FACCIAMO CENTRO! - Parrocchia San Giovanni Battista alla Creta
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FACCIAMO CENTRO!
2 LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017 PARROCCHIA SAN GIOVANNI BATTISTA ALLA CRETA Piazza San Giovanni Battista alla Creta, 11 • 20147 Milano e-mail: sgbcreta.milano@tin.it • http://www.creta.altervista.org/ Questi i numeri di telefono: Fraternità francescana 02.41.72.66 Ufficio parrocchiale 02.41.72.67 Oratorio 02.41.50.053 Cinema-Teatro 02.41.53.404 Fax e tel. Centro di ascolto 02.41.50.611 La comunità religiosa è composta da: Fra Paolo Ferrario guardiano e parroco Fra Andrea Ferrari vicario parrocchiale Fra Pierino Rubaga collaboratore parrocchiale Fra Lucio Monti insegnante Fra Aristide Cabassi Fra Pietro M.Tassi psicoterapeuta La chiesa è aperta: - nei giorni festivi dalle 7 alle 19.30 - nei giorni feriali dalle 7 alle 19.30 Le messe sono celebrate: - nei giorni festivi alle 8.30 - 10 - 11.30 e 18 (vigiliare alle 18) in estate alle 8.30 - 11 e 18 (vigiliare alle 18) - nei giorni feriali alle 8 e 18 I confessori sono disponibili: tutti i giorni, a chiesa aperta suonando il campanello apposito primo venerdì del mese: dalle 21 alle 22.30 domenica e festivi: nella mezzora che precede ogni messa Rivista della Parrocchia S. Giovanni Battista alla Creta Informazioni e indirizzi utili: Milano La Segreteria parrocchiale (per certificati e documenti) è aperta ANNO L - N. 4 (285) da lunedì a venerdì: dalle 9 alle 11.30 LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017 martedì e venerdì: dalle 15 alle 17.30 Costo annuo di redazione, stampa e distribuzione: euro 18,00 Il Centro di ascolto riceve ogni lunedì e venerdì: dalle 9.30 alle 11 Redazione: Clara Damele, Paolo Scolamacchia Impaginazione: Bruno Maggi distribuzione viveri e indumenti: martedì dalle 16 alle 17 Direttore responsabile: Massimiliano Taroni Suore della Carità di S. Giovanna Antida Reg. Trib. di Milano, 22.1.1968 - n. 17 Casa di accoglienza - Via Zurigo, 65 02.41.57.866 Con approvazione ecclesiastica e dell’Ordine Circolo A.C.L.I. "Oscar Romero" 02.36.53.01.01 Stampa Centro Diurno Educativo Creta 02.48.300.093 Olivares srl - Robecco sul Naviglio (MI)
LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017 3 LA VOCE DEL PARROCO «Vedrai che bello!» Cari parrocchiani, un ringraziamento speciale va da parte di tutti «VEDRAI CHE BELLO!» è il tema noi a Pierino Ferrari, che ci ha lasciati lo scorso scelto dalla Fondazione Oratori 11 luglio, papà di frate Andrea: alcuni di noi, in Milanesi per questo anno pastorale. Dopo la particolare molti ragazzi, hanno manifestato a pausa estiva, stiamo facendo incontri e program- frate Andrea il bene dell’amicizia e della vici- mazioni per fare cose belle, proposte utili e inte- nanza, doni preziosi in questi momenti faticosi ressanti per crescere nella fede nel Signore e nella della vita. comunione tra noi. «Vedrai che bello!» è ciò che si dice a qualcuno Però anche in questi mesi appena trascorsi ab- quando si è convinti che quello che stiamo pro- biamo avuto la possibilità di “vedere che belle ponendo sia significativo, piacevole e impor- cose” il Signore e la vita ci hanno riservato: al- tante: un’occasione da non perdere. Io penso che cune cose sono belle all’evidenza, altre invece frequentare l’oratorio e la parrocchia lo sia! Ma sono più misteriose e nascoste sotto la fatica, per fare questo l’oratorio e tutta quanta la co- l’impegno e qualche dispiacere. Qualcosa ab- munità parrocchiale devono essere e diventare biamo cercato di raccontare nei diversi articoli davvero realtà “belle”, cioè piacevoli e signifi- che seguono. cative, interessanti e invitanti non tanto per gli «Che bello!» ricordare il servizio pastorale dei no- spazi e le strutture che sono a disposizione, ma stri vescovi mons. Tettamanzi e mons. Scola e soprattutto per le proposte e le persone che le prepararci a quello appena iniziato di mons. Ma- frequentano. Per fare questo tutti noi siamo chia- rio Delpini. «Che bello!» fare nostri i suggerimenti mati a ritrovare entusiasmo e spirito di iniziativa di papa Francesco per educare i nostri adole- per realizzare esperienze che possano restare scenti. «Che bello!» vedere che può nascere una nella memoria dei ragazzi e degli adulti e che maggior attenzione tra i giovani di ieri e di oggi. siano così significative da riuscire a plasmare e «Che bello!» festeggiare in cortile il centesimo correggere il carattere, il modo di pensare e di compleanno di una nostra parrocchiana. «Che agire, orientando la vita secondo lo stile del Van- bello!» risentire ciò che abbiamo imparato nelle gelo. serate formative dei Giorni della Creta. «Che «Vedrai che bello!» sarà incontrare meglio il Si- bello!» raccogliere l’esperienza estiva che i nostri gnore nella sua Parola e nella sua presenza. «Ve- giovani hanno fatto in Bosnia. «Che bello!» trovare drai che bello!» sarà accoglierci e aiutarci meglio motivi di speranza per le nostre notti ascoltando tra noi. «Vedrai che bello!» sarà nutrire la nostra la voce della notte oscura di Madre Teresa. «Che vita di senso, di speranza e di gioia. «Vedrai che bello!» trovare nuovi modi per animare meglio bello!» sarà scoprire il bisogno e il coraggio di le nostre liturgie e cantare insieme la nostra fede. testimoniare nella nostra realtà di ogni giorno, «Che bello!» conoscere cioè a scuola e sul la- meglio il bene artistico UN GRAZIE ALLE NOSTRE SUORE voro, in famiglia e tra più prezioso della no- gli amici, nei diversi im- stra parrocchia che è Il 13 settembre le nostre suore della comunità di pegni e nel tempo li- l’organo, bisognoso di via Zurigo, suor Angela Carla, suor Ancilla e suor bero, che essere cri- restauro. «Che bello!» Luisa hanno lasciato la nostra comunità e per al- stiano, come persone scoprire la bravura arti- cuni mesi verrà sospesa la presenza e l’attività nel singole e come comu- stica della nostra Com- centro di accoglienza. Suor Angela Carla e suor nità, è davvero una cosa pagnia teatrale. «Che Ancilla si sono trasferite a Corsico e a San Donato bella! bello!» capire l’anima che Milanese in due comunità dedite alla pastorale Questo è il mio augurio c’è dentro chi scrive e parrocchiale, mentre suor Luisa continua la sua all’inizio del nuovo pubblica libri e vive attività educativa presso “La Piccola Casa del Ri- anno pastorale, questo nella nostra parrocchia. fugio” di via Antonini. Le ringraziamo per tutto è il mio invito a cia- «Che bello!» ricordare chi scuno di voi. ciò che hanno vissuto e fatto insieme a noi: il Si- non sono più tra noi ma A tutti dico con entusia- fanno parte delle nostre gnore le accompagni e le custodisca nella nuova smo e convinzione: «Ve- radici, come Giuseppe destinazione e realtà di vita. Domenica 8 ottobre drai che bello!». Bianelli e tanti altri. alla Messa delle 10, iniziando il nuovo anno pa- fr. Paolo Tra questi un ricordo e storale, le saluteremo insieme. parroco
4 LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017 Per salutare Dionigi e Angelo Due vescovi, due preghiere Questa estate abbiamo rivolto il nostro mino, pace del cuore, offri con- PREGHIERA DEL CARDINALE grato saluto a due vescovi di Milano, forto nella sofferenza. ANGELO SCOLA che in forma diversa hanno terminato Salvatore unico e universale, ren- per il VII Incontro mondiale il loro ministero pastorale. Dionigi dici segno e strumento di verità delle famiglie Tettamanzi che ha compiuto il suo e di pace per il mondo intero. Pa- 10 maggio 2012 “transito al Cielo” la mattina del 5 rola di Dio fatta carne e carne agosto e Angelo Scola che ha lasciato crocifissa, aiutaci a riconoscere e Dio Padre, sorgente di ogni pa- la guida della Chiesa ambrosiana. onorare la tua immagine vivente ternità, che hai creato il mondo e Ci piace salutarli e ringraziarli per in ogni persona, anche se debole lo conservi, Dio Figlio che, per quanto hanno vissuto e hanno fatto e povera, rispettandone l’invio- salvarci, hai condiviso la condi- tra noi e per noi, attraverso le parole labile dignità. zione umana fino alla morte e alla scritte da loro stessi in due circostanze Spirito santo, fuoco d’amore che morte di croce, Dio Spirito Santo, importanti e particolari. Le loro parole tutto vivifichi, rinnova la nostra che chiamandoci alla comunione racchiudono i progetti e gli impegni fede, rinvigorisci la nostra spe- divina rinnovi ogni nostra rela- pastorali che in diversi modi e in ranza, infiamma di carità i nostri zione, guarda alle famiglie qui tante occasioni hanno voluto promuo- cuori. Eterna sinfonia d’Amore, convocate da ogni parte del mondo vere e realizzare nella nostra diocesi. rinsalda in noi i vincoli della fra- dall’amorevole invito di Papa Be- ternità e fa’ della nostra Chiesa nedetto. la casa e la scuola della comunione Signore Gesù, donaci di vivere PREGHIERA DEL CARDINALE perché siano stimati e valorizzati alla scuola della Santa Famiglia DIONIGI TETTAMANZI in armonia tutti i doni che a cia- di Nazareth in cui Tu sei cresciuto per l’ingresso nell’Arcidiocesi scuno affidi per l’utilità comune. in sapienza, età e grazia. Santa di Milano Soffio di Dio, che ci sveli il pro- Maria, vergine e sposa, madre del 29 settembre 2002 getto del Padre, suscita e sostieni bell’amore, fa che, come te, teniamo l’impegno maturo dei fedeli laici fisso lo sguardo su Gesù per cu- Padre, fonte della vita e datore nella Chiesa e nel mondo; fa’ cre- stodirne le parole e le azioni, in- di ogni bene, noi ti lodiamo e ti scere tra noi numerose e sante segnaci ad amare senza riserve e benediciamo per i doni di grazia vocazioni al ministero ordinato e senza paura del sacrificio. di cui hai arricchito questa Chiesa alla vita consacrata. San Giuseppe, mostraci la strada ambrosiana con i suoi martiri, i Perenne sorgente della missione, dell’amore nuziale appassionato suoi santi, i suoi pastori, e tanti rendici testimoni coraggiosi del e casto, la paternità forte e tenera, uomini e donne dalla fede limpida Vangelo in ogni ambiente di vita, il gusto del lavoro assiduo e ge- e operosa. Guidaci tu sulla via in ogni cultura, tra ogni popolo e neroso. della santità, aiutaci a promuo- fino agli estremi confini della Madonnina, che dall’alto del Duo- verla e a viverla come misura alta terra. mo allarghi le braccia sui tuoi figli, della vita cristiana ordinaria. E tu, Maria, che vegli dalla guglia proteggi la Chiesa. A te affidiamo Signore Gesù, Figlio prediletto più alta del nostro Duomo, pro- le nostre famiglie, soprattutto del Padre e nostro fratello, te solo teggi i nostri figli, le nostre fami- quelle che si trovano in difficoltà. vogliamo proclamare nella pre- glie, le nostre parrocchie, le nostre Custodisci i nostri bambini, inse- dicazione, glorificare nella liturgia, città; risplendi come segno di spe- gna ai ragazzi e ai giovani a ri- servire nei fratelli. Come il nostro ranza per tutti; intercedi per cia- schiare i talenti ricevuti per di- padre Ambrogio, riconosciamo e scuno di noi perché il nostro cam- ventare protagonisti della vita professiamo che tu sei tutto per mino di Chiesa, in piena e gioiosa buona, sostieni gli ammalati, gli noi: luce del mondo, rischiari i fedeltà al tuo Figlio Gesù, sia anziani, i moribondi. Soccorri i nostri problemi, approdo della sempre a lode e gloria della Trinità poveri, accogli la nostra supplica vita, doni speranza ad ogni cam- beata. Amen. ed intercedi. Amen.
LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017 5 Per conoscere monsignor Delpini Lo stemma “parlante” L Conosciamo il nuovo vescovo attra- il volo” facendo i primi tentativi verso il suo stemma episcopale. per poter poi volare in maniera autonoma. Questa dimensione o stemma araldico, con le sue educativa continua senz’altro an- rimento esplicito, di legame og- regole e i suoi simboli, è un che nel ministero episcopale: non gettivo, con la tradizione civile, modo per comunicare attra- per nulla si parla a questo propo- culturale e religiosa della città di verso le immagini alcuni messaggi sito di “magistero” quindi di in- Milano e dell’intera diocesi am- precisi: questo vale soprattutto segnamento. Le tre colombe vo- brosiana. L’arcivescovo Delpini, per gli stemmi ecclesiastici, e in gliono allora indicare il popolo in continuità con il suo predeces- modo particolare per quelli scelti ambrosiano che chiede al suo ar- sore, ha offerto un’indicazione dai vescovi. civescovo di insegnargli a volare molto significativa dal punto di Lo stemma di monsignor Mario sempre in alto, verso gli ideali vista del rapporto che un vescovo Delpini è lo stemma di famiglia. del Vangelo. deve avere con la società in cui è Tecnicamente, si parla di “stemma Poi compare una mano destra che chiamato a esercitare il suo mini- parlante”, cioè capace di tradurre dal bordo sinistro dello scudo si stero di pastore e di maestro. attraverso le immagini quelle as- sporge verso il centro ad afferrare Infine c’è il motto “Plena est terra sonanze che richiamano un nome il pino: il termine tecnico dell’aral- gloria eius”: parole tratte dalla vi- ben preciso. dica è “destrocherio”. È un’im- sione che il profeta Isaia (Is 6,3) Al centro dello scudo, dal fondo magine che comunica un senso ha nel tempio di Gerusalemme, oro che simboleggia la virtù teo- di fermezza e di stabilità che si quando Dio gli si rivela nel suo logale della fede, spicca, un pino. aggiunge a quella già trasmessa splendore ed egli ascolta il canto In araldica il pino simboleggia le dal pino e dalle sue radici. Questa della liturgia celeste. Queste stesse virtù spirituali della benignità, immagine ha alcune “risonanze parole sono inserite nella liturgia della clemenza e della perseve- bibliche” che richiamano il “brac- cristiana nel momento centrale ranza, ma anche dell’accoglienza cio forte” di Dio che ha compiuto della celebrazione, prima della e dell’offerta di riparo: tutte qualità meraviglie nella storia della sal- preghiera eucaristica, nel canto che da sempre, ma soprattutto vezza, che è insieme energica e del Santo. Con queste parole sia oggi, la Chiesa è chiamata a vivere, paterna, capace di afferrare e di la Bibbia, sia la liturgia, procla- e a testimoniare nel mondo. proteggere, fonte e garanzia di mano che l’intero universo è pieno Ci sono poi altre due immagini: ogni autentica stabilità. Miglior della sua presenza luminosa e sal- le tre colombe e la mano che tiene il augurio e auspicio per il ministero vifica: Dio si rende presente nella pino. La colomba, già nella Bibbia futuro del nuovo arcivescovo di storia dell’umanità e nella storia fin dalla vicenda di Noè, è simbolo Milano non potrebbe essere meglio dell’intero universo che Egli, con di pace. Le colombe sono tre e “disegnato”. la sua “mano” forte e paterna, sono posate sul pino, come se fos- Il cardinale Angelo Scola, quando regge con sapienza e provvidenza. sero pronte per spiccare il volo, venne eletto alla cattedra di Mila- Il motto del nuovo arcivescovo non prima di avere fatto pratica no, per primo volle introdurre nel di Milano è una professione di con l’aiuto di qualcuno che insegni suo stemma il cosiddetto “capo di fede e un’espressione di lode e di loro a volare. Nella biografia del Milano”. Per “capo”, in araldica, preghiera. È bello pensare che nuovo arcivescovo hanno un certo si intende la parte superiore dello tutti i fedeli ambrosiani, pregando rilievo due esperienze pedagogi- scudo, dove di solito si mettono le parole del Santo, ripeteranno che: quella di insegnante e quella alcune immagini che rimandano le parole del motto del loro arci- di Rettore dei Seminari. La vera ad altre realtà con le quali si vuole vescovo, in comunione con lui pedagogia è accompagnamento istituire uno stretto legame: la nella stessa professione di fede e nell’affrontare la vita e i suoi pro- croce rossa su fondo argento, derivata nella stessa espressione di lode e blemi, nell’imparare a “spiccare dallo stemma della città, è il rife- di preghiera.
6 LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017 Ci insegna papa Francesco Non lasciamoli loro i rischi, cercando di control- lare tutto e riempiendo al mas- simo il loro tempo. E così risulta soli! che l’agenda dei ragazzi è peggio di quella di un dirigente! L’ado- lescenza fa parte della crescita normale e naturale della vita dei nostri ragazzi. Dove c’è vita c’è PRIMA PARTE movimento, dove c’è movimento ci sono cambiamenti, ricerca, in- certezze, gioia e anche angoscia e desolazione. I nostri ragazzi e Proponiamo in questo numero la che imparino le lingue straniere: le nostre ragazze vogliono sen- prima delle due parti del discorso è necessario che conoscano le tirsi protagonisti. Non amano ri- fatto dal papa ai partecipanti al Con- loro radici. I genitori devono fare cevere “ordini” dagli adulti e cer- vegno pastorale “Non lasciamoli spazio ai figli per parlare con i cano autonomia. soli! Accompagnare i genitori nel- nonni. Tante volte i nonni sono In questa ricerca dobbiamo tro- l’educazione dei figli adolescenti”. nella casa di riposo e non c’è vare delle buone opportunità, tempo per andare a trovarli! specialmente per le scuole, le Avere radici Questa nostra cultura scarta i parrocchie e i movimenti eccle- nonni perché i nonni non produ- siali. Possiamo stimolarli ad atti- La situazione attuale sta facendo cono: è “cultura dello scarto”. Ma vità che li mettano alla prova, crescere nella vita di tutti noi i nonni danno ai bambini un’ap- mentre cercano la “vertigine” che l’esperienza di sentirci “sradi- partenenza della quale hanno bi- li fa sentire vivi. Hanno bisogno cati”. Cioè persone e famiglie che sogno. Mi piacerebbe che facciate di questo, aiutiamoli! Stimoliamo vanno perdendo i loro legami, un esame di coscienza su questo. tutto quello che li può aiutare a quel tessuto vitale così impor- scoprire tutto il potenziale che tante per sentirci parte gli uni de- Essere in movimento hanno. Proponiamo loro delle gli altri. Questo clima di sradica- mete alte, grandi sfide e aiutia- mento passa ai nostri figli. Una L’adolescenza è una fase di pas- moli a realizzarle! Non lasciamoli famiglia sradicata è una famiglia saggio nella vita dei vostri figli. soli! Non lasciamo che la “verti- senza storia, senza memoria, Gli adolescenti non sono né di gine” la ricevano da altri, che senza radici. Una delle prime qua né di là, sono in cammino. possono mettere a rischio la loro cose a cui dobbiamo pensare Non sono più bambini e non vo- vita: diamogliela noi! Ma la ver- come genitori, come famiglie, gliono essere trattati come tali, tigine giusta, che soddisfi questo come pastori sono gli scenari non sono ancora adulti ma vo- desiderio di muoversi e andare dove radicarci, far crescere quella gliono essere trattati come tali. avanti e diventare protagonisti rete vitale che ci permetta di sen- Vivono proprio questa tensione, di qualcosa. tirci “casa”. Oggi le molteplici in sé stessi e con chi li circonda. Questo proposito richiede di tro- “reti sociali” ci offrono uno spa- Cercano sempre il confronto e vare educatori capaci di impe- zio virtuale, che ci mette in con- mettono in discussione tutto. gnarsi nella crescita dei ragazzi. tinua connessione con altri. Ma Passano attraverso vari stati Richiede educatori spinti dal- è una realtà che ci lascia sospesi d’animo e le famiglie con loro. l’amore e dalla passione di far per aria. Non c’è peggior aliena- Un tempo difficile e di cambia- crescere in loro la vita dello Spi- zione per una persona di sentirsi menti che senza dubbio presenta rito di Gesù, di far vedere che es- senza radici, di non appartenere grandi rischi. Ma, soprattutto, è sere cristiani esige coraggio ed è a nessuno. Spesso esigiamo dai un tempo prezioso di crescita per una cosa bella. Per educare gli nostri figli un’eccessiva forma- loro e per tutta la famiglia. Un fi- adolescenti di oggi non pos- zione scolastica che conside- glio che vive la sua adolescenza, siamo continuare a utilizzare un riamo importante per il loro fu- per quanto possa essere difficile modello di istruzione solo scola- turo; pretendiamo che diano il per i genitori, è un figlio con fu- stico, solo di idee. Bisogna se- massimo, ma non diamo altret- turo e speranza. Tante volte si guire il ritmo della loro crescita. tanta importanza alle loro radici. tende a “medicalizzare” i nostri E’ importante aiutarli ad acqui- Sento che lo Spirito Santo sugge- ragazzi: sembra che siano tutti sire autostima, a credere che re- risce nel mio cuore: lo spazio dei malati! Certamente ci sono casi almente possono riuscire in ciò nonni. Se vogliamo che i nostri particolari, ma non tutti gli ado- che si propongono. In movi- figli siano formati e preparati per lescenti sono “problematici”: mento, sempre. il domani, non è importante solo sono adolescenti! Preveniamo (continua sul prossimo numero)
LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017 7 Un compleanno speciale Cento gradisci qualsiasi cibo. Ami tua figlia Tiziana e tua nipote Co- stanza, con cui condividi il tuo anni! cammino: potete contare recipro- camente una sull’altra, un dono tanto bello e raro! Così abbiamo voluto festeggiare con te questo splendido traguardo dei cen- t’anni (“se ghe rivi”, dicevi). Ci sei arrivata! Ti è stato consegnato l’Ambrogino d’oro, un attestato importante La signora Piera, nostra parrocchiana, si può parlare di tutto: vita quo- per questa tua età e per questa ha festeggiato i cento anni. Riceviamo tidiana, sport, passate nella tua tua vita significativa. E e pubblichiamo questi auguri inviati vita e delle loro storie (quante!) Ti è stata donata una maglia della dalle persone a lei più care. Parli l’italiano, ma il tuo pezzo tua squadra del cuore, con il tuo forte è il milanese, con tutte le nome e la tua età stampati…quan- ccoti qui a festeggiare i tuoi sfumature che tu conosci bene. te belle emozioni! 100 anni ma... “chi te set?” Sei una grande tifosa interista e La festa dei tuoi cent’anni ha rac- Una donna forte, simpatica, sei legatissima a questi colori. Se colto tutto quello che di più bello coraggiosa, determinata, lavora- vuoi qualcosa non ti fai scrupoli potrebbe esserci: persone che ti trice, buongustaia, spontanea e a chiedere, anche con tono impe- vogliono bene, musica, allegria e milanese in piena regola. Ti piace rioso e se pensi qualcosa non esiti risate, parole dedicate, riconosci- la compagnia, guardi la TV, leggi a dirlo chiaramente, sei un bel menti, doni e un brindisi speciale. il tuo giornale preferito. Con te tipo! Ti piace la buona cucina e Grazie, Piera! Il valore dei “ragazzi di ieri” I giovani di ieri inseguire importanti risultati e tentare di dare un senso alla loro vita futura. Sono fortunati ma e i giovani di oggi non lo sanno. I ragazzi e i giovani di ieri erano lontani anni luce da queste op- portunità. Qui sta la differenza. Tanti ragazzi di ieri, oggi nonni, hanno vissuto la triste esperienza della guerra e del G dopo guerra che ha condizionato non poco la loro esi- li anziani di oggi sono stenza. Intorno a semplicemente i ragazzi e loro c’era solo deva- i giovani di ieri. Se con- stazione. Non c’era frontati con i giovani di oggi c’è possibilità di comu- una differenza notevole. Non per nicare: niente vita pregi o difetti, bravi o meno sociale, niente di- bravi, ma perché hanno storie e vertimenti. Solo sa- avvenimenti differenti. In ogni crifici e, spesso, una epoca i giovani con la loro intel- vita di stenti. Ma ligenza, la loro freschezza e la nonostante tutto, loro voglia di intraprendere terminato quel hanno sempre portato qualcosa brutto periodo, si di innovativo. Non c’è dubbio mezzi di comunicazione sono a sono rimboccati le maniche e con che oggi i giovani siano avvan- portata di tutti, il lavoro, per chi una forte volontà hanno lavorato taggiati. Hanno più opportunità ha la fortuna di averlo, è più ve- sodo senza contare le ore. Quindi rispetto ai giovani di ieri. La tec- loce e preciso. Essendo informati non è troppo scrivere che i gio- nologia ha raggiunto alti livelli, i su tutto hanno la possibilità di vani di ieri hanno ricostruito il
8 LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017 Una nuova iniziativa in parrocchia Progetto Paese distrutto dalla guerra, hanno fatto ripartire l’economia e, come ben sappiamo, se non “over 60” parte quella, il Paese muore. Per- ciò meritano tutta la nostra rico- noscenza e rispetto. Per quanto brutto sia stato, nessuno può can- cellare quel pezzo di storia che solo gli anziani di oggi possono C raccontare, perché da quella vita vissuta si possono trarre insegna- menti da trasmettere alle nuove generazioni. La saggezza degli ome abbiamo letto nell’ar- con altri amici. Insieme ad altri anziani è sicuramente frutto ticolo precedente esiste un amici e con l’aiuto di fra’ Paolo, dell’esperienza: il tempo è un mondo “oltre i sessanta mi sono fatto promotore di que- gran maestro! Le vicissitudini li (anni)” tutto da capire e cono- sta iniziativa perché abbiamo no- hanno resi esperti e maturi. Sono scere e inventare. Con questa in- tato che in Parrocchia manca un uomini e donne così importanti tenzione durante gli ultimi “ritrovo” per le persone di una che nessuno può pensare di “Giorni della Creta” si è tenuto certa età, non esiste un momento escluderli perché è come rifiutare presso il bar dell’oratorio il in cui possano intrattenersi fra il passato in cui affondano le ra- “Primo torneo di burraco“ dedi- loro e scambiare qualche parola dici del presente in nome di una cato agli amanti di questo gioco. fra coetanei. La nostra idea è di mentalità senza memoria. Con il Ormai da alcuni mesi, tutti i lu- creare un gruppo in cui tutti pos- loro comportamento onesto e ri- nedì un congruo numero di per- sano partecipare e intrattenersi spettoso hanno sempre tra- sone si riunisce in un’aula sotto il nel gioco delle carte, nell’ascol- smesso ai figli e ai nipoti i valori convento per trascorrere alcune tare musica, magari cimentarsi della vita cristiana, motore della ore a giocare o imparare il gioco anche nel gioco delle bocce e tra- vita umana. E come dice papa del burraco. Si è incominciato scorrere qualche pomeriggio in Francesco: i nonni non sono al- con poche persone ma ogni setti- compagnia. Stiamo studiando su beri secchi ma sono ancora rigo- mana se ne aggiungono altre e il questo progetto e nei prossimi gliosi e possono dare buoni frutti. giorno 11 giugno si è fatto il tor- mesi qualcosa nascerà. La Chiesa con le sue iniziative neo, vinto dalle nostre amiche Per ora vogliamo pubblicizzare il umanitarie è molto vicina agli Gabriella Biasi e Andreina Vi- progetto anche attraverso questo anziani bisognosi. sconti. Complimenti a loro, e articolo e chiediamo l’aiuto di Nello scorso anno pastorale, gra- bravi a tutti i partecipanti. Con tutti coloro che hanno voglia di zie alla convinzione e alla fanta- questa iniziativa vorremmo ria- mettersi in gioco. Appena sa- sia del nostro parroco, sono nate prire un piccolo circolo che per- remo in grado di dare maggiori alcune proposte comunitarie di metta, a tutte quelle persone che informazioni pubblicizzeremo preghiera e di divertimento. Così vogliono trascorrere qualche ora l’iniziativa tramite volantini o in occasione del Carnevale, della in compagnia, di trovarsi spen- avvisi nell’atrio della chiesa. Pasqua e nel mese di maggio ab- sieratamente a giocare a carte, biamo celebrato insieme la ascoltare musica e stare insieme Primo Capozzi Messa, poi abbiamo gustato il pranzo preparato con grande bravura dal Gruppo Cucina e ci siamo divertiti con il gioco della Proposte già pensate e in programma per i “giovani di ieri” tombola. Sarebbe bello che i giovani di ieri • Rosario e preghiera: ogni mercoledì alle ore 10.00 e i giovani di oggi, mettendo in- • Carte insieme: ogni lunedì alle ore 16.00 sieme le proprie esperienze, si dessero la mano per dirsi che in- • Cinema insieme: secondo il calendario, giovedì ore 16.00 sieme si può migliorare il mondo • Arte con Rosa Giorgi: secondo il calendario, ore 16.30 e si onorerebbe così ciò che Gesù ci ha insegnato: «Amatevi gli uni Inoltre chi fosse interessato a dare una mano nelle diverse gli altri, come io ho amato voi!». attività e servizi della parrocchia si rivolga al parroco. Un abbraccio a tutti da… una ra- gazza di ieri! Anna Ceriotti
LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017 9 OTTOBRE MISSIONARIO “Il mondo ha bisogno del Vangelo di Gesù”. È quanto afferma Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale che sarà celebrata il LETTERA DI P. NAVA prossimo 22 ottobre. Francesco ricorda il potere trasformante del Vangelo ed esorta a far crescere “un cuore missionario”. “Lo Spirito Desidero ringraziare il Centro Santo sostenga la missione della chiesa nel mondo intero e dia forza a Missionario per la donazione di tutti i missionari e le missionarie del Vangelo”. € 200 che ci ha fatto pervenire • In occasione del mese missionario, i giorni 28 e 29 ottobre, nell’atrio della tramite la “Associazione amici chiesa sarà allestito un banco vendita il cui ricavato andrà a beneficio delle Ikonda Hospital” come contributo missioni. spese per la spedizione a Ikonda di undici pacchi. Vi scrivo dall’Italia dove mi trovo Stiamo cercando macchinari, at- l’aeroporto di Dar es Salaam ho per un breve periodo. Il motivo trezzature e anche finanziamenti incontrato quattro missionari che della mia visita improvvisa è per dal momento che questi strumenti andavano in Kenya e mi doman- un controllo oculistico e poi per hanno dei costi molto elevati. Pur- davano se e fino a quando potre- cercare di spingere la realizzazione troppo, a causa di tante nuove mo sostenere tutte queste attività. del progetto delle nuove sale ope- regole e della burocrazia imposte Ho risposto loro che la carità e la ratorie e di una sala post-opera- dal governo della Tanzania, i tempi Misericordia non hanno confini e toria. È un progetto molto impe- stavano diventando lunghi e quin- che la Provvidenza, come ci ha gnativo sia a livello di realizza- di è necessario affrettare questa aiutato nel passato, ci sosterrà an- zione tecnica che finanziaria, che realizzazione e allestire al più pre- che per il futuro. Voi ne siete un si è reso necessario da una parte sto un container con tutto il ma- esempio. per l’elevato numero di interventi, teriale necessario. Vi ringrazio per il vostro sostegno che risultano in crescita, e dall’altra Lo scorso anno gli interventi chi- che ci aiuta proseguire nelle varie per seguire i suggerimenti dei rurgici sono stati 6.500 e le proie- attività assistenziali. tanti chirurghi italiani che vengono zioni del primo semestre del 2017 Vi ricordo nelle preghiere alla no- a prestare la loro opera a Ikonda. fanno pensare a un ulteriore in- stra Madonna Consolata per le È necessario adeguare le sale ope- cremento dell’attività chirurgica. vostre necessità, e un caro saluto. ratorie a degli standard accettabili. Mentre ero in attesa di partire al- p. Sandro Nava I Giorni della Creta 2017 Ti racconto... una richiesta della Casa della Carità, di accogliere in oratorio nel mese di agosto alcuni rifugiati di pas- cosa ho sentito saggio a Milano. La loro parrocchia e il quartiere hanno risposto con grande generosità e partecipazione: i ragazzi si facevano animatori per i più giovani, mentre gli adulti aiutavano per cucinare o servire I in mensa. Ciononostante don Paolo, con molto senso pratico, ha detto che questo servizio è solo una goc- Ecco un riepilogo l primo incontro è stato con don cia nel mare e non risolve il pro- degli incontri proposti Paolo Selmi, parroco a Bruzza- blema. Ha ammesso che, nel grup- ai Giorni della Creta, no, insieme ad alcuni suoi par- po che hanno accolto, “non tutti dal titolo rocchiani. La loro prima esperienza erano dei santi”. In chiusura, alla «Ti racconto cosa ho visto!» di accoglienza è nata nel 2015, per domanda: “Perché l’avete fatto?”
10 LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017 ha risposto: “Perché ce l’ha detto Nel quarto incontro il nostro par- di esistere” una concreta testimo- Gesù Cristo”. rocchiano Leonardo Cardo ha ri- nianza di come, anche in una so- Nel secondo incontro don Michele proposto la presentazione del libro cietà come la nostra, si possa essere Crugnola, ora parroco a Dervio “Tutte le fortune” del suo amico pieni di luce per gli altri. (LC) ci ha raccontato la sua espe- Riccardo Taverna. Le loro storie Quattro serate diverse ma tutte rienza. È stato chiamato dalla Que- personali hanno dei punti in co- ugualmente interessanti. L’unico stura di Lecco per accogliere gio- mune, e traspare la loro forza in- rammarico è che i partecipanti erano vani donne nigeriane. Lui, che è teriore quando raccontano della pochi, come spesso capita a proposte stato dieci anni missionario in Afri- quotidianità vissuta in piena abilità. di un certo valore e impegno. Co- ca e ha sperimentato su di sè il Momenti toccanti e ironici hanno munque è una fortuna avere iniziative sentirsi accolto, si è adoperato per reso la loro esperienza “di abilità di questo calibro. dar loro una casa. E’ riuscito ad instaurare un rapporto di fiducia con alcune di loro che gli hanno L’esperienza estiva del nostro Gruppo Giovani Bosnia, detto della durezza del viaggio e delle situazioni pericolose dalle quali la casa di accoglienza vuole agosto 2017 proteggerle. Sono quasi tutte mi- norenni, anche se dichiarano la maggiore età; sono state vendute dalla famiglie, e dovrebbero ri- scattare la propria libertà: sanno quale sia il loro destino, ma a fatica lo ammettono. La missione di don Michele è dar loro un rifugio sicuro, S una infarinatura di italiano, far Proponiamo due racconti dell’espe- la collaboratrice di IPSIA che ci crescere in loro il desiderio di un rienza del campo giovani in Bosnia. ha accompagnato, ce lo ha spiegato lavoro onesto. La testimonianza si bene: in Bosnia il gioco non è è conclusa con la benedizione in apna, Mededa e Vitnica sono sempre visto come qualcosa di una lingua indigena africana. i nomi dei tre piccoli paesi positivo, ma spesso anzi come Nel terzo incontro è stato presentato nel canton di Tuzla dove ab- una perdita di tempo; è raro ve- il libro “Diario da Sarajevo”. Erano biamo offerto il nostro servizio dere un genitore che gioca o si presenti l’autrice Dubravka Ustalic, grazie al sostegno di “IPSIA - diverte con i propri figli, perciò e Silvio Ziliotto, traduttore del Terre e Libertà”, associazione delle spesso i ragazzi crescono in ma- libro. Nel 1992 Silvio ed altri giovani Acli che ormai da venticinque niera molto indipendente, e senza sono partiti per andare nei campi anni opera nei Balcani a sostegno particolari punti di riferimento. di profughi bosniaci in Slovenia, a dei bambini. Tuttavia (o forse proprio per que- fare animazione e portare aiuti. Da un punto di vista pratico il sto) la loro spontaneità, la tene- Quel progetto delle Acli portò più nostro lavoro è stato un semplice rezza dei loro sguardi, l’entusia- di 5000 volontari in tre anni e si servizio di animazione, all’appa- smo nel fare qualcosa di nuovo chiamava “Un sorriso per la Bo- renza non troppo diverso dal’ sono stati per noi disarmanti: il snia”. L’autrice ha raccontato con Oratorio estivo: balli, giochi, la- gioco più semplice, come il noto commozione alcuni episodi della boratori, cartelloni. In realtà il si- “bandiera”, era davvero il più ap- guerra, vissuti in prima persona. gnificato di quello che abbiamo prezzato. Nonostante il dramma, nel libro fatto è sicuramente molto più pro- Abbiamo visto quindi un paese non si perde la speranza di riuscire fondo, un significato che abbiamo “sul filo del rasoio”, che certa- a vivere in pace. Infine Silvio ha colto in momenti diversi: chi prima mente si è ripreso dalla guerra e sottolineato che i ragazzi partiti di partire, chi durante l’esperienza, che ha ripreso la propria quoti- dalla Creta e dal decanato Giam- chi a posteriori. dianità, ma soffre ancora per le bellino nel 1992, tornarono a casa I bambini arrivavano nelle scuole ferite aperte di un grande massa- arricchiti dal calore di quel popolo. dove abbiamo svolto le attività, cro, perciò si limita a sopravvivere. Ha perciò apprezzato che oggi, in maniera del tutto autonoma, Abbiamo scorto davvero tanta fa- dopo 25 anni, il gruppo giovani camminando liberi per le strade tica e sofferenza negli occhi e nelle dell’Oratorio Assisi abbia fatto la anche a soli cinque anni, correndo parole di Behrija, il bidello della stessa scelta di servizio, rinnovando a braccia aperte verso di noi, e scuola dove eravamo ospitati, che lo stesso spirito di fratellanza, con- chiedendoci di continuo nuovi ci ha raccontato con il cuore in cludendo con: “Grazie per averci giochi, nuovi lavoretti da fare in- mano e le lacrime agli occhi, parte creduto! Un abbraccio a tutti voi!” sieme. Perché tutto questo? Sara, della storia della sua vita, le sue
LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017 11 difficoltà passate e quelle che lo dine disarmante di Resul, Munir, no con il proprio bagaglio, orato- affliggono ancora oggi. Adin, Davud, Vedad, Aisa, Eila, riano e scoutistico. Inoltre attraverso la visita alla mo- Anesa, Dzevida, Ajla e tutti i più Abbiamo avuto anche dei mo- schea di Sapna e di Sarajevo (qui piccoli con cui abbiamo giocato: menti per pregare e cantare in- convivono le religioni musulmana, il nostro è stato un incontro pro- sieme, riflettere sull’esperienza e ebraica, cristiana cattolica ed or- fondo con l’umanità. sulla nostra vita, guidati dalla fi- todossa), ci è stato delineato un La nostra forza è stata di provenire gura del profeta Elia. Abbiamo ritratto dell’Islam molto diverso da esperienze educative e realtà maturato, come Elia, il desiderio da quello in cui la società odierna diverse, che ci hanno resi molto di lasciarci cambiare dalla parola e i fatti di terrore ci spingono a eterogenei ma fin da subito aperti di Dio e dall’incontro con l’altro, credere. Per molti aspetti la loro a nuovi metodi di lavoro, ren- di diventare capaci di accogliere religione è simile a quella cristiana, dendoci coesi e complici oltre la quello che capita sulla nostra stra- solo che ha rituali, regole e gesti normalità: abbiamo unito due re- da, facendolo diventare possibilità più imprescindibili. altà oratoriane diverse, quella di crescita per noi e nutrimento Con i giovani volontari con cui della Creta e quella del San Vito, per l’altro, e provando ad affidare abbiamo condiviso l’esperienza, e la realtà degli scout del Milano di continuo le nostre fatiche e i Dino e Adnan, ci siamo sentiti 2 e 31... siamo stati talmente bene nostri desideri più profondi al Si- uniti dalla forza della fede e della insieme che vogliamo collaborare gnore, affidandoci a Lui per cam- preghiera, e potremmo dire di anche in futuro, confrontandoci minare insieme in questo percorso aver imparato qualcosa da loro e nelle esperienze formative per che è la nostra vita! dalla loro vita scandita dai cinque noi, e nelle esperienze di servizio I volontari momenti quotidiani di preghiera per i più piccoli, per aiutarci ognu- dell’ “Ekipe” TL Bosnia Inganni annunciati dal canto del muezzin fin dalle cinque di mattina. Il nostro gruppo è stato da subito pieno di entusiasmo per un’espe- rienza nuova, continuamente gra- C tificati dalla semplicità e gratitu- he avventura! Quante emozioni! Che bei ricordi! …ma anche: che disordine! Quanti ostacoli! Che mal di pan- cia! Partenza dall’oratorio Assisi a mezzanotte del 2 agosto. Dopo varie pause, pranzo, strade sba- gliate, eccoci finalmente arrivati a casa in Bosnia alle 18: che odis- sea! Abbiamo anche bucato la ruota quando ormai eravamo poco distanti dalla meta… per fortuna ci ha accolto una famiglia locale e ci ha offerto acqua e frutta coltivata da loro: in Bosnia è così! Tutti sono generosi e, nonostante e pentole, via vai di gente perché con il “burek”, tipico piatto balca- le condizioni di povertà che an- la scuola era il centro del paese e nico il cui ingrediente principale cora si percepiscono (causate tanta gente entrava e usciva a è una pasta sfoglia farcita con for- dalla guerra del ’92-’95) è capitato qualsiasi ora, per usare i nostri maggio o carne macinata: inizio spesso che ci venissero offerti bagni, il frigorifero… o la presa alla grande! ospitalità e cibo. Al nostro arrivo di corrente, perché la festa di Dopo cena abbiamo preparato la scuola, che per quei nove paese si svolgeva nel cortile della vari lavori per il giorno dopo, con giorni sarebbe stata la nostra casa, scuola e serviva elettricità per le un primo momento di incontro e ci è sembrata un po’ “polverosa”: casse e la pianola con cui veniva di attività con i bambini e ragazzi due soli bagni, un’unica grande suonata la “sevdalinka”, tipica mu- bosniaci… e poi a dormire, stan- stanza-doccia, nella quale sica popolare. chi e provati dal lungo viaggio avremmo poi lavato anche piatti La prima sera abbiamo cenato ma anche elettrizzati ed emozio-
12 LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017 A vent’anni dalla morte di Madre Teresa di Calcutta Tanta luce da nati per il giorno dopo. Ed è stato proprio così: emozionante e di- vertente! una notte oscura Non dimenticheremo mai le sen- sazioni che i bambini ci hanno donato in quei giorni, meravi- gliosi bambini e ragazzi, ognuno con la propria storia e con i quali abbiamo comunicato con il lin- A guaggio più bello: quello dei ge- sti, degli sguardi e dei sorrisi. Già, perché la lingua diversa è stata un ostacolo e allo stesso tempo vent’anni dalla morte di derio dell’Assente è così profondo, una preziosa scoperta! Madre Teresa, resta vivo il che l’unica preghiera che riesco ancora Quest’esperienza ci ha catturato ricordo commosso della sua a recitare è “Gesù, confido in te!... e ci ha riempito il cuore. tenerezza e l’ammirazione per la Voglio sorridere perfino a Gesù, così Altri momenti che non dimenti- sua vita esemplare, interamente da nascondere se possibile il dolore e cheremo sono stati la visita a Sa- dedicata a Dio e al servizio dei l’oscurità della mia anima anche a rajevo, città che porta ancora i se- più poveri. Resta però poco noto Lui… Il desiderio vivo di Dio è ter- gni della guerra, negli buchi dei un aspetto importante della sua ribilmente doloroso e tuttavia l’oscu- proiettili sulle case e nei volti vita e della sua spiritualità: la rità sta diventando sempre più gran- della gente. In questa città si in- sua “notte oscura”. Un aspetto de. Quale contraddizione vi è nella contrano e si confrontano diverse capace di dare tanta luce e con- mia anima... Il Signore ha pensato culture: ebrea, musulmana, cat- solazione alle nostre tenebre, in- che sia meglio per me restare nel tolica e ortodossa. Poi è da ricor- coraggiando a fare diventare no- tunnel, così Egli se ne è andato nuo- dare la visita a Srebrenica: espe- stre la parole del Salmo 22: «Pur vamente, lasciandomi sola…». E il rienza davvero toccante, se dovessi camminare in una valle tormento continuò fino alla morte. conoscere la città nella quale nel oscura, non temerei alcun male, per- Nello scorrere degli anni e nel luglio del 1995 è avvenuto il ché Tu sei con me!». crescere dell’opera e della noto- “massacro di Srebrenica”, geno- Due grandi segreti hanno segnato rietà pubblica di Madre Teresa, cidio che ha segnato per sempre la vita di Madre Teresa. Il primo in lei permane questa situazione la Bosnia Erzegovina, e nel quale fu la sua “seconda chiamata”, interiore: «Il posto di Dio nella mia sono state uccise oltre 8300 per- scaturita non da un’intuizione anima è vuoto! Non c’è Dio in me: sone. Ci siamo tutti ammutoliti personale, ma ispirata da Gesù quando il desiderio si fa intenso, nel visitare il memoriale e nel ve- stesso, che le parlò a lungo nel cresce anche il dolore. Io voglio, dere la distesa di lapidi che copre silenzio del cuore. Il secondo fu bramo Dio! Ma Egli non mi vuole: tutta un’intera collina. la “notte oscura”, che durò per il Dio non è con me! Perché tutto que- Emozioni forti e uniche: per tutta resto della sua vita. È l’esperienza sto?». la permanenza in Bosnia, nel no- vissuta da molti santi, compreso Molte delle sue foto, che la ri- stro gruppo si è creata una bella san Francesco: una lunga e dolo- traggono in preghiera, rivelano armonia, abbiamo collaborato rosa lotta interiore per conservare inequivocabilmente la sua lotta sempre con solidarietà ed umiltà. la fede, senza più il conforto, ma interiore. È come rapita: l’intensità Verso la fine del soggiorno c’è anzi con la costante sensazione del suo sguardo e la forza che stato un altro ostacolo: un virus di vivere nella lontananza e nel- emanano i suoi occhi rivelano il gastrointestinale, che veloce- l’assenza di Dio. forte desiderio di entrare in con- mente ha colpito quasi tutti i Riportiamo alcune frasi che Ma- tatto e avvicinarsi a Dio, l’espres- componenti del gruppo! dre Teresa ha scritto nei suoi diari sione del volto ha la sofferenza Ma nonostante tutti i disagi e le personali e in alcune lettere al stampata sul viso. «Il mio sorriso difficoltà di questa esperienza, suo padre spirituale, rese note è un grande mantello che copre una siamo stati tutti dell’idea che ne per il processo di canonizzazione. moltitudine di dolori», scrisse Ma- è valsa la pena e porteremo sem- Le sue confidenze sembrano una dre Teresa in una lettera del luglio pre nel cuore i sorrisi e gli sguardi dolente litania: «C’è una solitudine 1958. dei bimbi che in così pochi giorni così profonda nel mio cuore e dentro Più ci avviciniamo a Dio, più ne ci hanno dato moltissimo! di me è tutto gelido: è solo la fede percepiamo la distanza e questa Un grazie speciale ai nostri geni- cieca che mi trasporta, perché in infinita lontananza è forse il più tori, a Silvio, a don “Jack”, a Va- verità tutto è oscurità per me… A grande mistero che ci può afflig- leria, a fra’ Andrea e a Sara. volte l’agonia della desolazione è così gere. Questa profonda e prolun- Monica grande e nel contempo il vivo desi- gata crisi spirituale non l’ha al-
LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017 13 passa all’azione, perché Gesù pre- riderò al tuo volto celato. Sempre! Il sente nel Pane e nel Vino è lo vero amore è pieno di dolore. Ma più stesso Gesù che ci appare nei grande è il dolore, più oscura è la corpi crocifissi dei poveri. Inten- notte e più dolce il mio sorriso per sifica la preghiera, per riconoscere Dio. E così la vita che è in me è dura Dio quando ci appare nei poveri. da vivere». Chi davvero ha incon- Insegnava alle novizie: «Quando trato Dio e gli ha dato tutto, ri- medicate le ferite dei poveri, ricordate mane a Lui strettamente unito e sempre che quelle sono le ferite di poco importa se questo legame Cristo». sia fatto di luce o di tenebre. La vita di Madre Teresa era Gesù, Tutti questi conflitti interiori sono solo Gesù: a Lui aveva dato tutto un segno di grande profondità lontanata dalla fede né tanto e non ha mai dubitato della sua spirituale: avvertiva l’oscurità nel meno dalla carità. Anzi, la carità esistenza e presenza, non è mai suo cuore e in tutto il mondo. fino all’estrema donazione di se venuta meno alla sua fedeltà. Pro- Era un sentimento che la metteva stessa è stato l’obiettivo che Ma- prio per questo poteva rivolgersi a dura prova e la faceva soffrire dre Teresa si prefiggeva e che a Lui e parlare a Lui con fran- profondamente. Ma tutto questo l’ha portata fino al limite dello chezza e dirgli: «Sento di essere ce la fa sentire più vicina: tutto sfinimento fisico ed emotivo. E lontana da Te! Questa oscurità e questo senso di abbandono, di la sua intima relazione con Dio questo vuoto non sono più dolorosi impotenza ce la fa sentire più vi- vacilla: «Quando tutto è iniziato, del desiderio di Dio. Questa con- cina, più simile a noi, più umana. sapevo quali difficoltà avrei dovuto traddizione temo mi confonderà! Cosa E ce la fa piacere ancora di più, affrontare e accettai tutto con entu- stai facendo, mio Dio, ad una creatura lasciando nascere in noi il sogno siasmo. Ma ora è così buio, così di- così piccola? Eccomi, Signore: accetto e la possibilità, in qualche modo verso! Ogni cosa che mi appartiene ogni prova della vita con gioia e sor- e in qualche cosa, di imitarla. è per il Signore, ma Egli non mi vuole. Faccio del mio meglio fino allo I primi passi del nuovo Gruppo Liturgico Il ministero stremo delle forze. Non ho alcun dubbio che fosti Tu, o Signore, a chiamarmi con tanta determinazione della liturgia e amore. È per questo che il mio lavoro è tuo! Ti ho seguita, quando mi hai chiamata: vieni, sii la mia luce! Nel buio profondo della mia solitudine mi aggrappo a questa pre- L ghiera: mio Diletto, vieni! Vieni e portami negli antri dei poveri, vieni e portami dalle loro anime». Come conciliare tutta questa “not- a vita di ogni comunità par- confronto e ad una verifica della te oscura” con l’immagine della rocchiale è regolata ed ani- vita liturgica della nostra comu- celebre suora che spese tutta la mata dai tempi delle cele- nità, sperando che da queste ri- sua vita al servizio dei poveri? brazioni liturgiche che si susse- flessioni possa scaturire nuovo Sono il grido vivo di una donna guono durante l’anno. Però non slancio per dare più valore alle fisicamente e spiritualmente esau- sempre le viviamo in pienezza. nostre celebrazioni, sapendo che, sta. Una grande angoscia, una Diventa allora utile il ripensare come dice il documento conciliare solitudine profonda e un senso alle ragioni che ci portano a riu- “Sacrosanctum Concilium”: «Cristo di vuoto a volte inconsolabili, che nirci attorno alla mensa dell’Eu- è presente nella sua parola, giacché è Madre Teresa combatte con la caristia a Pasqua, a Natale, ogni lui che parla quando nella Chiesa si preghiera, la ferrea disciplina e domenica. E, soprattutto, riflettere legge la Sacra Scrittura». Questo l’infaticabile impegno nel lavoro su come dare sempre nuovo senso Gruppo liturgico vuole dunque a servizio dei poveri. al nostro ritrovarci per vivere un essere d’aiuto a tutti i parrocchiani Paradossalmente questa sensa- rito che non è solo una “cerimo- affinchè la loro vita quotidiana zione e situazione di non amore, nia”, anche se solenne, ma una venga trasfigurata da quanto ce- la porta ancora più vicino ai po- parte essenziale della nostra vita lebrato nel rito. Come ha detto veri: cerca Dio nei bassifondi di cristiana. Proprio per questo, su l’arcivescovo Scola nella sua lettera Calcutta, dove malati e spazzatura proposta del parroco, un gruppo “Educarsi al pensiero di Cristo” in- mescolano i loro odori. In questa di parrocchiani ha cominciato ad fatti «la dimensione profonda del solitudine interiore Madre Teresa incontrarsi, per dare avvio ad un reale è custodita e potentemente an-
14 LA VOCE - LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2017 Il nuovo canzoniere Laudate nunciata dalla liturgia cristiana, con le sue celebrazioni sacramentali ma anche con il suo anno liturgico. Par- et servite ticolare cura va data al canto liturgico e a tutto ciò che nella celebrazione li- turgica favorisce una partecipazione, personale e comunitaria, adeguata, consapevole e fruttuosa ». Non sarà un compito facile, ma è I necessario. Seguendo le indica- zioni dei documenti della Chiesa, il Gruppo liturgico vuole curare la liturgia nella nostra parrocchia, l primo frutto del lavoro del con la disponibilità di alcune per- gruppo liturgico è stato il nuo- sone che già operano in settori li- vo Canzoniere, inaugurato in turgici o che sono sensibili a que- occasione della festa patronale sto tema. Come sussidio per gli di San Giovanni. Questa nuova incontri del Gruppo viene utiliz- raccolta di canti sarà uno stru- zato: “Il ministero della Liturgia”, mento per la nostra preghiera. Le più comuni preghiere. Ci è dal 47° Sinodo della Diocesi di Fedeli alla tradizione del popolo sembrato utile raccogliere anche Milano del 1995, come strumento di Dio, anche noi vogliamo can- le più comuni preghiere del cri- di lavoro. Durante gli incontri se tare le verità della nostra fede, la stiano che ancora oggi sono la ne leggono alcuni paragrafi, per voce del nostro dialogo con Dio, formula di preghiera più semplice avere una conoscenza più ampia i più vivi sentimenti di gioia e e da tutti condivisa. Abbiamo ag- dei ministeri fondamentali della dolore, di speranza e afflizione, giunto i misteri del Rosario, e la liturgia. Negli incontri passati si di pentimento e gratitudine che Preghiera davanti all’icona della sono verificate le attività già esi- abitano il nostro cuore. Seguendo Madre della Tenerezza, Signora stenti in parrocchia e le eventuali l’esempio di san Francesco vo- di misericordia. proposte di miglioramento. A tale gliamo diventare anche noi “gio- Francesco, insegnaci a pregare. scopo ci siamo chiesti: “Come ri- iosi cantori dell’amore di Dio” Chiara, rischiara la nostra pre- mettere l’Eucarestia al centro della per essere strumenti della sua ghiera. Infine ci è sembrato bello nostra parrocchia? Come aiutare pace. proporre alcune preghiere di san ciascuno affinché l’Eucarestia di- Come titolo abbiamo scelto alcune Francesco e santa Chiara per co- venti elemento insostituibile nella parole del Cantico di Frate Sole: noscere la ricchezza della loro sua vita? Come rinnovare la ce- “Laudate et servite”. Due parole spiritualità, nutrita da profonda lebrazione dell’Eucarestia e tutte che sono un proposito di autentica comunione con Dio. Possa il loro le altre azioni liturgiche?” vita cristiana: lodare e servire, insegnamento arricchire la nostra Si tratta di questioni impegnative, pregare e mettere in pratica, can- preghiera, dandole quella caratte- che sarà possibile affrontare, un tare insieme in chiesa per vivere ristica nota francescana, che da po’ per volta, cercando di mettere poi questa realtà nella vita. sempre appartiene alla nostra co- in pratica le idee che andiamo Il sussidio si divide in diverse munità parrocchiale. sviluppando, contando sulla di- sezioni: sponibilità dei parrocchiani che La Messa. Celebrazione comu- pensano di essere sensibili a questi nitaria della nostra fede. Ci è temi. E li invitiamo, pertanto, a sembrato utile offrire la spiega- comunicare al parroco il loro in- zione delle singole parti della teresse. Messa e dei testi da sapere a me- Per concludere, torniamo alle pa- moria. In questo modo vogliamo role della Sacrosanctum Concilium rendere più partecipata la cele- che ricorda come la liturgia non brazione, spesso vissuta con su- esaurisce tutta l’azione della Chiesa, perficialità. ma ne è il culmine, cioè la vetta, la I nostri canti. Dopo una chiarifi- cima verso cui tende l’azione della cazione su “canto e musica nelle Anche quest’anno la nostra Chiesa nel suo cammino; e, nello nostre celebrazioni”, offriamo la chiesa è stata scelta dal “MiTo stesso tempo, ne è la fonte, cioè la raccolta dei canti più conosciuti Settembre Musica”, giunto alla sorgente da cui prende origine e utilizzati, con molti canti nuovi, sua undicesima edizione, per l’energia che anima la Chiesa. più vicini al repertorio dei gio- un concerto di musica sacra. Mariarosa Fulcheri e Alberto Rapomi vani. Si è tenuto domenica 10 set-
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