GRAND TOUR L'altra donna di Luca Bracali Pittura Romana - DREAM CARS

Pagina creata da Ilaria Riccio
 
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GRAND TOUR L'altra donna di Luca Bracali Pittura Romana - DREAM CARS
Edizione Italiana
IT z 10,00 - AUT e 15,00 - BE e 15,00 - D e 19,00 - PTE CONT. e 14,00 - E e 14,00 - UK £ 10,00 - USA $ 20,00

                                                                                                                         GRAND TOUR
                                                                                                               L’altra donna di Luca Bracali
                                                                                                                            Pittura Romana

                                                                                                                         DREAM CARS
                                                                                                                                 Volvo X60

                                                                                                                   FASHION HISTORY
                                                                                                                        Simonetta Colonna

                                                                                                                        COVER STORY
                                                                                                                           Richard Avedon

               ANNO IV - N° 19 - Aprile 2008 e 10,00 - Bimestrale
GRAND TOUR L'altra donna di Luca Bracali Pittura Romana - DREAM CARS
CONTENTS                                                                             Parola di Presidente
                                                                                                                                                 Anno IV - N° 19 - Aprile 2008 - Bimestrale
            7    GRAND TOUR
                 L’ALTRA DONNA NELLE FOTOGRAFIE DI LUCA BRACALI Di Lamberto Cantoni                                                                        Luxus Edizioni srl
                 PITTURA ROMANA Una bellissima mostra al Museo Nazionale Romano (Roma), prorogata sino a giugno                                Via Dei Poeti, 8 - 40124 Bologna (Italy)
                 2008, offre una straordinaria veduta d’insieme dell’arte pittorica di area vesuviana di solito identificata con la               Phone number: +39 051 227685
                 pittura romana. Di Antonio Bramclet
                                                                                                                                                          Presidente & Editore
                                                                                                                                                      Giovanni Pacciotti
            37   QUALITY SPA
                 BACKSTAGE DAY SPA Dietro il palcoscenico della vita ritrovi il benessere. Di Laura Gigliodoro e Stephanie Horvath
                                                                                                                                                        Direttore Responsabile
                                                                                                                                                      Lamberto Cantoni
            45   FOOD COUTURE                                                                                                                       lamberto.cantoni@gmail.com
                 MORTADELLA CIBO DEGLI DEI Di Cristina Cinelli
                 La mortadella: ascesa, caduta e risalita della regina dei salumi del mondo. Di Giovanni Tamburini                                            Condirettore

                                                                                                                                                                                                                                             Luci e ombre sul
                                                                                                                                                               Elisa Alloro

            55   FASHION HISTORY
                 SIMONETTA La primadonna della moda italiana. Di Lamberto Cantoni                                                                               Reporters

                                                                                                                                                                                                                                               Made in Italy
                                                                                                                                                          Francesco Antinolfi
                                                                                                                                                    Cristina Cinelli - Laura Fusco
            69   FASHION                                                                                                                                   Antonio Bramclet
                 MILANO MODA DONNA Autunno – Inverno 2008/09 - L’annuncio di sostanziali mutamenti suscita un                                      Luca Olivan - Marianna Sallemi
                 dibattito sul futuro delle sfilate milanesi. Di Lamberto Cantoni - Servizi sulle sfilate di: Elisa Alloro, Laura
                 Fusco, Sascha Mejeritcher
                 LEZIONI DI STILE Appunti, declinati al maschile, su come vestire d’eleganza la prossima stagione autunno-                                                                           Il nostro Paese non naviga in acque tranquille. Le nostre aziende pagano l’energia che consumano
                 inverno. Di Francesco Antinolfi                                                                                                                                                     per produrre un prezzo più elevato rispetto quelle di altri Paesi. I nostri consumi interni sono
                                                                                                                                                       Grafica & Impaginazione                       troppo bassi per colpa di stipendi rimasti al passo rispetto all’aumento dei prezzi. Continua a
                                                                                                                                                                                                     crescere solo il mercato dei prodotti di qualità. Malgrado la strapotenza dell’euro le esportazioni
          115    ACCESSORY
                 SABINA MENGOLI ALIAS MADAME GRILLET Il fascino dei tessuti Kuba, dei velluti Shoowa e delle rafie
                                                                                                                                                                                                     delle nostre marche del lusso continuano a tirare forte. Ma anche in questo scenario ritenuto
                 del Kasai in una borsa avventurosa e romantica. Di Lamberto Cantoni                                                                                                                 da tutti fondamentale per il futuro della nostra economia si addensano nuvole che potrebbero
                                                                                                                                                           Consulente Artistica                      annunciare tempeste spaventose. Provate ad immaginare cosa pensa in questo momento il
                                                                                                                                                       Francesca Flavia Fontana
          125    DESIGN                                                                                                                                                                              consumatore-mondo dell’Italia? Pensate che differenzi ciò che succede a Napoli dal resto del
                                                                                                                                                                                                     Paese? Non bisogna essere esperti di strategie d’immagine per capire che il rischio che stiamo
                 L’ABICIcletta Di Laura Fusco
                                                                                                                                                       Marketing Internazionale                      correndo è di essere vissuti come una grande cloaca maxima, da Milano a Lecce, incompatibile
                                                                                                                                                           Giovanni Pacciotti
          131    GREAT EXPOSITION                                                                                                                                                                    con la esigenze comunicazionali delle aziende qualitative che esportano il meglio della nostra
                 CORRADO RICCI Di Cristina Cinelli                                                                                                      Dipartimento Editoriale                      produzione.
                 CANOVA E LA GRAZIA RITROVATA E PERDUTA Palazzo Reale con la mostra “Canova alla corte degli zar”
                                                                                                                                               Via Dei Poeti, 8 - 40124 Bologna (Italy)              Grazie alla dabbenaggine di generazioni di amministratori campani il marchio più luminoso nel
                                                                                                                                                  Phone number: +39 051 227685
                 presenta per la prima volta in Italia i capolavori scultorei dell’Ermitage di San Pietroburgo degli artisti neoclassici                Fax: +39 051221086                           firmamento del lusso mondiale, ovvero il made in Italy, sta scivolando in una zona d’ombra che
                 italiani. Di Elisa Alloro                                                                                                          E-mail: info@cristallocom.it                     potrebbe costare molto cara alle nostre aziende esportatrici. I.Quality lavora spesso insieme
                                                                                                                                                                                                     a marche del lusso napoletano famose nel mondo. Sono imprese serie che non meritano di
                 COVER STORY                                                                                                                                    Pubblicità
          147    RICHARD AVEDON La neccessità dello stile. Di Lamberto Cantoni
                                                                                                                                                    Cristallo Srl Communications                     essere imbrigliate da problemi che tutta l’Europa ha risolto da tempo. Non siamo in grado di
                                                                                                                                               Via Dei Poeti, 8 - 40124 Bologna (Italy)              misurare il danno reale che l’emergenza rifiuti sta provocando alle aziende del made in Italy, ma è
                                                                                                                                                  Phone number: +39 051 227685                       ragionevole congetturare che il perdurare dell’esposizione mediatica non produrrà danni ingenti
          159    CONTEMPORARY ARTISTS                                                                                                                   Fax: +39 051221086
                                                                                                                                                                                                     solo al settore turistico, ma allontanerà in modo esponenziale fasce di pubblico crescenti da tutti
                 MIRKÒ Un artista contemporaneo all’Aria Art Gallery. Di Giovanni Pacciotti                                                              info@cristallocom.it
                                                                                                                                                                                                     i nostri prodotti.
                                                                                                                                                   Distributore Esclusivo Per L’italia               C’è un altro incredibile problema che sommandosi a quello dei rifiuti ci preoccupa. Secondo
          165    DREAM CARS                                                                                                                              PARRINI & C. S.p.A.                         i dati del Parlamento Europeo in Italia si concentrano la produzione e la distribuzione delle
                 VOLVO XC60 Anticipiamo le immagini della crossover perfetta che vedremo in commercio dal prossimo                                Via Vitorchiano, 81 - 00189 Roma                   falsificazione dei marchi del lusso. Non voglio spendere troppe parole per spiegare al lettore la
                 autunno. Di Giovanni Pacciotti                                                                                                      Phone number: 06/334551                         metastasi distruttiva dei valori strategici per il lusso prodotta dall’invasione dei falsi. Sono evidenti
                                                                                                                                                      Viale Forlanini, 23 - Milano
                                                                                                                                                     Phone number: 02/75417.1                        le degenerazioni sociali, economiche e simboliche che discendono a cascata dal mancato
          177    YACHTING                                                                                                                                                                            controllo dell’autenticità del marchio. La domanda è: quanto ancora dovremo aspettare una
                 ROMANCE CRN, alta gamma del Gruppo Ferretti, ha presentato in anteprima assoluta il megayacht di 57mt
                 “Romance”. Di Giovanni Pacciotti
                                                                                                                                           Stampa: Galeati industrie grafiche - Imola (italy)        legge europea che ci tuteli fino in fondo dai falsificatori?
                                                                                                                                                                                                     Per ora non possiamo che prendere atto dell’ingiustizia che subiscono i nostri marchi più
                                                                                                                                                    REG. TRIB. Bo No. 7568 1/8/05                    prestigiosi e dell’impossibilità per ogni singola azienda di risolvere il problema autonomamente.
          183                                         Elisa Alloro, Francesco Antinolfi, Antonio Bramclet, Giuseppe
                                                                                                                                           Copiright 2005. All rights reserved. Reproduction
                                                                                                                                            in whole or in part without written permission is
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                                                      Bucci, Cristina Cinelli, G. P., Marianna Sallemi
                                                                                                                                           prohibited. I.Quality design are protected through        possibile alcuna soluzione.
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                                                                                                                                                                                                                                                                      PRESIDENTE DI I.QUALITY
          205                                         Fabiola Cinque                                                                                          In copertina:
                                                                                                                                                            Rosso Pompeiano

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GRAND TOUR L'altra donna di Luca Bracali Pittura Romana - DREAM CARS
GRAND TOUR   L’altra donna nelle
                                fotografie di
                                Luca Bracali
                                       Di Lamberto Cantoni

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GRAND TOUR L'altra donna di Luca Bracali Pittura Romana - DREAM CARS
Di Luca Bracali abbiamo già ammirato sulle pagine di I.Quality la rassegna di immagini che lo stanno imponendo
all’attenzione degli amanti della fotografia naturalista, nelle vesti di uno dei fotografi documentaristi più preparati
nella cattura delle bellezze dei paesaggi esotici.
Ma in realtà il suo talento deborda dal genere “reportage” e investe molti altri campi della fotografia. Uno dei temi
sviluppati nei suoi numerosissimi viaggi è una sorta di libera interpretazione della bellezza femminile. Bisogna
tenere presente però che per donna bella Luca Bracali intende qualcosa di sostanzialmente diverso dalla
percezione del senso comune. Da un lato, nella intervista che segue, il fotografo ancora il concetto di bellezza
nei dintorni della nostra tradizione classica. Eppure non disdegna di presentarci una splendida sessantenne
(la donna del deserto del Gobi) e le pacchiane indios Kuna, che a mio modo di vedere hanno ben poco a che
fare con il concetto greco di tò kàlon (è bello ciò che è intriso di luce) o di kòsmos che per Pitagora significava
bellezza come divina proporzione. Ho il sospetto che l’occhio di Luca Bracali vada oltre le aspettative di quanto
la sua razionalità sembrerebbe suggerirgli. Guardando le sue immagini emergono in modo netto il controllo e
l’armonia complessiva delle forme incapsulati in ogni singolo scatto. Ma relativamente al soggetto (la donna)
sembra prevalente un supplemento emozionale non previsto dal to kalon, tale da avvicinare altre dimensioni della
bellezza che eccedono l’idealizzazione e il formalismo. Per esempio trovo che la bellezza delle donne di Bracali
sia “olistica” ovvero è una emanazione che ci viene dall’insieme dei componenti dell’immagine.

Mi pare rilevante un ulteriore aspetto del modo di ritrarre la donna messo in luce dal dossier che pubblichiamo in
questo numero. Luca Bracali è un raiders, un predatore di immagini. Quando ci parla del suo lavoro sembra di
ascoltare un filosofo della natura o un antropologo in nuce. Io penso invece, per usare un parallelismo con altre
forme simboliche, che sia più un poeta visionario, sempre a caccia di momenti decisivi.
Devo dire che mi attira il suo essere politicamente scorretto, nel senso che il suo obiettivo sembra ritrarsi
dall’immagine mielosamente umanistica. Se ci ragionate sopra, vi accorgerete che quasi tutte le foto del dossier
riflettono un contesto molto duro nei confronti delle donne. Luca Bracali non indugia nemmeno un attimo per farci
cogliere il minimo segno di commozione per la loro condizione. Sembra interessato a riprenderle dal punto di
vista e nel preciso momento in cui esse sono, malgrado tutto, semplicemente belle. Qualcuno potrà pensare che
forse è proprio questo il contributo che il fotografo pensa di dare alla loro vita. Non nego il fascino di una simile
interpretazione. Trovare la bellezza nel bel mezzo di una vita disagiata può significare tante cose: per esempio
che la nostra bellezza ordinaria è falsa o che quella “vera” trascende i codici estetici ai quali siamo abituati.
Tuttavia io propendo per interpretare l’atto fotografico di Luca Bracali alla stregua di una forzatura. Il fotografo
sfida il soggetto ad essere un altro e a combaciare con un sé fasullo ridisegnato dall’angolatura, dalla luce, dal
momento. Com’è realmente possibile che questo avvenga? Credo che sia una delle magie della fotografia resa
possibile grazie alla capacità dell’occhio (e del tempo) fotografico di fermare qualcosa che ci trasforma e della
quale non abbiamo piena coscienza (ecco perché, per esempio, molto spesso non ci ritroviamo nelle foto che ci
fanno, oppure le ritocchiamo credendo di abbellirci).
Luca Bracali ha un’abilità fuori da comune nel catturare queste ombre degli umani che banalmente definiamo
fotogenia, ma che in realtà dipendono più da una forzatura del fotografo che da una qualità che essi non sapevano
di avere (prima di essere ripresi).
Luca Bracali dunque è un predatore a fin bene. Il suo cinismo ha una morale. Lui la chiama bellezza.

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GRAND TOUR L'altra donna di Luca Bracali Pittura Romana - DREAM CARS
Qual è la particolarità del tuo modo di fotografare il soggetto femminile che incontri durante i tuoi viaggi?
Io prendo alla lettera la parola che contraddistingue la mia professione. Sono un fotografo e quindi disegno con
la luce. Cerco di creare emozioni con il vero. Per me il bello in natura coincide con un certo gioco della luce del
sole. Amo la luce morbida e penso che sia questo che conferisce alle mie immagini femminili l’umanità che molti
vi leggono, anche se in realtà, specialmente quando mi trovo in Paesi arretrati, il contesto della foto ci parla anche
della durezza della loro vita…

Ci sono tanti modi della bellezza fotografica, qual è il tuo?
Io parto dalla verità del contesto e dall’attrazione che sento per un soggetto. Ma poi lo enfatizzo esaltando le
forme e la bellezza. Mi piace far emergere un volto, un sorriso, uno sguardo che appartengono ad un momento di
luce unico. Al contrario di quanto insegnano i guru di National Geographic, provenendo dalla fotografia sportiva
(Formula 1 e motoGP) adoro l’uso di lunghissime focali che utilizzo anche per i ritratti, esaltando i primi piani e
comprimendo fondi e prospettive. Il 300f.2.8 è la mia ottica preferita ma utilizzo sovente anche il 500 f.4.0 per i
close-up.
Dal mio punto di vista la bellezza nelle foto delle donne che incontro nei miei viaggi si nasconde in quell’espressione
improvvisa che il soggetto vive in quel preciso momento con una naturalezza che non sa di avere.
Pur facendo shooting di moda devo riconoscere che mi eccita molto di più “rubare” immagini dalla strada. La
teatralità delle modelle professioniste, illuminate da torce e lampeggiatori da 1200 watt e abbellite con photoshop,
non mi convince. Cerco di interpretare perfettamente il bello della foto di moda, ma non ci credo.

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GRAND TOUR L'altra donna di Luca Bracali Pittura Romana - DREAM CARS
Dopo aver visto tanti tuoi scatti non ho l’impressione che ti interessi la foto-denuncia della condizione               Il segreto è essere rapidi. La mia è molto spesso una foto di rapina. Certo che sono presente, ma scatto solo
femminile o la documentazione degli abusi perpetrati nei loro confronti…                                                quando ho l’impressione che il soggetto mi abbia accettato, per quel momento, nel suo mondo… Ci vuole molta
Così come quando fotografo un pezzo di natura cerco essenzialmente di registrarne la bellezza, l’unicità, l’incanto,    disciplina e tecnica. Devo resistere all’impulso di scattare se mi percepisco come una presenza inquinante. Ma
anche quando incontro nel paesaggio una figura femminile che mi colpisce sino ad ora mi ha interessato coglierne        nel preciso momento in cui per il soggetto  devo fare tutto molto velocemente. L’attrezzatura e la
l’intrinseca bellezza che secondo me hanno tutte le donne, di tutte le età, in ogni angolo del mondo. Mi rendo          tecnica a questo punto sono fondamentali…
conto che in svariate circostanze avrei potuto benissimo fotografare la disperazione. Oppure la tragicità della loro
esistenza. Ho preferito invece guardare la loro bellezza, la loro dignità soprattutto in situazioni precarie di vita.   Una foto di rapina implica la possibilità del rischio…
Noi possiamo denunciare la stupidità dell’uomo con immagini di una natura degradata. Ma possiamo anche                  Non posso certo dire che tutte le donne che ho fotografato fossero felici di esserlo. Lo so che per molti fotografi
arrivare allo stesso valore morale con immagini che ci ricordino quando sia unica la bellezza creata dal tempo          tutto ciò suona molto scorretto. Ad essere sinceri direi che me ne frego di ciò che pensa la supposta .
infinito e dalle gigantesche forze dell’evoluzione, sintetizzate da una bella fotografia.                               In definitiva io cerco in lei qualcosa che non le appartiene e che forse in molti casi non sa di avere. L’umanità
Anche nei confronti del soggetto umano si può applicare lo stesso metodo. La foto denuncia è importante ma              e la bellezza non sono di nostra proprietà. Sono valori transitivi e io come fotografo mi attribuisco il potere e la
corre il rischio di essere un po’ ipocrita. Io quando viaggio preferisco ritagliare da tutto ciò che vedo qualcosa di   responsabilità di catturarne ogni occorrenza…
positivo. A me interessa l’umanità e la dignità che ogni essere può avere, soprattutto in condizioni difficili…

Ma come riesci ad introdurti nel mondo di donne così diverse da quelle occidentali per fotografarne                     Non parlavo soltanto del rischio di urtare la suscettibilità del soggetto, ma anche alla possibilità di reazioni
l’umanità?                                                                                                              violente…
La mia regola è: prima scattare e poi eventualmente chiedere. Se provo a negoziare la possibilità di riprendere         Direi che fa parte del gioco. Ti faccio un esempio fra i tanti. Qualche anno fa mi trovavo a Tamanrrasset nel sud
immagini mi ritrovo in un mondo falso di pose o di impercettibili turbamenti che mi fanno perdere l’attimo di poesia    dell’Algeria, pochi giorni dopo la notizia dell’efferato sgozzamento di un certo numero di italiani ad Algeri da parte
visiva di quel punto di vista… Soprattutto quando si viaggia nei cosiddetti Paesi del terzo mondo si incontrano         di un gruppo molto feroce di fondamentalisti islamici. Eravamo stati allertati dalla polizia e il consiglio era: state
persone che hanno un rapporto con le immagini molto diverso di quello che abbiamo noi occidentali con le                in albergo e se uscite non fotografate. Io me ne andai a passeggio e mentre camminavo vidi davanti a me una
stesse. Se percepisce troppo la presenza del fotografo il soggetto perde l’armonia con il proprio ambiente…             donna tuareg che mi colpì per l’eleganza e l’assoluta dignità in una città che sembrava incapace di offrire luoghi
Allora nell’immagine appare un’interrogativo… Appare qualcosa che non c’è e che per un attimo ha disturbato la          e atmosfere libere dal dramma di cui tutti ovviamente parlavano. Quella donna era un’eccezione. Non ci pensai
bellezza… Ovviamente questa presenza che non c’è è quella del fotografo…                                                nemmeno un secondo. Non so spiegarmi il perché ma sapevo già che la foto meritava quel viaggio. Presi la mira
                                                                                                                        e scattai. In realtà era un coppia di tuareg e la loro reazione fu immediata. L’uomo aveva una delle loro ridicole
Tutto questo suona molto bene ma anche un po’ romanzato. Ecco, proviamo ad immaginarti in prossimità                    sciabole e brandendola prese a rincorrermi. Probabilmente non si fidava a lasciare la donna sola e quindi riuscii
della persona che ti ispira i valori che dicevi… A questo punto che fai, diventi un fantasma? Strisci per               a scappare… Dopo quell’esperienza divenni più prudente e affinai le tecniche per fare foto invisibili…
terra? Ti nascondi dietro un cespuglio?

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GRAND TOUR L'altra donna di Luca Bracali Pittura Romana - DREAM CARS
Foto invisibili? Che significa?
                 E’ il mio modo di definire una tecnica particolare resa famosa da grandi fotografi come Robert Frank e Alex
                 Webb: l’hipshooting… L’arte di fare foto mentre si cammina e non si guarda dentro il mirino della macchina
                 fotografica. E’ un gioco di destrezza che porta in dono la possibilità di “rubare” fotografie senza che il soggetto
                 se ne accorga. In determinate situazioni è molto importante sapere come effettuarla…

                 Ovviamente per l’hipshooting serve una attrezzatura particolare?
                 Per i soggetti in movimento è fondamentale avere un buon previus autofocus. In pratica è la macchina che calcola
                 la messa a fuoco. Poi bisogna considerare che quasi sempre le condizioni di luce non sono ideali. Conviene
                 allora fotografare con una sensibilità ISO molto elevata per compensare la carenza di luce. Ma per evitare la
                 granulosità eccessiva dell’immagine, la macchina deve essere provvista di un filtro elettronico noise-reduction e
                 di uno zoom grandangolo molto spinto, diciamo un 16/35 mm, che utilizzo spesso alla minima distanza focale
                 ovvero 16 mm.

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GRAND TOUR L'altra donna di Luca Bracali Pittura Romana - DREAM CARS
Quali sono le donne che ti hanno colpito di più?
Mi sono indimenticabili le donne Himba, una delle tante tribù della Namibia. Sono donne bellissime che vivono
in uno dei deserti più inospitali del mondo. La loro vanità è veramente sorprendente: ogni giorno si cospargono
la pelle di argilla ocra… Anche l’acconciatura dei capelli è degna di competere con le attenzioni delle nostre più
accanite fashion victims.
Le Himba sono talmente belle che ho voluto fotografarle senza i compromessi necessari per l’hipshoooting.
Ma non è stata una cosa facile. Per poterle fotografare ho dovuto essere accolto dalla loro tribù… In pratica il
possibile contatto funziona attraverso la logica del dono… Sono tribù poverissime e anche le cose più semplici
sono per loro preziosissime. Quando sei diventato loro amico ti permettono di fissarli con lo strano occhio della
fotografia…
Un’altra donna che non dimenticherò mai l’ho incontrata nel deserto del Gobi. Ero sconvolto dalle tremende
escursioni termiche di quel territorio e stavo prendendo fiato, quando vidi in lontananza avvicinarsi lentamente
“come in una dissolvenza rovesciata” un cammello cavalcato da una figura dal portamento dignitoso. Quando
mi fu vicina realizzai che si trattava di una donna di poco più di sessanta anni in viaggio da più di tre giorni per
andare a trovare la figlia. Parlò un attimo con le mie guide, poi senza scendere dal cammello puntò il suo vecchio
cannocchiale verso un punto lontano dell’orizzonte e dopo un impercettibile saluto se ne andò via. Tutto durò
pochi minuti e la foto che le feci fu una specie di miracolo. Per fortuna il suo orizzonte era proprio davanti a me e
riuscii a coglierla mentre cercava la sua strada. Non mi pare che avesse attrezzature particolari. Probabilmente
si orientava guardando le stelle e fissando punti di riferimento che da secoli segnavano la via da percorrere. E’
uno di quei momenti nei quali ho avuto la sensazione di essere un viaggiatore nel tempo e di osservare scene
direttamente dal nostro passato.

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GRAND TOUR L'altra donna di Luca Bracali Pittura Romana - DREAM CARS
Sembra che tu abbia una predilezione per le donne del deserto!                                                           Nella nostra cultura, un tempo, questa fusione tra bellezza e qualcosa di terribile la definevamo sublime.
Diciamo che le forze estreme della natura rendono particolarmente epica la bellezza delle donne di quei territori.       Forse, a tuo modo, sei alla ricerca di un’immagine che trasmetta questo concetto…
Quando viaggi leggi, ti documenti, ascolti il racconto di grandi miti. E’ inevitabile dunque il fascino che in molte     Se penso ad un’altra serie di immagini che amo tantissimo un po’ mi ritrovo nel concetto di sublime. Mi hanno
situazioni ti travolge. Per esempio altre donne che ho nel cuore le ho incontrate tra gli Inuit, volgarmente chiamati    sempre affascinato i volti scarificati delle donne del Benin. Ne ho fotografate molte e mi sono fatto raccontare
“Eschimesi”, cioè mangiatori di carne cruda. Sono donne di una bellezza struggente che vivono nella terra di             come avviene la scarificazione. E’ veramente terribile e dolorosissima. E’ incredibile come queste donne siano
Ellesmere, nella Groenlandia del sud, in alcune altre regioni del Canada artico, in Alaska. La vita che fanno è          fiere di questi segni e tra esse funzionino come pura decorazione. La religione c’entra poco e poi non sono
durissima, in condizioni quasi sempre al limite della sopravvivenza. Ancora in giovane età perdono tutti i denti         obbligate a farlo. E’ un po’ come tante nostre mode: sofferenze cercate per raggiungere l’illusione di un livello
dal momento che sono costrette a masticare in continuazione la pelle dell’animale appena cacciato, per renderla          superiore di bellezza.
tenera e lavorabile. Quando rimangono senza denti vengono abbandonate dalla tribù al loro destino…                       Un altro esempio di bellezza sublime potrebbe essere rappresentato dalla donna indiana.
                                                                                                                         In India ho incontrato centinaia di donne straordinarie per bellezza e dignità; spesso costrette a raccogliere sterco
Ma tu cosa fotografi, il loro infelice destino o la loro bellezza?                                                       di animale, elegantissime con le loro scintillanti vesti.
Il loro destino mi commuove, ma si può veramente fotografare il destino di una persona? Forse sì, ma io ho scelto        Guardarle mentre facevano i lavori più infimi, andatura a testa alta, colori sfavillanti, mi dava le vertigini… Il
di riprendere quell’attimo in cui sono belle, fiere di se stesse, singolarità uniche create dagli infiniti modi che la   riferimento ai colori mi fa ricordare anche le indios Kuna, instancabili tessitrici del molas, un coloratissimo tessuto

natura attualizza nel meraviglioso processo che chiamiamo vita.                                                          che indossano con gioioso esibizionismo. Abitano nelle remote e sconosciutissime isole di San Blass al largo
Concentrarmi troppo sulle loro miserie mi fa sentire ipocrita e un po’ un’ottuso forestiero trincerato dietro i          delle coste panamensi…
propri piccoli privilegi. Comunque ciò che per me stesso queste foto dicono ha a che fare con una bellezza
eroica e struggente. Faccio un altro esempio. Nel mio ultimo reportage mi hanno folgorato le donne della valle           Qual è il dettaglio che ha messo in crisi la tua propensione ad entrare in empatia con modi della bellezza
dello Zambesi. Ne ho osservato i movimenti un po’ dappertutto. Poi mi sono reso conto che dovevano essere                alternativi a quelli della cultura occidentale?
assolutamente fotografate là dove vivono e in particolare dove sono costrette a lavare i panni ovvero in prossimità      Io giro per il mondo portandomi dietro la mia cultura. Non sono uno di quelli che si illudono di potersi trasformare
del maestoso fiume Zambesi. In questo contesto la loro bellezza diviene epica… Corrono infatti costantemente             in anime innocenti, senza i pregiudizi o le abitudini, che confonderebbero la percezione della forma di vita altra.
il rischio di essere mangiate o deturpate da un morso di coccodrillo, uno degli animali più insidiosi del pianeta.       Quindi io fotografo preferibilmente la bellezza che mi deriva dalla cultura che mi ha formato. Io credo in ciò che
Non sono rimasto a lungo sulle rive dello Zambesi, ma già in pochi giorni sentii quotidianamente il racconto di          ci hanno insegnato i greci: la bellezza è numero, è armonia, simmetria… la bellezza ha sempre qualcosa di vero
attacchi appena avvenuti, fatali per le donne. Bene, malgrado questo terrificante rischio non c’è giorno in cui          e deve essere tendenzialmente buona. Sicuramente oggettiva.
esse non scendano, con passo elegante e portamento regale, nelle acque ai bordi del fiume per lavare i quattro           Quando incontro qualcosa che stride con questi valori sento che c’è qualcosa in me che non va. Per esempio
stracci dei loro uomini…                                                                                                 ho scoperto che ho dei problemi a fotografare donne infibulate. La cultura che sancisce questa pratica orrenda
                                                                                                                         la trovo assolutamente detestabile. Io sono d’accordo sul fatto che i simboli religiosi meritino rispetto, ma il solo

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GRAND TOUR L'altra donna di Luca Bracali Pittura Romana - DREAM CARS
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pensiero che a una bambina di pochi giorni venga tagliata la clitoride per impedirgli ogni piacere
mi fa incazzare. E da occidentale fiero della propria cultura dico che questa pratica è una barbarie
e che andrebbe estirpata.
E’ chiaro che in questo contesto io non riesco a fare foto che mi soddisfino. Forse, come si dice
in questi casi, è solo una questione psicologica, ma tuttavia rimane vero che mi sparisce ogni
passione per l’immagine eccellente… scatto ma non ci credo…

Stai parlando dei paesi musulmani nei quali tra le altre cose è molto difficile fotografare donne,
non solo per la reazione diretta del soggetto, come hai già detto, ma soprattutto perché
sembra di fotografare fantasmi…
Sì è vero, la donna araba è la più difficile da fotografare. Ma al contrario di te io sono molto affascinato
dal burqua e dallo chador. Le donne velate mi fanno impazzire molto più della tipica occidentale
studiatamente svestita. Fotografare un segreto è molto più eccitante del realismo corporeo al quale
siamo abituati. Quando vedo dalla fessura di un burqua due splendidi occhi o dettagli decorativi
minimi, non posso impedirmi di sognare il volto che mi viene nascosto. E qual è l’effetto? Nasce
un mistero stranamente attraente. Siamo proprio sicuri che i musulmani stiano sbagliando tutto? E
se avessero ragione loro? E se l’uso scomposto della nudità tipico dell’Occidente fosse veramente
deleterio per l’apprezzamento della bellezza?

Boh! Io invece la penso come Martin Amis. Nel suo ultimo libro, “The Second Plane”, sostiene
che il terrorismo islamico avrebbe un fondamento nei problemi di frustrazione sessuale
causati dall’interpretazione radicale del Corano. Trovo più interessanti questi rilievi del mare di
argomenti geopolitici messi in campo per fornire una base razionale al terrorismo. L’islamismo
pretende per tutti un mondo di perfetto terrore e perfetta noia, senza le eccitanti diversioni del
gioco, delle arti e delle “donne”. I maschi dell’islam radicale sono impresentabili, i fantasmi che
chiamano donne sono vittime designate di una patologia che affligge l’estremismo religioso.
Se mi dici che fotografare il nulla può essere intellettualmente stimolante ti capisco, ma cosa
c’entra la bellezza?
No! Nel caso delle donne islamiche io fotografo una maschera che sposta l’attesa di bellezza da
una percezione chiara ed evidente a evocazioni della fantasia. A me interessa molto una bellezza
che sappia mobilitare la mia creatività e la mia immaginazione… Riguardo l’islamismo mi pare di
essermi già espresso con chiarezza quando parlavo dell’infibulazione…

Prendiamo la bellezza al rovescio. Quali sono le donne più brutte che hai fotografato?
Dobbiamo distinguere tra un brutto che seduce e un brutto che respinge. Un esempio del primo
caso sono le aborigene. Di fronte ad esse il Fidia che è dentro di noi rimane decisamente perplesso.
L’aborigena più bruttona che io abbia mai incontrato si è materializzata davanti ai miei occhi tra Alice
Springs e Uluru, in Australia ovviamente. Non c’era un solo pezzo del suo volto o del suo corpo
che rispettasse le sacre proporzioni che noi occidentali abbiamo interiorizzato. Ma mi è bastato
guardarla negli occhi per capire che malgrado tutto non riusciamo ad essere completamente i greci
che sogniamo. Insomma mi ha affascinato molto di più di tante donne belle che ho conosciuto. Non
posso escludere però che anche in questo caso abbia avuto un ruolo ciò che sapevo della loro
vita: privati della loro terra, lacerati dalla loro identità storica gli aborigeni sono dei sopravvissuti con
davanti a sé un destino di sofferenza. Non c’è dubbio che quello sguardo apparentemente sereno
mi dicesse anche questo…

Fammi ora un esempio del brutto che respinge?
Non ho alcun dubbio! La donna più brutta del mondo, un vero e proprio orrore, proviene dalle
tribù antropofaghe dell’isola di Papua in Nuova Guinea. Nel 2001 ci andai per intervistare l’ultimo
cannibale vivente conosciuto. Fu una conversazione per me molto surreale dal momento che mi
trovai a discutere di problemi del tipo: qual è la parte più buona da mangiare di un povero cristo
che hai accoppato? Come si uccide? Come si cucina? Anche in Papua come in ognuno dei 115
paesi del mondo che ho visitato, ho fotografato donne. Ebbene qui è stato molto difficile. Non avevo
nessun impedimento, ma le donne erano talmente brutte e cattive da risultarmi indigeste. Come
ho già detto per me la bellezza è oggettiva, è più o meno quello che ci hanno insegnato i greci. Le
donne di Papua sembrano veneri passate attraverso il setaccio di un pittore cubista in preda ai fumi
dell’alcol.

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Anche quando sorridevano avevano qualcosa che ti respingeva. Masticavano in continuazione noci
                 di betel, un frutto allucinogeno, che di tanto in tanto ti sputavano tra i piedi. Sfido chiunque a trovarle
                 belle... Se qualcuno s’azzarda ad affermarlo vorrei vederlo uscirci a cena e scambiare qualche
                 tenerezza… Dal punto di vista antropologico ci troviamo di fronte ad una tipologia umana molto
                 diversa dalla forma ideale che per noi occidentali rappresenta il miraggio della bellezza. Lo so che
                 molti pensano che la fotografia possa fare miracoli, ma dietro al mirino c’è una mente e un cuore ed
                 è lì che si nasconde l’altra metà del segreto della bellezza. Le donne paupasiche non hanno accesso
                 a questo segreto e dubito di poter sentire per esse qualcosa che possa riscattare le impietose forme
                 a loro imposte dall’imperscrutabile disegno della natura.

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CHI E’ LUCA BRACALI?

                                                        Appassionato di pittura e geografia, Luca Bracali appena ventenne inizia la carriera di inviato come fotografo e giornalista. Mondiali di cross, velocità
                                                        e formula 1 si susseguono, completando gli incarichi con importanti prove su strada di prodotto per importanti riviste a carattere nazionale. In pochi
                                                        anni si distingue in campo nazionale firmando centinaia di servizi, copertine, calendari, pubblicità e posters. Nella moda realizza per Aviva, importante
                                                        studio internazionale di design, decine di immagini per arredare le più eleganti profumerie italiane. Una serie di scoop a livello mondiale segnano
                                                        la sua carriera e sarà sempre lui nel ’99 il primo al mondo a riprendere Michael Schumacher alla guida di una Mercedes stradale dopo l’incidente
                                                        di Silverstone. Nel ’95 fonda Mass&Media e più recentemente Mediacom, importanti agenzie di comunicazione giornalistica. Ma spinto da una
                                                        inarrestabile passione per i viaggi Bracali inizia a collaborare con le principali case automobilistiche e le maggiori testate del settore auto e moto per
                                                        realizzare una serie di reportage e documentari su popoli, culture e geografia del pianeta Terra. Con Ducati si è recato in Canada e Alaska, con Toyota
                                                        alle remote isole Svalbard, con Volvo in Islanda e Scandinavia, con Renault in Irlanda, con Honda fino a Capo Nord, con Nissan in Cappadocia, con
                                                        Peugeot in Italia, con Citroen in Marocco, con Jaguar in Scozia, con Bmw in Namibia, con Italjet in India e per Piaggio ha percorso “in sella ad uno
                                                        scooter” 4.500 Km in Australia in 10 soli giorni. E poi ancora nelle recondite isole San Blass, in Groenlandia, nella misteriosa Papua Nuova Guinea,
                                                        sulle montagne del Nepal, nel cuore del delta dell’Okavango in Botswana, nella sconfinato deserto del Gobi in Mongolia e nell’affascinante isola di
                                                        Bora-Bora. Nella fotografia consegue importanti riconoscimenti sia da Fuji che da Canon, rientrando fra i 15 fotografi italiani più rappresentativi ai
                                                        quali viene poi dedicata una mostra itinerante. Più recentemente viene insignito dal Ferrari Club con l’8° Premio per lo Sport, mentre sarà il prestigioso
                                                        Rotary Club a volerlo più volte come ospite. In più occasioni ha partecipato come protagonista a trasmissioni radiofoniche su network nazionali come
                                                        RTL 102.5 e Radio Capital, oltre a dirette televisive e servizi su importanti reti quali Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rai Utile, La 7, Fashion TV, Sky Channels, Canale
                                                        Italia, Odeon TV, TMC, Montecarlo-Sat e Reta A. Dal settembre 2004 è entrato a far parte della prestigiosa agenzia fotografica internazionale Nazca
                                                        Pictures. Fra i suoi servizi più importanti quello sull’ultimo cannibale della Papua Nuova Guinea pubblicato da L’Espresso, un viaggio scientifico-
                                                        avventuroso in Antartide per valutare i danni del buco dell’ozono i cui servizi sono andati in onda sui TG di Rai 3 e di RTL 102.5 ed un corso di fotosafari
                                                        pubblicato come autore web dalle prestigiosissime guide Lonely Planet. E’ inoltre la rivista I-Quality a definirlo “…uno dei pochi fotografi italiani di
                                                        livello internazionale nell’arte della foto di reportage geografico/antropologico”. Iscritto dal 2001 al C.I.G.V. Club Internazionale dei Grandi Viaggiatori
                                                        (di cui sono soci anche il Principe Alberto di Monaco, il team-manager ferrarista Jean Todt, l’attore Gérard Depardieu, il magnate delle calzature
                                                        Thomas Bata) Bracali ha visitato fino ad oggi 115 paesi nei 7 continenti. A dicembre 2006 pubblica il suo primo libro, “I Colori del Viaggio”, definito
                                                        dalla critica “uno dei libri fotografici più importanti degli ultimi decenni”, subito vincitore di un premio internazionale e recensito da molteplici testate
                                                        televisive e giornalistiche: da Rai 1 a Sky, da Panorama al Corriere della Sera, dal mensile Arte all’autorevole National Geographic. Successivamente
                                                        l’opera di Bracali viene presentata anche a Roma, nella Terrazza Civita, il “salotto” culturale più importante della capitale. Dal 2007 Bracali insegna
                                                        fotografia presso la Lorenzo de’ Medici di Firenze, fra i più qualificati centri accademici universitari per stranieri in Europa e The Darkroom, scuola di
                                                        fotografia professionale a Firenze. Nel marzo 2008 da vita al suo progetto più importante: “Artic Sun on my path”, un’impresa di oltre trenta giorni in
                                                        motoslitta a 50° sottozero attraverso le sconfinate distese di ghiaccio di Canada e Alaska, seguendo la migrazione degli orsi polari e sulle tracce degli
                                                        ultimi Inuit per documentare i mutamenti climatici e ambientali del nostro pianeta. Un’avventura umana ma anche mediatica e tecnologica seguita “in
                                                        diretta” satellitare dal sistema di geoposizionamento Iridium/Geomat su mappatura Google.
                                                        Luca Bracali viene rappresentato in Italia e all’estero dall’agenzia fotografica Nazca Pictures.
                                                         HYPERLINK “http://www.lucabracali.it” www.lucabracali.it

                 questa foto è di: Fabrizio Antonelli

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