Il terremoto del Friuli (1976)
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un’operazione che va fatta in tempi Il terremoto del Friuli (1976) STORIE DI PASSIONE CIVILE molto brevi. Nella presente relazio- ne, come d’altronde è stata norma generale adottata anche dai mezzi di EMERGENCIES Il 6 maggio 1976, alle 21, una scossa del 6,4 della scala Richter colpì vaste informazione di massa, giornali, radio zone del Friuli, tra le province di Udine e Pordenone; i comuni più colpiti furono e televisione, quando si citano le zone “disastrate”, “gravemente danneg- Gemona, Venzone, Bordano, Artegna, Buia, Osoppo e Forgaria. giate” e “danneggiate”, si fa sempre Tenendo conto della seconda scossa distruttiva verificatasi il 15 settembre riferimento alla classificazione adottata (6.1 scala Richter), in totale, i morti furono 993, e i senzatetto circa 80.000 dalla Regione. I crolli degli edifici. 29 !di Lorenzo Alessandrini e del 27 aprile 1977. Qui di seguito, Morti, feriti e senzatetto le carte del Friuli con la delimitazione Gli effetti delle scosse si fecero sentire L a scossa principale, la sera del L’arrivo dei delle zone colpite dagli eventi sismici: soprattutto sui vecchi edifici costruiti 6 maggio, subito dopo cena, fu soccorsi, nel nella prima tavola quelle definite dal in gran parte con murature in ciottoli preceduta da un unico segno pre- caso del terremoto D.P.G.R. del 20 maggio 1976; arrotondati. La maggior parte dei ce- monitore: una scossa più leggera, ma nella seconda quelle definite dal dimenti delle strutture si ebbe nelle friulano, fu assai D.P.C.M. del 18 maggio 1976 e dalle costruzioni di questo tipo; meglio si sempre nettamente avvertibile, del VI grado della scala Mercalli: tale preavviso celere poiché circa successive integrazioni. comportarono gli edifici in mattoni si verificò un minuto prima della scossa 18 battaglioni dell’esercito È abbastanza chiaro che la delimita- mentre poche furono i collassi totali disastrosa; questa arrivò alle 21 mentre si trovavano di stanza zione regionale e quella statale diffe- di quelle con ossatura in cemento una parte della popolazione aveva già nell’Italia nord orientale riscono in modo considerevole. Del armato, anche se tra questi ultimi abbandonato le proprie case. La massi- resto i criteri di definizione non hanno bisogna annoverare il crollo completo ma energia distruttiva si liberò nella fase potuto che essere empirici per entram- di due grandi fabbricati d’abitazione intermedia della scossa, durata circa del sisma non sono selettivi: massimi bi. Così è successo, in diversi casi, multipiano a Maiano che provoca- un minuto, e ciò permise lo scampo a nella zona epicentrale, diminuiscono che siano risultati inclusi tra i Comuni rono molti dei 127 morti di questo molti di quelli che non si erano allontanati via via con la distanza ma interessano colpiti località in cui i danni sono stati dalle case con la prima scossa. In quel tutta l’area colpita. Danni agli edifici si tutto sommato limitati, mentre non lo !L’onorevole Giuseppe Zamberletti, minuto interi paesi vennero distrutti; nel- ebbero anche a notevoli distanze e, siano stati altri che hanno riportato dopo aver ricoperto l’incarico di Alto la zona corrispondente all’epicentro, la ad esempio, furono danneggiate delle ferite non trascurabili. Commissario del Governo in occasione pianura ai piedi di Gemona, più del 40% sottostazioni dell’ENEL a più di 100 D’altra parte una delimitazione “per- dei terremoti del Friuli nel 1976 e delle abitazioni crollò o fu danneggiata Km di distanza. Fu quindi necessa- fetta” ed “equa” non sembra faci- dell’Irpinia nel 1980, è il Primo Ministro per irreparabilmente. Più su, nella valle di rio definire “amministrativamente” la le, mentre per molti motivi questa è il coordinamento della Protezione civile Resia, nella parte inferiore del Canale zona dove concentrare le operazioni di Ferro e nella zona pedemontana a di soccorso e di assistenza. La legge Sud, andarono distrutte circa un quarto statale n. 336 e la legge regionale n. delle abitazioni. Nell’area più duramen- 15 hanno disposto la delimitazione te colpita, su poco meno di 140.000 della zona terremotata: tale delimi- abitanti, si ebbero un migliaio di morti tazione geografica è stata effettuata ed il doppio dei feriti. Poco meno di con D.P.C.M. del 18 maggio 1976, 60.000 persone restarono senza casa per parte statale, e con D.P.G.R. del 28 mentre venivano a mancare contem- 20 maggio 1976, per parte regionale. poraneamente tutti i servizi essenziali: A seguito poi delle scosse di settem- EMERGENCIES l’acqua, l’energia elettrica, i telefoni e bre, la legge statale n. 730 ha disposto le comunicazioni. un’ulteriore delimitazione dei Comuni colpiti (non già inclusi nella precedente La zona colpita del maggio) effettuata in tre tempi A differenza di quanto avviene in caso successivi con i D.P.C.M. dell’8 set- di bombardamenti bellici, gli effetti tembre 1976, del 19 novembre 1976 !Nell'articolo varie immagini del terromoto avvenuto in Friuli il 6 maggio 1976 e che colpì diversi antichi comuni medioevali tra cui Gemona, Osoppo, Venzone, Artegna. Tratte da "La forza di Rinascare"
ma del 1945, si ebbe pure il 4% delle numeri risulteranno invece i seguen- zione a causa del collasso della rete lani. Quello che apparve evidente è vittime sul totale della popolazione; a ti: morti 993, feriti 2607, senzatetto telefonica, del black out completo delle che vi era carenza di informazioni al Forgaria, con il 62% delle case ante- stabilizzati 52.454 su una popolazio- linee elettriche e della mancanza asso- punto tale da rendere inefficace qual- riori al 1920, i morti furono più del 3% ne interessata di 256.000 persone. I luta di coordinamento tra le prime forze siasi sforzo di coordinamento degli EMERGENCIES della popolazione. I senzatetto furono danni superano i 1800 miliardi di lire. intervenute. La popolazione si riversò interventi. Le forze di soccorso nella rispettivamente: il 58% degli abitanti a 31.000 case danneggiate. 20.000 - al buio- negli spazi aperti, e lì restò primissima fase furono di due tipi: la Montenars, il 53% a Osoppo, il 59% a capi di bestiame perduti. Le industrie in attesa dei soccorsi. La primissima prima fu quella organizzata localmente Forgaria. In base ad un rapporto dei danneggiate al 50% e 6.000 operai emergenza venne vissuta da tutti in dai comuni e dal volontariato locale, la Vigili del Fuoco redatto poco più di un restano senza lavoro. Fuori uso strade, condizione di totale isolamento, con seconda quella inviata dall’esterno. La mese dopo, i morti furono 976, 31 dei ferrovie e acquedotti. Nelle prime ore ogni famiglia convinta di aver subito mattina del 7 maggio si recarono nella quali erano militari che furono travolti 600.000 persone sono condannate il peggio e senza nessuna cognizione zona il presidente del Consiglio Moro da crolli avvenuti in alcune caserme alla sete. dell’emergenza di massa in corso. ed il ministro dell’Interno, Cossiga, che 31 della zona. Le stesse fonti stimano i Fu difficilissimo colmare il gap venutosi decisero di affidare urgentemente al feriti in circa 2.000 ed i senzatetto circa La gestione a creare in poche ore tra domanda e sottosegretario alla protezione civile, 70.000 su una popolazione interes- della prima emergenza offerta di interventi di soccorso. Come Zamberletti, il ruolo di commissario sata stimata inizialmente in 370.000 La prima emergenza fu caratterizzata è noto, il sistema di comunicazione è straordinario per l’emergenza. Sempre abitanti. A situazione stabilizzata, i da grandissime difficoltà di comunica- essenziale per l’avvio e la messa in la mattina del 7 maggio vennero fatte moto del sistema. Ebbene, dopo la affluire dall’esterno 10.000 persone, Comune. Il crollo dei due condomini, scossa, i principali sistemi di trasmis- di cui 5.000 persone provengono letteralmente polverizzati assieme alle sione finirono fuori servizio. Quello dei dalla Divisione “Mantova”, dalla “Ju- 60 famiglie che vi abitavano, lascerà al- Carabinieri a causa della rete SIP, quel- lia”, dall’”Ariete” e dal 5^ e 4^ Corpo cuni dubbi sul numero complessivo dei lo dell’esercito per il danno subito da d’Armata Alpino. L’arrivo dei soccorsi, morti, mai precisato completamente a un ponte radio e da un centro mobile, nel caso del terremoto friulano, fu as- causa dello smembramento dei nuclei quello della Guardia di Finanza fuori sai celere poiché circa 18 battaglioni familiari determinato dall’emigrazione. uso nell’intera regione. Unici mezzi dell’esercito si trovavano di stanza Mentre la maggior parte della popola- funzionanti rimasero le radio mobili nell’Italia nord orientale; quei militari zione fuggiva all’aperto sia in seguito di VVF, Stradale e Croce Rossa, che e quelle caserme che avevano su- alla prima scossa che durante la scos- funzionavano solo con i punti dove bìto danni minori si poterono quindi sa principale, la rovina delle vecchie si trovavano le unità mobili. Le prime mobilitare prontamente per portare case negli stretti vicoli dei centri storici informazioni si dovevano soprattutto soccorso alle popolazioni. I Vigili del causava parecchie vittime tra quanti ai radioamatori e ai CB. Fortuna volle Fuoco arrivarono in 400 unità con erano riusciti a lasciare in tempo le che al momento della scossa, fosse 200 mezzi, poi saliti in serata a 860 abitazioni. A Montenars, dove l’81% in corso un’esercitazione radiotecnica uomini con 470 macchine. I Carabinieri delle case risaliva ad epoche anteriori delle associazioni aderenti al CER, arrivarono in 500, mentre la Croce al 1920 e l’84% a prima del 1945, proprio in molti dei comuni colpiti. Fra Rossa fu presente con 50 autolettighe. perirono più del 4% degli abitanti; a questi operatori volontari si costituì L’impiego delle sole Forze Armate re- Osoppo che aveva il 58% di abitazioni spontaneamente un Centro Operativo gistrerà una punta massima di 13.000 anteriori al 1920 e il 64% costruite pri- a Majano, che a partire dal 7 maggio uomini. Presenti anche Paesi esteri: 1976, fece da punto di riferimento per Austria 134, Canada 180, Francia 71, !(2011) L’on. Giuseppe Zamberletti, le prime operazioni. Germania Occidentale 897, Olanda attuale presidente emerito della La prima informazione pervenuta al 15, Svizzera 35, USA 320. Commissione nazionale Grandi Rischi in Ministero dell’Interno fu che non si A dispetto dei numeri fatti affluire in una 30 una recente foto durante la sua visita al aveva alcuna notizia. Poi, pian piano, sola giornata, a mancare gravemente da Spilimbergo, Majano e Gemona nella primissima fase acuta era un EMERGENCIES Museo del Terremoto di Venzone cominciò ad arrivare qualche infor- centro di riferimento unico per il coor- !A sinistra, il Sindaco di Gemona mazione. Le prime informazioni su dinamento e le decisioni da prendersi Paolo Urbani con Giuseppe Zamberletti, morti e feriti arrivarono quasi al mattino fra i diversi livelli locali e quelli statali il Capo del Corpo nazionale dei Vigili successivo, mentre le prime colonne impegnati. La sterzata avvenne con del Fuoco Alfio Pini, e l'attuale Vice- venete di Vigili del Fuoco si muovevano la nomina del Commissario Straordi- presidente della Regione Friuli Venezia verso la zona colpita. nario nella figura dell’On. Giuseppe Giulia e assessore alla Protezione È proprio da Majano che venne lan- Zamberletti. L’investitura avvenne civile Luca Ciriani a Gemona durante ciato l’appello a tutti i sindaci a riunirsi nella tarda serata del 7 maggio, ma l’inaugurazione della statua dei Vigili del a mezzogiorno al centro Operativo, fu solo a partire dal 10 maggio che Fuoco avvenuta lo scorso anno alla presenza dei parlamentari friu- il Commissario, dopo aver valutato
a disposizione di ciascun sindaco un Al Commissario Straordinario veniva tandoselo, il sistema posto “a valle”, ufficiale e dei militari per ogni tipo di affidato un ruolo di “legislatore delegato”, mediante la costituzione di alcuni necessità tecnico-logistica e assisten- organi di decentramento operativo. otteneva dunque poteri fortissimi di rappresentanza ziale. L’innovazione fu di grande rilie- Dovette infine organizzarsi un vero e EMERGENCIES vo, e costituì un modello decentrato dell’intero Governo. Una figura ben più forte proprio commissariato inteso come ripreso negli eventi successivi, a co- di quella che più tardi sarà disegnata dalla 225 struttura amministrativa e di supporto minciare dall’Irpinia. Dopo la scossa, i come il “Commissario Delegato” del Presidente alle sue azioni quale responsabile delle senzatetto trovarono un primo rifugio operazioni. Lo fece nel migliore dei nei vagoni ferroviari, nelle tendopoli, modi, circondandosi, come vice, di nelle roulottes. Presso la base di Avia- Il Commissario Straordinario, cui ve- veva supplire all’estrema debolezza soggetti capaci fargli superare alcuni no un ponte aereo consentì l’arrivo di niva affidato in pratica un ruolo di “le- dell’impianto organizzativo statale, al vincoli tradizionali, come ad esem- 40.000 tende provenienti dagli Stati gislatore delegato”, otteneva dunque mancato coordinamento sul campo pio i meccanismi tipici del “doppio 33 Uniti, poiché il nostro Paese non ne poteri fortissimi di rappresentanza e all’altrettanto assente collegamento comando”con i militari. possedeva un numero sufficiente. dell’intero Governo. tra campo d’azione e direzione strate- E forse il ruolo più importante del Vennero organizzate 252 aree di ac- Una figura ben più forte di quella che gica romana. A lui toccava il compito Commissario, in questo certamente coglienza con tende, poi ridotte a 184 più tardi sarà disegnata dalla 225 di bypassare e surrogare gran parte in misura maggiore rispetto alla Re- tendopoli, con 216 cucine da campo. come il “Commissario Delegato” del degli organi previsti grossolanamente gione autonoma del Friuli, fu quello di Altri 1000 piccoli insediamenti di tende Presidente. da una legge che non era stata seguita collettore e interprete delle necessità furono sparsi sul territorio. Le FF.SS. Per Zamberletti, avere un forte pote- dal richiesto regolamento d’attuazio- degli enti locali e dei sindaci, dei quali sistemarono 35 vagoni cuccette, 133 re non significava peraltro ritrovarsi ne. Anche a causa di questa lacuna, riuscì a uniformare l’approccio con le vagoni passeggeri, 292 carri deposito un compito facile. In effetti, egli do- egli dovette inoltre completare, inven- conseguenze del sisma, e ad indiriz- e 16 carri cisterna. zare autorevolmente i comportamenti La gestione dell’emergenza si mise amministrativi conseguenti, in modo allora su un binario di maggior chia- da non rischiare mai di creare disparità rezza operativa e di coordinamento fra terremotati di comuni diversi. generale, cominciando da subito a Le difficoltà di comunicazione delle dare i suoi frutti in termini di efficacia. prime ore furono determinanti per comprendere i problemi di quella che Le lacune del sistema oggi siamo soliti chiamare la “prima di protezione civile nel 1976 e il fase”: le squadre di soccorso, a causa ruolo che ebbe del Commissario dei guasti alla linea telefonica e alla Straordinario sovrapposizione delle strutture ope- Alla luce dei fatti, occorre riconoscere rative sulle stesse frequenze radio, le difficoltà e le dispersioni di risorse due diverse sponde del Tagliamento. che dei pochi articoli previsti dalla finivano per farsi guidare dalle notizie causate dallo scoordinamento, istituì Inoltre nominò il Comandante della legge 8 dicembre 1970 n. 996, quello televisive, finendo in paesi già presidiati l’articolazione organizzativa neces- Divisione “Mantova” Gen. Mario Rossi, riguardante la nomina del Commis- e lasciandone scoperti altri; l’eser- saria a dirigere l’emergenza. Anche e il Comandante nazionale dei Vigili del sario Straordinario è forse quello che cito dei sindaci tentava di ottenere se la presenza dei militari disseminati Fuoco Ing. Alessandro Giomi. si è dimostrato più importante. Ma a udienza e concessioni immediate da sul territorio garantiva un’ottima forza Istituì ad Udine il quartier generale, poco sarebbe servita questa figura, Zamberletti. Urgeva la creazione di un di manovra, era difficile eliminare la istituendo nella Prefettura una grande che in passato, sul Vajont e sul Pole- meccanismo di comando e controllo, grande confusione venutasi a creare sala Operativa Generale, ma suddivise sine, era stata più di supervisione per di decentramento delle funzioni e di fin dalle prime ore; infatti tutte le richie- il territorio colpito e da assistere in 9 conto del Governo sulla zona colpita, ricomposizione presso la direzione 32 ste passavano per il commissariato Centri Operativi di Settore (C.O.S.): più di collegamento che di decisione, strategica del commissario. La grande ospitato nella prefettura di Udine per Cividale, Gemona, Majano, Osop- se con un decreto legge dedicato, il novità, accettata inizialmente “obtorto EMERGENCIES le necessarie decisioni da prender per po, Pordenone, S. Daniele, Resiutta, Consiglio dei Ministri non gli avesse collo” ma poi riconosciuta come di via gerarchica. Tarcento, Tolmezzo. Ogni COS co- successivamente conferito anche dei stringente ed evidente praticità dai Zamberletti nominò quattro vice-com- ordinava mediamente l’attività di una poteri “speciali”, vale a dire quelli che militari, fu quella di affiancare a ogni missari, nelle persone del Coman- decina di comuni, per una dimensione gli avrebbero consentito di assume- sindaco, che doveva predisporre un dante della Divisione Mantova Gen. media di 40.000 abitanti per ciascun re tutti i provvedimenti da lui ritenuti suo centro di comando unificato a livel- Rossi e dei due prefetti di Udine e Centro Operativo. Infine, convinse lo non solo necessari, ma anche solo Pordenone, Spaziante e Arduini, per le stato maggiore dell’esercito a mettere semplicemente “opportuni”. Proprio a !Particolare di un’opera d’arte tale scopo il decreto Legge gli conferì recuperata dalle macerie del terremoto !La mappa che distingue i danni la facoltà di esercitare “le funzioni di avvenuto in Friuli nel 1976, esposta al ma non divide il dolore del Friuli che lavora per rinascere tutti i ministeri”. Museo di Venzone
Alla fine delle operazioni di alloggia- mento urgente, le tende predisposte furono invece 18.000, distribuite su 252 aree di accoglienza allestite in un EMERGENCIES tempo di circa 20 giorni, mentre molte persone cominciarono pian piano a rientrare nelle case rimaste agibili. Il reinsediamento della popolazione Con il reinsediamento tocchiamo un punto di grande delicatezza nell’eco- Leader mondiale 35 nomia generale di una gestione post sisma. Il processo di reinsediamento della popolazione colpita rappresenta nelle strutture pneumatiche la cosiddetta “seconda fase”, che segue la prima fase acuta di gestione del soccorso e della prima assistenza e ricovero. Questo secondo episodio organizzativo e gestionale, che deve precedere la ricostruzione e che non dovrebbe superare di norma un pe- lo comunale, un rappresentante delle un’operazione che, oltre a presentare riodo ottimale di sei mesi a partire strutture operative e in particolare un un grosso impegno per la mole del dallo sgombero delle abitazioni dan- ufficiale delle Forze Armate. Replicare lavoro che deve essere svolto da per- neggiate, si concretizza nell’attività a livello locale lo stesso meccanismo sone altamente qualificate, comporta di programmazione e realizzazione di coordinamento presente nel Com- l’impiego di criteri non sempre stret- di un numero necessario di alloggi missariato era per Zamberletti la via tamente tecnici e talora largamente alternativi, di carattere provvisorio, da battere. Ogni sindaco diventava un opinabili: si tratta di determinare non ossia rimovibili, in cui le famiglie che piccolo commissario nel suo comune, solo lo stato attuale di una costruzione, hanno perduto la propria abitazione e accanto a sé teneva in pratica un suo ma anche le possibili conseguenze di possono attendere in condizioni il più personale “capo di stato maggiore”. un futuro sisma di intensità e caratte- possibile “normali” la ricostruzione, e Il problema dei “censimenti” e del ristiche ignote (si pensi che, a parte far riavviare nel frattempo le attività fabbisogno di interventi la scossa del settembre, lo sciame economiche e in generale la vita co- Uno dei problemi più spinosi tipi- sismico ebbe in Friuli una durata di munitaria. ci della prima fase di una gestione oltre un anno). La ricostituzione provvisoria, nello emergenziale post sisma, e che si è All’inizio di una grave vicenda sismica, stesso luogo di origine, di un tessuto puntualmente presentato in tutte le il numero dei “senzatetto” e dei biso- comunitario simile a quello che il terre- vicende italiane, è quello che viene gnosi di assistenza può coincidere moto ha posto in pregiudizio, è il primo chiamato “procedimento di rilevazione addirittura con l’intera popolazione passo verso il recupero della normalità delle necessità”. Fin dalle prime ore residente nella zona colpita, e solo e l’avvio delle attività di ricostruzione. dopo la scossa, il sistema dei soccorsi nel periodo successivo il numero va Nell’ultimo forte terremoto che aveva 34 ha bisogno di conoscere quale possa via via precisandosi. interessato il Paese prima del Friuli, Rendiamo realtà le vostre esigenze operative. essere la domanda di soccorso e as- Il Friuli non fece eccezione alla re- quello del Belice del 1968, la soluzione EMERGENCIES sistenza dal punto di vista qualitativo gola, tanto che se nei primi giorni si di un rapido reinsediamento di caratte- e quantitativo. dovettero far arrivare urgentemente re provvisorio nei luoghi colpiti era stata È noto che il numero dei senzatetto 40.000 tende dagli Stati Uniti è per- accantonata, privilegiando, in modo da assistere dipende normalmente ché si riteneva di dover soddisfare un centralistico e poco condiviso con la dal numero di abitazioni distrutte o fabbisogno teorico di 116.000 posti popolazione, la difficile e laboriosa inagibili. Tuttavia, la determinazio- letto, che l’Italia in quel tempo non ricostruzione di nuovi centri distanti EUROVINIL S.p.A. ne dell’inagibilità di un’abitazione è poteva assolutamente raggiungere. dal paese colpito, con conseguente sradicamento degli abitanti e il loro Via Genova, 5 58100 Grosseto Tel 0564 487454 Fax 0564 487222 avvio verso un’inevitabile emigrazione. !1976: l'allora Presidente del Consiglio Aldo Moro con l'assessore alla ricostruzione Uno degli insegnamenti principali che mail: info@eurovinil.it Salvatore Varisco e il sindaco di Gemona Ivano Benvenuti web: www.eurovinil.it
I friulani avevano lanciato ottimisticamente rittura impossibile dal peggioramento deve abbracciare e ricomprendere lo slogan “dalle tende alle case”, sperando delle condizioni climatiche e meteoro- anche una visione programmatica logiche. In tal caso, l’eventuale utilizzo delle soluzioni possibili e idonee per di poter presto ricostruire o riparare rapidamente - di alberghi e appartamenti – in specie la seconda fase. EMERGENCIES con una forte dose di autosufficienza - sulle coste turistiche- porrà altri pro- In Friuli, dopo la prima sistemazio- le proprie abitazioni, anche se i problemi di ordine blemi legati alla “scadenza naturale” ne urgente seguita alla scossa del 6 urbanistico ed il numero di sfollati rendeva dell’alloggiamento per l’arrivo della maggio, c’era dunque da pensare al di difficile attuazione questa ipotesi primavera e delle prenotazioni che reinsediamento, poiché era di ogni interessano le strutture ricettive. evidenza che in quelle zone la bella la nostra storia di territorio sismico rattere provvisorio. Tuttavia, un ritardo È del tutto evidente, dunque, che in stagione non sarebbe durata a lungo, ci ha insegnato, è che il periodo di che intervenga in questa sequenza di entrambe le tipologie “stagionali” di e presto le tende sarebbero diventate accadimento dei terremoti disastro- attività, pone improvvisamente il siste- sistemazione provvisoria, le condi- un problema serio per i senzatetto. 37 si condiziona fortemente le moda- ma dei soccorsi di fronte all’obbligo di zioni operative dell’emergenza non I friulani avevano lanciato ottimisti- lità di gestione di tempi e strumenti individuare drammatiche alternative in concederanno mai, di norma, più di camente lo slogan “dalle tende alle dell’emergenza. L’utilizzo immediato vista dell’arrivo della stagione invernale sei mesi di tempo per la realizzazione case”, sperando di poter presto rico- delle tende durante la stagione mite non affrontabile in tenda. di alloggi sostitutivi della casa resa struire o riparare rapidamente – con consente un accomodamento urgente D’altra parte, un sisma che colpisca un inagibile dal sisma. una forte dose di autosufficienza- le delle persone, assicura un certo pe- territorio alla fine dell’estate o addirittu- Il limite ragionevole dei sei mesi, quan- proprie abitazioni, anche se i problemi riodo di tempo ai tecnici per effettuare ra nella brutta stagione, pone una serie tunque risulti difficilissimo a rispettarsi di ordine urbanistico ed il numero di la ricognizione dei danni, determinare completamente diversa di problemi in caso di macrosisma, va posto co- sfollati rendeva di difficile attuazione il numero effettivo dei senzatetto e relativi alla sistemazione alloggiativa munque come un obiettivo fonda- questa ipotesi. La Regione Friuli sposò programmare la conseguente realizza- provvisoria, poiché il flessibile utilizzo mentale. Ciò significa che già durante comunque la tesi, e orgogliosamente zione di alloggi stabili anche se di ca- della tenda viene limitato o reso addi- i giorni del soccorso tecnico e della si assunse l’onere dell’impresa di re- prima assistenza, l’attività di valutazio- alizzare i prefabbricati provvisori per !Il Duomo di Gemona completamente distrutto dal terromoto ne e analisi da parte dei soccorritori sostituire le tende. Sappiamo tuttavia che quando la scelta di ricostruzione riguarda la riparazione o la ricostru- zione delle case esistenti secondo il principio del “dove era e come era”, i tempi non possono essere brevi, e l’attività di ricostruzione non dura mai, generalmente, meno di 10-12 anni, in considerazione dei problemi urbani- stici, della necessità di servizi e della carenza di professionalità e di ditte locali disponibili. Per la fase transitoria e di reinsediamento, la Regione Friuli, memore dell’esperienza siciliana di otto anni prima, aveva scelto di rea- lizzare case provvisorie prefabbricate invece delle baracche. La differenza tra le due soluzioni – oggi possiamo 36 apprezzarlo compiutamente dopo le esperienze trascorse negli ultimi EMERGENCIES decenni – è davvero enorme, quando fosse per il solo fatto che un insedia- mento di case prefabbricate prevede la presenza delle urbanizzazioni primarie con servizi a rete sotterranei e impianti di depurazione. Ai giorni nostri può sembrare un fatto scontato, ma qua- rant’anni fa non lo era. In Friuli, questo tipo di reinsediamento provvisorio venne attuato -per la prima volta nella
nostra storia- senza un precedente che potesse far da guida. E proprio per questo l’ottimismo regionale ini- ziale fu forse eccessivo. In assenza EMERGENCIES purtroppo di procedure accelerate e derogatorie che consentissero di bruciare i tempi, i ritardi accumulati dalla Regione Friuli nell’avvio delle operazioni di costruzione dei villaggi provvisori, portarono alla fine dell’esta- te e all’arrivo del primo freddo con le attività appena all’inizio. La pre- 39 fabbricazione leggera della Regione Friuli, prevista in circa 9.000 alloggi, non era in realtà riuscita a decollare. Durante l’estate, soltanto le piccole riparazioni alle case moderatamente danneggiate erano stata assicurate con solerzia dagli alpini impegnati in emergenza. Giunti quasi alla fine della bella stagione, i prefabbricati non solo Liberate i vostri strumenti più preziosi non erano pronti, ma erano ancora di là da venire. Dunque, prima ancora che la nuova grande scossa di settembre precipitasse gli eventi, l’evacuazione delle aree di accoglienza si rendeva necessaria e inevitabile già dalla fine di agosto, sia perché appariva temerario restare in tenda con l’avvicinarsi della conda scossa, il nuovo Presidente poteri straordinari e facoltà di operare eric - Kalice Kal brutta stagione, sia perché, in molti del Consiglio Andreotti, in visita il 13 in deroga. Andreotti volle così dare Childeric casi, era proprio nelle aree occupate settembre alle zone colpite, venne un rinnovato impulso alle attività di Photo : A.Child A.Child dalle tendopoli che si doveva avviare la contestato pesantemente dalla folla. assistenza alle popolazioni disagiate. realizzazione dei prefabbricati provvi- Alla contestazione non era estranea sori. E ovviamente, in quello che è uno anche la tensione politica che andava La seconda scossa scenario classico e ripetitivo dei terre- salendo, anche per l’arrivo in zona di La mattina del 15 settembre, la nuova moti italiani, di fronte alla prospettiva gruppi extraparlamentari e comitati scossa distruttrice sorprese il neo di un trasferimento fuori area causato collettivi organizzati che fomentavano Commissario Zamberletti già all’opera, dagli evidenti ritardi, già alle prime la contestazione. Una delle principali in mezzo a una riunione che si stava avvisaglie, la gente aveva manifestato preoccupazioni per le istituzioni na- tenendo nella Prefettura di Udine, la sua reticenza a trasferirsi temendo zionali e locali, riguardava il numero convocata per organizzare l’esodo lo sradicamento e l’allontanamento degli espatriati dopo il terremoto. Il programmato. definitivo. Un fenomeno psicologico rischio di abbandono del territorio e di Questo secondo evento si verificò al 38 inevitabile in tutte le vicende sismiche un’emigrazione forzata e irreversibile culmine di una crisi sismica di almeno importanti del nostro Paese. era forte. Dal mese di maggio, infatti, una settimana, in cui delle scosse di EMERGENCIES Tra l’11 e il 12 settembre, nuove scos- erano già oltre ventimila i passaporti notevole entità, a più riprese, aveva- se avevano causato nuovi crolli, anche tra le case già riparate dagli alpini. Il rilasciati dalle province di Udine e Pordenone, mentre era ormai fuori no spaventato la popolazione, co- stringendola spesso a catapultarsi in PIXA 3 morale dei vecchi e dei nuovi terremo- Lampada frontale multifunzione controllo il numero degli emigrati in strada e in mezzo ai campi. La nuova tati cominciò anch’esso a crollare, e altre zone d’Italia. Andreotti decise violentissima scossa, di magnitudo Liberate le vostre mani… grazie alle 3 modalità di trasporto garantite dalla nuova lampada con questo anche la fiducia nelle isti- allora immediatamente un nuovo com- 6,1 Richter, buttò giù tutto quello che frontale PIXA 3. tuzioni. Intanto il maltempo cominciava missariamento, con un proprio DPCM restava in piedi del Friuli, comprese le Progettata per rispondere alle esigenze professionali, PIXA 3 si ad imperversare, e la scontentezza e del 13 settembre 1976, cui fece se- case ancora agibili e quelle appena adatta a tutte le situazioni in ambiente con scarsa illuminazione: il dissenso prese piede fra gli sfollati, guito il D.L. 18 settembre 1976 n. 648 riparate. Si doveva dunque ricomin- lavorare e vedere da vicino, spostarsi in piena sicurezza e disporre tanto che due giorni prima della se- che conferiva di nuovo a Zamberletti ciare da zero e, peggio ancora, dopo di una visione lontana e precisa. www.petzl.com/PIXA DINAMICHE VERTICALI - Agenzia di Petzl in Italia - C.so Lombardia 75 - 10099 San Mauro Torinese (To) - Tel: +39 011 27 32 500 - Fax: +39 011 22 41 853 - info@petzl.it
for the new hero generation i nuovi crolli il fabbisogno di prefabbri- comuni ospitanti e del volontariato presso i quali si trasferirono le comu- cati risultava ora raddoppiato. A quel locale. Con l’aiuto e la collaborazio- nità con i rispettivi Centri Operativi. punto, l’esodo verso il mare, che era ne spontanea delle amministrazioni Questi ultimi, che erano stati program- già nell’aria, diventava un imperativo comunali interessate, i luoghi dove mati e istituiti fin dal 13 settembre, EMERGENCIES categorico. Da un punto di vista logi- organizzare il ricovero vennero chia- furono: stico, la distanza relativamente breve mati “Dipartimenti Assistenziali” (D.A.), t%JQBSUJNFOUPEJ#JCJPOF DPNVOFEJ e la facilità dei collegamenti permet- tevano il pendolarismo a chi voleva riavviare la propria attività, ma anche agli agricoltori ed agli operai, in modo tale da non subire del tutto l’estraneità dai luoghi d’origine. Inoltre l’imminenza 41 della chiusura della stagione estiva avrebbe lasciato il patrimonio edilizio turistico completamente inutilizzato, e dunque nella piena disponibilità per un utilizzo emergenziale. Funzionari di prefettura vennero in- caricati di prendere immediatamente contatti con le istituzioni e con le or- ganizzazioni di categoria della costa per verificare numeri e disponibilità. Dall’altra parte, i sindaci dei comuni colpiti furono responsabilizzati per convincere le proprie recalcitranti citta- dinanze a lasciare le tende per recarsi in hotel o nei residence. Dopo i primi giorni, nonostante gli indubbi effetti in termini di convincimento apportati dalla nuova terribile scossa, i risul- Se partecipi tati dell’iniziativa di arretramento, a un primo monitoraggio, si rivelavano ancora parziali. Qualcuno resisteva, nonostante lo sforzo di sindaci ormai del tutto convinti e collaborativi. Ma alla fine, a convincere davvero la gente hai già vinto.... a lasciare le tende e a trasferirsi sulla costa per quattro o cinque mesi – il tempo stimato realisticamente per for the new hero generation la costruzione dei prefabbricati- più ancora della scossa fu il maltempo. Il freddo e la pioggia, cominciando a 40 imperversare, scoraggiarono definiti- vamente la resistenza della pur tenace EMERGENCIES gente friulana, e l’esodo organizzato con la saggia e paterna collaborazio- ne dei sindaci, si tradusse, ora dopo ora, in una vera e propria fuga verso il mare con ogni mezzo. L’ospitalità, nonostante l’arrivo e la sistemazio- ne trafelati, venne garantita in modo ordinato e non casuale, grazie all’or- ganizzazione preventiva del personale del commissariato e l’assistenza dei Cerbul spa, via Marconi 105, 31020 Revine Lago (TV) tel +39 0438 929214 - 55, fax +39 0438 929846 info: rescueforce@cerbul.it www.rescueforce.it
missario attivò quindi il meccanismo I prezzi e le indennità erano modesti La previsione di una permanenza della requisizione, che venne posto in grazie anche al piglio dei poteri com- massima di sei mesi sulla costa o in essere solo per i residence e le secon- missariali. Poteri che si esercitava- montagna teneva conto ovviamente de case, mentre non riguardò gli hotel no proprio sul controllo dei prezzi in della presunta durata dei lavori di EMERGENCIES né i villaggi turistici o i campeggi. Il 24 crescita: tanto che con un’ordinanza prefabbricazione sia del primo piano settembre il Commissario dispose la del 17 settembre, su mandato del regionale (novemila alloggi) che del requisizione in uso fino al 31.3.1977 Commissario, il Prefetto di Udine - Vice secondo piano commissariale inte- (termine entro il quale avrebbe dovuto Commissario Dr. Spaziante, bloc- grativo (altri diecimila prefabbricati) concludersi l’esodo) di tutti gli “alloggi cò i prezzi incardinandoli ai livelli del resosi necessario dopo la scossa non abitati, arredati o non arredati, maggio 1976, mentre, con un’altra di settembre. Il 31 marzo 1977 fu la e comunque non già occupati da dell’8 ottobre creò una commissione data limite imposta, e più volte ribadita famiglie sfollate dei comuni sinistrati”. di controllo dei prezzi sulla base di un pubblicamente dal Commissario in 43 Quanto alla procedura di requisizione, paniere dettagliato. modo da tranquillizzare gli operatori i sindaci ospitanti della costa vennero L’unità e la coesione delle comunità del turismo, per il rientro degli sfollati. responsabilizzati per la ricerca degli al- territoriali vennero conservate trasfe- Alcuni ritardi nelle consegne (e quindi loggi e per garantire la pubblicizzazione rendo interi paesi in una stessa località nei rientri) derivarono qua e là dagli del provvedimento, ma il Commissario (con minime eccezioni legate a locali aggiustamenti apportati dai sindaci prese su di sé tutta la responsabilità fenomeni di “overbooking”), compresi alla prefabbricazione pianificata, a nei confronti dei privati proprietari, che i servizi comunali e le scuole. Se gli causa dei rientri di emigrati che se ne in massima parte erano comunque anziani trovavano posto negli alberghi, erano andati dopo il sisma di maggio, non residenti. I quali, restii a subire le famiglie andarono a occupare le e che rientravano ora in regione con- la requisizione, tentarono l’occupa- case sfitte o i residence di proprietà tando sull’assistenza commissariale e zione fittizia degli appartamenti, a cui di agenzie e turisti, dietro impegno sull’assegnazione sicura di un alloggio: il Commissario rispose modificando del Commissario verso i proprietari ciò che costringeva le amministrazioni l’Ordinanza: si requisivano adesso di pagare alla fine dell’emergenza locali a correggere in corsa la pro- tutti gli “alloggi anche non arredati, sia l’affitto che i danni eventuali. Per i grammazione delle opere. Il piano di non abitati da persone residenti nel capifamiglia che dovevano restare in sgombero e arretramento dalle zone S.Cividale al Tagliamento) e Caorle, Il primo spostamento di sfollati fu nelle zone terremotate per la necessità comune di ubicazione dell’alloggio e zona, il Commissario requisì roulot- colpite e di ospitalità nei centri balneari che accolsero la comunità di San organizzato dalla Sala Operativa del di non interrompere le attività lavorative non già occupati da famiglie sfollate tes in tutta Italia. I Dipartimenti Assi- restò in vigore ufficialmente fino al Daniele del Friuli; Commissariato con mezzi civili per o per scelta personale, furono siste- dei comuni sinistrati”. stenziali dovettero prendere in carico mese di aprile 1977; mentre venivano t%JQBSUJNFOUPEJ-JHOBOP4BCCJBEPSP le persone e con mezzi militari per il mate in 5.200 roulottes acquistate, Dal punto di vista della resistenza alla diversi aspetti della vita comunitaria approntate le aree di insediamento che accolse i comuni di Gemona, trasporto delle masserizie. requisite dalle Prefetture di tutta Italia concessione dell’uso degli alloggi, i lì ricostituitasi temporaneamente: da provvisorio dei prefabbricati, fu intanto Osoppo con l’aggiunta di Pinzano al Durante il pendolarismo, il problema o ricevute in dono dal Commissario. Si maggiori problemi si verificarono a quello medico-sanitario (vaccinazioni, definito un piano di recupero edilizio Tagliamento; dei collegamenti tra la costa e l’entro- calcola peraltro che circa 3.000 perso- Grado, dove il sindaco dovette occu- controlli igienici, distribuzione medici- per le case che avevano subito danni t%JQBSUJNFOUPEJ+FTPMP DIFBDDPMTF terra (gli sfollati non autonomi veniva- ne abbiano continuato a soggiornare pare di frequente gli alloggi in modo nali e apertura di farmacie); a quello minori. Ed effettivamente, l’operazione il C.O. di Meduno con esclusione di no accompagnati gratuitamente ogni in tenda nelle classiche aree sparse. forzoso, mentre a Lignano, Caorle e scolastico, che vide ben 3.584 alunni di arretramento della popolazione, con Pinzano; giorno verso i luoghi di residenza nelle Queste situazioni furono lasciate alla Bibione non si rese mai necessario l’in- tornare a scuola in 196 aule apposi- qualche strascico legato alla consegna t%JQBSUJNFOUPEJ(SBEP DIFBDDPMTF zone terremotate) passò, a partire dal cura dei C.O.S. All’interno dell’opera- gresso con l’ausilio della forza pubbli- tamente formate (elementari e medie ritardata di alcuni prefabbricati, andò i Centri Operativi di Cividale, Tarcento 1^ ottobre e fino alla fine dell’arretra- zione di trasferimento e sistemazione ca. A Ravascletto, che invece è località l’11 ottobre, la materna il 17 novembre avanti fino all’aprile 1977. Al 1^ aprile e Resiutta. mento, dal Commissario al Servizio alloggiativa, non mancarono momenti turistica invernale, si verificarono gli per problemi di reperimento di plessi e 1977 si trovavano sul mare ancora t%JQBSUJNFOUPEJ3BWBTDMFUUP JTUJUV- Trasporti della Giunta Regionale. Il di grave difficoltà. Infatti, la disponibilità stessi problemi di Grado. Anche qui, si aule); a quello dell’assistenza sociale 4814 persone, un numero che può ito il 22 settembre, che con gli altri trasporto di eventuali masserizie, in- di alloggi reperiti grazie alla ricerca scelse di sacrificare le seconde case, e a quello dei sussidi e dei contributi far considerare felicemente conclusa 42 centri dell’Alta Carnia (Forni Avoltri, vece, venne sempre assicurato dai effettuata subito prima della scossa mentre provvedimenti di requisizione economici commissariali. l’operazione senza conseguenze per Forni di Sopra e Rigolato), raccolse militari aggregati ai Centri Operativi del 15 settembre, fu messa in crisi non riguardarono gli alberghi, al fine A partire dall’inizio di ottobre comin- i comuni ospitanti e per le loro attività EMERGENCIES le popolazioni della zona industriale di riferimento. La parte più imponente dalla foga con la quale la gente a un di salvaguardare l’economia locale. ciarono gradualmente i primi rientri, in economiche. del Tolmezzino. dell’esodo ebbe una durata di circa certo punto cominciò a riversarsi ver- L’indennità di occupazione degli coincidenza con la consegna dei primi Oltre che alla gradualità delle conse- I Dipartimenti Assistenziali erano orga- quindici giorni, anche se i trasferimenti so la costa. Gli sfollati affluivano con appartamenti fu fissata in 9.000 lire prefabbricati previsti dall’originario gne dei prefabbricati, ulteriori strasci- ni concettualmente e strutturalmente continuarono fino alla fine di ottobre. ogni mezzo, e le richieste di alloggio mensili per ogni vano utile; mentre piano regionale. I nomi degli asse- chi nel rientro che si protrarrà in pratica simili ai Centri Operativi di Settore La punta massima raggiunta di sfol- erano sempre maggiori a fronte di la retta alberghiera (scelta preferita gnatari venivano comunicati dalla Sala fino a metà maggio, furono legati (C.O.S.), anche se nei Dipartimenti lati sulla costa fu di 32.340 persone. una disponibilità ancora assai limitata. per il ricovero gli anziani) fu fissata in Operativa Generale ai Dipartimenti anche all’esigenza di alcune famiglie erano maggiore il peso e il ruolo degli Lignano Sabbiadoro risultò il centro Con l’impegno del Commissario al lire 5.000 giornaliera. Sempre per gli assistenziali, dopo di che la famiglia di far terminare l’anno scolastico ai Enti Locali ospitanti e delle delegazioni interessato dal maggior numero di pagamento del dovuto, si era fatto anziani, il “Villaggio Marzotto” di Jesolo interessata aveva una settimana di figli nelle località di ospitalità, e che di quelli terremotati che lì si trasferivano ospiti, che arrivò a 19.370. appello alla disponibilità dei privati, ma fu attrezzato ad ospitarne 500 non tempo per verificare l’agibilità dell’al- quindi, pur avendo ricevuto l’alloggio provvisoriamente. Le circa 15.000 persone che restarono la solidarietà tardava a venire. Il Com- autosufficienti. loggio e preparare il rientro. prefabbricato, tentavano di conser-
EMERGENCIES IL BUSINESS PROCESS 45 Busines Managems Process ent Syste m MANAGEMENT SYSTEM vare anche l’appartamento sul mare emergenziale e del reinsediamento del 80mila); nel 1985, invece, i senzatetto come “alloggio di riserva”. Altri ritardi Friuli. In sintesi: ospitati nei prefabbricati erano circa furono legati esclusivamente a casi di tMBDDBEJNFOUPEFMTJTNBJOVONP- 20mila, di cui alcuni erano occupanti s Proce ss persone anziane, in particolare non mento favorevole della stagione; senza titolo. La ricostruzione, quindi, Businesment System Process Manage Businessent System autosufficienti, che ebbero difficoltà t MB DPTQJDVB QSFTFO[B NJMJUBSF era andata avanti abbastanza velo- M a na ge m a rientrare nei tempi previsti. nell’area; cemente, favorita dal decentramento Da allora in poi, la ricostruzione friu- tMBQSFTFO[BEJCVPOFWJFEJDPNV- delle decisioni e dal fatto che la re- lana, dal punto di vista legislativo e di nicazione; sponsabilità era in gran parte affidata indirizzo, fu caratterizzata da un forte tJMSVPMPEJ6EJOF MBDJUUËDBQPMVPHP ai comuni, in modo tale da favorire decentramento delle responsabilità a di regione, che non fu colpita; scelte idonee caso per caso e control- favore della regione e degli enti locali, t MB QSFTFO[B TVMMB OPO MPOUBOB DP- labili dalla popolazione, che impostò comuni in primis; e questa fu una sta adriatica, di strutture turistico la ricostruzione sulla volontà del fare 44 novità nel campo della gestione delle - ricettive, e conseguentemente la “di bessoi”, da soli. Inoltre, la relativa ricostruzioni, visto che da qualche disponibilità immediata di numerosi omogeneità del territorio permise una EMERGENCIES anno erano state istituite le regioni, ed posti letto per ospitare i senzatetto gestione migliore della pianificazione. il Friuli Venezia Giulia godeva anche dei privilegi di regione a statuto speciale. Se è possibile stabilire paragoni, ri- (un’opportunità, quest’ultima, valoriz- zata fortemente anche in occasione dell’emergenza abruzzese del 2009). In Friuli tutte le risorse, compresi i ri- sparmi privati, furono convogliati verso la ricostruzione abitativa lasciando Per affrontare la complessità spetto all’esperienza negativa del Belice, diversi furono i fattori che in- Quanto alla ricostruzione, in cinque anni la metà dei senzatetto ebbe già poco spazio alle opportunità di spe- culazione. Alla luce dei fatti, quella delle aziende e degli Enti Pubblici fluenzarono positivamente la gestione una sistemazione definitiva (39mila su del Friuli resta dunque ancora oggi la più riuscita iniziativa di superamento dell’emergenza e di ricostruzione post avendo a disposizione in ogni momento !"Il Friuli ringrazia e non dimentica", una frase diventata mito che i terremotati scrivevano sui muri delle case distrutte sisma del nostro dopoguerra. gli strumenti necessari www.taival.it
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