Fisica II - secondo modulo - Lezione IX C.C.L. Matematica, a.a.2017/18 Giulia Manca

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Fisica II - secondo modulo - Lezione IX C.C.L. Matematica, a.a.2017/18 Giulia Manca
Fisica II –              secondo modulo
Lezione IX
C.C.L. Matematica, a.a.2017/18

Giulia Manca
giulia.manca@cern.ch
http://people.unica.it/giuliamanca
http://webca.ca.infn.it/gmanca/public/
Fisica II - secondo modulo - Lezione IX C.C.L. Matematica, a.a.2017/18 Giulia Manca
Calendario Lezioni
                Lun-Mer-Gio-Ven : 9-11 (teoria), Mar 15-17 (esercizi); meta` Maggio : inizio Lab !

                                                                                                          Fine lezioni
                                                                                                          di teoria
                                                                                                      2° parziale ?

                                                                                                     Inizio laboratorio
Fisica II@Math, 2o mod. a.a.2017-18
                                                        G.Manca
                                                                                                                2
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Lezione precedente
•    Polarizzazione
      ➠Legge di Malus
• Principio di Huygens
• Angolo di Brewster
• Ottice geometrica
      ➠Leggi della riflessione e rifrazione
      ➠Legge di Snell
      ➠Riflessione totale

    FisII@Math 2o mod, 2017-18    G.Manca     3
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Specchi (superfici catottriche) piani
•   Consideriamo due raggi emessi dalla sorgente S
•   Applichiamo le leggi della riflessione per ricavare i raggi riflessi
•   L’immagine S’ di S si forma nel punto in cui i raggi, o i loro prolungamenti, si incrociano
•   In questo caso, l’immagine S’ è virtuale, perché è ottenuta incrociando i prolungamenti dei raggi
•   Notare che SN = NS’

                                    R
                                                     Raggio riflesso

                                        Q                                           Q’
                                                                P
                            Normale
                                                                               Prolungamento del
                                                                                 raggio riflesso
                        Raggio incidente

                                            Raggio riflesso     N
                      S                                                                            S’
                                        Raggio incidente               Prolungamento del
                  (sorgente)                                                                   (immagine)
                                                                         raggio riflesso

                                               Specchio
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Specchi sferici
• La superficie riflettente e’ una calotta sferica
• Producono immagini non deformate

                                     .                         .
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Specchi concavi
• Tutti i raggi paralleli all’asse ottico passano per
  un punto F detto FUOCO

• V=vertice, C=centro di curvatura                                                                              V
                                                                                      C         F

                    M
                                             !"        N         • Il raggio CN e’ normale alla superficie
                                                  !#
                                                                          • !" = !# per le leggi della riflessione
                                         $                                • !" = $ perche’ alterni interni
                                                           V
                                     C            F                       Ø !# = $
                                                                          • &' = '(
                                                                 • Se l’apertura dello specchio e’ piccola
                                                                          • '( ≈ '* ,
                                                                          • &' ≈ '*

                                 Il fuoco si trova nel punto di mezzo tra il centro e il vertice
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Immagine da uno specchio concavo
• Voglio costruire l’immagine P’ di P=punto materiale
• Considero il raggio parallelo all’asse ottico (1) e quello che passa per il centro (2)

– Il primo, dopo la riflessione, passa per il fuoco
– Il secondo forma un angolo di incidenza nullo (perche’?) e dunque si riflette nella stessa direzione
del raggio incidente
– I due raggi riflessi si incrociano in P’                    P
                                                                                       1

                                                                           2
                                                                                                         V

                                                                               C            F
                                                                                      P’

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Immagine specchio concavo
• La generalizzazione al caso di un oggetto esteso e’ immediata.

• Se l’oggetto si trova (come in figura) tra l’infinito e il centro
  dello specchio, l’immagine risulta REALE, CAPOVOLTA e RIMPICCIOLITA
• L’ingrandimento e’ definito come il rapporto tra la lunghezza dell’immagine e quella dell’oggetto
                                                             #′%′
                                                        !=
                                                             #%
Se l’oggetto e’ ingrandito G>1, altrimenti G
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Formula degli specchi sferici
Indichiamo con:
• p = SV: distanza dell’oggetto dal vertice
• q = S’V: distanza dell’immagine dal vertice
• f = FV: distanza focale

• Si puo’ dimostrare che, per specchi di piccola apertura, vale la relazione:

                                             1 1 1            Formula degli
                                              + =             specchi sferici
                                             " $ &
• Per uno specchio piano p=q (limite specchi sferici curvature infinita)

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Specchi sferici convessi
                 raggio parallelo all’asse
                 viene riflesso come se
                 provenisse dal fuoco

                                             raggio diretto verso il fuoco
                                             viene riflesso in direzione
                                             parallela all’asse

• L’immagine e’ virtuale, diritta e rimpicciolita
                                                  !    !     !
• Vale la formula degli specchi sferici:              + =
                                                  "    $     &
  dove si assume per convenzione che siano
  POSITIVE le distanze dal vertice dei punti che si trovano dinanzi allo specchio
  NEGATIVE le distanze dei punti che si trovano dietro lo specchio
• Dunque, per uno specchio convesso, p>0, f
Formula degli specchi sferici – casi particolari
                                                     1 1 1
                                                      + =
                                                     " $ &
               "→∞                        $=&                   Se l’oggetto si trova all’infinito, l’immagine si
                                                                forma sul fuoco
           "diminuisce                  $aumenta
                "=3                       $=3                   Se l’oggetto si trova al centro della sfera,
                                                                l’immagine si forma nello stesso punto
                "=&                       $→∞                   Se l’oggetto si trova sul fuoco, l’immagine si
                                                                forma all’infinito
                "
Riepilogo

 FisII@Math 2o mod, 2017-18   G.Manca   12
Indice di rifrazione e dispersione cromatica
     Mezzo                        n (l=5890Å)
     Vuoto                        1
     Aria                         1.00029
     Acqua                        1.33
     Vetro comune                 1.52
     Vetro flint pesante          1.65
     Diamante                     2.42

      DISPERSIONE CROMATICA

 • In genere n decresce al crescere della lunghezza
   d’onda.
 • Prisma ottico: perche’ il prisma scompone la luce
   bianca? Perche’ i colori appaiono come in figura?

                                !" sin&" = !( sin&(

   FisII@Math 2o mod, 2017-18                          G.Manca   13
Lamina a facce piane e parallele
• Per la rifrazione in A abbiamo: !" sin&" = !( sin&(
• Per la rifrazione in B: !( sin&( = !" sin&)
• Confrontando le due equazioni otteniamo &) = &"
• Dunque, un raggio luminoso che incide su una lamina a
  facce piane e parallele
  emerge dalla lamina in direzione                    n1           n2    n1
  parallela a quella del raggio incidente

                                                                   B
                                                               A        q3 =q1
                                                          q1
                                                                   q2

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Lenti sferiche                                Sono corpi rifrangenti limitati da superfici sferiche. Ingrandiscono o
                                              rimpiccioliscono l’immagine senza deformarla
•   Lenti convergenti: fanno convergere in un punto (F2 in figura), detto fuoco, un fascio di raggi paralleli all’asse
    ottico. Sono spesse al centro, sottili ai bordi

                                                                                                               rappresentazione
                                                                                                               schematica delle
                                                                                                               lenti sferiche sottili
                                                                                                               convergenti

                                                                                                               rappresentazione
                                                                                                               schematica delle
                                                                                                               lenti sferiche sottili
                                                                                                               divergenti

•   Lenti divergenti: fanno divergere un fascio di raggi paralleli all’asse ottico. I raggi appaiono all’osservatore
    oltre la lente come se provenissero da un punto (F2 in figura) detto fuoco. Sono sottili al centro e spesse ai
    bordi
               FisII@Math 2o mod, 2017-18                           G.Manca                                                             15
Lenti sferiche (sottili) convergenti
• Metodo grafico:
  Per costruire l’immagine S’ della
  sorgente S

– Considero il raggio parallelo all’asse ottico:
questo, rifratto dalla lente passera’ per il fuoco

– Considero il raggio che passa per il centro:
questo non muta direzione perche’ la lente, in
prossimita’ del centro, puo’ essere approssimata
ad una lamina a facce piane e parallele.

–Il punto di intersezione tra i due raggi e’ quello
dove si forma l’immagine

    FisII@Math 2o mod, 2017-18                        G.Manca   16
Formula delle lenti e casi particolari
                                                        1 1 1
                                                         + =
                                                        " $ &
               "→∞                         $=&                Se l’oggetto si trova all’infinito, l’immagine si
                                                              forma sul fuoco
           "diminuisce                  $aumenta
                "=&                       $→∞                 Se l’oggetto si trova sul fuoco, l’immagine si
                                                              forma all’infinito
                "
Formula delle lenti: dimostrazione

θ" = α + β            θ' + γ = β
Per piccoli angoli,            )* θ" ≈ ), θ'    approssimazione parassiale
      )*          )*
 β=      θ- + γ =    α+β +γ
      ),          ),
                                                    /0    /0    /0
 ), − )* β = )* α + ), γ                       α≈      β=    γ≈
                                                     1     2     3
  ), − )*   )* ),
          =   +                        equazione del diottro sferico convesso
     2      1   3
N.B.:
• Il raggio PI rifratto dalla superficie convessa converge e dà luogo ad un'immagine reale. In questo caso p>0, q>0, r>0
• Se l'immagine si fosse fomata a sinistra della lente, con il prolungamento del raggio PI, avremmo avuto un'immagine
   virtuale con q
…segue

   !" !% !% − !"                        !% !* !* − !%
     +   =                                +   =
   #" &"   )"                           #% &%   )%

   #% = + − &"                 nota: p2
Immagine di oggetti estesi
                                                                     p>2f
                                           Immagine reale, capovolta,
                                           rimpicciolita (g=q/p < 1)

                                                                                         Immagine reale, capovolta,
                                                                            f < p < 2f
                                                                                         ingrandita (g=q/p > 1)

                                                         p
Lenti divergenti
 Se la lente e’ divergente, f
Sistemi ottici
• Un sistema ottico e’ una qualunque successione di superfici riflettenti o rifrangenti
• Un sistema ottico e’ centrato quando gli assi ottici dei suoi elementi sono sovrapposti
• In un sistema ottico l’immagine formata da ogni superficie (lente o specchio) serve come oggetto
  per la successiva

       La prima lente forma l’immagine A’B’ di AB.
       La seconda lente forma l’immagine A’’B’’ di A’B’

    FisII@Math 2o mod, 2017-18                         G.Manca                                       22
Microscopio composto
• E’ costituito da un obiettivo di piccola distanza focale e un oculare
–Un obiettivo e’ un sistema di lenti adatto a formare immagini reali.
–Un oculare e’ un sistema di lenti che forma di un oggetto un’immagine virtuale nella posizione piu’ adatta per l’osservazione
• L’oggetto viene posto a una distanza p tale che f
Potere risolutivo
• Una caratteristica dei sistemi ottici (microscopio, telescopio...) e’ la capacita’ di distinguere due oggetti (due
  punti del preparato, due stelle...) la cui separazione angolare e’ molto piccola
• Possiamo definire il potere risolutivo come il reciproco della minima distanza tra i due punti, per cui essi sono
  ancora visti distinti attraverso il sistema ottico
• Secondo l’ottica geometrica, i due punti sarebbero sempre separabili e l’unico limite sarebbe nell’acuita’ visiva
  dell’osservatore...
• Tenendo conto della natura ondulatoria della luce, si puo’ mostrare che il potere risolutivo non puo’ essere
  maggiore di:

                                        n: indice di rifrazione del mezzo
                           2" sin&      l: lunghezza d’onda della luce usata per
                                        l’illuminazione
                              '         f: massimo angolo tra l’asse ottico e i raggi
                                        provenienti dalla sorgente e raccolti dall’obiettivo

     FisII@Math 2o mod, 2017-18                           G.Manca                                             24
L’occhio
• Forma un’immagine reale
  degli oggetti sulla retina
• Al cervello giungono segnali
  nervosi, ovvero impulsi elettrici
• ncornea=numore acqueo=numore vitreo =1.346                         (cristallino)

• ncristallino =1.437
• La distanza focale del cristallino e’ regolata dal muscolo
  ciliare
• In condizioni normali l’occhio e’ accomodato all’infinito (punto
  remoto)                                                                            Eta’     Punto
                                                                                     (anni)   prossimo
• Contraendo il muscolo ciliare si puo’ fare aumentare la                                     (cm)
  curvatura del cristallino fino a formare immagini nitide a
                                                                                     10       7
  ~15 cm dall’occhio (punto prossimo)
                                                                                     20       10
• Presbiopia: irrigidimento progressivo del cristallino
                                                                                     30       14
                                                                                     40       22
                                                                                     50       40
                                                                                     60       200
     FisII@Math 2o mod, 2017-18                           G.Manca                                        25
Difetti della vista
                       MIOPIA                                        IPERMETROPIA

                        L’immagine di un oggetto lontano si           L’immagine di un oggetto lontano si
                        forma dinanzi alla retina                     forma dietro la retina
                        La miopia viene corretta con una lente        L’ipermetropia viene corretta con una
                        divergente                                    lente convergente

  FisII@Math 2o mod, 2017-18                                     G.Manca                                      26
Interferenza

FisII@Math 2o mod, 2017-18    G.Manca   27
L'esperimento di Young
• Due onde (di qualunque natura) che si propagano nella stessa regione
 dello spazio, con uguale frequenza e differenza di fase costante, danno
 punto per punto una perturbazione che è la somma delle perturbazioni
 singole. L'energia sarà distribuita non in maniera uniforme ma sarà
 massima in alcuni punti e minima in altri
• Thomas Young (1801) → prima
 prova sperimentale a favore della
 teoria ondulatoria della luce

  La dimensione delle fenditure è
  confrontabile con la lunghezza d'onda della
  luce

   FisII@Math 2o mod, 2017-18                   G.Manca                    28
• Dal sito Treccani

  FisII@Math 2o mod, 2017-18   G.Manca   29
L'esperimento di Young
• La figura di sinistra mostra il disegno originale di Young →
  interferenza nelle onde che si sovrappongono
• Guardando l'immagine in modo radente si vedono delle bande
  più chiare intervallate da bande più scure
• La figura di destra è stata ottenuta deformando la figura di
  sinistra

   FisII@Math 2o mod, 2017-18        G.Manca                     30
Interferenza di onde meccaniche
• Interferenza di onde                    Linee dei nodi

  d'acqua in un
  ondametro (vasca poco
  profonda)
• Due oscillatori
  colpiscono in maniera
  sincrona la superficie
  dell'acqua

   FisII@Math 2o mod, 2017-18   G.Manca                    31
Esperimento di Young: trattazione quantitativa
Le due onde emesse da S1 e S2 arrivano nel punto P con una differenza di                                1
cammino AB=AC sinq , AC=d=distanza tra le fenditure.                                  C
Le onde interferiranno costruttivamente se
                                                                                      ! θ
                                                                                               B
    !"#$θ = 'λ, ' = 0,1,2,3 …              Interferenza costruttiva                   A "0

•   Per i corrispondenti valori di q si osservano dei massimi di interferenza,
                                                                                 "2
    ovvero delle frange chiare
                                                                                                        1
•   Queste saranno intervallate da delle frange scure in cui l'interferenza è
    distruttiva
•   I minimi sono in:                                                                     "2

                                                                                      ! θ
                  λ                                                                       "0
    !"#$θ = 2' + 1 ,                  ' = 0,1,2,3 Interferenza distruttiva
                  2

      FisII@Math 2o mod, 2017-18                             G.Manca                               32
Coerenza
•   Perchè si abbia interferenza, è necessario che la differenza di fase sia costante nel
    tempo
•   Due sorgenti la cui differenza di fase rimane costante nel tempo sono dette coerenti
•   Nell'esperienza di Young le onde che interferiscono sono originate dallo stesso fronte
    d'onda e sono dunque coerenti
•   La luce prodotta dalle sorgenti luminose comune è dovuta a transizioni atomiche
    indipendenti l'una dall'altra
•   L'emissione luminosa consiste in un treno d'onde che dura O(10 -8 s) → qual è la
    lunghezza?

                                   S1
                                           La luce dalle due sorgenti S1 e S2
                                           dà luogo a frange di interferenza?
                                   S2

      FisII@Math 2o mod, 2017-18                       G.Manca                               33
Sorgenti coerenti
•   Se le sorgenti sono coerenti, le ampiezze si sommano vettorialmente. L'intensità avrà dei massimi e dei
    minimi
•   Se le sorgenti non sono coerenti, le intensità si sommano. Non verranno osservate frange di interferenza
•   Se le dimensioni delle fenditure nell'esperimento di Young sono piccole (rispetto a l), da S0 giungeranno su
    S1 e S2 treni d'onda che hanno origine in una regione limitata del fronte d'onda incidente
•   I fronti d'onda prodotti in S1 e S2 sono coerenti (principio di Huygens)
•   Se si aumenta la dimensione delle fenditure le frange diventano meno contrastate, fino a sparire
•   In questo caso non abbiamo un singolo
    punto (o una regione limitata) del fronte
    d'onda incidente come sorgente di onde
    sferiche elementari: la differenza di fase
    tra regioni diverse del fronte d'onda
    incidente cambia nel tempo in maniera
    casuale

      FisII@Math 2o mod, 2017-18                            G.Manca                                            34
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