La staccia BUONE VACANZE - arrivederci al prossimo anno scolastico
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La Staccia - I.C. G. Carducci Anno 2008/2009—Numero II La staccia BUONE VACANZE e. . . arrivederci al prossimo anno scolastico La Staccia –periodico di informazione a diffusione interna- I.C. G. Carducci di Ginosa A cura di prof.ssa Lucrezia Divitofrancesco
La Staccia - I.C. G. Carducci La voce del Preside Nonostante le difficoltà, la tentazione di un atteggiamento reazionario è forte: di fronte allo “spappolamento” della cultura di ieri, alla concorrenza dei media, alle spinte efficientistiche, alcu- ni vedono nel ritorno all’antico, solido e collaudato, l’unica strada possibile per restituire dignità e sicurezza alla “scricchiolante” istituzione scolastica. Molti degli “ammodernamenti” introdotti negli ultimi decenni, sotto la spinta di un pedagogismo disorientato e velleitario, si sono dimostrati deleteri: l’insiemistica invece delle tabelli- ne; la soppressione dell’apprendimento a memoria che ha privato i docenti e gli alunni di un prezioso serbatoio lessicale; le fumosità verbali delle valutazioni, che si vorrebbero og- gettive e sono soltanto esercizi di sofistica; la didattica “teorica”, che ha tra- sformato i docenti in passacarte degli esperti; l’introduzione del “laboratorio” anche nelle ore umanistiche; l’attribuzione dei fallimenti individuali alla “responsabilità del sistema scolastico”; il rigoglioso imperversare di certi scien- ziati del “vuoto pneumatico” che hanno contribuito al regresso delle conoscenze e delle abilità di utilità quotidiana; la pedissequa adozione delle tecnologie nuo- ve. Di qui la necessità di tornare indietro! Prima di tutto serve informarsi e formarsi, aggiornarsi, rimettersi in gioco, por- si dubbi. Quest’Istituto ha la grande capacità di rivedere il proprio ambito, di rispondere alle attese di una società in continua trasformazione con efficacia, di far diventare strategico il tema riguardante il ruolo del sapere, della cono- scenza e dell’apprendimento nelle organizzazioni. In tal senso in questi ultimi an- ni sono state realizzate esperienze che hanno portato alla definizione di scuola aperta, al servizio del territorio e della cultura del territorio, al servizio degli alunni in ordine alle professionalità presenti, al servizio dello Stato. Si è tratta- to, è bene sottolinearlo, di proposte che hanno avuto valore di studio e di ricer- ca e che, se condivise ed adottate su larga scala, possono costituire un’occasione per un’azione comune di riflessione e di confronto, di futuro. Ringrazio per il la- voro svolto tutta la comunità della scuola, l’Amministrazione Comunale, le asso- ciazioni culturali e sportive del territorio e, nell’augurio che l’estate possa servi- re a rigenerarsi, pongo l’arrivederci all’anno scolastico 2009-2010. Il Dirigente Scolastico Prof. Vitantonio Petronella 2
La Staccia - I.C. G. Carducci La gita...indimenticabile, speciale Per cominciare questo numero, con il quale ci salutiamo per le vacanze estive, riportiamo gli arti- coli prodotti dai ragazzi per uno dei momenti più attesi di tutto l’anno scolastico: il viaggio di istruzione, meglio noto come gita. Le Tremiti Il giorno 9-5-09 con la nostra scuola siamo anda- ti in gita alle isole Tremiti. Siamo partiti alle 4:30 da Ginosa e siamo arrivati a Termoli alle 8:20, lì abbiamo preso il traghetto alle 8:40 e siamo arrivati alle isole Tremiti alle 9:10. Appena siamo arrivati ci siamo imbarcati su una barca molto particolare per visitare le isole. Il fondo della barca era di vetro, e quindi era possibile guardare il fondale marino. C’erano delle grotte bellissime con tanti granchi rossi. Poi il barcaiolo ci ha detto che sotto il mare ci sono i coralli e tantissimi pesci da pescare. Le isole si chiamano: San Domino, la più grande dove c’era il comune, isola Caprera, dove c’era la piantagione di capperi e infine l’ isola di San Nicola dove c’era un centro storico. Abbiamo visitato la chiesa di San Domino in cui è custodito lo scheletro del parroco morto nel 1999 e quindi dalla sua morte sono passati dieci anni. Nel primo pomeriggio siamo andati all’isola di San Domino, siamo andati sulla spiaggia dove ci siamo bagnati i piedi nell’acqua e abbiamo anche giocato a pallone. Poi ab- biamo conosciuto una ragazza che veniva da Londra, e faceva la giornalista e al- tre tre ragazze che venivano dalla nostra provincia, cioè Taranto. Passata una mezz’oretta ci siamo imbarcati sul traghetto per Termoli e siamo arrivati alle ore 18: 30. Da Termoli a Ginosa abbiamo impiegato tre ore per tutte le fermate. Secondo noi questa è stata la gita più bella fatta in vita nostra. Dario Canora, Francesco Didio, Angelo Dell’Orco I B. 3
La Staccia - I.C. G. Carducci Le perle dell’Adriatico Le Isole Tremiti sono chiamate “Le Perle dell’Adriatico” per la loro bellezza, e o- gni anno è meta di molti turisti. Si trova- no a Nord del Promontorio Garganico e sono formate da: San Nicola, San Do- mino, Crepaccio, Caparra, Pianosa. Vengono anche chiamate “Diomede” per- chè secondo la leggenda, dopo la famosa guerra di Troia, vi arrivò Diomede, figlio del Re Etolia. Il collegamento principale è quello del traghetto Termoli-San Do- mino e durante la stagione turistica è collegata anche da Rodi Gargani- co,Peschici,Vieste e Manfredonia.Nel 1989 è stata stabilita la riserva naturale marina delle ISOLE TREMITI. L’ISOLA DI SAN NICOLA ha le rocce rosse, è alta a picco ed è la più importante dal pun- to di vista storico ed amministrativo. Infatti, su quest’isola c’è il Municipio, gli uffici prin- cipali e risiede la maggior parte degli abitan- ti. Ma è proprio l’opera monumentale “Santa Maria” a caratterizzare l’isola. Oltre al “Santuario di Santa Maria a Mare” in cui ci sono testimonianze sui monaci Benedettini e i Cistercensi che l’ hanno custodita ci sono la Cisterna della Meridiana e la sua Loggia, il Torrione Angioino, il Castello dei Badiani il Torrione del Cavaliere del Crocifisso, tutto ciò è circondata da mura. Ora l’isola è abitata da circa 470 abitanti e in estate diventa un centro abitato da molti turisti. L’ISOLA DI SAN DOMINO è la più grande e i Monaci Benedettini le attribuirono il nome “Orto di paradiso” per la sua fertilità. Il villaggio è inghirlandato dai fiori di ogni colore che nascono spontanei e dall’ombrosa pineta. L’isola offre strutture moderne come porto, eliporto, alberghi, ristoranti, villaggi-vacanza, camping e diving-center. La costa presenta cale, punte, scogli e grotte, tra cui possiamo ricordare lo Scoglio dell’Elefante,la Grotta delle Viole, La Grotta del Bue Marino, la Grotta delle Rondinelle, la Grotta delle Murene e la Grotta del Coccodrillo. Tra le cale possiamo ricordare la Cala delle Arene,la Cala degli Inglesi, la Cala Tonda,e la Cala dei Benedettini. L’ISOLOTTO DEL CRETACCIO è giallo per la natura argillosa che sta scomparen- do a causa degli agenti atmosferici e marini. L’ISOLA DI CAPRARA è disabitata, e ha rocce granitiche che permettono lo svi- luppo dei capperi da cui deriva il suo altro nome “Capperaia” o Caprara. A Nord- Est sulla Punta Secca c’è un faro ancora oggi funzionante. 4 Claudia Bongermino 1 A
La Staccia - I.C. G. Carducci chiesa. Nella chiesa abbiamo osservato molte statue, un piccolo altare, lo sche- letro di Tobia, un grande mosaico che occupava il pavimento e sul quale non si poteva passare, e molte altre cose stu- pende; con grande felicità poi abbiamo osservato da un alto balcone la bellissi- ma costa. Abbiamo ripreso il traghetto e con i nostri prof. siamo sbarcati su una meravigliosa spiaggia. Dalla voglia immensa di farci un bagno abbiamo chiesto loro se potevamo bagnarci i Il giorno 9 maggio 2009 le classi prime piedi. Ci siamo schizzati e divertiti e della scuola G. Carducci sono partitepoi con un umore triste siamo saliti e ci per le isole Tremiti. Alle ore 4:00 in siamo fermati in un parco giochi. Siamo punto eravamo tutti a Piazza Nusco per scesi e subito abbiamo preso il tra- aspettare l’autobus. Tutti entusiastighetto per Termoli. Con grande tri- nell’autobus abbiamo canta- stezza dopo 45 minuti siamo saliti to,chiacchierato e ci siamo divertitisull’autobus per ritornare a casa. Era- moltissimo aspettando di arrivare al vamo esausti ma comunque abbiamo porto di Termoli. Alle ore 8:15 siamopassato una lunga e bella giornata!!! 1B arrivati a Termoli, finalmente abbiamo Carmen Catucci,Stefania Rosset- preso il battello per andare alle I. Tre- ti,Cecilia Matarrese. miti; dopo 45 minuti di ansia siamo giunti nello stupendo luogo. Abbiamo fatto il pranzo a sacco e ci siamo im- barcati per il giro delle tre stupende isole. Il sole splendeva e noi eravamo sul traghetto ad osservare la meravi- gliosa isola di “SAN DOMINO”,era bel- lissima,stupenda,maestosa con scogli meravigliosi. Navigando navigando ab- biamo osservato molte grotte, tra cui la grotta del bue marino, la grotta delle viole e la roccia dell’elefante. E’ una roccia che col passare del tempo è sta- ta modellata dagli agenti atmosferici ed ha preso la forma di un elefante. Subito dopo siamo andati all’isola di San Nicola dove siamo saliti per una lunga scalinata che ci ha condotto alla 5
La Staccia - I.C. G. Carducci Quest’anno le classi 1^B e 1^A hanno partecipa- to a una gita di istruzione alle Isole Tremiti. La partenza è stata prevista alle ore 04:00 in Piaz- za Nusco, ci hanno assistito: il prof. Verzillo,la prof.ssa Mele e alcuni collaboratori della scuola “G.Carducci”; entrati nel pullman, dopo esserci accomodati, ci siamo diretti a Laterza dove a- spettavano con molta ansia i nostri collaboratori e il professore. Quando il prof. Verzillo entrò nel pullman tutti lo accogliemmo con un caloroso applauso, dopo poco tempo partimmo per Termo- li. Dopo un’ora e mezza di viaggio, l’autista si ac- costò per 10 minuti per riprendere energia. Su- bito dopo ripartimmo per Termoli. Quando arri- vammo la prof.ssa Mele andò nella biglietteria per ritirare i biglietti. In quell’ istante giunse il traghetto e tutti entrammo dentro creando un’atmosfera di eccitazione, dopo un breve riposo, scendemmo alle Isole Tremiti dove ci attendeva una barca. Saliti su questa barca visitammo: la grotta delle Viole e una roccia che assomigliava a un elefante disteso sul mare con la proboscide rivolta verso il basso. Nella grotta delle Viole si potevano am- mirare le alghe color viola e pesci azzurri e giallino, poi entrammo in una grotta dove crescevano pomodori marini. Scesi sulla terraferma iniziammo a comperare souvenir per le nostre famiglie, dopo salimmo scale che sembravano non finire mai e qualche alunno ammirava lo splendido paesaggio tramite le feritoie. Arri- vati sopra al castello entrammo a vedere una chiesa costruita e abitata da mo- naci Benedettini. Il pavimento era ricoperto da mosaici e sull’altare era rappre- sentata l’incoronazione di Maria, nella navata laterale, in una stanza era stato riposto un reperto archeologico: il corpo del Beato Tobia di Como. Dopo scendemmo giù nel parco dove si svolse un piccolo pic-nic, erano le ore 13: 55 e la barca ci attendeva per andare in spiaggia. Arrivati ci riposammo un po’ giocando a pallone. Poi salimmo su per una pineta e raggiungemmo una baita, andam- mo in un parco giochi e ci divertimmo tan- to. Ritornammo al porto dove ci attendeva il traghetto per ritornare a Termoli. Una volta giunti a Termoli prendemmo il pul- lman e verso le 23: 00 arrivammo a Ginosa tutti assonnati e qualcuno anche abbron- zato. E’ stata una gita davvero INDI- MENTICABILE! Rucci Ilaria, Gigante Nico, Nigro Carmine IB 6
La Staccia - I.C. G. Carducci qualche panino. I maschi hanno gioca- to a pallone e le femmine a palla a vo- lo. Poi siamo andati sulla spiaggia dove alcuni di noi si sono bagnati solo i pie- di e c’era chi con il cappello da messi- cano si sdraiava sulla roccia e si face- va un sonnellino. Alla fine siamo andati di nuovo a prendere il traghetto per metterci in viaggio per Ginosa. Dopo 1 ora di navigazione sull’acqua siamo an- Le classi 1B e 1A sono partite alle 4,30. dati sul nostro pullman (i viaggi del Saliti nel pullman eravamo un po’ stan- Pavone) e ci siamo messi in viaggio per chi ed essendo in compagnia non riusci- ritornare a casa. Arrivati a Laterza vamo a dormire.Arrivati a Laterza ab- abbiamo lasciato i nostri collabora- biamo preso i nostri collaboratori sco- tori scolastici e il professore e siamo lastici, Vito e Giovanni, con le proprie ripartiti, finalmente siamo arrivati famiglie e il nostro professore Antonio con il pensiero che il lunedì saremmo Verzillo e siamo partiti per le mitiche tornati a scuola. Mariano Traetta e isole TREMITI. Superato il confine Giuseppe Ferrara 1b della Puglia, abbiamo sostato per 15 mi- nuti alla stazione di servizio. Poi abbia- mo ripreso il nostro percorso e siamo arrivati a Termoli alle 8 ,00. Io e Ange- lo abbiamo chiesto a un pescatore di potergli fare una foto con la canna da pesca in mano. Abbiamo preso il tra- ghetto alle 8,30. Dopo un’ ora di viaggio siamo arrivati a San Domino dove ab- biamo preso la barca per fare il giro delle 3 isole, ma alcune erano disabita- te. Siamo andati a vedere un’ isola che aveva uno scoglio a forma di elefante inginocchiato, poi siamo andati a vedere l’isola delle viole perché di estate sopra gli scogli nascono tantissime viole, dopo siamo andati a vedere un’ isola che tempo fa era abitata da foche marine, dopo abbiamo visto un’ isola con un alga viola sotto l’acqua e qui c’erano anche i ricci di mare. Alle 3 siamo arrivati ad un parco giochi dove abbiamo mangiato 7
La Staccia - I.C. G. Carducci La nostra 1° gita con l’ istituto comprensivo GIOSUE’ CARDUCCI è stata una gi- ta molto aspettata da noi ragazzi perché è stata rimandata a causa del maltem- po. Però dopo 2 settimane è arrivato il gran momento! La nostra meta sono state le ISOLE TREMITI. Una volta arrivati al porto di Temoli, alle ore 8:30 abbiamo preso un traghetto che ci portava all’ isola di San Domino e abbiamo visitato le sue bellezze. La visione più bella è stato quella del mare calmo a prima mattina!!! A San Domino abbiamo fatto una bella scalinata e ci siamo molto stancati; lungo il percorso, nel muro che costeggiava la scalinata abbiamo viso certi punti in cui c’erano feritoie dalle quali si poteva sparare in difesa del castello. Una volta ar- rivati sopra c’era un parco in cui ci siamo fermati e riposati ed abbiamo aspetta- to il traghetto per andare a visitare le altre isole. Nel frattempo abbiamo man- giato e ci siamo fatti un giro alle giostre. Siamo andati a fare una passeggiata e siamo entrati in una chiesa in cui c’era una stanza dove era posto lo scheletro del monaco Tobia. Usciti dalla chiesa abbiamo incominciato a incamminarci per andare a prendere il traghetto. Abbiamo preso il traghetto e siamo entrati den- tro la grotta dell’ elefante: viene chiamata cosi’ perchè all’ entrata c’è uno sco- glio che assomiglia a un elefante. Abbiamo fatto un altro giro e siamo entrati nella grotta delle viole perché ancora oggi nascono le viole. Per tornare a Ginosa mancavano ancora 3 ore così siamo andati sulla spiaggia e alcuni si sono tolti le scarpe e si sono bagnati i piedi, è stata una sensazione bellissima. Passate le 3 ore siamo andati al porto per prendere il traghetto. Arrivati al porto abbiamo preso il pulman che ci riportava a Ginosa. Lungo il viaggio eravamo tutti assonna- ti, ma grazie ad alcuni compagni vivaci abbiamo scherzato e giocato. La nostra 1° gita è stata molto bella e piena di cose nuove!!! Panico Alexia, Mutidieri Anna Chiara classe IB La nostra gita alle isole Tremiti è sta molto emozionante e molto divertente an- che se è stata dura alzarsi alle 3.30. All’inizio avevo un po’ di paura al pensiero di dover salire sulla barca ma una volta salita non avevo più quella paura che sentivo. Siamo arrivati alle 8.15 a Termoli e poi di lì ci siamo imbarcati sul tra- ghetto per andare alle isole. Arrivati abbiamo fatto colazione e poi siamo saliti sulla barca per fare il giro intorno alle isole. Sabato era una bella giorata di sole e io avevo molto caldo perché avevo indossato la maglia a maniche lunghe. Il ma- re lì era stupendo, l’ acqua era fresca e qualche volta immergevo le mani per rin- frescarmi. Nella barca c’ era un pavimento di vetro dal quale si vedeva tutta la barriera corallina Alle 12.00 siamo scesi dalla barca sull’isola di San Nicola e ab- biamo pranzato e poi ci siamo incamminati verso la Chiesa. E’ stata molto dura salire ma arrivati in cima abbiamo visitato prima la Chiesa e poi ci siamo seduti e abbiamo fatto un altro spuntino. In seguito siamo andati a visitare i vari par- chi che c’erano e ci fermavamo un po’ per giocare con la palla. Più tardi siamo scesi per prendere il traghetto e tornare a casa. Arrivate le 20.30 ci siamo fer- 8
La Staccia - I.C. G. Carducci mati sull’ Autogrill per comprare qualcosa e poi siamo risaliti sul pulman e siamo ritornati a Ginosa. Il viaggio è stato entusiasmante e me lo ricorderò perché questa è stata la mia gita più bella. Anna Larocca classe I B Il 9 maggio 09 sarà una data indimenticabile. La I˚B e la I˚A sono andate in gita alla scoperta delle isole Tremiti. Nonostante l’orario di partenza, fuori dal comune per noi ragazzi, è stata una esperienza divertente. La prima tappa è stata a Laterza, dove ab- biamo accolto con un caloroso chiasso il prof. Verzillo e i collaboratori Vito e Giovanni. Dopo la lunga strada siamo arrivati a Termoli alle 08:30, subito dopo ci siamo imbarcati su un traghetto che ci ha portato dritti dritti alle isole Tremiti. Dopo circa 50 minuti di ansia siamo arrivati all’ isola di San Domino. Dopo altri 10 minuti è arrivato un barcaiolo che ci ha fatto fare un giro turi- stico tra le isole ed abbiamo visto la roccia dello elefante, la grotta delle vio- le, quella delle rondinelle, quella del bue marino e tante altre. Dopo questo stupendo giro siamo sbar- cati all’ isola di San Nicola dove abbiamo passeg- giato sulla spiag- gia e abbiamo visitato un castello e una chiesa. Verso le 14:00 siamo andati all’isola di San Domino dove siamo andati in spiaggia. Qui i prof. ci hanno lasciato immergere i piedi nell’acqua. Successivamente siamo andati ad un bar dove abbiamo consumato soldi e ci- bo. Osservando la spiaggia, alcuni dei ragazzi hanno visto delle belle ragazze con le quali hanno fatto i cascamorti ma non ha avuto successo. Dopo questo episodio buffo siamo andati su una collina dove c’era un parco e abbiamo giocato. Dopo un po’ di tempo siamo andati nuovamente giù. Ci siamo intrattenuti ad i tavolini di un bar, abbiamo fatto com- pere e dopo di che ci siamo imbarcati per Termoli. Una volta arrivati a destinazione sia- mo saliti sul pullman e eravamo pronti per tornare a Ginosa. Al ritorno quasi tutto il pul- lman dormiva. Questa gita non la dimenticheremo mai, perché ci siamo divertiti un mon- do. Conte Claudio, Sgobba Francesco 9
La Staccia - I.C. G. Carducci E’ stata, davvero speciale la gita svolta qui alla Carducci. Abbiamo aspettato il grande momento per molto tempo, ansiosi di scoprire le isole Tremiti. Il giorno della gita credevamo non fosse vero, erava- mo pieni di emozioni, pronti a sco- prire le bellezze delle isole. Nel pullman eravamo tutti assonnati, ma grazie ai più vivaci ci siamo ti- rati su e ci siamo divertiti con canti. Ci siamo fermati a vari au- togrill dove ci siamo riforniti di cibo. Arrivati a Termoli, città meravigliosa, ab- biamo preso il traghetto per le isole. Arrivati ci siamo guardati intorno e abbia- mo notato che la vita lì e molto diversa dalla nostra, non ci sono molte macchine e non c’è lo smog che qui abbiamo in abbondanza, l’ambiente è più salubre e ci vivono specialmente anziani. Preso il battello abbiamo visitato le grotte che si trovavano nel mare, una di queste è a forma di elefante. Finito il giro in mare siamo andati a visitare il castello, dopo molta strada siamo arrivati alla chiesa che si trova su S.Domino, decorata da mosaici posti sul pavimento. Usciti siamo per i negozietti a comprare ricordi di questo bellissimo viaggio. Dopo tutto que- sto ci siamo rilassati e poi siamo tornati di nuovo alla carica. Per tornare al pun- to di partenza abbiamo visto tante altre cose. Abbiamo visto molti turisti di na- zionalità differenti da noi, e molti dei nostri amici volevano fare amicizia con loro. I nostri cari professori ci hanno lasciati liberi per un po’ di tempo nei par- chi delle isole, per divertirci e svagarci un po’. Passato un po’ di tempo la profes- soressa Mele Damiana ci ha annunciato che era ora di tornare a casa. In pullman eravamo tutti tristi di aver lasciato quelle magnifiche isole ma entusiasti di ri- vedere i nostri parenti per potergli raccontare le meraviglie del nostro viaggio e quanto ci siamo divertiti in compagnia dei nostri compagni e professori!!!!!!! Nunziatella Di Gregorio, Valentina Urbano I B 10
La Staccia - I.C. G. Carducci La gita… a Lecce Giunti alla fine dell’anno, ar- chiviata la visita d’istruzione in Umbria-Marche, a causa del numero dei partecipanti infe- riore a quello necessario, pur di trascorrere un giorno insie- me ai compagni dell’ultimo an- no di scuola media, il 9 maggio abbiamo effettuato la gita a Lecce-Otranto e grotte Zin- zulusa. Per molti è stato un ripiego, ma per molti altri la possibilità di poter partecipa- re ad una gita, dato il costo contenuto. Arrivati a Lecce, abbiamo incontrato la guida che ci ha condotto tra le stra- de e i monumenti, facendoci apprezzare l’arte e la storia della città. Daniela, la nostra guida, spiegava tutto con un linguaggio semplice e accattivante. Lungo le vie abbiamo potuto ammirare le decorazioni in pietra leccese che ornano i palazzi pubblici e privati noti con il nome di “Barocco leccese”. Camminando siamo giunti in Piazza Duomo. La Catte- drale si apre sulla piazza con due porte: quella frontale alla strada d’ingresso, molto decorata, con un campanile alto 70 metri, e un'altra laterale costruita prima non molto decorata rappresenta l’entrata principale. Dedicata al patrono sant’Oronzo, la cattedrale è formata da 3 navate, è molto decorata. Uscendo siamo andati alla basilica di sant’Irene, con una sola navata non era molto deco- rata. Alle 12.00 siamo ripartiti per Otranto e abbiamo visto il castello medievale con delle mura rotonde per guardare gli invasori che arrivavano dal mare, scesi 11
La Staccia - I.C. G. Carducci siamo andati in una chiesa molto particolare, lì non si poteva cam- minare perché il pavimento era un mosaico che rappresentava un al- bero senza radici ma che era sor- retto da due elefanti bianchi, la dea Minerva che portava l’astuccio con le frecce che ucci- de l’agnello che rappresenta Gesù, Adamo ed Eva con l’angelo vestito di rosso porpora e i segni zodiacali. In questa chiesa abbiamo visto, forse per la prima volta, una cappella che faceva un po’ impressione perché intorno alle mura non c’erano come sempre santi ma c’erano scheletri dei martiri uccisi dai turchi. Sotto vi è un’altra chiesetta ricca di colonne che delimitano le navate, lì andava- no a pregare i più poveri, questa chiesetta era semplice ma sull’altare c’era una statua della madonna e,su muri, una madonna nera. Usciti dalla chiesa con l’autobus siamo andati alla grotte di Zinzulusa che avevano un aspetto un po’ te- tro, forse per le stalagmiti che pendevano e per il muschio. Entrati abbiamo vi- sto un lago distante una decina di metri, un‘altra guida ci ha spiegato che questa grotta era stata scoperta nel 1806. Camminando abbiamo visto una coppia di sentinelle chiamate così per la loro posizione e la torre di Pisa chiamata così perché era obliqua. Usciti dalle grotte ci hanno proposto di fare un lungo giro in barca, durante il quale abbiamo visto le grotte dei pipistrelli e dei piccioni. Per me è stato co- me se viaggiassi sulla nave del Titanic (come a dire che mancava solo il sottofondo musicale) mi sentivo libera, perchè quella era stata la mia prima volta che viaggiavo per mare. Tutti abbia- mo guidato come se fosse un gioco, questa era come dire una giornata da vivere !!!!. Purtroppo siamo dovuti scendere e riprendere il pullman, abbiamo accompagnato la guida e Lecce e siamo ripartiti per Ginosa. Francesca Di Tinco 3^B. 12
La Staccia - I.C. G. Carducci Aria di pioggia…! Sul lago Pertusillo Finalmente, dopo tanti preparativi di tipo organizzativi, giovedì 30 Aprile si parte. Noi ragazzi di classe 4^A della Scuola Primaria “G. Paolo II” insieme a tutte le altre scolaresche , abbiamo avuto l’opportunità di partecipare al viaggio di istruzione che aveva come itinerario : “Lago di Pietra del Pertusil- lo “ -“Grumento Nova“-“ Spinoso”. Questa esperienza ci ha dato la possi- bilità di ampliare il più possibile le co- noscenze relative allo spazio geografico che ci circonda e di arricchire i percor- si di storia affrontati in ambito didattico. Grazie a questo viaggio abbiamo al- largato gli orizzonti conoscitivi ed ha favorito scambi culturali diversi dal nostro territorio. Inoltre, ha suscitato tra noi alunni grande entusiasmo e interesse per i luoghi, gli ambienti paesaggistici, gli aspetti culturali che il territorio offriva. La visita al Museo Archeologico Nazionale ha ampliato le nostre conoscenze sulla città romana , sulla Preistoria , sui resti e reperti che circa 120.000 anni fa han- no frequentato il territorio di Grumento. Spensieratezza e divertimento sono stati gli stati d’animo che abbiamo provato durante il viaggio , momento in cui tra di noi c’è stata grande socializzazione con altri alunni della nostra scuola. Nota dolente del viaggio è stata la pioggia che ha interrotto e infastidito il no- stro percorso , costringendoci a rimanere all’interno dell’ autobus. Ma il momen- to più atteso è stato , quando siamo arrivati nell’area ristoro ubicata in una sug- gestiva valletta con un parco naturale praticamente incontaminata, ognuno di noi si è sistemato vicino al gruppo- classe con le proprie insegnanti. E per finire, risate e giocate sul piccolo prato verdeggiante e arrampicate per poter ammira- re da vicino il grande Lago del Pertusillo ricco di trote e carpe , infatti costitui- sce un’attrattiva per i pescatori non solo locali. Questo viaggio per noi ra- gazzi è stato davvero divertente , e- mozionante, istruttivo e interessante e vorremmo poterci ritornare il prossimo anno. Un ringraziamento speciale è rivolto a tutti gli insegnan- ti della Scuola Primaria , in particola- re alle nostre insegnanti per l’organizzazione e il buon esito otte- nuto. Gli alunni di 4^A 13
La Staccia - I.C. G. Carducci Codice della strada? No problem! E’ stata ingegnosa l’idea di imparare il codice della strada con l’aiuto dei personaggi dei no- stri cartoons preferiti: Hantaro , Conan, Spi- derman…e con la parte- cipazione strabiliante di un presentatore che ha animato in modo divertente la lezione di educazione stradale. Questo è ciò che è stato realizzato dal comando dei vigili urbani del comune di Ginosa, coordinati dalla dott.ssa Rosa Pizzulli, in collaborazione con la scuola di formazione per la sicurezza stradale. La rappresentazione sul tema: “ I bambini e la Sicurezza Stradale"era rivolta a tutti gli alunni delle classi 3^, 4^, 5^, di scuola Primaria del comune di Ginosa. Il 20 maggio siamo giunti a tea- tro numerosissimi, provenienti da tutte le scuole di Ginosa compreso i marine- si .Noi alunni di classe 4^, con i nostri compagni delle classi 3^ e 5^ dell’I. C. “G. Carducci” abbiamo ritrovato amici che non vedevamo da tempo e che abbiamo salutato ben volentieri. Tutti gli argomenti: regole di corretto comportamento 14
La Staccia - I.C. G. Carducci stradale in qualità di pedoni, ciclisti, passeggeri; la segnaletica stradale; la figu- ra del vigile urbano erano da noi conosciuti perché già studiati a scuola, così per ogni domanda posta dal conduttore eravamo pronti per dare la risposta. Tutti i bambini erano attenti ed interessati e si faceva a gara nel voler intervenire. Da tutto questo abbiamo imparato che le regole sono molto importanti, che il codice della strada non è un gioco,che bisogna necessariamente applicare, perché ci po- trebbe salvare la vita. Ricorderemo sempre che al momento di attraversare la strada, oltre all’uso delle strisce pedonali, del rispetto del semaforo, vale co- munque la regola dei 4 sguardi; che mantenere in efficienza la nostra bicicletta è fondamentale, che il vigile urbano é una figura a cui rivolgersi con fiducia in caso di bisogno;……..Noi bambini esprimiamo un ringraziamento alla dott.ssa Piz- zulli Rosa e a tutto il comando dei vigili di Ginosa che da oggi il codice della stra- da per noi non ha più segreti, un ringraziamento al nostro preside prof. Petro- nella Vitantonio che ha voluto che noi partecipassimo, alle nostre insegnanti che ci hanno accompagnati con entusiamo. Gli alunni della classe 4^ Scuola Primaria 15
La Staccia - I.C. G. Carducci Le sudate carte Riportiamo di seguito alcuni dei lavori prodotti dai ragazzi durante questo anno scolastico Cara mamma, dirti che sei unica è sicu- Il Superman della mia vita ramente una frase già sentita, ma dirti Sono nato, e da piccolo non c’eri tu, pa- che sei unica per me è la frase che ho pino. Ti ricordi quando giocavamo al Re sentito dal mio cuore. Sei la mamma più Leone, bè, quel- dolce che c’è; tu mi capisci quando sof- la era proprio fro, quando rido e sai cosa voglio inol- una strana emo- tre mi sai amare come e solo tu sai fa- zione! Ti ricor- re. Il profumo della tua pelle mi ricorda di, poi quando la dolcezza di un petalo di rosa ed è mi lanciavi sul proprio con quel profumo che ho impa- letto e a me rato ad amare. Sei l’unica figura fonda- sembrava volar mentale che durante i miei giorni mi ac- giù da un ca- compagna in ogni mio piccolo mio gesto. stello; poi ho Mamma: punto fondamentale nella mia imparato anche a parlare il dialetto e vita,a volte ansiosa e rompiscatole,a tu comunque mi ritenevi ancora un an- volte amica e complice,a volte tenera e gioletto. Adesso però sono diventato un severa,in ogni caso sei unica. Alcune ragazzo e spero che qualche orgoglio volte mi capita di guardare il tuo viso riuscirò a dartelo.Adesso papà insieme stanco e pensare che l’amore che mi hai tifiamo per l’ Inter e come lei abbiamo dato tu non me l’ha mai dato nessuno vinto molte partite. Ti amo e questo, lo o,meglio mai così profondo. Come un sai, e per me la cosa più preziosa per soffio di vento alcune volte ritornano in sempre sarai. me i ricordi di quando ero bimbo e con Sei il migliore papà. Leonardo Gargano me giocavi. Sono l’errore più geniale che tu potessi mai fare. Nessun’altro pensiero può esprimere l’affetto che ho per te. Tanti auguri mamma. Giuseppe Mongelli, IA 16
La Staccia - I.C. G. Carducci Il cubetto di ghiaccio A questo gioco si può giocare da 2 giocatori in su. Bisogna stare all’aperto, in spiaggia o in giardino. Occorre: cubetti di ghiaccio; 2 bicchieri colmi d’acqua; se si vuole guanti di gomma. Ci si tolgono le scarpe e i calzini, ci si assicura che i ve- stiti non si bagnino. Ci si mette in cerchio, seduti a terra; si sorteggia chi ini- zierà a giocare con la seguente conta: “cubo cubetto, dimmi chi è che inizierà a giocare con te?” Il primo sorteggiato inizia: si prende un cubetto e si comincia a passarlo tra i giocatori. Il giocatore a cui si scioglie il cubetto in mano viene squalificato, e come penitenza deve tenere in mano un altro cubetto finché non si scioglie. Man mano che tutti i giocatori vengono squalificati, gli ultimi due de- vono passarsi il cubetto, però devono tenere un bicchiere pieno d’acqua a testa e passandosi il cubetto, devono farlo entrare nel bicchiere dell’avversario, senza farne uscire nemmeno una goccia d’acqua. Chi fa uscire anche solo poche gocce perde, e come penitenza deve bere l’acqua dei due bicchieri, ghiaccio compreso, in venti secondi. Questo gioco l’ho letto su un giornalino, l’ho modificato un po’, però credo che sia altrettanto bello. E’ praticabile in primavera o in estate, quando fa caldo. Mi piace molto e l’ho scelto perché è tra tutti il più adatto alla mia stagione preferita, periodo in cui ricade anche il mio compleanno. Chiara Pizzulli 1^A Mest Giorg Mia nonna mi ha raccontato che prima le bacchettavano le mani con una bacchetta stretta dietro e larga avanti che chiamavano “Mest Giorg” e dopo aver finito le loro mani sembravano pagnotte. Quando non facevano i com- piti e non andavano a scuola, i maestri prendevano un sacchetto di ceci sui quali ti dovevi inginocchiare e le ginocchia poi sembravano bucate. Mi ha raccontato anche che se si ribellavano ne prendevano di più. I suoi genitori erano dalla parte del maestro. Lei portava a scuola solo un quaderno e il lapis, in dialetto l’”abs,” cioè una matita. Questo perché le penne prima venivano bagnate nell’inchiostro e i bambini a sei anni non erano capaci di utilizzarle, quindi in prima elementare portavano solo la matita e verso la terza elementare incominciavano a portare la penna. Carmen Catucci 17
La Staccia - I.C. G. Carducci Recensione del libro di narrativa “Anna dai capelli rossi” L’autrice del libro “Anna dai capelli rossi” è Lucy Moud Montgomery, autrice e insegnante canadese (1874-1942) nata e cresciuta nell’Isola Prince Edward. Ini- zialmente pensato come romanzo per lettori di ogni età, con gli anni è diventato il classico letterario per ragazzi. Il romanzo è ambientato verso la fine dell’Ottocento a Green Gables, un paesaggio fiabesco sull’Isola Prince Edward, al largo della costa orientale del Canada. Si tratta della storia di una ragazzina, Anna Shirley, orfana di entrambi i genitori in seguito adottata dai fratelli Ma- rilla e Matthew Cuthbert. Anna frequenterà la scuola ad Avonlea, dove abita, e all’età di 15 anni riceve una borsa di studio alla Queen’s Academy, per assicurar- si un futuro da insegnante. Successivamente dovrà abbandonare gli studi per prendersi cura di Marilla, gravemente malata agli occhi e rimasta sola a causa della morte di Matthew. Ritornata a Green Gables le offrono un posto da inse- gnate alla sua vecchia scuola. La protagonista del romanzo, Anna Shirley, è una ragazzina sognatrice, chiacchierona con un amore intenso per la natura e gioiosa di vivere ogni giorno della sua vita. Nonostante la sua buona volontà nel fare be- ne le cose, ne combina di tutti i colori. Gli altri personaggi sono: la rigida Marilla, il timido Matthew, l’impicciona signora Lynde, la fedele amica Diana, il dispetto- so Gilbert e la dolce insegnante Stacy. Il messaggio dell’autore è quello di sti- molare alla riflessione su determinati problemi; informare sugli usi e costumi dell’Ottocento; far divertire e allo stesso tempo trasmettere dei valori come l’amicizia, l’onestà, la famiglia e il senso del dovere. Secondo noi il libro è appro- priato per i ragazzi, perchè insegna valori importanti per la loro formazione; è un libro avvincente che si legge tutto d’un fiato e fa immergere totalmente nella vita di Anna. Lo consigliamo a tutti! Cazzetta Angelica, Cazzetta Domenica, Moro Nicla II A 18
La Staccia - I.C. G. Carducci Le lettere Cara scuola Carducci, dopo tre anni faticosi vissuti pienamente con te, siamo giunti al termi- ne. Manca un solo mese agli esami e tutti noi siamo in ansia per il giudizio fi- nale. In queste ultime settimane, ci stiamo impegnando molto per arrivare più preparati possibile all’ esame. Ogni giorno di scuola è un lungo lavoro, che ci co- sta molta fatica, sia a noi che ai nostri insegnanti. Infatti il programma di terza media deve essere completato in questi ultimi giorni. Tutti i ricordi dei tre anni, li porteremo con noi anche al di fuori di questa scuo- la e rimarranno nei nostri cuori sia i momenti più belli e divertenti, sia i momenti di paura e tristezza, che poi insieme abbiamo superato. Cara scuola, siamo cresciuti con te, ci hai aiutato e hai cercato di indirizzarci verso la “retta via”. Ci hai insegnato cose nuove e ci hai fatto esplorare nuovi luoghi e il tutto insieme ai nostri compagni di classe e ai nostri insegnanti. Ci hai fatto vivere esperienze non solo culturali , ma anche sportive e soprattutto mu- sicali. Il nostro augurio è quello di ritrovare, in futuro, un punto di riferimento come lo sei stata tu in questi tre anni. Speriamo di ritrovare le opportunità che tu ci hai offerto e di poterne usufruire. Cara scuola l’ anno prossimo non ci ri- troveremo più e, concludendo, volevamo ringraziare te, tutti i nostri insegnanti , tutto il personale e il nostro Dirigente che ci hanno regalato emozioni e momen- ti indimenticabili. Con affetto Acclavio Remo, Ilaria Calabrese, Federica Dragone, Francesco Miccoli, Francesca Sannelli III A 19
La Staccia - I.C. G. Carducci Lettera alle classi prime (future seconde) Cari ragazzi di 1° A e 1°B, a conclusione di quest’anno scolastico, ci sentiamo in dovere di darvi dei consigli su come affrontare la 2° media. Per prima cosa fate mol- ta attenzione a quest’anno scolastico, poiché è il più importante nel ciclo delle scuole medie: “chi studierà quest’anno, studierà per sem- pre” come ci dice il prof. Lerro. Un altro consiglio che vogliamo darvi è quello di non avere mai paura, ma di vivere tutti i giorni con entu- siasmo, poiché ogni giorno porta con sé piaceri e purtroppo dispiace- ri, come lezioni noiose e brutti voti. Vogliamo darvi un altro consiglio fondamentale: quello di ubbidire ai professori e rispettarli. Inoltre vi auguriamo di fare una gita più lunga della nostra (è vero che è du- rata un giorno ma è stata bellissima e divertente!) Se suonate uno strumento vi diciamo di impegnarvi a fondo. Le difficoltà rispetto al- la 1° media sono maggiori, quindi impegnatevi e non vi scoraggiate. Vi auguriamo una buona estate! Pietro Bozza, Domenica Leccese, Francesca Rosato, Francesca Spano II A 20
La Staccia - I.C. G. Carducci Ginosa, 12 maggio 2009 Mia carissima professoressa Andriulo, questi tre anni di scuola media sono passati molto velocemente. Sia- mo giunti alla fine del triennio… ed è tempo di bilanci: il film di que- sti tre anni si srotola nella mia mente, ricordandomi immagini, situa- zioni, persone, esperienze che mi hanno aiutato a crescere, a diven- tare un ragazzo più maturo come oggi mi ritengo di essere. Tutti gli adulti che mi hanno accompagnato in questo cammino hanno lasciato un segno dentro di me e anche lei, professoressa, mi ha aiutato a su- perare gli ostacoli nella matematica, ma anche a superare piccole grandi difficoltà che un ragazzo della mia età incontra nella vita. In- fatti con il suo modo di fare mi ha aiutato a comunicare nel miglior modo con amici e parenti. Il primo giorno di scuola media, quando hanno fatto l’appello della classe, ricordo che lei mi ha accompagnato in classe dove mi sono trovato solo, per esser stato chiamato per primo. Se lo ricorda questo giorno? Lei è stata per me una “maestra di vita” insegnandomi la semplicità e la sincerità nel dire ciò che si pensa. Mi mancheranno le sue belle lezioni che rendevano semplici gli argomenti complessi, verso cui ha saputo suscitare il mio interesse. Lei rimarrà sempre la mia cara professoressa e spero che la nuova scuola mi faccia conoscere altri professori che mi trasmettano inse- gnamenti di vita così come ha fatto lei, poiché nella vita non basta conoscere le discipline ma serve anche saper essere. Auguri an- che a lei professoressa, e grazie per essere stata un e- sempio di serietà e rettitudine. Il suo alunno Domenico Catucci 3^ B 21
La Staccia - I.C. G. Carducci I fatti di cronaca visti dai ragazzi Discriminazione e diritti umani d’azione ma, durante la pubblicità, fa- La dichiarazione Universale dei Diritti cendo zapping, mi sono soffermato su Umani è in vigore da 60 anni, precisa- Rai 3 (dove trasmettevano Annozero), mente dal 1948, cioè all’indomani della nel momento in cui parlava un ragazzo seconda di colore. Incuriosito mi sono soffer- guerra mato: il ragazzo stava raccontando che mondiale, aveva 25 anni ed era arrivato in Italia quando era all’ età di due anni, quindi viveva in Ita- forte il lia da 23 anni, perciò era Italiano. Il desiderio ragazzo si lamentava, giustamente, che non si perché lavorava in campagna insieme ad ripetesse- un italiano, ma mentre l’Italiano ro più le “bianco” guadagnava 70euro al giorno, violazioni lui di pelle nera guadagnava 30euro. alla libertà Questa dichiarazione mi colpì molto e della persona umana. Leggere la non riuscii a staccarmi dalla trasmis- D.U.D.U. mi ha fatto capire come in sione, imponendola anche a mio padre, molte parti del mondo, la pace non re- che voleva continuare a guardare il gna, a causa del mancato rispetto dei film. Quella sera Annozero mi ha fatto diritti umani. L’articolo numero sei del- capire cose che non conoscevo a pieno, la D.U.D.U. dice: “ognuno mantiene i perché nel mio paese non vi sono molti propri diritti ovunque vada”. Io penso extracomunitari. Ho capito che, anche che questo articolo spesso non venga in questo paese libero e democratico rispettato in Italia come è dato osser- come l’Italia, il rispetto dei Diritti U- vare. L’altro giorno ho visto un pro- mani non è sempre attuato, e questo gramma che si chiama “ Annozero “ de- oltre ad essere un fatto di articoli non dicato al tema del “Razzismo”. Tutti rispettati, è anche una questione di dichiarano di non essere razzisti però razzismo. A me dispiace molto, perché dobbiamo constatare che in molte si- ho provato a mettermi nei panni di quel tuazioni ci comportiamo estremamente ragazzo ed ho percepito una sensazione da razzisti. Per la prima volta sono sta- dolorosa: è brutto essere escluso per il to attratto da una di quelle trasmissio- colore della pelle. Ed ho percepito an- ni evitate da noi ragazzi, perché si par- che rancore e penso che in questa si- la molto di politica e perché in genere tuazione non può esserci solidarietà e, questi programmi sono noiosi per noi. quindi PACE. Quella sera stavo guardando un film Pietro Pardo classe: 3^B 22
La Staccia - I.C. G. Carducci Il sisma in Abruzzo Qualche settimana fa, nella regione dell’Abruzzo si è verificato un forte terre- moto in cui, case, scuole , ospedali sono stati distrutti. Mi è venuto un colpo al cuore quando hanno tirato fuori dalle macerie una bambina di 7 mesi, e poi quando hanno salvato una mamma, un papà e una figlia di 4 anni. Poverini! Adesso le persone che sono sopravvissute, come faranno a vivere dentro le tende? In questi giorni ho sentito al telegiornale che sta facendo molto freddo e loro vivo- no in condizioni precarie, io vorrei volentieri aiutarli, ma come posso fare? Il giorno dei funerali mi sono messa a piangere perché mi sono detta “Che hanno fatto di male quelle persone e bambini?” Con il prof. Lerro stiamo studiando i fenomeni sismici, e stiamo parlando di quello che è accaduto in Abruzzo. Penso a quei bambini che piangono perché sono rimasti orfani ed a quelli che vorrebbe- ro giocare con i loro giochi. Penso che può bastare quello che ho raccontato per farci rivivere quella sofferenza e spero che con l’aiuto di tutti gli italiani, quelle persone possano in tempi brevi ritornare ad una vita normale nelle loro nuove abitazioni, e questa volta più sicure. Nicoletta Pistoia 1^ A Racconto verisimile: violenza allo stadio La pace indica uno stato di quiete o tranquillità dell’animo percepita come assenza di disturbo o agitazione. Indica l’assenza di violenza tra indivi- dui o organizzazioni collettive. C’è un articolo di legge nella Dichiarazione sul diritto dei popoli alla Pace che dice: “Per garantire l’esercizio del diritto dei popoli alla pace, è indispensabile che la politica degli Stati tenda all’eliminazione delle minacce di guerra, soprattutto di quella nucleare, all’abbandono del ricorso alla forza nelle relazioni internazionali sulla basa dello statuto delle nazioni unite”. Nel mondo, purtroppo, la pace è sottomessa alla violenza e all’odio! E’ la lotta eterna tra il bene e il male. Però, nel nostro piccolo, possiamo costruire la pace giorno per giorno con la solidarietà e l’amore. Ma nel mondo, non c’è solo povertà ma anche violenza, razzismo ed egoismo. Riconoscerli è il primo passo per combatterli an- che nella quotidianità delle nostre vite. Era lunedì 7 settembre, allo stadio di 23
La Staccia - I.C. G. Carducci Castellaneta, assistiamo al match tra il Laterza e il Castellaneta. E- rano le otto e un quarto e il campo di Castellaneta era pieno, ma le squadre non erano ancora entrate, le tribune erano imbandierate da striscioni provocatori verso en- trambe le squadre. Insieme a Ma- rio e a Marco avevamo fatto uno striscione con su scritto: “Vinca il migliore!! Perché in fin dei conti siamo stratifosi ginosini!!!” Le squadre entrarono dopo un quarto d’ora e i tifosi esultavano facendo tanto “casino” con trombette, tamburi, ecc…,insomma, tutto ciò che provocava caos. Il primo tempo, nonostante i tentativi di entrambe le squadre, finì 0-0. Io e Francesca, non molto interessate al calcio, ci allontanammo dalle gradinate, ma sentendo urlare Mario e Marco ci riavvicinammo: stavano commentando il goal avvenuto proprio mentre stavamo andando via, nel secondo tempo, con una rove- sciata a favore del Castellaneta che, dopo qualche minuto, si trasformò in un pa- reggio. Ma, subito dopo, il fallo a favore del Laterza e di conseguenza il cartelli- no rosso per il Castellaneta, iniziò una terribile protesta contro l’arbitro a “colpi” di parolacce, urli, gestacci e cori di tifosi del Castellaneta. Essi intonaro- no un coro contro l’arbitro: “O-LE’- LE’! O-LA’-LA’! APPENA FINIRA’! NOI TI UCCIDEREM!! O-LE’-LE’! O-LA’-LA’! CASTELLANETA ALE’!!!” Dopo le proteste contro l’arbitro venne assegnata la punizione a favore del Laterza, battuta dal rumeno Marius, con una splendida azione e così ci fu il 2-1. Ma dalla tifoseria del Castellaneta si levarono cori: “SPORCO RUMENO TORNA IN ROMANIA PERCHE’ QUA NON TI VOGLIAMO!! SCIO’ SCIO’ BRUTTA MOSCA VOLA VI- A!!!”. Marius, il nostro compagno di scuola che avevamo imparato a conoscere e apprezzare, in un anno condiviso tra gli stessi banchi di un’ aula! Come era possi- bile che un ragazzo come noi potesse diventare oggetto di umiliazione e violenza verbale? Noi non siamo accanita tifose e ci sentiamo a disagio, ma i nostri amici non rilevarono l’episodio, continuarono invece a commentare l’azione: “E’ proprio un cretino quell’arbitro –dice Mario- ma d’ altra parte il Laterza merita la vitto- ria, è un ottima squadra!!” Dopo la punizione nacquero altri insulti, fischi, cori e grosse parole contro l’arbitro e il Laterza. A qualche minuto prima della fine della partita, i tifosi scatenarono la loro furia e violenza interiore picchiandosi a vicenda, facendosi male.Questa è la fine della prima di Campionato. Negli stadi, dove la gente dovrebbe divertirsi e rilassarsi, c’è violenza, e anche razzismo, come verso il rumeno Marius, il nostro amico. VIOLENZA E RAZZISMO SONO NEMICI DELLA PACE. Russo Francesca & Radicchio Marica 24
La Staccia - I.C. G. Carducci Dalla D.U.D.U. alle morti bianche La D.U.D.U. è il documento più famoso sui diritti umani, è stata adottata dalle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. Purtroppo ancora oggi troppo spesso i princi- pi contenuti nella D.U.D.U. non vengono rispettati dai governi. La Dichiarazione si compone di 30 articoli che sanciscono i diversi diritti di ogni persona. Sebbe- ne la D.U.D.U. sia il documento che ha ispirato la maggior parte della legislazione internazionale, non è un documento legalmente vincolante. La lettura della D.U.D.U. ci ha fatto riflettere e capire quanto è importante che tutti gli esseri umani vengano rispettati e trattati tutti allo stesso modo. Hanno tutti ragione e coscienza e devono comportarsi amichevolmente gli uni con gli altri. Le notizie di cronaca quotidiane che ci informano di morti sul lavoro, ci hanno turbato portan- doci ad approfondire l’argomento partendo dal vicino a noi cioè dalle morti bian- che che accadono nel nostro territorio e in particolare a Taranto nell’ Ilva. Alcu- ni esempi di morti bianche: William Cometa, muore sul lavoro a 27 anni, nel cantiere edile di Crispiano, in cui giovedì 5 marzo 2009 si è verificato il tragico infortunio, alla guida di un esca- vatore, è rimasto schiacciato fra il mezzo e un pilastro. Paolo Franco quella mattina del 12 giugno 2003 era morto per sostituire un col- lega, nessuno però, si è reso conto che quella struttura non era sicura. Nono- stante anni prima fosse accaduto un incidente simile, senza conseguenze. Lui la- vorava all’Ilva di Taranto e di solito si alzava contento di andare a lavorare, si preparava il suo zainetto e cercava di non dare fastidio a nessuno. Paolo era un ragazzo generoso, preciso sul lavoro come a casa, non faceva altro che control- lare se il gas e l’acqua erano chiusi. Un “maniaco” della sicurezza. Anche nella sua mansione lui era sempre cauto, non si era mai fatto un graffio. Dopo due anni di contratto di formazione e lavoro aveva festeggiato il passaggio a contratto a tempo indeterminato. Aveva comprato l’auto, era felice di quei 900 euro. Era u- no sportivo, da piccolino faceva gare di ballo insieme a sua sorella. Era amico di tutti nonostante la sua gracilità. Ancora oggi gli amici vanno sulla sua tomba a parlare con lui. Antonio Avagni, era dipendente di una ditta subappaltatrice di Casoria, era alla guida di un automezzo per la movimentazione, su un piazzale dell’Acciaieria 1, quando è stato schiacciato dal «bozzello», improvvisamente sganciatosi da un braccio meccanico. L’operaio, immediatamente soccorso dai compagni di lavoro, è morto sul colpo. Subito dopo l’incidente, i colleghi della vittima hanno proclamato uno sciopero, mentre a partire dal turno delle 23 hanno incrociato le braccia in tutto lo stabilimento per 24 ore. Queste che abbiamo appena letto sono alcune delle tante storie particolari, ac- cadute sul posto di lavoro e che ci sembrano in contrasto con quanto affermano gli articoli dal 22 al 27 che comprendono i diritti: alla sicurezza sociale; al lavo- 25
La Staccia - I.C. G. Carducci ro; al riposo e allo svago; all’educazione; a un soddisfacente tenore di vita; al ci- bo; a un’ abitazione; alla salute.Tutti questi articoli si realizzano se l’uomo ha un lavoro, ed il lavoro è un mezzo che l’uomo ha per portare avanti la famiglia, e quindi se il posto di lavoro non è sicuro neanche l’uomo ha protezione. Molti degli incidenti sul lavoro accadono, molto spesso, a causa di mancanza di sistemi di sicurezza! Per difendere il diritto al lavoro sicuro, a Taranto, i parenti dei lavoratori morti, hanno fondato l’ associazione 12 Giugno, e per noi sono “I Supereroi di oggi”. Leggiamo nel sito che: L'associazione 12 giugno familiari delle vittime del lavoro, si chiama 12 giugno perché nel 12 giugno del 2003 per il crollo di una gru nell'Il- va morirono due giovani operai, Paolo Franco e Pasquale D'Ettorre, che sono sta- ti i primi morti della grande ondata di giovani entrati all' Ilva negli ultimi anni. L'associazione é stata proposta dallo Slai Cobas Taranto e ha subito raccolto l'adesione del padre di uno dei due giovani morti sulla gru PaoloFranco - Angelo Franco e poi di mogli, figli di altri operai morti. Il presidente é un ex-operaio dell'ilva oggi in pensione Cosimo Semeraro. Facciamo del 12 giugno una giornata della memoria, dedicata agli operai morti sul lavoro all’ Ilva, reagendo con moda- lità collettive al dolore inestinguibile della perdita dei propri cari e tentando di contribuire agli sforzi affinché non ci siano più morti sul lavoro, affiancando chi da anni e in primis le OOSS lotta su queste problematiche. Con un primo conve- gno l’associazione ha sviluppato proposte ai legislatori affinché modifichino e migliorino le leggi esistenti in materia di prevenzione e repressione, in materia di rappresentanza dei lavoratori, in materia di accelerazione dei processi, per- ché ci sia giustizia e sostegno ai familiari. A livello locale ci si rivolge ai lavora- tori, cittadini, organizzazioni politiche e sociali affinché il 12 giugno sia istituito come giorno della memoria dedicato alle vittime sul lavoro. Dal lavoro che abbia- mo compiuto, abbiamo capito soprattutto la responsabilità che abbiamo di ri- spettare tutti gli esseri umani, per cui ci impegniamo sin da ora ad essere futuri difensori dei diritti umani!!! De Biasi Leonardo,Dell’orco Emanuele,Loreto I- van, Pardo Pietro,Pistoia Angelo,Rotunno Angelo, 3^B 26
La Staccia - I.C. G. Carducci Violenze contro le donne!! “Donne picchiate, anche parenti prossi- donne violentate, mi, fratelli, pa- donne che non han- dri.Situazioni che no più lacrime, una spesso non sono de- pagina di un libro nunciate per la vergo- che nessuno legge- gna di cui la donna si sente responsabi- rà mai, schiaffi, le e per l’incubo economico che teme di lividi, ma ferite affrontare, soprattutto se ha figli e sull’anima, donne non lavora. Oltre ai danni fisici, la vio- senza diritto di vi- lenza provoca nella donna ansia, dispe- vere, donne non libere…” E’ il grido di razione, vergogna e distrugge la volon- dolore, che abbiamo letto su un blog tà di reagire e chiedere aiuto. Noi sia- frequentato da chi, direttamente o in- mo ancora piccole e non riusciamo a ca- direttamente, soffre la violazione della pire fino in fondo perché avviene tutta dignità umana che è in ogni donna.Basta questa violenza, perché un uomo può leggere la cronaca dei giornali per capi- diventare come l’orco delle fiabe di cui re cosa vuol dire essere donna oggi. ci hanno raccontato da bambine, intan- Tutti i giorni quando accendiamo la tv, to abbiamo paura di un pericolo che non sentiamo sempre che molte donne, di possiamo controllare. Abbiamo letto e qualsiasi età, sono state vittime di vio- commentato gli articoli della Dichiara- lenze fisiche o sessuali. La violenza non zione Universale dei Diritti Umani e ab- ha limiti e si manifesta in tanti modi biamo capito che in questo genere di diversi. L’uomo crede, da sempre, di po- violenza non c’è niente di umano: la don- ter fare della donna il suo strumento di na è trattata come “cosa” e l’uomo di- piacere e di conquista violenta, stu- venta “animale”. Ci è sembrato che la prandola e picchiandola solo perché è violenza sulle donne offende lo spirito donna. La violenza, diversamente da co- della Dichiarazione perciò è importante me possiamo immaginare dalle notizie che gli Stati facciano leggi severe per di cronaca, è perpetrata per il 60% da punire questo crimine ma che, soprat- fidanzati o mariti o comunque da per- tutto, cambi la cultura prevaricatrice sone di famiglia, per il 38% da parte di nei confronti di tutti i soggetti più de- sconosciuti e per il 2% da parte di e- boli: donne, bambini, xtracomunitari. La violenza più diffusa, migranti, vecchi, ma- più sconvolgente e umiliante è quella lati ecc. Francesca Di che avviene tra le mura domestiche da Tinco,Valentina Didio parte di fidanzati o mariti e talvolta 3^ B 27
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