Daniele Gatti 13 maggio 2019 - Filarmonica della Scala
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FONDAZIONE DI DIRITTO PRIVATO S TAG I O N E D I C O N C E R T I 2 018 | 2 019 Lunedì 12 novembre 2018, ore 20 Lunedì 25 marzo 2019, ore 20 Lunedì 29 aprile 2019, ore 20 Inaugurazione Lorenzo Viotti Riccardo Chailly Riccardo Chailly Sol Gabetta, violoncello Emmanuel Tjeknavorian, violino Maxim Vengerov, violino Ravel Sibelius Šostakovič Alborada del gracioso Finlandia, poema sinfonico op. 26 C Concerto n. 1 per violino op. 77 Lalo Concerto per violino op. 47 Bartók Concerto per violoncello Brahms Sinfonia n. 1 op. 68 M Concerto per orchestra Wagner Tristan und Isolde, Y CM Vorspiel und Liebestod Lunedì 13 maggio 2019, ore 20 MY Lunedì 4 febbraio 2019, ore 20 Debussy Daniele Gatti Valery Gergiev La mer; Printemps Mozart CY Sinfonia n. 29 K 201 Orchestra del Teatro Mariinskij Šostakovič Debussy CMY Sinfonia n. 5 op. 47 K Prélude à l’après-midi d’un faune Lunedì 1 aprile 2019, ore 20 Mendelssohn Sinfonia n. 4 op. 90 Italiana Fabio Luisi Lunedì 27 maggio 2019, ore 20 Weber Michele Mariotti Musorgskij - Ravel Oberon, Ouverture Arcadi Volodos, pianoforte Quadri da un’esposizione Beethoven Bruckner Sinfonia n. 7 Concerto per pianoforte n. 3 op. 37 Ives Lunedì 11 marzo 2019, ore 20 Sinfonia n. 2 Edward Gardner Igor Levit, pianoforte Lunedì 15 aprile 2019, ore 20 Domenica 13 ottobre 2019, ore 20 Janáček Myung-Whun Chung Daniel Harding Jealousy, Preludio dall’opera Jenufa Sergey Khachatryan, violino Isabelle Faust, violino Beethoven Bruch Britten Concerto per pianoforte n. 4 op. 58 Concerto per violino n. 1 Concerto per violino op. 15 Dvořák Mahler Berlioz Sinfonia n. 7 op. 70 Sinfonia n. 1 Titan Symphonie fantastique op. 14 I programmi possono subire variazioni per ragioni artistiche e tecniche. Si prega di verificare sul sito www.filarmonica.it Main Partner www.filarmonica.it tel. 02 72023671 Impaginazione e stampa Leva srl - Via Arbe 77 - Milano
Teatro alla Scala Lunedì 13 maggio 2019, ore 20 Concerto sinfonico della Filarmonica della Scala Direttore Daniele Gatti Main Partner Il concerto sarà trasmesso in diretta su Rai Radio3 Siamo lieti di offrire ai nostri abbonati e a tutti gli spettatori questo programma, disponibile anche in digitale sul sito filarmonica.it a partire da una settimana prima del concerto.
PROGR 1 Wolfgang Amadeus Mozart [1756 – 1791] Sinfonia n. 29 in la maggiore K. 201 Allegro moderato Andante Minuetto Allegro con spirito Composizione: Salisburgo, 6 aprile 1774 Organico: due oboi; due corni; archi Durata: 28 minuti circa
AMMA 2 Dmitrij Šostakovič [1906 – 1975] Sinfonia n. 5 in re minore op 47 Moderato Allegretto Largo Allegro non troppo Composizione: Leningrado, 20 luglio 1937 Prima esecuzione: Leningrado, Opernaja Studija Konservatorii (Filarmonica), 21 Novembre 1937 Organico: due flauti, ottavino, due oboi, due clarinetti, clarinetto piccolo, due fagotti, controfagotto; quattro corni, tre trombe, tre tromboni; timpani, percussioni; due arpe, pianoforte, celesta; archi Durata: 44 minuti circa
Wolfgang Amadeus Mozart Sinfonia n. 29 in la maggiore K. 201 Testi di Nel suo fertile periodo salisburghese (compreso fra il marzo 1773 e il dicembre 1774), Gianluigi Mattietti Mozart compose un gran numero di sinfonie. Si trattava di un genere che non aveva Laureato a Roma sotto ancora assunto quel rilievo che conquistò solo un decennio più tardi, e all’interno dei la guida di Pierluigi concerti le sinfonie erano considerate lavori minori, funzionali ad introdurre delle Petrobelli si è diplomato in Composizione al composizioni solistiche che catalizzavano l‘attenzione del pubblico. Ma Mozart dedicò Conservatorio di Santa molte energie a esplorare le possibilità di questo genere musicale, e dopo un primo Cecilia. Ha concluso un dottorato in discipline gruppo di sinfonie del 1773, ne compose tre che sono considerate le più importanti di musicologiche con una quel periodo creativo: la Sinfonia in sol minore K. 183, la Sinfonia in do maggiore K. tesi su Aldo Clementi, pubblicata dalla Lim. 200 e la Sinfonia in la maggiore K. 201. Nonostante le critiche del padre Leopold (in È docente di Storia della una lettera del 1778 scriveva a Wolfgang: «Ciò che non ti fa onore è meglio che non Musica all’Università di Cagliari. Ha pubblicato venga conosciuto. Perciò io non ho dato a nessuno le tue Sinfonie, sapendo fin d'ora monografie e saggi sulla che tu stesso, per quanto potessi esserne soddisfatto quando le scrivesti, col passar musica del Novecento e contemporanea, con degli anni, quando ti sarai maturato e avrai acquistato discernimento, sarai ben lieto particolare attenzione al che nessuno le abbia vedute. Si diventa sempre più esigenti»), Mozart tenne sempre in nuovo teatro musicale. Collabora, come critico grande considerazione quei lavori, che inserì anche in un volume di pezzi da eseguire musicale, con le riviste nei suoi concerti viennesi. Amadeus, Classic Voice, Il Corriere musicale. Datata 6 aprile 1774, la Sinfonia in la maggiore K. 201 riprende le conquiste stilistiche della K. 183, composta solo sei mesi prima, e dimostra la personalità del compositore, allora diciottenne, che riuscì ad operare una sintesi di influenze diverse (i modelli haydniani, il linguaggio sinfonico della scuola di Mannheim, lo stile galante) in un lavoro di grande maturità formale e stilistica. Alla drammatica densità della Sinfonia K. 183, in sol minore, subentra qui una dimensione più leggiadra e gaia. Ma è anche una sinfonia dalla struttura rigorosa, nella quale Mozart riprende tutti gli artifici Edita Broglio Bottiglie, 1927. Olio su tela tecnici appresi da Haydn, applica i principi della forma sonata non solo al primo movimento, crea sviluppi tematici e trame contrappuntistiche che tendono a dilatare In copertina: Kazimir Malevič Casa Rossa, 1932. Olio su tela le forme, mette in gioco una grande varietà di motivi, e di umori contrastanti. La 7
trasparente scrittura orchestrale (con un organico di dimensioni contenute: solo archi, due oboi e due corni) permette di dare grande risalto ai diversi temi e strumenti, grazie anche a un sofisticato gioco di imitazioni e di scarti dinamici (come quelli che caratterizzano il celebre tema iniziale, con i suoi salti di ottava e le crome ribattute) e a raffinate invenzioni timbriche (ad esempio nell'Andante, dove violini suonano "con sordina"). Insomma è una partitura già lontana dallo stile galante («lo stile galante è superato – osserva Giorgio Pestelli –, ma dall'interno, con tecnica omeopatica, spingendolo a estremi ignoti di squisitezza melodica, di sofisticazione tematica e di fascinosa sensualità di combinazioni») e da una certa superficialità che governava la musica di corte salisburghese («Ci troviamo di fronte a una sensibilità nuova – scrive Alfred Einsein – che avverte la necessità di approfondire la sinfonia mediante una tecnica imitativa ravvivante, di salvarla da una funzione puramente decorativa trattandola con finezza cameristica. (...) Come siamo già infinitamente lontani dalla sinfonia italiana!»). La ricchezza di materiale tematico, il sottile gioco di mutazioni, la varietà delle soluzioni compositive padroneggiate da Mozart, emergono già nell’esposizione del primo movimento (Allegro moderato), che evita la retorica di gesti appariscenti, giocando su tre temi raffinati e contrastanti: l’aggraziato primo tema, esposto (in piano) dai violini e modellato su un semplice tetracordo ascendente (la-si-do#-re), è subito ripreso (in forte) con un gioco imitativo tra violini e archi gravi; il secondo è una luminosa melodia affidata agli archi; il terzo è presentato in forma imitativa dai violini. Introdotto da un breve elemento cromatico discendente di archi e oboi, il breve sviluppo gioca su un fitto dialogo, fatto di scale e arpeggi, tra viole e bassi, e su una progressione modulante dei violini, con un nuovo elemento tematico che si frantuma in rapide sequenze di crome sul pedale di dominante. Nella coda il primo tema viene ripresentato in un ardito fugato a quattro parti tra violini primi, violoncelli, corni e viole. Applicando una struttura sonatistica anche al secondo movimento (Andante), in re maggiore, Mozart sviluppa una forma piuttosto ampia, nella quale gioca anche con alcuni cliché tipici dello stile galante. E sfruttando la polifonia imitativa della scrittura a quattro parti, maturata nella sua produzione quartettistica, crea un ordito tematico concentrato, caratterizzato dalle tinte pastello degli archi con sordina, colorati da delicate pennellate dei fiati. Il primo tema, con un ritmo puntato che gli dà un carattere insieme carezzevole e solenne, è esposto dai primi violini, e poi 8
ripreso dai secondi sullo sfondo di preziosi arabeschi; il secondo è una melodia serena e cantabile, in la maggiore, screziata da trilli, languidi cromatismi, pause sospirose, e conclusa da un solare ritornello degli archi, poi ripreso dagli oboi. La breve sezione centrale intreccia elementi secondari, motivi decorativi e trilli dei violini nel registro grave, in un gioco armonico di modulazioni che creano ombre misteriose e notturne. Dopo la ripresa, dove il secondo tema viene esposto dai violini nel registro grave, il movimento si conclude con una coda brillante, con il primo tema esposto dall’oboe nel registro acuto, echeggiato dai violini e accompagnato dagli archi senza più sordina. Il terzo movimento, un Minuetto in la maggiore, brillante e fantasioso, inizia in piano ma mostra subito un grande vigore, con due temi caratterizzati da ritmi puntati, note ribattute, disegni staccati che conferiscono al movimento un tono nervoso e un po’ aggressivo, accentuato dal gioco di botta e risposta cui partecipano tutti gli strumenti dell’orchestra. L’atmosfera diventa più delicata e introversa nel trio, in mi maggiore, che ha una Carlo Carrà carattere più cameristico, con i fiati che fanno solo delle note pedale. Il carattere Le figlie di Loth, 1919. Olio su tela puntuto del Minuetto emerge anche nel finale (Allegro con spirito), pagina carica di energia, con echi venatori dati dall’uso insistito dei corni, e una struttura compatta, ancora imperniata sulla forma sonata. Dopo il primo tema pieno di slancio, che imprime, con i suoi salti d’ottava e le rapide scale, un carattere incalzante a tutto il movimento, il secondo tema, in mi maggiore, affidato ai violini secondi, ha un carattere più aggraziato, ricco di acciaccature. Dopo una decisa cadenza e una rapida scala ascendente dei violini ha inizio lo sviluppo, assai più ampio rispetto a quello del primo movimento, e costruito come una grande variazione sul primo tema, in una trama contrappuntistica ricca di imitazioni, di contrasti dinamici, di modulazioni, che le conferiscono una grande varietà espressiva. 9
Dmitrij Šostakovič Sinfonia n. 5 in re minore op 47 La carriera compositiva di Dmitrij Šostakovič fu insieme precoce e travagliata. Già la sua Prima Sinfonia, composta a 19 anni come saggio per il diploma di composizione al Conservatorio di Pietroburgo, ed eseguita a Leningrado il 12 maggio 1926, conquistò una fama immediata, nazionale e internazionale. Ma mentre la sua celebrità nel mondo rimase intatta, le sue fortune in Unione Sovietica furono altalenanti. Nel 1930 l’opera Il Naso fu denunciata dall'Associazione russa dei musicisti proletari per la sua "decadenza borghese", si arenò dopo 15 rappresentazioni, e Šostakovič riuscì a riscattarsi solo nel 1933 con il Concerto per pianoforte n.1. Nel 1936 Stalin assistette all’allestimento dell’opera Lady Macbeth del distretto di Mcensk, ne fu scandalizzato, l’opera fu censurata e il compositore poté riabilitarsi solo l’anno successivo con la Sinfonia n.5, definita (non da Šostakovič) «La risposta creativa di un artista sovietico alle giuste critiche». Il compositore ottenne in seguito anche il Premio Stalin, per due volte (nel 1940 e nel 1941), ma nel 1945 cadde ancora in disgrazia a causa della Sinfonia n.9, giudicata troppo semplice per celebrare la vittoria della Russia sui nazisti, quasi un affronto alla memoria dei caduti per la patria, ferocemente criticata Andrej Ždanov, arbitro della linea culturale del Partito Comunista. Ma arrivò anche in questo caso, tardivamente, la riabilitazione. L’attacco contro Lady Macbeth del distretto di Mcensk era avvenuto nel pieno delle purghe staliniane. Il 29 Gennaio 1936, dopo la rappresentazione cui assistette Stalin, appare sulla Pravda un articolo, intitolato Confusione anziché musica, che biasimava il «formalismo piccolo borghese» dell’opera, il «confuso accavallarsi dei suoni», la «volontà di allontanarsi dall'opera classica». Fortemente colpito da queste accuse, Šostakovič temette per la sua vita (considerando anche la tragica fine che avevano Kazimir Malevič fatto in quel periodo molti letterati e musicisti, e altri suoi amici come il generale Premonizione complessa Michail Tuchacevskij, violinista dilettante che fu accusato di tradimento e passato per (torso con camicia gialla), 1928-32 le armi), ritirò immediatamente la sua Sinfonia n.4, già pronta per l’esecuzione ma 11
troppo sperimentale, e si dedicò a un nuovo lavoro sinfonico che rispettasse, almeno in superfice, i dettami del realismo socialista. Nel 1932 il Comitato centrale del Partito Comunista aveva cominciato a imporre le linee della vera arte sovietica, che doveva esprimere forza e ottimismo per contribuire alla realizzazione del socialismo. Maxim Gor'kij chiarì questa estetica (poi ripresa da Ždanov), stabilendo che l'arte poteva essere utile soltanto «dipingendo la realtà nel suo sviluppo rivoluzionario […] doveva essere ottimista. Nessun eroe tragico, nessun finale tragico […] gli individui potevano essere trattati solo come simboli delle qualità umane». Tutto ciò che si allontanava da questi canoni veniva bollato come «formalismo», e condannata ogni forma di introspezione, di pessimismo, di individualismo, e ogni traccia di modernismo. In questa prospettiva estetica, la sinfonia rappresentò un genere musicale molto apprezzato, veicolo ideale di una dimensione spettacolare e comunicativa che ben si addiceva alle funzioni celebrative ed ideologiche postrivoluzionarie. Šostakovič completò la sua Quinta Sinfonia, in re minore, tra il 18 aprile e il 30 luglio del 1937, e la presentò al pubblico il 21 novembre di quell’anno, in cui si celebrava Nikolaj Terpsikhorov First Motto, 1924. anche il ventennale della Rivoluzione. La sinfonia fu diretta da Evgenij Mravinskij Olio su tela, Mosca sul podio dell'Orchestra Filarmonica di Leningrado, ottenendo un successo strepitoso, che valse a Šostakovič la completa riabilitazione. Probabilmente spronato dall’influente poeta Aleksej Tolstoj, il compositore non mancò di elaborare un'interpretazione “ufficiale” del contenuto ideologico del suo nuovo lavoro sinfonico, che fu pubblicata sulla Vecernaja Moskva il 25 gennaio 1938: «Il nucleo ispiratore della mia Sinfonia è il divenire, la realizzazione dell’uomo. Poiché è lui, l'individuo umano con tutte le sue emozioni e le sue tragedie, che io ho posto al centro della composizione, concepita liricamente da capo a fondo; il Finale risolve gli impulsi del primo tempo, 12
e la loro tragica tensione, in ottimismo e in gioia di vivere […] Il mio nuovo lavoro può esser definito una sinfonia lirico-eroica. La sua idea principale si fonda sulle esperienze emozionali dell'uomo e sull'ottimismo che vince ogni cosa». Il linguaggio di questa sinfonia è certamente più semplice rispetto allo stile della Quarta, che sperimentava anche nuove soluzioni formali. Anche senza considerare alcuni elementi fortemente innovativi della produzione cameristica, in tutti i lavori orchestrali compositi prima della Quinta, Šostakovič si era spinto molto avanti nella rottura della sintassi tonale, nell’uso delle dissonanze, nella proliferazione delle idee tematiche, nella dissociazione delle strutture armoniche e melodiche, nella ricerca di timbri aspri e violenti. La Quinta rispetta invece i canoni del sinfonismo classico, ricorre a strutture e forme della tradizione, con frequenti intrecci polifonici, mostra una grande economia di mezzi, soprattutto nell’elaborazione tematica (che scaturisce sempre dalla trasformazione di poche cellule intervallari), e un forte legame con la tradizione sinfonica russa e con le sinfonie dell’amato Mahler (che Šostakovič aveva scoperto grazie all’amico musicologo Ivan Sollertinskij). Non mancano tuttavia alcuni tratti originali, elementi di complessità, affinità tematiche con la Quarta, oltre all’abilità nel sintetizzare gesti diversi in uno stile molto personale, nel fondere cliché sinfonici con “vocaboli” tipici della musica sovietica (una marcia dei giovani Pionieri nel secondo movimento, una marcia funebre nel terzo, una musica militare nel finale), nel far trapelare sottotraccia un tono tragico, venature spettrali, accenti dolenti, anche negli episodi più magniloquenti, che tanto piacquero agli apparati di Partito («Il potere è capriccioso e distratto – osserva Franco Pulcini - e forse qualche fuorviante accento bandistico, scambiato per ottimismo, le era stato di aiuto»). La Sinfonia si apre con un monumentale Moderato, una limpida forma sonata, dove compaiono però delle strutture esatonali e un impulso, non convenzionale, alla dissoluzione del materiale, che dà un tono livido e minaccioso all’insieme. Il primo tema, con un gesto al tempo stesso energico e interrogativo, viene imitato a canone tra archi gravi e violini. Il suo ritmo puntato prosegue come accompagnamento dell’ampio melodizzare dei violini primi, in un contesto scarno, che si espande fino a un climax sottolineato dall’innesto di un breve disegno puntato delle trombe. Subito dopo, su una sorda pulsazione degli archi in ritmo dattilico, i violini primi dipanano il secondo tema, una melodia distesa, dagli ampi intervalli, prolungata da brevi appendici “bucoliche” del flauto e del clarinetto, in una texture orchestrale sfilacciata. L’atmosfera cambia 13
improvvisamente con l’ingresso di un disegno ostinato del pianoforte, che introduce lo sviluppo. La sezione centrale del movimento (Allegro non troppo), marziale e percussiva, culmina in una marcia grottesca (Poco sostenuto) sottolineata da tamburo, xilofono e piatti, caratterizzata da un incedere meccanico, con il tipico piglio “sovietico”. In questa marcia il passo pesante di tromboni e tuba si mescola con intermittenti fanfare delle trombe, e una ripresa del primo tema, a canone tra archi e legni, si combina con il secondo tema (sempre in forma di canone) intonato con forza dagli ottoni, come un solenne cantus firmus. La sezione si chiude con un graduale rallentamento, dove le parti strumentali si ricongiungono in una lunga perorazione all’unisono (Largamente). Nella ripresa, assai compressa, il primo tema viene riproposto con forza da archi gravi, fagotti, tromboni e tuba, e subito dopo risuona il secondo tema, in una dimensione sonora lenta e ovattata, in forma di canone tra flauto e corno. L’atmosfera si fa ancora più rarefatta nella breve coda (Moderato) con le linee spoglie di flauto e ottavino, i sussurri degli archi, i gemiti del violino solo con sordina, le spettrali scale cromatiche della celesta. Il secondo movimento (Allegretto) è uno scherzo dalla struttura e dall’eloquio molto semplici, che ammicca allo humour grottesco di Prokofiev e ai Ländler di Mahler. Questi richiami emergono immediatamente, nel rustico tema affidato ai bassi, nei graffianti disegni dei fiati, sempre più fitti e aspri, con i loro profili ascendenti e pieni di trilli, nelle seriose fanfare dei corni, che suonano come un monito. Nel Trio prende corpo un valzer filiforme del primo violino, dal gusto stravinskijano, con glissati, staccati e sapide modulazioni, che viene ripreso dal flauto e degli altri legni, e ritorna poi, affidato all’oboe, prima della chiusa finale. Ma il cuore della Quinta Sinfonia è il terzo movimento (Largo), una delle pagine orchestrali più ispirate di Šostakovič, composta in soli tre giorni. Qui il compositore esclude dall’organico gli ottoni, gioca su continue trasformazioni del materiale (come nel primo movimento), concatenando quattro diverse idee tematiche, quasi derivate una dall’altra, e innestate in un fitto intreccio polifonico, dall’incedere ieratico, come di un corale religioso (alcuni commentatori vi hanno visto una sorta di canto funebre in memoria del maresciallo Tuchacevskij), in modo da formare un tutto organico: «II terzo movimento mi ha particolarmente soddisfatto – scrisse il compositore - penso d'esser riuscito a presentare un lento e costante processo evolutivo dall'inizio alla fine». I primi due motivi emergono in una morbida texture a otto parti (ottenuta suddividendo i violini in tre leggii, le viole e i violoncelli in due ciascuno): il primo, dal carattere intimistico ed espressivo, affidato ai violini III, si distende in 14
un’ampia melodia arricchendosi via via di accenti drammatici; il secondo, introdotto da quattro note ribattute, è affidato ai violini I. La terza idea appare al flauto solo, che poi duetta con l’altro flauto accompagnato dall’arpa. Il quarto motivo, dal tono triste ed interrogativo, è esposto dall’oboe e poi ripreso dal flauto. Dopo un grande crescendo, il secondo tema viene scandito da tutta l’orchestra, in fortissimo, su un lungo pedale, sottolineato dallo xilofono e dai tremoli del pianoforte. Quindi i violoncelli, nel registro acuto, riprendono il quarto tema, che riecheggia ancora alla fine nell’arpa e nella celesta, in un’atmosfera El Lissitzky quasi metafisica, su un lungo accordo (“morendo”) degli archi. Sbattere gli albumi con Nel Largo, come detto, Šostakovič esclude gli ottoni, che però dominano, per contrasto, il cuneo rosso, 1919. Litografia nel finale (Allegro non troppo): l’orchestra si presenta al completo sin dall’inizio, con una costante presenza dei timpani, e con un poderoso ritmo di marcia, insieme algido e trionfalistico. Il tema principale, esposto dagli ottoni e ritmato dai timpani, genera una sorta di corsa a perdifiato di grande vitalità, un turbinio da festa popolare, dove lo stesso tema affiora in continuazione con colori diversi, con slittamenti tonali, trattato anche in forma canonica. In questa fitta trama si innesta un tema secondario, dal carattere più cantabile, che rimanda al secondo tema del Moderato iniziale, e che viene esposto con ampiezza dalla tromba, poi dagli archi e quindi dal corno. Questo vortice si arresta su un episodio calmo (Poco animato), un’oasi lirica strumentata con grande finezza, in un ordito cromatico, pieno di mistero, dove viene ripreso il tema del Largo che si mescola con frammenti del tema principale, sottoposto a diverse metamorfosi. La pulsazione del timpano segna la ripresa del tema iniziale, in un tempo più lento che sfocia in un lungo pedale (sottolineato dal repentino passaggio da re minore a re maggiore), un’apoteosi finale radiosa, con una nota ripetuta ossessivamente da archi e legni, e il tema scandito con forza da tutti gli ottoni e sottolineato da tutto l’arsenale delle percussioni. 15
Wolfgang Amadeus Mozart 1756 Nasce a Salisburgo da Johann Georg Leopold, violinista e a trasferirsi a Vienna. Qui Mozart vive dando lezioni di corte, e Anna Maria Pertl. private e concerti e praticando come libero artista 1760 Viene avviato dal padre allo studio del cembalo e in la professione di compositore: decisione che doveva seguito del violino e della composizione. rivelarsi alla lunga fatale al musicista, che fu da quel 1762 Compie con il padre e con la sorella Nannerl il primo momento angosciato dalle preoccupazioni economiche viaggio artistico a Monaco e a Vienna, dove suona e da una condizione sempre più precaria, ma che allo dinanzi alla corte di Maria Teresa. L’anno successivo stesso tempo rappresentava un rivoluzionario proclama intraprende il primo grande viaggio europeo che lo di indipendenza ideale dell’artista dalla classe detentrice conduce attraverso la Germania, l’Olanda e il Belgio del potere. alla volta di Parigi, dove il fanciullo prodigio suscita 1782 Mozart sposa Costanza Weber, dalla quale avrà cinque il curioso interesse del mondo musicale e compone la figli. A contatto con il fiorente ambiente culturale di prima pagina sacra, il Kyrie K 33. Vienna, Mozart acquista sempre maggior consapevolezza 1766 I Mozart tornano a Salisburgo, dove Wolfgang si sul piano culturale e politico e su quello estetico. dedica sistematicamente alla composizione, portando Nascono i grandi capolavori della maturità: accanto alle su un piano di consapevolezza i molteplici influssi e le maggiori opere sinfoniche, cameristiche e religiose, le stimolanti esperienze compiute durante il lungo viaggio. grandi prove drammatiche quali Le nozze di Figaro, Don 1768 Mozart affronta a Vienna le prime prove drammatiche, Giovanni (eseguito per la prima volta a Praga nel 1787) componendo l’opera buffa La finta semplice e il Singspiel e Così fan tutte, tutte su libretto di Lorenzo da Ponte. intitolato Bastien und Bastienne. 1787 Mozart ottiene la nomina a compositore di corte con un 1769 Viene nominato maestro dei concerti presso la corte modesto stipendio. Dopo la morte di Giuseppe II chiede arcivescovile. Verso la fine dello stesso anno intraprende, invano il posto di secondo maestro di cappella presso la in compagnia del padre, il primo viaggio in Italia, corte viennese. destinato ad avere un’importanza fondamentale nello 1791 Mentre le sue condizioni di salute peggiorano, Mozart sviluppo della sua personalità estetica. Verona, Mantova, compone nell’ultimo anno di vita gli estremi capolavori: Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli sono le Die Zauberflöte, La clemenza di Tito e il Requiem. principali tappe del viaggio. I suoi funerali, modestissimi, sono seguiti solo da pochi 1777 Arriva a Parigi, ma la città lo accoglie freddamente. Alla intimi: la sua salma viene sepolta nella fossa comune del delusione sul piano professionale si aggiunge la tragica cimitero di S. Marco a Vienna. perdita della madre che lo aveva seguito in Francia. 1781 Dopo la trionfale esecuzione di Idomeneo, re di Creta a Monaco di Baviera, un ennesimo scontro con l’arcivescovo Colloredo, che aveva usato nei suoi confronti un atteggiamento sprezzate e umiliante, induce Mozart a rinunciare agli incarichi salisburghesi 16
Dmitrij Šostakovič 1906 Nasce a Pietroburgo il 25 novembre. al poema Lenin di Majakovskij. La prima esecuzione in 1919 Inizia lo studio sistematico della musica presso il novembre, a Leningrado. Conservatorio della sua città, rivelando ben presto doti 1941 Asserragliato nella città assediata, Šostakovič, oltre di straordinario pianista. Convinto sostenitore degli ideali aprestare la sua opera umanitaria come pompiere e rivoluzionari, Šostakovič frequenta in questo periodo il barelliere scrive la Settima Sinfonia, nota appunto come fervido ambiente della cultura sovietica della sua città, che Sinfonia di Leningrado che raggiunge fama internazionale nel frattempo ha mutato nome in Leningrado. grazie all’interpretazione di Toscanini alla testa della NBC 1926 Il clamoroso esordio della Prima Sinfonia colloca subito Symphony. La lettura toscaniniana, trasmessa dalla radio, Šostakovič tra i compositori più noti, e non solo in patria, fa della musica di Šostakovič un simbolo della lotta dei dell’avanguardia socialista. popoli dell’Europa contro l’invasione nazista. 1930 Già direttore del Teatro della Gioventù Operaia di 1948 Alcune concessioni “formaliste” nelle sinfonie Ottava Leningrado, Šostakovič si dedica alle scene con due (1943), Nona (1945) e, forse ancor più, nelle composizioni capolavori: Il naso (1930) da Gogol’, che mira a deridere da camera, gli valgono una seconda censura da parte del i valori della borghesia capitalista, e Una Lady Macbeth Comitato centrale del Partito Comunista al 1° Congresso del distretto di Mszensk, rappresentata nel 1934, opera di dei Musicisti Sovietici. La risposta è Il canto delle foreste, sconvolgente brutalità e dagli espliciti risvolti sessuali. Nel del 1949, dedicato al programma di rimboschimento 1932 aveva abbozzato l’opera satirica Orango, che si è a promosso da Stalin, in cui l’assenza di qualsiasi pregio lungo creduta perduta. La partitura parzialmente ritrovata e creativo sembra cinicamente premeditata. restaurata è stata eseguita da esa-Pekka Salonen nel 2011. 1953 Negli anni del disgelo seguiti alla morte di Stalin, 1934 Il rapporto di Ždanov, commissario alla cultura, fa Šostakovič rimane comunque fedele alla poetica del calare la scure della censura sullo stile di Šostakovič, realismo socialista. Nell’arco di 18 anni comporrà altre sei accusato di non attenersi ad un linguaggio semplice ed sinfonie delle quali la Quattordicesima (1969) per voce sola immediatamente comprensibile al popolo. Lady Macbeth e orchestra da camera e la Quindicesima (1971) sembrano viene stroncata dopo anni di repliche da un articolo sulla riepilogare il percorso creativo dell’intero periodo. Pravda dietro il quale si cela lo stesso Stalin; la Quarta 1960 In un periodo di cupa depressione, connessa tra l’altro alla Sinfonia, composta tra il 1935 e il 1936, è vietata alla diagnosi di sclerosi laterale amiotrofica, Šostakovič scrive, vigilia del debutto. in tre giorni, il Quartetto n.8, che suona come un omaggio 1937 Scrive la Quinta Sinfonia col sottotitolo: “Risposta alle vittime dei totalitarismi ma anche, in un momento di pratica di un compositore ad una giusta critica”. L’anno fantasie suicide, come un epitaffio per se stesso. seguente compone il primo dei 15 quartetti per archi, 1968 Compone il Concerto per violoncello e orchestra, che comprenderanno alcuni dei vertici assoluti della dedicandolo all’amico Mstislav Rostropovič e la sonata produzione per questo organico. per violino e pianoforte per David Ojstrach. 1939 Confermando la tendenza verso una concezione 1975 Si spegne a Mosca, la città in cui aveva deciso di vivere ed monumentale della sinfonia compone la Sesta, ispirata insegnare fin dal 1948. 17
Daniele Gatti Direttore Daniele Gatti è Direttore Musicale del Teatro dell'Opera di Roma Nella scorsa stagione ha diretto i Berliner Philharmoniker alla e Consulente artistico della Mahler Chamber Orchestra (MCO). È Philharmonie di Berlino, l’Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala, la stato Direttore Principale della Royal Concertgebouw Orchestra di Royal Concertgebouw Orchestra in Europa, Corea del Sud, Giappone e Amsterdam e precedentemente ha ricoperto ruoli di prestigio presso alla Carnegie Hall di New York, l'Orchestra dell'Accademia Nazionale l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Royal Philharmonic di Santa Cecilia a Roma, la Symphonieorchester des Bayerischen Orchestra, l’Orchestre National de France, la Royal Opera House Rundfunks a Monaco, la Filarmonica della Scala a Milano e la di Londra, il Teatro Comunale di Bologna, l’Opernhaus di Zurigo. Philharmonia Orchestra di Londra. Dirige regolarmente Berliner e Wiener Philharmoniker, Bayerischer Daniele Gatti ha ricevuto il Premio Abbiati quale miglior direttore nel Rundfunk, Filarmonica della Scala. 2015 e nel 2016 l’onorificenza di Chevalier de la Légion d’honneur In campo operistico sono da segnalare le direzioni di Falstaff, Parsifal della Repubblica Francese. (con cui ha inaugurato l’edizione 2008 ai Bayreuther Festspiele) Don Per Sony Classical si ricordano le incisioni con l’Orchestre national de Carlo, Otello, Lulu, Boris Godunov, Fidelio, Lohengrin e, ai Salzburger France dedicate a Debussy e Stravinskij e il DVD di Parsifal andato Festspiele, Elektra, La Bohème, Die Meistersinger von Nürnberg, Il in scena alla Metropolitan Opera di New York. Per l’etichetta RCO Trovatore. Alla Scala ha diretto La traviata, Don Carlo, Lohengrin, Lulu, Live ha inciso la Symphonie fantastique di Berlioz, la Seconda Sinfonia Die Meistersinger von Nürnberg, Falstaff e Wozzeck. di Mahler, Le sacre du printemps di Stravinskij abbinato al Prélude à Tra i recenti impegni si segnalano Pelléas et Mélisande al Maggio l'après-midi d'un faune e a La mer di Debussy. Musicale Fiorentino, Tristan und Isolde al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi e le inaugurazioni di stagione del Teatro dell’Opera di Roma con La damnation de Faust e Rigoletto. 19
Filarmonica della Scala Orchestra La Filarmonica della Scala viene fondata da Claudio Abbado È ospite regolare delle principali istituzioni concertistiche e dai musicisti scaligeri nel 1982. Carlo Maria Giulini guida internazionali. Da cinque anni è protagonista del Concerto le prime tournée internazionali; Riccardo Muti, Direttore per Milano, il grande appuntamento sinfonico gratuito in Principale dal 1987 al 2005, ne promuove la crescita Piazza Duomo, tra le iniziative Open Filarmonica nate per artistica e ne fa un’ospite costante nelle più prestigiose sale condividere la musica con un pubblico sempre più ampio, da concerto internazionali. Da allora l’orchestra ha instaurato di cui fanno parte anche le Prove Aperte, il cui ricavato è rapporti di collaborazione con i maggiori direttori tra i devoluto in beneficenza ad associazioni non profit milanesi quali Leonard Bernstein, Giuseppe Sinopoli, Seiji Ozawa, che operano nel sociale, e il progetto didattico Sound, Zubin Mehta, Esa-Pekka Salonen, Riccardo Chailly, Yuri Music! dedicato ai bambini delle scuole primarie milanesi. Temirkanov, Daniele Gatti, Fabio Luisi, Gustavo Dudamel. Particolare attenzione è rivolta al repertorio contemporaneo: Profonda è la collaborazione con Myung-Whun Chung e la Filarmonica della Scala commissiona ogni anno un Daniel Harding. Daniel Barenboim, Direttore Musicale del nuovo lavoro orchestrale ai compositori del nostro tempo. Teatro dal 2006 al 2015, e Valery Gergiev, sono membri Consistente la produzione discografica per Decca, Sony ed onorari, così come lo sono stati Georges Prêtre, Lorin Maazel, Emi. Da gennaio 2017 è disponibile il nuovo CD Decca Wolfgang Sawallisch. Nel 2015 Riccardo Chailly ha assunto diretto da Riccardo Chailly con Ouvertures, Preludi e Intermezzi la carica di Direttore Principale. di Opere che hanno avuto la “prima” al Teatro alla Scala. La Filarmonica realizza la propria stagione di concerti ed è Un nuovo CD diretto da Chailly e dedicato a Nino Rota è in impegnata nella stagione sinfonica del Teatro alla Scala. Sono uscita nel 2019. oltre 800 i concerti all’estero tenuti durante le numerose L’attività della Filarmonica della Scala non attinge a fondi tournée. Ha debuttato negli Stati Uniti con Riccardo Chailly pubblici ed è sostenuta da UniCredit, Main Partner istituzionale nel 2007 e in Cina con Myung-Whun Chung nel 2008. dell’Orchestra, e dallo Sponsor Allianz. 20
Musicisti Violini Primi Viole Flauti Tuba Francesco De Angelis (Spalla) Enrico Celestino* Marco Zoni* Javier Castano Medina Gianluca Turconi* Matteo Amadasi Massimiliano Crepaldi Andrea Pecolo* Carlo Barato Timpani Elena Faccani Thomas Cavuoto Ottavino Andrea Scarpa* Agnese Ferraro Emanuele Rossi Giovanni Paciello Gianluca Scandola Giuseppe Russo Rossi Percussioni Alois Hubner Luciano Sangalli Oboi Gianni Arfacchia Lucia Zanoni Federica Isidori Fabien Thouand* Giuseppe Cacciola Damiano Cottalasso Federica Mazzanti Gianni Viero Gerardo Capaldo Francesco Borali Marcello Schiavi Francesco Muraca Elitza Demirova Monica Spatari Clarinetti Claudio Mondini Adriana Tataru Fabrizio Meloni* Pianoforte Francesca Monego Christian Chiodi Latini Andrea Rebaudengo Na Li Francesco Giardino Violoncelli Enrico Piccini Massimo Polidori* Arpe Fagotti Magdalena Valcheva Gabriele Garofano Olga Mazzia Valentino Zucchiatti* Gianluca Muzzolon Dahba Awalom Nicola Meneghetti Violini Secondi Marcello Sirotti Giorgio Di Crosta* Massimiliano Tisserant Controfagotto * prima parte Anna Longiave Ilario Fantone Marion Reinhard Anna Salvatori Adriano Melucci Emanuela Abriani Costanza Persichella Corni Stefano Dallera Andrea Scacchi Jorge Monte De Fez* Silvia Guarino Leonardo Sesenna Sandro Ceccarelli Stefano Lo Re Roberto Miele Paola Lutzemberger Piero Mangano Contrabbassi Gabriele Porfidio Fiorenzo Ritorto Alessandro Serra* Alexia Tiberghien Attilio Corradini Rita Mascagna Trombe Omar Lonati Marco Toro* Susanna Nagy Claudio Nicotra Marta Nahon Gianni Dallaturca Emanuele Pedrani Nicola Martelli Gabriele Schiavi Claudio Pinferetti Eustasio Cosmo Tromboni Carmelo La Manna Edvar Torsten* Stefano Morelli Renato Filisetti Claudio Schiavi Giuseppe Grandi I contrabbassi della Filarmonica montano corde 21
Madrid, 23 gennaio 2019 Filarmonica della Scala Riccardo Chailly Tournée Ph. G.Hänninen
UniCredit & Filarmonica della Scala un comune impegno per la musica a shared commitment to music UniCredit sostiene la cultura, e la musica in particolare, UniCredit supports culture – and music in particular – because perché crede nel loro valore e considera fondamentale il loro it believes in their importance and feels that they make a apporto per favorire il dialogo e lo sviluppo economico e significant contribution to community spirit and sustainable sociale sostenibile delle comunità. economic and social development. Con questo spirito, UniCredit affianca come Main Partner la In keeping with this belief, UniCredit is proud to be the Main Filarmonica della Scala e l’accompagna in tutte le sue attività, Partner of the Filarmonica della Scala and supports all its dalla Stagione di concerti in Teatro, alle tournée in Italia e activities: from the concert season at La Scala, to tours in Italy all’estero, ai progetti di Open Filarmonica, alla produzione and abroad, and from Open Filarmonica projects to record discografica. production. Grazie alla condivisione di importanti obiettivi, la Banca e la UniCredit and the Filarmonica have built a strong partnership Filarmonica hanno costruito nel tempo una solida partnership, over the years thanks to their shared objectives, working together che ha coinvolto un pubblico sempre più ampio e nuovo in to engage a new and broader audience in exciting musical esperienze musicali di grande impatto e in rilevanti progetti experiences and major charity initiatives. di solidarietà. The world-class Filarmonica orchestra is deeply committed to Attraverso le attività della Filarmonica, Orchestra d’eccellenza, social issues and also has a significant profile on the world stage. impegnata nel sociale e molto presente anche sulla scena Its activities embody UniCredit’s aim of building close bonds internazionale, UniCredit esprime, in linea con la sua natura with the people it serves as a pan-European bank and help it to paneuropea, la vicinanza alle persone e promuove il benessere improve the quality of life and togetherness of the communities e la coesione delle comunità per cui opera. where it operates. 24
Associazione Filarmonica della Scala Fondatore Coordinatore artistico Consiglio di Amministrazione Collegio dei revisori dei conti Claudio Abbado organizzativo Fabrizio Saccomanni, Presidente Tullio Turri, Presidente Damiano Cottalasso Renato Duca, Vicepresidente Giovanni Cucchiani Presidente Carlo Barato Paolo Lazzati Fabrizio Saccomanni Comunicazione e edizioni Damiano Cottalasso Marco Ferullo Maurizio Devescovi Carla Mainoldi Presidente onorario Andrea Manco Alexander Pereira Segreteria artistica Piero Mangano Sovrintendente del Alessandra Radice Francesco Micheli Teatro alla Scala Daniele Morandini Coordinamento Roberto Parretti Direttore principale generale Luisa Prandina Riccardo Chailly Hetel Pigozzi Cesare Rimini Severino Salvemini Soci onorari Organici e coordinamento Ernesto Schiavi Daniel Barenboim della produzione Gabriele Screpis Valery Gergiev Renato Duca Francesco Tagliavini Soci Orchestra Filarmonica Emanuela Abriani, Matteo Amadasi, Gianni Arfacchia, Giorgio Baiocco, Carlo Barato, Duccio Beluffi, Riccardo Bernasconi, Andrea Bindi, Lorenzo Bonoldi, Simonide Braconi, Giuseppe Cacciola, Maddalena Calderoni, Gerardo Capaldo, Alice Cappagli, Stefano Cardo, Javier Castano Medina, Cavuoto Thomas, Christian Chiodi Latini, Rodolfo Cibin, Attilio Corradini, Damiano Cottalasso, Massimiliano Crepaldi, Stefano Curci, Gianni Dallaturca, Stefano Dallera, Francesco De Angelis, Giorgio Di Crosta, Renato Duca, Brian Earl, Mauro Edantippe, Torsten Edvar, Giuseppe Ettorre, Alessandro Ferrari, Agnese Ferraro, Renato Filisetti, Gabriele Garofano, Marco Giubileo, Olga Gonzalez Cardaba, Giuseppe Grandi, Simone Groppo, Silvia Guarino, Francesco Guggiola, Alois Hubner, Joel Imperial, Sandro Laffranchini, Francesco Lattuada, Fulvio Liviabella, Stefano Lo Re, Omar Lonati, Anna Longiave, Martina Lopez, Jakob Ludwig, Paola Lutzemberger, Francesco Manara, Andrea Manco, Piero Mangano, Nicola Martelli, Claudio Martini, Laura Marzadori, Antonio Mastalli, Olga Mazzia, Fabrizio Meloni, Nicola Meneghetti, Michelangelo Mercuri, Augusto Mianiti, Roberto Miele, Filippo Milani, Roberta Miseferi, Jorge Monte De Fez, Daniele Morandini, Francesco Muraca, Gianluca Muzzolon, Pierangelo Negri, Leila Negro, Claudio Nicotra, Roberto Nigro, Kaori Ogasawara, Maurizio Orsini, Giovanni Paciello, Roberto Parretti, Daniele Pascoletti, Tatiana Patella, Andrea Pecolo, Emanuele Pedrani, Alfredo Persichilli, Suela Piciri, Massimo Polidori, Cosma Beatrice Pomarico, Gabriele Por dio, Luisa Prandina, Marion Reinhard, Danilo Rossi, Emanuele Rossi, Giuseppe Russo Rossi, Anna Salvatori, Luciano Sangalli, Gianluca Scandola, Gabriele Screpis, Alessandro Serra, Enkeleida Sheshaj, Estela Sheshi, Eugenio Silvestri, Francesco Siragusa, Gaetano Siragusa, Marcello Sirotti, Dino Sossai, Danilo Stagni, Evgenia Staneva, Francesco Tagliavini, Francesco Tamiati, Fabien Thouand, Alexia Tiberghien, Massimiliano Tisserant, Marco Toro, Eriko Tsuchihashi, Gianluca Turconi, Corinne Van Eikema, Gianni Viero, Olga Zakharova, Lucia Zanoni, Marco Zoni, Valentino Zucchiatti. 25
Mecenati Paola Banducci Antonio Banfi Giovanna Bologna Marina Bonacina Nice Barberis Sciake Bonadeo Gianni Barberis Canonico Cesare Bonadonna Atelier Emé Antonella Barbier Randolfi Lidia Bonatelli Esselunga S.p.A. Giuseppina Barbier Meroni Enrico Bonatti Etro Jenny Barbieri Kinina Bonatti Milena Barbieri Oppizzio Maria Enrica Bonatti Fondazione Bracco Giuseppina Barboni Rocca Giuseppe Bonfardeci Fratelli Prada S.p.A. Orsina Baroldi Giancarlo Bongioanni Heracles Srl Ignazio Giorgio Basile Maria Pia Bonomelli Rosetti Marino S.p.A. Andreina Bassetti Rocca Ada Borella Nicolò e Maria Vittoria Bastianini Carnelutti Federica Borella Fabrizio Battanta Emilio Borra Matteo Bay Giuliana Bortolazzi Sostenitori Lucia Beato Borradori Rosa Bedoni Andrea Bosetti Luciana Bottoli *promotore Antonio Belloni Stefano Bottoli Enrico Belloni Amelia Boveri Puni Giancarlo Belloni Andrea Bracchetti Mario Joseph Abate Giulia Barbara Belloni Marco Bracchetti Carlo Luigi Acabbi Massimo Belloni Roberto Bracchetti Ludovica Acerbi Giorgio Giovanni Bellotti Alvise Braga Illa Camilla Achilli Carla Beltrami Zasso Gerardo Braggiotti Emilia Acquadro Folci Jacob Benatoff Sebastiano e Bianca Maria Brenni Noris Agosta Giuseppe Bencini Corinna Brenta del Bono Emilio Aguzzi de Villeneuve Enrica Bencini Ascari Guido Brignone Carlo Giuseppe Aguzzi de Villeneuve Dina Berardi Terruzzi Ennio Brion Giuliana Albera Caprotti Paola Berardo Castelli Francesco Roberto Riccardo Brioschi Adalberto e Anna Alberici Ernesto Beretta Roberta Brivio Sforza Simona Alberizzi Fossati Roberto Beretta Christopher Broadbent Luigi e Juliana Albert Camilla Beria di Argentine Maria Grazia Brunelli Pizzorno Stefano Alberti de Mazzeri Paolo Berlanda Titta Bruttini Alberto Albinati Lina Bruna Bernardini Carlo Buora Alberto Alemagna Fabio Bernasconi Claudio Emilio Buzzi Ali Group Srl Fabrizio Bernasconi Cesare Buzzi Ferraris Guido Carlo Alleva Mercedes Bernasconi Gregorio Luigi Maria Caccia - Dominioni Alvise Alverà Mirella Bernasconi Vivante Giovanni Caizzi Silvia Amati Bassani Maria Luisa Bernini Gabriella Calabrese Amici della Scala Giuseppe Bernoni Gabriella Calori Ennio Amodio Maria Luisa Bertacco Vincenzo Caltabiano Emilia Amori Mosca Umberto Bertelé Antonietta Calvasina Steel Consulting Amulio Cipriani Marina Bertoli Sirtori Vittoria Calvi Lamberto Andreotti Milena Bertuzzi Rustioni Laura Camagni Cristina Angé Festorazzi Allegra e Dino Betti van der Noot Claudio Camilli Annas Srl Gloria Biagi Maria Teresa Camisasca Elisabetta Arrigoni Francesca Bianchi Lucia Campisi Borra Erica Astesani Barbara Bianchini Silvana Cannavale Viola Anna Maria Aureli Anna Bianchini d’Alberigo Gregorio Cappa Rina Baderna Luigi Binaghi Luisa Cappelli Francesco Baggi Sisini Roberta Binda Emilia Capponi Stefano Baia Curioni Nicole Blanga Fouques Francesco Arnaldo Caridei Giovanna Balestreri Daniele Blei Antonella Carnelli de Micheli Camerana Carla Ballabio Stefano Boeri Dora Carpaneda Gian Piero Bandera Silvia Bohm Silvia Casalino Rivetti 26
Lucia Cassani Arrigoni Gianfilippo Cuneo Paola Formenti Tavazzani Guglielmo Castelbarco Albani Verri Anna Cuppini Alberto Fossati Laura Castelli Rebay Vittore Curti Maurizio Foti Gigliola Castellini Curiel Antonella Dainotto Cesare Pietro Franzi Maria Pia Cattaneo Maria Danielli Brambilla Laura Frassani Catanese Mario Cattaneo Andrea Daninos Letizia Frezzotti Enzo Sergio Antonio Cattaneo Gianfranco De Giusti Maria Frosi Merati Lidia Cavaggioni Elena Maria Giuseppina De Hierschel de Minerbi Giulia Frosi Venturini Gisella Cavaggioni Introini Vincenzo De Luca Simone Fubini Giovanni Cavalli Giacomo De Marini Carla Melissa Gabardi Tommaso Cavallini Margot De Mazzeri Irene Gaetani D Aragona Enrica Cebulli Lorenza De Medici Giorgio Gagliardini Achille Cecchi Sergio De Micheli Fiorenzo Galli Adolfo Cefis Anna De Simone Elvira Gamba Busnelli Luigi Cella e Piera Ferraris Margherita Del Favero Antonio Gandolfi Centro del Funerale di Gheri Merlonghi Srl Gianni e Rita Ostini Dell’Orto Carlo Garbagnati Carlo Cerami Giovanni Desimoni Gian Maria e Anna Garegnani Lionel Ceresi Marco Di Guida Mario Garraffo * Elisabetta Ceschi Caprotti Leda Di Malta Demuru Carla Gaslini Trotter Matteo Francesco Enrico Chiapasco Maria Carla Discalzi Marina Gasparotto Curti Elisabetta Chiesa Rosanna Dompieri Romolo Genghini Enrico e Alessandra Chiodi Daelli Donatella Donati Francesco Gerla Sergio Chiostri Maria Grazia Donelli Elena e Angela Gerosa Simonetta Ciampi Elena Du Chéne de Vére Gustavo Ghidini Gianfranco Ciboddo Maria Caterina Du Chéne de Vére Ambretta Ghio Anna Cima Anna Du Chéne de Vére Federico Ghizzoni Cima 1915 Srl Margherita Du Chéne de Vére Villa Roberto Giacomelli Marina Cimbali Lorenzo e Anna Enriques Bianca Maria Giamboni Giovanni Ciocca Adriana Ercole Paolo Giannini Mochi Letizia Cipolat Bruno Ermolli Camilla Ginori Conti Franca Cocchetto Giuseppe Faina Alberto Giordanetti Emilio Cocchi Marco Fantini ed Ermella Zanieri Antonio Eugenio Giuliani Vittorio Codecasa Giorgio Fantoni Fernanda Giulini Giulia Maria Teresa Cogoli Rita Farina Vittorio Giulini Mario Colasurdo Enrico Farsura Marina Gnecchi Ruscone Agostini Liliana Collavo Ariberto Fassati Paola Gnesutta Valeria Collini Gian Giacomo Faverio Nicoletta Gola e Giulia Larrieu Laura Franca Colombo Gloria Favretti Gaetana Gola Jacono Giulio Federico Colombo Grazia Fedi Gariboldi Silvio Golia Colombo E C. Ascensori Srl Anna Feltri Marino Golinelli Renata Colorni Maria Pia Ferrari Micaela Goren Monti Comitalia – Compagnia Fiduciaria Paolo Ferrario Tiziana Gosce Fedele Confalonieri Silvia Ferriani Alessandra Greco Luigi Consiglio Giuliana Ferrofino Claudio e Luisa Grego Monica Coretti Cesarina Ferruzzi Marva Griffin Wilshire Elisa Corsi Tettamanti Anna Maria Fiorelli Mariani Milvia Groff Carlo e Angela Corsi Riccardo Fiorina Stefania Grunzweig Maura Cortese Pacchioni Maria Cristina Fioruzzi Patrizia Gualtieri Maurizio Corvi Mora Adriana Florit Federico Guasti Maria Laura Cozzi Lazzati Respublica Fondazione Francesca Maria Guidobono Cavalchini Bianca Maria Cozzi Luzzatto Fiera Internazionale Milano Fondazione E.A. Massimo Guzzoni Adolfo Cremonini Alberto Fontana Jacopo Guzzoni Alfredo e Marialuisa Cristanini Maria Luisa Fontana Enrique e Maria Luisa Hausermann Cristina Cristiani Paola Maria Formenti Alessandra Maria Heukensfeldt Slaghek Fabbri Giovanni Cucchiani Mirella Formenti Pio Mania Hruska 27
Alberta Bianca Imperiali Roberto Marchesi Albino Moretti Investitori Sgr S.p.A. Josepha Marchetti Giovina Moretti di Noia Giovanni Iudica e Maria Lorenza Sibilia Piergaetano Marchetti Tono Morganti Giustina Jaeger Angelo e Alessandra Marchiò Marzia Mori Ubaldini Victoria Josefowitz Alessandra Marcora Alberto Moro Giacomo Jucker Daniela Mari Alberto Moro Visconti Annalisa Kahlberg Floriana Maris Franco Mosca Francesca King Fernanda Marzoli Guy Liliana Moscheri Carla Klinghofer Andrea Attilio Cesare Marzorati Claudio Murgia Enrico Lainati Mario Marzorati Musical Viaggi Sas Giovanni Lalatta Paola Marzorati Polar Massimo Napolitano Paolo Alberto Lamberti Gianni e Marialuisa Massardo Delly Napolitano Perenze Guido Landriani Antonella Massari Giulia Natoli Pier Luigi Lanza Maria Consolata Massone Federico Nordio Neda Lapertosa Silvana Mattei Mario Notari Antonia Lareno Faccini Maria Pia Matteoni Nucci Notari Lanzi Mariateresa Lazzari Giorgetti Donatella Maveri Gian Battista e Chiara Origoni della Croce Paolo Lazzati Corrado Franco Maveri Francesco Orombelli Elisabeth Le Van Kim Gaia Maveri Roberto Orsi e Bianca Maria Giamboni Augusta Lebano Maura Maveri Rota Giovanni Ortolani Filippo Lebano e Maria Debellich Goldstein Roberto Mazzotta Thierry Oungre Pasquale Lebano e Bianca Maria Ranzi Mediaset S.p.A. Gasparino Padovan Viviana Lecchi Maria Pia Medolago Albani della Beffa Paolo Pagliani Benjamin Lerner Jacques Megevand Gabriella Pagliani Torrani Elisabetta Levoni Filippo Menichino e Orietta Tonini Roberto Pancirolli e Simona Valsecchi Graziella Levoni Brunella e Andrea Mennillo Angela Panzeri Libreria Antiquaria Mediolanum Massimo Menozzi Roberto Paoli Bianca Lisi Lanzoni Anna Rosa Meoni Maria Luisa Paolucci Vittorelli Cristina Litta Modigliani Merati Cartiera di Laveno S.p.A. Giancarla Papa Franca Lo Bianco Hillary Mary Merkus Angelo Pasini Claudio Locatelli Srl Mia Maria Luisa Pasti Flavio Locatelli Francesco Micheli Michelangelo Pastore Pompeo Locatelli Paolo Vittorio Michelozzi Giovanni Pavese Maria Giovanna Lodigiani Francesco Migiarra Laura Pavese Giampaolo Longhin Mario e Lisetta Miglior Elena Pavesi Tegami Marzio Longo Rosa Milesi Marco Pecori e Carla Comelli Giampaolo Lottaroli Alberto Milla Pascale Pederzani Pietro Stefano Lucchini Carl Emil Minder Valeria Pella Ester Luciano Codagnoni Marco e Letizia Mirabella Roberti Maria Amedea Pelle Giacomo Umberto Lunghini Luigi Augusto Miserocchi Bruno Pennino Laura Lungo Rosita Missoni Jelmini Linda Perini Riccardo Luzzatto Vittorio Moccagatta Silvia Peruzzotti Elio Maestri Ermete Molinari Marino Piacitelli Carla Magnoni Pessina Alfredo e Isabella Molteni Corbellini Maria Piera Pigorini Umberto Maiocchi Vincenzo Monaci Carlo Piona Guglielmo Maisto Renata Monico Cecilia Pirelli Luigi Majnoni D Intignano Maddalena Montagnani Ferruccia Plaj Caldana Maria Pia Malugani Marina Montel Roberto Poli Giovanni Mameli Matilde Monti Francesco Pomati Adriana Manara Michele Monti Alessandro Pontiggia Guglielmo Manetti Fosca Montibelli Janine Simone Potherat Rocco Mangia Giovanni Morandi Roberto Pratesi Silvana Mangiameli Noris Morano Orsi Stefano Preda e Elena Gambini Beatrice Mangiameli Molinari Warly Moreira Tomei Adalberto Predetti e Paola Caprotti Michele Mantero Valentina Ippolita Moretti Emanuela Predetti 28
Santina Prina Mariani Claudia Salvi Henry Emanuele Torrani Giorgio e Anita Quagliolo Marialuisa Sangalli Flavio Torrini Riccardo Quarti Stefano Sangalli Albert Totah Liliana Querci Innocenti Studio Legale Associato Santa Maria Roberto Tramarin Brunella Radici Barbara Santoli Laura Tremelloni Marcella Raggi Carlo Sarasso Giovanni Trocano Carla Ratti di Desio Pragliola Silvia Sardi Francesca Trucchi Marco Rayneri Srl Sarge Annamaria Turri Dino Rebay Gabriella Sarogni Tullio Turri Giovanni Rebay Gianluca Sarto Alessandro Turri Antonio Recalcati Laura Sartori di Borgoricco Marina Vaglio Angelo Recalcati Giuseppe Sbisà e Valentina Favretto Sbisà Alberto Valentini Beno Antonio Reverdini Iris Scaccabarozzi Tarter Olivia Valli Collini Emma Ricci Saraceni Luciana Scaramella Ombretta Valli Musiani Cesare Rimini Guglielmo Scattaro Maria Luisa Vanin Tarantino Luigi e Teresa Rinaldi Manuela Vicky Schapira Attilio Ventura Fabrizio Rindi Carlo Schiavoni Franco e Marialuisa Veroner Pia Ripamonti Peter Antonio Schilling Giovanni Viani Gilda Ripamonti Giuseppe e Giovanna Scibetta, Lucia Pamara Miriam Vicentini Rusconi Giovanna Risso Bianchi Carlo Luigi Scognamiglio Pasini Maria Savina Vigilante Flavio Riva Daniela Scolari Codecasa Roberto ed Elda Villani Emma Rivolta Sala Giuliana Seccafieno Dall’Ora Piera Visconti Carla Bruna Rizzani Liliana Servi Luchino Visconti di Modrone Gabriella Annunziata Rizzi Sandra Severi Sarfatti Antonio Visentin Gianni Rizzoni e Carla Ghellini Sargenti Anna Sikos Vitale&Co. S.p.A. Luisa Robba Silvio Fossa S.p.A. Enrico Vitali Maria Antonia Robbiani Paola Siniramed Franca Vitali Giorgio Rocco Antonio Somaini Camillo Vitali Mazza Ghilla Roditi Massimo Sordi Paolo Vitali Mazza Roberta Rodolfi Gabaldo Luisa Sormani Cortesi Michela Vitali Scarpa Silvia Maddalena Romagnoli Giuseppe e Giovanna Spadafora Karin Wachtel Patrizia Romani Mirella Sparaci e Lucia Formenti Weber Shandwick Srl Cesare Romiti Decio e Cristina Spinelli Ressi Ruth Westen Federico Ronzoni Monica Cristiana Maria Staffico Carlo Winchler Carol e David Ross Stanza del Borgo Srl Gianbruno Zamaretti Maria Angela Rossi Boccalero Lionello Stock Paolo M. Zambelli e Giulia Cocchetti Zambelli Mercedes Rossi Sandron Vlasta Strassberger Blei Chiara Zambon Maria Angela Rossini Morini Lorenzo Stucchi Margherita Elena Maria Zambon Anna Rosso Studio Giovanni Terruzzi Marta Zambon Ghirardi Annamaria Rota Studio Associato Rovella Claudio Zampa Luigi Roth Studio Legale Discepolo Annalisa Zanni Maria Cecilia Rovetta Studio Legale Majorana Franco Zanoletti Roberto Ruozi Studio Legale Zambelli - Luzza Alberto e Nadia Zanolla Elisabetta Rusconi Clerici Bassetti Federico Sutti Annalisa Zanotti Virginia Russo Rosalba Tabanelli Mariani Umberto Zanuso Renzo Rustici Boguslawa Targetti Kinda Elisabetta Zevi Juanita Sabbadini Giorgio Tarzia Franco Zito Emilia Sacchi Spinelli Tecnet S.p.A. Chiara Zoppelli Rossana Sacchi Zei Anna Laura Tedeschi Somaini Cenzi Zorzoli Pigorini Giovanni Saibene Giuseppe Tedone Paolo Saibene Marco Francesco Testa Floreana Saldarini Eugenio Tettamanti Elsa Saltamerenda Daria Tinelli di Gorla Severino Salvemini Carlo Tivioli Stefano Salvetti Francesca Torelli 29
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