OR PHO TAM E ARTI VISIVE ME - METAMORPHOSIS: LE COLLEZIONI - SILOUNGE HOME
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Metamorphosis: Mostra a cura di Catalogo a cura di Si ringraziano: Metamorphosis: le collezioni Moroso Andrea Bruciati Andrea Bruciati Marco Bazzini, Sara le collezioni fra design e arti visive Patrizia Moroso Vania Gransinigh Benedetti, Andrea Busto, Marco Viola Irene Calderoni, Cecilia Moroso fra design Udine, Casa Cavazzini Saggi Canziani, Comune di e arti visive Museo d’Arte Moderna Progetto allestitivo Andrea Bruciati Monfalcone (Silvia Altran, e Contemporanea Marco Viola Elena Commessatti Paola Benes, Giovanna 5 ottobre – 13 gennaio Vania Gransinigh D’Agostini, Paola Devetta, Casa Cavazzini 2013 Allestimento Aida Klanjscek), Eva Museo me Marco Viola in Ricerche bibliografiche Comuzzi, Laura Corazzol, d’Arte Moderna collaborazione con Barbara Morandini Tiziana Danna, Héléne e Contemporanea Tanja Mlinar per Moroso de Franchis, Francesca Comune di Udine Progetto grafico Di Nardo, Alice Ginaldi, Coordinamento tecnico Designwork Alberto Gortani, Lorenzo a cura di Andrea Bruciati tam Sindaco Mariangela Buligatto Artemio Croatto Lomonaco, Martina Furio Honsell Denis De Tina Chiara Caucig Lorenzoni, Emanuele Vania Gransinigh Veniero De Venz Mocarelli, Francesco Monai, Assessore alla Cultura Paolo Tosolini Referenze fotografiche Marina Pugliese, Alessandro Luigi Reitani Marco Visintini Alessandro Paderni Rabottini, Luigi Ricciardi, Archivio Friuli, Fototeca Donatella Righini, Laura Coordinamento dei Civici Musei di Udine Rossi, Federica Schiavo, or amministrativo Archivio Moroso Ciro e Antonia Schioppa, e di segreteria Gabriele Basilico Francesca Tamburlini, Giovanna Bonafè Giuliana De Luca Luigina Zani Civici Musei Sonja-Francesca Morassi Stefano De Monte Maurizio Galimberti e in particolar modo Direttore Coordinamento Mauro Paviotti tutti gli artisti e i designer pho Marco Biscione organizzativo, Giulia Pittioni x neo. che hanno collaborato relazioni esterne associazione culturale al progetto Conservatore e ufficio prestiti Tom Vack Vania Gransinigh Francesca Tesei Fulvio Ventura Margherita Zandigiacomo Ricerche Archivio Segreteria fotografico sis Patrizia Goveto dei Civici Musei Nessuna parte di questa Moroso Spa Gianna Piccolo Loris Milocco pubblicazione può essere Assunta Serra riprodotta o trasmessa in nessuna forma e con Coordinamento nessun mezzo (elettronico book-shop e biglietteria o meccanico, inclusi la Rita De Luca fotocopia, la registrazione od ogni altro mezzo di Fotografo ripresa delle informazioni) Claudio Marcon per senza il permesso scritto i Civici Musei dell’editore. Promozione L’editore è a disposizione Susanna Cardinali per degli eventuali aventi diritto i Civici Musei per le fonti non individuate. Daria Triolo per Moroso © Casa Cavazzini Museo d’Arte Moderna Ufficio Stampa e Contemporanea Simonetta Di Zanutto © Moroso Spa Mario Giudici © Gli autori per i testi Stefano Zucchini © Gli artisti per per il Comune di Udine le immagini Daria Triolo per Moroso ISBN 9788895752129
Metamorphosis 004. 005. Casa Cavazzini costituisce di per sé un Questa storica inaugurazione si luogo profondamente friulano dell’arte, arricchisce di ulteriori significati con della storia, del design, dell’architettura. l’apertura di una mostra dedicata al design Grazie alla ristrutturazione piranesiana promossa dall’azienda Moroso, fulgido curata da Gae Aulenti è possibile esempio di arte-artigianato friulano. cogliervi ora una composizione prima Cosa c’è di più affascinante del design: inimmaginabile di tracce preistoriche, forma di creatività capace di coniugare medioevali, moderne, contemporanee. funzionalità, arte, artigianato, tecnologia, Casa Cavazzini sembra quindi il luogo ironia, astuzia, folgorazione? L’Italia è predestinato da migliaia di anni a uno dei luoghi del design e questa mostra diventare la sede di un importante museo stabilisce per Casa Cavazzini Museo d’Arte di arte moderna e contemporanea. Moderna e Contemporanea il punto di È perciò con grandissima soddisfazione partenza di una traiettoria che partendo che compio l’ultimo atto di un percorso dai valori friulani più profondi ci proietta al quale hanno contribuito i miei nel futuro della storia dell’arte. predecessori Enzo Barazza e Sergio Cecotti consegnando alla città questa Un ultimo pensiero voglio riservarlo nuova sede museale. I miei ringraziamenti alle due fanciulle che nell’affresco di Afro vanno ai tanti tecnici ed esperti che hanno giocano nel cortile udinese ai “cerchietti”, contribuito a quest’opera, tra i quali vorrei gioco di una tradizione quasi dimenticata. ringraziare in modo particolare l’ingegner Sono il simbolo dei giovani di tutti i tempi, Luigi Fantini, il dott. Marco Biscione, la a cui realmente dedichiamo questo dott.ssa Vania Gransinigh e l’assessore Museo. Gianna Malisani, senza il cui slancio e gusto non sarebbe stato possibile raggiungere Furio Honsell questo risultato. Vorrei ricordare anche Sindaco di Udine l’ispettore della Soprintendenza ai Beni Artistici Paolo Casadio, che nel corso del restauro degli appartamenti ha scoperto negli affreschi un inquietante ma affascinante bestiario medioevale. Ma il ringraziamento più sentito va a Dante e Aminta Cavazzini che donarono alla città di Udine questo magnifico edificio. I Cavazzini, commercianti di stoffe figli di quella tradizione tessile che aveva segnato la nascita industriale della Carnia, non seppero solamente conservare questo edificio, ma anche arricchirlo commissionando pregevolissime opere quali le tempere murali di Afro Basaldella e la porta di Corrado Cagli nei loro appartamenti. Scalone storico all’interno di Casa Cavazzini
Metamorphosis 006. 007. Con il trasferimento delle prestigiose comitato scientifico internazionale. collezioni civiche d’arte moderna nella Emblematicamente, la prima di queste nuova e magnifica sede di Casa Cavazzini, mostre è dedicata al design e al suo giunge quasi al termine un lungo processo dialogo con le arti visive. Espressione di riqualificazione e riorganizzazione del creativa e al tempo stesso prodotto patrimonio artistico della città di Udine, industriale, il design rappresenta una che ha visto negli ultimi anni l’apertura delle eccellenze del nostro territorio, per del Museo Etnografico del Friuli, la nascita merito di aziende leader del settore a della Galleria fotografica «Tina Modotti» livello mondiale, che sono state capaci di e l’avvio del progetto pluriennale Udine rinnovare l’antica tradizione artigianale città del Tiepolo. Completando questo delle botteghe d’arte, aprendosi agli percorso, entro il 2012 l’Amministrazione stimoli internazionali. Comunale conta di poter riaprire al Nata con il sostegno della azienda pubblico, nella storica sede del Castello di Moroso, non a caso iniziatrice di un Udine, la significativa collezione museale premio per l’arte contemporanea, di archeologia e una parte di quella Metamorphosis racconterà dunque il dedicata al Risorgimento, chiusa ormai dal doppio percorso che porta dal progetto 1976, in nuovi allestimenti all’altezza dei creativo all’oggetto di arredamento e tempi. da questo ancora alla pura espressione Questo investimento di portata visiva, ospitando lavori di riconosciuti straordinaria, operato grazie al generoso artisti internazionali. Un mutamento delle impegno dell’intero personale dei Civici forme, appunto, che strutturano la nostra Musei, si basa sul riconoscimento del quotidianità e il nostro immaginario. valore insostituibile dell’arte, fondamento Inaugurando in tal modo la propria identitario di ogni comunità, fonte attività a pieno ritmo, in collaborazione inesauribile di conoscenza, risorsa con le migliori energie produttive della primaria per lo sviluppo turistico: un regione, Casa Cavazzini vuole così porsi valore che spetta all’ente pubblico come riferimento imprescindibile dello tutelare e rendere accessibile, come sviluppo culturale udinese e come punta sancito dalla nostra Costituzione. In di diamante dell’offerta turistica cittadina, questo quadro, la destinazione di Casa nel segno della valorizzazione delle risorse Cavazzini a nuova sede del Museo d’Arte del territorio, dell’apertura internazionale Moderna e Contemporanea riveste un e del proficuo rapporto fra saperi, ruolo essenziale e strategico: nel cuore creatività e imprenditoria. della città viene a essere collocato un luogo dell’esperienza estetica e Luigi Reitani dell’accesso al sapere, che partendo dalla Assessore alla Cultura pittura mediana dell’Ottocento risalirà e al Turismo fino ai fermenti più vitali del nostro del Comune di Udine tempo. Oltre a ospitare le opere delle collezioni permanenti, Casa Cavazzini offrirà infatti al pubblico esposizioni temporanee dedicate soprattutto all’arte contemporanea, affidandosi a curatori di Spazi espositivi all’interno vaglia sotto la supervisione di un illustre di Casa Cavazzini
Metamorphosis 008. 009. L’apertura di Casa Cavazzini, Museo del genio artistico al prodotto di larga d’Arte Moderna e Contemporanea di diffusione, la realizzazione di una vera Udine – nel quale trovano finalmente forma di arte diffusa e popolare. Dall’altro spazio le collezioni di arte moderna e presenta una delle eccellenze del tessuto contemporanea dei Civici Musei- aggiunge produttivo e del genio friulano, che riesce un tassello fondamentale alla rete dei a trasformare le tradizionali competenze e musei udinesi. Una serie di Musei e spazi conoscenze del territorio in un prodotto, espositivi diffusi nel centro cittadino, o meglio, in una forma espressiva che inseriti nella vita della città, aperti ai si rivolge al mondo. L’inserimento turisti e agli udinesi, un grande patrimonio nella mostra di alcune opere realizzate fruibile per tutti. nell’ambito del Premio Moroso di arte contemporanea sottolinea la dinamica del Casa Cavazzini è poi un edificio rapporto tra arte e design e soprattutto bellissimo e singolare, che racchiude e l’attenzione agli artisti emergenti e simboleggia nelle sue mura e nei suoi spazi quindi al futuro. Questa mostra vuole la storia della città, dagli insediamenti poi rappresentare per Casa Cavazzini un protostorici, agli affreschi medievali, primo passo verso un rapporto virtuoso tra all’appartamento padronale decorato pubblico e privato nella promozione della da Afro Basaldella in un arco che copre cultura e dell’arte, una collaborazione tremila anni di storia e di arte della città. doverosa e necessaria per coinvolgere Gli spazi luminosi e articolati, carichi di nella vita dei musei e della città gli queste evidenze storiche hanno costituito elementi più vitali della nostra società. una sfida per i curatori e gli allestitori ma permettono di valorizzare al massimo le Il lavoro di restauro e apertura di straordinarie collezioni di arte moderna Casa Cavazzini è stato lungo e difficile. dei Civici Musei, ospitate finora al Siamo riusciti nell’opera grazie alla Palamostre nella vecchia GAMUD, troppo al collaborazione di tutta l’Amministrazione margine della vita della città. del Comune di Udine, in particolare del È stato deciso di mantenere per questo Servizio Infrastrutture che ha seguito nuovo Museo il nome di Casa Cavazzini con grande pazienza e competenza (ignorando la tendenza attuale per gli i difficili e lunghi lavori di restauro acronimi) proprio per dare il senso di una dell’edificio e ci ha dato un aiuto decisivo continuità storica rivolta però al futuro, nella realizzazione dell’allestimento. con l’auspicio poi che, con un nome così Il personale dei Civici Musei si è poi accogliente e familiare per gli udinesi, il speso senza riserve per arrivare infine Museo divenga una Casa dell’arte aperta a all’apertura, ma un ringraziamento tutti. particolare va a Vania Gransinigh, conservatrice di Casa Cavazzini, che Proprio nell’ottica di questa continuità con amorevole determinazione ha storica che guarda al futuro si inserisce portato le collezioni di arte moderna e la mostra Metamorphosis, realizzata in contemporanea a nuova vita. collaborazione con la Moroso, in occasione La Casa dell’arte è finalmente aperta. dei sessanta anni dell’azienda. La mostra Willem De Kooning, Senza titolo, 1970 esplora da un lato il sottile e labile Marco Biscione Collezione FRIAM, Casa Cavazzini confine tra design e arte, l’applicazione Direttore dei Civici Musei di Udine Museo d’Arte Moderna e Contemporanea
Metamorphosis 010. 011. Alessandro Paderni e Patrizia Moroso sul set fotografico della Collezione Dinamic di M. Iosa Ghini, settembre 1987
Metamorphosis 012. 013. Lo sguardo laterale Nel 2012, anno del potente drago Preferisco celebrare al futuro una d’acqua, segno premonitore e propiziatore ricorrenza densa di ricordi e a rischio che cade ogni 60 anni nell’astrologia “nostalgia”, con una mostra che è vita cinese, anche la Moroso festeggia il suo e cambiamento, è incontro e sessantesimo. contaminazione con “Arte”. Se devo fare un bilancio dei nostri tanti Ed è quello che ho sempre amato del mio anni di lavoro, mi coglie una piccola lavoro: la magia che ci sta dietro, vertigine, pensando al tempo passato, la forza del progetto, e il percorso lungo agli inizi ormai mitici e un po’ eroici, e a volte avventuroso per arrivare infine alla fatica di conquistarsi un posto al sole, alla produzione. alla gioia di lavorare con passione, ai tanti Metamorphosis è una passeggiata nel incontri importanti con persone vicine tempo, uno sguardo laterale su quello che e lontane -nel tempo e nel mondo- che ci si è fatto e quello che si sarebbe potuto hanno aiutato a crescere e a conoscere. fare: una storia per idee, prototipi, Vorrei ringraziare tutti per questo, a varianti, variazioni, ibridi, contaminazioni, cominciare dagli operai, maestri artigiani interpretazioni d’arte, errori. Ed è la storia che dal ‘52 a oggi hanno aiutato la nostra di relazioni, anche profonde, con gente crescita con la loro bravura e attenzione, che il mondo ai colleghi e collaboratori che hanno -quello vicino che ci sta intorno e che attraversato attivamente la storia ci può così sensibilmente coinvolgere- dell’azienda, agli amici creativi -fotografi, sta cercando di cambiarlo positivamente, Artemio Croatto, Patrizia Moroso grafici, comunicatori- che hanno con intelligenza e con quella febbre e signora Ventura, sul set della campagna pubblicitaria Moroso, interpretato il nostro sogno con la loro che muove sempre gli artisti davanti alla 1986, foto di Fulvio Ventura fantasiosa professionalità, ai designer bellezza. e architetti di tutto il mondo, che hanno contribuito a progettare un’identità Patrizia Moroso speciale e un’anima colorata. Art Director Moroso Ringrazio anche i Civici Musei cittadini e il Comune di Udine per aver pensato di inaugurare Casa Cavazzini con la nostra storia e, in particolare la conservatrice Vania Gransinigh, il direttore dei Civici Musei Marco Biscione, l’assessore alla cultura Luigi Reitani, il sindaco Furio Honsell.
Metamorphosis 014. 015. Indice 016. “Dare corpo alle idee per creare un mondo”: percorsi di storia del design attraverso le collezioni Moroso. di Vania Gransinigh 042. Moroso 1952-2012. Common ground, storia di una linea che si mantiene. di Elena Commessatti 064. La forma come struttura del possibile: una storia. di Andrea Bruciati 113. Biografie 123. Bibliografia Seconda edizione Premio Moroso per l’Arte Contemporanea, veduta d’insieme, GC.AC, Monfalcone, 2011
Metamorphosis 016. 017. “Dare corpo alle idee per creare un mondo”*: percorsi di storia del design attraverso le collezioni Moroso. di Vania Gransinigh Antibodi di Patricia Urquiola, 2006 giardini del Palais de Tokyo Parigi
Metamorphosis 018. 019. “Dare corpo alle idee per creare un mondo”*: percorsi di storia del design attraverso le collezioni Moroso. “SEDIA. È la regina dell’architettura un mondo, quello dell’abitare moderna. Unica struttura su cui si è contemporaneo, che appartiene a pieno compiutamente realizzata la rivoluzione titolo alla storia che vogliamo raccontare. del Movimento Moderno. Tutti i Grandi La storia è quella dell’azienda Moroso l’hanno disegnata, e forse sono diventati che da sessant’anni opera nel settore grandi proprio per questo. È una mini- produttivo degli imbottiti e delle sedute struttura abitabile, ed è l’ipotesi di una per l’arredo intrecciando la propria diversa forma di tutto l’universo costruito. vicenda individuale con quella del design […]” nazionale ed internazionale. Ma se di un racconto si tratta è dal principio che si “IMBOTTITI. Sulle poltrone si gioca, deve partire e all’inizio c’è il capostipite: nello spessore delle piume o delle Agostino Moroso, uno dei protagonisti schiume, il modello di società che è principali di questa narrazione. possibile alternare. Comoda, rilassata, È lui a fondare nel 1952 a Tricesimo, anche troppo disinvolta; oppure a pochi chilometri da Udine, il laboratorio composta, attenta, sempre disposta ad destinato a diventare il nucleo costituente alzarsi. In pochi centimetri di imbottitura, dell’azienda che oggi conosciamo. Ad la scelta di fondo di chi progetta. affiancarlo nell’impresa ci sono Diana, Anche la poltrona scomoda può avere una compagna di vita e di lavoro e un gruppo sua ragione d’essere. Anche una poltrona di amici fidati tra cui Marino Mansutti che grottesca. […]”1 di Diana è il fratello, noto oggi come “l’uomo dei prototipi” per le sue Le due citazioni d’apertura spettano preziosissime abilità tecniche e manuali, ad Andrea Branzi e Denis Santachiara personaggio centrale in questo racconto, e risalgono al 1980. Quell’anno la rivista capace di “dare corpo” e forma alla «Domus» compiva una ricognizione creatività di tutti i designers che negli critica su quanto andava accadendo nel anni hanno collaborato con l’azienda2. settore produttivo del mobile e La figura di imprenditore – artigiano Alessandro Mendini aveva incaricato i due incarnata da Agostino Moroso designers di individuare e commentare rappresenta il fulcro non solo della alcuni elementi dell’arredo moderno sui vicenda che stiamo ricostruendo, ma quali progettazione e produzione avevano anche di quello che in generale costituiva operato mutamenti sostanziali negli ultimi il tessuto produttivo e industriale italiano decenni. Le definizioni di sedia e nell’immediato secondo dopoguerra3. imbottito riportate, ci sono apparse “Fare” e “fare bene” era l’imperativo di importanti perché restituiscono, quegli anni difficili, ma pieni di speranza con buona approssimazione, i termini di nel futuro e tale era anche la convinzione un dibattito sviluppatosi negli anni di Agostino Moroso e dei suoi compagni precedenti riguardo a forma e funzione di di viaggio che avevano rinunciato Fjord di Patricia Urquiola Padiglione dei Paesi Nordici ai Giardini de due oggetti che il design dell’epoca aveva a trasferirsi in America per inseguire il La Biennale di Venezia, 2003 messo al centro della trasformazione di sogno tutto nostrano di una ricostruzione
Metamorphosis 020. 021. “Dare corpo alle idee per creare un mondo” etica e civile prima ancora che materiale, il quale forma, funzione e realizzazione realtà internazionali. Essi vennero favoriti industriale in netta crescita, sull’onda del della nuova Italia moderna e democratica. dovevano equilibrarsi a vicenda da una serie di iniziative avviate nel corso boom economico che di lì a qualche anno In campo economico e produttivo ciò si rispondendo a standard elevati di qualità. del decennio e scandite dalle esposizioni avrebbe investito anche il sistema traduceva nella fabbricazione di oggetti di Ciò permetteva una limitazione dei costi della Triennale di Milano, terreno di produttivo italiano8. qualità che fossero in grado di di produzione con la logica conseguenza confronto e discussione nell’ambito della Tra la fine degli anni Cinquanta e riconfigurare il mondo raggiungendo ampi dell’abbassamento dei prezzi alla vendita progettazione industriale5. l’inizio dei Sessanta, l’aumento massiccio strati della popolazione: un principio, e la prospettiva di una produzione in serie In questo contesto, a partire almeno dalla di produzione e consumi che questo, legato al Razionalismo dominante che andasse incontro alle esigenze del IX edizione del 1951 e da quella successiva riguardarono ampi strati della nell’ambito della cultura architettonica mercato nelle sue differenti stratificazioni del 1954, vennero definendosi i primi popolazione indussero anche nuove dell’epoca da cui derivava sociali. legami di cooperazione tra alcune aziende riflessioni teoriche intorno agli oggetti necessariamente anche la morfologia di Quello che è stato definito italiane e le personalità di spicco del che di quel flusso su larga scala erano quello che allora era noto come una delle efficacemente il “modo italiano”, veniva design di quegli anni. Franco Albini si il prodotto ultimo. La circolazione sempre sue applicazioni, ovvero il disegno evolvendo in quell’arco cronologico associò con l’imprenditore Poggi, Zanuso maggiore che interessò le merci di ogni industriale. In quel periodo, la storia del grazie all’incontro di “progettisti” e di con Arflex avviò, in collaborazione con la tipo determinò un rinnovato rapporto design nazionale ai suoi albori si svolgeva “imprenditori” nei laboratori artigianali compagnia Pirelli, una produzione su tra esse e la società a cui erano dirette molto lontano dal Friuli Venezia Giulia: o nelle officine delle piccole e medie piccola scala di poltrone che sfruttavano e una conseguente riconsiderazione il centro era Milano e i suoi strumenti di imprese, piuttosto che nei centri le potenzialità della gommapiuma, ma che del loro fine funzionale. L’equazione che diffusione erano riviste come «Casabella» di ricerca delle grandi aziende4. Il loro erano ottenute attraverso un traduceva il design in un bilanciamento rinata in quello stesso 1952 e «Domus» lavoro aveva assai pochi contatti con procedimento industriale. La Solari di tra bellezza e funzione cominciò affidata, dal 1946 al 1948, ad Ernesto gli aspetti commerciali del prodotto e si Udine, per indicare un parallelo regionale, a rivelarsi inadeguata nel rispondere alle N. Rogers che nel motto “dal cucchiaio nutriva, oltre che di “sapienza del fare”, chiese la collaborazione dello studio esigenze di una collettività sempre alla città” aveva condensato il credo anche di quel portato umanistico milanese BBPR per il design dei suoi più stratificata e complessa: era quindi del movimento razionalista italiano, che caratterizzava ancora la formazione orologi elettronici6. necessario esercitare un maggiore impegnato a recuperare il tempo perduto degli architetti e, per certi aspetti, Nel 1954 i grandi magazzini controllo sui processi produttivi onde e ad inserirsi, quanto prima possibile, degli ingegneri italiani. La Rinascente di Milano davano vita al verificare le conseguenze che il prodotto nel mainstream del tanto acclamato Presso lo studio – laboratorio di premio Compasso d’Oro, riconoscimento industriale avrebbe generato nel suo International Style. Nell’immediato Agostino Moroso, nel corso dello stesso dedicato al produttore e al designer diffondersi sociale attraverso la sua secondo dopoguerra e nel corso degli decennio, i progetti di poltrone e divani dell’oggetto ritenuto migliore per le sue serializzazione. Gli oggetti cominciarono anni Cinquanta, l’industria italiana tentava spettavano a lui e a Marino Mansutti: qualità estetiche e per la perfezione ad essere visti non più come semplici la strada della ricostruzione e l’importante era creare serie di oggetti, tecnica della sua realizzazione. strumenti d’uso, ma si caricarono modernizzazione dei processi di dai nomi evocativi come Conchiglia Due anni dopo, sempre a Milano, nasceva progressivamente di valori espressivi produzione sotto la guida di abili o Milly, che fossero solidi e duraturi, l’Associazione del Design Industriale (ADI) e simbolici che fino ad allora erano stati imprenditori e di progettisti, depositari di oltre che esteticamente validi. A giudicare con lo scopo di affermare l’autonomia loro estranei. Tali valori finivano conoscenze tecniche che derivavano dalla dalle foto d’epoca e dalla poca creativa dei designers suoi associati. per riflettersi sullo spazio circostante tradizione artigianale più che da un documentazione rimasta, il comfort Il dibattito suscitato da queste l’oggetto sotto forma di relazioni sistematico rapporto tra impresa e trionfava su tutti i modelli inseriti in manifestazioni trovò il suo mentore ambientali con produttori e fruitori, a cui cultura del disegno industriale. Laddove produzione secondo gli stessi principi che ideologico in Giulio Carlo Argan che non il mercato non rimaneva estraneo9. questa collaborazione veniva avviata – governavano le forme severe e controllate mancò di individuare il legame esistente La funzione di controllo sui processi fu i casi come quello di Marcello Nizzoli e delle coeve creazioni di Franco Albini tra pianificazione urbana e disegno affidata a designers esterni alle aziende, Adriano Olivetti risultavano però assai rari o di quelle più libere e fantasiose di industriale indicando nel secondo una incaricati di seguire, oltre alla fase – erano gli ingegneri, talvolta gli artisti e Roberto Gabetti e Aimaro Isola o di Marco forma estesa della prima alla quale il progettuale, anche quella produttiva degli soprattutto gli architetti ad occuparsi del Zanuso che proprio durante gli anni design avrebbe potuto offrire il suo oggetti. Ciò da un lato attirò loro le design degli oggetti e a loro spettava Cinquanta darà vita all’azienda Arflex. contributo di “redenzione sociale”7. accuse di asservimento alle logiche della seguirne, all’interno dell’azienda, l’intero In Italia i rapporti di collaborazione tra Si trattava di elaborazioni concettuali commercializzazione e del puro profitto processo produttivo. Ciò avveniva sulla architetti e designers con l’industria si utopiche che non avrebbero tardato a tipiche del sistema capitalistico, ma base dell’approccio funzionalista per svilupparono in ritardo rispetto ad altre scontrarsi con la realtà di una produzione dall’altro ripropose con forza “i problemi
Metamorphosis 022. 023. “Dare corpo alle idee per creare un mondo” tradizionali del design: l’obiettivo Tale atteggiamento, che confluì nel dell’equilibrio tra arte e tecnica, il valore movimento dell’architettura e del design sociale dell’oggetto d’uso, la dialettica tra radicale di quegli anni, fu largamente autonomia ed eteronomia insita nella sua recepito a livello di progetto industriale progettazione formale”10. Si incrinavano grazie alla carismatica personalità di d’un tratto le certezze funzional- Sottsass, ma anche a seguito di alcuni razionaliste fino ad allora dominanti e si elementi innovativi provenienti da altri innescava una nuova stagione di ambiti creativi. sperimentazione nell’ambito del progetto Da questo punto di vista, la Biennale industriale. di Venezia del 1964 svolse un ruolo Come ricordato da Vittorio Gregotti, fondamentale. L’esposizione di tra la fine degli anni Cinquanta e quell’anno, infatti, registrò il successo in il principio dei Sessanta sorse in Italia un Italia della Pop Art americana che gruppo di aziende fondate su questo tipo rappresentava fedelmente i valori di una di collaborazione con architetti- società consumistica e di massa, Divani e poltrone, produzione designers: la Kartell per le materie suggestionata dalla pubblicità e riflessa Moroso, anni ‘50 plastiche, Fantoni e Castelli per i sistemi nelle strips dei fumetti in cui essa stessa d’ufficio, Artemide per l’illuminazione, si rispecchiava. Non sarebbe possibile Cassina, Busnelli e Zanotta per gli arredi, comprendere i colori vivaci, le tecniche Pirelli per l’utilizzo della gommapiuma formali dell’ingrandimento fuori scala e negli imbottiti11. il trionfo dell’oggetto “molle” nel disegno In questo contesto la figura emergente industriale di quegli anni se non si tenesse è senza dubbio quella di Ettore Sottsass conto di questi scambi e di queste jr. che nel 1959 iniziò a collaborare con interrelazioni ideali. Accanto ad essi si Adriano Olivetti. Figlio di un architetto ponevano, inoltre, gli influssi concettuali razionalista, egli seppe andare oltre e poveristi che andavano affermandosi nel quella che era stata la sua prima corso del decennio anche grazie formazione a contatto con il padre per all’esperienza di gruppi di lavoro come elaborare un pensiero che superasse Archizoom, Superstudio e UFO o di singoli il funzionalismo ed attingesse ad una sfera designer di professione come Alessandro creativa più libera, tale da ricollegarsi Mendini, Ugo La Pietra, Gaetano Pesce alle radici estetiche e ideali della nonché di artisti prestati al design come progettazione industriale. I suoi interessi Piero Gilardi, attivo per l’azienda Gufram, per la pittura americana contemporanea, esponenti tutti della corrente del Radical i contatti con la cultura indiana e design13. Nel 1967 Germano Celant aveva dell’estremo oriente e successivamente la presentato, in una prima mostra collettiva conoscenza personale dei poeti della Beat a Genova, gli artisti che lui stesso aveva Poltrone, produzione Moroso, Generation lo condussero a sviluppare un raccolto sotto l’etichetta dell’Arte anni ‘60 concetto del disegno industriale che povera. Come evidenziato da Andrea puntando sulla riduzione stereometrica Branzi, l’iniziativa segnava “una rinascita della forma e sull’utilizzo espressivo originale dell’arte italiana, interamente del colore nelle sue valenze simboliche basata sull’uso di materiali poveri, e rituali mettesse in luce le relazioni naturali, fuori dall’idea di una modernità istituite dagli oggetti con l’ambiente invasiva e programmata; un’arte rivolta umano e con il comportamento delle alla ricerca di gesti semplici, persone12. antropologici, forti della loro umanistica
Metamorphosis 024. 025. “Dare corpo alle idee per creare un mondo” incertezza”14. Sul versante del design tale diffusa. Fu l’incontro quasi casuale tra atteggiamento si tradusse nella riscoperta Agostino Moroso e il giovanissimo Antonio di materiali tradizionali in associazione Citterio ad avviare l’azienda sulla strada con soluzione tecnologiche avveniristiche. di una rinnovata modernizzazione17. Tali sperimentazioni che si attestarono L’occasione fu offerta dal soggiorno a volte su un puro livello teorico friulano del giovane architetto per ed utopistico, ebbero però il merito assolvere al servizio di leva: fu l’inizio di di sbilanciare la produzione industriale una collaborazione destinata a durare e nel senso di una maggiore estetizzazione a dare i suoi frutti. Dopo aver conseguito degli oggetti, indirizzandola a modificare la laurea in architettura al Politecnico il loro utilizzo più che la loro forma. di Milano, nel 1972 Antonio Citterio aveva Nel loro insieme questi differenti fondato, nel capoluogo lombardo, approcci rappresentavano gli sforzi uno studio di progettazione industriale compiuti da architetti e designers per insieme a Paolo Nava18. Da allora aveva uscire dalle secche del modernismo avviato con Moroso un rapporto di lavoro razionalista che appariva ormai che produsse nel tempo poltrone e divani decisamente fuori tempo rispetto alle in serie, passati in produzione per esigenze della società contemporanea. l’unione calibrata di funzionalità ed Gli sviluppi conseguiti dal design aspetti estetici in nome di quella qualità a Antonio Citterio e Paolo Nava nazionale negli anni Sessanta trovarono cui Agostino Moroso aveva sempre mirato. in azienda con Agostino Moroso, una loro esplicitazione programmatica L’approccio del designer è ancora quello 1972 all’interno della grande mostra Italy: che Ambasz avrebbe definito conformista: The New Domestic Landscape organizzata comodo, funzionale e misurato, da Emilio Ambasz al Museum of Modern caratteristiche queste che da sole Art di New York nel 197215. La complessità rendevano “bello” un oggetto, proprio della situazione veniva ricondotta dal come si confaceva ad un’azienda che solo curatore a tre fondamentali correnti di allora cominciava ad aprirsi cautamente pensiero incarnate dai designers al mercato nazionale. In quel periodo conformisti, da quelli riformisti e da quelli e dopo la fase sperimentale di matrice contestatari, ugualmente vitali nel radicale, il design d’avanguardia italiano panorama italiano di quegli anni16. si apprestava a vivere la sua stagione più Nel loro insieme tali attitudini ebbero esaltante. Nel 1976 Alessandro Mendini Divano America, 1974 il merito di garantire all’Italia un successo insieme a Ettore Sottsass, Andrea Branzi internazionale che innescò un’evoluzione e Alessandro Guerriero fondava a Milano importante nell’ambito della creazione lo Studio Alchymia, un laboratorio di idee di oggetti per la vita domestica. applicate alla produzione in piccole serie Di fatto, all’epoca le collaborazioni tra di oggetti per l’arredo con criteri di tipo industria e designers rimanevano ancora industriale19. Il gesto era importante legate a casi particolari. Poche erano le poiché da un lato apriva la strada alla manifatture italiane ad essere dotate di definitiva affermazione dell’autonomia del un centro interno per la ricerca stilistica designer dai processi produttivi industriali che riguardasse l’aspetto estetico dei loro e dall’altro sanciva il definitivo divorzio prodotti. La Moroso, che nel corso tra cultura architettonica e disegno Divano Onda di Citterio e Nava, degli anni Sessanta aveva assunto industriale. Quest’ultimo si spostava 1968 le caratteristiche di una piccola-media invece verso la sfera delle arti visive impresa, non sfuggiva a questa logica portando a termine un processo
Metamorphosis 026. 027. “Dare corpo alle idee per creare un mondo” di estetizzazione dell’oggetto iniziato nel corso degli anni in oggetti la cui funzione, decennio precedente. Seguendo un mortificata nei suoi assunti originari, principio affermatosi negli Stati Uniti, era diventata soprattutto un modo per già alla fine degli anni Cinquanta, la forma rispecchiare la società di cui erano il del prodotto industriale finiva per prodotto e con cui ambivano interloquire confrontarsi solo con l’ideologia imposta senza più l’esigenza di alcuna mediazione. dal mercato mentre la funzione veniva Nella situazione appena delineata, trasformata in un semplice accessorio. un’industria che continuasse a puntare I riferimenti morfologici all’avanguardia solo sull’aspetto funzionale della propria costruttivista lasciavano il posto a produzione non poteva che entrare in ispirazioni metafisiche e surrealiste crisi, cosa che puntualmente avvenne che andavano a sovrapporsi all’aspetto in Moroso all’inizio degli anni Ottanta. soft delle proposte della Pop Art. Fu solo con l’ingresso in azienda Non mancavano nemmeno i richiami alla di Patrizia e Roberto Moroso, figli dei “grazia decorativa delle arti applicate” fondatori, e con il rinnovamento d’inizio Novecento, al kitsch e alla del sistema di gestione affidato a Marco fantascienza combinati in maniera Cappellin e Alberto Gortani che il quadro alchemica nella produzione di manufatti produttivo riprese a funzionare grazie che fossero espressione dei tempi a scelte, per allora, davvero coraggiose23. Disegno di Massimo Iosa Ghini, nuovi20. Lo stesso atteggiamento Una parte di esse spetta al settore 1991 caratterizzava nel 1980 la nascita di creativo, affidato a Patrizia Moroso Memphis per iniziativa, ancora una volta, in qualità di art director, che era appena del vulcanico Ettore Sottsass21. Il risultato rientrata da Bologna dove aveva studiato era “una neoavanguardia costruita con al DAMS. La sua cultura di matrice i pezzi dell’empiria quotidiana: fumetti, umanistica, le conoscenze accumulate cultura pop, decorazione, pubblicità, leggendo riviste come «Domus», «Modo» audiovisivi, moda, con qualche ricordo e «Casabella» che circolavano negli uffici dell’Art déco”22. La cultura progettuale aziendali, nonché i contatti avviati con del taglia-incolla e le operazioni di il mondo del disegno industriale coevo bricolage sottese agli oggetti prodotti da le permisero di intuire che per rilanciare Alchymia e Memphis in quel breve volgere la produzione di anni si inseriva pienamente nel flusso esisteva una postmoderno che aveva investito la vita sola strada: quotidiana delle persone. I manufatti puntare sul realizzati e inseriti in produzione non design facevano parte di alcun progetto globale, d’avanguardia non si coordinavano con l’ambiente e sulla ricerca Numero 1 - Dinamic Collection, circostante: essi semmai ambivano nel mondo 1986 a segnare lo spazio come antichi menhir delle forme. colorati, carichi di significati simbolici Con questo tradotti nell’ironia delle forme e nel gioco intendimento, dei richiami metaforici. nel 1986 fu lei Da lì, ai concetti di sedia e poltrona ad interpellare A destra Alberto Gortani, di Branzi e Santachiara citati in apertura l’amico Dinamic Collection di Massimo Iosa Patrizia Moroso il passo è breve. Gli elementi dell’abitare Massimo Iosa Ghini, 1986 e Massimo Iosa Ghini, 1987 contemporaneo si erano trasformati nel Ghini perché
Metamorphosis 028. 029. “Dare corpo alle idee per creare un mondo” Saruyama di Toshiyuki Kita, 1988 Palais de Tokyo Parigi
Metamorphosis 030. 031. “Dare corpo alle idee per creare un mondo” Ron Arad fotografato fosse lui a progettare qualcosa di nuovo struttura, più una scultura che un oggetto da Tom Vack, 1989 tra sedie, divani e poltrone: nacque così di design, pienamente rispondente, per il A destra Misfits di Ron Arad, 2007, MoMA New York la serie Dinamic presentata al Salone del ricorso alla linea curva e per l’espandersi Mobile di Milano l’anno successivo. della forma nello spazio intorno a sé alle All’epoca il giovane architetto era poetiche “morbide” ancora trionfanti in certamente più noto per la sua attività di quegli anni. La sua morfologia concepita disegnatore di fumetti e per aver fondato, per assolvere contemporaneamente insieme ad altri alla metà degli anni differenti modi di stare seduti, risponde Ottanta, il movimento del Bolidismo perfettamente all’idea di sedia come ispirato all’avanguardia futurista e al mito mini-struttura abitabile, così come era della velocità24. In quello stesso 1986 stata invocata dalle parole di Branzi e aveva progettato una sedia per Memphis Santachiara riportate in apertura. in legno, acciaio e pelle25. La serie di Il 1988 registra per Moroso un altro sedute concepite per Moroso risente di incontro notevole, quello con Ron Arad queste convinzioni: in particolare la allora già molto conosciuto per le poltroncina Numero 1, in pelle e tubolare produzioni in piccole serie legate al suo d’acciaio, sembra fatta per l’azione più studio di design One Off Ltd che in quel che per il riposo. Come avrebbero voluto periodo aveva ancora sede al Covent Branzi e Santachiara, essa riflette le Garden di Londra27. Le convinzioni che modalità di una società in moto perpetuo, muovevano il designer di origini israeliane “sempre disposta ad alzarsi”, attiva e erano ben riassunte nei due oggetti che re-attiva. A sottolineare i nuovi gli avevano dato la notorietà pochi anni raggiungimenti strutturali era lo stesso prima: la Rover Chair, ottenuta montando Iosa Ghini che, presentando il suo su una struttura tubolare d’acciaio i sedili progetto/prodotto nel depliant delle auto Rover 2000 andate in commerciale che ne accompagnava il demolizione (1981) e il Concrete Stereo, lancio sul mercato, ricordava come fosse giradischi con struttura in cemento necessario “rompere il regno dell’angolo armato, divenuto oggi un’icona del e della linea retta e ritrovare, certi delle Postmoderno (1983)28. Il design per lui possibilità neotecniche, la sinuosa curva, non era altro che “l’atto di imporre la la voluta, la spirale, le forme definibili da propria volontà su un materiale per dare equazioni complesse, da frattali” per forma a una funzione” portando quel mutare “sintatticamente e materiale al limite delle sue potenzialità semiologicamente il prodotto seduta”26. espressive29. Acciaio, legno, plastica A monte di questa innovazione però – e questa è la vera novità - vi era lo sviluppo della tecnologia che aveva consentito la realizzabilità di oggetti altrimenti destinati a rimanere pura utopia. Le stesse premesse dovrebbero essere poste per spiegare la nascita, nel 1988, di Saruyama, la “Montagna delle scimmie” disegnata dal giapponese Toshiyuki Kita vent’anni prima quale progetto per la tesi di laurea. La seduta multipla ricorda, nella caratterizzazione “organica” della sua
Metamorphosis 032. 033. “Dare corpo alle idee per creare un mondo” erano gli elementi costituitivi dei suoi La sua cultura visiva appartiene progetti, caratterizzati da una dominante completamente a questo mondo a cui dura e fredda che Patrizia Moroso lo egli attinge, per sua stessa ammissione, convincerà a trasformare nella nella propria fase creativa. Un poster, componente “morbida” degli imbottiti una vetrina, un’automobile così come un prodotti nell’azienda di famiglia. Nascono riverbero di luce possono costituire per così la Spring Collection (1990) cui fanno lui altrettante ispirazioni formali riunite seguito, il prototipo per Misfits (1993, sincreticamente in sedie, poltrone entrato in produzione solo nel 2007) la e divani come Alessandra, Eulalia Perez o serie Victoria and Albert (prodotta nel Saula Marina. Sono oggetti che sembrano 2000 da Moroso, ma ideata per rendere usciti direttamente dalle pagine di omaggio al museo londinese che qualche underground comix con cui quell’anno dedica una grande condividono la stessa ironia al limite retrospettiva a Ron Arad) e la poltroncina del sarcasmo e l’approccio ludico Little Albert (2001) in polietilene colorato con la realtà contemporanea. Si tratta che inaugura l’utilizzo di materiali plastici delle propaggini più estreme della visione di ultima generazione. Le linee hard radical del design così come essa edge delle sue realizzazioni originarie si è sviluppata nell’esteso e controverso si trasformano nei contorni smussati ambito del postmoderno. Gluon di Marc Newson, Progetti per Gluon Collection dell’imbottito, i profili accentuano la In parallelo a queste sperimentazioni, 1993 di Marc Newson, 1993 propria fluidità e curvatura, i colori accesi all’inizio degli anni Novanta, Moroso e vivaci si moltiplicano. Le diverse sedute prosegue da un lato la sua tradizionale che costituiscono le collezioni evocano, ricerca sul comfort funzionale grazie alla nelle forme sinuose e ondeggianti e nelle collaborazione di architetti come Enrico cromie multicolori, sensazioni Franzolini, unico designer di origini ed emozioni che si sommano all’aspetto friulane della scuderia aziendale. ludico e ironico sempre presente Dall’altro lato, però, avvia un progetto nelle creazioni di Ron Arad e che anche con Marc Newson, designer di rappresentano l’adesione ad una delle origini australiane che nel 1991 si linee più aggiornate del design trasferisce da Tokyo a Parigi dove apre contemporaneo. La collaborazione tra uno studio di design31. Nascono così la TV Ron Arad e Moroso si protrae a lungo – Chair e la poltrona della serie Gluon e giunge fino ai nostri giorni con la entrati in produzione nel 1993 e creazione di Do-Lo-Rez un sistema di caratterizzati da forme arrotondate e sedute modulari inserito in produzione biomorfiche , le stesse che nel 2008. contraddistinguono anche la Lockheed Le stesse ricerche su forme e materiali Lounge Chair una delle creazioni grazie contraddistinguono la collezione de alla quale il nome di Newson è noto, Los Muebles Amorosos ideata da Javier già allora, a livello internazionale. Mariscal insieme a Ron Arad per Moroso Le radici culturali che nel 1995. Il nome di Javier Mariscal evoca contraddistinguono il lavoro di Mariscal, naturalmente la sua esperienza con il invece, si possono rintracciare a monte gruppo Memphis che egli aveva portato delle ideazioni di Konstantin Grcic, a compimento negli anni Ottanta dopo un il designer tedesco creatore per Moroso esordio messo a segno in Spagna, sua di Osorom (2002), uno degli oggetti Los Muebles Amorosos terra d’origine, nell’ambito del fumetto30. la cui immagine è,Toshiyuki ancoraKita, oggi Saruyama a dieciIsland, anni di Javier Mariscal, 1995 1989-2006
Metamorphosis 034. 035. “Dare corpo alle idee per creare un mondo” Osorom di Konstantin Grcic, 2002
Metamorphosis 036. 037. “Dare corpo alle idee per creare un mondo” Tropicalia Collection di Patricia di distanza dalla sua nascita, fortemente stratificato, il libero gioco dei tasselli Urquiola, 2008 legata a quella dell’azienda produttrice. geometrici, l’inaspettata visione di A destra, Patricia Urquiola fotografata da Alessandro Paderni Darne una definizione sulla base della sua possibili intersezioni di linee rette e curve funzione è assai difficile: è una seduta, ma consentite dalla trasparenza della anche un piano d’appoggio e, a guardarlo concezione volumetrica. nella sua cristallina struttura di linee- I primi anni del terzo millennio forza, di pieni e di vuoti, potrebbe essere rappresentano per Moroso il definitivo anche una scultura del nostro tempo. riconoscimento a livello internazionale: Osorom rappresenta efficacemente nel 2003 la partecipazione alla Biennale quelle che sono le convinzioni intellettuali di Architettura di Venezia e la mostra di Grcic, formatosi al Royal College di al Palais de Tokyo a Parigi contrappuntano Londra dove fu allievo di Jasper Morrison. un successo che appare inarrestabile. Rappresentante di quella generazione di In questi anni si consolida la designers che avevano guardato agli anni collaborazione tra l’azienda friulana Ottanta con attenzione e curiosità e la designer Patricia Urquiola, iniziata assumendone il meglio allo scopo di nel 1998. Originaria di Oviedo in Spagna, trovare un nuovo modo di progettare Urquiola ha studiato architettura a Madrid l’oggetto industriale, egli punta per completare in seguito il suo percorso ugualmente alla logica stringente quanto di studi al Politecnico di Milano, allieva alla libertà d’invenzione32. A sottolinearlo di Achille Castiglioni di cui sarà anche è Grcic stesso che in un’intervista assistente. Il suo punto di riferimento rilasciata nel 1999 afferma apertamente rimane Bruno Munari ed è proprio che ”funzionalità, pensiero razionale, sul gioco delle forme e sulla loro ludica struttura sono concetti che ritengo molto interscambiabilità che lei costruisce importanti, ma nello stesso tempo lavoro le sue creazioni. Nel 2003 il suo divano per contraddire tutto questo. Allora cerco di esprimere un’idea di funzionalità che sia anche ironica, cerco di costruire un sistema che sia anche un po’ caotico, lavoro perché gli oggetti funzionino in maniera ineccepibile ma nello stesso tempo alludano a una totale libertà d’uso”33. Stando sempre alle sue dichiarazioni, il suo modo di progettare risente anche dei contatti con Wolf Vostell, esponente del gruppo Fluxus, artista impegnato sul versante dell’happening da cui Grcic avrebbe mutuato la propria idea di progetto forte, Malmö e le poltroncine Fjord vengono ma sul quale finiscono per innestarsi, fotografate alla Biennale di Venezia, in maniera imprevedibile, una serie mentre Highlands entra nel novero dei di variabili che attribuiscono al risultato pezzi esposti al parigino Palais de Tokyo. raggiunto il fascino della sorpresa34. Nel 2006 Urquiola crea per Moroso Sotto certi aspetti, Osorom raffigura la serie di sedute Antibodi che nel 2008 si visivamente tutto questo: il rigore della trasformeranno in Tropicalia grazie alla struttura in tecnopolimero composito lavorazione ad intreccio dei fili di plastica
Metamorphosis 038. 039. “Dare corpo alle idee per creare un mondo” colorati, tesi entro strutture d’acciaio Moroso da Nipa Doshi e Jonathan Levien geometriche, disposte come le facce indiana di famiglia Gujarati lei, scozzese di un poliedro. lui. Dal loro incontro nascono oggetti Su basi diverse, nel 2005, entra in come la serie di sedute My Beautiful Back produzione per Moroso la sedia Side o Principessa che alla raffinatezza Supernatural di Ross Lovegrove, dei tessuti e dei ricami indiani coniugano rappresentante della corrente di quello la sorpresa del dettaglio straniante che è stato definito “nuovo naturalismo”, e fuori contesto. versione evoluta dell’organicismo Tra i giovani, infine, è doveroso novecentesco35. La sedia, concepita segnalare il lavoro del gruppo svedese in polipropilene colorato con il ricorso Front (Sofia Lagerkvist, Charlotte von der a tecnologie evolute, si presenta Lanken, Anna Lindgren) caratterizzato da perfettamente allineata ai principi creativi un concept che si avvale delle potenzialità del designer che intende riproporre nel espressive dei tessuti stampati con suo lavoro la bellezza assoluta e originaria procedimenti fotografici per creare delle forme naturali36. Affascinato dalla effetti percettivi illusionistici come nella nitidezza e dalla ricchezza delle strutture collezione Moment. Un divano di organiche cresciute in totale armonia con concezione semplicissima si trasforma la vita e lo spazio circostante, Lovegrove così in un oggetto fintamente ad esse si ispira per creare oggetti drappeggiato mentre una panca evoca Moment Collection di Front, Moon e Memory di Tokujin Yoshioka, racchiusi entro linee raffinate ed eleganti la durezza del legno nell’immagine, 2009 2011 che esaltano le possibilità estetiche della ma è nella sostanza un imbottito di grande curva e dell’ellisse. Leggerezza, comfort. flessibilità, eleganza sono i criteri guida Ripercorrere la storia di un’azienda dei suoi progetti indirizzati all’utilizzo come Moroso ha così permesso di delle tecnologie più avanzate nella evidenziare l’evoluzione del design dalla lavorazione dei materiali con “l’intento seconda metà del Novecento ad oggi di solidificare idee e forme che un tempo tracciandone, ad un tempo, lo sviluppo erano fluide”37, dichiarazione nazionale e quello internazionale. quest’ultima che si adatta esattamente Si è parlato di forma e funzione, di ai processi di produzione di Supernatural. avanguardia radicale, della sua eredità Tra i designers di ultima generazione stilistica e dei suoi ultimi raggiungimenti spicca il gruppo dei giapponesi con lo per arrivare a toccare argomenti come il studio Nendo che con Kub e Dew continuo rinnovamento dei materiali, riprendono decorazioni di ascendenza l’ecosostenibilità e l’ergonomia che optical, mentre Tokujin Yoshioka si ispira sicuramente indicano il futuro del disegno al mondo naturale per le sue creazioni industriale. Al di là di ogni metafora, però che puntano sul decoro e sull’utilizzo di ciò di cui si è parlato è soprattutto tessuti innovativi come quello che riveste il nostro modo di vivere e di stare nel e dà forma alla seduta Memory o alla mondo, la nostra capacità di rapportarci poltroncina Moon in polietilene con l’ambiente che ci circonda creando trasparente che cattura e riflette la luce oggetti che siano in sintonia e rispecchino ad imitazione dell’astro lunare. le nostre esigenze, i nostri desideri e, Kub e Dew di Nendo, Supernatural di Ross Lovegrove, Frutto dell’intreccio di culture e in ultima analisi, i nostri sogni unica e vera 2009 2005 tradizioni assai lontane tra loro nel tempo frontiera del design contemporaneo. e nello spazio sono gli oggetti ideati per
Metamorphosis 040. 041. “Dare corpo alle idee per creare un mondo” Note * L’affermazione mostra (Rovereto, MART, 24 giugno – 26 settembre 17 L. Sossella, 40 anni. Mariscal, Alessandro p. 12. 32 C. Morozzi, Konstantin abbreviata spetta 3 marzo – 3 giugno 2007), 2004), Firenze, Maschietto Istruzioni per l’uso, Udine, Mendini, Paola Navone, 30 Javier Mariscal è Grcic, Milano, Il Sole 24 a Patrizia Moroso Milano, Skira, 2007, pp. Editore, 2004, pp. 9-35. Moroso, 1992, p. 28; Peter Shire, Ettore l’ideatore di personaggi ore, 2011. ed è riportata in E. 31-32. 10 Cfr. M. Vitta, Il progetto Commessatti, Cavalicco Sottsass, George James come El Señor del 33 Cfr. quanto riportato Commessatti, Cavalicco 5 Per un quadro generale della bellezza. Il design fra Friuli Mondo…cit., pp. Sowden, Studio Alchimia Caballito o il creatore da F. Picchi, Konstantin Friuli Mondo. Elena si veda V. Gregotti, arte e tecnica, 1851-2001, 13-14. – Bruno Gregori, Matteo del Rrollo enmascarado, Grcic, in «Domus», 820, Commessatti racconta Italian Design, 1945-1971, Torina, Einaudi, 2001, pp. 18 A. Cappellieri, Antonio Thun, Masanori Umeda, primo fumetto spagnolo novembre 1999, p. 42. Moroso, Milano, Il Sole 24 in E. Ambasz (a cura di), 268-269. Citterio: architettura e Marco Zanini. Le aziende “underground”. Per 34 Ivi, p. 45. Ore, 2007, p. 73. Italy: The New Domestic 11 Gregotti, Cultura design, Milano, Skira, 2007. che partecipavano alla ulteriori approfondimenti 35 Supernatural the work of 1 A. Branzi – D. Landscape. Achievements architettonica…, cit., p. 19 Sull’esperienza di fase di realizzazione si rimanda a Drawing Ross Lovegrove, London, Santachiara, Idee, appunti, and Problems of Italian 43. Alchymia e in generale dei progetti erano Life. Mariscal, London, Phaidon, 2004. divagazioni, in «Mobili ‘81» Design, catalogo della 12 Gregotti, Italian Design…, sul design anni Settanta Abet Print, Brionvega, Phaidon, 2009. 36 Peter M. Fiell, Ross numero speciale allegato mostra (New York, cit., pp. 330-331. Sul si vedano A. Branzi, La Brugola, Lorenz, Rainbow, 31 C. Ferrara, Marc Newson: Lovegrove la nuova al fascicolo di «Domus», Museum of Modern Art, ruolo di Sottsass si vedano Casa Calda. Esperienze Riforma. Per ulteriori design tra organicità e natura, in «Domus», 818, dicembre 1980, pp. 6-7. 26 maggio – 11 settembre anche le considerazioni del Nuovo Design Italiano, approfondimenti si fantascienza, Milano, settembre 1999, p. 70. 2 Per ulteriori informazioni 1972), Firenze, Centro di G. Adamson – J. Pavitt, Milano, Idea Books, 1999 rimanda a B. Radice, Lupetti, 2005. 37 Ibidem. relativamente alla storia Di, 1972, pp. 315-340 Postmodernism: style and (ristampa dell’edizione del Memphis, Milano, Electa, dell’azienda e dei suoi e successivamente V. subversion, in G. Adamson 1984) e Adamson – Pavitt, 1984. componenti si legga Gregotti (a cura di e con – J. Pavitt (a cura di), Postmodernism…cit., pp. 22 Cfr. Gregotti, Cultura Commessatti, Cavalicco la collaborazione di G. Postmodernism. Style and 40-42. architettonica…, cit., p. Friuli Mondo…cit. e il Bosoni, M. De Giorgi, subversion, 1970-1990, 20 R. Barilli, Arredo 47. saggio della stessa autrice A. Nulli), Il disegno del catalogo della mostra alchemico, in «Domus», 23 Commessatti, Cavalicco nel presente catalogo. prodotto industriale. (London, Victoria & Albert 607, giugno 1980, p. 33. Friuli Mondo…cit., pp. La definizione di Marino Italia 1860-1980, Milano, Museum, 24 settembre 21 C. Jencks, The…New… 24-35. Mansutti come “uomo Electa, 1982; Id., Cultura 2011 – 15 gennaio 2012), International…Style…e 24 15 anni di progetti dei prototipi” spetta a architettonica e disegno London, V&A Publishing, altre etichette, in Massimo Iosa Ghini Ron Arad e compare in del prodotto industriale 2011, pp. 12-95, in «Domus», 623, dicembre 15 years of projects, un breve testo riportato in Italia, in Bosoni – particolare alle pp. 22-23. 1981, pp. 41-51. Coordinato Milano, Electa, 2001. sull’opuscolo commerciale Cogeval (a cura di), Il Modo 13 Per ulteriori teoricamente da Barbara 25 15 anni di progetti che presentava il lancio Italiano…, cit., pp. 37-49. approfondimenti si faccia Radice, Memphis si Massimo Iosa Ghini…, cit., della collezione de Los 6 Gregotti, Italian Design, riferimento a A. Branzi, presentava esplicitamente p. 9. Muebles Amorosos di 1945-1971…, cit., Introduzione al design come un movimento 26 Desidero qui Javier Mariscal. 7 Per un approfondimento italiano. Una modernità di superamento sia ringraziare gli amici 3 Si vedano a questo generale si veda G. incompleta, Milano, Baldini del funzionalismo Elena Commessatti, proposito le osservazioni C. Argan, Ideological Castoldi Dalai, 2008, pp. razionalista che ancora Artemio Croatto e di G. Corretti, Il progetto development in the 156-157 e il già citato contraddistingueva il Alessandro Paderni di un paese che cambia, thought and imagery of Pettena (a cura di), Radical “real design” di stampo per avermi aiutato nel in A. Branzi (a cura di), Il Italian Design, in Ambasz design…, cit. internazionale sia del reperimento dei materiali design italiano 1964-1990, (a cura di), Italy: The New 14 Cfr. Branzi, Introduzione “radicalismo” degli anni d’archivio riguardanti le Milano, Electa, 1996, pp. Domestic Landscape…, al design italiano…, cit., Sessanta e Settanta campagne promozionali e 26-35; G. D’Amato, Storia cit., pp. 358-369. p. 156. per attingere ad una pubblicitarie Moroso dagli del design, Milano, Bruno 8 Gregotti, Italian Design…, 15 Una lunga ricognizione visione ottimista e anni Ottanta ad oggi. Mondadori, 2005, pp. cit., p. 324. critica della mostra fu propositiva del progetto 27 D. Sudjic, Ron Arad, 166-167. 9 Ivi, pp. 329-332, ma si pubblicata a cura di industriale. Facevano London, Laurence King 4 G. Bosoni, Del “modo vedano sull’argomento F. Raggi, N.Y. M.O.M.A: parte del gruppo i Publishers, 1999. italiano” e le sue anche le osservazioni «Italy: The New Domestic designers di provenienza 28 Si veda per questo lo forme. Storia di “cose”, generali avanzate da G. Landscape», in internazionale: Martine spazio riservato al pezzo espressioni, simboli della Pettena, Il percorso del «Casabella», 366, giugno Bedin, Andrea Branzi, all’interno della mostra creatività italiana, in G. Radicale, in G. Pettena (a 1972, pp. 12-26 e 62-74. Aldo Cibic, Michele Adamson – Pavitt (a cura Bosoni – G. Cogeval (a cura di), Radical design. 16 E. Ambasz, Introduction, De Lucchi, Nathalie du di), Postmodernism…cit.. cura di), Il Modo Italiano. Ricerca e progetto dagli in Id. (a cura di), Italy: Pasquier, Michael Graves, 29 La citazione è tratta da Design e avanguardie anni ’60 a oggi, catalogo The New Domestic Hans Hollein, Arata A. Cappellieri, Design e artistiche in Italia nel XX della mostra (San Giovanni Landscape…, cit., pp. Isozaki, Terry Jones, Italy: Ron Arad, Milano, My beautiful backside di Nipa Doshi secolo, catalogo della Valdarno, Casa Masaccio, 19-21. Shiro Kuramata, Javier Mondadori Electa, 2008, e Jonathan Levien, 2008
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