Weekend d'estate: il borgo di San Giulio - Weekend Premium
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Weekend d’estate: il borgo di San Giulio Dieci splendidi borghi. Dieci mete per un piacevole weekend estivo dove perdersi tra storia, buona cucina, natura e antiche pietre. Nell’anno dedicato ai Borghi d’Italia siamo nuovamente in viaggio, da nord a sud, per andare alla scoperta di dieci tra i più incantevoli angoli del Bel Paese. Si parte dal lago d’Orta, ai piedi del Monte Rosa, con l’isola liberata dai draghi da un sant’uomo, e si passa dalle antiche case dei pescatori di un’altra isola, sul lago d’Iseo, dove il tempo pare essersi fermato. Ci sono poi il borgo che ha ispirato le poesie di Lord Byron, quello che profuma di olio di oliva e il borgo toscano delle cento torri e del buon vino. Nel Lazio incontriamo il paese che muore, da visitare il più presto possibile, e il borgo delle tre spettacolari ville, Patrimonio dell’Umanità. Il sud ci regala una Costiera ammirata e sognata in tutto il mondo; un misterioso castello, ricco di simboli esoterici, e uno splendido borgo siciliano dove il barocco incontra gli antichi mosaici romani. Dieci irresistibili motivi per mettersi in auto e partire, per regalarsi emozioni, sogni, panorami, sapori e odori, per non dimenticare che abbiamo la fortuna di vivere in uno dei paesi più belli del mondo. E per scoprire l’anima di dieci tra i borghi più belli d’Italia. Almeno per noi di Weekend Premium.
La leggenda vuole che questa minuscola isola del lago d’Orta fosse abitata da draghi e serpenti velenosi, scacciati nel 390 d.C. da San Giulio. Per visitarla si prende l’Autostrada A26 sino al casello di Arona, per poi proseguire in direzione di Borgomanero. Parcheggiata l’auto ad Orta si raggiunge l’isola, distante circa 400 metri, in pochissimi minuti di navigazione. Un piccolo borgo incantato che affascinò lo scrittore francese Honoré de Balzac che la definì «un’isola ben situata sull’acque calmissime, civettuola e semplice » in un delizioso piccolo lago ai piedi del Monte Rosa. Si visita rigorosamente a piedi percorrendo la suggestiva “via del silenzio e della meditazione” che l’attraversa toccando la basilica romanica, l’ottocentesco palazzo dei Vescovi, l’antico seminario e l’abbazia benedettina Mater Ecclesiae, ancora abitata da suore di clausura dedite al restauro di antichi e di preziosi tessuti e arazzi, alla confezione delle ostie e alla preparazione del pane di San Giulio, con uvetta, noci e scorza d’arancia. Info: www.comune.ortasangiulio.no.it
Ospitalità: l’Albergo-ristorante San Rocco si affaccia direttamente sulle acque del lago d’Orta, in un contesto naturale delimitato dalle mura di un antico monastero. Nella bella stagione si cena in una deliziosa terrazza panoramica. Mangiare: l’azienda agrituristica Il Cucchiaio di Legno mette in tavolo piatti in gran parte preparati con le verdure dell’orto vista lago. Da abbinare ai vini piemontesi.
Verona: prima tappa della mostra-evento The Stamps of the Queen Verona è la città dell’amore per eccellenza, il balcone di Giulietta è il più famoso al mondo ma tanti altri sono i luoghi che vale la pena visitare: il centro storico, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, la spettacolare Arena, Piazza delle Erbe, le Arche Scaligere… In Piazza Bra, altra tappa importante della città, si trova il palazzo della Gran Guardia che da inizio agosto ospiterà un’esposizione dedicata ai fan del trono britannico. Verona
infatti si prepara ad omaggiare la Regina del Regno Unito con una mostra esclusiva che raccoglie la più completa collezione di francobolli dedicati alla sovrana, insieme a documenti, fotografie, libri e ritratti reali firmati dal maestro Pietro Annigoni. The Stamps of the Queen – Homage to Elizabeth II conta oltre 6000 francobolli del Regno Unito, delle ex colonie e del Commonwealth, attraverso i quali è possibile ripercorrere la vita della regina, incoronata quando aveva solo ventisette anni, e la storia del suo paese. I francobolli, esposti in eleganti cornici, la rappresentano in tutte le sue vesti: donna, moglie, madre, sovrana e potenza politica. Anche qui il suo stile emerge inconfondibile: dai suoi abiti dai colori accessi alla sua pettinatura sempre uguale nel tempo. Solo in Gran Bretagna la regina è stata riprodotta su oltre 4500 francobolli ed è stata così resa l’immagine postale che ha avuto maggiore diffusione al mondo.
Oltre ai francobolli la mostra accoglie, come già detto, fotografie, giornali e libri d’epoca, due riproduzioni dei ritratti reali, Elisabetta II e il Principe Filippo, dipinti da Pietro Annigoni (Milano, 7 giugno 1910 – Firenze, 28 ottobre 1988), conosciuto anche come “Il pittore delle regine”. All’artista è dedicata una sezione speciale della mostra in cui saranno esposte una decina di sue opere originali.
Francobolli, fotografie, quadri e giornali dunque rispecchieranno l’immagine della sovrana più longeva della storia, protagonista di primo piano del XX e degli inizi del XXI secolo. L’esposizione da Verona sarà poi portata a Genova e successivamente in altre città italiane ed estere. Curiosità e altre informazioni: in occasione della mostra Poste Italiane ha previsto uno speciale annullo filatelico; il costo del biglietto sarà ridotto per chi presenterà alla cassa un francobollo con l’immagine di Elisabetta II; la mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da La compagnia della Stampa a cui seguirà una pubblicazione in tre volumi di oltre mille
pagine, con numerose immagini e testi curiosi. Il 2017 è l’Anno dei Borghi: alla scoperta di Galatina Il celebre mare del Salento dista una trentina di chilometri ma il fascino di Galatina giustifica questa piccola deviazione nell’entroterra, lungo la SS 476 da Lecce. Il borgo ospita la chiesetta dedicata a San Paolo, conosciuta come la cappella delle tarantate. Da qui partiva infatti la tradizionale processione dei tarantolati, grazie alla presenza di un pozzo miracoloso la cui acqua, secondo la leggenda, aveva il potere di guarire le donne pizzicate dalla tarantola. Poco lontano si incontra la chiesa tardo-barocca dedicata ai Santi Pietro e
Paolo, costruita in pietra leccese, che incanta per la sua scenografica facciata, trionfo rococò di fregi, nicchie e statue lapidee contadine. Ma è tutto lo splendido centro storico che si presenta al visitatore come un vero e proprio museo all’aperto, dove respirare l’antico splendore che, fin dal XIV secolo con gli Orsini del Balzo, ha fatto di questo importante borgo agricolo un elegante centro abitato, uno dei pochi a quei tempi lastricato di pietra viva. Assolutamente da non perdere, gironzolando per il piacevolissimo borgo antico durante il weekend, la basilica di Santa Caterina d’Alessandria, edificata a partire dal 1383 in stile romanico pugliese, con tre portali intagliati in pietra leccese e un tesoro, conservato nel refettorio del convento. Info: www.comune.galatina.le.it Ospitalità: un po’ di lusso non fa mai male. A Galatina vale quindi la pena alloggiare a Palazzo Baldi, un albergo quattro stelle con ristorante in un antico palazzo a pochi passi dalla Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria. Al suo interno anche opere d’arte contemporanea. Weekend d’estate: la Notte Rosa romagnola E’ “Together, insieme, il tema della Notte Rosa 2017, che con la sua atmosfera gioiosa invaderà la Riviera Romagnola, da Comacchio a Cattolica, venerdì 7 luglio. L’evento, nella sua dodicesima edizione adotta come tema portante una parola che, da sola, sintetizza perfettamente lo spirito, l’identità, la forza di questa manifestazione aggregante. Una parola inglese, che al suo interno contiene,
nella desinenza, anche le iniziali della Regione Emilia Romagna: togethER. La festa che unisce generazioni diverse e cittadinanze differenti, inneggia quest’anno proprio alla sua forza unificante e alla sua coralità, con un messaggio mai così attuale, importante ed evocativo. Dodici edizioni, come dodici sono i Comuni costieri che dal 2006 lavorano tutti insieme alla Regione e agli operatori privati per regalare a milioni di ospiti una notte indimenticabile, tra musica, spettacoli, intrattenimento per grandi e piccoli, enogastronomia, cultura e tanto altro. Cattolica Luglio 2013 – Notte Rosa Cattolica – Fuochi artificio. © Manuel Migliorini / Adriapress. La Riviera Romagnola luogo votato all’ospitalità e amato per la passione, il calore e la spontaneità della gente che la
popola, celebra quindi quest’anno uno dei suoi elementi più radicati ed identitari: lo stare insieme. E anche il manifesto ufficiale della Notte Rosa 2017 richiama fortemente il concetto della coralità. La parola “together” si rivolge all’osservatore da un mare di allegre icone che in un vivace colpo d’occhio nei toni del bianco e ciclamino, riassumono gli elementi più caratteristici della Riviera Romagnola. Ci sono la spiaggia e il mar Adriatico, il mondo della musica e della danza, la gastronomia, la natura e i parchi divertimento, passando per lo sport e per finire con i simboli della Riviera. E, tra un’icona e l’altra, i fuochi d’artificio, il momento più atteso della Notte Rosa. Il programma sarà vasto e vario, adatto per un fine settimana all’insegna del divertimenti… Un weekend estivo per tutti i gusti!
Il 2017 è l’Anno dei Borghi: alla scoperta di Montecassiano Montecassiano è un piccolo gioiello quasi sconosciuto nello splendido entroterra marchigiano, raggiungibile uscendo al casello Loreto/Porto Recanati della A14 e proseguendo sulla SS 16 in direzione Macerata. Al suo interno, nella Collegiata di Santa Maria Assunta, custodisce una pala d’altare in terracotta invetriata e dipinta, opera di Mattia della Robbia costituita da ben 262 parti assemblate come un puzzle, un’opera unica nel suo genere. Una passeggiata nello scenografico centro storico porta alla centrale Piazza Unità d’Italia, sulla quale si affacciano il Palazzo dei Priori, il Palazzo Compagnucci, sede della pinacoteca civica e il monumentale complesso dell’ex Convento degli Agostiniani. Nel cuore del borgo altri piccoli tesori da scoprire durante il weekend: i tre cortili (Chiostro degli Agostiniani, Cortile delle Clarisse e Giardino di San Giacomo), e la Chiesa di San Giovanni Battista (adibita a museo di arte e arredi sacri). Info: http://turismo.comune.montecassiano.mc.it Ospitalità: un nome un programma. L’albergo-ristorante Villa Quiete accoglie i suoi ospiti in tranquille camere ricavate in un’antica casa signorile di fine Settecento, una volta adibita a luogo di raduno e di sosta durante le battute di caccia.
Napoli: un imperdibile viaggio alla scoperta del centro storico Sempre tanti eventi interessanti nel fine settimana richiamano a Napoli e dintorni migliaia di turisti e visitatori. Da non perdere, giovedì 29 giugno alle ore 19, “Luoghi storici e musica”, un inedito viaggio alla scoperta di due perle rare del centro storico di Napoli: il chiostro Cinquecentesco di Palazzo Caracciolo (via Carbonara 112) e la chiesa di San Giovanni a Carbonara, tra le più ricche di opere d’arte della città. La proposta accattivante arriva dall’Associazione Noi per Napoli & Palazzo Caracciolo MGallery by Sofitel, che
intendono coniugare in modo esclusivo la visita guidata alla Chiesa di San Giovanni a Carbonara con l’opportunità di assistere a un concerto live immersi nell’atmosfera suggestiva del chiostro Cinquecentesco di Palazzo Caracciolo. Non solo. Per tutti i partecipanti, dopo il cocktail di benvenuto all’interno del giardino, è prevista anche la possibilità di cenare a la carte presso il ristorante “La Cucina”.
Info e prenotazioni: Associazione Noi per Napoli, tel. 327 7589936 – 339 4545044, e-mail noipernapoliart@gmail.com. Prezzo di ingresso (comprensivo di visita guidata, aperitivo di benvenuto e concerto): € 20,00 per persona. Di seguito il programma della giornata del 29 giugno. Ore 19: Visita guidata alla Chiesa di San Giovanni a Carbonara Ore 20: Aperitivo all’interno del giardino di Palazzo Caracciolo Ore 20:30: Inizio concerto presso il Chiostro Cinquecentesco di Palazzo Caracciolo con Olga De Maio (soprano) – Luca Lupoli (tenore) – Maurizio Iaccarino (pianista). Previsti anche interventi storici del giornalista Giuseppe Giorgio.
TOP TEN: le dieci mete italiane più ricercate dai turisti L’estate è ormai arrivata e il nostro paese, come tutti gli anni, sarà meta di migliaia di turisti da tutto il mondo. Mare e arte saranno le principali attrazioni nei mesi di luglio e
agosto. Hundredrooms ci ha fornito un’analisi sulle dieci destinazioni più ricercate dai turisti. Si tratta di un comparatore online di alloggi turistici. La start up è nata nel 2014 in risposta all’aumento della domanda di alloggi alternativi alle strutture tradizionali. L’obiettivo è facilitare la scelta dei consumatori, che con un’unica ricerca accedono a tutte le offerte disponibili, comparando i prezzi di una stessa proprietà presente in diverse piattaforme. Secondo lo studio, che ha analizzato le ricerche degli utenti, la meta italiana più scelta si riconferma ancora una volta Jesolo, molto gettonata anche nel periodo pasquale. Con le sue spiagge limpide non stupisce che la località veneta sia la più richiesta. A seguire un’altra città di mare nel cuore del Salento, Gallipoli, la Perla dello Ionio.
L’intramontabile Roma risulta la terza città più richiesta secondo l’analisi. Poco fuori dal podio altre due città che offrono cultura, movida, arte e tanto altro. Parliamo di Torino e Milano, che si piazzano rispettivamente al quarto e quinto posto nella classifica. Nel cuore della riviera adriatica romagnola si trova invece la sesta destinazione più richiesta dai turisti. Famosa per le sue spiagge e le sue discoteche, stiamo parlando di Riccione. L’offerta turistica è molto variegata anche nella settima meta più ricercata d’Italia, ovvero Genova, dove è possibile visitare il famoso Acquario, ma anche la Cattedrale di San Lorenzo, musei, palazzi antichi e un centro storico incantevole.
Il riconoscimento come Capitale europea della cultura per il 2019 avrà sicuramente avuto il suo peso nel fare di Matera una delle destinazioni più appetibili d’Italia. La Città dei Sassi ha puntato molto sulla valorizzazione del suo patrimonio storico, che si è tradotto negli anni in un meritato aumento di visite. Ultime mete della top ten sono Catania e Verona, due città tra loro così diverse, ma così ugualmente affascinanti. La città di Romeo e Giulietta ha un bellissimo centro storico, ma Catania non è da meno, con il suo ricco patrimonio storico e architettonico. Qual è la vostra classifica?
Il 2017 è l’Anno dei Borghi: alla scoperta di Abbadia San Salvatore Sulle pendici orientali del Monte Amiata, a quota 830 metri, raggiungibile percorrendo al SS 2 Cassia, sorge il borgo di Abbadia San Salvatore, conosciuto come città delle fiaccole per l’antica tradizione di accendere pire di legna alte fino a sette metri – le fiaccole appunto – la notte della vigilia di Natale. La meta ideale per un rilassante weekend dedicato alla visita del borgo medievale; dell’abbazia, le cui origini risalgono a oltre mille anni fa, e del Museo Minerario, dove si racconta l’epopea di chi estraeva il mercurio dal Monte Amiata. E dal 7 al 9 luglio Abbadia San Salvatore celebra l’antica “Offerta dei Censi” e torna a vivere i fasti del medioevo grazie ai suoi cittadini che per tre giorni smettono gli abiti contemporanei e tornano a vestire quelli dei loro avi dando vita a una delle più imponenti rievocazioni storiche italiane. Info: www.cittadellefiaccole.it Ospitalità: Da una villa dei primi del Novecento ad è stato ricavato l’Hotel Fabbrini, un albergo a conduzione familiare che accoglie gli ospiti in ampie camere affacciate su un ampio giardino e li prende per la gola con le specialità culinarie del ristorante. Da provare la pappardella rinnovata, dove tradizione e innovazione si fondono piacevolmente.
Toscana. Alla ricerca dei borghi segreti: Bagno Vignoni Sembra un paesaggio tratto dalla scena di un film, e infatti è adorato da artisti e cineasti (per esempio nel 1982 il regista Andrej Tarkovskij ha ambientato le scene del film Nostalghia, premiato l’anno successivo al Festival del Cinema di Cannes), quello della piazza centrale di Bagno Vignoni, uno dei borghi medioevali più suggestivi e meglio conservati della Toscana. Parte del comune di San Quirico D’Orcia, tra i vigneti della Val D’Orcia in provincia di Siena, Bagno Vignoni è noto in tutto il mondo per le terme, la cui attività risale all’epoca romana. Le acque sulfuree che sgorgano dal suolo vulcanico di questa località hanno attirato personaggi storici di particolare fama, tra cui Caterina da Siena, Papa Pio II Piccolomini e Lorenzo il Magnifico, che qui si curò la gotta discorrendo di poesia.
Il borgo si esaurisce nella vasca rettangolare da cui sgorgano le acque della sorgente termale originale: è un unicum dal punto di vista urbanistico, in quanto loggiati, abitazioni, locande, e la chiesa di San Giovanni Battista si sono sviluppate attorno alla grande piscina termale, andando a scardinare la funzione della piazza principale di un paese. INFO: www.comunesanquirico.it DOVE MANGIARE: Da tre generazioni il Ristorante La Terrazza, all’interno dell’albergo Le Terme, si tramanda il gusto per le cose semplici e naturali, con materie prime a km0. Locale accogliente e cucina toscana moderna all’Osteria del Leone. DOVE DORMIRE: Tra le dolci colline della campagna senese e circondato da paesaggi di straordinaria bellezza sorge l’Adler Thermae Spa & Relax Resort. Le ampie piscine esterne e interne offrono la possibilità di godere dei benefici di rigeneranti bagni termali tutto l’anno. Romantico soggiorno di charme alla Locanda del Loggiato, in un antico stabile del 1300.
Il 2017 è l’Anno dei Borghi: alla scoperta di Santarcangelo di Romagna È a luglio che Santarcangelo di Romagna, città natale di Tonino Guerra, diventa un borgo dove incrociare gente di tutto il mondo. La cittadina, che si trova a 4 chilometri dal casello Rimini Nord della A14, ospita infatti il celebre Santarcangelo dei Teatri, festival internazionale di teatro di piazza che trasforma il centro storico in un colorato e un po’ anarchico palcoscenico su cui si esibiscono artisti provenienti da tutti i continenti. Un piacevole weekend nel resto dell’anno permette di andare alla scoperta dell’affascinante città sotterranea, in gran parte anticamente utilizzata per la conservazione del vino Sangiovese o per inquietanti culti esoterici. Per poi proseguire con la Rocca Malatestiana, la Stamperia Marchi, le numerose fontane e il museo dedicato a Tonino Guerra. Info: www.santarcangelodiromagna.info Ospitalità: l’emozione di dormire nelle camerette anticamente utilizzate dalle suore. È la Foresteria del Convento, dove si alloggia in 11 semplici celle, ognuna con il nome di una Sorella, dagli arredi ricavati utilizzando mobili, tavoli e armadi vecchi ed antichi del convento. www.laforesteriadelconvento.it
Toscana. Alla ricerca dei borghi segreti: Passignano ll piccolo borgo di Passignano (a Tavernelle Val di Pesa), con una casa-torre del XII secolo e la chiesa di San Biagio, ospita, incastonata tra le colline del Chianti, la Badia di Passignano, un complesso monastico legato ai Benedettini di Vallombrosa. Fondata nel 1049 da San Giovanni Gualberto, l’abbazia, a metà tra un fortilizio e un castello medievale per via delle torri angolari merlate, ha avuto una complessa storia di distruzioni e ricostruzioni. Ospita un’antica biblioteca con pergamene e libri antichi, e nella chiesa di San Michele Arcangelo (XIII secolo) affreschi di Domenico Cresti detto il Passignano (del 1601). Vero gioiello è il
Cenacolo situato nel refettorio del monastero e simbolo del massimo splendore dell’abbazia, opera realizzata da Domenico Ghirlandaio con l’aiuto del fratello Davide nel 1476. Restituito al pubblico solo un anno fa dopo il restauro realizzato grazie alla fondazione americana Friends of Florence insieme a Marchesi Antinori, il Cenacolo si presenta come un campionario di espressioni e sentimenti incarnati dai protagonisti dell’ultima cena, mentre su lungo tavolo, l’accuratezza delle numerose nature morte, svela una profonda conoscenza dell’arte fiamminga. INFO: www.tavarnellevp.it | www.youchianti.com
DOVE MANGIARE: il menù dell’Osteria di Passignano propone ricette della tradizione toscana, rivisitate da giovani ma esperti chef, con ingredienti freschi e stagionali. La famiglia Antinori possiede i vigneti circostanti l’Abbazia, dai quali produce il Chianti Classico Riserva “Badia a Passignano”, affinato nelle cantine sottostanti il monastero. Il Ristorante La Fattoria è all’interno di un tipico casolare toscano e serve piatti della tradizione cucinati con cura e amore. DOVE DORMIRE: Castello del Nero è una residenza nobiliare del XII secolo trasformato in hotel di lusso con SPA, tra le naturali bellezze del Chianti. L’Antica Pieve b&b è una classica casa colonica toscana situata sulla famosa via Cassia, dove immergersi nella natura del Chianti o ammirarla da bordo piscina.
Rispetto per Venezia e per Piazza San Marco: basta con le super navi e i venditori ambulanti Ero a Venezia, per lavoro, e dopo una cena veloce andai a godermi Piazza San Marco. Che grande bellezza! Il Palazzo Ducale, le luci lontane sulla laguna, il cielo stellato che sembrava uscire dalle volte della basilica. Ma c’era qualcosa di strano quella sera nel cielo… Stelle cadenti, che anzi prima salivano e poi cadevano… Aggiustai gli occhiali e ne seguii il percorso… Partivano da annoiati uomini dai tratti asiatici al centro della piazza, che quelle stelle le vendevano: al centro di Piazza San Marco di Venezia, una splendida sala di questo museo a cielo aperto che tutto il mondo ci invidia! Niente contro i tratti asiatici, niente contro queste false stelle, ma tutto me stesso contro i venditori ambulanti al centro di Piazza San Marco, come se fossero in un suk di periferia. Un po’ di rispetto, diamine! Un rispetto che un gruppo di vigili se ne fregava altamente di proteggere. Con sufficienza un vigile del gruppo infastidito per aver dovuto interrompere il suo ciacolare, mi rispose che secondo loro era inutile mandarli via dalla piazza, tanto tornavano. Come dire che è inutile lavarsi, tanto ci si sporca ancora. Nelle città oggi come oggi è difficile vedere un vigile, e a quanto pare non bisogna disturbare il loro parlottare. Figurarsi far rispettare il decoro di un sito Unesco. Una roba inutile “… Tanto ritornano”. Invece bisogna esigere il rispetto, combattere anche contro le enormi , gigantesche navi da crociera che vomitano migliaia di turisti frettolosi che passano per le calli, si fanno
selfie, comprano statuette e mascherine di basso costo fatte in Cina e poi tornano a casa loro dicendo di aver visitato Venezia, Caro turista, vuoi dire di aver visitato davvero Venezia? Allora devi starci almeno tre giorni. Sentire un concerto di Vivaldi in una chiesa, cenare in un bacaro, andare in gondola almeno una volta, visitare il Museo dell’Accademia, passeggiare di notte nelle calli deserte, e pagare almeno 100 € per visitare questo museo all’aperto. E invece si vedono ambulanti in piazza San Marco, torme di turisti sbracati che insozzano questa nostra grande bellezza, la nostra grande storia.”Tanto siamo in Italia”, come ha detto quel turista tedesco stupito di essere fermato e multato dai carabinieri di Peschiera per sgommare e correre con una sua auto truccata. Credendosi novello barbaro, disceso dal nord a stuprare la nostra morbida bellezza. Bravi i carabineeri di Peschiera, ma non diciamo lo stesso di quei vigili di Venezia che in piazza c’erano, ma a ciacolare. Cerchiamo di esigere rispetto per Venezia, per il Veneto, per tutta l’Italia. Cominciando a rispettarci e a farci rispettare noi per primi. A proposito di vigili. NE AVETE VISTI A MILANO? Già dove sono, chi li ha visti??????????????????????
Toscana. Alla ricerca dei borghi segreti: Sovana Sovana, parte del territorio di Sorano, è tra “i borghi più belli d’Italia”: situato su uno sperone tufaceo nella verdeggiante Maremma, conserva tuttora l’aspetto medievale. Il nome originario Suana fu dato dai Romani dopo la loro conquista del territorio di Vulci nel 278 a. C., e deriva dall’etrusco “suf” che significa “terra verde”. Il primo centro abitato risale all’età del bronzo, poi nel VII secolo a.C. divenne una fiorente città etrusca. Nel IV secolo d.C. fu sede vescovile e nel 935 capoluogo della Contea Aldobrandesca: è ancora visibile la Rocca duecentesca residenza degli Aldobrandeschi, costruita intorno all’XI secolo. Il borgo
antico, città natale di Ildebrando di Sovana (divenuto nel 1073 Papa Gregorio VII) si caratterizza per la prevalenza di testimonianze medievali, quindi la piazza con i palazzi Pretorio, dell’Archivio, Bourbon del Monte, la chiesa di Santa Maria, la chiesa di San Mamiliano e il Duomo. L’area sottostante, invece, è testimone della civiltà etrusca, con le architetture rupestri, le vie cave scavate nella roccia, le necropoli con tipologie differenti di sepolture, tra cui ricordiamo la monumentale Tomba Ildebranda del III sec. a.C e la Tomba della Sirena. INFO: www.comune.sorano.gr.it Tomba Ildebranda credits by Diego Benicchi
Via Cava Poggio Prisca credits by Diego Benicchi DOVE MANGIARE: l’Osteria dell’Oro è un locale dal design raffinato nell’antico borgo di Sovana, con piatti della tradizione rivisitati in chiave moderna www.osteriadelloro.it. Gusti genuini e sapori pieni nella cucina dell’Agriturismo San Giacomo, immerso nella campagna www.agriturismosangiacomo.it. DOVE DORMIRE: Elegante e intimo con pregiati pezzi d’antiquariato e un’esposizione permanente d’arte contemporanea il Sovana Hotel & Resort **** è dotato anche di un parco da cui ammirare le rovine di Sovana nel periodo etrusco www.sovanahotel.it. Cura, semplicità, tradizione, caratterizzano gli appartamenti dell’Agriturismo San Giacomo, immersi nel giardino con piscina www.agriturismosangiacomo.it.
Corteo Storico Sovana by Diego Benicchi Il 2017 è l’Anno dei Borghi: alla scoperta di Chioggia Dimenticate l’affollamento, i prezzi e i troppi locali senz’anima di Venezia. Chioggia, costruita su una manciata di isole delle laguna e raggiungibile uscendo dalla A4 a Padova, per poi proseguire sulla SS 516 per Piove di Sacco – Chioggia – Sottomarina , è un borgo vero dall’insolita struttura urbanistica a forma di spina di pesce, abitato ancora dai pescatori. Sui pittoreschi canali che la attraversano si affacciano le semplici case dei suoi abitanti, collegate da calle e ponti in pietra, e il vivace mercato del pesce, con il pescato del giorno provenienti dalla laguna e
dall’Adriatico. Piccolo gioiello dell’architettura lagunare, Chioggia propone al turista curioso l’elegante cattedrale risalente al 1100; la suggestiva chiesa di San Domenico, edificata su un’isoletta collegata alla cittadina da un ponte in muratura; il gotico palazzo Granaio, costruito nel 1328 e destinato alla conservazione del grano, e il Refugium Peccatorum lungo il canale Perotolo, una suggestiva sponda con balaustra e statue settecentesche che rappresenta quanto resta dell’antico palazzo Comunale, distrutto nel 1817. Per capire qualcosa di più sul complesso ecosistema della laguna potete visitare il Museo Della Laguna Sud, ospitato dall’ex convento di San Francesco. Info: www.chioggiavenezia.it Ospitalità: Non spaventatevi non vi mando a dormire in scomode tende canadesi. L’Isamar Holiday Village a Isolaverde di Chioggia è un campeggio eco-chic dove si alloggia in lussuosi chalet ecofriendly e lodge tent immersi nella natura, con la possibilità di provare la cucina locale in ristoranti e locali
dalla filosofia km zero. Torna il Napoli Pizza Village: divertimento e gusto sul lungomare Caracciolo Dal 17 al 25 giugno tutti i riflettori saranno puntati sul lungomare Caracciolo di Napoli per la settima edizione di Napoli Pizza Village. Solo nel 2016 l’evento ha raggiunto le 600.000 presenze, tra pubblico nazionale e internazionale. Ogni anno i maestri pizzaioli delle 50 pizzerie più antiche di Napoli sfornano oltre 100.000 pizze. Si tratta dell’appuntamento internazionale dedicato alla pizza napoletana più grande d’Europa, un evento imperdibile che fonde intrattenimento e gusto. Grande novità di questa edizione, NPV d’essai, un’area esclusiva dove gustare le migliori pizze al mondo realizzate dalle mani sapienti dei 9 top player della pizzeria mondiale. Un’ora e mezza di degustazione, per una vera e propria immersione nei profumi e nei sapori del piatto italiano più amato al mondo. I top player saranno inoltre coinvolti in qualità di giudici, nella prima edizione del Foodblogger Awards OFF di Napoli Pizza Village.
Il lungomare Caracciolo si trasformerà in un grande palco ad accesso gratuito, dove artisti nazionali e internazionali si susseguiranno in un ricco calendario di appuntamenti, concerti, spettacoli comici e grande intrattenimento a cui si aggiungerà il XVI Campionato del Mondo del Pizzaiuolo – Trofeo Caputo, con oltre 600 pizzaioli provenienti da 40 Paesi. La settima edizione di Napoli Pizza Village è anche il luogo dove sarà possibile firmare a sostegno della candidatura dell’Arte del Pizzaiuolo Napoletano come Patrimonio dell’UNESCO. Sono state raccolte dal 2014 più di 1,5 milioni di firme e a dicembre 2017 finalmente la commissione Unesco si riunirà a Seul per valutare e decidere riguardo la candidatura.
TOP TEN: i 10 musei più insoliti d’Italia Secondo gli ultimi dati elaborati dal MIBAC (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) nel 2016 si è registrato un incremento del 4% rispetto all’anno precedente di ingressi nei luoghi di cultura statali. Al di là dei più noti musei, a destare interesse sono anche le esposizioni poco conosciute, che Hundredrooms ha selezionato in una particolare top ten. Hundredrooms è un comparatore online di alloggi turistici. La start up è nata nel 2014 in risposta all’aumento della domanda di alloggi alternativi alle strutture tradizionali. L’obiettivo è facilitare la scelta dei consumatori, che con un’unica ricerca accedono a tutte le
offerte disponibili, comparando i prezzi di una stessa proprietà presente in diverse piattaforme. Museo del Coltello Sardo (Cagliari). I coltelli in esso custoditi vengono conservati come vere e proprie opere d’arte con manici intarsiati a forma di cervo, cinghiale e aquila, e con lame di diverse dimensioni e affilatura. In questo museo viene preservato anche il “Coltello più pesante del mondo”: 295 kg per 4,85 metri, realizzato dall’artigiano Paolo Pusceddu. Museo del Papiro (Siracusa). Entrare in questo museo è come fare un tuffo nel passato tra papiri faraonici, ieratici, demotici, greci e copti; documentazioni sulle tecniche di fabbricazione del Giunco del Nilo; utensili e materiali per la scrittura che venivano utilizzati. Inoltre, durante la visita è possibile assistere dal vivo alla lavorazione del papiro e a lezioni didattiche sul tema.
Museo del Rubinetto (San Maurizio d’Opaglio – Novara). Questo museo affronta l’atavico rapporto dell’uomo con l’acqua. Oltre alla scoperta e l’evoluzione dei rubinetti, è possibile conoscere i trucchi del mestiere degli idraulici, ripercorrendo la storia dell’igiene personale da pratica di lusso a fenomeno di massa.
Museo dell’ombrello e del parasole (Verbano Cusio Ossola – Cuneo). Oggetto dalle origini antichissime, alcuni ipotizzano che provenga dalla Cina, per altri, invece, proverrebbe dall’Egitto o dall’India. In questo museo, situato tra le langhe piemontesi, sono custoditi i più antichi cimeli risalenti al XIII secolo. Inoltre, vengono date delucidazioni su una delle professioni più antiche: l’ombrellaio.
Museo della Bora (Trieste). Nella città della bora, non poteva che esistere un museo sui venti, conosciuto appunto come il “magazzino dei venti”. In esso si possono scoprire varie curiosità: misurare la velocità del vento, ammirare una rosa dei venti, studiare e approfondire il fenomeno dell’energia eolica, leggere curiosità sulla Bora e persino giocare con il vento.
Museo delle Anime del Purgatorio (Roma). In questo museo, risalente al 1800, è conservata la bizzarra collezione di padre Jouet, che a seguito di un incendio ritrovò alcune immagini di volti sofferenti impressi alle pareti. Manoscritti, impronte e illustrazioni lasciate dagli spiriti sono conservati e testimoniano la sofferenza delle anime del Purgatorio, desiderose di oltrepassare il varco del limbo o di tornare in vita.
Museo dei Bonsai Crespi (Milano) Punto d’incontro di culture tra Occidente e Oriente, è l’unica esibizione permanente al mondo che si occupa di Bonsai. Al suo interno non vi sono solo Bonsai Crespi (Crespi è il nome della fondazione) ma anche rigogliose piante secolari, vasi e libri antichi che provengono dall’Estremo Oriente. Da ammirare il millenario Ficus retusa linn, collocato al centro di una pagoda fra due cani cinesi dell’Ottocento in legno scolpito.
Museo del Cavatappi (Barolo – Cuneo). Nella terra del vino non poteva mancare un museo dedicato a uno degli strumenti più utilizzati per aprire il “nettare degli dei”. Inaugurato nel 2006 il museo contiene più di 500 cavatappi di tutti i tipi. Alla fine della visita guidata è ovviamente possibile degustare un ottimo bicchiere di Barolo.
Museo del Flipper (Bologna). Attualmente ospitato presso lo Spazio Tilt!, racchiude oltre 400 flipper, videogiochi, macchine a moneta che esistevano in bar e luoghi di ritrovo. Il tempo infatti sembra essersi fermato tra le varie sale del museo dove i visitatori possono anche giocare, divertendosi e rimembrando i vecchi tempi.
The Shit Museum (Castelbosco – Piacenza). In un vecchio castello ristrutturato, nasce nel 2015 questo anomalo museo, creato da un progetto di un gruppo di imprenditori agricoli, che hanno analizzato l’importanza delle deiezioni in differenti usi. La materia viene affrontata con massima serietà come un progetto ecologico, grazie anche alle sue proprietà. Per esempio a livello agricolo gli oggetti di espulsione vengono utilizzati come concime per i campi, mentre da un punto di vista industriale, come materia base per mattoni e intonaco, e per la produzione di metano. Inoltre vi è una sezione dedicata all’escrezione nella letteratura, come nella Naturalis Historia di Plinio e nell’uso moderno dello sterco.
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