da poco 80enne, lo scrittore solettese ha firmato più di 1000 elzeviri, 30 libri
                       La 37esima edizione, che si svolgerà dal 15 al 17 maggio, vedrà                    e ha tenuto innumerevoli letture pubbliche. Spirito critico e acrobata del pensiero è stato insignito
                                                                                                          di numerosi premi tra i quali il grande Premio Schiller nel 2012. Fotografia di Renate Wernli
                       oltre 80 invitati presentare, leggere e discutere le proprie opere
                       in pubblico. Tra gli ospiti, come da tradizione, autori debuttan-
                       ti – Christian Rechsteiner, Werner Rohner e Regula Wenger,
                       solo per citarne alcuni – e scrittori affermati come Peter Bichsel,
                       il “grande vecchio” della nostra letteratura del quale saranno

                                                                                                                                                                                                                  19
ONAIR                                                                                                                                                                                                        18
Intervista a cura
                                                                                di Marco Zucchi

                                                                                Pawel Pawlikowski
                                                                                Creo il caos
                                                                                cercando l’ordine

                                                                                Poco dopo aver ricevuto l’Oscar per Ida        La prima cosa che mi piacerebbe
                                                                                come miglior film straniero, Pawlikow-         chiederle riguarda la musica.
                                                                                ski è stato uno degli ospiti d’onore di        Lei l’ha spesso citata come suo amore
                                                                                L’immagine e la parola, costola prima-         aurorale che viene prima del cinema
                                                                                verile del Festival del Film Locarno. A        e ha anche detto che i suoi film hanno
                                                                                volerlo fortemente lo scrittore francese       una concezione di tipo musicale.
                                                                                Emmanuel Carrère, co-curatore della            Ci spiega in che senso?
Paweł Pawlikowski (Varsavia 1957) risiede da molti anni in Gran Bretagna.       manifestazione. I due sono amici da di-
È balzato agli onori delle cronache recenti grazie al successo di critica e     versi anni e il loro lavoro si è incrociato          Sì, forse il termine concezione è ec-
di pubblico del suo Ida. Partito dalla Polonia giovanissimo, ha vissuto anche   in relazione a un personaggio partico-         cessivo, ma sono molto legato alla musica.
in Germania e in Italia. La prima parte della sua carriera si concentra sul
                                                                                larissimo come il russo Eduard Limo-           Suonavo e da giovane la musica è stata la
cinema documentario: l’inseguimento di un’ossessione letteraria in From
Moscow to Pietushki with Benny Yerofeyev (1990), il paradossale incontro        nov, protagonista dell’omonimo libro           mia prima passione. Quando faccio i film,
con un discendente dello scrittore in Dostoevsky’s Travels (1991), un           di Carrère e fugace apparizione nel film       cerco spesso di spiegare la situazione in
contestato viaggio sulle tracce di Radovan Karadzic in Serbian Epics (1992),    più controverso di Pawlikowski, Serbian        termini musicali agli attori e all’operato-
il ritratto politico Tripping with Zhirinovsky (1994), realizzati per la BBC.   Epics. Abbiamo approfittato dell’occa-         re. Provo a affrontare la regia in maniera
La svolta verso il cinema di finzione arriva grazie a Last Resort (2000), che
con My Summer of Love (2004) lo rivela al pubblico come autore dotato
                                                                                sione per incontrare il regista al Monte       musicale, nel senso di trovare un ritmo
di grande sensibilità nel raccontare vicende di giovani donne. Entrambi         Verità di Ascona. Arrivava circondato          all’interno della singola ripresa. Non mi
i film vincono i BAFTA, premi del cinema britannico. Del 2011 è La femme        da una presunta aura di introversa ri-         importa tanto che la sceneggiatura venga
du Vème (con Kristin Scott-Thomas e Ethan Hawke), ma è il successivo            trosia, invece si è rivelato affabile, gene-   recitata con precisione, ma che contenga
Ida (2013) a iscrivere il suo nome nella carta geografica dei grandi registi
                                                                                roso e capace di esprimersi in un italia-      un ritmo. Nella scena e successivamente
contemporanei.
                                                                                no praticamente perfetto.                      nel montaggio mi interessa questo aspetto

                                                                                                                                                                          21
DUETTO                                                                                                                                                               20
della performance attoriale. Se poi manca        ognuno è stato la scoperta di qualcosa, nel    le tue intenzioni. Ci vuole allora un atteg-    scenze risapute e accettate. Non per dire
qualche parola o il testo viene leggermente      contenuto ma soprattutto nella forma.          giamento un po’ da pirata. Anche nell’ul-       il contrario, semplicemente per guardare
modificato, per me conta meno. Conta la          All’epoca mi interessavano i documentari:      timo film (Ida, NDA) è stato così, come in      in modo diverso. E anche per provare a
musica interna alla sequenza.                    non sapevo bene cosa fossero, ma li facevo     tutti. Io devo fare in modo di poter realiz-    portare uno sguardo sganciato dal tempo,
                                                 il meglio possibile. Poi ho scoperto altre     zare il mio film, ma non devo aspettarmi        perché nelle cose ci sono sempre aspetti
                                                 cose e altre ne sto ancora scoprendo. Resto    che qualcuno mi capisca. La mia parte è         atemporali, che si capiscono meglio dopo
Menziona gli attori, perché ormai da             aperto e faccio film legati a come mi sento    cercare di avere la libertà e un po’ di soldi   cinque, dieci o vent’anni dai fatti. Io mi di-
parecchi anni si dedica a fare film di           in un dato momento.                            per riuscirci.                                  cevo: perché non cercare di comprenderli
finzione. Prima però ha realizzato alcuni                                                                                                       subito? E questo mi portò a guardare da
documentari. Lei ha avuto una sorta                                                                                                             quella prospettiva particolare. Mi con-
di carriera spezzata in due: prima solo          Restiamo sui documentari. Lei ha lavo-         Una volta, in Piazza grande a Locarno,          centrai sulla mitomania nazionalistica,
cinema del reale, in seguito solo                rato con la BBC e ha descritto spesso          Ken Loach ha detto che “per mangiare            che non è una prerogativa del soli serbi.
fiction. Come mai?                               questi suoi lavori come molto avventuro-       con il diavolo ci vuole un cucchiaio molto      Voglio dire, lì si esprimeva in una versio-
                                                 si. Ad esempio ha raccontato di essere         lungo”. Parlava di sponsor e finanzia-          ne estrema, ma avrei potuto fare qualcosa
       Dire carriera è quasi troppo. All’epoca   riuscito a “vendere” alla BBC come             tori. È un po’ questo, no?                      di analogo in Polonia analizzando i miti
ero così. Tra i 28 e i 35 anni mi interessava-   indagine sulla poesia orale quello che                                                         della nostra storia: le battaglie cruciali, gli
no molte cose esteriori. Avevo anche un’al-      invece era un film in cui andava a incon-           Sì. Ken Loach però non ha problemi.        eventi simbolici. Penso di aver affrontato
tra energia e un altro tipo di impegno nei       trare i leader serbo-bosniaci durante la       Lui è un’istituzione e fa sempre film simili,   la materia con serietà. Erano fatti. Mostra-
confronti del mondo. Trovavo le cose più         guerra dei Balcani (Serbian Epics, NDA).       senza cambiare il suo modo di lavorare e        vo alcune cose così com’erano. Come sono
accessibili e interessanti. Si poteva lavorare                                                  il suo atteggiamento pubblico o politico.       in tante nazioni. Cercavo di dire: “non
avendoci direttamente a che fare. Adesso il                                                     Lui troverà sempre i soldi. Invece se fai una   consideriamoli extraterrestri atterrati lì da
mondo invece è totalmente mediatizzato                                                          cosa che non è di destra né di sinistra, che    chissà dove o semplicisticamente il male
e è quasi diventato meno importante del-                                                        resta abbastanza eccentrica, diventa tutto      assoluto”. Provavo a mostrare lo stato di
la sua stessa rappresentazione mediatica.                                                       più difficile.                                  esaltazione febbrile che li spingeva a spie-
Una dimensione in cui non so bene cosa                                                                                                          gare alcuni aspetti storici che stavano die-
potrei dare. All’epoca, tra fine anni ’80 e                                                                                                     tro all’idea nazionalistica, diventata letale
inizio anni ’90, la situazione era più ibrida                                                   Tornando a Serbian Epics: all’epoca             e esplosiva nei Balcani per via della com-
e ci si poteva lavorare. O perlomeno ero in-                                                    la sua scelta fu quella di affrontare           posizione geo-politica di quei territori. Mi
teressato a farlo io. Dopo qualcosa è cam-                                                      la tragedia in corso nei Balcani con un         interessava capire da dove venisse tutto
biato, anche in me come persona. Sono di-                                                       approccio completamente diverso da              questo, in un certo senso sondarne l’ine-
ventato più vecchio, fisicamente più pigro.                                                     quello giornalistico prevalente.                luttabilità, se si tiene conto che la Serbia
Ho sentito l’esigenza di passare più tempo                                                                                                      non è esistita per seicento anni, se non in
con me stesso, con la mia famiglia, con il                                                            Diciamo che a quel tempo ero abba-        quelle forme di epica orale che erano pro-
mio passato, per riflettere sulle cose della                                                    stanza ingenuo. Non avevo idea che la cosa      prio il centro del mio documentario. Mi
mia vita. È uno sviluppo normale. Non                 Certo, ma io non ingannavo la BBC.        che stavo facendo fosse così radicale. Non      interessava anche illustrare quella situa-
capisco (o meglio li capisco, ma non mi          Era vero che mi interessava la poesia ora-     è che non fossi arrabbiato per quella guer-     zione di conflitto in termini molto fisici e
sento così) i registi che fanno sempre film      le dei serbi nelle montagne della Bosnia.      ra, ma mi irritava vedere come i media, in      concreti. C’era un assedio portato avanti
nello stesso modo, che sono artisti (o forse     Era un punto di partenza eccentrico ma         generale, avessero la tendenza a appiattire     da contadini-soldati. Per la maggior parte i
artigiani) al cento per cento. Quelli che ap-    valido. La gente con i soldi, che sia la BBC   la realtà e a semplificarla, per trasformarla   coscritti erano agricoltori serbi della zona,
plicano un metodo. Per me un film è sem-         o che siano i produttori, è il nemico. Ci si   in tante storie prive di punti controversi.     addestrati militarmente, ma che continua-
pre stato un risultato di ciò che succedeva      deve lavorare, però facendo in modo che ti     Conoscevo già un po’ i Balcani prima della      vano a lavorare i campi ogni giorno e poi
nella mia vita e nella mia testa. Non ho         lascino fare ciò che hai immaginato tu. E      guerra e sentivo di voler raccontare quelle     alle sei si piazzavano sul pezzo d’artiglie-
mai tecnicamente imparato a fare i film:         di solito nessuno capisce mai fino in fondo    vicende andando un po’ contro le cono-          ria e cominciavano a bombardare. C’erano

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DUETTO                                                                                                                                                                                    22
spesso persone che da Sarajevo cercavano           e ha affermato varie volte che non               da sentire. A volte guardo cose fatte bene o    piccoli. Ma non si tratta di improvvisa-
di rompere l’assedio. Di conseguenza nel           cambierà idea. Ce lo ha fatto capire             fatte meno bene, dove non sento il motivo       zione, non è come prendere il cane che è
film si vedono le operazioni militari serbe        anche poco fa. Però nella sua voce,              per cui la persona che me le racconta me        passato alle mie spalle un minuto fa e dire
atte a impedirlo. Trovavo incredibilmente          mentre parla di Serbian Epics,                   le sta raccontando. Una volta che lo trovi,     “è entrato nell’inquadratura, che bello,
interessante quell’immagine di una mo-             sentiamo un grande fervore, una                  puoi tentare di organizzare il tuo materia-     lo tengo”. Magari è pure una buona idea,
derna città europea assediata da un eserci-        grande passione.                                 le, trasformarlo in una storia. Dapprima è      devi restare aperto a tutto, continuare a
to medievale, efficientemente armato, ma           È sicuro che non ne farà più?                    un po’ come limitarlo. Poi però puoi am-        esercitare la tua capacità di giudizio, il tuo
ancora con una mentalità antica. Durante                                                            pliare la vicenda, dettagliarla, aggiungere     gusto. Diciamo che è un frullato di urgen-
l’assedio cantavano canzoni medievali, che               Sì, sono sicuro. Il motivo del mio         altro. E mentre lavori, succedono tante         za completamente infantile e di conoscen-
parlavano dei turchi e dell’impero ottoma-         entusiasmo è che ero molto coinvolto in          cose anche a te, nella tua vita, nei tuoi so-   ze, esperienze, affinamenti del gusto che
no. Instauravano in questo modo una rela-          quella situazione. Non consideravo la cosa       gni. Inserisci pure quelle, poi togli. È un     arrivano con gli anni. Anche il tuo gusto
zione tra ciò che stava accadendo e fatti di       come un argomento da raccontare. Per me          po’ come cucinare o ancora meglio è un          cambia nel tempo. C’è un negoziato con-
cinquecento o seicento anni prima. Inoltre         si trattava di una materia connessa con la       processo di distillazione. È un metodo che      tinuo e aperto tra questi due poli: bisogni
c’era il fatto che il leader dei serbi di Bosnia   mia vita. In senso lato era anche sulla Polo-                                                    emozionali e ragionamento su cosa val la
(Karadzic, NDA) fosse un poeta. Non un             nia. Non si trattava di documentare. Avevo                                                       pena di fare. È un processo che nella mag-
bravo poeta, ma comunque qualcuno che              davanti a me questa “bestia”, che non com-                                                       gior parte delle arti viene accettato. Nel ci-
interpretava quelle cose in termini lirici.        prendevo fino in fondo ma intuivo. La mia                                                        nema lo è un po’ meno, perché costa caro.
Mentre c’è gente che sta morendo sembra            domanda era come riuscire a mostrarla,                                                           Allora si insiste sul fatto che ci sia una
assurdo, ma penso (sorride con ironia,             come sorprendere me stesso e sorprendere                                                         sceneggiatura, che le indicazioni su come
NDA) che qualcuno direbbe che gli intel-           gli altri. Come riuscire a fare una cosa che                                                     recitano gli attori e su come filma l’ope-
lettuali possono essere pericolosi in qual-        potessi sentire viva. Come arrivare a dire                                                       ratore debbano essere rigorose e precise.
siasi società. Il punto centrale resta la mi-      la verità in una maniera interessante. Il                                                        Ma io non credo nella suddivisione del
tomania. Quando sono stato in Texas nel            punto è sempre mostrare una verità, ma è                                                         lavoro, forse perché non ho mai imparato
2003, durante la guerra in Iraq, ho trovato        importante che avvenga in maniera incon-                                                         a fare cinema in maniera canonica. Per me
devastante il livello di pazzia, mitomania         sueta. Per mostrare che è la verità stessa ad                                                    si tratta di tenere il processo aperto il più
e cattiva comprensione del mondo. Avrei            essere sorprendente. Ora ho esaurito quel                                                        a lungo possibile, finché non sento che ha
potuto fare un film Texan Epics o Ameri-           tipo di spinta, che invece quando fai fic-                                                       preso forma nella maniera giusta. So che
can Epics. E altre cose analoghe: ero già in       tion risulta meno importante.                                                                    non sempre a fine giornata sembra avere
Inghilterra nel 1982 durante la guerra del-                                                         mi piace, anche se genera ansia, perché         una coerenza, ma alla fine ci si arriva. Lo
le Falkland e anche quella è stata un’espe-                                                         non è molto scientifico. Tutti ti chiedono      definisco un modo di creare il caos ricer-
rienza simile. Quello che voglio dire è che        Lei ha ricordato che si basa molto               quando la sceneggiatura sarà definitiva.        cando una forma di ordine.
il mio film non era semplicemente sui serbi        sul suo intuito, che le cose nascono             Oppure ti domandano perché non vuoi
o su quel momento, ma voleva essere un             facendole.                                       girare la tal scena, che vedono indicata
piccolo specchio del mondo. In ogni caso                                                            nel copione. Magari per te a quel punto è       Quando ripercorrendo la filmografia
si è rivelata un’idea un po’ folle e mi ha               Non necessariamente durante le ri-         una scena che non funziona più. Devi tro-       di un autore si prova a mettere insieme
procurato tanti problemi, all’epoca. Ora           prese, però. Nell’intero percorso. Ho bi-        varti una specie di spazio vitale in cui fare   un film con un altro, cercando delle
gli spettatori tendono a apprezzarlo, forse        sogno di una specie di clic, un punto di         questo. Quando hai successo, lo spazio          similitudini, si fa sempre una cosa un
perché era riuscito a catturare qualcosa di        partenza, una ragione per fare le cose. Per      diventa più grande, ma comunque non             po’ pretestuosa. Nei suoi lavori di finzio-
interessante.                                      me è ciò che conta di più: “de quoi s’agit-il”   enorme. Anche perché diminuisce con-            ne però si intravvede un interesse nei
                                                   (lo dice in francese, NDA). Soddisfare que-      frontandoti con un approccio cinemato-          confronti di personaggi giovani che
                                                   sta premessa è la vera difficoltà, sia nella     grafico industriale: star famose e costose,     compiono un percorso, che devono sco-
Torno un po’ indietro alla questione               finzione che nel documentario. L’urgenza         complicazioni logistiche. È il motivo per       prire qualcosa. C’è un po’ l’idea di an-
dei documentari. Non ne fa più da anni             alla base del fare è la medesima e è difficile   cui preferisco tenere i miei film piuttosto     dare alla scoperta?

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DUETTO                                                                                                                                                                                       24
Sì, possiamo vederla così. O forse c’è    Indubbiamente si tratta di un film molto         qualcosa, o spingerlo a pensare qualcosa,       risulta chiaro chi sia a parlare. La persona
il fatto di ingannarsi gli uni con gli altri.   riuscito, ma secondo lei quali sono le           ma piuttosto quello di permettere a chi         che si esprime è coinvolta nella scrittura.
Di avere la sensazione di qualcosa che non      ragioni per cui Ida è riuscito a intercettare    guarda di entrarci con il suo bagaglio, le      Mi piace moltissimo. Ha un modo di scri-
funziona nel mondo reale. Di volere qual-       così bene nel pubblico una sensibilità           sue istanze, lasciandogli un preciso spazio     vere flessibile e leggero, ha una penna che
cosa di diverso. È vero che spesso i miei       più profonda, per cui anche da noi               a disposizione. Ognuno può affrontare la        scorre. Pur interessandosi a tanto altro, è
personaggi sono giovani, perché sono più        si è assistito a un passaparola insistente       visione portando con sé la sua storia perso-    anche radicato nella cultura francese. La
pronti a cambiare. Ma forse semplicemen-        tra spettatori?                                  nale e i suoi pensieri. Penso che le persone    sua famiglia è molto parigina, intellettua-
te sono persone che cercano una forma di                                                         abbiano bisogno di compiere esperienze          le, è parte di un contesto culturalmente
trascendenza nella vita, che sia l’amore o la                                                    del genere, mentre il mondo va nella di-        forte. Invece io ho cambiato il mio conte-
fede, persone che vogliono credere, anche                                                        rezione opposta. Ida diventa dunque una         sto. Non volontariamente (sorride). I miei
se credere è impossibile.                                                                        sorta di via di fuga, potremmo definirlo        punti di riferimento mutano. Le tappe
                                                                                                 il film definitivo sulla fuga. Una fuga dal     raggiunte ad un determinato momento si
                                                                                                 rumore.                                         riflettono nei miei film. Ma non sono una
In effetti uno dei temi che vediamo                                                                                                              persona con un suo mondo da “salon”, che
bene nel suo ultimo film Ida è quello                                                                                                            vive delle più o meno grandi avventure in-
di confrontarsi con cosa sia la fede,                                                            A proposito di questo, in occasione di          tellettuali. Sono piuttosto un piccolo emi-
anzi con cosa siano le fedi.                                                                     “L’immagine e la parola” ha tenuto una          grante che si arrampica qua e là e cerca di
Per lei è un interesse centrale?                                                                 conversazione pubblica con Emmanuel             capire dove si trova nei vari momenti della
                                                                                                 Carrère, che l’ha invitata a Locarno come       sua vita.
     La fede è identità, certo che mi inte-                                                      ospite della manifestazione. Parlando
ressa (ride). Mi ha sempre interessato.                                                          della capacità di Carrère di mettere in
                                                                                                 scena se stesso nei suoi scritti, lei ha        Un’ultima cosa. Durante la conversa-
                                                      Penso non sia semplice dirlo. La sto-      espresso una sorta di invidia.                  zione locarnese, a una spettatrice
Dopo Ida, grazie all’Oscar ma anche             ria è sicuramente forte, ma credo dipenda        Ha modalità diverse da quelle dello             che le chiedeva qual è la domanda che
grazie al percorso che il film ha avuto         più da quella sorta di spazio di contem-         scrittore francese.                             vorrebbe sentirsi fare dai giornalisti,
a livello mondiale, lei improvvisamente         plazione che andavo cercando mentre lo                                                           lei ha risposto che non le preme partico-
è passato da autore amato dai cinefili          realizzavo. La situazione del film è molto             Io mi nascondo dietro ai film. Non        larmente rispondere a nessuna domanda,
a nome molto conosciuto del cinema              drammatica (nella Polonia degli anni ’60,        riesco a parlare di me. È una questione         se non a quelle che le fanno i suoi figli.
internazionale. Come vive questa                una giovane novizia scopre di essere la fi-      anche culturale. In Francia dopo Mon-           Cosa pensano loro del suo cinema?
nuova dimensione?                               glia rubata ad una coppia di ebrei uccisa        taigne e Rousseau c’è una tradizione che
                                                durante la guerra, NDA). Riguarda la fede,       porta a essere intellettualmente analitici e          Mio figlio ha già ventiquattro anni e
     Ma non la sento. Io sono scappato          l’identità, il passato, le domande su chi sia-   onesti nei confronti di se stessi. In Polonia   si interessa ai miei documentari. Non ha
dalla Polonia tanti anni fa e oggi vivo         mo, ma è illustrata in forma di tranquilla       avviene il contrario. A parte Gombrowicz        tempo per i film di finzione, li considera
come vivevo un tempo. La gente nei ne-          contemplazione. Ogni inquadratura porta          e qualche altra eccezione, si parla sempre      troppo artistici. Invece mia figlia è l’op-
gozi mi riconosce (ride), ma non è cam-         con sé un suo contenuto e è funzionale al        della collettività e delle cose comuni. Ci si   posto, è intrigata dalla fantasia, dalla fin-
biato molto. Vecchi amici sono riapparsi        momento, alla performance. Immagini e            vergogna a parlare di sé. Anche in Inghil-      zione. Si spartiscono la mia opera tra loro
(sorride), ma nulla di più. Ho ancora i         suoni si legano in un modo peculiare, che        terra, dove ho vissuto la maggior parte del-    (sorride). Il maschio si fa prendere dalla
medesimi problemi con il prossimo film,         fa sì che il film diventi una sorta di percor-   la mia vita, avviene la stessa cosa. Non è di   storia politica balcanica, la femmina piut-
che è un progetto abbastanza caotico e          so di meditazione. Gli spettatori proba-         buon gusto parlare di sé. Non c’è l’abitudi-    tosto dal teatro o dalle favole.
difficile. Certo, forse sarà più semplice       bilmente lo affrontano desiderando qual-         ne a farlo in modo aperto e inquisitorio. In
trovare i soldi per realizzarlo, anzi lo sarà   cosa del genere. Così l’ho affrontato io.        Francia invece è diverso e Emmanuel riesce
sicuramente, anche se non è commerciale         L’approccio non è quello di tirare dentro        benissimo. Non parla tutto il tempo solo
per niente.                                     chi guarda e costringerlo a sperimentare         delle sue cose. Si occupa del mondo, ma

                                                                                                                                                                                              27
DUETTO                                                                                                                                                                                   26
5.                               Do 10                           Sa 30
2015                             ore 15.00 e ore 17.00
                                 Auditorio Stelio Molo RSI,
                                 Lugano Besso
                                                                 ore 11.00
                                                                 Teatro Sociale, Bellinzona

                                                                 Concerti Aperitivo
                                 Concerto-spettacolo             con i musicisti dell’Orchestra
                                 per la Festa della Mamma        della Svizzera italiana
                                                                                                     Storia                                 Luigi                                 Adieu au
Lu 4
                                 Orchestra della Svizzera        e atelier musicali per i
                                 italiana                        bambini dai 4 ai 7 anni             della bambina                          Boccherini,                           langage
ore 21.00
                                 Scuola Teatro Dimitri SUPSI
                                 Lo Schiaccianoci
                                                                 Quartetto Energie Nove
                                                                 Hans Liviabella violino,
                                                                                                     perduta                                Sei Quartetti                         di Jean-Luc Godard,
                                                                                                                                                                                  con Héloise Godet, Jessica
RSI Studio 2, Lugano Besso       di Piotr Il’Ič Čajkovskij       Barbara Ciannamea violino,
                                                                                                     di Elena Ferrante
                                                                                                     Edizioni e/o
                                                                                                                                            op. 15                                Erickson, Kamel Abdeli,
                                 Direttore Philippe Béran        Ivan Vukcevic viola e                                                      Alea Ensemble                         Richard Chevallier, Alexandre
Tra jazz e nuove musiche         Animatrice Carla Norghauer      Felix Vogelsang violoncello                                                Dynamic CDS 7704, 56’                 Païta e Zoé Bruneau (F 2014)
                                                                                                     Laura Forti
Liro Rentala String Trio                                         Musiche di Smetana
Liro Rentala, piano, Adam        Entrata libera. Prenotazioni:   entrata libera, aperitivo offerto                                          Giuseppe Clericetti                   Marco Zucchi
                                                                                                     In Storia della bambina
Baldych, violino, Asja Valcic,   +41 91 803 93 19
                                                                                                     scomparsa si racconta un’ami-
violoncello                      oppure osi@rsi.ch               Prenotazione obbligatoria                                                  L’etichetta Dynamic propone           Dici Jean-Luc Godard e auto-
                                                                                                     cizia “splendida e tenebrosa”,
                                                                 per gli atelier telefonando                                                la prima registrazione mondiale       maticamente scatta la mezza
                                                                                                     quella tra Lila e Elena, che si
In diretta su Rete Due                                           allo + 41 91 803 93 19                                                     della fondamentale raccolta           genuflessione di stima da parte
                                                                                                     amano come sorelle, si fron-
rsi.ch/jazz                                                      o scrivendo a osi@rsi.ch                                                   di sei Quartetti op. 15 di Boc-       del consesso critico internazio-

                                 Lu 18
                                                                                                     teggiano come rivali, si attrag-
                                                                                                                                            cherini: si tratta di una registra-   nale. Doverosa. È probabilmen-
                                                                                                     gono e si respingono in gorghi
                                                                                                                                            zione effettuata nell’Auditorio       te il più grande cineasta viven-
                                                                                                     di invidia e di ammirazione.
                                                                                                                                            Stelio Molo della nostra RSI          te e il suo magistero, anche

                                                                 Do 31
                                                                                                     Ma chi è davvero l’amica ge-

Me 6
                                 ore 20.30                                                                                                  con un ensemble di casa no-           teorico, è stato di importanza
                                                                                                     niale tra le due? Elena che
                                 Palazzo dei Congressi, Lugano                                                                              stra, l’AleaEnsemble, capitana-       capitale per la storia del cine-
                                                                                                     riesce ad avere, o almeno cre-
                                                                                                                                            to da Fiorenza De Donatis,            ma. I lavori recenti dell’84enne
                                                                                                     de, l’uomo dei suoi sogni, ad
ore 14.15                        Lugano Festival                 ore 11.00                                                                  violino di spalla dei Barocchisti.    Godard sono complicate e non
                                                                                                     avviare una carriera di scrittrice
Aula Magna, Centro Profes-       Orchestra della Svizzera        Teatro Foce, Lugano                                                        L’importanza della musica di          catalogabili meditazioni sul
                                                                                                     di successo o Lila che ne è
sionale di Trevano               italiana                                                                                                   Boccherini, la cui edizione           futuro dell’audiovisivo. Adieu
                                                                                                     l’ispiratrice, che viene celebra-
                                 Direttore Markus Poschner       Concerti Aperitivo                                                         critica è stata curata dal musi-      au langage aggiunge la fanta-
                                                                                                     ta dall’amica per tutta la vita,
“Menu per Orchestra              Solista Jean-Guihen Queyras,    con i musicisti dell’Orchestra                                             cologo Giuliano Castellani,           smagoria visionaria del 3D.
                                                                                                     diventando immortale in lette-
e Spiritello del gusto”          violoncello                     della Svizzera italiana                                                    ben si abbina all’interpretazio-      Detto questo, mi piace imma-
                                                                                                     ratura? Elena Ferrante, chiun-
                                 Musiche di Mendelssohn,         e atelier musicali per i                                                   ne dei componenti di Alea:            ginare un Godard che nella sua
                                                                                                     que si celi dietro questo nome,
                                 Schumann e Dvořák               bambini dai 4 ai 7 anni                                                    Andrea Rognoni, Stefano               casetta si faccia beffe delle
                                                                                                     narra una storia spudorata per
                                                                 Quartetto Energie Nove                                                     Marcocchi, Marco Frezzato,            dotte dissertazioni che il suo
                                                                                                     sincerità, scritta per il piacere

Gio 7
                                 In diretta su Rete Due          Hans Liviabella violino,                                                   insieme a Fiorenza De Donatis,        film suscita. Perché è vero che
                                                                                                     di raccontare. E il libro funzio-
                                                                 Barbara Ciannamea violino,                                                 applicano la concezione stori-        chi produce immagini tende a
                                                                                                     na aldilà dell’identità dello scrit-
                                                                 Ivan Vukcevic viola e                                                      camente informata all’eleganza        dire che “lì dentro c’è tutto”, ma
                                                                                                     tore-divo; fatevi portare solo
ore 21.00                                                        Felix Vogelsang violoncello                                                e raffinatezza che contraddi-         al semplice spettatore a mio
                                                                                                     dalle parole e dimenticate il
RSI Studio 2, Lugano Besso                                       Musiche di Smetana                                                         stingue la loro esecuzione.           parere risulta parecchio indige-
                                                                                                     gossip. Ferrante è così: pren-
                                                                 entrata libera, aperitivo offerto                                          Imperdibile.                          sto. Comunque da vedere.
                                                                                                     dere o lasciare.
Showcase
Giovanni Caccamo                                                 Prenotazione obbligatoria                                                                                        Gli inviti per la proiezione sono
                                                                 per gli atelier telefonando                                                                                      a disposizione dei soci del
In diretta su Rete Tre                                           allo + 41 91 803 93 19                                                                                           Club (vedi pagina 31).
rsi.ch/retetre                                                   o scrivendo a osi@rsi.ch

                                                                                                                                                                                                                   29
RENDEZ-VOUS                                                                                          NOTA BENE                                                                                                28
Da venerdì 6 a lunedì 9 novembre 2015

 La Bohème a Bari
 Venerdì 6 novembre al mattino partenza dal Ticino con destinazione Linate da dove decollere-
                                                                                                         club                                                           Biglietti per
                                                                                                                                                                        “La Cinémathèque
                                                                                                                                                                        Suisse” al Cinestar
                                                                                                                                                                        di Lugano
                                                                                                                                                                        Proiezione di Matinee
                                                                                                                                                                        di Joe Dante
 mo con destinazione Bari (volo Alitalia delle ore 13.20 – 14.45). All’arrivo, con il bus raggiunge-
                                                                                                                                                                        giovedì 14 maggio ore 20.45
 remo il centro città per la sistemazione in hotel****. Nel pomeriggio faremo un’interessante visita
                                                                                                                                                                        e domenica 17 maggio ore
 guidata al Teatro Petruzzelli (durata 1 ora ca.). Cena libera e pernottamento in hotel.
                                                                                                                                                                        18.15.
                                                                                                                                                                        Alcuni biglietti sono a disposi-
 Sabato 7 novembre dopo colazione, una splendida passeggiata guidata del centro storico di
                                                                                                                                                                        zione dei soci del Club telefo-
 Bari ci permetterà di conoscere i principali monumenti cittadini. In particolare faremo una visita
                                                                                                                                                                        nando al no + 41 91 805 56 60.
 fuori dai consueti circuiti turistici nella cattedrale di San Sabino, in stile romanico pugliese, che
                                                                                                                                                                        Il film sarà introdotto da Moira
 vanta un percorso sotterraneo ove è possibile vedere i preziosi resti della Basilica paleo cristiana
                                                                                                                                                                        Bubola, giornalista di Rete Due.
 e di quella alto medievale. Pranzo libero e pomeriggio a disposizione per le visite individuali.
 Cena libera e pernottamento in hotel.

 Domenica 8 novembre dopo colazione, mattina dedicata a Castel del Monte per la visita guidata           Venerdì 22 maggio alle ore 18.00                               Il 6 maggio alle ore 20.00
 dell’enigmatica e famosa costruzione di Federico II. Rientro a Bari per il pranzo e il pomeriggio

                                                                                                         Visita guidata
                                                                                                                                                                        Adieu au langage
 libero. Alle 18.00, al Teatro Petruzzelli, assisteremo all’opera: La Bohème di Giacomo Puccini                                                                         di Jean-Luc Godard
 Cena libera e pernottamento in hotel.                                                                                                                                  viene presentato al Cinestar

                                                                                                         in anteprima
                                                                                                                                                                        di Lugano alla presenza
 Lunedì 9 novembre dopo colazione, ci recheremo a Trani, per la visita guidata del caratteristico                                                                       di Fabrice Aragno, stretto
 centro storico che con La Cattedrale, dedicata a S. Nicola Pellegrino, rappresenta uno degli edifici                                                                   collaboratore del regista.
 più belli e celebrato del romanico pugliese. A questa qualifica ha certamente contribuito lo
 splendido scenario in cui è inserita: un’ampia e suggestiva piazza affacciata direttamente sul
 mare. Pranzo libero e nel primo pomeriggio raggiungeremo l’aeroporto con il bus. Il volo di linea
 Alitalia delle 16:20 raggiungerà Milano Linate alle 17.50. Dall’aeroporto, trasferimento in bus in
                                                                                                         al LAC                                                         Gli inviti per la proiezione
                                                                                                                                                                        sono a disposizione dei soci

                                                                                                         Lugano Arte
                                                                                                                                                                        del Club telefonando al numero
 Ticino.                                                                                                                                                                + 41 91 805 56 60

 Prezzo per persona in camera doppia CHF 910.00

 La quota comprende
 Trasferimento Ticino – Linate e rientro in bus granturismo
                                                                                                         e Cultura
 Volo di linea Linate-Bari-Linate (tasse aeroportuali incluse*)                                          Tre mesi prima dell’inaugurazione ufficiale il Club Rete
 3 notti in hotel**** centrale con colazione a buffet (camera classic)                                   Due offre ai propri soci una visita degli spazi museali,
 Trasferimenti con bus locale per escursioni                                                             degli spazi pubblici del LAC (hall, agora esterna, mezza-
 Visite guidate come da programma                                                                        nino), delle sale per eventi all'ultimo piano e naturalmente
 Ingressi: Castel del Monte, Teatro Petruzzelli                                                          della Grande Sala dei concerti. Guida esclusiva che
 Biglietto platea “La Bohème” (hotel a pochi passi dal Teatro)                                           condurrà il gruppo alla scoperta della nuova struttura
 *le tasse aeroportuali potrebbero subire delle leggere variazioni                                       sarà Lorenzo Sganzini, direttore del Dicastero Attività
                                                                                                         Culturali.
 Supplementi (per persona)
 Camera singola (DUS francese) CHF 120.00                                                                Il ritrovo è all'ingresso principale del LAC
 Camera Deluxe in camera singola (DUS francese) CHF 200.00                                               (davanti alla hall vetrata)
 Camera Deluxe in camera doppia/matrimoniale CHF 50.00
                                                                                                         La visita è gratuita e i posti limitati.
 Le iscrizioni saranno registrate da martedì 19 maggio alle ore 9.00 al numero 091 803 56 60.            Prenotazione necessaria scrivendo a clubretedue@rsi.ch
 Penale in caso di annullamento: dal 1. giugno 50%, dal 1. luglio 75%, dal 1. settembre 100%.            o telefonando al numero +41 91 803 56 60

                                                                                                                                                                                                           31
NOTA BENE                                                                                                                                                                                            30
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