FRIULI DOC - VINI, VIVANDE, VICENDE E VEDUTE - LA 25

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FRIULI DOC - VINI, VIVANDE, VICENDE E VEDUTE - LA 25
FRIULI DOC – VINI, VIVANDE,
VICENDE E VEDUTE – LA 25°
EDIZIONE   dal  12  al   15
settembre
A Udine, in Friuli Venezia Giulia, nel Nord Est d’Italia,
culla di sapori, cultura e tradizioni, dal 12 al 15
settembre 2019, si svolgerà una delle kermesse
enogastronomiche più prestigiose del nostro Paese: Friuli Doc.
La manifestazione festeggerà quest’anno il suo 25esimo
compleanno e per quattro giorni ospiterà il meglio della
produzione enogastronomica, artigianale, artistica e culturale
del Friuli Venezia Giulia. Negli stand, nei chioschi,
nelle piazze e nelle vie del centro di Udine, si potranno
gustare i prodotti tipici friulani quali il prosciutto di San
Daniele e di Sauris, il formaggio Montasio, il frico, i
cjarsons, i vini, le grappe e molto altro ancora.
Il cuore DOC della città si lascerà contaminare quest’anno
dalla rappresentanza delle vicine Stiria, Carinzia, Istria
slovena e croata, con il coinvolgimento diretto della
minoranza italiana in Istria. Per l’Amministrazione Cittadina,
quest’ultimo risulta essere il punto di svolta rispetto alle
recenti passate edizioni in virtù della volontà di estendere
l’offerta dei prodotti oltre i confini della regione storico-
geografica                                          friulana.
FRIULI DOC - VINI, VIVANDE, VICENDE E VEDUTE - LA 25
La kermesse, che nel corso degli anni ha visto la presenza di
figure di spicco della ristorazione, dello sport, della
musica e non solo (ricordiamo nell’ultima edizione la presenza
dello chef Antonia Klugmann e della cantante
Anna Oxa), vuole presentarsi proprio come crocevia di
eccellenze. La qualità dell’offerta enogastronomica sarà
così accompagnata in questo percorso del gusto dalla qualità
dell’offerta culturale radicata nel territorio udinese e
friulano.
Mai come quest’anno, infatti, si darà risalto alla proposta
culturale per ridefinire un nuovo corso per questo
importante appuntamento che affianchi alla presenza di ottimi
vini e alle specialità agroalimentari tipiche di
questa terra, una vastissima proposta in termini di iniziative
culturali, convegni e concerti. Da questo punto di
vista, la rodata collaborazione con l’Università degli Studi
di Udine e di PromoTurismoFvg, e quindi della
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, farà emergere gli
aspetti che sono siglati fin dall’inizio nel nome della
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manifestazione “Friuli Doc – Vini, vivande, vicende e vedute”.
In questi quattro giorni di kermesse, Udine si affermerà
Capitale delle eccellenze enogastronomiche, culturali
ma anche turistiche. Sarà, infatti, l’occasione per scoprire i
suoi gioielli, fra cui il Castello e il Salone del
Parlamento, sede della prima assemblea legislativa della
storia d’Europa risalente all’epoca del Patriarcato di
Aquileia, i dipinti del Tiepolo, i maestosi edifici Liberty di
Raimondo D’Aronco, la Loggia del Lionello, il
romanico del Duomo, e respirare l’atmosfera unica delle vere
osterie, ancora oggi quotidianamente frequentate.
Molti sono i passi avanti compiuti dai tagli dei primi nastri
fin dal 1994 e resi possibili dalla lungimiranza e dalla
capacità di visione di Guglielmo Biasutti di Confartigianato e
dai Sindaci delle iniziali edizioni, il compianto
Claudio Mussato ed Enzo Barazza, che hanno portato il Friuli
Doc a essere ben presto uno degli appuntamenti di
punta della Regione Friuli Venezia Giulia. Oltre a ciò, nel
tempo l’evento è diventato per antonomasia l’autunnale
festa dei sapori non solo per gli udinesi e i friulani ma
anche e soprattutto per i tantissimi turisti, professionisti,
produttori ed esperti del settore del vino che ogni anno
arrivano nel capoluogo friulano dalle Regioni e dai Paesi
vicini, ampliando anno dopo anno il bacino di utenza e di
appassionati.
“Quest’anno vogliamo arrivare a quota un milione di
visitatori”, sottolinea il Sindaco di Udine Pietro
Fontanini, aggiungendo “Dopo il successo della scorsa
edizione, la prima del mio mandato, che ha visto oltre
700mila presenze, quest’anno l’Amministrazione Cittadina si
vuole superare. Abbiamo per questo esteso il
perimetro della manifestazione a nuove e importanti vie grazie
alla collaborazione con gli amici dell’Austria,
della Slovenia e della Croazia che daranno a Friuli Doc una
nuova declinazione con un sapore anche
mitteleuropeo”.
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Anche per l’Assessore al Turismo e Grandi Eventi Maurizio
Franz questa edizione sarà speciale. “Credo che il
miglior modo per festeggiare questi venticinque anni sia
quello di proporre un’offerta d’eccellenza in termini di
prodotti e di iniziative. Performance, spettacoli, laboratori,
incontri tematici si alterneranno, trasformando Udine
in un vero e proprio palcoscenico culturale ed
enogastronomico”.
Il viaggio da non perdere, quindi è quello dal 12 al 15
settembre a Udine. Un viaggio nei sapori più invitanti del
Friuli Venezia Giulia, un mix di vini, vivande, vicende,
vedute, per conoscere ogni sfaccettatura di questa terra
ricca e ospitale
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Premio Poggio Bustone 2019:
vicitore di questa edizione
è Giuseppe D’Amati
Cielo bigio, qualche goccia di pioggia ma tanto sole nella
musica e nel cuore: 30 Agosto, Piazza Mazzini a Rieti. Il
vasto palco di Rieti cuore piccante ha ospitato la
quindicesima edizione del Premio Poggio Bustone. Vincitore
indiscusso di questo Premio 2019 è stato il simpaticissimo
quanto intenso Giuseppe D’Amati, tarantino, che – con una
bella dose di commozione, si è portato a casa la
tripletta: Primo Premio con Passo dopo passo, Premio Miglior
Cover con la battistiana Insieme a te sto bene – in una
particolarissima rilettura musicale – e il Premio Personalità
Artistica Emergente che da anni viene offerto – grazie alla
Fondazione Varrone – al musicista con maggiori doti di
poliedricità. Seconda classificata la veronese Fabrizia
Gurrado con I fiori non si calpestano e terzo Stefano Bruno da
Milano con Italia Turrita.

Quindici anni, una ricorrenza importante. L’occasione da parte
dell’Associazione Musicale Poggio Bustone per consegnare una
targa ad Alessandro Battisti, il primo Assessore di Poggio
Bustone che ha creduto, giovane e appassionato di musica, in
questa iniziativa.

Ma lo spettacolo non è finito qui: sul palco, infatti, è
salito anche Marco Testoni(handpan, cajon, tastiere),
Presidente di Giuria, che assieme a Sabrina Zunnui (voce) ha
presentato alcuni brani dal suo vasto repertorio, fra cui dal
suo recente progetto, Aureo Orchestra. A Marco Testoni, amico
di sempre del Premio, è andato il Premio alla Personalità
Artistica 2019.

Energici e sfavillanti gli ABC Positive, che ogni anno su
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questo palco tornano per fare il punto e aprire lo sguardo su
nuove avventure musicali: Vanessa Casu (voce e chitarra
acustica), Michele Balducci (chitarra elettrica), Gaia
Antinelli (basso). Con la recente aggiunta di Francesco Pepe
(batteria).

                            Una grande serata di
                              musica d’autore,
                            condotta come oramai
                             tradizione dal suo
                            direttore artistico
                           Maria Luisa Lafiandra,
                            tra futuro e grande
                            storia della canzone
                               d’autore. Come
                           consuetudine, infatti,
                             i finalisti usciti
                             dalle selezioni di
                          giugno hanno presentato
                           un brano proprio ed un
                              omaggio a Lucio
                          Battisti, originario di
                             Poggio Bustone, a
                           ventun’anni dalla sua
                                   morte.

 Presidente di giuria, anche per questa edizione, Marco Testoni (music supervisor,
    compositore) affiancato anche quest’anno da una squadra d’eccezione: Anita
      Perrotta (coordinamento musicale per cinema e fiction), Sabrina Zunnui
     (cantante), Tiziano Minichiello (event manager), Emma Biscetti (poetessa,
        artista), Amalia Mancini (scrittrice e esperta di Lucio Battisti).
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Ricordiamo infine gli
            altri finalisti –
              frutto delle
         appassionanti selezioni
           di giugno presso i
          Forward Studios – che
         si sono avvicendati sul
         palco: Eugenio Pupilli
         da Foligno con Quattro
         terzi pigreco erre tre,
           Stefano Accetta da
            Palermo con Gad –
          Alieno viola, Massimo
         Comencini da Torri del
         Benaco in provincia di
             Verona con Poi
         d’Improvviso l’inverno
                 fiori.

Torna in Sicilia, dopo 5 anni
il titolo nazionale di Miss
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Venere
La Sicilia riconquista la corona di Miss Venere, edizione
2019. A strappare la vittoria tra le 100 prefinaliste ad
Acireale, è la Palermitana ventenne, Antonella Montalbano.
Dopo 5 anni il titolo torna in Sicilia, nel 2014 era stato
assegnato a Kiara Ferretta.

                                 la vincitrice

Bellezze provenienti da tutta Italia, hanno partecipato alle
finale e alla finalissima del 24 e 25 agosto scorso nel comune
del catanese, che ha ospitato la finale nazionale del
concorso. Grande successo di pubblico, superate le oltre 5mila
presenze, gremita piazza del Duomo. Nella prima serata le
ragazze vengono scremate a 62, a giudicare una commissione
tecnica composta da: Fabrizio Dia Patron del concorso, Elisa
Rini responsabile casting, Chiara Taravella fotografa
nazionale del concorso, Antonio Russo coreografo nazionale. Al
giudizio della commissione tecnica si è aggiunto quello della
giuria popolare in piazza, la sommatoria dei voti ha
determinato la vittoria di Antonella Montalbano, palermitana,
20 anni. Con caratteristiche che rappresentano l’essenza del
concorso, per la nuova miss, si aprono le porte del mondo
della moda, tra le sue doti spicca anche quella canora. Le più
apprezzate hanno ricevuto premi targati Victoria’s Secret, la
vincitrice come da rito è stata fasciata dal Patron del
concorso Fabrizio Dia. A supportare la kermesse di bellezza
gli sponsor ufficiali, Lop Liquids e Kabee Flavour.

“E’ una grande soddisfazione il successo ottenuto dal
concorso, afferma il Patron Fabrizio Dia, plauso al lavoro
svolto dalle agenzie, che in tutta Italia hanno selezionato le
miss, grazie ad Hostessmodelle, Passion Model di Paolo Faroldi
e Salvo Giannone, Magic Staff Eventi di Stefania Zannotti,
Gente di Domani di Jose Pappalardo, ARF spettacoli di
Francesco Anania”, conclude Dia. Il verdetto della giuria ha
decretato, oltre al primo posto, l’assegnazione delle fasce di
categoria; al secondo posto Sofia Bianchi con la fascia di
Instagram; al terzo posto Miss Venere Umbria, Flavia Montanari
di Spoleto, a cui è stata assegnata la fascia Miss Eleganza;
al quarto posto Federica Lala Miss Venere Lazio, di Frosinone
che ha ricevuto la fascia Miss Venere Cinema; quinto posto
alla toscana Gabriella Pacini, assegnata la fascia Red Carpet.
Per la categoria mascotte (13-14 anni) è stata fasciata Carol
Ginervra di Enna. Altre fasce sono state assegnate alle
siciliane Chiara Scalici, Manuela Parrinello, Heleny
Cracolici, Eleonora Canneto, Giulia Impalà, Alessia Chinnici
ed Asia Cipriano ed alle toscane Ginevra Eschiti e Rebecca
Riu. L’evento è stato organizzato dall’agenzia Metropolitan
Generation di Acireale.

SBARACCO    MONFALCONE   31
AGOSTO:  UN   CENTINAIO  DI
ESERCIZI  COMMERCIALI   PER
UN’EDIZIONE ARRICCHITA DA
EVENTI COLLATERALI
Nelle vie e piazze della città, sabato 31 agosto, insieme a
Sbaracco Junior e Vintage

Lo Sbaracco Monfalcone ritorna sabato 31 agosto, dalle 10.00
alle 24.00, affiancato dallo Sbaracco Junior e dallo Sbaracco
Vintage: un fuoritutto in centro, promosso dal Comune di
Monfalcone e realizzato da Confcommercio Imprese per l’Italia
Ascom Mandamento di Monfalcone assieme al Centro Commerciale
Naturale Vivacentro, grazie al supporto della Banca di Credito
Cooperativo di Turriaco.
Un centinaio gli esercizi commerciali che riempiranno le
strade e le piazze con la loro merce in promozione per una
manifestazione arricchita quest’anno da eventi collaterali
organizzati durante tutta la giornata e che vedrà anche il
coinvolgimento di bar, caffetterie e gelaterie di Monfalcone.

                             “Un’occasione per festeggiare
                             insieme la fine dell’estate – ha
                             sottolineato il Sindaco, Anna
                             Maria    Cisint    durante    la
                             conferenza       stampa       di
                             presentazione – “ritrovando il
                             piacere di fare shopping in
città stando all’aperto e per sostenere i commercianti locali
che per un’intera giornata escono dai loro negozi e accolgono
cittadini e turistinegli stand ricchi di merce scontata.
Il Comune di Monfalcone – ha affermato il Sindaco Cisint,
ringraziando i partner dell’evento – ancora una volta è vicina
ai tanti commercianti che hanno aderito all’iniziativa,
unitamente ai nostri giovanissimi aspiranti venditori e ai
cittadini, che rispettivamente partecipano a Sbaracco Junior e
Vintage, mettendo a disposizione l’area del centro città
affinché possa ospitare centinaia di bancarelle lungo le
principali strade e nelle nostre belle piazze”.
Lo Sbaracco 2019 animerà il cuore di Monfalcone, dando vita a
un grande mercato che si estenderà lungo il Corso del Popolo,
Piazza Cavour, Piazza della Repubblica, Via Battisti, Via
Blaserna, Via Don Fanin, Via Duca d’Aosta, Via F.lli Rosselli,
Via Fontanont, Via IX Giugno, Via Oberdan, Via Plinio, Via S.
Ambrogio, Via S. Francesco, Via Toti e Viale S. Marco.
Numerosi, ampi e ben segnalati saranno i parcheggi a
disposizione all’esterno dell’area chiusa al traffico.
Esposizioni di autovetture (rally e d’epoca) e di Vespe,
esibizioni, simulatori, sfilata di moda e DJ set con musica
dagli anni ’80 a oggi completeranno il programma della
giornata.

Torna   anche   quest’anno   la   famosa   mostra-mercato-scambio
riservata ad aspiranti commercianti di età compresa tra i 6 e
i 14 anni: lo Sbaracco Junior (previsto nello spazio
antistante la Scuola Duca D’Aosta) è un momento di libero
scambio, acquisto e vendita di fumetti, libri, giocattoli e
altri oggetti vecchi normalmente in uso ai ragazzi, gestito
esclusivamente da loro. Non è un’iniziativa avente scopo di
lucro, ma piuttosto un punto di incontro e di gioco con fini
non solo aggregativi ma di promozione per i più giovani che
possono così ritrovarsi nel mondo e nella mentalità del
commercio e del libero scambio. La quota di iscrizione
prevista per partecipare (5 Euro) sarà versata in beneficienza
alla Croce Rossa Italiana – Comitato di Monfalcone.

Lo Sbaracco Vintage (allestito in via Fratelli Rosselli) è una
mostra-mercato-scambio di oggetti usati di proprietà del
cittadino-espositore che vuole essere un concreto messaggio
per la salvaguardia dell’ambiente con lo scopo di prolungare
il ciclo di vita dei prodotti e non vuole essere una
concorrenza alle attività che curano in modo organizzato la
vendita dell’usato (cui non è permesso partecipare).

E.L.
Nasce il primo “Distretto
Culturale Cilento Antico” con
15 comunicilentani: stasera
la presentazione a Vatolla
Pensare al territorio come a un’industria culturale. E’ da
questo pensiero che prende vita il primo “Distretto Culturale
Cilento Antico“: uno strumento necessario per rigenerare in
sinergia le filiere produttive e quelle turistiche attraverso
la mappatura e la valorizzazione dei valori reali del
territorio e della sua cultura. Organizzato in forma di
partenariato pubblico/privato, lo strumento prevede la
partecipazione di quindici comuni cilentani, da Capaccio-
Paestum a Castellabate sulla costa, e da Orria a Trentinara
nell’interno. L’idea nasce dalla Fondazione Giambattista Vico,
nata nel ’99 per volontà di Elena Croce e grazie
all’appassionato impegno di Vincenzo Pepe, Gerardo Marotta ed
Alfonso Andria, che si propone come centro attivo di
iniziative, punto di incontro di persone e istituzioni
accomunate dall’intento di restituire la figura del filosofo
Vico all’universo contemporaneo, all’Europa, all’Italia e alla
sua città.

In questi anni, la Fondazione Vico ha lavorato con dedizione
anche al recupero degli spazi del Castello De Vargas Machucca
di Vatolla – piccolo borgo in provincia di Salerno, frazione
di Perdifumo – , che oggi è sede del Museo Vichiano. Questo è
proprio quel castello nel quale, alla fine del ‘600, il
giovane Vico elaborò il proprio pensiero filosofico. Non a
caso, è qui che si presenta stasera, martedì 27 agosto, alle
ore 19:30, la nascita del “Distretto Culturale Cilento
Antico“: con i saluti di Luigi Maria Pepe, Presidente della
Fondazione G.B. Vico, e di Vincenzo Paolillo, primo cittadino
di Perdifumo, si apre la serata. Dopo i saluti di Francesco
Alfieri, consigliere con Delega Masterplan Costa Sud della
Regione Campania, di Michele Strianese, Presidente Provincia
Salerno, di Romano Gregorio, direttore del Parco Nazionale del
Cilento, Alburni e Vallo Di Diano, di Mauro Inverso,
Ammistratore Delegato GAL Cilento Regeneratio, e di Luca
Cerretani, Coordinatore GAL Cilento Regeneratio, si avviano
gli interventi tecnici con Claudio Aprea, Europrogettista,
Gerardo Antelmo, sindaco di Cicerale, e Valentino Grant,
Europarlamentare. Le conclusioni sono affidate al prof.
Vincenzo Pepe, Presidente Nazionale di FareAmbiente –
Movimento Ecologista Europeo.

La cultura può creare sviluppo economico? Partendo da quesiti
come questi e facendo leva sui “giacimenti culturali” dei
territori italiani, in Cilento si prova a metterli a
“reddito”. Difatti, lo scopo del Distretto Culturale è quello
di dare vita ad un’azione sinergica di valorizzazione delle
risorse reali del territorio per garantire l’elevazione dei
contenuti utilizzabili per uno sviluppo sostenibile che abbia
ricadute misurabili e per generare un brand territoriale in
grado di soddisfare le logiche contemporanee di fruizione
turistica e affermazione del prodotto/territorio. In Italia,
gli esempi più importanti si trovano in Emilia Romagna e
Lombardia: i notevoli risultati raggiunti da questi emblemi
fanno pensare al modello di distretto culturale come best
practics da seguire. Uno step, seguendo gli esempi, è quello
di aprire un dialogo-confronto con la Regione Campania al fine
di ottenere la giusta attenzione nella prossima Strategia
2021/2027. Altro obiettivo del Distretto, è fornire al
territorio un valido interlocutore con l’UE, anche per la
preparazione e partecipazione alle opportunità di
finanziamento dei Programmi diretti.
Il 24 agosto 2019 Al Parco
del Cormor torna Passion ’90!
La speciale musica degli anni che tante generazioni ha fatto
innamorare sarà protagonista di una serata fatta di
divertimento ed emozione, che oltre alla musica prevede molte
soprese e tanti gadget

UDINE – Per una sera stop al tran tran quotidiano, basta con
la frenesia. Via i cellulari. Spazio solo alla bella musica
per rivivere tante emozioni, quelle stesse che nel decennio
dei fantastici ’90 hanno fatto battere i cuori di molti. Al
Parco del Cormor (ingresso libero) torna Passion ’90. La nuova
summer edition (da un’idea di Checco Peloi, Davide Jolly, Gio
Andreotti e Julio Montana) sarà un evento, come ormai tutti
sanno, dedicato a chi quegli anni li ha vissuti, a chi li ha
ancora stampati nella memoria, ma anche a chi non c’era, e
quella musica la sente vibrare nelle vene! Insomma, è tutto
pronto per una serata fatta di divertimento, buona musica e
tante sorprese.
IL PROGRAMMA – Appuntamento a sabato 24 agosto, al Parco del
Cormor dove si comincerà, dalle 20, con la cena su
prenotazione (i posti sono limitati) con menù a scelta. Il
cuore pulsante di Passion ‘90 – Summer edition (ingresso
libero) comincerà a battere alle 21.30, con il dj set, tutto
dedicato alla miglior musica degli ‘special nineties’,
accuratamente selezionata da Checco dj & Julio Montana,
accompagnato dalla voce di Mr. Matthews, con le foto di Marco
Zam. Info e prenotazioni tavoli: Passion ’90, 349.3809588,
Parco del Cormor, 366.5423415, Facebook. Durante la serata ci
saranno anche tantissimi gadget targati Passion ’90!

#‎passion90‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬, questo l’hashtag ufficiale, è
possibile grazie al sostegno di KOKI print & visual
communication, Apu Gsa Udine, OSSOAuto, Logica Spedizioni,
Ottica l’Occhiale, The Black Stuff – irish pub (Udine), Party
Time Summer Tour, Sound & Light di Daniele Del Mestre.
10 anni di Premio MATTADOR
alla Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di
Venezia
MATTADOR festeggia nel 2019 i suoi dieci anni di     attività e
presenta alla Mostra del Cinema di Venezia gli        eventi in
calendario e le novità che caratterizzano il suo     decennale.
L’incontro si terràsabato 31 agosto alle 13.00        all’Hotel
Excelsior del Lido, nello Spazio della Regione del    Veneto.

Il Premio Internazionale per la Sceneggiatura Mattador è
dedicato a Matteo Caenazzo, giovane triestino formatosi
all’Università Ca’ Foscari, scomparso prematuramente il 28
giugno 2009.Nato dal pensiero e dalle passioni di Matteo, con
l’obiettivo di far emergere nuovi talenti dai 16 ai 30
anni, Mattador continua nella formazione di giovani
sceneggiatori, registi, illustratori e concept designer. In
questi anni molti sono i ragazzi che grazie al Premio hanno
potuto approfondire i propri studi di cinema e coltivare le
proprie passioniinsieme a tutor professionisti di livello
nazionale ed internazionale.

Alla presentazione, parteciperanno Fabrizio Borin, direttore
artistico Premio Mattador e direttore collana “Scrivere le
immagini. Quaderni di Sceneggiatura” (EUT/Mattador), Roberto
Calabretto, docente Discipline musicali DAMS Università di
Udine, Gianluca Novel, location manager Friuli Venezia Giulia
Film Commission e tutor Mattador, Diego Cenetiempo,
coordinatore e tutor CORTO86, Stefano Bessoni, regista,
illustratore, docente animazione stop-motion e co-coordinatore
DOLLY “Illustrare il cinema”, Pietro Caenazzo, presidente
e Laura Modolo, vicepresidente Associazione Mattador.
L’appuntamento sarà come di consueto coordinato da Pierluigi
Sabatti, presidente del Circolo della Stampa di Trieste.

Durante l’incontro saranno presentate le novità del decennale
e dell’undicesima edizione che inizieranno con la serata di
presentazione al Teatro Miela venerdì 25 ottobre e la mostra
del Premio d’Artista Mattador, che inaugurerà invece sabato 26
ottobre al Museo Revoltella di Trieste, per concludersi con
il 3° Convegno di SceneggiaturaSugli incipit dei film e delle
serie, che si terràmercoledì 13 novembre al Dipartimento di
studi umanistici dell’Università di Trieste.

Ma alla Biennale Cinema saranno anche illustrati gliAtti dei
convegni    “I   Dialoghi    di   Mattador”    (Edizioni
EUT/Mattador), Confronto sulla sceneggiatura, tenutosi al
Palazzo della Regione di Trieste il 20 ottobre 2017
e Dopotutto domani è un altro giorno.Il finale dei
film tenutosi all’Università Ca’ Foscari di Venezia il 14
novembre 2018 nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni
dell’Ateneo.

Essendo immersi nel cinema, non poteva mancare nel programma
dell’evento veneziano anche ilfocus sulla sezione CORTO86
dedicata alla migliore sceneggiatura per cortometraggio con la
presentazione dell’ultimo cortometraggio prodotto:“Sulla
Sabbia”, scrittura e regia di Enrico Maria Riccobene vincitore
di Corto86 2018, prodotto da Mattador in collaborazione con
Pilgrim Film e con il supporto della FVG Film Commission.

Il giovane autore è stato affiancato dal registaDiego
Cenetiempo, tutor e coordinatore del progetto, seguito da una
troupe tecnica e da uno staff di professionisti nelle fasi di
produzione del cortometraggio, interpretato da Daniele Molino
e Romina Colbasso.

Il Premio MATTADOR è reso possibile grazie al contributo di
MIBAC Direzione Generale Cinema, Regione Friuli Venezia
Giulia, TurismoFVG, Comune di Trieste, Fondazione Kathleen
Foreman Casali di Trieste, a donazioni private e quote
associative.

E. L.

RENZO   ARBORE  L’ORCHESTRA
ITALIANA LIGNANO SABBIADORO
(Arena Alpe Adria) 24 ago.
Renzo Arbore L’Orchestra Italiana continua il tour aggiungendo
una nuova tappa all’Arena Alpe Adria di Lignano Sabbiadoro
(Ud), il 24 agosto 2019 alle ore 21.00.
Lo showman italiano più conosciuto al mondo sta girando
ininterrottamente con la sua Orchestra da un’estremità
all’altra del globo, dagli Stati Uniti alla Cina, dal Messico
al Canada con innumerevoli concerti acclamatissimi ovunque in
un clima da record.

«La scaletta del concerto – spiega l’artista – coniuga il
nuovo e l’antico suono di Napoli: voci e cori appassionati,
girandole di assoli strumentali, un’altalena di emozioni
sprigionate dalle melodie della musica napoletana che evocano
albe e tramonti, feste al sole e serenate notturne, gioie e
pene d’amore. Al suono di “Reginella”, ad esempio – aggiunge
lo showman – vedo il pubblico di tutto il mondo cantare a
squarciagola il ritornello di questo celebre brano e,
magicamente, farsi trasportare proprio là, a Napoli, nella
terra da dove quelle emozioni sono partite». In questi 28 anni
di attività con l’Orchestra Italiana, Arbore – facendo presa
sul pubblico di qualsiasi latitudine – ha ricevuto tantissimi
premi e riconoscimenti, ha attirato migliaia di spettatori e
ottenuto cifre da “capogiro” che hanno premiato lo spirito
assolutamente travolgente e contagioso dell’artista. Renzo
Arbore L’Orchestra Italiana approda, accolta sempre con un
entusiasmo senza pari, in molti dei più prestigiosi teatri
d’Italia e del resto del mondo: New York, Londra, Parigi,
Mosca, Tokyo, Caracas, Buenos Aires, San Paolo, Rio de
Janeiro, Toronto, Montreal, Sidney, Melbourne, Pechino,
Shanghai. in questi ultimi anni si è dunque rafforzato il
ruolo quasi “istituzionale” dell’Orchestra Italiana con Arbore
ormai diffusamente riconosciuto come autentico “ambasciatore”
della musica e della cultura italiana nel mondo. Il suo arrivo
a Lignano Sabbiadoro è dunque un’occasione unica per
immergersi nella sua musica che è capace di parlare un
linguaggio unico ma universalmente riconosciuto, quello della
passione italiana. Renzo Arbore è circondato da 15 talentuosi
musicisti, “all stars” come ama definirli egli stesso, tra i
quali spiccano l’appassionato canto di Gianni Conte, la
seducente voce di Barbara Buonaiuto, quella ironica di Mariano
Caiano e i virtuosismi vocali e ritmici di Giovanni
Imparato. E poi ancora: la direzione orchestrale e il
pianoforte di Massimo Volpe, fisarmonica e piano di Gianluca
Pica, le chitarre di Michele Montefusco, Paolo Termini e
Nicola Cantatore, le percussioni di Peppe Sannino, la batteria
di Roberto Ciscognetti, il basso di Massimo Cecchetti e,
dulcis in fundo, gli struggenti e festosi mandolini di Nunzio
Reina, Salvatore Esposito, Salvatore della Vecchia.
Cina Cina Cina: dal 23 al 25
ago. Giorgio Lotti e la
fotografia          d’autore
protagonisti a Spilimbergo
Lo storico fotoreporter di “Epoca” sarà ospite della cittadina
friulana dal 23 al 25 agosto 2019 Giorgio Lotti e la
fotografia d’autore protagonisti a Spilimbergo

 Spilimbergo (PN), agosto 2019 – Una Cina ormai scomparsa o,
forse meglio, una Cina nascosta definitivamente dietro la
modernità: è questo il paese raccontato da Giorgio Lotti,
storico fotoreporter del settimanale «Epoca», nella mostra
Cina Cina Cina che inaugurerà sabato 24 agosto 2019 a Palazzo
Tadea di Spilimbergo. La personale, realizzata dal
CRAF nell’ambito della Rassegna Friuli Venezia Giulia
Fotografia in collaborazione con la Regione Autonoma Friuli
Venezia Giulia e il sostegno della Fondazione Friuli, conta
oltre 70 foto a colori e in bianco e nero e sarà
visitabile fino al 22 settembre 2019.

Giorgio Lotti arriverà a Spilimbergo venerdì 23 agosto per una
full immersion nella fotografia d’autore. Venerdì 23 agosto
alle    18.30   a   Palazzo    Tadea    sarà   protagonista
dell’incontro Realtà colte in flagrante. Giorgio Lotti
giornalista dell’immagine con Marco Rossitti dell’Università
di Udine. Sabato 24 agosto, alle 18.30, sempre nel
cinquecentesco palazzo cittadino, Lotti verrà insignito dal
presidente del CRAF Enrico Sarcinelli del Premio Friuli
Venezia Giulia Fotografia 2019, riconoscimento che ogni anno,
dal 1987, il Centro attribuisce agli autori più significativi
in ambito nazionale e internazionale. A seguire si terrà
l’inaugurazione della mostra Cina Cina Cina. Domenica 25
agosto, alle ore 11.00, infine, il pubblico potrà partecipare
alla visita guidata della mostra con l’autore.

Milanese, classe 1937, maestro indiscusso del fotoreportage e
autore di scatti memorabili, nell’arco di oltre un
cinquantennio Giorgio Lotti ha realizzato decine di servizi in
Medio ed Estremo Oriente ma anche centinaia di celebri
ritratti di personalità del mondo della cultura e della
politica – da Eugenio Montale in lacrime nel momento
dell’assegnazione del Premio Nobel a Giuseppe Ungaretti che
osserva in tv lo sbarco del primo uomo sulla Luna, a Bernardo
Bertolucci, Tiziano Terzani e ancora Aldo Moro, Enrico
Berlinguer, Arafat – segnando in modo indelebile la storia
della fotografia italiana. Suoi anche i celebri reportage,
pubblicati sempre da «Epoca», sul disastro del Vajont del 1963
e il terremoto in Friuli del 1976.“Cina Cina Cina” comprende
fotografie a colori e in bianco e nero realizzate fra il 1974
e il 2002 che documentano, in una terra lontanissima non solo
geograficamente dall’Italia del Dopoguerra, le enormi
trasformazioni economiche, politiche e sociali che hanno
coinvolto la Cina e i suoi abitanti. Il suo primo viaggio nel
paese del Fiume Giallo risale al 1974 come inviato di «Epoca»,
ma in terra d’Oriente Lotti ritorna anche nei decenni
successivi più e più volte, riportando in Italia immagini e
foto-racconti che lo hanno consacrato tra i fotografi più
incisivi e promosso, agli occhi del popolo cinese, come uno
dei suoi narratori più amati negli anni del crepuscolo di Mao.
Fra gli scatti esposti – molti simbolicamente frutto dell’arte
di “trovarsi al posto giusto nel momento giusto” – il più
celebre è sicuramente quello di Zhou Enlai del 1974, in
seguito divenuto il ritratto ufficiale del primo ministro
cinese nonché la foto in assoluto più stampata al mondo (oltre
cento milioni di esemplari), straordinario esempio di
penetrazione psicologica e d’interpretazione di un personaggio
storico. «Da quel primo viaggio, diventato un servizio di
sedici pagine a colori nasce tutto il resto – spiega Giorgio
Lotti -. In quegli anni dovevo raccontare un Paese da noi
sconosciuto al grande pubblico. Il volto della nuova Cina, la
sua vita politica, le tradizioni, la vita quotidiana cadenzata
da migliaia di mani che stringevano i manubri delle
biciclette. Mi sono occupato anche di teatro, dei costumi
d’opera, ho visto recitare Shakespeare dopo tanti anni di
proibizione. Sono tornato in Cina una decina di volte. Non
sempre per Epoca, a volte ho usato le mie vacanze estive per
sviluppare alcuni temi. Volevo scoprire un Paese straordinario
e così diverso dall’Italia. Anche i colori, in Cina, erano
diversi, per non dire dei ritmi: io camminavo a trenta
chilometri all’ora, i cinesi a cinque. Quindi ho dovuto
fermarmi e cercare di andare al loro passo, perché solo
capendo la mentalità delle persone ho potuto conoscerle e
raccontarle. Come in quel lungo viaggio in auto da Pechino
fino alla Mongolia interna. Ho dovuto dormire tre notti per
strada avvolto in una coperta e in compagnia degli scarafaggi.
Ma che scoperta, quella terra ancora più sconosciuta: ancora
oggi, le immagini della lotta mongola sono tra quelle che
ricordo con più emozione. Dopo tutti questi anni, penso di
aver raccontato un mondo che non c’è più».

 “Coerentemente con il tema del festival, quest’anno dedicato
agli «Sguardi differenti», abbiamo voluto premiare Giorgio
Lotti per la sua formidabile carriera – spiega Luca Giuliani,
responsabile direzione del CRAF -. Negli anni Settanta Lotti
con larghissimo anticipo scopriva e documentava le
potenzialità di un Paese che ora, dopo decenni di isolamento,
sono venute prepotentemente alla ribalta. Ma un riconoscimento
va anche al suo particolare legame con il Friuli e il vicino
Veneto, dove fu chiamato a documentare due momenti tragici
della nostra storia recente ma anche il coraggio e la voglia
di rinascere della nostra terra”.

Giorgio Lotti

GIORGIO LOTTI

Nato a Milano nel 1937, a soli diciassette anni viene
ingaggiato dall’Agenzia Giancolombo di Milano, una delle più
importanti tra quelle che operano in Italia in quegli anni.
Come freelance comincia a pubblicare con «Milano Sera», «La
Notte», «Il Mondo», «Settimo giorno», «Paris Match».         A
ventisette anni Lotti entra nello staff del settimanale
«Epoca», per il quale lavorerà fino alla sua chiusura,
avvenuta nel 1997, diventandone uno dei fotografi “storici”, a
fianco di Mario De Biasi, Walter Bonatti, Mauro Galligani,
Sergio Del Grande, Nino Leto, Walter Mori e Vittoriano
Rastelli. Sono anni di lavoro febbrile – «il momento più
straordinario della grande rivista ma anche del giornalismo
illustrato e della fotografia italiani» ha scritto Guido
Gerosa – nei quali Lotti copre i principali avvenimenti del
Mondo: tra gli altri, il disastro del Vajont (1963), il
viaggio in Terrasanta di Paolo VI (1964), le Olimpiadi di
Tokyo (1964), l’alluvione di Firenze (1966), i funerali di
Winston Churchill a Londra (1965) e quelli di Padre Pio a San
Giovanni Rotondo (1968), il terremoto del Friuli (1976), il
primo sbarco di albanesi a Brindisi (1991).

“Capire prima di fotografare” è il motto che l’ha accompagnato
in sessantacinque anni di professione. In una vita vissuta
come eterna trasferta, Lotti incontra e ritrae, tra gli altri,
Zhou Enlai, Rajiv Gandhi, Umberto di Savoia, Hosni Mubarak,
Yasser Arafat, Ali Agca, ma anche Andy Warhol, Brigitte
Bardot, Peter O’Toole, i Beatles, i Rolling Stones. Bernardo
Bertolucci lo vuole accanto a sé sui set de L’ultimo
imperatore (1987) e de Il tè nel deserto (1990).         Abile
ritrattista, è autore di scatti memorabili: oltre a quello già
citato di Zhou Enlai del 1974 suoi sono anche gli scatti che
ritraggono la commozione di Eugenio Montale un istante dopo la
telefonata dalla quale ha appreso di essere stato insignito
del Premio Nobel per la letteratura e l’entusiasmo di Giuseppe
Ungaretti nel 1969, seduto davanti al televisore, per il
successo della missione di Apollo 11. L’Archivio di Giorgio
Lotti custodisce più di 250.000 fotografie. Molte sue immagini
sono conservate alla Columbia University, nei più importanti
musei americani e in quelli di Tokio e Pechino, al Royal
Victoria Albert Museum di Londra, al Cabinet des Estampes di
Parigi, al Centro Studi dell’Università di Parma, alla
Galleria Civica di Modena.

Craf Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia

Fondato nel 1987 a Spilimbergo, il CRAF ha realizzato oltre
trecento mostre di fotografia in Italia e nel mondo. Tra gli
eventi espositivi di prestigio, la rassegna Friuli Venezia
Giulia Fotografia valorizza gli autori più significativi sulla
scena nazionale e internazionale con mostre e premi. Il Premio
Friuli Venezia Giulia Fotografia2019 sarà conferito al talento
emergente regionale Giulia Iacolutti, allo storico
fotoreporter di “Epoca” Giorgio Lotti (premio nazionale) e al
fotografo argentino Martín Weber (International Award of
Photography). Nell’albo d’oro dei premiati figurano, tra gli
altri, Henri Cartier-Bresson, Joan Fontcuberta, Charles-Henri
Favrod, Josef Koudelka, Frank Horvat e Joel Meyerowitz. Oggi
il Centro è per la Regione Friuli Venezia Giulia (L.R. 16 del
2014) polo di riferimento per le attività di ricerca, studio,
raccolta,    censimento,   archiviazione,     conservazione,
digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio fotografico
regionale.

I SOCI del CRAF sono: Comune di Spilimbergo (socio fondatore),
Comune di Sequals (socio di diritto), Comune di Pordenone,
Comune di San Vito al Tagliamento, Comune di Udine, Fondazione
F.lli Alinari per la Storia della Fotografia di Firenze,
Graphistudio Spa di Arba, Laba (Libera Accademia di Belle
Arti) di Firenze, Regione Friuli Venezia Giulia, Università
degli Studi di Udine, Università degli Studi di Trieste.

XVI edizione del Festival
della Mente di Sarzana (30
agosto-1 settembre 2019)
Qual è la percezione che le persone hanno della finanza? È una
forza positiva, negativa o semplicemente neutra, meccanica?
Bertrand Badré, che è stato managing director della World Bank
e chief financial officer del World Bank Group, nell’incontro
dal titolo Sarà la finanza a salvare il mondo? in programma al
Festival della Mente sabato 31 agosto alle ore 10 al Teatro
degli Impavidicercherà di riabilitare il ruolo della finanza
la quale, se ben regolamentata, può trasformarsi in un impulso
benefico atto a risolvere sfide cruciali come la povertà, la
guerra e i cambiamenti climatici.
Bertrand Badré è attualmente CEO e fondatore di Blue like an
Orange Sustainable Capital. Ha prestato servizio nella
pubblica amministrazione francese durante la presidenza Chirac
in qualità di consigliere per l’Africa e lo sviluppo.
Diplomato all’ENA (École Nationale d’Administration), ha
studiato a SciencesPo (Institut d’Études Politiques de Paris),
alla Sorbonne e presso l’HEC Business School (Hautes Études
Commerciales de Paris). Attualmente insegna in queste
istituzioni, come pure presso le università di Georgetown,
alla John Hopkins, a Princeton e Oxford. Quest’anno è uscito
in Italia per Solferino E se la finanza salvasse il mondo?

Da Ufficio stampa Delos: delos@delosrp.it 02.8052151
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