Modena-Premio Davide Vignali al Mata - Ex Manifattura Tabacchi -12 ottobre - 17 novembre 2019

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Modena-Premio Davide Vignali al Mata - Ex Manifattura Tabacchi -12 ottobre - 17 novembre 2019
Modena- Premio Davide Vignali
al Mata – Ex Manifattura
Tabacchi -12 ottobre – 17
novembre 2019
Dal 12 ottobre al 17 novembre 2019, il MATA – Ex Manifattura
Tabacchi di Modena ospita la mostra dei vincitori dell’ottava
edizione del Premio Davide Vignali 2018/2019, dedicato al
ricordo del giovane ex-alunno dell’Istituto d’Arte Venturi di
Modena, prematuramente scomparso.
Il concorso seleziona ogni anno le più significative opere
fotografiche e video realizzate dagli studenti dell’ultimo
anno delle scuole superiori dell’Emilia-Romagna.
La cerimonia di premiazione dei giovani artisti e
l’inaugurazione della mostra si terranno, alla presenza del
noto fotografo Olivo Barbieri, sabato 12 ottobre 2019, alle
ore 11 al MATA – Ex Manifattura Tabacchi di Modena.

Promosso da Fondazione Modena Arti Visive, dalla Famiglia
Vignali e dall’Istituto d’Arte Venturi di Modena, il concorso
seleziona ogni anno le più significative opere fotografiche e
video realizzate dagli studenti dell’ultimo anno delle scuole
superiori dell’Emilia-Romagna.
La cerimonia di premiazione e l’inaugurazione della mostra,
che vedranno la partecipazione straordinaria del noto
fotografo Olivo Barbieri, sono in programma sabato 12 ottobre
2019 alle ore 11, al MATA – Ex Manifattura Tabacchi a Modena.

La giuria sarà composta dal fotografo Olivo Barbieri, dalla
Famiglia Vignali, da Paola Micich, da Antonella Battilani e
Maria Menziani dell’Istituto d’Arte Venturi e da Daniele
Pittèri, Chiara Dall’Olio e Daniele De Luigi di Fondazione
Modena Arti Visive – ha attribuito il primo premio a Clara
Grilanda e Gianmarco Onofri, studenti del Liceo Artistico e
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Musicale Statale di Forlì e autori del video Essere Maschi.

Il secondo riconoscimento è andato a Luz Angelica Moccia, una
studentessa del Liceo Chierici di Reggio Emilia, per la serie
Incontri onirici, mentre il terzo classificato è risultato
Mamoudou Cisse dell’Istituto d’Arte Venturi di Modena, per la
serie Viaggi.
I vincitori riceveranno un premio di € 1.000; il secondo
classificato parteciperà a un workshop di Fondazione Modena
Arti Visive; al terzo, verrà donata una selezione di libri
editi dalla Fondazione.

“Anche quest’anno le immagini presentate al concorso ci hanno
messo in contatto con mondi giovanili diversi, introspettivi,
di grande intensità emotiva – affermano Marisa Spallanzani e
Doriano Vignali, genitori di Davide e co-promotori del Premio.
Ci hanno mostrato diversi stili espressivi e comunicativi,
invitato a scoprire percorsi culturali molto diversi tra loro,
e fatto nascere ricordi intimi, personali, profondi. È un
riaffiorare di visioni, che emergendo dal mondo giovanile di
oggi, ci ricordano Davide, la sua giovinezza, la sua energia
scalciante e ribelle, la sua fantasia, la sua creatività”.

Il Premio Davide Vignali nasce nel 2011 dall’urgenza di
reagire alla tragica e prematura scomparsa di Davide Vignali.
Accogliendo un desiderio espresso dalle sue ex insegnanti (le
professoresse Antonella Battilani e Maria Menziani
dell’Istituto Venturi di Modena), la famiglia Vignali ha
ideato il concorso con l’intento di dare vita all’energia di
Davide ed evocare la sua umanità, la sua vivacità, il suo
desiderio di realizzare qualcosa di importante. Fin da subito
si è aggiunta la collaborazione di Fondazione Fotografia
Modena, da anni impegnata nel sostegno dei giovani artisti e
della loro formazione e oggi parte di Fondazione Modena Arti
Visive. Esso costituisce per la Fondazione Modena Arti Visive
un’importante occasione di collaborazione e scambio con le
realtà più vicine alle nuove generazioni, riflettendo
l’attenzione da sempre rivolta verso la formazione di giovani
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artisti.

Oltre alle opere dei vincitori, la mostra raccoglie i progetti
di Zita Alberti (Liceo Artistico Toschi, Parma), Carlotta
Borghi (Istituto d’Arte Venturi di Modena), Rares Stefan
Burnea (Liceo Ulivi, Parma), Tommaso Cardia (Istituto
Persolino Strocchi, Faenza), Alberto Ferrari (Liceo Artistico
Chierici, Reggio Emilia), Elena Guizzardi (Istituto d’Arte
Venturi, Modena), Andrea Landi (Istituto Persolino Strocchi,
Faenza), Viola Manfrini (Liceo Artistico Arcangeli, Bologna),
Nicole Marchetti (Istituto Persolino Strocchi, Faenza),
Niccolò Milanesi (Istituto d’Arte Venturi, Modena), Filippo
Poppi (Liceo Corni, Modena), Chiara Rossi (Liceo Artistico
Cassinari, Piacenza), Serena Zanasi (Istituto d’Arte Venturi,
Modena).

Parallelamente alla mostra, prende avvio la nuova edizione
2019/2020 del Premio: il bando, riservato a tutti gli studenti
di quinta delle scuole superiori dell’Emilia-Romagna, rimarrà
aperto fino al 10 aprile 2020.

Maggiori informazioni sul sito di Fondazione Modena Arti
Visive www.fmav.org

Dieci anni di MIA Photo Fair!
La   prima  fiera   italiana
dedicata   alla   fotografia
d’arte
La prima fiera italiana dedicata alla fotografia d’arte,
ideata e diretta da Fabio Castelli e Lorenza Castelli, si
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appresta a tagliare il traguardo della decima edizione.
Definite le date: da giovedì 19 a domenica 22 marzo 2020;
confermata la location, a The Mall nel quartiere di Porta
Nuova a Milano.

Tra le anticipazioni si segnala la mostra Beyond Photography
Italia / Anni settanta, curata da Elio Grazioli, che si
articolerà in una serie di stand monografici in cui alcune
gallerie esporranno le fotografie dei protagonisti italiani di
quel passaggio determinante, avvenuto a partire dalla fine
degli anni ’60 del secolo scorso, dalla fotografia
tradizionale di tipo documentario, di reportage, neorealistica
o ‘bressoniana’, a quella definita sperimentale o estetica,
tutta interna alle avanguardie artistiche, utilizzata da
quegli “artisti che usavano la fotografia” come linguaggio
d’arte contemporanea.

Il comitato scientifico sta già vagliando le proposte e i
progetti curatoriali ricevuti al quartier generale di MIA
Photo Fair da gallerie italiane e internazionali, per
garantire la qualità e il prestigio dell’esposizione che lo
scorso anno è stata premiata da oltre 25.000 presenze e da un
eccellente risultato di vendite con oltre l’80% degli
espositori che hanno concluso affari.

La deadline delle candidature è il 15 novembre 2019.

In        arrivo                                         il
#benvenutoalmondotour                                    di
Modena-Premio Davide Vignali al Mata - Ex Manifattura Tabacchi -12 ottobre - 17 novembre 2019
PIERO PELù
              Piero Pelù #BenvenutoAlMondoTour

A novembre la voce più rappresentativa del rock italiano torna
livecon la sua travolgente energia per una serie di concerti
in tutta Italia!

13 novembre ROMA ATLANTICO LIVE!
15 novembre BOLOGNA Palaestragon
16 novembre SAN BIAGIO DI CALLALTA (TV) Supersonic Music Arena
19 novembre MILANO Alcatraz – Milano
20 novembre VENARIA REALE (TO) Teatro della Concordia
22 novembre FIRENZE Tuscany Hall Teatro Di Firenze

   Biglietti dal 24 aprile, alle             ore   16:00   qui
http://bit.ly/BIGLIETTIDISPONIBILI

Still Fotografia cambia casa
–    Lo    spazio,    appena
rinnovato, presenterà diverse
aree polifunzionali dedicate
all’attività didattica, alle
mostre e a eventi.
Dopo cinque anni d’intensa attività all’interno dello show-
room di via Balilla, STILL si trasferisce nella sua nuova sede
in via Zamenhof 11 a Milano.
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Lo spazio, appena rinnovato, presenterà diverse aree
polifunzionali dedicate all’attività didattica, alle mostre e
a eventi.
A inaugurare il nuovo spazio sarà Ladies, la personale di Lady
Tarin, in programma dall’11 ottobre al 10 novembre 2019.

L’esposizione, curata da Denis Curti, propone 25 scatti, tra
cui molti inediti, provenienti dai nuovi progetti ‘Untitled
(The Fight)’ e ‘Girls Love Bar Basso’.
“Ladies è il titolo della mia mostra – afferma l’autrice –
dove attraverso le mie immagini voglio esorcizzare la
sensazione della colpa che accompagna troppo spesso la vita di
una donna e vorrei anche lo spettatore si astenesse dal
giudizio, non attribuisse colpe, per riuscire a vedere una
figura femminile sensuale e libera”.

La volontà di Lady Tarin è quella di liberare la donna da una
bellezza costruita per compiacere l’uomo e quasi mai se
stessa, di restituire all’eros femminile la spontaneità e la
consapevolezza troppo spesso negata.

Le ragazze che Lady Tarin immortala sembrano raggiungere
l’obiettivo, forse proprio perché accompagnate da uno sguardo
femminile e quindi complice, in grado di coglierne e
interpretare i desideri più intimi.

Il progetto Untitled (The Fight)’è stato prodotto dal SI Fest
di Savignano Sul Rubicone, in collaborazione con STILL.

In questi scatti, in particolare, ho cercato di catturare la
massima espressione di libertà anche grazie alla sinergia con
le “Ladies”.
Consapevolezza e spontaneità sono elementi necessari nel mio
lavoro, uniti alla forte energia che si crea sul set.

Tra le iniziative che si terranno nella nuova sede, STILL ha
attivato un progetto didattico formativo – STILL Masterclass,
sotto la direzione di Denis Curti – dedicato al mondo della
fotografia e alla cultura dell’immagine: da ottobre 2019
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prenderanno il via quattro masterclass, della durata di due
mesi ciascuna, che offriranno un’innovativa proposta
didattica, capace di offrire una panoramica completa su
importanti tematiche come il collezionismo e il mercato
dell’arte contemporanea, la fotografia 2.0, l’exhibition
management e il futuro dell’editoria.

L’appuntamento con STILL Masterclass è per martedì 17
settembre, con l’open day nella nuova sede: sarà un’occasione
per visitare la scuola, approfondire l’offerta formativa,
conoscere personalmente il team dei docenti, richiedere
informazioni e iscriversi.

Informazioni: tel. 02.36720115;     info@stillfotografia.it;
www.stillfotografia.it

Gran   premio   d’Italia    –
Monza,dal 5 al 22 settembre
2019, la mostra Campioni nel
cuore – 60 immagini di Ercole
Colombo,
In occasione del Gran Premio d’Italia, in programma domenica 8
settembre 2019, al Monza Eni Circuit, l’Arengario di Monza
ospita, dal 5 al 22 settembre 2019, la mostra Campioni nel
cuore che presenta 60 immagini di Ercole Colombo, realizzate
dal “Fotografo della Formula 1”, in oltre 700 Gran Premi.

L’esposizione, curata da Giorgio Terruzzi, promossa e
organizzata dal Comune di Monza, in collaborazione con ViDi –
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Visit Different e con Motorsport images, è una sorta di storia
minima dello sport motoristico, vista attraverso i suoi
campioni e i suoi eroi più celebrati, da Enzo Ferrari a
Michael Schumacher, da Niki Lauda a James Hunt, da Fernando
Alonso a Gilles Villeneuve, da Nigel Mansell ad Ayrton Senna a
molti altri ancora.

“Attraverso gli occhi di Ercole – sottolinea Dario Allevi,
Sindaco di Monza – i suoi scatti e le sue inquadrature ho
conosciuto – quando ero bambino – la potenza e l’energia del
mondo del motorsport. Sì, perché la fotografia è quella magia
che cattura l’attimo imprevisto, lo sguardo sorpreso, il
sorpasso improvviso e fissa per sempre le immagini “icone” che
hanno fatto la storia della Formula 1”.

La rassegna testimonia anche il legame che l’artista ha con la
città in cui è nato e con il suo Autodromo che ha visto
nascere la sua passione per il motorismo quando, giovanissimo
all’età di sei anni, veniva portato dal padre ad assistere
alle gare dove duellavano campioni del calibro di Giuseppe
Farina, Alberto Ascari e Juan Manuel Fangio.

Ercole Colombo, reporter di sport tra i più apprezzati a
livello internazionale, mette in scena un racconto per
immagini degli eroi del volante, sia negli intensi momenti
della gara che in quelli della vita privata.

Scatti che rimandano momenti di grande tenerezza, come il
bacio di Enzo Ferrari a Gilles Villeneuve, uno dei piloti che
il Drake ha più amato, ma anche di enorme malinconia, come il
ritratto di Colombo ad Ayrton Senna, raccolto nei test di
Imola nel 1994, la settimana precedente la sua tragica
scomparsa.

C’è molto ‘Rosso’ in questa rassegna, che documenta il
rapporto privilegiato che Colombo ha da sempre intrattenuto
con l’universo Ferrari. Ecco allora gli scatti che
ripercorrono 90 anni di storia del Cavallino attraverso i
piloti che più hanno saputo accrescerne il mito, da Niki Lauda
che vinse due mondiali con l’auto di Maranello, a Michael
Schumacher, che ne vinse cinque consecutivamente, ad altri
interpreti quali Clay Regazzoni, Fernando Alonso, Jody
Scheckter, Michele Alboreto.

Il percorso espositivo si conclude idealmente con una sezione
che raccoglie una serie di testimonianze di piloti che
raccontano il loro rapporto con Ercole Colombo.

Ercole Colombo è nato a Monza il 18 Novembre 1944. La passione
per le corse automobilistiche e la fotografia lo hanno portato
dal 1970 ad oggi a diventare uno dei più assidui e stimati
professionisti del settore. Nella sua lunga carriera ha
raccolto un archivio con oltre 5 milioni di immagini ed ha
pubblicato le sue foto sulle maggiori testate giornalistiche
italiane e straniere (Gazzetta dello Sport, Corriere della
Sera, La Stampa, Repubblica, Autosprint, Quattroruote, Sport
Week, Tv Sorrisi e Canzoni, Specchio, Autobild, Auto Forum,
l’Auto Journal, Autosport).

Dal 1980 al 1992 ha fotografato la Coppa del Mondo di Sci, le
Olimpiadi di Sarajevo (1984) e Calgary (1988), i Campionati
del Mondo a Schladming (1982), Bormio (1985), Crans-Montana
(1987) e Saalbach (1991).

Ercole Colombo può essere definito una delle memorie storiche
della F.1 e nel corso degli anni ha firmato una trentina di
libri sul mondo dei motori. Da “Ferrari Campione del Mondo”
(1975) fino a “I Love Ferrari” (2009), “Wrooom 20th” (2010) e
“Wrooom 2011”, “Ayrton Senna l’ultima notte” (2016) e “Wow
Gilles” (2017).

Nel 1983 è stato l’unico fotografo italiano invitato dai Musei
di Arte Moderna di Long Beach e di San Francisco per
partecipare alla mostra “Passione e precisione”, che ha
toccato i più importanti musei delle città americane allo
scopo di illustrare “Cento anni di corse automobilistiche”. In
tre edizioni (1993, 2004, 2012) è stato invitato a presentare
i suoi lavori a “Dia Sotto le Stelle”, Festival Internazionale
di Audiovisivi. Le sue immagini hanno animato una quantità di
mostre in Italia, Cina, Russia, Stati Uniti e Argentina. Nel
2011 a Tokyo, con la mostra dal titolo “RossoXRosso”, le sue
foto sono state vendute in una asta benefica per raccogliere
fondi a favore delle popolazioni colpite dal grave disastro di
Fukushima. La manifestazione è stata ripetuta nel 2012 al
Museo Nazionale di Kyoto.

Nel corso della sua attività ha ricevuto significativi
riconoscimenti tra i quali, direttamente dalle mani di Enzo
Ferrari, il prestigioso Premio Dino Ferrari nel 1979. Nel 1984
ha ottenuto il titolo di “Fotografo dell’Anno di F1”.

Nel 2016 ha realizzato la Mostra “Ayrton Senna l’ultima notte”
presso il Museo della Velocità all’Autodromo di Monza e
successivamente al Museo Lamborghini dove ha registrato oltre
100.000 visitatori. Nel 2017 la Mostra “Wow Gilles” è stata
esposta allo Spazio Oberdan di Milano, quindi al Museo della
Velocità all’Autodromo di Monza e all’Arengario di Monza.

Nel 2018 è entrato a far parte del “Paddock Hall of Fame” che
raggruppa i personaggi più illustri della F1. Nel 2018 a
Monza, in occasione del GP d’Italia, ha tagliato il traguardo
del 700° Gran Premio di Formula 1 mentre quest’anno
fotograferà il suo 50° Gran Premio d’Italia.

“Il protagonista di questa mostra è il Gran Premio d’Italia –
spiega l’Assessore alla Cultura del Comune di Monza
Massimiliano Longo – che compie novant’anni. Una storia lunga
quasi un secolo che sarà raccontata per immagini in questa
straordinaria mostra fotografica allestita che ripercorre
l’ultimo mezzo secolo di corse. Il #MonzaFuoriGP ribadisce
così il suo legame, sempre più forte, con il mondo dei
motori”.

Per consentire al maggior numero possibile di appassionati di
motorismo, venuti a Monza per il Gran Premio, di ammirare le
immagini di Ercole Colombo, la mostra, nel weekend tra giovedì
5 e sabato 7 settembre, rimarrà aperta con orario continuato
dalle 10.00 alle 23.00.

A Palazzo Morando in mostra
la Milano Anni 60 – Storia di
un decennio irripetibile, dal
miracolo economico a piazza
Fontana
Dal 6 novembre 2019 al 9 febbraio 2020, Palazzo
Morando,Costume Moda Immagine di Milano (via Sant’Andrea 6)
ospita la mostra Milano Anni 60 che ripercorre la storia di un
decennio irripetibile che ha consacrato il capoluogo lombardo
come una delle capitali mondiali della creatività in grado di
assumere il ruolo di guida morale ed economica del Paese.

Spinta dal boom economico, Milano si trovò improvvisamente a
vivere un irrefrenabile fermento culturale, caratterizzato da
una forza progettuale senza precedenti e dalla voglia di
lasciarsi alle spalle in maniera definitiva gli orrori della
guerra.
L’esposizione ripercorre quella stagione di grande splendore,
vissuta dal capoluogo lombardo, caratterizzata da un
irrefrenabile fermento creativo, da una forza progettuale
senza precedenti e dalla voglia di lasciarsi alle spalle in
maniera definitiva gli orrori della guerra, che prese avvio
con la costruzione dei primi grattacieli e si arrestò
bruscamente il 12 dicembre 1969 con l’attentato alla Banca
Nazionale dell’Agricoltura.
In mostra, fotografie, manifesti, riviste, arredi, oggetti di
design e molto altro ancora, che faranno rivivere l’atmosfera
di quell’epoca. Alla mostra, con il patrocinio della Polizia
di Stato e della Regione Lombardia, hanno collaborato il
Comune di Milano | Cultura, Direzione Musei Storici e la
Questura di Milano.

La grande stagione della musica a Milano si inaugura con il
concerto di Billie Holiday del 1958 allo Smeraldo e proseguirà
felicemente con tutti i grandi del Jazz da Duke Ellington a
Thelonius Monk fino a Chet Baker e Gerry Mulligan che a Milano
erano di casa. Anche la musica leggera conosce un periodo
d’oro con il concerto dei Beatles al Vigorelli del 1965 e dei
Rolling Stones al Palalido del 1967, che suggellano il ruolo
di Milano come città moderna e pronta ad accogliere i più
grandi protagonisti della musica pop e rock d’oltremanica e
d’oltreoceano.

Sono anni di grande fervore artistico con l’opera di Lucio
Fontana e Piero Manzoni, di pietre miliari del design italiano
quali Marco Zanuso, Bruno Munari, Vico Magistretti, Achille
Castiglioni, Bob Noorda e di grandi esponenti della fotografia
quali Roberto Polillo, Carlo Orsi, Uliano Lucas, Gianni
Greguoli, Fedele Toscani, Fabrizio Garghetti, Giorgio Lotti,
Emilio Frisia, Cesare Colombo, Ernesto Fantozzi, Paolo Monti,
Silvestre Loconsolo, Piero Raffaelli, di intensa vita notturna
dei locali del jazz con Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci. Questi
sono solo alcuni dei protagonisti della scena milanese che
contribuirono all’incanto di quel decennio.

Un sogno da cui la città si svegliò bruscamente, il 12
dicembre 1969, con l’attentato alla Banca Nazionale
dell’Agricoltura di piazza Fontana.
Curata da Stefano Galli, realizzata in collaborazione con il
Comune di Milano | Cultura, Direzione Musei Storici e con la
Questura di Milano, organizzata da MilanoinMostra con il
patrocinio della Polizia di Stato e della Regione Lombardia,
la rassegna presenta fotografie, manifesti, riviste, arredi,
oggetti di design e molto altro ancora, che faranno rivivere
l’atmosfera di quell’epoca.

Il percorso espositivo, diviso in sezioni, si apre con le
immagini della nuova Milano, il cui volto si modifica grazie
alle nuove costruzioni, come il Pirellone, la Torre Velasca,
la Torre dei servizi tecnici comunali, il Centro direzionale,
la Torre Galfa ma anche la nascita dei quartieri periferici,
tra i quali spiccano Quarto Oggiaro, Olmi, Gallaratese,
Gratosoglio, Comasina, quest’ultimo iniziato nel 1953 e
ultimato nel 1960, il più importante intervento edilizio in
quegli anni in Italia con i suoi 11.000 vani e 83 palazzi.
Fotografie e riviste dell’epoca documentano il boom economico,
con la realizzazione delle tangenziali milanesi, del tratto
Milano-Piacenza dell’autostrada A1, infrastrutture che
portarono una più rapida circolazione delle merci con una
maggiore crescita delle aziende; celebri nomi della grafica
pubblicitaria furono chiamati a ripensare i brand delle nuove
e rinnovate realtà aziendali, a partire dal fondamentale
progetto di Franco Albini e Bob Noorda per la Metropolitana
Milanese.

Numerosi sono gli oggetti che aiutano a rievocare la grande
stagione del design, con maestri del calibro di Bruno Munari,
Marco Zanuso, Vico Magistretti, Enzo Mari, Achille
Castiglioni, Sambonet, Joe Colombo, Gio Ponti. Si racconta la
storia delle aziende milanesi coinvolte in questa clamorosa
stagione. Tra tutte Brionvega, Cassina, Zanotta, Kartell,
Tecno, Fontana Arte, Artemide, Flos, Arflex e Danese.

Anche il mondo della cultura, delle gallerie d’arte e del
cabaret visse un periodo di grande spolvero. E naturalmente la
musica, in particolare il jazz, che trovò casa in numerosi
club sparsi per la città, come la Taverna Mexico, dove si
esibirono i migliori esponenti di questo genere.

Già alla fine degli anni Cinquanta, Milano divenne anche un
luogo apprezzato dove organizzare concerti memorabili, come
quelli di Billie Holiday allo Smeraldo, dei Beatles al
Vigorelli, dei Rolling Stones al Palalido, di Jimi Hendrix al
Piper, ma fu anche il palcoscenico che vide affermarsi artisti
quali Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, Adriano Celentano, Patty
Pravo.

La fine degli anni 60 segnò poi la nascita della
contestazione, dalle rivolte studentesche negli atenei,
sfociate nelle occupazioni della Statale e della Cattolica, ai
picchetti nelle fabbriche e agli scioperi.

Chiude la mostra la sezione dedicata a piazza Fontana e alla
fine del sogno, con le fotografie della strage e dei funerali,
accompagnate da documenti e alcuni oggetti legati a questo
tragico avvenimento alla cui ricerca e selezione, presso gli
archivi della Polizia di Stato e non solo, ha collaborato la
Questura di Milano.

“MILANO ANNI 60” a Palazzo Morando, Costume Moda Immagine è il
nuovo appuntamento espositivo di un percorso iniziato con
Milano tra le due guerre. Alla scoperta della città dei
Navigli attraverso le fotografie di Arnaldo Chierichetti
(2013) e proseguito con Milano, città d’acqua (2015) e Milano,
storia di una rinascita. 1943-1953 dai bombardamenti alla
ricostruzione (2016), Milano e la mala (2017) e Milano e il
Cinema (2018).

Un viaggio a tappe nella storia di una città, attraverso le
sue specificità, le vicende sociali, le tante iniziative
culturali e imprenditoriali che ne hanno cambiato radicalmente
il volto.

“R-Nord”    del    fotografo
Tommaso Mori – In mostra dal
13 settembre al 17 novembre
2019, Chiesa di San Nicolò ad
AGO     Modena     Fabbriche
Culturali
Anche quest’anno, Fondazione Modena Arti Visive rinsalda la
collaborazione con il festivalfilosofia, con la proposta di
una serie di mostre realizzate ad hoc sul tema dell’edizione
2019, Persona. Tra queste, dal 13 settembre al 17 novembre
2019, nello spazio rinnovato della Chiesa di San Nicolò ad AGO
Modena Fabbriche Culturali, la mostra R-Nord del fotografo
Tommaso Mori (Modena, 1988), uno dei vincitori della Call for
Projects ABITARE, committenza pubblica rivolta a fotografi
under 35, realizzata dal Museo di Fotografia Contemporanea e
dalla Triennale di Milano, con il sostegno della Direzione
Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane
del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del
Turismo.

L’esposizione, curata da Matteo Balduzzi, in collaborazione
con il Museo di Fotografia Contemporanea di Milano – Cinisello
Balsamo, mostra gli esiti dell’indagine che Tommaso Mori ha
realizzato sul complesso residenziale R-Nord di Modena. Nel
corso di un’intera giornata, Mori ha scattato un ritratto a
oltre 200 abitanti del quartiere, che lo hanno personalizzato
sovrapponendo a esso immagini e documenti d’archivio
(articoli, documenti, progetti architettonici e urbanistici
originali), proposti dall’artista.

La tecnica utilizzata per stampare i ritratti rappresenta un
anello di congiunzione tra un antico processo fotografico
(cianotipia) e un metodo di stampa di disegni architettonici
(blueprint).
Di questi ritratti sono state realizzate due serie di stampe,
entrambe in copia unica. Una di queste fu esposta in tempo
reale nel quartiere, dando vita a una mostra collettiva e,
successivamente, restituita a ogni persona. L’altra fu
utilizzata per un’installazione alla Triennale di Milano e poi
consegnata al Museo di Fotografia Contemporanea per la sua
collezione.

La Fondazione Modena Arti Visive ripropone l’intera
installazione composta da 209 immagini cianotipiche (20×20 cm)
incorniciate, accompagnata da un video che testimonia lo
svolgimento dell’evento e da materiale documentario stampato
su lucidi e proiettato mediante due lavagne luminose.

Tommaso Mori (1988, Modena) si è laureato in Scienze della
Comunicazione all’Università di Modena e Reggio Emilia e
diplomato in fotografia al C.F.P. Bauer di Milano. La sua
ricerca fonde pratiche di arte partecipata, esistenzialismo e
approcci relazionali.
Ha partecipato a esposizioni in Italia e all’estero, tra cui
Abitanti. Sette sguardi sull’Italia di oggi, La Triennale,
Milano (2018); Premio Francesco Fabbri per la Fotografia
Contemporanea, Pieve di Soligo (2018); Onward Compé 16,
Project Basho Gallery, Philadelphia (2016); Festival
Circulation(s), Centquatre, Parigi (2015); BJCEM Mediterranea
17, Fabbrica del Vapore, Milano (2015); UNSEEN Photo Fair,
Amsterdam (2014); Giovane Fotografia Italiana #03, Fotografia
Europea Reggio Emilia (2014)
Sue opere sono conservate presso il Museo di Fotografia
Contemporanea di Milano -Cinisello Balsamo.

FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE è un’istituzione dedicata alla
presentazione e alla promozione dell’arte e delle culture
visive contemporanee e comprende Galleria Civica di Modena,
Fondazione Fotografia Modena e Museo della Figurina.
Durante festivalfilosofia, la mostra osserverà un orario di
apertura prolungato: venerdì dalle 9.00 alle 23.00, sabato
dalle 9.00 alle 24.00, domenica dalle 9.00 alle 21.00

Successo per Barbara Vissani
che Lancia Villa Baldacchini
Nel Mondo Del Wedding con un
Trionfale Opening Party
La grande Wedding Planner stupisce i suoi ospiti con un evento
ad effetto, in un luogo incantato che svela al pubblico la
bellezza di luoghi sospesi tra sogno e realtà.

La Pattuglia acrobatica disegna cuori nel cielo di Torrita
Tiberina, tra lo stupore degli ospiti, le note di un quartetto
d’archi e i passi fieri di pavoni bianchi nell’ampio giardino
che apre la sua vista sulla valle dove il Tevere, pacifico
protagonista di questi luoghi, disegna capricciose curve nel
suo morbido percorso verso il mare. Sotto un arco adornato da
rinascimentali composizioni floreali, gli sposi si dichiarano
eterno amore, in questi luoghi in cui la storia è silente
testimone di secoli passati velocemente e di attimi eterni.
Testimone di vita. Testimone d’Amore.
La famiglia Careri, proprietaria della Villa, non poteva
immaginare niente di più affascinante per mostrare il tesoro
prezioso di questa straordinaria dimora, schiudendo
lentamente, alla curiosa attenzione del pubblico, lo scrigno
che ne custodisce l’inestimabile valore. Villa Baldacchini,
che sorge sulle antiche vestigia della dimora che ospitò
Agrippina nel primo secolo d.C., si apre al mondo del wedding
svelando gradualmente le proprie meraviglie, grazie alla
sapiente regia di Barbara Vissani che orchestra un crescendo
di emozioni scandito da momenti chiave che regalano brividi.

Elegantissime ninfe dei boschi – in abiti realizzati con
tessuti leggeri e fiori, frutto della collaborazione tra
l’Atelier di abiti da sposa e il team dei floral designer –
accolgono il folto pubblico giunto in quest’angolo di
paradiso.
La sposa, in un romantico abito firmato da La Vie En Blanc
Atelier e con un’eterea immagine curata dalla makeup artist e
hair stylist Marianna Zambenedetti, giunge a bordo di un
elicottero che atterra leggero e sicuro sul prato della Villa.
Ad attenderla, indossando un elegantissimo abito di Carosi
Uomo, l’uomo che la prenderà in sposa. Tra due ali di
incantati ospiti, raggiungono il celebrante e, sulle
romantiche note degli archi del Quartetto d’archi femminile
Sharareh, il rito del matrimonio raggiunge il culmine.
Gli scatti fotografici di Antonio Carneroli e Diego Montano di
Photostudio DM immortalano il momento del “sì”, scandito dal
volo della Pattuglia Acrobatica che traccia una lunga scia
bianca nel cielo azzurro, a rendere eterno questo attimo. Dopo
le emozioni del rito, sicura e sorridente, Barbara Vissani,
alla presenza di Rita Colafigli, Sindaco di Torrita Tiberina,
ha aperto il cocktail che ha deliziato gli ospiti con le
prelibatezze proposte dagli chef, abbinate ad una selezioni di
vini e gustose bollicine, accompagnandoli a prendere posto
nell’elegante Sala delle Volte, caratterizzata dai mattoncini
dell’originaria struttura del 1600 e dalle tracce degli
antichi focolai, riemersi grazie agli importanti lavori di
ristrutturazione, eseguiti con scrupoloso rispetto delle
origini. Gli eleganti allestimenti dei tavoli – sui quali
troneggiavano scenografici candelabri dominati dalle
romantiche decorazioni floreali realizzate dai professionisti
de I Fiori di Donatella e Giuliano e Fabiola Gentilucci di
Floralinn in collaborazione con Roberta Farris Art- hanno
ospitato un’elegante cena placée, servita sulle coinvolgenti
note del sax di Antonio D’Avolio che hanno poi accompagnato il
pubblico di stampa ed esperti del settore wedding fino al
momento del caffè, in un dopocena tranquillo e rilassato,
degustando distillati e sigari sulla terrazza al primo piano
della Villa. Ma le sorprese pensate da Barbara non erano
ancora finite.

Con un timing perfetto Michela Careri, l’elegante padrona di
casa e Barbara Vissani hanno invitato gli ospiti a
raggiungerle nel giardino dove stava iniziando il coinvolgente
show di Britney Aerial Sphere che ha illuminato la notte con
l’incanto e la grazia delle sue eleganti coreografie, fino
all’emozionante spettacolo pirotecnico che ha chiuso la serata
tra gli applausi dei tanti estasiati ospiti, testimoni di un
evento decisamente unico.
http://https://www.facebook.com/weddingstream/videos/161035256
9097696/

Al Margutta – Prosegue sino
all’11   maggio  la  mostra
“Frammenti – Omaggio a Pina
Bausch”, a 10 anni dalla
scomparsa    della   grande
artista tedesca
Lara Ferrara
È visitabile fino a sabato 11 maggio, presso Il Margutta
Vegetarian Food & Art, la mostra “Frammenti – Omaggio a Pina
Bausch” con le fotografie di Ninni Romeo: un viaggio
temporale, a dieci anni dalla scomparsa della grande artista
tedesca, alla scoperta del suo cammino, personale e
professionale. L’esposizione, voluta dalla Daniele Cipriani,
Arte sostenuta da Tina Vannini e ospitata presso il ristorante
vegetariano, a Roma, in via Margutta 118, è curata dalla
giornalista e photo editor Frédérique Deschamps, con testo di
presentazione firmato dalla giornalista e scrittrice Leonetta
Bentivoglio. Sono esposte 44 fotografie bianco e nero e
colore, in diversi formati di stampa, di cui due ritratti di
Pina Bausch e    immagini di diversi     spettacoli. Ingresso
libero. Per il finissage, invece, l’appuntamento con l’artista
e con gli organizzatori è per mercoledì 8 maggio, ore 19.

LE OPERE IN MOSTRA – Un viaggio temporale, a dieci anni dalla
sua morte, avvenuta il 30 giugno 2009, lungo trentacinque anni
alla scoperta del suo cammino, personale e professionale. Dal
Sacre du Printemps del 1975 al Cafè Müller del 1978, da
Palermo Palermo del 1989 al Vollmond del 2006. Senza
tralasciare il Bamboo Blues del 2007, ispirato all’India, e la
sua ultima creazione, …como el musguito en la piedra, ay sì,
sì, sì… del 2009, ispirata al Cile. Protagonista della mostra
non solo lei, ma tutta la sua arte, fatta di espressione e
drammaticità, provocazione ed eleganza. Nonché di “disordine”,
il “suo” caos, che trae spunto dalla tradizione, rispettandola
e onorandola, per scardinarne la prevedibilità. Puntando non
solo alla bellezza dei movimenti, quanto alla loro forza ed
essenza.
“LA PECULIARE BELLEZZA BAUSCHIANA” – “Ninni non punta mai
all’effetto – dichiara la giornalista Leonetta Bentivoglio -
evita la visione levigata o patinata. Piuttosto insegue il
battito d’ala, il respiro irregolare della vita. I suoi
“racconti” a volte sono sghembi, obliqui e trasversali, come
quelli delle nostre giornate. Spesso sono drammatici. Sono
sempre molto umani. Non ci sono mai “pose” nel suo lavoro. C’è
un’aria lisa e autentica, nelle fotografie di Ninni Romeo,
che si addice bene alla peculiare bellezza “bauschiana”. Non
hanno mai compiacimenti estetici. Sanno dirci la rarefazione
della memoria e la delicata poesia dell’attimo. Non sono “foto
di spettacoli”, ma momenti d’essere”.

Ninni Romeo racconta della familiarità che, sin da
bambina, Pina Bausch aveva con i ristoranti, dato che i
genitori ne gestivano uno nella sua città natale. Quindi
aggiunge: “Credo che le piacerebbe sapere che frammenti del
suo lavoro sono esposti nello spazio dello storico ristorante
vegetariano di via Margutta – racconta la fotografa – e penso
che amerebbe anche sapere che le immagini dei suoi spettacoli
rivivono nella stessa strada in cui, pochi metri più in alto,
abitava il suo amico e appassionato estimatore Federico
Fellini, frequentatore assiduo del Margutta. Ora, è come se
piccole parti di storie e personaggi del Tanztheater Wuppertal
fossero affettuosamente sorvegliate dallo sguardo del regista
di E la nave va, film in cui Fellini fece debuttare come
attrice cinematografica la sua adorata Pina”.

BREVI BIOGRAFIE

NINNI ROMEO – Con Pina Bausch Ninni Romeo ha avuto una lunga
relazione artistica, professionale e di amicizia. Iniziata con
la creazione italiana dello spettacolo Palermo Palermo del
1989 , proseguita per il montaggio dell’altro pezzo di
teatrodanza, O Dido, del 1999, la collaborazione ed amicizia è
continuata fino alla morte dell’Artista. Il suo lavoro
fotografico sull’opera di Pina Bausch ha dato luogo a diverse
mostre, in Italia e all’estero. E’ stato anche ripreso in
molte pubblicazioni consacrate alla coreografa. Nel 2017 da
EuropaInDanza ha ricevuto il premio speciale alla fotografia,
per la mostra töi, töi, töi in omaggio a Pina Bausch.
Siciliana, impegnata nella promozione e diffusione della
fotografia d’autore come strumento di ricerca identitaria
anche al servizio dei territori, vive e lavora a Roma.
PINA BAUSCH – Philippine Bausch nasce a Solingen il 27 luglio
1940, ed è stata una coreografa, ballerina e insegnante
tedesca. Coreografa e danzatrice, inizia la carriera artistica
da adolescente, esibendosi in piccoli ruoli di attrice nel
teatro della sua città, sino a diventare tra le più importanti
e note coreografe mondiali. La Bausch ha diretto dal 1973 il
Tanztheater Wuppertal Pina Bausch. Muore il 30 giugno 2009.

DANIELE CIPRIANI – Organizzatore e produttore di eventi e
spettacoli, specializzato nel settore danza, direttore
artistico di festival, rassegne e gala in cui danzano i
maggiori ballerini internazionali, nonché del “Corpo di ballo
Daniele Cipriani Entertainment”, con “Daniele Cipriani, Arte”
estende ora la sua attività al settore arte e mostre.

ALTRE INFO – Si ringraziano per le stampe Matteo
Alessandri/Luce/Roma e Vladimir Vasilev/Francia, per la post
produzione    Paolo    Lecca/ImageColorCorrection       e Anna
Faragona/Luce/Roma. Per le cornici Claudio Martinelli/Roma.

“Photos   for   Life”,   “La
Galleria Russo” presenta la
raccolta    di    fotografie
realizzate             dallo
sceneggiatore e scrittore
Enrico Vanzina.
Lara Ferrara
Si è tenuta giovedì 11 aprile 2019 al Bar Bacharach & Bistrot
dell’Elizabeth Unique Hotel, raffinato e prestigioso boutique
hotel nel centro di Roma, il vernissage di presentazione di
Photos for Life”, importante appuntamento con il quale “La
Galleria Russo” ha presentato la raccolta di fotografie
realizzate dallo sceneggiatore e scrittore Enrico Vanzina.

Un evento che conferma e rafforza lo stretto legame di
collaborazione tra la Galleria d’Arte e l’Elizabeth Unique
Hotel che espone nei suoi eleganti spazi dal moderno design,
una importante selezione di opere d’arte curata proprio dalla
Galleria Russo.

Moltissimi gli ospiti hanno presenziato all’evento, personaggi
della stampa e del mondo dello spettacolo erano presenti per
testimoniare e condividere questo importante progetto di
concreta solidarietà, che renderà migliore la vita di molti
piccoli pazienti. I proventi della vendita delle opere in
tiratura limitata verranno, infatti, interamente devoluti
all’acquisto di un manometro ad alta risoluzione per l’Unità
Complessa di Gastroenterologia Pediatrica del Policlinico
Universitario Umberto I – Università La Sapienza, Roma diretta
dal prof. Salvatore Cucchiara.
Enrico Vanzina fotografo è una vera rivelazione, afferma il
noto scenografo Gaetano Castelli che prosegue, Enrico cammina
in bilico sul margine del mondo, fra un cielo intenso come
l’azzurro di Yves Klein e il giallo dorato del deserto
egiziano che presto si trasformerà nella polvere di stelle
della fantasia.

Due note su Enrico Vanzina…
Classe 1949, uno sceneggiatore, produttore cinematografico,
giornalista e scrittore italiano. Vive e cresce a stretto
contatto con il mondo del cinema, sin dalla nascita. Si laurea
nel 1970 in Scienze Politiche alla Sapienza di Roma. Nel 1972
il padre lo vuole al suo fianco come aiuto regista e, a
partire dal 1976, inizia a scrivere sceneggiature,
collaborando con i maggiori esponenti del cinema italiano. In
quarant’anni nel cinema, è stato autore di oltre cento
sceneggiature. Nel corso degli ultimi trent’anni ha firmato,
insieme al fratello Carlo, alcuni dei più grandi successi al
botteghino italiano, ha realizzato anche molte fiction
televisive di successo. Ha vinto molti premi tra i quali una
Grolla D’oro, il premio De Sica, il premio Flaiano, il Nastro
d’argento, il premio Charlot, il Telegatto e il Premio America
della Fondazione Italia USA. Ha inoltre prodotto molti
programmi televisivi, autore anche di commedie teatrali. Oggi
è considerato uno dei massimi esponenti della commedia
all’italiana, autore di film di enorme successo di pubblico.

“Ho fatto, per tutta la vita, lo scrittore di cinema. Scrivere
per il cinema significa leggere la realtà, per poi
riscriverla, a forma di storia, usando la fantasia. Tutto
sommato la fotografia utilizza lo stesso procedimento di
interpretazione del reale. Inizia con uno sguardo, poi si
trasforma in scelta, si attua con accorgimenti tecnici e
finisce per diventare un frammento di pura fantasia.
Non esistono fotografie vere. Ogni immagine, amatoriale o
professionale, è sempre e soltanto un punto di vista. Come la
scrittura”.

(Enrico Vanzina)
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