Tutti in ginocchio - Liceo classico Romagnosi
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Liceo Romagnosi - Marzo 2019, n°3 STUDENTI IN M MOV I E N T O Tutti in ginocchio Parigi, Francia - 11 dicembre 2018 Inginocchiate con le mani dietro la testa: centinaia di persone hanno manifestato così il loro sostegno ai 151 studenti di un liceo fermati a Mantes-la-Jolie il 6 dicembre durante la giornata di proteste contro il governo. In un video, girato da un poliziotto e circolato nei giorni successivi all’operazione, si vedono i liceali raggruppati nel cortile di un edificio in ginocchio con le mani dietro la testa o legate dietro la schiena, sotto lo sguardo degli agenti in tenuta antisommossa. Tratto da Internazionale, n. 1286, dicembre 2018
Pagina 2 EUREKA INDICE EDITORIALE di Francesca Orlandini Studenti in movimento 2. Editoriale 8. "Prof, chi è che comanda?" Protagonismo studentesco: ecco la parola chiave di questo nuovo numero di Eureka. Numero che nasce dalla precisa volontà di noi studenti di capire quale sia, quale dovrebbe e potrebbe essere il nostro ruolo nella scuola, in 3-4. Interviste al che modo lo studente sia un soggetto politico all’interno di essa e se l’ane- 9. L'amica geniale Romagnosi stesia diffusa, di cui ci sembra affetta gran parte degli studenti della nostra città, sia un fenomeno generale, o se invece in altri paesi d’Europa gli stu- 5. Volantino 10. Tre anni senza denti si siano davvero messi in movimento con manifestazioni e proteste. sommovitore di Regeni e senza coscienze verità Come si potrà evincere dalle pagine seguenti, in effetti, la cappa di indif- ferenza che grava sugli studenti parmigiani non si corrisponde alla grande I martiri della li- mobilitazione studentesca che sta coinvolgendo migliaia di studenti attivis- #Friday for future bertà: Jan Palach simi, di scuole superiori e università, in altre città italiane e in Paesi come la Francia, la Germania, ma anche i Balcani e la Grecia. Gli studenti rivendica- no soprattutto il diritto a una diffusione democratica del sapere, a un libero 6. Proteste 11. Marce della accesso all’università, schierandosi spesso contro riforme governative che studentesche in fame rischiano di mettere a repentaglio alcuni diritti fondamentali, a partire pro- Europa prio dalla possibilità, per tutti, di accedere allo studio. È necessario dunque, per iniziare una ricerca e una inchiesta di questo tipo Mobilitazione in 12. The chatter e capire le dinamiche scolastiche a livello micro e macroscopico, partire dai Francia: intervista in the rye documenti legislativi che delineano i diritti e i doveri degli studenti, nonché ad uno studente i rapporti che intercorrono nelle diverse situazioni. Prima normativa della lista, dunque, è lo Statuto nazionale delle Studen- parigino Dal viaggio di tesse e degli Studenti (scritto nel 1998, aggiornato l’ultima volta nel lonta- nozze incantato no 2007), a cui dovrebbero richiamarsi tutti i regolamenti interni ad ogni 7. Manifestare è istituto italiano. Altrettanto importante perciò è fare riferimento al Rego- un diritto lamento d’Istituto del Liceo Romagnosi, reperibile sul sito della scuola. Invi- tiamo tutti gli studenti a leggere con attenzione i due documenti, e a pren- Conredattrici: Francesca Orlandini, Emma dere parte all’iniziativa della Redazione di proporre alcune integrazioni al Nicolazzi Bonati Regolamento d’Istituto, dopo aver stabilito insieme e democraticamente Grafica: Francesca Orlandini quali sono gli articoli che, a nostro giudizio, dovrebbero essere aggiornati o Copertina: Foto di Julien Mattia (Le Picto- rivisti, o magari inseriti ex novo. rium) Referenti: prof.ssa Ilaria Mazza, prof Ma- È importante capire che lo studente ha diritto ad avere una partecipazio- ne attiva e responsabile alla vita scolastica (cfr. Statuto degli Studenti, art. riano Vezzali, prof.ssa Cristina Quintavalla 2 comma 4), e per questo non deve vivere gli anni della scuola come un individuo passivo, senza porsi domande riguardo alle regole cui deve sotto- La redazione stare, ma anzi rivendicando il diritto all’autodeterminazione e alla possibili- Veronica Albertini, Elena Camuti Borani, tà di avere una parte anche nella definizione delle regole stesse. Amanda Braga, Sofia Bronzoni, Eleonora Speriamo che questo numero del nostro giornale possa contribuire a una Capitano, Teresa Casappa, Sofia Covati, maggiore presa di coscienza da parte di noi studenti, e allo sviluppo di un Delsoldato Niccolò, Sara Fedele, Mar- pensiero critico che possa innestare in noi la voglia di far sentire la nostra gherita Ferioli, Arianna Gabanelli, Emma voce e metterci, finalmente, in movimento. Galloni, Davide Ghini, Irene Manfredi, Christian Marchi, Giulia Martini, Martina Masotti, Marta Militello, Giuditta Monica, Infine annunciamo l’intenzione della Redazione di indire un bando di con- corso per la realizzazione di un nuovo logo di Eureka da inserire in coper- Margherita Neri, Emma Nicolazzi Bonati, tina. Presto daremo informazioni più dettagliate sulle modalità. Francesca Orlandini, Linda Orzenini, Sara Inoltre, qualunque studente interessato a partecipare al giornalino non Pallonetto, Giada Pedroni, Laura Pesca- solo per scrivere articoli, ma anche per avere una parte nella realizzazione tore, Michela Tosini, Eleonora Urbanetto, grafica dei numeri, sarà accolto alle riunioni di Eureka con grande piacere Maria Sole Zanzucchi della Redazione.
Abbiamo intervistato alcuni studenti del nostro liceo per sapere quali sono le opinioni generali sulla scuola e sul ruolo dello studente. Pagina 3 Cos’è per te la scuola? Partecipi attivamente Alcune stu- alla vita scolastica? dentesse di (A). La scuola è un luogo stressante, dove è obbligatorio andare, tuttavia mi IV ginnasio permette di incontrare i miei amici. IV g. (A). No (B). In che senso vita scolastica? (C). Fac- Alcune stu- (A). La scuola è un luogo di incontro dove si impara e, nel nostro caso, si co- ciamo il torneo di pallavolo (D). Per dentesse di nosce la storia e la cultura classica nonché la lingua greca e latina. La scuola è quanto riguarda ciò che succede al V ginnasio quindi un luogo che dovrebbe formare l’individuo e la sua riuscita dipende dal mattino sì, mentre al pomeriggio se tipo di scuola, dall’ambiente e da come uno la vive. possiamo stiamo fuori dalla scuola. (B). La scuola è un luogo dove si apprende e dove dovremmo esprimere i nostri (A, B, C,D). Però partecipiamo alle as- pensieri, ma questo non accade sempre, perché dipende sia dalla persona che semblee. dalle opportunità offerte dalla scuola. Spesso succede che, anche se l’istitu- to mette a disposizione abbastanza spazi, sono gli stessi studenti a non voler condividere le proprie opinioni con il resto della scuola. A mio parere, dipende V g. (A). Cosa si intende per atti- vamente? Che partecipiamo dalla generazione. a tutti i comitati? (A, B). Ci interessa sapere quanto ac- Alcuni (A). La scuola è un luogo dove imparare e formarsi anche come cittadini per cade nella nostra scuola. studenti di vivere appieno la città, lo Stato e per prepararsi anche a modificarlo nel caso I liceo fosse necessario. (B). La scuola è un luogo d’incontro. I l. (A). Sì, penso di sì. (B, C, D). Sì. (C). La scuola è un luogo d’incontro e dove imparare. (D). La scuola è un luogo di cultura. II l. (A). Ho partecipato attiva- mente, da qualche anno Studente di (A). La scuola per me è innanzitutto un luogo di confronto, di crescita e anche sempre meno. II liceo un luogo dove far nascere e sperimentare i propri talenti e le proprie passioni per poi sfruttarle e utilizzarle nella vita futura. III l. (A). Non troppo attivamen- te: negli anni passati molto Studente di (A). La scuola per me è sempre stata l’occasione di conoscere cose, ho sempre di più, quest’anno un po’ meno. Cer- III liceo avuto questo senso di curiosità verso l’ignoto. È anche un’occasione per impa- co, però, di dare del mio meglio, per rare, per rapportarmi con le altre persone e per formare quello che sarà il mio esempio dalla quarta ginnasio ho par- futuro. tecipato a tutte le scuole aperte. Credi che gli altri studenti partecipino attivamente alla vita scolastica o che piuttosto prevalga un’indifferenza generale? Se secondo te prevale un’indifferenza generale, quali sono le cause di questo disinteresse? IV g. (A). Secondo me c’è un’in- differenza generale, per I l. (A). Penso che prevalga un’indifferenza II l. (A). Purtroppo non c’è molta partecipazione. Il compito esempio le assemblee vengono viste generale. Secondo me ci sono attività in- del rappresentante credo che sia quel- come una “scappatoia”, un momento teressanti, però ora forse prevale più una conce- lo di invogliare i ragazzi a partecipare: per perdere tempo. zione utilitaristica del mondo e della vita quindi è questa la grande sfida. Tutti dovreb- (B). Sono d’accordo: c’è un’indifferen- si fanno le cose per come viene comodo e senza bero almeno provarci, poi portarla a za generale. La causa principale, se- tanto impegnarsi. Questo si rispecchia anche nel- termine completamente è impossibile, condo me, è che questa è comunque la politica della nostra nazione per cui la parteci- ma almeno provarci. Le cause di que- una scuola impegnativa e se uno ha pazione è sempre minore e siccome a scuola c’è sta indifferenza sono il non essere abi- altri impegni, non si interessa molto poca partecipazione attiva, ugualmente anche in tuati ad esprimersi sia in ambito scola- ad altro. politica. Forse adesso c’è meno interesse anche stico ma anche al di fuori, il non sentire (C). Io sinceramente non lo so. Forse perché c’è un po’ di disincanto e di disillusione nei la scuola come un posto dove mettersi prevale l’indifferenza a causa dei mol- confronti sia della politica che della scuola. in gioco, dove non avere paura di dire ti impegni. (B, C, D). Non tutti partecipano alla vita scolastica le proprie idee. (D). Anche secondo me c’è un’indiffe- ma la maggior parte sì. Non prevale un’indifferen- renza generale. za generale, è una scuola viva. I motivi principali per cui vi sono studenti che non partecipano sono III l. (A). Secondo me dipende molto da come uno si trova V g. (A, B). No, non tutti gli stu- denti partecipano attiva- il poco interesse nei confronti della scuola e forse anche la poca maturità. nell’ambiente scolastico: secondo me, se uno si sente accolto, se uno si sente mente alla vita scolastica. Alcuni si “a casa” è portato a impegnarsi e a cer- disinteressano totalmente di ciò che care di persuadere anche altre perso- accade e pensano solamente a terminare il loro percor- ne a frequentare questa scuola; invece se uno non si sente bene all’interno della so di studi perché o non si trovano bene nell’ambiente scuola non credo che gli possa interessare molto la vita scolastica, rimanendo così scolastico o non sentono la necessità di interessarsene, indifferente. Tra le persone che conosco, molte si interessano e si impegnano, forse a causa del mancato coinvolgimento. però sono sicuro che ci sia anche molta indifferenza.
Avere la forza di fermarsi e riflettere, di non buttare via ciò che ci succede. prof.ssa Emanuela Montagna Pagina 4 Cosa si potrebbe fare per incentivare gli studenti a vivere la scuola come spazio di compartecipazione? IV g. (A). Per attirare più partecipazione si potrebbero fare delle attività più però, molti comunque non vogliono parteci- pare. Si potrebbe tenere qualche dibattito di I l. (A). Non saprei proprio come incenti- vare gli studenti. attuali. Ad esempio durante le assemblee ven- attualità o anche aggiungere spazi in cui dare (B, C, D). Si potrebbero fare più attività diffe- gono proiettati film carini ma anche film vecchi voce alle necessità e ai problemi degli studen- renti in modo tale da invogliare tutti a parte- che non guarderei mai. ti. Io personalmente non partecipo alle inizia- cipare. tive scolastiche. V g. (A). Secondo me si tratta di una sfida difficile. Già adesso ci sono abbastan- (B). Secondo me è praticamente impossibile incentivare gli studenti a partecipare alla vita II l. (A). Sarebbe bello che ognuno aves- se un proprio compito all’interno za input ma se uno non si sente di partecipa- scolastica. Molte cose si stanno già facendo, della scuola. Ci sarà sempre qualcuno che non re non partecipa neanche se vengono offerte qualcosa si potrebbe aggiungere, ma credo si vorrà mettere in evidenza, magari per timi- nuove iniziative. Forse, dal punto di vista della che la situazione cambierebbe poco perché dezza, però sarebbe opportuno predisporre classe, si potrebbero organizzare gite ed uscite nella mentalità dei giovani di oggi prevale una sempre gli studenti ad avere qualcosa per cui supplementari per integrarsi e conoscersi me- sorta di menefreghismo. Io non sono così per- mettersi in gioco con iniziative ed attività. glio. Per quanto riguarda la scuola secondo me ché mi interesso. ci sono già abbastanza iniziative interessanti, Come vivi le assemblee? Partecipi alle assemblee d’istituto? Quali gruppi assem- IV g. (A). (B). Le assemblee sono quasi dei giorni di bleari preferisci? festa, perché vieni a scuola e non fai pratica- mente niente tutta la mattina, guardi un film e ti diverti. IV g. (A,B,C) Sì. (A). (B). (C). a casa. (A). (B). Preferiamo le Quindi, preferisco assem- blee di riflessione, magari Però ci piace partecipare. Preferiamo film con assemblee con film e le anche con qualche ospite V g. (B). Sono un momento di condivisione delle successivo dibattito. discussioni a seguire. esterno (cosa non del proprie opinioni, dei propri pensieri e di anche tutto essenziale perché di confronto con persone che hanno pareri differenti ri- V g. (A). Io poco perché essendo I l. (A). Sì. (A). Prediligo le credo che l’assemblea sia degli studenti) dove spetto al tuo. (A). Può essere anche un attimo di stacco dalla quotidianità. settimane molto stres- assemblee dove si parla si parli di un tema che santi e facendo questa di attualità. (B). (C). (D). concerne la scuola, (A). L’assemblea per me è uno spazio dove poter- scuola difficile spesso ne approfitto per stare Di solito andiamo nei gruppi assembleari dove ma anche un tema di attualità. È importante, I l. mi informare e apprendere ciò sta succedendo a casa, riposarmi o met- fanno vedere film in cui però, che colui che tiene nella nostra nazione. (B, C, D). Le assemblee per noi sono termi avanti per qualche c’è un dibattito attivo che l’assemblea dia spazio e un’attività diversa dalla normale lezione frontale, un mo- verifica o interrogazione. fa riflettere. voce a tutte le opinioni mento di condivisione e di discussione di tematiche Questo so che è sbagliato e che non prevalga solo II l. perché se tutti facessero (A). Solita- la sua. (A). Un momento di partecipazione studente- come me le assemblee mente cerco II l. sca in cui ogni studente è libero di esprimere le III l. non esisterebbero. di partecipare, però se (A). Sono proprie opinioni. (B). Io generalmente qualche fattore esterno sempre stato partecipo. Qualche volta (es: malattia o indispo- presente alle assemblee (A). Le assemblee dovrebbero essere occasio- sono stata a casa perché avevo bisogno di un gior- sizioni) me lo impedisce non partecipo. d’Istituto. Molti gruppi assembleari non li trovo III l. ni per discutere quello che succede a scuola, per esempio mi è piaciuta molto l’ultima fatta in bibliote- no per studiare. Inoltre, (A). Cerco sempre di evi- interessanti ma vengo ca. Mi piacerebbe discutere e sapere le opinioni di altre dipende anche dalle tare i film e i dibattiti, se comunque, al contrario persone sulla scuola. tematiche proposte: se non c’è una persona che di molti miei compagni di vedo che le tematiche tiene davvero il gruppo classe. Camminando per i corridoi di questa scuola si respirano proposte non mi inte- e che sia disposta a far (A). Preferisco i gruppi emozioni contrastanti: da un lato il desiderio di esprimer- ressano e ho bisogno di parlare tutti e a creare un assembleari dove non si e di conoscere le opinioni altrui, dall’altro un’indifferen- studiare, preferisco stare vero e proprio dibattito. vengono proiettati film. za generale che preclude ogni forma di condivisione. Ascoltando gli studenti che abbiamo intervistato ci siamo rese conto che a pochi è chiaro cosa significhi partecipare attivamente alla vita scolastica. La scuola viene vista da molti come un obbligo e non come una possibilità. Conseguentemente, molti studenti preferiscono sottrarsi a qualsiasi spazio volontario di compartecipazione. Ne sono un esempio le assemblee d’Istituto: i gruppi assembleari diminuiscono di mese in mese e solo pochi studenti vi partecipano. Il giorno di assemblea diventa così l’occasione di dormire qualche ora in più o di mettersi avanti con lo studio. Abbiamo perso il valore del confronto. Sottovalutiamo l’importanza del dialogo. Così, sprechiamo i pochi momenti in cui, tra verifiche ed interrogazioni, abbiamo la possibilità di esprimerci e di formarci come individui pensanti. Ci stiamo convincendo che “essere adolescenti” significhi dover attendere l’età adulta per avere un pensiero critico e per formarsi un’opinione. Forse, oggi non siamo molto abituati ad esprimere le nostre opinioni. Forse, non siamo addirittura abituati avere un’opinione. È come se ci sfuggisse qualcosa. È come se non volessimo far parte della società. Abbiamo perso il gusto della curiosità. Se non ci interessiamo ora del nostro microcosmo, della nostra scuola, potre- mo un giorno interessarci della nostra vita, della nostra città, del nostro Paese? Emma Nicolazzi Bonati ed Eleonora Urbanetto
Fai della tua vita un sogno, e del tuo sogno una realtà (Slogan del 68) Pagina 5 Volantino sommovitore di coscienze Da mesi ormai gli studenti di tutta Italia si sono mobilitati contro il sedicente Governo del Cambiamento. Sono diversi i temi oggetto della contestazione: - La direttiva Scuole Sicure. Emanata il 26 Ago- - L’Alternanza Scuola-Lavoro. - La riforma dell’Esame di Stato. Cambia la secon- sto scorso, prevede uno stanziamento di 2,5 mi- Sono stati riportati dalla stampa da prova, scompare la terza, scompaiono pure lioni di euro da spartirsi tra gli istituti di 15 tra le i numerosi casi di sfruttamen- INVALSI (in via eccezionale?) e tesina. “Il nuovo più grandi città italiane -Parma esclusa- al fine di to degli studenti-lavoratori, e a Esame di Stato valorizzerà gli studenti”, afferma prevenire e contrastare lo spaccio di stupefacen- volte di incidenti anche gravi, sicuro il Sottosegretario all’Istruzione Salvatore ti davanti alle scuole. Come? Con l’intervento di come quello di uno studente di Giuliano. È da vedere, mentre si può affermare Polizia di Stato e Municipale nelle aree limitrofe Faenza precipitato dal cestello di con sicurezza che i maturandi di quest’anno sa- agli edifici scolastici e l’installazione di impianti di una gru il 21 Dicembre 2017. Ep- ranno sottoposti a un esperimento, per di più co- videosorveglianza negli stessi. Un inasprimento pure, il progetto continua. Solo, municato con ampio ritardo, che piace a pochi. della repressione che non tiene conto delle pri- cambia nome (PCTO, Percorsi Verrebbe da dire: solo a chi lo ha imposto. orità: nell’a.s. 2017/2018 erano 21.606 gli istituti per le Competenze Trasversali - La politica sull’immigrazione. Il Decreto Sicurez- senza certificato di agibilità, il 53% del totale (dati e per l’Orientamento) e si ridu- za, divenuto legge in data 3 Dicembre 2018, tra le Censis). “Noi vogliamo scuole sicure” è stato uno ce il monte ore obbligatorio (da altre cose abolisce la protezione per motivi uma- degli slogan più intonati durante i cortei studente- 200 a 90 per i Licei, da 400 a 150 nitari e sopprime il sistema SPRAR. A nulla sono schi di Livorno di inizio Gennaio, che hanno visto per gli istituti Tecnici e 180 per servite le accuse di incostituzionalità e i moniti diverse centinaia di partecipanti, provenienti da quelli Professionali). Facile com- umanitaristi della società civile italiana e della co- tutta la regione. prendere come la disponibilità munità internazionale. Avrà come effetto primario di forza lavoro gratuita, anche quello di costringere molte persone nell’illegalità - I tagli all’Istruzione. La legge di bilancio prevede se non specializzata, costituisca che afferma di voler contrastare. Non si dimenti- per il triennio 2019-2022 un taglio di 4 miliardi di una ghiotta opportunità di pro- chino i rimpalli tra l’Italia e altri stati europei ogni- euro alle risorse destinate all’istruzione primaria fitto per le aziende, dalle piccole qualvolta bisogna decidere dove fare approdare le e secondaria, in linea con la politica dei governi navi delle ONG, insieme al loro scomodo carico di precedenti. realtà di provincia alle multina- zionali. persone salvate dalle bagnarole con cui tentano la traversata del Mediterraneo. Il 4 Novembre scorso abbiamo assistito allo sgombero del Liceo Classi- Le manifestazioni non si contano più. co Virgilio, a Roma, occupato per una settimana. Tutti e 74 gli studenti Il fenomeno italiano è l’espressione particolare di una tendenza al rifiu- identificati sono stati denunciati per “danneggiamento, interruzione di to di politiche scolastiche improvvisate o non adeguate ai reali bisogni pubblico servizio e invasione di edificio pubblico”. Più recentemente, il e problemi della nostra generazione. 15 Gennaio, a Catania, la DIGOS ha interrotto con la forza l’occupazione Tale rifiuto è positivo e non, come è stato dipinto, ottusamente distrut- del Liceo Scientifico Boggio Lera. tivo. Notizia di questi giorni, a Pisa gli studenti hanno occupato tutti gli isti- Sta a noi il difficile compito di incanalare que- tuti superiori della città. sta forza nei binari del vero Cambiamento. Davide Ghini #FRIDAY FOR FUTURE CON GRETA THUNBERG Si tratta dell’iniziativa studentesca più grande, più ferenza delle Parti sul Clima tenutasi in Polonia muovono le iniziative in tutto il mondo: basta de- importante e concreta su scala mondiale degli ul- nel 2018) e al Forum economico Mondiale di Da- cidere di incontrarsi per manifestare con un unico timi decenni con un obiettivo preciso: convincere vos (Svizzera) dove ha tenuto un discorso e si è obiettivo, cioè quello di chiedere ai governi che chi governa a rispettare l’ambiente, migliorando rivolta al Segretario generale delle Nazioni Unite attuino gli accordi presi a Parigi nel 2015 e che in- il futuro di tutti. Questi sono i principali hashtag: António Guterres toccando tuti i temi legati alla tervengano radicalmente per mettere in atto dei crisi climatica. provvedimenti che incidano in maniera decisiva #FridayforFuture Inoltre in un Ted Talk (Technology Entertainment sulle emissioni di CO2, che investano in energie #SchoolsStrike4Climate Design) racconta il suo percorso di impegno fin da rinnovabili e che si prendano cura dei mari e dei #ClimateStrike bambina per l’ambiente. paesaggi, dagli ecosistemi devastati dal surriscal- Il risultato più significativo e importante è che damento globale, delle specie in via di estinzione Tutto è nato dall’iniziativa di GRETA THUNBERG, da quel 20 agosto Greta è riuscita a coinvolgere e di quelle che presto saranno estinte. una studentessa svedese da poco sedicenne, che migliaia di studenti in tutto il mondo. Le adesioni Questi saranno i principali temi delle manifesta- dallo scorso agosto salta la scuola ogni venerdì al FridayforFuture si registrano in decine di città zioni indette per il prossimo (da questo deriva il nome Friday) per manifestare nel mondo oltre alle manifestazioni: dal 30 no- 15 marzo 2019: davanti al parlamento svedese. vembre si sono formati comitati in tutta Europa. il più grande sciopero globale per il clima degli In poche settimane Greta è diventata una delle Anche in Italia ed anche a Parma sono iniziate le ultimi anni. 25 teenager più influenti al mondo secondo TIME prime manifestazioni di venerdì. Con questa protesta gli studenti avranno davvero (un autorevole settimanale di informazione pub- Come molti altri movimenti di protesta pacifica la possibilità di cambiare il futuro del pianeta. blicato negli Stati Uniti d'America a partire dal nati negli ultimi anni, anche sui social network si 1923.) sono creati gruppi ed eventi. L’account Instagram (tratto da “Friday for Future, o come i teenagers hanno de- Greta è intervenuta due volte alla Cop24 (la Con- di Greta è il più prestigioso di tanti profili che pro- ciso di salvare il mondo” di Edoardo Vitale – www.wired.it)
Il sapere deve essere libero e liberamente consentito (Slogan del 68) Pagina 6 PROTESTE STUDENTESCHE IN EUROPA Spesso sentiamo dire che i “Millenials” sono una generazione poco interessata alla dimensione politica e ripiegata verso i propri interessi personali. Tuttavia, le crescenti manifestazioni studentesche degli ultimi mesi, che coinvolgono sempre più studenti liceali e universitari e spesso vengono ignorate dall’opinione pubblica, smentiscono questo modo semplicistico di vedere il mondo giovanile. In vari paesi, in particolare nei Balcani, le proteste, originate da riforme riguardanti l’istruzione, si sono presto trasformate in movimenti più estesi contro governi accusati di essere chiusi al dialogo, disinteressati all’opinione popolare, succubi delle dinamiche di mercato. Uno dei casi più eclatanti degli ultimi tempi si è verificato in Albania. Qui, nella Altre proteste, effettuate da studenti per lo più delle scuole supe- riori, riguardano invece l’incoerenza del sistema scolastico odierno, capitale Tirana, molti studenti universitari hanno manifestato non ormai privatizzato sempre di più e sempre meno focalizzato sulla solo per una maggiore accessibilità ai corsi universitari, il motivo risoluzione dei problemi attuali. scatenante, ma anche contro lo stesso sistema economico e poli- tico del paese. Le proteste sono iniziate nella facoltà di ingegneria e architettura della capitale a causa dell’introduzione di una nuova tassa di iscrizione verso gli inizi di dicembre 2018 e sono continuate Anche in Germania vi sono state proteste, stavolta da parte di studenti liceali. Essi hanno manda- to al governo una petizione, corredata da 36000 firme, richiedendo per tutto il mese, riprendendo infi- maggiore elasticità nelle valutazioni ne il 10 gennaio dopo una pausa 10 dell’esame di inglese, in quanto esso giorni. è parte integrante degli esami finali, Le proteste vengono paragonate a indispensabili per l’iscrizione all’uni- quelle, sempre studentesche, che versità. Alle loro richieste il capo del diedero inizio alla rivolta conclusa- governo Winfried Kretschmann ha si con la fine del regime comunista risposto dichiarando che diplomarsi nel 1990,poiché ora come allora gli non è un diritto. studenti trovano l’appoggio del po- polo. Tuttavia, se le proteste di allora contribuirono alla caduta del regime comunista, sostituito dall’alternanza Negli ultimi mesi vi sono state proteste di stu- di partiti di centrodestra e centrosinistra, le proteste di oggi potreb- denti di scuole superiori, presto soprannominate dai giornalisti bero mettere in crisi l'attuale governo. “Teenager Revolution”. Il movimento, chiamato in realtà “School Strike For Climate Action” è composto da studenti di vari paesi che In Grecia, ad ottobre 2018, vi sono state manife- stazioni studentesche contro le riforme riguardanti la composizione del curriculum dell’ultimo anno di li- protestano non tanto contro riforme scolastiche o governative, ma contestano il disinteresse degli adulti verso il cambiamento climati- co e denunciano la scarsa credibilità del mondo adulto che seguita ceo e le modifiche ai test d’ingresso per l’università. I manifestanti a mostrarsi indifferente verso problemi globali. Vi sono stati vari ri- si sono trovati in piazza Syntagma, ad Atene, sede del parlamen- trovi a partire dal gennaio 2018, con 2500 partecipanti in Germania to greco, dando inizio ad un lancio di pietre, bengala e molotov, e 3000 in Svizzera. Gli studenti sempre più spesso abbandonano la a cui la polizia ha risposto con gas lacrimogeni. Questa è solo una scuola in segno di protesta verso un delle “manifestazioni”( non sempre pacifiche) contro il governo di sistema ormai incoerente e cieco di Maria Sole Zanzucchi Tsipras, durante il quale vi sono state varie riforme in ambito stu- fronte ai bisogni del pianeta. ed Elena Camuti Borani dentesco e non solo, tra cui molte restrizioni sul diritto di sciopero. MOBILITAZIONE STUDENTESCA IN FRANCIA intervista ad uno studente parigino Già dalla scorsa primavera, in Francia migliaia di studenti si mobilitano con forza rivendicando i propri diritti, sfidando le riforme governative che rischiano di metterli in discussione e cercando di ottenere un vero cambiamento. Per saperne di più sui movimenti studenteschi francesi, abbiamo intervistato Andreas Coste, studente ventiduenne all’università di Paris Ouest Nanterre. 1. Quali sono i motivi che spingono gli studenti francesi a manifestare? Quali sono i principali cambiamenti introdotti dal- obbligato a lavorare per finanziare i suoi studi). Poi, ciò che ha spinto manifestazioni abbastan- za importanti nelle principali facoltà in Francia verno Macron. Tuttavia, per così dire, è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso: c’erano già stati parecchi attacchi che l’hanno prece- le riforme nella scuola e nell’università dal è l’introduzione della selezione dal primo anno duta. governo Macron? di università. In Francia, tutti - con il consegui- Penso che si debbano mettere in relazione gli I principali motivi che spingono gli studenti a mento del Bac (corrispondente alla maturità attacchi e le riforme introdotte dal governo lottare e a mobilitarsi sono gli attacchi ripetu- italiana, ndr) - avevano il diritto di accedere Sarkozy, Hollande e ora Macron, con la crisi ti, da diversi anni, sulle condizioni di studio, di all’università, peraltro una delle conquiste del economica del 2008, che ha portato un au- vita e di lavoro (più di uno studente su due è 68, e ciò è stato rimesso in discussione dal go- mento della disoccupazione, un rallentamento
Sii il cambiamento che vorresti vedere avvenire nel mondo. Mahatma Gandhi Pagina 7 generale dell’economia. mobilitazioni molto più allargate. È un pro- In più, il denaro pubblico è andato a rim- nostico che può verificarsi effettivamente, pinguare banche e imprese, e non a servizi per esempio con i gilets jaunes, con i quali pubblici e università. si è visto che le lotte studentesche possono All’introduzione della selezione, si aggiun- davvero essere un focolaio di propagazione ge poi un aumento delle tasse d’iscrizione verso altri settori del mondo del lavoro, ed per tutti gli studenti. è quello che il governo teme di più. Questo colpirà soprattutto gli studenti dell’Africa, per i quali è già un investimen- to consistente venire in Francia e pagare le odierne tasse d’iscrizione, e in più ora 5. Dal ‘68 al 2018: possiamo parago- nare le dinamiche di questi due mo- vimenti di contestazione? sono aumentate in modo allucinante studentesche a livello del mondo del lavoro. Il punto in comune tra il 1968 e il 2018 è (3000 euro per entrare a un master), e ciò ha Certo, ci sono delle università occupate, ma quello proprio di ogni mobilitazione, che sia di causato una diminuzione del 10% delle do- finché non è bloccata anche l’economia non studenti o di lavoratori. Ovvero, a partire dal mande d’iscrizione quest’anno rispetto all’an- si costituisce il problema maggiore per il go- momento in cui la gente inizia a mobilitarsi, a no scorso, per gli studenti stranieri. verno. non agire più individualmente ma in un’azione In alcuni casi la selezione in entrata è stata collettiva, sviluppando le assemblee generali 2. zione? Gli studenti che protestano sono sia liceali, sia universitari? In che propor- messa in pratica e al momento il governo non è affatto propenso a una modifica delle tasse d’iscrizione per gli studenti francesi, ma è stato dove tutti gli studenti possono decidere, vo- tare e avere una parte nella conduzione della lotta, per forza si sviluppa la coscienza politica I giovani che protestano sono insieme univer- obbligato ad indietreggiare a causa della mo- degli studenti, e ciò spinge ad idee più politi- sitari e liceali, perché sono attaccati allo stesso bilitazione dei gilets jaunes. In questo caso si che e radicali. Si può vedere in misura molto modo da questi provvedimenti. Poi ci sono dif- vede come l’impatto sia molto più importante larga nel movimento del ‘68, e in misura mino- ferenze a livello locale, ci sono licei e università quando non sono solo gli studenti a mobilitar- re in quello del maggio 2018. più o meno mobilitati. si, ma anche l’insieme dei lavoratori. La differenza principale è il contesto economi- co: nel 1968 si era in un periodo di espansione 3. Quali risultati concreti sono stati rag- giunti fino ad oggi? Il problema delle mobilitazioni studentesche 4. Qual è la reazione del governo davanti alla contestazione studentesca? Preve- de di introdurre cambiamenti per accogliere del sistema capitalista, quando c’era un’impor- tante crescita economica, una disoccupazione molto bassa, e in generale un aumento del li- è che, se si vogliono ottenere risultati, un ele- le rivendicazioni degli studenti, o è chiuso al vello di vita (anche se in modo relativo a causa mento importante è il numero, la capacità di dialogo? delle enormi differenze tra ricchi e poveri). Al raggruppare nell’azione la maggior parte degli In realtà, quello tra il governo e gli studenti è contrario, oggi siamo esattamente nella situa- studenti, di fare unità tra studenti e lavoratori. un rapporto di forza, quindi non c’è dialogo, zione opposta: con la crisi dell’attuale sistema Questo è un po’ il limite degli ultimi movimen- ma il governo teme che in qualche caso le economico, non si può fare altro che regredire ti, perché non c’è una propagazione delle lotte mobilitazioni studentesche siano il sintomo di nelle condizioni di vita. Francesca Orlandini MANIFESTARE È UN DIRITTO L’ art. 4 comma 4 del D.P.R. 249/98 (Statuto delle Studentesse e degli Allora questa passività diventa ciale, purché questa rimanga una Studenti) stabilisce che “In nessun caso può essere sanzionata, né di- la prassi e si trasforma in indiffe- scelta consapevole e non dettata rettamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni corret- renza: deleghiamo i problemi e da timori o intimidazioni. tamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità.” le responsabilità ad altri, che non In quest'ottica dunque, scegliere hanno nulla di diverso da noi, ma di partecipare ad una manifesta- Decidere consapevolmente di as- Chiunque dovrebbe sentirsi legit- non sono noi. zione non è sinonimo di disimpe- sentarsi da scuola e partecipare timato a mettere in discussione Quando l’opinione pubblica viene gno scolastico ma espressione di ad una manifestazione significa un sistema di decisioni non con- finalmente ammutolita, le naturali una presa di coscienza più adulta esercitare la propria libertà di divisibili. Rientra nel dovere della conseguenze sono rappresentate e responsabile verso ciò che ci cir- pensiero. scuola educare all’esercizio di una da una progressiva mancanza di conda; partecipare alla vita scola- Partecipare alle riunioni studen- cittadinanza libera e responsabile: interesse e partecipazione, che stica non è un dispendio eccessivo tesche, che siano assemblee o voler capire, discutere, chiedersi porta un maggiore controllo au- di tempo ed energie ma una pre- comitati, esprimendo un parere, se si è d’accordo con certi indirizzi toritario. disposizione naturale dello stu- significa in ugual modo esercitare significa imparare ad essere citta- Senza parlare dei massimi siste- dente, inteso come componente la propria libertà di parola. dini, che prendono a cuore le de- mi, possiamo appurare questo attivo di una comunità; argomen- Anche mettere in discussione cisioni della comunità. meccanismo anche nella vita sco- tare il proprio dissenso, non è un comportamenti e scelte di caratte- lastica: il pensiero degli studenti atto di ὕβϱις (dal greco, “tracotan- re didattico o derivanti da indirizzi Eppure le cose non stanno sempre è talmente assopito che nessuno za”), ma la base per un rapporto politici nazionali in materia scola- così. Abbiamo paura delle riper- si fa problemi a decidere per noi di rispetto reciproco e di crescita stica, se lo si ritiene importante, cussioni, del giudizio, di essere soli e noi non ci facciamo problemi ad politica. significa esercitare la propria liber- contro un mondo (scolastico, lavo- accettarlo. tà di parola. rativo, sociale, politico, etc.) che Poi ognuno può decidere se pren- Il diritto di manifestare la propria La libera espressione di opinione, non ci piace. Abbiamo così pau- dere posizione oppure estromet- opinione deve essere impedito o ergo anche di dissenso, non è un ra che non parliamo affatto, non tersi dal nostro microcosmo so- valorizzato? atto di coraggio, ma un diritto. emettiamo neanche un sussurro. Giada Pedroni
Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo. Pagina 8 Malala Yousafzai "PROF, CHI E’ CHE COMANDA?" Ottobre 2017: Mirandola (MO), uno studente lancia un cestino contro un professore; Febbraio 2018: Caserta, uno studente accoltella una professoressa; Marzo 2018: Alessandria, un professore viene legato ad una sedia, ripreso ed insultato; Aprile 2018: Lucca, un professore viene insultato e minacciato. L’anno scolastico 2017-2018 viene definito principi di autorità e di rispetto dei ruoli che Si può parlare quindi di una vera e propria come un “annus horribilis” per i numerosi non vengono più accettati dalle nuove gene- emergenza e definire tutta la serie di atti atti di violenza contro i docenti di tutta Italia: razioni probabilmente perché nella società intimidatori e violenti contro i professori dal settembre 2017 si sono contati 33 casi stessa e nel nucleo familiare non sono più “bullismo”, una nuova forma di comporta- di violenze fisiche accertate e 81 casi di vio- percepiti come valori “forti”. Il modo di fare mento sociale oppressivo e vessatorio che lenze fisiche stimate con una paurosa media scuola è notevolmente cambiato nel corso si sta diffondendo in tutto il mondo come di quattro episodi a settimana. Inoltre, come del secondo dopoguerra: prima il metodo un’epidemia. E’ bene infatti ricordare che riportato da una statistica di Skuola.net, per d’insegnamento era più rigido ed intran- gli episodi di violenza nei confronti dei do- ogni aggressione di cui si ha conoscenza sigente, la "severa" figura dell’insegnante centi non sono un fenomeno solo italiano: la certa, si stima che ve ne siano almeno al- rispettata e possiamo dire “temuta”; ora il Gran Bretagna, in cui nel 2014 secondo una tre tre non rese pubbliche e il numero dei rapporto docente-studente è meno freddo ricerca il 57% del personale scolastico aveva casi aumenta se si considerano le violenze e distaccato e favorisce la libera interazio- subito aggressioni, gli Stati Uniti, dove un'in- verbali ancora più diffuse. E il problema non ne, ma allo stesso tempo si assi- va percepito come lontano da noi e com- ste alla frequente delegittimazio- pletamente estraneo poiché passando alle ne quotidiana dei professori da singole regioni, il primato della litigiosità parte dei ragazzi e la svalutazione viene detenuto dall'Emilia-Romagna (con il del loro fondamentale ruolo di 66% delle scuole che riporta casi di violen- educatori. Il significato etimolo- za), seguita da Abruzzo e Toscana. E’ cor- gico della parola “educare” vuol retto quindi parlare di un ribaltamento del dire “trarre fuori” inteso come rapporto studente-professore? Nella realtà apprendimento di principi intel- quotidiana i ruoli della scuola e del docen- lettuali o morali in accordo con te vengono davvero messi in discussione? le esigenze dell’individuo e della Si tratta di un fenomeno solo italiano? Ma società. Come citato nell’articolo soprattutto come si esprime lo Statuto na- 1 dello Statuto degli Studenti “la comuni- dagine indica che almeno il 20% dei docenti zionale degli studenti e delle studentesse in tà scolastica […] fonda il suo progetto e la delle scuole pubbliche è stato insultato e merito a questa tematica? E cosa contiene il sua azione educativa sulla qualità delle re- minacciato, e il Canada sono alcuni esempi Regolamento d’Istituto del Romagnosi? lazioni insegnante-studente” poiché solo in che portano a parlare di un allarme globa- presenza di un rapporto di collaborazione e le. Come fare allora? Come poter arginare Un’escalation di violenza, quella di cui sia- rispetto reciproco tra studenti e insegnanti una crisi che riempie costantemente pagi- mo testimoni, che spaventa e che porta ad si può svolgere al meglio l’attività didattica. ne e pagine di cronaca? Quali sono i rime- una naturale riflessione sul rapporto stu- L’articolo A5 del Regolamento d’Istituto del di? dente-professore, una relazione complessa Romagnosi afferma analogamente che “gli La scuola si è sempre evoluta, in base all'e- ma splendida ed unica fondata sulla fiducia studenti sono tenuti a creare un clima di ri- voluzione della società, e il modo di fare e sull’ascolto, sulla collaborazione e sul dia- spetto, di collaborazione, di fattiva parteci- scuola cambia e cambierà sempre al pari logo, ma soprattutto sul rispetto reciproco. pazione con i compagni e le compagne, con del nostro mondo e del progresso sociale, La relazione umana è qualcosa che si crea i docenti e con tutti coloro che esercitano ma per affrontare i problemi odierni occorre nel tempo, che incontra ostacoli e mette un ruolo educativo e formativo”. Il rappor- agire e ripartire con un approccio diverso. alla prova le parti coinvolte, che ci costrin- to tra insegnante e alunno in nessun caso Bisogna ripartire da un nuovo patto di cor- ge a misurarci contemporaneamente con gli può trasformarsi in un rapporto alla pari e responsabilità scuola-famiglia, da una riap- altri e con noi stessi e a metterci in gioco. la trasgressione alle regole che lo disciplina- propriazione da parte dei docenti del loro La scuola è innanzitutto un ambiente di vita, no non deve essere prevista. Servirebbe la ruolo cardine come professionisti dell’edu- ma è anche l’ambiente in cui si apprende stretta collaborazione fra scuola e famiglia cazione con i quali potersi confrontare sulle e l’apprendimento ha bisogno di passare per coltivare i valori trasmessi dagli statuti problematiche didattiche e sui disagi adole- attraverso la relazione umana. La relazio- degli studenti, anche se oggi questa alleanza scenziali. Ripartire insomma da una basila- ne umana in sé però non basta a creare un educativa sembra sempre più vacillare con il re cultura del rispetto delle regole, troppe ambiente scolastico formativo ed idoneo a rifiuto ad interiorizzare l’autorità messa si- volte taciuta e ignorata nelle famiglie, nella favorire la crescita dello studente e per que- stematicamente in discussione da parte dei scuola, nella società. sto deve combinarsi con il rispetto del ruolo ragazzi prima a casa e poi in classe. di educatore dell’insegnante. Sono proprio i Margherita Ferioli
La fantasia al potere! (Slogan del 68) Pagina 9 L'amica geniale “Qualcosa mi convinse, allora, che se fossi sempre andata dietro a lei, alla sua andatura, il passo di mia madre avrebbe smesso di minacciarmi. Decisi che dovevo regolarmi su quella bambina, non perderla mai di vista…” E. Ferrante, L’amica geniale “L’amica geniale” è il primo di una serie di quattro romanzi, ideato dalla scrittrice italiana Elena Ferrante e pubblicato nel 2011. In seguito al successo mondiale del romanzo (considerato come il romanzo italiano più venduto nel mondo negli ultimi dieci anni) è stato elaborato un adattamento cinematografico con la regia di Saverio Costanzo per una serie di otto puntate andate in onda negli Stati Uniti dal 18 novembre 2018 e in Italia su Rai 1 dal 27 novembre al 18 dicembre 2018. Il primo romanzo della serie narra le vicende di Lila e Lenù, attra- Lila alla fine delle scuole elementari per volontà dei genitori, che verso gli occhi di quest’ultima, nella Napoli degli anni ‘50 e ‘60, non le permetteranno di continuare gli studi. Lenù, invece, - dopo dal loro primo incontro durante il periodo dell’infanzia per arrivare un’assidua lotta contro la madre, contraria a farla studiare - prose- fino all’adolescenza, segnata da molti cambiamenti che si rivele- guirà gli studi alle scuole medie e in seguito al ginnasio, quasi su- ranno fondamentali nel corso della vita delle due protagoniste. In perando in bravura l’amica. Lila continuerà la sua lotta quotidiana una cornice popolana e misera di un rione nella periferia napoleta- per evadere da quella realtà popolare immobile e violenta, man- na, crescono due “piccole donne”, che ben presto saranno chiama- tenendo la singolare creatività e il temperamento ribelle e tenace te a prendere decisioni fondamentali per sopravvivere nella cruda che la caratterizzano, proprio come aveva progettato e sognato fin e amara quotidianità del quartiere, tra le discordie con i genitori e da piccola con la sua amica geniale. ostilità delle organizzazioni criminali locali, che spesso confermano la loro autorità con la violenza. Fin dal primo capitolo della serie, l’autrice ci sorprende con una Lila, diminutivo di Raffaella, fin dall’infan- scrittura semplice e diretta: attraverso gli zia dimostra di possedere capacità quasi occhi e le memorie di Elena, ormai anziana, geniali unite ad un temperamento ribelle che dopo molti anni decide di riscrivere la e deciso. La scuola, la lettura e la scrittura, sua vita, le tappe e le persone che l’hanno per le quali si rivela essere molto portata caratterizzata e influenzata, in un viaggio fin da subito, ben presto vengono indivi- colmo di cambiamenti, dubbi, scelte e con- duate dalla giovane come l’unico mezzo di seguenze, nella crescita e nella ricerca di evasione dall’ambiente e dalle sue regole. un’identità propria. L’epoca di ambientazio- Lenù, diminutivo di Elena, per quanto a ne è un fattore chiave degli avvenimenti nel scuola possa dimostrarsi diligente, capace corso della vita delle due amiche, le quali e rispettosa, capisce che non riuscirà mai sono testimoni dei numerosi mutamenti ad eguagliare le incredibili capacità di Lila, interni ed esterni della loro persona e del ma individua in quella bambina, gracile, ri- luogo in cui vivono. Il principale di tali ro- belle e singolare, la sua chiave di evasione vesciamenti di ruoli riguarda proprio le due dalla difficile quotidianità che la circonda. giovani amiche: se inizialmente l’immagine Tra le due bambine si instaura rapidamente dell’ “amica geniale” viene attribuita a Lila, un legame affettivo unico e indissolubile, creativa e ribelle, in seguito, dopo l’abban- un’amicizia che va oltre i confini fatiscenti dono del percorso d’istruzione, la stessa del rione e che si protrae nel tempo come Lila ritroverà in Elena, ormai una studen- vitale ed eterna. tessa brillante, la sua realizzazione e il com- La crescita e la maturazione delle due bam- pimento del suo progetto. bine, ben presto ragazzine e donne, viene accuratamente analizzata dall’autrice con “...Tu sei la mia amica geniale, devi diventa- lo scopo di mettere in luce i loro cambia- re la più brava di tutti, maschi e femmine.” menti individuali, la singolare modalità di le dirà Lila. influenzarsi a vicenda, che si sviluppa nel tempo e i momenti di tensione e difficoltà Un romanzo efficace e decisamente riusci- nel loro rapporto, che non fanno altro però che rafforzarlo. to, una storia intensa e autentica nelle sue tante riflessioni e os- Procedendo nella narrazione, vengono presentati i tanti volti che servazioni. L’autrice - con una scrittura semplice e lineare, ma allo popolano la vita nel rione, le storie, i cambiamenti che sono pro- stesso tempo estremamente coinvolgente - cattura il lettore e lo fondamente influenzati dagli effetti delle trasformazioni che inve- invoglia a proseguire il lungo e tortuoso viaggio delle due prota- stono il rione, Napoli e l’Italia. L’unico aspetto che sembra poter goniste, anche dopo la conclusione del primo capitolo della serie. sottrarre le due giovani donne allo statico destino della “plebe” del rione si rivela essere l’istruzione e la conoscenza, privilegi negati a Sara Pallonetto
Il mondo è un posto pericoloso, non a causa di quelli che compiono azioni malvagie, ma per quelli che osservano senza fare nulla. Albert Einstein Pagina 10 Tre anni senza Regeni e senza verità Sono ormai passati tre anni dalla morte del colpo di stato milita- danti riguardo alla giovanissimo Giulio Regeni, tre anni in cui an- re), ma l'intero gover- faccenda. cora non si è fatta chiarezza sul caso e in cui no è stato accusato di Roberto Fico, poli- non si è risaliti ad un colpevole. Giulio aveva repressione dei diritti tico di Cinque stel- solo 28 anni ed era un dottorando italiano che umani anche a cau- le, crede che dopo ancora minorenne si era trasferito per andare sa delle sparizioni di l’omicidio di Giulio a studiare nel New Mexico e, successivamen- molte persone che dal sia sopraggiunto un te, nel Regno Unito. Al momento della morte 2015 in questo Stato periodo di crisi e che stava conseguendo un dottorato di ricerca per (come in altri) vengo- le due magistrature conto dell’università di Cambridge, si trovava no praticate come atti siano in stallo e che infatti in Egitto per svolgere delle ricerche ri- di routine dalle forze armate. Regeni in effetti non vi sia cooperazione. Altri sono fiduciosi guardo i sindacati indipendenti egiziani. non è un caso isolato, ma di solito le vittime nei confronti dell’Egitto e credono che ci possa Il 25 gennaio 2016 fu denunciata la sua scom- sono egiziane. essere un confronto e maggior collaborazione, parsa da un’amica con cui si sarebbe dovuto invece altri non ritengono possibile un soste- incontrare nel pomeriggio. Il cadavere orribil- Dopo aver preso in considerazione tutte le gno da parte dell'Egitto, che ritengono respon- mente martoriato fu rinvenuto però soltanto il opzioni e aver visto la polizia egiziana segui- sabile della morte di Giulio. 3 febbraio, dentro ad un fosso alla periferia del re tracce improbabili, viene quasi automatico La capitale italiana però ormai ha dichiarato di Cairo, con evidenti segni di tortura. chiedersi in quale situazione Egitto ed Italia voler tagliare i ponti con l’Egitto fino a quando Poco dopo il suo ritrovamento le autorità egi- sono adesso. I due stati sono da sempre in non si giungerà a una vera e propria svolta del ziane pur se garantirono a parole una piena stretto contatto ed economicamente impor- caso. Purtroppo infatti le indagini su questo collaborazione agli investigatori italiani in real- tanti l'uno per l'altro, ma con il caso Regeni le caso ancora non han portato ad alcuna pista. tà impedirono loro di interrogare i testimoni. cose sembrano essersi inasprite. Inoltre, la procura di Roma ha annunciato che Nel settembre 2017 il legale egiziano che se- Ilsegnale più vistoso delle tensioni diplomati- probabilmente aggiungeranno alla lista degli guiva il caso fu incarcerato in Egitto con l’accu- che tra i due Paesi è stato il richiamo a Roma indagati degli agenti del Cairo e forse ciò ser- sa di voler sovvertire il governo Al-Sisi. Il com- dell'ambasciatore italiano al Cairo, Maurizio virà a dare una scossa a un caso fermo allo portamento di Al-Sisi infatti ha sempre lasciato Massari, da parte di Gentiloni, nell'aprile del stesso punto ormai da anni, dato che il gover- molti dubbi: non solo è noto per l’oppressione 2016 (poi l'ambasciatore sarebbe stato rein- no egiziano non implacabile dei sostenitori del presidente pre- tegrato nella sua sede a distanza di qualche sembra più voler Teresa Casappa, Sofia cedente (Al-Sisi è salito al potere grazie a un mese). Oggi in Italia vi sono opinioni discor- collaborare. Covati, Giuditta Monica I martiri della libertà: Jan Palach 19 gennaio 1969: una data che dice poco a giore libertà di espressione e di stampa. Que- torcia umana. Noi esigiamo l'abolizione della molti di noi. sto tentativo rifirmistico fu però stroncato sul censura e la proibizione di Zpravy.» La seconda guerra mondiale era ormai termi- nascere dalle forze militari dell’Unione Sovieti- ("Zpravy" vuol dire "Notiziario"; egli si riferiva al nata, ma la sua fine non coincise con quella ca e degli alleati (ad eccezione della Romania), giornale delle forze d'occupazione sovietiche.) delle tensioni e delle violenze. Il mondo era le quali invasero la Cecoslovacchia nel 1968. «Se le nostre richieste non saranno esaudite diviso dalla guerra fredda in due aree e la Re- Quest’occupazione deluse molte speranze e entro cinque giorni, il 21 gennaio 1969, e se il pubblica Socialista Cecoslovacca rientrava in inflisse un duro colpo agli animi, in molti si ras- nostro popolo non darà un sostegno sufficien- quella sotto l’influenza dell'URSS. Durante il segnarono alla privazione della libertà politica: te a quelle richieste, con uno sciopero generale periodo dell’influenza comunista, in Cecoslo- è per denunciare questa repressione e ridare e illimitato, una nuova torcia s'infiammerà». vacchia si iniziava a respirare aria di riforme: coraggio al proprio popolo che un giovane stu- era la cosiddetta Primavera di Praga, intrapre- dente (neanche 21enne) il 19 gennaio del 1969 Del gruppo di persone qui nominato non si han- sa dal segretario del PCC (Partito Comunista di si diede fuoco nella piazza di San Venceslao a no certezze, ma probabilmente non esisteva re- Cecoslovacchia), Alexander Dubček, il quale si Praga, sotto gli occhi sconvolti dei passanti. almente, non concretamente, almeno. La cosa proponeva come obbiettivo un “socialismo dal Tre giorni di agonia e Jan Palach morì. che sorprende, però, è questa: Jan Palach non volto umano”, che concedesse ai cittadini mag- Il motivo del suo gesto venne chiarito dai suoi fu davvero l’ultima torcia umana a Praga. Dopo appunti, in una sacca lasciata a terra, prima di lui molti altri (circa dieci persone, di cui 7 stu- che si versasse addosso la benzina: denti) provarono a suicidarsi allo stesso modo, «Poiché i nostri popoli sono sull'orlo dichiarando apertamente di seguire il suo della disperazione e della rassegnazione, ab- esempio e di condividere le sue motivazioni. biamo deciso di esprimere la nostra protesta La cosa che, se non turba, quantomeno sor- e di scuotere la coscienza del popolo. Il nostro prende, è che queste persone non avevano gruppo è costituito da volontari, pronti a bru- alcun legame con Jan Palach, non l’aveva- ciarsi per la nostra causa. Poiché ho avuto no mai conosciuto prima della sua morte, l'onore di estrarre il numero 1, è mio diritto né visto di persona, il che significa che pro- scrivere la prima lettera ed essere la prima babilmente non esisteva un vero e proprio
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