FACCIAMO CENTRO! - Parrocchia San Giovanni Battista alla Creta

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FACCIAMO
 CENTRO!
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PARROCCHIA SAN GIOVANNI BATTISTA ALLA CRETA
Piazza San Giovanni Battista alla Creta, 11 • 20147 Milano
e-mail: sgbcreta.milano@tin.it • http://www.creta.altervista.org/

 Questi i numeri di telefono:
 Fraternità francescana                                  02.41.72.66
 Ufficio parrocchiale                                    02.41.72.67
 Oratorio                                                02.41.50.053
 Cinema-Teatro                                           02.41.53.404
 Fax e tel. Centro di ascolto                            02.41.50.611

 La comunità religiosa è composta da:
 Fra Paolo Ferrario                                           guardiano e parroco

 Fra Andrea Ferrari                                            vicario parrocchiale

 Fra Pierino Rubaga                                      collaboratore parrocchiale

 Fra Lucio Monti                                                        insegnante
 Fra Aristide Cabassi
 Fra Pietro M.Tassi                                                 psicoterapeuta

 La chiesa è aperta:
 - nei giorni festivi                                          dalle 7 alle 19.30
 - nei giorni feriali                                          dalle 7 alle 19.30

 Le messe sono celebrate:
 - nei giorni festivi alle 8.30 - 10 - 11.30 e 18 (vigiliare alle 18)
 in estate alle 8.30 - 11 e 18 (vigiliare alle 18)
 - nei giorni feriali alle 8 e 18

 I confessori sono disponibili:
 tutti i giorni, a chiesa aperta            suonando il campanello apposito
 primo venerdì del mese:                                  dalle 21 alle 22.30
 domenica e festivi:                  nella mezzora che precede ogni messa
                                                                                             Rivista della Parrocchia
                                                                                         S. Giovanni Battista alla Creta
 Informazioni e indirizzi utili:                                                                      Milano
 La Segreteria parrocchiale (per certificati e documenti) è aperta                                ANNO L - N. 4 (285)
 da lunedì a venerdì:                                    dalle 9 alle 11.30                   LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE
                                                                                                            2017
 martedì e venerdì:                                    dalle 15 alle 17.30                       Costo annuo di redazione,
                                                                                             stampa e distribuzione: euro 18,00
 Il Centro di ascolto
 riceve ogni lunedì e venerdì:                               dalle 9.30 alle 11         Redazione: Clara Damele, Paolo Scolamacchia
                                                                                                 Impaginazione: Bruno Maggi
 distribuzione viveri e indumenti:                     martedì dalle 16 alle 17                     Direttore responsabile:
                                                                                                     Massimiliano Taroni
 Suore della Carità di S. Giovanna Antida                                                   Reg. Trib. di Milano, 22.1.1968 - n. 17
 Casa di accoglienza - Via Zurigo, 65                           02.41.57.866                   Con approvazione ecclesiastica
                                                                                                         e dell’Ordine
 Circolo A.C.L.I. "Oscar Romero"                                02.36.53.01.01
                                                                                                           Stampa
 Centro Diurno Educativo Creta                                  02.48.300.093             Olivares srl - Robecco sul Naviglio (MI)
LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017                                                                                3

                   LA VOCE DEL PARROCO
                   «Vedrai che bello!»
                    Cari parrocchiani,                       un ringraziamento speciale va da parte di tutti
                    «VEDRAI CHE BELLO!» è il tema            noi a Pierino Ferrari, che ci ha lasciati lo scorso
                    scelto dalla Fondazione Oratori          11 luglio, papà di frate Andrea: alcuni di noi, in
   Milanesi per questo anno pastorale. Dopo la               particolare molti ragazzi, hanno manifestato a
   pausa estiva, stiamo facendo incontri e program-          frate Andrea il bene dell’amicizia e della vici-
   mazioni per fare cose belle, proposte utili e inte-       nanza, doni preziosi in questi momenti faticosi
   ressanti per crescere nella fede nel Signore e nella      della vita.
   comunione tra noi.                                        «Vedrai che bello!» è ciò che si dice a qualcuno
   Però anche in questi mesi appena trascorsi ab-            quando si è convinti che quello che stiamo pro-
   biamo avuto la possibilità di “vedere che belle           ponendo sia significativo, piacevole e impor-
   cose” il Signore e la vita ci hanno riservato: al-        tante: un’occasione da non perdere. Io penso che
   cune cose sono belle all’evidenza, altre invece           frequentare l’oratorio e la parrocchia lo sia! Ma
   sono più misteriose e nascoste sotto la fatica,           per fare questo l’oratorio e tutta quanta la co-
   l’impegno e qualche dispiacere. Qualcosa ab-              munità parrocchiale devono essere e diventare
   biamo cercato di raccontare nei diversi articoli          davvero realtà “belle”, cioè piacevoli e signifi-
   che seguono.                                              cative, interessanti e invitanti non tanto per gli
   «Che bello!» ricordare il servizio pastorale dei no-      spazi e le strutture che sono a disposizione, ma
   stri vescovi mons. Tettamanzi e mons. Scola e             soprattutto per le proposte e le persone che le
   prepararci a quello appena iniziato di mons. Ma-          frequentano. Per fare questo tutti noi siamo chia-
   rio Delpini. «Che bello!» fare nostri i suggerimenti      mati a ritrovare entusiasmo e spirito di iniziativa
   di papa Francesco per educare i nostri adole-             per realizzare esperienze che possano restare
   scenti. «Che bello!» vedere che può nascere una           nella memoria dei ragazzi e degli adulti e che
   maggior attenzione tra i giovani di ieri e di oggi.       siano così significative da riuscire a plasmare e
   «Che bello!» festeggiare in cortile il centesimo          correggere il carattere, il modo di pensare e di
   compleanno di una nostra parrocchiana. «Che               agire, orientando la vita secondo lo stile del Van-
   bello!» risentire ciò che abbiamo imparato nelle          gelo.
   serate formative dei Giorni della Creta. «Che             «Vedrai che bello!» sarà incontrare meglio il Si-
   bello!» raccogliere l’esperienza estiva che i nostri      gnore nella sua Parola e nella sua presenza. «Ve-
   giovani hanno fatto in Bosnia. «Che bello!» trovare       drai che bello!» sarà accoglierci e aiutarci meglio
   motivi di speranza per le nostre notti ascoltando         tra noi. «Vedrai che bello!» sarà nutrire la nostra
   la voce della notte oscura di Madre Teresa. «Che          vita di senso, di speranza e di gioia. «Vedrai che
   bello!» trovare nuovi modi per animare meglio             bello!» sarà scoprire il bisogno e il coraggio di
   le nostre liturgie e cantare insieme la nostra fede.      testimoniare nella nostra realtà di ogni giorno,
   «Che bello!» conoscere                                                               cioè a scuola e sul la-
   meglio il bene artistico UN GRAZIE ALLE NOSTRE SUORE voro, in famiglia e tra
   più prezioso della no-                                                               gli amici, nei diversi im-
   stra parrocchia che è Il 13 settembre le nostre suore della comunità di pegni e nel tempo li-
   l’organo, bisognoso di via Zurigo, suor Angela Carla, suor Ancilla e suor bero, che essere cri-
   restauro. «Che bello!» Luisa hanno lasciato la nostra comunità e per al- stiano, come persone
   scoprire la bravura arti- cuni mesi verrà sospesa la presenza e l’attività nel singole e come comu-
   stica della nostra Com- centro di accoglienza. Suor Angela Carla e suor nità, è davvero una cosa
   pagnia teatrale. «Che Ancilla si sono trasferite a Corsico e a San Donato bella!
   bello!» capire l’anima che Milanese in due comunità dedite alla pastorale Questo è il mio augurio
   c’è dentro chi scrive e parrocchiale, mentre suor Luisa continua la sua all’inizio del nuovo
   pubblica libri e vive attività educativa presso “La Piccola Casa del Ri- anno pastorale, questo
   nella nostra parrocchia. fugio” di via Antonini. Le ringraziamo per tutto è il mio invito a cia-
   «Che bello!» ricordare chi                                                           scuno di voi.
                                  ciò che hanno vissuto e fatto insieme a noi: il Si-
   non sono più tra noi ma                                                              A tutti dico con entusia-
   fanno parte delle nostre gnore le accompagni e le custodisca nella nuova smo e convinzione: «Ve-
   radici, come Giuseppe destinazione e realtà di vita. Domenica 8 ottobre drai che bello!».
   Bianelli e tanti altri.        alla Messa delle 10, iniziando il nuovo anno pa-                        fr. Paolo
   Tra questi un ricordo e storale, le saluteremo insieme.                                                 parroco
4                                                                                   LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017

Per salutare Dionigi e Angelo

Due vescovi,
due preghiere
Questa estate abbiamo rivolto il nostro     mino, pace del cuore, offri con-          PREGHIERA DEL CARDINALE
grato saluto a due vescovi di Milano,       forto nella sofferenza.                   ANGELO SCOLA
che in forma diversa hanno terminato        Salvatore unico e universale, ren-       per il VII Incontro mondiale
il loro ministero pastorale. Dionigi        dici segno e strumento di verità         delle famiglie
Tettamanzi che ha compiuto il suo           e di pace per il mondo intero. Pa-       10 maggio 2012
“transito al Cielo” la mattina del 5        rola di Dio fatta carne e carne
agosto e Angelo Scola che ha lasciato       crocifissa, aiutaci a riconoscere e       Dio Padre, sorgente di ogni pa-
la guida della Chiesa ambrosiana.           onorare la tua immagine vivente          ternità, che hai creato il mondo e
Ci piace salutarli e ringraziarli per       in ogni persona, anche se debole         lo conservi, Dio Figlio che, per
quanto hanno vissuto e hanno fatto          e povera, rispettandone l’invio-         salvarci, hai condiviso la condi-
tra noi e per noi, attraverso le parole     labile dignità.                          zione umana fino alla morte e alla
scritte da loro stessi in due circostanze   Spirito santo, fuoco d’amore che         morte di croce, Dio Spirito Santo,
importanti e particolari. Le loro parole    tutto vivifichi, rinnova la nostra        che chiamandoci alla comunione
racchiudono i progetti e gli impegni        fede, rinvigorisci la nostra spe-        divina rinnovi ogni nostra rela-
pastorali che in diversi modi e in          ranza, infiamma di carità i nostri        zione, guarda alle famiglie qui
tante occasioni hanno voluto promuo-        cuori. Eterna sinfonia d’Amore,          convocate da ogni parte del mondo
vere e realizzare nella nostra diocesi.     rinsalda in noi i vincoli della fra-     dall’amorevole invito di Papa Be-
                                            ternità e fa’ della nostra Chiesa        nedetto.
                                            la casa e la scuola della comunione      Signore Gesù, donaci di vivere
PREGHIERA DEL CARDINALE                     perché siano stimati e valorizzati       alla scuola della Santa Famiglia
DIONIGI TETTAMANZI                          in armonia tutti i doni che a cia-       di Nazareth in cui Tu sei cresciuto
per l’ingresso nell’Arcidiocesi             scuno affidi per l’utilità comune.         in sapienza, età e grazia. Santa
di Milano                                   Soffio di Dio, che ci sveli il pro-        Maria, vergine e sposa, madre del
29 settembre 2002                           getto del Padre, suscita e sostieni      bell’amore, fa che, come te, teniamo
                                            l’impegno maturo dei fedeli laici        fisso lo sguardo su Gesù per cu-
Padre, fonte della vita e datore            nella Chiesa e nel mondo; fa’ cre-       stodirne le parole e le azioni, in-
di ogni bene, noi ti lodiamo e ti           scere tra noi numerose e sante           segnaci ad amare senza riserve e
benediciamo per i doni di grazia            vocazioni al ministero ordinato e        senza paura del sacrificio.
di cui hai arricchito questa Chiesa         alla vita consacrata.                    San Giuseppe, mostraci la strada
ambrosiana con i suoi martiri, i            Perenne sorgente della missione,         dell’amore nuziale appassionato
suoi santi, i suoi pastori, e tanti         rendici testimoni coraggiosi del         e casto, la paternità forte e tenera,
uomini e donne dalla fede limpida           Vangelo in ogni ambiente di vita,        il gusto del lavoro assiduo e ge-
e operosa. Guidaci tu sulla via             in ogni cultura, tra ogni popolo e       neroso.
della santità, aiutaci a promuo-            fino agli estremi confini della            Madonnina, che dall’alto del Duo-
verla e a viverla come misura alta          terra.                                   mo allarghi le braccia sui tuoi figli,
della vita cristiana ordinaria.             E tu, Maria, che vegli dalla guglia      proteggi la Chiesa. A te affidiamo
Signore Gesù, Figlio prediletto             più alta del nostro Duomo, pro-          le nostre famiglie, soprattutto
del Padre e nostro fratello, te solo        teggi i nostri figli, le nostre fami-     quelle che si trovano in difficoltà.
vogliamo proclamare nella pre-              glie, le nostre parrocchie, le nostre    Custodisci i nostri bambini, inse-
dicazione, glorificare nella liturgia,       città; risplendi come segno di spe-      gna ai ragazzi e ai giovani a ri-
servire nei fratelli. Come il nostro        ranza per tutti; intercedi per cia-      schiare i talenti ricevuti per di-
padre Ambrogio, riconosciamo e              scuno di noi perché il nostro cam-       ventare protagonisti della vita
professiamo che tu sei tutto per            mino di Chiesa, in piena e gioiosa       buona, sostieni gli ammalati, gli
noi: luce del mondo, rischiari i            fedeltà al tuo Figlio Gesù, sia          anziani, i moribondi. Soccorri i
nostri problemi, approdo della              sempre a lode e gloria della Trinità     poveri, accogli la nostra supplica
vita, doni speranza ad ogni cam-            beata. Amen.                             ed intercedi. Amen.
LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017                                                                              5

Per conoscere monsignor Delpini

Lo stemma
“parlante”

L
Conosciamo il nuovo vescovo attra-       il volo” facendo i primi tentativi
verso il suo stemma episcopale.          per poter poi volare in maniera
                                         autonoma. Questa dimensione
      o stemma araldico, con le sue      educativa continua senz’altro an-        rimento esplicito, di legame og-
      regole e i suoi simboli, è un      che nel ministero episcopale: non        gettivo, con la tradizione civile,
      modo per comunicare attra-         per nulla si parla a questo propo-       culturale e religiosa della città di
verso le immagini alcuni messaggi        sito di “magistero” quindi di in-        Milano e dell’intera diocesi am-
precisi: questo vale soprattutto         segnamento. Le tre colombe vo-           brosiana. L’arcivescovo Delpini,
per gli stemmi ecclesiastici, e in       gliono allora indicare il popolo         in continuità con il suo predeces-
modo particolare per quelli scelti       ambrosiano che chiede al suo ar-         sore, ha offerto un’indicazione
dai vescovi.                             civescovo di insegnargli a volare        molto significativa dal punto di
Lo stemma di monsignor Mario             sempre in alto, verso gli ideali         vista del rapporto che un vescovo
Delpini è lo stemma di famiglia.         del Vangelo.                             deve avere con la società in cui è
Tecnicamente, si parla di “stemma        Poi compare una mano destra che          chiamato a esercitare il suo mini-
parlante”, cioè capace di tradurre       dal bordo sinistro dello scudo si        stero di pastore e di maestro.
attraverso le immagini quelle as-        sporge verso il centro ad afferrare       Infine c’è il motto “Plena est terra
sonanze che richiamano un nome           il pino: il termine tecnico dell’aral-   gloria eius”: parole tratte dalla vi-
ben preciso.                             dica è “destrocherio”. È un’im-          sione che il profeta Isaia (Is 6,3)
Al centro dello scudo, dal fondo         magine che comunica un senso             ha nel tempio di Gerusalemme,
oro che simboleggia la virtù teo-        di fermezza e di stabilità che si        quando Dio gli si rivela nel suo
logale della fede, spicca, un pino.      aggiunge a quella già trasmessa          splendore ed egli ascolta il canto
In araldica il pino simboleggia le       dal pino e dalle sue radici. Questa      della liturgia celeste. Queste stesse
virtù spirituali della benignità,        immagine ha alcune “risonanze            parole sono inserite nella liturgia
della clemenza e della perseve-          bibliche” che richiamano il “brac-       cristiana nel momento centrale
ranza, ma anche dell’accoglienza         cio forte” di Dio che ha compiuto        della celebrazione, prima della
e dell’offerta di riparo: tutte qualità   meraviglie nella storia della sal-       preghiera eucaristica, nel canto
che da sempre, ma soprattutto            vezza, che è insieme energica e          del Santo. Con queste parole sia
oggi, la Chiesa è chiamata a vivere,     paterna, capace di afferrare e di         la Bibbia, sia la liturgia, procla-
e a testimoniare nel mondo.              proteggere, fonte e garanzia di          mano che l’intero universo è pieno
Ci sono poi altre due immagini:          ogni autentica stabilità. Miglior        della sua presenza luminosa e sal-
le tre colombe e la mano che tiene il    augurio e auspicio per il ministero      vifica: Dio si rende presente nella
pino. La colomba, già nella Bibbia       futuro del nuovo arcivescovo di          storia dell’umanità e nella storia
fin dalla vicenda di Noè, è simbolo       Milano non potrebbe essere meglio        dell’intero universo che Egli, con
di pace. Le colombe sono tre e           “disegnato”.                             la sua “mano” forte e paterna,
sono posate sul pino, come se fos-       Il cardinale Angelo Scola, quando        regge con sapienza e provvidenza.
sero pronte per spiccare il volo,        venne eletto alla cattedra di Mila-      Il motto del nuovo arcivescovo
non prima di avere fatto pratica         no, per primo volle introdurre nel       di Milano è una professione di
con l’aiuto di qualcuno che insegni      suo stemma il cosiddetto “capo di        fede e un’espressione di lode e di
loro a volare. Nella biografia del        Milano”. Per “capo”, in araldica,        preghiera. È bello pensare che
nuovo arcivescovo hanno un certo         si intende la parte superiore dello      tutti i fedeli ambrosiani, pregando
rilievo due esperienze pedagogi-         scudo, dove di solito si mettono         le parole del Santo, ripeteranno
che: quella di insegnante e quella       alcune immagini che rimandano            le parole del motto del loro arci-
di Rettore dei Seminari. La vera         ad altre realtà con le quali si vuole    vescovo, in comunione con lui
pedagogia è accompagnamento              istituire uno stretto legame: la         nella stessa professione di fede e
nell’affrontare la vita e i suoi pro-     croce rossa su fondo argento, derivata   nella stessa espressione di lode e
blemi, nell’imparare a “spiccare         dallo stemma della città, è il rife-     di preghiera.
6                                                                              LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017

Ci insegna papa Francesco

Non lasciamoli
                                                                                loro i rischi, cercando di control-
                                                                                lare tutto e riempiendo al mas-
                                                                                simo il loro tempo. E così risulta

soli!
                                                                                che l’agenda dei ragazzi è peggio
                                                                                di quella di un dirigente! L’ado-
                                                                                lescenza fa parte della crescita
                                                                                normale e naturale della vita dei
                                                                                nostri ragazzi. Dove c’è vita c’è
                                                             PRIMA PARTE        movimento, dove c’è movimento
                                                                                ci sono cambiamenti, ricerca, in-
                                                                                certezze, gioia e anche angoscia
                                                                                e desolazione. I nostri ragazzi e
Proponiamo in questo numero la           che imparino le lingue straniere:      le nostre ragazze vogliono sen-
prima delle due parti del discorso       è necessario che conoscano le          tirsi protagonisti. Non amano ri-
fatto dal papa ai partecipanti al Con-   loro radici. I genitori devono fare    cevere “ordini” dagli adulti e cer-
vegno pastorale “Non lasciamoli          spazio ai figli per parlare con i       cano autonomia.
soli! Accompagnare i genitori nel-       nonni. Tante volte i nonni sono        In questa ricerca dobbiamo tro-
l’educazione dei figli adolescenti”.      nella casa di riposo e non c’è         vare delle buone opportunità,
                                         tempo per andare a trovarli!           specialmente per le scuole, le
Avere radici                             Questa nostra cultura scarta i         parrocchie e i movimenti eccle-
                                         nonni perché i nonni non produ-        siali. Possiamo stimolarli ad atti-
La situazione attuale sta facendo        cono: è “cultura dello scarto”. Ma     vità che li mettano alla prova,
crescere nella vita di tutti noi         i nonni danno ai bambini un’ap-        mentre cercano la “vertigine” che
l’esperienza di sentirci “sradi-         partenenza della quale hanno bi-       li fa sentire vivi. Hanno bisogno
cati”. Cioè persone e famiglie che       sogno. Mi piacerebbe che facciate      di questo, aiutiamoli! Stimoliamo
vanno perdendo i loro legami,            un esame di coscienza su questo.       tutto quello che li può aiutare a
quel tessuto vitale così impor-                                                 scoprire tutto il potenziale che
tante per sentirci parte gli uni de-     Essere in movimento                    hanno. Proponiamo loro delle
gli altri. Questo clima di sradica-                                             mete alte, grandi sfide e aiutia-
mento passa ai nostri figli. Una          L’adolescenza è una fase di pas-       moli a realizzarle! Non lasciamoli
famiglia sradicata è una famiglia        saggio nella vita dei vostri figli.     soli! Non lasciamo che la “verti-
senza storia, senza memoria,             Gli adolescenti non sono né di         gine” la ricevano da altri, che
senza radici. Una delle prime            qua né di là, sono in cammino.         possono mettere a rischio la loro
cose a cui dobbiamo pensare              Non sono più bambini e non vo-         vita: diamogliela noi! Ma la ver-
come genitori, come famiglie,            gliono essere trattati come tali,      tigine giusta, che soddisfi questo
come pastori sono gli scenari            non sono ancora adulti ma vo-          desiderio di muoversi e andare
dove radicarci, far crescere quella      gliono essere trattati come tali.      avanti e diventare protagonisti
rete vitale che ci permetta di sen-      Vivono proprio questa tensione,        di qualcosa.
tirci “casa”. Oggi le molteplici         in sé stessi e con chi li circonda.    Questo proposito richiede di tro-
“reti sociali” ci offrono uno spa-        Cercano sempre il confronto e          vare educatori capaci di impe-
zio virtuale, che ci mette in con-       mettono in discussione tutto.          gnarsi nella crescita dei ragazzi.
tinua connessione con altri. Ma          Passano attraverso vari stati          Richiede educatori spinti dal-
è una realtà che ci lascia sospesi       d’animo e le famiglie con loro.        l’amore e dalla passione di far
per aria. Non c’è peggior aliena-        Un tempo difficile e di cambia-          crescere in loro la vita dello Spi-
zione per una persona di sentirsi        menti che senza dubbio presenta        rito di Gesù, di far vedere che es-
senza radici, di non appartenere         grandi rischi. Ma, soprattutto, è      sere cristiani esige coraggio ed è
a nessuno. Spesso esigiamo dai           un tempo prezioso di crescita per      una cosa bella. Per educare gli
nostri figli un’eccessiva forma-          loro e per tutta la famiglia. Un fi-    adolescenti di oggi non pos-
zione scolastica che conside-            glio che vive la sua adolescenza,      siamo continuare a utilizzare un
riamo importante per il loro fu-         per quanto possa essere difficile        modello di istruzione solo scola-
turo; pretendiamo che diano il           per i genitori, è un figlio con fu-     stico, solo di idee. Bisogna se-
massimo, ma non diamo altret-            turo e speranza. Tante volte si        guire il ritmo della loro crescita.
tanta importanza alle loro radici.       tende a “medicalizzare” i nostri       E’ importante aiutarli ad acqui-
Sento che lo Spirito Santo sugge-        ragazzi: sembra che siano tutti        sire autostima, a credere che re-
risce nel mio cuore: lo spazio dei       malati! Certamente ci sono casi        almente possono riuscire in ciò
nonni. Se vogliamo che i nostri          particolari, ma non tutti gli ado-     che si propongono. In movi-
figli siano formati e preparati per       lescenti sono “problematici”:          mento, sempre.
il domani, non è importante solo         sono adolescenti! Preveniamo               (continua sul prossimo numero)
LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017                                                                             7

                                         Un compleanno speciale

                                         Cento
                                                                                gradisci qualsiasi cibo. Ami tua
                                                                                figlia Tiziana e tua nipote Co-
                                                                                stanza, con cui condividi il tuo

                                         anni!
                                                                                cammino: potete contare recipro-
                                                                                camente una sull’altra, un dono
                                                                                tanto bello e raro! Così abbiamo
                                                                                voluto festeggiare con te questo
                                                                                splendido traguardo dei cen-
                                                                                t’anni (“se ghe rivi”, dicevi). Ci sei
                                                                                arrivata!
                                                                                Ti è stato consegnato l’Ambrogino
                                                                                d’oro, un attestato importante
La signora Piera, nostra parrocchiana,   si può parlare di tutto: vita quo-     per questa tua età e per questa
ha festeggiato i cento anni. Riceviamo   tidiana, sport, passate nella tua      tua vita significativa.

E
e pubblichiamo questi auguri inviati     vita e delle loro storie (quante!)     Ti è stata donata una maglia della
dalle persone a lei più care.            Parli l’italiano, ma il tuo pezzo      tua squadra del cuore, con il tuo
                                         forte è il milanese, con tutte le      nome e la tua età stampati…quan-
      ccoti qui a festeggiare i tuoi     sfumature che tu conosci bene.         te belle emozioni!
      100 anni ma... “chi te set?”       Sei una grande tifosa interista e      La festa dei tuoi cent’anni ha rac-
      Una donna forte, simpatica,        sei legatissima a questi colori. Se    colto tutto quello che di più bello
coraggiosa, determinata, lavora-         vuoi qualcosa non ti fai scrupoli      potrebbe esserci: persone che ti
trice, buongustaia, spontanea e          a chiedere, anche con tono impe-       vogliono bene, musica, allegria e
milanese in piena regola. Ti piace       rioso e se pensi qualcosa non esiti    risate, parole dedicate, riconosci-
la compagnia, guardi la TV, leggi        a dirlo chiaramente, sei un bel        menti, doni e un brindisi speciale.
il tuo giornale preferito. Con te        tipo! Ti piace la buona cucina e       Grazie, Piera!

Il valore dei “ragazzi di ieri”

I giovani di ieri
                                                                                inseguire importanti risultati e
                                                                                tentare di dare un senso alla loro
                                                                                vita futura. Sono fortunati ma

e i giovani di oggi
                                                                                non lo sanno.
                                                                                I ragazzi e i giovani di ieri erano
                                                                                lontani anni luce da queste op-
                                                                                portunità. Qui sta la differenza.
                                                                                Tanti ragazzi di ieri, oggi nonni,
                                                                                hanno vissuto la triste esperienza
                                                                                               della guerra e del

G
                                                                                               dopo guerra che ha
                                                                                               condizionato non
                                                                                               poco la loro esi-
       li anziani di oggi sono                                                                 stenza. Intorno a
       semplicemente i ragazzi e                                                               loro c’era solo deva-
       i giovani di ieri. Se con-                                                              stazione. Non c’era
frontati con i giovani di oggi c’è                                                             possibilità di comu-
una differenza notevole. Non per                                                                nicare: niente vita
pregi o difetti, bravi o meno                                                                  sociale, niente di-
bravi, ma perché hanno storie e                                                                vertimenti. Solo sa-
avvenimenti differenti. In ogni                                                                 crifici e, spesso, una
epoca i giovani con la loro intel-                                                             vita di stenti. Ma
ligenza, la loro freschezza e la                                                               nonostante tutto,
loro voglia di intraprendere                                                                   terminato        quel
hanno sempre portato qualcosa                                                                  brutto periodo, si
di innovativo. Non c’è dubbio            mezzi di comunicazione sono a          sono rimboccati le maniche e con
che oggi i giovani siano avvan-          portata di tutti, il lavoro, per chi   una forte volontà hanno lavorato
taggiati. Hanno più opportunità          ha la fortuna di averlo, è più ve-     sodo senza contare le ore. Quindi
rispetto ai giovani di ieri. La tec-     loce e preciso. Essendo informati      non è troppo scrivere che i gio-
nologia ha raggiunto alti livelli, i     su tutto hanno la possibilità di       vani di ieri hanno ricostruito il
8                                                                            LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017

                                      Una nuova iniziativa in parrocchia

                                      Progetto
Paese distrutto dalla guerra,
hanno fatto ripartire l’economia
e, come ben sappiamo, se non

                                      “over 60”
parte quella, il Paese muore. Per-
ciò meritano tutta la nostra rico-
noscenza e rispetto. Per quanto
brutto sia stato, nessuno può can-
cellare quel pezzo di storia che
solo gli anziani di oggi possono

                                      C
raccontare, perché da quella vita
vissuta si possono trarre insegna-
menti da trasmettere alle nuove
generazioni. La saggezza degli              ome abbiamo letto nell’ar-        con altri amici. Insieme ad altri
anziani è sicuramente frutto                ticolo precedente esiste un       amici e con l’aiuto di fra’ Paolo,
dell’esperienza: il tempo è un              mondo “oltre i sessanta           mi sono fatto promotore di que-
gran maestro! Le vicissitudini li     (anni)” tutto da capire e cono-         sta iniziativa perché abbiamo no-
hanno resi esperti e maturi. Sono     scere e inventare. Con questa in-       tato che in Parrocchia manca un
uomini e donne così importanti        tenzione durante gli ultimi             “ritrovo” per le persone di una
che nessuno può pensare di            “Giorni della Creta” si è tenuto        certa età, non esiste un momento
escluderli perché è come rifiutare     presso il bar dell’oratorio il          in cui possano intrattenersi fra
il passato in cui affondano le ra-     “Primo torneo di burraco“ dedi-         loro e scambiare qualche parola
dici del presente in nome di una      cato agli amanti di questo gioco.       fra coetanei. La nostra idea è di
mentalità senza memoria. Con il       Ormai da alcuni mesi, tutti i lu-       creare un gruppo in cui tutti pos-
loro comportamento onesto e ri-       nedì un congruo numero di per-          sano partecipare e intrattenersi
spettoso hanno sempre tra-            sone si riunisce in un’aula sotto il    nel gioco delle carte, nell’ascol-
smesso ai figli e ai nipoti i valori   convento per trascorrere alcune         tare musica, magari cimentarsi
della vita cristiana, motore della    ore a giocare o imparare il gioco       anche nel gioco delle bocce e tra-
vita umana. E come dice papa          del burraco. Si è incominciato          scorrere qualche pomeriggio in
Francesco: i nonni non sono al-       con poche persone ma ogni setti-        compagnia. Stiamo studiando su
beri secchi ma sono ancora rigo-      mana se ne aggiungono altre e il        questo progetto e nei prossimi
gliosi e possono dare buoni frutti.   giorno 11 giugno si è fatto il tor-     mesi qualcosa nascerà.
La Chiesa con le sue iniziative       neo, vinto dalle nostre amiche          Per ora vogliamo pubblicizzare il
umanitarie è molto vicina agli        Gabriella Biasi e Andreina Vi-          progetto anche attraverso questo
anziani bisognosi.                    sconti. Complimenti a loro, e           articolo e chiediamo l’aiuto di
Nello scorso anno pastorale, gra-     bravi a tutti i partecipanti. Con       tutti coloro che hanno voglia di
zie alla convinzione e alla fanta-    questa iniziativa vorremmo ria-         mettersi in gioco. Appena sa-
sia del nostro parroco, sono nate     prire un piccolo circolo che per-       remo in grado di dare maggiori
alcune proposte comunitarie di        metta, a tutte quelle persone che       informazioni pubblicizzeremo
preghiera e di divertimento. Così     vogliono trascorrere qualche ora        l’iniziativa tramite volantini o
in occasione del Carnevale, della     in compagnia, di trovarsi spen-         avvisi nell’atrio della chiesa.
Pasqua e nel mese di maggio ab-       sieratamente a giocare a carte,
biamo celebrato insieme la            ascoltare musica e stare insieme                             Primo Capozzi
Messa, poi abbiamo gustato il
pranzo preparato con grande
bravura dal Gruppo Cucina e ci
siamo divertiti con il gioco della        Proposte già pensate e in programma per i “giovani di ieri”
tombola.
Sarebbe bello che i giovani di ieri       • Rosario e preghiera: ogni mercoledì alle ore 10.00
e i giovani di oggi, mettendo in-         • Carte insieme: ogni lunedì alle ore 16.00
sieme le proprie esperienze, si
dessero la mano per dirsi che in-         • Cinema insieme: secondo il calendario, giovedì ore 16.00
sieme si può migliorare il mondo          • Arte con Rosa Giorgi: secondo il calendario, ore 16.30
e si onorerebbe così ciò che Gesù
ci ha insegnato: «Amatevi gli uni         Inoltre chi fosse interessato a dare una mano nelle diverse
gli altri, come io ho amato voi!».        attività e servizi della parrocchia si rivolga al parroco.
Un abbraccio a tutti da… una ra-
gazza di ieri!
                     Anna Ceriotti
LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017                                                                                        9

                                            OTTOBRE MISSIONARIO
                                            “Il mondo ha bisogno del Vangelo di Gesù”. È quanto afferma Papa
                                            Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale che sarà celebrata il
LETTERA DI P. NAVA                          prossimo 22 ottobre. Francesco ricorda il potere trasformante del
                                            Vangelo ed esorta a far crescere “un cuore missionario”. “Lo Spirito
Desidero ringraziare il Centro              Santo sostenga la missione della chiesa nel mondo intero e dia forza a
Missionario per la donazione di             tutti i missionari e le missionarie del Vangelo”.
€ 200 che ci ha fatto pervenire             • In occasione del mese missionario, i giorni 28 e 29 ottobre, nell’atrio della
tramite la “Associazione amici              chiesa sarà allestito un banco vendita il cui ricavato andrà a beneficio delle
Ikonda Hospital” come contributo            missioni.
spese per la spedizione a Ikonda
di undici pacchi.
Vi scrivo dall’Italia dove mi trovo       Stiamo cercando macchinari, at-            l’aeroporto di Dar es Salaam ho
per un breve periodo. Il motivo           trezzature e anche finanziamenti            incontrato quattro missionari che
della mia visita improvvisa è per         dal momento che questi strumenti           andavano in Kenya e mi doman-
un controllo oculistico e poi per         hanno dei costi molto elevati. Pur-        davano se e fino a quando potre-
cercare di spingere la realizzazione      troppo, a causa di tante nuove             mo sostenere tutte queste attività.
del progetto delle nuove sale ope-        regole e della burocrazia imposte          Ho risposto loro che la carità e la
ratorie e di una sala post-opera-         dal governo della Tanzania, i tempi        Misericordia non hanno confini e
toria. È un progetto molto impe-          stavano diventando lunghi e quin-          che la Provvidenza, come ci ha
gnativo sia a livello di realizza-        di è necessario affrettare questa           aiutato nel passato, ci sosterrà an-
zione tecnica che finanziaria, che         realizzazione e allestire al più pre-      che per il futuro. Voi ne siete un
si è reso necessario da una parte         sto un container con tutto il ma-          esempio.
per l’elevato numero di interventi,       teriale necessario.                        Vi ringrazio per il vostro sostegno
che risultano in crescita, e dall’altra   Lo scorso anno gli interventi chi-         che ci aiuta proseguire nelle varie
per seguire i suggerimenti dei            rurgici sono stati 6.500 e le proie-       attività assistenziali.
tanti chirurghi italiani che vengono      zioni del primo semestre del 2017          Vi ricordo nelle preghiere alla no-
a prestare la loro opera a Ikonda.        fanno pensare a un ulteriore in-           stra Madonna Consolata per le
È necessario adeguare le sale ope-        cremento dell’attività chirurgica.         vostre necessità, e un caro saluto.
ratorie a degli standard accettabili.     Mentre ero in attesa di partire al-                                p. Sandro Nava

I Giorni della Creta 2017

Ti racconto...
                                                                                     una richiesta della Casa della Carità,
                                                                                     di accogliere in oratorio nel mese
                                                                                     di agosto alcuni rifugiati di pas-

cosa ho sentito
                                                                                     saggio a Milano. La loro parrocchia
                                                                                     e il quartiere hanno risposto con
                                                                                     grande generosità e partecipazione:
                                                                                     i ragazzi si facevano animatori per
                                                                                     i più giovani, mentre gli adulti
                                                                                     aiutavano per cucinare o servire

                                          I
                                                                                     in mensa. Ciononostante don Paolo,
                                                                                     con molto senso pratico, ha detto
                                                                                     che questo servizio è solo una goc-
Ecco un riepilogo                            l primo incontro è stato con don        cia nel mare e non risolve il pro-
degli incontri proposti                      Paolo Selmi, parroco a Bruzza-          blema. Ha ammesso che, nel grup-
ai Giorni della Creta,                       no, insieme ad alcuni suoi par-         po che hanno accolto, “non tutti
dal titolo                                rocchiani. La loro prima esperienza        erano dei santi”. In chiusura, alla
«Ti racconto cosa ho visto!»              di accoglienza è nata nel 2015, per        domanda: “Perché l’avete fatto?”
10                                                                                 LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017

ha risposto: “Perché ce l’ha detto        Nel quarto incontro il nostro par-        di esistere” una concreta testimo-
Gesù Cristo”.                             rocchiano Leonardo Cardo ha ri-           nianza di come, anche in una so-
Nel secondo incontro don Michele          proposto la presentazione del libro       cietà come la nostra, si possa essere
Crugnola, ora parroco a Dervio            “Tutte le fortune” del suo amico          pieni di luce per gli altri.
(LC) ci ha raccontato la sua espe-        Riccardo Taverna. Le loro storie          Quattro serate diverse ma tutte
rienza. È stato chiamato dalla Que-       personali hanno dei punti in co-          ugualmente interessanti. L’unico
stura di Lecco per accogliere gio-        mune, e traspare la loro forza in-        rammarico è che i partecipanti erano
vani donne nigeriane. Lui, che è          teriore quando raccontano della           pochi, come spesso capita a proposte
stato dieci anni missionario in Afri-     quotidianità vissuta in piena abilità.    di un certo valore e impegno. Co-
ca e ha sperimentato su di sè il          Momenti toccanti e ironici hanno          munque è una fortuna avere iniziative
sentirsi accolto, si è adoperato per      reso la loro esperienza “di abilità       di questo calibro.
dar loro una casa. E’ riuscito ad
instaurare un rapporto di fiducia
con alcune di loro che gli hanno
                                          L’esperienza estiva del nostro Gruppo Giovani

                                          Bosnia,
detto della durezza del viaggio e
delle situazioni pericolose dalle
quali la casa di accoglienza vuole

                                          agosto 2017
proteggerle. Sono quasi tutte mi-
norenni, anche se dichiarano la
maggiore età; sono state vendute
dalla famiglie, e dovrebbero ri-
scattare la propria libertà: sanno
quale sia il loro destino, ma a fatica
lo ammettono. La missione di don
Michele è dar loro un rifugio sicuro,

                                          S
una infarinatura di italiano, far         Proponiamo due racconti dell’espe-        la collaboratrice di IPSIA che ci
crescere in loro il desiderio di un       rienza del campo giovani in Bosnia.       ha accompagnato, ce lo ha spiegato
lavoro onesto. La testimonianza si                                                  bene: in Bosnia il gioco non è
è conclusa con la benedizione in               apna, Mededa e Vitnica sono          sempre visto come qualcosa di
una lingua indigena africana.                  i nomi dei tre piccoli paesi         positivo, ma spesso anzi come
Nel terzo incontro è stato presentato          nel canton di Tuzla dove ab-         una perdita di tempo; è raro ve-
il libro “Diario da Sarajevo”. Erano      biamo offerto il nostro servizio           dere un genitore che gioca o si
presenti l’autrice Dubravka Ustalic,      grazie al sostegno di “IPSIA -            diverte con i propri figli, perciò
e Silvio Ziliotto, traduttore del         Terre e Libertà”, associazione delle      spesso i ragazzi crescono in ma-
libro. Nel 1992 Silvio ed altri giovani   Acli che ormai da venticinque             niera molto indipendente, e senza
sono partiti per andare nei campi         anni opera nei Balcani a sostegno         particolari punti di riferimento.
di profughi bosniaci in Slovenia, a       dei bambini.                              Tuttavia (o forse proprio per que-
fare animazione e portare aiuti.          Da un punto di vista pratico il           sto) la loro spontaneità, la tene-
Quel progetto delle Acli portò più        nostro lavoro è stato un semplice         rezza dei loro sguardi, l’entusia-
di 5000 volontari in tre anni e si        servizio di animazione, all’appa-         smo nel fare qualcosa di nuovo
chiamava “Un sorriso per la Bo-           renza non troppo diverso dal’             sono stati per noi disarmanti: il
snia”. L’autrice ha raccontato con        Oratorio estivo: balli, giochi, la-       gioco più semplice, come il noto
commozione alcuni episodi della           boratori, cartelloni. In realtà il si-    “bandiera”, era davvero il più ap-
guerra, vissuti in prima persona.         gnificato di quello che abbiamo            prezzato.
Nonostante il dramma, nel libro           fatto è sicuramente molto più pro-        Abbiamo visto quindi un paese
non si perde la speranza di riuscire      fondo, un significato che abbiamo          “sul filo del rasoio”, che certa-
a vivere in pace. Infine Silvio ha         colto in momenti diversi: chi prima       mente si è ripreso dalla guerra e
sottolineato che i ragazzi partiti        di partire, chi durante l’esperienza,     che ha ripreso la propria quoti-
dalla Creta e dal decanato Giam-          chi a posteriori.                         dianità, ma soffre ancora per le
bellino nel 1992, tornarono a casa        I bambini arrivavano nelle scuole         ferite aperte di un grande massa-
arricchiti dal calore di quel popolo.     dove abbiamo svolto le attività,          cro, perciò si limita a sopravvivere.
Ha perciò apprezzato che oggi,            in maniera del tutto autonoma,            Abbiamo scorto davvero tanta fa-
dopo 25 anni, il gruppo giovani           camminando liberi per le strade           tica e sofferenza negli occhi e nelle
dell’Oratorio Assisi abbia fatto la       anche a soli cinque anni, correndo        parole di Behrija, il bidello della
stessa scelta di servizio, rinnovando     a braccia aperte verso di noi, e          scuola dove eravamo ospitati, che
lo stesso spirito di fratellanza, con-    chiedendoci di continuo nuovi             ci ha raccontato con il cuore in
cludendo con: “Grazie per averci          giochi, nuovi lavoretti da fare in-       mano e le lacrime agli occhi, parte
creduto! Un abbraccio a tutti voi!”       sieme. Perché tutto questo? Sara,         della storia della sua vita, le sue
LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017                                                                            11

difficoltà passate e quelle che lo         dine disarmante di Resul, Munir,        no con il proprio bagaglio, orato-
affliggono ancora oggi.                    Adin, Davud, Vedad, Aisa, Eila,         riano e scoutistico.
Inoltre attraverso la visita alla mo-    Anesa, Dzevida, Ajla e tutti i più      Abbiamo avuto anche dei mo-
schea di Sapna e di Sarajevo (qui        piccoli con cui abbiamo giocato:        menti per pregare e cantare in-
convivono le religioni musulmana,        il nostro è stato un incontro pro-      sieme, riflettere sull’esperienza e
ebraica, cristiana cattolica ed or-      fondo con l’umanità.                    sulla nostra vita, guidati dalla fi-
todossa), ci è stato delineato un        La nostra forza è stata di provenire    gura del profeta Elia. Abbiamo
ritratto dell’Islam molto diverso        da esperienze educative e realtà        maturato, come Elia, il desiderio
da quello in cui la società odierna      diverse, che ci hanno resi molto        di lasciarci cambiare dalla parola
e i fatti di terrore ci spingono a       eterogenei ma fin da subito aperti       di Dio e dall’incontro con l’altro,
credere. Per molti aspetti la loro       a nuovi metodi di lavoro, ren-          di diventare capaci di accogliere
religione è simile a quella cristiana,   dendoci coesi e complici oltre la       quello che capita sulla nostra stra-
solo che ha rituali, regole e gesti      normalità: abbiamo unito due re-        da, facendolo diventare possibilità
più imprescindibili.                     altà oratoriane diverse, quella         di crescita per noi e nutrimento
Con i giovani volontari con cui          della Creta e quella del San Vito,      per l’altro, e provando ad affidare
abbiamo condiviso l’esperienza,          e la realtà degli scout del Milano      di continuo le nostre fatiche e i
Dino e Adnan, ci siamo sentiti           2 e 31... siamo stati talmente bene     nostri desideri più profondi al Si-
uniti dalla forza della fede e della     insieme che vogliamo collaborare        gnore, affidandoci a Lui per cam-
preghiera, e potremmo dire di            anche in futuro, confrontandoci         minare insieme in questo percorso
aver imparato qualcosa da loro e         nelle esperienze formative per          che è la nostra vita!
dalla loro vita scandita dai cinque      noi, e nelle esperienze di servizio                               I volontari
momenti quotidiani di preghiera          per i più piccoli, per aiutarci ognu-        dell’ “Ekipe” TL Bosnia Inganni
annunciati dal canto del muezzin
fin dalle cinque di mattina.
Il nostro gruppo è stato da subito
pieno di entusiasmo per un’espe-
rienza nuova, continuamente gra-

C
tificati dalla semplicità e gratitu-

       he avventura! Quante
       emozioni! Che bei ricordi!
       …ma anche: che disordine!
Quanti ostacoli! Che mal di pan-
cia!
Partenza dall’oratorio Assisi a
mezzanotte del 2 agosto. Dopo
varie pause, pranzo, strade sba-
gliate, eccoci finalmente arrivati
a casa in Bosnia alle 18: che odis-
sea! Abbiamo anche bucato la
ruota quando ormai eravamo
poco distanti dalla meta… per
fortuna ci ha accolto una famiglia
locale e ci ha offerto acqua e frutta
coltivata da loro: in Bosnia è così!
Tutti sono generosi e, nonostante        e pentole, via vai di gente perché      con il “burek”, tipico piatto balca-
le condizioni di povertà che an-         la scuola era il centro del paese e     nico il cui ingrediente principale
cora si percepiscono (causate            tanta gente entrava e usciva a          è una pasta sfoglia farcita con for-
dalla guerra del ’92-’95) è capitato     qualsiasi ora, per usare i nostri       maggio o carne macinata: inizio
spesso che ci venissero offerti           bagni, il frigorifero… o la presa       alla grande!
ospitalità e cibo. Al nostro arrivo      di corrente, perché la festa di         Dopo cena abbiamo preparato
la scuola, che per quei nove             paese si svolgeva nel cortile della     vari lavori per il giorno dopo, con
giorni sarebbe stata la nostra casa,     scuola e serviva elettricità per le     un primo momento di incontro e
ci è sembrata un po’ “polverosa”:        casse e la pianola con cui veniva       di attività con i bambini e ragazzi
due soli bagni, un’unica grande          suonata la “sevdalinka”, tipica mu-     bosniaci… e poi a dormire, stan-
stanza-doccia,       nella    quale      sica popolare.                          chi e provati dal lungo viaggio
avremmo poi lavato anche piatti          La prima sera abbiamo cenato            ma anche elettrizzati ed emozio-
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                                         A vent’anni dalla morte di Madre Teresa di Calcutta

                                         Tanta luce da
nati per il giorno dopo. Ed è stato
proprio così: emozionante e di-
vertente!

                                         una notte oscura
Non dimenticheremo mai le sen-
sazioni che i bambini ci hanno
donato in quei giorni, meravi-
gliosi bambini e ragazzi, ognuno
con la propria storia e con i quali
abbiamo comunicato con il lin-

                                         A
guaggio più bello: quello dei ge-
sti, degli sguardi e dei sorrisi. Già,
perché la lingua diversa è stata
un ostacolo e allo stesso tempo                  vent’anni dalla morte di           derio dell’Assente è così profondo,
una preziosa scoperta!                           Madre Teresa, resta vivo il        che l’unica preghiera che riesco ancora
Quest’esperienza ci ha catturato                 ricordo commosso della sua         a recitare è “Gesù, confido in te!...
e ci ha riempito il cuore.               tenerezza e l’ammirazione per la           Voglio sorridere perfino a Gesù, così
Altri momenti che non dimenti-           sua vita esemplare, interamente            da nascondere se possibile il dolore e
cheremo sono stati la visita a Sa-       dedicata a Dio e al servizio dei           l’oscurità della mia anima anche a
rajevo, città che porta ancora i se-     più poveri. Resta però poco noto           Lui… Il desiderio vivo di Dio è ter-
gni della guerra, negli buchi dei        un aspetto importante della sua            ribilmente doloroso e tuttavia l’oscu-
proiettili sulle case e nei volti        vita e della sua spiritualità: la          rità sta diventando sempre più gran-
della gente. In questa città si in-      sua “notte oscura”. Un aspetto             de. Quale contraddizione vi è nella
contrano e si confrontano diverse        capace di dare tanta luce e con-           mia anima... Il Signore ha pensato
culture: ebrea, musulmana, cat-          solazione alle nostre tenebre, in-         che sia meglio per me restare nel
tolica e ortodossa. Poi è da ricor-      coraggiando a fare diventare no-           tunnel, così Egli se ne è andato nuo-
dare la visita a Srebrenica: espe-       stre la parole del Salmo 22: «Pur          vamente, lasciandomi sola…». E il
rienza       davvero       toccante,     se dovessi camminare in una valle          tormento continuò fino alla morte.
conoscere la città nella quale nel       oscura, non temerei alcun male, per-       Nello scorrere degli anni e nel
luglio del 1995 è avvenuto il            ché Tu sei con me!».                       crescere dell’opera e della noto-
“massacro di Srebrenica”, geno-          Due grandi segreti hanno segnato           rietà pubblica di Madre Teresa,
cidio che ha segnato per sempre          la vita di Madre Teresa. Il primo          in lei permane questa situazione
la Bosnia Erzegovina, e nel quale        fu la sua “seconda chiamata”,              interiore: «Il posto di Dio nella mia
sono state uccise oltre 8300 per-        scaturita non da un’intuizione             anima è vuoto! Non c’è Dio in me:
sone. Ci siamo tutti ammutoliti          personale, ma ispirata da Gesù             quando il desiderio si fa intenso,
nel visitare il memoriale e nel ve-      stesso, che le parlò a lungo nel           cresce anche il dolore. Io voglio,
dere la distesa di lapidi che copre      silenzio del cuore. Il secondo fu          bramo Dio! Ma Egli non mi vuole:
tutta un’intera collina.                 la “notte oscura”, che durò per il         Dio non è con me! Perché tutto que-
Emozioni forti e uniche: per tutta       resto della sua vita. È l’esperienza       sto?».
la permanenza in Bosnia, nel no-         vissuta da molti santi, compreso           Molte delle sue foto, che la ri-
stro gruppo si è creata una bella        san Francesco: una lunga e dolo-           traggono in preghiera, rivelano
armonia, abbiamo collaborato             rosa lotta interiore per conservare        inequivocabilmente la sua lotta
sempre con solidarietà ed umiltà.        la fede, senza più il conforto, ma         interiore. È come rapita: l’intensità
Verso la fine del soggiorno c’è           anzi con la costante sensazione            del suo sguardo e la forza che
stato un altro ostacolo: un virus        di vivere nella lontananza e nel-          emanano i suoi occhi rivelano il
gastrointestinale, che veloce-           l’assenza di Dio.                          forte desiderio di entrare in con-
mente ha colpito quasi tutti i           Riportiamo alcune frasi che Ma-            tatto e avvicinarsi a Dio, l’espres-
componenti del gruppo!                   dre Teresa ha scritto nei suoi diari       sione del volto ha la sofferenza
Ma nonostante tutti i disagi e le        personali e in alcune lettere al           stampata sul viso. «Il mio sorriso
difficoltà di questa esperienza,           suo padre spirituale, rese note            è un grande mantello che copre una
siamo stati tutti dell’idea che ne       per il processo di canonizzazione.         moltitudine di dolori», scrisse Ma-
è valsa la pena e porteremo sem-         Le sue confidenze sembrano una              dre Teresa in una lettera del luglio
pre nel cuore i sorrisi e gli sguardi    dolente litania: «C’è una solitudine       1958.
dei bimbi che in così pochi giorni       così profonda nel mio cuore e dentro       Più ci avviciniamo a Dio, più ne
ci hanno dato moltissimo!                di me è tutto gelido: è solo la fede       percepiamo la distanza e questa
Un grazie speciale ai nostri geni-       cieca che mi trasporta, perché in          infinita lontananza è forse il più
tori, a Silvio, a don “Jack”, a Va-      verità tutto è oscurità per me… A          grande mistero che ci può afflig-
leria, a fra’ Andrea e a Sara.           volte l’agonia della desolazione è così    gere. Questa profonda e prolun-
                              Monica     grande e nel contempo il vivo desi-        gata crisi spirituale non l’ha al-
LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017                                        13

                                         passa all’azione, perché Gesù pre-         riderò al tuo volto celato. Sempre! Il
                                         sente nel Pane e nel Vino è lo             vero amore è pieno di dolore. Ma più
                                         stesso Gesù che ci appare nei              grande è il dolore, più oscura è la
                                         corpi crocifissi dei poveri. Inten-         notte e più dolce il mio sorriso per
                                         sifica la preghiera, per riconoscere        Dio. E così la vita che è in me è dura
                                         Dio quando ci appare nei poveri.           da vivere». Chi davvero ha incon-
                                         Insegnava alle novizie: «Quando            trato Dio e gli ha dato tutto, ri-
                                         medicate le ferite dei poveri, ricordate   mane a Lui strettamente unito e
                                         sempre che quelle sono le ferite di        poco importa se questo legame
                                         Cristo».                                   sia fatto di luce o di tenebre.
                                         La vita di Madre Teresa era Gesù,          Tutti questi conflitti interiori sono
                                         solo Gesù: a Lui aveva dato tutto          un segno di grande profondità
lontanata dalla fede né tanto            e non ha mai dubitato della sua            spirituale: avvertiva l’oscurità nel
meno dalla carità. Anzi, la carità       esistenza e presenza, non è mai            suo cuore e in tutto il mondo.
fino all’estrema donazione di se          venuta meno alla sua fedeltà. Pro-         Era un sentimento che la metteva
stessa è stato l’obiettivo che Ma-       prio per questo poteva rivolgersi          a dura prova e la faceva soffrire
dre Teresa si prefiggeva e che            a Lui e parlare a Lui con fran-            profondamente. Ma tutto questo
l’ha portata fino al limite dello         chezza e dirgli: «Sento di essere          ce la fa sentire più vicina: tutto
sfinimento fisico ed emotivo. E            lontana da Te! Questa oscurità e           questo senso di abbandono, di
la sua intima relazione con Dio          questo vuoto non sono più dolorosi         impotenza ce la fa sentire più vi-
vacilla: «Quando tutto è iniziato,       del desiderio di Dio. Questa con-          cina, più simile a noi, più umana.
sapevo quali difficoltà avrei dovuto       traddizione temo mi confonderà! Cosa       E ce la fa piacere ancora di più,
affrontare e accettai tutto con entu-     stai facendo, mio Dio, ad una creatura     lasciando nascere in noi il sogno
siasmo. Ma ora è così buio, così di-     così piccola? Eccomi, Signore: accetto     e la possibilità, in qualche modo
verso! Ogni cosa che mi appartiene       ogni prova della vita con gioia e sor-     e in qualche cosa, di imitarla.
è per il Signore, ma Egli non mi
vuole. Faccio del mio meglio fino allo
                                         I primi passi del nuovo Gruppo Liturgico

                                         Il ministero
stremo delle forze. Non ho alcun
dubbio che fosti Tu, o Signore, a
chiamarmi con tanta determinazione

                                         della liturgia
e amore. È per questo che il mio
lavoro è tuo! Ti ho seguita, quando
mi hai chiamata: vieni, sii la mia
luce! Nel buio profondo della mia
solitudine mi aggrappo a questa pre-

                                         L
ghiera: mio Diletto, vieni! Vieni e
portami negli antri dei poveri, vieni
e portami dalle loro anime».
Come conciliare tutta questa “not-             a vita di ogni comunità par-         confronto e ad una verifica della
te oscura” con l’immagine della                rocchiale è regolata ed ani-         vita liturgica della nostra comu-
celebre suora che spese tutta la               mata dai tempi delle cele-           nità, sperando che da queste ri-
sua vita al servizio dei poveri?         brazioni liturgiche che si susse-          flessioni possa scaturire nuovo
Sono il grido vivo di una donna          guono durante l’anno. Però non             slancio per dare più valore alle
fisicamente e spiritualmente esau-        sempre le viviamo in pienezza.             nostre celebrazioni, sapendo che,
sta. Una grande angoscia, una            Diventa allora utile il ripensare          come dice il documento conciliare
solitudine profonda e un senso           alle ragioni che ci portano a riu-         “Sacrosanctum Concilium”: «Cristo
di vuoto a volte inconsolabili, che      nirci attorno alla mensa dell’Eu-          è presente nella sua parola, giacché è
Madre Teresa combatte con la             caristia a Pasqua, a Natale, ogni          lui che parla quando nella Chiesa si
preghiera, la ferrea disciplina e        domenica. E, soprattutto, riflettere        legge la Sacra Scrittura». Questo
l’infaticabile impegno nel lavoro        su come dare sempre nuovo senso            Gruppo liturgico vuole dunque
a servizio dei poveri.                   al nostro ritrovarci per vivere un         essere d’aiuto a tutti i parrocchiani
Paradossalmente questa sensa-            rito che non è solo una “cerimo-           affinchè la loro vita quotidiana
zione e situazione di non amore,         nia”, anche se solenne, ma una             venga trasfigurata da quanto ce-
la porta ancora più vicino ai po-        parte essenziale della nostra vita         lebrato nel rito. Come ha detto
veri: cerca Dio nei bassifondi di        cristiana. Proprio per questo, su          l’arcivescovo Scola nella sua lettera
Calcutta, dove malati e spazzatura       proposta del parroco, un gruppo            “Educarsi al pensiero di Cristo” in-
mescolano i loro odori. In questa        di parrocchiani ha cominciato ad           fatti «la dimensione profonda del
solitudine interiore Madre Teresa        incontrarsi, per dare avvio ad un          reale è custodita e potentemente an-
14                                                                                LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017

                                           Il nuovo canzoniere

                                           Laudate
nunciata dalla liturgia cristiana, con
le sue celebrazioni sacramentali ma
anche con il suo anno liturgico. Par-

                                           et servite
ticolare cura va data al canto liturgico
e a tutto ciò che nella celebrazione li-
turgica favorisce una partecipazione,
personale e comunitaria, adeguata,
consapevole e fruttuosa ».
Non sarà un compito facile, ma è

                                           I
necessario. Seguendo le indica-
zioni dei documenti della Chiesa,
il Gruppo liturgico vuole curare
la liturgia nella nostra parrocchia,          l primo frutto del lavoro del
con la disponibilità di alcune per-           gruppo liturgico è stato il nuo-
sone che già operano in settori li-           vo Canzoniere, inaugurato in
turgici o che sono sensibili a que-        occasione della festa patronale
sto tema. Come sussidio per gli            di San Giovanni. Questa nuova
incontri del Gruppo viene utiliz-          raccolta di canti sarà uno stru-
zato: “Il ministero della Liturgia”,       mento per la nostra preghiera.          Le più comuni preghiere. Ci è
dal 47° Sinodo della Diocesi di            Fedeli alla tradizione del popolo       sembrato utile raccogliere anche
Milano del 1995, come strumento            di Dio, anche noi vogliamo can-         le più comuni preghiere del cri-
di lavoro. Durante gli incontri se         tare le verità della nostra fede, la    stiano che ancora oggi sono la
ne leggono alcuni paragrafi, per            voce del nostro dialogo con Dio,        formula di preghiera più semplice
avere una conoscenza più ampia             i più vivi sentimenti di gioia e        e da tutti condivisa. Abbiamo ag-
dei ministeri fondamentali della           dolore, di speranza e afflizione,         giunto i misteri del Rosario, e la
liturgia. Negli incontri passati si        di pentimento e gratitudine che         Preghiera davanti all’icona della
sono verificate le attività già esi-        abitano il nostro cuore. Seguendo       Madre della Tenerezza, Signora
stenti in parrocchia e le eventuali        l’esempio di san Francesco vo-          di misericordia.
proposte di miglioramento. A tale          gliamo diventare anche noi “gio-        Francesco, insegnaci a pregare.
scopo ci siamo chiesti: “Come ri-          iosi cantori dell’amore di Dio”         Chiara, rischiara la nostra pre-
mettere l’Eucarestia al centro della       per essere strumenti della sua          ghiera. Infine ci è sembrato bello
nostra parrocchia? Come aiutare            pace.                                   proporre alcune preghiere di san
ciascuno affinché l’Eucarestia di-           Come titolo abbiamo scelto alcune       Francesco e santa Chiara per co-
venti elemento insostituibile nella        parole del Cantico di Frate Sole:       noscere la ricchezza della loro
sua vita? Come rinnovare la ce-            “Laudate et servite”. Due parole        spiritualità, nutrita da profonda
lebrazione dell’Eucarestia e tutte         che sono un proposito di autentica      comunione con Dio. Possa il loro
le altre azioni liturgiche?”               vita cristiana: lodare e servire,       insegnamento arricchire la nostra
Si tratta di questioni impegnative,        pregare e mettere in pratica, can-      preghiera, dandole quella caratte-
che sarà possibile affrontare, un           tare insieme in chiesa per vivere       ristica nota francescana, che da
po’ per volta, cercando di mettere         poi questa realtà nella vita.           sempre appartiene alla nostra co-
in pratica le idee che andiamo             Il sussidio si divide in diverse        munità parrocchiale.
sviluppando, contando sulla di-            sezioni:
sponibilità dei parrocchiani che           La Messa. Celebrazione comu-
pensano di essere sensibili a questi       nitaria della nostra fede. Ci è
temi. E li invitiamo, pertanto, a          sembrato utile offrire la spiega-
comunicare al parroco il loro in-          zione delle singole parti della
teresse.                                   Messa e dei testi da sapere a me-
Per concludere, torniamo alle pa-          moria. In questo modo vogliamo
role della Sacrosanctum Concilium          rendere più partecipata la cele-
che ricorda come la liturgia non           brazione, spesso vissuta con su-
esaurisce tutta l’azione della Chiesa,     perficialità.
ma ne è il culmine, cioè la vetta, la      I nostri canti. Dopo una chiarifi-
cima verso cui tende l’azione della        cazione su “canto e musica nelle           Anche quest’anno la nostra
Chiesa nel suo cammino; e, nello           nostre celebrazioni”, offriamo la           chiesa è stata scelta dal “MiTo
stesso tempo, ne è la fonte, cioè la       raccolta dei canti più conosciuti          Settembre Musica”, giunto alla
sorgente da cui prende origine             e utilizzati, con molti canti nuovi,       sua undicesima edizione, per
l’energia che anima la Chiesa.             più vicini al repertorio dei gio-          un concerto di musica sacra.
Mariarosa Fulcheri e Alberto Rapomi        vani.                                      Si è tenuto domenica 10 set-
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