CONFIMI Rassegna Stampa del 05/11/2015

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CONFIMI
   Rassegna Stampa del 05/11/2015

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INDICE

CONFIMI
  05/11/2015 Prima Pagina Modena - Modena                                             6
  «Legge di stabilità, segnali positivi per le imprese»

CONFIMI WEB
  04/11/2015 finanza.repubblica.it                                                    8
  Legge di Stabilità, per le piccole e medie imprese edili ci sono segnali positivi

  04/11/2015 it.finance.yahoo.com 13:13                                               9
  Legge di Stabilità, Aniem: Segni positivi per imprese, ma occhio a debiti Pa

  04/11/2015 notizie.tiscali.it                                                       10
  Legge di Stabilità, Aniem: Segni positivi per imprese, ma occhio a debiti Pa

  04/11/2015 www.quotidianodipuglia.it                                                11
  Legge di Stabilità, per le piccole e medie imprese edili ci sono segnali positivi

  04/11/2015 www.teleborsa.it 03:44                                                   12
  Legge di Stabilità, per le piccole e medie imprese edili ci sono segnali positivi

  04/11/2015 economia.ilmessaggero.it 11:38                                           13
  Legge di Stabilità, per le piccole e medie imprese edili ci sono segnali positivi

  04/11/2015 economia.ilmessaggero.it 11:38                                           14
  Legge di Stabilità, per le piccole e medie imprese edili ci sono segnali positivi

  04/11/2015 www.lapresse.it 13:15                                                    15
  Legge di Stabilità, Aniem: Segni positivi per imprese, ma occhio a debiti Pa

  04/11/2015 quifinanza.it                                                            16
  Legge di Stabilità, per le piccole e medie imprese edili ci sono segnali positivi

SCENARIO ECONOMIA
  05/11/2015 Corriere della Sera - Nazionale                                          18
  Viaggiamo con il freno tirato

  05/11/2015 Corriere della Sera - Nazionale                                          19
  «L'Europa completi l'Unione bancaria»
05/11/2015 Il Sole 24 Ore                                                       21
  LA PUNTA DELL'ICEBERG

  05/11/2015 Il Sole 24 Ore                                                       22
  «Il sistema creditizio sarà più sicuro»

  05/11/2015 Il Sole 24 Ore                                                       24
  Bergoglio stringe sul riassetto della finanza

  05/11/2015 Il Sole 24 Ore                                                       26
  Yellen e dati Usa rilanciano il maxi-dollaro

  05/11/2015 Il Sole 24 Ore                                                       28
  Serra: «Cdp ne resti fuori»

  05/11/2015 La Repubblica - Nazionale                                            30
  Tregua governo-Regioni, subito un decreto. Padoan: "Scende il debito"

  05/11/2015 La Repubblica - Nazionale                                            32
  Nel commercio è caos contratti I dipendenti di coop e Gdo verso lo sciopero

  05/11/2015 La Repubblica - Nazionale                                            33
  Porsche e auto a benzina si allarga lo scandalo Vw Titolo -9%, Moody's boccia

  05/11/2015 Panorama                                                             34
  Telecom straniera, Italia disarmata

  05/11/2015 MF - Nazionale                                                       36
  Messina: per noi momento magico

  05/11/2015 MF - Nazionale                                                       38
  Privatizzazioni, dopo le Poste tocca all'Enav

  05/11/2015 MF - Nazionale                                                       39
  Dopo un anno la Vigilanza unica è ancora monca. E gestita male

  05/11/2015 MF - Nazionale                                                       40
  DOPO LA RIFORMA DELLA FINANZA VATICANA È TEMPO DI UNA VERIFICA

SCENARIO PMI
  05/11/2015 Corriere della Sera - Milano                                         42
  Il regalo di Expo: fatturato raddoppiato e azienda salva

  05/11/2015 La Repubblica - Torino                                               43
  Da Nestlè a Tnt le multinazionali in fuga dal Piemonte ma arrivano i cinesi

  05/11/2015 MF - Nazionale                                                       45
  Il test ai vertici può valere il 10%
05/11/2015 ItaliaOggi     47
Borse a doppia velocità
CONFIMI

1 articolo
05/11/2015
Pag. 13 Ed. Modena

                                                                                                                                   La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
 ANIEM Piacentini: «Attenzione ai pagamenti»
 «Legge di stabilità, segnali positivi per le imprese»

 MODENA «La legge di stabilità contiene certamente misure di stimolo e di sostegno per le pmi e per l'edilizia
 in particolare». Lo sostiene dichiara Dino Piacentini (nella foto) , presidente di Aniem, l'a ssociazione delle
 piccole e medie imprese edili manifatturiere aderente a Confimi Industria. « L'ab o l izione del p a t t o d i s t
 ab i l i t à interno, la confer ma delle agevo l a zi o n i fiscali per ristr utturazioni e ri qual ificazione energ etica,
 l'e l i m i n az i o n e de ll 'im posizione fiscale sulla prima casa c o s t i t u iscono certamente el e m e n t i
 impor tanti che confermano la volontà di stimolare la ripresa di un settore strategico per l'economia nazionale,
 quale l'edilizia», prosegue il presidente di Aniem. «Ma non solo: si registra anche l'inversione di tendenza
 rispetto agli ultimi anni in relazione alla contrazione degli stanziamenti per il settore. Siamo molto soddisfatti
 anche per la misura che impone una stretta per i tempi di pagamento delle amministrazioni, con l'obiettivo di
 allinearsi ai tempi imposti dall'Ue: il tema dei ritardi di pagamento è particolarmente sentito dalle aziende del
 settore e su questo aspetto occorre certamente un impegno maggiore. Quando si mette in gara u n'opera -
 incalza Piacentini - deve esserci certezza dei finanziamenti disponibili e dei tempi di pagamento. Per questo
 Aniem propone un conto dedicato, inamovibile ed impignorabile da terzi per i singoli finanz i a me n t i ed una
 centrale unica d i p a g amenti. C o m e Pres id en te di Aniem conclude voglio sott o li n e are con molta
 forza le difficoltà che le nostre i m p r e s e h a n n o a causa del m e c c a n ismo dello s p l i t p ayment:
 secondo l'Aniem, per le imprese che hanno come principale committente la pubblica amministrazione si tratta
 di un ennesimo ostacolo per un settore già in gravi difficoltà perché mentre le aziende non riceveranno l'iva
 sulle commesse, avranno comunque l'Iva in pagamento verso i propri fornitori, con un forte sbilanciamento
 del flusso di cassa e necessità di far ricorso al credito, il cui accesso è già proibitivo durante l'attuale fase rec
 e s s iva » .

CONFIMI - Rassegna Stampa 05/11/2015                                                                                           6
CONFIMI WEB

9 articoli
04/11/2015
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                                                                                                                             La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
 Legge di Stabilità, per le piccole e medie imprese edili ci sono segnali
 positivi
 pagerank: 7

 (Teleborsa) - La legge di Stabilità resta sotto la lente di imprese e famiglie, con alcuni sostenitori ed altri
 contrari alla manovra.
 Dino Piacentini, Presidente di Aniem, l'associazione delle piccole e medie imprese edili manifatturiere
 aderente a Confimi Industria ritiene che la manovra contenga "misure di stimolo e di sostegno per le piccole e
 medie imprese e per l'edilizia in particolare".
 "L'abolizione del patto di stabilità interno, la conferma delle agevolazioni fiscali per ristrutturazioni e
 riqualificazione energetica, l'eliminazione dell'imposizione fiscale sulla prima casa costituiscono certamente
 elementi importanti che confermano la volontà di stimolare la ripresa di un settore strategico per l'economia
 nazionale, quale l'edilizia", prosegue il Presidente di Aniem.
 Positiva anche la misura che impone una stretta per i tempi di pagamento delle amministrazioni, con
 l'obiettivo di allinearsi ai tempi imposti dall'UE: "il tema dei ritardi di pagamento è particolarmente sentito dalle
 aziende del settore e su questo aspetto occorre certamente un impegno maggiore; quando si mette in gara
 un'opera deve esserci certezza dei finanziamenti disponibili e dei tempi di pagamento. Per questo Aniem
 propone un conto dedicato, inamovibile ed impignorabile da terzi per i singoli finanziamenti ed una centrale
 unica di pagamenti".

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04/11/2015 13:13
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                                                                                                                          La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
  Legge di Stabilità, Aniem: Segni positivi per imprese, ma occhio a debiti
  Pa
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  Roma, 4 nov. (LaPresse) - "La legge di stabilità contiene certamente misure di stimolo e di sostegno per le
  pmi e per l'edilizia in particolare". Lo dichiara Dino Piacentini, presidente di Aniem, l'associazione delle
  piccole e medie imprese edili manifatturiere aderente a Confimi Industria.
  "L'abolizione del patto di stabilità interno, la conferma delle agevolazioni fiscali per ristrutturazioni e
  riqualificazione energetica, l'eliminazione dell'imposizione fiscale sulla prima casa costituiscono certamente
  elementi importanti che confermano la volontà di stimolare la ripresa di un settore strategico per l'economia
  nazionale, quale l'edilizia", prosegue il presidente di Aniem.
  "Ma non solo - continua ancora il numero uno Aniem - si registra anche l'inversione di tendenza rispetto agli
  ultimi anni in relazione alla contrazione degli stanziamenti per il settore. Siamo molto soddisfatti anche per la
  misura che impone una stretta per i tempi di pagamento delle amministrazioni, con l'obiettivo di allinearsi ai
  tempi imposti dall'Ue: il tema dei ritardi di pagamento è particolarmente sentito dalle aziende del settore e su
  questo aspetto occorre certamente un impegno maggiore; quando si mette in gara un'opera deve esserci
  certezza dei finanziamenti disponibili e dei tempi di pagamento. Per questo Aniem propone un conto
  dedicato, inamovibile ed impignorabile da terzi per i singoli finanziamenti ed una centrale unica di pagamenti".
  "Come Presidente di Aniem", conclude Piacentini, "voglio sottolineare con molta forza le difficoltà che le
  nostre imprese hanno a causa del meccanismo dello split payment: secondo l'Aniem, per le imprese che
  hanno come principale committente la Pubblica Amministrazione si tratta di un ennesimo ostacolo per un
  settore già in gravi difficoltà perché mentre le aziende non riceveranno l'iva sulle commesse, avranno
  comunque l'Iva in pagamento verso i propri fornitori, con un forte sbilanciamento del flusso di cassa e
  necessità di far ricorso al credito, il cui accesso è già proibitivo durante l'attuale fase recessiva".

CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 05/11/2015                                                                              9
04/11/2015
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 Legge di Stabilità, Aniem: Segni positivi per imprese, ma occhio a debiti
 Pa
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 Roma, 4 nov. (LaPresse) - "La legge di stabilità contiene certamente misure di stimolo e di sostegno per le
 pmi e per l'edilizia in particolare". Lo dichiara Dino Piacentini, presidente di Aniem, l'associazione delle
 piccole e medie imprese edili manifatturiere aderente a Confimi Industria."L'abolizione del patto di stabilità
 interno, la conferma delle agevolazioni fiscali per ristrutturazioni e riqualificazione energetica, l'eliminazione
 dell'imposizione fiscale sulla prima casa costituiscono certamente elementi importanti che confermano la
 volontà di stimolare la ripresa di un settore strategico per l'economia nazionale, quale l'edilizia", prosegue il
 presidente di Aniem."Ma non solo - continua ancora il numero uno Aniem - si registra anche l'inversione di
 tendenza rispetto agli ultimi anni in relazione alla contrazione degli stanziamenti per il settore. Siamo molto
 soddisfatti anche per la misura che impone una stretta per i tempi di pagamento delle amministrazioni, con
 l'obiettivo di allinearsi ai tempi imposti dall'Ue: il tema dei ritardi di pagamento è particolarmente sentito dalle
 aziende del settore e su questo aspetto occorre certamente un impegno maggiore; quando si mette in gara
 un'opera deve esserci certezza dei finanziamenti disponibili e dei tempi di pagamento. Per questo Aniem
 propone un conto dedicato, inamovibile ed impignorabile da terzi per i singoli finanziamenti ed una centrale
 unica di pagamenti"."Come Presidente di Aniem", conclude Piacentini, "voglio sottolineare con molta forza le
 difficoltà che le nostre imprese hanno a causa del meccanismo dello split payment: secondo l'Aniem, per le
 imprese che hanno come principale committente la Pubblica Amministrazione si tratta di un ennesimo
 ostacolo per un settore già in gravi difficoltà perché mentre le aziende non riceveranno l'iva sulle commesse,
 avranno comunque l'Iva in pagamento verso i propri fornitori, con un forte sbilanciamento del flusso di cassa
 e necessità di far ricorso al credito, il cui accesso è già proibitivo durante l'attuale fase recessiva".

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04/11/2015
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 Legge di Stabilità, per le piccole e medie imprese edili ci sono segnali
 positivi
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 (Teleborsa) - La legge di Stabilità resta sotto la lente di imprese e famiglie, con alcuni sostenitori ed altri
 contrari alla manovra. Dino Piacentini, Presidente di Aniem, l'associazione delle piccole e medie imprese edili
 manifatturiere aderente a Confimi Industria ritiene che la manovra contenga "misure di stimolo e di sostegno
 per le piccole e medie imprese e per l'edilizia in particolare". "L'abolizione del patto di stabilità interno, la
 conferma delle agevolazioni fiscali per ristrutturazioni e riqualificazione energetica, l'eliminazione
 dell'imposizione fiscale sulla prima casa costituiscono certamente elementi importanti che confermano la
 volontà di stimolare la ripresa di un settore strategico per l'economia nazionale, quale l'edilizia", prosegue il
 Presidente di Aniem.
 Positiva anche la misura che impone una stretta per i tempi di pagamento delle amministrazioni, con
 l'obiettivo di allinearsi ai tempi imposti dall'UE: "il tema dei ritardi di pagamento è particolarmente sentito dalle
 aziende del settore e su questo aspetto occorre certamente un impegno maggiore; quando si mette in gara
 un'opera deve esserci certezza dei finanziamenti disponibili e dei tempi di pagamento. Per questo Aniem
 propone un conto dedicato, inamovibile ed impignorabile da terzi per i singoli finanziamenti ed una centrale
 unica di pagamenti".

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04/11/2015 03:44
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  Legge di Stabilità, per le piccole e medie imprese edili ci sono segnali
  positivi
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  (Teleborsa) - La legge di Stabilità resta sotto la lente di imprese e famiglie, con alcuni sostenitori ed altri
  contrari alla manovra.
  Dino Piacentini, Presidente di Aniem, l'associazione delle piccole e medie imprese edili manifatturiere
  aderente a Confimi Industria ritiene che la manovra contenga "misure di stimolo e di sostegno per le piccole e
  medie imprese e per l'edilizia in particolare".
  "L'abolizione del patto di stabilità interno, la conferma delle agevolazioni fiscali per ristrutturazioni e
  riqualificazione energetica, l'eliminazione dell'imposizione fiscale sulla prima casa costituiscono certamente
  elementi importanti che confermano la volontà di stimolare la ripresa di un settore strategico per l'economia
  nazionale, quale l'edilizia", prosegue il Presidente di Aniem.
  Positiva anche la misura che impone una stretta per i tempi di pagamento delle amministrazioni, con
  l'obiettivo di allinearsi ai tempi imposti dall'UE: "il tema dei ritardi di pagamento è particolarmente sentito dalle
  aziende del settore e su questo aspetto occorre certamente un impegno maggiore; quando si mette in gara
  un'opera deve esserci certezza dei finanziamenti disponibili e dei tempi di pagamento. Per questo Aniem
  propone un conto dedicato, inamovibile ed impignorabile da terzi per i singoli finanziamenti ed una centrale
  unica di pagamenti".

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04/11/2015 11:38
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                                                                                                                           La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
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  positivi
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  (Teleborsa) - La legge di Stabilità resta sotto la lente di imprese e famiglie, con alcuni sostenitori ed altri
  contrari alla manovra.
  Dino Piacentini, Presidente di Aniem, l'associazione delle piccole e medie imprese edili manifatturiere
  aderente a Confimi Industria ritiene che la manovra contenga "misure di stimolo e di sostegno per le piccole e
  medie imprese e per l'edilizia in particolare". "L'abolizione del patto di stabilità interno, la conferma delle
  agevolazioni fiscali per ristrutturazioni e riqualificazione energetica, l'eliminazione dell'imposizione fiscale
  sulla prima casa costituiscono certamente elementi importanti che confermano la volontà di stimolare la
  ripresa di un settore strategico per l'economia nazionale, quale l'edilizia", prosegue il Presidente di Aniem.
  Positiva anche la misura che impone una stretta per i tempi di pagamento delle amministrazioni, con
  l'obiettivo di allinearsi ai tempi imposti dall'UE: "il tema dei ritardi di pagamento è particolarmente sentito dalle
  aziende del settore e su questo aspetto occorre certamente un impegno maggiore; quando si mette in gara
  un'opera deve esserci certezza dei finanziamenti disponibili e dei tempi di pagamento. Per questo Aniem
  propone un conto dedicato, inamovibile ed impignorabile da terzi per i singoli finanziamenti ed una centrale
  unica di pagamenti".

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04/11/2015 11:38
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  Legge di Stabilità, per le piccole e medie imprese edili ci sono segnali
  positivi
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  (Teleborsa) - La legge di Stabilità resta sotto la lente di imprese e famiglie, con alcuni sostenitori ed altri
  contrari alla manovra.
  Dino Piacentini, Presidente di Aniem, l'associazione delle piccole e medie imprese edili manifatturiere
  aderente a Confimi Industria ritiene che la manovra contenga "misure di stimolo e di sostegno per le piccole e
  medie imprese e per l'edilizia in particolare". "L'abolizione del patto di stabilità interno, la conferma delle
  agevolazioni fiscali per ristrutturazioni e riqualificazione energetica, l'eliminazione dell'imposizione fiscale
  sulla prima casa costituiscono certamente elementi importanti che confermano la volontà di stimolare la
  ripresa di un settore strategico per l'economia nazionale, quale l'edilizia", prosegue il Presidente di Aniem.
  Positiva anche la misura che impone una stretta per i tempi di pagamento delle amministrazioni, con
  l'obiettivo di allinearsi ai tempi imposti dall'UE: "il tema dei ritardi di pagamento è particolarmente sentito dalle
  aziende del settore e su questo aspetto occorre certamente un impegno maggiore; quando si mette in gara
  un'opera deve esserci certezza dei finanziamenti disponibili e dei tempi di pagamento. Per questo Aniem
  propone un conto dedicato, inamovibile ed impignorabile da terzi per i singoli finanziamenti ed una centrale
  unica di pagamenti".

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  Legge di Stabilità, Aniem: Segni positivi per imprese, ma occhio a debiti
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  Roma, 4 nov. (LaPresse) - 'La legge di stabilità contiene certamente misure di stimolo e di sostegno per le
  pmi e per l'edilizia in particolare'. Lo dichiara Dino Piacentini, presidente di Aniem, l'associazione delle piccole
  e medie imprese edili manifatturiere aderente a Confimi Industria.
  'L'abolizione del patto di stabilità interno, la conferma delle agevolazioni fiscali per ristrutturazioni e
  riqualificazione energetica, l'eliminazione dell'imposizione fiscale sulla prima casa costituiscono certamente
  elementi importanti che confermano la volontà di stimolare la ripresa di un settore strategico per l'economia
  nazionale, quale l'edilizia', prosegue il presidente di Aniem.
  'Ma non solo - continua ancora il numero uno Aniem - si registra anche l'inversione di tendenza rispetto agli
  ultimi anni in relazione alla contrazione degli stanziamenti per il settore. Siamo molto soddisfatti anche per la
  misura che impone una stretta per i tempi di pagamento delle amministrazioni, con l'obiettivo di allinearsi ai
  tempi imposti dall'Ue: il tema dei ritardi di pagamento è particolarmente sentito dalle aziende del settore e su
  questo aspetto occorre certamente un impegno maggiore; quando si mette in gara un'opera deve esserci
  certezza dei finanziamenti disponibili e dei tempi di pagamento. Per questo Aniem propone un conto
  dedicato, inamovibile ed impignorabile da terzi per i singoli finanziamenti ed una centrale unica di pagamenti'.
  'Come Presidente di Aniem', conclude Piacentini, 'voglio sottolineare con molta forza le difficoltà che le nostre
  imprese hanno a causa del meccanismo dello split payment: secondo l'Aniem, per le imprese che hanno
  come principale committente la Pubblica Amministrazione si tratta di un ennesimo ostacolo per un settore già
  in gravi difficoltà perché mentre le aziende non riceveranno l'iva sulle commesse, avranno comunque l'Iva in
  pagamento verso i propri fornitori, con un forte sbilanciamento del flusso di cassa e necessità di far ricorso al
  credito, il cui accesso è già proibitivo durante l'attuale fase recessiva'.

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04/11/2015
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 Legge di Stabilità, per le piccole e medie imprese edili ci sono segnali
 positivi

 La legge di Stabilità resta sotto la lente di imprese e famiglie, con alcuni sostenitori ed altri contrari alla
 manovra.
 Dino Piacentini, Presidente di Aniem, l'associazione delle piccole e medie imprese edili manifatturiere
 aderente a Confimi Industria ritiene che la manovra contenga "misure di stimolo e di sostegno per le piccole e
 medie imprese e per l'edilizia in particolare".
 "L'abolizione del patto di stabilità interno, la conferma delle agevolazioni fiscali per ristrutturazioni e
 riqualificazione energetica, l'eliminazione dell'imposizione fiscale sulla prima casa costituiscono certamente
 elementi importanti che confermano la volontà di stimolare la ripresa di un settore strategico per l'economia
 nazionale, quale l'edilizia", prosegue il Presidente di Aniem.
 Positiva anche la misura che impone una stretta per i tempi di pagamento delle amministrazioni, con
 l'obiettivo di allinearsi ai tempi imposti dall'UE: "il tema dei ritardi di pagamento è particolarmente sentito dalle
 aziende del settore e su questo aspetto occorre certamente un impegno maggiore; quando si mette in gara
 un'opera deve esserci certezza dei finanziamenti disponibili e dei tempi di pagamento. Per questo Aniem
 propone un conto dedicato, inamovibile ed impignorabile da terzi per i singoli finanziamenti ed una centrale
 unica di pagamenti".

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SCENARIO ECONOMIA

15 articoli
05/11/2015                                                                                            diffusione:298071
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 Contratti e ripresa
 Viaggiamo con il freno tirato
 Dario Di Vico

 Vendite di auto, esportazioni negli Usa e incremento del risparmio. Sono questi i tre soli indicatori che
 riescono a motivare un ottimismo della volontà dell'anno di grazia 2015. Perché se è vero che gli indici di
 fiducia delle imprese e dei consumatori sono tornati a livelli migliori, per ora non ci sono sufficienti evidenze
 che questo cambio di clima si sia tradotto in conseguenti decisioni d'impresa. D'altro canto capita spesso, al
 termine di un dibattito o di un'assemblea, di essere avvicinati da uno o più piccoli imprenditori che hanno
 voglia di fare un'unica e fatidica domanda: «Ma lei la vede davvero questa ripresa?». È un test di come nella
 vita di tutti i giorni sia difficile trovare, in buona quantità, imprese che stiano investendo significativamente:
 comprandone altre, allargando l'attività orizzontalmente o verticalmente, ampliando i luoghi fisici della
 produzione. Non si vede un fiume che sta portando alla crescita, tutt'al più scorrono dei rivoli. I macchinari, ad
 esempio, vengono cambiati a un buon ritmo e con i super ammortamenti previsti dalla legge di Stabilità lo
 saranno di più.
 Sul versante dei consumi svettano le vendite di auto, anch'esse sono effetto di una sostituzione ritardata e
 stanno comunque garantendo al Pil un contributo elevato. Si vendono di più le vetture del ceto medio, le
 Panda e le Punto, ed è una conferma che il reddito a disposizione delle famiglie è addirittura cresciuto, ma si
 rivolge ai consumi solo selettivamente preferendo in molti casi parcheggiarsi nei depositi bancari.
 I nostri imprenditori che esportano negli Usa poi hanno il sorriso smagliante. Non c'è settore che non abbia
 saputo approfittare della svalutazione dell'euro per conquistare nuovi consumatori ed è un'ottima notizia
 anche in prospettiva, perché la nostra presenza negli States è ancora concentrata in pochi punti e ci sono
 dunque le classiche praterie da conquistare.
 Si potrebbe continuare a lungo illustrando la fenomenologia dell'economia reale ma il giudizio non
 cambierebbe: è una ripresa che ha il freno a mano tirato. E onestamente non si vede una curva superata la
 quale la strada si possa presentare in discesa, mentre non mancano qua e là segnalazioni dell'apertura di
 nuove crisi aziendali, a dimostrazione se non altro che la capacità produttiva installata non è saturata. Con
 questi presupposti l'occupazione non poteva certo decollare innanzitutto per gli ingenti quantitativi di
 cassaintegrati ancora da riassorbire e subito dopo perché non ci sono grandi scelte di investimenti labour
 intensive in atto. I provvedimenti governativi hanno sicuramente aiutato con generosità a stabilizzare quote di
 lavoro precario, ma di più non potevano produrre anche perché la letteratura economica suggerisce che
 l'occupazione è un'intendenza che segue, distanziata di qualche tempo.
 È in questo contesto che oggi si apre la stagione contrattuale con il rinnovo dei metalmeccanici. Finora quella
 che doveva essere una fase rifondatrice delle relazioni industriali è partita in maniera pasticciata: i chimici si
 sono sfilati da qualsiasi impegno di sistema e hanno chiuso velocemente, gli alimentaristi prima si erano
 vestiti da colombe e poi hanno sfoderato gli artigli. I metalmeccanici sostengono di voler prevedere un doppio
 binario di comunicazione con i dipendenti, uno mediato dal sindacato e uno diretto e di conseguenza vogliono
 spostare il baricentro della contrattazione in fabbrica dove quel mix può funzionare meglio. Ci sarà tempo e
 modo per riferirne nel dettaglio; per ora l'unico errore da non commettere è trattarne come di un tema
 meramente sindacale. Ci riporta, invece, a quel freno a mano che dovremmo sbloccare.
  Dario Di Vico
  © RIPRODUZIONE RISERVATA

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 «L'Europa completi l'Unione bancaria»
 Draghi: le prossime tappe sono il mercato comune dei capitali e l'assicurazione Ue per i d epositi La spinta
 della Bce per coinvolgere Londra. «Serve un calendario preciso con le cose da fare» La fiducia «I conti negli
 istituti devono ispirare lo stesso livello di fiducia ovunque siano ubicati»
 Danilo Taino

 DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
  BERLINO Ancora una volta, è Mario Draghi a indicare la prospettiva all'Eurozona e all'Unione Europea. In
 giornate in cui il Vecchio Continente sembra in piena confusione e attraversato da divisioni, il presidente della
 Banca centrale europea ieri ha tenuto un discorso che è un'àncora di concretezza sul come si può andare
 avanti. E, soprattutto, dà una spinta politica che i governi non potranno ignorare.
 Parlava - a Francoforte - di un tema che può sembrare specifico, l'Unione bancaria. L'ha usato per costruirci
 attorno una teoria dell'euro, se non dell'Europa. Innanzitutto, ha detto che va completata. Ora ha due gambe:
 la supervisione unica delle banche, in capo alla Bce, e il meccanismo di risoluzione delle crisi. Manca
 l'assicurazione europea dei depositi. «Perché il denaro sia veramente uno - ha detto - ci servono tutte e tre».
 E ha chiarito. Non ci può essere una valuta unica senza un sistema bancario unico. Il denaro, per essere uno,
 occorre che sia uguale ovunque indipendentemente dalla sua forma e da dove sta. Dal momento che i
 depositi bancari «sono la forma di denaro più diffusa, devono ispirare lo stesso livello di fiducia ovunque
 siano ubicati». Devono quindi avere lo stesso livello di protezione, in Italia come in Germania, in Grecia come
 in Olanda. Questo è il senso dell'assicurazione unica europea sui depositi bancari.
 Per quanto logica, la realizzazione di questa terza gamba è controversa. Il ministro delle Finanze tedesco
 Wolfgang Schäuble non è tranquillo all'idea che i tedeschi debbano dare garanzie per sistemi bancari che
 ritiene deboli. E la Bundesbank ha di recente ribadito che nella pancia di molte banche ci sono troppi titoli di
 Stato conteggiati a rischio zero mentre non lo sono. Qualche forma di compromesso andrà trovata. Le
 argomentazioni portate da Draghi, però, sono piuttosto forti. Già abbiamo fatto l'errore, quando è stato
 lanciato l'euro, di lasciare a metà l'architettura che doveva sostenerlo, con il risultato di lasciarlo vulnerabile
 agli choc - ha detto. Ora non possiamo rifare lo stesso sbaglio. Non solo.
 Draghi parlava in occasione del primo anniversario della creazione del Meccanismo unico di supervisione
 (Ssm) bancaria. E ha detto che esso è essenziale non solo per garantire un'unicità della valuta, uguale in
 ogni Paese, ma anche fondamentale per il mercato unico, grande caposaldo della Ue. Per garantire che
 rimanga in essere, servono però istituzioni. «E l'Ssm è una di queste istituzioni». La quale ha l'obiettivo di
 rendere sicure le banche «affinché» possano finanziare investimenti, innovazione, crescita. Allo stesso modo,
 un supervisore unico è necessario «affinché» il mercato unico bancario non sia messo in discussione. In un
 passaggio interessante, ha aggiunto che l'istituzione è «aperta alla partecipazione dei Paesi che non sono
 nell'area euro»: un invito, di fatto, al Regno Unito e al suo portentoso mercato bancario e finanziario a legarsi
 maggiormente all'Eurozona.
 Un Draghi pienamente «politico». Che infatti ha anche detto che lo stesso approccio vale in altri campi, ad
 esempio nella creazione dell'Unione dei mercati dei capitali, che «necessita di essere realizzata in pieno e nei
 tempi più veloci concretamente possibili». Velocemente perché le incertezze di oggi limitano gli investimenti
 nel breve e nel lungo periodo, in particolare in una fase in cui «un treno di riforma apparentemente senza fine
 non è molto favorevole a ridurre l'incertezza». La soluzione che prefigura Draghi è un altrettanto forte
 messaggio ai governi: «Specificare cosa vogliamo cambiare, chiarire il calendario per farlo, e poi farlo». Così
 come è accaduto per il meccanismo di supervisione, che molti dicevano non si sarebbe realizzato. Invece
 non solo è stato creato ma è anche diventato «l'unità di misura con la quale possiamo ora giudicare altri
 risultati». A Francoforte era presente anche il commissario europeo responsabile della Regolazione,
 Jonathan Hill: ha detto che procederà, già entro l'anno, a tentare di raggiungere un accordo tra Paesi sullo

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 schema di protezione unica dei depositi, la terza gamba dell'Unione bancaria. Non tutto è caos, nella Ue.
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  d'Arco Il cambio tra euro e dollaro 1,105 1,100 1,095 1,090 28 29 01 02 03 Ieri 1,0853 ottobre novembre
 «Forbes»
 Il magazine americano «Forbes», nella classifica annuale degli uomini più potenti del mondo, ha inserito il
 presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, all'undicesimoposto Il presidente della Fed, Janet
 Yellen occupa
 il settimo posto nella classifica di «Forbes»
 0,05 per cento
 il tasso della Bce: è fermo dal settembre 2014
 -0,06 per cento
 il livello del tasso Euribor
 a tre mesi
 0,1% per cento
 il livello di inflazione atteso in Europa nel 2015 secondo le stime Bce
 Foto: Mario Draghi

SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 05/11/2015                                                                 20
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 LA PUNTA DELL'ICEBERG
 Antonella Olivieri

 L'analisi u pagine 31 -33 Un'operazione finanziaria non si conduce in questi termini. Xavier Niel denuncia il
 15,1% di Telecom, ma poi di fatto può comprare al massimo il 10% oppure nulla del tutto, infilandosi in una
 gabbia di rigide scadenze che aumentanoi rischi se non si saa chi rivendere un domani le azioni.
 L'impressioneè che quel cheè emerso finora sia solo la punta dell'iceberg. Continua u pagina 33 Non si va da
 Lazard se si vuole costruire una posizione in derivati, per il semplice motivo che Lazard non li tratta. Non si va
 da Sergio Erede- che tra gli avvocati di sicuro non è il più economico - se si vuole impostare un'operazione
 finanziaria, per il semplice motivo che forse è più logicoe conveniente ricorrere a un trader. Non si fa una
 speculazione finanziaria imbrigliandosi volontariamente in una gabbia di scadenze rigide che aumentano
 soloi rischi se non si è certi un domani di poter girarea qualcunaltro le azioni. u Continua da pagina 31 Alle
 prime evidenze, la "scalata virtuale" di Xavier Niel in Telecom Italia si è rivelata quasi un bluff: i contratti
 stipulati gli consentono di non comprare nemmeno un'azione. E comunque del 15,1% denunciato solo il 10%,
 volendo, è effettivamente trasformabile in azioni a partire dalla metà dell'anno prossimo. Non si scala nè si
 comanda con queste carte in mano, ma l'impressione è che quanto emerso finora sia solo la punta
 dell'iceberg. Un contesto che lascia presupporre che per guadagnare occorra provocare uno spezzatino di
 Telecom. Qualcuno potrebbe poi chiamare sulla scena un "cavaliere bianco" che, se non avesse il
 passaporto europeo, si presterebbea far tornare la rete di tlc direttamente allo Stato. Davvero non ci sono
 alternative? Le banche hanno attinto capitali a ripetizione sul mercato per mettere a posto i loro ratio
 patrimonialie anche quelle molto malmesse ce l'hanno fatta. Perchè Telecom non dovrebbe poter chiamare
 un aumento di capitale per un progetto che valga la pena di essere sostenuto? C'è lo sviluppo della banda
 ultralarga, cheè d'interesse nazionale, anche se probabilmente ha tempi di ritorno lunghi per gli investitori
 poco pazienti. Ma c'è anche il Brasile, ultima provincia di rilievo dell'ex impero Telecom, che offre l'occasione
 unica di diventare leader potenzialmente a costo zero. Oi ha bisogno di un'integrazione industriale che solo
 Tim Brasil può offrirgli per uscire dalle secche. Una fusione trai due gruppi sarebbe in grado di sprigionare
 sinergie per almeno 7 miliardi che, da sole, potrebbero ripagare l'operazione. È vero che c'è il problema di un
 contenzioso di analogo ordine di grandezza, ma è nei confronti del fiscoe del regolatore, di controparti
 pubbliche, cioè, che hanno tutto l'interesse ad aiutare per quanto possibile l'ex campione nazionale a
 risollevarsi dal tappeto. In passato la preoccupazione di non compromettere un fragile assetto di controllo,
 con una parvenza di italianità, aveva sempre avuto la meglio. Ma adesso, chea contendersi- non si sa bene
 per quale motivo- quel che resta di Telecom sono due francesi? Meglio guadagnare tutti con un progetto
 industriale che meriti il sostegno dei capitalio meglio farsi allettare da una proposta finanziaria- lo
 smembramento del quarto gruppo del Paese - che certamente avrebbe ritorni più immediati ma priverebbe
 l'Italia di un ruolo in un settore non certo irrilevante come quello delle tlc?

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 INTERVISTA PARLA ELKE KÖNIG. PRESIDENTE SINGLE RESOLUTION BOARD
 «Il sistema creditizio sarà più sicuro»
 Isabella Bufacchi

 «Il sistema creditizio sarà più sicuro»pagina 2 «Chiarisco subito. Non siamo qui per orchestrare i funerali
 delle grandi banche. Il nostro lavoro al Comitato di Risoluzione Unico è di rendere il sistema bancario più
 sicuro, e di intervenire in maniera tempestivae in modo ordinato nel risolvere le crisi bancarie,idealmente a
 costo zero o quasi per i contribuenti». Elke König, presidente dell'agenzia indipendente europea Single
 Resolution Board (SRB),è a capo di uno dei due pilastri dell'Unione bancaria. Un "game-changer" come lo
 definisce lei stessa. Dal primo gennaio 2016, il Meccanismo unico di risoluzione gestirà in maniera
 accentrata, quindi "in chiave europea" le crisi delle grandi banchee affiancherà il Meccanismo di vigilanza
 unico. König, ex-presidente Bafin (autorità tedesca di supervisione bancaria) è superesperta della materia e
 proprio per questo è consapevole della sfida che l'attende, inaugurare una nuova era di risoluzione, di
 ristrutturazione, delle banche in gravi difficoltà. «Sono 150 i gruppi bancari che ricadono sotto la nostra sfera
 di competenza - spiega quelli sotto la supervisione della Bcee in aggiunta 30 banche con attività
 transfrontaliere». Nella Grande Crisi il salvataggio delle banche in Europa ha mandato in bancarotta gli Stati:
 il SRB è nato per evitare che questo si ripeta? L'Unione bancariaè stata creata in risposta alla crisi bancaria
 del 2008-2010. Ci siamo resi conto che il coinvolgimento degli Stati era eccessivo. Noi esistiamo per fare in
 modo che quando una bancaè in difficoltà, la soluzione sia veloce ed efficiente in modo da ripristinare subito
 la fiducia dei cittadini. E senza costi peri contribuenti,o minimi. Il concetto "troppo grandi per fallire" (too big to
 fail) appartiene al passato.I due meccanismi, di vigilanza e di risoluzione, dovranno evitare le crisi bancarie.
 Cosa intende per «maniera tempestiva»? Per esempio, nell'arco di una notteo entro un week-end. Lunedì
 mattina la crisi deve essere risolta. Cosa significa gestire una crisi bancaria "in modo ordinato"? Quali sono
 gli strumenti, gli interventi previsti, cosa c'è nella sua "cassetta degli attrezzi"? Entriamo in campo in
 alternativa alla normale legge di liquidazione e al giudice. Quando una banca si trova sull'orlo del dissesto,
 possiamo intervenire costituendo una "banca-ponte" (bridge-bank) per trasferirea un'altra entità alcune attività,
 vendere asset a privati, con operazioni di mercato. Anche fusioni sono previste. E poi c'è il bail-in, cioè la
 possibilità di distribuire i costi della risoluzione agli azionisti e poi ai creditori della banca. In Italia una quota
 importante di obbligazioni bancarie seniorè in mano ai risparmiatori: il bailin era l'unico modo per tirar fuori i
 contribuenti dai salvataggi bancari? Quando una banca fallisce, si devono applicare i principi dell'economia di
 mercato. Mettendo fine ai bail-out, i contribuenti non dovranno pagare il conto attraverso l'intervento dello
 Stato. Il Meccanismo di risoluzione è una garanzia per i sottoscrittori dei bond perché vita che vi siano
 soluzioni di matrice nazionale. Noi tuteliamo gli interessi di tuttii paesi coinvolti. Questi sonoi principi di
 mercato che si applicheranno in caso di risoluzione bancaria: per primi sono coinvolti gli azionisti, se questo
 non basterà passeremo ai creditori e questo per gradi: prima il livello subordinatoe se necessario si arriverà ai
 sottoscrittori di bond senior. Ma non bisogna dimenticare che i depositi sono protetti finoa 100.000 euro per
 depositante. Solo nei casi in cui gli azionisti e i creditori abbiano contribuito almeno per l'8% della passività
 totale, potremmo decidere di utilizzare il Fondo di risoluzione unico (Single Resolution Fund SRF) . Il Fondo è
 un'altra novità. Come funziona? Quanto è grande? Chi lo gestisce? Il Meccanismo di Risoluzione unico
 gestisce questo fondo. Noi, il SRB, lo possediamo. E il numero due del Comitato di Risoluzione Unico ne è
 responsabile. Il Fondo verrà alimentato dalle stesse banche nell'arco di 8 anni, dal 2016 al 2023, e la sua
 dimensione finale sarà equivalente all'1% dei depositi coperti, quindi attualmente si stima attorno ai 55
 miliardi di euro. Ma il Fondo sarà coinvolto solo in ultima istanza.Prima che venga usato, sono previste molte
 altre strade: la vendita di assets, la chiusura di rami di azienza, il bail-in. E prima del 2023, se dovessero
 servire interventi pesanti del Fondo, che farete? Gli Stati membri anticipano la somma con un prestito-ponte,
 somma che viene poi restituita dal Fondo quando operativo. Sembrano pochi 55 miliardi. Non spetta a noi, al
 Meccanismo di Risoluzione, risolvere i problemi strutturali dell'intero sistema bancario.Il Fondo verrà usato

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 solo nei casi in cui la macchina della risoluzione avrà bisogno di liquidità aggiuntiva per funzionare. Ma
 è,ripeto, una soluzione di ultima istanza. E guardando ai salvataggi bancari del passato, solo in un singolo
 caso si sarebbe andati oltre il bail-in, oltre quell'8%. In passato, erano gli Stati a livello nazionale a decidere.
 Non sarà più così? Come interagisce il SRB con il Meccanismo di Vigilanza Unico e con le banche centrali
 nazionali? Chi ha l'ultima parola nella gestione di una risoluzione bancaria? Noi siamo responsabili per la
 risoluzione di 150 banche.E il nostro Board ha l'ultima parola attraverso i suoi 6 membri permanenti. Detto
 questo, cooperiamo strettamente con le autorità di risoluzionea livello nazionale,e con il Meccanismo di
 Vigilanza Unico. E naturalmente interveniamo dopo esserci consultati con le autorità locali, la Bcee la
 Commissione europea. Normalmente,è la Bcea decidere se una banca è in dissesto o sull'orlo di esserlo. Nel
 caso in cui non lo dovesse fare, potremmo essere noi a tirare il grilletto. La nostra decisione è soggetta al
 varo della Commissione europea e a volte del Consiglio europeo. Avviata la nostra procedura di risoluzione,
 in luogo della normale liquidazione, le autorità di risoluzione nazionale saranno chiamate a implementare le
 nostre decisioni.
 Foto: REUTERS Banche. Il presidente del Meccanismo unico di risoluzione Elke König "LA MISSIONE Il
 nostro compito è di risolvere le crisi bancarie a costo zero per il contribuente GLI STRUMENTI Possiamo
 creare una bridge-bank, vendere asset, facilitare fusioni o ricorrere al bail-in .@isa_bufacchi
 isabella.bufacchi@ilsole24ore.com

SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 05/11/2015                                                                         23
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 Bergoglio stringe sul riassetto della finanza
 Carlo Marroni

 Continua u pagina 29 Lo ha fatto capire bene nei mesi recenti ai vertici delle finanze vaticane, in buona parte
 rinnovatie messia capo di dicasteri nati dal processo di riforma, da quandoè pontefice: le decisioni importanti,
 se serve, le deve prendere lui. Bergoglio sa bene che la gestione della "cassa"è il nodo sensibile della Santa
 Sede, quello dove si consumano gli scontri, ma anche la fonte dove attingere per svolgere la funzione
 "missionaria" della Chiesa. Ecco perché appena insediato, ha deciso di tenere in testa all'Agenda lo Iore gli
 enti economici vaticani. u Continua da pagina 1 Dopo due annie mezzo di pontificato e tante riforme fatte,
 scoppia un nuovo caso, Vatileaks-2 (che ha modalitàe presupporti diverse dallo scandalo che contribuì alla
 rinunicia di Ratzinger) ma insiste sempre sul denaro, la gesitone di quella "cassa" che in quella riunione
 registrata in segreto poneva come punto dolente. Non c'è naturalmente solo l'economia interna al piccolo
 stato nel suo programma riformista,e il Sinodo sulla famiglia dimostra come per il Pontefice ci siano delle vere
 priorità per la Chiesa e il papato, che lui cerca di portare verso un cammino di reale "conversione". In ogni
 caso l'Agenda-Bergoglio, dopo due anni e mezzo di pontificato è già piena di realizzazioni "concrete", ma
 resta esposta al sabotaggio, che si sostanzia spesso in una scarsa (o inesistente) reattività agli impulsi
 rinnovatorio tesi alla realizzazione di elevato grado di trasparenza, come si è visto in alcuni casi relativi alle
 finanze,a partire dallo Iore da altri dicasteri economici. La banca vaticana, al centro di scandali fino al 2013,
 non ha visto cambiamenti nella sua struttura originale, mentre la linea che era stata delineata dallo stesso
 Papa quando decise di non chiuderla - come parve possibile al tempo dello scandalo di monsignor Scaranoè
 che tornasse alla funzione originaria di "opere per la religione", sterzando quindi dal modello di investment
 bank, come invece è stata negli ultimi annie un po' anche di recente (il caso del progetto bocciato del Papa
 della Sicava Lussembrugoè emblematico). Va pure detto che molta strada è stata percorsa sul fronte della
 trasparenza interna, su cui vigila l'Aif, l'authority di controllo sui flussi nato dalla prima riforma delle finanze,
 che decise Benedetto XVI nel 2011. Al centro poi del processo di riforma in campo economico resta ancora
 irrisolto il nodo della gestione del patrimonio immobiliare, in buona parte concentrato nell'Apsa (dopo che era
 stato scorporato per qualche mesea favore della Segreteria per l'Economia), nel Governatorato e in
 Propaganda Fide. Le proposte di una concen- trazione, anche solo gestionale, di questo patrimonio, non sono
 mai decollate, nonostante sia sentita molto la necessità di una razionalizzazione. Lo stesso vale peri
 portafogli finanziari, sui quale il progetto di concentrazione in un unico soggetto, il Vatican Asset Management
 (Vam), non ha mai superato lo stadio dell'ipotesi di studio. In realtà, attornoa tutti questi nodi, c'è stata la
 creazione dell'ente destinatoa fare da pivot dell'intero sistema, la Segreteria per l'Economia, dove
 inizialmente era previsto che tutto o quasi si concentrasse e che poi ha visto ridimensionati un pò i propri
 poteri (come appunti gli immobili tornati all'Apsa). Alla guida del dicastero il Papa ha nominato il cardinale
 Gerge Pell,a cui ha mandato più volte dei segnali: prima ha nominato come suo vice Alfred Xuereb, invece di
 Luis Vallejo Balda (il monsignore spagnolo coinvolto nel caso Vatileaks 2 e tuttora agli aresti nella stanze
 della Gendarmeria)e successivamente gli ha tolto, appunto, il patrimonio immobiliare. Non solo: di recente
 Bergoglio ha mandato una lettera al cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato - e quindi primo ministro di
 tutta la Curia - in cui si esplicita il divieto a tutti gli uffici di fare assunzioni che eccedano gli organici previsti.
 Secondo molti osservatori si è trattao di un chiaro segnale a Pell, che a quanto pare stava effettuando delle
 assunzioni. E ha assegnato alla Segreteria di Stato il potere di "nulla-osta" su ogni decisione riguardo le
 risorse umane, compresi i trasferimenti, e di fatto quindi ridimensionandoi poteri di quello che all'inizio era
 stato definitio il "super-dicastero delle Finanze". Mentre per adesso restano immutate le competenze del
 Governatorato - l'amministrazione dello Stato, compresi i Musei Vaticani, la Gendarmeria e gli altri servizi -
 appare chiaro come il processo, che sulla carta sembrava ormai concluso, sembra ancora un po' in mezzo al
 guado. Gli statuti da poco varati risultano un pò incompleti, ci sono quae là delle contraddizioni sulle

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 competenze. Insomma, forse questa vicenda spingerà il Papa - che riunirà i cardinali del C-9 il 10 dicembre-a
 stringere ancora una volta sui nodi irrisolti delle finanze.
 10
 Dicembre. Ill Consiglio dei Cardinali che dall'inizio del Pontificato consiglia il Papae studia la riforma si riunirà
 dal 10 al 12 dicembree si occuperà anche del nuovo Vatileaks

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 Mercati globali LA GIORNATA
 Yellen e dati Usa rilanciano il maxi-dollaro
 Borse contrastate La reazione negativa di Wall Street alle parole della Federal Reserve condiziona la seduta
 in Europa Titoli di Stato La scommessa sulla «stretta» ha provocato un rialzo dei rendimenti di Bund e T-bond
 Euro ai minimi da tre mesi sotto 1,09 sull'«apertura» del presidente Fed al rialzo dei tassi a dicembre IL
 SONDAGGIO ADP Il rapporto di Adp sul mercato del lavoro negli Stati Uniti ha riportato una crescita oltre le
 attese dei nuovi occupati nel settore privato ad ottobre
 Andrea Franceschi

 PLa divergenza di orientamento tra la Fed proiettata alla stretta monetaria e la Bce nel pieno della sua fase
 espansiva è stato il tema che ha condizionato di più l'andamento dei mercati nel corso dell'anno.
 Un'aspettativa messa in discussione dalle turbolenze che hanno colpitoi mercati questa estate ma che la
 recente tornata di vertici dei banchieri centrali ha contribuito a ristabilire. La Bce ha premuto sull'accelleratore
 delle politiche espansive aprendo esplicitamente all'ipotesi di un "Quantitative easing 2" senza escludere un
 nuovo ritocco al ribasso al tasso sui depositi. La Fed, dal canto suo, ha espresso fermamente la pro- pria
 convinzione ad operare la tanto annunciata stretta sui tassi di interesse entro l'anno. Un'aspettativa, quella
 sulle prossime mosse dei banchieri centrali che ieri ha ricevuto importanti conferme. Soprattutto sul fronte più
 incerto: quello americano. Il primo rialzo dei tassi da 10 anni è una decisione che si sta dimostrando difficile
 da prendere ma il numero uno della Fed Janet Yellen, che ieri ha tenuto un'importante audizione alla
 commissione sui servizi finanziari alla Camera Usa, ha espresso la convinzione che i presupposti per una
 stretta a dicembre ci siano tutti. Sebbene «nessuna decisione sia stata ancora presa» il numero uno della
 Fed ha sottoloneato che le aspettative dei banchieri sono per «una crescita dell'economia tale da generare
 miglioramenti sul mercato del lavoro e il ritorno dell'inflazione verso l'obiettivo del 2% nel medio termine».
 Andamento dei prezzi e mercato del lavoro sono i due presupposti chiave per operare l'aumento del costo del
 denaro. Ma se per ora non si vede all'orizzonte una ripresa sostenuta dell'inflazione (anche per la persistente
 debolezza delle materie prime) sul mercato del lavoro i segnali positivi sono inequivocabili. La conferma più
 attesa in questo senso dovrebbe arrivare dalle rilevazioni del dipartimento del Lavoro attese per domani. Ieri
 in ogni caso gli investitori hanno iniziato a farsi un'idea di come andranno le cose leggendo i risultati del
 sondaggio della società Adp. Dal rapporto che, come di consueto, anticipa i numeri ufficiali, è risultato un
 incremento dei nuovi occupati di 182mila unità superiore ai 180mila stimati dagli analisti. Questi dati prima e
 le dichiarazioni del presidente Fed poi hanno avuto importanti ripercussioni sull'andamento del cambio
 euro-dollaro. La moneta unica, che in apertura di seduta viaggiava a quota 1,0960 dollari, dopo la
 pubblicazione del rapporto Adp ha sfondato la soglia di 1,09 per poi arrivare a un minimo di 1,0845 nel corso
 dell'audizione di Janet Yellen. Un movimento dettato soprattutto dalla forza del biglietto verde che ieri è
 tornato ad apprezzarsi rispetto tutte le sue principali controparti con il dollar index sui massimi da marzo.
 Questo rafforzamento del dollaro si è accompagnato a un'ondata di vendite sui Tbond americani che hanno
 registrato marcati rialzi dei rendimenti su tutte le scadenze. Un movimento che ha condizionato anche i titoli
 di Stato europei i cui tassi, dopo una mattinata in calo, hanno archiviato la seduta in rialzo. La reazione
 negativa di Wall Street all'ipotesi, benché scontata, di una stretta sui tassi a dicembre ha condizionato anche
 la giornata di Borsa in Europa. Dopo una mattinata positiva gli indici continentali hanno chiuso gli scambi
 contrastati: positive Parigi (+0,25%), Londra (+0,46%) e Madrid (+0,08%), negative Milano (-0,65%) e
 Francoforte (-0,97%). La Borsa tedesca ha sofferto la nuova pesante ondata di vendite che ha colpito il titolo
 Volkswagen che ieri ha perso il 9,5% affossato dall'apertura di nuovi fronti dello scandalo sui test di
 emissione truccati (vedi approfondimenti a pagina 5).
 Spagna
 Italia
 4/11/2015

SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 05/11/2015                                                                         26
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