Rischi connessi con la produzione di immagini digitali: dose/qualità - Adriana Taddeucci

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Rischi connessi con la produzione di immagini digitali: dose/qualità - Adriana Taddeucci
Azienda
     Ospedaliero
     Universitaria
       Careggi

Rischi connessi con la produzione
 di immagini digitali: dose/qualità

               Adriana Taddeucci
                 SOD Fisica Sanitaria
    Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi Firenze
Rischi connessi con la produzione di immagini digitali: dose/qualità - Adriana Taddeucci
Sistemi di radiografia digitale
• CR - Computed Radiography
• DR (o DDR) - Direct Radiography
• CCD - Coupled Charge Detector

Argomenti:
• Principio di funzionamento sistemi CR/DR
• Elaborazione dell’immagine
• Dose
• Artefatti
Rischi connessi con la produzione di immagini digitali: dose/qualità - Adriana Taddeucci
Cos’è un’immagine digitale?
• Il digital imaging è l’acquisizione di immagini su un
  computer

• L’immagine digitale è un oggetto informatico costituito
  da un insieme di pixel disposti su una matrice

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Rischi connessi con la produzione di immagini digitali: dose/qualità - Adriana Taddeucci
Sistemi di Computed Radiography (CR)
                                                     L’immagine latente prodotta su un supporto analogico
               Esposizione                            viene convertita in formato digitale nella fase di lettura.
               al fascio RX
    Paziente                  Plate riutilizzabile

                          PSP
                          plate                  Lettore

 Tubo RX
                               Plate esposto
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Acquisizione di un’immagine CR

1)   Esposizione del plate al fascio RX
2)   Lettura del plate e cancellazione
3)   Preprocessing
4)   Processing
5)   Visualizzazione – Postprocessing
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Caratteristiche dei fosfori
                     fotostimolabili (PSP)
I fosfori fotostimolabili a memoria (PSP) sono basati sul principio della luminescenza fotostimolata.
Si possono individuare tre differenti processi fisici che caratterizzano i PSP:

 • fluorescenza

 • luminescenza fotostimolata

 • fosforescenza

Molti composti hanno la proprietà della luminescenza fotostimolata.
I più utilizzati in radiologia sono: BaFBr:Eu2+ o BaFI:Eu2+. In mammo BaSrFBrl: Eu

I PSP durante l’interazione con il fascio X immagazzinano una significativa quantità di energia nei cristalli di cui
sono costituiti, da qui il sinonimo di “storage phosphors”, questa energia intrappolata e distribuita nel fosforo
costituisce l’immagine latente.

Il fenomeno della fosforescenza caratterizza il fading cioè la perdita spontanea di segnale utile all’interno dei
       PSP..
Le misure eseguite durante il collaudo dei sistemi CR in azienda hanno evidenziato che il segnale diminuisce
       di circa:

1.   10% dopo 10’
2.   14% dopo 30’
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Se il fosforo è stimolato con una luce di opportuna lunghezza d’onda l’energia sarà rilasciata dando luogo
alla luminescenza fotostimolata.
La luce emessa in questa fase costituisce il segnale utile per la creazione dell’immagine digitale.
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Lettore CR - Point scan CR reader

1) Il plate è estratto e trasportato attraverso un sistema di rulli

2) Il fascio laser stimola il plate punto per punto muovendosi riga per riga

La stimolazione dei fosfori per mezzo di luce laser rossa
(λ di 680 nm), dà origine alla luminescenza fotostimolata con emissione di fotoni luminosi blu (λ di 415 nm)

3) Una guida di luce raccoglie la luce convogliandola in direzione del fotomoltiplicatore (PMT) (4)
Il segnale analogico proveniente dal PMT subisce un’amplificazione
prima della conversione in segnale digitale (5) a livello del convertitore analogico digitale- ADC.

6) Il segnale residuo è cancellato.
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Formazione della matrice digitale
La formazione di ciascun pixel della matrice digitale deriva dal campionamento del segnale analogico
proveniente da ciascun punto del plate.

                                              - Plate translation direction
                                                                              Subscan direction

                                                                                                                 Altezza (H)
                     Scan direction
                                                                                                  Ampiezza (W)
                     - Laser beam direction

  Esempio: plate 35 x 43 cm
  Il campionamento (stimolazione attraverso sorgente laser) che, nel sistema Agfa per radiografia tradizionale,
  avviene circa ogni 100 µm (10 pixel/mm) dà origine ad una matrice:
  W = 3480 H = 4240 dimensioni immagine = 28.1 MiB

  Esempio: plate 18 x 24 cm mammo

  Il campionamento nel sistema Agfa per mammografia avviene circa ogni 50 µm (20 pixel/mm) dà origine ad
  una matrice:
  W = 3560 H = 4640 dimensioni immagine = 31.5 MiB
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Elaborazione dell’immagine digitale
                    (CR)
Prima della visualizzazione dell’immagine a monitor, il sistema elabora i dati
raw acquisiti. Le fasi di questa elaborazione sono dette pre-processing e
processing.

Pre-processing
 vengono corrette variazioni sistematiche del segnale (shading correction)
 individuazione, nell’insieme dei dati acquisiti, delle informazioni pertinenti
all’esame effettuato (identification and scaling of pertinent data)

Processing
• ottimizzazione del contrasto (contrast enhancement – LUT)
• miglioramento della risoluzione spaziale (unsharp masking)
• riduzione del rumore.

Una volta visualizzata l’immagine l’operatore può fare alcune modifiche dette di
Post-processing
• annotazioni (left, right)
• rotazioni
• ingrandimento (pan zoom)
• variazione della finestra di visualizzazione ( W/C o W/L)
Pre-processing: shading correction
   La shading correction è l’elaborazione che corregge la disomogeneità di raccolta del segnale
   luminoso lungo la scan direction dovuta alla efficienza di raccolta, da parte della guida di luce, che è
   inferiore ai bordi rispetto al centro.

   L’algoritmo è applicato ai “raw data”per eliminare le disuniformità in intensità del segnale.
                         Plate translation direction
                                                       Subscan

  Scan - laser beam direction                                    Prima della correzione   Dopo la correzione

L’immagine è corretta applicando ad essa un profilo di correzione ottenuto, in fase di manutenzione e
calibrazione da parte della ditta manutentrice che espone ad un campo X noto i plate di ciascun formato.

La shading correction è necessaria a volte, per la deposizione, sulla guida di luce, di materiali che possono
provocare variazione nell’intensità del segnale raccolto
Pre-processing: identification and scaling
            of pertinent data
    Scopo di tale algoritmo è quello di definire nell’immagine “raw” i dati pertinenti all’esame

    L’algoritmo applicato è definito shift and subtract

                       I fase                  II fase                     III fase

Possono costituire cause d’errore in questa fase:
• la non corretta individuazione della collimazione da parte del sistema
• errori nell'individuazione dell'esame
• movimento del paziente
• presenza di strutture ad elevato contrasto (es. protesi metalliche)
Erronea identificazione della collimazione
Contrast enhancement: Look Up Table

La LUT utilizzata dipende da:
• parte del corpo esaminata
• proiezione
Errore nella selezione dell’esame
Unsharp masking
L’unsharp masking è una delle tecniche più semplici per ottenere esaltazione dei bordi e quindi maggiore
definizione
                                  A                 B                C               D

                            Original image     Unsharp mask    High frequency   Enhanced image
                                             (Low frequencies)      image

L’aspetto dell’immagine finale è influenzata da due variabili:

• Il kernel size cioè l’area dell’immagine entro la quale sono mediati i valori del pixel, il cui valore influenza le
dimensioni degli oggetti che alla fine del processo saranno esaltati.

• Il fattore di peso (f) detto enhancement factor, il cui valore solitamente compreso tra 0.5 e 2,
descrive quantitativamente l’incremento delle alte frequenze spaziali.
Unsharp masking

Originale I          Unsharp mask
Unsharp masking

                    High Frequency Image
Originale I
                            I -
Unsharp masking

Originale I          Enhanced image
Unsharp masking
Unsharp masking

Originale I               Unsharp mask
Unsharp masking

Originale I             High Frequency Image
                                I -
Unsharp masking

Originale I                Enhanced image
MUSICA
  Multiscale Image Contrast Amplification
Nome commerciale con il quale è indicato l’algoritmo software impiegato nei sistemi CR a
marchio Agfa con cui viene eseguito il processing delle immagini acquisite.
Decomposizione dell’immagine originale in immagini a differenti frequenze spaziali

                                • Multiscale transform
                                • Contrast equalization
                                • Edge enhancement
                                • Noise reduction
                                • Image reconstruction
Multiscale Image Contrast Amplification

Contrast equalization:: amplificazione delle piccole differenze di contrasto
                       riduzione del contrasto delle strutture ad alto contrasto

Edge enhancement: esaltazione in generale dei contrasti ad alta frequenza.
L’amplificazione del contrasto è differenziata per ogni immagini decomposta, amplificando
maggiormente quelle a frequenza spaziale più alta.

Noise reduction: su ciascuna immagine decomposta è effettuata analisi dell’immagine pixel-
pixel e riduzione del rumore ad essi associato
Multiscale Image Contrast Amplification

Contrast equalization:

• amplificazione delle piccole differenze di contrasto
• riduzione del contrasto delle strutture ad alto contrasto intrinseco
Multiscale Image Contrast Amplification

Contrast equalization:

• amplificazione delle piccole differenze di contrasto
• riduzione del contrasto delle strutture ad alto contrasto intrinseco
Multiscale Image Contrast Amplification

  Ricostruzione dell’immagine: immagine finale con contrasti bilanciati
  e migliore visibilità dei dettagli.

                               Immagine                   Immagine finale
              decomposizione   originale

                                                                            ricostruzione
                                            Contrast
                                           equalization
Sistemi di Direct Radiography (DR)

              Esposizione                 L’immagine è prodotta direttamente in formato digitale
              al fascio RX                               all’interno del flat panel

   Paziente

                             Flat panel detector (FP)

Tubo RX
Direct Radiography (DR)

                               Conversione Indiretta   Conversione Diretta

                                      Fascio X               Fascio X

Conversione del fotone X
in fotone luminoso
                                   Scintillatore

                                            Luce          Fotoconduttore     Conversione del fotone X
                                           visibile            a-Se             in carica elettrica

Conversione del fotone             Fotodiodo
luminoso in carica elettrica
                                      a-Si

Raccolta e lettura della                TFT                    TFT           Raccolta e lettura della
carica elettrica                                                             carica elettrica
Conversione indiretta (a-Si)

               La luce emessa dallo scintillatore (CsI) è
               rivelata per mezzo di fotodiodi al silicio in una
               matrice attiva a film sottile ( AMA Active
               matrix array)
Conversione diretta (a-Se)
Indiretta vs diretta

   Lo scintillatore CsI:Tl ha un’elevata
    efficienza di detezione quantica (DQE)
    meno dose al paziente.

   All’interno dello strato di a-Se vi è una
    scarsa diffusione di luce: migliore
    risoluzione spaziale
DQE di alcuni sistemi
Elaborazione dell’immagine digitale
                    (DR)
Prima della visualizzazione dell’immagine a monitor, il sistema elabora i dati
raw acquisiti. Le fasi di questa elaborazione sono dette pre-processing e
processing.

Pre-processing
 compensazione della sensibilità del FP
 correzione di “difetti” strutturali “ (bad pixel – bad lines).

Processing
• aumento del contrasto
• miglioramento della risoluzione spaziale
• riduzione del rumore.

Una volta visualizzata l’immagine l’operatore può fare alcune modifiche dette di
Post-processing
• annotazioni (left, right)
• rotazioni
• ingrandimento (pan zoom)
• variazione della finestra di visualizzazione ( W/C o W/L)
Pre-processing

L’immagine “raw”, costituita da dati grezzi viene pre-elaborata per:
• la compensazione della sensibilità (gain);
• la correzione dei difetti (bad pixel e bad lines);
• la corrente di buio (dark current).

Importante: le mappe di correzione sono ottenute dalla calibrazione periodica del FP
Processing in un sistema DR (Aristos -
                 Siemens)
      1. Harmonization

      2. Spatial filter

      3. Diamond view

Attualmente l’utilizzatore può variare la LUT, i parametri di
processing per l’armonizzazione del contrasto e per il filtro
spaziale.
Può inoltre scegliere anche se applicare il Diamond view

Vantaggi:
Possibilità di migliorare/modificare la qualità d’immagine
Ma:
Troppe variabili, rischio di perdere il controllo e ottenere una
immagine alla fine più scadente.
Diamond View

      E’ un algoritmo basato sulla decomposizione in frequenza analogo a MUSICA
      visto per i sistemi CR

Immagine senza applicazione del diamond view    diamond view - extremities   diamond view – extremities high contrast
Dose e qualità: Film/Screen

La latitudine limitata di un’accoppiata S/F costringe ad utilizzare la giusta quantità di radiazione
Range dinamico nei sistemi digitali
E’ la latitudine di esposizione, ovvero l’intervallo di esposizione utile ai fini della
formazione immagine

•   Regular F/S: 16:1 (between 0.5 and 2.5 OD) (exposure yielding 2.5 OD is 16x
    exposure yielding 0.5 OD)
•   CR/DR: >10,000:1 (between minimum and maximum measurable scan levels)
Rischio di sottoesposizione e sovraesposizione
DR

Schermo/pellicola
Dose e qualità: sistemi digitali
Due caratteristiche importanti dei sistemi digitali:
• ampio range dinamico
• possibilità di ottimizzare/migliorare la qualità dell’immagine dopo
l’esposizione del paziente

Questo significa che i sistemi digitali possono produrre immagini di qualità
adeguata in un ampio range di livelli di esposizione!

Difatti gli algoritmi di elaborazione determinano il contrasto e il brightness
di un’immagine, consentendo di avere sempre un’immagine
visualizzabile!!

Vantaggio
• drastica riduzione delle esposizioni ripetute a causa di errori nei
parametri di esposizione

ma

• rischio di sovraesposizione ingiustificata!
CR/DR e “film density”

1/8 x E               4xE
Dose e sistemi digitali
• Nei sistemi S/F la dose e l’annerimento (DO) della pellicola sono strettamente
legati
• Nei sistemi digitali il contrasto e la brightness sono determinati dagli algoritmi di
processing, non dalla dose
• Nei sistemi digitali la dose determina il livello di rumore presente
nell’immagine

                                            Incremento del rumore
Rumore nei sistemi digitali
Rumore elettronico
Dovuto ai componenti elettronici che intervengono nella produzione dell’immagine digitale

Rumore quantico
Il rumore quantico è dovuto alla natura stocastica dei processi d’assorbimento della radiazione
     incidente, per cui il numero di fotoni assorbiti varia da punto a punto del rivelatore

Rumore strutturale
Disomogeneità costruttive del rivelatore (plate – flat panel)

Rumore di quantizzazione
Durante la conversione del segnale analogico in segnale digitale si ha perdita di informazione dovuta
    all’ampiezza del segnale analogico da convertire, ai bit utilizzati per la codifica di ciascun pixel e
    alla frequenza di campionamento.
Dose, pixel value e rumore
Nei sistemi CR Agfa il valore del segnale digitale (generalmente a 12 bit, valori da 0 a 4095) associato ad ogni
pixel si chiama SAL (Scan Average Level), e dipende dalla dose secondo la seguente relazione:

                                                       SAL = α √E
E è la dose (µGy) in ingresso al plate
α è un parametro che tiene conto della qualità della radiazione.

                                                 ROI B
                                                 1891

                                                                    Il rumore si caratterizza attraverso la misura
                                                                         della distribuzione dei valori digitali del
                                                                         segnale (standard deviation σ)
                                                                    Se il rumore quantico è prevalente allora σ = √N
SNR
• La risposta dei sistemi digitali in funzione della dose si caratterizza con il
rapporto segnale rumore SNR
• Relazione univoca fra dose e SNR

                   160

                   140

                   120

                   100
                                                               60kV
             SNR

                                                               70kV
                    80
                                                               81kV

                    60                                         90kV
                                                               100kV

                    40                                         109kV
                                                               121kV
                    20

                     0
                         0   5    10      15       20     25      30      35
                                                 µGy)
                                          kerma (µ

                                 CR Agfa MD40
Problema dosimetrico nei sistemi digitali
  Diversi studi hanno mostrato che il passaggio ai sistemi digitali ha molte volte
  portato a un aumento della dose.

  Diverse cause che concorrono fra le quali:
   • perdita di feedback per il tecnico in caso di sovraesposizione (le img non
      sono nere)
   • apparecchi radiologici senza AEC
   • il radiologo non soddisfatto quando le immagini sono sottoesposte, ma
      non quando sono sovraesposte (immagini di qualità eccellente!)
   • mancanza di un chiaro (ed univoco) indicatore di dose che aiuti il tecnico a
      capire la quantità di dose erogata
   • utilizzo da parte di alcuni costruttori della speed class in analogia con i
      sistemi S/F (es. QS Agfa)
   • formazione degli operatori
   • conoscenza dei sistemi da parte dei tecnici delle ditte

Casi “giustificati”
      Sistemi meno efficienti rispetto a S/F che richiedono dose maggiore per
      ottenere la stessa qualità d’immagine (es. prima installazione dei CR a
      Careggi 1998)
Primi sistemi CR: esperienza Careggi
• Installati nel 1998, sistema Agfa, lettore ADC Compact, plate MD10
• Apparecchi radiologici senza AEC, tecnica manuale
• Installazione nel 2003 di telecomandati con AEC: camere tarate con livello di
  dose delle accoppiate di rapidità 400 (nessuna indicazione su come tarare
  l’esposimetro per i CR). [Rapidità 400: dose di 2.5 µGy per ottenere una DO netta
  di 1]
• Di lì a poco la radiologia del PS era tornata a lavorare con le pellicole perché
  le immagini CR erano ritenute troppo rumorose per l’imaging del torace.

   ⇒ Il livello di dose fu aumentato in modo da avere un livello di rumore
   accettabile per il radiologo ⇒ 4.8 µGy

              Ma tale livello di dose aveva una giustificazione?
Perché quel livello di dose

                                    Image
                                    Display

                         Image
                       Processing

  Radio Exposure
      Control

                   Total X-ray
                    duration
Perché quel livello di dose

                  13 cm PMMA, 109 kV                                                         22 cm PMMA, 121 kV

                                     (a)                                                                Image(b)
          0.9                                                                      0.9                  Display
                CR,
                 CR, 4.8
                     prog.µGy
                          D                     SF,   2.5 µGy
                                                 Pellicola, prog. H
                                CR,
                                 CR,2.5   µGy
                                     prog.H
          0.8                                                                      0.8
                                                                                         CR,  4.8 µGy
                                                                                          CR, prog. D
                                                                               Image
                                                                              0.7                                        SF, 2.5 µGy
          0.7                                                                Processing                                    Pellicola, prog. H

                                                                         IQF inv
IQF inv

                                                                                   0.6
          0.6

                                                                                                        CR,CR,2.5  µGy
                                                                                                               prog.H
          0.5                               Radio Exposure                         0.5
                                                Control

                                                                                   0.4
          0.4

                                                                                   0.3
          0.3                                                         Total X-ray
                  Esp. 1           Esp. 2            Esp. 3            duration            Esp. 4            Esp. 5             Esp. 6
Nuovo sistema CR (progetto RIS-PACS)

                         75kV, 1.5 mm Cu

          200
          180
          160
          140
          120
    SNR

          100
           80                              MD40+ADC Compact
           60                              MD30+ADC Compact
                                           MD4.0+CR85X
           40                              MD10+ADC Compact
           20
            0
                0   5   10     15         20    25     30     35
                                    µGy
Qualità dell’immagine
Per il radiologo è basata sulla pertinenza delle informazioni presenti
nell’immagine rispetto al quesito diagnostico.

La qualità può essere descritta tramite alcuni parametri quantificabili, come la
risoluzione spaziale, il contrasto e il rumore.

Nei sistemi digitali ci sono più fasi che hanno impatto sulla qualità
dell’immagine percepita dal radiologo e in modo differente (e più complesso)
da quanto avveniva per i sistemi S/F.

Importanza della fase di accettazione e necessità di verifiche periodiche
Radiazione scatterata

        La radiazione diffusa (o scatterata):

        • riduce il contrasto primario

        • riduce il rapporto segnale-rumore

        • aumenta con lo spessore del pz

        • aumenta col campo di radiazione
Radiazione scatterata

                                 I1 − I 2
                            CP =
                                    I1
                                       Image
                                       Display

                    Di quanto viene ridotto il contrasto?
I1   I2     I1
                                       1
                             C = CP ⋅
                                      1+ R

                                 scatterata
                              R=
                                  primaria
Radiazione scatterata

           Quant’è la radiazione diffusa?

                   %            %
  Esame        radiazione   radiazione       R
               scatterata    primaria

Torace AP         55           45           1.2

Pelvi AP          80           20             4

Pelvi LL        90-95         10-5          9 -19
Radiazione scatterata

                             I sistemi CR sono molto sensibili alla radiazione scatterata!

                                                   X-ray Absorption Efficiency

                                                        BaFBr, 100 mg/cm²
                              1
Photon absorption fraction

                             0.8                                        Gd2O2S, 120 mg/cm²

                             0.6

                             0.4

                             0.2       BaFBr, 50 mg/cm²

                              0
                                   0       20      40        60      80      100    120      140
                                                              Energy (keV)
Qualità dell’immagine
Per il radiologo è basata sulla pertinenza delle informazioni presenti
nell’immagine rispetto al quesito diagnostico.

La qualità può essere descritta tramite alcuni parametri quantificabili, come la
risoluzione spaziale, il contrasto e il rumore.

Nei sistemi digitali ci sono più fasi che hanno impatto sulla qualità
dell’immagine percepita dal radiologo e in modo differente (e più complesso)
da quanto avveniva per i sistemi S/F.

Importanza della fase di accettazione e necessità di verifiche periodiche
Ottimizzazione della qualità dell’immagine
Fattori che intervengono nella fase di installazione:
• configurazione del PACS, delle apparecchiature relativamente alle modalità di
   esportazione, invio/memorizzazione
• calibrazione delle ws di refertazione e delle stampanti
• verifica della consistenza softcopy e hardcopy
• corretta calibrazione degli esposimetri automatici

Fattori che intervengono nella fase di produzione dell’immagine:
• Tecnica radiografica: kV, collimazione del campo RX
• Dose: utilizzare l’AEC
• Utilizzo della griglia anti scattering
• Corretta selezione del programma d’esame rispetto alla parte del corpo da
   esaminare
• Conoscenza degli algoritmi di processing applicati da ogni sistema
• Calibrazioni periodiche richieste dal sistema per le correzioni delle non
   uniformità di sistema

Fattori che intervengono nella fase di visualizzazione dell’immagine:
• Luminosità delle stanze di refertazione
• Posizionamento delle stazioni di refertazione
Indicatore di dose CR Agfa: lgM
            Altro indicatore di esposizione utilizzato dal sistema Agfa è lgM:
                                  lgM = log(SAL2)-3.9477

lgM è il logaritmo della mediana di esposizione dell’istogramma.
Il confronto tra valori di lgM può essere effettuato solo per esami di identica tipologia e
a parità di collimazione.

                LgM 2.6                                          LgM 1.97
Indicatori di dose: aiuto!

Nuova norma IEC 62494-1:2008-08 (CEI EN 62494-1:2010-09)
Artefatti di Moirè
Artefatti di Moirè
Artefatti

Griglia Siemens                 CR reader

fgrid=70 lines/cm

Tgrid=143 µm                    laser spot~110 µm

R=17

foc=125 cm
Artefatti

                                                      Segnale da
                                                      campionare

                                                        Valori
                                                        campionati

Il campionamento del segnale ad intervalli regolari (laser CR)
che sono leggermente maggiori del periodo del segnale, dà
luogo ad un segnale (sinusoide) a bassa frequenza (circa
1/10 dell’originale) ben visibile sull’immagine!
                       artefatti di moiré
Artefatti di Moiré

                     Un cambiamento
                     dell’angolo da 0° a 2°
                     comporta un angolo di
                     24° nel pattern di moiré
Artefatti di Moiré

3062x3730 pixels                  540x648 pixels
Artefatti di Moiré

 tessuto tipo moiré
Effetto garza
Ingiallimento
Ingiallimento
Graffi
Impronte
Sovrapposizione immagini
Collimazione errata
Sporco nel lettore CR
Azienda
 Ospedaliero
 Universitaria
   Careggi

        Ho finito, grazie

           Adriana Taddeucci
             SOD Fisica Sanitaria
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi Firenze
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